La crisi non ferma la ricerca contro il cancro

Transcript

La crisi non ferma la ricerca contro il cancro
I GIORNI DELLA RICERCA
La visita al Quirinale
In questo articolo:
La crisi non ferma
la ricerca contro il cancro
Creatività
e innovazione
Quirinale
Premio FIRC “Guido Venosta”
Giorgio Napolitano
Mai come quest’anno, in un contesto generale
caratterizzato dalla mancanza di risorse, i ricercatori
hanno avanzato un cauto ottimismo per il futuro
a cura della REDAZIONE
l 9 novembre i saloni del Quirinale hanno ospitato il consueto
incontro tra AIRC e i suoi ricercatori e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Un appuntamento che quest’anno
non ha potuto evitare il tema della
crisi economica
che, anzi, è stato il
cuore del discorso
del Presidente, culminato in una accorata difesa del Sistema sanitario pubblico italiano e del valore della ricerca
scientifica. “L’istituzione del Sistema
sanitario nazionale, nel lontano 1978,
fu una conquista, un grande balzo in
avanti per il progresso del Paese” ha
detto, ricordando come la scelta di tutelare la salute di tutti fosse stata presa
con il voto unanime delle forze politiche. Inoltre, ha detto Giorgio Napolitano, la ricerca scientifica ha garantito,
negli anni, anche la qualità delle cure
erogate nei nostri ospedali.
I
Dalla scienza
indicazioni per la cura
Tuttavia anche il Sistema sanitario, in tempo di crisi, deve fare attenzione a come spende i propri soldi. Lo
ha ricordato il ministro della salute
Renato Balduzzi, che ha identificato
però la stessa soluzione del Presidente. “È la ricerca che
ci dice dove conviene investire e
che ci permette di
razionalizzare gli
interventi per garantire a tutti di
ricevere la migliore cura secondo gli
standard scientifici”. Il ministro ha
voluto ribadire che nella lotta contro i tumori l’Italia ha un ruolo preminente anche a livello internazionale. “Occorre guardare più in là
della crisi” ha detto Balduzzi, “avere
fiducia nelle giovani generazioni e
continuare le conquiste sociali della
nostra democrazia e del lascito costituzionale”.
Anche il sistema
sanitario deve
investire
con attenzione
22 | FONDAMENTALE | GENNAIO 2012
“La crisi economica non ferma la
scienza, la creatività e l’innovazione” ha voluto ricordare Umberto
Veronesi, direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia, dopo
aver ribadito l’importanza di puntare non solo alla guarigione di chi è
già malato ma anche alla prevenzione, per ridurre l’incidenza della
malattia. “Indipendentemente da
qualunque spread, non si può fermare il nostro pensiero. Stiamo per
entrare in una nuova era della ricerca scientifica, un’era che chiamiamo GRIN, acronimo di genetica,
robotica, informatica e nanotecnologie, al termine della quale la
società avrà fatto un grande balzo
in avanti”.
Solide fondamenta
Quel che è certo è che se l’economia è alle corde, la ricerca contro il
cancro continua invece a mostrare
la solidità delle sue fondamenta,
come ha ricordato Piero Sierra, presidente di AIRC: “Proprio per aiutarci a superare questi tempi difficili
sentiamo il dovere di mostrare una
realtà solida e positiva del Paese, in
continua evoluzione: la realtà della
ricerca oncologica. Quello che si è
scoperto sul cancro negli ultimi
vent’anni è più di quello che si è scoperto nei secoli precedenti: il tumore sta perdendo rapidamente il vantaggio che aveva su di noi”.
Sierra ha anche ribadito l’utilità
della strategia che AIRC persegue da
30 anni: trasformare velocemente i
risultati di laboratorio in cure concrete per i malati. “Sentiamo, nel
contempo, forte l’impegno di garantire stabilità e certezza ai nostri
3.000 ricercatori: devono poter lavorare con serenità senza interrompere
o solo rallentare le proprie ricerche”
ha concluso Sierra.
“ ”
PREMIO GUIDO
VENOSTA
l Presidente Napolitano ha
consegnato a Stefano Piccolo,
docente di biologia molecolare
dell’Università di Padova, il premio
FIRC “Guido Venosta”, prestigioso
riconoscimento che sottolinea
l’importanza delle scoperte
effettuate da questo ricercatore,
titolare anche di un gruppo
afferente a uno dei programmi
finanziati con i proventi del 5 per
mille AIRC.
Piccolo ha lavorato a lungo sui
meccanismi di comunicazione tra le
cellule e sul ruolo delle cellule
staminali nel mantenere attiva la
malattia. Il gruppo di Piccolo è noto
anche per aver dimostrato
l’esistenza di una classe di geni “di
difesa”, il cui compito è prevenire la
formazione delle metastasi. Si tratta
di pochi geni che hanno, però, un
ruolo centrale nella malattia e
contro i quali si stanno mettendo a
punto farmaci mirati.
Questi studi suggeriscono una
nuova strada per la terapia del
cancro che non mira solo a
distruggere le staminali tumorali
ma agisce sul microambiente che
mantiene attiva la malattia.
Per un approfondimento delle
ricerche del gruppo di Piccolo si
rimanda all’articolo pubblicato nel
numero di dicembre 2012 di
Fondamentale.
I
Piero Sierra, presidente di AIRC, consegna a Giorgio
Napolitano, Presidente della Repubblica,
un particolare riconoscimento per il suo impegno
nel valorizzare i risultati della ricerca sul cancro
di oggi e nel promuovere quella di domani
Galassie dentro di noi
Infine ha preso la parola Pier Paolo
Pandolfi, direttore scientifico del
BIDMC Cancer Center della Harvard
Medical School, che ha parlato di
“medicina di precisione”, quella inaugurata dalla scoperta del ruolo dei geni
nella malattia tumorale.
“Immaginate di avere a disposizione un cannocchiale di media potenza,
quello inventato da Galileo. Ebbene
quel cannocchiale ci ha permesso di
fare enormi progressi. Per esempio ci
ha permesso di ribaltare la visione
erronea dei pianeti rotanti intorno alla
Terra, offrendo supporto alla nuova
teoria copernicana. Immaginate che
ora vi venga offerto un mega telescopio che vi permetta di scrutare il cielo
e di vedere non i pianeti, ma le galassie,
le nebulose, i buchi neri. Come vi sentireste? Smarriti? Entusiasti? Ciò è
esattamente quello che è accaduto in
medicina” ha detto Pandolfi. “Il telescopio genomico ci ha permesso di
vedere ciò che non avevamo visto, que-
st’universo di stelle, di galassie, di
nebulose e di materia nera, di capire
come si parlano tra di loro le stelle
all’interno delle nostre cellule. È quella
che chiamiamo la lingua dell’RNA. Ma
c’è una differenza profonda fra le stelle
nel firmamento e le nuove galassie che
ora vediamo all’interno delle nostre
cellule. Possiamo studiare e misurare
le galassie del cielo ma non possiamo
alterarne l’orbita e il corso, mentre le
galassie al nostro interno sono alla
nostra portata: le possiamo studiare
ma anche modificare al fine di comprendere le nostre malattie e curarle.
L’Italia ha contribuito così tanto a questo processo negli ultimi decenni: non
possiamo assolutamente accettare di
restare a guardare passivamente questa fase rivoluzionaria. Dobbiamo essere protagonisti con investimenti adeguati, ma anche con entusiasmo e con
totale dedizione perché questo lo dobbiamo a chi soffre: la vera spinta al
cambiamento per un’Italia migliore, e
per una ricerca e una cura migliore e
più efficace”.
GENNAIO 2013 | FONDAMENTALE | 23