A giugno ci sarà il primo torneo intrnazionale in Italia per gay

Transcript

A giugno ci sarà il primo torneo intrnazionale in Italia per gay
L’INFORMAZIONE il Domani
SPORT
B DILETTANTI Ingresso gratuito per l’esordio, prima volta senza la Fossa
PalaDozza, un’arma a doppio taglio
Il tempio rischia di restare deserto
di Enrico Faggiano
E
ffetto Paladozza. Quello
che lo scorso anno fu a
lungo un autentico plusvalore
per la Fortitudo, che oltre alla
superiorità tecnica del roster
poteva sfruttare il fatto che
tanti avversari l’arena di Azzarita l’avevano vista solo in televisione. Non era quindi anomalo incrociare giocatori
che, prima di salire le fatidiche scalette verso il parquet,
si facevano fotografare come
fossero veri e propri turisti: iniziarono in questo modo i ragazzi di Osimo, in Summer
Cup, e così fecero anche i giocatori di San Severo, mesi e
mesi dopo. Parallelamente,
molte tifoserie apparse sui
gradoni del palasport hanno
poi diffuso, sia su Facebook
che sui siti societari, immagini delle loro domeniche bolognesi come se si fosse trattato
di un pellegrinaggio. La stessa
cosa dovrebbe accadere quest’anno, a maggior ragione
considerando come, scendendo ulteriormente di categoria, di giocatori e tifosi già
approdati al Paladozza ce ne
siano davvero pochi: la prima
realtà ad assaggiare la cosa sarà Corno di Rosazzo, squadra
friulana con un seguito molto
solido (anni fa, in una partita
giocata a Castelmaggiore contro l’allora Gandino, gli animi
si scaldarono non poco) e
pronta a vedere, nemmeno
tanto di nascosto parafrasando Enzo Jannacci, “l’ef fetto
che fa”. Emozione ribadita dal
coach friulano, Maurizio Zuppi, che deve subito provare a
riscattare il ko con cui la sua
Corno ha esordito in campionato, domenica scorsa, venendo sommersa con un ventello casalingo da Marostica.
F
atto gol nella prima partita di campionato, quasi a voler immediatamente
mettere in chiaro la propria volontà di continuare
sulla scia di quanto avvenuto nella passata stagione, i
ragazzi del Gira hanno dimostrato, almeno all’esordio, di non essersi fatti venire il mal di mare in quella
che è stata, per molti, la vera e propria vernice nel
mondo dei “gra n di ”. Applausi, qualche piccolo
quanto normale acciacco
di fine gara – Malagoli con
male ad una costola potrebbe avere problemi a recuperare, ma c’è ottimismo – e via a lavorare verso
la seconda giornata di un
torneo che, inevitabilmente, è ancora troppo acerbo
per poter dare risposte a
chi chiede lumi sulle gerarchie. Di certo, la prossima
trasferta ozzanese sarà su
un campo tanto inedito
quanto ambizioso, dato
che a Piacenza già da qualche anno stanno facendo le
cose in grande, investendo
«Io ho sempre sognato di poter giocare una partita in quello che è un tempio del nostro
basket: sarà fantastico, una esperienza unica sia per me
che per i miei giocatori, e proprio per questo faremo di tutto per vincere» dice Zuppi,
che intanto domenica recupererà Patrick Nanut, bomber
designato della squadra.
Quello che sarà l’impatto del
“tempio”, però, è una incognita per tutti, dato che l’effetto emozione potrebbe colpire anche i giocatori griffati Conad, che al Paladozza in alcuni
casi ci hanno anche giocato,
ma sempre di fronte a spalti
semivuoti (come nel caso delle sfide tra Castiglione Murri e
Budrio): purtroppo, organizzare una prima casalinga amichevole non è stato possibile,
per cui l’esordio sarà senza rete di protezione. E tutta da verificare sarà anche l’aff luenza
di pubblico, in quello che è
appunto il primo atto casalingo della nuova creatura di Giulio Romagnoli. La partita avrà
ingresso gratuito, quasi a voler cercare di convincere ed
invogliare il maggior numero
di persone a seguire la squad r a l u n go t u t t o i l c o r s o
dell’anno facendo l’abbonamento: altra cosa, questa, che
ha un precedente proprio
con la FuturVirtus di Claudio
Sabatini, il quale nel 2003 lasciò libero accesso alle prime
tre uscite casalinghe dei bianconeri. Di certo, sarà un Paladozza mutilato dall’assenza
della Fossa, per la prima volta
dopo tanto, tanto tempo. Vero che già in altre occasioni la
curva è rimasta in silenzio o
addirittura vuota (capitò due
anni fa, in piena contestazione verso una squadra che stava andando, peraltro non pagata, a rotoli), ma questa volta
il principale gruppo organizzato non sarà, come in quel
caso, pronto a rientrare sugli
spalti: la scelta di non seguire
la Conad è stata fatta, e mentre Lamma e soci affronteranno il primo impegno casalingo dell’anno la Fossa sarà a
Ferrara, a sostenere la gemellata Imola. Per questo, almeno
domenica questo “effetto Paladozza” potrebbe risultare alquanto annacquato, in attesa
di prendere confidenza con
l’atmosfera storica di Azzarita
e di capire quale sarà il seguito
popolare attorno a coach Giuliani e ai suoi giocatori.
VENERDÌ 1 OTTOBRE 2010
21
Il basket contro i pregiudizi, Bologna in prima linea
A giugno ci sarà il primo torneo
internazionale in Italia per gay
C’
è la storia di Pietro. Quella di Alessandro.
Quella di una nota società di pallacanestro.
Pietro ha provato 20 anni fa a convincere la Virtus,
lui cestista di belle speranze, ad ingaggiarlo. Ma
non ne se fece nulla, per impegni personali. Alessandro è un conduttore televisivo e giornalista,
che da anni si batte per l’emancipazione della comunità omosessuale. Entrambi hanno ricevuto la
maglia, col marchio Virtus, del Boga Basket, prima
squadra gay di Italia. Entrambi sono gay. Fieri di
esserlo. E di aver trovato un sostegno importante
in Sabatini, che mette a disposizione della neonata
realtà cestistica spazi e consulenze tecniche. Con
un duplice obiettivo: sensibilizzare la città sulla
situazione degli omosessuali, che, nelle parole di
Alessandro Cecchi Paone, reclamano «spazi culturali oltre che ludici per la comunità e maggiore
attenzione da parte di un mondo quello sportivo,
che fin dall’antichità non ha avuto paura di superare questo tabù», ed organizzare sotto le Due
Torri, nel mese di giugno, il primo torneo internazionale di basket per squadre gay in territorio
italiano. Un’opportunità, sociale ed economica,
per il turismo cittadino, ma soprattutto per il movimento lgbt italiano, sulla scia di quanto accade
negli altri Paesi civili d’Europa: «A Parigi quest’anno celebreranno il ventennale del loro torneo»,
spiega lo stilista Diego Dolcini, «a Colonia la scorsa
estate sono arrivate 12 persone per i Gay Games,
in America esiste una vera e propria lega parallela
alla NBA». Per alcuni critici è solo l’ennesima sabatinata, per il patron della Virtus (accusata una
decina d’anni fa di aver allontanato John Amaechi
per omofobia), solo un’altra tappa del progetto
Virtus for all: «Abbiamo dato spazio ai ragazzi con
il Basket for Life, sosteniamo gli amici in carrozzina dell’Atc Dozza ed ora questa nuova realtà, per
uno sport con sempre meno barriere».
Come auspicato anche dal Presidente Federale,
Dino Meneghin, che in una lettera ha manifestato
il proprio sentimento contrastante, tra lo spirito di
chi vorrebbe che una squadra gay non facesse notizia e chi si rallegra perché se ne parla con tanto
coinvolgimento. Nella speranza che un giorno
queste eccezioni diventino la normalità.
(a.m.)
Alessandro Cecchi Paone: «Servono spazi
culturali oltre che ludici per la comunità
e maggiore attenzione da parte del
mondo sportivo, che fin dall’antichità non
ha avuto paura di superare questo tabù»
A DILETTANTI Nel prossimo turno trasferta durissima a Piacenza che punta alla promozione in Legadue Piacenza hanno deciso di
Il Gira ha già la faccia tosta della scorsa stagione
In casa ozzanese c’è grande entusiasmo dopo la vittoria all’esordio. Malagoli ancora in dubbio
roba assolutamente inedita
su una piazza che sta cercando di dare visibilità anche alla pallacanestro laddove solo di volley (e calcio) si parlava, almeno fino
a poco tempo fa. Due pro-
mozioni consecutive per i
biancorossi, che portano
prima di tutto la firma di
Mario Boni: approdato al
confine ovest della regione
nel 2008 per motivi “televisivi” (ovvero stare vicino
alla redazione di Sky che lo
scelse come commentatore), l’eterno bomber ha trascinato la truppa a suon di
doppie doppie prima dalla
C1 alla B2, poi a questo
nuovo salto di categoria.
Poi, ammainata la bandiera
a 47 anni – più che altro
perché una B1 poteva essere troppo impegnativa
per le sue nuove attività,
dato che il fisico ha sempre
continuato a rispondere -, a
fare acquisti ai piani superiori, tanto per provare
l’ennesimo balzo in avanti.
Da Varese è arrivato Marco
Passera, regista che fa di
Pozzecco il proprio idolo e
modello, mentre tanta è la
voglia di riscatto da parte
di Federico Bolzonella, altro esterno di scuola varesina che l’anno scorso si
frantumò a Imola dopo un
discreto inizio. Pescati poi
dal girone A della A Dilettanti due giovani promettenti (Loschi da Riva e Cornacchione dalla disciolta
Fidenza), Piacenza ha quindi portato alla firma Riccardo Perego, che proprio a
Ozzano, lo scorso anno, fu
tra i protagonisti di quella
stagione indimenticabile
conclusasi tra gli applausi
in una semifinale contro la
Fortitudo. Squadra quindi
che, malgrado l’esordio bislacco (-6 a Perugia), si candida ad essere tra le protagoniste dell’annata appena
iniziata.
(e.f.)