il cordone ombelicale
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il cordone ombelicale
Alla fine degli anni Settanta, alcuni ricercatori hanno scoperto che il SANGUE DEL CORDONE OMBELICALE (SCO) è ricco di cellule staminali emopoietiche (CSE), simili a quelle presenti nel midollo osseo. Tali cellule generano i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine. Il sangue cordonale è quindi una risorsa preziosa e rappresenta un’importante possibilità di cura per gravi malattie del sangue e del sistema immunitario, come le leucemie, i linfomi, alcune forme di talassemia, alcuni tipi di immunodeficienza e alcune malattie metaboliche. Inoltre, se il cordone donato non contiene un numero sufficiente di cellule staminali per garantire l’efficacia del trapianto, può essere utilizzato per lo sviluppo della ricerca scientifica, con lo scopo principale di identificare la causa di gravi malattie tumorali e degenerative e promuovere lo sviluppo di nuovi farmaci per il loro trattamento. www.aslmn.it www.aopoma.it IL CORDONE OMBELICALE www.csvm.it www.provincia.mantova.it www.avis.mantova.it Provinciale Mantova PER LA DONAZIONE DI SANGUE www.aido.it PER LA DONAZIONE DI ORGANI www.admolombardia.org www.abeo.it PER LA DONAZIONE DI MIDOLLO OSSEO LE DONAZIONI VENGONO TUTTE CONSERVATE? Solo il 30% circa delle unità raccolte risultano valide per la conservazione, poiché esistono protocolli che stabiliscono la quantità minima, il volume cellulare, la sterilità nelle fasi di raccolta e l’esclusione qualora il neonato e la madre risultino portatori di infezioni o malattie al controllo dei sei mesi; questi requisiti garantiscono l’alta qualità della unità raccolta. Le cellule staminali cordonali conservate si possono mantenere intatte e funzionali per circa 15 anni dal loro congelamento, mentre non si conosce ancora la vitalità oltre tale termine. Le unità che non soddisfano i requisiti per la conservazione vengono impiegate nella ricerca. LA DONAZIONE E’ RISCHIOSA PER LA MAMMA E PER IL BAMBINO? No! Donare il sangue del cordone ombelicale è una scelta libera, personale e volontaria che non comporta rischi né per la mamma, né per il bambino. Il sangue cordonale viene infatti raccolto dopo che il cordone ombelicale è stato reciso ed il bambino è stato accudito dal personale sanitario. In passato il cordone veniva eliminato insieme alla placenta, in quanto non era conosciuta la sua efficacia nella cura di alcune gravi malattie. COME SI DIVENTA DONATRICI? Per poter donare il sangue cordonale è necessario sottoscrivere un consenso informato, sottoporsi ad esami del sangue (gratuiti) al momento del parto e dopo sei mesi/un anno, per escludere la presenza di malattie che possono essere trasmesse al ricevente; il cordone diventa disponibile per la donazione solo se la donatrice supera anche questo secondo controllo post-parto. LA DONAZIONE DEL CORDONE E’ SEMPRE POSSIBILE? Prima di effettuare la donazione, il Medico dovrà valutare l’anamnesi famigliare. La donazione non è possibile se: • il bambino nasce prematuro (gestazione inferiore alle 34 settimane) • la mamma ha assunto particolari tipi di farmaci o altre sostanze da abuso (alcool, droghe, ecc.) • i genitori possono trasmettere infezioni o malattie genetiche LA DONNA STRANIERA PUÒ DONARE IL SANGUE CORDONALE? Sì! In molti paesi, in particolare del terzo mondo, non sono presenti né registri di donatori di cellule staminali midollari, né banche del sangue di cordone, quindi i pazienti in attesa di trapianto provenienti da paesi stranieri, difficilmente trovano un donatore geneticamente compatibile. È’ quindi importante che le donne immigrate chiedano di donare il sangue cordonale. PER CHI CONSERVARE IL SANGUE DEL CORDONE OMBELICALE? PER TUTTI: LA DONAZIONE SOLIDARISTICA (O ALLOGENICA) Il sangue del cordone resta a disposizione per chiunque ne abbia bisogno. I dati relativi alle donazioni confluiscono in un Registro Nazionale del sangue cordonale collegato ai Registri Internazionali dei donatori di midollo osseo. In questo modo, qualunque paziente in attesa di trapianto può trovare un potenziale donatore compatibile anche dall’altra parte del mondo. Ogni anno circa 13.000 pazienti, che non dispongono di un donatore compatibile in famiglia, hanno bisogno di un trapianto di CSE. Un quinto di questi pazienti è trattato con il sangue del cordone ombelicale. Attualmente sono disponibili in tutto il mondo circa 560.000 unità di sangue cordonale prelevate dal 1993 ad oggi e conservate in circa 100 banche; 10.000 di queste unità sono state utilizzate per trapianto. Per garantire ottimi livelli di compatibilità e elevate dosi cellulari è necessario raddoppiare l’inventario mondiale. La conservazione allogenica del sangue cordonale è gratuita: tutti i costi sono a carico del servizio sanitario nazionale. PER UN FAMIGLIARE AMMALATO: LA DONAZIONE DEDICATA Il sangue del cordone ombelicale viene conservato per: • uso dedicato ad un consanguineo del neonato, nel caso in cui sia affetto da una malattia che può essere curata con le cellule staminali cordonali; • uso dedicato alla famiglia del neonato, se nella famiglia vi è un rischio elevato di avere figli affetti da una malattia ereditaria che può essere curata con le cellule staminali cordonali. In entrambi i casi è necessaria la certificazione rilasciata da un medico specialista e/o da un genetista. La conservazione del sangue cordonale per uso dedicato è autorizzata dalla Regione, sulla base di una richiesta degli interessati e di una relazione del medico specialista, che va presentata alla Direzione Sanitaria dell’ospedale dove avverrà il parto. La conservazione dedicata del sangue cordonale è gratuita: tutti i costi sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale. PER USO PRIVATO: LA CONSERVAZIONE AUTOLOGA Non è una donazione. Il sangue del cordone ombelicale del proprio bambino viene raccolto esclusivamente per uso personale. La comunità scientifica internazionale non raccomanda questo tipo di conservazione perché non esistono, ad oggi, programmi di cura di comprovata efficacia per questo tipo di trapianto. Inoltre, alcune alterazioni che causano le malattie curabili con le cellule staminali cordonali possono già essere presenti nel sangue del neonato e di conseguenza tali cellule non sono utilizzabili per il trapianto. Secondo le disposizioni di legge vigenti, in Italia è vietato conservare il sangue cordonale per uso autologo presso banche private e promuovere ogni forma di pubblicità alle stesse connessa. La conservazione del sangue ad uso autologo è consentita all’estero, a pagamento, e previa autorizzazione del Ministero della Salute. Gli ospedali sede del parto non forniscono supporto amministrativo per l’iter burocratico ad essa relativo. Riferimenti normativi: L 219/05; Dlgs 191/07; DM 18/11/2009. - Accordo CSR, Requisiti organizzativi, strutturali e tecnologici per l’attività delle banche di sangue cordonale, 29/10/2009. - Accordo CSR, Esportazione sangue cordonale, 29/04/2010. - Accordo CSR, Linee guida per l’accreditamento delle Banche di sangue da cordone ombelicale, 20/04/ 2011. - Position Statement ‘Raccolta e conservazione del sangue cordonale in Italia’, Maggio 2011. IN QUALI OSPEDALI SI PUÒ DONARE? In tutti i presidi ospedalieri della Provincia di Mantova. L’A.O. Carlo Poma di Mantova conferisce le unità donate alla sede Cord Blood Bank di Pavia, presso la Fondazione Policlinico San Matteo. La banca, nata nel 1996, conserva circa 4.000 unità di sangue placentare congelate; circa un centinaio sono già state distribuite per trapianti in Italia e all’estero. La Banca di Pavia vanta anche un considerevole inventario di donazioni dedicate per consanguinei, costituito da più di un centinaio di donazioni di fratellini e/o sorelline di pazienti, il 30% delle quali già utilizzate per trapianto. Per maggiori informazioni: tel. 0376 201234 oppure 0376 201943, dalle 9.00 alle 12.00