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CRONACHE LICEALI Liceo Scientifico “V. Romano” Liceo Classico “A. Cascino” CaRpE DiEm Anno X - Numero 1 “Funerale del mondo” Viviamo in un mondo orribile. L’uomo ha perso la sua umanità. Dopo gli attentati di Parigi che hanno toccato il mio cuore nel profondo, mi volto a destra e vedo desiderio di morte e di distruzione, mi volto a sinistra e nulla cambia. L’uomo non ricerca più la pace, forse si è dimenticato degli orrori di una guerra, nella quale non ci saranno né vincitori né vinti. Tutti sono impegnati ad odiare l’altra parte, i cattivi. Abbiamo dimenticato di essere uomini, a destra e a sinistra. Abbiamo dimenticato che tutti abbiamo due gambe e due braccia. Abbiamo dimenticato che alla fine delle nostre mani non ci sono artigli, che non siamo fatti per uccidere. Vorrei che nel mondo, la mattina, mi svegliasse la scoperta di una fonte inesauribile di energia pulita, non la morte di 130 parigini. Vorrei che la poesia, la musica e l’arte riempissero i nostri telegiornali, non l’annuncio di Hollande di bombardare la Siria. Vorrei che, un giorno, i miei figli potessero vivere in un mondo migliore del mio, che non dovessero conoscere mai la guerra e la morte, che fossero felici sempre, ovunque. Vorrei poter viaggiare per il mondo senza timore che l’aereo su cui sto volando esploda per via di una lattina riempita Continua a pag.2 [email protected] 30 Novembre 2015 Finalmente in stampa: voce agli studenti INTERVISTA ALLA NOSTRA PRESIDE Giorno 5 Ottobre, alle ore 9:15, la preside Lidia Di Gangi ha ricevuto noi, una piccola delegazione di studenti appartenenti al giornalino scolastico “Carpe Diem”. Con la solita cortesia ed eleganza (completo viola in tinta con scarpe e borsa) che la caratterizzano, ha fatto accomodare noi studenti sul suo divano nello studio e ci ha chiesto le nostre impressioni sulla nuova scuola che frequentiamo e sulle attività del giornalino. Poi, è stata subito disponibile a rispondere alle nostre domande. “Quali cambiamenti ha portato la riforma della “buona scuola” voluta dal presidente del Consiglio Matteo Renzi?” Il dirigente ha risposto con grande precisione, partendo dalla presentazione della Legge 107, che ha origine in precedenti leggi (n.59 del 1997, riguardante l’autonomia, e n.150 del 2009, relativa alla figura del preside). “Questa legge – ha affermato la Preside - con i 212 com- La Preside e i giovani della redazione “Carpe Diem” mi da cui è costituita, non rappresenta affatto una rivoluzione nella Scuola. I sindacati, ma anche i docenti, l’hanno contestata. Infatti, non hanno gradito i maggiori poteri attribuiti ai dirigenti, che hanno assunto un ruolo più da manager, in un contesto più aziendale. Questi ultimi sono chiamati ad organizzare una scuola più competitiva e moderna, secondo i canoni europei. Grazie a questa riforma, dal 1° Settembre, con la fase A e B, si è avuto un incremento del numero dei docenti di ruolo in All’interno A SCUOLA... ALLARME TERRORISMO NOTIZIE IN BREVE SCIENZA PER NON DIMENTICARE 1-9 ALIMENTAZIONE 10-12 CAMORRA/CURIOSITA’ 13 LIBRI/FILM 18 19 20-21 15-16 MUSICA 22 17 GIOCHI 23-24 tutte le province d’Italia, ed è stata questa una grossa opportunità per i precari, che sono stati assunti a tempo indeterminato. Con la fase C, infine, si darà la possibilità ad ogni istituzione scolastica di potenziare il proprio organico dei docenti con altre figure professionali e con l’avvio di nuovi insegnamenti. “Quali innovazioni si prevedono per la nostra Scuola sulla base della riforma?” “Per il Liceo Scientifico si prevedono nuovi laboratori di fisica e di matematica, per il Liceo Classico un rafforzamento del latino, del greco e della storia dell’arte, per entrambi gli indirizzi il potenziamento della lingua inglese e corsi di diritto.” “Il Preside svolgerà il compito di sceriffo, come ripetono i sinContinua a pag. 2 CaRpE DiEm 2 Continua da pag.1 di esplosivo al plastico. Vorrei che ognuno di noi, ogni uomo sulla terra, amasse le persone vicine e si rendesse conto dell’importanza dell’altro, anche se siriano, afghano o turco. Ma forse, signori, sogno troppo. Forse dovrei rassegnarmi ai fiumi di sangue che continuano a scorrere per terra, sotto gli occhi di tutti. Forse dovrei semplicemente accettare la guerra, la morte, le bombe. Forse dovrei guardare meglio a destra e a sinistra e scegliere una direzione. Forse dovrei, ma, di certo, non lo farò. Filippo Pocorobba VC FESTA D’ACCOGLIENZA AL LICEO Il 26 settembre i ragazzi delle classi V hanno organizzato la festa d’accoglienza per le prime classi. Alle 8.50 ci siamo riuniti in Auditorium e lì abbiamo assistito ad uno spettacolo: Matteo, Francesco e Mario ci intrattenevano con i loro strumenti, batteria e chitarra e accompagnavano Marica, una ragazza dalla voce splendida. E’ stato emozionante: i ragazzi sono stati veramente bravi, trasmettevano un’energia immensa. Alcuni di noi sono stati invitati a salire sul palco con lo scopo di farci intimidire, ma noi, con tenacia, abbiamo resistito. Dopo si sono presentati i ragazzi del comitato e ci hanno dato appuntamento nel cortile della scuola. Hanno dato inizio ai giochi che hanno coinvolto tutti. Il primo gioco consisteva nel trasportare una pallina di gomma tra le gambe: chi faceva cadere la pallina veniva penalizzato con uno spruzzo d’acqua. Il secondo gioco consisteva in un ballo tenendo in equilibrio un foglio di giornale e chi non riusciva ad eseguirlo veniva bagnato. Nel terzo gioco ci siamo sistemati in cerchio, alternandoci ragazzo e ragazza: Scuola Novembre 2015 L’INTERVISTA CONTINUA dacati? “In questo nuovo sistema che precederà un PTOF (piano triennale offerta formativa), il dirigente non svolgerà affatto il ruolo dello sceriffo, ma quello del supervisore che darà merito, grazie ai bonus, a quei docenti che si distingueranno per il loro impegno. Il lavoro dei docenti sarà esaminato e valutato da un Comitato di Valutazione, formato da due docenti eletti dal Collegio dei Docenti, un docente nominato dal Consiglio di Istituto, un genitore, un alunno ed un rappresentante esterno del Provveditorato. Il miglioramento di una Scuola e dei suoi processi sarà valutato dal RAV (rapporto autovalutazione), nel quale troveranno posto punti di forza e di criticità di ogni istituzione.” “Ci sono altre novità nella Legge 107 sulla buona Scuola?” “I docenti avranno a loro disposizione una Card del valore di 500 euro da investire per il loro aggiornamento, per l’acquisto di libri, riviste e quant’altro possa essere utile all’attività didattica. Una ulteriore novità, inoltre, per i Licei sarà l’introduzione dell’Alternanza Scuola -Lavoro, cioè di uno stretto rapporto tra il mondo della Scuola e quello del lavoro. Nel nostro Istituto sono previste iniziative che riguarderanno la formazione di mini-guide del territorio, piccoli archeologi e giovani giornalisti.” “Preside, parliamo di gite… Dove andremo quest’anno?” “Nel mese di Ottobre ospiteremo per una settimana un gruppo di studenti tedeschi del Liceo di Norimberga. Il gemellaggio è riservato alle terze. Sempre in questo mese un gruppo di studenti del Liceo partirà per la visita all’EXPO 2015. Mete delle gite saranno Firenze, Dublino, Londra per le classi dalla prima alla quarta. Per le classi quinte, il viaggio d’istruzione avrà come meta una grande città europea, Praga o Amsterdam o, forse, Barcellona. Assolutamente niente crociera!” Conclusa l’intervista, la Preside ci ha augurato un buon anno scolastico e tutti insieme abbiamo voluto ricordare questa esperienza con una foto. Giulia Falciglia I D I ragazzi di quinta dovevamo passarci un bastone attraverso le gambe e a chi lo faceva cadere per terra veniva posta una domanda. Alle 10.30 ci hanno raggiunti gli alunni delle altre classi della scuola. Successivamente abbiamo mangiato e ci siamo scatenati grazie alla musica proposta dai DJ: Paolo Luce e Gianmarco Maira. Ci siamo diver- titi molto. Grazie a tutti i ragazzi delle classi V, al Dirigente Scolastico e ai professori che hanno permesso di organizzare la festa. Buon anno scolastico a tutti! Noemi Bongiorno Fatima Dridi ID Novembre 2015 CaRpE DiEm 3 Scuola QUATTRO PASSI IN CITTA’ Sabato 24 Ottobre 2015 con la mia classe (3 A) ci siamo “avventurati” in un’uscita didattica nella nostra città. Passando per la via Roma e per alcune strette stradine, siamo giunti in seminario, ex sede vescovile, ed in origine convento dei Domenicani, dove una gentile guida, la Dott.ssa Venera Petralia, ci ha illustrato le origini di questa struttura, che oggi ha accolto, al suo interno, un a s i l o d ’ i n f a n z i a . Dopo una breve introduzione ci siamo spostati all’interno a visitare la biblioteca in cui sono conservati testi risalenti al 1600 quasi tutti religiosi. Usciti dal seminario ci siamo recati in Piazza Duomo, dove il Prof. Di Franco ci ha intrattenuti con un po’ di storia della nostra città. Grazie alle sue spiegazioni e al fatto che ognuno di noi ha avuto il compito di presentare ai compagni notizie storiche su alcuni dei principali monumenti, la nostra visita è stata una vera occ a s i o ne di a pp r e nd i m e nto . Il duomo fu costruito grazie alla donazione che il Barone Marco Trigona lasciò alla sua morte, avvenuta nel 1598; l’edificio fu costruito sui resti di un’antica chiesa del 1400 di cui rimane la torre campanaria, decorata da archi gotico-catalani; al suo interno sono presenti le tombe dei Vescovi della Diocesi, come quella di Mario Sturzo. Successivamente ci siamo recati nella Pinacoteca, una grande struttura che, all’interno delle tre sale (rossa, gialla e azzurra), conserva opere d’arte di proprietà del Comune, alcune delle quali donate da cittadini ben e f a t t o r i . La tappa successiva è stata quella del castello Aragonese, le cui origini non sono docu- mentate, però si sa che è stato costruito nel XIV secolo. Ultima tappa della visita è stata la sosta presso il Palazzo Trigona, appartenuto al casato nobile più importante e longevo di Piazza Armerina. Dal 1500 fino alla prima metà del 1800, la dinastia dei Trigona è cresciuta sempre più, ricoprendo un ruolo importante all’interno dell’aristocrazia della nostra isola. Dopo aver finito la nostra piacevole passeggiata, siamo rientrati in perfetto orario a scuola. Pietro Roccaforte III A In alto: La classe III A; In basso: Roberta Strano La redazione incontra la scrittrice Roberta Strano La redazione del giornalino ha incontrato la giovane scrittrice Roberta Strano che, con semplicità ed entusiasmo, ci ha raccontato la sua passione per la scrittura e per la storia, ma non ha voluto svelarci quasi nulla del suo secondo libro, per non privarci del piacere di leggerlo. Abbiamo affidato ad Erica Lana il compito di farlo e di raccontarci la trama e le sue impressioni. “Hans Thorkild- Ritorno in Norvegia” è il secondo libro di una saga in due tempi, è un romanzo storico e sentimentale, ambientato nel Medioevo, negli anni 1067-1071. Le azioni si svolgono in uno spazio che va dall’Inghilterra alla Danimarca e si alternano personaggi storici ad altri, che sono frutto della fantasia della scrittrice palermitana. Il protagonista è il conte norvegese Hans Thorkild. Egli abbandona la sua promessa sposa Angel, decidendo di tornare in Norvegia, la sua terra natale, con la sua amante Isolde già in dolce attesa ancora prima del matrimonio, cosa scandalosa all’epoca. Il libro ha un inizio a dir poco drammatico e, a mio parere, prevedibile: il protagonista con il suo gesto ferisce a tal punto la sua promessa sposa da spingerla al suicidio. Inconsapevole della morte di Angel, il conte torna a casa, sperando di ottenere l’approvazione dei genitori per poter sposare la sua Isolde. Ovviamente, i genitori si opporranno alla loro unione e qui avranno inizio le vicende che si protrarranno per tutto il romanzo. I due amanti verranno separati con la forza e il bambino appena nato verrà strappato dalle braccia della madre e ucciso da Ingrid, la nuova promessa sposa di Han, una donna crudele, disposta a tutto pur di sposare il conte Hans: arriverà a dargli un filtro d’amore per costringerlo ad amarla. Ed è qui che il fantasy si interseca alla trama del romanzo. Penso, però, che il romanzo, sia per la trama, sia per lo stile risulti lontano dal mondo degli adolescenti di oggi. Inoltre, il tema dell’amore, a mio avviso, è affrontato con una nota di leggerezza. Interessante è l’ambientazione storica che fa da sfondo alla trama. Consiglio, pertanto, questo libro a tutti coloro che sono attratti dal genere del romanzo storico. Erica Lana III A CaRpE DiEm 4 Novembre 2015 Scuola UN PICCOLO MONDO DI STORIA E COLORI VISITA ALLA PINACOTECA COMUNALE Piazza Armerina è un paese tutto da scoprire. Percorrendo le sue stradine antiche ci si può imbattere in un vero e proprio tesoro artistico e storico: sto parlando della Pinacoteca comunale. La parola Pinacoteca deriva dal greco: pinaks, che significa quadro, e théke, che significa scrigno, e la nostra pinacoteca è proprio questo, il posto perfetto per chi voglia conoscere qualcosa in più sulla storia del nostro paese e sulle sue personalità di spicco, delle quali troviamo “struggenti” ritratti e opere. Ma parliamo un po’ della storia di questa Pinacoteca comunale. Nel periodo successivo all’Unità d’Italia, le leggi di espropriazione del patrimonio ecclesiastico trasferirono al Comune l’ingente patrimonio artistico custodito all’interno dei conventi e delle chiese. Nel 1885 la chiesa di Sant’Agata, particolarmente ricca di opere d’arte, venne destinata, con delibera del Consiglio comunale, a Pinacoteca e Museo comunale. Dopo essere stata restituita al Vescovo, gran parte delle opere in essa contenute vennero trasferite in Cattedrale, ma con ciò non perse il suo titolo di Pinacoteca comunale. Nel 1898 la Pinacoteca verrà collocata in due stanze al primo piano del palazzo Fundrò. Nel 2002 fu previsto l’allestimento della Pinacoteca nell’ala nord dell’ex convento della Trinità: i lavori si sono conclusi nel 2011. La Pinacoteca contiene opere d’arte di proprietà del Comune, alcune delle quali donate da cittadini benefattori in occasione dell’allestimento e altre offerte da diversi enti per garantirne la fruizione sociale. La Pinacoteca comunale è divisa in quattro ambienti: il vestibolo, la Sala Rossa, la Sala Gialla e la Sala Azzurra. Nel vestibolo sono esposte opere che rievocano momenti e aspetti della storia cittadina quali una statua raffigurante Sant’Agata in pietra locale, un busto di Dante Alighieri e la cornice lignea di una pala d’altare quattrocentesca che troviamo nella Sala Rossa. Madonna in trono Nella Sala Rossa sono collocate principalmente pale d’altare, anonime e non, di diversi periodi storici, divenute di proprietà del comune nel 1866. La più importante e antica è l’affresco della Madonna col Bambino in trono, proveniente dalla chiesa di Santa Maria di Gesù e la sua recuperata sinopia. Nonostante i danni subiti, l’opera presenta elementi di grande raffinatezza ed eleganza tipici dello stile gotico che nella Sicilia del XVII/XVIII secolo trova grande espansione. Un’altra opera di grande importanza raffigura Sant’Andrea Avellino che intercede per Piazza presso la Madonna delle Vittorie (terzo decennio del Seicento), che in origine era collocata su uno degli altari della chiesa dei Teatini. È l’unica opera firmata. Nella Sala Gialla sono raggruppati alcuni dipinti di carattere puramente devozionale. Di particolare importanza è il ritratto di Prospero Intorcetta databile al XVII/XVIII secolo. Nel quadro il gesuita è Prospero Intorcetta rappresentato con un ventaglio ornato di ideogrammi che dimostrano la sua attività di studioso esperto della civiltà cinese: fu, infatti, il primo europeo a tradurre in latino i testi di Confucio. Infine la Sala Azzurra è divisa in due sezioni. Nella prima sono esposti alcuni ritratti di cittadini piazzesi illustri, per lo più di autori ignoti, quali Filippo Arena (gesuita 1708-1789) e Antonio Pittà (maestro di cappella), il cui ritratto risale al 1854, anno della sua morte. A G. Sacco è attribuito il ritratto di Domenico Cammarata, risalente al 1865. Di pregio è anche il ritratto d’uomo databile alla prima metà del XIX secolo. Un’ampia parte è dedicata alle opere di Giuseppe Paladino (1856-1922), figura fra le più importanti del panorama artistico siciliano. Sono presenti anche ritratti del Barone Antonio Trigona Geraci e della Baronessa Carmela Trigona Geraci (1894) e dei coniugi Salvatore De Curtis e Titì Montalto, sia nei ritratti di vecchia e giovane donna che nell’autoritratto. Nella seconda sezione troviamo le opere di Carmelo Giarrizzo (1850-1917), di cui abbiamo il ritratto di Vittorio Emanuele II ripreso certamente da una fotografia. Abbiamo poi quattordici tele che rappresentano le stazioni della Via Crucis, provenienti dalla chiesa di San Filippo. È presente anche un autoritratto di vecchio di Giacomo Velardita (1864-1938), allievo di Paladino. Infine, troviamo un busto in bronzo del Generale Cascino, realizzato nel 1933 presso la Regia Scuola Tecnica Industriale di Piazza Armerina da Gaetano Conti Giarrizzo (1887-1956). Gemma Guccio III A Novembre 2015 CaRpE DiEm 5 Scuola La V C del Liceo a Milano in visita all’EXPO 2015 Una fantastica esperienza tra architetture sorprendenti e luoghi letterari Svegliarsi alle 5 di mattina non è proprio il massimo, ma sapevamo che questo piccolo sacrificio sarebbe stato ampiamente ripagato dall’emozionante avventura che da li a poco avremmo vissuto. Il luogo dell’incontro è lo spiazzale antistante il nostro istituto e arriviamo lì, tutti un po’ assonnati e infreddoliti, intorno alle 6 (incredibilmente puntuali!). Ci aspetta il pullman per accompagnarci all’aeroporto Fontanarossa di Catania. Il tempo passa velocemente e da lì a poco ci ritroviamo ad aver effettuato tutte le procedure d’imbarco, sull’aereo e pronti a partire. Milano, che da quasi un anno è il punto d’incontro per le Nazioni di tutto il mondo, ci accoglie con una bellissima giornata di sole. Le cose da fare e da vedere sono tante, ma il tempo è limitato. Senza perdere tempo andiamo a visitare il castello Sforzesco, uno dei principali simboli della città, costruito da Francesco Sforza sui resti di una precedente fortificazione. Dopo pranzo ci dirigiamo verso Piazza Duomo e, dopo una lunga camminata, arriviamo a destinazione: il Duomo è davanti a noi, imponente e circondato da milioni di persone. Entriamo e restiamo subito senza fiato: le ampie navate sono irradiate da raggi di luce colorata proveniente dalle vetrate. Il giorno seguente arriviamo all’EXPO, impazienti e pieni di tante aspettative. Il tema dell’Esposizione è “Nutrire il pianeta, Energia per la vita”. Non appena varchiamo l’ingresso, inizia il nostro viaggio intorno al mondo attraverso i sapori e la cultura di tutti i popoli. Purtroppo abbiamo la possibilità di visitare solo i padiglioni in cui la fila è limitata (i tempi di attesa per alcuni di essi sono anche di otto ore) attraversiamo più volte tutto il Decumano e veniamo in contatto con opere di architettura sorprendenti che rappresentano uno degli aspetti più belli ed interessanti dell’evento. A fine giornata ci raduniamo ai piedi dell’albero della vita ed assistiamo ad uno spettacolo meraviglioso. Siamo quasi alla fine del nostro viaggio, è il momento del percorso m a n z o ni a no . Accompagnati da Nicola, la nostra bravissima guida, ci spostiamo da Lecco a Pescherenico e ci soffermiamo nel luogo dell’addio ai monti di Lucia e nella chiesa di Padre Cristoforo, visitiamo il palazzo Manzoni e concludiamo con il castello dell’innominato, dal quale godiamo di una vista mozzafiato. Il nostro viaggio è ormai giunto al termine, al nostro risveglio prepariamo le valigie, andiamo in centro, pranziamo e ci dirigiamo verso l’aeroporto. Si conclude così questa fantastica esperienza che non sarebbe stata possibile senza l’appoggio del nostro professore Salvatore Giunta che ci ha guidati sin dall’inizio del progetto, della professoressa Silvana Tigano che ci ha supportati ed accompagnati e, infine, senza la nostra Preside che ha coordinato tutto. Marianna Scribano V C La classe V C con i proff. Giunta e Tigano CaRpE DiEm 6 Novembre 2015 Scuola 2015: ANNO INTERNAZIONALE DELLA LUCE Il Liceo Classico a Catania visita i laboratori di fisica In occasione della XXV settimana della cultura scientifica e tecnologica, mercoledì 14 ottobre 2015 le classi quinte del liceo classico, accompagnate dalle professoresse Maria Campagna e Francesca Piazza, si sono dirette all’Università di Catania, presso il Dipartimento di fisica e astronomia. Subito dopo una piccola passeggiata per le vie del centro di Catania, gli studenti si sono recati alla “cittadella” ed hanno assistito ad una breve lezione che riguardava il sole ed i suoi fenomeni. L’attenzione è stata foca- lizzata sulle macchie solari, regioni della superficie del Sole estremamente luminose, in quanto presentano un’altissima temperatura, ognuna delle quali può essere suddivisa in due parti: ombra e penombra, che i ragazzi e le insegnanti hanno osservato per mezzo di un telescopio, il quale - è stato sottolineato dal docente - necessita di un filtro, in quanto l’osservazione del Sole ad occhio nudo potrebbe causare irreparabili danni alla retina. Successivamente gli studenti hanno visitato tre laboratori di fisica. Nel primo è stato possibile osservare esperimenti concernenti la temperatura, la rappresentazione di un corpo su un piano inclinato ed il moto uniformemente accelerato. Nel secondo laboratorio, invece, è stato proiettato un filmato sull’atomo ed è stato osservato quali erano gli elementi chimici maggiormente presenti in laboratorio. Nell’ultimo laboratorio, ricchissimo di strumenti, sono state, invece, analizzate le onde luminose emesse da una lampadina ed è stato rilevato che le differenti lunghezze d'onda vengono interpretate dal cervello come colori, che vanno dal rosso delle lunghezze d'onda maggiori (frequenze più basse) al violetto delle lunghezze d'onda minori (frequenza più alte) e che Il bianco e il nero non sono veri e propri colori. Il nero corrisponde all’assenza di onde luminose; il bianco, invece, rappresenta la somma di tutti i colori, infatti, quando onde con varie lunghezze d’onda si sovrappongono, il nostro occhio percepisce il bianco. Così, Il sole, come anche la lampadina, ci appare bianco perché la luce che emette contiene onde di tutti i colori. E’ stata un’esperienza molto stimolante per gli studenti, che hanno imparato ad apprezzare ancora di più questa disciplina, capace di suscitare in loro un vivo entusiasmo ed una vivace curiosità. Antonio M. Draià III B cl. LA REDAZIONE Hanno collaborato: le classi IIIB, IIIA, ID, VB, VC del Liceo Scientifico “V. Romano”. Articoli a cura di: Filippo Pocorobba, Giulia Falciglia, Noemi Bongiorno, Fatima Dridi, Pietro Roccaforte, Erica Lana, Gemma Guccio, Marianna Scribano, Antonio Draià, Salvatore Falciglia, Serena Oliveri, Chiara Belluomo, Giuseppe Merco, Mario Marino, Luana Cuzzolaro, Giulia Berretta, Claudia Pitta, Ambra Schilirò, Chiara Sirna, Irene Rivoli, Francesco Grillo, Alessia Venturino, Giuseppe Mannuca, Mavi Masuzzo, Claudia Savoca, Rosy Cordaro, Luca Tricarichi, Noemi Pecoraro, Martina Sirna, Chiara Pocorobba, Giuseppe Schembra. Progetto grafico a cura di: Pocorobba, Oliveri, Belluomo, Savoca Attività di editing e Direzione dell’iniziativa: Proff. Cristina Alessi, Filippa Liuzzo. Dirigente Scolastico: Prof. ssa Lidia Di Gangi. D.S.G.A: Sig. Domenico Ingala Redazione, amministrazione editore: Carpe Diem – Piano S. Ippolito 3, 94015 Piazza Armerina – Istituto di Istruzione Superiore “A. Cascino”. Novembre 2015 Scuola CaRpE DiEm 7 ASSEMBLEA D’ ISTITUTO AL LICEO SCIENTIFICO Uno straordinario momento di socializzazione “Per San Martino si spilla la botte del buon vino”. Così recita il proverbio ispirato alla festa di San Martino, una specie di carnevale anticipato, una ricorrenza ispirata per tradizione alla svinatura ed all’inizio del ciclo invernale. In tutta Italia e, soprattutto, in tutte le scuole italiane si è soliti ricordare “l’Estate di San Martino” l’11 di Novembre con musica, balli e libagioni. A questo proposito, il Comitato Studentesco del nostro Liceo Scientifico, con l’autorizzazione del Dirigente, ha organizzato una festa, tenutasi giorno 12 Novembre, aperta non solo a tutte le classi del nostro istituto, ma anche a quelle del Liceo Classico, per trascorrere insieme un’intera mattinata. Ed è così che, dopo la prima ora, con il tempo a nostro favore, è incominciato il divertimento. Alle 8.50 tutti i ragazzi si sono incontrati nel cortile esterno dove, dopo pochi minuti, è iniziata la musica dal vivo, grazie alla band della scuola. In seguito sono state aperte delle aule in cui i giovani potevano svolgere attività riguardanti l’arte e il disegno, la politica, ecc. Inoltre è stato proiettato in auditorium un film scelto tra i tanti proposti. Nel frattempo all’esterno si sono tenuti dei tornei di calcio tra varie squadre, di ping-pong e di scacchi. Infine, tutti coloro che non volevano partecipare ad alcuna attività potevano passeggiare o guardare le partite. Di certo non c’erano i piatti tipici di questa festività, come il tacchino o la cicerchiata (una ciambella di pasta dolce), ma vi era un piccolo banchetto dove si potevano comprare bevande di tutti i generi. È stato molto bello anche aver potuto rincontrare vecchi amici delle scuole medie e fare, allo stesso tempo, nuove conoscenze. I festeggiamenti si sono conclusi alle 12.25, dopo quattro ore di svago. E’ stata una giornata da ricordare non perché non vi sono state lezioni ed interrogazioni, ma perché tutta la comunità scolastica ha potuto godere di uno straordinario momento di socializzazione. Giulia Falciglia ID Alcuni momenti assembleari: Musica, Scacchi, Calcetto, Ping-Pong e Cineforum. La redazione del giornalino “Carpe diem” CaRpE DiEm 8 Scuola Novembre 2015 GERMANIA - ITALIA: UNA GRANDE FAMIGLIA Ricordi indimenticabili … partenza in vista! La sera del sedici ottobre è atterrato all’aeroporto di Catania un aereo proveniente dalla Germania. Passeggeri in arrivo non solo ragazzi tedeschi, ma le loro paure, le loro emozioni per la nuova esperienza da vivere, che avrebbe spezzato la monotonia del quotidiano. E noi, ragazzi delle classi prima A del liceo classico e terza B e C del liceo scientifico, li aspettavamo carichi di attesa e della stessa alchimia di emozioni. Eravamo ansiosi. E’ stato piuttosto strano ritrovare improvvisamente una sorta di fratello o sorella in persone che non avevamo mai visto, di cui non conoscevamo il suono della voce, le nostri sforzi per cercare un modo di comprendere e farci comprendere. Li abbiamo portati a casa. Ed è stato naturale e rapido l’ apprendere modi di un vivere nuovi. Il giorno dopo, presso il liceo scientifico, li abbiamo accolti con una festa. Ci siamo preoccupati di preparare cibi, bevande, intrattenimento. Questo è stato l’esordio di un’ intensa settimana, costellata di esperienze nuove per loro, ma soprattutto per noi. Noi che abbiamo paura del silenzio, del confronto, abbiamo paura di non trovare le parole sioni di socializzazione. E, infine, abbiamo trovato le parole, non sempre quelle giuste, ma le abbiamo trovate semplicemente per vedere un cenno di sorriso da parte del partner, per farlo sentire accolto, amato, per quanto si può amare una persona che si conosce appena. Noi, per una settimana, ci siamo sentiti parte di qualcosa, di una grande famiglia. Siamo stati anche tristi, alla fine. Ci eravamo abituati a condividere i nostri spazi con altri. Ma credo che queste esperienze vengano apprezzate perché hanno un inizio e una fine, come tutte le cose che appartengono alla sfera umana. Conserverò sempre il ricordo di questa esperienza straordinaria che ha allietato la mia esistenza. Tra pochi giorni partiremo per la Germania e ci aspetterà una intensa settimana. Dresda, Norimberga e Monaco Il Sindaco di Aidone accoglie studenti e ospiti del nostro Liceo saranno le tappe consuetudini del vivere. Ma è ba- adatte per esprimerci persino principali del nostro viaggio. stato uno sguardo. Scesi dall’ auto- nella nostra lingua, abbiamo bus ci siamo subito riconosciuti. parlato, ci siamo confrontati. Chiara Pocorobba E’ stato forte l’impaccio nello scam- Abbiamo trascorso giornate inI A Cl. bio delle prime battute, notevoli i tense tra visite culturali e occa- PHOSforeSCIENZA: alla scoperta della luce Venerdì 27 Novembre, al suono della campana delle 12,25, noi ragazzi della IV C siamo partiti accompagnati dalle proff.sse Ermelinda Mingoia e Pierangela Zuccarello alla volta di Catania, per visitare la mostra “PHOSforeSCIENZA”, allestita nel complesso fieristico “Le Ciminiere”. Questa mostra, inserita tra le iniziative dell’anno della luce, ha avuto come obiettivo quello di sensibilizzare i giovani sul tema della luce come conoscenza. A suscitare più attenzione sono stati i cannocchiali galileiani e i modernissimi telescopi, gli esperimenti con la tanto attesa individuazione del bosone di Higgs. È stata un’esperienza che ci ha affascinato, aprendoci gli occhi sul mondo della fisica, della tecnologia, dell’astronomia, della luce. con i raggi luminosi, una macchina che capta i raggi cosmici, ma soprattutto il primo acceleratore di particelle portato in Sicilia. È stato molto interessante poter fare questa passeggiata tra secoli di storia Martina Sirna IV C e progresso scientifico. In questo modo è stato possibile comprendere meglio i grandi risulStudenti di IV C tati che la tecnologia e la fisica hanno raggiunto fino ad ora. Alla mostra è seguita la visione di un filmdocumentario sulla costruzione dell’acceleratore di particelle del CERN di Ginevra, che si è concluso Novembre 2015 Scuola ELEZIONI RAPPRESENTANTI D’ISTITUTO Venerdì 30 ottobre, come ogni anno, hanno avuto luogo le elezioni dei quattro rappresentanti d’istituto. Quest’anno le liste proposte sono state tre, la prima “Omne trium est perfectum”, con Filippo Pocorobba, Simone Muscarà e Andrea Rascunà; la seconda “Enjoy freedom” con Paolo Duminuco, Francesco Rossetto, Riccardo Spitale e Leonardo Vivacqua; la terza e ultima lista con Claudia Conti, Andrea Vullo e Gaetano Paternicola. Conclusesi le votazioni, sono stati eletti: Filippo Pocorobba (122 voti), Francesco Rossetto (70 voti), Gaetano Paternicola (168 voti) e Claudia Conti, eletta con la regola del resto. I nuovi rappresentanti d’istituto hanno potuto esporre durante la campagna “elettorale” i loro programmi . In primo luogo il rappresentante d’istituto è il portavoce dei problemi, delle iniziative, delle proposte dei propri compagni di scuola; ha il compito di convocare l ’ a s s e m b l e a d ’ i s t i t ut o c o n l’autorizzazione del Dirigente; infine, deve essere presente alle riunioni del Consiglio in cui è stato eletto. In secondo luogo, ogni rappresen- CaRpE DiEm 9 tate si impegna a portare a termine alcune iniziative: attività sportive, circoli di lettura, dibattiti riguardanti argomenti di attualità. Rimane un problema sentito la divisione dei due indirizzi. I rappresentanti si impegneranno a coinvolgere tutti gli studenti nelle iniziative ricreative che saranno realizzate. Nel loro piccolo per l’intero anno scolastico avranno il compito di rappresentare la nostra scuola e, quindi, i seicento studenti che le danno vita. Claudia Savoca IIIB “L’ INFINITO GIACOMO” CON GIUSEPPE PAMBIERI I ragazzi del Liceo Scientifico e Classico hanno avuto la straordinaria opportunità di conoscere l’attore Giuseppe Pambieri, che ha portato in scena il 20 Novembre, al teatro Garibaldi, un monologo coinvolgente ed intenso dal titolo “l’infinito Giacomo”. Sotto le spoglie del celebre Giacomo Leopardi, Giuseppe Pambieri è riuscito a far rivivere momenti della vita del celebre poeta grazie all’intensità della sua voce e ad una grande espressività. Giuseppe Pambieri, nato a Varese nel 1944, famoso per aver recitato in diversi sceneggiati e f i c t i o n , c o m e “Incantesimo”, si distingue per il suo garbo e per la sua eleganza. È anche un grande attore di teatro, insieme alla moglie Lia Tanzi. Dopo la fine dello spettacolo, ha concesso una breve intervista a noi ragazzi della redazione. Quale attività lo coinvolge di più? il teatro o la fiction televisiva? Mi occupo di doppiaggio, radio, mi piace affrontare il pubblico. Il teatro è il luogo dove sono nato e nascono più o meno tutti gli attori, mi dà più soddi- sfazione, perché avviene tutto nella verità del momento, mentre la televisione e il cinema sono traslati. Quali sono le motivazioni della scelta di Leopardi tra tutti gli autori della letteratura italiana? Ho avuto un incontro con il regista Argirò con cui ho collaborato precedentemente e lui è la mente dello spettacolo che avete visto. Inoltre, ho frequentato il liceo classico e Leopardi mi ha sempre appassionato. Perché il suo spettacolo è rivolto anche ai giovani, alle scuole? Voi giovani siete la nuova generazione, dobbiamo seminare se vogliamo che si raccolga ancora cultura, soprattutto la forma di cultura rappresentata dal teatro. Sostengo che nelle scuole bisognerebbe insegnare teatro, come palestra mentale, come arma per sconfiggere la timidezza. Con il teatro si superano le paure, i disagi. Io stesso facevo fatica a comunicare. Quali sono i suoi prossimi impegni? Metterò in scena da gennaio con mia moglie “Un borghese piccolo piccolo” dal romanzo di Cerami. Grazie e congratulazioni per lo spettacolo! Claudia Savoca III B e Serena Oliveri III A Giuseppe Pambieri, studenti e proff. CaRpE DiEm 10 Attualità Novembre 2015 IL MONDO SI ACCENDE PER PARIGI L’UMANITA’ DEVE PORRE FINE ALLA GUERRA Parigi, 13 novembre 2015, venerdì sera. Ancora una volta la storia si ripete, ancora una volta Parigi, la Francia, l’Europa e l’intera umanità è costretta a piegarsi dal dolore per le 130 vittime dei sette attentati terroristici. mondo cerca di mostrare il proprio sostegno a Parigi con la campagna “When the city of the lights goes dark, the rest of the world lights up for her”, illuminando i monumenti più famosi con i colori della bandiera francese. Quanto ancora il mondo dovrà sopportare perché l’uomo smetta di cercare la pace, la libertà, o di cercare un Dio nella guerra? La pace si ha solo con la giustizia. Parigi, scene di straziante commozione Parigi, illuminata nella notte dalle bombe dei kamikaze, si spegne. Il presidente Holland dichiara “Alfa rosso”, allarme di massimo pericolo, allerta attacchi terroristici multipli. La Francia è, non casualmente, protagonista per la seconda volta, come risposta agli interventi in Siria dell’esercito francese; la legge del contrappasso è applicata sulla pelle dei civili, di donne, uomini, ragazzi, ragazze che trascorrevano il loro tempo libero ai bar, ai cinema, ai teatri, allo stadio, alle strade di Parigi. Il drammatico episodio va oltre i confini, oltre le nazionalità e il Claudia Savoca III B Non in nome di Allah! Ognuno di noi crede di essere al sicuro rimanendo con la propria famiglia, nella propria casa, nel proprio paese, senza viaggiare. Ma ne siamo veramente così certi? Che cos’è veramente l’ISIS? Perché nutre tanto odio verso noi occidentali? Come e quando potrà essere sconfitta? L’ISIS è un gruppo di fondamentalisti musulmani nato per portare a compimento il compito dettato dal Dio Allah: sconfiggere i nemici appartenenti ad altre religioni per creare un unico e vastissimo regno chiamato califfato. Per loro chi non è musulmano o chi non si adegua alle loro regole deve essere ucciso in qualunque modo. Ciò Da un lato la Francia chiude le frontiere, ma la rete permette l’arrivo delle voci di tutti i musulmani contro il fanatismo e contro il partito jihadista. Ha così inizio la campagna #notinmyname (non nel mio nome), i social network vengono popolati da volti di donne, uomini e bambini che esprimono il proprio dolore, la propria rabbia e la propria vicinanza alla Francia, che non è l’unica il cui cuore è stato colpito dagli attentati. "Vi sono momenti nella vita in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo, un dovere morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre.", citando una donna come Oriana Fallaci, che ha dedicato l’intera vita al giornalismo. Parlare è un nostro diritto e un nostro dovere, ma di fronte ad episodi come questo le parole non sono mai abbastanza e non rimane altro che riflettere. non ha niente a che vedere con la religione islamica, che predica la pace secondo le parole del Corano. Non si può negare che lo Stato Islamico sia uno stato indipendente a tutti gli effetti. Esso infatti è provvisto di una sua legge, di un suo capo, Al Baghdadi, di un suo esercito e, soprattutto, di una sua autonomia economica. Per quanto riguarda, invece, la sua sconfitta, secondo me, c’è una sola soluzione. Per annientare una volta per tutte questo male, c’è bisogno che gli Stati non solo occidentali, ma anche orientali, come la Russia, e arabi, che ogni giorno vedono mortificare le proprie credenze, si uniscano e coalizzino in modo tale da entrare nel territorio del nemico. Lo stesso terrore che essi hanno creato li distruggerà. Quello che non si sa è se ciò porterà all’inizio di un nuovo conflitto mondiale, cosa che potrebbe avvenire se le grandi potenze, quali l’America, la Cina o la Germania, non decidessero di collaborare tra loro all’impresa. Per ora l’unico quesito che mi rimane è il seguente: “Siamo sicuri che l’ISIS scomparirà del tutto? L’ISIS è come il cancro: per essere veramente annientato tutte le cellule cattive devono essere eliminate. Giulia Falciglia I D CaRpE DiEm 11 Attualità Novembre 2015 “L’INCUBO STA PER INIZIARE” “L’incubo sta per iniziare”. I due terroristi jihadisti, dopo la strage dell’11 settembre francese, così chiamata in ricordo della strage americana alle torri gemelle, hanno registrato un video, dichiarando le loro intenzioni e precisando che alla base della loro organizzazione sta il compito di difendere i principi di Allah e diffondere le leggi del Corano. Si tratterebbe, dunque, di una nuova “evangelizzazione” islamica, per così dire rivisitata. Quale religione insegna ai suoi fedeli di uccidere i propri fratelli? O quale religione dichiara di essere superiore alle altre? Questa “evangelizzazione” è basata sulla guerra, sulla distruzione e rappresenta una minaccia per l’intera Europa. Dopo l’attentato al giornale Charlie Hebdo, la Francia si ritrova a dover rimarginare una ferita di più di 160 morti e a dichiarare lo stato di guerra, una nuova guerra che si combatte in Francia e che domani si combatterà in altri Paesi d’Europa. Tutto ha avuto inizio con tre violente esplosioni verificatesi allo stadio Saint Denis durante la partita Francia-Germania, alla quale assisteva anche il presidente François Hollande; poi sono seguiti altri cinque attentati simultanei in bar, ristoranti e nella sala concerti Bataclan, durante il concerto di una band californiana. Molte persone, per lo più giovani, sono riuscite a Scene di panico a Parigi fuggire. Ragazzi appesi alle finestre, aggrappati al davanzale e alla vita: questo lo spettacolo di un venerdì sera parigino. Per strada, corpi umani trascinati come pupazzi sul marciapiede: vivi o morti, non si sa. Questo hanno voluto i nostri nemici e questo hanno fatto. Sono tante le cause che avrebbero portato a questo: è possibile che si sia trattato di una vendetta per i bombardamenti della Francia alle truppe dell’ISIS che combattono per il Califfato. Per troppo tempo l’occidente nel passato ha sfruttato il territorio orientale, ricco di miniere, senza mai portare la popolazione ad uno stadio avanzato. Ha armato chiunque senza alcun tipo di considerazione in prospettiva futura, tanto da creare gruppi, quale l‘ISIS, in grado di minare gli stessi equilibri mondiali. Di fronte a tale confusione e scempio c’è chi spietatamente e decisamente colpirebbe l’organizzazione senza scrupoli, per difendere l’unità degli stati e le rispettive culture. C’è chi, invece, razionalmente crede L’Umanità pedina di un gioco spietato L’attacco terroristico a Parigi ha spaventato l'umanità intera, poiché stavolta il bersaglio dell'ISIS non è stato un giornale che insulti la religione islamica né un palazzo al centro di New York, sede economica ed amministrativa delle più importanti multinazionali mondiali, questa volta La reazione A intervenire subito dopo la tragica serata di Parigi del 13 Novembre è Francois Hollande:”E’ stato un atto di guerra dell’Is. Siamo stati aggrediti, ora saremo spietati su tutti i fronti” L’attentato dall’Is è stato rivendicato come” l’11 settembre francese” e con un video diffuso nella rete ”Non sarete in pace fino a quando conti- l'ISIS non ha voluto fare altro che uccidere civili e persone impegnate nel quotidiano e nel divertimento, ignare di quello che sarebbe potuto succedere quella notte. L'umanità è pedina di un gioco che non si può controllare, nel quale non c'è chi vince o chi perde, ma che bisogni agire con moderazione, lasciando a chi di dovere il compito di muoversi con risolutezza e senza moralismi. C’è chi, ancora, riconduce la causa di questo disordine allo spietato animo umano che, come dice Papa Francesco, non può concepire atti così orribili. Ciò non giustificherebbe la risposta dell’ISIS agli attacchi in Siria da parte della Francia. Non ci sono né vincitori né vinti nel gioco in cui è coinvolta l’umanità, rimane solo sangue innocente versato, ferite da rimarginare e animi da sensibilizzare. Ci troviamo in un circolo vizioso, in cui è difficile distinguere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato fare per intervenire. Sappiamo, però, che la violenza non si combatte con altra violenza, che la solidarietà aiuta, ma non combatte, che stiamo vivendo gli stessi orrori ed errori del passato e finché l’uomo non capirà il vero valore della pace non potrà leggere la storia passata e migliorare la storia futura. Serena Oliveri III A solo chi muore ingiustamente e chi uccide spietatamente, sterminando tutto quello che trova, spinto da totale ignoranza del grande valore della LIBERTÀ, che rappresenta una delle conquiste della Rivoluzione Francese. Federica Salemi III A nuerete i bombardamenti in Siria”. Nel video si incitano i musulmani francesi a causare il terrore, ma il premier Valls non indietreggia: ”Questo è l’inizio di una tempesta.” Continuano, in questi giorni, gli arresti di decine di persone in tutta Europa con l’accusa di terrorismo, mentre la tensione è alta e la situazione rimane critica. Giuseppe Mannuca I D Attacco francese all’ISIS CaRpE DiEm 12 Attualità Novembre 2015 PARIS UNDER ATTACK Per capire il presente bisogna conoscere il passato In seguito ai gravi attentati avvenuti a Parigi il 13 Novembre 2015 tante sono state le reazioni sui social network: c’è chi si è limitato alla scrittura di un semplice post, chi alla pubblicazione di un’immagine, c’è chi non si è espresso per rispetto e chi ha approfittato dell’opzione proposta da Facebook per cambiare la propria immagine del profilo con una “decorata” con una bandiera francese. Ma ciò che ha suscitato più interesse (o almeno ha molto suscitato il mio) è stato un video girato da un ragazzo spagnolo che, aiutandosi con pennarelli e colori, spiega perché ciò che è accaduto in Francia non è solo una questione religiosa ma di denaro, ponendo l’attenzione sulla storia della Siria. Cercherò il più brevemente possibile di riassumere il contenuto del video e trasmettere lo stesso messaggio. L’attuale Siria, ricca di petrolio e di metano, è sempre stata sin dall’antichità un punto di contatto tra oriente e occidente e, essendo una regione ricca di risorse da offrire, è sempre stata sotto l’interesse dei maggiori imperi nel corso della storia. Dopo il tentativo europeo di riconquista della Palestina, che era sotto il controllo dell’Islam, tramite le crociate, la Siria entra far parte dell’impero Ottomano, che resisterà per 600 anni, fino alla prima Guerra Mondiale. Dopo la fine della Guerra, il territorio dell’impero Ottomano viene diviso in regioni secondo l’accordo SykesPicot. Questo accordo si basava sull’alleanza di Francia e Inghilterra con le popolazioni arabe locali: gli occidentali chiedevano supporto in cambio della Grande Arabia, un paese che avrebbero concesso ai soli arabi. Tutto ciò, purtroppo, non era altro che un inganno. Francia e Inghilterra non fecero altro che dividere il territorio in regioni più piccole e controllabili e impossessarsi del petrolio. Ma dopo la seconda Guerra Mondiale gli occidentali vengono cacciati dal territorio. Nel frattempo la Siria affronta un periodo di grande instabilità a causa dei continui colpi di stato, ma, contemporaneamente, si sviluppa un nuovo partito che combina il sogno di un unico paese arabo con un’idea socialista e laica: il Baath. In Siria, AlAssad diventa il capo del partito, mentre in Iraq il partito viene guidato da Saddam Hussein. Le differenze tra i due paesi dividono il partito in regime pro-Siria e regime pro-Iraq, ma la situazione degenera durante la Guerra Fredda, quando la Siria invade il Libano e il Baath viene contrastato dalle forze islamiche sunnite. Qui bisogna fare una piccola precisazione: il governo, l’esercito e Al-Assad erano sciiti e rappresentavano la minoranza della popolazione, quindi una rivolta sarebbe stata da prevedere. Il presidente riuscirà a sedare la rivolta uccidendo e incarcerando migliaia di persone. Nel 2000 Al-Assad muore e a lui succede suo figlio Al-Assad che, sotto le pressioni, libera molti carcerati e porta grandi speranze di cambiamento, ma nonostante il dibattito politico questi anni sono difficili: dall’isolamento politico alla protesta dei Curdi, alla Primavera araba del 2011. L’arrivo della primavera Araba verrà contrastato dal presidente AlAssad tramite l’esercito. I morti sono migliaia e tutto ciò porterà alla guerra civile, nella quale si scontrano il governo sciita, più laico, l’opposizione sunnita, laica, e i radicali sunniti, di cui fanno parte Al Qaeda e l’ISIS, che detiene il controllo della maggior parte del territorio siriano e iracheno e che è famoso per le sue atrocità. L’ISIS ha come obiettivo la formazione di uno stato islamico comprendente Africa, Asia e Oriente. Passiamo ai giorni nostri. Le forze di Al-Assad sono appoggiate da Russia, Cina e Iran, l’opposizione è appoggiata da America, Turchia, Francia, Inghilterra e Arabia Saudita. In conclusione, sappiamo che la Siria è sempre stata un territorio voluto da tutti per le proprie ricchezze, ma che è riuscita a diventare uno Stato da meno di 100 anni e riesce ad autogovernarsi da poco più di 50 anni. Non ha potuto scegliere le sue frontiere perché le sono state imposte e, in questo scenario di continua oppressione, l’ISIS sfrutta il sentimento di soggezione sunnita e l’idea di un occidente oppressore per portare a termine il proprio obiettivo. Gemma Guccio III A G.I.S.“Silenziosi come la notte, veloci come la folgore” In questo periodo di tensione mi sembra opportuno parlare di coloro che si occupano della nostra sicurezza. Tra questi c’è il GIS, Gruppo Intervento Speciale dell’Arma dei Carabinieri. E’ un reparto speciale che ha sede a Livorno e che si occupa di operazioni speciali, antiterrorismo, liberazione di ostaggi e ordine pubblico. Fu creato nel 1977 per far fronte all’emergenza terrorismo ad opera delle Brigate rosse. Il motto del reparto è: “Silenziosi come la notte, veloci come la folgore”. Segno che contraddistingue il reparto è il mefisto sul volto. Giuseppe Merco III A Novembre 2015 Attualità CaRpE DiEm 13 A ricordo dei caduti di Nassiriya La pace e la libertà non sono scontate ma devono essere difese Dal 2009 il 12 novembre si celebra la giornata del ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace. Era il 12 novembre 2003 quando alle 10:40 (8:40 in Italia) c’è stato un attentato presso la base dei carabinieri a Nassiriya in Iraq. Due attentatori di Al Qaida hanno fatto esplodere un camion pieno si esplosivo all’ ingresso della base, uccidendo 28 persone tra cui 19 Italiani. Di questi 19, 12 erano carabinieri, 5 erano militari dell’ esercito e 2 erano civili che si trovavano lì per girare un documentario sulla missione in cui erano impegnati i militari, ANTICA BABILONIA. La camera ardente è stata allestita nel sacrario delle bandiere nel Vittoriano, mentre i funerali sono stati celebrati nella Basilica di San Paolo fuori le mura a Roma. Ai caduti è stata conferita la croce di onore per le vittime del terrorismo, istituita per l’ occasione, ma i familiari hanno protestato per il mancato conferimento della medaglia d’oro al valor militare. Dopo l’attentato, un’ inchiesta della procura di Roma ha individuato come colpevoli estremisti islamici che non provenivano dal governatorato di Nassiriya, dato che i Carabinieri erano in buoni rapporti con la popolazione locale e tenevano sotto controllo gli estremisti locali. La base del contingente è stata trasferita a 7 km da Nassiriya nell’ ex aeroporto di Camp Mittica a Tallil. È importante ricordare questi avvenimenti per prendere coscienza che la pace e la libertà non sono scontate e devono essere difese, anche se farlo comporta un prezzo. Giuseppe Merco III A NOTIZIE in breve DALL’ITALIA PALERMO O2 11 2015 <<Bagheria si ribella >> Un Imprenditore, che ha subito soprusi e minacce da più di 20 anni, ha trovato finalmente il coraggio di denunciare. Lui stesso racconta che ha iniziato a pagare il pizzo già in lire. Pochi anni fa l’imprenditore ha dovuto cedere la sua attività imprenditoriale, perché non riusciva più a portarla avanti. Sicuramente da questo sarà scaturito quel coraggio che l’ha portato a denunciare. Altri 35 imprenditori come lui hanno trovato il coraggio di ribellarsi. Questa ribellione è di fondamentale importanza, perché ha portato a 22 arresti per estorsione. Al giorno d’oggi è molto difficile ribellarsi alla mafia, perché è un’ organizzazione che utilizza dei modi molto violenti e crudeli. Ma questi imprenditori hanno trovato il coraggio di denunciare, mettendo a rischio non solo se stessi ma anche la loro famiglia. Bisogna fare un plauso alle forze dell’ ordine che, nonostante il clima omertoso, sono riusciti a portare a termine questa complicata operazione con grande successo. Le vicende di Bagheria mi hanno fatto pensare alle molte persone che hanno operato nella nostra terra per sconfiggere la mafia e la criminalità organizzata. Mi piace ricordare alcuni eroi, tra questi Peppino Impastato, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che, secondo me, in questo momento saranno felici per la vittoria delle forze dell’ ordine. PERUGIA 04 11 2015 Nuovamente sotto inchiesta l’ azienda casearia Galbani per la vendita di prodotti scaduti nello stabilimento di Perugia. Due dipendenti dello stabilimento dell’ omonima città hanno sporto una denuncia nei confronti dell’azienda casearia Galbani, affermando che i capi del personale imponevano la vendita di merce scaduta. Alcune registrazioni e filmati incastrano l’azienda. I dipendenti della Galbani, inoltre, confessano il modo con cui venivano truccate le scadenze dei prodotti. I prodotti scaduti, arrivati in sede, al posto di essere smaltiti come di norma, venivano rimessi in commercio, cancellando le scadenze con particolari solventi e ristampando la data di scadenza. In questo modo venivano messi in commercio con delle scadenze allungate. Nella denuncia vengono messe in risalto anche le cattive condizioni igienico-sanitarie dei camioncini e della sede. Io ritengo che il gesto di questi due dipendenti che hanno denunziato la truffa sia da apprezzare. Mario Marino I D CaRpE DiEm 14 Novembre 2015 Scienza PICCOLI “GENI” CRESCONO Sensazionali scoperte in ambito scientifico Olivia Hallisey Oggi alcune malattie, i cui nomi stessi intimoriscono a pronunciarli, stanno mettendo in grave allarme un’intera popolazione. Siamo sicuri di quello che troviamo sulle nostre tavole? Di dove viviamo e in quali condizioni? Con passi piccoli, ma significativi, associazioni italiane si spendono nella ricerca di nuove cure, facendo esperimenti che dovrebbero portare alla scoperta di medicine innovative, armi per debellare le malattie mortali odierne. I ricercatori dell'Istituto Humanitas di Rozzano (Milano) hanno scoperto che un particolare gene, chiamato Ptx3, è capace di 'spegnere' il cancro con un meccanismo "nuovo e unico". Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Cell, è stato coordinato da Alberto Mantovani, e finanziato grazie ai soldi raccolti attraverso il 5Xmille dall'Associazione italiana per la ricerca contro il cancro (Airc). I ricercatori dell'Humanitas hanno scoperto che Ptx3 ha la capacità di frenare il cancro, comportandosi come un oncosoppressore. Inoltre lo fa con un meccanismo nuovo e unico, tenendo sotto controllo la risposta infiammatoria e non agendo sulla cellula tumorale come tutti gli altri oncosoppressori fino ad oggi noti. Caratteristica fondamentale della cellula tumorale, dice l’immunologo italiano Mantovani, è il fatto di essere inserita in una 'nicchia ecologica' particolare: "un microambiente infiammatorio nel quale e grazie al quale cresce e prolifera", però in alcuni tumori (colon, pelle e un tipo di sarcomi) Ptx3 viene come 'spenta' precocemente, nel colon allo stadio di tumore benigno (adenoma). Questo spegnimento toglie i freni ad una cascata di mediatori dell'infiammazione. Ma anche i giovani danno il loro contributo per il benessere della società, sfruttando al massimo le loro capacità, che vengono quindi premiate. Olivia Hallisey, ragazza sedicenne che viene dagli Stati Uniti, ha vinto l’edizione 2015 della Google Science Fair, la competizione mondiale di Google riservata agli scienziati adolescenti. La ragazza ha inventato un test veloce, affidabile e lowcost per riconoscere il virus Ebola. Il test riesce a diagnosticare il virus ancora prima che appaiano i sintomi, dà il risultato in meno di 30 minuti e non richiede refrigerazione. Il suo test usa le componenti tipiche anche di altri test per l’Ebola: gli anticorpi e le reazioni chimiche che permettono alle cartine di cambiare colore. L’innovazione sta nell’usare delle fibre della seta per stabilizzare le componenti chimiche sulle cartine da test. Gli attuali metodi per riconoscere l’Ebola, invece, sono costosi e complessi, richiedono fino a 12 ore per avere i risultati e un’equipe di specialisti, ma, grazie a tale scoperta è possibile riconoscere entro mezz’ora la diagnosi e intervenire prima del contagio. Con una borsa di studio di 50 mila dollari Olivia continuerà a coltivare il sogno di diventare un medico come il nonno. L’Eucys è una competizione per aspiranti scienziati dai 14 ai 20 anni promossa dall’Unione Europea. Nuove giovani promesse, nel campo della fisica e della matematica, danno vita a scoperte socialmente utili. Quella di quest’anno era la 27esima edizione: la cerimonia di premiazione si è svolta a Milano, nella cornice dell’Expo. E anche se l’Italia non ha ottenuto medaglie, è stata fiera di presentare ragazzi, tutti sotto i 20 anni, che hanno progettato grandi innovazioni. Tra questi, Alvaro Maggio ha realizzato un progetto in grado di rendere le acque potabili attraverso gli scarti di bucce di banane. “Il processo è chimico e naturale, perché la buccia di banana viene essiccata e tritata, e poi inserita nei comuni filtri per la depurazione o nei tubi. Attraverso questi scarti si prelevano i metalli disciolti. Si possono pulire tutti i tipi di acque” spiega il ragazzo che, come molti suoi coetanei, aspira a sfruttare le sue capacità altrove, dove potrebbe avere più spazio di crescita. In conclusione è possibile scovare in ognuno di noi, anche nel nostro piccolo, grazie allo studio e usufruendo nel modo più efficiente delle nuove tecnologie, qualità da mettere in campo e che portano alla salvezza. Serena Oliveri III A La scoperta rivoluzionaria del giovane Alvaro Maggio Novembre 2015 CaRpE DiEm 15 Scienza Un premio ai Neutrini I neutrini tornano in scena con la teoria dell’oscillazione Era il 23 settembre 2011 quando fu annunciata la scoperta del neutrino, la particella più veloce della luce. In materia sono state fatte tante riflessioni. C’è stato chi, come Margherita Hack, pensava che i neutrini avessero svelato il mistero della materia oscura fredda presente nell’Universo e chi, invece, ipotizzava un contrasto con la teoria della relatività di Albert Einstein. Dopo quattro anni i neutrini tornano in campo grazie al giapponese Takaaki Kajita e al canadese Arthur McDonald. Il Premio Nobel per la fisica 2015 è stato assegnato proprio a questi due studiosi che hanno condotto ricerche sulla metamorfosi dei neutrini, permettendo di stabilire che i neutrini hanno una massa. Per il Comitato Nobel si è aperta la strada per una nuova immagine dell’universo. Mentre Kajita, conducendo all’università di Tokyo l’esperimento Superkamiokande, ha scoperto che i neutrini presenti nell’aria cambiavano identità; presso la Queen’s University di Kingston in Canada, McDonald ha dimostrato che i neutrini provenienti dal Sole non scomparivano nel percorso verso la Terra ma assumevano l’identità di uno degli altri membri della loro famiglia. Si può concludere che i neutrini cambiano il loro stato viaggiando dal Sole verso la Terra. E’ una scoperta straordinaria che potrebbe offrire nuovi scenari al mondo della scienza, ma cosa ha portato i due studiosi a condurre tali ricerche? Kajita, 56 anni, dirige dal 1999 l’Istituto per le ricerche sui raggi cosmici, mentre McDonald, 72 anni, è un professore di fisica emerito. Il premio Nobel sui neutrini però fu sfiorato dall’Italia nel 1959 grazie a Bruno Montecorvo, il quale scrisse un articolo sui neutrini in russo letto purtroppo da pochi. La trasformazione di queste particelle è stata più volte osservata e studiata nei laboratori del Gran Sasso dell’Istituto nazionale di fisica nucleare. Si è arrivati ad affermare Takaaki Kajita che con i neutrini si può guardare dentro al Sole. Di neutrini è pieno l'universo. Miliardi di essi attraversano il nostro corpo ogni istante, prodotti dal Sole, dai raggi cosmici, dai fenomeni cataclismatici. Eppure nulla è in grado di fermare la loro corsa, che procede quasi alla velocità della luce. Ecco perché "arrestare" un neutrino e "interrogarlo" sulla sua natura è una sfida particolarmente difficile per i fisici. Ed ecco perché l'ipotesi di Pontecorvo che di neutrini non ne esista un tipo solo, ma addirittura tre, fu accolta dai colleghi scienziati come un vero e proprio enigma. Il "puzzle", come lo ha definito il comitato dei Nobel, è stato risolto nel tempo. Ci è voluto mezzo secolo per capire che i tre tipi di neutrini, nel corso del loro viaggio lungo l'universo si trasformano l'uno nell'altro (la cosiddetta oscillazione). E sono serviti rivelatori enormi per dimostrarlo, spesso nascosti in fondo a miniere o montagne (come nel caso del Gran Sasso) per evitare che la presenza dei neutrini fosse sovrastata da quelle di altre radiazioni presenti nell'atmosfera. Lo strumento giapponese SuperKamiokande, dove lavora Takaaki Kajita, è un enorme serbatoio cubico di 40 metri di lato riempito con 50mila tonnellate d'acqua purissima e piazzato mille metri sotto terra. Undicimila rivelatori sono pronti a segnalare ogni minima Arthur McDonald interazione, qualora per caso un neutrino si scontrasse con una molecola d'acqua. Con lo strumento giapponese nel 1998, e con uno simile in Canada nel 2001, la presenza dei "neutrini camaleonti", che Pontecorvo aveva teorizzato 40 anni prima, è stata finalmente rivelata, spiegando così anche il "mistero dei neutrini mancanti". Per le regole della fisica accettate comunemente - il cosiddetto Modello Standard - i neutrini sono, infatti, particelle senza massa. Ma nessuna particella può trasformarsi in qualcos'altro se è priva di massa. Il fenomeno dell'oscillazione pone in contraddizione le leggi della fisica, ma potrebbe condurci alla scoperta di nuove zone dell’universo ancora inesplorate. Chiara Belluomo V B CaRpE DiEm 16 Scuola Novembre 2015 Per non dimenticare il professore Michele Cuciuffo Un grande professore, un maestro di vita Addio professore. Nel mese di Ottobre è scomparso il prof. Michele Cuciuffo, docente di storia e filosofia del nostro amato Liceo Scientifico per diversi anni. Scrittore e filosofo, nel dicembre del 1996, egli ha pubblicato il testo “Per una deontologia pedagogica” che esprime una sintesi del suo pensiero filosofico-pedagogico. Questo piccolo ma significativo libro contiene intense riflessioni che, durante la sua missione di educatore, il Prof. Cuciuffo ha trasmesso alle varie classi di questo Liceo, arricchendo e stimolando l’intelletto, la coscienza e lo spirito dei giovani studenti che lo hanno seguito durante il percorso degli studi. Il suo rigore morale, la sua incrollabile fede nel trascendente hanno costituito una guida etica e spirituale per chi, come lo scrivente, ha avuto la possibilità e l’enorme fortuna di poterlo annoverare tra i propri professori, ma, credo, anche per tutti coloro che oggi hanno il difficile ed impegnativo compito di “educare” e formare i giovani adolescenti, ovvero il nostro futuro. L’ultima pagina del suo scritto, che è stato da lui dedicato alla biblioteca dell’istituto, di seguito riportata, costituisce una vera eredità morale e culturale per la scuola di oggi. Addio professore. Piazza Armerina 22 Novembre 2015 Un ex alunno Se… Se avviandomi verso la scuola vivrò la gioia di poter donare; se ogni anno che passa amerò sempre più il mio lavoro; se ogni viso sarà per me un’anima da amare; se saprò praticare e “predicare” la virtù; se, vedendo il mio operare sempre perfettibile, tenderò a migliorare ogni giorno il modo di far scuola; se il mio rigore sarà il frutto del volere bene il bene; se combatterò il male per amore di chi lo compie; se la mia giustizia saprà essere forte e soave; se punirò con la sofferenza di chi ama; se, incatenato dai miei doveri, riuscirò a conservare l’anima libera; se, pur seguendo un metodo, saprò vivere quotidianamente una fedeltà creativa; se, pur sapendo, non mi reputerò sapiente; se, pur riuscendo, non mi sentirò arrivato; se saprò essere intransigente e insieme aperto alla verità degli altri; se la mia fede sarà splendente; se il mio comportamento sarà una lezione e il silenzio la mia più eloquente parola; se la mia via sarà l’amore e la mia vita un cammino; se Dio sarà ogni giorno il mio rifugio nelle amarezze, il sostegno delle mie debolezze, il grande confidente dei miei segreti, il mio aiuto nelle difficoltà ALLORA SARO’ IN GRADO DI EDUCARE Contro la violenza sulle donne Il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è stata istituita per riflettere su un fenomeno che non accenna ad arrestarsi. Tale giornata ricorda la vicenda delle sorelle Mirabal che il 25 novembre 1960 furono torturate, strangolate e infine buttate in un burrone per aver osato sfidare il regime militare della Repubblica Dominicana. Molti di noi non sanno che il 35% delle donne nel mondo ha subito una violenza fisica ma anche psicologica dal proprio partner o da un’altra persona. In Italia negli ultimi anni sono diminuite le violenze fisiche o sessuali sulle donne. Purtroppo, però, questa giornata è stata macchiata dall’omicidio di una donna da parte del proprio marito. Piace ricordare il pensiero del presidente della Repubblica Sergio Mattarella:”Contrastare la violenza sulle donne è un compito essenziale di ogni società che si proponga la piena tutela dei diritti fondamentali della persona. La scuola deve essere in prima fila contro ogni forma di discriminazione.” Giuseppe Schembra II B Novembre 2015 CaRpE DiEm 17 Attualità Accoglienza calorosa per Papa Francesco negli Usa Nel mese di Ottobre la notizia di cui hanno parlato tanto le televisioni di tutto il mondo è stata sicuramente il viaggio di Papa Bergoglio in America. Francesco, infatti, ha voluto visitare i luoghi dello stato democratico, da lui stesso definito “terra di immigrati”. Prima tappa di questo ormai famosissimo itinerario è stata la capitale statunitense, Washington DC, dove il pontefice è stato invitato dal presidente Barack Obama a trascorrere la giornata, visitando anche l’importantissima Casa Bianca. Bergoglio è stato il primo papa ad aver partecipato al Congres- so americano, dove ha potuto parlare non solo del bene comune ma anche del fondamentalismo religioso e della pena di morte. Il giorno dopo Francesco si è spostato a New York. Qui ha potuto pregare a Ground Zero per le vittime dell’attacco terroristico ed è potuto passare per Central Park, dove lo aspettavano circa ottantamila persone per seguire la sua celebrazione. Ultimo punto focale di questo viaggio negli Stati Uniti è stata la visita alla Sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, durante la quale il papa ha pronunciato il suo discorso focalizzato su tre temi fondamentali: casa, lavoro e terra. Vi sono diversi aspetti che caratterizzano questo itinerario ma, per me, quello più importante è il fatto che l’uomo che maggiormente predica la povertà e l’umiltà abbia incantato con le sue parole e con i suoi significativi gesti le persone più ricche e potenti della terra. A costoro il Santo Padre ha ricordato la necessità di tutti gli esseri umani ad avere il minimo spirituale e materiale per godere di una vita dignitosa. Ha, inoltre, saputo dimostrare la sua enorme semplicità spostandosi con una cinquecento, segno che io ho considerato straordinario, soprattutto nei confronti della gente che lo ascolta e che lo segue. Ha, quindi, colpito al cuore il capitalismo mondiale e le sue parole sono state più incisive e rivoluzionarie rispetto al fragore provocato dai due aerei che quattordici anni fa colpirono le Torri Gemelle. Ciò significa che i messaggi di pace e solidarietà superano ogni atto di violenza, sia pur esercitato in nome di Dio. Il Pontefice ha continuato il suo viaggio a Philadelphia, dove ha sottolineato l’importanza del ruolo della famiglia e delle donne nella nostra società ed è tornato a parlare agli immigrati per insegnare al mondo i valori dell’accoglienza e della solidarietà, in quanto la Terra appartiene a tutto il genere umano. Giulia Falciglia ID Montecassino: stop alle notti brave dell’ex abate Fondata nel 529 da San Benedetto da Norcia, l’Abbazia di Montecassino nel corso della sua storia ha subito danni di ogni genere. Fu completamente distrutta durante la 2 ª Guerra mondiale e poi ricostruita e consacrata. Se qualcuno pensa che i bombardamenti sono stati il male più grande sbaglia di grosso, perché le chiese crollate possono essere ricostruite, ma la fiducia tradita non si “ripara” facilmente. Il danno in questione è stato causato dal comportamento dell’ex abate don Pietro Vittorelli al governo dell'Abbazia dal 2007 fino al 2013 quando, per motivi di s a l ut e , ha r i n u nc i a t o all’incarico. La Guardia di Finanza ha sequestrato al religioso beni per un valore di oltre 500 mila euro, somma della quale l'alto prelato si sarebbe impossessato prelevandola dai conti dell'Abbazia, con la complicità del fratello Massimo. L’abate romano, di 53 anni, laureato in medicina, aveva una doppia vita e una doppia identità: col nome di Marco Venturi spendeva il denaro in locali di lusso, cene a base di ostriche, ecstasy e cocaina, viaggi in Sudamerica, in Italia e in Europa; aveva un tenore di vita da ricco- ne che, come rivelano le indagini, lo portavano a spendere anche 34.000 euro al mese! I soldi provenivano delle donazioni dell’8 x mille ed erano destinati ad opere di beneficenza. Vittorelli riusciva a versare il denaro su conti correnti intestati al fratello, il quale li ripassava a lui per uso personale. I monaci dell’Abbazia hanno rotto il silenzio dichiarando: “l'errore di un fratello, che sarà accertato dalla magistratura, non può né deve travolgere tutti e tutto”. Certamente il sentimento che prevale è quello dell’amarezza: il sentirsi traditi da chi, più di altri, avrebbe dovuto proteggere i bisognosi. “Noi non siamo proprietari dei beni che possediamo, ne siamo soltanto gli amministratori” aveva dichiarato Vittorelli qualche tempo fa, ma poi … deve essersi confuso! Claudia Pitta III B CaRpE DiEm 18 Attualità Novembre 2015 Pomodori “Made in Italy”o “Made in China”? La maggior parte delle aziende italiane produce sughi pronti, concentrati e ketchup spacciandoli per “Made in Italy”. Ma il “Made in Italy” potrebbe indicare solamente il loro inscatolamento nel nostro Paese: le nostre aziende, infatti, importano la materia prima, ovvero la pasta di pomodoro, dalla Cina. Ovviamente le aziende italiane ne traggono un enorme guadagno, e non hanno nemmeno l’obbligo di indicare la provenienza della materia prima: da 120.000 tonnellate di pasta di pomodoro importate si o tte ngo no circa 800 milioni di kg di prodotto finito (ketchup, concentrati, sughi pronti, ecc..). Inoltre il limite dei pesticidi nei prodotti cinesi è nettamente maggiore rispetto a quello dei nostri prodotti, in pratica ingeriamo una quantità di pesticidi cancerogeni che sarebbe illegale in Italia. Gli Italiani richiedono un maggiore utilizzo di pesticidi e fertilizzanti affinché aumenti la produzione e cali il prezzo. Esistono diverse qualità di pasta di pomodoro: rosso brillante, rosso chiaro, rosso scuro, coffee e black ink. Il black ink, essendo meno costoso perché scaduto e avariato da anni (addirittura con i vermi dentro), è il più importato; basta cambiare la data di produzione, mescolarlo con pasta di pomodoro più pregiata e aggiungere coloranti artificiali per raggiungere il prodotto finito che noi mangiamo. Tutto ciò arriva sulle nostre tavole perché il numero dei controlli alle dogane è bassissimo e, inoltre, le nostre aziende hanno degli agganci per far passare le m e r c i c i n e s i . Ma allora cosa mangiamo realm e n t e ? Quando compriamo dei prodotti è importante leggere l’etichetta. Nel caso dei pomodori, un “Made in Italy” o “Prodotto in Italia” non ci garantisce che la materia prima sia appunto italiana, mentre l’etichetta “100% italiano” è più attendibile. Luana Cuzzolaro Giulia Berretta Claudia Pitta III B ALLARME: CARNI ROSSE CANCEROGENE? La carne, principalmente rossa, è una delle fonti primarie di sostentamento, grazie al suo grande apporto energetico. Questo, naturalmente, fino a giorno 26 Ottobre, quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un allarme a livello internazionale riguardante le carni rosse trattate. Esse sono state, infatti, dichiarate cancerogene, ovvero causa di cancro. La notizia ha creato allarme tra la gente che si è sentita minacciata da questo nuovo pericolo, ma è stata rassicurata dal nostro ministro della salute Beatrice Lorenzin. Ella ha affermato che è fondamentale non entrare nel panico, ma conti- nuare a “proporre un’educazione all’alimentazione corretta che è tra l’altro nella nostra cultura”. La dieta mediterranea ha, infatti, da sempre rappresentato un giusto equilibrio ed uno dei migliori esempi di alimentazione che mira a salvaguardare la salute dell’uomo. Stessa cosa hanno anche ribadito il responsabile dell’Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori, Giuseppe Abate, e il docente universitario del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Messina, prof. Vincenzo Chiofalo. Abate si è appunto espresso dicendo che “L'Oms non ha nient'altro che ufficializzato un'allerta relativa alla quantità di consumo, ma esistono ampie prove scientifiche sui benefici del consumo di carne nell'ambito di una dieta sana”. Chiofalo ha precisato che “Nel nostro territorio esistono sistemi produttivi controllati e certificati, attraverso i quali al consumatore viene garantita non solo la certezza dell'origine, ma anche la registrazione dettagliata e trasparente di tutta la storia che ha portato a quella fetta di carne bovina.” Il pericolo paventato ha portato molte persone a evitare il consumo dell’alimento, cosa che mette a rischio ben 180mila posti di lavoro in un settore chiave del Made in Italy a tavola, che vale da solo 32miliardi di euro. Perciò è corretto consigliare a tutti che non si deve eliminare definitivamente la carne rossa, come gli altri insaccati in generale, dalla dieta, ma soltanto limitarne il consumo, in modo tale che possa essere un beneficio ed un benessere per la salute e per il palato. Come dice il detto: “In medio stat virtus”, “Il giusto sta nel mezzo”. Giulia Falciglia ID Novembre 2015 Attualità CaRpE DiEm 19 LA CAMORRA: DALLE ORIGINI AI NOSTRI GIORNI Indagine sulle organizzazioni criminali del nostro tempo 1 puntata La conoscenza è il primo passo verso la lotta alla mafia. Conoscere i particolari di clan e famiglie mafiose o camorriste ci permette di contrastare quegli atteggiamenti mafiosi che a tutte le latitudini hanno un solo scopo: l’arricchimento a tutti i costi e senza alcuno scrupolo. Jacone), creatore della NCO (Nuova Camorra Organizzata): un’organizzazione piramidale e paramilitare basata sul culto di una sola personalità, Raffaele Cutolo per l’appunto. Le attività praticate all’interno di questa sono: estorsioni, traffico di droga, gioco d’azzardo, contrabbando, racket, prostituzione, truffa, appalti, rapina, usura, corruzione, smaltimento illegale di rifiuti. “Dalla provincia di Milano ogni giorno ottocento tonnellate di rifiuti finiscono in Germania. La produzione complessiva è, però, di milletrecento tonnellate. Ne mancano, quindi, all’appello cinquecento. Non si sa dove vanno a finire. Con grande probabilità questi rifiuti fantasma vengono sparpagliati in giro per il Mezzogiorno” (R. Saviano, Gomorra, Oscar Mondadori, p.330). Al di sotto del “Vangelo” (R. Cutolo), troviamo la carica del “Santista” assunta da: Vincenzo Casillo, alias ‘o nirone (morto nel 1983), Antonino Cuomo ‘o maranghiello (morto ammazzato in carcere), Davide Sorrentino, Giuseppe Puca (1945-1989) e Pasquale Barra ‘o animale (1942-2015 – sarà lo stesso Pasquale Barra ad accoltellare in carcere, il 2 Aprile ’77, Francis Turatello, alias Faccia d’angelo). A seguire in questa piramide troviamo il “Capozona”, in seguito lo “Sgarrista”, poi il “Camorrista” e per ultimo, ma di fondamentale importanza, i “picciotti”, i giovani su cui conta Cutolo (la cosiddetta “manovalanza cutoliana”). Ruoli particolari sono poi affidati alla stessa sorella Rosetta e ad Alfonso Rosanova (imprenditore e mente economica della NCO). La “Nuova Camorra Organizzata” si scontra inizialmente con la “Onorata Fratellanza”, altra organizzazione nata nel 1978 sotto i Giuliano (famiglia malavitosa di Forcella, quartiere di Napoli), la quale riesce a trovare un accordo provvisorio sulla spartizione territoriale. …Intanto nuove famiglie si affacciano all’orizzonte della camorra che, nel tempo, stringono affari con Cosa nostra. Tra queste la fam. Nuvoletta, che intrattenne contatti con Salvatore Riina (1930ancora vivo) e Luciano Liggio (1925-1993), e la fam. Bardellino, con Antonio, meglio conosciuto come “Il capo dei capi”. Cosa ha fatto per essere ricordato come il “capo dei capi” della camorra napoletana? A. Bardellino Lo sapremo nel prossimo numero. Grindadráp, una strage legalizzata la mattanza vera e propria: i cittadini, scesi in spiaggia, conficcano i loro uncini nello sfiatatoio delle balene per squartarle vive e, una volta terminato il massacro, i corpi vengono ributtati a mare. È inaccettabile che la polizia locale non condanni questa barbara tradizione, ma anzi sostiene la popolazione e arresta chi si oppone alla Grindadrap. La camorra sembra nascere nell’Ottocento all’interno delle carceri napoletane, dove viene elaborata una strategia estorsiva, vera invenzione di questa camorra, che dalle carceri si sposterà in città. Decine di anni dopo nasceranno i primi clan, le prime famiglie, che per generazioni manterranno un carattere malavitoso, uscendo allo scoperto già forti e capaci di interagire col potere politico. Tutto comincia con Raffaele Cutolo, alias ‘o Professore (1941-ancora vivo), fratello di Pasquale Cutolo e di Rosetta Cutolo (1997ancora viva), marito di donna Immacolata Jac o n e (ancora viva – sorella di L u i g i Raffaele Cutolo Jacone e Giovanni Quasi nessuno è a conoscenza di ciò che accade nelle isole Fær Øer, un piccolo arcipelago situato tra Islanda, Norvegia e Inghilterra, ma appartenente politicamente alla Danimarca. Anticamente una tradizione prevedeva l’uccisione di globicefali (balene, delfini e animali simili) per la lavorazione della loro carne destinata al consumo umano. Adesso, nel XXI secolo, in una società ove la gente non ha più bisogno di uccidere direttamente gli animali per sopravvivere e compra il cibo al supermercato, questa barbara tradizione continua a perdurare inutilmente: la carne dei mammiferi uccisi, infatti, non si trova in commercio, perché contiene alte quantità di mercurio che aumenterebbe esponenzialmente il rischio di insorgenza di tumori. La “Grindadráp” viene, comunque, portata avanti: ad ogni avvistamento di un branco di globicefali, un cittadino avverte tutti gli abitanti della sua città che sospendono le loro attività per salire sulle barche che tutte insieme, con i loro rumori e i loro movimenti, spaventano le balene e le conducono alla terraferma fino a farle spiaggiare. A quel punto ha inizio Salvatore Falciglia III C Luca Tricarichi III B CaRpE DiEm 20 Novembre 2015 Libri/Film “Città di carta” Le più grandi fortune sono le più vicine “Città di carta” è uno dei più recenti bestseller di John Green, scrittore, blogger e critico statunitense contemporaneo. L’autore, dopo aver riscosso un successo straordinario con “Colpa delle stelle” e “Cercando Alaska”, questa volta si è cimentato nella scrittura di un romanzo incredibilmente vicino ai giovani, inserendo una morale adatta a far riflettere grandi e piccini. Molte volte non ci si rende conto di quanto si è fortunati, e si cerca la felicità in luoghi e persone “lontane” e irraggiungibili. E’ proprio il caso di Quentin Jacobsen, protagonista della storia, diciottenne sul punto di diplomarsi, innamorato sin da piccolo della vicina di casa Margo Roth Spigelman, sua coetanea, ragazza molto particolare, amante dell’avventura e del pericolo. I due vivono ad Orlando (Florida), considerata da Margo una “città di carta”, con due sole dimensioni, che sembra essere stata pianificata dall’alto e che è inconsistente, piatta e superficiale. Tale metafora consente di criticare una società falsa, fondata sull’apparenza, che trasforma le persone in burattini tutti uguali e privi di spessore. Dopo essersi ignorati per anni, i due ragazzi finalmente si ritrovano: Margo coinvolge Quentin, ragazzo apprensivo e ansioso, in una serie di avventure notturne finalizzate a vendicarsi, per mezzo di scherzi, sui soprusi subiti dai bulli della scuola e dai tradimenti degli “amici”. Quentin si illude che tra lui e Margo possa nascere qualcosa. Il giorno dopo però la ragazza scompare. Era partita per una delle sue tante avventure, chissà dove, chissà perché, chissà per quanto tempo... Aveva lasciato degli indizi, per farsi trovare da Quentin, l’unico tra i suoi amici ad essere stato fedele e sincero. Il ragazzo li trova, e, superando le sue paure e insicurezze, parte alla ricerca di Margo. Lo accompagnano i suoi migliori amici Ben e Radar, e Lacey, migliore amica di Margo. Dopo aver EMOZIONI FUORI DI MENTE Durata: 1h 34 min Regia: Peter Docter Inside Out è il quindicesimo lungometraggio della casa di produzione Pixar, ora di proprietà dalla Walt Disney Company. Come i film precedenti Monster&Co, Wall-e, Alla ricerca di Nemo( per citarne alcuni), Inside Out non è da meno. Uscito il 16 settembre, rimane al vertice della classifica del box office. Basato su minuziosi studi scientifici, Inside out diventa un mezzo per decifrare noi stessi, una “psicoanalisi a colori” attraverso l’esemplificazione delle nostre emozioni. Riley è una bambina di 11 anni che vive una vita apparentemente felice finchè ,da un giorno all’altro, non vede la sua vita stravolta dal trasferimento dal Minnesota alla triste e grigia San Francisco. Gioia, Paura, Rabbia, Tristezza e Disgusto giostrano nella sua mente – così come nelle menti di tutti gli esseri viventi. In ogni film per bambini che abbiamo visto siamo abituati al lieto fine, Inside out, invece, racconta una storia reale, lasciandoci col sorriso un’amara consapevolezza: cerchiamo sempre di essere felici, ma la vita è fatta anche di dolore e perdite. Inside Out nasce come film per bambini, nonostante affronti problematiche di notevole difficoltà. Peter Docter (premio Oscar alla regia) nelle sue numerose interviste ti ene a puntualizzare affrontato un lungo viaggio, i ragazzi raggiungono finalmente Agloe, una “città di carta” nello stato di New York. In questo punto del romanzo il termine “città di carta” viene usato con un significato diverso: con esso si intende una città fittizia, ma resa reale perché segnata sulle carte geografiche. Avendo trovato Margo, Quentin le confessa i suoi sentimenti, ma lei non la prende affatto bene. Spiega al ragazzo di essersi stabilita momentaneamente ad Agloe per ritrovare sé stessa, e lo accusa di essersi innamorato di una “ragazza di carta”, che non conosceva abbastanza, del “mito di Margo Roth Spigelman”, e non della ragazza che lei era davvero, che lei stessa stava cercando di “conoscere”. La vicenda di Quentin è formativa, non solo per lui, ma per tutti coloro che ne vengono a conoscenza. Il miracolo della sua vita non è Margo, ma le persone che non lo hanno abbandonato, che gli sono state vicine fino alla fine, per vederlo felice: i suoi amici. Ognuno di noi merita un miracolo, ma a volte questo, che noi ricerchiamo in cose epiche e lontane, si rivela più vicino di quanto crediamo. Ambra Schilirò IV B l’influenza che ha avuto il pubblico di fascia d’età minore sulla produzione del film. Feedback dai risultati sorprendenti: i bambini hanno dimostrato e dimostrano ogni giorno di sapere interpretare le emozioni meglio degli adulti. Quante volte avete visto una bambina offrire un fiore e quante volte un adulto chiedere scusa? Rosy Cordaro I B Novembre 2015 CaRpE DiEm 21 Libri “SHADOWHUNTERS - Città di ossa” “Shadowhunters” racconta le avventure di Clary, una quindicenne con una vita normale trascorsa con la madre e l’amico Simon. Qualcosa, però, arriva a stravolgere la sua esistenza: Jace, un ragazzo bellissimo e pieno di sarcasmo, noncurante delle regole e coraggioso, e ... la presenza di creature sovrannaturali: Demoni e Cacciatori. Clary verrà a conoscenza del segreto che sua madre tenta di nasconderle da tutta una vita per proteggerla: anche lei è una cacciatrice di demoni. Dopo questa scoperta, la ragazza verrà a contatto con il Mondo Invisibile delle fate, degli stregoni, dei vampiri, dei licantropi. La ragazza si chiede se questi demoni esistano davvero, ma ben presto si renderà conto della necessità di combatterli per salvare la madre. Inizia, così, l’avventura che conduce i protagonisti della storia “Shadowhunters” in un mondo in cui nulla è prevedibile. La scrittrice Cassandra Clare è riuscita con il primo libro “Città di Ossa” a creare un mondo difficile persino da immaginare, tanto che noi lettrici ne siamo rimaste affascinate. La prima trilogia, che prosegue con i libri “Città di Cenere” e “Città di Vetro”, è ricca di suspence e avvenimenti che la- sceranno senza fiato i lettori. Nella seconda trilogia, composta da “Città Degli Angeli Caduti”, “Città delle Anime Perdute”, “Città Del Fuoco Celeste”, subentreranno nuovi personaggi buoni e cattivi, che ancora una volta sconvolgeranno l’equilibrio della vicenda. Tra Jace e Clary nascerà un amore senza precedenti. I personaggi principali della saga sono disposti a mettere in pericolo la loro vita per le persone che amano e lo faranno più volte, ma grazie al loro coraggio e alle loro doti di Cacciatori alla fine riusciranno a combattere il male e a salvare tutta la razza degli Shadowhunters. Consigliamo questa saga fantasy a tutti coloro che amano perdersi in un mondo immaginario pieno di rischi e pericoli e con un tocco di romanticismo. Noemi Pecoraro e Erica Lana III A “L A FAMIGLIA PICKARD” Michele Arigano ospite nella nostra scuola. Martedì 27 Ottobre lo scrittore Michele Arigano ha presentato nella nostra Scuola il suo libro “La famiglia Pickard”. Lo scrittore è apparso un uomo simpatico, giovane, di media altezza, con capelli e barba scuri, capace di parlare in modo semplice e lineare. Il suo abbigliamento era abbastanza informale. Ha iniziato col presentarci la trama del suo romanzo, pieno di colpi di scena travolgenti. Protagonista è un regista di nome John Pickard che perde l’ispirazione e cade in depressione. Questo regista decide di partire per ritrovare se stesso e, dopo un lungo viaggio, arriva a Woodcutterhill, un villaggio sperduto dall’aspetto inquietante. John decide di fermarsi per pochi mesi che, in seguito, sarebbero divenuti anni. Anche sei ragazzi si trovano all’interno della storia non per caso. Lo scrittore non ha voluto raccontare di più, per invogliarci a leggere il libro. Il giovane ospite ha consigliato a noi giovani di scrivere a mano, affermando che la tastiera si presenta come una barriera. Bisogna sempre lasciare spazio alla fantasia e crederci sempre e comunque. L’autore ha scelto il genere horror perché affascinato dal mistero e da tutto ciò che si presenta macabro e lugubre,i spirandosi ad Ed Gein, un famoso serial killer. Il percorso che il giovane scrittore ha utilizzato per scrivere il suo libro ha previsto questi momenti: -Descrivere i personaggi, ispirandosi ai suoi amici; -Classificare i capitoli; -Rileggere per le opportune correzioni. Noi ragazzi siamo stati onorati della sua presenza e speriamo che torni presto a presentarci altre sue travolgenti storie. Chiara Sirna Irene Rivoli ID CaRpE DiEm 22 Musica/Cronaca Novembre 2015 MUSE - DRONES: OCCASIONE MANCATA Torna la band di Matt Bellamy con un nuovo album Il 2013 per i fan dei Muse e dell’alternative rock in generale è stato sicuramente un grande anno, non solo perché la band inglese ci ha regalato un ottimo disco molto sperimentale per il gruppo (“The 2nd law”) e per un lunghissimo tour che non ha deluso le aspettative, ma soprattutto per quella dichiarazione che ha fatto ben sperare tutti ad un ritorno al vecchio rock graffiante che aveva caratterizzato la band al suo esordio. “Vogliamo tornare alle origini, abbiamo già molte idee in men- te”: da queste parole del frontman del gruppo Matt Bellamy è iniziata l’attesa per “Drones”, ultima fatica della band britannica uscita il 5 giugno 2015. Ma hanno mantenuto davvero la promessa di un ritorno alle origini? Dalle premesse non avremmo esitato a dire di sì. “Drones” è, infatti, un concept album, la cui trama ruota attorno ad un ragazzo senza nome che vive in una società controllata da macchine (droni appunto) che privano gli uomini della loro identità, rendendoli solo dei numeri da utilizzare per i loro scopi. Tutto ciò è raccontato con maestria nelle 12 tracce che compongono l’album con testi ben riusciti, che ormai sono diventati una garanzia per la band di Matt. Nonostante l’ottima idea di base, l’album, purtroppo, non è del tutto riuscito. Innanzi tutto le vecchie sonorità tanto promesse ci sono, ma in parte, e soprattutto in pochi brani, lasciando spazio soprattutto ad un pop-rock banale che non riesce a lasciare il segno. Non ba- stano i 2 pezzi più riusciti, ovvero “Psycho” e “Reapers”, a salvare quello che è sicuramente un passo falso per i Muse che, tentando di continuare con la loro vena sperimentale già intravista in album come “the resistance” e “the 2nd law” unita con le già citate sonorità degli esordi, no n r a g g i u ng o no l’obiettivo per cui è stato concepito l’album e falliscono soprattutto nella musica che offrono nella maggior parte dei brani, musica che non può che essere definita anonima e priva di stile. “Drones”, in definitiva è un’occasione mancata che avrebbe potuto davvero confermare definitivamente i Muse come una delle migliori band contemporanee e che, invece non lascia soddisfatto neanche il fan più accanito. E’ un peccato, non ci resta che sperare che il tour mondiale, che partirà nel 2016, sappia compensare l’altalenante qualità del disco. Francesco Grillo III B La nostra città decide di lasciare la provincia di ENNA Con delibera di Consiglio Comunale n. 53 del 28/09/2015 il Nostro Comune ha ufficialmente dato Adesione alla Città Metropolitana di Catania, ai sensi dell'art.44 della Legge Regionale. La redazione del giornalino ha voluto informarsi sulla vicenda, richiedendo un parere al prof. Salvatore Murella del Movimento pro Consorzio di Catania e all’on. Antonio Venturino, Vice presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana. Il Prof. Murella ha ripercorso storicamente le vicende che, al tempo del fascismo, hanno determinato la scelta di Enna come capoluogo di provincia piuttosto che Piazza. Poi, ha puntato la sua attenzione critica sulle politiche della provincia di Enna che, negli anni, hanno causato un impoverimento dell a nostra Città. Dall’acqua, alle strade provinciali, all’Università nulla è stato fatto per far crescere la città di Piazza Armerina. Cosa succederà in futuro? Di certo– ha concluso il prof. Murella– non potrà andare peggio! Le nostre inviate speciali Alessia e Gaia hanno intervistato l’on. Venturino. On. Venturino, perché in Consiglio comunale ha dichiarato la sua opposizione al passaggio da Enna a Catania? “Io non ho mai detto di oppormi al passaggio da Enna a Catania, bensì di voler discutere in sede comunale tutti i punti che andavano a vantaggio di questo grande cambiamento. Questa scelta non doveva nascere da spinte emotive, ma da ragionamenti ponderati. Inoltre, penso sia sbagliato influenzare attraverso i social network il pensiero dei cittadini. A mio avviso, non vedo il collegamento tra una città metropolitana come Catania e un paese come Piazza Armerina.” Cosa pensano i Consiglieri comunali di questo cambiamento? “Il loro pensiero è del tutto differente dalla mia opinione. Mi dispiace, però, aver riscontrato dei comportamenti irrispettosi mentre esponevo il mio pensiero, attraverso gesti o anche verbalmente. Comunque, la loro opinione era quella di passare in provincia di Catania. Credo che la loro posizione sia stata dettata da ragioni emotive e dalla volontà di compiacere il desiderio del popolo.” Che vantaggi avremo adesso che faremo parte della provincia di Catania? “A questa domanda ancora non posso rispondere. Non abbiamo alcun tipo di certezza”. Alessia Venturino Gaia Lo Giudice III B Novembre 2015 Giochi CaRpE DiEm 23 PAGINA DEI GIOCHI IL CRUCIPUZZLE: PROCEDIMENTO: CERCHIA NELL’IMMAGINE LE PAROLE ELENCATE EVIDENZIA LE LETTERE RIMASTE LIBERE INSERISCI LE LETTERE EVIDENZIATE NEGLI SPAZI DELLA SOLUZIONE Gemma Guccio e Mavi Masuzzo III A Giochi CaRpE DiEm 24 Novembre 2015 Pagina dei giochi CRUCIVERBA: IN BASE ALLE DEFINIZIONI RIPORTATE DI SEGUITO, RIEMPI GLI SPAZI CON IL NUMERO OPPORTUNO DI LETTERE. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 0 1 1 1 2 13 1 5 16 1 8 2 1 14 17 19 III Concorso di narrativa “Liceo Cascino” 20 22 23 2 4 25 2 6 27 2 9 28 30 3 2 31 33 35 34 36 3 7 ORIZZONTALI La redazione invita tutti gli studenti a cimentarsi nella scrittura creativa. Regolamento sul sito www.liceocascino.com Temi scelti: -Sezione BIENNIO: “IL DUBBIO”; -Sezione TRIENNIO: “L’OCCASIONE”; -Sezione in INGLESE: “STRANGERS” VERTICALI 1. Programma software per creare altri programmi 1. Ortaggi sott'aceto 11. Termine che non ammette repliche 12. Parte di tragedia o commedia 13. Complesso musicale 14. Metà pera 15. Tra due e quattro 16. Re della Frigia 17. Fratello di Sem 18. Pari in noni 19. Venuta alla luce 20. Illumina di notte 21. Regione della Francia 23. Matita 24. Dai suoi frutti si estrae l'olio 25. Soldati 26. Passeggiate fuori città 27. C'è quello al bersaglio 28. Targa di Enna 29. Seconda moglie di Atamante 30. Le hanno i mulini 31. Questa tronca 32. A noi 33. Residuo della trebbiatura dei cereali 34. Golda, ex premier d'Israele 35. Piccolo fabbricato indipendente 37. Affermazione di una dottrina diversa da quella formulata dall'autorità religiosa 2. Importante nodo ferroviario del viterbese 3. Il nome del sor Patacca 4. Iniziali di Noiret 5. Antica lingua della penisola anatolica 6. Comprensiva di tara 7. Può essere ... fritta 8. Lo zio degli Spagnoli 9. Un tipo di farina 10. Mendicare 11. Morbose, anormali 14. Fondata su un principio di parità 16. Estensione del braccio 17. Ci sono d'accusa e di vestiario 19. Scende dal cielo come ovatta 20. Fuoco acceso all'aperto 22. Cerimonia religiosa 23. Sono state sostituite in Italia dall'euro 25. Capoluogo lombardo 27. Scialle di lana bianca nella liturgia ebraica 30. Cantante e presentatore 31. Baie, insenature 33. Preposizione semplice 34. Motoscafo d'assalto della Regia Marina italiana 35. Tra Teresa e Sio 36. Direttore Sportivo