Scarica - Gen. A. Cascino

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Scarica - Gen. A. Cascino
CRONACHE LICEALI
Liceo Scientifico “V. Romano”
Liceo Classico “A. Cascino”
CaRpE DiEm
Anno X - Numero 1
“Funerale del
mondo”
Viviamo in un mondo orribile. L’uomo ha perso la sua
umanità. Dopo gli attentati
di Parigi che hanno toccato
il mio cuore nel profondo,
mi volto a destra e vedo
desiderio di morte e di distruzione, mi volto a sinistra e nulla cambia. L’uomo
non ricerca più la pace,
forse si è dimenticato degli
orrori di una guerra, nella
quale non ci saranno né
vincitori né vinti. Tutti sono
impegnati ad odiare l’altra
parte, i cattivi. Abbiamo
dimenticato di essere uomini, a destra e a sinistra.
Abbiamo dimenticato che
tutti abbiamo due gambe e
due braccia. Abbiamo dimenticato che alla fine delle
nostre mani non ci sono
artigli, che non siamo fatti
per uccidere. Vorrei che nel
mondo, la mattina, mi svegliasse la scoperta di una
fonte inesauribile di energia
pulita, non la morte di 130
parigini. Vorrei che la poesia, la musica e l’arte riempissero i nostri telegiornali,
non l’annuncio di Hollande
di bombardare la Siria.
Vorrei che, un giorno, i miei
figli potessero vivere in un
mondo migliore del mio,
che non dovessero conoscere mai la guerra e la
morte, che fossero felici
sempre, ovunque. Vorrei
poter viaggiare per il mondo
senza timore che l’aereo su
cui sto volando esploda per
via di una lattina riempita
Continua a pag.2
[email protected]
30 Novembre 2015
Finalmente in stampa: voce agli studenti
INTERVISTA ALLA NOSTRA PRESIDE
Giorno 5 Ottobre, alle
ore 9:15, la preside Lidia
Di Gangi ha ricevuto noi,
una piccola delegazione
di studenti appartenenti
al giornalino scolastico
“Carpe Diem”. Con la
solita cortesia ed eleganza (completo viola in tinta con scarpe e borsa)
che la caratterizzano, ha
fatto accomodare noi
studenti sul suo divano
nello studio e ci ha chiesto le nostre impressioni
sulla nuova scuola che
frequentiamo e sulle attività del giornalino. Poi, è
stata subito disponibile a
rispondere alle nostre
domande.
“Quali cambiamenti ha
portato la riforma della “buona scuola” voluta dal presidente del
Consiglio Matteo Renzi?”
Il dirigente ha risposto
con grande precisione,
partendo dalla presentazione della Legge 107,
che ha origine in precedenti leggi (n.59 del
1997,
riguardante
l’autonomia, e n.150 del
2009, relativa alla figura
del preside). “Questa
legge – ha affermato la
Preside - con i 212 com-
La Preside e i giovani della redazione “Carpe Diem”
mi da cui è costituita,
non rappresenta affatto
una rivoluzione nella
Scuola. I sindacati, ma
anche i docenti, l’hanno
contestata. Infatti, non
hanno gradito i maggiori poteri attribuiti ai dirigenti, che hanno assunto un ruolo più da
manager, in un contesto più aziendale. Questi ultimi sono chiamati
ad
organizzare
una
scuola più competitiva e
moderna, secondo i canoni europei. Grazie a
questa riforma, dal 1°
Settembre, con la fase
A e B, si è avuto un incremento del numero
dei docenti di ruolo in
All’interno
A SCUOLA...
ALLARME TERRORISMO
NOTIZIE IN BREVE
SCIENZA
PER NON DIMENTICARE
1-9 ALIMENTAZIONE
10-12 CAMORRA/CURIOSITA’
13 LIBRI/FILM
18
19
20-21
15-16 MUSICA
22
17 GIOCHI
23-24
tutte le province d’Italia,
ed è stata questa una
grossa opportunità per i
precari, che sono stati
assunti a tempo indeterminato. Con la fase C,
infine, si darà la possibilità ad ogni istituzione
scolastica di potenziare
il proprio organico dei
docenti con altre figure
professionali
e
con
l’avvio di nuovi insegnamenti.
“Quali innovazioni si
prevedono per la nostra Scuola sulla base
della riforma?”
“Per il Liceo Scientifico si
prevedono nuovi laboratori di fisica e di matematica, per il Liceo Classico un rafforzamento
del latino, del greco e
della storia dell’arte, per
entrambi gli indirizzi il
potenziamento della lingua inglese e corsi di
diritto.”
“Il Preside svolgerà il
compito di sceriffo,
come ripetono i sinContinua a pag. 2
CaRpE DiEm 2
Continua da pag.1
di esplosivo al plastico.
Vorrei che ognuno di noi, ogni uomo sulla terra, amasse le persone
vicine e si rendesse conto
dell’importanza dell’altro, anche se
siriano, afghano o turco. Ma forse,
signori, sogno troppo. Forse dovrei
rassegnarmi ai fiumi di sangue che
continuano a scorrere per terra,
sotto gli occhi di tutti. Forse dovrei
semplicemente accettare la guerra,
la morte, le bombe. Forse dovrei
guardare meglio a destra e a sinistra e scegliere una direzione. Forse dovrei, ma, di certo, non lo farò.
Filippo Pocorobba
VC
FESTA
D’ACCOGLIENZA
AL LICEO
Il 26 settembre i ragazzi delle
classi V hanno organizzato la
festa d’accoglienza per le prime
classi. Alle 8.50 ci siamo riuniti
in Auditorium e lì abbiamo assistito ad uno spettacolo: Matteo,
Francesco e Mario ci intrattenevano con i loro strumenti, batteria e chitarra e accompagnavano Marica, una ragazza dalla
voce splendida. E’ stato emozionante: i ragazzi sono stati veramente bravi, trasmettevano
un’energia immensa. Alcuni di
noi sono stati invitati a salire sul
palco con lo scopo di farci intimidire, ma noi, con tenacia,
abbiamo resistito. Dopo si sono
presentati i ragazzi del comitato
e ci hanno dato appuntamento
nel cortile della scuola. Hanno
dato inizio ai giochi che hanno
coinvolto tutti. Il primo gioco
consisteva nel trasportare una
pallina di gomma tra le gambe:
chi faceva cadere la pallina veniva penalizzato con uno spruzzo d’acqua. Il secondo gioco
consisteva in un ballo tenendo
in equilibrio un foglio di giornale
e chi non riusciva ad eseguirlo
veniva bagnato. Nel terzo gioco
ci siamo sistemati in cerchio,
alternandoci ragazzo e ragazza:
Scuola
Novembre 2015
L’INTERVISTA CONTINUA
dacati?
“In questo nuovo sistema che precederà un PTOF (piano triennale offerta formativa), il dirigente non svolgerà affatto il ruolo dello sceriffo,
ma quello del supervisore che darà
merito, grazie ai bonus, a quei docenti che si distingueranno per il
loro impegno. Il lavoro dei docenti
sarà esaminato e valutato da un
Comitato di Valutazione, formato da
due docenti eletti dal Collegio dei
Docenti, un docente nominato dal
Consiglio di Istituto, un genitore, un
alunno ed un rappresentante esterno del Provveditorato. Il miglioramento di una Scuola e dei suoi processi sarà valutato dal RAV
(rapporto autovalutazione), nel quale troveranno posto punti di forza e
di criticità di ogni istituzione.”
“Ci sono altre novità nella Legge
107 sulla buona Scuola?”
“I docenti avranno a loro disposizione una Card del valore di 500 euro
da investire per il loro aggiornamento, per l’acquisto di libri, riviste e
quant’altro possa essere utile
all’attività didattica. Una ulteriore
novità, inoltre, per i Licei sarà
l’introduzione dell’Alternanza Scuola
-Lavoro, cioè di uno stretto rapporto
tra il mondo della Scuola e
quello del lavoro. Nel nostro
Istituto sono previste iniziative
che riguarderanno la formazione di mini-guide del territorio,
piccoli archeologi e giovani giornalisti.”
“Preside, parliamo di gite…
Dove andremo quest’anno?”
“Nel mese di Ottobre ospiteremo per una settimana un gruppo di studenti tedeschi del Liceo
di Norimberga. Il gemellaggio è
riservato alle terze. Sempre in
questo mese un gruppo di studenti del Liceo partirà per la
visita all’EXPO 2015. Mete delle
gite saranno Firenze, Dublino,
Londra per le classi dalla prima
alla quarta. Per le classi quinte,
il viaggio d’istruzione avrà come
meta una grande città europea,
Praga o Amsterdam o, forse,
Barcellona. Assolutamente niente crociera!”
Conclusa l’intervista, la Preside
ci ha augurato un buon anno
scolastico e tutti insieme abbiamo voluto ricordare questa esperienza con una foto.
Giulia Falciglia I D
I ragazzi di quinta
dovevamo passarci un bastone
attraverso le gambe e a chi lo faceva cadere per terra veniva posta una domanda. Alle 10.30 ci
hanno raggiunti gli alunni delle
altre classi della scuola. Successivamente abbiamo mangiato e ci
siamo scatenati grazie alla musica
proposta dai DJ: Paolo Luce e
Gianmarco Maira. Ci siamo diver-
titi molto. Grazie a tutti i ragazzi
delle classi V, al Dirigente Scolastico e ai professori che hanno
permesso di organizzare la festa.
Buon anno scolastico a tutti!
Noemi Bongiorno
Fatima Dridi
ID
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CaRpE DiEm 3
Scuola
QUATTRO PASSI IN CITTA’
Sabato 24 Ottobre 2015 con la
mia classe (3 A) ci siamo
“avventurati” in un’uscita didattica
nella nostra città. Passando per la
via Roma e per alcune strette
stradine, siamo giunti in seminario, ex sede vescovile, ed in origine convento dei Domenicani, dove
una gentile guida, la Dott.ssa Venera Petralia, ci ha illustrato le
origini di questa struttura, che
oggi ha accolto, al suo interno, un
a s i l o
d ’ i n f a n z i a
.
Dopo una breve introduzione ci
siamo spostati all’interno a visitare
la biblioteca in cui sono conservati
testi risalenti al 1600 quasi tutti
religiosi. Usciti dal seminario ci
siamo recati in Piazza Duomo, dove il Prof. Di Franco ci ha intrattenuti con un po’ di storia della nostra città. Grazie alle sue spiegazioni e al fatto che ognuno di noi
ha avuto il compito di presentare
ai compagni notizie storiche su
alcuni dei principali monumenti, la
nostra visita è stata una vera occ a s i o ne di a pp r e nd i m e nto .
Il duomo fu costruito grazie alla
donazione che il Barone Marco
Trigona lasciò alla sua morte,
avvenuta nel 1598; l’edificio fu
costruito sui resti di un’antica
chiesa del 1400 di cui rimane
la torre campanaria, decorata
da archi gotico-catalani; al
suo interno sono presenti le
tombe dei Vescovi della Diocesi, come quella di Mario
Sturzo. Successivamente ci
siamo recati nella Pinacoteca,
una grande struttura che,
all’interno delle tre sale
(rossa, gialla e azzurra), conserva opere d’arte di proprietà del Comune, alcune delle
quali donate da cittadini ben e f a t t o r i .
La tappa successiva è stata
quella del castello Aragonese,
le cui origini non sono docu-
mentate, però si sa che è
stato costruito nel XIV secolo. Ultima tappa della visita è
stata la sosta presso il Palazzo Trigona, appartenuto al
casato nobile più importante
e longevo di Piazza Armerina.
Dal 1500 fino alla prima metà del 1800, la dinastia dei
Trigona è cresciuta sempre
più, ricoprendo un ruolo importante
all’interno
dell’aristocrazia della nostra
isola. Dopo aver finito la nostra piacevole passeggiata,
siamo rientrati in perfetto
orario a scuola.
Pietro Roccaforte III A
In alto: La classe III A; In basso: Roberta Strano
La redazione incontra la scrittrice Roberta Strano
La redazione del giornalino ha incontrato la giovane scrittrice Roberta Strano che, con semplicità ed
entusiasmo, ci ha raccontato la sua
passione per la scrittura e per la
storia, ma non ha voluto svelarci
quasi nulla del suo secondo libro,
per non privarci del piacere di leggerlo. Abbiamo affidato ad Erica
Lana il compito di farlo e di raccontarci la trama e le sue impressioni.
“Hans
Thorkild- Ritorno in
Norvegia” è il secondo libro di
una saga in due tempi, è un romanzo storico e sentimentale, ambientato nel Medioevo, negli anni
1067-1071. Le azioni si svolgono in
uno spazio che va dall’Inghilterra
alla Danimarca e si alternano personaggi storici ad altri, che sono
frutto della fantasia della scrittrice
palermitana. Il protagonista è il
conte norvegese Hans Thorkild.
Egli abbandona la sua promessa
sposa Angel, decidendo di tornare
in Norvegia, la sua terra natale,
con la sua amante Isolde già in
dolce attesa ancora prima del matrimonio, cosa scandalosa
all’epoca. Il libro ha un inizio a dir
poco drammatico e, a mio parere,
prevedibile: il protagonista con il
suo gesto ferisce a tal punto la sua
promessa sposa da spingerla al
suicidio. Inconsapevole della morte
di Angel, il conte torna a casa, sperando di ottenere l’approvazione
dei genitori per poter sposare la
sua Isolde. Ovviamente, i genitori
si opporranno alla loro unione e qui
avranno inizio le vicende che si
protrarranno per tutto il romanzo.
I due amanti verranno separati con
la forza e il bambino appena nato
verrà strappato dalle braccia della
madre e ucciso da Ingrid, la nuova
promessa sposa di Han, una donna
crudele, disposta a tutto pur di
sposare il conte Hans: arriverà a
dargli un filtro d’amore per costringerlo ad amarla. Ed è qui che il
fantasy si interseca alla trama del
romanzo.
Penso, però, che il romanzo,
sia per la trama, sia per lo stile
risulti lontano dal mondo degli
adolescenti di oggi. Inoltre, il
tema dell’amore, a mio avviso,
è affrontato con una nota di
leggerezza. Interessante è
l’ambientazione storica che fa
da sfondo alla trama.
Consiglio, pertanto,
questo
libro a tutti coloro che sono
attratti dal genere del romanzo
storico.
Erica Lana III A
CaRpE DiEm 4
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Scuola
UN PICCOLO MONDO DI STORIA E COLORI
VISITA ALLA PINACOTECA COMUNALE
Piazza Armerina è un paese tutto
da scoprire.
Percorrendo le sue
stradine antiche ci si può imbattere
in un vero e proprio tesoro artistico
e storico: sto parlando della Pinacoteca comunale. La parola Pinacoteca deriva dal greco: pinaks, che
significa quadro, e théke, che significa scrigno, e la nostra pinacoteca
è proprio questo, il posto perfetto
per chi voglia conoscere qualcosa
in più sulla storia del nostro paese
e sulle sue personalità di spicco,
delle quali troviamo “struggenti”
ritratti e opere. Ma parliamo un po’
della storia di questa Pinacoteca
comunale.
Nel periodo successivo all’Unità
d’Italia, le leggi di espropriazione
del patrimonio ecclesiastico trasferirono al Comune l’ingente patrimonio artistico custodito all’interno
dei conventi e delle chiese. Nel
1885 la chiesa di Sant’Agata, particolarmente ricca di opere d’arte,
venne destinata, con delibera del
Consiglio comunale, a Pinacoteca e
Museo comunale.
Dopo essere stata restituita al Vescovo, gran parte delle opere in
essa contenute vennero trasferite
in Cattedrale, ma con ciò non perse
il suo titolo di Pinacoteca comunale. Nel 1898 la Pinacoteca verrà
collocata in due stanze al primo
piano del palazzo Fundrò.
Nel 2002 fu previsto l’allestimento
della Pinacoteca
nell’ala
nord
dell’ex convento della Trinità: i lavori si sono conclusi nel 2011.
La Pinacoteca contiene opere d’arte
di proprietà del Comune, alcune
delle quali donate da cittadini benefattori
in
occasione
dell’allestimento e altre offerte da
diversi enti per garantirne la fruizione sociale.
La Pinacoteca comunale è divisa in
quattro ambienti: il vestibolo, la
Sala Rossa, la Sala Gialla e la Sala
Azzurra.
Nel vestibolo sono esposte opere
che rievocano momenti e aspetti
della storia cittadina quali una statua raffigurante Sant’Agata in pietra locale, un busto di Dante Alighieri e la cornice lignea di una
pala d’altare quattrocentesca che
troviamo nella Sala Rossa.
Madonna in trono
Nella Sala Rossa sono collocate
principalmente pale d’altare, anonime e non, di diversi periodi storici,
divenute di proprietà del comune
nel 1866. La più importante e antica è l’affresco della Madonna col
Bambino in trono, proveniente dalla
chiesa di Santa Maria di Gesù e la
sua recuperata sinopia. Nonostante
i danni subiti, l’opera presenta elementi di grande raffinatezza ed eleganza tipici dello stile gotico che
nella Sicilia del XVII/XVIII secolo
trova grande espansione. Un’altra
opera di grande importanza raffigura Sant’Andrea Avellino che intercede per Piazza presso la Madonna
delle Vittorie (terzo decennio del
Seicento), che in origine era collocata su uno degli altari della chiesa
dei Teatini. È l’unica opera firmata.
Nella Sala Gialla sono raggruppati
alcuni dipinti di carattere puramente devozionale.
Di particolare importanza è il ritratto di Prospero Intorcetta
databile
al
XVII/XVIII
secolo. Nel
quadro
il
gesuita
è
Prospero Intorcetta
rappresentato con un ventaglio ornato di ideogrammi che
dimostrano la sua attività di
studioso esperto della civiltà
cinese: fu, infatti, il primo
europeo a tradurre in latino i
testi di Confucio.
Infine la Sala Azzurra è divisa
in due sezioni.
Nella prima sono esposti alcuni ritratti di cittadini piazzesi illustri, per lo più di autori ignoti, quali Filippo Arena
(gesuita 1708-1789) e Antonio Pittà (maestro di cappella), il cui ritratto risale al
1854, anno della sua morte.
A G. Sacco è attribuito il ritratto di Domenico Cammarata, risalente al 1865. Di pregio è anche il ritratto d’uomo
databile alla prima metà del
XIX secolo.
Un’ampia parte è dedicata
alle opere di Giuseppe Paladino (1856-1922), figura fra le
più importanti del panorama
artistico siciliano.
Sono presenti anche ritratti
del Barone Antonio Trigona
Geraci e della Baronessa Carmela Trigona Geraci (1894) e
dei coniugi Salvatore De Curtis e Titì Montalto, sia nei ritratti di vecchia e giovane
donna che nell’autoritratto.
Nella seconda sezione troviamo le opere di Carmelo Giarrizzo (1850-1917), di cui abbiamo il ritratto di Vittorio
Emanuele II ripreso certamente da una fotografia.
Abbiamo poi quattordici tele
che rappresentano le stazioni
della Via Crucis, provenienti
dalla chiesa di San Filippo.
È presente anche un autoritratto di vecchio di Giacomo
Velardita (1864-1938), allievo di Paladino.
Infine, troviamo un busto in
bronzo del Generale Cascino,
realizzato nel 1933 presso la
Regia Scuola Tecnica Industriale di Piazza Armerina da
Gaetano
Conti
Giarrizzo
(1887-1956).
Gemma Guccio III A
Novembre 2015
CaRpE DiEm 5
Scuola
La V C del Liceo a Milano in visita all’EXPO 2015
Una fantastica esperienza tra architetture sorprendenti e luoghi letterari
Svegliarsi alle 5 di mattina non è
proprio il massimo, ma sapevamo che questo piccolo sacrificio
sarebbe stato ampiamente ripagato dall’emozionante avventura
che da li a poco avremmo vissuto. Il luogo dell’incontro è lo
spiazzale antistante il nostro istituto e arriviamo lì, tutti un po’
assonnati e infreddoliti, intorno
alle 6 (incredibilmente puntuali!).
Ci aspetta il pullman per accompagnarci all’aeroporto Fontanarossa di Catania. Il tempo passa
velocemente e da lì a poco ci ritroviamo ad aver effettuato tutte
le
procedure
d’imbarco,
sull’aereo e pronti a partire. Milano, che da quasi un anno è il
punto d’incontro per le Nazioni di
tutto il mondo, ci accoglie con
una bellissima giornata di sole.
Le cose da fare e da vedere sono
tante, ma il tempo è limitato.
Senza perdere tempo andiamo a
visitare il castello Sforzesco, uno
dei principali simboli della città,
costruito da Francesco Sforza sui
resti di una precedente fortificazione. Dopo pranzo ci dirigiamo
verso Piazza Duomo e, dopo una
lunga camminata, arriviamo a
destinazione: il Duomo è davanti
a noi, imponente e circondato da
milioni di persone. Entriamo e
restiamo subito senza fiato: le
ampie navate sono irradiate da
raggi di luce colorata proveniente dalle vetrate.
Il giorno seguente arriviamo
all’EXPO, impazienti e pieni di
tante aspettative. Il tema
dell’Esposizione è “Nutrire il pianeta, Energia per la vita”. Non
appena varchiamo l’ingresso,
inizia il nostro viaggio intorno al
mondo attraverso i sapori e la
cultura di tutti i popoli. Purtroppo abbiamo la possibilità di visitare solo i padiglioni in cui la
fila è limitata (i tempi di attesa
per alcuni di essi sono anche di
otto ore) attraversiamo più volte tutto il Decumano e veniamo
in contatto con opere di architettura sorprendenti che rappresentano uno degli aspetti più
belli ed interessanti dell’evento.
A fine giornata ci raduniamo ai
piedi dell’albero della vita ed
assistiamo ad
uno spettacolo
meraviglioso.
Siamo
quasi
alla fine del
nostro viaggio,
è il momento
del
percorso
m a n z o ni a no .
Accompagnati
da Nicola, la
nostra bravissima guida, ci
spostiamo da
Lecco a Pescherenico e ci soffermiamo nel luogo dell’addio ai
monti di Lucia e nella chiesa di
Padre Cristoforo, visitiamo il palazzo Manzoni e concludiamo con il
castello dell’innominato, dal quale
godiamo di una vista mozzafiato.
Il nostro viaggio è ormai giunto al
termine, al nostro risveglio prepariamo le valigie, andiamo in centro, pranziamo e ci dirigiamo verso
l’aeroporto. Si conclude così questa fantastica esperienza che non
sarebbe stata possibile senza
l’appoggio del nostro professore
Salvatore Giunta che ci ha guidati
sin dall’inizio del progetto, della
professoressa Silvana Tigano che
ci ha supportati ed accompagnati
e, infine, senza la nostra Preside
che ha coordinato tutto.
Marianna Scribano V C
La classe V C con i proff. Giunta e Tigano
CaRpE DiEm 6
Novembre 2015
Scuola
2015: ANNO INTERNAZIONALE DELLA LUCE
Il Liceo Classico a Catania visita i laboratori di fisica
In occasione della XXV settimana della cultura scientifica e
tecnologica, mercoledì 14 ottobre 2015 le classi quinte del
liceo classico, accompagnate
dalle professoresse Maria Campagna e Francesca Piazza, si
sono dirette all’Università di
Catania, presso il Dipartimento
di fisica e astronomia. Subito
dopo una piccola passeggiata
per le vie del centro di Catania,
gli studenti si sono recati alla
“cittadella” ed hanno assistito
ad una breve lezione che riguardava il sole ed i suoi fenomeni. L’attenzione è stata foca-
lizzata sulle macchie solari, regioni
della superficie del Sole estremamente luminose, in quanto presentano un’altissima temperatura, ognuna
delle quali può essere suddivisa in
due parti: ombra e penombra, che i
ragazzi e le insegnanti hanno osservato per mezzo di un telescopio, il
quale - è stato sottolineato dal docente - necessita di un filtro, in
quanto l’osservazione del Sole ad
occhio nudo potrebbe causare irreparabili danni alla retina. Successivamente gli studenti hanno visitato tre
laboratori di fisica. Nel primo è stato
possibile osservare esperimenti concernenti la temperatura, la rappresentazione di un corpo su un piano
inclinato ed il moto uniformemente accelerato. Nel secondo
laboratorio, invece, è stato
proiettato un filmato sull’atomo
ed è stato osservato quali erano
gli elementi chimici maggiormente presenti in laboratorio.
Nell’ultimo laboratorio, ricchissimo di strumenti, sono state,
invece, analizzate le onde luminose emesse da una lampadina
ed è stato rilevato che le differenti lunghezze d'onda vengono
interpretate dal cervello come
colori, che vanno dal rosso delle
lunghezze d'onda maggiori
(frequenze più basse) al violetto
delle lunghezze d'onda minori
(frequenza più alte) e che Il
bianco e il nero non sono veri e
propri colori. Il nero corrisponde
all’assenza di onde luminose; il
bianco, invece, rappresenta
la somma di tutti i colori, infatti, quando onde con varie
lunghezze d’onda si sovrappongono, il nostro occhio percepisce il bianco. Così, Il sole, come
anche la lampadina, ci appare
bianco perché la luce che emette contiene onde di tutti i colori.
E’ stata un’esperienza molto
stimolante per gli studenti, che
hanno imparato ad apprezzare
ancora di più questa disciplina,
capace di suscitare in loro un
vivo entusiasmo ed una vivace
curiosità.
Antonio M. Draià
III B cl.
LA REDAZIONE
Hanno collaborato: le classi IIIB, IIIA, ID, VB, VC del Liceo Scientifico “V. Romano”.
Articoli a cura di: Filippo Pocorobba, Giulia Falciglia, Noemi Bongiorno, Fatima Dridi, Pietro Roccaforte, Erica Lana, Gemma Guccio, Marianna Scribano, Antonio Draià, Salvatore Falciglia, Serena
Oliveri, Chiara Belluomo, Giuseppe Merco, Mario Marino, Luana Cuzzolaro, Giulia Berretta, Claudia
Pitta, Ambra Schilirò, Chiara Sirna, Irene Rivoli, Francesco Grillo, Alessia Venturino, Giuseppe Mannuca, Mavi Masuzzo, Claudia Savoca, Rosy Cordaro, Luca Tricarichi, Noemi Pecoraro, Martina Sirna,
Chiara Pocorobba, Giuseppe Schembra.
Progetto grafico a cura di: Pocorobba, Oliveri, Belluomo, Savoca
Attività di editing e Direzione dell’iniziativa: Proff. Cristina Alessi, Filippa Liuzzo.
Dirigente Scolastico: Prof. ssa Lidia Di Gangi.
D.S.G.A: Sig. Domenico Ingala
Redazione, amministrazione editore: Carpe Diem – Piano S. Ippolito 3, 94015 Piazza Armerina –
Istituto di Istruzione Superiore “A. Cascino”.
Novembre 2015
Scuola
CaRpE DiEm 7
ASSEMBLEA D’ ISTITUTO AL LICEO SCIENTIFICO
Uno straordinario momento di socializzazione
“Per San Martino si spilla la botte del buon vino”. Così recita il
proverbio ispirato alla festa di
San Martino, una specie di carnevale anticipato, una ricorrenza
ispirata per tradizione alla svinatura ed all’inizio del ciclo invernale. In tutta Italia e, soprattutto,
in tutte le scuole italiane si è soliti ricordare “l’Estate di San Martino” l’11 di Novembre con musica,
balli e libagioni. A questo proposito, il Comitato Studentesco del
nostro Liceo Scientifico, con
l’autorizzazione del Dirigente, ha
organizzato una festa, tenutasi
giorno 12 Novembre, aperta non
solo a tutte le classi del nostro
istituto, ma anche a quelle del
Liceo Classico, per trascorrere
insieme un’intera mattinata. Ed è
così che, dopo la prima ora, con
il tempo a nostro favore, è incominciato il divertimento. Alle
8.50 tutti i ragazzi si sono incontrati nel cortile esterno dove,
dopo pochi minuti, è iniziata la
musica dal vivo, grazie alla band
della scuola. In seguito sono state aperte delle aule in cui i giovani potevano svolgere attività riguardanti l’arte e il disegno, la
politica, ecc. Inoltre è stato
proiettato in auditorium un film
scelto tra i tanti proposti. Nel
frattempo all’esterno si sono tenuti dei tornei di calcio tra varie
squadre, di ping-pong e di scacchi. Infine, tutti coloro che non
volevano partecipare ad alcuna
attività potevano passeggiare o
guardare le partite. Di certo non
c’erano i piatti tipici di questa
festività, come il tacchino o la
cicerchiata (una ciambella di pasta dolce), ma vi era un piccolo
banchetto dove si potevano comprare bevande di tutti i generi. È
stato molto bello anche aver potuto rincontrare vecchi amici delle scuole medie e fare, allo stesso tempo, nuove conoscenze. I
festeggiamenti si sono conclusi
alle 12.25, dopo quattro ore di
svago. E’ stata una giornata da
ricordare non perché non vi sono
state lezioni ed interrogazioni,
ma perché tutta la comunità scolastica ha potuto godere di uno
straordinario momento di socializzazione.
Giulia Falciglia ID
Alcuni momenti assembleari: Musica, Scacchi, Calcetto, Ping-Pong e Cineforum.
La redazione del giornalino “Carpe diem”
CaRpE DiEm 8
Scuola
Novembre 2015
GERMANIA - ITALIA: UNA GRANDE FAMIGLIA
Ricordi indimenticabili … partenza in vista!
La sera del sedici ottobre è atterrato all’aeroporto di Catania un aereo
proveniente dalla Germania.
Passeggeri in arrivo non solo ragazzi tedeschi, ma le loro paure, le loro
emozioni per la nuova esperienza
da vivere, che avrebbe spezzato la
monotonia del quotidiano.
E noi, ragazzi delle classi prima A
del liceo classico e terza B e C del
liceo scientifico, li aspettavamo carichi di attesa e della stessa alchimia di emozioni.
Eravamo ansiosi.
E’ stato piuttosto strano ritrovare
improvvisamente una sorta di fratello o sorella in persone che non
avevamo mai visto, di cui non conoscevamo il suono della voce, le
nostri sforzi per cercare un modo di comprendere e farci comprendere.
Li abbiamo portati a casa. Ed è
stato naturale e rapido l’ apprendere modi di un vivere nuovi.
Il giorno dopo, presso il liceo
scientifico, li abbiamo accolti
con una festa. Ci siamo preoccupati di preparare cibi, bevande, intrattenimento. Questo è
stato l’esordio di un’ intensa
settimana, costellata di esperienze nuove per loro, ma soprattutto per noi.
Noi che abbiamo paura del silenzio, del confronto, abbiamo
paura di non trovare le parole
sioni di socializzazione.
E, infine, abbiamo trovato le
parole, non sempre quelle giuste, ma le abbiamo trovate
semplicemente per vedere un
cenno di sorriso da parte del
partner, per farlo sentire accolto, amato, per quanto si può
amare una persona che si conosce appena.
Noi, per una settimana, ci siamo sentiti parte di qualcosa, di
una grande famiglia.
Siamo stati anche tristi, alla
fine. Ci eravamo abituati a condividere i nostri spazi con altri.
Ma credo che queste esperienze
vengano apprezzate perché
hanno un inizio e una fine, come tutte le cose che
appartengono
alla
sfera umana.
Conserverò sempre
il ricordo di questa
esperienza straordinaria che ha allietato la mia esistenza.
Tra pochi giorni partiremo per la Germania e ci aspetterà
una intensa settimana. Dresda, Norimberga e Monaco
Il Sindaco di Aidone accoglie studenti e ospiti del nostro Liceo
saranno le tappe
consuetudini del vivere. Ma è ba- adatte per esprimerci persino principali del nostro viaggio.
stato uno sguardo. Scesi dall’ auto- nella nostra lingua, abbiamo
bus ci siamo subito riconosciuti.
parlato, ci siamo confrontati.
Chiara Pocorobba
E’ stato forte l’impaccio nello scam- Abbiamo trascorso giornate inI A Cl.
bio delle prime battute, notevoli i tense tra visite culturali e occa-
PHOSforeSCIENZA: alla scoperta della luce
Venerdì 27 Novembre, al suono
della campana delle 12,25, noi
ragazzi della IV C siamo partiti
accompagnati dalle proff.sse Ermelinda
Mingoia e Pierangela
Zuccarello alla volta di Catania,
per
visitare
la
mostra
“PHOSforeSCIENZA”, allestita nel
complesso fieristico “Le Ciminiere”. Questa mostra, inserita tra le
iniziative dell’anno della luce, ha
avuto come obiettivo quello di
sensibilizzare i giovani sul tema
della luce come conoscenza. A
suscitare più attenzione sono stati
i cannocchiali galileiani e i modernissimi telescopi, gli esperimenti
con la tanto attesa individuazione del bosone di Higgs. È stata
un’esperienza che ci ha affascinato, aprendoci gli occhi sul
mondo della fisica, della tecnologia, dell’astronomia, della luce.
con i raggi luminosi, una macchina
che capta i raggi cosmici, ma soprattutto il primo acceleratore di
particelle portato in Sicilia. È stato
molto interessante poter fare questa passeggiata tra secoli di storia
Martina Sirna IV C
e progresso scientifico. In questo
modo è stato possibile comprendere meglio i grandi risulStudenti di IV C
tati che la tecnologia e la
fisica hanno raggiunto fino
ad ora. Alla mostra è seguita la visione di un filmdocumentario sulla costruzione dell’acceleratore di
particelle del CERN di Ginevra, che si è concluso
Novembre 2015
Scuola
ELEZIONI RAPPRESENTANTI D’ISTITUTO
Venerdì 30 ottobre, come ogni
anno, hanno avuto luogo le elezioni dei quattro rappresentanti
d’istituto.
Quest’anno le liste proposte sono
state tre, la prima “Omne trium
est perfectum”, con Filippo Pocorobba, Simone Muscarà e Andrea
Rascunà; la seconda “Enjoy freedom” con Paolo Duminuco, Francesco Rossetto, Riccardo Spitale
e Leonardo Vivacqua; la terza e
ultima lista con Claudia Conti,
Andrea Vullo e Gaetano Paternicola.
Conclusesi le votazioni, sono stati
eletti: Filippo Pocorobba (122
voti), Francesco Rossetto (70
voti), Gaetano Paternicola (168
voti) e Claudia Conti, eletta con la
regola del resto.
I nuovi rappresentanti d’istituto
hanno potuto esporre durante la
campagna “elettorale” i loro programmi .
In primo luogo il rappresentante
d’istituto è il portavoce dei problemi, delle iniziative, delle proposte dei propri compagni di
scuola; ha il compito di convocare
l ’ a s s e m b l e a d ’ i s t i t ut o c o n
l’autorizzazione del Dirigente;
infine, deve essere presente alle
riunioni del Consiglio in cui è stato eletto.
In secondo luogo, ogni rappresen-
CaRpE DiEm 9
tate si impegna a portare a termine alcune iniziative: attività
sportive, circoli di lettura, dibattiti riguardanti argomenti di attualità.
Rimane un problema sentito la
divisione dei due indirizzi. I rappresentanti si impegneranno a
coinvolgere tutti gli studenti nelle iniziative ricreative che saranno realizzate.
Nel loro piccolo per l’intero anno
scolastico avranno il compito di
rappresentare la nostra scuola e,
quindi, i seicento studenti che le
danno vita.
Claudia Savoca
IIIB
“L’ INFINITO GIACOMO” CON GIUSEPPE PAMBIERI
I ragazzi del Liceo Scientifico e Classico hanno avuto la straordinaria opportunità di conoscere l’attore
Giuseppe Pambieri, che ha
portato in scena il 20 Novembre, al teatro Garibaldi, un monologo coinvolgente ed intenso dal titolo
“l’infinito Giacomo”. Sotto
le spoglie del celebre Giacomo Leopardi, Giuseppe
Pambieri è riuscito a far
rivivere momenti della vita
del celebre poeta grazie
all’intensità della sua voce
e ad una grande espressività. Giuseppe Pambieri,
nato a Varese nel 1944,
famoso per aver recitato
in diversi sceneggiati e
f i c t i o n ,
c o m e
“Incantesimo”, si distingue
per il suo garbo e per la
sua eleganza. È anche un
grande attore di teatro,
insieme alla moglie Lia
Tanzi.
Dopo la fine dello spettacolo, ha concesso una breve intervista a noi ragazzi
della redazione.
Quale attività lo coinvolge di più? il teatro o
la fiction televisiva?
Mi occupo di doppiaggio,
radio, mi piace affrontare
il pubblico. Il teatro è il
luogo dove sono nato e
nascono più o meno tutti
gli attori, mi dà più soddi-
sfazione, perché avviene tutto nella verità del momento, mentre la televisione e
il cinema sono traslati.
Quali sono le motivazioni della scelta di Leopardi tra tutti gli autori della letteratura italiana?
Ho avuto un incontro con il regista Argirò con cui ho collaborato precedentemente e lui è la mente dello spettacolo
che avete visto. Inoltre, ho frequentato il
liceo classico e Leopardi mi ha sempre
appassionato.
Perché il suo spettacolo è rivolto anche ai giovani, alle scuole?
Voi giovani siete la nuova generazione,
dobbiamo seminare se vogliamo che si
raccolga ancora cultura, soprattutto la
forma di cultura rappresentata dal teatro.
Sostengo che nelle scuole bisognerebbe
insegnare teatro, come palestra
mentale, come arma per sconfiggere la timidezza. Con il teatro si
superano le paure, i disagi. Io
stesso facevo fatica a comunicare.
Quali sono i suoi prossimi impegni?
Metterò in scena da gennaio con
mia moglie “Un borghese piccolo
piccolo” dal romanzo di Cerami.
Grazie e congratulazioni per lo
spettacolo!
Claudia Savoca III B
e Serena Oliveri III A
Giuseppe Pambieri, studenti e proff.
CaRpE DiEm 10
Attualità
Novembre 2015
IL MONDO SI ACCENDE PER PARIGI
L’UMANITA’ DEVE PORRE FINE ALLA GUERRA
Parigi, 13 novembre 2015, venerdì
sera. Ancora una volta la storia si
ripete, ancora una volta Parigi, la
Francia, l’Europa e l’intera umanità
è costretta a piegarsi dal dolore per
le 130 vittime dei sette attentati
terroristici.
mondo cerca di mostrare il proprio
sostegno a Parigi con la campagna
“When the city of the lights goes
dark, the rest of the world lights up
for her”, illuminando i monumenti
più famosi con i colori della bandiera
francese.
Quanto ancora il mondo dovrà sopportare perché l’uomo smetta di cercare la pace, la libertà, o di cercare
un Dio nella guerra?
La pace si ha solo con la giustizia.
Parigi, scene di straziante commozione
Parigi, illuminata nella notte dalle
bombe dei kamikaze, si spegne. Il
presidente Holland dichiara “Alfa
rosso”, allarme di massimo pericolo,
allerta attacchi terroristici multipli.
La Francia è, non casualmente, protagonista per la seconda volta, come risposta agli interventi in Siria
dell’esercito francese; la legge del
contrappasso è applicata sulla pelle
dei civili, di donne, uomini, ragazzi,
ragazze che trascorrevano il loro
tempo libero ai bar, ai cinema, ai
teatri, allo stadio, alle strade di Parigi. Il drammatico episodio va oltre
i confini, oltre le nazionalità e il
Claudia Savoca
III B
Non in nome di Allah!
Ognuno di noi crede di essere al
sicuro rimanendo con la propria
famiglia, nella propria casa, nel
proprio paese, senza viaggiare. Ma
ne siamo veramente così certi? Che
cos’è veramente l’ISIS? Perché nutre tanto odio verso noi occidentali?
Come e quando potrà essere sconfitta? L’ISIS è un gruppo di fondamentalisti musulmani nato per portare a compimento il compito dettato dal Dio Allah: sconfiggere i
nemici appartenenti ad altre religioni per creare un unico e vastissimo regno chiamato califfato. Per
loro chi non è musulmano o chi non
si adegua alle loro regole deve essere ucciso in qualunque modo. Ciò
Da un lato la Francia chiude
le frontiere, ma la rete permette l’arrivo delle voci di
tutti i musulmani contro il
fanatismo e contro il partito
jihadista. Ha così inizio la
campagna #notinmyname
(non nel mio nome), i social
network vengono popolati da
volti di donne, uomini e
bambini che esprimono il
proprio dolore, la propria
rabbia e la propria vicinanza
alla Francia, che non è
l’unica il cui cuore è stato
colpito dagli attentati.
"Vi sono momenti nella vita
in cui tacere diventa una
colpa e parlare diventa un
obbligo, un dovere morale,
un imperativo categorico al
quale non ci si può sottrarre.", citando una donna come Oriana Fallaci, che ha
dedicato l’intera vita al giornalismo.
Parlare è un nostro diritto e
un nostro dovere, ma di
fronte ad episodi come questo le parole non sono mai
abbastanza e non rimane
altro che riflettere.
non ha niente a che vedere con la
religione islamica, che predica la
pace secondo le parole del Corano.
Non si può negare che lo Stato Islamico sia uno stato indipendente a
tutti gli effetti. Esso infatti è provvisto di una sua legge, di un suo capo, Al Baghdadi, di un suo esercito
e, soprattutto, di una sua autonomia
economica. Per quanto riguarda,
invece, la sua sconfitta, secondo
me, c’è una sola soluzione. Per annientare una volta per tutte questo
male, c’è bisogno che gli Stati non
solo occidentali, ma anche orientali,
come la Russia, e arabi, che ogni
giorno vedono mortificare le proprie
credenze, si uniscano e coalizzino in
modo tale da entrare nel territorio del nemico. Lo stesso
terrore che essi hanno creato
li distruggerà. Quello che non
si sa è se ciò porterà all’inizio
di un nuovo conflitto mondiale, cosa che potrebbe avvenire se le grandi potenze, quali
l’America, la Cina o la Germania, non decidessero di collaborare tra loro all’impresa.
Per ora l’unico quesito che mi
rimane è il seguente: “Siamo
sicuri che l’ISIS scomparirà
del tutto? L’ISIS è come il
cancro: per essere veramente
annientato tutte le cellule cattive devono essere eliminate.
Giulia Falciglia I D
CaRpE DiEm 11
Attualità
Novembre 2015
“L’INCUBO STA PER INIZIARE”
“L’incubo sta per iniziare”. I due
terroristi jihadisti, dopo la strage
dell’11 settembre francese, così
chiamata in ricordo della strage
americana alle torri gemelle, hanno
registrato un video, dichiarando le
loro intenzioni e precisando che alla
base della loro organizzazione sta il
compito di difendere i principi di
Allah e diffondere le leggi del Corano. Si tratterebbe, dunque, di una
nuova “evangelizzazione” islamica,
per così dire rivisitata. Quale religione insegna ai suoi fedeli di uccidere i propri fratelli? O quale religione dichiara di essere superiore
alle
altre?
Questa
“evangelizzazione” è basata sulla
guerra, sulla distruzione e rappresenta una minaccia per l’intera Europa. Dopo l’attentato al giornale
Charlie Hebdo, la Francia si ritrova
a dover rimarginare una ferita di
più di 160 morti e a dichiarare lo
stato di guerra, una nuova guerra
che si combatte in Francia e che
domani si combatterà in altri Paesi
d’Europa. Tutto ha avuto inizio con
tre violente esplosioni verificatesi
allo stadio Saint Denis durante la
partita Francia-Germania, alla quale
assisteva anche il presidente François Hollande; poi sono seguiti altri
cinque attentati simultanei in bar,
ristoranti e nella sala concerti Bataclan, durante il concerto di una
band californiana. Molte persone,
per lo più giovani, sono riuscite a
Scene di panico a Parigi
fuggire. Ragazzi appesi alle finestre, aggrappati al davanzale e
alla vita: questo lo spettacolo di
un venerdì sera parigino. Per
strada, corpi umani trascinati come pupazzi sul marciapiede: vivi
o morti, non si sa. Questo hanno
voluto i nostri nemici e questo
hanno fatto. Sono tante le cause
che avrebbero portato a questo: è
possibile che si sia trattato di una
vendetta per i bombardamenti
della Francia alle truppe dell’ISIS
che combattono per il Califfato.
Per troppo tempo l’occidente nel
passato ha sfruttato il territorio
orientale, ricco di miniere, senza
mai portare la popolazione ad uno
stadio avanzato. Ha armato chiunque senza alcun tipo di considerazione in prospettiva futura,
tanto da creare gruppi, quale
l‘ISIS, in grado di minare gli stessi equilibri mondiali. Di fronte a
tale confusione e scempio c’è chi
spietatamente e decisamente colpirebbe l’organizzazione senza
scrupoli, per difendere l’unità degli stati e le rispettive culture. C’è
chi, invece, razionalmente crede
L’Umanità pedina di un gioco spietato
L’attacco terroristico a Parigi ha spaventato l'umanità intera, poiché stavolta il bersaglio dell'ISIS non è stato un giornale che insulti la religione
islamica né un palazzo al centro di
New York, sede economica ed amministrativa delle più importanti
multinazionali mondiali, questa volta
La reazione
A intervenire subito dopo la tragica
serata di Parigi del 13 Novembre è
Francois Hollande:”E’ stato un atto di
guerra dell’Is. Siamo stati aggrediti,
ora saremo spietati su tutti i fronti”
L’attentato dall’Is è stato rivendicato
come” l’11 settembre francese” e
con un video diffuso nella rete ”Non
sarete in pace fino a quando conti-
l'ISIS non ha voluto fare altro che
uccidere civili e persone impegnate nel quotidiano e nel divertimento, ignare di quello che sarebbe
potuto succedere quella notte.
L'umanità è pedina di un gioco che
non si può controllare, nel quale
non c'è chi vince o chi perde, ma
che bisogni agire con moderazione, lasciando a chi di dovere il compito di muoversi con
risolutezza e senza moralismi.
C’è chi, ancora, riconduce la
causa di questo disordine allo
spietato animo umano che,
come dice Papa Francesco,
non può concepire atti così
orribili. Ciò non giustificherebbe la risposta dell’ISIS agli
attacchi in Siria da parte della
Francia. Non ci sono né vincitori né vinti nel gioco in cui è
coinvolta l’umanità, rimane
solo sangue innocente versato, ferite da rimarginare e
animi da sensibilizzare. Ci troviamo in un circolo vizioso, in
cui è difficile distinguere ciò
che è giusto e ciò che è sbagliato fare per intervenire.
Sappiamo, però, che la violenza non si combatte con
altra violenza, che la solidarietà aiuta, ma non combatte,
che stiamo vivendo gli stessi
orrori ed errori del passato e
finché l’uomo non capirà il
vero valore della pace non
potrà leggere la storia passata
e migliorare la storia futura.
Serena Oliveri
III A
solo chi muore ingiustamente
e chi uccide spietatamente,
sterminando tutto quello che
trova, spinto da totale ignoranza del grande valore della
LIBERTÀ, che rappresenta una
delle conquiste della Rivoluzione Francese.
Federica Salemi
III A
nuerete i bombardamenti in Siria”.
Nel video si incitano i musulmani
francesi a causare il terrore, ma il
premier Valls non indietreggia:
”Questo è l’inizio di una tempesta.” Continuano, in questi giorni,
gli arresti di decine di persone in
tutta Europa con l’accusa di terrorismo, mentre la tensione è alta e
la situazione rimane critica.
Giuseppe Mannuca I D
Attacco francese all’ISIS
CaRpE DiEm 12
Attualità
Novembre 2015
PARIS UNDER ATTACK
Per capire il presente bisogna conoscere il passato
In seguito ai gravi attentati avvenuti
a Parigi il 13 Novembre 2015 tante
sono state le reazioni sui social
network: c’è chi si è limitato alla
scrittura di un semplice post, chi alla
pubblicazione di un’immagine, c’è
chi non si è espresso per rispetto e
chi ha approfittato dell’opzione proposta da Facebook per cambiare la
propria immagine del profilo con una
“decorata” con una bandiera francese.
Ma ciò che ha suscitato più interesse
(o almeno ha molto suscitato il mio)
è stato un video girato da un ragazzo spagnolo che, aiutandosi con
pennarelli e colori, spiega perché ciò
che è accaduto in Francia non è solo
una questione religiosa ma di denaro, ponendo l’attenzione sulla storia
della Siria.
Cercherò il più brevemente possibile
di riassumere il contenuto del video
e trasmettere lo stesso messaggio.
L’attuale Siria, ricca di petrolio e di
metano, è sempre stata sin
dall’antichità un punto di contatto
tra oriente e occidente e, essendo
una regione ricca di risorse da offrire, è sempre stata sotto l’interesse
dei maggiori imperi nel corso della
storia. Dopo il tentativo europeo di
riconquista della Palestina, che era
sotto il controllo dell’Islam, tramite
le crociate, la Siria entra far parte
dell’impero Ottomano, che resisterà
per 600 anni, fino alla prima Guerra
Mondiale.
Dopo la fine della Guerra, il territorio
dell’impero Ottomano viene diviso in
regioni secondo l’accordo SykesPicot. Questo accordo si basava
sull’alleanza di Francia e Inghilterra
con le popolazioni arabe locali: gli
occidentali chiedevano supporto in
cambio della Grande Arabia, un paese che avrebbero concesso ai soli
arabi. Tutto ciò, purtroppo, non era
altro che un inganno. Francia e Inghilterra non fecero altro che dividere
il territorio in regioni più piccole e
controllabili e impossessarsi del petrolio. Ma dopo la seconda Guerra
Mondiale gli occidentali vengono cacciati dal territorio.
Nel frattempo la Siria affronta un periodo di grande instabilità a causa dei
continui colpi di stato, ma, contemporaneamente, si sviluppa un nuovo
partito che combina il sogno di un
unico paese arabo con un’idea socialista e laica: il Baath. In Siria, AlAssad diventa il capo del partito,
mentre in Iraq il partito viene guidato
da Saddam Hussein. Le differenze tra
i due paesi dividono il partito in regime pro-Siria e regime pro-Iraq, ma la
situazione degenera durante la Guerra Fredda, quando la Siria invade il
Libano e il Baath viene contrastato
dalle forze islamiche sunnite. Qui bisogna fare una piccola precisazione:
il governo, l’esercito e Al-Assad erano
sciiti e rappresentavano la minoranza
della popolazione, quindi una rivolta
sarebbe stata da prevedere. Il presidente riuscirà a sedare la rivolta uccidendo e incarcerando migliaia di persone. Nel 2000 Al-Assad muore e a
lui succede suo figlio Al-Assad che,
sotto le pressioni, libera molti carcerati e porta grandi speranze di cambiamento, ma nonostante il dibattito
politico questi anni sono difficili:
dall’isolamento politico alla protesta
dei Curdi, alla Primavera araba del
2011. L’arrivo della primavera Araba
verrà contrastato dal presidente AlAssad tramite l’esercito. I morti sono
migliaia e tutto ciò porterà alla guerra
civile, nella quale si scontrano il governo sciita, più laico, l’opposizione
sunnita, laica, e i radicali sunniti, di
cui fanno parte Al Qaeda e l’ISIS, che
detiene il controllo della
maggior parte del territorio siriano e iracheno e
che è famoso per le sue
atrocità. L’ISIS ha come
obiettivo la formazione di
uno stato islamico comprendente Africa, Asia e
Oriente.
Passiamo ai giorni nostri.
Le forze di Al-Assad sono
appoggiate da Russia, Cina e Iran, l’opposizione è
appoggiata da America,
Turchia, Francia, Inghilterra e Arabia Saudita.
In conclusione, sappiamo
che la Siria è sempre stata
un territorio voluto da tutti
per le proprie ricchezze,
ma che è riuscita a diventare uno Stato da meno di
100 anni e riesce ad autogovernarsi da poco più di
50 anni. Non ha potuto
scegliere le sue frontiere
perché le sono state imposte e, in questo scenario
di continua oppressione,
l’ISIS sfrutta il sentimento
di soggezione sunnita e
l’idea di un occidente oppressore per portare a
termine il proprio obiettivo.
Gemma Guccio
III A
G.I.S.“Silenziosi come la notte, veloci come la folgore”
In questo periodo di tensione mi
sembra opportuno parlare di coloro che si occupano della nostra
sicurezza. Tra questi c’è il GIS,
Gruppo Intervento Speciale
dell’Arma dei Carabinieri. E’ un
reparto speciale che ha sede a
Livorno e che si occupa di operazioni speciali, antiterrorismo, liberazione di ostaggi e ordine pubblico. Fu creato nel 1977 per far
fronte all’emergenza terrorismo
ad opera delle Brigate rosse. Il
motto del reparto è: “Silenziosi
come la notte, veloci come la folgore”. Segno che contraddistingue il reparto è il mefisto sul volto.
Giuseppe Merco
III A
Novembre 2015
Attualità
CaRpE DiEm 13
A ricordo dei caduti di Nassiriya
La pace e la libertà non sono scontate ma devono essere difese
Dal 2009 il 12 novembre si celebra la giornata del ricordo dei
caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace.
Era il 12 novembre 2003 quando
alle 10:40 (8:40 in Italia) c’è stato un attentato presso la base
dei carabinieri a Nassiriya in Iraq. Due attentatori di Al Qaida
hanno
fatto
esplodere
un
camion pieno si
esplosivo
all’
ingresso della
base, uccidendo 28 persone
tra cui 19 Italiani. Di questi
19, 12 erano
carabinieri,
5
erano
militari
dell’ esercito e
2 erano civili
che si trovavano lì per girare
un documentario sulla missione in cui erano
impegnati i militari, ANTICA BABILONIA. La camera ardente è stata
allestita nel sacrario delle bandiere nel Vittoriano, mentre i funerali
sono stati celebrati nella Basilica
di San Paolo fuori le mura a Roma. Ai caduti è stata conferita la
croce di onore per le vittime del
terrorismo, istituita per l’ occasione, ma i familiari hanno protestato per il mancato conferimento
della medaglia d’oro al valor militare.
Dopo l’attentato, un’ inchiesta
della procura di Roma ha individuato come colpevoli estremisti
islamici che non provenivano dal
governatorato di Nassiriya, dato
che i Carabinieri erano in buoni
rapporti con la popolazione locale
e tenevano sotto controllo gli estremisti locali. La base del contingente è stata trasferita a 7 km
da Nassiriya nell’ ex aeroporto di
Camp Mittica a Tallil. È importante ricordare questi avvenimenti
per prendere coscienza che la
pace e la libertà non sono scontate e devono essere difese, anche
se farlo comporta un prezzo.
Giuseppe Merco III A
NOTIZIE in breve DALL’ITALIA
PALERMO O2 11 2015
<<Bagheria si ribella >>
Un Imprenditore, che ha subito
soprusi e minacce da più di 20
anni,
ha trovato finalmente il
coraggio di denunciare. Lui stesso
racconta che ha iniziato a pagare il
pizzo già in lire.
Pochi anni fa l’imprenditore ha
dovuto cedere la sua attività imprenditoriale, perché non riusciva
più a portarla avanti. Sicuramente
da questo sarà scaturito quel coraggio che l’ha portato a denunciare.
Altri 35 imprenditori
come lui
hanno trovato il coraggio di ribellarsi. Questa ribellione è di fondamentale importanza, perché ha
portato a 22 arresti per estorsione.
Al giorno d’oggi è molto difficile
ribellarsi alla mafia, perché è un’
organizzazione
che utilizza dei
modi molto violenti e crudeli.
Ma questi imprenditori hanno trovato il coraggio di denunciare,
mettendo a rischio non solo se
stessi ma anche la loro famiglia.
Bisogna fare un plauso alle forze
dell’ ordine che, nonostante il
clima omertoso, sono riusciti a
portare a termine questa complicata operazione con grande successo.
Le vicende di Bagheria mi hanno
fatto pensare alle molte persone
che hanno operato nella nostra
terra per sconfiggere la mafia e
la criminalità organizzata. Mi
piace ricordare alcuni eroi, tra
questi Peppino Impastato, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino,
che, secondo me, in questo momento saranno felici per la vittoria delle forze dell’ ordine.
PERUGIA 04 11 2015
Nuovamente sotto inchiesta l’
azienda casearia Galbani per la
vendita di prodotti scaduti nello
stabilimento di Perugia. Due dipendenti dello stabilimento dell’
omonima città hanno sporto una
denuncia
nei
confronti
dell’azienda casearia Galbani,
affermando che i capi del personale imponevano la vendita di
merce scaduta. Alcune registrazioni
e
filmati
incastrano
l’azienda.
I dipendenti della Galbani, inoltre,
confessano il modo con cui venivano truccate le scadenze dei
prodotti. I prodotti scaduti, arrivati in sede, al posto di essere
smaltiti come di norma, venivano
rimessi in commercio, cancellando
le scadenze con particolari solventi e ristampando la data di
scadenza. In questo modo venivano messi in commercio con delle scadenze allungate.
Nella denuncia vengono messe in
risalto anche le cattive condizioni
igienico-sanitarie dei camioncini e
della sede.
Io ritengo che il gesto di questi
due dipendenti
che hanno denunziato la truffa sia da apprezzare.
Mario Marino I D
CaRpE DiEm 14
Novembre 2015
Scienza
PICCOLI “GENI” CRESCONO
Sensazionali scoperte in ambito scientifico
Olivia Hallisey
Oggi alcune malattie, i cui nomi
stessi intimoriscono a pronunciarli, stanno mettendo in grave
allarme un’intera popolazione.
Siamo sicuri di quello che troviamo sulle nostre tavole? Di dove
viviamo e in quali condizioni?
Con passi piccoli, ma significativi, associazioni italiane si spendono nella ricerca di nuove cure,
facendo esperimenti che dovrebbero portare alla scoperta di medicine innovative, armi per debellare le malattie mortali odierne.
I ricercatori dell'Istituto Humanitas di Rozzano (Milano) hanno
scoperto che un particolare gene,
chiamato Ptx3, è capace di
'spegnere' il cancro con un meccanismo "nuovo e unico". Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Cell, è stato coordinato da
Alberto Mantovani, e finanziato
grazie ai soldi raccolti attraverso
il 5Xmille dall'Associazione italiana per la ricerca contro il cancro
(Airc). I ricercatori dell'Humanitas hanno scoperto che Ptx3 ha
la capacità di frenare il cancro,
comportandosi come un oncosoppressore. Inoltre lo fa con un meccanismo nuovo e unico, tenendo
sotto controllo la risposta infiammatoria e non agendo sulla cellula
tumorale come tutti gli altri oncosoppressori fino ad oggi noti. Caratteristica fondamentale della cellula tumorale, dice l’immunologo
italiano Mantovani, è il fatto di essere inserita in una 'nicchia ecologica' particolare: "un microambiente infiammatorio nel quale e grazie
al quale cresce e prolifera", però in
alcuni tumori (colon, pelle e un tipo
di sarcomi) Ptx3 viene come
'spenta' precocemente, nel colon
allo stadio di tumore benigno
(adenoma). Questo spegnimento
toglie i freni ad una cascata di mediatori dell'infiammazione.
Ma anche i giovani danno il loro
contributo per il benessere della
società, sfruttando al massimo le
loro capacità, che vengono quindi
premiate.
Olivia Hallisey, ragazza sedicenne
che viene dagli Stati Uniti, ha vinto
l’edizione 2015 della Google Science Fair, la competizione mondiale
di Google riservata agli scienziati
adolescenti. La ragazza ha inventato un test veloce, affidabile e lowcost per riconoscere il virus Ebola. Il test riesce a diagnosticare il
virus ancora prima che appaiano i
sintomi, dà il risultato in meno di
30 minuti e non richiede refrigerazione. Il suo test usa le componenti
tipiche anche di altri test per
l’Ebola: gli anticorpi e le reazioni
chimiche che permettono alle cartine
di
cambiare
colore. L’innovazione sta nell’usare delle fibre della seta per stabilizzare le
componenti chimiche sulle cartine da test. Gli attuali metodi per
riconoscere l’Ebola, invece, sono
costosi e complessi, richiedono
fino a 12 ore per avere i risultati
e un’equipe di specialisti, ma,
grazie a tale scoperta è possibile
riconoscere entro mezz’ora la
diagnosi e intervenire prima del
contagio. Con una borsa di studio di 50 mila dollari Olivia continuerà a coltivare il sogno di diventare un medico come il nonno.
L’Eucys è una competizione per
aspiranti scienziati dai 14 ai 20
anni promossa dall’Unione Europea. Nuove giovani promesse,
nel campo della fisica e della
matematica, danno vita a scoperte socialmente utili. Quella di
quest’anno era la 27esima edizione: la cerimonia di premiazione si è svolta a Milano, nella cornice dell’Expo.
E anche se
l’Italia non ha ottenuto medaglie, è stata fiera di presentare
ragazzi, tutti sotto i 20 anni, che
hanno progettato grandi innovazioni. Tra questi, Alvaro Maggio
ha realizzato un progetto in grado di rendere le acque potabili
attraverso gli scarti di bucce di
banane. “Il processo è chimico
e naturale, perché la buccia di
banana viene essiccata e tritata,
e poi inserita nei comuni filtri
per la depurazione o nei tubi.
Attraverso questi scarti si prelevano i metalli disciolti. Si possono pulire tutti i tipi di acque”
spiega il ragazzo che, come molti suoi coetanei, aspira a sfruttare le sue capacità altrove, dove
potrebbe avere più spazio di crescita. In conclusione è possibile
scovare in ognuno di noi, anche
nel nostro piccolo, grazie allo
studio e usufruendo nel modo
più efficiente delle nuove tecnologie, qualità da mettere in campo e che portano alla salvezza.
Serena Oliveri
III A
La scoperta rivoluzionaria del giovane Alvaro Maggio
Novembre 2015
CaRpE DiEm 15
Scienza
Un premio ai Neutrini
I neutrini tornano in scena con la teoria dell’oscillazione
Era il 23 settembre 2011 quando fu
annunciata la scoperta del neutrino,
la particella più veloce della luce. In
materia sono state fatte tante riflessioni. C’è stato chi, come Margherita Hack, pensava che i neutrini
avessero svelato il mistero della
materia oscura fredda presente
nell’Universo e chi, invece, ipotizzava un contrasto con la teoria della
relatività di Albert Einstein. Dopo
quattro anni i neutrini tornano in
campo grazie al giapponese Takaaki Kajita e al canadese Arthur
McDonald. Il Premio Nobel per la
fisica 2015 è stato assegnato proprio a questi due studiosi che hanno
condotto ricerche sulla metamorfosi
dei neutrini, permettendo di stabilire che i neutrini hanno una massa.
Per il Comitato Nobel si è aperta la
strada per una nuova immagine
dell’universo. Mentre Kajita, conducendo all’università di Tokyo
l’esperimento Superkamiokande,
ha scoperto che i neutrini presenti
nell’aria cambiavano identità; presso la Queen’s University di Kingston
in Canada, McDonald ha dimostrato
che i neutrini provenienti dal Sole
non scomparivano nel percorso verso la Terra ma assumevano
l’identità di uno degli altri membri
della loro famiglia. Si può concludere che i neutrini cambiano il loro
stato viaggiando dal Sole verso la
Terra. E’ una scoperta straordinaria
che potrebbe offrire nuovi scenari al
mondo della scienza, ma cosa ha
portato i due studiosi a condurre
tali ricerche? Kajita, 56 anni, dirige
dal 1999 l’Istituto per le ricerche
sui raggi cosmici, mentre McDonald, 72 anni, è un professore di
fisica emerito. Il premio Nobel sui
neutrini però fu sfiorato dall’Italia
nel 1959 grazie a Bruno Montecorvo, il quale scrisse un articolo sui
neutrini in russo letto purtroppo da
pochi. La trasformazione di queste
particelle è stata più volte osservata e studiata nei laboratori del Gran
Sasso dell’Istituto nazionale di fisica
nucleare. Si è arrivati ad affermare
Takaaki Kajita
che con i neutrini si può guardare
dentro al Sole. Di neutrini è pieno
l'universo. Miliardi di essi attraversano il nostro corpo ogni istante,
prodotti dal Sole, dai raggi cosmici, dai fenomeni cataclismatici.
Eppure nulla è in grado di fermare
la loro corsa, che procede quasi
alla velocità della luce. Ecco perché "arrestare" un neutrino e
"interrogarlo" sulla sua natura è
una sfida particolarmente difficile
per i fisici. Ed ecco perché l'ipotesi
di Pontecorvo che di neutrini non
ne esista un tipo solo, ma addirittura tre, fu accolta dai colleghi
scienziati come un vero e proprio
enigma. Il "puzzle", come lo ha
definito il comitato dei Nobel, è
stato risolto nel tempo. Ci è voluto
mezzo secolo per capire che i tre
tipi di neutrini, nel corso del loro
viaggio lungo l'universo si trasformano l'uno nell'altro (la cosiddetta
oscillazione). E sono serviti rivelatori enormi per dimostrarlo, spesso nascosti in fondo a miniere o
montagne (come nel caso del
Gran Sasso) per evitare che la
presenza dei neutrini fosse sovrastata da quelle di altre radiazioni
presenti nell'atmosfera. Lo strumento
giapponese
SuperKamiokande, dove lavora Takaaki
Kajita, è un enorme serbatoio cubico di 40 metri di lato riempito
con 50mila tonnellate d'acqua purissima e piazzato mille metri sotto terra. Undicimila rivelatori sono
pronti a segnalare ogni minima
Arthur McDonald
interazione, qualora per caso
un neutrino si scontrasse con
una molecola d'acqua. Con lo
strumento giapponese nel
1998, e con uno simile in Canada nel 2001, la presenza
dei "neutrini camaleonti", che
Pontecorvo aveva teorizzato
40 anni prima, è stata finalmente rivelata, spiegando così
anche il "mistero dei neutrini
mancanti". Per le regole della
fisica accettate comunemente - il cosiddetto Modello
Standard - i neutrini sono,
infatti, particelle senza massa.
Ma nessuna particella può
trasformarsi in qualcos'altro
se è priva di massa. Il fenomeno dell'oscillazione pone in
contraddizione le leggi della
fisica, ma potrebbe condurci
alla scoperta di nuove zone
dell’universo ancora inesplorate.
Chiara Belluomo V B
CaRpE DiEm 16
Scuola
Novembre 2015
Per non dimenticare il professore
Michele Cuciuffo
Un grande professore, un maestro di vita
Addio professore.
Nel mese di Ottobre è scomparso il prof. Michele Cuciuffo, docente di storia e filosofia del nostro amato Liceo Scientifico per diversi anni. Scrittore e filosofo, nel dicembre del 1996, egli
ha pubblicato il testo “Per una deontologia pedagogica” che esprime una sintesi del suo pensiero filosofico-pedagogico. Questo piccolo ma significativo libro contiene intense riflessioni
che, durante la sua missione di educatore, il Prof. Cuciuffo ha trasmesso alle varie classi di
questo Liceo, arricchendo e stimolando l’intelletto, la coscienza e lo spirito dei giovani studenti che lo hanno seguito durante il percorso degli studi. Il suo rigore morale, la sua incrollabile fede nel trascendente hanno costituito una guida etica e spirituale per chi, come lo scrivente, ha avuto la possibilità e l’enorme fortuna di poterlo annoverare tra i propri professori,
ma, credo, anche per tutti coloro che oggi hanno il difficile ed impegnativo compito di
“educare” e formare i giovani adolescenti, ovvero il nostro futuro. L’ultima pagina del suo
scritto, che è stato da lui dedicato alla biblioteca dell’istituto, di seguito riportata, costituisce
una vera eredità morale e culturale per la scuola di oggi.
Addio professore.
Piazza Armerina 22 Novembre 2015
Un ex alunno
Se…
Se avviandomi verso la scuola vivrò la gioia di poter donare;
se ogni anno che passa amerò sempre più il mio lavoro;
se ogni viso sarà per me un’anima da amare;
se saprò praticare e “predicare” la virtù;
se, vedendo il mio operare sempre perfettibile, tenderò
a migliorare ogni giorno il modo di far scuola;
se il mio rigore sarà il frutto del volere bene il bene;
se combatterò il male per amore di chi lo compie;
se la mia giustizia saprà essere forte e soave;
se punirò con la sofferenza di chi ama;
se, incatenato dai miei doveri, riuscirò a conservare
l’anima libera;
se, pur seguendo un metodo, saprò vivere quotidianamente una fedeltà creativa;
se, pur sapendo, non mi reputerò sapiente;
se, pur riuscendo, non mi sentirò arrivato;
se saprò essere intransigente e insieme aperto alla verità degli altri;
se la mia fede sarà splendente;
se il mio comportamento sarà una lezione e il silenzio la
mia più eloquente parola;
se la mia via sarà l’amore e la mia vita un cammino;
se Dio sarà ogni giorno il mio rifugio nelle amarezze, il
sostegno delle mie debolezze, il grande confidente dei
miei segreti, il mio aiuto nelle difficoltà
ALLORA SARO’ IN GRADO
DI EDUCARE
Contro la violenza
sulle donne
Il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle
donne, è stata istituita per riflettere su un fenomeno che non
accenna ad arrestarsi. Tale giornata ricorda la vicenda delle sorelle Mirabal che il 25 novembre
1960 furono torturate, strangolate e infine buttate in un burrone per aver osato sfidare il regime militare della Repubblica Dominicana. Molti di noi non sanno
che il 35% delle donne nel mondo ha subito una violenza fisica
ma anche psicologica dal proprio
partner o da un’altra persona. In
Italia negli ultimi anni sono diminuite le violenze fisiche o sessuali
sulle donne. Purtroppo, però,
questa giornata è stata macchiata dall’omicidio di una donna da
parte del proprio marito. Piace
ricordare il pensiero del presidente della Repubblica Sergio Mattarella:”Contrastare la violenza
sulle donne è un compito essenziale di ogni società che si proponga la piena tutela dei diritti
fondamentali della persona. La
scuola deve essere in prima fila
contro ogni forma di discriminazione.”
Giuseppe Schembra II B
Novembre 2015
CaRpE DiEm 17
Attualità
Accoglienza calorosa per Papa Francesco negli Usa
Nel mese di Ottobre la notizia
di cui hanno parlato tanto le
televisioni di tutto il mondo è
stata sicuramente il viaggio di
Papa Bergoglio in America.
Francesco, infatti, ha voluto
visitare i luoghi dello stato democratico, da lui stesso definito “terra di immigrati”. Prima
tappa di questo ormai famosissimo itinerario è stata la capitale statunitense, Washington
DC, dove il pontefice è stato
invitato dal presidente Barack
Obama a trascorrere la giornata,
visitando
anche
l’importantissima Casa Bianca.
Bergoglio è stato il primo papa
ad aver partecipato al Congres-
so americano,
dove ha potuto
parlare
non
solo del bene
comune
ma
anche del fondamentalismo
religioso e della pena di morte. Il giorno
dopo Francesco
si è spostato a
New York. Qui
ha potuto pregare a Ground
Zero per le vittime dell’attacco
terroristico ed è potuto passare
per Central Park, dove lo aspettavano circa ottantamila persone per seguire la sua celebrazione. Ultimo punto focale di
questo viaggio negli Stati Uniti
è stata la visita alla Sede
dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, durante la quale il papa ha pronunciato il suo discorso focalizzato su tre temi fondamentali: casa, lavoro e terra. Vi
sono diversi aspetti che caratterizzano questo itinerario ma,
per me, quello più importante è
il fatto che l’uomo che maggiormente predica la povertà e
l’umiltà abbia incantato con le
sue parole e con i suoi significativi
gesti le persone più ricche e potenti
della terra. A costoro il Santo Padre
ha ricordato la necessità di tutti gli
esseri umani ad avere il minimo spirituale e materiale per godere di una
vita dignitosa. Ha, inoltre, saputo dimostrare la sua enorme semplicità
spostandosi con una cinquecento,
segno che io ho considerato straordinario, soprattutto nei confronti della
gente che lo ascolta e che lo segue.
Ha, quindi, colpito al cuore il capitalismo mondiale e le sue parole sono
state più incisive e rivoluzionarie rispetto al fragore provocato dai due
aerei che quattordici anni fa colpirono
le Torri Gemelle. Ciò significa che i
messaggi di pace e solidarietà superano ogni atto di violenza, sia pur
esercitato in nome di Dio. Il Pontefice
ha continuato il suo viaggio a Philadelphia,
dove
ha
sottolineato
l’importanza del ruolo della famiglia e
delle donne nella nostra società ed è
tornato a parlare agli immigrati per
insegnare
al
mondo
i
valori
dell’accoglienza e della solidarietà, in
quanto la Terra appartiene a tutto il
genere umano.
Giulia Falciglia
ID
Montecassino: stop alle notti brave dell’ex abate
Fondata nel 529 da San Benedetto da Norcia, l’Abbazia di
Montecassino nel corso della
sua storia ha subito danni di
ogni genere. Fu completamente
distrutta durante la 2 ª Guerra
mondiale e poi ricostruita e consacrata. Se qualcuno pensa che
i bombardamenti sono stati il
male più grande sbaglia di grosso, perché le chiese crollate
possono essere ricostruite, ma
la fiducia tradita non si “ripara”
facilmente.
Il danno in questione è stato
causato dal comportamento
dell’ex abate don Pietro Vittorelli
al governo dell'Abbazia dal 2007
fino al 2013 quando, per motivi
di
s a l ut e ,
ha
r i n u nc i a t o
all’incarico. La Guardia di Finanza
ha sequestrato al religioso beni
per un valore di oltre 500 mila
euro, somma della quale l'alto
prelato si sarebbe impossessato
prelevandola dai conti dell'Abbazia, con la complicità del fratello
Massimo. L’abate romano, di 53
anni, laureato in medicina, aveva
una doppia vita e una doppia
identità: col nome di Marco Venturi spendeva il denaro in locali
di lusso, cene a base di ostriche,
ecstasy e cocaina, viaggi in Sudamerica, in Italia e in Europa;
aveva un tenore di vita da ricco-
ne che, come rivelano le indagini, lo
portavano a spendere anche 34.000
euro al mese! I soldi provenivano
delle donazioni dell’8 x mille ed erano destinati ad opere di beneficenza. Vittorelli riusciva a versare il
denaro su conti correnti intestati al
fratello, il quale li ripassava a lui
per uso personale. I monaci
dell’Abbazia hanno rotto il silenzio
dichiarando: “l'errore di un fratello,
che sarà accertato dalla magistratura, non può né deve travolgere tutti
e tutto”. Certamente il sentimento
che prevale è quello dell’amarezza:
il sentirsi traditi da chi, più di altri,
avrebbe dovuto proteggere i bisognosi. “Noi non siamo proprietari
dei beni che possediamo, ne siamo
soltanto gli amministratori” aveva
dichiarato Vittorelli qualche tempo
fa, ma poi … deve essersi confuso!
Claudia Pitta III B
CaRpE DiEm 18
Attualità
Novembre 2015
Pomodori “Made in Italy”o “Made in China”?
La maggior parte delle aziende
italiane produce sughi pronti,
concentrati e ketchup spacciandoli per “Made in Italy”. Ma il
“Made in Italy” potrebbe indicare
solamente il loro inscatolamento
nel nostro Paese: le nostre aziende, infatti, importano la materia prima, ovvero la pasta di
pomodoro,
dalla
Cina.
Ovviamente le aziende italiane
ne traggono un enorme guadagno, e non hanno nemmeno
l’obbligo di indicare la provenienza della materia prima: da
120.000 tonnellate di pasta di
pomodoro importate
si
o tte ngo no circa
800 milioni di kg
di prodotto finito
(ketchup,
concentrati, sughi pronti, ecc..).
Inoltre il limite dei pesticidi nei
prodotti cinesi è nettamente
maggiore rispetto a quello dei
nostri prodotti, in pratica ingeriamo una quantità di pesticidi cancerogeni che sarebbe illegale in
Italia. Gli Italiani richiedono un
maggiore utilizzo di pesticidi e
fertilizzanti affinché aumenti la
produzione e cali il prezzo.
Esistono diverse qualità di pasta
di pomodoro: rosso brillante, rosso chiaro, rosso scuro, coffee e
black ink. Il black ink, essendo
meno costoso perché scaduto e
avariato da anni (addirittura con i
vermi dentro), è il più importato;
basta cambiare la data di produzione, mescolarlo con pasta di pomodoro più pregiata e aggiungere
coloranti artificiali per raggiungere
il prodotto finito che noi mangiamo. Tutto ciò arriva sulle nostre
tavole perché il numero dei controlli alle dogane è bassissimo e,
inoltre, le nostre aziende hanno
degli agganci per far passare le
m e r c i
c i n e s i .
Ma allora cosa mangiamo realm
e
n
t
e
?
Quando compriamo dei prodotti è
importante leggere l’etichetta. Nel
caso dei pomodori, un “Made in
Italy” o “Prodotto in Italia” non ci
garantisce che la materia prima
sia appunto italiana, mentre
l’etichetta “100% italiano” è più
attendibile.
Luana Cuzzolaro
Giulia Berretta
Claudia Pitta III B
ALLARME: CARNI ROSSE CANCEROGENE?
La carne, principalmente rossa, è
una delle fonti primarie di sostentamento, grazie al suo grande apporto energetico. Questo,
naturalmente, fino a giorno 26
Ottobre, quando l’Organizzazione
Mondiale della Sanità ha lanciato
un allarme a livello internazionale
riguardante le carni rosse trattate. Esse sono state, infatti, dichiarate cancerogene, ovvero
causa di cancro. La notizia ha
creato allarme tra la gente che
si è sentita minacciata da questo
nuovo pericolo, ma è stata rassicurata dal nostro ministro della
salute Beatrice Lorenzin. Ella ha
affermato che è fondamentale
non entrare nel panico, ma conti-
nuare a “proporre un’educazione
all’alimentazione corretta che è
tra l’altro nella nostra cultura”.
La dieta mediterranea ha, infatti,
da sempre rappresentato un giusto equilibrio ed uno dei migliori
esempi di alimentazione che mira
a salvaguardare la salute
dell’uomo. Stessa cosa hanno
anche ribadito il responsabile
dell’Associazione per la Difesa e
l’Orientamento dei Consumatori,
Giuseppe Abate, e il docente universitario del Dipartimento di
Scienze
Veterinarie
dell’Università di Messina, prof.
Vincenzo Chiofalo. Abate si è appunto espresso dicendo che
“L'Oms non ha nient'altro che
ufficializzato un'allerta relativa
alla quantità di consumo, ma esistono ampie prove scientifiche
sui benefici del consumo di carne
nell'ambito di una dieta sana”.
Chiofalo ha precisato che “Nel
nostro territorio esistono sistemi
produttivi controllati e certificati,
attraverso i quali al consumatore
viene garantita non solo la certezza dell'origine, ma anche la
registrazione dettagliata e trasparente di tutta la storia che ha
portato a quella fetta di carne
bovina.” Il pericolo paventato ha
portato molte persone a evitare il
consumo dell’alimento, cosa che
mette a rischio ben 180mila posti
di lavoro in un settore chiave del
Made in Italy a tavola, che vale
da solo 32miliardi di euro. Perciò
è corretto consigliare a tutti che
non si deve eliminare definitivamente la carne rossa, come gli
altri insaccati in generale, dalla
dieta, ma soltanto limitarne il
consumo, in modo tale che possa
essere un beneficio ed un benessere per la salute e per il palato.
Come dice il detto: “In medio
stat virtus”, “Il giusto sta nel
mezzo”.
Giulia Falciglia
ID
Novembre 2015
Attualità
CaRpE DiEm 19
LA CAMORRA: DALLE ORIGINI AI NOSTRI GIORNI
Indagine sulle organizzazioni criminali del nostro tempo
1 puntata
La conoscenza è il primo passo verso la lotta alla mafia. Conoscere i
particolari di clan e famiglie mafiose
o camorriste ci permette di contrastare quegli atteggiamenti mafiosi
che a tutte le latitudini hanno un
solo scopo: l’arricchimento a tutti i
costi e senza alcuno scrupolo.
Jacone), creatore della NCO
(Nuova Camorra Organizzata):
un’organizzazione piramidale e
paramilitare basata sul culto di
una sola personalità, Raffaele Cutolo per l’appunto. Le attività praticate all’interno di questa sono:
estorsioni, traffico di droga, gioco
d’azzardo, contrabbando, racket,
prostituzione, truffa, appalti, rapina, usura, corruzione, smaltimento illegale di rifiuti.
“Dalla provincia di Milano ogni
giorno ottocento tonnellate di rifiuti finiscono in Germania. La
produzione complessiva è, però,
di milletrecento tonnellate. Ne
mancano, quindi, all’appello cinquecento. Non si sa dove vanno a
finire. Con grande probabilità
questi rifiuti fantasma vengono
sparpagliati in giro per il Mezzogiorno” (R. Saviano, Gomorra,
Oscar Mondadori, p.330).
Al di sotto del “Vangelo” (R. Cutolo), troviamo la carica del
“Santista” assunta da: Vincenzo
Casillo, alias ‘o nirone (morto nel
1983), Antonino Cuomo ‘o maranghiello (morto ammazzato in carcere), Davide Sorrentino, Giuseppe Puca (1945-1989) e Pasquale
Barra ‘o animale (1942-2015 –
sarà lo stesso Pasquale Barra ad
accoltellare in carcere, il 2 Aprile
’77, Francis Turatello, alias Faccia
d’angelo). A seguire in questa
piramide troviamo il “Capozona”,
in seguito lo “Sgarrista”, poi il
“Camorrista” e per ultimo, ma di
fondamentale importanza, i
“picciotti”, i giovani su cui
conta Cutolo (la cosiddetta
“manovalanza cutoliana”).
Ruoli particolari sono poi affidati alla stessa sorella Rosetta
e ad Alfonso Rosanova
(imprenditore e mente economica della NCO).
La “Nuova Camorra Organizzata” si scontra inizialmente
con la “Onorata Fratellanza”,
altra organizzazione nata nel
1978 sotto i Giuliano (famiglia
malavitosa di Forcella, quartiere di Napoli), la quale riesce a trovare un accordo
provvisorio sulla spartizione
territoriale.
…Intanto nuove famiglie si
affacciano all’orizzonte della
camorra che, nel tempo,
stringono affari con Cosa nostra. Tra queste la fam. Nuvoletta, che intrattenne contatti
con Salvatore Riina (1930ancora vivo) e Luciano Liggio
(1925-1993), e la fam. Bardellino, con Antonio, meglio
conosciuto come “Il capo dei
capi”. Cosa ha
fatto per essere
ricordato come
il “capo dei capi” della camorra napoletana?
A. Bardellino
Lo sapremo nel
prossimo numero.
Grindadráp, una strage legalizzata
la mattanza vera e propria: i
cittadini, scesi in spiaggia,
conficcano i loro uncini nello
sfiatatoio delle balene per
squartarle vive e, una volta
terminato il massacro, i corpi
vengono ributtati a mare. È
inaccettabile che la polizia
locale non condanni questa
barbara tradizione, ma anzi
sostiene la popolazione e arresta chi si oppone alla Grindadrap.
La camorra sembra nascere
nell’Ottocento all’interno delle carceri napoletane, dove viene elaborata una strategia estorsiva, vera
invenzione di questa camorra, che
dalle carceri si sposterà in città.
Decine di anni dopo nasceranno i
primi clan, le prime famiglie, che
per generazioni manterranno un
carattere malavitoso, uscendo allo
scoperto già forti e capaci di interagire col potere politico.
Tutto comincia con Raffaele Cutolo,
alias ‘o Professore (1941-ancora
vivo), fratello di Pasquale Cutolo e
di Rosetta Cutolo
(1997ancora
viva),
marito di
donna
Immacolata Jac o n e
(ancora
viva
–
sorella di
L u i g i
Raffaele Cutolo
Jacone e
Giovanni
Quasi nessuno è a conoscenza di ciò
che accade nelle isole Fær Øer, un
piccolo arcipelago situato tra Islanda, Norvegia e Inghilterra, ma appartenente politicamente alla Danimarca. Anticamente una tradizione
prevedeva l’uccisione di globicefali
(balene, delfini e animali simili) per
la lavorazione della loro carne destinata al consumo umano. Adesso,
nel XXI secolo, in una società ove la
gente non ha più bisogno di uccidere
direttamente gli animali per sopravvivere e compra il cibo al supermercato, questa barbara tradizione continua a perdurare inutilmente: la
carne dei mammiferi uccisi, infatti,
non si trova in commercio, perché
contiene alte quantità di mercurio
che aumenterebbe esponenzialmente il rischio di insorgenza di
tumori. La “Grindadráp” viene,
comunque, portata avanti: ad ogni
avvistamento di un branco di globicefali, un cittadino avverte tutti
gli abitanti della sua città che sospendono le loro attività per salire
sulle barche che tutte insieme, con
i loro rumori e i loro movimenti,
spaventano le balene e le conducono alla terraferma fino a farle
spiaggiare. A quel punto ha inizio
Salvatore Falciglia
III C
Luca Tricarichi
III B
CaRpE DiEm 20
Novembre 2015
Libri/Film
“Città di carta”
Le più grandi fortune sono le più vicine
“Città
di carta” è uno dei
più recenti bestseller di John
Green, scrittore, blogger e
critico statunitense contemporaneo. L’autore, dopo aver
riscosso un successo straordinario con “Colpa delle stelle” e “Cercando Alaska”,
questa volta si è cimentato
nella scrittura di un romanzo
incredibilmente vicino ai giovani, inserendo una morale
adatta a far riflettere grandi
e piccini. Molte volte non ci
si rende conto di quanto si è
fortunati, e si cerca la felicità
in luoghi e persone “lontane”
e irraggiungibili. E’ proprio il
caso di Quentin Jacobsen,
protagonista della storia,
diciottenne sul punto di diplomarsi,
innamorato sin da piccolo della vicina di casa Margo Roth Spigelman,
sua coetanea, ragazza molto particolare, amante dell’avventura e del
pericolo. I due vivono ad Orlando
(Florida), considerata da Margo una
“città di carta”, con due sole dimensioni, che sembra essere stata pianificata dall’alto e che è inconsistente, piatta e superficiale. Tale
metafora consente di criticare una
società
falsa,
fondata
sull’apparenza, che trasforma le
persone in burattini tutti uguali e
privi di spessore. Dopo essersi ignorati per anni, i due ragazzi finalmente si ritrovano: Margo coinvolge
Quentin, ragazzo apprensivo e ansioso, in una serie di avventure notturne finalizzate a vendicarsi, per
mezzo di scherzi, sui soprusi subiti
dai bulli della scuola e dai tradimenti degli “amici”. Quentin si illude che tra lui e Margo possa nascere qualcosa. Il giorno dopo però la
ragazza scompare. Era partita per
una delle sue tante avventure, chissà dove, chissà perché, chissà per
quanto tempo... Aveva lasciato degli indizi, per farsi trovare da Quentin, l’unico tra i suoi amici ad essere
stato fedele e sincero. Il ragazzo li
trova, e, superando le sue paure e
insicurezze, parte alla ricerca di
Margo. Lo accompagnano i suoi migliori amici Ben e Radar, e Lacey,
migliore amica di Margo. Dopo aver
EMOZIONI FUORI DI MENTE
Durata: 1h 34 min
Regia: Peter Docter
Inside Out è il quindicesimo lungometraggio della casa di produzione Pixar, ora di proprietà
dalla Walt Disney Company.
Come i film precedenti
Monster&Co, Wall-e, Alla ricerca di
Nemo( per citarne alcuni),
Inside Out non è da meno. Uscito il 16 settembre, rimane al
vertice della classifica del box
office. Basato su minuziosi studi
scientifici, Inside out diventa un
mezzo per decifrare noi stessi,
una “psicoanalisi a colori” attraverso l’esemplificazione delle
nostre emozioni. Riley è una
bambina di 11 anni che vive
una vita apparentemente felice
finchè ,da un giorno all’altro,
non vede la sua vita stravolta dal
trasferimento dal Minnesota alla
triste e grigia San Francisco. Gioia, Paura, Rabbia, Tristezza e Disgusto giostrano nella
sua mente – così come nelle
menti di tutti gli esseri viventi.
In ogni film per bambini che abbiamo visto siamo abituati al lieto
fine, Inside out, invece, racconta
una storia reale, lasciandoci col
sorriso un’amara consapevolezza:
cerchiamo sempre di essere felici,
ma la vita è fatta anche di dolore
e perdite.
Inside Out nasce come film per
bambini, nonostante affronti problematiche di notevole difficoltà.
Peter Docter (premio Oscar alla
regia) nelle sue numerose interviste ti ene a puntualizzare
affrontato un lungo viaggio, i ragazzi raggiungono finalmente Agloe,
una “città di carta” nello stato di
New York. In questo punto del romanzo il termine “città di carta”
viene usato con un significato diverso: con esso si intende una città
fittizia, ma resa reale perché segnata sulle carte geografiche. Avendo
trovato Margo, Quentin le confessa
i suoi sentimenti, ma lei non la
prende affatto bene. Spiega al ragazzo di essersi stabilita momentaneamente ad Agloe per ritrovare sé
stessa, e lo accusa di essersi innamorato di una “ragazza di carta”,
che non conosceva abbastanza, del
“mito di Margo Roth Spigelman”, e
non della ragazza che lei era davvero, che lei stessa stava cercando di
“conoscere”. La vicenda di Quentin
è formativa, non solo per lui, ma
per tutti coloro che ne vengono a
conoscenza. Il miracolo della sua
vita non è Margo, ma le persone
che non lo hanno abbandonato, che
gli sono state vicine fino alla fine,
per vederlo felice: i suoi amici. Ognuno di noi merita un miracolo, ma a volte questo, che noi
ricerchiamo in cose epiche e lontane, si rivela più vicino di quanto
crediamo.
Ambra Schilirò IV B
l’influenza
che
ha
avuto
il
pubblico
di fascia
d’età minore sulla
produzione
del
film. Feedback
dai risultati
sorprendenti: i bambini hanno dimostrato e dimostrano ogni giorno di
sapere interpretare le emozioni
meglio degli adulti.
Quante volte avete visto una bambina offrire un fiore e quante volte
un adulto chiedere scusa?
Rosy Cordaro I B
Novembre 2015
CaRpE DiEm 21
Libri
“SHADOWHUNTERS - Città di ossa”
“Shadowhunters” racconta le
avventure di Clary, una quindicenne con una vita normale trascorsa con la madre e l’amico
Simon. Qualcosa, però, arriva a
stravolgere la sua esistenza:
Jace, un ragazzo bellissimo e
pieno di sarcasmo, noncurante
delle regole e coraggioso, e ...
la presenza di creature sovrannaturali: Demoni e Cacciatori. Clary
verrà a conoscenza del segreto
che sua madre tenta di nasconderle da tutta una vita per proteggerla: anche lei è una cacciatrice di demoni. Dopo questa scoperta, la ragazza verrà a contatto
con il Mondo Invisibile delle fate,
degli stregoni, dei vampiri, dei
licantropi.
La ragazza si chiede se questi
demoni esistano davvero, ma ben
presto si renderà conto della necessità di combatterli per salvare
la madre. Inizia, così, l’avventura
che conduce i protagonisti della
storia “Shadowhunters” in un
mondo in cui nulla è prevedibile.
La scrittrice Cassandra Clare è
riuscita con il primo libro “Città di
Ossa” a creare un mondo difficile
persino da immaginare,
tanto
che noi lettrici ne siamo rimaste
affascinate. La prima trilogia, che
prosegue con i libri “Città di Cenere” e “Città di Vetro”, è ricca di
suspence e avvenimenti che la-
sceranno senza fiato i lettori.
Nella seconda trilogia, composta
da “Città Degli Angeli Caduti”,
“Città delle Anime Perdute”, “Città
Del Fuoco Celeste”, subentreranno
nuovi personaggi buoni e cattivi,
che ancora una volta sconvolgeranno l’equilibrio della vicenda.
Tra Jace e Clary nascerà un amore
senza precedenti. I personaggi
principali della saga sono disposti
a mettere in pericolo la loro vita
per le persone che amano e lo faranno più volte, ma grazie al loro
coraggio e alle loro doti di Cacciatori alla fine riusciranno a combattere il male e a salvare tutta la
razza degli Shadowhunters.
Consigliamo questa saga fantasy a
tutti coloro che amano perdersi in
un mondo immaginario pieno di
rischi e pericoli e con un tocco di
romanticismo.
Noemi Pecoraro e
Erica Lana III A
“L A FAMIGLIA PICKARD”
Michele Arigano ospite nella nostra scuola.
Martedì 27 Ottobre lo scrittore
Michele Arigano ha presentato
nella nostra Scuola il suo libro
“La famiglia Pickard”. Lo scrittore è apparso un uomo simpatico, giovane, di media altezza,
con capelli e barba scuri, capace
di parlare in modo semplice e
lineare. Il suo abbigliamento era
abbastanza informale.
Ha iniziato col presentarci la
trama del suo romanzo, pieno
di colpi di scena travolgenti. Protagonista è un regista di nome
John
Pickard
che
perde
l’ispirazione e cade in depressione. Questo regista decide di partire per ritrovare se stesso e, dopo
un lungo viaggio, arriva a Woodcutterhill, un villaggio sperduto
dall’aspetto inquietante. John decide di fermarsi per pochi mesi
che, in seguito, sarebbero divenuti anni. Anche sei ragazzi si trovano all’interno della storia non
per caso.
Lo scrittore non ha voluto raccontare di più, per invogliarci a leggere il libro.
Il giovane ospite ha consigliato a
noi giovani di scrivere a mano,
affermando che la tastiera si presenta come una barriera. Bisogna
sempre lasciare spazio alla fantasia e crederci sempre e comunque. L’autore ha scelto il genere
horror perché affascinato dal mistero e da tutto ciò che si presenta macabro e lugubre,i spirandosi
ad Ed Gein, un famoso serial
killer.
Il percorso che il giovane scrittore
ha utilizzato per scrivere il suo
libro ha previsto questi momenti:
-Descrivere i personaggi, ispirandosi ai suoi amici;
-Classificare i capitoli;
-Rileggere per le opportune correzioni.
Noi ragazzi siamo stati onorati
della sua presenza e speriamo
che torni presto a presentarci altre sue travolgenti storie.
Chiara Sirna
Irene Rivoli
ID
CaRpE DiEm 22
Musica/Cronaca
Novembre 2015
MUSE - DRONES: OCCASIONE MANCATA
Torna la band di Matt Bellamy con un nuovo album
Il 2013 per i fan dei Muse e
dell’alternative rock in generale
è stato sicuramente un grande
anno, non solo perché la band
inglese ci ha regalato un ottimo
disco molto sperimentale per il
gruppo (“The 2nd law”) e per
un lunghissimo tour che non ha
deluso le aspettative, ma soprattutto per quella dichiarazione
che ha fatto ben sperare tutti ad
un ritorno al vecchio rock graffiante che aveva caratterizzato
la band al suo esordio.
“Vogliamo tornare alle origini,
abbiamo già molte idee in men-
te”: da queste parole del frontman del gruppo Matt Bellamy è
iniziata l’attesa per “Drones”, ultima fatica della band britannica
uscita il 5 giugno 2015. Ma hanno
mantenuto davvero la promessa di
un ritorno alle origini? Dalle premesse non avremmo esitato a dire
di sì.
“Drones” è, infatti, un concept
album, la cui trama ruota attorno
ad un ragazzo senza nome che
vive in una società controllata da
macchine (droni appunto) che privano gli uomini della loro identità,
rendendoli solo dei numeri da utilizzare per i loro scopi. Tutto ciò è
raccontato con maestria nelle 12
tracce che compongono l’album
con testi ben riusciti, che ormai
sono diventati una garanzia per la
band di Matt.
Nonostante l’ottima idea di base,
l’album, purtroppo, non è del tutto
riuscito. Innanzi tutto le vecchie
sonorità tanto promesse ci sono,
ma in parte, e soprattutto in pochi
brani, lasciando spazio soprattutto
ad un pop-rock banale che non
riesce a lasciare il segno. Non ba-
stano i 2 pezzi più riusciti, ovvero “Psycho” e “Reapers”, a salvare quello che è sicuramente
un passo falso per i Muse che,
tentando di continuare con la
loro vena sperimentale già intravista in album come “the resistance” e “the 2nd law” unita
con le già citate sonorità degli
esordi,
no n
r a g g i u ng o no
l’obiettivo per cui è stato concepito l’album e falliscono soprattutto nella musica che offrono
nella maggior parte dei brani,
musica che non può che essere
definita anonima e priva di stile.
“Drones”, in definitiva è
un’occasione mancata che avrebbe potuto davvero confermare definitivamente i Muse come una delle migliori band contemporanee e che, invece non
lascia soddisfatto neanche il fan
più accanito. E’ un peccato, non
ci resta che sperare che il tour
mondiale, che partirà nel 2016,
sappia compensare l’altalenante
qualità del disco.
Francesco Grillo III B
La nostra città decide di lasciare la provincia di ENNA
Con delibera di Consiglio Comunale n. 53 del 28/09/2015 il Nostro Comune ha ufficialmente dato Adesione alla Città Metropolitana di Catania, ai sensi dell'art.44
della Legge Regionale.
La redazione del giornalino ha
voluto informarsi sulla vicenda,
richiedendo un parere al prof.
Salvatore Murella del Movimento
pro Consorzio di Catania e all’on.
Antonio Venturino, Vice presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana.
Il Prof. Murella ha ripercorso storicamente le vicende che, al tempo del fascismo, hanno determinato la scelta di Enna come capoluogo di provincia piuttosto che
Piazza. Poi, ha puntato la sua attenzione critica sulle politiche della provincia di Enna che, negli
anni, hanno causato un impoverimento dell a nostra Città.
Dall’acqua, alle strade provinciali,
all’Università nulla è stato fatto
per far crescere la città di Piazza
Armerina. Cosa succederà in futuro? Di certo– ha concluso il prof.
Murella– non potrà andare peggio!
Le nostre inviate speciali Alessia e
Gaia hanno intervistato l’on. Venturino.
On. Venturino, perché in Consiglio comunale ha dichiarato la
sua opposizione al passaggio
da Enna a Catania?
“Io non ho mai detto di oppormi al
passaggio da Enna a Catania, bensì
di voler discutere in sede comunale
tutti i punti che andavano a vantaggio di questo grande cambiamento. Questa scelta non doveva
nascere da spinte emotive, ma da
ragionamenti ponderati. Inoltre,
penso sia sbagliato influenzare attraverso i social network il pensiero
dei cittadini. A mio avviso, non
vedo il collegamento tra una città
metropolitana come Catania e un
paese come Piazza Armerina.”
Cosa pensano i Consiglieri
comunali di questo cambiamento?
“Il loro pensiero è del tutto differente dalla mia opinione. Mi
dispiace, però, aver riscontrato
dei comportamenti irrispettosi
mentre esponevo il mio pensiero, attraverso gesti o anche
verbalmente. Comunque, la loro
opinione era quella di passare in
provincia di Catania. Credo che
la loro posizione sia stata dettata da ragioni emotive e dalla
volontà di compiacere il desiderio del popolo.”
Che vantaggi avremo adesso
che faremo parte della provincia di Catania?
“A questa domanda ancora non
posso rispondere. Non abbiamo
alcun tipo di certezza”.
Alessia Venturino
Gaia Lo Giudice III B
Novembre 2015
Giochi
CaRpE DiEm 23
PAGINA DEI GIOCHI
IL CRUCIPUZZLE:
PROCEDIMENTO:

CERCHIA NELL’IMMAGINE LE PAROLE ELENCATE

EVIDENZIA LE LETTERE RIMASTE LIBERE

INSERISCI LE LETTERE EVIDENZIATE NEGLI SPAZI DELLA SOLUZIONE
Gemma Guccio e Mavi Masuzzo III A
Giochi
CaRpE DiEm 24
Novembre 2015
Pagina dei giochi
CRUCIVERBA:
IN BASE ALLE DEFINIZIONI RIPORTATE DI SEGUITO, RIEMPI GLI SPAZI CON IL NUMERO OPPORTUNO
DI LETTERE.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
1
0
1
1
1
2
13
1
5
16
1
8
2
1
14
17
19
III Concorso di narrativa
“Liceo Cascino”
20
22
23
2
4
25
2
6
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2
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30
3
2
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35
34
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3
7
ORIZZONTALI
La redazione invita tutti gli
studenti a cimentarsi nella
scrittura creativa.
Regolamento sul sito
www.liceocascino.com
Temi scelti:
-Sezione BIENNIO:
“IL DUBBIO”;
-Sezione
TRIENNIO:
“L’OCCASIONE”;
-Sezione
in
INGLESE:
“STRANGERS”
VERTICALI
1. Programma software per creare altri programmi 1. Ortaggi sott'aceto
11. Termine che non ammette repliche
12. Parte di tragedia o commedia
13. Complesso musicale
14. Metà pera
15. Tra due e quattro
16. Re della Frigia
17. Fratello di Sem
18. Pari in noni
19. Venuta alla luce
20. Illumina di notte
21. Regione della Francia
23. Matita
24. Dai suoi frutti si estrae l'olio
25. Soldati
26. Passeggiate fuori città
27. C'è quello al bersaglio
28. Targa di Enna
29. Seconda moglie di Atamante
30. Le hanno i mulini
31. Questa tronca
32. A noi
33. Residuo della trebbiatura dei cereali
34. Golda, ex premier d'Israele
35. Piccolo fabbricato indipendente
37. Affermazione di una dottrina diversa da quella
formulata dall'autorità religiosa
2. Importante nodo ferroviario del viterbese
3. Il nome del sor Patacca
4. Iniziali di Noiret
5. Antica lingua della penisola anatolica
6. Comprensiva di tara
7. Può essere ... fritta
8. Lo zio degli Spagnoli
9. Un tipo di farina
10. Mendicare
11. Morbose, anormali
14. Fondata su un principio di parità
16. Estensione del braccio
17. Ci sono d'accusa e di vestiario
19. Scende dal cielo come ovatta
20. Fuoco acceso all'aperto
22. Cerimonia religiosa
23. Sono state sostituite in Italia dall'euro
25. Capoluogo lombardo
27. Scialle di lana bianca nella liturgia ebraica
30. Cantante e presentatore
31. Baie, insenature
33. Preposizione semplice
34. Motoscafo d'assalto della Regia Marina
italiana
35. Tra Teresa e Sio
36. Direttore Sportivo