007_c_Cavalcanti_Testi_3 (XIX
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Rappresentazione mentale della donna (XIX-XXVIII) XIX. I' prego voi che di dolor parlate (ballata) Ripresa: appello a quanti hanno esperienza della sofferenza amorosa (tema del Voi) stilema biblico: Lam. I, 12 “O vos omnes qui transitis per viam adtendite et videte si est dolor sicut meus” mediazione di Guittone: “Voi che penate di saver lo core / di quei che servon l’amorosa fede” (son. 63, 1-2) sarà ripresa da Dante (VN VII Oh voi che per la via d’amor passate) e Petrarca (Rvf 1) stanza I: rievocazione del primo incontro con al donna stanza II: rinnovato appello a quanti soffrono per amore il poeta osserva quanto accade nel suo cuore e nel suo animo come fosse dissociato dal suo corpo i lettori rivivono l’esperienza cavalcantiana “dentro dal vostro cor voi tremereste” stanza III: fallimento del processo conoscitivo il poeta, debilitato dalle lacrime, non può conoscere la bellezza della donna Rappresentazione mentale della donna (XIX-XXVIII) XX. O tu, che porti nelli occhi sovente (sonetto) richiede la compassione della donna (complementare alla ballata XIX) commistione del tema biblico della commendatio animi e di quello classico di Amore/arciere lo spirito del poeta si raccomanda alla donna dalla quale è giunto, cfr. Noi siam le triste penne isbigottite (XVIII) e Perch’io non spero (XXXV) O donna mia, non vedestù colui (sonetto) XXI. tema dell’Amore arciere; il colpo d’Amore rievocato appellandosi alla donna, testimone della ferita d’Amore tema dello sguardo della donna cfr. XXII e XXIII cfr. Rvf 2-3 Rappresentazione mentale della donna e sondaggi sulla potenza d’amore (XIX-XXVIII) XXI. Veder poteste, quando v'inscontrai sonetto ocupato da due periodi: 1-4 (premessa rivolta alla donna: il fenomeno dello sbigottimento) 5-14 (lo sbigottimento interrotto da uno sguardo della donna) lo sbigottimento, descritto alla donna nelle quartine.. ..è interrotto dallo sguardo luminoso della donna «lume di merzede» negli occhi della donna spende un barlume di misericordia (I terzina) lo spirito della vista tiene in vita il poeta (II terzina): valore salvifico del saluto Rappresentazione mentale della donna e sondaggi sulla potenza d’amore (XIX-XXVIII) XXIII. Io vidi li occhi dove Amor si mise Variazione del tema (cfr. XXII): non più un sonetto rivolto alla donna ma dedicato al ruolo di Amore Personificazione di Amore cfr. Vita nova vv. 1-4: sguardo della donna esprime disdegno vv. 5-14 effetti benefici del sorriso della donna Nelle terzine il poeta descrive la discesa dello spirito d’Amore nel cuore del poeta cfr. Iohan. I, 32 «Quia vidi spiritum descendentem quasi columban de coelo, et mansit super eum» «E io a lui: "I' mi son un che, quando / Amor mi spira, noto, e a quel modo / ch'e' ditta dentro vo significando » (Purg. XXIV, 52-54) Ma pur sí aspre vie né sí selvagge / cercar non so ch' Amor non venga sempre / ragionando con meco, et io co llui. Rappresentazione mentale della donna e sondaggi sulla potenza d’amore (XIX-XXVIII) XXIV. Un amoroso sguardo spiritale Circolarità tra speranza e dolore (cfr. Rvf 1, v. 3) vv 1-4 lo sguardo “spiritale” della donna rinnova amore ma vv. 5-8 la donna non si concede causando la morte (parziale) del cuore cfr. Giacomo da Lentini, Madonna dir vo voglio vv. le terzine esprimono la riconoscenza nei confronti del “dolce sguardo” della donna (nella speranza di essere ricambiato) Rappresentazione mentale della donna e sondaggi sulla potenza d’amore (XIX-XXVIII) XXV. Posso degli occhi miei novella dire rielabora la materia di Chi è questa che ven (IV) da tema dell’ineffabile ad esposizione degli effetti del «novo piacer» (la bellezza della donna) sugli occhi del poeta movenza vicina ai sonetti della lode della Vita nota nelle stanze ripresa: premessa, la dolcezza che sente Amore deriva dalla vita di una donna «gentile et avenente» I stanza: la bellezza della donna è compresa solo da chi è nobile di cuore II stanza: elogio degli occhi della donna che contengono una potenza d’amore Rappresentazione mentale della donna e sondaggi sulla potenza d’amore (XIX-XXVIII) ripresa: premessa, la dolcezza che sente Amore deriva dalla vita di una donna «gentile et avenente» I stanza: la bellezza della donna è compresa solo da chi è nobile di cuore II stanza: elogio degli occhi della donna che contengono una potenza d’amore III stanza: elogio dell’anima della donna che splende negli occhi Congeto: la ballata (definita «balatetta») inviata alla donna per chieere mercede Rappresentazione mentale della donna e sondaggi sulla potenza d’amore (XIX-XXVIII) XXVI. Veggio negli occhi de la donna mia passaggio del tema dell’ineffabile all’analisi del processo di percezione Ripresa: effetti ravvivanti degli occhi della donna I stanza: dal volto della donna viene emanato uno spiritus visivo che si tramuta in phantasma nell’immaginazione annuncio della «salute» del poeta II stanza: momento mistico: il phantasma viene impresso nella memoria una voce misteriosa inneggia un elogio della donna Salm. 65, 7 Giovanni 12, 27-28 Veggio negli occhi de la donna mia Tanto gentile Cosa m'aven, quand'i' le son presente, ch'i' no la posso a lo 'ntelletto dire: veder mi par de la sua labbia uscire una sì bella donna, che la mente comprender no la può, che 'mmantenente ne nasce un'altra di bellezza nova e par che della sua labbia si mova un spirito soave pien d'amore, che va dicendo all'anima: Sospira […] e movonsi nell'anima sospiri che dicon: «Guarda; se tu coste' miri, vedra' la sua vertù nel ciel salita».