rassegna stampa Protezione civile 18 giugno

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rassegna stampa Protezione civile 18 giugno
RASSEGNA STAMPA
del
18/06/2010
Sommario Rassegna Stampa dal 17-06-2010 al 18-06-2010
Bologna 2000.com: Appennino Modenese: gli appuntamenti del prossimo week end (18-20 giugno) .............................. 1
Il Centro: anemone, 8 mesi di stop - rocco ferrante ........................................................................................................... 3
Il Centro: bertolaso a confronto con il cardinale - fiammetta cupellaro ........................................................................... 4
Il Centro: crolli e appalti, la procura avanza - roberto raschiatore .................................................................................. 5
Il Centro: l'oscar di salvatores al flaiano ........................................................................................................................... 6
La Gazzetta di Parma: Fontanellato travolta dall'acqua .................................................................................................. 7
La Gazzetta di Parma: Castione si risveglia sott'acqua.................................................................................................... 8
La Gazzetta di Parma: Zibello e Busseto in ginocchio...................................................................................................... 9
La Gazzetta di Parma: «Mai vista un'inondazione così» ................................................................................................ 10
La Gazzetta di Parma: Piogge torrenziali in Provenza: 19 morti e una decina di dispersi ........................................... 11
Il Giornale della Protezione Civile.it: "Campogiovani", la protezione civile per i ragazzi ........................................... 12
Il Giornale della Protezione Civile.it: Mantova: Piano di emergenza per il polo chimico ............................................ 13
Il Giornale della Protezione Civile.it: L'Aquila, diecimila persone manifestano per la ricostruzione........................... 14
Il Giornale della Protezione Civile.it: Forum sul dissesto idrogeologico: oltre l'80% dei comuni italiani è ad alta .... 16
Il Giornale della Protezione Civile.it: Maltempo, abbondanti precipitazioni al Nord ................................................... 18
Il Messaggero (Pesaro): Il casello verrà costruito in zona ad alto rischio di esondazione. Ci sono pericoli per l... ...... 19
Il Messaggero (Umbria): ROMA Dietro l'appartamento in via Giulia affittato nel 2003 al capo della Protezione ....... 20
Il Messaggero (Umbria): E' la squadra mobile a indagare sul grave episodio di teppismo compiuto nella scuola....... 21
La Nazione (Firenze): «La casa di Roma grazie al cardinale Sepe»............................................................................... 22
La Nazione (Firenze): Villa Guicciardini, ordinata la bonifica....................................................................................... 23
La Nazione (Firenze): Cade un abete di 13 metri, anziani feriti Paura in piazza Puccini: auto distrutte ...................... 24
La Nazione (Firenze): Scossa sismica, nessun danno Epicentro localizzato nel Mugello............................................... 25
La Nazione (Firenze): «Via Giulia? Mai sentito parlare del cardinale Sepe» ................................................................ 26
La Nazione (Lucca): Un nuovo sistema di allerta contro ................................................................................................ 27
La Nazione (Massa - Carrara): Piante pericolanti al monte «Servono interventi seri» ................................................. 28
La Nazione (Pistoia): Nespolo e Chiodo ancora sott'acqua............................................................................................. 29
La Nazione (Umbria): «Volontari in campo per combattere il degrado» ....................................................................... 30
PrimaDaNoi.it: Rifiuti, un impianto di compostaggio per la provincia di Pescara ......................................................... 31
Il Resto del Carlino (Bologna): Salvato dal fiuto di Scheggia ........................................................................................ 32
Il Resto del Carlino (Bologna): Bologna in campo per l'Abruzzo ................................................................................... 33
Il Resto del Carlino (Fermo): MONTEGRANARO, SABATO ESERCITAZIONE DI EVACUAZIONE ......................... 34
Il Resto del Carlino (Imola): Incendio domato a fatica nella cava dell'azienda Ctf....................................................... 35
Il Resto del Carlino (Pesaro): Coomarpesca, arrivano i volontari per far risorgere il Pesce Azzurro .......................... 36
Il Resto del Carlino (R. Emilia): Domani inizia una maxi-esercitazione di 4 giorni...................................................... 37
Il Resto del Carlino (Ravenna): )AMBIENTE «Alberi e nutrie, un problema per la sicurezza dei fiumi....................... 38
Il Resto del Carlino (Rimini): Hotel in fiamme, turisti fuggono in pigiama ................................................................... 39
Il Resto del Carlino (Rovigo): Campagne allagate, ........................................................................................................ 40
RomagnaNOI: Video - News - Video Camion in fiamme: A14 bloccata.......................................................................... 41
Il Tempo: Giorgio Alessandri L'AQUILA Una mobilitazione popolare senza precedenti. .............................................. 42
Il Tempo: Ora deve scusarsi ............................................................................................................................................. 43
Il Tempo: Cialente ingrato e bugiardo ............................................................................................................................. 45
Il Tempo: La ricostruzione non ha pari nel mondo .......................................................................................................... 47
Il Tirreno: appalti, ora i pm puntano a letta - (fiammetta cupellaro) .............................................................................. 49
Il Tirreno: lavori per potenziare l'argine.......................................................................................................................... 50
Il Tirreno: protezione civile, due giorni di festa per il venticinquesimo compleanno ...................................................... 51
Il Tirreno: contributi per l'analisi del rischio sismico...................................................................................................... 52
Il Tirreno: sistema di allerta per le piene - nadia davini.................................................................................................. 53
Il Tirreno: incendi, operativo il centro di prevenzione..................................................................................................... 54
Il Tirreno: piove mezz'ora città allagata .......................................................................................................................... 55
Il Tirreno: il chiodo va di nuovo sott'acqua - luca giuntini .............................................................................................. 56
Data:
17-06-2010
Bologna 2000.com
Appennino Modenese: gli appuntamenti del prossimo week end (18-20
giugno)
17 giu 10 • Categoria Appennino, Appuntamenti
Fanano capitale del pattinaggio giovanile italiano. Cacce al tesoro, musica, passeggiate e libri nel weekend di Natura W.
Al Parco Santa Giulia passeggiata sulla panoramica di Monchio. Seggiovia di Montecreto aperta nel week end.
Per il quinto anno consecutivo il Palaghiaccio di Fanano ospita il Trofeo Tiezzi (17-20 giugno), la più importante
manifestazione giovanile italiana di pattinaggio a rotelle in linea. La nona edizione dei “Giochi nazionali Bruno Tiezzi”,
manifestazione per società riservata alle categorie “Giovanissimi” ed “Esordienti” (tra gli 8 e gli 11 anni), è organizzata
dalla Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio e da Sportitalia Srl, in collaborazione con il Consorzio Valli del Cimone e
il Comune di Fanano, e con il patrocinio della Provincia di Modena. Quest'anno si batterà il record dei partecipanti; sono
infatti 387 i giovani pattinatori iscritti alla tre giorni fananese e una cinquantina le società di appartenenza. Tra allenatori,
accompagnatori e genitori saranno quasi un migliaio le persone che soggiorneranno nel comprensorio del Cimone tra
giovedì e domenica. Gli hotel sono già al completo e decine sono le prenotazioni in campeggi, appartamenti e residence di
Fanano e Sestola. Tra le compagini regionali più numerose si confermano quelle di Lombardia, Marche, Veneto, Toscana,
Emilia-Romagna, Piemonte e Liguria. Sarà presente anche una delegazioni di giovani pattinatori proveniente dalle zone
terremotate dell'Abruzzo. Il trofeo Tiezzi vede la partecipazione delle migliori promesse del roller skating italiano con la
presenze di cinque squadre per regione. Grande favorita la Polisportiva Bellusco di Milano, vincitrice dell'edizione 2009,
ma c'è attesa anche per le prestazione dei portacolori di Senigallia, Torino, Siena e delle società emiliano-romagnole.
Tutte le gare si disputano sul percorso di 80 metri con fondo in cemento al quarzo, ricavato all'interno del Palaghiaccio.
La pista, inaugurata nell'estate 2007 dal campione del mondo americano Joey Mantia, ha una superficie ad alta aderenza
in grado di garantire la sicurezza dei giovani skater ma anche di esaltare le loro qualità tecniche.
La nona edizione dei “Giochi nazionali Bruno Tiezzi” si aprirà ufficialmente questo pomeriggio con la sfilata degli atleti
per le vie del centro e il saluto delle autorità. Venerdì il via alle gare con le prove di qualificazione. Sabato le finali e
semifinali nel primo pomeriggio. A partire dalle 20.30 grande festa finale all'interno del palazzetto con le premiazioni di
tutti gli atleti e le società partecipanti. Come per ogni edizione del “Bruno Tiezzi” l'aspetto agonistico della
manifestazione sarà secondario allo spirito di partecipazione, infatti, non saranno i migliori ad essere premiati ma le
squadre che, sommando i punti di ogni atleta, otterranno il punteggio maggiore. Le prime tre società classificate
vinceranno una vacanza sulle nevi del Cimone nella prossima stagione invernale. Dopo il Tiezzi Fanano ospiterà dal 20 al
27 giugno uno stage estivo di pattinaggio giovanile organizzato dalla Federazione italiana hockey e pattinaggio.
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Nel weekend poker di appuntamenti di Natura W, il programma di iniziative nelle Aree protette dell'Appennino
modenese. Sabato 19 giugno presso la Riserva Naturale di Sassoguidano si svolge “Parole, suoni e suggestioni”.
Aspettando le tenebre i partecipanti si avventureranno lungo i percorsi tracciati dagli abitanti del bosco scoprendo musica,
parole ed emozioni che faranno vibrare i loro sensi. L'attività fa parte del programma “Equilibri Naturali: Ecopsicologia
nei Parchi”. Il ritrovo è alle 18.30 in località Sassomassiccio (Pavullo). Info: Claudia Piacentini – 348/6941195. Sempre
sabato prossimo, al Rifugio il Feliceto, nel Parco Regionale del Frignano, è in programma la “Caccia al tesoro nella Valle
di Ospitale”. Le squadre si sfideranno tra i boschi della valle tra prove di abilità, ingegno, destrezza e velocità per
raggiungere il tesoro. Al termine cena in rifugio. Il ritrovo è alle ore 14. Info: 3387848453.
Domenica 20 maggio (ore 11) presso il Rifugio Duca degli Abruzzi al Lago Scaffaiolo, presentazione della ristampa della
storica guida scritta da Giovanni Bortolotti, docente universitario, già presidente della Sezione CAI di Bologna. La
ristampa della guida, pietra miliare per lescursionismo sul nostro crinale è stata promossa del Gruppo Studi Alto Reno
Nuèter e dalla Sezione CAI dell'Alto Appenino Bolognese di Porretta Terme. Info: Parco del Frignano info 0536/72134.
Nel pomeriggio (ore 15) passeggiata nella Riserva di Sassoguidano dal titolo “La corte di Lanzallotto”. Seguirà visita al
Centro Visita della Riserva. Info: 338/2956250.
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Prosegue la stagione della mountain bike sul Cimone. Nel prossimo fine settimana riaprirà anche la seggiovia di
Montecreto. Sabato e domenica quindi gli appassionati di freeride potranno raggiungere i percorsi del Cimone Bike Park
con le seguenti seggiovie dotate di carrello porta bici: Sestola-Pian del Falco, Lago della Ninfa, Montecreto-Stellaro. Le
Argomento:
CENTRO
Pag.
1
Data:
17-06-2010
Bologna 2000.com
Appennino Modenese: gli appuntamenti del prossimo week end (18-20
giugno)
seggiovie di Pian del Falco e del Lago della Ninfa saranno aperte con orario continuato dalle 9 alle 18 mentre la seggiovia
di Montecreto sarà in funzione dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 17.30. In funzione anche la navetta che collega Pian del
Falco con Passo del Lupo. Il bikepass giornaliero costa 18 euro; il mattiniero ed il pomeridiano 10 euro, il bikepass per
due giorni 32 euro, la tessera per dieci risalite 20 euro.
Molte le proposte e le offerte promozionali per vivere una vacanza su due ruote sull'Appennino modenese Il pacchetto
“Akkiappa la bici” è valido per il fine settimana del 26-27 giugno (replica il 28/29 agosto). La promozione prevede due
giorni di bike pass, il pernottamento in hotel e prima colazione, a soli 59 euro. “Summer bike pass” è invece la
promozione valida da giugno a settembre per chi vuole sfruttare tutto il fine settimana partendo il venerdì. L'offerta, a
partire da 109 euro a persona (119 euro dal 18 luglio al 18 agosto), comprende due giorni di bike pass e due pernottamenti
con trattamento di mezza pensione. Informazioni e prenotazioni: 0536/325586 [email protected]
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“La Panoramica di Monchio” è il titolo della passeggiata in programma sabato 19 giugno al Parco della Resistenza di
Monte S.Giulia. La facile camminata parte alle ore 17 da piazza Caduti di Monchio di Palagano e prevede un ristoro
lungo il percorso. Al termine, ritrovo al campetto sportivo polivalente con musica, gnocco, crescentine e un premio di
partecipazione per tutti. Il costo d'iscrizione è di 1 euro a persona. Info: Ercole Grandi 335.427269.
Argomento:
CENTRO
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2
Data:
18-06-2010
Il Centro
anemone, 8 mesi di stop - rocco ferrante
Il Gip di Perugia ha repinto la richiesta di commissariamento delle società
Anemone, 8 mesi di stop
Le sue imprese interdette dai lavori pubblici
ROCCO FERRANTE
PERUGIA. Non verranno commissariate le imprese del gruppo Anemone, almeno quelle operanti in materia edilizia,
però non potranno lavorare con la pubblica amministrazione per otto mesi. E' questa la decisione del gip Massimo
Ricciarelli al quale la Procura di Perugia aveva chiesto il commissariamento delle sei aziende (le altre due sono sportive)
del costruttore romano al centro dell'inchiesta sulla «cricca» e sugli appalti per i Grandi eventi.
Per quanto riguarda il futuro del Salaria sport village di Roma (frequentato nei momenti di relax anche dal capo della
Protezione civile Guido Bertolaso) e la Sportiva romana, il gip non si è ancora espresso, di certo però lo spettro della
gestione della Anemone costruzioni srl, della Redim 2002, della Tecnocos e della Alpi affidate a un commissario
rappresentava per l'imprenditore una gigantesca possibilità di tracollo per un impero che ogni anno è in grado di fatturare
milioni di euro. Molti dei quali con gli appalti. Per i prossimi otto mesi ciò non sarà più possibile, ma per Anemone quello
appena ottenuto sembra un buon risultato. «E' un'ottima notizia» secondo la difesa, che però non è in grado di confermare
ufficialmente la decisione del gip perché non ha ancora ottenuto il provvedimento.
E' vero, le quattro aziende dell'imprenditore indagato per corruzione non potranno ottenere appalti pubblici per i prossimi
otto mesi, ma potranno effettuare lavori edili con privati. I lavori iniziati nei mesi scorsi però - il carcere di Sassari, quelli
dell'aeroporto Sant'Egidio a Perugia, i «Mondiali di nuoto», le caserme - proseguiranno e Anemone dovrà essere pagato
per questi. Per quanto riguarda il carcere di Sassari - anche quell'appalto è nel mirino della magistratura - i lavori sono
terminati ma l'imprenditore deve ancora finire di incassare.
La nomina di un commissario avrebbe significato una gestione “indipendente” delle aziende, quindi rapporti professionali
sospesi con le imprese del gruppo che dopo le richieste insistenti della Procura riguardo una collaborazione di Anemone
ha cambiato l'intero elenco degli amministratori. In più, con la sola sanzione interdittiva adottata dal gip Ricciarelli non è
tecnicamente possibile neppure la confisca del profitto. Soldi, tanti soldi considerando che in totale le sei imprese contano
circa 750 dipendenti.
La Procura aveva chiesto la misura del commissariamento nei confronti delle imprese Anemone quando l'indagato aveva
manifestato la chiara intenzione di non collaborare con gli inquirenti. Nuovi tentativi ci sarebbero stati con i familiari
dell'imprenditore, il fratello Daniele e il padre Dino. Chi frequenta Diego però è chiaro: «Non parlerà mai». E ora questa
decisione che può portare in tempi brevi soldi freschi dello Stato nella casse del costruttore che potrà continuare i suoi
affari.
Argomento:
CENTRO
Pag.
3
Data:
18-06-2010
Il Centro
Estratto da pagina:
7
bertolaso a confronto con il cardinale - fiammetta cupellaro
- Attualità
Bertolaso a confronto con il cardinale
Sepe sarà ascoltato sulla casa di via Giulia. Balducci e De Santis, detenzione confermata
FIAMMETTA CUPELLARO
ROMA. Le parole del capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, verranno messe a confronto con quelle del cardinale
Crescenzio Sepe, attuale cardinale di Napoli per anni a capo di Propagande Fide, la società che gestice le proprietà
immobiliari del Vaticano. Al centro: la famosa casa di via Giulia.
I pubblici ministeri di Perugia, Sergio Sottani e Allesia Tavernesi, impegnati nell'inchiesta Grandi Eventi, avrebbero
infatti intenzione di ascoltare il prelato indicato da Bertolaso come la persona che gli mise a disposizione l'appartamento
nel pieno centro di Roma.
Dopo il secondo interrogatorio del sottosegretario, i magistrati hanno dunque bisogno di mettere a posto i tasselli di quello
che si profila un quadro sempre più confuso.
La casa di via Giulia attribuita a Bertolaso era nella lista di Anemone, l'imprenditore romano accusato di aver corrotto
politici e manager pubblici per ottenere mega appalti. Il proprietario dell'appartamento Raffaele Curi aveva confermato di
averlo dato in affitto ad Angelo Zampolini, architetto considerato dai pm proprio il «riciclatore» del denaro di Anemone.
Non solo.
Il professionista aveva confermato di aver pagato lui l'affitto. Ma Bertolaso nei giorni scorsi aveva fornito una versione
diversa: non era un affitto, era un prestito chiesto al cardinale Crescenzo Sepe in un momento di crisi matrimoniale. Ma
insiste nella sua versione anche Curi: «All'inizio del 2003 venne da me Zampolini dicendo che aveva bisogno di un
appartamento per una persona importante, che poi mi disse essere Bertolaso. Mi diede tre mesi di affitto in anticipo. Mai
sentito parlare del cardinale Sepe, trattavo con Zampolini».
Rese note, a Firenze, le motivazioni del no del tribunale del Riesame alla scarcerazione di Angelo Balducci e di Fabio De
Santis. «Uno stile di vita antigiuridico» esteso anche ai familiari, in particolare alle mogli. «Un atteggiamento di totale
chiusura alle ipotesi accusatorie» e soprattutto «legami profondi con soggetti di livello istituzionale molto elevato».
I giudici, che hanno confermato l'arresto in carcere, sono convinti che «un sistema così oliato e potente non possa ritenersi
scardinato a seguito della detenzione carceraria». Non solo. Negati anche gli arresti domiciliari per «il coinvolgimento a
vario titolo di familiari, in particolare delle mogli, ben inserite nel sistema e di cui si avvantaggiano in modo palese». I
due manager pubblici attenderanno in carcere l'apertura del processo.
Sempre ieri il tribunale di Firenze ha rinviato al 6 luglio il processo a carico di De Santis, Balducci e dell'avvocato Guido
Cerruti. I magistrati vogliono attendere le motivazioni della sentenza della Cassazione che ha trasferito a Roma l'inchiesta.
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4
Data:
Il Centro
18-06-2010
Estratto da pagina:
5
crolli e appalti, la procura avanza - roberto raschiatore
- Altre
Crolli e appalti, la Procura avanza
Aperti quattro filoni d'inchiesta, verso la chiusura l'indagine sull'ospedale
Puntellamenti e subappalti I carabinieri del Ros sequestrano atti su ordine dell'antimafia
ROBERTO RASCHIATORE
L'AQUILA. L'inchiesta sui crolli e le morti. Quella su presunte infiltrazioni malavitose nella ricostruzione. L'altra
sul consorzio Federico II con dentro pezzi della cricca. E poi l'indagine sul mancato allarme. Su questi quattro
filoni avanza il lavoro della Procura aquilana.
Morti nei crolli. A giorni sarà nominato un perito per l'incidente probatorio sulla casa sbriciolata in via XX Settembre
79. Quella della famiglia Cora. Ed è in fase di definizione l'inchiesta che deve dare risposte sui danni subiti dall'ospedale
San Salvatore. Indagini in fase di chiusura anche per il crollo della palazzina in via D'Annunzio: tredici vittime e tre
indagati. Nel filone sui crolli sono in elenco 200 edifici. Tre i processi avviati. Il primo riguarda la Casa dello studente
dove hanno trovato la morte otto giovani. Il 26 giugno è prevista la terza udienza preliminare per gli undici imputati.
Sessanta le parti civili ammesse. Sul procedimento pende l'istanza di remissione, cioè la richiesta di spostamento del
processo in altra sede (deve pronunciarsi la Corte di Cassazione). Il 19 luglio è invece fissata la terza udienza per il crollo
del Convitto nazionale; tre le vittime e due gli imputati. Venerdì 25 giugno è prevista la seconda udienza preliminare per i
sette imputati accusati di cooperazione in disastro colposo per il crollo (senza vittime) della facoltà di Ingegneria.
Mafia e lavori. L'altra indagine della Procura ha nel mirino possibili infiltrazioni mafiose per quanto riguarda subappalti
e lavori nel post-sisma. Dai puntellamenti degli edifici alla realizzazione del Progetto Case: la distrettuale antimafia
avrebbe dato incarico ai carabinieri del Ros di sequestrare atti nella sede del dipartimento di Protezione civile. Inoltre,
sarebbero 18 i cantieri finiti sotto la lente d'ingrandimento dei magistrati.
Comitati d'affari. L'ultima dichiarazione di ieri è del presidente della Regione, Gianni Chiodi: «Mai avuto contatti con
Fusi». Si tratta di uno degli indagati, insieme al coordinatore nazionale del Pdl, Denis Verdini, sui chiacchierati rapporti
tra affari e politica per favorire lo sbarco all'Aquila di imprese attraverso viaggi della speranza nelle stanze del potere a
Roma. L'inchiesta della Procura nazionale ha toccato il capoluogo d'Abruzzo e gli atti sono stati consegnati anche al pm
Rossini. Venerdì 11 il magistrato ha raccolto per due ore le dichiarazioni di Ettore Barattelli, l'imprenditore aquilano a
capo del consorzio Federico II.
La Grandi Rischi. La quarta inchiesta ipotizza reati di omicidio colposo e lesioni gravi a carico di sette indagati. L'ex
vicecapo della Protezione civile, De Bernardinis, e i vertici della commissione Grandi Rischi, tra i quali Enzo Boschi,
presidente dell'Ingv. I magistrati contestano «una valutazione del rischio sismico approssimativa». La terra tremava da
mesi, ma sei giorni prima del 6 aprile gli esperti riuniti all'Aquila tranquillizzarono la popolazione. Presto gli indagati
verranno ascoltati.
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Argomento:
CENTRO
Pag.
5
Data:
18-06-2010
Il Centro
Estratto da pagina:
23
l'oscar di salvatores al flaiano
- Cultura e Spettacoli
«Mediterraneo» in proiezione al MediaMuseum
Tra gli altri film «Il mio amico Eric» e «Metropolis»
PESCARA. «Sorrisi di una notte d'estate» di Ingmar Bergman apre oggi, alle 18, le proiezioni del Flaiano film
festival, in corso al MediaMuseum di Pescara (piazza Alessandrini, ex tribunale).
Alle 20,30, invece, sarà proposta la seconda parte del film di Marco Tullio Giordana «La meglio gioventù».
Nelle altre sale numerosi e diversi gli appuntamenti con il grande cinema. Alle 18 sarà proiettato l'ultimo lungometraggio
della Disney «La principessa e il ranocchio». Alle 20,30 è la volta di Gabriele Salvatores e del suo indimenticabile
«Mediterraneo» (premio Oscar come miglior film straniero): avventure, amori e tribolazioni di otto soldati del Regio
esercito italiano che nel giugno 1941 sono mandati a presidiare un'isoletta greca dell'Egeo dove rimangono sino
all'inverno del 1943. Uno degli otto non tornerà. Senza ambizioni storiche, è una favola, un racconto di formazione, un
apologo sull'amicizia virile, sul desiderio di fuga (è dedicato «a tutti quelli che stanno scappando»), sulle difficoltà di
crescere.
Alle 20,45 per la rassegna Il cinema nel pallone sarà proiettato «Il mio amico Eric» di Ken Loach. Un impiegato delle
Poste britanniche vede la sua vita andare sempre peggio. Ha lasciato da trent'anni Lily, suo unico e vero amore. Ora vive
con i due figliastri lasciatigli da una donna che non c'è e con uno dei quali ha un pessimo rapporto. Eric, che cerca di non
ricordare il passato, ha un solo rifugio in cui cercare un po' di consolazione: il tifo per il Manchester e la venerazione per
quello che nel passato è stato il suo più grande campione, Eric Cantona.
Alle 21, infine, uno dei capolavori della storia del cinema muto «Metropolis» di Fritz Lang. Nel 2026 in una megalopoli a
due livelli gli operai che lavorano come schiavi nei sotterranei sono incitati alla rivolta da un robot femmineo che
riproduce le fattezze di una di loro, la mite e pia Maria. L'ha costruito uno scienziato al servizio dei padroni che vuole
vendicarsi del potente John Fredersen, dominatore della città. La rivolta provoca un'inondazione che colpisce i quartieri
operai finché, sollecitato da Maria, Freder, figlio di Fredersen, fa da mediatore tra padroni e operai. E' nato un nuovo patto
sociale. Realizzato nel 1926 a costi così alti che rischiarono di far fallire la produzione fu proiettato a Berlino il 10
gennaio 1927.
Argomento:
CENTRO
Pag.
6
Data:
17-06-2010
La Gazzetta di Parma
Fontanellato travolta dall'acqua
PRIMO PIANO
17-06-2010
Primo piano
CANALI ESONDATI ALLAGATO IL CENTRO CARDINAL FERRARI
Situazioni drammatiche anche a Fontevivo Invasi cantine e appartamenti a piano terra
FONTANELLATO E FONTEVIVO
Federica Beretta
Un mare di acqua è caduto su Fontanellato e Fontevivo, due tra i paesi più colpiti dalla pioggia incessante, una vera e
propria tempesta, e dagli allagamenti che hanno creato ingenti danni in tutta la Bassa. L'acqua non ha risparmiato
nemmeno il Centro Cardinal Ferrari di Fontanellato: il piano terra e quello sotterraneo sono stati sommersi per diverse
ore.
La protezione civile ha lavorato duramente con le idrovore riuscendo a prosciugare il suolo e la strada dinnanzi
alledificio, larea sottoterra ieri sera era ancora sotto tre metri dacqua. Nella mattinata di ieri, verso le 10 i i responsabili
del Centro hanno allertato la protezione civile che è tempestivamente intervenuta assieme alla Croce Rossa di
Fontanellato, il 118 e il Sal. Per ora non vi è la necessità che i pazienti evacuino ledificio e i danni alla struttura non sono
ancora quantificati.
Una notte piovosa come quella tra martedì e ieri, non si registrava dal 18 agosto del 1979. Martedì verso le 11 sono
iniziati i forti temporali che hanno alzato il livello delle acque dei canali Ramazzone e Scannabecco (verso Soragna). Il
primo ha inondato la zona del venerato Santuario della Beata Vergine di Fontanellato: un enorme lago si è creato
allincrocio subito di fronte alla basilica tra lo stupore dei presenti. Qualche automobilista indisciplinato ha tentato,
nonostante i divieti, di attraversare la zona sommersa, con poco successo. Ieri mattina, lo scenario in paese era
apocalittico. Cortili allagati, semafori che spuntavano a malapena dallacqua, uomini e donne che guardavano impotenti
lalluvione che non accennava a diminuire.
La concentrazione più forte delle piogge è avvenuta prima dellalba, nelle ore successive le esondazioni hanno occupato
interi giardini, cantine e stanze dabitazioni al pieno terra. Un vero disastro, del tutto inatteso dalla popolazione. I soccorsi
sono intervenuti rapidamente, tutta la zona è stata circondata dagli addetti della protezione civile, dai carabinieri e dalla
polizia municipale che hanno tenuto lontani i più curiosi. Difficile arrivare nel paese perché molte strade sono state chiuse
al traffico. Tra queste quelle che portano alla frazione di Paroletta lungo la strada provinciale 11: lacqua vicino al ponte è
arrivata a livelli altissimi, largine non è riuscito a contenere il canale che è tracimato rendendo impossibile la viabilità.
Danni anche al terrapieno della Tav e a Cannetolo, lungo la strada provinciale 63 che collega Fontanellato a Fidenza.
Sono intervenuti per arginare i danni il consorzio di bonifica, la Provincia col servizio di viabilità, la protezione civile,
polizia e carabinieri della zona e la Polizia provinciale e ferroviaria, oltre allo staff tecnico della Tav. Presente anche il
presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli, che ha raggiungento le zone interessate dalle alluvioni per un
sopralluogo, il sindaco di Fontanellato Maria Grazia Guareschi ed il primo cittadino di Fontevivo Massimiliano Grossi.
Situazione demergenza anche a Fontevivo, dove le forti piogge che si sono riversate sul paese principalmente tra le 7 e le
8.30 hanno portato allallagamento di un intero quartiere ed alla chiusura di diverse vie. Tra queste via Nuova, qui il
sottopasso della provinciale è stato sommerso da tre metri e mezzo di acqua. Danni e disagi soprattutto nel quartier
Pasolini, in via Pertini e via Fellini. Verso mezzogiorno lo spurga fogne stava ancora lavorando per prosciugare le zone
maggiormente colpite dalle alluvioni. Allagamenti In alto, lavori per prosciugare il Centro Cardinal Ferrari, un'auto in
panne e l'acqua in strada a Fontevivo.
Argomento:
CENTRO
Pag.
7
Data:
17-06-2010
La Gazzetta di Parma
Castione si risveglia sott'acqua
PRIMO PIANO
17-06-2010
DANNI RESIDENTI AL LAVORO PER LIBERARE CANTINE E GARAGE. CANALI TRACIMATI IN TUTTA LA
ZONA
A Salso pochi danni ma monitoraggio continuo nelle aree più soggette alle frane
Danni da maltempo anche nelle frazioni fidentine e a Salsomaggiore.
Castione Marchesi allagato
Una valanga di acqua e di fango si è abbattuta ieri mattina allalba sulla frazione di Castione Marchesi e nei dintorni.
Un unico torbido torrente si è venuto a creare fra strada, campi, fossati. Lacqua ha invaso scantinati e autorimesse, dove il
livello ha raggiunto anche oltre quaranta centimetri. Lemergenza è cessata nella tarda mattinata quando il maltempo ha
dato una tregua. E i castionesi, non nuovi ad esperienze di questo genere, si sono così risvegliati col paese sott'acqua.
Con lausilio di idrovore e di pompe, hanno prosciugato i loro scantinati e le autorimesse, completamente allagate. Subito
si è messa in moto la macchina della Protezione Civile, arrivata a Castione Marchesi con uomini e mezzi, unitamente ai
Vigili del fuoco di Fidenza, che sono rimasti sul posto sino a neutralizzare definitivamente il flusso delle acque
accumulate. Canali e fossati sono tracimati, invadendo le strade e i cortili. Anche le colture nelle campagne intorno a
Fidenza hanno subito ingenti danni.
Salso, monitoraggio continuo
Ma il maltempo che ha pesantemente colpito la zona della Bassa ha toccato anche Salso, ma, fortunatamente, senza
lasciare grandi danni alle spalle. La situazione resta, però, costantemente monitorata. La pioggia battente che nella notte di
ieri si è riversata sulla cittadina e nelle campagne limitrofe, a Cangelasio, San Vittore e Contignaco, ha portato «solo »
piccoli straripamenti di fossi, per lo più non puliti dai frontisti benché obbligatorio, riversamenti di ghiaia e terriccio delle
strade bianche sulle provinciali e piccoli allagamenti in città, come in zona stazione, dove le bocchette sono riuscite ad
assorbire lacqua solo nella tarda mattinata di ieri. Ma nessun danno ingente.
«Non abbiamo avuto segnalazioni » ha spiegato lassessore allambiente, con delega alla protezione civile, Tiziano Tanzi.
«Sono rimasto costantemente in contatto con il funzionario del nostro ufficio tecnico, per essere al corrente della
situazione». A contare i danni ieri mattina gli agricoltori salsesi, molti dei quali, avendo appena tagliato ed imballato
lerba, si trovano ora con un raccolto bagnato nei campi in cui è impossibile accedere causa il fango. Intanto la pioggia ha
continuato a scendere a momenti alterni per tutta la giornata di ieri mantenendo alto il livello di guardia delle autorità
soprattutto verso zone soggette a frane, come Cangelasio, Banzola e San Vittore. Un torrente di fango e acqua Canali
tracimati e campi, cantine e garage allagati a Castione Marchesi.
Argomento:
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Data:
17-06-2010
La Gazzetta di Parma
Zibello e Busseto in ginocchio
PRIMO PIANO
17-06-2010
Primo piano
ALLARME LAURINI DICHIARA LO STATO DI CALAMITA'
Danni anche a Polesine. Censi: «Denuncerò chi coltiva a ridosso degli argini»
Una vera e propria alluvione quella che ieri ha colpito, in modo tanto inatteso quanto violento, la Bassa Ovest. Centinaia
di case e parecchie aziende inondate (in tanti casi lacqua è arrivata a superare i 20 centimetri), campi trasformati in laghi,
strade comunali e provinciali divenute torrenti, argini franati. Questo il bilancio del nubifragio che nella notte fra martedì
e ieri, e soprattutto ieri allalba, ha colpito la pianura, ed in particolari i comuni di Busseto, Zibello, Polesine, Soragna, ma
anche Fontanellato e Fontevivo, con danni ovunque molto ingenti (verrà valutato se chiedere lo stato di emergenza) per
cittadini, imprenditori, ma anche per gli Enti pubblici. Il sindaco di Busseto Laurini ha dichiarato lo stato di calmità
naturale sul territorio comunale. Super lavoro, per tutto il giorno, per decine di persone fra vigili del fuoco, volontari
della Protezione civile, polizia municipale, carabinieri, tecnici di Consorzio della bonifica parmense ed Aipo e,
naturalmente, anche per sindaci ed amministratori dei diversi Comuni.
Zibello
Le precipitazioni, in poche ore, sono state abbondantissime con almeno 100 millimetri di pioggia caduti ovunque, con
punte addirittura di 130 millimetri registrati a Zibello, uno dei centri più colpiti. Nel borgo rivierasco, sia nel capoluogo
che nelle frazioni di Pieveottoville ed Ardola, sono state decine le abitazioni invase dallacqua e le strade allagate, tant'è
che per larga parte della giornata i paesi sono rimasti quasi isolati. Sempre a Zibello, completamente allagato lo
scantinato della scuola elementare ed invasa anche la materna «Carlo Paredi» dove i bambini sono stati evacuati con
lausilio del gruppo locale di protezione civile «Volontari per il Po». «La situazione - ha commentato il sindaco Manuela
Amadei - è critica, con tante strade a case allagate e con i volontari impegnati a gestire numerose situazioni
preoccupanti».
Polesine
Anche nella vicina Polesine, diverse le strade e le case inondate. Qui il sindaco Andrea Censi ha riferito che «il sistema
scolante fognario, a parte qualche caso, ha retto bene. Restano però dei punti critici ad Ardola e Motta ». Ed è qui che
Censi, dopo un sopralluogo, ha puntato il dito contro chi a suo dire è responsabile di interventi scorretti. «Abbiamo
verificato - ha detto - che vi sono punti, ad esempio sul cavo Bardalenzo, in cui sono state effettuate lavorazioni non
corrette, da parte di alcuni agricoltori, direttamente a ridosso degli argini». Sulla base di questo il primo cittadino ha già
deciso di emanare unordinanza che «prevederà - ha annunciato - sanzioni severissime, nonché denunce penali contro chi
andrà a lavorare di nuovo a ridosso degli argini».
Busseto
E la situazione è molto critica anche a Busseto. Per la seconda volta in poche settimane è stata inondata anche la Casa
natale di Giuseppe Verdi a Roncole. Stavolta lacqua ha raggiunto anche i locali interni sfiorando i 20 centimetri. Il
sindaco Luca Laurini, dopo un sopralluogo effettuato col presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli, ha fatto sapere
che «faremo effettuare delle verifiche per risolvere questo problema. Lipotesi è quella di realizzare un canale tubato
sotto la casa». Sempre a Busseto è stato chiuso, a scopo precauzionale, causa infiltrazioni, lasilo nido. Fra le situazioni
più critiche, quella di Frescarolo dove il cavo Fossa Parmigiana è riuscito a invadere parecchie abitazioni, nonché trattoria
Vernizzi. P.P. Acqua dappertutto A sinistra le Cantine Bergamaschi di Samboseto allagate, accanto immagini di
Busseto.
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Data:
17-06-2010
La Gazzetta di Parma
«Mai vista un'inondazione così»
PRIMO PIANO
17-06-2010
SCONFORTO LA GENTE: «EVENTO ECCEZIONALE». MA C'E' CHI PUNTA IL DITO CONTRO I SISTEMI DI
SCOLO
A Samboseto sott'acqua le Cantine Bergamaschi Il titolare: qua dentro non era mai arrivata
Allagate, a Samboseto di Busseto, le storiche Cantine Bergamaschi dove, solo pochi mesi fa, si sono tenuti i
festeggiamenti per i 100 anni di attività. Ed ora ecco che, dopo un secolo, bisogna fare i conti anche con questa inattesa,
improvvisa calamità. «In tutta la mia vita - ha detto Maurizio Bergamaschi - di piogge eccezionali ne ho viste tante, ma
questa è in assoluto la prima volta che lacqua invade le nostre cantine. Non mi era davvero mai successo di vedere
lacqua qui dentro. Per quanto riguarda i danni - ha aggiunto - indubbiamente ne abbiamo avuti, ma dobbiamo ancora
quantificarli ».
E, nella vicina Frescarolo di Busseto, un po' tutti riferiscono di non aver mai visto la Fossa Parmigiana arrivare ai livelli
toccati ieri. Tanta gente ha dovuto trascorrere la giornata non solo a contare i danni, ingenti, ma anche a liberare i piani
terra e gli scantinati dallacqua. A Pieveottoville, fra le abitazioni raggiunte dallacqua, in via Signora anche quella di
Rolando Accarini, presidente della sezione locale dellAssociazione nazionale combattenti e reduci. Vista letà gli è stato
ripetutamente consigliato di lasciare, almeno per una giornata, labitazione, ma non si è mosso. Per uno come lui, abituato
al fronte e, quindi, a ben altre «calamità», non è certo uninondazione a far paura. «L'acqua - ha detto - è arrivata altre
volte nel cortile ma ai livelli raggiunti questa volta io non lavevo mai vista. Mia moglie - ha proseguito - non ha voluto
andar via e io, ovviamente, resto qui con lei». A Zibello, fra le zone allagate anche quella di via Chiarenzana. «Qui - ha
affermato il pensionato Umberto Grandi - lacqua è già arrivata altre volte, anche nel recente passato, ma non lavevo mai
vista giungere ai livelli toccati questa volta». Parole e testimonianze, quindi, che confermano più che mai leccezionalità
dellevento. Ma numerose restano comunque le polemiche che, in tutta la Bassa Ovest, si sono sollevate dopo questo
nubifragio da parte di tanti cittadini che, pur riconoscendo leccezionalità dellevento, hanno puntato il dito contro
possibili problemi nei sistemi di scolo delle acque.
E c'è anche chi si è già messo al lavoro ed è pronto a chiedere risarcimenti per i danni subiti.
P.P. Strade bloccate Anche a Pieveottoville la situazione è molto difficile.
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10
Data:
17-06-2010
La Gazzetta di Parma
Piogge torrenziali in Provenza: 19 morti e una decina di dispersi
DAL MONDO
17-06-2010
Dal mondo
FRANCIA EVACUATI ANCHE 500 DETENUTI. METEO FRANCE: FENOMENI COSI' VIOLENTI NON SI
VERIFICAVANO DAL 1827
Molti paesi devastati dal nubifragio. Sarkozy: «Le vittime saranno aiutate»
PARIGI
Aurora Bergamini
Piogge torrenziali di una violenza inaudita, strade inondate di fango, alberi sradicati, ponti sfondati, mobili trascinati via
dalle case e automobili galleggianti, impilate qua e là: è uno scenario apocalittico quello che si lascia alle spalle
linondazione che ha colpito il sud-est della Francia, in particolare il dipartimento del Var, proprio sopra Saint-Tropez,
nella notte tra martedì e ieri, causando 19 morti e una decina di dispersi.
Le città più colpite sono Draguignan, dove lacqua nelle strade ha superato i due metri, Les Arcs, Figanières,
Roquebrune, Trans-en-Provence e Fréjus, dove sono caduti in media tra i 40 e gli 80 millimetri di pioggia, con accumuli
fino a 380 millimetri. Oltre mille persone sono state portate al sicuro grazie allintervento nella notte di 11 elicotteri e di
numerose squadre di vigili del fuoco. Circa 100.000 famiglie sono rimaste senza elettricità e le scuole sono state chiuse.
La circolazione dei treni che collegano Tolone a Nizza, in Costa Azzurra, resterà bloccata fino a domani, mentre
laeroporto Hyères-Tolo- ne è da poco stato riaperto.
Inoltre 500 detenuti della prigione di Draguignan sono stati evacuati a causa delle inondazioni. «Questa mattina (ieri
mattina per chi legge ndr.) abbiamo trovato il centro di Draguignan devastato: case sventrate, strade dissestate, danni alle
infrastrutture », commenta Corinne Orzechowski, responsabile della prefettura del dipartimento del Var. «La città è in uno
stato pietoso coperta di pietre, detriti, con le auto abbandonate: è davvero una situazione drammatica», aggiunge il
sindaco Max Piselli.
«E' lapocalisse - racconta il primo cittadino di Les Arcs, Alain Parlanti il ruscello Real che attraversa la città ha
devastato tutto ciò che si trovava lungo il suo corso». Gli abitanti parlano di «cataclisma», «diluvio», «catastrofe »,
«evento eccezionale». E secondo Météo France, piogge così forti in questo periodo non si vedevano dal 1827.
Il presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha espresso «viva emozione » e ha chiesto al governo «di fare in modo che le
vittime abbiano tutto laiuto necessario » e che si attivi «la solidarietà nazionale». «E' una catastrofe senza precedenti
nella regione», secondo il ministro dellInterno, Brice Hortefeux, che si è recato sul posto, preoccupato che «il bilancio
delle vittime si aggravi».
Secondo Météo France, «il tempo nel Var sta migliorando, le piogge sono meno intense e si sono spostate più a nord»,
dirette verso i Pirenei atlantici e le coste basche. Precipitazioni sono previste anche per le prossime ore, accompagnate da
alta marea e forti venti da ovest sulla costa. Lo scorso marzo, unaltra tempesta, Xynthia, aveva colpito la Francia,
causando 53 morti e centinaia di milioni di euro di danni. Proprio ieri la commissione dinchiesta del Senato su Xynthia
ha rilevato delle «mancanze » nel sistema di prevenzione e gestione delle inondazioni.
Luca Mercalli, presidente della Società meteorologica italiana, però, non ravvisa «alcuna anomalia particolare». «E'
vero, in Francia ci sono stati temporali con precipitazioni eccezionali», ma Mercalli invita a «non giudicare un andamento
dal singolo evento». «Ogni notizia scaccia laltra», aggiunge, ricordando a esempio come lo scorso anno, nello stesso
periodo, Roma fu battuta da furiosi temporali. Alluvione Le forti piogge hanno fatto 19 vittime in Francia.
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Data:
17-06-2010
Il Giornale della Protezione Civile.it
"Campogiovani", la protezione civile per i ragazzi
Il progetto ha lo scopo di avvicinare i giovani alla cultura della protezione civile
Giovedi 17 Giugno 2010 - Istituzioni
Il Ministro per la Gioventù Giorgia Meloni ha ideato una protezione civile formata dai giovani, grazie al progetto
"Campogiovani", che sarà interamente dedicato a ragazzi e ragazze di età compresa tra i 14 e i 22 anni, delle scuole
superiori o iscritti ai primi anni del ciclo universitario. Il progetto "Campogiovani" darà la possibilità ai ragazzi di
trascorrere una settimana da protagonisti in materia di difesa ambientale e aiuto alla popolazione, consentendo di
apprendere nozioni utili, fare amicizia e soddisfare la propria voglia di impegno civile.
Il progetto è nato dalla collaborazione del Ministero della Gioventù con tutte le istituzioni protagoniste della protezione
civile durante le emergenze causate da calamità naturali, come i Vigili del Fuoco, la Marina militare, le Capitanerie di
porto, la Guardia Costiera e la Croce Rossa Italiana. Lo scopo del progetto "Campogiovani" è proprio quello di far
avvicinare i ragazzi alla cultura della protezione civile, per quanto riguarda nello specifico l'ambiente marino e la
prevenzione degli incendi. I ragazzi, durante la settimana di partecipazione, avranno modo di vedere da vicino uno dei
campi presso le strutture dei Vigili del fuoco, della CRI, della Guardia Costiera o della Marina Militare. Oltre a corsi di
formazione teorica su sicurezza, primo soccorso e gestione delle emergenze, i ragazzi potranno anche svolgere manovre e
vere e proprie esercitazioni.
Per partecipare al "Campogiovani" bisogna aderire all'iniziativa entro il 31 luglio, scegliendo il campo preferito
compilando un apposito bando presente sul sito www.campogiovani.it. La selezione dei ragazzi verrà effettuata in base al
merito scolastico e all'Isee più basso in caso di parità per quanto riguarda il merito. Alcuni posti saranno riservati agli
studenti residenti nelle aree colpite dal terremoto in Abruzzo e a quelli della provincia regionale di Messina colpiti dalle
eccezionali avversità atmosferiche del primo ottobre 2009. I corsi, della durata minima di una settimana, sono gratuiti.
(red - eb)
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Data:
17-06-2010
Il Giornale della Protezione Civile.it
Mantova: Piano di emergenza per il polo chimico
Nel territorio mantovano sono presenti undici stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti
Giovedi 17 Giugno 2010 - Dal territorio
L´assessore provinciale all´Ambiente e Protezione Civile Giorgio Rebuschi, nel corso di un vertice a tre con il
rappresentante della Prefettura Dott. Di Rubbo e l´assessore alla protezione civile del Comune di Mantova Espedito Rose,
tenutosi nella sede provinciale di via Don Maraglio per l´aggiornamento del Piano di Emergenza Provinciale per rischio
industriale e da trasporto di sostanze pericolose ha dichiarato: "Serve un piano di emergenza complessivo che riguardi
l´intero Polo Chimico per allontanare il rischio del, cosiddetto,"effetto domino", nel caso in cui si verifichi un incidente in
uno degli stabilimenti situati nell´area". Secondo l´inventario nazionale, nel territorio mantovano sono undici gli
stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti, otto dei quali già dotati di un piano di emergenza esterno redatto
dalla Prefettura. Per quanto concerne i tre rimanenti, due dei quali situati nel polo chimico, la procedura di aggiornamento
è in corso. L´incontro è stato occasione per valutare l´opportunità di programmare una revisione dell´intero Piano di
Emergenza Provinciale. A conclusione dell´incontro la Provincia e il Comune di Mantova hanno deciso di avanzare una
formale richiesta alla Prefettura, che ne ha la competenza, perché valuti l´opportunità di studiare l´effetto domino
nell´area industriale di Mantova e perché avvii un percorso che porti alla realizzazione di un piano di emergenza
dell´intera area del polo chimico.
(red.)
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17-06-2010
Il Giornale della Protezione Civile.it
L'Aquila, diecimila persone manifestano per la ricostruzione
Presenti esponenti politici e della Chiesa, istituzioni, sindacati e migliaia di cittadini. Il corteo ha bloccato per oltre
un'ora il casello dell'autostrada per Roma. In serata la replica del Dipartimento
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Mercoledi 16 Giugno 2010
L'Aquila, manifestazione per la revoca della sospensione dei benefici fiscali
tutti gli articoli » Giovedi 17 Giugno 2010 - Attualità
Alla manifestazione di ieri pomeriggio a L'Aquila che aveva lo scopo di richiamare l'attenzione del Governo sul territorio
terremotato oltre che chiedere un maggiore rispetto degli impegni presi, hanno aderito le istituzioni, nello specifico
Regione Abruzzo, Provincia e Comune dell'Aquila e Municipalità minori con i rispettivi gonfaloni, forze politiche e
imprenditoriali, associazioni di categoria, sindacati, esponenti della cultura e della Chiesa, e tanti cittadini, sia giovani
senza lavoro e senza prospettive che anziani che forse non avranno mai la possibilità di vedere L'aquila ricostruita.
Presenti molti politici, senza bandiere di partito: il centrosinistra ha visto la partecipazione in prima linea di Camillo
D'Alessandro, capogruppo PD in Consiglio regionale, seguito da Stefania Pezzopane, Giovanni Lolli e voci locali e
nazionali dell'italia dei Valori; per il Pdl erano presenti il capogruppo regionale Gianfranco Giuliante, il consigliere Luca
Ricciuti e il presidente della Provincia dell'Aquila Antonio Del Corvo. Presenti anche moltissimi striscioni, ma nessuno
"feroce" come qualcuno si aspettava: i manifestanti hanno dimostrato infatti grande dignità, chiedendo certezze e lavoro e
affermando di "non essere pazzi ma delusi da Berlusconi". Tra gli striscioni, anche un esplicito "308 aspettano giustizia,
16.000 senza lavoro, 100.000 rivogliono la loro città. Benvenuti nel cratere, benvenuti in Italia".
La mobilitazione è stata confermata nonostante la notizia, giunta la sera prima, della proroga di sei mesi dell'esenzione
fiscale a favore degli abitanti del cratere sismico. I partecipanti, stimati tra le 10.000 e le 15.000 persone, hanno sfilato per
circa tre ore partendo dalla Villa Comunale e dirigendosi attraverso Corso Federico e Corso Vittorio Emanuele verso la
fontana Luminosa, arrivando poi fino al casello autostradale per Roma, oltrepassandolo e bloccando per circa un'ora il
traffico: una parte dei manifestanti si è mossa lungo la carreggiata in direzione della capitale, ma la Polizia ha deciso di
chiudere anche l'altra carreggiata per motivi precauzionali.
I problemi della popolazione aquilana vanno infatti ben oltre le tasse: il Sindaco Massimo Cialente, che ha sfilato con la
fascia tricolore in mano come segno di protesta, ha lamentato la mancanza di fondi sia per la ricostruzione materiale che
per le spese correnti. Relativamente alla notizia della proroga dell'esenzione fiscale, ha commentato che "tornare a pagare
le tasse dal primo gennaio 2011 serve a poco. Le famiglie aquilane avranno giocoforza dei redditi più bassi e saranno
strangolate tra le tasse da restituire, quelle da pagare e le necessità economiche contingenti". Cialente ha comunque
riconosciuto lo sforzo fatto da Letta, ma "chiedere ai terremotati di versare tutto, subito, in sole 60 rate, non significa dare
risposte reali a questo territorio che sta letteralmente morendo". Il Sindaco ha anche detto che "per cinque anni, noi, senza
case e senza un reddito adeguato, ci troveremo a dover pagare la più alta quota di tasse e contributi d'Italia". Antonio Del
Corvo, che già la settimana scorsa aveva invitato il Governo a pensare ad un abbattimento del 60% di tasse e contributi
pregressi e ad una successiva restituzione in 10 anni, ha commentato che "sei mesi di proroga serviranno a lavorare per
raggiungere questo obiettivo. Quella di ieri a Roma è stata comunque una giornata molto importante perché, oltre alla
proroga della fiscalità agevolata, ha significato anche uno sblocco di 800 milioni in favore dei Comuni e di altre risorse
per la ricostruzione".
Altri esponenti politici hanno voluto esprimere il proprio pensiero sulla notizia della proroga dell'esenzione fiscale, come
Stefania Pezzopane, ex Presidente della Provincia dell'Aquila e ora responsabile nazionale del PD per la ricostruzione post
sisma, che ha definito una "non notizia" quella data dal sottosegretario Gianni Letta, aggiungendo anche che "vogliamo
sapere come ricostruire L'Aquila, il suo territorio e la sua economia. E lo vogliamo sapere ora". Giovanni Lolli, sempre in
prima linea per le cause aquilane, ha affermato che "per lo Stato, per il Governo, parlano gli atti. Le parole, le semplici
parole, sono difficili da commentare". Riferendosi alla mobilitazione di ieri, ha sottolineato come sia stata "una grande
dimostrazione di unitarietà e compattezza. Se non fosse per la gravità degli argomenti affrontati potrei quasi dire che è
una grande giornata di festa. Purtroppo non è così". Il senatore Idv Alfonso Mascitelli ha dichiarato che con questa
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Data:
17-06-2010
Il Giornale della Protezione Civile.it
L'Aquila, diecimila persone manifestano per la ricostruzione
mobilitazione la città ha fatto vedere all'Italia il volto di "chi chiede certezze con dignità e civiltà", mentre i responsabili
dei Comitati hanno affermato di pretendere "il diritto ad una relativa tranquillità che ci permetta di pianificare le nostre
vite, investendo tempo ed energia su ciò che ci interessa e di cui abbiamo veramente bisogno". Il Sindaco Cialente ha
anche dichiarato: "abbiamo dimostrato che uniti possiamo vincere qualsiasi battaglia".
Cittadini ed esponenti politici hanno ribadito le accuse nei confronti della Protezione Civile, che secondo quanto
affermato da Cialente "ha lasciato debiti, uno su tutti quello degli alberghi per i mesi da settembre a dicembre 2009".
Relativamente a queste dichiarazioni, in un comunicato del Dipartimento della Protezione si legge: "Spiace leggere le
affermazioni del Sindaco dell'Aquila che paragona la protezione civile ad un debitore insolvente, affermazione che
manifesta ingratitudine ed è anche profondamente sbagliata poiché in Abruzzo nessun debito è stato lasciato dalla
protezione civile. Infatti - prosegue la nota - "per quanto riguarda gli alberghi, che nel momento della massima emergenza
hanno accolto fino a 37 mila persone, la protezione civile ha erogato alla Regione Abruzzo, responsabile dei pagamenti,
oltre 180 milioni di euro, l'ultimo lo scorso febbraio per 50 milioni di euro, così come richiesto dal Presidente,
Commissario Delegato, Gianni Chiodi".
Secondo la Protezione Civile, il sindaco Cialente dovrebbe evitare "facili strumentalizzazioni su vicende che non hanno
un briciolo di verità e che non rendono onore allo straordinario lavoro di squadra fatto dopo il terremoto". La Protezione
Civile ha anche voluto ricordare che "in Abruzzo nessuno è più in tenda dallo scorso mese di novembre e che per la
realizzazione di appartamenti per 15 mila persone, oltre 4 milla villette di legno, scuole che hanno consentito il regolare
svolgimento dell'anno scolastico per tutti gli studenti, sono stati spesi 1 miliardo e 121 milioni di euro". Nel comunicato,
la Protezione Civile si dice certa che Cialente non interpreti il pensiero degli aquilani e dei cittadini abruzzesi, che "sono
stati soccorsi e assistiti fin dal momento immediatamente successivo alle 3:32 del 6 aprile 2009" sperando che quando se
ne renderà conto avrà "l'onestà intellettuale di scusarsi".
Il prossimo appuntamento a L'Aquila è previsto per il 22 giugno alle ore 11. Il Sindaco Cialente ha invitato tutti i direttori
dei giornali locali e nazionali a recarsi a L'Aquila, per "riaccendere per un giorno i riflettori sulla città e osservare con i
propri occhi" la situazione in cui si trova L'Aquila.
(red - eb)
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Data:
17-06-2010
Il Giornale della Protezione Civile.it
Forum sul dissesto idrogeologico: oltre l'80% dei comuni italiani è ad alta
criticità
Napolitano: più previsione e prevenzione
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Mercoledi 16 Giugno 2010
Oggi a Roma il Forum sul Dissesto Idrogeologico: "Le frane di casa"
tutti gli articoli » Giovedi 17 Giugno 2010 - Dal territorio
Secondo i dati presentati durante il Forum sul Rischio Idrogeologico svoltosi ieri a Roma, l'Italia spende oltre un miliardo
di euro l'anno per riparare i danni causati da frane e alluvioni e si colloca al primo posto in Europa per i rischi legati al
dissesto idrogeologico; nel mondo è preceduta solo da Cina, Giappone e America Centro-Meridionale. Come hanno
rilevato i geologi negli ultimi 20 anni, si sono spesi 22 miliardi per riparare i danni causati da frane e alluvioni e negli
ultimi 10 anni si sono verificati almeno 7 eventi all'anno che hanno causato danni gravi e hanno richiesto la dichiarazione
dello stato di emergenza. Secondo gli esperti questa situazione non tiene il confronto con gli stanziamenti destinati alla
prevenzione fatti negli ultimi 20 anni, pari a un terzo delle spese per la riparazione parziale dei danni.
Frane, esondazioni, colate di fango hanno provocato più di 3.600 vittime, con una media di 61 l'anno. In linea di massima,
come sottolinea Tiziana Guida, consulente dell'Ordine dei Geologi del Lazio "in passato gli eventi erano meno frequenti
ma molto più devastanti, mentre in tempi recenti vittime del dissesto idrogeologico se ne registrano purtroppo ogni anno".
Per il presidente dei Geologi del Lazio certamente:"il territorio è malato e continuare a costruire abusivamente significa
aggravare una situazione già critica". Inoltre negli ultimi 50 anni, come fa notare il presidente dei Geologi delle Marche,
Enrico Gennari: "in tutte le Regioni l'urbanizzazione è aumentata in media del 300% e di conseguenza la soglia di
vulnerabilità è aumentata di tre volte", e aggiunge "Ormai nessuno può più dire in buona fede che non sapeva». In totale
l'81,9 dei comuni italiani, vale a dire 6.600 sono ad alta criticità idrogeologica; secondo gli esperti, sarebbero evitabili
frane dalle conseguenze drammatiche come quelle di Sarno, Soverato, Giampilieri, Scaletta Zanclea o Maierato. Come ha
affermato il presidente dei Geologi del Molise, Pierfederico De Pari: "Esiste ancora una differenza troppo marcata tra la
geologia buona, quella dei professionisti e degli studiosi che si pongono i problemi e tentano di risolverli, anche con
qualche divieto, e quella mediocre, fatta di compromessi e mezze verità che non fanno il bene del territorio". In
conclusione del forum sono emerse almeno 5 proposte: destinare alla prevenzione il 10%-20% della cifra stanziata per le
emergenze; stringere un "patto di stabilità territoriale", che preveda una quota fissa del bilancio (circa il 20%) delle
strutture amministrative destinata alla prevenzione; modificare la composizione del Consiglio superiore dei lavori
pubblici, includendo una quota di geologi pari al 25% dei suoi membri (attualmente, hanno rilevato i geologi, dei 102
tecnici che ne fanno parte soltanto uno è un geologo); istituire il "fascicolo del fabbricato", un documento che racconti la
storia di un edificio, e infine promuovere la figura del "geologo di distretto", come l'ha chiamato il presidente dei Geologi
del Veneto, Paolo Spagna.
In occasione del forum, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha inviato un messaggio augurale nel quale ha
rimarcato che l'evento ''rappresenta una importante occasione di riflessione e di confronto su un tema di grande attualita'
per il nostro Paese. Il processo di urbanizzazione e lo sviluppo delle attivita' economiche sono stati realizzati in molte aree
del Paese senza porre la dovuta attenzione alla tutela del territorio, determinando l'aggravarsi di un diffuso dissesto
idrogeologico ed il conseguente verificarsi, sempre piu' frequente, di frane ed eventi alluvionali, con conseguenze
drammatiche per le popolazioni colpite e per l'ambiente, che viene compromesso nei suoi delicati equilibri. E prosegue: "
La sempre piu' evidente fragilita' del territorio impone alle istituzioni, nazionali e locali, ed alla comunita' scientifica un
responsabile impegno per sviluppare la cultura della previsione e della prevenzione, cui va affiancata una costante e
puntuale azione di vigilanza e controllo. In questo contesto, i geologi, per la loro specifica professionalita', sono chiamati
a contribuire all'assunzione da parte sia delle istituzioni pubbliche che dei soggetti privati di scelte atte a salvaguardare il
territorio e le sue risorse''.
La storia degli ultimi 16 anni conta cinque principali catastrofi dovute al dissesto idrogeologico:
Novembre 1994: un'alluvione colpisce l'Italia nord-occidentale e in soli 5 giorni produce danni stimati fra 8 e 13 miliardi
di euro, oltre 10.300 senzatetto nelle regioni colpite dalle alluvioni. I danni maggiori si registrano in Valle d'Aosta
(Aosta), Piemonte (Torino, Asti, Cuneo, Alessandria e Vercelli), Lombardia (Pavia e Varese) e Toscana (Massa Carrara e
Argomento:
CENTRO
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Data:
17-06-2010
Il Giornale della Protezione Civile.it
Forum sul dissesto idrogeologico: oltre l'80% dei comuni italiani è ad alta
criticità
Lucca), vengono colpiti 461 comuni, le vittime sono 68.
5 e 6 Maggio 1998 : nel Salernitano colate rapide di detriti e fango sommergono i comuni di Sarno e Quindici,
provocando 160 vittime e danni per 550 milioni di euro. Sono oltre 43 le frane censite dai geologi impegnati nell'area del
disastro, quasi la metà delle quali si sono verificate solo nel territorio di Sarno. Tutti gli smottamenti, inoltre, hanno
seguito le linee di impluvio naturale dei monti trasportando il materiale a valle con grande forza cinetica, cioé molto più
velocemente di una normale frana, cosa che ha prodotto danni enormi alle strutture edilizie.
Ottobre-novembre 2000: oltre 40.000 persone in Piemonte e Valle d'Aosta vengono evacuate a causa dell'alluvione del
Po; i danni complessivi sono stimati in oltre 5,6 miliardi di euro. Novembre 2002: frane in Lombardia provocano danni a
opere pubbliche, infrastrutture e opera di difesa del suolo per 640 milioni di euro. Ingenti anche i danni alle strutture
private, valutati in 115 milioni di euro. Le frane, oltre ai danni materiali, portano all'evacuazione di intere frazioni o aree
di paesi con pesanti ricadute, di ordine anche psicologico, sulle persone coinvolte.
Agosto 2006: dalla parete nord del corno del Gran Sasso si stacca un costone di roccia provocando un movimento di
30.000 metri cubi di pietre e rocce, per un fronte di 80 metri di larghezza. La nuvola di polvere scesa sull'autostrada A24
Roma-L'Aquila-Teramo riduce la visibilità a zero. Fortunatamente, però, l'evento non provoca danni.
(red.J.G)
Argomento:
CENTRO
Pag.
17
Data:
17-06-2010
Il Giornale della Protezione Civile.it
Maltempo, abbondanti precipitazioni al Nord
Le condizioni meteo hanno determinato l'innalzamento di molti corsi d'acqua
Giovedi 17 Giugno 2010 - Attualità
La perturbazione proveniente dalla Francia meridionale continua a far sentire i propri effetti con temporali anche forti in
particolare al nord del nostro Paese. Il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un ulteriore avviso di avverse
condizioni meteorologiche, prevedendo da oggi, per le prossime 18-24 ore, il persistere di precipitazioni sparse,
prevalentemente a carattere di rovescio o temporale anche di forte intensità su tutte le regioni settentrionali; i fenomeni
potranno essere accompagnati da attività elettrica e anche forti raffiche di vento.
La perturbazione è in atto già da qualche giorno, e ha determinato l'innalzamento dei livelli di molti corsi d'acqua sia
nell'area valdostana che in quella piemontese, in particolare nelle province di Torino e Cuneo. Per le prossime ore sono
previsti ulteriori incrementi dei livelli nel settore occidentale piemontese e lungo l'asta principale del Po, ed è previsto il
superamento della seconda soglia fino alla confluenza con la Dora Baltea (in provincia di Torino). Non si esclude
nemmeno la possibilità che si verifichino alcuni dissesti localizzati ed esondazioni di corsi d'acqua minori anche nel resto
del nord. Queste condizioni meteorologiche fanno mantenere elevato il livello d'attenzione del sistema di protezione civile
locale, così da renderlo in grado di fronteggiare efficacemente eventuali criticità legate al rischio idraulico ed
idrogeologico.
L'ondata di maltempo che ha colpito nelle ultime ore il Piemonte sta lentamente attenuandosi, anche se resta critica la
situazione a Torino, dove i vigili del fuoco sono in stato d'allerta per il rischio esondazione del fiume Dora. Nelle ultime
ore i Vigili del fuoco sono dovuti intervenire per diversi allagamenti, sia nella città di Torino sia in Valsusa. Il colmo della
piena del Po è transitato nella notte proprio a Torino, con livelli superiori alla soglia di attenzione; secondo le previsioni
già dalle prossime ore la situazione dovrebbe tornate progressivamente alla normalità.
Secondo un monitoraggio della Coldiretti, il livello idrometrico del Po è salito di oltre due metri e mezzo in un solo
giorno per effetto delle intense precipitazioni. A Piacenza , questo pomeriggio il livello del fiume è ben oltre la soglia di
sicurezza di tre metri e mezzo fissata per la riapertura del ponte provvisorio. La Coldiretti ha anche stimato milioni di euro
di danni nelle campagne, con i campi coltivati a cereali e ortaggi allagati, semine perse e coltivazioni frutticole colpite
dalla grandine in Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Lombardia: nel cremonese la Coldiretti ha chiesto di avviare le
procedure per la dichiarazione di calamità.
(red - eb)
Argomento:
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Pag.
18
Data:
17-06-2010
Il Messaggero (Pesaro)
Il casello verrà costruito in zona ad alto rischio di esondazione. Ci sono
pericoli per l...
Giovedì 17 Giugno 2010
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«Il casello verrà costruito in zona ad alto rischio di esondazione. Ci sono pericoli per la pubblica incolumità». L'esposto
del comitato di Santa Veneranda-Celletta contro la Porta Sud è stato consegnato ieri mattina in Procura a Pesaro. Un
documento di tre pagine, nel quale si chiede di «avviare un'indagine conoscitiva relativa alla progettazione del secondo
casello autostradale per il quale Società Autostrade ha presentato una bozza di progetto». I firmatari sporgono «formale
esposto contro tutti i responsabili perchè si proceda nei loro confronti per gli eventuali reati che verranno ravvisati». Tra i
potenziali responsabili per il portavoce Sergio Giacomini ci sono «i consiglieri comunali che hanno votato a favore della
Porta Sud. A tutti loro verrà consegnata una copia della denuncia, qualcuno dovrà mettersi la mano sulla coscienza...».
A firmare la notizia di reato non c'è solo il movimento civico rappresentato da Giacomini, ma anche altri singoli cittadini
tra i quali spuntano esponenti politici: il segretario comunale di Rifondazione Comunista, Alessandro Panaroni, l'altro
membro del Prc, Giovanni Del Monte e il rappresentante dell'area Verdi e ambientalista, Luigi Tagliolini. Tra i motivi per
i quali si chiede alla Procura di avviare un'indagine, c'è il fatto che «la località entro cui è prevista la realizzazione del
casello si trova in zona a rischio esondazione del Genica dal Pai dell'Autorità di Bacino Regionale. Il piano di mitigazione
prevede la realizzazione di una cassa di espansione, sulla quale ora dovrebbe essere costruito il casello, che si pone in
rapporto di stretta dipendenza con le possibilità di sviluppo urbanistico ed edilizio della zona». Da qui i firmatari
avanzano «ipotesi di pericolo alla pubblica incolumità», che si allarga anche «alla progettazione in piena semicurva, in
discesa e all'ingresso di un cavalcavia, con evidente violazione delle norme di sicurezza previste dal Decreto ministeriale
del 19 aprile 2006».
T.D. RIPRODUZIONE RISERVATA
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19
Data:
17-06-2010
Il Messaggero (Umbria)
ROMA Dietro l'appartamento in via Giulia affittato nel 2003 al capo della
Protezione civile sp...
Giovedì 17 Giugno 2010
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ROMA Dietro l'appartamento in via Giulia affittato nel 2003 al capo della Protezione civile spunta la mediazione del
cardinale Crescenzio Sepe. Sarebbe stato proprio l'arcivescovo di Napoli, a lungo al vertice di Propaganda Fide, a
indirizzare Guido Bertolaso al professor Francesco Silvano, che gli consegnò le chiavi della casa nel centro di Roma. A
raccontarlo è stato lo stesso Bertolaso ai pm di Perugia. Intanto, sugli appalti del G8 anche la procura di San Marino ha
aperto un'inchiesta, mentre dall'Aquila l'imprenditore Ettore Barattelli racconta il motivo della visita a Palazzo Chigi dei
rappresentanti del consorzio Federico Secondo: «Volevamo solo presentarci, non abbiamo goduto di alcun favoritismo».
Argomento:
CENTRO
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20
Data:
17-06-2010
Il Messaggero (Umbria)
E' la squadra mobile a indagare sul grave episodio di teppismo compiuto
nella scuola elementare...
Giovedì 17 Giugno 2010
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E' la squadra mobile a indagare sul grave episodio di teppismo compiuto nella scuola elementare Teofoli di
Campomicciolo.
Al vaglio degli inquirenti ci sono i rilievi fatti dalla scientifica e dai vigili del fuoco. Ma anche le prime testimonianze
raccolte dopo il principio d'incendio e i danneggiamenti fatti nella scuola.
Un episodio inquietante se verranno confermate le prime ipotesi. Che attribuirebbero il grave gesto a due bambini di dieci,
undici anni, forse alunni della stessa scuola presa di mira l'altro ieri. A dare l'allarme è stata una donna che abita vicino
alla Teofoli e che ha visto scappare via due bambini.
«Chi ha compiuto questo gesto - dice il dirigente scolastico, Claudio Guerrini - conosce bene la struttura. E sa che c'è una
finestra difettosa, che da mesi non chiude bene».
I vandali sono entrati proprio da quella finestra. Poi hanno dato fuoco ai cartelloni appesi alle pareti, frutto del lavoro dei
bambini della Teofoli, hanno svuotato tre estintori e scritto frasi offensive sulle porte della aule.
Un atto grave, che era stato preannunciato anche da una scritta sulla lavagna che ipotizzava un incendio alla Teofoli. La
polizia sentirà tutte le persone in grado di dare elementi utili alla delicata indagine.
N.Gig.
RIPRODUZIONE RISERVATA
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CENTRO
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21
Data:
17-06-2010
La Nazione (Firenze)
«La casa di Roma grazie al cardinale Sepe»
PRIMO PIANO pag. 9
Bertolaso ai pm di Perugia: mi mise in contatto con un uomo della Congregazione
di ERIKA PONTINI PERUGIA A METTERE a disposizione di Guido Bertolaso la casa di via Giulia a Roma sarebbe
stato il cardinale Crescenzio Sepe, ora vescovo di Napoli, ma in passato Prefetto della Congregazione per
l'Evangelizzazione dei Popoli di Propaganda Fide e prima ancora regista' del Giubileo sul fronte ecclesiastico (per quello
statale fu Angelo Balducci). Fu lui infatti secondo quanto ha riferito il capo della Protezione civile ai pm Sergio Sottani e
Alessia Tavarnesi a farlo contattare dal professor Francesco Silvano che gli consegnò una busta con dentro le chiavi
dell'abitazione romana nel mirino della procura perugina. Perché, secondo l'architetto Angelo Zampolini l'affitto di 1.500
euro al mese per quella casa lo pagò lui, in contanti, per conto del solito costruttore della cricca', Diego Anemone.
«Nessun affitto, era un favore che mi facevano», ha risposto sostanzialmente alla domanda sul perché non avesse
corrisposto comunque il canone all'amico'. Bertolaso, difeso dagli avvocati Filippo Dinacci e Giovanni Dean, ha spiegato
che vicende personali lo costrinsero nel 2003 a cercare un alloggio. Inizialmente il cardinale lo fece ospitare dal Collegio
universitario di Propaganda Fide a Roma, ma dopo due mesi lo mise in contatto con Silvano, collaboratore della
Congregazione. Il sottosegretario, ora indagato con l'accusa di corruzione, ha inoltre detto di aver pagato lui le bollette
dell'appartamento che erano intestate ad un uomo, il cui nome è quello del proprietario precedente dell'appartamento: non
quel Raffaele Curi che ha confermato la versione di Zampolini, l'«uomo-pagatore» di Anemone, sostenendo di aver
saputo che ci abitava Bertolaso, ma di non averlo mai visto. IL CAPO della Protezione civile ha inoltre aggiunto di aver
abitato in via Giulia per un paio di mesi e poi di aver tenuto comunque l'appartamento gratuito fino alla fine del 2005.
«Non ricordo esattamente, ma più o meno fino a quando il cardinale non venne nominato vescovo a Napoli». Nel maggio
2006. La procura dovrà ora verificare quanto sostenuto dal sottosegretario, sentendo i personaggi tirati in ballo dallo
stesso Bertolaso che ha anche fornito agli inquirenti le fotografie di un vecchio rudere risistemato a Positano: «E' della
mia famiglia da sessant'anni, quale villa con piscina?». Quanto alla collaborazione della moglie, l'architetto Gloria
Piermarini, con il Salaria Sport Village di Anemone impegno terminato anzitempo perché il centro poteva essere inserito
tra quelli per i Mondiali di nuoto i pm gli hanno contestato di non essersi posto gli stessi problemi di opportunità per il
cognato, incaricato dei lavori alla Maddalena. «Non lo pagava alcuna società privata ma direttamente la Ferratella».
Quanto agli appalti Bertolaso ha ribadito di non essersene mai occupato, «ci pensava Balducci». Il sottosegretario
indicava cosa c'era da fare e poi i funzionari gestivano le gare. Solo quando i costi per la Maddalena lievitarono, Bertolaso
li bloccò e sostituì Fabio De Santis (che aveva preso il posto di Balducci) con Gian Michele Calvi nel novembre 2008.
ACCERTAMENTI ai funzionari della Banca d'Italia sono stati commissionati dai pm anche sui conti di Bertolaso, mentre
dopo le rogatorie a San Marino e in Lussemburgo per Balducci, Anemone e altri indagati, arriva dal Titano la notizia
dell'apertura di un'indagine sulla cricca'. Il giudice Rita Vannucci, reduce da un incontro con i pm perugini, ha aperto un
fascicolo penale su alcune operazioni sospette di cui c'è traccia nei conti bancari. L'ipotesi di reato è quella di riciclaggio
di denaro sporco. Intanto, oggi in aula a Firenze si scioglierà il nodo della competenza sul processo per l'appalto alla
Scuola dei marescialli, dopo che la Cassazione ha deciso per l'invio degli atti a Roma che ha già aperto un fascicolo.
Image: 20100617/foto/506.jpg
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CENTRO
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22
Data:
17-06-2010
La Nazione (Firenze)
Villa Guicciardini, ordinata la bonifica
FIRENZE METROPOLI pag. 17
A carico della proprietà l'eliminazione dell'amianto accumulato
L'incendio del 3 maggio scorso
di FRANCO CALAMASSI DOVRÀ ESSERE bonificato dall'amianto, e spetterà ai proprietari dei terreni eseguire la
bonifica assumendosene tutti gli oneri finanziari, l'area verde coltivata e il giardino storico di villa Guicciardini, in via
Gramsci a Sesto Fiorentino. Questo il senso di una ordinanza emessa nei giorni scorsi dal Comune di Sesto Fiorentino a
seguito della relazione tecnica eseguita dai tecnici dell'Arpat. A darne comunicazione proprio gli uffici territoriali
dell'Arpat. La scoperta della presenza di materiali contenenti amianto è stata fatta a seguito dell'incendio che si è
sviluppato nell'area esterna alla Villa Guicciardini i primi dello scorso mese di maggio. A seguito del rogo, che creò non
poche apprensioni in un primo momento, sul posto sono intervenuti i tecnici dell'Agenzia regionale per l'ambiente che
hanno eseguito rilievi e analisi. Il materiale contenente l'amianto era accumulato in notevoli quantità in alcune baracche
nei pressi dell'area andata a fuoco. Orà dovrà essere raccolto e asportate seguendo tutte le precauzioni affinché le fibre
d'amianto non possano disperdersi nell'ambiente. Rassicurazioni arrivano anche sulle conseguenze che via sia stato un
inquinamento dell'aria a seguito della grossa colonna di denso fumo che si è alzata sulla zona a seguito del rogo. La
questione dell'incendio che si era sviluppato nell'area della villa Guicciardini era approdata anche in consiglio provinciale
e sulla vicenda i consiglieri di Rifondazione Comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi avevano presentato una
interrogazione proprio per sapere l'entità dei rischi legati alla presenza di amianto. Image: 20100617/foto/184.jpg
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CENTRO
Pag.
23
Data:
18-06-2010
La Nazione (Firenze)
Cade un abete di 13 metri, anziani feriti Paura in piazza Puccini: auto
distrutte
PRIMO PIANO FIRENZE pag. 2
Raffiche di vento e grandine dalla zona ovest fino a Fiesole: danni e caos
PAURA Il grosso albero caduto in piazza Puccini ha danneggiato due auto in sosta Foto Pressphoto Sotto la tromba d'aria
Foto Michela Tonelli
di LISA CIARDI ALBERI caduti, sottopassi allagati, pedoni e scooteristi feriti e più di 200 richieste d'intervento ai vigili
del fuoco. Mattinata d'inferno ieri, quando una tromba d'aria si è scatenata nella periferia occidentale di Firenze, per poi
abbattersi con violenza all'Isolotto, in piazza Puccini, a Rifredi e in tutta la città, fino a lambire Fiesole. Quando la
violenza del vento ha raggiunto il culmine, intorno alle 13, uno degli episodi più gravi è stato registrato in via Galliano,
dove si è abbattuto al suolo un abete di oltre 13 metri di un giardino privato. L'albero ha investito due anziani coniugi,
Vito Guglielmi e Iolanda Zazzeri, di 81 e 85 anni, che sono rimasti letteralmente imprigionati fra i rami mentre
percorrevano il giardino per entrare in casa. Sono stati subito soccorsi e portati in ospedale con lesioni e contusioni e, nel
caso della donna, anche con un trauma cranico che ha reso necessario il ricovero. Altre quattro famiglie sono rimaste
bloccate in casa alcune ore a causa dell'albero, che impediva loro di aprire le porte e che ha tranciato anche i cavi Enel.
Brutto incidente alle Cascine, dove un ramo ha colpito uno scooterista in transito. Anche lui è rimasto ferito, per fortuna
in maniera non grave. La grandinata, con chicchi di dimensioni anomale, e il vento fortissimo, hanno spinto la polizia
municipale a chiudere completamente il parco delle Cascine, vietandolo ad auto e pedoni. Rami sulla carreggiata anche
lungo la rampa d'accesso al ponte all'Indiano, lato Scandicci. In piazza Puccini la tromba d'aria ha fatto cadere anche
diversi pannelli di un sottotetto, ma soprattutto un grosso albero è caduto su due auto in sosta danneggiandole. In pochi
minuti, la centrale dei vigili del fuoco ha ricevuto oltre 200 chiamate che hanno reso necessario l'intervento di alcune
squadre di supporto da altre province, oltre all'attivazione della sala operativa provinciale della Protezione civile. A causa
del black out che ha colpito varie zone della città, cinque ascensori sono rimasti bloccati contemporaneamente,
imprigionando i loro ospiti e rendendo necessario l'intervento di altrettante squadre di pompieri. Problemi anche alle linee
telefoniche e a internet, mentre il traffico si è paralizzato durante la grandinata per poi riprendere a scorrere molto
lentamente. Ad aggravare la situazione i tanti sottopassi parzialmente o totalmente allegati: intorno alla Fortezza, in
piazza Paolo Uccello, sotto il ponte all'Indiano e in via Circondaria. Proprio in questa zona, forse anche a causa dei tanti
cantieri Tav, i danni sono stati innumerevoli, fra pannelli divelti e finiti in mezzo alla carreggiata, cartelli portati via del
vento e tratti di strada invasi dall'acqua. La tromba d'aria non ha risparmiato Ugnano, Mantignano, Ponte a Greve e
Sollicciano dove sono stati colpiti circa 50 ettari di campi coltivati a pomodori, lattughe, cavoli, prezzemolo, zucchine, e
patate. Secondo i tecnici della Cooperativa Agricola Legnaia, che hanno ricevuto segnalazioni dalle aziende agricole, il
danno è di alcune decine di migliaia di euro. Image: 20100618/foto/21.jpg
Argomento:
CENTRO
Pag.
24
Data:
18-06-2010
La Nazione (Firenze)
Scossa sismica, nessun danno Epicentro localizzato nel Mugello
MUGELLO pag. 33
terremoto
ALLE ORE 2,23 della notte tra mercoledì e giovedì è stata registrata una scossa sismica con l'intensità di magnitudo 2.1
con epicentro localizzato nella zona del Mugello. «Nel territorio della Provincia di Firenze spiega una nota di Palazzo
Medici Riccardi sono risultati interessati i comuni di Barberino di Mugello, San Piero a Sieve, Scarperia, Borgo San
Lorenzo, Firenzuola e Vaglia. Tuttavia l'evento è stato percepito in minima parte dalla popolazione e non ha recato danni.
La Sala Operativa di Protezione Civile sta monitorando costantemente la situazione».
Argomento:
CENTRO
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25
Data:
La Nazione (Firenze)
18-06-2010
«Via Giulia? Mai sentito parlare del cardinale Sepe»
CRONACHE pag. 14
LA CASA DI BERTOLASO IL PROPRIETARIO DELL'APPARTAMENTO SMENTISCE IL CAPO DELLA
PROTEZIONE CIVILE
PERUGIA NO al commissariamento e blocco parziale per otto mesi della contrattazione con la pubblica amministrazione:
le società Anemone costruzioni', Tecnocos', Redim 2002' e Appalti lavori progetti internazionale' potranno lavorare con
gli enti pubblici ma solo attraverso gare pubbliche e non attraverso trattative private. Il giudice Massimo Ricciarelli, lo
stesso che si era pronunciato per l'incompetenza della procura di Perugia a trattare la seconda tranche dell'inchiesta Grandi
eventi', non ha accolto la richiesta dei pm Sergio Sottani e Alessia Tavernesi di commissariare sei società: quattro di
costruzione e due sportive, tra cui il Salaria sport village. Per queste ultime due, che facevano parte di una richiesta
autonoma, il giudice non ha ancora sciolto la riserva. Le imprese del gruppo di Diego Anemone, il costruttore della cricca'
che avrebbe elargito denaro e favori ai funzionari pubblici in cambio di appalti, restano in piedi. E, secondo i difensori, il
rischio economico e manageriale prospettato dalla richiesta della procura sembra superato. Perché i contratti potranno
essere onorati e il divieto posto dal giudice si limita ad alcuni tipi di contrattazione con la pubblica amministrazione.
NELL'ISTANZA i magistrati avevano rilevato come nessun strumento di prevenzione risultava adottato all'interno delle
società proprio per evitare gli illeciti contestati al costruttore e alle aziende. Gli avvocati Gianluca Riitano, Giovanni
Aricò e Claudio Cimato avevano poi depositato i modelli organizzativi, già operativi, «con una dettagliata mappatura
delle attività a rischio-reato» e l'istituzione di un organismo di vigilanza. Intanto a Firenze non è concluso il tira e molla
sul trasferimento degli atti dell'inchiesta sull'appalto della Scuola dei Marescialli. Al processo ad Angelo Balducci, Guido
Cerruti e Fabio De Santis, ieri la prima sezione penale del tribunale ha infatti deciso di non decidere. Il processo è stato
rinviato al 6 luglio in attesa delle motivazioni con cui il 10 giugno la Cassazione si è pronunciata sul trasferimento della
competenza territoriale da Firenze a Roma. Ha così spiegato la presidente Emma Boncompagni che il provvedimento,
«seppure adottato nell'ambito del procedimento incidentale» relativo alle misure cautelari, «potrebbe avere effetti sul
giudizio di merito». Per l'accusa schierata in aula al gran completo con tutti e tre pm titolari dell'indagine e anche col
procuratore capo Giuseppe Quattrocchi si tratta di «una decisione ragionevole, bisogna aspettare le motivazioni della
Cassazione». Della stessa opinione i difensori. PER UNO dei legali di Fabio De Santis «quella dei giudici è stata una
dimostrazione di buon senso». Per uno dei difensori di Angelo Balducci, si è trattato anche «di un anticipo della decisione
che non potrà essere diversa dal trasferimento degli atti a Roma». Un altro legale di De Santis ha però ricordato che «ci
sono ancora delle persone in carcere». Carcere, peraltro, nuovamente confermato per Balducci e De Santis nell'ordinanza
depositata ieri dal tribunale del Riesame di Firenze. Interessanti le motivazioni contenute nell'atto, che sottolineano «uno
stile di vita antigiuridico esteso anche ai familiari». In particolare le mogli, «ben inserite nel sistema di cui conoscono i
dettagli e di cui si avvantaggiano in modi palese, anche se in ruoli non penalmente rilevanti». Se comunque la procura di
Roma non chiederà una nuova misura cautelare entro il 29 giugno, le porte del carcere si spalancheranno per tutti. Erika
Pontini e Gigi Paoli Image: 20100618/foto/764.jpg
Argomento:
CENTRO
Pag.
26
Data:
18-06-2010
La Nazione (Lucca)
Un nuovo sistema di allerta contro
PRIMO PIANO LUCCA pag. 4
Autorità di bacino e Centro funzionale piogge uniscono le forze per evitare
IL TIMORE Una nuova piena del Serchio potrebbe creare danni notevoli agli argini che non sono stati ancora
completamente rinforzati
di PAOLO MANDOLI SCATTA una specifica procedura di allertamento del sistema di protezione civile per le zone del
basso Serchio più esposte al rischio alluvione. Un sistema che tiene conto dei particolari livelli di criticità idraulica
determinati dalle attuali condizioni degli argini a seguito dell'evento alluvionale del Natale scorso. A darne notizia è il
segretario dell'Autorità di bacino del Serchio, Raffaello Nardi. «Con l'ordinanza numero 15 del presidente della Giunta
regionale sono state approvate le disposizioni temporanee per l'allertamento e l'organizzazione del sistema regionale di
Protezione civile relativamente ad eventi di piena che interessano il basso Serchio. In particolare spiega il professor Nardi
al fine di garantire una valutazione tecnica coordinata per il monitoraggio degli eventi di piena che interessano il sistema
arginale del basso Serchio, di supporto alle attività di protezione civile connesse, è prevista la possibilità di riunire
un'apposita struttura di coordinamento denominata "unità tecnica di valutazione". Tale struttura ha carattere di
temporaneità ed è composta dai responsabili di alcune strutture quali il Centro funzionale regionale, l'Autorità di bacino
del fiume Serchio, il settore "sistema regionale di protezione civile" della Regione Toscana. A tale struttura di
coordinamento è invitato a partecipare anche un rappresentante della società "Enel produzione" e "Enel Green Power" al
fine di garantire un continuo scambio informativo con il gestore del sistema degli invasi a monte del tratto fluviale
interessato. I componenti dell'unità tecnica di valutazione sono convocati telefonicamente dal responsabile del Centro
funzionale regionale al verificarsi di condizioni idrologiche e meteorologiche tali da far ritenere possibile il superamento
dei livelli di criticità di riferimento oggetto della procedura di allertamento specifico per il sistema arginale del basso
Serchio». L'ATTIVAZIONE dell'unità tecnica di valutazione è comunicata dal responsabile del Centro funzionale
regionale anche al centro situazioni delle Province di Lucca e di Pisa. Tale struttura tecnica è convocata, salvo diverse
esigenze contingenti, presso la sede operativa del Centro funzionale regionale a Pisa. L'unità tecnica di valutazione avrà il
compito di provvedere al monitoraggio strumentale, all'eventuale integrazione del monitoraggio strumentale con le
informazioni provenienti dai servizi di sorveglianza idraulica e dagli altri soggetti; all'elaborazione di scenari previsionali;
al raccordo informativo con le Province interessate per l'attivazione degli stati di operatività. Ai lavori dell'unità tecnica di
valutazione potranno assistere anche i rappresentanti delle Province e dei Comuni interessati. AL RICEVIMENTO
dell'avviso di criticità la sala operativa unificata permanente regionale adotterà lo stato di allerta specifico per il sistema
arginale del basso Serchio. E' stato definito già un fac simile dell'adozione dello stato di allerta specifico per il sistema
arginale del basso Serchio che riporta l'avviso di criticità specifico, richiamando per quanto attiene i fenomeni attesi e
corrispondenti al livello di criticità adottato e le attività da intraprendere le varie disposizioni che si trasformano in
adempimenti per la Regione, le due Province interessate, i vari Comuni esposti al rischio, gli altri enti pubblici quali la
Prefettura, il Dipartimento di Protezione civile, la Direzione regionale dei Vigili del fuoco, il Comando regionale del
Corpo forestale, l'Autorità di bacino del Serchio, l'Enel, le società autostradali, l'Anas compartimento di Firenze, la Rete
ferroviaria italiana, Telecom, Snam e le centrali del 118. Image: 20100618/foto/4933.jpg
Argomento:
CENTRO
Pag.
27
Data:
La Nazione (Massa - Carrara)
18-06-2010
Piante pericolanti al monte «Servono interventi seri»
CRONACA CARRARA pag. 13
La consigliera Elena Musetti sollecita il Comune
DISAGI I nubifragi di questi giorni hanno provocato cadute di alberi sulle strade dei paesi a monte. L'allarme della
consigliera del Pdl Elena Musetti
CARRARA UN ALBERO CADUTO a Codena, piccole frane al monte, soprattutto ai Ponti di Vara. Non cessa il
maltempo sul nostro territorio che anche nelle ultime ore ha provocato danni e disagi. In particolare nelle zone montane
dove le squadre dei vigili urbani e dei vigili del fuoco sono state impegnate nel taglio e nella rimozione di grossi tronchi e
rami di piante pericolanti. Sull'argomento interviene la consigliera del Pdl della Circoscrizione Monti, Elena Musetti, che
in una nota lancia l'allarme sul pericolo causato dalle piante che non vengono adeguatamente mantenute e curate. «LA
FORTE pioggia di questi giorni scrive Musetti avvenuta nel periodo di massima vegetazione preoccupa sempre più per i
rischi che i rami causano agli automobilisti e ai passanti che percorrono le strade di collegamento dei paesi a monte.
L'incombente minaccia degli alberi ad alto fusto presenti al limite delle carreggiate, appesantiti dalle chiome e inclinati
pericolosamente, provoca il rischio di rovinose cadute come già si è verificato più volte in passato. Il totale abbandono e
la mancanza di manutenzione dei terreni boschivi ai margine delle strade è senza dubbio la principale causa di questo
problema. Non è più tollerabile prosegue il documento dover vivere quotidianamente con questa spada di Damocle sulla
testa e assistere impotenti a questa situazione di degrado ambientale. Non dobbiamo dimenticare che le strade a a monte
sono anche la via di accesso ai bacini marmiferi visitati ogni anno da migliaia di turisti e non sono certo un bel biglietto da
visita per il nostro territorio. Rivolgo il mio allarme all'amministrazione comunale affinché adotti tutte le precauzioni e gli
accorgimenti per evitare pericoli e per garantire l'incolumità dei cittadini ripristinando lo stato di sicurezza della
circolazione stradale. Mi auguro che non si aspetti una tragedia per intervenire». Nel suo documento Musetti ringrazia la
Protezione civile che in seguito alle sue sollecitazioni ha effettuato interventi che «purtroppo sono stati sospesi a causa
della mancanza di fondi». Image: 20100618/foto/6043.jpg
Argomento:
CENTRO
Pag.
28
Data:
17-06-2010
La Nazione (Pistoia)
Nespolo e Chiodo ancora sott'acqua
CRONACA PISTOIA pag. 7
MALTEMPO NON HA FUNZIONATO LA CASSA DI ESPANSIONE A «PANORAMA»
ALLAGAMENTI Nuovi problemi nelle frazioni di campagna
ANCORA una volta sott'acqua Nespolo e Chiodo. Proprio come poche settimane fa, l'acquazzone di martedì sera ha fatto
straripare i fossi, costringendo i residenti a darsi da fare per evitare l'allagamento delle case. Come spiega il responsabile
della protezione civile del Comune Angelo Biagini, sembrano essere almeno tre le cause degli straripamenti dei piccoli
fossetti che costeggiano le strade della zona. Prima fra tutte, il mancato funzionamento della cassa di espansione realizzata
nei pressi dell'ipermercato Panorama circa 3 anni fa. Dopo aver funzionato per tutto l'inverno, martedì la cassa non è
riuscita a contenere la pioggia. Per capirne le ragioni, l'ufficio della protezione civile del Comune si è già attivato. La
seconda causa degli straripamenti starebbe invece nelle tubazioni di acqua, gas ed elettricità che tagliano il fosso
Acqualunga. In alcuni casi si tratterebbe di installazioni abusive che ostacolando il normale deflusso dell'acqua, portano
agli straripamenti. Ma il fosso, e questa è la terza causa, non sarebbe riuscito a trattenere le piogge anche a causa dell'erba
secca tagliata nei giorni scorsi dal Consorzio Ombrone e lasciata nell'alveo. SUL PROBLEMA degli allagamenti nelle
campagne, tuonano il consigliere comunale del Pd Giuliano Guiducci e il consigliere circoscrizionale Renato Pani,
chiedendo di chiarire il prima possibile cause e responsabilità. Image: 20100617/foto/4738.jpg
Argomento:
CENTRO
Pag.
29
Data:
17-06-2010
La Nazione (Umbria)
«Volontari in campo per combattere il degrado»
PRIMO PIANO TERNI pag. 21
PROGETTO L'IDEA DELLA CIRCOSCRIZIONE NORD
TERNI «VOGLIAMO evitare che i comportamenti sbagliati di pochi ingenerino diffidenza». A sostenerlo è Francesca
Malafoglia (nel tondo), presidente della Circoscrizione Nord che ha dato vita a un progetto di controllo del territorio.
L'obiettivo è mettere un freno agli «incivili» a chi, insomma, si disinteressa delle regole della buona educazione. «Tutto
nasce spiega Malafoglia da una serie di rimostranze che sono arrivate in Circoscrizione: i cittadini lamentavano sporcizia,
in particolare nei parchi e nelle aree dedicate ai bambini, e una cattiva conduzione dei cani». Ovvero: escrementi lasciati
per strada o in bella vista nelle zone verdi e rifiuti abbandonati un po' dove capita. Una situazione che creava malumori e
che portava molti a fare di tutta l'erba un fascio'. «ECCO, proprio da questa considerazione è partita la nostra idea di
avviare il progetto continua la presidente della Nord : riteniamo che un controllo preventivo possa garantire una situazione
migliore e, così, placare gli animi». Così quindici volontari dell'associazione Cers (che si occupa da anni di protezione
civile) saranno in giro per quattro volte alla settimana e controlleranno il territorio: «I volontari invitano chi adotta
comportamenti sbagliati a rivedere il proprio modo di fare: speriamo che sia sufficiente solo la presenza e che, al più
presto, i nostri obiettivi siano raggiunti». Se la presenza non dovesse bastare, comunque, gli addetti dell'associazione Cers
potranno anche fare delle multe: «Sì, solo per quanto riguarda i rifiuti, le discariche abusive e la conduzione dei cani.
Nient'altro. Speriamo, però, che non sarà necessario arrivare a tanto e che quei comportamenti sbagliati siano rivisti, pian
piano, dagli stessi cittadini». Il progetto è sperimentale e, per ora, la sua durata è di un anno: è già stato avviato e, a quanto
pare, sta già dando ottimi frutti. Per l'associazione è previsto solo un rimborso spese (si tratta di volontari) di 2.500 euro.
GLI ADDETTI saranno presenti sia in centro che in periferia: «Le prime proteste che ci sono arrivate erano relative al
parco delle Terre Arnolfe, ma poi via via hanno interessato un po' tutto il territorio di nostra competenza. Quello che in
particolare disturba i cittadini e che crea maggiori disiagi sono i rifiuti spiega la presidente Malafoglia : la città sporca è
vissuta male, giustamente. Ed è per questo che, con un investimento minimo, abbiamo deciso di intervenire e di fare
quello che ci era possibile». Ora gli educatori' sono in strada: attenzione, quindi, a non gettare cartacce in terra e
assicuratevi di mettere il sacchetto dei rifiuti nell'apposito contenitore. Altrimenti, vi potrebbe capitare di essere ripresi'.
Argomento:
CENTRO
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30
Data:
17-06-2010
PrimaDaNoi.it
Rifiuti, un impianto di compostaggio per la provincia di Pescara
CRONACA - Pescara
PESCARA. Convocato dall'assessore alla Protezione Civile e Ambiente, Daniela Stati un incontro per discutere le
proposte per un impianto di trattamento delle frazioni organiche derivanti dalle raccolte differenziate.
All'incontro hanno partecipato, inoltre, l'assessore provinciale al ramo, Mario Lattanzio, i rappresentanti dei 2 Consorzi
intercomunali: Ambiente SpA (Sfamurri) ed Azienda Ecologica Pescarese (Crivelli), i sindaci dei Comuni di Pescara e
Pianella in rappresentanza degli Enti locali.
«E' necessario - ha dichiarato l'assessore Stati - che i Comuni della Provincia di Pescara abbiano a disposizione un
impianto di compostaggio che da anni doveva essere realizzato».
Entro il mese di luglio un tavolo tecnico, che è stato insediato nella riunione di oggi, con la partecipazione degli Enti
interessati, dovrà prospettare una soluzione definitiva, individuando il soggetto attuatore, un sito, la tecnologia, e tutti i
dettagli. Un accordo di programma da sottoscrivere sancirà le azioni e gli interventi da portare avanti.
La previsione di un impianto di compostaggio è prevista dalla Pianificazione Provinciale e la sua realizzazione «è
necessaria», ha sottolineato Stati, «ancor più alla luce dell'aumento dei flussi di rifiuti organici intercettati con
l'attivazione dei servizi di raccolta differenziata secondo modelli domiciliari cosiddetti "porta a porta"». Attualmente,
infatti, tutti i Comuni della Provincia di Pescara che hanno attivato servizi di RD delle frazioni organiche, sono costretti a
rivolgersi ad impianti extraterritoriali con la conseguenza di dover sopportare maggiori oneri per i servizi di RD da
garantire, non raccogliendo gli auspicati benefici, anche economici.
«Sul tema delle frazioni organiche - conclude l'assessore Stati - la Regione sta facendo grandi sforzi organizzativi
sostenendo con risorse di bilancio la riorganizzazione dei servizi di raccolta differenziata, non può quindi essere
vanificato questo sforzo per la mancanza o insufficienza di impianti dedicati al trattamento di queste frazioni riciclabili di
rifiuti che costituiscono il 30-40 per cento dei rifiuti urbani che si producono».
I presenti alla riunione hanno condiviso il metodo e la finalità delle proposte.
Il tavolo tecnico è stato già convocato per giovedì prossimo, alle ore 9.00, nella sede della Provincia di Pescara, a cui, per
le competenze sulla pianificazione impiantistica, è stato dato l'incarico di coordinare i lavori dello stesso.
17/06/2010 16.39
Argomento:
CENTRO
Pag.
31
Data:
17-06-2010
Il Resto del Carlino (Bologna)
Salvato dal fiuto di Scheggia
VETRINA CASALECCHIO pag. 22
Cane dei vigili trova pensionato disperso da un giorno e una notte
CASALECCHIO DOPO UN GIORNO ed una notte di ricerche la polizia municipale di Casalecchio nel tardo pomeriggio
di ieri ha ritrovato, vivo e in discrete condizioni di salute, il settantenne che era uscito di casa per una passeggiata al parco
Talon dalla quale però non era più rientrato. L'uomo, un insegnante a riposo che vive con la moglie nei pressi della chiesa
di San Martino, deve il suo ritrovamento al fiuto di due agenti ausiliari molto speciali: Athena e Scheggia, pastori belgi a
pelo corto, addestrati con passione e competenza da agenti della polizia municipale di Casalecchio. Gli stessi vigili che da
ieri mattina, insieme ad altri corpi di professionisti e volontari, hanno setacciato in lungo ed in largo tutta la zona che si
estende fra il corso del fiume Reno e la collina sovrastante, dal colle della Guardia e in direzione dei Prati di Mugnano.
L'allarme è stato diramato già nella notte fra martedì e mercoledì, quando madre e figlio hanno realizzato che il loro
congiunto, afflitto da frequenti vuoti di memoria, non era rientrato dalla consueta passeggiata pomeridiana. Afflitto da una
malattia degenerativa, e dipendente dall'assunzione di farmaci, l'uomo era uscito per la consueta passeggiata poco dopo le
18 in calzoni corti ed una maglietta a mezze maniche. Forse sorpreso da una raffica di violenti temporali che hanno
infierito in zona fino a notte inoltrata, l'ex insegnante ha probabilmente risalito la via Panoramica e si è addentrato nella
zona meridionale del parco, fin oltre la località Cà Bianca perdendo l'orientamento. Il buio, il freddo, la pioggia e i sentieri
resi scivolosi dal fango hanno probabilmente causato la sua caduta in un versante calanchivo profondo alcune decine di
metri. In quel punto lo hanno scovato Athena e Scheggia, intorno alle 16,30 di ieri, dopo ore di infruttuosa ricerca svolta
dai vigili del fuoco, dalla Protezione civile, dal corpo volontario degli Alpini, ai quali si sono aggiunti uomini e cani del
circolo attività cinofile Otesia. L'UOMO disperso era bloccato e impedito in ogni movimento sul fondo di un calanco.
Tanto che per riportarlo sul sentiero è stato necessario l'intervento dell'elicottero e degli uomini del soccorso alpino Emilia
Romagna di Pavullo, che si sono calati col verricello fino al punto del ritrovamento, lo hanno poi posto sulla barella e
sollevato fino alla piazzola più vicina dove i sanitari hanno prestato le prime cure. Nella caduta l'uomo ha riportato lesioni
e contusioni di entità e gravità che valuteranno i sanitari del Pronto Soccorso dell'Ospedale di Bologna dove è stato
condotto subito dopo. Gabriele Mignardi
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32
Data:
17-06-2010
Il Resto del Carlino (Bologna)
Bologna in campo per l'Abruzzo
BOLOGNA CRONACA pag. 16
SOLIDARIETÀ CENA AL ROYAL CARLTON PER LA BASILICA DI COLLEMAGGIO
OSPITE VIP L'attore Alessio Di Clemente sarà al Royal Carlton
BOLOGNA in campo per l'Abruzzo del dopo terremoto e della rinascita. Tutto in una serata di beneficenza per il restauro
della Cappella dell'Abate, all'interno della meravigliosa Basilica di Collemaggio all'Aquila. Un monumento gravemente
danneggiato dal sisma e caro agli abruzzesi nella stessa misura in cui lo è San Petronio per i bolognesi. La cena, che
servirà per la raccolta fondi, è in programma questa sera all'Hotel Royal Carlton e vedrà la partecipazione di numerose
autorità della Regione Abruzzo e dell'Emilia Romagna. In occasione dell'evento, a cui prenderà parte anche l'attore
Alessio Di Clemente, sarà possibile visitare una mostra sui beni culturali del capoluogo abruzzese nel dopo terremoto
contribuendo poi a ricostruire un monumento della fede e dell'arte di cui si fa ambasciatrice la splendida pubblicazione di
Enzo Altorio Memento Aquila, cuore e impegno di 99 straordinari amici dell'Abruzzo', edito da Legenda. Un prezioso
testo rilegato in seta dove sono presenti più di 1.200 fotografie di quella meravigliosa terra che è l'Abruzzo. Una terra che
ha subito una ferita profonda che lentamente va a rimarginarsi. L'INIZIATIVA di solidarietà «Memento Aquila» è stata
recentemente presentata a Palazzo Chigi grazie all'impegno del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta
che l'ha promossa a tutto campo. Per partecipare alla serata è necessario prenotare allo 02-66115408. Ultimi inviti a
disposizione. Image: 20100617/foto/1863.jpg
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33
Data:
17-06-2010
Il Resto del Carlino (Fermo)
MONTEGRANARO, SABATO ESERCITAZIONE DI EVACUAZIONE
FERMANO pag. 12
SABATO (dalle ore 9), nel centro storico di Montegranaro, si terrà una esercitazione organizzata dalla locale protezione
civile durante la quale si effettuerà una prova di evacuazione dei residenti. Partecipano anche vigili del fuoco, Prefettura,
guardia forestale, Provincia e Regione.
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CENTRO
Pag.
34
Data:
Il Resto del Carlino (Imola)
17-06-2010
Incendio domato a fatica nella cava dell'azienda Ctf
FAENZA pag. 13
ALLARME SUL POSTO ANCHE UN'AUTOBOTTE
LOTTA Alcuni vigili del fuoco impegnati a spegnere le fiamme che si sono propagate sul cumulo di legno e potature
UN INCENDIO si è sviluppato ieri nelle prime ore del pomeriggio nella cava della Ctf, azienda del faentino, in località la
Crocetta, lungo la Provinciale Modiglianese. L'area, oltre ad essere una cava è anche deposito di legno, tralci, potature che
viene lavorato e trasformato in piccole dimensioni per essere poi utilizzato come combustibile per caldaie e stufe a
biomasse. Ad incendiarsi un cumulo al centro dell'area di circa 15 mila metri cubi. L'allarme è arrivato alla centrale
operativa del 115 del Comando provinciale di Ravenna intorno alle ore 13,40. Sul posto dopo l'arrivo dei primi mezzi dal
distaccamento di Faenza anche autobotti in supporto da Ravenna, Forlì e la botte da 25 mila litri dal comando Regionale
di Bologna. Lungo e laborioso il lavoro dei pompieri che oltre a domare le fiamme dovranno mettere in sicurezza l'area a
raffreddare il cumulo da dove si è propagato l'incendio. Image: 20100617/foto/6748.jpg
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35
Data:
18-06-2010
Il Resto del Carlino (Pesaro)
Coomarpesca, arrivano i volontari per far risorgere il Pesce Azzurro
FANO pag. 19
Intanto indagini complicate: dalle telecamere solamente ombre
SOLIDARIETA' Diverse persone si sono presentate alla sede della Coomarpesca offrendosi come volontari
NON SARA' semplice risalire agli autori del rogo doloso che ha completamente distrutto il self service Pesce Azzurro
nella notte di domenica. Gli inquirenti, che mantengono comunque grande riserbo intorno alla vicenda, sembra che non
abbiano in mano grossi elementi per lo svolgimento delle indagini e quei pochi indizi in loro possesso non si sarebbero
poi rivelati così utili. Uno su tutti, le registrazioni delle telecamere del Pesce Azzurro che hanno ripreso almeno uno dei
due malviventi all'interno della struttura. Dai fotogrammi sembra che sia visibile solo una sagoma scura, nulla più. Oltre
alle riprese ci sono le testimonianze di alcuni residenti che avrebbero visto due persone allontanarsi dal luogo
dell'incendio e proprio da queste, e dal ritrovamento della tanica di benzina utilizzata per appiccare il rogo, i carabinieri di
Fano sono ripartiti per ricostruire il difficile mosaico che dovrebbe ricondurre ai mandanti dell'incendio. IL PREFETTO
ieri ha parlato di gesto isolato e non riconducibile al racket facendo capire che la pista romagnola, quella che cioè porta
alle zone in cui la Coomarpesca ha aperto ed ha intenzione di aprire nuovi punti vendita, potrebbe essere quella più
accreditata. In questo momento però il condizionale è d'obbligo ma alla Coomarpesca in queste ore è arrivata una grande
certezza: l'affetto dei fanesi. «Non ci aspettavamo simili dimostrazioni dice il direttore Marco Pezzolesi in questo giorni
nella nostra sede c'è un continuo via vai di persone, molte anche sconosciute, che vengono a trovarci per dimostrarci la
loro solidarietà. C'è chi si è offerto di lavorare gratis pur di farci riaprire prima e chi è disposto a raccogliere firme per far
dissequestrare l'area nel più breve tempo possibile. Tutto questo ci fa un enorme piacere e noi non vediamo l'ora di
riaprire per fare una grande festa insieme a tutta questa gente». Pezzolesi torna poi sull'indagine per scongiurare una
ipotesi circolata nell'ultimo giorno: quella che a dar fuoco al locale possa essere stato qualche dipendente licenziato. «Lo
escludo perché solo in passato siamo stati costretti a licenziare e da quella volta sono trascorsi anni». Intanto al Pesce
Azzurro arriva anche la solidarietà della Confcommercio provinciale attraverso il direttore Amerigo Varotti. «Esprimo, a
nome della Confcommercio della provincia e mio personale, grande solidarietà alla società Coomarpesca per il vile
attentato di cui è stato vittima il locale Pesce Azzurro di Fano. Le vicende che in un recente passato hanno diviso e
lacerato le nostre organizzazioni non possono in alcun modo esimerci dal formulare oltre alla solidarietà ai dirigenti e
personale della Cooperativa, la più ferma condanna per il grave attentato intimidatorio; con l'auspicio che le forze
dell'ordine possano in breve tempo assicurare alla giustizia coloro che hanno violato la civile convivenza e minato la
libertà d'impresa nel nostro territorio». Corrado Moscelli Image: 20100618/foto/11732.jpg
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CENTRO
Pag.
36
Data:
17-06-2010
Il Resto del Carlino (R. Emilia)
Domani inizia una maxi-esercitazione di 4 giorni
MONTAGNA pag. 18
CASINA 330 UOMINI E DONNE DELLA PROTEZIONE CIVILE
I volontari in azione
CASINA Per quattro giorni, da domani a lunedì 21 giugno, terremoti, frane e incendi si abbatteranno su Casina. Solo
simulati, per fortuna, anche se il territorio del comune appenninico non è certo nuovo a queste calamità. Da domani
Casina ospiterà infatti l'E-Campus 2010, una maxi-esercitazione di Protezione civile promossa dal Coordinamento delle
organizzazioni di volontariato d'intesa con il Comune di Casina, la Provincia di Reggio e la Comunità montana. Saranno
ben 330 gli uomini e le donne che vivranno questa esperienza a Casina, mentre altri 40 giovani e 15 aspiranti coordinatori
dell'emergenza parteciperanno alle azioni formative. Image: 20100617/foto/12301.jpg
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37
Data:
18-06-2010
Il Resto del Carlino (Ravenna)
)AMBIENTE «Alberi e nutrie, un problema per la sicurezza dei fiumi...
AGENDA pag. 17
)AMBIENTE «Alberi e nutrie, un problema per la sicurezza dei fiumi» OSSERVANDO i fiumi che scorrono nel comune
di Ravenna, si notano all'interno degli alvei numerosissimi arbusti ed alberi anche di grosse dimensioni. La presenza di
arbusti ed alberi nell'alveo dei fiumi non è una prerogativa solamente ravennate, ma si tratta invece di una vera e propria
emergenza nazionale che, proprio per la sua drammaticità, dovrebbe vedere coinvolta la Protezione Civile nell'affrontare e
risolvere il problema. La presenza diffusa di alberi ed arbusti nell'alveo dei fiumi rappresenta un pericolo enorme
soprattuttu in caso di piene nei fiumi con il letto a forma di V; in questi corsi d'acqua la presenza di questi grossi ostacoli è
doppiamente pericolosa, in quanto è più facile la formazione di pericolose dighe allo scorrere delle acque e, quindi,
aumenta enormemente il pericolo di esondazioni. Altro grave problema che riguarda i corsi d'acqua e soprattutto i canali,
è la presenza abnorme di nutrie che scavano le loro tane negli argini.In caso di piene, l'acqua può creare pericolosi
fontanazzi, utilizzando proprio le tane delle nutrie. Eugenio Costa Capogruppo consigliare Forza Italia
Argomento:
CENTRO
Pag.
38
Data:
17-06-2010
Il Resto del Carlino (Rimini)
Hotel in fiamme, turisti fuggono in pigiama
VETRINA RICCIONE pag. 15
Notte di paura al Boemia' per un incendio scoppiato in lavanderia
Ospiti in fuga la notte scorsa dell'hotel Boemia di viale Gramsci. I vigili del fuoco alle prese con l'incendio scoppiato
all'ultimo piano. A destra quel che resta della lavanderia dopo il rogo
NOTTE di paura per 120 ospiti dell'hotel Boemia di Riccione. Pochi minuti dopo la mezzanotte, nella lavanderia che si
trova all'ultimo piano, si è sviluppato un incendio, probabilmente causato da un corto circuito. Distrutte le caldaie e i
ripostigli con reti e materassi. In pochi attimi, prima che il fumo si diffondesse nei corridoi, le persone alloggiate nel
quattro stelle di viale Gramsci, sono state fatte evacuare. Tensione e paura tra i turisti, ma per fortuna dall'albergo sono
usciti tutti incolumi. Il personale del 118, arrivato sul posto con i Vigili del fuoco, ha trasportato al «Ceccarini» un
anziano colpito in precedenza da infarto, ma solo per controllarne lo stato di salute dopo lo spauracchio. Per sedare le
fiamme e controllare le camere sono servite circa quattro ore. Solo dopo agli ospiti, in buona parte francesi, belgi e russi, è
stato permesso di rientrare nelle camere. Alcuni però, in particolare una metà di quelli alloggiati al terzo piano e gli altri
del quarto, sono stati accolti dall'hotel Ascot, perché le camere del Boemia erano impregnate d'acre odore di bruciato. Ieri
niente ascensori e acqua calda, niente luce al quarto piano, andato in fumo. Completamente distrutte le caldaie e la
lavanderia, rinnovate, come l'intero hotel, appena un anno fa, quando è stata aggiunta anche la piscina di vetro sospesa in
aria. I danni sono ingenti, ma a quanto ammontano ancora non si sa. «Dobbiamo quantificarli», fa sapere la direttrice
Cinzia Fabbri. A evitare il peggio è stato il nuovo display, che ha segnalato subito il guaio in lavanderia al quarto piano.
Come testimonia la stessa direttrice a vedere la spia «è stato il portiere notturno che è subito salito all'ultimo piano, dove,
da una fessura ha visto le fiamme. Il suo primo pensiero è stato per i clienti, che intanto erano stati allertati dalla sirena del
sistema d'allarme. C'era anche Tony Amadori (contitolare del quattro stelle della Yes Hotel) che salito al quarto piano ha
visto il disastro. Per fortuna le camere con le porte antincendio che si sono chiuse, non sono state toccate». I clienti che,
per via del maltempo erano in hotel dalla prima serata, sono scesi in ordine. Come raccontano alcuni presenti, c'erano
bambini che urlavano «brucia, brucia». In un primo momento c'è chi ha pensato a uno scherzo, ma purtroppo era tutto
vero. E' così scattata anche una catena solidale. Durante l'evacuazione un anziano signore con problemi di deambulazione,
è stato soccorso da un muscoloso ospite. Il portiere dell'adiacente hotel Select ha messo subito a disposizione la propria
hall, mentre all'hotel Ascot ha accolto chi non ha potuto rientrare al Boemia. «Ringraziamo tutti per la grande
disponibilità _ sottolinea l'albergatrice _ compresi i tecnici, manutentori e ospiti che hanno dimostrato grande
comprensione». Per sdrammatizzare l'accaduto, mentre si ripristinano i servizi, questa sera il Boemia proporrà una cena di
gala. Nives Concolino Image: 20100617/foto/13012.jpg
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CENTRO
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39
Data:
18-06-2010
Il Resto del Carlino (Rovigo)
Campagne allagate,
ROVIGO PRIMO PIANO pag. 2
Il maltempo di questi giorni ha messo in allarme
ALLETTAMENTI dei cereali, asfissia delle orticole, allagamenti. Si stanno contando i danni nelle campagne polesane
dopo i nubifragi e le bufere di vento degli ultimi giorni. Coldiretti sta raccogliendo le denunce da inoltrare all'Ispettorato
agrario per valutare se esistono le condizioni per dichiarare lo stato di calamità naturale. Gli agricoltori assicurati, intanto,
stanno facendo pervenire le loro posizioni al Consorzio di difesa di Rovigo, l'ente assicurativo per le calamità
atmosferiche in agricoltura. Secondo i report di Coldiretti Rovigo i maggiori danni alle colture si stanno riscontrando nelle
zone a vocazione orticola intorno a Lusia e Villa d'Adige di Badia. «Le abbondanti precipitazioni di mercoledì informa il
segretario Coldiretti di Lendinara, Michele Bragioto hanno provocato allagamenti alle serre e nei terreni. La pioggia è
stata talmente copiosa che le grondaie ed i canali di scolo degli impianti orticoli non riuscivano a smaltire l'acqua, sicché
le orticole sono rimaste a mollo per troppo tempo. Questo significa conclude asfissia radicale, indebolimento delle piante
e ci dobbiamo aspettare l'insorgere di patologie». Sempre nell'area di Lusia si segnalano ancora allagamenti sparsi nei
terreni più bassi, dove le acque non sono ancora riuscite a defluire. Nella zona intorno a Lendinara e Bagnolo si segnalano
danni ai campi di frumento, che erano prossimi alla mietitura, dove il grano si è allettato e ormai la paglia marcisce a
terra. «Abbiamo avuto notevoli grandinate a macchia di leopardo nei comuni di Ficarolo e Canaro comunica il segretario
Coldiretti di Fiesso Vincenzo Guerzoni L'ultimo nubifragio, circa 100 millimetri di pioggia, sta provocando difficoltà
nella raccolta, ormai prossima, di colza e grano, a causa degli allettamenti delle piante. In alcune zone di Occhiobello il
forte vento ha addirittura allettato il mais». La notizia di danni alle strutture arriva da Costa, dove è il forte vento ad aver
danneggiato le serre. «Ovunque, nei comuni del medio Polesine comunica il segretario Coldiretti della zona di Rovigo,
Vittorio Bertoli da Crespino a Costa, da Villanova a Villamarzana, da Frassinelle a Guarda Veneta e Pontecchio, il forte
vento unito a grandinate a macchia di leopardo ha prodotto danni ancora da quantificare». Dal Consorzio di difesa, il
direttore Luigi Garavello, conferma l'arrivo delle prime denunce, in particolare per eccesso di pioggia, degli agricoltori
soci assicurati. «Ma dichiara Garavello i dati sono ancora incompleti. I soci che hanno acceso in particolare le polizze
multi rischio, ora potranno avere un risarcimento per il caso di ristagno di acqua con asfissia radicale e/o marcescenza del
prodotto». Nella giornata di mercoledì scorso una tromba d'aria ha colpito duramente Loreo, provocando gravi danni alle
aziende agricole. Nell'ultimo report di Coldiretti sui danni che il maltempo di questi giorni sta causando nelle campagne
polesane, il segretario della zona di Adria, Fortunato Sandri, segnala che: «Abbiamo registrato soprattutto danni alle
strutture aziendali: sono stati scoperchiati i teloni di copertura di un frutteto e divelte alcune piante; diversi danni sono
stati riportati dai tetti dei magazzini e di una stalla». La bufera di vento ha aggravato la già precaria situazione delle
coltivazioni colpite dalla grandinata di domenica scorsa. In tutto il resto del territorio intorno ad Adria, la situazione è
quella tristemente comune al resto del medio Polesine: campi di mais e di frumento allettati, proprio in prossimità della
mietitura. Image: 20100618/foto/14960.jpg
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CENTRO
Pag.
40
Data:
RomagnaNOI
18-06-2010
Video - News - Video Camion in fiamme: A14 bloccata
Camion in fiamme: A14 bloccata
Un incendio divampato nel primo rimorchio ha distrutto un autoarticolato lungo la corsia sud dell'Autostrada Adriatica.
L'episodio si è verificato intorno alle 21 al chilometro 60, a poche centinaia di metri dal casello di Faenza, sotto il ponte
della provinciale Felisio
Se leggi questo messaggio significa che non hai installato flash.
Argomento:
CENTRO
Pag.
41
Data:
17-06-2010
Il Tempo
Giorgio Alessandri L'AQUILA Una mobilitazione popolare senza precedenti.
Migliaia di persone, diecimila almeno, "armate” solamente di bandiere neroverdi (i colori della città capoluogo),
gonfaloni delle istituzioni locali (Regione, Provincia dell'Aquila e Comuni del cratere sismico) alla testa di una vera e
propria fiumana nella quale hanno trovato spazio anche rappresentanti del mondo dell'imprenditoria, delle aziende locali,
dei sindacati, dell'Università, dell'Arcidiocesi, della cultura e dei comitati.
Home Abruzzo succ
Contenuti correlati I magistrati intercettati
vogliono due pesi e due misure All'Aquila slitta la restituzione delle tasse Debito pubblico senza limiti
Ora è a quota 1.812 miliardi Senza concorrenza prezzi del gas in crescita Intesa su Pomigliano. Ma senza Cgil Uno
Stato di diritto senza libertà
Nessun vessillo politico o bandiere di partito. Il corteo, partito dalla Villa comunale, si è snodato per le vie del centro
storico, ha toccato la fontana luminosa, ha proseguito per via della Croce Rossa e si è concluso nel piazzale dell'Italtel:
unico fuori programma, «l'invasione» dello svincolo autostradale dell'Aquila Ovest, dove la circolazione è rimasta
bloccata. Questa è L'Aquila che reclama con forza e dignità il proprio diritto a una ricostruzione certa e a un trattamento
fiscale non di favore, ma uguale a quello riservato ad altri in passato. L'ipotesi prospettata dal sottosegretario alla
Presidenza del Consiglio Gianni Letta (ossia la proroga dell'esenzione fino a dicembre per i redditi da lavoro autonomo
con volume d'affari inferiore a 200mila euro e la restituzione da gennaio delle tasse) rappresenta un'apertura, ma non la
soluzione per un territorio al collasso economico. Secondo il sindaco Cialente la proposta di emendamento alla
Finanziaria di Letta «sottolinea lo sforzo fatto ma non dà risposte soprattutto al problema della restituzione dei tributi. Se
dovremo pagare in 60 mesi il 100%, rischiamo di pagare più tasse rispetto a tutti gli italiani per i prossimi cinque anni. Ci
occorre una donazione di sangue e ci chiedono una trasfusione». Più cauto il parlamentare del Pd Giovanni Lolli: «Sono
abituato a parlare di ciò che vedo scritto. Quindi aspetto un documento ufficiale per commentare qualsiasi ipotesi di
lavoro. Su una cosa dobbiamo essere chiari: L'Aquila e il suo territorio devono essere trattati come Marche e Umbria».
Della stessa idea anche il presidente della Provincia dell'Aquila, Antonio Del Corvo (Pdl), per il quale le popolazioni
terremotate hanno diritto «a una restituzione decennale con abbattimento del 60%. Dalla conferenza del sottosegretario
però è emerso che sono disponibili 800 milioni per le spese dei Comuni: è sicuramente un passo in avanti». Per il
consigliere provinciale di minoranza Pierpaolo Pietrucci è «inevitabile il ricorso a una tassa di scopo», mentre per il
collega del Pdl Guido Liris «la risposta del Governo non rispecchia quella del documento approvato dal Consiglio
provinciale». Ancora più duro il vice presidente del Consiglio Stefania Pezzopane, secondo cui «il Governo sta mettendo
alla fame un intero territorio». Il capogruppo del Pdl alla regione Giuliante ha auspicato «un allargamento dell'esenzione»
mentre il collega di partito Ricciuti ha invitato i parlamentari abruzzesi a «svegliarsi. La manovra non è blindata ed
esistono margini per poter intervenire». «L'Aquila - ha detto Mascitelli (Idv) - è mobilitata con grande dignità per chiedere
il rispetto dei propri diritti». «Occorre una prospettiva» dice il comitato 3e32. E sulle dichiarazioni di Cialente riguardanti
i debiti lasciati dalla Protezione civile immediata la replica. «Spiace leggere le affermazioni del Sindaco dell'Aquila che
paragona la protezione civile ad un debitore insolvente, affermazione che manifesta ingratitudine ed è anche
profondamente sbagliata poiché in Abruzzo nessun debito è stato lasciato dalla protezione civile».Vai alla homepage
17/06/2010
Argomento:
CENTRO
Pag.
42
Data:
17-06-2010
Il Tempo
Ora deve scusarsi
Cialente deve scusarsi
All'Aquila dopo il terremoto è stato compiuto un vero miracolo che non ha eguali nel mondo. Ma il sindaco arriva perfino
a dire che la Protezione Civile ha lasciato debiti.
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Obama: subito la legge sul clima
Quel sindaco è proprio un ingrato. All'Aquila è stato compiuto un vero miracolo che non ha eguali nel mondo e lui, il
sindaco Cialente, arriva perfino a dire che la Protezione Civile ha lasciato debiti. Non ha nulla del politichese, del
diplomatico la replica degli uomini di Bertolaso. Sono indignati, chiedono al sindaco di avere l'onestà di scusarsi.
Aggiungiamo noi che dovrebbe vergognarsi. Come si fa a contestare un'azione straordinaria, che ha garantito assistenza a
tutti, già pochi minuti dopo il sisma? Non solo, ma da novembre, a soli 7 mesi dalla scossa, nessuno è più in tenda. Sono
stati realizzati 15 mila appartamenti, costruite 4.000 villette di legno. L'anno scolastico si è svolto regolarmente. Tutto
questo per una spesa di un milardo e 121 milioni, oltre a 631 milioni spesi per la prima emergenza. Con Cialente
dovrebbero scusarsi tutti quegli esponenti del Pd che ora escono allo scoperto per attaccare il governo che in Abruzzo
avrebbe fatto solo degli spot di carta. Che lo vadano a dire ai terremotati del passato. Pensiamo a quelli dell'Irpinia; dopo
20 anni, denunciava Caporale su Repubblica, migliaia di persone vivono in roulotte.
Negli atti della commissione d'inchiesta emerge che dopo 10 anni dal sisma 28.572 persone erano ancora senza casa e
4.405 stavano negli alberghi. E perché non ricordare il presidente Pertini che alcuni giorni dopo quel tragico 23 novembre
1980, urlò indignato al tg2: «Non vi sono stati i soccorsi immediati che avrebbero dovuto esserci. Ancora dalle macerie si
levano gemiti, grida di disperazione di sepolti vivi». Niente di tutto questo è successo in Abruzzo. Non c'è una roulotte.
Nessun ritardo nei soccorsi. Per fortuna? O per merito delle strutture dello Stato che hanno funzionato bene? Cialente si è
messo alla testa di alcune migliaia di abruzzesi per chiedere di sospendere ulteriormente le tasse. Ma tutto quello
realizzato è già archiviato e dimenticato? Certo c'è un problema di tasse. Ma diciamo che è facile cercare consensi su
questo tema. Naturalmente i problemi ci sono, c'è ancora tanto da fare, ma i politici non possono cercare voti con la
demagogia. Ieri il presidente Chiodi era a Roma. Come tante altre volte. A Roma per chiedere di sbloccare 600 milioni
promessi. E chiedere a Tremonti di aprire la borsa è impresa difficilissima. Per Chiodi, per i ministri, per i sindaci. Per
tutti. Ma nessuno ha la bacchetta magica. E se i cittadini dell'Aquila ci pensano bene, non c'è un solo precedente
paragonabile con l'Abruzzo. Per lo sforzo compiuto, per l'impegno in prima persona assunto dal presidente del Consiglio,
per la capacità di fare subito di quella disgrazia un problema di tutta la comunità italiana. Non solo, ma per aver cercato,
sfruttando l'occasione del G8, anche di coinvolgere i maggiori leader mondiali.
Sicuramente serviranno altre risorse. Ci vorranno anni per sanare le ferite, quelle materiali. I lutti e il dolore, invece,
resteranno nei ricordi di tutti. Dei parenti delle vittime, che sanno però di avere la solidarietà del Paese. L'unica cosa di cui
non hanno bisogno i cittadini dell'Aquila è la demagogia. Come quella del popolo delle carriole che manifesta con il
dichiarato intento di far tornare a vivere il capoluogo, ma che in realtà cerca solo di contestare il governo. Chiodi è
riuscito a mettere d'accordo i gestori dei servizi primari per realizzare quelle gallerie di servizio fondamentali. Perché
senza fogne, acqua ed elettricità anche le case risparmiate dal terremoto non possono essere abitate. Ma questo lo sanno
bene il sindaco e quegli esponenti del Pd che, dopo aver assistito con invidia ai successi personali del premier, alla
gratitudine della popolazione per l'impegno, e diciamolo, per i risultati ottenuti, adesso cercano la rivincita. Facendo il
Argomento:
CENTRO
Pag.
43
Data:
17-06-2010
Il Tempo
Ora deve scusarsi
possibile per rimuovere il passato recente, cioè le realizzazioni, e mistificando la situazione attuale. Diciamolo con
franchezza, questo è indecente. E soprattutto, ancora più grave, può solo far del male all'Abruzzo. I cittadini hanno
bisogno di risposte concrete ai loro problemi non di spot elettorali.
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Giuseppe Sanzotta
17/06/2010
Argomento:
CENTRO
Pag.
44
Data:
17-06-2010
Il Tempo
Cialente ingrato e bugiardo
Il sindaco de L'Aquila accusa la Protezione civile: ci hanno lasciato debiti. Ma non è vero. RICHIESTA: Ora deve
scusarsi. Dura replica da via Ulpiano per ricordare quanto è stato fatto dopo il terremoto.
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apertura del Pdlcontro i tagli alle Regioni A spifferare erano quattro magistrati Intercettazioni, Bossi apre a
modificheNuovo scontro tra Berlusconi e Anm Prima il condono e poi l'abuso
Il sindaco de L'Aquila non ha perso l'occasione per lanciare il suo sasso contro la Protezione civile. Fino poco mesi fa,
esercito di angeli salvatori, ora demoni che tutto corrompono e danneggiano. Il sindaco del capoluogo terremotato ha
approfittato dell'ennesima protesta per esternare contro i salvatori di ieri. Del resto Massimo Cialente partecipa a tutte le
manifestazioni sia quelle contro il governo sia quelle istituzionali. In tutte però si sveste della sciarpa tricolore «in segno
di protesta». Protesta perché la ricostruzione de L'Aquila va a rilento. Le macerie non vengono portate via e poi dimentica
che le discariche deve indicarle lui. Il primo cittadino del capoluogo abruzzese dimentica anche di essere il vice
commissario per la ricostruzione, ergo uno dei responsabili dell'attuale situazione. Ieri era in prima fila al corteo dove
sono stati scanditi i soliti slogan e le accuse alla Protezione civile che li ha salvati e ha dato loro un tetto. Forse una gita
dalle parti dell'Irpinia farebbe bene al popolo delle carriole. Così il sindaco Cialente ha voluto superare se stesso e
affondare la lama sulla gestione Bertolaso.
«Oggi vogliamo parlare agli italiani. Il nostro dramma deve tornare ad essere italiano, perché non è un problema solo del
L'Aquila ma del Paese», ha esordito con grand enfasi il sindaco senza sciarpa. «C'è stato un progressivo asciugarsi del
rivolo - ha aggiunto Cialente - la stessa Protezione Civile ha lasciato debiti, uno su tutti quello degli alberghi per i mesi da
settembre a dicembre 2009». LA replica non si è fatta attendere. Una risposta piena d'amarezza arriva da via Ulpiano.
«Spiace leggere le affermazioni del Sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, che paragona la protezione civile ad un
debitore insolvente, affermazione che manifesta ingratitudine ed è anche profondamente sbagliata poichè in Abruzzo
nessun debito è stato lasciato dalla protezione civile». E ancora «per quanto riguarda gli alberghi, che nel momento della
massima emergenza hanno accolto fino a 37.000 persone, la protezione civile ha erogato alla Regione Abruzzo,
responsabile dei pagamenti, oltre 180 milioni, l'ultimo, lo scorso febbraio per 50 milioni, così come richiesto dal
presidente, Commissario Delegato, Gianni Chiodi.
Il Sindaco Cialente sa bene che il lavoro fatto a L'Aquila non ha eguali nel mondo ed è bene che eviti facili
strumentalizzazioni su vicende che non hanno un briciolo di verità e che non rendono onore allo straordinario lavoro di
squadra fatto dopo il terremoto. È bene ricordare che in Abruzzo nessuno è più in tenda dallo scorso mese di novembre e
che per la realizzazione di appartamenti per 15.000 persone, oltre 4.000 villette di legno, scuole che hanno consentito il
regolare svolgimento dell'anno scolastico per tutti gli studenti, sono stati spesi 1,121 miliardi, oltre a 631 milioni per le
spese di prima emergenza. Siamo certi - conclude la nota - che quando Cialente afferma che "la protezione civile ha
lasciato debiti", non interpreti in alcun modo il pensiero degli aquilani e dei cittadini abruzzesi che sono stati soccorsi e
assistiti fin dal momento immediatamente successivo alle 3.32 del 6 aprile del 2009 e che, quando se ne renderà conto,
avrà l'onestà intellettuale di scusarsi».
A L'Aquila protestano, a Roma Chiodi chiede soldi. Mentre in Abruzzo, sostenuto dai partiti di sinistra, il popolo delle
carriole ingrato reclama la solidarietà nazionale, il commissario per la ricostruzione si impegna per ottenere i soldi
stanziati. Alle accuse di non fare nulla per il capoluogo abruzzese, il governatore risponde con i fatti «Sono più a Roma
che in Abruzzo - dice mentre attraversa piazza Colonna diretto a Palazzo Chigi - e il motivo è quello di sbloccare i fondi
per ricostruire. Un impegno non semplice». E infatti i 600 milioni ripetutamente promessi restano bloccati sulla scrivania
di Tremonti che alle prese con la crisi globale e la «manovra», tiene stretti i cordoni della borsa. Questo non vuol dire,
Argomento:
CENTRO
Pag.
45
Data:
17-06-2010
Il Tempo
Cialente ingrato e bugiardo
come sostengono i detrattori, che il governo si è dimenticato de L'Aquila. Tutt'altro. La prova è che ieri Chiodi ha
incontrato Berlusconi a Palazzo Grazioli e il premier ha tranquillizzato il governatore. Chiodi in questi mesi ha già
ottenuto alcuni risultati. È riuscito a mettere d'accordo i gestori delle utilities per realizzare quelle gallerie di servizio
fondamentali per far ritornare a vivere il capoluogo. Senza rete fognaria, acqua potabile, rete idrica ed elettrica infatti
anche le case «agibili» sono inabitabili. Questo è uno dei motivi che il popolo delle carriole e il sindaco Cialente
sembrano ignorare. Smemorati e ingrati.
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Maurizio Piccirilli
17/06/2010
La ricostruzione non ha pari nel mondo
Argomento:
CENTRO
Pag.
46
Data:
17-06-2010
Il Tempo
La ricostruzione non ha pari nel mondo
Cialente deve scusarsi
All'Aquila dopo il terremoto è stato compiuto un vero miracolo che non ha eguali nel mondo. Ma il sindaco arriva perfino
a dire che la Protezione Civile ha lasciato debiti.
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sindaco Cialente, arriva perfino a dire che la Protezione Civile ha lasciato debiti. Non ha nulla del politichese, del
diplomatico la replica degli uomini di Bertolaso. Sono indignati, chiedono al sindaco di avere l'onestà di scusarsi.
Aggiungiamo noi che dovrebbe vergognarsi. Come si fa a contestare un'azione straordinaria, che ha garantito assistenza a
tutti, già pochi minuti dopo il sisma? Non solo, ma da novembre, a soli 7 mesi dalla scossa, nessuno è più in tenda. Sono
stati realizzati 15 mila appartamenti, costruite 4.000 villette di legno. L'anno scolastico si è svolto regolarmente. Tutto
questo per una spesa di un milardo e 121 milioni, oltre a 631 milioni spesi per la prima emergenza. Con Cialente
dovrebbero scusarsi tutti quegli esponenti del Pd che ora escono allo scoperto per attaccare il governo che in Abruzzo
avrebbe fatto solo degli spot di carta. Che lo vadano a dire ai terremotati del passato. Pensiamo a quelli dell'Irpinia; dopo
20 anni, denunciava Caporale su Repubblica, migliaia di persone vivono in roulotte.
Negli atti della commissione d'inchiesta emerge che dopo 10 anni dal sisma 28.572 persone erano ancora senza casa e
4.405 stavano negli alberghi. E perché non ricordare il presidente Pertini che alcuni giorni dopo quel tragico 23 novembre
1980, urlò indignato al tg2: «Non vi sono stati i soccorsi immediati che avrebbero dovuto esserci. Ancora dalle macerie si
levano gemiti, grida di disperazione di sepolti vivi». Niente di tutto questo è successo in Abruzzo. Non c'è una roulotte.
Nessun ritardo nei soccorsi. Per fortuna? O per merito delle strutture dello Stato che hanno funzionato bene? Cialente si è
messo alla testa di alcune migliaia di abruzzesi per chiedere di sospendere ulteriormente le tasse. Ma tutto quello
realizzato è già archiviato e dimenticato? Certo c'è un problema di tasse. Ma diciamo che è facile cercare consensi su
questo tema. Naturalmente i problemi ci sono, c'è ancora tanto da fare, ma i politici non possono cercare voti con la
demagogia. Ieri il presidente Chiodi era a Roma. Come tante altre volte. A Roma per chiedere di sbloccare 600 milioni
promessi. E chiedere a Tremonti di aprire la borsa è impresa difficilissima. Per Chiodi, per i ministri, per i sindaci. Per
tutti. Ma nessuno ha la bacchetta magica. E se i cittadini dell'Aquila ci pensano bene, non c'è un solo precedente
paragonabile con l'Abruzzo. Per lo sforzo compiuto, per l'impegno in prima persona assunto dal presidente del Consiglio,
per la capacità di fare subito di quella disgrazia un problema di tutta la comunità italiana. Non solo, ma per aver cercato,
sfruttando l'occasione del G8, anche di coinvolgere i maggiori leader mondiali.
Sicuramente serviranno altre risorse. Ci vorranno anni per sanare le ferite, quelle materiali. I lutti e il dolore, invece,
resteranno nei ricordi di tutti. Dei parenti delle vittime, che sanno però di avere la solidarietà del Paese. L'unica cosa di cui
non hanno bisogno i cittadini dell'Aquila è la demagogia. Come quella del popolo delle carriole che manifesta con il
dichiarato intento di far tornare a vivere il capoluogo, ma che in realtà cerca solo di contestare il governo. Chiodi è
riuscito a mettere d'accordo i gestori dei servizi primari per realizzare quelle gallerie di servizio fondamentali. Perché
senza fogne, acqua ed elettricità anche le case risparmiate dal terremoto non possono essere abitate. Ma questo lo sanno
bene il sindaco e quegli esponenti del Pd che, dopo aver assistito con invidia ai successi personali del premier, alla
gratitudine della popolazione per l'impegno, e diciamolo, per i risultati ottenuti, adesso cercano la rivincita. Facendo il
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CENTRO
Pag.
47
Data:
17-06-2010
Il Tempo
La ricostruzione non ha pari nel mondo
possibile per rimuovere il passato recente, cioè le realizzazioni, e mistificando la situazione attuale. Diciamolo con
franchezza, questo è indecente. E soprattutto, ancora più grave, può solo far del male all'Abruzzo. I cittadini hanno
bisogno di risposte concrete ai loro problemi non di spot elettorali.
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Giuseppe Sanzotta
17/06/2010
Argomento:
CENTRO
Pag.
48
Data:
Il Tirreno
17-06-2010
Estratto da pagina:
6
appalti, ora i pm puntano a letta - (fiammetta cupellaro)
- Attualità
Appalti, ora i pm puntano a Letta
I giudici abruzzesi pronti a chiedere nuove intercettazioni a Firenze
A Palazzo Chigi l'accordo tra politici e imprenditori
(FIAMMETTA CUPELLARO)
ROMA. Un accordo tra politici e imprenditori per costituire un consorzio tra società con l'obiettivo di aggiudicarsi i
lavori per la ricostruzione dell'Aquila ed escludere altre aziende che avrebbero potuto partecipare agli appalti. E' su questo
punto che si concentra l'attenzione dei magistrati abruzzesi che nei prossimi giorni potrebbero richiedere ai colleghi di
Firenze, impegnati nell'inchiesta «Grandi Eventi», parte di quelle 400 mila intercettazioni già consegnate ad alcuni
avvocati. Dalle conversazioni tra l'imprenditore Riccardo Fusi e il coordinatore del Pdl, Denis Verdini emergerebbe non
solo il patto per la ricostruzione del dopo terremoto, ma un incontro con Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del
Consiglio. Secondo gli inquirenti, il Consorzio Federico II non si è affacciato in Abruzzo all'inizio del 2010, come hanno
sostenuto gli indagati, ma molto prima. E' stato costituito il 15 maggio 2009 quando dal terremoto sono passati appena
quaranta giorni. E' l'11 maggio 2009, e Riccardo Fusi, titolare dell'impresa Btp ha ricevuto la notizia di aver ottenuto un
appuntamento a Palazzo Chigi. Con un sms informa il geometra Liborio Fracassi (che poi diventerà direttore tecnico del
futuro Consorzio) che l'incontro è fissato per il giorno dopo, alle 17 e trenta e che parteciperà anche il direttore della
Cassa di Risparmio dell'Aquila. Alle 17.15 del 12 maggio, quando manca un quarto d'ora all'appuntamento, Fusi chiama il
suo amministratore delegato Vincenzo Di Nardo e parla apertamente del Consorzio. Non solo. Gli raccomanda di
contattare subito un commercialista abruzzese, Luciano Cicone. Fusi: «Cicone è il commercialista dei soci all'Aquila...
chiamalo perché andrebbe bene fare come è stato fatto il nostro Consorzio Stabile». Dopo due minuti telefona ad una
amica. Fusi: «Ora sono a Roma... perchè sono a Palazzo Chigi... sono da Letta... capito?»
Alle 18,49 l'incontro è finito. Scrivono i magistrati: «Il geometra Fracassi chiama Fusi per riportargli la soddisfazione
degli amici aquilani, facendo riferimento all'esito dell'incontro a Palazzo Chigi appena concluso». Fracassi: «Ho sentito
gli amici... sono tutti contenti... le tue lodi all'infinito. Abbiamo fissato un incontro domani a Roma... tutte le cose al
meglio... venerdì firmiamo». Fusi: «Fracassi più di così non si poteva fare...io e lei ci si intende al volo... ora bisogna
firmare».
Intanto va avanti il fronte perugino dell'inchiesta. Guido Bertolaso capo della Protezione civile e indagato per corruzione,
ha spiegato ai magistrati il contesto in cui ha ottenuto la disponibilità della casa di via Giulia. Fu in seguito ad una «crisi
coniugale» che chiese nel 2003 aiuto al cardinal Crescenzio Sepe per trovare una casa. Il professor Francesco Silvano,
medico dell'ospedale Bambin Gesù, su indicazione di Sepe consegnò al sottosegretario le chiavi della casa di via Giulia.
Non è escluso che gli inquirenti decidano ora di sentire il cardinale Crescenzio Sepe.
Argomento:
CENTRO
Pag.
49
Data:
17-06-2010
Il Tirreno
Estratto da pagina:
9
lavori per potenziare l'argine
- Pisa
Sarà costruito un diaframma contro le piene del Serchio
VECCHIANO. Più largo di due metri, ancora in assestamento e da potenziare con un “diaframma”. Di fronte alle
preoccupazioni dei cittadini di Vecchiano e Nodica, l'amministrazione provinciale di Pisa spiega com'è stato
ricostruito l'argine sul Serchio abbattuto dall'alluvione di Natale e come sarà rinforzato.
«Gli interventi di ricostruzione arginale - è la premessa dell'amministrazione - hanno avuto lo scopo di ripristinare le
condizioni di sicurezza nel minor tempo possibile, senza tuttavia pregiudicare la qualità dell'opera».
I lavori di somma urgenza si sono conclusi alla fine di febbraio e, dopo le necessità iniziali di materiale lapideo per la
costruzione di una prima diga di difesa anti-esondazione, per la formazione del nuovo corpo arginale si è scelto di
utilizzare le terre di golena. «Tale materiale - precisa l'ente di piazza Vittorio Emanuele - è stato sottoposto ad analisi
preventive di laboratorio ed è risultato idoneo alla costruzione di difese fluviali. Peraltro, si aggiunge, «è lo stesso
materiale di tutte le arginature di valle del Serchio».
Proprio prevedendo possibili assestamenti, dicono i tecnici della Provincia, «è stato calcolato un sovradimensionamento
del rilevato arginale, che infatti è stato realizzato di oltre due metri più largo rispetto al precedente e anche rispetto a
quelli limitrofi, proteggendolo superficialmente solo lato fiume, condizione che garantiva un sufficiente grado di
sicurezza contro le azioni erosive della corrente».
I solchi di erosione createsi sull'argine a seguito del ruscellamento delle acque, che poi è ciò che ha più suscitato
preoccupazione tra i cittadini, «erano comunque prevedibili - si assicura - e non pongono minimamente a rischio la
stabilità della struttura, proprio a fronte delle sue dimensioni».
Sono in corso da parte della Regione le procedure per il trasferimento alla Provincia delle risorse necessarie per le somme
urgenze. «Per questo - dicono ancora dall'amministrazione - è possibile mettere in cantiere l'attuazione delle già previste
opere di completamento che consisteranno nella realizzazione di una diaframmatura per l'impermeabilizzazione del nuovo
argine e nel ripristino e protezione superficiale della scarpata lato campagna».
Riguardo all'ipotesi di uno “scolmatore” a valle, dalla Provincia emergono solo perplessità: «Si ritiene che allo stato
attuale il punto critico sia rappresentato dagli attraversamenti stradale e ferroviario a Migliarino ed in questo scenario la
realizzazione di tale opera non avrebbe alcuna efficacia, oltre a permanere seri dubbi anche circa il suo stesso
funzionamento data la propensione all'insabbiamento da parte della bocca di Serchio».
Argomento:
CENTRO
Pag.
50
Data:
18-06-2010
Il Tirreno
Estratto da pagina:
8
protezione civile, due giorni di festa per il venticinquesimo compleanno
- Pistoia
AGLIANA. Si svolgeranno domani e domenica le nozze d'argento del servizio volontario di Protezione civile di
Agliana. L'associazione festeggerà, infatti, al parco Pertini, il venticinquesimo anno di età.
Lo farà assieme a tante altre organizzazioni “sorelle”, alcune delle quali verranno appositamente dall'Emilia Romagna.
Altre associazioni locali si uniranno a questo rapporto di vicinanza, si tratta della Croce Rossa del comitato locale,
dell'associazione Emergens e della podistica della Misericordia aglianese. Saranno presenti alle manifestazioni anche i
sindaci di Monticelli d'Ongina e di Agliana.
«Ringraziamo sentitamente - dice Domenico Sicari, presidente della Protezione civile aglianese - i volontari partecipanti,
il Comune per il patrocinio, la podistica della locale Misericordia, i gruppi musicali, il panificio Savoca, l'Oriental Caffè e
la Blm agenzia della Italiana assicurazioni». Quest'ultima in occasione del suo 40esimo anniversario e del 25esimo della
Protezione civile, ha indetto per domani un concorso fotografico per bambini dai 4 ai 10 anni al parco Pertini. La gara
verterà sul tema “Il parco visto dall'altezza dei bambini”, la giuria premierà le foto più belle e suggestive. Le iscrizioni
potranno essere effettuate fino a domenica 20 presso il parco Pertini allo stand “Italiana assicurazioni” oppure inviando
una mail all'indirizzo [email protected]. Per informazioni è possibile rivolgersi al numero 0573-27024.
M.B.
Argomento:
CENTRO
Pag.
51
Data:
18-06-2010
Il Tirreno
contributi per l'analisi del rischio sismico
LA PROVINCIA INFORMA
PISTOIA. Contributi per l'analisi di terreni ed edifici pubblici per la prevenzione del rischio sismico. La Regione ha
recentemente approvato un bando per attività di indagine diagnostica di vulnerabilità sismica e di caratterizzazione dei
terreni sugli edifici pubblici, nell'ambito dell'attività di prevenzione del rischio sismico. Possono presentare domanda:
Comuni, Comunità Montane, Province, Asl, proprietari degli edifici per cui è richiesto il finanziamento, ricadenti nei
Comuni classificati sismici, con priorità per quelli situati nei territori a maggior rischio. La domanda deve essere
presentata entro 30 giorni dalla pubblicazione sul Burt (n. 22 del 1/06/2010). Per scaricare il bando e la modulistica
consultare la pagina web della Provincia di Pistoia a “Opportunità di finanziamenti”, “Finanziamenti a soggetti pubblici”.
La Provincia di Pistoia continua la sua attività di comunicazione sulle varie opportunità di finanziamento offerte da fondi
comunitari, statali e regionali rivolte alle imprese e agli enti pubblici. Per informazioni rivolgersi al Servizio sviluppo
economico, tel. 0573 - 374294 / 374276, e mail [email protected].
L'ufficio è disponibile anche a fornire chiarimenti e informazioni. Le occasioni offerte dai bandi sono costantemente
aggiornate, distinte per finanziamenti a soggetti pubblici e privati, sul sito internet della Provincia.
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CENTRO
Pag.
52
Data:
18-06-2010
Il Tirreno
Estratto da pagina:
1
sistema di allerta per le piene - nadia davini
- Lucca
Sistema di allerta per le piene
Attiva l'unità tecnica che valuterà i rischi di alluvione
Informazioni in rete e in tempo reale per evitare drammi come a Natale Videoschermi nel Loggiato Pretorio
NADIA DAVINI
LUCCA. Unità tecnica di valutazione. Si chiama così la nuova struttura sperimentale (temporanea, durerà fino al
31 dicembre) volta a garantire un maggior coordinamento nella valutazione delle situazioni di piena del fiume
Serchio. Utilizzerà di continuo tutti i dati in rete, in tempo reale, e sarà pronta a intervenire in caso di allarme
dovuto alla piena del Serchio, dalla sorgente alla foce.
Sarà di supporto alle attività di protezione civile ed è stata varata dalla Regione Toscana con un'ordinanza, in attesa che
vengano completamente ripristinati gli argini del fiume devastati dall'alluvione di Natale. Il progetto vedrà coordinati più
enti: il centro funzionale Regionale della Regione Toscana, l'Autorità di Bacino del fiume Serchio e il Settore “Sistema
regionale di protezione civile” della Regione Toscana. Parteciperanno anche un rappresentante della società “Enel
Produzione” e “Enel Green Power” e i rappresentanti delle Province e dei comuni interessati (Lucca, Vecchiano, San
Giuliano Terme) al fine di garantire un continuo scambio informativo con il gestore del sistema degli invasi a monte del
tratto fluviale interessato.
La struttura, unica nel suo genere in Italia, è stata fortemente voluta da Raffaello Nardi, segretario dell'Autorità di Bacino
del Serchio.
«È un passo importante - spiega - di non facile attuazione, ma che deve permetterci di lavorare a lungo termine. Per
questo spero che la struttura durerà anche dopo il 31 dicembre, altrimenti si finisce per lavorare solo sull'emergenza e mai
sulla progettualità a lunga scadenza.
«Inoltre credo si tratti di un passo importante anche rispetto ai cittadini colpiti dal disastro alluvionale: sapere
dell'esistenza di un centro il cui obiettivo è quello di rendere più snelli e veloci gli interventi nei momenti di urgenza
dovrebbe infondere maggior tranquillità. Per le zone coinvolte dall'alluvione, stiamo lavorando per permettere agli argini
di tenere fino a 2.500 metri cubi di acqua al secondo (ora ne soppportano 2mila al secondo)».
I componenti dell'Unità tecnica di valutazione, con sede a Pisa, sono convocati telefonicamente dal responsabile del
Centro funzionale regionale al verificarsi di condizioni idrologiche e meteorologiche tali da far ritenere possibile il
superamento dei livelli di criticità. Stessa comunicazione verrà fatta anche alle Province di Lucca e di Pisa.
Obiettivo dell'Unità sarà quello di occuparsi del monitoraggio delle situazioni di piena, elaborare i possibili scenari,
integrare i monitoraggi strumentali con le informazioni provenienti dai servizi di sorveglianza idraulica, informare le
Province interessate per l'attivazione di eventuali interventi. In sostanza la nuova unità tecnica dovrebbe accorciare i tempi
di intervento ed evitare sovrapposizioni di enti nei casi di allerta. Per evitare, cioè, quello che è successo nell'Oltreserchio
a Natale.
Intanto è in arrivo anche l'installazione di videoschermi sotto il Loggiato Pretorio che tengano aggiornata in tempo reale
tutta la città sui livelli di acqua raggiunti, le soglie da non superare, la quantità di pioggia versata e le zone più a rischio. È
un'altra idea dell'Autorità di Bacino, Raffaello Nardi. «Ho in mente questo progetto da tempo - spiega - per il momento
tutti i grafici con gli aggiornamenti in tempo reale sono sul nostro sito, www.autorità.bacinoserchio.it, visibili da chiunque
voglia. Renderli totalmente pubblici, in un luogo centrale come potrebbe essere il loggiato di Palazzo Pretorio, sarebbe un
passo ancora più importante per una maggiore conoscenza e informazione del lavoro svolto dall'Autorità di Bacino e del
territorio in cui si vive».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomento:
CENTRO
Pag.
53
Data:
18-06-2010
Il Tirreno
Estratto da pagina:
7
incendi, operativo il centro di prevenzione
- Lucca
Numero verde per le segnalazioni, squadre in servizio per tutte le 24 ore
LUCCA. È aperto il centro operativo provinciale di Palazzo Ducale per l'azione di contrasto e prevenzione degli incendi
boschivi e la gestione degli eventi. Lo comunica l'assessore provinciale alla protezione civile Emiliano Favilla.
Con l'apertura del Cop torna operativa, quindi, la task force per prevenire e spegnere gli incendi. L'attività del centro - che
rimarrà in funzione sino al 15 settembre - è attuata con la collaborazione del personale della Provincia (tecnici e agenti di
polizia provinciale), del corpo forestale dello Stato e dei vigili del fuoco. Il servizio è operativo per le 24 ore, pronto a
partire dopo la segnalazione. Oltre al Provincia e Comunità montane, che mettono a disposizione tecnici per la direzione
delle operazioni, sono attivate squadre di operai forestali delle Comunità montane e 400 soci delle associazioni di
volontariato.
La Provincia, infine, ricorda che al Cop è attivo il numero verde 800 112 952 operativo dalle 8 alle 20, mentre il numero
verde regionale 800 425425 è attivo dalle 20 alle 8. Per qualsiasi segnalazione i cittadini possono rivolgersi anche al 115
dei vigili del fuoco e al 1515 della forestale.
Argomento:
CENTRO
Pag.
54
Data:
18-06-2010
Il Tirreno
piove mezz'ora città allagata
Tante le proteste
VIAREGGIO. Nella foto, una strada del centro ieri mattina dopo lo scroscio di una mezz'ora al quale ci sta abituando un
giugno pazzo. Scena analoga si è vista in Passeggiata, dove si teneva il mercato del giovedì, in tutta l'area della stazione,
in via Fratti nelle vicinanze dell'ex ospedale Tabaracci, oggi presidio socio-sanitario molto frequentato, in piazza Mazzini
ma anche in via Vespucci lato pineta. Mezz'ora di precipitazioni hanno allagato Viareggio e mandato la circolazione in tilt
tra le proteste dei cittadini. Ma che ne è del meccanismo automatico che l'amministrazione Marcucci aveva messo in
moto, per cui previo avviso della Protezione civile si metteva in moto automaticamente la società partecipata Versilia
Servizi cui il Comune aveva appaltato la pulizia di tombini e caditoie proprio per evitare che la città - di anno in anno,
come una maledizione - si ritrovasse sott'acqua?
D.F.
Argomento:
CENTRO
Pag.
55
Data:
18-06-2010
Il Tirreno
Estratto da pagina:
9
il chiodo va di nuovo sott'acqua - luca giuntini
- Montecatini
Il Chiodo va di nuovo sott'acqua
Tre giorni dopo gli ultimi allagamenti fosso Acqualunga di nuovo in tilt
EMERGENZA Anche questa volta sono bastati pochi minuti di pioggia e c'è stato bisogno di calzare gli stivali
LUCA GIUNTINI
PISTOIA. Il secondo temporale estivo nel giro di tre giorni ha di nuovo messo in ginocchio la zona del Chiodo.
Dopo l'acquazzone di martedì, un nuovo diluvio si è abbattuto ieri pomeriggio, provocando ancora la esondazione
del fosso Acqualunga e l'allagamento della adiacente via Pratese. Il traffico è stato interrotto per qualche ora nella
tarda mattinata.
Gli abitanti della zona, di nuovo costretti a indossare gli stivali antipioggia, non nascondono delusione e irritazione
crescenti per un problema con il quale sono ormai stanchi di confrontarsi ad ogni minimo temporale.
Ognuno ha trovato il proprio colpevole: dalla cassa d'espansione in costruzione a pochi metri di distanza, a quella già
costruita vicino al supermercato Panorama di via Sestini, dall'impermeabilizzazione dei campi, alla tubature troppo
piccole.
Adesso per i tecnici del Comune parte la caccia alla ricerca del “tappo” che ha ostruito le tubazioni a monte della zona del
Chiodo, causando gli allagamenti. Non è detto infatti che, anche dopo il completamento dei lavori alla vicina cassa
d'espansione da 26mila metri cubi, il problema allagamento venga finalmente risolto.
«Già da domani (oggi per chi legge, ndr) cominceremo a cercare l'ostruzione che blocca le tubature a monte del Chiodo,
nella zona del supermercato Panorama - afferma Angelo Biagini, responsabile della Protezione Civile del Comune - ma
non sarà un'operazione facile nè veloce. Dovremo infatti ispezionare ogni tubo con una sonda alla ricerca del tappo.
Anche se la cassa d'espansione fosse già completata, non è detto che risolva il problema da sola. Tutta quest'acqua non era
prevista e la situazione è peggiorata con il mancato funzionamento della cassa d'espansione nella zona Pallavicini vicino
al supermercato Panorama».
Chi non ce la fa più a sopportare l'ennesimo allagamento è Roberto Scatizzi, che per più di dieci minuti blocca con il suo
camion la via Pratese. «Da qui non mi muovo - dice - sono stanco. Cosa fanno i tecnici per risolvere il problema? Niente.
Discutono e basta e non trovano soluzioni concrete. A rimetterci siamo noi che finiamo con la casa allagata».
Marco Marassini e Daniele Fattori discutono animatamente su quale sia la causa principale degli allagamenti: «I motivi
sono tanti - afferma Fattori - ma il più grande è stata la cementificazione della zona di Sant'Agostino. Hanno costruito
senza pensare che tutta l'acqua sarebbe scesa a valle, verso di noi, con molta più forza e velocità. La cassa d'espansione
poi non servirà a risolvere il problema».
Qualcuno si scaglia contro i vivaisti che hanno impermeabilizzato il terreno vicino ai corsi d'acqua. Altri contro
concittadini che hanno costruito tubi abusivi nei fossi, bloccando il deflusso dell'acqua. Altri ancora contro la mancata
raccolta della vegetazione, lasciata sull'argine. «Tutte ragioni valide - commenta Marassini - ma secondo me uno dei
problemi fondamentali resta l'innalzamento abusivo dei terreni circostanti a quelli che poi finiscono allagati».
Amministrazione comunale e provinciale, insieme a Consorzio Ombrone e protezione civile, si daranno appuntamento
martedì prossimo per fare il punto della situazione e pianificare interventi immediati per scongiurare altri allagamenti.
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CENTRO
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