29-disinfezione - silvanomonarca

Transcript

29-disinfezione - silvanomonarca
Università degli Studi di Perugia
FACOLTÀ DI FARMACIA
- CORSO DI IGIENE E SANITA’ PUBBLICA -
DISINFEZIONE
Prof. Silvano Monarca
MISURE DI CONTROLLO
per la riduzione della carica microbica (2)
• Pulizia/detersione (sanificazione): metodiche di rimozione
meccanica dello sporco con o senza l’uso di detergenti
• Disinfezione: distruzione dei microrganismi
patogeni e non, escluse le spore
• Sterilizzazione: distruzione di tutti i microrganismi patogeni e
non, comprese le spore
• Disinfestazione: distruzione di macroparassiti/ vettori
Antisettici
Gli antisettici possono essere
usati direttamente sulla cute
hanno in genere un effetto
batteriostatico sulle forme
microbiche vegetative.
Possono essere usati a basse
concentrazioni per ottenere
l’effetto desiderato.
Disinfettanti
Applicabili solo su superfici
inanimate, l’azione è di tipo
microbicida.
Per ottenere l’effetto desiderato
deve essere usato alle più alte
concentrazioni.
Antisettici e disinfettanti: settori di impiego
pazienti
antisettici
operatori
altri
disinfettanti
materiali
critici, semicritici, non critici
ambiente
critico, semicritico, non critico
IN COMMERCIO ESISTONO
PRODOTTI/SOSTANZE
CARATTERIZZATI DA:




Azione prevalentemente disinfettante o
prevalentemente antisettica (es. ipoclorito di
sodio, triclosan)
Azione sia disinfettante che antisettica, (es.
clorexidina)
Azione sia disinfettante che sterilizzante (es.
glutaraldeide)
Azione prevalentemente sterilizzante (es.
ossido di etilene)
STORIA DELLA DISINFEZIONE
Ignaz
Semmelweis
Joseph
Lister
Primi esempi di utilizzo di agenti chimici per il
controllo delle diffusione dei microrganismi.
SEMMELWEIS
• A metà del 1800 la “febbre puerperale”
uccideva (misteriosamente) migliaia di
puerpere, soprattutto nei grandi ospedali.
• Semmelweis suppose che la malattia fosse
provocata dagli stessi medici e studenti i quali
spesso visitavano le pazienti dopo aver fatto
pratica di dissezione dei cadaveri.
7
SEMMELWEIS
• Semmelweis (1840) ordinò che tutte le
persone del suo reparto si lavassero bene le
mani con una soluzione disinfettante
(cloruro di calcio) prima di qualsiasi
contatto con le pazienti.
• Tale direttiva portò
a una drastica riduzione
dei decessi:
dal 30% allo 0,85%.
8
LISTER
• Lister (1865) propose l’utilizzo dell’acido
carbonilico (fenolo) per prevenire la
suppurazione delle ferite e la allora
praticamente inevitabile cancrena.
• La procedura venne pubblicata
su The Lancet in un articolo
“Antiseptic Principle of the
Practice of Surgery”.
9
Disinfettanti
Definizione di disinfezione
Misura profilattica intesa a distruggere, mediante l’applicazione di agenti
chimici o fisici, i microrganismi patogeni (eliminati da parte degli ammalati o
dei portatori) presenti in un determinato ambiente o substrato.
Le finalità della disinfezione possono essere diverse. Si può eseguire infatti:
UNA DISINFEZIONE CONTINUA: dei prodotti morbosi, man mano che vengono
eliminati dal soggetto malato (sorgente di infezione).
UNA DISINFEZIONE FINALE: di ambienti frequentati, di suppellettili e di oggetti
usati da ammalati in isolamento (tubercolosi, tifo addominale).
UNA DISINFEZIONE PERIODICA OCCASIONALE: di ambienti che si presumono
contaminati da germi patogeni in quanto frequentati da un gran numero di
persone (sale cinematografiche, carrozze ferroviarie, scuole).
Disinfettanti
MEZZI DI DISINFEZIONE
NATURALI:
• Radiazione solare
• Essiccamento
• Temperatura
• Concorrenza vitale
• Diluizione
• Batteriofagi
ARTIFICIALI:
• Chimici
• Fisici : - calore <100° [60°-80°]
- raggi UV
Disinfettanti
A concentrazioni sufficientemente elevate molte sostanze, tra cui anche
quelle dotate di proprietà nutritive (glucosio, ossigeno, ecc), possono svolgere
una azione batteriostatica e/o battericida.
La definizione di Disinfettante viene quindi riservata a quelle sostanze capaci
di esplicare una rapida azione battericida a basse concentrazioni su superfici
inanimate.
Gli Antisettici si applicano invece sulle superfici e le mucose del corpo, con
azione batteriostatica.
PRESUPPOSTI DELLA DISINFEZIONE
Il disinfettante deve:
• giungere a contatto con il microrganismo
• riuscire a penetrare all’interno della cellula microbica
• esercitare azione lesiva nei confronti dei germi
DISINFEZIONE CHIMICA: ASPETTI
OPERATIVI
• Antisepsi
– pratica finalizzata alla inattivazione dei
microrganismi patogeni presenti sulla pelle, sulle
mucose o su altri tessuti viventi (ferite).
• Asepsi (α=privativa e σεψις=putrefazione):
– procedure messe in atto per mantenere un
ambiente sterile o per prevenire l'accesso di
microrganismi, patogeni e non, su un substrato
naturalmente sterile o sterilizzato artificialmente.
13
Differenti tipi di morte batterica
Conta di cellule totali
1. Batteriostatico
Conta di cellule vive
2. Battericida
3. Batteriolitico
Tempo
Caratteristiche di un disinfettante ideale
Popolazione microbica:
• Attività antimicrobica
• Rapidità di azione
• Efficacia a Tamb. o Tcorp.
Uomo (animali):
Atossicità (Innocuità)
Substrati:
• Assenza di corrosività
• Assenza affinità sostanze estranee
• Efficacia a Tamb. o Tcorp.
Possibilità di utilizzo:
• Disponibilità
• Basso costo
• Semplicità di impiego
• Biodegradabilità
Caratteristiche chimiche:
• Solubilità
• Stabilità
• Capacità detergente
• (Capacità deodorante)
Classificazione secondo organismi bersaglio
Fanno parte degli organismi bersaglio i batteri, i funghi e i virus. Inoltre, determinati batteri e
funghi costituiscono forme resistenti, dette spore. I disinfettanti possono essere denominati in
analogia ai gruppi di microrganismi che distruggono. Risultano pertanto le denominazioni
seguenti:
•battericida, se il prodotto uccide batteri;
•funghicida, se il prodotto uccide funghi (miceti);
•virucida, se il prodotto uccide o rende inattivi i virus polio,
dell'epatite B e adenovirus;
•sporicida, se uccide spore batteriche.
Tali definizioni possono essere completate con una serie di termini che precisano
ulteriormente gli organismi bersaglio: un prodotto tubercolicida, per esempio, è un prodotto
efficace contro il bacillo di Koch (Mycobacterium tuberculosis), l'agente eziologico della
tubercolosi.
PRINCIPI PER IL CORRETTO USO DEI DISINFETTANTI
Un principio fondamentale per il corretto uso dei disinfettanti è il seguente:
“NON ESISTE UN DISINFETTANTE VALIDO PER TUTTE LE OCCASIONI: LA SUA SCELTA
DEVE SEMPRE DIPENDERE DALL’ IMPIEGO PER IL QUALE E’ INDICATO”.
L’efficacia dell’antisettico o del disinfettante dipende da numerosi fattori:
• Concentrazione d’impiego di antisettici e disinfettanti: ogni disinfettante deve essere
utilizzato alla concentrazione indicata sulle istruzioni di uso presenti sulla
confezione.
• Tempo di contatto: ogni disinfettante richiede un determinato tempo di contatto per
agire in modo efficace.
• Caratteristiche dei microrganismi e carica batterica iniziale: è noto che alcuni ceppi
batterici e virali possono essere sensibili ad un tipo di disinfettante ma non ad altri.
E’ di estrema importanza la pulizia prima della disinfezione, questa riduce la carica
batterica iniziale permettendo al disinfettate di agire in maniera totale.
Classificazione di dispositivi di utilizzo ospedaliero e relativi sistemi di
sterilizzazione e disinfezione (1)
Classificazione
Esempi
dispositivi
CRITICO
Entra nei tessuti sterili
o
nel sistema vascolare
SEMICRITICO
Tocca le membrane
della mucosa
o la pelle lesionata
Tipi di
processo
•Aghi
•Strumenti chirurgici
•Strumenti dentali
•Accessori per
endoscopie
Endoscopi flessibili,
laringoscopi, tubi
enndotracheali,
accessori per terapia
respiratoria o
anestesia,altri
dispositivi simili
Termometri orali o
rettali
Superfici lisce come i
serbatoi per
idroterapia
Esempi di
processo
Sterilizzazione
Liquidi
sterilizzanti
Alto livello di
disinfezione
(tempo di
esp.>20 min)
Livello di
disinfenzione
intermedio
(tempo di
esp.<10 min)
•Vapore sotto pressione
•Calore secco
Ossido di etilene
•Gas chimici sterilizzanti
• Glutaraldeide(2%)
•Perossido di H stab.
•Acido peracetico
•Pasteurizzazione
•Candeggiante domestico
•Alcol etilico o
isopropilico
•Detergenti fenolici
•Detergenti iodofori
•Candeggiante dom.
Classificazione di dispositivi di utilizzo ospedaliero e relativi sistemi di
sterilizzazione e disinfezione (2)
Classificazione
Esempi
dispositivi
NON CRITICO
Tocca la pelle integra
Tipi di
processo
Stetoscopi, ripiani di
lavoro, pavimenti,
bacinelle, mobili
Esempi di
processo
Basso livello di
disinfezione
(tempo di
esp.<10 min)
•Alcol etilico o
isopropilico
•Detergenti fenolici
•Detergenti iodofori
•Detergenti ammonio
quaternari
•Candeggiante domestico
AGENTI FISICI
Il calore viene usato più comunemente per la disinfezione a scopo igienico e
può essere SECCO o UMIDO
CALORE SECCO: è applicato con diverse modalità, tra cui l’incenerimento, il
flambaggio, l’aria calda e le radiazioni infrarosse.
CALORE UMIDO: è impiegato secondo diverse modalità di cui le principali sono
l’acqua bollente e il vapore fluente o sotto pressione
Tecniche particolari di disinfezione che utilizzano calore umido (esempi per la
disinfezione del latte):
EBOLLIZIONE: Il trattamento, protratto per alcuni minuti, distrugge sicuramente tutte le
forme vegetative; alcune spore batteriche possono però resistere a questa condizione per
molte ore.
Il latte bolle alla temperatura di circa 101°C (inizia a montare circa a 80°C), il trattamento
ne modifica le caratteristiche organolettiche.
BAGNOMARIA (metodo di Soxhlet): procedimento consigliato per il latte quando si deve
ricorrere
all’allattamento
artificiale.
Il latte, una quantità sufficiente per 24 ore, viene distribuito in un adeguato numero di
bottiglie che, dopo essere state tappate, vengono trattate a bagnomaria (90-100°C) per
30-40 minuti.
PASTORIZZAZIONE: trattamento termico controllato, a cui vengono sottoposti alcuni
alimenti (latte, succhi di frutta, vino, birra), che consiste nel riscaldamento dell’alimento
ad una temperatura inferiore al suo punto di ebollizione, ma sufficientemente elevata per
distruggere i microrganismi patogeni eventualmente presenti.
A) pastorizzazione lenta: 61-62°C per 30 min (M.tubercolosis , Coxiella burnetti)
B) pastorizzazione rapida ad alta temp. (HTST - “Stassanizzazione): 71-72°C per 15 sec
Pastorizzazione
Il termine pastorizzazione deriva da Pasteur, che nel 1860 scoprì che riscaldando il vino a 60
gradi e mantenendo questa temperatura per alcuni minuti, poteva essere conservato a lungo.
La pastorizzazione è un trattamento termico atto a distruggere tutte le forme patogene, e la
maggior parte di quelle vegetative, dei microorganismi presenti nell'alimento e a disattivare gli
enzimi.
La durata del trattamento e le temperature raggiunte dipendono dall'alimento e dal grado di
contaminazione, si distingue infatti in:
- pastorizzazione bassa: 60-65 gradi per 30 secondi, utilizzata per vino e birra, latte per
produzione di formaggio;
- pastorizzazione alta: 75-85 gradi per 2 o 3 minuti, metodo utilizzato un tempo per il latte e ora
sostituito dall'HTST;
-pastorizzazione rapida o HTST (High Temperature Short Time): 75-85 gradi per 15-20 secondi,
condotta su alimenti liquidi che scorrono in uno strato sottile tra due pareti metalliche scaldate.
Chiamata anche "stassanizzazione".
-La pastorizzazione consente di mantenere pressoché inalterate le qualità del prodotto originale,
di contro, esso non può essere conservato a lungo. È il caso del latte fresco, che ha un sapore
molto migliore rispetto a quello sterilizzato (UHT), ma si conserva solo per pochi giorni.
Raggi ultravioletti
Proprietà: i raggi ultravioletti possiedono un energica azione battericida e vengono
rapidamente assorbiti dall’acqua. In acqua distillata la penetrazione dei raggi
ultravioletti è efficace per il 92%, pertanto i fluidi opachi non possono essere
disinfettati con questo procedimento in quanto l’azione battericida è limitata alla
superficie esposta ai raggi ultravioletti, poiché l’azione disinfettante è fotochimica e
questa a sua volta dipende dall’intensità della radiazione e dalla sua lunghezza
d’onda. Le lunghezze d’onda germicide per le singole specie microbiche sono
differenti.
Sistema di dosaggio: per sfruttare al
meglio le proprietà degli UV
rispettare le seguenti condizioni:
- emissione di radiazioni di
lunghezza d’onda compresa tra 2500
< λ < 2800 Å.
- esposizione dell’acqua da trattare,
ai raggi UV in strato sottile (circa
10cm max 20 cm)
Spettro delle
radiazioni
elettromagnetiche
Efficacia germicida relativa
dell’energia radiante fra 2000
e 7000 Å
(da: General Electric Company,
Lamp Division, Pubblication LD11)
Radiazioni U.V.
Azione disinfettante del sole
AGENTI CHIMICI
Si distinguono in:
• OSSIDANTI DIRETTI: ozono; acqua ossigenata; permanganato K
• ALOGENI: cloro e derivati; iodio e derivati.
• METALLI PESANTI: mercurio; argento e i suoi sali.
• ACIDI: ac.solforico, acetico, tartarico, salicilico, cloridrico.
• ALCALI e SAPONI: NaOH; KOH; Na2Co3; K2CO3; Ca(OH)2; saponi alcalini.
• ALCOLI: alcol etilico, alcol isopropilico, glicoli.
• ALDEIDI: formaldeide, glutaraldeide.
• DERIVATI DEL CATRAME: olio carbolico, cresoli saponati o alogenati, creoline,
sapone di Nocht, miscela di Laplace, clorofenoli,esaclorofene.
• TENSIOATTIVI: anionici; non ionici; cationici o Quartz; anfoteri.
• ESSENZE VEGETALI
• ALTRI: clorexidina;ossido di etilene; beta-propriolattone
Disinfettanti
Modalità di azione dei disinfettanti chimici su microrganismi
Possono agire su:
• Parete cellulare
• Membrana plasmatica (alterazione e rottura)
• Enzimi (ossidazione dei gruppi SH- o
inibizione)
• Macromolecole biologiche (coagulazione o
denaturazione; alchilazione)
Meccanismo d’azione, attività antimicrobica ed indicazione
di alcune sostanze disinfettanti
Fattori che influenzano l’azione dei
disinfettanti chimici (1)
INERENTI AL DISINFETTANTE:
1. Natura e meccanismo di azione.
2. Concentrazione: la velocità di disinfezione varia in rapporto diretto con la
concentrazione del disinfettante:
K = Cn • t
(fanno eccezione gli alcoli, per i quali l’aumentare della concentrazione diminuisce il
potere disinfettante)
3. Tempo di esposizione: parametro non precisabile, in quanto, oltre a
dipendere strettamente dalla concentrazione del disinfettante, dipende
dalla carica infettante, dalla presenza o meno di sostanze interferenti ecc.
Fattori che influenzano l’azione dei disinfettanti chimici (2)
4. pH dell’ambiente: ad esempio i fenoli sono più attivi in ambiente acido; i
disinfettanti cationici sono più attivi in ambiente alcalino. L’azione
disinfettante del cloro diminuisce all’aumentare del pH, in quanto si
riduce progressivamente la concentrazione della forma attiva (HClO
indissociato).
5. Temperatura di contatto: generalmente la velocità di azione di un
disinfettante aumenta in progressione geometrica con l’aumentare della
temperatura.
6. Presenza di sostanze interferenti: la presenza di sostanze organiche, in
particolare di proteine, riduce l’attività di molti disinfettanti.
L’interferenza può essere dovuta a vari meccanismi: interazione diretta,
adsorbimento, ecc.
Fattori che influenzano l’azione di disinfettanti chimici (3)
INERENTI AL MICRORGANISMO:
1. Tipo di microrganismo:
 Resistenza
I) Spore batteriche

II) Cisti di protozoi intestinali

III) Virus

IV) Batteri in forma vegetativa

I) La notevole resistenza delle spore al calore viene messa in rapporto alla presenza del
“dipicolinato di calcio” che stabilizza le proteine; la resistenza agli agenti chimici viene associata
allo spesso involucro che ne ostacola la penetrazione.
II) La parete cistica rende queste formazioni di resistenza estremamente resistenti agli agenti
chimici; la resistenza al calore è invece modesta (2 min a 50°C).
III) La resistenza dei virus viene messa in rapporto con la mancanza di enzimi (la distruzione di
questi microrganismi avviene mediante la denaturazione delle proteine capsidiche).
IV) La sensibilità dei batteri è attribuita alla relativa facilità con cui i disinfettanti possono
interferire con il loro metabolismo.
Fattori che influenzano l’azione di disinfettanti chimici (4)
INERENTI AL MICRORGANISMO:
2. Caratteristiche del microrganismo:
Presenza di capsule, strati mucosi, ecc.
Il rivestimento del Mycobacterium tuberculosis è ricco di lipidi e rende
pertanto il germe resistente nei confronti di molti disinfettanti
idrosolubili.
3. Stato fisiologico delle cellule: cellule che metabolizzano attivamente sono
maggiormente sensibili rispetto a cellule dormienti.
RESISTENZA DEI MICRORGANISMI
Spore

Micobatteri

Virus idrofili

Batteri Gram
Funghi

Batteri Gram+

Virus lipofili
++
Bacillus spp., Clostridium spp., ...

M. tubercolosis, ...

Poliovirus, Coxackie, ...

Pseudomonas spp., ...

Candida spp., Aspergillus spp., ...

Staphylococcus aureus, ...

HIV, HBV, ...
37
Resistenza ai disinfettanti
 I gram-negativi (con la loro membrana esterna) sono di
solito più resistenti dei gram-positivi ai disinfettanti e agli
antisettivi
 I batteri in fase stazionaria sono più resitenti di quelli in
fase logaritmica (crescita)
 Micobacteri, endospore, cisti protozoarie e oocisti sono
molto resistenti
 Virus senza capsula sono di solito più resistenti di quelli
con l’envelope
 Le sostanze organiche (es. Vomito, feci) spesso
influenzano l’attività
 La disinfezione viene inibita dalle basse temperature
 Tempi di applicazioni più lunghi sono preferibili a quelli
brevi
 Concentrazioni più alte sono preferibili ( eccez. l’alcol)
DISINFEZIONE: ASPETTI OPERATIVI
• La disinfezione viene solitamente distinta in 3
livelli, sulla base dell’attività dei disinfettanti
sui vari microrganismi.
39
DISINFEZIONE: ASPETTI OPERATIVI
– Disinfezione di basso livello
• comporta l’uccisione della maggior parte dei
microrganismi (batteri, miceti), ma l’azione non è certa
nei confronti di microrganismi particolarmente
resistenti (M. tubercolosis ed alcuni virus) ed è inattiva
contro le spore.
– Disinfezione di medio livello
• comporta l’uccisione di tutti i batteri in forma
vegetativa (compreso M. tubercolosis), della maggior
parte dei miceti e dei virus, è inattiva contro le spore.
40
DISINFEZIONE: ASPETTI
OPERATIVI
– Disinfezione di alto livello
• comporta l’inattivazione di tutti i microrganismi
(batteri, miceti, virus), compresa una proporzione
rilevante di spore (residuo di spore inevitabile).
41
DISINFEZIONE
• La disinfezione viene solitamente distinta in 3
livelli, sulla base dell’attività dei disinfettanti sui
vari microrganismi:
Batteri
Livello
Virus
Forma
vegetat.
Spore
BK
Alto
+
+/-
+
Interm.
+
-
Basso
+
-
Miceti
Lipofili
Idrofili
+
+
+
+
+
+
+
-
+/-
+
42
OSSIDANTI DIRETTI
H2O2 al 3%
Cute - Acque
OZONO
Acque potabili
KMnO4 al 1%
Antisettico uretrale
CH3CO-O-OH
(acido peracetico vapore)
Stabulari
ACQUA OSSIGENATA
(H2O2)
L’attività germicida è riferibile allo sviluppo di ossigeno a contatto con i tessuti e il suo impiego
avviene esclusivamente per uso esterno. A concentrazioni non molto elevate ha una azione
moderatamente lesiva nei confronti dei tessuti; ad alte concentrazioni è caustica.
E’ normalmente utilizzata diluita al 3%, di facile reperimento e basso costo. Presenta
indubbi vantaggi di una elevata attività contro il bacillo del tetano, non irrita le
terminazioni nervose,non lede i tessuti,ha una blanda azione antiemorragica.
E' quindi indicata in emergenza per la detersione e la pulizia di ferite cutanee, anche
profonde (fino al termine della effervescenza) e nella detersione delle protesi
dentarie.
L’attività battericida è da ricondursi alla capacità di sviluppare ossigeno nascente per
decomposizione a contatto con i tessuti. Agisce principalmente su batteri Gram+ e Gram- Tale
reazione è rapida, pertanto l’effetto è molto breve. Secondo alcuni Autori l’efficacia
nell’antisepsi delle ferite sarebbe attribuibile all’effetto di rimozione meccanica dei detriti e dei
tessuti necrotici conseguente all’effervescenza dovuta alla decomposizione.
Si conserva a temperatura non superiore a 35°C, in recipienti ben chiusi di vetro scuro ed al
riparo dalla luce, in quanto le radiazioni luminose ne favoriscono la decomposizione.
OSSIDANTI DIRETTI
OZONO:
• forma allotropica dell’ossigeno (O3), è un ossidante in grado di attaccare
tutte le sostanze organiche ed i microrganismi distruggendoli in brevissimo
tempo.
• E’ fortemente instabile e tende a trasformarsi in ossigeno secondo le
modalità che danno luogo a molecole fortemente reattive.
OSSIDANTI DIRETTI
Modalità di azione:
OZONOLISI
Addizione della molecola di O3 alle molecole organiche contenenti
doppi e tripli legami e susseguente idrolisi.
R1-CH
CH-R2 + O3
R1-CH-CH-R2
-O
R1-CH-CH-R2
O
O-
O+
H20
idrolisi
+
O
O+
R1-CH + R2-CHO
O
O
OSSIDANTI DIRETTI
AZIONE CATALITICA
Attivazione
dell’ossigeno
presente
nell’acqua;
l’elevato
potere
battericida e antivirale dell’O3 è attribuito proprio a questa
azione catalitica sugli aminoacidi
3 R-CH + 2 O2 + O3
O
R-C-O-OH + 2 R-C-OH
O
peracido
O
aldeide
OSSIDANTI DIRETTI
Modalità di azione:
OSSIDAZIONE SEMPLICE
Azione più veloce, rispetto agli altri ossidanti.
3 R-CH + O3
O
aldeide
3 R-C-OH
O
acido
Vantaggi:
elevata attività battericida (15-30 volte il cloro); tempi di
contatto
brevi
(pochi
minuti);
conservazione
caratteri
organolettici; ossidazione sostanza organica
Svantaggi:
assenza di persistenza nell’acqua; produzione sul luogo di impiego.
DISINFETTANTI ALOGENATI
Il loro potere biocida è attribuito alla capacità di alogenare e di ossidare dei
componenti essenziali per la vita del microrganismo, in particolar modo, i
gruppi sulfidrilici (-SH) degli enzimi batterici (es. triosofosfatodeidrogenasi).
Presentano lo svantaggio di essere inattivati dalla sostanza organica
TRA I DISINFETTANTI ALOGENATI SI RICORDA IN PARTICOLARE:
• Iodio e Iodofori
• Cloro, Clorammine e Biossido di Cloro
• Bromo
IODIO e IODOFORI
Lo IODIO è un agente battericida altamente efficace, inoltre possiede una
apprezzabile attività sporicida. Sembra certa per questo alogeno anche una
reazione di addizione all’anello benzenico della tirosina.
• Scarsamente solubile in acqua, lo iodio viene generalmente utilizzato in
soluzione idroalcolica o in presenza di KI al fine di aumentarne la solubilità
(tintura di iodio, Lugol)
• lo iodio viene principalmente impiegato come antisettico cutaneo ed orale.
Gli IODOFORI sono miscele di tensioattivi (che fungono da carrier e da agenti
solubilizzanti) e di iodio (es. J-polivinilpirrolidone) in cui lo iodio viene
liberato lentamente.
• Vengono utilizzati principalmente come disinfettanti nell’industria
alimentare (impianti, utensili, stoviglie,ecc)
• Mostrano ridotta azione irritante per la cute e corrosiva per i metalli e
meno spiccate proprietà coloranti.
Iodopovidone
Iodopovidone
• Si applica direttamente sulla cute. Si può coprire la parte
con garze e bende adesive. E’ opportuno applicare 2 volte
al giorno uno strato della soluzione di colore marrone fino
ad ottenere una colorazione di intensità media; si forma
una pellicola superficiale che non macchia.
In caso di impiego per periodi prolungati su estese superfici
corporee, su mucose o sotto bendaggio occlusivo, in
particolare nei bambini e nei pazienti con disordini tiroidei,
praticare test di funzionalità tiroidea. In età pediatrica
Betadine deve essere usato solo in casi di effettiva necessità
e sotto controllo medico.
In gravidanza e durante l’allattamento Betadine deve essere
usato solo in caso di effettiva necessità e sotto il diretto
controllo del medico. ( Xagena2008 )
Iodoforo impiegato nella disinfezione chirurgica
delle mani e della cute.
Nelle soluzioni al 10%
di iodopovidone lo iodio
disponibile è pari all’1%
Applicazioni pratiche dello iodio come disinfettante
Applicazione
Conc.
Potere germicida
generale
Condizioni Tempo
(min)
1:20,000
1:20,000
Assenza di
materiale
organico
1:20,000
Disinfezione
cutanea
1% di tintura
5% di tintura
7% di tintura
Sol. Acquosa
all’1% di I2
Sol. Acquosa
all’2% di I2
Risultati
1
15
15
-------
90 sec
60 sec
15 sec
pelle delle mani 20
pelle delle mani
3
Distruzione della maggior
parte dei batteri
Eliminazione delle spore
umide
In grado di distruggere
tutte le forme di batteri
In grado di distruggere
il 90% dei batteri
Inattivazione di
Rinovirus
IN OSPEDALE
IODOFORI
POVI IODINE SCRUB® I
CONFEZIONI
INDICA ZIONI
Flacone 1000
TEMPO DI CONTA TTO
CONC. D’USO
Lavaggio antisettico delle mani
2 minuti
Non diluito
A ntisepsi preoperatoria delle mani
5 minuti (vedi lavaggio preoperatorio
delle mani)
Non diluito
Doccia preoperatoria del paziente
Tempo necessario per eseguire la doccia
Non diluito
COMPOSIZIONE
Polivinilpirrolidone iodio
g 7,50
Laurilmiristileterosolfato di sodio g 28,00
Dietonolamide di cocco
g 2,00
Sodio idrato
g 0,09
A cqua depurata q.b.
g 1 00,00
Ferite: disinfettanti per uso topico
La ferita da punta è provocata da oggetti che penetrano la cute
perpendicolarmente ( es. spilli, chiodi ).
La ferita da taglio è provocata da coltelli, vetri. E’generalmente più
estesa in lunghezza che in profondità e presenta margini netti e
fortemente
sanguinanti.
La ferita lacera, che avviene per strappamento della cute e la ferita
lacero-contusa provocata da contusioni che portano a lacerazioni della
pelle ma anche a presenza di ecchimosi ed ematomi.
Il primo intervento per la cura della ferita (quando questa non richiede
ospedalizzazione immediata) è la pulizia, che va effettuata utilizzando
una garza imbevuta di disinfettante. Per la pulizia della ferita bisogna
partire dall’interno verso l’esterno per favorire la fuoriuscita di
eventuali
corpi
estranei.
A seconda della gravità della ferita si può coprirla con una medicazione
o un cerotto avendo cura che lo strato adesivo non venga a contatto
con la ferita.
Cronologia della potabilizzazione dell’acqua
2000 a.C.: “E’ cosa buona bollire l’acqua, esporla
infuocato e quindi filtrarla…”
alla luce, immergervi 7 volte un pezzo di
(manoscritto sanscrito)
circa 400 d.C.:Ippocrate enfatizza l’importanza
salute
e raccomanda di bollire e filtrare
della qualità dell’acqua per la
l’acqua piovana
1804:La città scozzese di Paisley viene servita con acqua filtrata
1806:A Parigi apre un impianto con sedimentazione, filtrazione su sabbia e su carbone
1854:Lord Snow dimostra epidemiologicamente che il colera è una malattia trasmissibile con l’acqua
1877-1882:Louis Pasteur dimostra che i microrganismi presenti nell’acqua causano malattie
1893: Viene introdotto l’ozono in Olanda
1908: Jersey City (USA) utilizza per la prima volta l’ipoclorito di sodio
1940: Viene introdotto negli Stati Uniti il biossido di cloro
1990: Viene sperimentata la microfiltrazione su membrana
rame
CLORO e CLORAMMINE
Si ritiene comunemente che la forma attiva del CLORO [Cl2, NaOCl, Ca(Ocl)2,
ClO2,…] sia l’ACIDO IPOCLOROSO non dissociato (HOCl); la massima attività di
questo alogeno si ha pertanto a valori di pH intorno a 5, con una minima
dissociazione ionica dell’acido.
Cl2 + H2O = HOCl + HCl
NaOCl + H2O = HOCl + NaOH
Oltre al cloro esplicano un azione antimicrobica anche:
• gli ipocloriti di calcio, di sodio e di potassio
• le clorammine inorganiche ed organiche
• il biossido di cloro
Relazione tra HClO, ClO- e pH
La clorazione dell’acqua e la mortalità per
tifo
IPOCLORITI
L’ipoclorito di calcio si trova in commercio sottoforma di cloruro di calce ed è
in grado di inattivare l’HIV; si deteriora gradualmente se non protetto dal
calore e dalla luce ma più lentamente rispetto a quello di sodio.
L’ipoclorito di sodio, in soluzione all’1% di cloro attivo, si trova nelle comuni
varechine o candeggine di uso domestico ma è disponibile anche a
concentrazioni più elevate. Le soluzioni di ipoclorito di sodio costituiscono
un’eccellente alternativa ai disinfettanti di intermedio o basso livello; sono
battericidi, virucidi non costosi e sono ampiamente disponibili.
Posseggono due limiti:
• SONO CORROSIVI: soprattutto verso l’acciaio, il nickel, il cromo, il ferro ed
altri metalli ossidabili.
• SI DETERIORANO: le soluzioni devono essere di preparazione
recente,devono essere protette e conservate lontano dal calore e dalla
luce.
Euclorina e Amuchina
CLORAMMINE
Le clorammine sono sostanze caratterizzate dall’avere uno o più atomi di
idrogeno, del gruppo amminico, sostituiti con cloro (NH2Cl, NHCl2, NCl3).
Seppur meno attivi degli ipocloriti, il vantaggio offerto da questi disinfettanti è
la stabilità ed il conseguente prolungato e graduale rilascio di cloro attivo.
Devono essere conservate al riparo dall’umidità, dalla luce e dal caldo
eccessivo ed è disponibile in commercio in polvere o in pastiglie.
CLORAMINA
(EUCLORINA)
CONFEZIONI
INDICA ZIONI
Buste da g 2,5
TEMPO DI CONTA TTO
CONC. D’USO
Detersione e antisepsi della Il tempo necessario alla 2,5 g in 1 lt d'acqua
cute successivamente alla rimozione degli
strati
rimozione dell’apparecchio superficiali della cute
gessato
COMPOSIZIONE
P-toluen-N-cloro-sulfonamide sodica 100%
Euclorina
Disinfezione con il cloro
Candeggina commerciale = 5% di cloro attivo (50.000 ppm)
Uso
Cloro attivo (ppm)
Tempo di contatto
Potabilizzazione
dell'acqua
0,2-0,3
continuativo
Piscine
1-3
continuativo
Disinfezione pavimenti
domestici
100
5-10 min.
Disinfezione pavimenti
ospedalieri
500
5-10 min.
Disinfezione servizi
igienici
1000
10 min.
Decontaminazione virale
(HIV, epatite)
2000
>20 min.
Decontaminazione da
prioni
5000
ore
Disinfezione di emergenza
Il biossido di cloro per la disinfezione dell’acqua
Il biossido di cloro (ClO2) viene prodotto direttamente nell’acqua
facendo reagire il cloro o l’acido cloridrico con il clorito di sodio. In
soluzione acquosa e non esposto alla luce solare è stabile al massimo
per 48 ore ed è un agente ossidante molto energico nei confronti di
molte sostanze organiche e di molti microrganismi.
Le
due
2NaClO2
5
NaClO2
principali
+
+

Cl2
4HCl
reazioni

e:
4
2ClO2
ClO2
+
sono:
+
5NaCl
2NaCl
+
2H2O
Ha soppiantato quasi del tutto il cloro nella disinfezione delle acque
potabili perché non produce sottoprodotti della disinfezione clorurati
ed è molto efficace nella disinfezione sia primaria che secondaria delle
acque.
Biossido di cloro per altri usi
• Il biossido di cloro gassoso è usato anche per
sterilizzare le attrezzature da laboratorio e
mediche, le superfici, le stanze e gli attrezzi.. È un
ossidante molto forte ed uccide efficacemente i
microorganismi patogeni quali funghi, batteri e
virus. Inoltre previene e rimuove il biofilm.
Sodio dicloroisocianurato
(1,3-dichloro-1,3,5-triazina-2,4,6-trione – C3Cl2N3NaO3)
Derivato organico
del cloro che in acqua
libera gradualmente HClO
Cloro attivo disponibile:
60%
QuickTime™ e un
decompressore TIFF (Non compresso)
sono necessari per visualizzare quest'immagine.
SODIO DICLOROISOCIANURATO
BIONIL COMPRESSE
C ONFEZIONI
Barattolo da 100 compresse da g 4,6
INDICAZIONI
TEMPO DI CONTATTO
CONC. D’U SO
Disinfezione della vetreria
30 minuti
4 cp in 1 l d’acqua
Decontaminazione
biologico
10 minuti
4 cp in 1 l d’acqua
Il tempo necessario per eseguire
la procedura
4 cp in 1 l d’acqua
materiale
Disinfezione
generale
laboratorio
C OMPOSIZIONE
in
Compresse da g 4,6:
Na DCC
g
Acido borico
g
4,55
0,05
Clorossidante elettrolitico: ottenuto per elettrolisi
parziale del cloruro di sodio
E’ caratterizzato da alta purezza, stabile nel
tempo e con pH neutro alle soluzioni d’impiego.
Queste caratteristiche rendono il composto
adatto come antisettico.
Cloro disponibile nelle soluzioni “antisettiche”
pari a 1-1,1%
Cute: integra (terapia iniettiva): 0,1% (1000 ppm)
Cute lesa (ferite, ustioni, piaghe) e mucosa
(orale, genitale, cateterismo vescicale, ecc):
0,05% (500 ppm)
CLOROSSIDANTE ELETTROLITICO
AMUCHINA®
CONFEZIONI
INDICAZIONI
Bottiglie da ml 1000
TEMPO DI
CONTATTO
CONC. D’USO
Antisepsi
di
ferite, Tempo necessario per 5 % (50 ml in 1 l d’acqua
ustioni e lesioni da
eseguire antisepsi
distillata)
decubito
Lavande ed irrigazioni Tempo necessario per 5% (50 ml in 1 l d’acqua
vaginali
eseguire antisepsi
distillata)
Disinfezione di oggetti 90 minuti
del
neonato
(poppatoi, tettarelle)
1,5% (15 ml in 1 l
d'acqua)
C onservazione tettarelle.
1,5% (15 ml in 1 l
d’acqua)
Da sostituire ogni 24 ore
Disinfezione termometri 10 minuti
ascellari
COMPOSIZIONE
C loro attivo
C loruro di Sodio (totale)
Acqua depurata q.b. a
5% (50ml in 1 t d’acqua)
ml
1,1 %
18,0 %
100,0
AMUCHINA
AMUCHINA
METALLI PESANTI
MERCURIO ed ARGENTO possiedono una spiccata attività antibatterica, essendo
efficaci a concentrazioni infinitesimali (azione oligodinamica).
Sembra che l’efficacia a concentrazioni bassissime sia dovuta ad una elevata
affinità di alcune strutture proteiche (gruppi -SH) per gli ioni metallici.
METALLI PESANTI
MERCURIO:
L’attività a basse concentrazioni, è dovuta ai cationi mercuriali
bivalenti Hg++ che si combinano con i gruppi -SH degli enzimi
microbici; la reazione è però reversibile. A concentrazioni elevate
si ha una azione generica di precipitazione delle proteine
microbiche.
SH
Enzima
S
+ HgCl2
SH
E
Hg + 2 HCl
S
HgCl2 [1:16] in acqua
sublimato corrosivo
mani 1-2%o; biancheria 5-10%o (3-4 ore); pavimenti 10%o
(irrorazione). Disinfettante caratterizzato da tossicità e corrosività.
Composti organici mercuriali: una delle valenze del mercurio è
impegnata in un legame covalente (MERCURIOCROMO, MERTIOLATO,
METAFENE). Antisettici a basso potere irritante.
ARGENTO METALLICO + BENZOILE PEROSSIDO
KATOXIN®
CONFEZIONI
INDICAZIONI
Bombola spray 125 ml
TEMPO DI
CONTATTO
CONC. D’USO
Per la mummificazione Tempo necessario per Non diluito
eseguire
la
dell’ombelico
procedura
COMPOSIZIONE
Argento metallico
Perossido di Benzoile
g
g
4,25
1 ,50
Eccipienti:
Calcio gluconato anidro
Alluminio silicato
Propellente - N- butano
g 1 ,00
g 93,25
g 1 ,23
ACIDI e BASI
Gli acidi e gli alcali forti esplicano la loro azione disinfettante su diversi
microrganismi dovuta al loro potere denaturante sulle proteine; tuttavia nella
pratica sono impiegati raramente perché poco attivi sul bacillo tubercolare e
perché danneggiano molti materiali.
HCl 2% + NaCl 10%
Disinfezione pelli carbonchiose
H2SO4 + Fenolo (1:1) 5-10% Disinfezione di ampie superfici
(miscela di Laplace)
contaminate da sporigeni
Ca(OH)2 20% (latte di calce) Disinfezione pozzi neri, pareti
NaOH o KOH 5-10%
Pavimenti, pareti, biancheria
Na2CO3 o K2CO3
Fluidificanti, stoviglie
ALCOLI
ALCOOL ETILICO
______________________________________________________________
•DISINFETTANTE A LARGO USO
•RAPIDA EVAPORAZIONE (BREVE DURATA)
•ATOSSICO
•MASSIMA AZ. BATTERICIDA A 50-70% CON ACQUA
•MOLTO ATTIVO SU BATTERI
•POCO SU VIRUS E MICETI
______________________________________________________________
MECCANISMO D’AZIONE: DENATURAZIONE DELLE PROTEINE,
AZIONE SOLVENTE SUI LIPIDI (DISSOLUZIONE DELLA
MEMBRANA)
USATO IN ASSOCIAZIONE CON ALTRI ANTISETTICI
(BENZALCONIO, CLOREXIDINA) PER AUMENTARNE
L’ATTIVITA’
Alcol etilico
L’azione battericida più efficace è ottenuta in presenza di H2O.
Non esplica azione sporicida; al 70% agisce in 10 – 15 secondi
sulle forme vegetative o essiccate.
Al 70% ha trovato applicazione per la disinfezione della pelle.
Lo strofinamento per 15 secondi ha azione battericida sui
microrganismi della pelle ma riduce l’azione battericida della
pelle stessa.
Al 70% per 4’ è usato per la disinfezione dei termometri.
ALCOOL ISOPROPILICO
______________________________________________________________
•PIU’ POTENTE DELL’ALCOOL ETILICO
•AGISCE ANCHE AD ALTA CONCENTRAZIONE
•SGRASSA E DISSECCA LA CUTE MA PRODUCE VASODILATAZIONE
•MAGGIOR EFFETTO IRRITANTE RISPETTO ALL’ETANOLO
Hand Hygiene
• Single most important intervention
before and after patient contact
• Compliance rates of 40-50% no longer are acceptable
– Hold staff accountable
– Encourage patients and families to remind caregivers
• Alcohol hand rubs make hand hygiene easier
– Rapidly kill bacteria (except Clostridium difficile spores)
– Surprisingly gentle on hands
– Not a substitute for soap and water when hands are grossly
soiled
Efficacia antimicrobica per la
dinsfezione delle mani
Buono
Sapone
Migliore
Sapone
antimicrobico
Ottimo
Strofinamento con
disinfettante a base
alcolica
Bacterial Reduction
Ability of Hand Hygiene Agents
to Reduce Bacteria on Hands
%
99.9
log
3.0
99.0
2.0
90.0
1.0
0.0
0.0
Time After Disinfection
0
60
180 minutes
Alcohol-based handrub
(70% Isopropanol)
Antimicrobial soap
(4% Chlorhexidine)
Baseline
Plain soap
Adapted from: Hosp Epidemiol Infect Control, 2nd Edition, 1999.
Effect of Alcohol-Based Handrubs on
Skin Condition
Self-reported skin score
Dry
Healthy
6
5
4
3
2
1
0
Epidermal water content
Healthy
27
25
23
21
19
17
15
Baseline
Alcohol rub
2 weeks
Soap and water
Baseline
Alcohol rub
2 weeks
Soap and water
~ Alcohol-based handrub is less damaging to the skin ~
Boyce J, Infect Control Hosp Epidemiol 2000;21(7):438-441.
Dry
Save lives, Clean your hands
5 maggio 2009
Test delle mani pulite ai sanitari
• Test delle 'mani pulite' per medici e infermieri britannici, che
grazie a un piccolo apparecchio montato sui letti dei pazienti
saranno colti in flagrante se igienicamente carenti. Il monitor
chiamato 'HyGreen', una sorta di 'grande fratello' dell'igiene in
corsia - si legge sul 'Daily Mail' - trasmette infatti una luce verde se
l'operatore sanitario ha le mani appena lavate, mentre si illumina
di rosso se non sono adeguatamente pulite. E il camice bianco
viene rispedito in bagno. In Gran Bretagna, dove il piccolo sistema
sta per essere adottato in molti ospedali, ogni anno cinquemila
persone muoiono a causa delle famigerate infezioni ospedaliere,
prevenibili semplicemente lavando le mani di frequente. Oltre
all'apparecchio, medici e infermieri indosseranno uno speciale
badge che registra l'ora esatta in cui si è toccato il sapone o il
disinfettante cutaneo, e i dati verranno trasmessi agli specialisti
del controllo delle infezioni. (luglio2009)
ALDEIDI
GLUTARALDEIDE
ORTOFTALALDEIDE
ALDEIDE FORMICA
DISINFETTANTI ALDEIDICI
L’effetto biocida di questi disinfettanti viene ricondotto alla “azione
alchilante”
per reazione con i gruppi amminici (-NH2), sulfidrilici (-
SH),idrossilici (-OH) e carbossilici (-COOH) delle proteine.
Sebbene molte aldeidi esplichino un effetto biocida, nella pratica la
formaldeide la glutaraldeide, e l’o-ftalaldeide vengono impiegate come
disinfettanti.
ALDEIDE FORMICA
E’ un gas solubile in acqua (soluzione acquosa:
formalina)
È stata per anni la principale sostanza disinfettante
utilizzata in ambiente ospedaliero: come gas nella
disinfezione terminale degli ambienti; come formalina,
addizionata di detergenti anionici, nella disinfezione
energica di tutte le superfici lavabili, pareti, servizi
igienici, vasellame, oggetti di plastica e gomma, ecc.
(Lisoform)
Per l’elevata tossicità e, soprattutto, per la
cancerogenicità, da tempo il suo uso è regolamentato
dal Ministero della Sanità (circolare 57/83).
GLUTARALDEIDE
L’attività di una soluzione alcalina di glutaraldeide si
degrada con il tempo e si esaurisce in 14 gg.
Uccide le forme vegetative in 30’- 60’ e le spore in 3 h di
contatto. La sterilizzazione è garantita dopo 10-12 ore.
È indicata per la sterilizzazione del materiale
termolabile. Presenta i seguenti vantaggi:
 Largo spettro di attività (ALTO LIVELLO)
 Attività in presenza di sostanza organica
 Non corrosivo
 Odore pungente
Attenzione: irritante e allergizzante
Glutaraldeide
La glutaraldeide è
capace di sterilizzare
a temperatura
ambiente (è
sporicida),
anche in presenza di
sostanze organiche.
Ma è necessario farla
agire per molte ore,
stando attenti alla
tossicità dei vapori!
VANTAGGI E SVANTAGGI DELLA GLUTARALDEIDE
VANTAGGI
SVANTAGGI
• Uno dei più potenti germicidi
• Registrato dall’US EPA come
sterilizzante
• Capace di uccidere forme
microbiche altamente resistenti
(es.spore) a temperatura ambiente
dopo 10 ore
• Attivo anche in presenza di sostanze
organiche
• Utile per sterilizzare materiali
termolabili (es. plastica e gomma)
• Utile per la disinfezione ad alto
livello di strumenti termosensibili
• Tempo prolungato per la
sterilizzazione
• Gli oggetti devono essere sciacquati
con H2O sterile
• Non è un disinfettante ambientale
• Tossicità elevata nei fumi
• Allergizzante
• Decolora qualche metallo
• Non controllabile biologicamente
• Gli oggetti non possono essere
imbustati
• L’attività corrosiva può aumentare
con la diluizione
ORTOFTALDEIDE
Composto alternativo alla glutaraldeide,
con alcuni vantaggi tra cui un’ azione microbicida
più rapida: allo 0,55%, a temperatura ambiente, in 10’
uccide batteri, virus, miceti e micobatteri.
Attività sporicida: 10 ore a 25°C.
Non richiede attivazione, poco volatile, odore
poco accentuato.
Se non utilizzata, la soluzione mantiene il
principio attivo intatto nel tempo.
Le precauzioni d’uso sono le stesse della glutaraldeide.
FENOLO e COMPOSTI FENOLICI (1)
Il FENOLO (acido fenico) è il composto di riferimento rispetto al quale vengono
confrontati gli altri disinfettanti per valutarne l’attività
• Il potere microbicida del FENOLO (e dei derivati) viene attribuito ad
alterazioni della membrana citoplasmatica, con perdita dei costituenti
cellulari, quando impiegati a basse concentrazioni; mentre a concentrazioni
elevate predomina la denaturazione proteica.
• Il FENOLO è estremamente solubile nei lipidi e è quindi molto attivo anche
nei confronti del M.tubercolosis.
• Il FENOLO è irritante a livello cutaneo, per cui non viene usualmente
utilizzato come antisettico.
• L’alogenazione, in particolare in
posizione para, del FENOLO (e derivati)
ne aumenta l’attività battericida
OH
FENOLO
Valutazione dei disinfettant
 Coefficiente fenolico…
 …compara l’efficacia del disnfettante con
quelloa del fenolo (attività = 1)
 …Salmonella typhi e Staphylococcus aureus
vengono utilizzati
 Metodo della diffusione su dischetti di carta
da filtro…
 …si pone il disinfettante su dischi di carta e si
appoggiano su piastre inoculate
 Test della diluizione…
 …essiccamento di batteri su superfici, seguito
da esposizione a disinfettanti e successivo
lavaggio e inoculo in brodo sterile
Metodo della diffusione su dischi
Hypochlorous acid
Phenol
Nisin
Lysol
Escherichia coli
FENOLO e COMPOSTI FENOLICI (2)
I CRESOLI (alchil-fenoli) hanno una attività germicida superiore al fenolo;
l’attività battericida aumenta con la lunghezza della catena alchilica (per i
Gram+).
• La
presenza
un secondo gruppo ossidrilico nella molecola
(ESILRESORCINOLO) aumenta notevolmente il potere tensioattivo dell’ALCHILFENOLO e ne innalza la capacità microbicida.
OH
di
OH
OH
CH3
CH3
“o”
“m”
CRESOLI
CH3
“p”
FENOLO e COMPOSTI FENOLICI (3)
I FENIL-FENOLI hanno un potere disinfettante superiore al fenolo, l’efficacia
maggiore si ha per il composto in cui i due gruppi fenilici sono uniti da una
catena carboniosa di 4 atomi di carbonio.
• L’alogenazione esalta l’attività germicida dei fenil-fenoli, il composto
maggiormente utilizzato è l’ESACLOROFENE (sospettato di essere
neurotossico).
OH
OH
Cl
Cl
Cl
Cl
CH2
Cl
FENIL-FENOLO
OH
HO
ESACLOROFENE
Cl
Bisfenolo: Triclosan
Usato come antisettico e come antiplacca nei dentifrici e negli sciacqui
Triclosan
Triclosan: antibatterico nei cosmetici,
meglio non abusare
•
•
•
•
Il triclosan è una sostanza chimica molto diffusa, con potente attività antibatterica: lo si può trovare
contenuto in moltissimi prodotti, dai contenitori in plastica per cucina, ai detersivi per la casa, dai
deodoranti, alle creme cosmetiche, ai colluttori. È utilizzato sia come conservante nei cosmetici, sia
come antibatterico. Per il suo uso sono stabiliti attualmente dalla normativa dei limiti precisi, a seconda
del prodotto in cui è contenuto (nei cosmetici è consentito come conservante fino allo 0,3%).
Attorno al triclosan si è creato negli ultimi anni un certo allarmismo, per via di alcuni studi che hanno
sollevato dubbi sulla sicurezza, legati soprattutto al fatto che questa così massiccia diffusione di un
potente antibatterico finisca con provocare una resistenza da parte dei batteri stessi, che (divenuti più
resistenti) non reagirebbero neanche più ai farmaci antibiotici. Per questo motivo, per esempio, nel
2005 il Consiglio dei consumatori norvegese aveva chiesto la messa al bando di tutti i prodotti cosmetici
contenenti triclosan. In realtà nel 2006 il comitato scientifico per i prodotti di consumo (Sccp) della
commissione europea ha affermato che sono necessarie maggiori informazioni: il problema del triclosan
va affrontato, perché alcuni studi lo evidenziano, ma bisogna raccogliere maggiori dati per inquadrarlo al
meglio e bisogna trovare il modo di analizzare l'esposizione complessiva.
Per esempio, alcuni studi del 2007 e 2008 confermano la presenza di tracce di triclosan nel latte di
alcune donne che hanno fatto uso di prodotti antibatterici. Inoltre si tratta di una sostanza che a lungo
termine si accumula nell'ambiente.
Un nuovo studio pubblicato a ottobre 2008 sulla rivista Toxicological science ha verificato gli effetti del
triclosan come perturbatore endocrino. Altroconsumo dic 2008
Cloroxilenolo
• Il vecchio
mercurocromo era
composto
principalmente da
merbromina che
contiene mercurio e
bromo. Nel
neomercuriocromo la
merbromina è stata
sostituita da eosina,
composto simile ma
privo dell'atomo di
mercurio e quindi più
sicuro.
FENOLO e COMPOSTI FENOLICI (4)
LISOLO (cresolo), SUDOLO (xilenoli) e CREOLINA (acidi cresilici) rappresentano
alcune tra le principali miscele FENOLI-SAPONI utilizzate.
• L’attività germicida dei FENOLI viene favorita dai saponi aumentandone la
solubilità e fluidificando la sostanza organica.
• Le miscele vengono impiegate usualmente per la disinfezione delle mani,
ma soprattutto per il trattamento di campioni clinici (feci, escreati) e per la
pulizia di pavimenti (rustici, stalle, ecc)
DETERGENTI SINTETICI (1)
I detergenti sintetici costituiscono un vasto gruppo di composti tensioattivi,
cioè capaci di abbassare la tensione superficiale dei liquidi in cui vengono
disciolti. Nella loro molecola e presente un gruppo idrofilo (idrossile,
carbossile, solfato o carbonato) ed un gruppo idrofobo (lunga catena
carboniosa); tale struttura conferisce a questi composti una spiccata polarità
e la capacità di disporsi tra l’acqua e una fase diversa (gassosa, liquida o
solida) con il gruppo idrofilo rivolto verso l’acqua e l’idrofobo verso l’altro
materiale.
I detergenti sintetici in base alla loro ionizzazione in soluzione acquosa,
vengono comunemente suddivisi in:
•
•
•
•
ANFOTERI
NON IONICI
ANIONICI
CATIONICI
DETERGENTI SINTETICI (2)
ANFOTERI
Accanto ad una parte lipofila, sono presenti nella molecola gruppi idrofili acidi ed
alcalini, questi conferiscono alla molecola le capacità detergenti dei tensioattivi anionici
a quelle disinfettanti dei cationici (es. TEGO). Hanno effetto detergente e un notevole
potere disinfettante sui batteri Gram+ e Gram- e sui miceti; i batteri acido-resistent
sono meno sensibili mentre le spore sono resistenti. Vengono utilizzati per il lavaggio
delle mani in ambiente chirurgico.Non risentono della presenza di sostanze organiche né del
pH,non sono tossici e non intaccano i metalli.
All’1% per 10’ sono indicati per la disinfezione degli strumenti chirurgici e degli articoli in
gomma. Si possono usare anche per la disinfezione dei pavimenti e
dei muri delle sale operatorie e delle sale parto.
NON IONICI
Composti la cui solubilità in acqua è dovuta a polimeri dell’ossido di etilene
[(C2H4O)n]. La loro attività microbicida è trascurabile e vengono utilizzati
per le loro proprietà schiumogene o emulsionanti.
R-C-O-(CH2H4O4)n-H
DETERGENTI SINTETICI (3)
ANIONICI
Sono composti che si ionizzano in soluzione acquosa in un anione organico
tensioattivo costituito di solito da un arilsolfato, da un alchil-aril-solfanato,
da un estere o da un ammide di acido grasso.
Esplicano la loro azione alterando la membrana citoplasmatica, la loro
attività germicida è limitata e vengono impiegati, data la loro spiccata
attività detergente, soprattutto nella preparazione dei detersivi per uso
domestico e industriale.
O
C17H33-C-O- Na+
Oleato di sodio
(SAPONE)
R-O-S-O- Na+
Aril solfato di sodio
NATURA DEI DETERGENTI (1)
La superficie attiva è costituita da
•una testa polare (idrofila)
•una coda apolare (idrofobica)
114
NATURA DEI DETERGENTI (2)
Testa polare
(idrofila)
Coda apolare
(idrofobica)
Acqua
115
DETERGENTI SINTETICI
CATIONICI
Sono composti che in acqua ionizzano liberando un catione (ammonio,
fosforo, zolfo) che rappresenta il componente attivo della molecola.
I detergenti cationici più noti sono composti contenenti uno ione
ammonio quaternario (composti quaternari dell’ammonio).
Composti quaternari dell’ammonio (“QUACs)
In questi composti gli atomi di idrogeno dello ione ammonio sono sostituiti
da gruppi alchilici. I più efficaci contengono 3 gruppi alchilici a catena breve
ed un quarto gruppo alchilico a catena lunga (es. BENZALCONIO CLORURO).
Vengono prospettate per questi composti diverse modalità di azione: la più
importante è senza dubbio la disgregazione della membrana cellulare.
Il potere battericida è eccezionalmente elevato nei confronti dei Gram+ ed
abbastanza elevato nei confronti dei Gram-
Sali di ammonio quaternari (QUACs)
R1
R4
-N+-R
2
Cl2
“QUACs”
Formula Generale
-
R3
Catena
Alchilica
CH3
-N+-CH2
Cl2-
CH3
BENZOALCONIO CLORURO
Usi dei sali di ammonio quaternari
CLORURO DI BENZALCONIO:
0,1 –0,2% disinfezione preoperatoria della cute integra
0,1% disinfezione mucose e ferite
0,005% irrigazioni vescicali
CETRIMIDE
0,5% disinfezioni ustioni e detersione pre-operatoria
cute integra.
Sali di ammonio quaternario
Sali di ammonio quaternario
VANTAGGI E SVANTAGGI DEI SALI DI AMMONIO QUATERNARIO
VANTAGGI
SVANTAGGI
• Battericida contro i Gram+
• Odore gradevole
• Bassa tossicità sui tessuti
• Non tubercolicida, sporicida o
virucida (virus idrofili)
• Viene inattivato dai detergenti
anionici (es. sapone e acqua dura)
• Attività variabile nei confronti dei
Gram-
ESSENZE VEGETALI
L’impiego delle essenze, ad esempio di timo, pino, limone, bergamotto e
lavanda, si scontra con due difficoltà:
a) L’insolubilità in acqua
b) il costo elevato
Un esempio di disinfettante di questo tipo è il CITROSIL e può essere:
Tipo alcolico: disinfezione ferite, preparazione campo operatorio
Tipo saponoso: impiego analogo al lisoformio
CLOREXIDINA
(BIGUANIDE)
Sostanza basica che forma sali con gli acidi organici ed
inorganici.I sali più usati sono:
il DICLOROIDRATO (rapidamente solubile in alcool etilico)
il DIACETATO (rapidamente solubile in alcool etilico)
il DIGLUCONATO (Può essere diluito sia in acqua che in
alcool) (Hibiscrub, Hibitane, Savlon)
NH
NH
Cl
NH C
NH
NH
C
NH(CH2)6
NH
C
NH C NH
NH
Cl
CLOREXIDINA
Svolge l’attività antimicrobica attraverso la disorganizzazione della struttura
della membrana plasmatica.
• Attiva su Gram+ e Gram-, ma inefficace su bacilli acido-resistenti e spore.
• Non perde attività in presenza di sostanza organica.
Utilizzata per la disinfezionee di pareti, mobili,pavimenti (0,1%) e per la
disinfezione della cute (0,5-1% per 15-30 sec) e per la preparazione del campo
operatorio (0,5% per 2 min)
NH
NH
Cl
NH C
NH
NH
C
NH(CH2)6
NH
C
NH C NH
NH
Cl
Disinfezione della cute lesa:
Neomercurocromo Bianco
Neomercurocromo Bianco è indicato nella disinfezione della cute
lesa; la polvere nelle lesioni umide e la pomata nelle lesioni secche e
foruncoli
della
pelle.
Il principio attivo del Neomercurocromo è la Clorexidina, un potente
antisettico efficace contro un ampio spettro di batteri ed alcuni
funghi; si fissa sulla pelle e conserva la sua attività per ore, anche in
presenza
di
sangue
e
pus.
La polvere, grazie alla presenza di Chitosano (5%), svolge un'azione
disinfettante, emostatica e cicatrizzante, mentre la pomata, grazie
alla presenza di Allantoina (1 %), svolge un'azione disinfettante,
idratante e cicatrizzante
VANTAGGI E SVANTAGGI DI ALCUNI DISINFETTANTI
GRUPPO CHIMICO
VANTAGGI
SVANTAGGI
Alcol etilico
Poco costoso, attivo
rapidamente anche contro
micobatteri. Evapora senza
lasciare residui chimici
Non possiede attività
residua;danneggia oggetti di
gomma e di plastica
Cloro (e composti)
Economico; attivo sui virus. Per
trattare ferri chirurgici e contro
TBC usare 100.000ppm.
Inattivato da sostanze organiche
e sangue; in alta concentrazione
intacca i metalli
Iodio, Iodofori
Molto attivi; non inibiti da
saponi e detergenti.
Possono essere tossici ad alta
concentrazione. Macchiano.
Glutaraldeide
- Alcalina (Cidex)
- Acida (Sonacide)
Ampio spettro di azione.
Costoso; instabile; quella acida
corrode i metalli per contatto
prolungato; sporicida in tempi
lunghi; tossico e irritante ad alta
concentrazione
VANTAGGI E SVANTAGGI DI ALCUNI DISINFETTANTI
GRUPPO CHIMICO
VANTAGGI
SVANTAGGI
Fenolo (e composti)
A rapida azione; non inibiti da
saponi e detersivi; non inattivati
da materiale organico
Non raccomandati nei reparti
per neonati. Sono corrosivi,
irritanti e maleodoranti. Non
attivi su spore.
Composti dell’ammonio
quaternario
Non tossici; non macchiano;
inodori
Azione batteriostatica, spesso
inattivi su micobatteri,
neutralizzati da saponi e
detergenti anionici; assorbiti da
garze e tessuti; inibiti da
materiale organico
Clorexidina gluconato
Non irritante; non macchia
ampio spettro di azione; azione
disinfettante residua
Pericoloso per occhi e orecchi;
costoso; impiego limitato a
disinfezione mani; non è ideale
quando ci sono rotavirus.
Classificazione di dispositivi di utilizzo ospedaliero e relativi sistemi di
sterilizzazione e disinfezione (1)
Classificazione
Esempi
dispositivi
CRITICO
• Aghi
• Strumenti chirurgici
• Strumenti dentali
• Accessori per
endoscopie
Entra nei tessuti
sterili o
nel sistema
vascolare
SEMICRITICO
Tocca le membrane
della mucosa
o la pelle lesionata
Endoscopi flessibili,
laringoscopi, tubi
enndotracheali,
accessori per
terapia respiratoria
o anestesia,altri
dispositivi simili
Termometri orali o
rettali
Superfici lisce
come i serbatoi per
idroterapia
Tipi di
processo
Esempi di
processo
Sterilizzazione
• Vapore sotto
pressione
• Calore secco
Liquidi
sterilizzanti
• Ossido di etilene
• Gas chimici
sterilizzanti
Alto livello di
disinfezione
(tempo di
esp.>20 min)
Livello di
disinfenzione
intermedio
(tempo di
esp.<10 min)
• Glutaraldeide(2%)
• Perossido di H stab.
• Acido peracetico
• Pasteurizzazione
• Candeggiante
domestico
• Alcol Etilico o
isopropilico
• Alcol etilico o
isopropilico
• Detergenti fenolici
• Detergenti iodofori
• Candeggiante dom.
Classificazione di dispositivi di utilizzo ospedaliero e relativi sistemi di
sterilizzazione e disinfezione (2)
Classificazione
Esempi
dispositivi
NON CRITICO
Stetoscopi, ripiani di
lavoro, pavimenti,
bacinelle, mobili
Tocca la pelle
integra
Tipi di
processo
Basso livello di
disinfezione
(tempo di
esp.<10 min)
Esempi di
processo
• Alcol etilico o
isopropilico
• Detergenti fenolici
• Detergenti iodofori
• Detergenti ammonio
quaternari
• Candeggiante
domestico
Meccanismi di azione
Meccanismo d’azione, attività antimicrobica ed indicazione
di alcune sostanze disinfettanti
Disinfettanti del commercio
Hibitant
gluconato
Hibiscrub
Saulon
Cidex
Diba
Amuchina
Antisapril
Bactofen
Bialcol
Desogen
Wescodyne
clorexidina
Clorexidina + detergenti
Clorexidina + cetrimide
glutaraldeide
glutaraldeide
ipocloriti
ipocloriti
tensioattivo (benzalconio cloruro)
tensioattivo (cloruro di dodecil.di
(biossetil)-benzilammonio
tensioattivo (metossisolfato di a (ptolil)-dodecil-trimetilammonio
iodoforo
Conservazione di disinfettanti e
antisettici
Resistenza batterica
La resistenza è in aumento
DETERSIONE E DISINFEZIONE
IN FARMACIA
riduzione della contaminazione batterica
OBIETTIVI
eliminazione completa
dei germi patogeni
Un corretto sistema di pulizia si articola in due momenti
1
detersione
disinfezione
rimozione dello sporco
distruzione dei microrganismi patogeni
2
La disinfezione sarà tanto più efficace quanto
più accurata sarà stata la detersione
Regione Piemonte - Direzione Sanità
Pubblica - Settore Vigilanza e controllo
alimenti di origine animale
Alberto Mancuso - Le operazioni di pulizia e
OBIETTIVI
detersione
disinfezione
rimozione dello sporco
distruzione
dei microrganismi patogeni
La disinfezione sarà tanto più efficace
quanto più accurata sarà stata la detersione
PROCEDURA DI PULIZIA E DISINFEZIONE
Documentazione da tenere agli atti
•Planimetria dell’impianto
•Procedura di pulizia e disinfezione
•Check-list di sorveglianza
•Scheda tecnica dei prodotti
•Risultati della verifica microbiologica delle superfici
•Documentazione sulla formazione del personale
•Documentazione sulla risoluzione delle non conformità
PROCEDURA DI PULIZIA E DISINFEZIONE
Devono essere identificati
•aree
•attrezzature
•prodotti da utilizzare
•modalità di impiego
•frequenza
•responsabile
SUCCESSIONE DELLE OPERAZIONI
pulizia preliminare
per eliminare lo sporco
con acqua calda
più evidente
(45-50°C)
applicazione di una
soluzione detergente elimina i residui di sporco
riscaldata (45-50°C)
lavaggio intermedio per asportare la soluzione
detergente e il sudiciume
a caldo (45-50°C)
disinfezione per uccidere i microrganismi rimasti
risciacquo finale
per eliminare ogni
traccia di disinfettante
REGOLE PER UNA CORRETTA PULIZIA
Indossare abiti appositi per le operazioni di pulizia
Non compiere pulizie durante la preparazione dei cibi
Non utilizzare la scopa a secco, nè la segatura
Rispettare sempre le dosi indicate sulle confezioni
dei detergenti (e dei disinfettanti)
Rispettare le temperature di utilizzo indicate
sulle confezioni dei prodotti chimici in uso
Molti prodotti sono tossici: risciacquare abbondantemente
REGOLE PER UNA CORRETTA PULIZIA
Rispettare sempre le scadenze previste dal programma
di pulizia.
Non utilizzare spugne, strofinacci o altri materiali
facilmente inquinabili per le operazioni di lavaggio
delle superfici che vengono a contatto con gli alimenti.
Attrezzi per le pulizie, i detergenti e i disinfettanti
devono essere tenuti separati dagli alimenti in un locale
apposito o in un armadio.
PRINCIPALI ERRORI NELLA PRATICA
DI PULIZIA E DI DISINFEZIONE
Pulizia insufficiente prima dell’applicazione del
disinfettante
Esecuzione affrettata delle operazioni
Utilizzo di acqua a temperatura insufficiente
Uso di prodotti non idonei
Sottodosaggio o sovradosaggio del prodotto chimico
Tempo di contatto troppo breve tra disinfettante e superficie
Igiene personale: i gioielli
braccialetto
anelli
Igiene personale
• L’uomo è il principale fattore critico!
• • fronte, capelli: 106 germi per cm2
• • Saliva, secrezioni nasali: 105 - 106 germi per
cm2
• • Starnuti: 105 germi, alla velocità di 100
m/s
• • Punta delle dita: 20 – 100 germi per cm2
• • Mani: 103 to 104 germs per cm2
LAVAGGIO DELLE MANI
Lavaggio sociale
Lavaggio antisettico
Lavaggio chirurgico
La principale via di trasmissione di germi
sono le mani
Il lavaggio e la disinfezione delle mani sono le più importanti
procedure di igiene!!!
Il lavaggio delle mani
Il lavaggio sociale delle mani
Misure di prevenzione delle infezioni ospedaliere:
L’igiene delle mani
Rilevanza del lavaggio delle mani
E’ la pratica “singola” più importante per ridurre la
trasmissione di patogeni negli ambienti ove si erogano cure
Rappresenta un elemento essenziale delle Precauzioni Standard
La migliore compliance con l’igiene delle mani è risultata
associata ad una minore incidenza di infezioni.
Guideline for hand hygiene in health-care settings
CDC MMWR, October 25, 2002; Vol. 51; No. 16
Cosa si intende con il termine “igiene delle mani”
Classicamente
Lavaggio delle mani con detergente comune o antisettico
da mettere in atto obbligatoriamente se le mani sono
grossolanamente contaminate
e ogni volta che è possibile lavare le mani
Alternativamente
Frizionamento delle mani fino all’asciugatura (10-15 secondi)
con prodotti a base di alcol+clorexidina+emollienti (senza acqua)
erogati predosati (mediante erogatore a gomito)
DETERGENTE Antisettico !
Prodotto antisettico:
• a base di clorexidina
• a base di iodopovidone
Tempo:
non meno di 30 sec,
meglio se 1 minuto
I guanti,
Anelli, bracciali (stoffa e cuoio), orologi … fonendoscopi !???
anche se sono di misura
opportuna non sono una
alternativa al lavaggio
delle mani
IL LAVAGGIO DELLE MANI : PERCHE’ L’ANTISETTICO
Il prodotto con cui si lavano le mani
è critico al fine dell’abbattimento della flora microbica cutanea
transitoria e residente
Prodotto non antisettico
Prodotto antisettico
Sarebbe cosa opportuna che presso tutti i punti lavaggio sia delle aree
intensive sia dei reparti fosse presente il detergente per il lavaggio
sociale e quello per il lavaggio antisettico delle mani
Efficacia antimicrobica per la
dinisfezione delle mani
Buona
Sapone
Migliore
Ottima
Sapone
antimicrobico
Strofinamento con
disinfettante a base
alcolica
Source: http://www.cdc.gov/handhygiene/materials.htm
Efficiency of Different Chemical
Antimicrobial Agents
Igiene domestica e disinfezione
• Nell'igiene domestica non è necessario utilizzare disinfettanti. Anche
in cucina e in bagno possono essere garantite buone condizioni igieniche
mediante detergenti a base di sapone o tensioattivi. L'uso di additivi ad azione
disinfettante in detergenti universali o spray disinfettanti è sconsigliato, dato che
possono provocare irritazioni della pelle e inquinano l'ambiente.
• L'impiego superfluo di disinfettanti può avere due tipi di conseguenze pericolose:
• ripercussioni sulla salute: i disinfettanti hanno un effetto aggressivo sulle
cellule; essi tolgono il grasso dalla pelle e aggrediscono la flora cutanea. Il
contatto frequente può condurre a esantemi della pelle ed eczemi. I bambini e gli
anziani, dotati di un sistema immunitario debole, sono particolarmente
vulnerabili;
• ripercussioni sull'ambiente: se i disinfettanti raggiungono, tramite le acque di
scarico, l'impianto di depurazione, l'efficacia dell'azione depurante del livello
biologico di questi impianti si riduce.
• http://www.bag.admin.ch/themen/chemikalien/00238/00516/01374/index.html?l
ang=it
FAQ - Disinfezione
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Qual è la definizione di disinfezione?
Che differenza c’è tra il termine disinfezione e il termine sterilizzazione?
Che differenza c’è tra disinfettante e antisettico?
Quali sono i principali mezzi di disinfezione?
Come vengono classificati i disinfettanti secondo l’organismo bersaglio?
Quali sono i principi di un corretto uso dei disinfettanti?
Come vengono classificati i dispositivi ospedalieri a seconda del pericolo di trasmissione di microrganismi e della
necessità di sterilizzazione?
Quali agenti fisici vengono utilizzati come disinfettanti?
Come vengono classificati i disinfettanti chimici?
Quali fattori influenzano l’azione dei disinfettanti chimici?
Descriva i principali ossidanti diretti utilizzati come disinfettanti
Descriva i principali disinfettanti alogenati
Descriva i disinfettanti a base di composti alcolici
Descriva i disinfettanti aldeidici
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi della glutaraldeide?
Descriva i principali disinfettanti fenolici
Descriva i detergenti anionici e cationici
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dei Sali di ammonio quaternario
Quali sono gli svantaggi e i vantaggi della clorexidina

Documenti analoghi

prontuario disinfettanti

prontuario disinfettanti chimici (disinfettanti) o fisici (calore). Il termine "disinfettante" è più frequentemente usato per indicare quei prodotti che distruggono i germi nella fase di sviluppo, meno le spore batteriche,...

Dettagli

prontuario antisettici disinfettanti 2005

prontuario antisettici disinfettanti 2005 “esogene”, può essere ridotta mediante la corretta applicazione di una serie di misure preventive, tra le quali riveste particolare importanza la scelta e l’uso dei preparati ad azione disinfettant...

Dettagli