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Il quotidiano economico-finanziario del Nord Italia
MERCOLEDÌ 17 FEBBRAIO 2016 - NUMERO 1728 ANNO 19 - QUOTIDIANO ONLINE, VIA FAX E IN EDICOLA - FONDATORE E DIRETTORE: ACHILLE OTTAVIANI
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I DUBBI DI WSJ
MAXIDIVIDENDO ALLA FAMIGLIA BERLUSCONI
RISOLVERE IL NODO
DI MONTE DEI PASCHI
ASSEGNO DA 90 MILIONI
Dice un vecchio detto: se non riuscite a ripagare alla banca un prestito di
1000 dollari, avete un problema; se
non riuscite a ripagare un debito di 1
milione alla banca, il problema lo ha
la banca. In Italia, sottolinea il Wall
Street Journal, il problema ce l’hanno
tutti. Il punto infatti non è che ogni
banca ha sofferenze: tutte le hanno,
ma queste almeno hanno smesso di
crescere. Il punto è che, alla fine, i crediti inesigibili delle banche più deboli
possono essere parzialmente ripagati da tutte le altre.Questo vale anche
per Intesa Sanpaolo o Mediobanca ,
che hanno forti coefficienti di capitale
e quantità di crediti incagliati basse o
in diminuzione. Il numero uno per
questo tipo di allarme è ancora la più
antica banca del mondo, e terza più
grande d'Italia per asset, il Monte dei
Paschi di Siena.Le azioni delle banche italiane, che da inizio anno sono
crollate, sono risalite un po’ nella
seduta di lunedì 15. Ma le preoccupazioni di fondo rimangono. La banca
ha bisogno di una soluzione e rapidamente, dato il livello di nervosismo
cresciuto intorno a tutte le banche
europee, ma soprattutto a quelle italiane.Una forte fusione aiuterebbe:
alcuni dicono che UniCredit potrebbe essere in grado di fare un accordo, agganciandovi un aumento di
capitale, ma Ubi Banca è ancora
visto come il candidato più probabile,
soprattutto ora che Banca Popolare
di Milano sembra destinata a fondersi con Banco Popolare .Tuttavia, nessun partner potrà acquisire
Montepaschi prima di risolvere il problema dei crediti in sofferenza.
SALE
MARINA E PIER SILVIO, ENTRAMBI SOCI DI
FINIVEST HANNO PORTATO A CASA OLTRE 7 MILIONI
A TESTA, MENTRE I FIGLI DI SECONDO LETTO
(BARBARA, ELEONORA E LUIGI) SE NE DIVIDONO 20
Fininvest stacca un assegno da
oltre 90 milioni di euro alla famiglia Berlusconi. Per il secondo
anno consecutivo, come risulta
da documenti consultati da
Radiocor, la holding di via
Paleocapa, ha deciso di girare ai
piani alti un maxi dividendo 'di
meta' esercizio' alle casseforti
che controllano interamente il
capitale Fininvest. Di queste,
quattro - ovvero Holding Italiana
Prima, Seconda, Terza e Ottava
- fanno capo direttamente all'ex
premier Berlusconi e custodiscono il 60% del gruppo che
controlla Mondadori e le reti del
Biscione. E in virtu' di questo il
patron incassera' circa 56 milioni
di euro.L'assegno staccato da
Fininvest nelle scorse settimane
non e' un dividendo legato ai
risultati dell'esercizio, ma si tratta
di una distribuzione di parte delle
proprie riserve: se lo scorso
anno, era ammontata a 81,5
milioni di euro, quest'anno la holding si e' mostrata piu' generosa
mettendo n elle cas se dei soci
poco meno di 92 milioni. A bene-
Ignazio Visco
La procura di Spoleto ha chiesto l'archiviazione dell'indagine a carico del governatore della Banca d'Italiaper le vicende
della Bps, la Banca Popolare di Spoleto.
Berlusconi con i figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi
ficiarne anche i cinque figli di direttamente circa 35 milioni di
Berlusconi: Marina e Pier euro. La Holding Italiana Ottava,
Silvio, entrambi soci di Fininvest che detiene il 20,5% di Fininvest
al 7,65% attraverso le rispettive e ha partecipazioni anche in
societa' personali, hanno portato Immobiliare
Dueville
e
a casa oltre 7 milioni a testa, Immobiliare Milanodue, ha chiumentre ai figli di secondo letto so l’esercizio al 30 settembre
Barbara, Eleonora e Luigi (riu- 2015 con utili netti per 17,7 milioniti in Holding Italiana ni: questo ammontare, unito alla
Quattordicesima che possiede il distribuzione di 2,3 milioni di
21,4% di via Paleocapa) sono riserve, ha permesso all'ex preandati complessivamente circa sidente del Consiglio d’incassa20 milioni.Intanto, nei giorni scor- re una cedola da 19,9 milioni. La
si, Silvio Berlusconi ha chiuso i società, prima di questa operabilanci 2015 di alcune delle sue zione, aveva riserve per circa 51
holding personali distribuendosi milioni.
Nutella vs Choco
SCENDE La Ferrero
perde in tribunale un round nella
lotta per la difesa della sua specialità. Il prodotto venduto dai supermercati Delhaize può continuare a chiamarsi con un nome evocativo.
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2 • 17 febbraio 2016
Industria e Finanza.com
ILVA
CONFINDUSTRIA PIÙ CREDIVENETO
VENTICINQUE IN GARA
PER L’ACCIAIERIA
CRESCITA E INNOVAZIONE
La procedure che potrebbe dare
un futuro all'Ilva di taranto ha
fatto un nuovo passo avanti. I tre
commissari straordinari nominati dal Governo hanno comunicato i nomi dei 19 gruppi del settore dell'acciao che hanno presentato domanda per valutare la
possibilità di acquisto o di affitto
del ramo d'azienda. A cui se ne
potrebbero aggiungere altri 6,
cui è stata richiesto un supplemento di documentazione.
Soltanto quattro i gruppi la cui
domanda è stata bocciata e che
sono ormai fuori dai giochi.Ma
da chi sono arrivate le domande? Fra gli italiani il gruppo
Marcegaglia di Mantova guidato
da Antonio Marcegaglia, presidente e amministratore delegato
del gruppo di famiglia che detiene al 50% con la sorella Emma. Il
gruppo Arvedi di Cremona, il
guppo lecchese Eusider guidato
da Eufrasio Anghileri. Fra gli italiani ha presentato una manifestazione di interesse (limitata al
tubificio di Racconigi) la bresciana Tecnotubi che fa capo al
gruppo Amenduni guidato da
Michele Amenduni, cugino dei
più noti Amanduni-Greseli che
possedevano una quota dl 10%
di Ilva prima del commissariamento (e che per questo motivo
hanno recentemente chiesto alla
Presidenza del Consiglio un
indennizzo di 300 milioni). Un
ruolo da protagonista lo giocherà sicuramente la Cassa Depositi
Prestiti, la più grande istituzione
finanziaria italiana controllata
dallo Stato per oltre l'80%, chiamata in causa anche dai sindacati.
Emma Marcegaglia
Siglato un accordo che propone prodotti finanziari a condizioni
di favore dedicate agli associati. Attenzione al territorio
Gli investimenti sono lo snodo
cruciale per una ripresa strutturale dell’economia. Per poter agevolare le imprese nei propri percorsi di crescita e sviluppo
Confindustria
Verona
e
Crediveneto hanno sottoscritto un
accordo che propone prodotti
finanziari a condizioni di favore
dedicate agli associati a
Confindustria Verona. “Crescita,
internazionalizzazione, innovazione sono i perni su cui gli imprenditori fondano la vita e lo sviluppo
della propria impresa. - ha dichiarato Paolo Errico Vice
Presidente di Confindustria
Verona per la Piccola Industria
con delega alla finanza per le PMI
- A fronte però delle strategie delle
imprese serve un sistema che le
affianchi in questi investimenti.
L’accordo sottoscritto va propria in questa
direzione,
accompagnare le
aziende, soprattutto
di piccole dimensioni che spesso non
hanno un forte potere contrattuale con
gli istituti di credito,
lungo i proprio percorsi di crescita.”
.Questa convenzioAgostini ed Errico
ne esprime uno dei
principali valori di Crediveneto e Crediveneto - La forza di una
del Credito Cooperativo: l'atten- banca locale si esprime anche
zione al territorio ed in particolare attraverso un'offerta che possa
alle realtà economiche ed affiancare le imprese nelle loro
imprenditoriali che in esso opera- strategie individuali di crescita e di
no e che, con la loro attività, lo investimento, anche attraverso la
arricchiscono. - ha spiegato costante attenzione alle relazioni
Piergiorgio Agostini Presidente istituzionali ed interpersonali."
INCONTRO CON I GRANDI SOCI
VENETO BANCA, I DETTAGLI
NON VENGONO RESI PUBBLICI
Incontro tra i grandi soci dell’istituto di credito di Montebelluna
riuniti nell’associazione “Per
Veneto Banca” (220 azionisti
con un portafoglio complessivo
pari all’8% del capitale) e i vertici della banca. La delegazione
composta da Diego Carraro
(presidente), Loris Tosi (in
foto), Matteo Cavalcante
(segretario) e Giancarlo
Ferretto si è detta soddisfatta al
termine del colloquio avuto con il
presidente di Veneto Banca
Pierluigi Bolla e con l’ad
Cristano Carrus. Sebbene
entrambe le parti abbiano concordato di non rendere pubblici i
dettagli dell’incontro, sarebbe
trapelata l’apertura da parte di
Veneto Banca rispetto alla
richiesta formulata dai grandi
Pierluigi Bolla
soci di far entrare nel cda della
banca due membri, uno dell’associazione e un indipendente:
«potrebbe esserci questa eventualità, vediamo se questa sarà
concreta nelle prossime settimane»,
ha
confermato
Cavalcante al Mattino.D’altro
canto il presidente Carraro
affossa il progetto di tenere
un’assemblea per cambiare i
vertici nel caso la richiesta dei
due posti in cda non fosse stata
accolta: una «soluzione non
all’ordine
del
giorno.
Un’iniziativa di quel genere non
è necessaria. È stato un incontro eccellente e distensivo».
3 • 17 febbraio 2016
Industria e Finanza.com
4 • 17 febbraio 2016
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ENERGIA
TRASPORTI
FEDERPETROLI, UN PIENO DI GNL
Secondo il presidente Marsiglia, il gas naturale liquefatto
diventerà un pilastro del businness. Risparmio per i veicoli
FederPetroli Italia dà
inizio al Piano di investimenti, stoccaggio ed
approvvigionamento di
Gas Naturale Liquefatto
(GNL), il Gas Metano
con poche emissioni di
Co2 e minori agenti
inquinanti.”Non abbiamo fatto altro che ascoltare e raccogliere il malcontento delle aziende
italiane che hanno investito
nel Gnl”, ha detto il presidente
di FederPetroli Italia Michele
Marsiglia, “un malcontento
dovuto ad un nulla di fatto dei
numerosi Tavoli Ministeriali,
non abbiamo più tempo da
perdere. Il momento era ormai
maturo per lo sviluppo e la
focalizzazione di FederPetroli
Michele Marsiglia
Italia sul GNL, dopo un periodo di osservazione su quello
che sarebbe stato lo sviluppo
del Gas Naturale Liquefatto in
Europa ed in particolare nel
nostro paese”. In primis saranno sviluppate le Reti domestiche in quei Comuni e Zone
Montane ancora prive di
Metano e non servite da
una Rete nazionale di
gasdotti. Il Piano di sviluppo continuerà sull’installazione di impianti
per uso autotrazione
sulla Rete Carburanti ed
industriale, con un grande risparmio per le flotte
e veicoli aziendali.Il
GNL anche in Italia
diventerà uno dei pilastri
del business petrolifero ed
energetico. Certamente le
infrastrutture in Italia come i
Rigassificatori e Depositi
Costieri saranno di particolare
importanza per lo sviluppo del
settore e per un piano di sviluppo
di
una
Politica
Energetica Europea nel rispetto dell’ambiente.
IMPIANTI DI SCI E INNOVAZIONE
LEITNER DEBUTTA A RACINES
CON LA SEGGIOVIA A 8 POSTI
il Gruppo altoatesino Leitner,
leader mondiale negli impianti
di trasporto a fune e nei battipista, ha realizzato la prima seggiovia a 8 posti in Italia, che
debutterà a Racines, in Alto
Adige, già dalla prossima stagione invernale.Si tratta di un
vero e proprio gioiello del
Made in Italy capace di coniugare sicurezza e lusso ad alta
quota.Grazie a questo innovativo tipo di impianti, il Gruppo
prevede di raggiungere nei
prossimi 2/3 anni un giro d’affari di circa 20 milioni di euro. Il
presidente Michael Seeber
afferma: «La nuova 8 posti è
destinata a rivoluzionare il concetto stesso di seggiovia e ben
presto soppianterà i sistemi
oggi presenti sulle principali
CONTROLLI AL BRENNERO
I TIMORI DEL VENETO
Una barriera al Brennero o
comunque una limitazione del
traffico merci e persone causerebbe un grande danno economico
anche al Veneto e alla sua economia che, lentamente, sta cercando
di risollevarsi dalla crisi che ha
colpito duramente una delle regioni trainanti del Paese. E’ con preoccupazione che Unioncamere
del Veneto assiste al botta e risposta fra Camera di Commercio di
Bolzano e polizia tirolese su una
presunta limitazione del transito al
confine fra Italia ed Austria. Per
questo motivo Unioncamere del
Veneto ha intenzione di sottoporre
la vicenda alla Commissione europea attraverso la sua Delegazione
di Bruxelles.«Gli ostacoli al traffico merci e persone significano per
il Veneto e la Pianura padana un
grande danno a livello economico,
perché limitare la circolazione nell’asse nord-sud significherebbe
perdere competitività per le nostre
aziende – sottolinea Giuseppe
Fedalto, presidente Unioncamere
del Veneto –. Come Sistema camerale stiamo pertanto valutando
quali azioni sia meglio intraprendere a tutela della libera circolazione e degli interessi delle nostre
aziende. Attraverso il nostro ufficio di rappresentanza a Bruxelles
ci stiamo attivando per coinvolgere sulla vicenda la Commissione
europea».Secondo i dati elaborati
dal Centro Studi di Unioncamere
del Veneto, il valico alpino più
importante per dimensione dei
flussi di traffico merci verso la
nostra regione è infatti il Brennero
con 41 milioni di tonnellate nel
2014 (pari al 20% dell’intero traffico transalpino).
Michael Seeber
piste da sci del mondo”.I lavori
di realizzazione dell’impianto di
Leitner ropeways cominceranno la prossima estate. Il rispetto per l’ambiente è garantito
dall’ecologico DirectDrive, che
si avvale della lunghissima ed
inimitabile esperienza di
Leitner nel campo degli argani
privi di riduttore di velocità.
L’azienda è protagonista in
fatto di tecnologie pulite e da
sempre attenta in fatto di salvaguardia dell'ambiente.Il presidente del comprensorio sciistico Racines-Giovo non ha
avuto dubbi sulla scelta di un
impianto Leitner ropeways.
Giuseppe Fedalto
5 • 17 febbraio 2016
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