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106MILA COPIE E-MAIL IN EDICOLA Il quotidiano economico-finanziario del Nord Italia MERCOLEDÌ 17 FEBBRAIO 2016 - NUMERO 1728 ANNO 19 - QUOTIDIANO ONLINE, VIA FAX E IN EDICOLA - FONDATORE E DIRETTORE: ACHILLE OTTAVIANI AUT. TRIB. DI VERONA N° 41356 DEL 20/01/1997 - ALCOGRAM SRL - EDITORI DI RETE - VIA LEONE GAETANO PATUZZI, 5 - 37121 VERONA TELEFONO 045591316 - FAX 0458020812 - E-MAIL: [email protected] - STAMPA IN PROPRIO - TUTTI I DIRITTI RISERVATI I DUBBI DI WSJ MAXIDIVIDENDO ALLA FAMIGLIA BERLUSCONI RISOLVERE IL NODO DI MONTE DEI PASCHI ASSEGNO DA 90 MILIONI Dice un vecchio detto: se non riuscite a ripagare alla banca un prestito di 1000 dollari, avete un problema; se non riuscite a ripagare un debito di 1 milione alla banca, il problema lo ha la banca. In Italia, sottolinea il Wall Street Journal, il problema ce l’hanno tutti. Il punto infatti non è che ogni banca ha sofferenze: tutte le hanno, ma queste almeno hanno smesso di crescere. Il punto è che, alla fine, i crediti inesigibili delle banche più deboli possono essere parzialmente ripagati da tutte le altre.Questo vale anche per Intesa Sanpaolo o Mediobanca , che hanno forti coefficienti di capitale e quantità di crediti incagliati basse o in diminuzione. Il numero uno per questo tipo di allarme è ancora la più antica banca del mondo, e terza più grande d'Italia per asset, il Monte dei Paschi di Siena.Le azioni delle banche italiane, che da inizio anno sono crollate, sono risalite un po’ nella seduta di lunedì 15. Ma le preoccupazioni di fondo rimangono. La banca ha bisogno di una soluzione e rapidamente, dato il livello di nervosismo cresciuto intorno a tutte le banche europee, ma soprattutto a quelle italiane.Una forte fusione aiuterebbe: alcuni dicono che UniCredit potrebbe essere in grado di fare un accordo, agganciandovi un aumento di capitale, ma Ubi Banca è ancora visto come il candidato più probabile, soprattutto ora che Banca Popolare di Milano sembra destinata a fondersi con Banco Popolare .Tuttavia, nessun partner potrà acquisire Montepaschi prima di risolvere il problema dei crediti in sofferenza. SALE MARINA E PIER SILVIO, ENTRAMBI SOCI DI FINIVEST HANNO PORTATO A CASA OLTRE 7 MILIONI A TESTA, MENTRE I FIGLI DI SECONDO LETTO (BARBARA, ELEONORA E LUIGI) SE NE DIVIDONO 20 Fininvest stacca un assegno da oltre 90 milioni di euro alla famiglia Berlusconi. Per il secondo anno consecutivo, come risulta da documenti consultati da Radiocor, la holding di via Paleocapa, ha deciso di girare ai piani alti un maxi dividendo 'di meta' esercizio' alle casseforti che controllano interamente il capitale Fininvest. Di queste, quattro - ovvero Holding Italiana Prima, Seconda, Terza e Ottava - fanno capo direttamente all'ex premier Berlusconi e custodiscono il 60% del gruppo che controlla Mondadori e le reti del Biscione. E in virtu' di questo il patron incassera' circa 56 milioni di euro.L'assegno staccato da Fininvest nelle scorse settimane non e' un dividendo legato ai risultati dell'esercizio, ma si tratta di una distribuzione di parte delle proprie riserve: se lo scorso anno, era ammontata a 81,5 milioni di euro, quest'anno la holding si e' mostrata piu' generosa mettendo n elle cas se dei soci poco meno di 92 milioni. A bene- Ignazio Visco La procura di Spoleto ha chiesto l'archiviazione dell'indagine a carico del governatore della Banca d'Italiaper le vicende della Bps, la Banca Popolare di Spoleto. Berlusconi con i figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi ficiarne anche i cinque figli di direttamente circa 35 milioni di Berlusconi: Marina e Pier euro. La Holding Italiana Ottava, Silvio, entrambi soci di Fininvest che detiene il 20,5% di Fininvest al 7,65% attraverso le rispettive e ha partecipazioni anche in societa' personali, hanno portato Immobiliare Dueville e a casa oltre 7 milioni a testa, Immobiliare Milanodue, ha chiumentre ai figli di secondo letto so l’esercizio al 30 settembre Barbara, Eleonora e Luigi (riu- 2015 con utili netti per 17,7 milioniti in Holding Italiana ni: questo ammontare, unito alla Quattordicesima che possiede il distribuzione di 2,3 milioni di 21,4% di via Paleocapa) sono riserve, ha permesso all'ex preandati complessivamente circa sidente del Consiglio d’incassa20 milioni.Intanto, nei giorni scor- re una cedola da 19,9 milioni. La si, Silvio Berlusconi ha chiuso i società, prima di questa operabilanci 2015 di alcune delle sue zione, aveva riserve per circa 51 holding personali distribuendosi milioni. Nutella vs Choco SCENDE La Ferrero perde in tribunale un round nella lotta per la difesa della sua specialità. Il prodotto venduto dai supermercati Delhaize può continuare a chiamarsi con un nome evocativo. VAI SUL SITO INDUSTRIAEFINANZA.COM E SEGUICI SU 2 • 17 febbraio 2016 Industria e Finanza.com ILVA CONFINDUSTRIA PIÙ CREDIVENETO VENTICINQUE IN GARA PER L’ACCIAIERIA CRESCITA E INNOVAZIONE La procedure che potrebbe dare un futuro all'Ilva di taranto ha fatto un nuovo passo avanti. I tre commissari straordinari nominati dal Governo hanno comunicato i nomi dei 19 gruppi del settore dell'acciao che hanno presentato domanda per valutare la possibilità di acquisto o di affitto del ramo d'azienda. A cui se ne potrebbero aggiungere altri 6, cui è stata richiesto un supplemento di documentazione. Soltanto quattro i gruppi la cui domanda è stata bocciata e che sono ormai fuori dai giochi.Ma da chi sono arrivate le domande? Fra gli italiani il gruppo Marcegaglia di Mantova guidato da Antonio Marcegaglia, presidente e amministratore delegato del gruppo di famiglia che detiene al 50% con la sorella Emma. Il gruppo Arvedi di Cremona, il guppo lecchese Eusider guidato da Eufrasio Anghileri. Fra gli italiani ha presentato una manifestazione di interesse (limitata al tubificio di Racconigi) la bresciana Tecnotubi che fa capo al gruppo Amenduni guidato da Michele Amenduni, cugino dei più noti Amanduni-Greseli che possedevano una quota dl 10% di Ilva prima del commissariamento (e che per questo motivo hanno recentemente chiesto alla Presidenza del Consiglio un indennizzo di 300 milioni). Un ruolo da protagonista lo giocherà sicuramente la Cassa Depositi Prestiti, la più grande istituzione finanziaria italiana controllata dallo Stato per oltre l'80%, chiamata in causa anche dai sindacati. Emma Marcegaglia Siglato un accordo che propone prodotti finanziari a condizioni di favore dedicate agli associati. Attenzione al territorio Gli investimenti sono lo snodo cruciale per una ripresa strutturale dell’economia. Per poter agevolare le imprese nei propri percorsi di crescita e sviluppo Confindustria Verona e Crediveneto hanno sottoscritto un accordo che propone prodotti finanziari a condizioni di favore dedicate agli associati a Confindustria Verona. “Crescita, internazionalizzazione, innovazione sono i perni su cui gli imprenditori fondano la vita e lo sviluppo della propria impresa. - ha dichiarato Paolo Errico Vice Presidente di Confindustria Verona per la Piccola Industria con delega alla finanza per le PMI - A fronte però delle strategie delle imprese serve un sistema che le affianchi in questi investimenti. L’accordo sottoscritto va propria in questa direzione, accompagnare le aziende, soprattutto di piccole dimensioni che spesso non hanno un forte potere contrattuale con gli istituti di credito, lungo i proprio percorsi di crescita.” .Questa convenzioAgostini ed Errico ne esprime uno dei principali valori di Crediveneto e Crediveneto - La forza di una del Credito Cooperativo: l'atten- banca locale si esprime anche zione al territorio ed in particolare attraverso un'offerta che possa alle realtà economiche ed affiancare le imprese nelle loro imprenditoriali che in esso opera- strategie individuali di crescita e di no e che, con la loro attività, lo investimento, anche attraverso la arricchiscono. - ha spiegato costante attenzione alle relazioni Piergiorgio Agostini Presidente istituzionali ed interpersonali." INCONTRO CON I GRANDI SOCI VENETO BANCA, I DETTAGLI NON VENGONO RESI PUBBLICI Incontro tra i grandi soci dell’istituto di credito di Montebelluna riuniti nell’associazione “Per Veneto Banca” (220 azionisti con un portafoglio complessivo pari all’8% del capitale) e i vertici della banca. La delegazione composta da Diego Carraro (presidente), Loris Tosi (in foto), Matteo Cavalcante (segretario) e Giancarlo Ferretto si è detta soddisfatta al termine del colloquio avuto con il presidente di Veneto Banca Pierluigi Bolla e con l’ad Cristano Carrus. Sebbene entrambe le parti abbiano concordato di non rendere pubblici i dettagli dell’incontro, sarebbe trapelata l’apertura da parte di Veneto Banca rispetto alla richiesta formulata dai grandi Pierluigi Bolla soci di far entrare nel cda della banca due membri, uno dell’associazione e un indipendente: «potrebbe esserci questa eventualità, vediamo se questa sarà concreta nelle prossime settimane», ha confermato Cavalcante al Mattino.D’altro canto il presidente Carraro affossa il progetto di tenere un’assemblea per cambiare i vertici nel caso la richiesta dei due posti in cda non fosse stata accolta: una «soluzione non all’ordine del giorno. Un’iniziativa di quel genere non è necessaria. È stato un incontro eccellente e distensivo». 3 • 17 febbraio 2016 Industria e Finanza.com 4 • 17 febbraio 2016 Industria e Finanza.com ENERGIA TRASPORTI FEDERPETROLI, UN PIENO DI GNL Secondo il presidente Marsiglia, il gas naturale liquefatto diventerà un pilastro del businness. Risparmio per i veicoli FederPetroli Italia dà inizio al Piano di investimenti, stoccaggio ed approvvigionamento di Gas Naturale Liquefatto (GNL), il Gas Metano con poche emissioni di Co2 e minori agenti inquinanti.”Non abbiamo fatto altro che ascoltare e raccogliere il malcontento delle aziende italiane che hanno investito nel Gnl”, ha detto il presidente di FederPetroli Italia Michele Marsiglia, “un malcontento dovuto ad un nulla di fatto dei numerosi Tavoli Ministeriali, non abbiamo più tempo da perdere. Il momento era ormai maturo per lo sviluppo e la focalizzazione di FederPetroli Michele Marsiglia Italia sul GNL, dopo un periodo di osservazione su quello che sarebbe stato lo sviluppo del Gas Naturale Liquefatto in Europa ed in particolare nel nostro paese”. In primis saranno sviluppate le Reti domestiche in quei Comuni e Zone Montane ancora prive di Metano e non servite da una Rete nazionale di gasdotti. Il Piano di sviluppo continuerà sull’installazione di impianti per uso autotrazione sulla Rete Carburanti ed industriale, con un grande risparmio per le flotte e veicoli aziendali.Il GNL anche in Italia diventerà uno dei pilastri del business petrolifero ed energetico. Certamente le infrastrutture in Italia come i Rigassificatori e Depositi Costieri saranno di particolare importanza per lo sviluppo del settore e per un piano di sviluppo di una Politica Energetica Europea nel rispetto dell’ambiente. IMPIANTI DI SCI E INNOVAZIONE LEITNER DEBUTTA A RACINES CON LA SEGGIOVIA A 8 POSTI il Gruppo altoatesino Leitner, leader mondiale negli impianti di trasporto a fune e nei battipista, ha realizzato la prima seggiovia a 8 posti in Italia, che debutterà a Racines, in Alto Adige, già dalla prossima stagione invernale.Si tratta di un vero e proprio gioiello del Made in Italy capace di coniugare sicurezza e lusso ad alta quota.Grazie a questo innovativo tipo di impianti, il Gruppo prevede di raggiungere nei prossimi 2/3 anni un giro d’affari di circa 20 milioni di euro. Il presidente Michael Seeber afferma: «La nuova 8 posti è destinata a rivoluzionare il concetto stesso di seggiovia e ben presto soppianterà i sistemi oggi presenti sulle principali CONTROLLI AL BRENNERO I TIMORI DEL VENETO Una barriera al Brennero o comunque una limitazione del traffico merci e persone causerebbe un grande danno economico anche al Veneto e alla sua economia che, lentamente, sta cercando di risollevarsi dalla crisi che ha colpito duramente una delle regioni trainanti del Paese. E’ con preoccupazione che Unioncamere del Veneto assiste al botta e risposta fra Camera di Commercio di Bolzano e polizia tirolese su una presunta limitazione del transito al confine fra Italia ed Austria. Per questo motivo Unioncamere del Veneto ha intenzione di sottoporre la vicenda alla Commissione europea attraverso la sua Delegazione di Bruxelles.«Gli ostacoli al traffico merci e persone significano per il Veneto e la Pianura padana un grande danno a livello economico, perché limitare la circolazione nell’asse nord-sud significherebbe perdere competitività per le nostre aziende – sottolinea Giuseppe Fedalto, presidente Unioncamere del Veneto –. Come Sistema camerale stiamo pertanto valutando quali azioni sia meglio intraprendere a tutela della libera circolazione e degli interessi delle nostre aziende. Attraverso il nostro ufficio di rappresentanza a Bruxelles ci stiamo attivando per coinvolgere sulla vicenda la Commissione europea».Secondo i dati elaborati dal Centro Studi di Unioncamere del Veneto, il valico alpino più importante per dimensione dei flussi di traffico merci verso la nostra regione è infatti il Brennero con 41 milioni di tonnellate nel 2014 (pari al 20% dell’intero traffico transalpino). Michael Seeber piste da sci del mondo”.I lavori di realizzazione dell’impianto di Leitner ropeways cominceranno la prossima estate. Il rispetto per l’ambiente è garantito dall’ecologico DirectDrive, che si avvale della lunghissima ed inimitabile esperienza di Leitner nel campo degli argani privi di riduttore di velocità. L’azienda è protagonista in fatto di tecnologie pulite e da sempre attenta in fatto di salvaguardia dell'ambiente.Il presidente del comprensorio sciistico Racines-Giovo non ha avuto dubbi sulla scelta di un impianto Leitner ropeways. Giuseppe Fedalto 5 • 17 febbraio 2016 Industria e Finanza.com