Presentazione
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Presentazione
iO- Indice Presentazione di Sandro Vismara 1 Prefazione di G, T. Scarascia Mugnozza Introduzione Fuori pasto 5 9 II pane casereccio della Tuscia Note storiche Crostini caldi 18 Crostini freddi Impaginazione ed editing: Monica Sala Pizze 21 23 Pizze rustiche (dette "alla pala") 23 Pizze in teglia (pizze a caglio) 25 Pizze in teglia con la pastella 26 Pizze fritte 27 Pizze dolci Altri fuoripasto 28 30 Primi piatti 35 Le zuppe 35 L'acquacotta Stampa Grafiche del Liri s.r.l. Via Napoli, 852 03036 Isola del Uri (FR) Per conto di Lit edizioni Sri Largo Giacomo Matteotti 1 Castel Gandolfo (RM) 12 Pane giallo casereccio 12 Con una fetta di pane 13 Crostini 18 Tutti Ì diritti sono riservati Nuova edizione: marzo 2014 ©2014 Lit Edizioni s.r.l. Orme è un marchio di Lit Edizioni s.r.l. Sede operativa: Via Isonzo 34, 00198 Roma Tei. 06.8412007 - fax 06.85865742 (su licenza di Tarka/Fattoria del Mare s.a.s. di Franco Muzzio) vwvw.ormebooks.it 10 10 Pane bianca casereccio La cucina della Tuscia dì Italo L, Arieti 3 36 Altre zuppe tradizionali II pancotto 49 64 Minestre, minestroni, brodi 66 II farro del pungolo di Acquapendente Paste al sugo 82 I sughi 82 Con pasta fatta in casa 84 80 VI INDICE LA CUCINA DELLA TUSCIA Lombrichelli 85 La coda Gavinelle e mesatoli Pasta sitacela Gnocchi 'ncotti Strozzapreti Pizzicotti 86 87 87 88 Piatti di carne 111 Carni suine 111 94 Carni di coniglio 105 Pollame 164 La porchetta La lepre 115 Salumi della Tuscia 124 La Sustanella (Salamella viterbese di fegato) Salame "corallina" Coppa di testa della Tuscia 126 127 Lombetto (Lonza - Lonzìno) 128 188 II palombaccio 129 193 194 Preparazione di base II luccio I latterini 131 Salsicce nere (Mazzafegati) La tinca 132 Salsicce dì cinghiale della Tuscia 132 Piatti vari con carni bovine II lesso rifatto (o spezzatino) L'anguilla 133 138 200 205 207 212 218 220 Prodotti vegetali 144 210 211 Pesci di mare II baccalà 135 Le parti dette del "quinto quatto" 197 203 II pesce persico La carpa 133 133 II bovino maremmano della Tuscia 195 I luoghi della pesca nella Tuscia II coregone 130 130 Guanciale della Tuscia 191 II lago di Bolsena e i suoi pesci Prosciutto di montagna della Tuscia 147 La quaglia Prodotti della pesca 128 145 187 Lumache Spianata romana (Mortadella viterbese} Pancetta tesa 186 II fagiano La spinosa 125 Budellucci e Viarelli 125 179 182 La beccaccia 117 124 Salame cotto di Viterbo 178 II cinghiale della Tuscia 111 164 176 II salmi della Tuscia Piatti a base di carne di maiale La trippa 153 171 Cacciagione II rito della macellazione del maiale La pagliara 153 Coniglio leprino della Tuscia Riso col sugo (risotto) Cacciatorini 151 L'abbacchio della Tuscia 100 Carni bovine 150 La testina Carni ovine 89 Capocollo I perverti Cervello e animelle 152 Con pasta secca industriale La polenta 149 225 Le carote di Viterbo 225 II carciofo della Tuscia Carducci o cardini 230 232 197 199 VII Vili Asparago della Tuscla Composizione 234 235 Utensili per asparagi II broccolo romano della Tuscia 236 Le patate di Grotte di Castro Melanzane Rape 237 239 275 Alloro 275 Altre verdure Maggiorana I galletti 243 Fagioli e fagiolini 282 282 Le lenticchie di Onano 251 253 Frittura e frittate 254 La frittura Le fave 255 Frittelle 295 Frittate 299 256 Erbe spontanee mangerecce Cardi selvatici Caciotta mista 261 261 262 Formaggi caprini I dolci tradizionali Bietola marittima selvatica. 263 I dolci delle feste Tarassaco Dolci di Natale 265 Pastinaca 265 267 Dolci dì Pasqua 268 Altre varietà di turioni Mentuccia 307 308 316 268 271 274 320 322 324 Panmariti, panpariti, mantelli, maritozzi 269 Pinocchio selvatico Rosmarino 307 Dolci di Quaresima Asparagi selvatici Erbe odorose 306 Dolci di San Giuseppe 267 Fichi selvatici 306 Dolci di carnevale 266 304 305 Formaggi di bufala 262 Gurgulestro 303 Fiordilatte della Tuscia (mozzarellìne) Carciofi selvatici (Sgalere) Raperonzoli 303 Pecorino del pastore della Tuscia 260 Radici di cicoria 303 Pecorino Romano Dop 259 260 Borragine 286 I formaggi della Tuscia Ramolaccio 285 257 258 Cicoria di campo 283 285 Gli oli extravergini d'oliva della Tuscia I piselli Le cicerchie 282 Tartufo nero estivo dì filerà (Scorzone) 247 I ceci di Valentano 279 280 La famigliola 246 Strigoli 276 L'ovolo buono 242 Mazzocchi (o puntarelle) Misticanza 276 Funghi 277 II porcino dei monti Cimini II ferlengo 241 Legumi Salvia Timo serpillo 235 IX INDICE LA CUCINA DELLA TUSCIA 272 Dolci delle feste patronali e altre feste Ciambelle e biscotti dolci 333 Ciambelle e Biscotti salati 334 Ciambelle e Biscotti di S. Antonio 329 332 335 X LA CUCINA DELLA TUSCIA Festività dell'Ascensione 336 Dolci con le nocciole dei monti Ciraini Tozzetti con le nocciole della Tuscia Presentazione 340 342 Dolci con la ricotta della Tuscia 351 Dolci con le castagne o con i marroni dei Cimini Dolci vari 362 357 I vini della Tuscia 373 I vini Doc della Tuscia viterbese 373 Aleatico di Gtadoli Doc 373 Cerveteri Doc 374 Colli etruschi viterbesi Doc 375 Orvieto Doc 379 Tarquìnia Doc 381 Vignanello Doc 382 I menu delle feste 384 Pranzo del primo giorno dell'anno 384 S. Antonio Abate (17 gennaio) 385 Carnevale 385 S. Giuseppe (19 marzo) 385 Pranzo del Purgatorio di Gradoli 385 Colazione del giorno di Pasqua 387 Pranzo del giorno dì Pasqua 387 Scampagnata del Lunedì di Pasqua 388 L'Ascensione 388 Pranzo della Vigilia di Natale 389 Cenone della Vigilia di Natale 389 Pranzo di Natale 389 Veglia in attesa del nuovo anno 390 Glossario dialettale gastronomico della Tuscia Indice analitico delle ricette Indice alfabetico delle ricette 395 401 391 Italo Arieti, nativo di Tuscania - nel cuore dell'Etruria Meridionale medico pediatra, esperto di gastronomia, è uno degli uomini politici più stimati della Tuscia Viterbese per il rigete morale, il dinamismo e la modernità di vedute. Ha ricoperto varie cariche pubbliche fra cui quella di Presidente dell'Ente Provinciale per il Turismo dì Viterbo, dove ha iniziato a interessarsi della cucina locale con una paziente ricerca delle antiche ricette che ha poi ordinato in una decina di dispense inserite nella rivista "Tuscia" e trasferite poi in un volume. Come medico non ha voluto darci una di quelle "cucine sane" che trasformano la tavola in un incubo. Con signorile sobrietà si è limitato a poche osservazioni di carattere scientifico, rettificando, però, le opinioni errate come quella della superiorità dell'olio di semi su quello dì oliva. Egli tributa un commosso omaggio alla civiltà contadina della sua terra con l'esaltare un popolo povero che, sfruttando le materie prime più umili, ha creato sapori inimitabili, riscattando la sua inferiorità sociale con una genialità inventiva che merita ammirazione. Il libro è anche un invito ai gestori di trattorie e ristoranti a servire piatti tìpici locali, ad esempio i deliziosi crostini, gli stuzzicanti latterini marinati, le originali frittelle di borragine, come antipasti al posto di salumi e sottaceti che si possono trovare ovunque. Non si pensi però ad una esclusiva rivalutazione del passato e ad un orizzonte strettamente locale. Arieti utilizza le sue ampie letture ed anche i suoi viaggi per arricchire le sue conoscenze gastronomiche e ammette la superiorità delle friggitrici elettriche sui sistemi tradizionali nell'evitare la formazione di sostanze nocive. "A tavola non si invecchia", dicevano gli antichi, e Arieti rinnova l'adagio con centinaia e centinaia di varianti al piacere di nutrirsi; non promette "linee", non prescrive diete, ma fornisce una documentata testimonianza di tempi non più leggiadri e men feroci, ma indubbiamente più ricchi di umanità; cosi queste sue ricette confermano l'affermazione di un ministro degli anni Cinquanta, che una buona pietanza turisticamente vale una bella chiesa, e costituiscono un cordiale invito a visitare la Tuscia, un'Italia difTetente, serena e accogliente non solo per il senso della vista, ma anche per quello del gusto. Sanetro Vismara