pan per focaccia - di-wan

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Cronache dal CSC 28 Baggio - I
distinzione che a parole si vorrebbe appianata.
­ Oh gnari, io mi siedo dalla parte degli istituzionalisti, confondiamo un pò le acque, sennò cazzo facciamo la solita parte...
­ Sì però non farti copiare l'intervento cazzo, altrimenti finisce che ci scavalcano a sinistra anche questa volta. Ricordati, la strategia è accerchiarli.
Bepi, moderatore dell'incontro, artigiano della mediazione­senza­
perdere­l'identità, parte con una delle sue lunghe introduzioni ricapitolative. Come in un volo d'aquila, comincia da lontano elencando i rinnovati e indisturbati attacchi delle nuove destre in regione, poi in provincia, per arrivare, stringendo le spirali disegnate dalla traiettoria retorica, alle svastiche, i sassi contro il 28 Baggio, i vetri rotti del 28 Baggio, il botto, gli spari, più spari, distanti nel tempo, di nuovo le svastiche e le minacce personali.
­ L'incontro di questa sera con il sindaco ha prodotto questo risultato: il Cotti è dei nostri se prima gli altri "colleghi" sono con lui.
­ Ah beh, allora...
Questione di garanzie. È un ruolo scomodo quello dell'amministratore pubblico. Le mani legate quando si tratta di immischiarsi con il simbolico, prendere posizione e sopportare di sottofondo i mugugni della cittadinanza. Se fossi stato al vostro posto...
­ Allora, se ci sono domande, osservazioni...io direi, facciamo un giro per sentire come la pensiamo...
Pronti, partenza, via.
­ È importante che le istituzioni, SAN­PI in prima fila e amministrazioni comunali, si espongano e si schierino apertamente in solidarietà con chi PAN PER FOCACCIA
A mo' di resoconto ­ingeneroso­ dell'ultima riunione del tavolo antifascista franciacortino.
[maldestramente ispirato a un racconto dei mandarini “bolognesi” Wu Ming]
Colpo di coda, la stellata promette temperature velocemente dimenticate, lasciate scivolare ad inizio mese. Al Centro Sociale Comprato 28 Baggio si ritrova il tavolo antifeixista della Francia Curta. Secondo appuntamento convocato sull'urgenza della situazione rovatese dopo il susseguirsi di episodi minacciosi negli ultimi mesi. Come da rituale le delegazioni affluiscono, i cani sciolti ululano, chi beve birra e chi fuma erba...
­ Oh, dai che sono arrivati, si comincia...
­ Ma chi?
­ Quelli che erano a parlare col sindaco. Bepi, il Gianduia, il Bufalo, la Barby e Fagiolino. ­ Quindi? ­ Eh, se ci sediamo e cominciamo lo spiegano che cazzo ci facevano con quello stordito del sindaco.
La piazza del confronto questa sera è quadrata, più tavoli a formare un unico piano di legno verniciato. Marònc. Le sedie disposte a cerchio non evitano una distribuzione per affinità tra i partecipanti. È chiaro il tentativo, anche istintivo, di segnare spazialmente un confine, una 1
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è stato colpito da queste vicende e condannino senza se e senza ma gli ingiuriosi atti i cui responsabili vanno cercati non solo nei quattro regazzetti di Forza Antica ma ner brodo curturale in cui sguazzano e che riguarda anche certi ambienti non proprio di destra e quindi...
­ Oh, capo, non cominciamo con 'sta storia che noi della GAD siamo meno antifexisti di voi della Sinistra Burrascosa, non perché sennò cazzo ce ne andiamo al volo e...
­ No, non così, dai, cerchiamo di ascoltarci tutti e cerchiamo di non rompere subito questo tentativo di mettere insieme forze che sono diverse politicamente ma che su questo punto dell'antifeixismo possono ancora esprimere un ruolo importante.
Sempre pronto a ricucire lo strappo Bepi, come un gregario che non permette fughe. Ma questa sera è più difficile del previsto, nell'aria c'è una strana eccitazione, sguardi magnetici formano un campo di gioco proprio nel quadrato formato dai tavoli. La vernice frigge. E sì che lo zoccolo duro dell'antifeixismo provinciale questa sera non si è presentato, ufficialmente per un incontro di rugby con i ragazzi del Fegato Nero, ma tutti sanno che la loro assenza è un segnale ben chiaro: alla mediazione istituzionale noi rispondiamo picche. Anche per questo Bepi spesso li prenderebbe a calci in culo, lui, l'artigiano della mediazione­senza­perdere­l'identità. Comunque niente panico, in dieci non si resta: sostituzione tattica, fa il suo ingresso trionfale la CGUISL con il suo bomber Fainard, attaccante di razza, ma qualcuno non lo vedrebbe più in su della fascia destra, un classico terzino insomma.
Dopo una trafila di interventi volti a sottolineare la necessità­dettata­
dall'urgenza della mobilitazione delle istituzioni e una serie di analisi socio­psico­pedagogico­politiche e dopo che l'assemblea ha deliberato l'istituzione di una o più delegazioni che incontrino le istituzioni (repetita iuvant) comunali (leggi: sindaci), la parola passa al secondo volto più giovane del consesso. Occhi bassi, la timidezza e la fottuta soggezione dell'età, voce nervosa, impacciata.
­ Sì però forse è ora che cominciamo anche noi, non dico a fare come loro, però rispondere...
Le prime risatine, si capisce, è l'ingenuità del ggiovane.
­ ...cioè loro sono ottusi e carismatici, dobbiamo rispondere con decisione...
Proseguono i sorrisi stirati, di circostanza, la ribellione è un sintomo di ggiovinezza.
­ ...cioè, dobbiamo rispondere pan per focaccia!
Stop. L'intervento del giovane studente è una pallina da ping­pong che si arresta contro la rete. Ricominciano le analisi e gli appelli alle istituzioni. Qualcuno insinua complotti e terzogiochisti.
... ma perché mi tocca venire qua tutte le sere che al papà gli salta il pirlo di venire a rovato...e stasera non c'è neanche la musica, bisogna stare seduti, sembra di essere a scuola, uffa...questi sgabelli sono scomodissimi e non tocco nemmeno con i piedi per terra... ma quando finisce qua che c'ho sonno e non ci capisco niente?! ...speriamo che anche la mamma si stufi così lo dice al papà e ce ne torniamo a casa...e poi questi signori disegnati che ho dietro la schiena mi fanno paura, hanno le facce arrabbiate e si stanno portando via un bambino nudo...sembra che vogliono uscire dal muro, meglio che scendo dallo sgabello e mi prendo un sacchetto di patatine in cucina...
­ Sì però compagni cazzo torniamo un attimo al "fare" della questione. 2
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Che poi mi sembra anche l'urgenza espressa dal ragazzo qualche intervento fa. Vogliamo darla una risposta decisa e di piazza a questi fascistelli? Cazzo compagni, allora, vogliamo dire forte e chiaro che le minacce non ci spaventano epperò ci fanno incazzare? Vogliamo prenderci insieme la difesa di chi le ha ricevute? Cazzo compagni qui bisogna scendere in piazza e comunicare con linguaggi che non siano esclusivamente quelli delle istituzioni, perché, cazzo compagni, le istituzioni non hanno carisma, e se vogliamo arrivare a comunicare con chi sta fuori da e spesso contro le istituzioni allora è bene che cominciamo a parlare con altre parole, più in là della semplice difesa dei valori costituzionali, cazzo compagni, qualcosa che stimoli e prefiguri immaginari di trasformazione, perché, cazzo compagni, non s'è mai dato cambiamento dello stato di cose presente senza la spinta visionaria di un mondo migliore. È l'aspetto simbolico che dobbiamo riconquistare. E forse, prima, anche ricostruire. Cazzo compagni.
Sì, beh, ma allora, comunque, non usciamo dal seminario altrimenti facciamo notte...la data della manifestazione. ­ No il 5 non si può, è troppo sotto le elezioni, non c'è tempo per organizzare...e poi è importante informare, prima.
­ Sì è vero l'informazione è essenziale, senza di quella non si fa niente. E poi il 5 è prima delle elezioni...
­ Già, e chi ci assicura poi che la questura ci darà i permessi prima delle elezioni...
­ E poi i partiti sono impegnati con la campagna elettorale...
­ Occhei allora si fa il 19 aprile, dopo le elezioni...
­ Ma io veramente Bepi penso che sia meglio anticipare...perché fai quella faccia? Sì me l'hai ripetuto un milione di volte, la politica è l'arte della mediazione­senza­perdere­il cul...volevo dire l'identità. Certo, certo...allora va bene se la facciamo il 5, prima delle elezioni?
­ NOOOOOOOOOO!!
È scattato l'accerchiamento.
­ Occhei, capito, vada per il 19.
Rovato, paese del Manzo all'Olio, marzo 2008.
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