Al «Vinitaly - Confagricoltura Siena
Transcript
Al «Vinitaly - Confagricoltura Siena
IL CASO Dalla vendemmia alla cantina La burocrazia non molla Le aziende vinicole, è emerso al Vinitaly sono costrette a dover fare i conti con ben 70 diverse pratiche burocratiche che coinvolgono 22 enti o soggetti diversi IN AUMENTO LE PATACCHE Il caso Nomi storpiati La Germania si inventa il Kressecco. Bardolino veneto contraffatto in Argentina MARTEDÌ 24 MARZO 2015 17 IL GIORNO il Resto del Carlino LA NAZIONE La truffa fermenta in bottiglia «Falsi vini italiani, attenti al web» Crescono le vendite online: un miliardo di danni per le nostre aziende · VERONA PATACCHE Alcuni finti vini italiani nella vetrina della vergogna al Vinitaly (Ansa) LA VETRINA dei tarocchi è forse una delle attrazioni del Vinitaly in corso a Verona, la manifestazione enologica per eccellenza. Verrebbe da ridere, ma poi riflettiamo sui danni che questi atti di pirateria recano alla nostra economia e l’espressione si fa seria. In quella che è stata ribattezzata «la cantina della vergogna» si può vedere una autentica carrellata di contraffazioni o patacche che dir si voglia. Si va dal Bordolino dell’Argentina (trascrizione errata o assonanza truffaldina?) che gioca sull’equivoco mimando l’italianissimo Bardolino, versione bianco e rosso con tanto di bandiera tricolore, al Meer-secco, e ci sono anche il Barbera bianco della Romania e un improbabile Chianti riprodotto in California. NELLA GALLERIA degli orrori si aggiungono putroppo il Marsala sudamericano e quello statunitense e un Kressecco tedesco, un neologismo che mixa la parola crucco con il classico Prosecco italiano che ormai batte lo champagne. Sono tante le imitazioni dei nostri vini e liquori più prestigiosi che provocano perdite per oltre un miliardo di euro sui mercati mondiali ai danni delle produzioni Made in Italy. La Coldiretti, per sensibilizzare le istituzioni in vista dell’Expo, ha allestito al Vinitaly questo Il Presidente ANTONIO D’AMATO, i componenti del Consiglio Direttivo e tutti i colleghi della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, profondamente rattristati, partecipano al dolore dei familiari per la scomparsa della collega CAVALIERE DEL LAVORO Vittoria Silvestri Pancioli protagonista dello sviluppo dell’industria cartotecnica in Italia e all’estero. Roma, 24 Marzo 2015. _ SPE-Numero Verde Necrologie, t. 800 017 168 I numeri La kermesse Una vetrina di 4mila aziende oltre 90mila metri quadrati espostivi: sono i numeri della 49ª edizione di Vinitaly salone internazionale per vino e distillati, che ha preso il via a Veronafiere, e che prosegue oggi e domani (tutte le info sul sito web www.veronafiere.it) BUSTINE Sul web cose incredibili, kit e polverine da mescolare per fare bianchi e rossi «angolo della vergogna» nel proprio stand, dove sono esposti altri esempi del vino «tarocco» che invade il mondo. IL FENOMENO del falso vino all’italiana, affermano i tecnici della Coldiretti, ha avuto un forte impulso recentemente sfruttando il canale commerciale rappresentato dai siti specializzati sulla rete web. SU INTERNET è possibile acquistare pseudo vino ottenuto da polveri miracolose contenute in wine-kit - anch’essi esposti dalla Coldiretti - che promettono in pochi giorni di ottenere le etichette più prestigiose come Chianti, Valpolicella, Frascati, Primitivo, Gewurztraminer, Barolo, Verdicchio, Lambrusco o Montepulciano. Il vino in polvere può essere preso anche nei negozi di alcuni Paesi dell’Unione Europea, dalla Gran Bretagna alla Svezia dove è stato scoperto uno stabilimento di produzione. Gli investimenti FUORI DALL’UNIONE Europea uno dei più grandi esportatori di wine kit si trova in Canada e, con i marchi California Connoisseur, KenRidge, Cellar Craft, European Select, vende kit di Verdicchio, Chianti, Barolo, Amarone, Valpolicella ai quali si limita ad aggiungere l’aggettivo «style». r. int. L’anno scorso investimenti cresciuti del 10% a 264 milioni, ricavi +1,4% con export salito del 2,8% e mercato interno stabile, previsioni per quest’anno di tenuta delle vendite. Questo il vino visto dall’analisi dei bilanci delle 122 principali aziende italiane FINANZA: 500 DENUNCIATI FINANZIAMENTO ILLECITO «Il sondaggio era un pretesto» Indennizzi durante i ricoveri Maxi raggiro all’Inps Alemanno sarà processato · ROMA «OPERAZIONE di telemarketing politico mascherata da sondaggio a favore della lista Polverini» in vista delle elezioni regionali del Lazio del 2010. Una provvista da 30 mila euro è costata all’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno (Foto Lapresse) il rinvio a giudizio richiesto dai pm Palazzi e Ielo e disposto dal gip Flavia Costantini. Alemanno, accusato di finanziamento illecito, sarà a processo il 5 luglio dell’anno prossimo. Con l’ex primo cittadino della Capitale saranno processate altre sette persone tra manager, consulenti, funzionari e collaboratori. Un altro imputato ha patteggiato un anno di reclusione. · COSENZA UNA MEGA truffa all’Inps, per un valore sottratto di circa 800 mila euro, è stata smascherata dalla Guardia di Finanza di Cosenza che ha denunciato 518 titolari di indennità di accompagnamento accusati tutti di avere intascato somme non dovute omettendo di comunicare i periodi durante i quali il beneficio economico era sospeso. L’indennità decade infatti durante periodi di ricovero in strutture dove la retta è già a carico del Servizio sanitario nazionale. Al fine di evitare una doppia spesa, non si possono percepire provvidenze durante la degenza. Đ 18 MARTEDÌ 24 MARZO 2015 IL GIORNO il Resto del Carlino LA NAZIONE UN SETTORE CHE BRINDA DATI CONFORTANTI DALLA RASSEGNA Il fascino delle rarità in bottiglia Così la Toscana conquista i Samurai Al «Vinitaly» giapponesi, cinesi e russi assaltano gli stand della regione Paolo Pellegrini · VERONA ORPICCHIO, chi era costui. Eccola lì, in un vecchio vitigno a bacca bianca a rischio di estinzione, che qualche viticoltore coraggioso ha deciso di rimettere in produzione come sfida verso vini di più marcata identità e memoria di territorio, una delle chiavi per capire il successo del Vigneto Toscana a Vinitaly. Preso letteralmente d’assalto, il padiglione 9 con le sue appendici – la “tenda” dei maremmani, gli stand dei big nel padiglione 7, i banchi dei biologici e biodinamici nell’area Vivit – nei primi due giorni di fiera da un pubblico vasto e tanto eterogeneo: un bell’afflusso di popolo perché la kermesse veronese non rinuncia a quel suo folcloristico coté da sagra della salsiccia, anche se il biglietto costa ben 60 euro (ne sono stati però distribuiti a quintalate, online e non, a prezzi stracciati), ma anche tanti operatori di settore, importatori, ristoratori, distributori. A smentire in parte chi è pronto a giurare che gli affari veri ormai si fanno a Prowein, in Germania (la fiera di Dusseldorf ha chiuso pochi giorni fa), o al Vinexpo di Bordeaux a giugno, e che Vinitaly è ormai appunto solo una bella vetrina tutt’al più per il mercato nazionale. Aziende con tre-sei ettari di vigne sono presenti in massa con una propria postazione alla rassegna Lo stand del Chianti affollato nei primi giorni della manifestazione Focus Un padiglione intero per 800 aziende Sono 800 le aziende toscane che partecipano quest’anno a Vinitaly. La regione è posizionata come ormai di consueto nel padiglione 9, ma conta anche su una tenda e varie postazioni singole in altri capannoni Export, più 55% negli ultimi 10 anni Si avvia a superare il già ottimo risultato del 2013 l’ultima annata commerciale del vino toscano. Nei primi 9 mesi l’export aveva toccato quota 530 milioni di euro, più 5% sul 2013 e più 55% in dieci anni SI RESPIRA un’aria di ottimismo, e non solo negli stand dei grandi brand ormai abituati all’agenda fit- ta di appuntamenti, e pronti a consolidare quote di mercato già acquisite. «La crisi del rublo non sembra aver fermato i russi», osserva Ferruccio Ferragamo allo stand del Borro, la sua tenuta di San Giustino Valdarno. «E la sorpresa maggiore – aggiunge - sono forse i giapponesi: cercano la qualità anche senza badare troppo al prezzo, e grazie a uno spiccato senso estetico guardano molto al packaging, alla bottiglia. Ma in genere puntano su vini anche molto complessi, e comunque ben identificativi del territorio». Giapponesi e cinesi, già: è proprio l’uomo dell’orpicchio a rivelare che nell’area Vivit li vedi «chiedere con insistenza rarità e biodiversità come attributi fondamentali per gli acquisti», osserva Giulio Wilson Rosetti, titolare dell’azienda di famiglia Dalle Nostre Mani, undici ettari nella zona di Fucecchio. «I nostri vini – continua – suscitano interesse in quei paesi anche perché apprezzano il lavoro che facciamo con gli anziani: in etichetta abbiamo le facce di queste vedove che vengono ancora in vigna, un vino è dedicato a un signore morto a 101 anni, ma atti- L’AFFARE IL MARCHIO VERONESE «TOMMASI» ACQUISTA TERRENI PREGIATI NELLA ZONA DI MONTALCINO Shopping dei vigneti: l’Amarone si beve il Brunello · MONTALCINO (Siena) Dario Tommasi Piccolo è bello INVESTIRE a Montalcino nei suoi vigneti prestigiosi tira ancora. Winenews, una delle più importanti e cliccate testate online nel mondo del vino, lancia in esclusiva la notizia che «Tommasi Family Estates», marchio ormai storico della Valpolicella classica in Veneto, acquisisce 22 ettari della fattoria Casisano Colombaio a Montalcino. «Il mercato degli investimenti su vigneti e cantine – si legge su Winenews – non è mai stato così vivace come negli ultimi mesi, e l’ultima acquisizione riguarda due dei territori più prestigiosi della produzione enoica del Belpaese, con l’Amarone che abbraccia il Brunello, dove un etta- ro vitato è quotato sui 400.000 euro. La famiglia Tommasi opera dunque questo nuovo investimento a Montalcino: Fattoria Casisano Colombaio, 53 ettari, di cui 22 INVESTIMENTO L’area fa parte della fattoria Casisano Colombaio con 22 ettari coltivati a vite a vigneto tra Brunello e Rosso di Montalcino e 12 ettari a oliveto, tra l’Abbazia di Sant’Antimo e la vallata del Fiume Orcia». Una zona splendida che si aggiunge alle altre ad alta vocazione enoica dove i Tommasi operano. Un progetto che vede il marchio di Verona impegnato alla valorizzazione di queste eccellenze che rappresentano il made in Italy nel mondo. «La nostra filosofia e volontà – spiega a Winenews il presidente Dario Tommasi - è quella di dare prestigio e risalto ad ogni territorio, mantenendone l’identità e cercando di esprimerne il potenziale al meglio, integrandoci con le realtà presenti, facendo sistema. Oggi abbiamo 550 ettari vitati in diverse zone viticole italiane, da Nord a Sud». La caratteristica del marchio Tommasi è quella di produrre vini di alta qualità con uve provenienti esclusivamente dai propri vigneti, lavorate nelle proprie cantine e commercializzate solo dalla propria rete di vendita. Andrea Falciani vo in vigna fino ai 99». Lui, Rosetti, fa anche uno spumante con un vitigno tutto toscano, il Trebbiano un tempo considerato il “vinaccio dei contadini”: e sulle bollicine si appunta un altro dei motivi di interesse. «Ma quello che conta è il messaggio che passa attraverso i nostri vini», nota Marco Sodini, direttore commerciale di Salcheto, l’azienda di Montepulciano che ha realizzato lo stand tutto con materiali di riciclo prestati anche da altre fattorie. «Però intendiamoci, nella bottiglia ci deve essere roba buona, altrimenti che vuoi comunicare». 168 milioni Il giro d’affari del settore vitivinicolo nel territorio del Brunello di Montalcino, che nel 2014 è cresciuto del 2% 200 milioni Sono i numeri del giro d’affari dell’Amarone con l’80% della produzione che ormai è destinata all’estero