due monete inedite con soggetti ricorrenti sulle gemme gnostiche

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due monete inedite con soggetti ricorrenti sulle gemme gnostiche
ATTILIO MASTROCINQUE
DUE MONETE INEDITE CON SOGGETTI RICORRENTI SULLE GEMME
GNOSTICHE
Gran parte delle iconografie presenti nelle gemme gnostiche erano assolutamente normali e non avevano
niente di illecito o di misterico. Sono molto rare le iconografie usate solo dai maghi, mentre quasi sempre si
incontrano soggetti che erano ritenuti capaci di proteggere o di portare qualcosa di buono a chi li portava con
sè. La prova più evidente di questo sta nel fatto che molti dei soggetti delle gemme gnostiche ritornano sulle
monete di età imperiale.
Passando rapidamente in rassegna la monetazione alessandrina del secolo degli Antonini si ritrovano
moltissime iconografie tipiche anche delle gemme magiche. Ad esempio: dei in forma di canopi,7 Sarapis con
corona radiata,8 piede sormontato da testa di Sarapis,9 il pilastro sormontato dal busto di Sarapis,10 Sarapis con
modio, raggi, corna di Ammon, tridente circondato dal serpente di Asklepios,11 la nave di Sarapis e altri dei,12
i busti affrontati di Isis e Sarapis,13 Isis Pharia,14 Isis lactans,15 Harpokrates sul loto,16 Harpokrates sull’ariete,17
l’Agathodaimon,18 l’Agathodaimon su un cavallo al galoppo,19 Hermanubis.20
Come si è detto sopra, l’iconografia del leone che tiene in bocca la testa di toro ritorna nella monetazione
di Gallieno e Probo (cfr. Figg. 4 e 5), e questo fatto permette di ottenere un aggancio cronologico per le gemme,
anche se impreciso.
Recentemente è stata resa nota21 una moneta bronzea (mm 19, 4; 18 gr.) di Deultum, in Tracia, emessa
sotto Massimino Trace, raffigurante al rovescio Eros che toglie la spina dalla zampa del leone (Fig. 6). Finora
questa iconografia era nota solo da alcune gemme magiche, di carattere amoroso.22 La descrizione del diadema
di Aphrodite in Kyranides I.10 riferisce che, fra le gemme magiche che lo adornavano, ce n’era anche una coppia raffigurante Aphrodite che si toglie una spina dal piede. Evidentemente la dea, colpita da amore per Adonis,
seppe guarire dal suo male, come il leone seppe guarire, grazie all’intervento di Eros. Il fatto che una moneta
riporti la medesima iconografia fa sospettare che a Deultum ci fosse un tempio di Aphrodite, in cui si credeva
che i fedeli potessero essere consolati dalle loro pene d’amore.
7
BAKHOUM 2002: Traiano, pl. VIII.8; IX.10; Adriano, pl. XII.36; XII.41; 45; XV.57, Antonino Pio, pl. XVI.66; Marco Aurelio, pl. XXI.106.
Adriano: BAKHOUM 2002, pl. X.24.
9
Adriano: BAKHOUM 2002, pl. XIV.51; cfr. pp. 49-51.
10
Commodo: BAKHOUM 2002, pl. XXII.116.
11
Antonino Pio: BAKHOUM 2002, pl. XVI.68, pl. XVII.76: con cornucopia e tridente col serpente; cfr. pp. 42-44 sul sincretismo Ammon-Sarapis
al tempo di Adriano.
12
Antonino Pio: BAKHOUM 2002, pl. XV.60; XVI.71; cfr. pp. 54-55.
13
Antonino Pio: BAKHOUM 2002, pl. XVI.72.
14
BAKHOUM 2002, pl. XII.39.
15
Antonino Pio: BAKHOUM 2002, pl. XVIII.85.
16
Antonino Pio: BAKHOUM 2002, pl.XVI.65.
17
Adriano: BAKHOUM 2002, pl. XIV.51; busto di Sarapis su ariete (Adriano) pl. XIV.52, o seduto sull’ariete (Antonino) pl. XV.62, cfr. pp. 47-48.
18
Antonino Pio: BAKHOUM 2002, pl. XIX.90; Marco Aurelio pl. XXI.107; Lucio Vero pl. XXI.110
19
Lucio Vero: BAKHOUM 2002, pl. XXI.111 (ove si segnala che l’iconografia risale all’epoca di Domiziano).
20
BAKHOUM 2002, pp. 155-166.
21
9. Fernauktion Rauch, Settembre 2005, n. 346.
22
MASTROCINQUE 2005a, pp. 223-231, part. 226-7.
8
225