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RELAZIONE TECNICA FINALE Comune di Ferrara Provincia di Ferrara SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER LA SCUOLA: UN MODELLO PER TUTTI 2 SOMMARIO 1. IL PROGETTO....................................................... 4 2. Obiettivi e finalità………………………………...……………………………....4 3. Le azioni………………………………………….……………………………………..4 3.1 Formazione e coinvolgimento degli operatori dei CEA. ....................4 3.2 Creazione di un gruppo di lavoro .................................................5 3.3 Coinvolgimento e sensibilizzazione alle scuole ...............................5 3.4 Ampliamento del gruppo di lavoro al mondo dell’impresa. ...............6 3.5 Definizione del programma curricolare .........................................7 3.6 Completamento dell’applicazione di un SGA semplificato.................9 3.7 Divulgazione del progetto...........................................................9 ALLEGATO 1 ............................................................ 10 ALLEGATO 2 ............................................................ 12 ALLEGATO 3 ............................................................ 29 ALLEGATO 4 ............................................................ 30 3 1. IL PROGETTO 2. Obiettivi e finalità La realizzazione del progetto ha condotto al raggiungimento degli obiettivi previsti quali: - la prosecuzione del processo di messa a punto di un modello semplificato di SGA, dalla Analisi Ambientale Iniziale, svolta nell’ambito del precedente Bando INFEA, alla definizione delle procedure per la certificazione ambientale; - la predisposizione di un programma curricolare ambientale attingendo alla quota locale dei programmi didattici; - il rafforzamento della collaborazione tra i CEA della provincia di Ferrara e le scuole del bacino territoriale a cui si riferiscono creando il substrato idoneo alla diffusione di questi sistemi. 3. Le azioni 3.1 Formazione e coinvolgimento degli operatori dei CEA. Per la realizzazione di questa azione è stato organizzato un corso in modalità di seminario, rivolto agli operatori di educazione ambientale della Regione EmiliaRomagna, con l’obiettivo di informare e formare sugli strumenti di gestione ambientale (ISO 14001 e EMAS) e la loro possibile applicazione all’interno della struttura scolastica (ALLEGATO1). Il corso si è svolto secondo il seguente calendario e tematiche: DATE ARGOMENTI 1° INCONTRO Gli strumenti di Gestione Ambientale: Venerdì 29 ottobre 2004, ore 15.00 – dal processo di Agenda 21 alla Norma 18.00 ISO 14001 e al Regolamento EMAS II. 2° INCONTRO Applicazione di un Sistema di Gestione Venerdì 12 novembre, ore 15.00 – Ambientale all’interno della scuola: 18.00 esperienze in corso e sperimentazione di un modello semplificato per le scuole. Il seminario ha avuto riscontro positivo di presenze, soprattutto dal territorio. Nei pomeriggi di formazione sono state condivise le problematiche relative all’applicazione di sistemi di gestione ambientale nelle scuole, ma sono anche stati evidenziati i vantaggi ambientali/formativi che offre, sottolineando come rappresenti una nuova metodologia per l’EA. In allegato 1 il programma del corso. Al termine è stata inviata ai tutti i partecipanti una dispensa con i materiali del seminario (ALLEGATO 2). 4 3.2 Creazione di un gruppo di lavoro Attraverso l’attività degli operatori dei CEA provinciali sono state contattate le scuole dei diversi bacini territoriali con l’obiettivo appunto di formalizzare la partecipazione ad un gruppo di lavoro che in un secondo momento ha elaborato un programma curricolare. Di seguito si riportano i nominativi dei partecipanti. GRUPPO DI LAVORO PER LA DEFINIZIONE DEL CURRICULUM AMBIENTALE Nome e Cognome Ente/CEA/Scuola Cristina Barbieri Istituto Delta Ecologia Applicata Massimo Casoni Istitutto Tecnico per Geometri “G.B. Aleotti” Ferrara Carla Crestanello Centro IDEA - Comune di Ferrara Giorgia Devoto Liceo scientifico “Roiti” Francesca Gambetti Museo delle Valli di Argenta Alessandra Gariup CEA di Mesola nel Parco Regionale del Delta del Po Raffaella Gennari Maria Letizia Mistroni Paola Novi Stefania Sacco Istituto Delta Ecologia Applicata Istituto Comprensivo “Aleotti-Don Minzioni” Argenta CSDA “A. Carpeggiani” Provincia di Ferrara Ufficio Agenda 21 e INFEA - Provincia di Ferrara Indirizzo Via Puccini, 29 44100 Ferrara Via C.Ravera, 11 44100 Ferrara e-mail [email protected] Viale Alfonso d’Este, 17 44100 Ferrara Via B.L.Da Narni, 21 44100 Ferrara Via Cardinala 1/C 44011 Argenta Piazza Umberto I 44026 Mesola Via Cavour, 11 44022 Comacchio Via Puccini, 29 44100 Ferrara Via Mellone, 10 44100 Ferrara [email protected] Via Pacinotti, 30 44100 Ferrara Corso Isonzo, 105/a 44100 Ferrara [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] 3.3 Coinvolgimento e sensibilizzazione alle scuole Nel progetto originale era prevista un’attività di sensibilizzazione delle scuole verso l’applicazione di metodologie organizzative di miglioramento dell’ambiente scolastico, proprio attraverso la diffusione del modello di applicazione di un sistema di gestione ambientale semplificato nelle scuole. Gli operatori dei CEA hanno svolto, per il loro di bacino di riferimento, degli incontri con le scuole del territorio per coinvolgerli nelle attività di progetto. Alcune di queste scuole, attraverso i loro docenti, hanno aderito partecipando al gruppo di lavoro per la definizione del curricolo ambientale, altri indirettamente, supportando metodologicamente gli insegnati direttamente coinvolti. Per quanto riguarda la diffusione del modello di SGA, in fase esecutiva, si è scelto, in considerazione del periodo scolastico ormai al termine, di impegnarsi 5 nell’elaborazione di una pubblicazione piuttosto che nello svolgimento di un’attività seminariale. La pubblicazione raccoglie le principali attività svolte nel progetto ed in particolare la definizione di un modello semplificato di SGA dall’A.A.I. all’attivazione del Sistema e l’elaborazione di un programma curricolare ambientale. La diffusione avverrà attraverso un piano di spedizione del testo a tutte le scuole della provincia, agli Enti locali e ai CEA regionali. Inoltre la Provincia di Ferrara ha pubblicato uno specifico bando per “il finanziamento di progetti finalizzati alla diffusione di iniziative di sviluppo sostenibile a livello locale”. Il bando prevede come tema n.4 “l’introduzione di un sistema di gestione ambientale nella scuola”. L’incentivo per le scuole a scegliere questo tema è stato espresso attraverso l’attribuzione di 5 punti in più nei criteri di valutazione delle domande. 3.4 Ampliamento del gruppo di lavoro al mondo dell’impresa. Il gruppo di lavoro è stato ampliato, durante la definizione del programma curricolare, ad alcune imprese che hanno già aderito al progetto in qualità di partner (AGEA S.p.A., GreenSolar s.r.l.) e ad altre che, contattate, hanno dimostrato interesse alle attività progettuali (Caffee Krifi, Altro Mercato). Le finalità del loro coinvolgimento sono state sostanzialmente quelle di fornire un contributo nella definizione degli obiettivi formativi del programma curricolare. Per questo motivo e per i possibili sbocchi professionali del programma l’ampliamento del gruppo è stato esteso anche agli Enti pubblici, ed in particolare al Servizio Politiche della Sostenibilità e Cooperazione Internazionale della Provincia di Ferrara. Il loro coinvolgimento si è realizzato attraverso un’intervista su una precisa scaletta di domande, elaborate direttamente dal gruppo di lavoro curricolare. In allegato 3 si riporta la schedaintervista consegnata alle imprese e alla pubblica amministrazione. I risultati delle interviste sono stati sintetizzare nella seguente tabella. Domande Risposte Lei vedrebbe favorevolmente Si, sicuramente è importante che l’introduzione di percorsi formativi nella formazione dei giovani oggi ambientali nella Scuola? vengano acquisite queste conoscenze. E’ importante acquisire come base le nozioni generali che permettono una visione d’insieme da specializzare successivamente. Uno studente con questa formazione Certo non ci sono ad oggi persone potrebbe essere utilizzato all’interno diplomate che abbiano acquisito della sua azienda? questo tipo di formazione. Inoltre c’è l’interesse ad inserirli, anche durante il completamento del loro corso di studi, con uno stage in azienda. Quali requisiti formativi e quali Conoscenza generale dei processi capacità questo percorso di studi industriali principali con connessioni 6 dovrebbe sviluppare nello studente ambientali (es. produzione energia per favorirne l’inserimento elettrica, ciclo rifiuti, depurazione nell’azienda? fumi, depurazione acqua, bonifica dei suoli, ecc.) Conoscenza della normativa ambientale Capacità di lavorare in gruppo, organizzare autonomamente il lavoro, analizzare i processi e sintetizzarli in flussi. Conoscere le diverse certificazioni di qualità. Conoscenza informatica e delle sue applicazioni. Obiettività nella valutazione delle situazioni. 3.5 Definizione del programma curricolare Il programma è stato definito dal gruppo di lavoro e stabilisce il monte ore annuale per le diverse classi ed i relativi contenuti. E’ stato pensato come un nuovo indirizzo di studio, sfruttando per la sua sperimentazione il 15% del monte ore annuale riservato a progetti e iniziative. Risulta suddiviso in un triennio propedeutico orientativo volto a formare i ragazzi relativamente a tematiche fondamentali per la conoscenza dell’ambiente e delle sue problematiche, ed un biennio specialistico finalizzato a creare un profilo professionale dello studente specifico per il tipo di scuola frequentato. La modalità di lavoro si è svolta attraverso degli incontri in cui si definivano degli obiettivi e si prefissavano delle consegne da eseguire individualmente prima dell’incontro successivo. Il calendario degli incontri è riportato di seguito CALENDARIO INCONTRI GRUPPO DI LAVORO GIORNO Martedì 18 MESE Gennaio 0RE 15.00 Martedì 8 Febbraio 15.00 Martedì 22 Febbraio 15.00 Martedì 8 Marzo 15.00 Mercoledì 22 Marzo 15.00 Mercoledì 20 Aprile 15.00 LUOGO Centro IDEA Viale Alfonso I D'Este,17 - Ferrara Centro IDEA Viale Alfonso I D'Este,17 - Ferrara Centro IDEA Viale Alfonso I D'Este,17 - Ferrara Centro IDEA Viale Alfonso I D'Este,17 - Ferrara Centro IDEA Viale Alfonso I D'Este,17 - Ferrara Centro IDEA Viale Alfonso I D'Este,17 - Ferrara 7 I verbali sono riportati in allegato 4. Di seguito si evidenzia la struttura sottoforma di moduli del programma curricolare per i contenuti si rinvia alla pubblicazione realizzata al termine del progetto. Classe prima MODULO 1: Elementi di ecologia MODULO 2: Ecosistemi MODULO 3: Studio del territorio MODULO 4: Cartografia MODULO5: Impronta Ecologica come strumento di sostenibilità TRIENNIO Classe seconda MODULO 1: Energia dei sistemi ecologici e catene alimentari MODULO 2: Habitat MODULO 3: Biodiversità MODULO 4: Laboratori di esperienza fisica/chimica MODULO 5: Agenda 21 MODULO 6: Agenda 21 a scuola Classe terza MODULO 1: Conservazione della natura MODULO 2: L’altra ecologia MODULO 3: Laboratori di esperienza di chimica MODULO 4: Educazione al consumo MODULO 5: Inquinamento Classe quarta MODULO 1: principi di sostenibilità ambientale, strumenti di sostenibilità MODULO 2: Sistemi di gestione ambientale BIENNIO MODULO 3: Sperimentazione di un sistema di gestione ambientale a Scuola MODULO 4: Pianificazione partecipata Moduli di indirizzo Classe quinta MODULO 1: Procedure tecniche per lo sviluppo sostenibile MODULO 2: Contabilità ambientale MODULO 3: Pianificazione partecipata MODULO 4: regolamenti (Europa, Stato, Regione, Provincia, Comune) Moduli di indirizzo 8 3.6 Completamento dell’applicazione di un SGA semplificato. E’ stata elaborata una metodologia che ha completato il processo semplificato di applicazione di un SGA al mondo della scuola, dall’analisi all’attivazione del sistema: definizione della politica ambientale scolastica, elaborazione del programma ambientale e delle procedure di attivazione. L’Istituto Tecnico per Geometri “G.B.Aleotti” è stata la sede della sperimentazione del modello sia in fase di Analisi Ambientale Iniziale sia in fase di attivazione del vero e proprio sistema. Attraverso il coinvolgimento dell’Eco-comitato e, in alcune fasi, di un ampio gruppo di studenti, si è dapprima definita la Politica Ambientale della scuola, partendo dall’analisi dei risultati emersi dalla valutazione degli aspetti ambientali significativi descrittivi e percettivi. Successivamente è stato sviluppato il Programma Ambientale, esaminando ogni aspetto, secondo la traccia definita nel capitolo precedente. Di seguito si riporta il calendario delle attività. Per il dettaglio delle attività svolte si rinvia alla pubblicazione realizzata al termine del progetto. ATTIVITA’ MODALITA’ Politica Ambientale 1° incontro plenario: della scuola 1. Presentazione dei risultati dell’A.A.I. 2. Definizione di una visione futura di miglioramento ambientale, su una griglia di lavoro (questo serve per elaborare il documento di Politica Ambientale) 3. Elaborazione del documento di Politica Ambientale 2° incontro plenario Discussione sul documento di Politica Ambientale Programma Ambientale Procedure per attività sensibili 3°, 4° e 5° incontro Attraverso gruppi di lavoro eterogenei dell’Ecocomitato si definisce il Programma Ambientale le 6° e 7° incontro plenario Condivisione delle procedure con l’Eco-comitato 3.7 Divulgazione del progetto. E’ stato realizzato uno spot sui temi della tutela ambientale e dello sviluppo sostenibile, che verrà distribuito a tutte le scuole della provincia e ai CEA regionali. Il breve filmato è stato realizzato da un gruppo di studenti dell’I.T.S.G. “G.B.Aleotti”, coordinati da un giovane registra sempre studente dell’Istituto. 9 ALLEGATO 1 Comune di Ferrara Centro IDEA Provincia di Ferrara Strumenti di gestione ambientale e loro applicazione nelle scuole CORSO DI FORMAZIONE PER OPERATORI DI EDUCAZIONE AMBIENTALE Un corso rivolto a tutti gli operatori di educazione ambientale della Regione Emilia Romagna volto a informare e formare sugli strumenti di gestione ambientale (ISO 14001 e EMAS) e la loro possibile applicazione all’interno della struttura scolastica. L’applicazione di un Sistema di Gestione Ambientale all’interno della scuola è un ottimo strumento per attuare strategie volte allo sviluppo sostenibile (migliorare le prestazioni ambientali) e per arricchire e specializzare la formazione degli attori più rappresentativi della comunità scolastica: gli studenti. SEDE del CORSO: Istituto Tecnico Industriale "Copernico-Carpeggiani" Via Pacinotti n.30 - FERRARA PROGRAMMA 1° INCONTRO Venerdì 29 ottobre 2004, ore 15.00 – 18.00 Gli strumenti di Gestione Ambientale: dal processo di Agenda 21 alla Norma ISO 14001 e al Regolamento EMAS II. 2° INCONTRO Venerdì 12 novembre, ore 15.00 – 18.00 Applicazione di un Sistema di Gestione Ambientale all’interno della scuola: esperienze in corso e sperimentazione di un modello semplificato per le scuole. Al termine del Corso verrà consegnato un attestato di frequenza. INFO: Centro IDEA - e-mail: [email protected] - Tel. 0532 744673 Ufficio Agenda21 e INFEA - e-mail [email protected] - Tel.0532 299551 10 Comune di Ferrara Centro IDEA Provincia di Ferrara Strumenti di gestione ambientale e loro applicazione nelle scuole CORSO DI FORMAZIONE PER OPERATORI DI EDUCAZIONE AMBIENTALE MODULO DI ISCRIZIONE NOME _____________________________ COGNOME __________________________ ENTE/CENTRO EDUCAZIONE AMBIENTALE/ASSOCIAZIONE ECC. __________________ ________________________________________________________________________ QUALIFICA ______________________________________________________________ CITTA’ _________________________________________________________________ INDIRIZZO ______________________________________________________________ TEL. __________________ FAX ___________________E-MAIL ____________________ I dati forniti verranno utilizzati ai fini dell’iscrizione. Autorizzo il trattamento dei dati ai sensi della legge 675/96. FIRMA ____________________________ SONO INTERESSATO A PARTECIPARE AL 1° INCONTRO 2° INCONTRO ENTRAMBI □ □ □ Pregasi inviare il presente modulo via Fax (0532-744651) o per e-mail: [email protected] entro mercoledì 27 ottobre 2004. 11 ALLEGATO 2 Comune di Ferrara Centro IDEA Provincia di Ferrara Strumenti di Gestione Ambientale e loro applicazione nelle scuole CORSO DI FORMAZIONE PER OPERATORI DI EDUCAZIONE AMBIENTALE INFO: Centro IDEA - e-mail: [email protected] - Tel. 0532 744673 Ufficio Agenda21 e INFEA - e-mail [email protected] - Tel.0532 299551 12 PREMESSA Il tema centrale dell’ambiente nasce dalla consapevolezza che il sostentamento di ogni forma di vita, e delle risorse che noi sfruttiamo, è indissolubilmente legato all’ambiente stesso, per questo motivo il mantenimento degli ecosistemi non rappresenta un lusso, ma un obiettivo inderogabile. Per cui lo sviluppo sostenibile persegue non solo il miglioramento economico fine a stesso ma “Uno sviluppo che risponda alle necessità del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni.” Agenda 21 trae la propria origine dalla conferenza mondiale sull’ambiente svoltasi a Rio de Janeiro nel 1992. Il nome Agenda è stato scelto per descrivere i processi che portano a definire i programmi che dovranno essere realizzati nel XXI secolo per contrastare il progressivo degrado del nostro pianeta. Alla medesima conferenza è stato coniato lo slogan “pensare globalmente, agire localmente”, per sottolineare l’importanza delle azioni a piccola scala. Nel corso degli anni il ruolo degli Enti locali ha progressivamente visto aumentare il proprio peso, anche a causa dei segni di scarso impegno dei governi centrali, presentandosi così la possibilità della nascita di una nuova visione della gestione dell’ambiente riconvertendo i sistemi produttivi verso processi sostenibili. Lo sviluppo economico e tecnologico che sia allo stesso tempo sostenibile sul piano ambientale e sociale, è un impegno che non coinvolge però esclusivamente le Istituzioni di governo locale. Le imprese, la ricerca, i singoli cittadini sono investiti della responsabilità che le proprie azioni e attività non alterino l’ecosistema in cui viviamo. Si tratta non tanto di perseguire un nuovo modello di vita, ma piuttosto prendere coscienza che l’ambiente non è una risorsa inesauribile, ma va rispettato se vogliamo che migliori realmente la qualità della vita sia per le attuali generazioni sia per i nostri figli. Ecco perché la scuola, la formazione sono gli strumenti a medio e lungo termine più idonei per divulgare i nuovi metodi di gestione nell’ottica di uno sviluppo sostenibile. Quali sono questi strumenti? Sono i cosiddetti strumenti di terza generazione, che mirano non più solo a regolamentare o pianificare i comportamenti più rispettosi dell’ambiente, ma forniscono le modalità per gestire l’ambiente con il fine ultimo di migliorarlo. Il processo di Agenda 21 è un’esperienza già in atto in molte scuole sia a livello internazionale, sia nazionale. La Provincia di Ferrara vanta il fatto di essere stata forse la prima amministrazione che ha allargato le metodologie del forum in ambito scolastico e ad oggi sono otto gli Istituti Superiori che sono giunti a definire un Piano d’Azione. In questo contesto, in cui di fatto l’Agenda 21 è un processo di governo locale, si è andati oltre, si è voluto ricercare nuove strategie operative per gestire l’ambiente scolastico. La metodologia e gli obiettivi dell’Agenda 21 locale offrono alla scuola la possibilità di avviare un processo di ricerca, ricognizione, analisi, valutazione, confronto, partecipazione e formazione agli strumenti e strategie di azione e di interazione con i protagonisti dei processi di trasformazione e sviluppo del territorio (istituzioni, imprese, associazioni ecc.). Il passo successivo è stato quindi coinvolgere i diversi attori in processi di gestione della scuola. Lo strumento oggi più idoneo è proprio il Sistema di Gestione Ambientale. L’applicazione di un SGA è una delle modalità con cui organizzare le attività che hanno un impatto sull'ambiente, cercando di diminuirne l’intensità. Indica un impegno da parte dell’organizzazione che lo applica per puntare su un miglioramento continuo delle prestazioni ambientali. Applicare un Sistema di Gestione ambientale alla scuola ha un valore aggiuntivo, legato al fatto che è il luogo privilegiato dove si svolge attività formativa ed educativa. Il coinvolgimento diretto degli studenti nella gestione delle varie problematiche ambientali, oltre ad ottenere il miglioramento ambientale all’interno della struttura scolastica, consente un investimento educativo nelle nuove generazioni che governeranno in un prossimo futuro. Sostanzialmente crea quel collegamento tra scuola e mondo produttivo oggi tanto richiesto alle istituzioni scolastiche superiori. Di fatto non possiamo negare che l’attività di Educazione Ambientale svolta a vari livelli e a vario titolo da organizzazioni istituzionali e non, abbia effettivamente condotto ad un cambiamento comportamentale dei giovani e ad una maggiore consapevolezza del bene ambientale e del suo rispetto. Con questi nuovi strumenti di gestione ambientale si fa un passo ulteriore: non ci si pone solo l’obiettivo di rispettare un bene, ma si vuole insegnare ad assumersi la responsabilità di gestirlo e di custodirlo, per lasciarlo inalterato alle nuove generazioni. 13 BIBLIOGRAFIA Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Guida al Consumo critico, Editrice Missionaria Italiana, 2000 N. Chambers, C. Simmons, M. Wackernagel, Manuale delle impronti ecologiche: principi, applicazioni, esempi, Edizioni Ambiente, 2002 Commissione Mondiale su Ambiente e Sviluppo, il futuro di noi tutti, Rizzoli, 1988 F.Dodds, Earth Summit 2002, Earthscan, Londra, 2000 European Sustainable Cities & Towns Campaign, Carta delle città Europee per un modello urbano sostenibile, Aalborg, 1994 P.Greco (a cura di), Lo sviluppo sostenibile. Dalla Conferenza di Rio alla Conferenza di Johannesburg, CUEN, Napoli, 2002 Spangenberg J. (a cura di), Verso un’Europa sostenibile, Maggioli, 1995 UE, VI Programma di azione ambientale, “Ambiente 2010, il nostro futuro, la nostra scelta”, 2002 UNCED, Agenda 21, Rio De Janeiro, 1992 M. Wackernagel, W. Rees, L’impronta ecologica, Edizioni Ambiente, 1998 ANPA, Linee guida per le Agende 21 Locali, 2000 Focus Lab – Coord. Naz. A21, Agenda 21 Locale in Italia 2002, Indagine sullo stato di attuazione dei processi di Agenda 21 Locale in Italia, Modena, 2002 AAVV, A scuola di Agenda 21 (CD rom) Focus Lab – Regione Emilia-Romagna, 2002 AAVV, 4 giochi per l’Ambiente (CD rom), Stratema – Regione Emilia-Romagna, 1999 Ministero dell’Ambiente, Guida alle città Sostenibili delle bambine e dei bambini, 1998 F.Frabboni, G. Vinello, G Gavioli, Ambiente s’impara, Franco Angeli, 1998 E.Morin, I sette saperi necessari all’educazione del futuro, Raffaello Cortina, 2002 Numerose Banche Dati cities.org/sitemap.html sulle migliori pratiche, Le Banche Dati europee http://www3.iclei.org/egpis/esearch.htm Altre informazioni sull’ambiente e i vari regolamenti: http://www.minambiente.it includono: vedi: http://www.sustainable- http://europa.eu.int/comm/urban/; 14 I LINK DI SVILUPPO SOSTENIBILE ED AGENDA 21 DOCUMENTI Testo Agenda 21 Nazioni Unite (inglese) www.un.org/documents/ga/conf151/aconf15126-1annex1.htm Edizione italiana della Guida europea all'Agenda 21 Locale www.flanet.org/ricerca/a21l.asp (Fondazione Lombardia per l'Ambiente) Sessione Speciale dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite http://www.onuitalia.it/calendar/summit/index.html per Revisione e Valutazione Attuazione Agenda 21 Commissione Europea DG Ambiente Progetto Città Sostenibili europa.eu.int/comm/environment/urban/home_en.htm (inglese) Carte delle città europee Per uno sviluppo durevole e www.formambiente.org/isa/Sezioni/Documenti/Carta%20di%20Aalborg.doc sostenibile (La Carta di Aalborg) Agenda 21 for Change (inglese) iisd1.iisd.ca/rio+5/agenda/default.htm Carta di Ferrara - Coordinamento Italiano Agende 21 Locali http://www.comune.modena.it/a21l/index1.html Il Piano d’Azione di Lisbona: dalla Carta all’Azione www.cittasostenibili.minori.it/europa/pianoazione.html Agenda 21 Locale in Italia, 1999 (2a indagine sullo stato di www.avanzi.org/ita/7_3.htm attuazione Conferenze Regionali Europee www.regione.emilia-romagna.it/ambiente/conferenzeEuropee.htm Conferenza di Hannover febbraio 2000 http://europa.eu.int/comm/environment/urban/pdf/hancall_it.pdf INTERNAZIONALI ICLEI International Council for Local Environmental Initiatives European Secretariat www.iclei.org/europe/ Campaign Interactive (Sustainable Cities Information System) www.sustainable-cities.org/ Local Sustainability cities21.com/egpis/index.htm ITALIANI ISTITUZIONALI Sito del Coordinamento Italiano Agende 21 Locali www.comune.modena.it/a21l/ Le città sostenibili delle Bambine e dei Bambini, www.cittasostenibili.minori.it/index.html Ministero Dell'ambiente ENEA - Dipartimento Ambiente Regione Lombardia dell'ambiente Rapporto www.casaccia.enea.it/ sullo stato www.ambiente.regione.lombardia.it/webqa/RapportoAmbiente/RapportoAmbiente.htm Fondazione Lombardia per l'Ambiente INIZIATIVE www.flanet.org/default.asp?Page=/ricerca/agenda21.asp Agenda 21 Agenda 21 locale la Toscana sul sentiero della www.rete.toscana.it/sett/pta/svilsost/sommario.htm sostenibilità Agenda 21 Liguria www.regione.liguria.it/menu/1012_fr.htm Agenda 21 Provincia di Modena www.provincia.modena.it/servizi/ambiente/ambiente/OSSERVA.HTM#sottoprog2 Agenda 21 Provincia di Trento www.provincia.tn.it/appa/direttor/attDirez.htm Agenda 21 Provincia di Ferrara www.provincia.fe.it/agenda21 Agenda 21 Provincia di Lucca www.provincia.lucca.it/laprovincia/ecologia/int1.htm Agenda 21 Provincia di Torino www.provincia.torino.it/ambiente/agenda21/ Agenda 21 Comune di Brescia http://www.comune.brescia.it/Ecologia/Agenda21/Default.htm Agenda 21 Comune di Siena www.comune.siena.it/uispsien/page9.html Agenda 21 Comune di Roma www.comune.roma.it/uspel/Lepagineag21/Sapiu/Sapiupgin.html Agenda 21 Comune di Ferrara www.comune.fe.it/agenda21locale/ ASSOCIAZIONI LEGAMBIENTE Lombardia Rapporto Ecosistema Urbano http://www.legambienteonline.it/news2004/ecosistema.htm WWF Lombardia www.wwf.it/lombardia SCUOLE I.T. Pacioli Crema www.pacioli.net/index.php Multimedialità e città sostenibile LEA Milano (labter.unimi.it/labter2/index.htm) CREA Liguria - Agenda 21 in classe www.tiscalinet.it/agenda21inclasse/ 15 AGENDA21 Cos’è Agenda 21 E’ un programma d'azione per lo sviluppo sostenibile globale, sottoscritto da oltre 170 nazioni al summit di Rio de Janeiro (3-14 giugno 1992). Assieme ad altri importanti documenti, quali la Dichiarazione di Rio su Ambiente e Sviluppo, l’Agenda 21 vuole sviluppare delle strategie integrate per rovesciare gli impatti negativi che le azioni umane hanno sull'ambiente naturale, e per promuovere uno sviluppo economico che sia sostenibile, anche ecologicamente. Il concetto di sviluppo sostenibile, formalizzato per la prima volta nel 1987 dalla Commissione Mondiale per l'Ambiente e lo Sviluppo, è ormai entrato a far parte dei progetti di gestione e pianificazione, nazionali ed internazionali. Lo sviluppo sostenibile è “una forma di sviluppo che risponde alle necessità del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie esigenze”(Rapporto Brundtland sullo Sviluppo Sostenibile, 1987). Agenda 21: documenti fondamentali • • Il documento d'azione, sottoscritto da oltre 110 capi di stato a Rio de Janeiro nel 1992, è composto da 40 capitoli, che delineano obiettivi ed azioni chiave per il loro raggiungimento. Sono quattro le sfere principali del sistema socioeconomico ed ambientale prese in esame: La dimensione socioeconomica La salvaguardia e la gestione delle risorse per lo sviluppo Il rafforzamento del ruolo dei gruppi principali e dei portatori di interessi I metodi di implementazione Il Capitolo 28 di Agenda 21 riconosce che molti dei problemi relativi alla sostenibilità dello sviluppo hanno le loro radici in realtà locali. Le autorità locali assumono quindi un ruolo di fondamentale importanza nel raggiungimento dello sviluppo sostenibile. I principali documenti di riferimento internazionale, in ordine cronologico: Rapporto della Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente umano 1972 Strategia mondiale per la conservazione 1980 Rapporto della Commissione Mondiale sull’ambiente e lo Sviluppo WCED 1987 Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo 1992 Carta di Aalborg 1994 “Carta delle città europee per un sviluppo durevole e sostenibile” Lisbona 1996 “Dalla carta all’azione” Agenda Habitat, 1996 Dichiarazione di Istanbul 1996 Trattato di Amsterdam 1997 Protocollo di Kyoto 1997 Appello di Hannover 2000 G8 Trieste 2001 Dichiarazione sulle città e altri insediamenti umani nel nuovo millennio 2001 SVILUPPO SOSTENIBILE …Definizioni.... J.R. Hichs SOSTENIBILITA' massimo ammontare che una comunità può consumare in un certo periodo e rimanere, tuttavvia,lontana dall'esaurimento delle risorse come all'inizio Bruntland,1987 SVILUPPO SOSTENIBILE sviluppo che risponde alle necessità del presente, senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie esigenze ONU (WCU,UNEP,WWFN) 1992 SVILUPPO SOSTENIBILE per sviluppo sostenibile s'intende un miglioramento di qualità della vita, senza eccedere la capacità di carico degli ecosistemi alla base ICLEI, 1994 SVILUPPO SOSTENIBILE sviluppo che offre servizi ambientali, sociali ed economici di base a tutti i membri di una comunità, senza minacciare l'operabilità dei sistemi naturale, edificato e sociale da cui dipende la fornitura di tali servizi 16 PRINCIPALI DOCUMENTI CARTA DI AALBORG - Carta delle città europee per uno sviluppo durevole e sostenibile (Approvata dai partecipanti alla Conferenza europea sulle città sostenibili tenutasi ad Aalborg, Danimarca il 27 maggio 1994) Parte I Dichiarazione di principio: Le città europee per un modello urbano sostenibile Parte II La Campagna delle città europee sostenibili Parte III L'impegno nel processo d'attuazione dell'Agenda 21 a livello locale: piani locali d'azione per un modello urbano sostenibile La Carta di Aalborg è stata approvata dai partecipanti alla conferenza europea sulle città sostenibili, che si è svolta ad Aalborg, Danimarca, dal 24 al 27 maggio 1994 sotto il patrocinio congiunto della Commissione europea e della città di Aalborg e che è stata organizzata dal Consiglio internazionale per le iniziative ambientali locali (ICLEI). Il progetto di Carta è stato elaborato dall'ICLEI insieme al ministero per lo sviluppo urbano e i trasporti dello Stato federale della Renania del Nord-Westfalia, RFG. La Carta rispecchia inoltre le idee e il contributo redazionale di partecipanti diversi. La Carta di Aalborg è stata firmata inizialmente da 80 amministrazioni locali europee e da 253 rappresentanti di organizzazioni internazionali, governi nazionali, istituti scientifici, consulenti e singoli cittadini. Con la firma della Carta le città e le regioni europee si impegnano ad attuare l'Agenda 21 a livello locale e ad elaborare piani d'azione a lungo termine per uno sviluppo durevole e sostenibile, nonché ad avviare la campagna per uno sviluppo durevole e sostenibile delle città europee. Il progetto di Carta è stato esaminato da oltre 600 partecipanti suddivisi in 36 gruppi di lavoro in occasione della conferenza di Aalborg. Il testo finale rispecchia diversi suggerimenti e le osservazioni formulate dai partecipanti. Tuttavia, il gruppo editoriale della Carta ha considerato che diverse proposte di modifica sostanziale meritano un'attenzione più approfondita e non possono essere inserite nella Carta come mera aggiunta. Per questo si è proposto di affidare al gruppo di coordinamento della campagna l'esame delle modifiche proposte, di proseguire l'elaborazione della Carta e di sottometterla successivamente ai partecipanti alla seconda conferenza europea per lo sviluppo durevole e sostenibile delle città che si svolgerà a Lisbona, Portogallo, nel settembre 1996. PARTE I DICHIARAZIONE DI PRINCIPIO: LE CITTA’ EUROPEE PER UN MODELLO URBANO SOSTENIBILE I.1 Il ruolo delle città europee Le città europee firmatarie della presente carta affermano di essere appartenute nei secoli ad imperi, stati nazionali e regimi e di essere ad essi sopravvissute in quanto centri della vita sociale, supporto delle rispettive economie e custodi di un patrimonio fatto di cultura e tradizione. Assieme alle famiglie e alle collettività locali le città sono l'elemento fondamentale delle società e degli Stati e sono i centri in cui si sono sviluppati l'industria, l'artigianato, il commercio, l'istruzione e l'amministrazione. Riconoscono la propria responsabilità, dovuta all'attuale stile di vita urbano, in particolare ai modelli di divisione del lavoro e delle funzioni, degli usi territoriali, dei trasporti, della produzione industriale e agricola, del consumo, delle attività ricreative e quindi al livello di vita, per quanto riguarda molti dei problemi ambientali che l'umanità si trova ad affrontare. Ciò assume particolare rilievo se si tiene presente che l'80% della popolazione europea vive in aree urbane. Constatano che gli attuali livelli di sfruttamento delle risorse dei paesi industrializzati non possono essere raggiunti dall'intera popolazione esistente e tantomeno dalle generazioni future senza distruggere il capitale naturale. Sono convinte dell'impossibilità di arrivare ad un modello di vita sostenibile in assenza di collettività locali che si ispirino ai principi della sostenibilità. L'amministrazione locale si colloca ad un livello prossimo a quello in cui vengono percepiti i problemi ambientali e il più vicino ai cittadini, e condivide a tutti i livelli con i governi la responsabilità del benessere dei cittadini e della conservazione della natura. Le città svolgono pertanto un ruolo fondamentale nel processo di cambiamento degli stili di vita e dei modelli di produzione, di consumo e di utilizzo degli spazi. I.2 Il concetto e i principi della sostenibilità Le città riconoscono che il concetto dello sviluppo sostenibile fornisce una guida per commisurare il livello di vita alle capacità di carico della natura. Pongono tra i loro obiettivi giustizia sociale, economie sostenibili e sostenibilità ambientale. La giustizia sociale dovrà necessariamente fondarsi sulla sostenibilità e l'equità economica, per le quali è necessaria la sostenibilità ambientale. Sostenibilità a livello ambientale significa conservare il capitale naturale. Ne consegue che il tasso di consumo delle risorse materiali rinnovabili, di quelle idriche e di quelle energetiche non deve eccedere il tasso di ricostituzione rispettivamente assicurato dai sistemi naturali e che il tasso di consumo delle risorse non rinnovabili non superi il tasso di sostituzione delle risorse rinnovabili sostenibili. Sostenibilità dal punto di vista ambientale significa anche che il tasso di emissione degli inquinanti non deve superare la capacità dell'atmosfera, dell'acqua e del suolo di assorbire e trasformare tali sostanze. Inoltre, la sostenibilità dal punto di vista ambientale implica la conservazione della biodiversità, della salute umana e delle qualità dell'atmosfera, dell'acqua e dei suoli a livelli sufficienti a sostenere nel tempo la vita e il benessere degli esseri umani nonché degli animali e dei vegetali. 17 I.3 Strategie locali per un modello urbano sostenibile Le città sono convinte di rappresentare la più ampia unità in grado di affrontare inizialmente i molti squilibri urbani, da quelli architettonici a quelli sociali, economici, politici, ambientali e delle risorse naturali che oggi affliggono il mondo e, al tempo stesso, la scala più piccola alla quale i problemi possono essere risolti positivamente in maniera integrata, olistica e sostenibile. Ogni città ha la sua specificità e pertanto occorre che ciascuna trovi la propria via alla sostenibilità. Il loro compito è quello di integrare i principi della sostenibilità nelle rispettive politiche e partire dalle risorse delle diverse città per costruire appropriate strategie locali. I.4 La sostenibilità come processo locale e creativo per la ricerca dell'equilibrio Le città riconoscono che la sostenibilità non rappresenta uno stato né una visione immutabili, ma piuttosto un processo locale, creativo e volto a raggiungere l'equilibrio che abbraccia tutti i campi del processo decisionale locale. Esso genera una continua verifica nella gestione delle città per individuare le attività che spingono il sistema urbano verso l'equilibrio e quelle che lo allontanano dall'equilibrio. Costruendo la gestione della città sulle informazioni raccolte attraverso tale processo, si comprende che la città funziona come un tutto organico e gli effetti di tutte le attività significative divengono manifesti. Grazie a tale processo la città e i cittadini possono effettuare scelte razionali. Una procedura di gestione che si fondi sulla sostenibilità consente di prendere decisioni non solo sulla base degli interessi degli attuali fruitori, ma anche delle generazioni future. I.5 Risolvere i problemi attraverso soluzioni negoziate Le città riconoscono che non si possono permettere di trasferire i problemi all'ambiente esterno né di lasciarli in eredità ai posteri. Pertanto i problemi e gli squilibri interni alle città devono essere ricondotti all'equilibrio nell'ambito del livello in cui si verificano o essere assorbiti da una più vasta entità a livello regionale o nazionale. Ciò corrisponde al principio della risoluzione dei problemi attraverso soluzioni negoziate. L'applicazione di tale principio lascerà ad ogni città ampia libertà di stabilire la natura delle proprie attività. I.6 L'economia urbana verso un modello sostenibile. Le città riconoscono che il capitale di risorse naturali, atmosfera, suolo, acqua e foreste, è divenuto il fattore limitante del loro sviluppo economico e che pertanto è necessario investire in questo capitale. Ciò comporta in ordine di priorità: 1. investire nella conservazione del rimanente capitale naturale, ovvero acque di falda, suoli, habitat per le specie rare; 2. favorire la crescita del capitale naturale riducendo l'attuale livello di sfruttamento, in particolare per quanto riguarda le energie non rinnovabili; 3. investire per ridurre la pressione sul capitale di risorse naturali esistenti attraverso un'espansione di quelle destinato ad usi antropici, ad esempio gli spazi verdi per attività ricreative all'interno delle città, in modo da ridurre la pressione sulle foreste naturali; 4. migliorare l'efficienza dell'uso finale dei prodotti, ad esempio utilizzando edifici efficienti dal punto di vista energetico e modalità di trasporto urbano non nocive per l'ambiente. I.7 L'equità sociale per un modello urbano sostenibile Le città sono consapevoli del fatto che i poveri costituiscono le principali vittime dei problemi ambientali (inquinamento acustico ed atmosferico causato dal traffico, carenza di spazi ricreativi, abitazioni malsane, carenza di spazi all'aperto) e al tempo stesso sono la parte della popolazione che dispone di meno possibilità per risolvere tali problemi. L'ineguale distribuzione della ricchezza è causa di comportamenti insostenibili e, al tempo stesso, della rigidità a modificarli. Le città intendono integrare i bisogni sociali fondamentali dei cittadini, di adeguati programmi sanitari, occupazionali ed abitativi, con la protezione ambientale. Esse intendono imparare dalle iniziali esperienze di stili di vita sostenibili in modo da poter agire per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini piuttosto che favorire semplicemente una massimizzazione dei consumi. L'obiettivo è quello di creare posti di lavoro che contribuiscano alla sostenibilità della collettività e quindi a ridurre la disoccupazione. Nel tentativo di creare nuovi posti di lavoro gli effetti di ogni possibile attività saranno valutati in termini di sostenibilità allo scopo di favorire la creazione di posti di lavoro a lungo termine e di prodotti durevoli, nel rispetto dei principi della sostenibilità. I.8 Modelli sostenibili di uso del territorio Le città riconoscono l'importanza dell'adozione da parte degli enti locali di efficienti politiche di pianificazione dello sviluppo degli usi territoriali che comprendano una valutazione ambientale strategica di tutti i progetti. Esse approfitteranno dei vantaggi di scala per fornire trasporti pubblici ed energia in modo efficiente grazie all'elevata densità, mantenendo al tempo stesso una dimensione umana dello sviluppo. Sia nell'attuazione di programmi di restauro urbano nelle aree cittadine, sia nella pianificazione di nuovi quartieri si punterà a sviluppare molteplici funzioni in modo da ridurre il bisogno di mobilità. Il concetto di equa interdipendenza regionale dovrebbe consentire di equilibrare i flussi tra città e campagna e impedire alle città il puro sfruttamento delle risorse delle aree circostanti. I.9 Modelli sostenibili di mobilità urbana Le città si impegneranno per migliorare l'accessibilità e sostenere il benessere sociale e lo stile di vita urbano pur riducendo la mobilità. E' divenuto ormai imperativo per una città sostenibile ridurre la mobilità forzata e smettere di promuovere e sostenere l'uso superfluo di veicoli a motore. Sarà data priorità a mezzi di trasporto ecologicamente 18 compatibili (in particolare per quanto riguarda gli spostamenti a piedi, in bicicletta e mediante mezzi pubblici) e sarà al messa al centro degli sforzi di pianificazione la realizzazione di una combinazione di tali mezzi. I mezzi di trasporto individuali dovrebbero avere nelle città solo una funzione ausiliaria per facilitare l'accesso ai servizi locali e mantenere le attività economiche della città. I.10 Responsabilità riguardanti il clima a livello planetario Le città sono consapevoli del fatto che i gravi rischi che il riscaldamento del globo terrestre presenta sia per l'ambiente naturale che per quello antropizzato, nonché per le generazioni future, richiedono una risposta che sia in grado di stabilizzare e successivamente ridurre le emissioni di gas serra nell'atmosfera nel più breve tempo possibile. Pari importanza riveste la protezione delle risorse mondiali in termini di biomassa, quali le foreste e il fitoplancton, che svolgono un ruolo essenziale nel ciclo del carbonio del nostro pianeta. L'abbattimento delle emissioni generate da combustibili fossili richiederà politiche ed iniziative basate su una adeguata comprensione delle alternative e dell'ambiente urbano in quanto sistema energetico. Le fonti rinnovabili di energia rappresentano la sola alternativa sostenibile. I.11 Prevenzione dell'inquinamento degli ecosistemi Le città sono consapevoli del fatto che sempre maggiori quantità di sostanze tossiche e nocive vengono riversate nell'atmosfera, nell'acqua, nel suolo e nel cibo e costituiscono pertanto una crescente minaccia alla salute umana e agli ecosistemi. Sarà fatto ogni sforzo per impedire ulteriori inquinamenti e prevenirli alla fonte. I.12 L'autogoverno locale come precondizione Le città ritengono di possedere la forza, la conoscenza e il potenziale creativo per sviluppare modi di vita sostenibili e progettare e gestire le città compatibilmente con un modello urbano sostenibile. I rappresentanti democraticamente eletti delle collettività locali sono pronti ad assumersi la responsabilità di riorganizzare le città in base a criteri di sostenibilità. La capacità delle città di raccogliere questa sfida dipende dai diritti di autogoverno che vengono loro riconosciuti a livello locale conformemente al principio della sussidiarietà. E' essenziale che gli enti locali dispongano di poteri sufficienti e di una base finanziaria solida. I.13 Il ruolo fondamentale dei cittadini e il coinvolgimento della Comunità Le città s'impegnano a rispettare le raccomandazioni dell'Agenda 21, il documento chiave approvato all'Earth Summit di Rio de Janeiro, affinché i progetti dell'Agenda 21 a livello locale vengano sviluppati in collaborazione con tutti i settori delle rispettive collettività: cittadini, attività economiche, gruppi di interesse. Esse riconoscono la necessità enunciata nel Quinto programma di azione a favore dell'ambiente dell'Unione europea "Per uno sviluppo durevole e sostenibile" di condividere le responsabilità dell'attuazione del programma tra tutti i settori della Comunità. Esse fonderanno pertanto la loro azione sulla cooperazione fra tutti gli attori interessati e faranno s“ che tutti i cittadini e i gruppi interessati abbiano accesso alle informazioni e siano messi in condizioni di partecipare al processo decisionale locale. Esse si preoccuperanno di predisporre opportunità di educazione e formazione alla sostenibilità non solo per i cittadini ma anche per i rappresentanti eletti e i funzionari degli enti locali. I.14 Strumenti amministrativi e di gestione urbana per l'attuazione di un modello sostenibile Le città si impegnano ad utilizzare gli strumenti tecnici e politici disponibili per attuare un approccio alla gestione urbana che tenga conto degli ecosistemi. Si farà ricorso ad una vasta gamma di strumenti tra i quali quelli necessari per la raccolta e il trattamento dei dati ambientali e la pianificazione ambientale; strumenti normativi, economici e di informazione quali direttive, imposte e tasse; nonché meccanismi che contribuiscano ad accrescere la consapevolezza dei problemi e prevedano la partecipazione dei cittadini. Si cercherà di istituire nuovi sistemi di contabilità ambientale che consentano di gestire le risorse naturali in maniera economica analogamente alla gestione del denaro, risorsa artificiale per eccellenza. Le città sono coscienti di dover basare le proprie attività decisionali e di controllo, in particolare per quanto riguarda i sistemi di monitoraggio ambientale, di valutazione degli impatti, nonché quelli relativi alla contabilità, al bilancio, alla revisione e all'informazione, su diversi tipi di indicatori, compresi quelli relativi alla qualità dell'ambiente urbano, ai flussi urbani, ai modelli urbani e, ancor più importante, su indicatori di sostenibilità dei sistemi urbani. Le città riconoscono che in molte città europee è già stata adottata con successo un'ampia gamma di politiche e di attività che hanno dato positivi risultati dal punto di vista ecologico. Tuttavia tali strumenti, pur concorrendo alla riduzione delle pressioni in direzione insostenibile, non comportano di per sé un'inversione di marcia della società in direzione della sostenibilità. Le città, ancora una volta, con la loro solida base ecologica attuale, si trovano in ottima posizione per compiere il passo decisivo e integrare tali politiche ed attività nel processo amministrativo per gestire le economie urbane locali attraverso un ampio processo improntato alla sostenibilità. Nell'ambito di tale processo le città sono chiamate a sviluppare le proprie strategie, ad attuarle e a scambiarsi reciprocamente informazioni ed esperienze. PARTE II La Campagna delle città europee sostenibili Le città europee firmatarie della presente carta si muoveranno di concerto verso un modello sostenibile grazie ad un processo di apprendimento basato sull'esperienza e sugli esempi locali che hanno dato risultati positivi. Esse si stimoleranno a vicenda ad adottare piani di azione di lungo periodo a livello locale (programmi locali dell'Agenda 21), 19 rafforzando a tal fine la cooperazione tra gli enti locali e inserendo tale processo nel quadro degli interventi dell'Unione europea a favore dell'ambiente urbano. Si dà pertanto avvio alla Campagna delle città europee sostenibili volta a incoraggiare e a sostenere le città che perseguono attivamente un modello urbano sostenibile. La fase iniziale di tale campagna avrà una durata di due anni, al termine della quale sarà effettuata una valutazione dei risultati ottenuti nell'ambito della II Conferenza delle città europee sostenibili, che sarà organizzata nel 1996. Tutti gli enti locali, a livello comunale o regionale e tutte le reti europee degli enti locali sono invitati ad unirsi alla campagna approvando e sottoscrivendo la presente carta. Tutte le principali reti europee degli enti locali sono invitate a prendere parte al coordinamento della campagna. Sarà istituito un comitato di coordinamento formato dai rappresentanti di tali reti. Sarà inoltre trovato un accordo per quegli enti locali che non partecipano ad alcuna rete. La campagna prevede come principali attività: • favorire il sostegno reciproco tra le città europee per quanto riguarda la progettazione, lo sviluppo e l'applicazione di politiche orientate alla sostenibilità; • raccogliere e diffondere informazioni sugli esempi positivi a livello locale; • promuovere il principio della sostenibilità presso altri enti locali; • aumentare il numero di città che sottoscrivono la carta; • organizzare annualmente un premio per la "città sostenibile"; • fornire alla Commissione europea suggerimenti relativi alle varie politiche; • fornire materiale per le relazioni sulle città sostenibili del gruppo di esperti per l'ambiente urbano; • sostenere gli amministratori locali nell'attuazione delle raccomandazioni e norme emanate in questo settore dall'Unione europea; • pubblicare un bollettino di informazione della campagna. Tali attività richiedono l'istituzione di un coordinamento della campagna. Altre organizzazioni sono invitate a sostenere attivamente la campagna. PARTE III L'impegno nel processo d'attuazione dell'Agenda 21 a livello locale: piani locali d'azione per un modello urbano sostenibile Le città europee firmatarie della presente carta si impegnano, sottoscrivendo la presente carta e partecipando alla campagna della città europee sostenibili, a promuovere, nelle rispettive collettività, il consenso sull'Agenda 21 a livello locale entro la fine del 1996, in conformità con quanto stabilito dall'articolo 28 dell'Agenda 21 concordata all'Earth Summit tenutosi a Rio nel giugno 1992. I singoli piani locali di azione contribuiranno all'attuazione del Quinto programma di azione a favore dell'ambiente dell'Unione europea "Per uno sviluppo durevole e sostenibile". Il processo legato all'Agenda 21 a livello locale si svilupperà lungo le linee indicate nella prima parte della presente carta. Si propone che il processo di definizione dei piani locali di azione comprenda le seguenti fasi: • individuazione degli schemi finanziari e di programmazione esistenti nonché di ogni altro piano e programma; • individuazione sistematica, da realizzarsi facendo ampio ricorso alla consultazione dei cittadini, dei problemi e delle rispettive cause; • attribuzione di priorità per affrontare i problemi individuati; • formazione di un punto di vista comune per quanto riguarda un modello sostenibile di collettività attraverso un processo di partecipazione che coinvolga tutti i settori interessati; • valutazione delle opzioni strategiche alternative; • adozione di piani locali di azione a lungo termine orientati alla sostenibilità e che comprendano obiettivi misurabili; • programmazione dell'attuazione del piano, compresa la realizzazione di uno scadenzario e l'attribuzione delle diverse responsabilità tra le parti; • istituzione di sistemi e procedure di relazione e monitoraggio dell'attuazione del piano. Occorrerà esaminare se i meccanismi decisionali interni ai vari enti locali sono adatti e sufficientemente efficienti da consentire lo sviluppo del processo relativo all'Agenda 21 a livello locale, ivi compresi i piani locali di azione a lungo termine orientati alla sostenibilità. Potrebbero essere necessari degli sforzi per migliorare le capacità degli enti in questione prevedendo in particolare il riesame degli accordi politici, delle procedure amministrative, delle attività sociali e interdisciplinari, della disponibilità di risorse umane e cooperazione tra i diversi enti locali, ivi comprese le associazioni e le reti. Firmato ad Aalborg, Danimarca, il 27 maggio 1994 20 AALBORG+10 – ISPIRARE IL FUTURO (Conferenza tenutasi nei giorni 8-12 giugno 2004) La Nostra Visione Comune Noi, governi locali europei, sostenitori della Campagna delle Città Europee Sostenibili, riuniti alla conferenza di Aalborg+10, confermiamo la nostra visione per un futuro sostenibile delle nostre comunità. Una visione che prevede città ospitali, prospere, creative e sostenibili, in grado di offrire una buona qualità della vita a tutti i cittadini, consentendo loro di partecipare a tutti gli aspetti della vita urbana. Dal summit di Rio nel 1992 e dall’adozione nel 1994 dei principi di sostenibilità incorporati nella Carta di Aalborg (Charter of European Cities & Towns Towards Sustainability) la nostra visione si è evoluta attraverso il piano di azione di Lisbona del 1996 From Charter to Action, la Hannover Call of European Municipal Leaders at the Turn of the 21st Century del 2000 e la Johannesburg Call del 2002. Consideriamo la conferenza Aalborg+10 – ispirare il futuro del 2004 una pietra miliare nella continuazione di questo processo. Le Nostre Sfide Nello svolgere il nostro ruolo di amministrazione e di gestione locale, siamo sempre più soggetti alla duplice pressione della globalizzazione economica e dello sviluppo tecnologico. Dobbiamo confrontarci con profondi cambiamenti economici e con le minacce, naturali e causate dall’uomo, che gravano sulle nostre comunità e sulle risorse. Dovremo affrontare sfide importanti: sostenere l’occupazione in un’economia basata sulla consapevolezza, combattere la povertà e l’esclusione sociale, assicurare una efficace protezione per il nostro ambiente, rispondere ai cambiamenti demografici e gestire le diversità culturali, prevenire conflitti e sostenere la pace nelle comunità un tempo dilaniate dalla guerra. Le Nostre Responsabilità Svolgiamo un ruolo centrale nell’assicurare uno sviluppo sostenibile, affrontando allo stesso tempo le sfide in cooperazione con tutte le altre sfere di governo. Questo ruolo centrale esige un approccio più deciso ed integrato all’elaborazione delle strategie locali e all’armonizzazione degli obiettivi ambientali, sociali, culturali ed economici. Allo stesso tempo dovremo assicurarci che le nostre azioni per migliorare la qualità della vita locale non minaccino quella delle persone in altre parti del mondo o delle future generazioni. Siamo la componente governativa più vicina ai cittadini europei e abbiamo quindi opportunità uniche per indirizzare i comportamenti individuali a favore della sostenibilità. Possiamo offrire supporto locale nell’attuazione delle strategie e delle politiche europee, come la Strategia di Lisbona, la Strategia per uno Sviluppo Sostenibile Europeo, il Sesto Programma d'Azione per l'Ambiente, la Strategica Tematica Urbana dell’UE, le iniziative europee per i cambiamenti climatici, la salute, la governance e nell’implementazione dei Millennium Development Goals delle Nazioni Unite e del piano di attuazione del Summit di Johannesburg. La Nostra Risposta: Gli Aalborg Commitments Noi, governi locali europei, raccogliamo queste sfide e accettiamo le nostre responsabilità. Adottiamo gli 'Aalborg Commitments' come un significativo passo in avanti, da una fase programmatica a una pragmatica e strategica. Ci impegneremo maggiormente a supporto dello sviluppo sostenibile locale, ispirandoci ai principi di sostenibilità delineati nella Carta di Aalborg. Ci proponiamo di tradurre la nostra visione comune di un futuro urbano sostenibile in concreti obiettivi di sostenibilità e in azioni a livello locale. Adottiamo gli Aalborg Commitments come una risorsa all’interno della quale selezioneremo le priorità più adeguate alla situazione e alle esigenze locali, tenendo in opportuna considerazione l’impatto globale delle nostre azioni. Avvieremo localmente un processo partecipato per identificare gli obiettivi specifici e stabilire i tempi per la verifica periodica dei progressi effettuati. I Nostri Partner Invitiamo tutti i governi regionali e locali europei ad unirsi al nostro progetto, aderendo agli Aalborg Commitments e informando la Campagna delle Città Europee Sostenibili della loro decisione. Chiediamo alle nostre associazioni nazionali di autorità locali e regionali, ai nostri governi nazionali, alla Commissione Europea e alle altre istituzioni europee di riconoscere gli Aalborg Commitments come un significativo contributo alle iniziative europee verso la sostenibilità, e di sostenere il nostro lavoro con gli Aalborg Commitments. Invitiamo le reti di governi locali, fra cui la Association of Cities and Regions for Recycling (ACRR), Climate Alliance Klima-Bündnis - Alianza del Clima e.V., Council of European Municipalities & Regions (CEMR), Energie-Cités, EUROCITIES, ICLEI - Local Governments for Sustainability, Medcities, Union of Baltic Cities (UBC) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) - Healthy Cities, a sostenere il nostro lavoro sugli Aalborg Commitments, ad aiutarci a raggiungere risultati e a monitorare i nostri progressi, a rendere disponibili le loro conoscenze nei rispettivi campi d’azione. GLI AALBORG COMMITMENTS 1 Governance Ci impegniamo a rafforzare i nostri processi decisionali tramite una migliore democrazia partecipatoria. Lavoreremo quindi per: 1. sviluppare ulteriormente la nostra visione comune e a lungo termine per una città sostenibile. 21 2. 3. 4. 5. incrementare la partecipazione e la capacità di sviluppo sostenibile nelle comunità locali e nelle amministrazioni comunali. invitare tutti i settori della società locale a partecipare attivamente ai processi decisionali. rendere le nostre decisioni chiare, motivate e trasparenti. cooperare concretamente con i confinanti, le altre città e le altre sfere di governo. 2 Gestione Locale Per La Sostenibilità Ci impegniamo a mettere in atto cicli di gestione efficienti, dalla loro formulazione alla loro implementazione e valutazione. Lavoreremo quindi per: 1. rafforzare la Agenda 21 Locale o altri processi locali di sostenibilità, garantendo che abbiano un ruolo centrale nelle amministrazioni locali. 2. elaborare una gestione integrata per la sostenibilità, basata sul principio di precauzione e in linea con la Strategia Tematica Urbana dell’UE in corso di elaborazione. 3. fissare obiettivi e tempi certi nell’ambito degli Aalborg Commitments e prevedere e attuare una revisione periodica degli Aalborg Commitments. 4. assicurare che le tematiche della sostenibilità siano al centro dei processi decisionali urbani e che l’allocazione delle risorse sia basata su concreti criteri di sostenibilità. 5. cooperare con la Campagna delle Città Europee Sostenibili e i suoi network per monitorare i progressi nel conseguimento dei nostri obiettivi di sostenibilità. 3 Risorse Naturali Comuni Ci impegniamo ad assumerci la piena responsabilità per la protezione, la conservazione e la disponibilità per tutti delle risorse naturali comuni. Lavoreremo quindi, in tutta la nostra comunità, per: 1. ridurre il consumo di energia primaria e incrementare la quota delle energie rinnovabili e pulite. 2. migliorare la qualità dell’acqua e utilizzarla in modo più efficiente. 3. promuovere e incrementare la biodiversità, mantenendo al meglio ed estendendo riserve naturali e spazi verdi. 4. migliorare la qualità del suolo, preservare i terreni ecologicamente produttivi e promuovere l’agricoltura e la forestazione sostenibile. 5. migliorare la qualità dell’aria. 4 Consumo Responsabile E Stili Di Vita Ci impegniamo ad adottare e a incentivare un uso prudente ed efficiente delle risorse, incoraggiando un consumo e una produzione sostenibili. Lavoreremo quindi, in tutta la nostra comunità, per: 1. prevenire e ridurre la produzione dei rifiuti e incrementare il riuso e il riciclaggio. 2. gestire e trattare i rifiuti secondo le migliori prassi standard. 3. evitare i consumi superflui e migliorare l’efficienza energetica. 4. ricorrere a procedure di appalto sostenibili. 5. promuovere attivamente una produzione e un consumo sostenibili, con particolare riferimento a prodotti ecocertificati e del commercio equo e solidale. 5 Pianificazione E Progettazione Urbana Ci impegniamo a svolgere un ruolo strategico nella pianificazione e progettazione urbane, affrontando problematiche ambientali, sociali, economiche, sanitarie e culturali per il beneficio di tutti. Lavoreremo quindi per: 1. rivitalizzare e riqualificare aree abbandonate o svantaggiate. 2. prevenire una espansione urbana incontrollata, ottenendo densità urbane appropriate e dando precedenza alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. 3. assicurare una miscela di destinazioni d’uso, con un buon equilibrio di uffici, abitazioni e servizi, dando priorità all’uso residenziale nei centri città. 4. garantire una adeguata tutela, restauro e uso/riuso del nostro patrimonio culturale urbano. 5. applicare i principi per una progettazione e una costruzione sostenibili, promuovendo progetti architettonici e tecnologie edilizie di alta qualità. 6 Migliore Mobilità, Meno Traffico Riconosciamo l’interdipendenza di trasporti, salute e ambiente e ci impegniamo a promuovere scelte di mobilità sostenibili. Lavoreremo quindi per: 1. ridurre la necessità del trasporto motorizzato privato e promuovere alternative valide e accessibili. 2. incrementare la quota di spostamenti effettuati tramite i mezzi pubblici, a piedi o in bicicletta. 3. promuovere il passaggio a veicoli con basse emissioni di scarico. 4. sviluppare un piano di mobilità urbana integrato e sostenibile. 22 5. ridurre l’impatto del trasporto sull’ambiente e la salute pubblica. 7 Azione Locale Per La Salute Ci impegniamo a proteggere e a promuovere la salute e il benessere dei nostri cittadini. Lavoreremo quindi per: 1. accrescere la consapevolezza del pubblico e prendere i necessari provvedimenti relativamente ai fattori determinanti della salute, la maggior parte dei quali non rientrano nel settore sanitario. 2. promuovere la pianificazione dello sviluppo sanitario urbano, che offre alla nostre città i mezzi per costituire e mantenere partnership strategiche per la salute. 3. ridurre le disuguaglianze nella sanità e impegnarsi nei confronti del problema della povertà, con regolari relazioni sui progressi compiuti nel ridurre tali disparità. 4. promuovere la valutazione dell’impatto di salute per focalizzare l’attenzione di tutti i settori verso la salute e la qualità della vita. 5. sensibilizzare gli urbanisti ad integrare le tematiche della salute nelle strategie e iniziative di pianificazione urbana. 8 Economia Locale Sostenibile Ci impegniamo a creare e ad assicurare una vivace economia locale, che promuova l’occupazione senza danneggiare l’ambiente. Lavoreremo quindi per: 1. adottare misure per stimolare e incentivare l’occupazione locale e lo sviluppo di nuove attività. 2. cooperare con le attività commerciali locali per promuovere e implementare buone prassi aziendali. 3. sviluppare e implementare principi di sostenibilità per la localizzazione delle aziende. 4. incoraggiare la commercializzazione dei prodotti locali e regionali di alta qualità. 5. promuovere un turismo locale sostenibile. 9 Equità E Giustizia Sociale Ci impegniamo a costruire comunità solidali e aperte a tutti. Lavoreremo quindi per: 1. sviluppare ed mettere in pratica le misure necessarie per prevenire e alleviare la povertà. 2. assicurare un equo accesso ai servizi pubblici, all’educazione, all’occupazione, alla formazione professionale, all’informazione e alle attività culturali. 3. incoraggiare l’inclusione sociale e le pari opportunità. 4. migliorare la sicurezza della comunità. 5. assicurare che alloggi e condizioni di vita siano di buona qualità e garantiscano l’integrazione sociale. 10 Da Locale A Globale Ci impegniamo a farci carico delle nostre responsabilità per conseguire pace, giustizia, equità, sviluppo sostenibile e protezione del clima per tutto il pianeta. Lavoreremo quindi per: 1. sviluppare ed applicare strategie integrate per la riduzione dei cambiamenti climatici, e adoperarsi per raggiungere un livello sostenibile di emissioni di gas serra. 2. considerare il ruolo centrale della protezione del clima nei settori dell’energia, dei trasporti, degli appalti, dei rifiuti, dell’agricoltura e della forestazione. 3. diffondere la consapevolezza delle cause e delle probabili conseguenze dei cambiamenti climatici, e integrare azioni di prevenzione nelle nostre strategie per la protezione del clima. 4. ridurre il nostro impatto sull’ambiente a livello globale e promuovere il principio di giustizia ambientale. 5. consolidare la cooperazione internazionale tra le città e sviluppare risposte locali a problemi globali in collaborazione con altre autorità locali, comunità e ONG. Accentando E Approvando I Punti Di Cui Sopra, Con La Mia/Nostra Firma, Io/Noi: 1. 2. 3. 4. 5. sottoscrivo/sottoscriviamo la Aalborg Charter. sottoscrivo/sottoscriviamo gli Aalborg Commitments. acconsento/acconsentiamo a produrre una analisi integrata sulla base degli Aalborg Commitments come punto di partenza del nostro processo di istituzione dei target entro 12 mesi dalla data della nostra firma. Questa analisi includerà le linee guida dell’amministrazione, farà riferimento a impegni politici in atto e descriverà i progetti e le iniziative in corso. acconsento/acconsentiamo a istituire un processo locale condiviso per l’individuazione degli obiettivi, che incorpori la Agenda 21 Locale esistente e altri piani d’azione sostenibili e che tenga in considerazione i risultati della analisi di base locale. acconsento/acconsentiamo a dare priorità alle iniziative volte a promuovere i dieci Commitments sui temi: 1 GOVERNANCE 2 GESTIONE URBANA PER LA SOSTENIBILITÀ 3 RISORSE NATURALI COMUNI 4 CONSUMO RESPONSABILE E STILI DI VITA 23 5 6 7 8 9 10 6. 7. 8. PIANIFICAZIONE E PROGETTAZIONE URBANA MIGLIORE MOBILITÀ, MENO TRAFFICO AZIONE LOCALE PER LA SALUTE ECONOMIA LOCALE SOSTENIBILE EQUITÀ E GIUSTIZIA SOCIALE DA LOCALE A GLOBALE acconsento/acconsentiamo a stabilire specifici obiettivi locali entro 24 mesi dalla data della firma, utilizzando l’Allegato degli Aalborg Commitments come fonte d’ispirazione, e a fissare scadenze temporali per verificare i progressi compiuti rispetto agli impegni presi. acconsento/acconsentiamo a effettuare una verifica periodica dei nostri risultati relativamente agli Aalborg Commitments e di renderla disponibile ai nostri Cittadini. acconsento/acconsentiamo a fornire regolarmente informazioni sui nostri obiettivi e i nostri progressi alla Campagna delle Città Europee Sostenibili e, attraverso questa condivisione, valutare i progressi e acquisire conoscenze reciprocamente. Una prima valutazione a livello europeo è prevista per il 2010, con successivi aggiornamenti ogni cinque anni. Nome/i completo/i e qualifica in stampatello: ___________________________________________________________________________________ Amministrazione locale/territoriale/regionale: _________________________________________________________________________________________________ Luogo e data della firma: ___________________________________________________________________________________ Firma/e: ___________________________________________________________________________________ 24 IL PIANO D’AZIONE DI LISBONA: DALLA CARTA ALL’AZIONE Introduzione Un migliaio di rappresentanti di organismi locali e regionali di tutta Europa si sono incontrati a Lisbona, Portogallo, per la Seconda Conferenza Europea sulle città sostenibili dal 6 all’8 Ottobre 1996. Sono così venuti a conoscenza del processo di attivazione della Local Agenda 21 in 35 paesi europei e hanno valutato i progressi fatti da quando fu tenuta la Prima Conferenza ad Aalborg, in Danimarca, nel Maggio 1994. Hanno discusso idee ed esperienze e vagliato le possibilità di lavorare con altre comunità europee a progetti comuni e, grazie al lavoro che hanno svolto nell’individuare le esigenze degli organismi locali impegnati nell’attivazione della Local Agenda, hanno contribuito a dare forma alla prossima fase della Campagna. La Campagna delle città europee sostenibili, iniziata con la Conferenza di Aalborg da 80 comuni europei che firmarono la Carta delle Città europee per uno sviluppo durevole e sostenibile (Carta di Aalborg), ha nel frattempo raccolto 250 adesioni da parte di organismi locali e regionali che, firmando la Carta, si sono impegnati a partecipare attivamente allo sviluppo e al raggiungimento di un consenso unanime da parte delle rispettive comunità per mettere a punto un piano d’azione a lungo termine in favore della sostenibilità (Local Agenda 21). La fase iniziale della Campagna, durata due anni, per promuovere la Carta di Aalborg, ha avuto principalmente la funzione di far conoscere il problema sollecitando altri organismi locali a firmare la Carta e ad unirsi alla Campagna, e fornendo informazioni guida per l’attivazione della Local Agenda 21. La fase successiva, inaugurata alla Conferenza di Lisbona di quest’anno, si concentrerà sulla realizzazione dei principi sanciti dalla Carta, dando avvio ed impegnandosi nel processo di attivazione di una Local Agenda 21, e sull’attuazione del locale piano di sostenibilità. Impegnandosi i n questa fase, gli organismi locali europei contribuiranno all’attuazione non solo dell’Agenda 21 (Rio 1992) ma anche dell’Agenda Habitat (Istanbul 1996). I partecipanti alla Conferenza di Lisbona 1996 hanno quindi approvato il documento che segue, intitolato “Dalla Carta all’Azione” e che nasce da esperienze raccolte e discusse durante i 26 incontri tenuti durante la Conferenza e considera i principi e i suggerimenti della Carta di Aalborg, della “Guida step-by-step” del Consiglio di Gestione degli Organismi Locali del Regno Unito, del Rapporto sulle Città Sostenibili del Gruppo di esperti ambientali della Commissione Europea, e della Guida Programmatica della Local Agenda 21 redatto dal Consiglio Internazionale per le Iniziative Locali sul Territorio. Impegnandosi nella fase successiva della Campagna delle città europee sostenibili, i partecipanti a questa prima conferenza europea degli enti locali di governo tenuta dopo la Conferenza Habitat II (Istanbul, Giugno 1996) desiderano contribuire alla realizzazione dell’Agenda Habitat. Il Piano d’Azione di Lisbona: 1. Crediamo che l’adozione della Carta delle città europee per uno sviluppo durevole e sostenibile rappresenti uno dei punti di partenza più validi per l’attivazione di una Local Agenda 21. 2. Crediamo che il maggiore aiuto all’attivazione di una Local Agenda 21 debba venire dagli organismi locali. 3. Crediamo che l’attivazione della Local Agenda 21 richieda il coinvolgimento dell’intera struttura di governo locale, città, paese o comunità rurale. 4. Apriremo dibattiti e fonderemo associazioni con i diversi settori della nostra comunità per creare sinergia attraverso la cooperazione. 5. Cercheremo di mettere ordine in casa nostra applicando il principio di negoziare con gli altri. 6. Programmeremo sistematicamente l’attività per passare dall’analisi all’azione. 7. Integreremo lo sviluppo ambientale con quello sociale ed economico per migliorare la salute e la qualità della vita dei cittadini. 8. Useremo strumenti avanzati per la gestione della sostenibilità. 9. Elaboreremo dei programmi per sensibilizzare i cittadini, i gruppi di interesse, i politici e i rappresentanti degli enti locali di governo sui temi dello sviluppo della sostenibilità. 10. Ci rafforzeremo con alleanze tra organismi diversi: associazioni, organizzazioni e campagne. 11. Costruiremo alleanze Nord-Sud ed Est-Ovest per lo sviluppo. 12. Andremo avanti continuando a sostenere la Campagna delle città europee sostenibili. 25 CARTA DI FERRARA PREMESSO CHE: a livello internazionale, ad oggi circa 400 comunità locali hanno sottoscritto la Carta delle Città Europee per uno sviluppo durevole e sostenibile, elaborata durante la prima conferenza europea ad Aalborg (1994), impegnandosi quindi ad attuare a livello locale l’Agenda 21 elaborata a Rio de Janeiro (1992), ad elaborare piani d’azione a lungo termine per uno sviluppo durevole e sostenibile, e a supportare la Campagna Europea delle Città Sostenibili; a livello nazionale, ad oggi sono circa una trentina le autorità locali italiane ad aver aderito alla Carta di Aalborg che, come ribadito nella Carta di Lisbona (1996), costituisce uno dei punti di partenza più validi per l’attivazione di una Agenda 21 Locale; in Italia sono inoltre stati avviati in questi anni processi partecipati di Agenda 21, e utilizzati strumenti avanzati per la gestione della "sostenibilità"; hanno avuto luogo ad oggi tre delle quattro Conferenze Regionali organizzate per il biennio 1998/1999 all’interno della Campagna Europea Città Sostenibili in preparazione della terza Conferenza Pan Europea, che si terrà ad Hannover nel febbraio del 2000, con il supporto dei network internazionali attivi nei processi di Agenda 21 (ICLEI, UTO, CEMR, WHO, EUROCITIES). Le Conferenze Regionali hanno lo scopo di fornire una visione chiara delle esigenze di ciascuna regione in termini di sostenibilità urbana attraverso la ricognizione dei progressi fatti e degli ostacoli incontrati dalle autorità locali nell’implementazione delle proprie politiche e dei piani di azione verso la sostenibilità. durante la Conferenza Euromediterranea di Siviglia, le autorità locali italiane presenti hanno manifestato un’esigenza di coordinamento e di maggiore interscambio di informazioni ed esperienze per promuovere e supportare i processi di Agenda 21 Locale; a seguito del manifestarsi di tale esigenza, il 4 marzo 1999 ha avuto luogo a Modena un incontro al quale hanno partecipato una cinquantina di rappresentanti di circa 30 Enti locali, i quali hanno condiviso l’obiettivo di dar vita ad un Coordinamento Nazionale delle amministrazioni locali già impegnate (o comunque interessate a) nella elaborazione della propria Agenda 21 Locale, rilevando l’esigenza di una "rete" che faciliti gli scambi ed eroghi una serie di servizi; LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE RIUNITE A FERRARA IL 29 APRILE 1999 DANNO VITA AL COORDINAMENTO AGENDE 21 LOCALI ITALIANE CHE ASSUME I SEGUENTI IMPEGNI: promuovere i processi di Agenda 21 Locale in Italia; monitorare, diffondere e valorizzare le esperienze positive in corso, al fine di identificare "modelli" di riferimento migliori; favorire e potenziare la diffusione e lo scambio di informazioni; attivare momenti di formazione per gli apparati tecnici delle amministrazioni interessate; facilitare e promuovere occasioni per la costituzione di "partenariati" su progetti di Agenda 21 Locale e candidature a progetti europei; sviluppare aree di ricerca, confronto e approfondimento tematico su temi di rilevante interesse nell’attivazione del processo Agenda 21 Locale; sollecitare il coinvolgimento delle Amministrazioni Pubbliche all’interno dei network internazionali ed europei attivi nel processo di Agenda 21 (ICLEI, FMCU, UTO,EUROCITIES, WHO, Campagna Europea Città Sostenibili); concorrere alla costruzione di un "contributo" italiano al movimento internazionale di Agenda 21, in particolare in previsione dell’importante appuntamento della Conferenza Pan Europea di Hannover del febbraio 2000, per il quale i vari network citati sollecitano una presenza italiana quanto più integrata e coordinata possibile nell’ambito di una più marcata caratterizzazione delle Agenda 21 Locali mediterranee; operare una ricognizione periodica ed una conseguente diffusione di informazioni riguardo attività e studi condotti e/o in corso di elaborazione sui temi relativi all’Agenda 21 ad opera di organismi quali Unione Europea, Ministero dell’Ambiente, ANPA, ENEA, Regioni , ecc. 26 IL REGOLAMENTO EMAS Il Regolamento (CE) n 761 del 2001 introduce il sistema comunitario di ecogestione ed audit (EMAS), che si propone l'obiettivo di favorire, su base volontaria, una razionalizzazione delle capacità gestionali dal punto di vista ambientale delle organizzazioni, basata non solo sul rispetto dei limiti imposti dalle leggi, che rimane comunque un obbligo dovuto, ma sul miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali, sulla creazione di un rapporto nuovo e di fiducia con le istituzioni e con il pubblico e sulla partecipazione attiva dei dipendenti. L'organizzazione che intende aderire al Regolamento EMAS è tenuta a svolgere i seguenti compiti: effettuare l'analisi ambientale iniziale con la quale viene stabilita la posizione iniziale dell'organizzazione rispetto alle condizioni ambientali; stabilire la propria politica ambientale cioè gli obiettivi ed i principi generali di azione rispetto all'ambiente, definendo il quadro di riferimento per fissare obiettivi specifici e target; elaborare il programma ambientale che contiene una descrizione delle misure adottate per raggiungere gli obiettivi specifici ed i target, conseguenti alla politica ambientale; attuare il sistema di gestione ambientale, cioè quella parte del sistema complessivo di gestione (struttura, pianificazione, responsabilità, pratiche, procedure, processi e risorse) che consente di sviluppare, mettere in atto, realizzare e mantenere la politica ambientale; effettuare l'auditing cioè svolgere una valutazione sistematica, periodica, documentata e obiettiva delle prestazioni dell'organizzazione, del sistema di gestione ambientale e dei processi destinati a proteggere l'ambiente; redigere la dichiarazione ambientale, rivolta al pubblico, che comprende la politica ambientale, una breve descrizione del sistema di gestione ambientale, una descrizione dell'organizzazione, degli aspetti ambientali significativi, degli obiettivi e target ambientali ed in generale delle prestazioni ambientali dell'organizzazione. Il Regolamento stabilisce che la dichiarazione ambientale sia sottoposta ad esame per la convalida da parte di un Verificatore Ambientale Accreditato indipendente dall'impresa. Una volta che la Dichiarazione ambientale sia stata convalidata, l'organizzazione può chiedere la registrazione, da parte dell'Organismo nazionale competente, per essere inserita in un apposito Elenco EMAS europeo. Ottenuta la registrazione, le organizzazioni possono utilizzare un apposito logo. L'adesione ad EMAS produce una serie di vantaggi, tra cui: Riorganizzazione interna e conseguente crescita dell'efficienza Riduzione dei costi a seguito di una razionalizzazione nell'uso delle risorse e nell'adozione di tecnologie più pulite Crescita della motivazione dei dipendenti e della loro partecipazione, con conseguente riduzione delle conflittualità interne Creazione di un rapporto di maggiore fiducia con gli organismi preposti al controllo ambientale e con quelli che rilasciano le autorizzazioni Riduzione delle probabilità di eventi che possono arrecare danno all'ambiente Maggiori garanzie in termini di certezza del rispetto delle normative ambientali Riconciliazione con i cittadini che percepiscono l'impegno al miglioramento ambientale da parte dell'organizzazione Crescita delle conoscenze tecnico-scientifiche e loro uso per il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali Riequilibrio sul territorio tra necessità di sviluppo e difesa dell'ambiente Maggiori garanzie di successo nelle azioni che vengono intraprese in materia ambientale, a seguito di una più attenta valutazione Riduzione del carico burocratico ("corsie preferenziali") per le organizzazioni aderenti ad EMAS Maggiori garanzie di accesso ai finanziamenti per le piccole imprese Incremento del valore patrimoniale per la garanzia di una corretta gestione ambientale che ne esalta la valutazione. La credibilità del sistema EMAS è dovuta a criteri di assoluto rigore da parte di tutti i soggetti che operano all'interno del sistema stesso. In primo luogo le imprese e, più in generale, le organizzazioni che scelgono questa strada su base volontaria. Quindi i verificatori ambientali accreditati che devono interpretare il loro compito con rigore e professionalità. Inoltre gli Organismi di accreditamento dei verificatori ambientali e gli Organismi nazionali competenti che devono svolgere il ruolo affidato loro dallo Stato con assoluta competenza, indipendenza e imparzialità. Questi presupposti hanno spinto, negli ultimi anni in Italia, le Autorità, soprattutto locali, a prestare particolare attenzione all'introduzione nella legislazione di specifici benefici per le imprese EMAS. Le imprese sono state così orientate verso EMAS anche rispetto alla norma ISO 14001, la quale non comportando l'obbligo della Dichiarazione ambientale, di una sua convalida e di una registrazione ufficiale, da parte dell'Organismo nazionale competente, in un elenco pubblico, non garantisce lo stesso livello di trasparenza di EMAS. Il Regolamento EMAS n. 761/2001, attualmente in vigore, è il risultato di una evoluzione che ha accentuato la sua capacità di favorire cambiamenti profondi nel comportamento delle imprese e delle organizzazioni in direzione di una attenzione alle problematiche ambientali che va al di là del semplice controllo dell'impatto da esse generato. Il nuovo Regolamento infatti discende da una precedente versione del 1993 (Regolamento (CE) n. 1836/93) di portata più limitata, al quale sono state introdotte sostanziali modifiche migliorative che hanno consentito tra l'altro di: 27 Estendere il campo applicativo, inizialmente limitato ai soli siti produttivi industriali, in modo da poter trasferire i concetti e la cultura EMAS globalmente all'intero nostro modo di vivere, di lavorare, di viaggiare, di usare il tempo libero. Oggi è possibile registrare EMAS gli alberghi, i supermercati, gli ospedali, i servizi pubblici, le banche, le aziende di trasporto, le amministrazioni pubbliche, ecc; Considerare lungo l'analisi ambientale iniziale, anche gli aspetti ambientali indiretti che derivano dalle attività svolte dalle organizzazioni interessate ad EMAS. Esse dovranno dunque preoccuparsi anche dell'impatto ambientale generato dall'uso e dallo smaltimento finale dei loro prodotti, di quello connesso alle attività svolte dai propri fornitori, di quello legato ai comportamenti dei propri clienti o, nel caso delle Autorità locali, di quello derivante dal comportamento dei cittadini e degli operatori economici presenti in una determinata area geografica. Introdurre questioni inerenti la qualità ambientale del territorio. Il nuovo regolamento EMAS, infatti, soprattutto attraverso l'emanazione di apposite linee guida (Decisione della Commissione 2001/681/CE e Raccomandazione della Commissione 2001/680/CE), consente di considerare aree e distretti industriali, nonché introduce specifiche prescrizioni per le Autorità locali, in connessione con i compiti specifici di tali organizzazioni relativi alla gestione del territorio ed al miglioramento della qualità della vita dei cittadini che vi abitano. Oggi EMAS si presenta come uno strumento formidabile ad ampio spettro per attuare concretamente i principi dello sviluppo sostenibile. Comitato Ecolabel-Ecoaudit Il Comitato Ecolabel-Ecoaudit, istituito con il DM 413/95, è l'organismo competente italiano per l'esecuzione dei compiti previsti dal Regolamento del Consiglio (CEE) n.880/92 istitutivo dell'Ecolabel, ora sostituito dal Regolamento del Parlamento e del Consiglio (CE) n.1980/2000; e dal Regolamento del Consiglio (CEE) n.1836/93 riguardante il sistema comunitario di ecogestione ed audit (EMAS), ora sostituito dal Regolamento del Parlamento e del Consiglio (CE) n.761/2001. Il regolamento n. 1980/2000 conferisce il marchio di qualità Ecolabel ai prodotti e a servizi che rispettano i criteri di qualità ambientale fissati dalla Commissione europea, mentre il regolamento 761/2001 verifica l'adesione, fatta attraverso la presentazione di una "Dichiarazione Ambientale", di organizzazioni (industrie istituzioni e servizi) al sistema di gestione ambientale denominato EMAS che ha come scopo il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali dei cicli produttivi e delle attività relative alla fornitura di servizi. Il Comitato è articolato in due Sezioni (Ecolabel ed Emas), che, in autonomia, svolgono i compiti previsti dai regolamenti comunitari. Il Comitato è composto da rappresentanti dei Ministeri dell'ambiente, dell'industria, della sanità e del tesoro, che durano in carica tre anni e si avvale del supporto tecnico dell'ANPA per lo svolgimento delle istruttorie tecniche relative alla concessione del marchio Ecolabel e all'adesione al sistema EMAS. 28 ALLEGATO 3 Comune di Ferrara Centro IDEA Provincia di Ferrara QUESTIONARIO PER L’INDIVIDUAZIONE DI UN PROFILO PROFESSIONALE AMBIENTALE 1. Lei vedrebbe favorevolmente l’introduzione di percorsi formativi ambientali nella Scuola? __________________________________________________________ __________________________________________________________ 2. Uno studente con questa formazione potrebbe essere utilizzato all’interno della sua azienda? __________________________________________________________ __________________________________________________________ 3. Quali requisiti formativi e quali capacità questo percorso di studi dovrebbe sviluppare nello studente per favorirne l’inserimento nell’azienda? __________________________________________________________ __________________________________________________________ __________________________________________________________ __________________________________________________________ __________________________________________________________ __________________________________________________________ __________________________________________________________ Nome Azienda Indirizzo Telefono Breve descrizione delle attività dell’azienda 29 ALLEGATO 4 Comune di Ferrara Centro IDEA Provincia di Ferrara VERBALE INCONTRO Ferrara, 18 gennaio 2005 Oggetto: Incontro per la definizione di un programma curriculare per l’implementazione e la gestione del Sistema Ambientale nella scuola nell’ambito del progetto:” SGA PER LA SCUOLA: UN MODELLO PER TUTTI” Coordinatore: Carla Crestanello, Centro Idea - Comune di Ferrara - Tel. 0532-744670 Presenti all’incontro: NOME e COGNOME Stefania Sacco ENTE/CEA/SCUOLA Provincia di Ferrara Ufficio Agenda 21 e INFEA Raffaella Gennari Istituto Delta Ecologia Applicata Carla Crestanello Centro Idea - Comune di Ferrara Giorgia Devoto Liceo “A. Roiti” - Ferrara Francesca Gambetti Museo delle Valli di Argenta Maria Letizia Mistroni Istituto Comprensivo “Aleotti Don Minzoni” - Argenta Massimo Casoni Istituto Tecnico per Geometri “G.B. Aleotti” - Ferrara La riunione tenutasi nel giorno 18 gennaio 2005 presso il Centro Idea di Ferrara ha avuto come obiettivo quello di condividere idee e proposte per la definizione di un programma curriculare ambientale da inserire nelle scuole. A tal fine sono stati presi in visione alcuni Piani dell’Offerta Formativa di scuole della provincia di Ferrara sensibili alle problematiche ambientali quali: il Liceo Cevolani di Cento, il Liceo Carducci di Ferrara, il liceo di Argenta, e l’Istituto Tecnico per Geometri G.B. Aleotti. Il Liceo Carducci possiede già un indirizzo ambientale nel quale sono approfondite materie quali le scienze l’antropologia e l’ecologia. Il liceo Cevolani non ha attivato un vero e proprio indirizzo ambientale, ma ha introdotto tematiche ambientali all’interno dei propri programmi, approfondite in materie quali scienze della terra, scienze ambientali e sperimentali. Sarebbe auspicabile un approfondimento, attraverso magari un contatto diretto con tali scuole per avere maggiori informazioni su come sono stati strutturati i programmi e trarne spunto. Un’impronta ambientale è stata data anche al corso sperimentale – Progetto cinque attivato nell’ ITSG Aleotti di Ferrara. Il corso chiamato “Geometra del territorio e dell’ambiente” ha visto l’aumento del numero di ore di matematica e di scienze, l’introduzione di materie quali il diritto che in quinta entra nel dettaglio del diritto ambientale, le costruzioni e la geopedologia arrivando ad un totale di 36 ore settimanali. Proposte emerse in corso di dibattito: Costruire uno scheletro del curricolo ambientale sfruttando il 15% del monte ore annuale previsto dal corso di studi riservato a progetti e iniziative e fornire la possibilità di adattarlo ai diversi tipi di scuole ed indirizzi di studio. Introdurre una materia nuova che ogni anno vada a toccare diverse tematiche ambientali collegandola a progetti specifici (anche con supporto esterno di CEA ed esperti di settore) che possano dare alla fine anche un risultato concreto, ad esempio con la realizzazione di un’azione. Questa materia nuova potrebbe essere identificata come “area di progettazione ambientale” sulla quale far lavorare diversi insegnanti che in accordo tra loro decidono come strutturare e suddividere le ore, valutando anche le loro capacità di affrontare certe tematiche. Partendo da un progetto, annuale o biennale si potrebbero si potrebbero quindi affiancare lezioni frontali di approfondimento. 30 - E’ importante tener presente il ruolo del territorio nel quale ci troviamo, dando spazio anche agli aspetti più diretti delle nostre realtà locali. In data ancora da definire, ma probabilmente il 15 o il 16 di febbraio, presso l’ex provveditorato in Via Ugo Bassi a Ferrara si svolgerà un incontro fra insegnanti responsabili dei POF della provincia di Ferrara con la presenza anche del dirigente scolastico del Liceo Cevolani di Cento, proprio per discutere del curriculum ambientale nelle scuole. Tale incontro rientra nell’ambito di un altro progetto finanziato dal Fondo Sociale Europeo, ma può rappresentare una importante occasione per raccogliere materiale e seguire una strada comune. Se ne darà comunicazione non appena ricevuta la conferma. Per i prossimi incontri ha dato la propria disponibilità un’altra insegnante, la Prof.ssa Antonelli del Liceo di Argenta. Tagliati, dirigente scolastico del Liceo “Roiti” di Ferrara, è stato invece convocato per una riunione con Sergio Golinelli e Cristina Barbieri per esporre il progetto e chiedere il suo coinvolgimento. Come concordato il prossimo incontro per continuare a lavorare in gruppo è fissato per martedì 08 febbraio 2005 alle ore 15,00 sempre al Centro Idea in Viale Alfonso I° d’Este, 17 Ferrara. Invitiamo tutti a raccogliere idee e informazioni e pensare ad una struttura del curriculum che vogliamo ottenere condividendo il lavoro anche attraverso la posta elettronica risolvendo in comune eventuali problematiche. Porteremo poi il tutto alla prossima riunione. Si allega elenco dei componenti del gruppo di lavoro con tutti i riferimenti Verbalizzatrice: Raffaella Gennari – Istituto Delta Ecologia Applicata 31 Comune di Ferrara Centro IDEA Provincia di Ferrara VERBALE INCONTRO Martedì 08 febbraio 2005 Ferrara, 8 febbraio 2005 Oggetto: Incontro per la definizione di un programma curriculare per l’implementazione e la gestione del Sistema Ambientale nella scuola nell’ambito del progetto:” SGA PER LA SCUOLA: UN MODELLO PER TUTTI Coordinatore: Carla Crestanello, Centro Idea - Comune di Ferrara - Tel. 0532-744670 Presenti all’incontro: Nome e Cognome Raffaella Gennari Ente/C.E.A./Scuola/ecc. Istituto Delta Ecologia Applicata Carla Crestanello Centro Idea - Comune di Ferrara Giorgia Devoto Liceo “A. Roiti” - Ferrara Francesca Gambetti Museo delle Valli di Argenta Maria Letizia Mistroni Istituto Comprensivo “Aleotti Don Minzoni” - Argenta Massimo Casoni Istitutto Tecnico per Geometri “G.B. Aleotti” - Ferrara Alessandra Gariup Parco Regionale del Delta del Po Con la seconda riunione operativa con i componenti del gruppo di lavoro tenutasi nel giorno 8 febbraio 2005 presso il Centro Idea di Ferrara sono state approfondite le proposte emerse nel precedente incontro estrapolandone tutte le problematiche. In particolare sono stati trattati i seguenti punti: 1. Impostazione del curricolo Si è convenuto di non considerare la cosiddetta “Area di Progetto”, in quando richiederebbe il coinvolgimento e l’impegno di più insegnanti con il rischio di comprometterne la continuità anno dopo anno. Affinché invece il curricolo ambientale si possa inserire concretamente e stabilmente nella Scuola, è meglio pensarlo come un nuovo indirizzo di studio che dia validità alla formazione degli studenti. E’ importante quindi definire gli obiettivi che si vogliono raggiungere delineando anche un profilo dello studente che seguirà questo corso. 2. Suddivisione delle ore Come concordato nel precedente incontro si intende quindi continuare a lavorare sul 15% del monte ore annuale riservato a progetti e iniziative, che corrisponderebbe circa a 4-5 ore settimanali, a secondo del tipo di scuola. Volendo sfruttare tutte queste ore nell’arco dei cinque anni di studio, la possibilità di approfondimento delle diverse tematiche ambientali risulta consistente. Come già dibattuto è utile suddividere le ore tra lezioni frontali ed esperienze pratiche, come visite guidate e partecipazione a progetti di educazione ambientale. 3. Contenuti Si è discusso sul programma da sviluppare, individuando alcuni contenuti da includere nel curricolo: • Elementi di ecologia (ecosistemi, biodiversità, …) • Ambienti e Territorio • Risorse naturali • Cartografia (a livello base) • Linguaggi multimediali • Aree tematiche (rifiuti, energia, fonti energetiche, mobilità, consumi equosolidali, …) • Processi di Agenda 21 32 • Sistemi di Gestione Ambientale • Diritto (approfondendo il diritto ambientale) E’ emersa inoltre l’importanza di fornire oltre a contenuti anche nuove metodologie che stimolino un approccio sempre più “sostenibile” all’ambiente. Si ricorda che il seminario "Un turismo che conta", organizzato dal Comune di Ferrara, la Provincia di Ferrara ed una rete di scuole del territorio, che ha per tema l’nserimento dei curricola ambientali nel POF, si terrà martedì 15 febbraio 2005 alle ore 15 presso il C.S.A. “Sala delle Muse” Via Madama, 35 Ferrara. Come da calendario il prossimo incontro per continuare a lavorare in gruppo è fissato per martedì 22 febbraio 2005 alle ore 15,00 sempre al Centro Idea in Viale Alfonso I° d’Este, 17 Ferrara. Si invita tutti a raccogliere quanto più materiale possibile (programmi di scuole e informazioni su altre esperienze in atto) utile all’organizzazione del programma curricolare. Verbalizzatrice: Raffaella Gennari – Istituto Delta Ecologia Applicata 33 Comune di Ferrara Centro IDEA Provincia di Ferrara VERBALE INCONTRO Martedì 22 febbraio 2005 Ferrara, 22 febbraio 2005 Oggetto: Incontro per la definizione di un programma curriculare per l’implementazione e la gestione del Sistema Ambientale nella scuola nell’ambito del progetto:” SGA PER LA SCUOLA: UN MODELLO PER TUTTI Coordinatore: Carla Crestanello, Centro Idea - Comune di Ferrara - Tel. 0532-744670 Presenti all’incontro: Nome e Cognome Raffaella Gennari Ente/C.E.A./Scuola/ecc. Istituto Delta Ecologia Applicata Cristina Barbieri Istituto Delta Ecologia Applicata Paola Novi CSDA “A. Carpeggiani” Massimo Casoni Istitutto Tecnico per Geometri “G.B. Aleotti” - Ferrara Alessandra Gariup Parco Regionale del Delta del Po La riunione operativa con i componenti del gruppo di lavoro tenutasi nel giorno 22 febbraio 2005 presso il Centro Idea di Ferrara ha consentito la messa a punto del curriculum ambientale, focalizzandosi sui primi tre anni di scuola superiore. Riprendendo i contenuti evidenziati nel precedente incontro, si è cercato di distribuirli negli anni di scuola aggiungendo quanto ritenuto opportuno. Ne è risultato lo schema seguente: CLASSI Classi prime MATERIE Ecologia (Cristina Barbieri, Raffaella Gennari) Studio del territorio (Massimo Casoni) - Cartografia (Massimo Casoni) Impronta ecologica Classi seconde - Ecologia (Cristina Barbieri, Raffaella Gennari) Laboratori di esperienza CONTENUTI Elementi di base dell’ecologia:ecosistemi, habitat, popolazioni, catene alimentari, ecc. Comprende non solo lo studio fisico del territorio e la sua evoluzione, ma anche gli aspetti storico sociali. Nell’ambito di questo studio si prevedono visite sul territorio - Imparare a leggere una carta - Principi di orientamento - Introduzione dei concetti di sostenibilità e di impatto ambientale, stimolando anche attraverso esperienze una coscienza ecologica Approfondimenti Al fine di far comprendere più efficacemente diversi argomenti si ritiene giusto prevedere una serie di 34 (Paola Novi) Classi terze - Processi di Agenda 21 - Ecologia (Cristina Barbieri, Raffaella Gennari) Laboratori di esperienza (Paola Novi) Educazione al consumo (Alessandra Gariup) Inquinamento Classi quarte Classi quinte esperienze di laboratorio: analisi del suolo e delle acque, esperimenti di chimica e fisica. - Principali documenti sulla sostenibilità - Metodologie attuate Approfondimenti Proseguo dei laboratori iniziati in seconda. - Impatto uomo-ambiente - Cambiamenti climatici a livello globale - Inquinamento di acqua, suolo, aria Da definire Da definire Con l’obiettivo di ottimizzare i tempi e le risorse si è deciso di suddividere il lavoro fra i presenti affidando ad ognuno il compito di approfondire una delle diverse materie elencate. In tabella sono evidenziati in blu i responsabili per ogni argomento. Rimangono scoperte l’Impronta Ecologica, i Processi di Agenda 21 e l’inquinamento, per i quali si chiede la collaborazione anche degli altri componenti del gruppo non presenti a questo incontro. A tal fine si ritiene necessario prendere accordi telefonici. Chi inoltre ritiene importante inserire altri argomenti può portare la propria proposta al prossimo incontro o condividerla via e-mail con il resto del groppo. Altri punti trattati in riunione: Il Dirigente scolastico Tagliati del Liceo “Roiti”, a seguito della riunione con Cristina Barbieri e l’Ass. Sergio Golinelli, si è dimostrato molto propositivo nei confronti del curriculum ambientale, ma ha sollevato la problematica relativa alla riforma scolastica proposta dalla Moratti che potrebbe rendere difficile l’inserimento di un nuovo indirizzo nel POF. Di più facile adattabilità sarebbe la modificazione di un indirizzo già esistente. In accordo con il resto del gruppo si è comunque deciso di proseguire per la strada intrapresa definendo intanto la struttura del nostro curriculum. E’ stato proposto un incontro con le aziende coinvolte nel progetto come Agea e GrennSolar s.r.l., per capire anche con loro quali profili professionali possono soddisfare le esigenze delle aziende e promuovere lo svolgimento di stage. Come da calendario il prossimo incontro per continuare a lavorare in gruppo è fissato per martedì 8 marzo 2005 alle ore 15,00 sempre al Centro Idea in Viale Alfonso I° d’Este, 17 Ferrara. Si allegano documenti recuperati da Massimo Casoni che si sono rilevati utili per la definizione del programma. Verbalizzatrice: Raffaella Gennari – Istituto Delta Ecologia Applicata 35 Comune di Ferrara Centro IDEA Provincia di Ferrara VERBALE INCONTRO Martedì 08 marzo 2005 Ferrara, 8 marzo 2005 Oggetto: per la definizione di un programma curriculare per l’implementazione e la gestione del Sistema Ambientale nella scuola nell’ambito del progetto:” SGA PER LA SCUOLA: UN MODELLO PER TUTTI Coordinatore: Carla Crestanello, Centro Idea - Comune di Ferrara - Tel. 0532-744670 Presenti all’incontro: Nome e Cognome Cristina Barbieri Ente/C.E.A./Scuola/ecc. Istituto Delta Ecologia Applicata Paola Novi CSDA “A. Carpeggiani” Massimo Casoni Istituto Tecnico per Geometri “G.B. Aleotti” - Ferrara Maria Letizia Mistroni Istituto Comprensivo “Aleotti-Don Minzioni” - Argenta Francesca Gambetti Museo delle Valli di Argenta Al penultimo incontro previsto per il completamento del curriculum ambientale, tenutosi nel giorno 08 marzo 2005 presso il Centro Idea di Ferrara, si è discusso ancora sui contenuti e sull’organizzazione del programma curricolare, condividendo fra i presenti il lavoro che ognuno ha svolto personalmente, come concordato all’ultima riunione. E’ stato quindi integrato lo schema del curricolo, con gli approfondimenti relativi ai primi tre anni di scuola superiore. Si allega copia di tale schema, completa delle ultime correzioni e l’indicazione dei responsabili per ogni tema. Prima del prossimo incontro ognuno dovrà sviluppare la parte di propria competenza seconda le indicazioni di seguito riportate. Si è concordato nell’organizzare i programmi in moduli con la descrizione dei contenuti, delle attività e prevedendo la possibilità di una o più uscite, a completamento del percorso formativo. La ripartizione delle ore verrà fatta sulla base del monte ore annuale riservato ad ogni materia. E’ stato calcolato un totale di 160 ore all’anno per cui, ferma restando l’impostazione attuale del curriculum, al primo anno ogni materia disporrà di circa 40 ore, al secondo di 53, al terzo di 40. Per il biennio di quarta e quinta si è invece pensato di caratterizzare il corso in base ai diversi tipi di scuola. La proposta è di mantenere comuni alcune materie e di inserirne di specifiche per ogni istituto. Le tematiche comuni potrebbero essere le seguenti: mercato libero e comunicazione strumenti di sostenibilità (SGA, contabilità ambientale, VIA VAS, …) pianificazione partecipata (giochi di ruolo, strumenti di pianificazione) Europa, Stato, Regione, Provincia, Comune (Direttive, regolamenti, competenze) Per la definizione delle altre materie specifiche di indirizzo si terrà presente della seguente struttura scolastica: 1) Indirizzo tecnico: industriali geometri ragioneria agraria 2) Licei: scientifico – tecnologie scientifiche 36 - socio-pedagogico Per il prossimo incontro è stata avanzata la proposta di spostarlo al mercoledì 23 marzo sempre alle ore 15,00 presso Centro Idea in Viale Alfonso I° d’Este, 17 Ferrara. Si prega di comunicare eventuali difficoltà a riguardo. Probabilmente ci sarà la necessità di incontrarsi un’ulteriore volta oltre a quella prevista da calendario, ma la data verrà decisa durante la prossima riunione. In ogni caso trattandosi degli ultimi incontri sarebbe importante la presenza di tutti per completare insieme il lavoro. Verbalizzatrice: Raffaella Gennari – Istituto Delta Ecologia Applicata 37 Comune di Ferrara Centro IDEA Provincia di Ferrara VERBALE INCONTRO Martedì 23 marzo 2005 Ferrara, 23 marzo 2005 Oggetto: per la definizione di un programma curriculare per l’implementazione e la gestione del Sistema Ambientale nella scuola nell’ambito del progetto:” SGA PER LA SCUOLA: UN MODELLO PER TUTTI Coordinatore: Carla Crestanello, Centro Idea – Comune di Ferrara – Tel. 0532-744670 Presenti all’incontro: Nome e Cognome Cristina Barbieri Ente/C.E.A./Scuola/ecc. Istituto Delta Ecologia Applicata Raffaella Gennari Istituto Delta Ecologia Applicata Paola Novi CSDA “A. Carpeggiani” Massimo Casoni Istituto Tecnico per Geometri “G.B. Aleotti” - Ferrara Stefania Sacco Provincia di Ferrara Carla Crestanello Centro Idea – Comune di Ferrara Alessandra Gariup Parco del Delta del Po All’incontro per la definizione di un programma curricolare ambientale, svoltosi in data 23 marzo 2005 presso il Centro Idea di Ferrara, si è discusso in particolare sull’importanza di coinvolgere alcune aziende di settore e Istituzioni, eventualmente interessate ad inserire degli studenti in stage aziendali o anche dei neo-diplomati con una formazione ambientale nel proprio organico. Avendo come obiettivo non solo una formazione teorico-conoscitiva sulle tematiche ambientali, ma anche una formazione tencnico-pratica che consenta l’acquisizione di capacità spendibili nel mondo del lavoro è opportuno infatti capire quali realmente siano le abilità e i requisiti che un’azienda può cercare in un ragazzo che abbia seguito un corso ambientale alla scuola superiore. Si è quindi pensato di elaborare un breve questionario da sottoporre a tali aziende, le cui risposte serviranno ad individuare le cose da integrare nel curriculum ambientale. Di seguito si riportano le domande che insieme ai presenti si è concordato di presentare: 4. Lei vedrebbe favorevolmente l’introduzione di percorsi formativi ambientali nella Scuola? 5. Uno studente con questa formazione potrebbe essere utilizzato all’interno della sua azienda? 6. Quali requisiti formativi e quali capacità questo percorso di studi dovrebbe sviluppare nello studente per favorirne l’inserimento nell’azienda? Le aziende proposte sono: AGEA Spa e Green Solar che risultano fra i partner del suddetto progetto ”Sga per la scuola: un modello per tutti”, ed altre due che potrebbero essere Altro Mercato (Commercio Alternativo) e un’istituzione pubblica (Provincia di Ferrara). Il Comune invierà alle aziende una comunicazione con la presentazione del progetto e del questionario, cui seguirà un contatto diretto con un responsabile. I risultati dell’indagine verranno presi in esame al prossimo incontro. Si allega al presente verbale lo schema del curriculum ambientale con gli ultimi aggiornamenti ed organizzato secondo l’impostazione a moduli. Si chiede a tutti di lavorare sulla propria materia (assegnata in sede di riunione) per il completamento del curriculum e di inviarlo prima del prossimo incontro. Come previsto è stato proposto un’altro incontro fissato per il giorno 19 aprile 2005 sempre alle ore 15,00 presso il Centro Idea in Viale Alfonso I° d’Este, 17 Ferrara. Verbalizzatrice: Raffaella Gennari – Istituto Delta Ecologia Applicata 38 SCHEMA CURRICULUM AMBIENTRALE CLASSI Classi prime MATERIE Ecologia RAFFAELLA CRISTINA Studio del territorio CASONI Cartografia CASONI Impronta ecologica CARLA CLASSI Classi seconde MATERIE Ecologia RAFFAELLA CRISTINA Laboratori di esperienza PAOLA Processi di Agenda 21 CONTENUTI - Definizioni (popolazione specie, comunità, ecosistema) - Gli ecosistemi (struttura e sviluppo, concetti di successione e di climax, stabilità di resistenza e di resilienza, evoluzione della biosfera, selezione naturale) - Esempi di ecosistemi MATERIE Ecologia RAFFAELLA OBIETTIVI - Fornire ai le basi fondamentali di ecologia per capire e studiare l’ambiente in cui viviamo. - Conoscere il funzionamento degli ecosistemi METODO - lezioni frontali - attività di ricerca - visita guidata al Museo di Storia Naturale OBIETTIVI - Comprendere quanto sia fragile l'equilibrio biologico e di come una sua rottura comporti conseguenze dirette su tutti i componenti dell'ecosistema; - Acquisire la consapevolezza della quantità e della varietà delle forme di vita presenti in un ecosistema (comprese quelle microscopiche). - Lezioni frontali - Simulazione di un forum - Incontri/testimonianze rappresentanti degli EELL Coinvolgimento/partecipazione alle scelte. Condivisione obiettivi tra tutti gli “attori” della scuola. Co-responsabilità e logica di sviluppo di partnership. OBIETTIVI - acquisire la consapevolezza della complessità delle problematiche ambientali e di Comprende non solo lo studio fisico del territorio e la sua evoluzione, ma anche gli aspetti storico sociali. Nell’ambito di questo studio si prevedono visite sul territorio. - Imparare a leggere una carta - Principi di orientamento Introduzione dei concetti di sostenibilità e di impatto ambientale, stimolando anche attraverso esperienze una coscienza ecologica CONTENUTI - L’energia dei sistemi ecologi (concetti fondamentali sull’energia, concetto di produttività) - Catene alimentari, Reti Alimentari, livelli trofici - Nicchie ecologiche, habitat, interazioni fra specie, diversità di specie - Biodiversità Al fine di far comprendere più efficacemente diversi argomenti si ritiene giusto prevedere una serie di esperienze di laboratorio: analisi del suolo e delle acque, esperimenti di chimica e fisica. Esperienze di fisica: energia fornita dal sole alla terra, trasformazione dell’energia solare in energia elettrica con una cellula fotovoltaica. Acque -ciclo dell’acqua: 1) caratteristiche chimiche fisiche dell’acqua. 2) acqua come solvente. 3) passaggio di stato. 4) potabilizzazione. - Principali documenti sulla sostenibilità - Metodologie attuate STEFANIA CLASSI Classi terze METODO - Lezioni frontali, seguite eventualmente da visite guidate sul territorio per focalizzare le caratteristiche degli ecosistemi nel nostro territorio, in concomitanza con la materia relativa allo studio del territorio. - Lavoro di gruppo. Stimolare i ragazzi alla ricerca dando come obiettivo la realizzazione di un prodotto multimediale o una relazione che abbiano come oggetto un ecosistema. CONTENUTI - Ecologia di popolazione (dinamica di popolazione: natalità, mortalità, velocità di METODO - lezioni frontali - attività di ricerca - incontri-seminari con 39 CRISTINA accrescimento, dimensioni di una popolazione). Esempi - Struttura di popolazione - conservazione della natura e delle sue risorse - Diversi approcci all’ecologia Laboratori di esperienza Proseguo dei laboratori iniziati in seconda. Acqua: analisi biochimiche (a secondo del tipo di scuole), Ph, durezza, conducibilità, cloruri. Suolo: granulometria, sostanza organica, capacità di scarico, esperienza del suolo. La globalizzazione: interconnessioni geografiche (l’innalzamento della temperatura terrestre, i cambiamenti climatici, lo scioglimento dei ghiacci, la riduzione dell’area coltivata, le piogge acide, la deforestazione, la crescita demografica, abbassamento delle falde freatiche, il collasso degli stock ittici, l’estinzione delle risorse animali e vegetali). Inquinamento di acqua, suolo, aria RAFFA CRISTINA Educazione al consumo ALESSANDRA Inquinamento aziende che si occupano di ambiente e con gli enti pubblici per capire come vengono affrontate le diverse problematiche ambientali. come esistano punti di vista diversi e, a volte, contrastanti; - sviluppare capacità critiche e propositive; - acquisire un comportamento corretto e responsabile nei confronti dell'ambiente. Guardare il mondo dal punto di vista geografico, ragionare sulle relazioni: “un battito di ali in Indonesia provoca un tornado in Arizona”. CASONI FRANCESCA 40