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montuosi, la rete ferroviaria si arresta a Tirano. Grossi centri abitati, come Livigno, Bormio,
Grosio e Sondalo, sono raggiungibili, per il trasporto merci, solo da mezzi pesanti che, tra
l’altro, transitano per strade statali e provinciali in cui sono presenti gallerie e tunnel con una
certa lunghezza nei manufatti. Nel febbraio 2004 sono stati presentati a Sondrio i progetti
definitivi della S.S. 38 della Valtellina, con priorità assoluta per la variante di Morbegno,
due corsie per ogni senso di marcia dallo svincolo di Fuentes a quello del Tartano. I progetti
prevedono inoltre la variante di Tirano, dallo svincolo di Stazzona (compreso) allo svincolo
di Lovero (con collegamento alla dogana di Poschiavo) ed il completamento della tangenziale
di Sondrio, dallo svincolo di Montagna (compreso) allo svincolo di Tresivio (compreso).
Momenti di relax in
Valtellina
(Foto Elio Della Ferrera).
1.5 IL TURISMO
Data l’importanza che il settore turistico riveste nella economia locale si ritiene necessario
approfondire quanto accennato al punto 1.3. I dati sulla attività turistica (APT Valtellina
2003) relativi agli arrivi e alle partenze di clienti italiani e stranieri nelle strutture alberghiere,
segnalano il buon andamento del quarto trimestre 2003. In particolare il numero di arrivi
è stato pari a 75.476 unità con un incremento di quasi 5.000 unità rispetto al medesimo
trimestre 2002; nello stesso periodo le presenza alberghiere passano da 233 mila a 243
mila. Si abbassa peraltro, se pur in maniera contenuta, la permanenza media dei clienti
(3,22 giorni nel quarto trimestre 2003 rispetto ai 3,28 giorni del quarto trimestre 2002).
L’incremento delle presenze si distribuisce in ugual misura fra i clienti italiani e gli stranieri.
Il maggior grado di attrazione si registra nell’area valtellinese che accoglie in media il 70%
delle presenze turistiche provinciali specialmente nel comprensorio sciistico di Livigno,
Bormio e S. Caterina Valfurva. Nel 2005 Bormio e S. Caterina torneranno ad ospitare, a
vent’anni esatti di distanza dalla manifestazione precedente, i Campionati del Mondo di Sci,
evento sportivo che porterà con sé una straordinaria opportunità promozionale e di rilancio
delle montagne della Lombardia, in generale, e della Valtellina, in particolar modo.
Il turismo estivo è legato invece alla notevole presenza di Aree Protette; oltre ad una parte del
Parco Nazionale dello Stelvio (50.000 ettari in Provincia di Sondrio) e del Parco Nazionale
delle Orobie, la Provincia di Sondrio conta sei Riserve Naturali, un Monumento Naturale
e un Parco Locale di Interesse Sovracomunale (P.L.I.S.). Tra le Riserve Naturali, il Pian
di Spagna, con una superficie di 1.568 ettari, costituisce una delle aree a maggior pregio
naturalistico della Regione Lombardia.
Il 29% del territorio della provincia di Sondrio è destinato a Parchi e Aree Protette (L.R.
86/83) che, assommate ai Parchi Locali di Interesse Sovracomunale (P.L.I.S.), la collocano
dimensionalmente come seconda provincia lombarda per l’alto valore naturalistico e
paesaggistico.
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CAP. 2
L’ARIA
a cura di Claudio Belis
La qualità dell’aria sul territorio provinciale è determinata da:
Le caratteristiche geografiche;
Le condizioni meteo-climatiche
Le fonti di emissione
2.1 Le caratteristiche geografiche
A sinistra: uno
scorcio della Valle di
Fraele, in Alta Valtellina:
si ha l’idea di un
ambiente incontaminato,
con aria pura e
limpida, come ve ne sono
fortunatamente ancora
nelle zone alle quote più
elevate, libere da traffico
ed inquinamento.
Per questo motivo la foto
è stata utilizzata come
immagine promozionale
della provincia di
Sondrio dall’APT
Valtellina nel 2003
(foto Elio Della Ferrera).
La Provincia di Sondrio si colloca in una posizione periferica, dal punto di vista geografico,
rispetto ai principali assi di comunicazione e i maggiori insediamenti di popolazione della
Regione Lombardia. Gli assi portanti dell’infrastruttura di comunicazione sono le Strade
Statali n.38 per la Valtellina e la S.S. N. 36 per la Valchiavenna. La rete ferroviaria, a binario
unico, arriva soltanto fino a Tirano, mentre la Valchiavenna è servita da un collegamento
secondario.
Anche le caratteristiche orografiche del territorio provinciale le conferiscono un carattere
unico nel panorama regionale. Si tratta, infatti, dell’unica provincia interamente montana.
Il territorio si articola in due ampie vallate principali (Valtellina e Valchiavenna) delimitati
da due grandi catene montuose che sono nel contempo delle importanti barriere naturali
per la circolazione delle masse d’aria. Inoltre, le numerose vallate laterali rappresentano
confini minori che danno luogo ad una forte frammentazione del territorio.
Date le caratteristiche geografiche i principali assi di comunicazione percorrono
longitudinalmente il fondovalle che alberga anche i principali centri urbani. Di
conseguenza, malgrado la superficie provinciale sia rilevante, in realtà la popolazione, le vie
di comunicazione e le attività produttive si concentrano nello spazio relativamente stretto
del fondovalle.
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Fig. 3 Uso del suolo e
principali infrastrutture
di trasporto della
Lombardia
Fig. 4 Zone in urbanizzate in
provincia di Sondrio
(fonte: Provincia di
Sondrio)
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Fig. 5 Mappa dell’uso del suolo
in provincia di Sondrio
(fonte: Provincia di
Sondrio).
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2.2 Le condizioni meteo-climatiche
Il clima del fondovalle valtellinese è essenzialmente mite. Gennaio risulta essere il mese più
freddo e Luglio quello più caldo. Il versante retico, esposto a sud, è caratterizzato da valori
di temperatura più elevati a parità di quota rispetto al versante orobico a causa del maggior
irraggiamento solare.
La Valtellina mostra, per la maggior parte, un clima di tipo continentale con piovosità media
nella parte alta della valle che diviene progressivamente più elevata man mano si scende
verso il Lario.
I venti predominanti si dispongono lungo l’asse principale della Valtellina e della
Valchiavenna dando luogo ad una circolazione longitudinale prevalente.
Durante il periodo invernale, è frequente che le basse temperature al fondovalle, in presenza
di condizioni di alta pressione, determinino un abbassamento dello strato di rimescolamento
fino a poche centinaia di metri dal suolo. Di conseguenza, la mancata circolazione delle
masse d’aria verso l’alto determinano un progressivo accumulo degli inquinanti negli strati
dell’atmosfera a contatto con il suolo.
Diversamente, nel periodo primaverile - estivo, esiste un regime di brezze tipico delle
valli alpine nel quale si alternano la “brezza di monte”, che soffia dai versanti verso
il fondovalle, durante la notte e le prime ore del giorno, con la “brezza di valle”, che
soffia dal fondovalle verso l’alto dalla tarda mattinata fino al pomeriggio. Questo sistema
contribuisce a diffondere verso l’alto gli inquinanti prodotti nel fondovalle e a trasportare
verso il basso gli inquinanti fotochimici che si formano in quota
Foto a sinistra: inversione
termica a bassa quota
(foto Claudio Belis)
Fig 6. - (grafico sotto)
Precipitazioni medie
annue (fonte: Regione
Lombardia)
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2.3 Le fonti di emissione
Anche dal punto di vista delle fonti emissive la Provincia di Sondrio rappresenta una
situazione particolare nel panorama regionale. Le fonti puntuali di tipo industriale sono
scarse mentre prevalgono le fonti di tipo diffuso. A tale riguardo, la disponibilità del legname
e la mancanza, fino a poco tempo fa, di un gasdotto hanno fortemente condizionato le
caratteristiche del parco di impianti di riscaldamento. I dati in possesso dell’Amministrazione
Provinciale, per quanto riguarda i combustibili non solidi, indicano un rapporto di circa 2
a 1 tra gli impianti alimentati a gasolio e quelli alimentati a combustibili gassosi. Inoltre, è
noto che apparecchi singoli e caminetti alimentati a legna, che non risultano al momento
censiti, sono molto diffusi. Queste circostanze hanno un impatto negativo per la qualità
dell’aria in quanto gli impianti funzionanti a gasolio o legna hanno emissioni di polveri
sottili significativamente maggiori rispetto a quelli che utilizzano combustibili gassosi, in
particolare il metano.
Fig 7. - Impianti termici civili in provincia di Sondrio - combustibili non solidi
(fonte: Provincia di Sondrio)
>=350 Kw
1%
116-350 Kw
3%
Grafico a sinistra:
composizione
percentuale per tipo
di conbustibile
35-116KW
30%
<35KW
66%
Grafico a destra:
composizione
percentuale per classe
di potenza
Per quanto riguarda le fonti mobili, 3⁄4 dei veicoli immatricolati in provincia di Sondrio
sono autovetture. Tuttavia, se confrontato con altre province, il parco veicolare provinciale
presenta una componente rilevante di mezzi pesanti per trasporto merci, quasi 1 su 10.
Tale caratteristica potrebbe essere messa in relazione con la limitata copertura del tracciato
ferroviario.
Rivestono, inoltre, particolare importanza i flussi veicolari diretti alle località turistiche che
investono la viabilità provinciale durante i giorni pre-festivi e festivi invernali e nel periodo
di riposo estivo.
Fig. 8. Veicoli immatricolati in provincia di Sondrio
- anno 2002 (fonte: ACI)
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Una stima del contributo percentuale delle diverse fonti di emissione ai principali
inquinanti atmosferici mette in evidenza la rilevanza della combustione non industriale
(prevalentemente impianti di riscaldamento civili) nell’ inquinamento da PM10, CO e SO2,
mentre il trasporto su strada avrebbe un ruolo prevalente in relazione agli NOx e CO2.
Fig. 9 - Contributo
percentuale delle diverse
fonti di emissione ai
principali inquinanti
atmosferici
anno 2001 (fonte:
Inventario delle
Emissioni INEMAR)
2.4 La rete di rilevamento della qualita’ dell’aria della Provincia di Sondrio
Nel territorio della Provincia di Sondrio è presente una rete pubblica di monitoraggio della
qualità dell’aria di proprietà dell’ARPA Lombardia, costituita da n° 5 stazioni fisse dislocate
nei principali centri urbani del fondovalle.
Fig. 10 - Localizzazione
delle stazioni fisse di
misura della provincia di
Sondrio
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Tabella degli inquinanti monitorati
Stazione
Biossido di Zolfo
SO2
Biossido di Azoto
NO2
Monossido di
Carbonio
CO
Ozono
O3
Polveri sottili
PM10
Chiavenna
X
Morbegno 2
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Sondrio
X
Tirano
Bormio
X
Impianti
Principali sorgenti riscaldamento
Effetti
sulla salute
Causa irritazioni
all’apparato
respiratorio
limitando la capacità
di scambio gassoso
X
Impianti di
riscaldamento,
traffico autoveicolare,
attività industriali
Impianti di
riscaldamento, traffico
autoveicolare, attività
industriali
Responsabile di
infiammazioni e
irritazioni della
trachea e dei bronchi
e conseguente
riduzione della
capacità ventilatoria
Si fissa all’emoglobina
limitando il trasporto
di ossigeno ai tessuti.
Ne risentono tutti i
processi metabolici, in
particolare, quelli del
sistema nervoso centrale
e del miocardio.
X
X
X
X
Inquinante di
origine fotochimica
che si forma
principalmente in
presenza di ossidi
di azoto e composti
organici volatili
Impianti di
riscaldamento,
traffico autoveicolare,
attività industriali
Irritazioni
dell’apparato
respiratorio.
Aggrava la
situazione di
soggetti asmatici
o con malattie
polmonari
croniche. Aumenta
la sensibilità agli
allergeni.
Raggiunge bronchioli
e alveoli. Studi
epidemiologici hanno
associato questo
inquinante alla
mortalità aspecifica
e al numero di
ricoveri per malattie
dell’apparato
respiratorio
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