l`aiuto reciproco - Scuole Sacra Famiglia

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l`aiuto reciproco - Scuole Sacra Famiglia
Percorso 2.3
L’AIUTO RECIPROCO
Attraverso la lettura di immagini iniziamo a riflettere sul valore dell’aiuto reciproco. Anche
Gesù, nel Vangelo, ci dà delle indicazioni a riguardo. Scopriamo intorno a noi persone
disposte a tenderci la mano che, con la loro presenza, ci comunicano la vicinanza di Dio.
Obiettivi di apprendimento
 Riconoscere che Gesù, nel Vangelo, ci insegna ad aiutare chi si trova in difficoltà
 Riconoscere il valore dell’aiuto reciproco
Obiettivi trasversali
Linguaggi, creatività, espressione
 Drammatizzare con espressività
Il sé e l’altro
 Riconoscere il valore dei gesti d’aiuto
Materiali
Immagini ritagliate da riviste di persone che aiutano altre, ma anche di “inimicizia”.
Attività
1.
Gesti di attenzione

Osserviamo con i bambini alcune immagini in cui vi sono persone che aiutano altre
in difficoltà e proviamo a descriverle; lasciamo spazio alla condivisione di
esperienze.

Proponiamo la lettura del racconto evangelico del buon samaritano e chiediamo
ai bambini quali personaggi si sono comportati con indifferenza o cattiveria e chi,
invece, si è dimostrato attento e premuroso verso chi era in difficoltà.
Il buon Samaritano
Un giorno un uomo andò da Gesù e gli disse: “So che devo amare
Dio con tutto il cuore e il prossimo mio come me stesso, ma chi è il
mio prossimo?”. Gesù […] gli raccontò una parabola: “Un uomo era
in viaggio verso Gerico, quando un gruppo di briganti lo prese e lo
picchiò con forza. […] Un sacerdote gli passò davanti e fece finta di
non vederlo, lasciandolo per terra tramortito. Poco dopo, anche un
altro uomo, che lavorava al tempio di Gerusalemme, gli camminò
accanto senza degnarlo di uno sguardo. Arrivò poi u Samaritano,
vide quell’uomo e si fermò subito per aiutarlo: gli fasciò le ferite, poi
lo caricò sul suo asino e lo portò in una locanda per curarlo. […]
Pagò l’albergatore perché si prendesse cura di lui e ripartì. Dunque,
quale dei tre uomini ha amato il prossimo come se stesso?” Rispose:
“Il Samaritano”. Gesù […] disse: “Ora sai come devi comportarti”.
(Riduzione da La Bibbia narrata ai bambini, Gribaudo, Milano 2009)
2.
Personaggi in primo piano

Riflettiamo insieme: “Quali personaggi ci sono in questa parabola? Che cosa avrà
pensato e detto ciascuno di loro? Come si sono sentiti l’uomo picchiato e gli altri?
In qualche occasione anche noi abbiamo provato qualcuno di quei sentimenti?”.
Prestiamo attenzione agli interventi dei bambini.

Proponiamo di drammatizzare il racconto che abbiamo ascoltato facendo
particolare attenzione all’espressione dei volti e dei gesti proprio di ciascun
personaggio.

Chiediamo ai bambini di disegnare un passaggio del racconto, quello che
preferiscono, e di spiegarci perché l’hanno scelto. Individuiamo assieme, a livello
di sezione, quali attenzioni avere nei confronti di chi è nel bisogno, pensiamo a
come viverle concretamente, proviamo a pensare alle azioni da fare.
3.
Nei momenti di difficoltà

Disponiamoci in cerchio nel salone e chiediamo ai bambini a chi si rivolgono
quando si trovano in difficoltà e perché.

Ascoltiamo le loro risposte e sottolineiamo che ciascuna di quelle persone è un
dono prezioso.

Ogni uomo, aggiungiamo, può anche rivolgersi a Dio: Egli, abbiamo visto, da
sempre gli offre amicizia e vicinanza. Gesù stesso, più volte, si è rivolto a Lui per
chiederGli aiuto e sostegno, e la stessa cosa possiamo fare anche noi. Come a
una persona amica, possiamo rivolgerci a Lui quando siamo in difficoltà, quando
fatichiamo a fare il bene, quando siamo tristi o arrabbiati, ma anche quando
siamo felici per qualcosa o qualcuno… Anche se non lo vediamo né lo sentiamo
parlare con noi, Dio ci ascolta sempre. Egli si rende presente e ci sta vicino
proprio attraverso quelle persone che ci dimostrano affetto, che, con parole e
gesti, ci aiutano e ci insegnano a fare il bene.

Invitiamo i bambini a non dimenticare mai di ringraziare Dio per ciascuna di
quelle persone.
Osserviamo:
1. Osserviamo se i bambini sanno ascoltare il brano proposto e se ricordano i
passaggi principali, comprendono e sanno dire che cosa ci ha insegnato Gesù in
questo episodio della sua vita.
2. Durante la conversazione annotiamo se:
 intervengono spontaneamente
 conoscono il significato di “aiuto reciproco”
 sanno individuare gesti quotidiani di aiuto reciproco