Vedi - Una Chiesa a Più Voci
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GUERRA E CIVILTÀ il Fatto Quotidiano B olla cinese, crolla la Borsa di Shanghai: -7,8% CROLLANO LE BORSE cinesi dopo che l'authority di vigilanza ha adottato alcune misure volte a raffreddare la corsa dei listini, sul cui andamento si addensano i timori di una bolla speculativa. Shanghai cede il 7,8 per cento mentre Shenzhen il 3,4. Per Shanghai quello di ieri è il crollo più pesante dal 2008. A picco i titoli dei broker Citic Securities, Haitong Securities e Guo- tai Junan Securities, dopo che l’autorità di vigilanza sui mercati finanziari ha riscontrato ritardi nel rientro dei clienti a cui avevano prestato denaro per fare trading e li ha sanzionati sospendendo per tre mesi la possibilità di aumentare i finanziamenti. Citic, la Consob cinese, ha annunciato di aver alzato da 300 mila a 500 mila yuan la somma da depositare per poter aprire MARTEDÌ 20 GENNAIO 2015 11 conti che permettono di fare trading a debito. Altri nove broker sono stati sanzionati per una serie di comportamenti scorretti, come l’aver prestato denaro a investitori non qualificati mentre la Commissione di regolazione bancaria cinese ha vietato alle banche di prestare denaro alle aziende per investire in azioni, bond, future e derivati. Non solo pugni, il Papa vuole prendere a calci i corrotti FRANCESCO SEMPRE PIÙ ESPLICITO: COLPI “DOVE NON BATTE IL SOLE” A CHI LI MERITA di Carlo Tecce D opo il pugno, il calcio. Ma la pedata è per i corrotti. Che papa Francesco fosse loquace, s’era capito. Adesso s’è capito che non usa perifrasi quando è in aereo e chiacchiera con i giornalisti. NEL VIAGGIO DI ANDATA verso Manila, dove ha celebrato messa davanti a 7 milioni di filippini, Jorge Mario Bergoglio aveva stupito con l’anatema contro quelli che offendono la mamma (cioè le religioni, in riferimento ai disegni di Charlie Hebdo su Maometto ai tragici fatti di Parigi): “Si aspettino un pugno. È normale”. Adesso, cambia destinazione e cambia registro. Ma soltanto sul pugno: “La libertà di espressione deve tener conto della realtà umana e per questo dico che deve essere prudente. Una reazione violenta non è buona, è cattiva sempre. Siamo umani e per questo è necessario essere accorti, proprio per evitare di ricevere una reazione non giusta”. Ritirato lo sganassone, tenuta ferma la mano (destra) che mimò la botta verso un ignaro collaboratore, l’ormai fa- moso dottor Alberto Gasbarri, responsabile delle trasferte papali, Francesco fa esordire il calcio. E non per censurare le vignette satiriche, ma per punire i corrotti. E così racconta un aneddoto, che risale ai tempi di Buenos Aires, vent’anni fa: “Io ricordo una volta nell’anno 1994, appena nominato vescovo del quartiere di Flores di Buenos Aires, sono venuti da me due impiegati, due funzionari di un ministero. ‘Ma lei qui ha tanto bisogno, ha tanti poveri, nella Villa Miserias’ . ‘Oh sì – dissi – Ma noi possiamo aiutare. Noi abbiamo, se lei vuole, un aiuto di 400 mila pesos’, allora un pesos e un dollaro era uno a uno, 400 mila dollari”. Bergoglio la prende da lontano e poi arriva al punto focale: “E voi potete fare?, chiesi. ‘Sì’. Io ascoltavo perché quanto l’offerta è tanto grande anche il santo sfida. E poi andando avanti ‘e lei per fare questo noi facciamo il deposito e poi lei ci dà la metà a noi’. In quel IVREA Troppo digiuno, muore per purificarsi n uomo di 61 anni di Issiglio, nella zona di U Ivrea, si è lasciato morire di fame nella sua abitazione seguendo “un percorso di purificazio- ne”. Lo hanno riferito i carabinieri che stanno indagando sul caso. Si chiamava Alain Renè Francois Fourrè, originario di Niort. A riferire del suo “percorso di purificazione” è stata la compagna dell’uomo, Claire Marie Gichard, 48 anni,ricoverata in ospedale con gravi sintomi di denutrizione. I due si facevano chiamare “sacerdoti” presso una non meglio precisata “comunità dei boschi”, un gruppo di poche persone che vivono in tenda fuori l'abitato di Rueglio. Sarebbero conosciuti per le loro “feste della luna piena”. momento io ho pensato cosa faccio? Li insulto, gli do un calcio dove non batte mai il sole oppure faccio lo scemo. E ho fatto lo scemo. Ho detto: ‘Ma lei sa che con le vicarie non possiamo fare Il Papa sul conto, noi volo di dobbiamo fare ritorno da il deposito in Manila arcivescovado con la ricevuta. (Filippine), diretto a E li è tutto’. ‘A Roma non sapevo, Reuters piacere’ e se ne sono andati”. L’EPISODIO SERVE per trar- ne una lezione, assicura il pontefice: “Io poi ho pensato, se questi due sono atterrati direttamente senza chiedere pista, è un cattivo pensiero, è perché altri hanno accettato. Ma è un cattivo pensiero. La corruzione è facile farla. Ricordiamo questo peccatori sì, corrotti mai. Dobbiamo chiedere perdono, per quei cattolici, quei cristiani che scandalizzano con la loro corruzione, è una piaga della Chiesa. Ma ci sono tanti, tanti santi, tanti santi. Che sono peccatori, ma non corrotti”. Superato l’incidente del “pugno”, che ha richiesto una meticolosa rettifica della sala LA FAMIGLIA IDEALE Messaggio rivolto ai Paesi emergenti: “Per essere buoni cattolici non serve essere come i conigli, bastano tre figli” stampa vaticano e mezzo mondo l’ha strumentalizzato per giustificare le critiche a Charlie, Francesco è tornato al tema corruzione, che più volte ha affrontato in omelie pubbliche e più volte, in privato, ha utilizzato per disar- cionare il vecchio impianto curiale: ormai, oltre le mura leonine, chi comanda è un uomo di Bergoglio. Ci sono pochi superstiti del passato. Al pontefice, queste considerazioni, non erano sufficienti per accompagnare il rientro a Roma. E s’è toccato l’argomento “procreazione”, argomento vasto: “C’è chi crede che per essere buoni cattolici dobbiamo essere come conigli, ma il cristiano non deve fare figli in serie”. Poi Bergoglio ha elogiato la “paternità responsabile” (e che fa, apre al contraccettivo?). Ci sono movimenti nella Chiesa che non la pensano così. È questa il prossimo impegno in agenda? Congo, “spariti 22 bambini adottati dall’Italia” UN GIORNALE DI KINSHASA RACCONTA IL BLITZ DI TRE UOMINI CHE DICEVANO DI AGIRE PER IL NOSTRO GOVERNO. INTERVIENE LA FARNESINA di Giuseppe Lo Bianco ono stati caricati in fretta S e furia di notte, in pigiama, su un furgone bianco, molti di loro impauriti e in lacrime trascinati perché non volevano camminare, e da quella sera del 29 dicembre scorso si sono perse le loro tracce: nessuno sa che fine hanno fatto 22 bambini congolesi già adottati, prelevati nell’orfanotrofio di Kinshasa Maison familiale Ange Gabrielle da tre uomini con accento francese, che hanno detto di essere stati inviati dalla Cai italiana, la Commissione adozioni internazionali presieduta da Silvia Della Monica che dipende dal ministero degli Esteri. A DENUNCIARE l’episodio, rilanciato in Italia dalla organizzazione non governativa g milanese Aibi - Amici dei bambini, è stato il quotidiano congolese Le Potentiel nel pezzo pubblicato nell’edizione di ieri, lunedi, e il caso è all’attenzione della Farnesina, confermano ambienti del ministero degli Esteri. Dalle prime, fram- mentarie, informazioni, sembra che i tre uomini abbiano giustificato il “prelievo’’ dei bimbi con lo spostamento in un altro orfanotrofio, ma non c’è nulla di ufficiale. “Secondo le testimonianze raccolte – scrive il quotidiano di Kinshasa, che cita come fonte un attivista dei diritti umani – ad agire sarebbero stati tre congolesi, collaboratori della fondazione Rafael (agenzia italiana)’’. E avrebbero agito in violazione della procedura in materia. Secondo il quotidiano, infatti, le motivazioni di questo gesto sono “sconosciute” e fin da ieri il caso è all’attenzione del ministero congolese del Genere, della Famiglia e del Bambino, “dove si afferma – scrive sempre Le Potentiel – di avere ricevuto la denuncia di un giudice dell’infanzia che ha denunciato l’illegalità di certe operazioni”. A partire da ieri fonti del ministero congolese hanno promesso, scrive il quotidiano, di avviare un’indagine nel quartiere che ospita l’orfanotrofio, Mamam Mobutu, nel Comune di Mont-Ngafusa, per approfondire la vicenda. L’episodio, continua il quotidiano, è avvenuto nell’inconsapevolezza dei dirigenti dell’orfanotrofio ed è raccontato dal giornale con dettagli raccapriccianti: “Con indosso un pigiama, i bimbi avrebbero opposto resistenza ai loro accompagnatori, avrebbero lanciato urla per opporsi al trasferimento - scrive Le Potentiel citando un abitante del quartiere che senza altri dettagli lancia un’accusa precisa – e sono stati caricati su un veicolo dagli intermediari dei loro genitori adottivi’’. L’EPISODIO RISCHIA di ag- gravare ulteriormente i rapporti tra Congo e Italia, sul versante delle adozioni in- ternazionali. Da quando, nel 2013, il Congo ha sospeso le adozioni, circa 150 famiglie italiane che hanno adottato un bimbo congolese attendono una risposta dalla Cai sullo stato delle trattative per sbloccare la situazione, ma il centralino della Commissione presieduta dall’ex magistrato Silvia Della Monica risponde rimandando a un al- IL VIAGGIO A maggio la Boschi ha riportato a Roma 31 bimbi, ma per le altre famiglie che aspettano niente è cambiato e non ci sono informazioni IL 28 MAGGIO Il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi accoglie all’aeroporto di Ciampino, a Roma, i bambini congolesi adottati da famiglie italiane LaPresse tro numero. E al di là del viaggio della “treccina’’ con cui il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi riuscì a condurre in Italia nel maggio scorso 31 bimbi congolesi, il risultato per le famiglie italiane è il silenzio. IN DIVERSE OCCASIONI i genitori adottivi hanno affidato a giornali e tv le loro storie disperate raccontando le risposte elusive della Commissione affari internazionali, che avrebbe diffidato inoltre gli enti autorizzati e le organizzazioni non governative a svolgere qualsiasi ruolo, intimando il silenzio alle famiglie: ogni dichiarazione, è stato detto, rischiava di inficiare delicate (e misteriose) strategie diplomatiche in corso. Diverso è invece l’atteggiamento di altri Paesi nei confronti delle famiglie adottanti: il ministero francese della Famiglia, informa l’ong Aibi, ha redatto un documento con cui descrive passo per passo il livello di interlocuzione con le famiglie, costantemente informate di ogni stato e livello delle trattative in corso.