L`erede di Lolli-Ghetti riporta Scorpio a New York

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L`erede di Lolli-Ghetti riporta Scorpio a New York
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FINANZA
Direttore Responsabile: Angelo Scorza
Anno VII, N.8 - Genova, 22 Febbraio 2010
TERMINAL OPERATOR
L’erede di Lolli-Ghetti riporta Scorpio a New York
Emanuele Lauro prepara la quotazione di una costola del suo gruppo, in
cerca di capitali per sfruttare la situazione fiacca del mercato tanker
3 panamax tanker (Senatore,
È stato depositato la settimana
Venice e Noemi) comprese
scorsa presso la SEC (Securities
tra le 72.000 e le 82.000 dwt
and Exchange Commission),
e costruite fra il 2001 e il
l’ente di controllo della borsa
2004, conferitele dalla società
statunitense,
il
prospetto
madre, che ad oggi detiene
preliminare all’IPO (Initial
l’intero capitale in attesa della
Public Offering) presso Wall
quotazione. Noemi e Senatore
Street di Scorpio Tankers,
sono attualmente impiegate in
società
registrata
nella
time charter, mentre Venice fa
repubblica di Marshall Islands
parte dello Scorpio Panamax
e costola del gruppo Scorpio
Emanuele Lauro
Tanker Pool. Il prospetto non
di Montecarlo, guidato dal
riporta i dati relativi alla quota
nipote di Glauco Lolli-Ghetti,
Emanuele Lauro. Scorpio Tankers, creata di capitale che verrà messa a disposizione
nel luglio 2009, gestisce oggi una flotta di né l’attuale distribuzione delle azioni, ma
ULTIMA ORA
Sequestro blitz in Francia
Il cantiere turco A.D.I.K. Anadolu fa bloccare una petroliera di
Augusta Due, ma l’armatore non ci sta e affila le armi legali
Weekend al calor bianco sulle banchine
francesi. La Corte di Commercio di Salon
de Provence ha disposto il sequestro
conservativo della petroliera Ginostra
M di Augusta Due nel porto di Fos. Il
provvedimento è arrivato su istanza del
cantiere turco A.D.I.K. Anadolu, gruppo
Furtrans, che sta costruendo per la compagnia
italiana una chemical-product tanker da
18.000 dwt. Il contenzioso nasce proprio
dalla newbuilding, che il cantiere considera
pronta alla consegna, contrariamente a quanto
sostenuto dall’armatore. vicenda già oggetto
di arbitrato in corso a Londra. “Augusta Due”
spiega una nota della compagnia “si rifiuta
di ritirare la newbuilding per la mancata
corrispondenza alle specifiche della nave.
Bloccare una nave pronta a partire e con un
carico a bordo è contraria alla convenzione
internazionale di Bruxelles del 1952 sul
sequestro di navi, per cui Augusta Due
contesterà la legittimità di tale sequestro e ne
chiederà la revoca, ritenendo responsabile
Furtrans per l’azione intrapresa. L’armatore
deplora un’azione unilateralmente intrapresa
per una questione già oggetto di arbitrato,
sede in cui l’azienda contesterà la fondatezza
delle pretese del Cantiere, dimostrando che la
nave attualmente in costruzione non è ancora
in condizioni tali da poter essere consegnata
e verrà quindi ritirata e regolarmente pagata
soltanto se e quando il Cantiere avrà posto
rimedio ai gravi difetti e alle deficienze
lamentate”.
Scorpio Tankers si prefigge di raccogliere
150 milioni di dollari, che serviranno da un
lato a ripagare la parte residua di un debito
contratto con Royal Bank of Scotland nel
2005 per l’acquisizione delle navi (38,9
milioni di dollari) e dall’altro ad espandere
la flotta; in ogni caso parte del capitale
sarà sicuramente sottoscritta dagli advisor
Morgan Stanley e Dahlman Rose, non è
prevista inizialmente la distribuzione di
dividendi, mentre è chiara la volontà di
mantenere un leverage stabile. Da un punto
di vista strettamente armatoriale, nel mirino
ci sono 4 nuove handysize, 2 nuove panamax
o 1 nuova aframax, ma non si esclude
l’ipotesi di ricorrere ad unità second hand,
in un range fra le 35.000 e le 200.000 dwt e
che mantengano inalterata l’età media della
flotta (6,5 anni). Le navi saranno utilizzate
sia in spot che in time charter, cercando di
massimizzare i profitti.
Il prospetto riporta naturalmente anche una
dettagliatissima serie di dati finanziari, fra
i quali risalta l’erosione dei ricavi da 28,9 a
21,7 milioni di dollari (il confronto è riferito
ai primi nove mesi del 2008, considerando
i frutti della gestione delle 3 navi poi
TOP THREE
Gli articoli più letti della settimana scorsa
1°- Grandi e piccoli guai per
l’armamento tricolore
2°- Il futuro della portualità per
Maneschi è in Adriatico
3°- Beniamino Gavio si presenta
allo shipping
passate a Scorpio Tankers, e del 2009),
imputabile al crollo dei noli causato dalla
crisi economica globale, e dell’utile netto
da 11 a 1,7 milioni di dollari, su cui pesa
anche il forte deprezzamento (4,5 milione di
dollari) del valore delle tre petroliere dovuto
chiaramente al crollo del mercato petrolifero.
Numeri che, insieme ad altre considerazioni
più legate all’esperienza delle compagnie
marittime quotate o alla struttura del gruppo
Scorpio, hanno fatto storcere un po’ il naso,
a mezzo stampa, ad alcuni analisti finanziari
sulla scelta di tempi e modi dell’operazione.
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Tuttavia l’idea potrebbe essere proprio quella
di raccogliere capitale per sfruttare il top
down di mercato; del resto Lauro, nonostante
la giovane età, ha già ampiamente dimostrato
abilità a guidare un gruppo che, in varie
forme, oggi gestisce 75 navi, e in più la scelta
di farsi affiancare dall’esperto Robert Bugbee
(ex-presidente, nonché fautore della sua
quotazione, di OMI Corporation), nominato
presidente del gruppo l’anno scorso,
rappresenta per altri analisti un’importante
ed ulteriore garanzia.
Andrea Moizo
SHIP2SHORE
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Lunedì 22 Febbraio 2010
SHIP2SHORE
SPAZIO
DISPONIBILE
PORTI
Rovigo insiste sull’offshore
Un consorzio di imprese propone di realizzare una piattaforma di trasbordo al
largo di Porto Levante; sarà per il carbone ad uso della nuova centrale ENEL?
Alla messe di progetti – spesso destinati
a rimanere tali – che caratterizza la
portualità italiana si è aggiunta nei
giorni scorsi un’altra idea riguardante
l’Alto Adriatico.
È stata infatti presentata, con un
Tartaro-Canalbianco e fiume Po. Fra gli
sponsor del progetto anche CONSVIPO
(Consorzio per lo Sviluppo del Polesine)
e UNII (Unione Navigazione Interna
Italiana).
Da un punto di vista tecnico il piano
Parterre de roi per la presentazione del progetto polesano
convegno tenutosi a Rovigo, una
piattaforma offshore che un consorzio
di imprese composto dall’impresa
di costruzioni veneziana Mantovani,
dall’Interporto di Rovigo, da Teleporto
Adriatico e da Adria Infrastrutture,
propone di costruire al largo di Porto
Levante, con l’intento di sfruttare le
possibili connessioni con i vicini porti
di Venezia, Chioggia, Porto Garibaldi,
nonché con i porti esteri dirimpettai, e il
sistema di navigazione interna Fissero-
prevede di realizzare, l’infrastruttura in
circa quattro anni, a poco più di 10 km
di navigazione da Porto Levante e a 10
km dal terminal di rigassificazione di
Adriatic LNG. La piattaforma avrebbe
una superficie di circa 60.000 km e
un pescaggio di 24 metri. Nell’ampia
nota emanata in occasione della
presentazione pubblica del progetto
non è stato tuttavia chiarito a quale
tipologia di merce il terminal sarebbe
dedicato. I generici riferimenti alle reti
Transeuropee, alla possibilità di insidiare
il primato mercantile del sistema
portuale nordeuropeo e all’obiettivo
di trasformare l’Alto Adriatico in
una base logistica di rilievo europeo
farebbero pensare ad una piattaforma
per container, adatta magari ad operare
in transhipment in appoggio a quei porti
adriatici caratterizzati da bassi fondali.
Tuttavia le dimensioni in termini di
lunghezza delle banchine e di superficie
sono evidentemente irrisorie per traffici
container di una certa rilevanza. E d’altro
canto la medesima nota fa riferimento
all’intenzione di attrarre traffici di
navi panamax e superpanamax, il che,
insieme ad alcuni richiami al progetto
di riconversione a carbone della centrale
termoelettrica di Polesine Camerini di
ENEL, fa pensare più che altro a traffici
rinfusieri dedicati appunto alla centrale.
Da un punto di vista finanziario il
progetto costerebbe 748 milioni di
euro, che i proponenti, con l’appoggio
di alcuni istituti finanziari (alcune
fonti di stampa locale hanno indicato
Unicredit, BNL, Intesa e Montepaschi),
sarebbero disposti a fornire in toto in
cambio di 40 anni di concessione, dopo
i quali l’opera sarebbe riconsegnata alla
Regione Veneto. A livello occupazionale
il terminal impiegherebbe a regime
145 dipendenti con un indotto di 440
persone. Infine, l’assessore regionale
alle politiche per il territorio Renzo
Marangon ha assicurato l’appoggio
della Regione e annunciato che l’iter
burocratico per l’esame e l’approvazione
del progetto è già stato avviato.
Andrea Moizo