Alberto Giorgio Cassani recapiti: e

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Alberto Giorgio Cassani recapiti: e
Alberto Giorgio Cassani
recapiti: e-mail: [email protected]
tel/fax: 0544 420048
ricevimento: lunedì mattina, all’interno dell’orario (9-13), secondo disponibilità docente
corsi: Elementi di architettura e urbanistica (Biennio Mosaico)
Elementi di architettura e urbanistica, ambientazione e arredo urbano (Triennio Pittura)
programma sintetico dei due corsi:
corso di Elementi di architettura e urbanistica
titolo: «Poiché ogni costruzione è fatta di frantumi» (Marcel Schwob)
Sul rapporto tra mosaico e architettura.
Il corso, partendo dalle origini del rapporto tra mosaico e architettura, mostra il passaggio dall’uso
pavimentale come “tappeto di pietra”, al progressivo “risalire” del m. dal suolo alle pareti dell’edificio (come
ricorda Plinio in Naturalis Historia, XXXVI, 189). In quest’ambito, il vertice è raggiunto, come noto, durante
l’età paleocristiana e bizantina a Ravenna (e a Costantinopoli). Sulle pareti del San Vitale, come scrive Sergio
Bettini (citando Zaloziecky), «più che […] in qualunque altro monumento d’ogni tempo e d’ogni civiltà, noi
assistiamo al compiersi sotto i nostri occhi di quella “distruzione della materiale totalità dello spazio, che
è uno dei più sorprendenti raggiungimenti dell’architettura tardoantica”». Da questo momento in avanti
il m. diventa subalterno all’architettura ma anche alle arti “maggiori”: nel lungo Medioevo, per gli elevati
costi del m. rispetto all’affresco; dal Rinascimento al Settecento, per il suo divenire mera “traduzione”
“per la eternità” della pittura (secondo la celebre definizione del Ghirlandaio); fino a segnali di rinascita
nella Francia dell’Ottocento grazie a Ch. Garnier e al cantiere dell’Opéra, con l’invenzione di nuovi metodi
di realizzazione del m. stesso. Ma bisogna aspettare Gaudí e la tecnica del trencadís, per poter vedere un
ritorno del m. a una pari dignità con l’architettura. Poi gli anni Ottanta, con l’utilizzo del m. industriale da
parte di A. Mendini, e le più recenti realizzazioni, come la metropolitana di Napoli.
corso di Elementi di architettura e urbanistica, ambientazione e arredo urbano:
titolo: «Fate la vostra scuola d’arte in una vecchia nave ormeggiata nel porto» Progettare una nuova sede
dell’Accademia nella Darsena
Il corso ha come scopo finale la progettazione, da parte degli allievi, di una nuova sede dell’Accademia di
belle arti da collocarsi all’interno di un ex edificio industriale situato nella Darsena di Città. L’idea nasce da
lontano, fin da un suggerimento di Le Corbusier, nel 1931, agli «amici Olandesi», di realizzare la loro «scuola
d’architettura nel porto dentro un vecchio piroscafo»; del resto, lui stesso, due anni prima, aveva progettato
l’Asilo galleggiante dell’Esercito della Salvezza, utilizzando proprio un battello.
Per permettere un progetto ragionato, gli studenti saranno accompagnati da un ciclo di lezioni ex cathedra
che affronteranno l’età della Rivoluzione industriale e la nascita dei primi opifici e, nel corso dell’800, la
diffusione a scala mondiale delle strutture in ferro e vetro. Queste costruzioni industriali, progettate sia
da architetti che da ingegneri, hanno influito in modo determinante sull’architettura del Moderno (in
particolare su Walter Gropius e Le Corbusier), periodo che sarà naturalmente trattato nel corso delle
lezioni. Infine, nell’ultima parte dell’anno accademico, si studieranno alcuni progetti recenti di riutilizzo di
manufatti architettonici legati all’età dell’industria e trasformati in musei, spazi teatrali ecc. – tra questi, la
Gare d’Orsay a Parigi, il Lingotto di Torino e la Tate Modern di Londra –, in modo da stimolare gli studenti
nel ridisegno di uno spazio industriale per un utilizzo didattico-creativo come sede di un’Accademia.
Profilo biografico
Nato a Bergamo nel 1960, si diploma al Liceo Classico “Dante Alighieri” di Ravenna e si laurea in Architettura
al Politecnico di Milano nel 1986. Nel 1993 ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Conservazione
dei Beni Architettonici. Dal 1996 al 2002 è stato professore a contratto di Teorie e storia del restauro presso
la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano (sedi Leonardo e Bovisa). Dal 2001 è docente di prima
fascia di Elementi di architettura e urbanistica, prima all’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino, ed ora
all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove insegna anche Storia dell’architettura contemporanea. È docente
all’Accademia di Ravenna dall’A.A. 1995-1996. Dal 1991 al 2002 è stato membro del Circolo Gramsci di
Ravenna, organizzando incontri con A. Boatto, M. Cacciari, F. Dal Co, M. Dezzi Bardeschi, G. Scalia, M.Tafuri,
M. Vázquez Montalbán. Dal 2003 è consigliere della Fondazione “Ravenna Capitale”, di cui è presidente
per il triennio 2007-2009.
Dal 1994 al 2001 è stato redattore della rivista «‘ANAGKH», cultura, storia e tecniche della conservazione;
dal 1994 e dal 1999 è redattore, rispettivamente, di «Anfione e Zeto», rivista di architettura e arti, e di
«Albertiana», organo della Société Internationale Leon Battista Alberti. Collabora con la rivista «Casabella».
È coordinatore editoriale, con Marco Vitale, della collana “Le Città Letterarie”, edita da Unicopli.
Si occupa da anni della figura di Leon Battista Alberti, di storia dell’architettura moderna e contemporanea
(con alcuni studi sull’architettura ravennate dell’età moderna e sull’architetto Tomaso Buzzi), di teoria e
storia del restauro e di letteratura sulle città (in particolare dell’immagine letteraria di Barcellona).
bibliografia/pubblicazioni:
- Il disegno scomparso: Note sulla lettera a Matteo de’ Pasti, 18 novembre [1454], in «Albertiana», II, 1999, pp.
259-274
- Le Barcellone perdute di Pepe Carvalho, presentazione di Manuel Vázquez Montalbán, Unicopli, Milano, 2000
- La fatica del costruire:Tempo e materia nel pensiero di Leon Battista Alberti, Milano, Unicopli, 2000, 20042 (con
una postfazione di Massimo Cacciari)
- Explicanda sunt mysteria: L’enigma albertiano dell’occhio alato, in Leon Battista Alberti: Actes du Congrès
Internationale de Paris (Sorbonne, Institut de France-Institut culturel italien-Collège de France, 10-15 avril 1995)
tenu sous la direction de Francesco Furlan, Pierre Laurens, Sylvain Matton, Édités par Francesco Furlan, avec la
collaboration de A.P. Filotico et alii, Paris, Librairie Philosophique J.Vrin & Torino, Nino Aragno Editore, 2000,
pp. 245-304
- Il pavimento di Cipreste: Riflessioni su mosaico e architettura, in Vent’anni di attività AIMC per il mosaico
contemporaneo / Twnty years of AIMC activity for the contemporary mosaic [VII Congresso AIMC / /th AIMC
Congress], a cura di Isotta Roncuzzi Fiorentini, Cesare Fiori e Michele Macchiarola, Ravenna, Edizioni del
Girasole, 2004, pp. 206-216
- La Scarzuola 1956-2004: L’autobiografia in pietra di Tomaso Buzzi, pp. 62-66; Tomaso Buzzi, 1900-1981, p. 67;
Migrazioni di un simbolo: Gli occhi volanti di Tomaso Buzzi, pp. 79-87, in «Casabella», LXVIII, n° 722, maggio 2004
- Alberti a Rimini: Il Tempio della buona e della cattiva fortuna, in Giorgio Grassi et alii, Leon Battista Alberti
architetto, a cura di G. Grassi e Luciano Patetta, Firenze, Banca CR Firenze, 2005, pp. 153-209
- Il pittore, lo scultore e l’architetto: un paragone fra le arti, in Leon Battista Alberti (1404-72) tra scienze e lettere:
Atti del Convegno organizzato in collaborazione con la Société Internationale Leon Battista Alberti (Parigi) e l’Istituto
Italiano per gli Studi Filosofici (Napoli) (Genova, 19-20 novembre 2004), a cura di Alberto Beniscelli e Francesco
Furlan, Genova, Accademia Ligure di Scienze e Lettere, 2005, pp. 83-144
- “Una comoda e bene agiata abitazione”: Il fascino discreto del potere: Note storiche e inediti d’archivio sull’ex
palazzo del Legato in Ravenna, in La Legazione di Romagna e i suoi archivi: Secoli XVI-XVIII, Atti del Convegno
internazionale di studi (Ravenna, 21-23 ottobre 2004), a cura di Angelo Turchini, Cesena, Società Editrice «Il
Ponte Vecchio», 2006, pp. 213-288
- Tomaso Buzzi 1900-1981: Il principe degli architetti, a cura di A.G. Cassani, testi di Guglielmo Bilancioni, A.G.
Cassani, Enrico Fenzi, Alessandro Mazza, Paola Tognon, Milano, Electa, 2008