SALVIAMO I TALENTI Premio Attilio Corsini – 3a

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SALVIAMO I TALENTI Premio Attilio Corsini – 3a
presenta
SALVIAMO I TALENTI
Premio Attilio Corsini – 3a edizione
RASSEGNA TEATRALE DI GIOVANI TALENTI
Dal 19 maggio all’ 11 giugno 2011 al Teatro Vittoria avrà luogo la rassegna “SALVIAMO I TALENTI Premio Attilio Corsini” per promuovere progetti teatrali di grande qualità i cui protagonisti sono giovani
registi, attori e autori. L’idea è nata per dare ai talenti nascosti del nostro teatro l’opportunità di una
maggiore visibilità.
I quattro spettacoli verranno rappresentati per 3 giorni ciascuno e concorreranno per aggiudicarsi il
Premio Attilio Corsini: lo spettacolo vincitore, prodotto dalla Compagnia Attori & Tecnici, verrà inserito
nel cartellone 2011/2012 del Teatro Vittoria.
La giuria sarà composta da addetti ai lavori: produttori, registi, direttori di doppiaggio, direttori di
teatro…ma soprattutto, perché la rassegna possa raggiungere realmente il suo obiettivo, nella giuria
viene coinvolto il pubblico cui è demandato l’importantissimo compito di scegliere il suo Teatro e il Teatro
di domani.
Tra gli spettatori che comporranno la giuria popolare verrà sorteggiato un abbonamento in omaggio per
la stagione 2011/2012 del Teatro Vittoria.
Viviana Toniolo
Direzione artistica: Viviana Toniolo
Direzione organizzativa: Sergio Maifredi
Comitato direttivo: Viviana Toniolo, Annalisa Di Nola, Stefano Messina
Responsabile tecnico: Emiliano Baldini
Ufficio Stampa Teatro: Deborah Turcato - [email protected]
Grafica: Pagina sc
Abbonamento 4 spettacoli: 28 €
Ingresso posto unico numerato: 10 €
Ridotto fino 25 anni: 5 €
ORARIO SPETTACOLI:
giovedì, venerdì, sabato ore 21
venerdì pomeridiana ore 17
Tutti coloro che assisteranno a tutti gli spettacoli avranno diritto a far parte della giuria che sceglierà lo
spettacolo vincitore del Premio Attilio Corsini.
Per informazioni e prenotazioni:
Teatro Vittoria / Piazza S. Maria Liberatrice, 10 / Roma
botteghino tel. 06.5740170 – 5740598 / www.teatrovittoria.it – [email protected]
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19-20-21 maggio 2011
IO IN VALIGIA MI PORTO
di O. Barlesi, M. Gravagno, M. E. Leocata, C.
Mangano, E. Marina, R. Nicosia, G. Oliva, S. Savoca e
G. Saitta
Regia Gabriella Saitta
con Barlesi Olivia, Caruso Alessandro, Fiume Giulia,
Gravagno Monika, Leocata Maria Elisa, Mangano
Chiara, Marina Elisa, Nicosia Riccardo, Oliva Giulia,
Ranno Domenica, Savoca Silvia
con la partecipazione di Gabriella Saitta
aiuto regia Genuardi Jacopo
musiche originali di Franco Lazzaro
testi delle canzoni: “Nera” e “Resto o vado via” di Giulia
Fiume, “Da te stesso” di Airam
“Io in valigia mi porto” non è una commedia, né un dramma, ma un collage di spaccati di vita vera che propone
allo spettatore il percorso personale e professionale che gli stessi attori hanno affrontato all’interno del laboratorio
in cui si sono formati e da cui hanno spiccato il volo. Secondo l’idea del “teatro terapeutico” che sperimenta la
recitazione non solo come formazione professionale, ma anche come strumento per affrontare le proprie fragilità
emotive. “Io in valigia mi porto” non è uno spettacolo di teatro tradizionale, dunque, ma un esperimento. Un
viaggio inusuale e introspettivo nella vita dei giovani attori che lo hanno ideato e scritto, attraverso momenti di
vivace coralità e monologhi intensi e dolorosi che trovano un filo conduttore nel vissuto del “laboratorio”.
26-27-28 maggio 2011
IL CESTINO DELLE MELE
di C.Crisafio, C.d’Amico, M.Scorza, F.Seddaiu
con Claudia Crisafio, Cecilia d’Amico, Maria Scorza
Federica Seddaiu
regia di Alessio Mosca
scene Alessandra Ricci
disegno luci Simona Parisini
E’ il 3 giugno 1944. Il giorno seguente le forze alleate liberano Roma “città aperta”. Ai rumori di strada, tra spari e
bombardamenti, fanno eco le storie di tre donne che condividono la stessa cella nel carcere delle Mantellate.
Margherita, ebrea e fascista, Rita una donna del popolo, cattolica, Giovanna studentessa partigiana. A
destabilizzare questo precario equilibrio arriva una quarta detenuta, Vera, partigiana gappista, il cui ruolo nella
resistenza è ignoto alle altre tre. Viene proposto loro di scoprire e denunciare la reale identità della nuova arrivata,
in cambio di una mela. Dove può portare la disperazione e la guerra? Può un essere umano vendere un suo
simile per una mela?
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2-3-4 giugno 2011
IL CLOWN DAL CUORE INFRANTO
lettera di Oscar Wilde dal carcere di Reading
adattamento e regia Simone Toni
Con Milutin Dapcevic, Michele Di Giacomo, Gabriele
Falsetta, Diana Manea
scene e costumi Alessandra Gabriela Baldoni
Luci Fiammetta Baldisserri
musiche originali Carlo Borsari
È’ dalla solitudine del carcere che nasce la magnifica lettera che conosciamo come De Profundis. “Siamo i buffoni
del dolore. Siamo i clown del cuore infranto” scrive Wilde riferendosi alla condizione dei carcerati. Abbiamo preso
alla lettera questa immagine e mi piacerebbe portare in scena questo clown del dolore. Il trucco da pagliaccio in
contrasto con la divisa da carcerato mi sembra molto efficace per raccontare questa fantastica storia vera.
Nell’epoca dello scandalo dei preti pedofili e delle continue aggressioni ad omosessuali mi sembra necessario
raccontare questa storia che, a suo modo, segna una tappa importante nel rapporto fra trasgressione, legge e
società.
9-10-11 giugno 2011
LA BOTTEGA DEL CAFFÈ
di Carlo Goldoni
Regia Luca Bargagna
Con Viviana Altieri, Vincenzo D’Amato, Elisabetta
Mandalari, Luca Mascolo, Alessandro Marverti,
Alessandro Meringolo, Massimo Odierna, Marco
Palvetti, Sara Putignano
Scene Bruno Buonincontri
costumi Bartolomeo Giusti
luci Sergio Ciattaglia
Commedia corale dove il protagonista assoluto è la piazza, spazio pubblico che diviene luogo privato in cui le
relazioni e le debolezze sono insistentemente esibite e spiate fino al parossismo. La scena è essenziale fatta di
linee nette e di relazioni tra il pieno e il vuoto, tra l’esterno del campiello (spazio dell’intimo) e l’interno delle case
(spazio della convivialità e del vizio) il cui solo tratto evidente sono le finestre, foro da cui spiare ciò che accade
fuori. La costruzione drammaturgica crea l’illusione che i personaggi e gli eventi capitino per caso sotto gli occhi
degli spettatori costringendoli nel ruolo di voyeur, esattamente la stessa parte che interpretano i personaggi della
commedia. Non manca chi osserva attraverso lenti distorte tutto quel che accade per riportarlo poi a modo suo. Il
pettegolo da bar, vittima e carnefice come gli altri, diverrà il capro espiatorio della vicenda; ed è attraverso la
punizione inflittagli che tutti i contrasti sembreranno risolversi. Sarà poi vero?
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