Applicazione SAF - Currò
Transcript
Applicazione SAF - Currò
Applicazione del questionario sportivo SAF (Scala dell’Autoefficacia Fisica): un ricerca pilota (Dr. Emanuele Currò (Abstract) L’obiettivo di questa ricerca è: 1) valutare la motivazione e la percezione di autoefficacia; 2) rilevare l’importanza che queste due dimensioni assumono nella scelta e nell’abbandono della pratica sportiva da parte in persone con disabilità. Questo studio si andrà a collocare in una più ampia ricerca con l’obiettivo d’identificare quale fattore, fra i tratti di personalità innati, l’autopercezione delle attività fisiche e le barriere sociali, influenzi maggiormente i meccanismi di scelta e di abbandono dello sport in un disabile. Questo articolo riporta uno studio pilota riguardante l’applicabilità del questionario SAF (Scala dell’Autoefficacia Fisica) ad un campione di atleti disabili fisici. Contestualmente è stata somministrata la scala WHODAS II (World Health Organization Disability Assessment Schedule), per valutare il livello di disabilità degli sportivi presi in esame. I risultati ottenuti dalla somministrazione dei questionari ad un gruppo di giocatori di basket in carrozzina e ad un gruppo di controllo composto da giocatori normodotati, ha confermato l’ipotesi iniziale della possibilità di utilizzo del SAF anche con atleti disabili. The application of the Sport Questionaire SAF (Scala dell’Autoefficacia Fisica): a Pilot Research Abstract - EN The objectives of this research are: 1) to evaluate the motivation and perception of self-efficacy; 2) to measure the importance that these two dimensions play in the choice and abandonment of sport activity by mobility challenged persons. This study is a part of a wider research which aims to identify the factor that principally determines the choice and the abandonment of sport on the part of a mobility challenged person: innate personal traits, self perception of physical activity; and social barriers. This article refers to a pilot study regarding the applicability of SAF (Scala dell’Autoefficacia Fisica) to a population of athletes who are mobility challenged. The WHO-DAS II Scale was used to measure the level of disability of subjects who participated in the study. Results obtained from a group of basketball players in wheel chairs, and a control group of able-bodied athletes, confirmed the initial hypothesis of the applicability of SAF for mobility challenged subjects. Aplicación del cuestionario deportivo SAF (Scala de la Auto-eficacia Física): una búsqueda piloto Resumen - ES El objetivo de esta búsqueda es: 1) valorar la motivación y la percepción de auto-eficacia; 2) mostrar la importancia que tienen estas dos dimensiones en la elección y en el abandono de la práctica deportiva por parte de las personas minusválidas. Este estudio se sitúa en el marco de una búsqueda más amplia con el objetivo de identificar, entre los rasgos innatos de la personalidad, la auto-percepción de la actividad física y las barreras sociales, cuál es el factor que más influye en los mecanismos de elección y de abandono del deporte por parte de un minusválido. Este artículo hace referencia a un estudio piloto sobre a la aplicación del cuestionario SAF (Scala de la Autoeficacia Física) a un campeón entre los atletas minusválidos físicos. Al mismo tiempo se ha aplicado la escala WHODAS II (World Health Organization Disability Assessment Schedule) para valorar el nivel de minusvalía de los deportistas examinados. Los resultados obtenidos en la aplicación de los cuestionarios a un grupo de jugadores de basket en silla de ruedas y a un grupo de control compuesto por jugadores de media normal, confirman la hipótesis inicial sobre el uso del SAF también con atletas minusválidos. Aplicação do questionário esportivo SAF (Escala da Autoeficiência Física): uma pesquisa piloto Abstract- PR O objetivo desta pesquisa é: 1) avaliar a motivação e a percepção de autoeficácia; 2) mostrar a importância que estas duas dimensões assumem na opção e no abandono da prática esportiva por parte de pessoas com deficiência. Este estudo será colocado em uma pesquisa mais ampla com o objetivo de identificar, dentre os traços de personalidade inatos, da autopercepção das atividades físicas e das barreiras sociais, qual é o fator que mais influi nos mecanismos de escolha e de abandono de um esporte por parte de um deficiente. Este artigo faz referência a um estudo piloto sobre a aplicação do questionário SAF (Scala dell’Autoefficacia Fisica) a uma amostra de atletas com deficiências físicas. Simultaneamente se aplicou a escala WHO-DAS II (World Health Organization Disability Assessment Schedule), para avaliar o nível de deficiência dos desportistas tomados examinados. Os resultados obtidos na aplicação dos questionários a um grupo de jogadores de basket cadeirantes e a um grupo de controle composto de jogadores normais, confirmou a hipótese inicial da possibilidade da utilização do SAF também com atletas deficientes. Applicazione del questionario sportivo SAF (Scala dell’Autoefficacia Fisica): un ricerca pilota Introduzione Negli ultimi anni, le motivazioni che determinano la scelta e l’abbandono della pratica sportiva sono state oggetto di speciale attenzione da parte dei ricercatori, e misurate attraverso l’uso di scale di valutazione dell’autoefficacia. Questo studio pilota si colloca all’interno di una più ampia ricerca che si propone d’individuare le motivazioni alla base dei meccanismi di scelta e di abbandono della pratica sportiva, sia da parte di normodotati che di persone disabili. Si vuole cercare di capire quanto questi processi (scelta e abbandono) siano influenzati dai tratti di personalità innati, dalle barriere sociali (ambiente), oppure dall’autopercezione delle attività fisiche apprese (autoefficacia). Si vuole dimostrare ed individuare quale di queste tre caratteristiche risulti più rilevante nel determinare questi processi. L’obiettivo del lavoro qui presentato è quello di valutare se il questionario preso in considerazione, il SAF, rappresenti un’adeguata scala di misura per la valutazione dei meccanismi di autoefficacia in persone con disabilità. Per questo si è analizzata la presenza o meno di differenze significative tra i due gruppi presi in considerazione, confrontando le risposte ai singoli items, per individuare quali di questi fossero eventualmente inadatti alla somministrazione ad un campione composto da atleti disabili. Dopo aver descritto i materiali ed i metodi usati per questa ricerca si discuteranno i risultati. Le conclusioni evidenziano i limiti di questo studio pilota e le possibili prospettive future. Materiali e metodi Per valutare le motivazioni che determinano la scelta e l’abbandono della pratica sportiva, è stata utilizzata la Scala dell’Autoefficacia Fisica (SAF), adattamento per la popolazione italiana di De Lucia e Lupoli del questionario Physical Self-Efficacy (PSE), costruito da Ryckman, Robbins, Thornton e Cantrell (1982) per la valutazione della fiducia in sé stessi, in relazione con diverse abilità fisiche. Il questionario (Appendice 1) è composto da 22 items ognuno con risposte da 1 a 6 di tipo Likert comprese tra “fortemente d’accordo” (1) a “fortemente in disaccordo” (6). Il questionario si divide in due sub-scale, ognuna delle quali analizza un fattore differente: la percezione dell’abilità fisica (PPA), composta da 10 items, e la fiducia di autopresentazione fisica (PSPC), composta da 12 items. Contestualmente è stata somministrata la scala di valutazione della disabilità WHO-DAS II (World Health Organization Disability Assessment Schedule, 1999). Questa scala valuta le limitazioni nell’attività e le restrizioni nella partecipazione vissute da un individuo, indipendentemente da una specifica diagnosi medica; così da poter meglio comprendere quali difficoltà le persone possano avere a causa delle loro condizioni di salute (Federici, Meloni, Mancini, Lauriola e Olivetti Berardinelli, 2008). (Appendice 2). La scala si propone di valutare il funzionamento dell’individuo nell’ambito di sei domini di attività, negli ultimi trenta giorni della vita della persona intevistata: comprensione e comunicazione (6 item) mobilità (5 item) cura di sé (4 item) interazioni e relazioni con gli altri (5 item) vita domestica o attività lavorativa (8 item) partecipazione alla società (8 item). La popolazione studiata è costituita da 16 giocatori di basket di sesso maschile, 8 atleti nor- modotati e 8 disabili fisici, in carrozzina, di età compresa tra i 17 e i 39 anni. Il grado di disabilità dei giocatori diversamente abili viene assegnato attraverso una scala compresa tra 0,5 e 4,5, che assegna il punteggio in base alle capacità funzionali residue della persona: maggiore è il punteggio, minore è il livello della disabilità. Le analisi sono state condotte tenendo conto delle strutture fattoriali del SAF e del WHODAS II così come sono state riportate dall’articolo di Ryckman, Robbins, Thornton e Cantrell (1982), finalizzato alla creazione del questionario in questione. Si è utilizzata l’Anova ad una via, che ha permesso di analizzare la varianza fra le medie dei valori ottenuti da ciascun gruppo di somministrazione (gli atleti normodotati e quelli disabili), sia tra i due fattori della scala SAF, sia tra i singoli items che la compongono. È stato, inoltre, calcolato l’indice di correlazione di Pearson a due code, per evidenziare correlazioni significative tra i due fattori del SAF ed i sei dell’WHO-DAS II. Risultati Sulla base dei risultati ottenuti dall’Anova ad una via, è stato riscontrato che non esiste una differenza significativa tra i due gruppi analizzati, per quanto riguarda i due fattori (PPA e PSPC) il SAF. Essi, infatti, presentano, come dimostrato nella Tabella 1, medie simili (tra i gruppi) e di conseguenza una F (legge di Fisher) molto bassa. Andando a studiare le correlazioni tra i due gruppi in base ai singoli items non si sono riscontrate delle differenze significative nelle medie dei due gruppi, tranne che in tre items (2,17,22), che presentano una F molto alta, sopra il 5.0 (Tabella 2). Due di questi items, il 2 (“non sono agile e aggraziato”) e il 22 (“a causa della mia agilità sono stato in grado di fare cose che molti non potevano fare”) fanno parte della sub-scala PPA e riguardano la percezione della propria agilità. Mentre l’item 17 (“non sono condizionato dall’impressione che il mio fisico desta sugli altri”) risulta parte della sub-scala PSPC, e riguarda la mancanza o meno di sicurezza nel proprio fisico. Tabella 1 ANOVA Somma dei quadrati Gradi di libertà Radice quadrata PSPC Tra Gruppi PPA ,271 1 Dentro i Gruppi 12,378 14 Totale 12,649 15 Tra Gruppi ,023 1 Dentro i Gruppi 6,055 14 Totale 6,078 15 F Sig. ,271 ,307 ,588 ,884 ,023 ,052 ,823 ,433 Tabella 2 ANOVA singoli items Somma dei quadrati Gradi di libertà Radice quadrata Dom.1 Tra Gruppi ,063 1 ,063 F Sig. ,127 ,727 Dentro i Gruppi Totale *Dom.2 Dom.3 Dom.4 Dom.5 Dom.6 Dom.7 Dom.8 Dom.9 Dom.10 Dom.11 Dom.12 Dom.13 Dom.14 6,875 14 6,938 15 Tra Gruppi 12,250 1 Dentro i Gruppi 32,750 14 Totale 45,000 15 Tra Gruppi ,491 12,250 5,237 2,339 ,563 1 ,563 Dentro i Gruppi 25,875 14 1,848 Totale 26,438 15 Tra Gruppi 4,000 1 Dentro i Gruppi 23,750 14 Totale 27,750 15 Tra Gruppi ,304 ,590 4,000 2,358 ,147 1,696 ,250 1 ,250 Dentro i Gruppi 53,750 14 3,839 Totale 54,000 15 Tra Gruppi 10,563 1 Dentro i Gruppi 47,375 14 Totale 57,938 15 1,000 1 1,000 Dentro i Gruppi 62,000 14 4,429 Totale 63,000 15 ,063 1 ,063 Dentro i Gruppi 15,375 14 1,098 Totale 15,438 15 Tra Gruppi Tra Gruppi Tra Gruppi ,065 ,802 10,563 3,121 ,099 3,384 ,250 1 ,250 Dentro i Gruppi 41,500 14 2,964 Totae 41,750 15 Tra Gruppi ,000 1 ,000 Dentro i Gruppi 22,000 14 1,571 Totae 22,000 15 Tra Gruppi ,250 1 ,250 Dentro i Gruppi 7,750 14 ,554 Totale 8,000 15 Tra Gruppi 9,000 1 Dentro i Gruppi 38,750 14 Totale 47,750 15 ,063 1 ,063 Dentro i Gruppi 46,375 14 3,313 Totale 46,438 15 ,563 1 Tra Gruppi Tra Gruppi ,038 ,226 ,642 ,057 ,815 ,084 ,776 ,000 1,000 ,452 ,513 9,000 3,252 ,093 2,768 ,563 ,019 ,893 ,175 ,682 Dom.15 Dom.16 *Dom.17 Dom.18 Dom.19 Dom.20 Dom.21 Dentro i Gruppi 44,875 14 Totale 45,438 15 1,000 1 1,000 Dentro i Gruppi 38,750 14 2,768 Totale 39,750 15 Tra Gruppi Tra Gruppi 3,205 ,000 1 ,000 Dentro i Gruppi 18,000 14 1,286 Totale 18,000 15 Tra gruppi 16,000 1 Dentro i Gruppi 35,750 14 Totale 51,750 15 Tra Gruppi ,250 1 ,250 14 2,768 Totale 39,000 15 ,090 ,768 ,240 ,632 ,375 ,550 2,250 1,518 ,238 ,563 1 ,563 Dentro i Gruppi 32,875 14 2,348 Totale 33,438 15 1,563 1 1,563 Dentro i Gruppi 58,375 14 4,170 Totale 59,938 15 2,250 1 Dentro i Gruppi 20,750 14 Totale 23,000 15 Tra Gruppi **Dom.22 Tra Gruppi 10,563 1 Dentro i Gruppi 15,875 14 Totale 26,438 15 ,025 2,554 38,750 Tra Gruppi ,557 ,000 1,000 16,000 6,266 Dentro i Gruppi Tra Gruppi ,361 1,482 10,563 9,315 ,009 1,134 **Differenza significativa p. < 0,01 * Differenza significativa p. < 0,05 Tabella 3 Correlazione tra i fattori del SAF e i fattori dell’WHO DAS II (1) pspc Pspc Correlazione di Pearson Sig. (2 code ) ppa Comprensione Mobilità Cura di sè Interazioni Attività Partecipazione sociale 1 ,675(**) ,451 ,345 ,374 ,000 ,317 ,261 ,004 ,079 ,190 ,154 1,000 ,232 ,329 N ppa 16 16 16 16 16 16 16 16 Correlazione di Pearson ,675(**) 1 ,408 ,068 ,204 -,184 -,073 ,036 ,117 ,803 ,450 ,495 ,787 ,894 Sig. (2 code ) N Comprensione Correlazione di Pearson Sig. (2 code ) N Mobilità 16 16 16 16 16 16 1 ,162 ,607(*) ,197 ,160 ,080 ,079 ,117 ,549 ,013 ,464 ,553 ,767 16 16 16 ,562(*) ,891(**) ,932(**) 16 16 16 16 16 ,068 ,162 1 ,707(**) Sig. (2 code ) ,190 ,803 ,549 16 16 16 Correlazione di Pearson ,374 ,204 Sig. (2 code ) ,154 ,450 ,013 ,002 16 16 16 16 16 ,000 -,184 ,197 ,562(*) ,635(**) 1,000 ,495 ,464 ,023 ,008 16 16 16 16 16 16 Correlazione di Pearson ,317 -,073 ,160 ,891(**) ,754(**) ,775(**) Sig. (2 code ) ,232 ,787 ,553 ,000 ,001 ,000 16 16 16 16 16 16 ,261 ,036 ,080 ,932(**) ,625(**) ,329 ,894 ,767 ,000 ,010 ,018 ,000 16 16 16 16 16 16 16 Correlazione di Pearson Sig. (2 code ) N Attività 16 ,408 ,345 N Interazioni 16 ,451 Correlazione di Pearson N Cura di sè ,004 N Partecipazione Correlazione di Pearson sociale Sig. (2 code) N ,002 ,023 ,000 ,000 16 16 16 16 16 ,607(*) ,707(**) 1 ,635(**) ,754(**) ,625(**) ,008 ,001 ,010 16 16 16 1 ,775(**) ,582(*) ,000 ,018 16 16 1 ,782(**) ,000 16 16 ,582(*) ,782(**) 1 16 **Correlazione significativa p. < 0,01 (2 code). *Correlazione significativa p. < 0,05 (2 code). Nella Tabella 4 sono riportati i risultati del campione di atleti disabili ottenuti dall’analisi delle risposte date al questionario WHO-DAS II. Si possono valutare, in base alle medie dei singoli fattori, quali soggetti si trovano al di sopra o al di sotto del livello medio di disabilità, in uno specifico ambito, e confrontare questi risultati con il punteggio della disabilità che riflette le capacità dell’atleta nel basket, per valutare la coerenza della scala di misura. 1 Il punteggio ottenuto, sia per i singoli fattori che per quello totale, cresce in relazio- ne inversa con il punteggio di disabilità. Prendendo in considerazione i casi limite si osserva che l’atleta con il più alto punteggio sportivo (4,5) ha un punteggio di disabilità inferiore rispetto al resto del gruppo; mentre gli atleti con punteggio sportivo molto basso (1; 1,5) raggiungono un alto punteggio totale al questionario. Tabella 4 Risultati atleti disabili al WHO DAS II Età 17 39 34 19 34 23 35 37 Disabilità (diagnosi medica) Spinabifida Paraplegia dorsale (D10) Paraplegia dorsale (D5) Spinabifida Paraplegia (D8-D9) Amputazioni multiple Poliomielite arti inferiori Amputazione 3° medio destro Punt. Disabilità 2,5 2,0 1 2,5 2 1 1,5 4,5 Comprensione Mobilità Cura di sé Interazioni Attività 6 6 6 6 7 6 11 8 7** 14 13 13 13 17 17 19 7 14.1** 4 4 4 4 4 7 9 4 5** 5 5 5 7 6 7 7 5 5.8** 14 8 9 11 8 9 17 8 10.5** Part. sociale 11 20 20 14 20 19 21 11 17** Tot. M. 54 56 57 55 62 65 85 43 9* 9,3* 9,5* 9,2* 10,3* 10,8* 14* 7,2* **Medie dei singoli fattori. *Medie totali dei soggetti. Discussione 1 Il calcolo dell’indice di Pearson non ha riscontrato correlazioni significative tra i due fattori del SAF e i sei fattori dell’WHO-DAS II. Si sono riscontrati comunque, in diversi fattori, valori che, sebbene non abbiano evidenziato un correlazione significativa, determinano un andamento generale comune delle due scale. Ad esempio, al crescere del valore del fattore “comprensione”, crescono anche i valori delle due sub-scale del SAF. Analizzando le correlazioni tra i vari aspetti delle singole scale sono state riscontrante, invece, diverse correlazioni significative. Infatti emerge una correlazione di 0,675 (p. < 0,01) tra i due fattori del SAF (PSPC e PPA). Il fattore “comprensione” dell’WHO-DAS II risulta correlato significativamente con il fattore “cura di sé” con il punteggio di 0,607 (p. < 0,05); il fattore “mobilità” è correlato con i fattori: “cura di sé” 0,707 (p. < 0,01), “interazioni e relazioni con gli altri” 0,562 (p. < 0,05), “vita domestica e lavorativa” 0,891 (p < 0,01), “partecipazione sociale” 0,932 (p. < 0,01); il fattore “cura di sé” è correlato con: “interazioni e relazioni con gli altri” 0,635 (p. < 0,01), “vita domestica e lavorativa” 0,754 (p. < 0,01), “partecipazione sociale” 0,625 (p. < 0,01); il fattore “interazioni e relazioni con gli altri” con: “vita domestica e lavorativa” 0,775 (p. < 0,01), “partecipazione sociale” 0,582 (p. < 0,01); infine, il fattore “vita domestica e lavorativa” con “partecipazione sociale” 0,782 (p. < 0,01). L’analisi dei dati dei due gruppi di soggetti ai quali è stato somministrato il questionario ha evidenziato che non esiste una differenza significativa tra le risposte del gruppo di atleti normodotati e quelli in carrozzina, rispetto ai fattori del SAF. Questo rende possibile la somministrazione del SAF (o PSE nella versione americana) anche ad una popolazione di atleti disabili. Invece, analizzando le differenze riscontrate negli items 2 (“non sono agile e aggraziato”), 17 (“non sono condizionato dall’impressione che il mio fisico desta sugli altri”) e 22 (“a causa della mia agilità sono stato in grado di fare cose che molti non potevano fare”) emergono due diverse spiegazioni: items 2 e 22. La differenza di risposte a questi due items risulta evidente in quanto riguar- danti la percezione della propria agilità. Dai risultati è emerso che i giocatori normodotati hanno fornito risposte positive sulla propria agilità, mentre gli atleti in carrozzina, a causa della loro evidente disabilità che coinvolge gli arti inferiori, hanno dato risposte, in entrambi gli items, con valenza negativa. item 17. Al contrario dei due items precedenti, che mettono in evidenza le difficoltà fisiche degli atleti con disabilità, l’andamento delle risposte a questo item da parte dei due gruppi sono invertite. Mentre i giocatori in carrozzina dimostrano uno scarso interesse al giudizio altrui sul proprio aspetto fisico, i normodotati risultano molto condizionati da ciò che le altre persone pensano del loro aspetto. Questo risultato può essere spiegato dalla grande importanza che lo sport disputato ad alto livello (il gruppo di atleti disabili disputa il campionato di serie A1 di basket in carrozzina) gioca nel vissuto delle persone disabili. Sembra che la disabilità viene superata e messa quasi in secondo piano, quando le gratificazioni derivate dall’attività sportiva sono molto forti. Una diversa interpretazione potrebbe indicare che alla base del poco interesse nei riguardi del giudizio altrui, troviamo un processo di rimozione atto a salvaguardare l’equilibrio psicofisico raggiunto. Probabilmente il basso numero del campione a fatto sì che non siano state riscontrate correlazioni significative tra i due fattori del SAF e i sei fattori dell’WHO-DAS II; comunque la tendenza ad un andamento comune generale tra molti dei diversi fattori delle due scale, ha evidenziato una coerenza tra i due test utilizzati per la valutazione dell’autoefficacia fisica nelle persone con disabilità e non. La presenza, invece di correlazioni significative all’interno delle scale, valutate indipendentemente, conferma la validità dei due questionari. Infine l’osservazione dei risultati del WHO-DAS II ottenuti dai soggetti disabili ha evidenziato una proporzionalità tra i punteggi della disabilità nello sport e il punteggio del questionario, confermando, così, l’ipotesi di una relazione tra le due dimensioni. Conclusione Una volta dimostrata l’usabilità degli strumenti, anche su persone disabili, si potrà procedere con una più ampia indagine, finalizzata all’individuazione delle motivazioni alla base dei meccanismi di scelta e di abbandono della pratica sportiva, sia da parte di normodotati che di persone disabili. Va comunque sottolineato che l’indagine pilota è stata svolta prendendo in considerazione uno solo sport (basket) e utilizzando un campione di soggetti poco ampio (16 soggetti). Nella ricerca futura l’obiettivo sarà quello di andare a valutare quanto processi di scelta ed abbandono siano influenzati da fattori motivazionali, dalle barriere sociali (ambiente), oppure dall’autopercezione delle attività fisiche apprese (autoefficacia). L’indagine verrà condotta su un campione di popolazione più ampio, comprendente sempre sia atleti disabili che normodotati, andando ad analizzare un maggior numero di discipline sportive.