La trasparenza è ancora un optional: nei negozi il - Check
Transcript
La trasparenza è ancora un optional: nei negozi il - Check
8 Soldi&Diritti 114 Settembre 2010 Dossier credito al consumo 10 Carte fedeltà revolving rifilate con i contratti di finanziamento: tassi nascosti salatissimi Rate senza re La trasparenza è ancora un optional: nei negozi il debito viene venduto a caro che nessuno se ne accorga. Anche mascherato da innocua carta fedeltà. La nostra Soldi&Diritti 114 Settembre 2010 12 Inchiesta in quasi 300 punti vendita di nove città: quasi sempre il Taeg resta sconosciuto te 13 S Il no comment di Assofin e la risposta di Findomestic pot, promozioni, volantini, la pubblicità di elettrodomestici, divani, prodotti hi-tech ci invita a comprare anche se non abbiamo i soldi, tanto “paghi a rate senza interessi e la prima rata arriva dopo 12 mesi”. Chi vende il debito ci vuole far abbracciare la filosofia del carpe diem, mettendoci nella condizione di non poter rifiutare il finanziamento perché a esso è legato lo sconto o la promozione su quel prodotto. E ci viene a scovare dove facciamo i nostri acquisti attraverso solerti addetti alla vendita che ci dissuadono dal tirar fuori i contanti e ci rifilano una carta fedeltà firmata dal negozio senza spiegarci bene di cosa si tratti. Non è difficile convincere il malcapitato a firmare un contratto di finanziamento, tanto più che uscirà dal negozio con il nuovo televisore al plasma sotto braccio, senza aver sborsato un euro. Ci sarà, forse, una vaga sensazione di fastidio perché non si capisce bene cosa ci guadagni il negozio a farci pagare a rate se il tasso è zero, ma si cancella in fretta mettendo in funzione il nuovo televisore. Sarebbe meglio fermarsi a riflettere. Il Taeg è zero? Ci sono altre spese? Le rate a tasso zero sono una leva di marketing per le finanziarie, che così piazzano le carte di credito revolving, veri e propri finanziamenti che non si fermano all’estinzione del debito, ma restano nei nostri portafogli a tempo indeterminato fino a che non si disdice il contratto. prezzo senza inchiesta. la nostra inchiesta Taeg e revolving in 300 negozi ■■Ci siamo messi nei panni di chi vuole comprare a rate un elettrodomestico, un attrezzo sportivo e dei mobili. Tra aprile e maggio, abbiamo visitato 284 negozi in 9 città italiane: Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino e Verona. Abbiamo ricevuto 323 offerte di rateizzazione. Abbiamo valutato la trasparenza su costi e condizioni del prestito (foglietti informativi, indicazione del Taeg...). Abbiamo verificato la veridicità del Taeg se indicato. Nella nostra inchiesta per negozi abbiamo raccolto dati su 12 carte fedeltà (promozioni e raccolte punti) offerte dalle catene commerciali con funzione revolving. Sono carte che il cliente è obbligato a sottoscrivere se vuole accedere al tasso zero e alle rateizzazioni con durate particolari offerte dalla catena. 9 Esclusivo Soci ÊÊPer scoprire quanto ti costa davvero pagare a rate, usa il nostro calcolatore del Taeg dall’home page, in servizi online,confronta e risparmia. ÊÊQuanto costa pagare a rate con la carta revolving? Fai il calcolo con il servizio online. ÊÊGuarda il nostro video con i consigli per non farsi abbindolare dal falso tasso zero e non farsi rifilare una revolving: altroconsumo.it/soldi Più vantaggi e informazioni www.altroconsumo.it La grande beffa del tasso zero Il “pushing” (la vendita scorretta) delle revolving avviene attraverso una clausola inserita nel contratto di finanziamento per l’acquisto della tv, così nel valzer delle firme al momento dell’acquisto ci sfugge o ci viene presentata come un’innocente carta fedeltà da sottoscrivere per avere il tasso zero. Chi se la ritrova in tasca non sa che ha una doppia linea credito: quella a tasso zero se usata nella stessa catena dove si fa l’acquisto, quella salatissima se usata al di fuori della catena e dai negozi a essa affiliati. Infatti per quest’ultima abbiamo registrato Taeg in media del 18,47% (con punte del 21,56%) per le 12 carte fidelity revolving (vedi a pag. 10) recuperate nei 300 punti vendita della grande distribuzione che abbiamo visitato nella nostra inchiesta. Anche quando il tasso è davvero zero, se si paga a rate con la carta, spesso qualche spesa c’è: il costo annuo della carta o i costi legati all’invio degli estratti conto. Bankitalia bacchetta le finanziarie Nell’aprile scorso la Banca d’Italia ha richiamato a procedure più corrette tutti gli emittenti di carte revolving sulla trasparenza e sul rischio usura. In particolare il governatore Draghi ha bacchettato le finanziarie sulle prassi di usare i commessi dei negozi per piazzare, oltre che i prestiti finalizzati, anche le carte revolving. Questo è contrario alle disposizioni del dlgs 374/99, in base alle quali gli intermediari finanziari possono far concludere contratti di finanziamento solo usando agenti in 10 Soldi&Diritti 114 Settembre 2010 Dossier credito al consumo Carte fedeltà revolving attività finanziaria. Gli addetti alla vendita possono offrire prestiti finalizzati all’acquisto di un bene, ma le carte revolving non lo sono. Infatti, i titolari di queste carte godono di una vera e propria linea di credito (da 500 a 10.000 euro a seconda del reddito), utilizzabile in qualsiasi momento come quella di una carta di credito tradizionale, ma la spesa effettuata viene suddivisa in rate e non pagata alla fine del mese tutta insieme. Sulle rate si paga un tasso di interesse quasi sempre a due cifre. Questo meccanismo resta spesso oscuro agli utilizzatori, che si accorgono solo con l’estratto conto della carta di quanto gli costi la rateizzazione. Su questo punto Bankitalia ha richiamato gli operatori a uno sforzo anche organizzativo per rendere comprensibili le condizioni di queste NON FATE LA SPESA CON PASS CARREFOUR La fidelity revolving di Carrefour riserva una brutta sorpresa per chi la usa per fare la spesa alimentare nei supermercati della catena: il Taeg è del 18,28%. Mentre se si compra un Pc (come abbiamo fatto nella nostra inchiesta) o qualsiasi altro bene, il Taeg è zero. carte. La nostra inchiesta dimostra che ci sono ancora molti problemi e Banca d’Italia dovrebbe prendere provvedimenti più incisivi di una semplice comunicazione agli operatori. Anche sul pushing via Nazionale ha ammonito gli operatori a non inviare revolving ai consumatori senza una loro esplicita richiesta attraverso un contratto separato. Insomma, non basta più una firma su una piccola clausola mentre si chiede il prestito finalizzato. Più trasparenza con le nuove regole RATE A PESO D’ORO Vi applicano un Taeg molto alto, il 21,56%, se comprate con la carta fedeltà revolving al di fuori dai negozi affiliati di tre colossi della grande distribuzione (Euronics, Eldo ed Expert). Se ce l’avete in tasca non usatela e presentate una formale disdetta del contratto. Auspichiamo che l’intervento di Bankitalia abbia qualche effetto, considerando che ancora una volta la nostra inchiesta dimostra che la legge sulla trasparenza da anni in vigore non è rispettata. Il 2011 dovrebbe essere l’anno buono per una rivoluzione in questo settore grazie all’entrata in vigore della nuova legge sul credito al consumo che recepisce la direttiva europea. La nuova normativa garantisce più trasparenza e una regolamentazione più severa della pubblicità. Intanto, però,meglio chiedere sempre la documentazione e verificare il Taeg con il calcolatore che trovate sul nostro sito. Se avete già in tasca una revolving controllate sui regolamenti della carta le procedure da seguire per il recesso. Attenzione, però, se l’avete già usata, dovrete restituire il debito residuo. carte FedeltÀ reVolVinG attenzione a DoVe Le Usi (maggio 2010) Circuito internazionale Emittente Taeg nei negozi della catena Taeg in altri negozi (non della stessa catena) Actioncard Cisalfa Mastercard Agos Ducato 0% 16,65% Carta Alsolia Decathlon Mastercard Agos Ducato 0% in 4 mesi ; oppure 9,09% 17,22% Carta Attiva Euronics Mastercard Agos Ducato 7,82% 17,17% Carta Attiva Expert Mastercard Agos Ducato 0% 16,39% Carta Auchan Nectar So Oney Mastercard So Oney 0% 19,85% Carta Carta Aura Euronics Visa Findomestic 7,82% 21,56% Carta Aura Expert Visa Findomestic 0% 21,56% Carta Conforama Mastercard Credirama 0% 19,99% Carta Mediaworld Prestige Mastercard Agos Ducato 11,01% 15,50% Carta Pass Carrefour Mastercard Carrefour 0%; Servizi Finanziari 18,28% per spesa alimentare 18,28% Eldo Vantage Card Visa Findomestic 0% 21,56% Wellcome card Visa Agos Ducato n.i. 15,96% coMe leGGere la taBella ■■Negozi della catena Per comprare a rate un prodotto a tasso zero o per usufruire di un’offerta speciale le catene commerciali, in accordo con la finanziaria, chiedono la sottoscrizione di una carta fedeltà revolving. Che per gli acquisti all’interno della catena offre il Taeg promesso (quasi sempre zero). ■■Altri negozi La stessa carta fedeltà usata in un altro negozio lievita fino a tassi stellari. Soldi&Diritti 114 Settembre 2010 la nUoVa leGGe Dal 2011 la riVolUZione Del creDito ai “consUMatori” Prima della pausa estiva, nel luglio scorso, il Consiglio dei Ministri ha emanato il decreto per il recepimento della direttiva europea sui contratti di credito al consumo (2008/48). La legge però entrerà in vigore solo nel 2011. Una rivoluzione positiva che dovrebbe costringere le finanziarie a una maggiore trasparenza sia sui costi (il Taeg) sia sull’informativa precontrattuale. Non si parla più di credito al consumo (legato al bene), ma di “credito ai consumatori”: al centro il rapporto tra finanziatore e cliente. COM’È OGGI COSA CAMBIA APPLICAZIONE ■■Fino a circa 31.000 euro ■■Fino a 75.000 euro TAEG ■■Non comprende tutte le spese ■■Include tutte le spese (assicurazione obbligatoria, bollo, spese incasso rata) e gli eventuali costi di gestione del c/c e della revolving (se obbligatori per ottenere il prestito) RECESSO ■■Previsto solo per i contratti a distanza (online) o conclusi fuori dai locali commerciali ■■Entro 14 giorni dalla conclusione del contratto senza spese, né commissioni di estinzione anticipata. Si recede anche dall’eventuale polizza a copertura del credito INFORMATIVA PRECONTRATTUALE ■■Obbligo consegna foglietto informativo e, su richiesta, del contratto ■■Obbligo consegna del contratto e di un modulo standardizzato per il credito (Ebic, European basic information consumers’ credit) con costi, spese e diritti SPESE RIMBORSO ANTICIPATO ■■Max 1% sul capitale residuo ■■Non previste per i prestiti a tasso variabile e per quelli con capitale residuo pari o inferiore a 10.000 euro. Diventano max 0,5% nell’ultimo anno di prestito ACQUISTO A RATE SENZA CONSEGNA DEL BENE ■■Se il bene comprato a rate non viene consegnato, l’acquirente deve continuare a pagare la finanziaria se non riesce a dimostrare l’esistenza di un rapporto di esclusiva tra questa e il negozio. Esclusiva difficile da dimostrare, tanto che quasi sempre il prestito resta sulle spalle del consumatore. ■■Il consumatore non deve dimostrare l’esclusiva e ha diritto alla risoluzione del contratto dopo la costituzione in mora del negoziante. La finanziaria dovrà restituire le rate già versate e rivalersi poi sul negoziante. PUBBLICITÀ (vedi esempio qui sotto) ■■Si può mettere il Taeg in caratteri minuscoli a piè di pagina ■■Taeg, durata, importo del credito, rata e importo totale dovuto dal consumatore (comprensivo di spese e interessi) devono comparire in forma chiara e graficamente evidenziata (vedi simulazione qui sotto) CAMBIA LA PUBBLICITÀ: SAPREMO (FINALMENTE) QUANTO CI COSTA DAVVERO COMPRARE A RATE COM’È OGGI Nelle pubblicità attuali Taeg e spese non sono quasi mai evidenziati in modo chiaro. Le informazioni sono in caratteri minuscoli e bisogna calcolare da soli quanto ci costa pagare a rate. Con la nuova legge dovrà esserci il prezzo finale comprensivo di interessi e spese. COSA CAMBIA V Tasso fisso: 0% V Importo totale del credito: 999 € V Taeg: 12,33% V Durata: 10 mesi V Rata: 102,57 € VImporto V Importo totale dovuto dal consumatore: 1.052,62 € 11 12 Soldi&Diritti 114 Settembre 2010 Dossier credito al consumo Inchiesta nei punti vendita Taeg: è buio pesto I volantini al posto dei foglietti informativi, i commessi sbagliano o tacciono sui costi reali. Per Assofin nessun problema Assofin ha il massimo rispetto delle associazioni dei consumatori che considera controparti imprescindibili; con molte di esse, quelle che si sono rese disponibili ad un confronto collaborativo, nel tempo ha realizzato iniziative (...) che hanno contribuito ad innalzare il livello di trasparenza del mercato e a risolvere alcune criticità nei rapporti tra imprese e consumatori. Ma proprio perché le associazioni dei consumatori sono controparte, sono “di parte” e francamente non ci pare che possano emettere giudizi che vengono presentati come imparziali e rispetto ai quali si viene chiamati a discolparsi senza avere alcuna possibilità di entrare nel merito di come sono state raggiunte queste supposte verità. Inoltre, si renderà ben conto che scrivendo che dalle Vostre indagini “sono scaturiti spesso i provvedimenti di Antitrust e Banca d’Italia. Anche questa inchiesta sarà inviata a Bankitalia, che del resto ha già riscontrato come scorretta la prassi di utilizzare il pagamento rateale nei negozi per piazzare anche le carte revolving senza che il consumatore ne sia consapevole” Lei si autoattribuisce una funzione inquisitoria (o di giustizia sommaria?) che viceversa riconosciamo solo alla Magistratura e, nei limiti delle loro competenze, alle Autorità di Vigilanza. Fatichiamo quindi a considerare ineccepibili i risultati del vostro sondaggio (...). Da un lato non fornite nessuna garanzia in merito alle modalità con cui esso è stato condotto e, dall’altro, ci è capitato di riscontrare più volte in passato sulle vostre pubblicazioni considerazioni assai opinabili in merito a come a Vostro avviso andrebbe calcolato il Taeg (...) tanto da farci venire il sospetto che la Vostra opinione sul tema non sia del tutto serena, oltreché certamente non condivisibile.Le domande che mi ha sottoposto partono dall’assunto che le Vostre indagini siano rigorose ed allora io Le oppongo i risultati dell’indagine fatta per noi tra il 10 maggio ed il 4 giugno da GfK-Eurisko (istituto di ricerca certificato da Assirm) su un campione di 2mila persone rappresentativo della popolazione italiana. Tra coloro che hanno fatto ricorso al credito al consumo negli ultimi 3 anni, il 68% si dichiara pienamente soddisfatto ed il 22% abbastanza soddisfatto, mentre solo il 3% si dichiara per niente soddisfatto. Essendo richiesto ai rispondenti di fornire un voto A bbiamo chiesto a Giuseppe Mortari direttore operativo di Assofin, l’associazione che raggruppa i principali operatori finanziari del nostro Paese, di confrontarsi con noi sui risultati dell’inchiesta pubblicata in queste pagine. La “risposta” che abbiamo ricevuto parla da sola (vedi sotto). Denota una mancanza di rispetto inaccettabile nei nostri confronti, visto che per non dare credito ai risultati che mostrano impietosi la mancanza di trasparenza nelle offerte di prestiti e la responsabilità delle finanziarie che operano nei negozi, Assofin contesta la validità del metodo, definendo “sondaggio” un’inchiesta giornalistica. Un argomento debole, visto che si tratta di un metodo che applichiamo da più di 30 anni e che le autorità hanno sempre ritenuto valido, tanto che proprio dalle nostre inchieste sono scaturiti spesso i provvedimenti di Antitrust e Banca d’Italia. Anche questa inchiesta sarà inviata a Bankitalia. C’è una reticenza un po’ anomala da parte di un’associazione di categoria che non ha voluto vedere nelle nostre domande un’opportunità di confronto. L’inchiesta è scomoda, lo sappiamo, i risultati sono senza appello Giuseppe Piano Mortari, direttore operativo di Assofin da 1 a 10 in merito alla soddisfazione per il servizio ottenuto, la media nel 2009 si è attestata a 8,1 in aumento rispetto a 7,9 dell’anno precedente. Consideriamo questi risultati non disprezzabili, anche se non ci nascondiamo che esistono margini di miglioramento che costituiscono un obiettivo da perseguire. Quanto al tema della trasparenza (....) sono certo che non Le sfuggirà che la relativa disciplina (...) resta in attesa di essere integrata proprio nella parte che concerne il credito al consumo, a seguito del recepimento della direttiva 2008/48/ CE. Assofin è sempre stata dell’idea che per garantire che il cliente sia messo nelle condizioni di apprezzare la convenienza dei prodotti di finanziamento, anche in confronto con offerte alternative, sia necessario sfoltire il numero di informazioni “essenziali” sulle quali concentrare l’attenzione dello stesso. Questo perché l’eccesso di informazioni da elaborare rispetto al tempo ed alle risorse cognitive che il consumatore è disponibile a destinare alla decisione di ricorrere al prestito è spesso la prima causa di scelte non ottimali. Vedremo (...) se la nuova legge saprà risolvere queste criticità.” Soldi&Diritti 114 Settembre 2010 per chi offre il credito perché mostrano una mancanza di trasparenza imbarazzante: in 6 casi su 10 i commessi non comunicano al cliente il Taeg o gli danno quello sbagliato. Secondo la legge sulla trasparenza, sono le finanziarie a essere responsabili della formazione di chi offre i prestiti e anche della consegna al cliente del foglietto informativo con tutti i dati del prestito. Su questo punto Assofin sostiene che “per garantire che il cliente sia messo nelle condizioni di apprezzare la convenienza del finanziamento sia necessario sfoltire il numero di informazioni “essenziali” sulle quali concentrare l’attenzione”. Di certo il cliente dovrà accontentarsi delle informazioni dei volantini pubblicitari (“essenziali” per chi vende il debito) che abbiamo trovato a bizzeffe nei negozi, mentre dei foglietti informativi nemmeno l’ombra (10 su 300 offerte ricevute). Sulla “soddisfazione” di chi ricorre al credito al consumo sbandierata da Assofin basti dire che il 90% delle richieste di aiuto che arrivano dai nostri soci riguarda proprio questo settore. Di fronte a questi risultati non si è tirata indietro Findomestic, uno dei maggiori operatori sul mercato, che si è confrontata dando un segnale di buona volontà. 13 inchiesta in 284 negozi (maggio 2010) la trasparenza per chi compra a rate ÊÊNei panni di potenziali clienti abbiamo visitato 284 negozi in nove città italiane raccogliendo 323 offerte di finanziamento per l’acquisto di elettrodomestici, mobili o un attrezzo sportivo. Nel 63% dei casi gli addetti alla vendita non ci hanno comunicato il Taeg (24%) oppure ne hanno dato uno sbagliato (39%). Solo nel 37% dei casi il Taeg era corretto. Non accontentatevi dei volantini pubblicitari, fatevi consegnare il foglietto informativo e il contratto previsto dalla legge e ricalcolate il Taeg con il calcolatore sul nostro sito. 10 Bari Bologna 2 12 16 15 5 17 10 4 Verona 14 20 Napoli Torino 16 12 Genova Milano 19 21 Firenze Roma ■taeg non dichiarato ■ taeg sbagliato ■ taeg corretto 21 5 9 13 12 13 16 13 15 3 10 “Un credito più responsabile” Findomestic si confronta con i risultati della nostra inchiesta. Dall’inchiesta emerge che in 6 casi su 10 i commessi non comunicano il Taeg o lo danno sbagliato. Come è possibile? Tocca all’istituto finanziario fornire al negozio convenzionato tutta la documentazione informativa e di trasparenza prevista, affinché sia consegnata al cliente nelle fasi negoziali, oltreché sostenerne la formazione e controllarne l’effettiva messa in atto. Come emerge dalla vostra analisi, in questo meccanismo informativo qualcosa talvolta non funziona. Occorre migliorare le relative informazioni, soprattutto nella fase di effettiva vendita del prodotto. Le banche e gli istituti finanziari devono non solo fornire documentazione, supporto, formazione e quant’altro ai distributori, ma anche controllare in modo più efficace, che questi ultimi applichino diligentemente le istruzioni loro impartite e, in caso di ripetute e gravi inosservanze, interrompere la collaborazione. La formazione spetterebbe alle finanziarie… Gli operatori seri devono insistere sulla formazione continua e non saltuaria. C’è un sovraccarico di informazioni, non sempre univoco, che deve essere riportato nella modulistica e che aggrava di adempimenti e di costi tutto il sistema e che non appare funzionale alle esigenze di chiarezza di nessuno. I consumatori hanno bisogno di un’informazione di qualità: pochi elementi, chiari e precisi, idonei a consentire una scelta oculata, non certo una quantità inverosimile di documenti e informazioni che rischia di determinare effetti contrari a quelli voluti (nella nostra inchiesta, su quasi 300 negozi visitati abbiamo ricevuto solo 10 foglietti informativi, ndr). È indispensabile avere un solo indicatore di tasso, il Taeg. L’uso di due, talvolta più, indicatori di costo, in funzione dei diversi componenti che vi possono confluire, rischia di generare nel consumatore, se non un disorientamento, una vera e propria disinformazione. E sul “pushing” delle revolving? Per quanto riguarda Findomestic, noi abbiamo sin da sempre operato in modo chiaro con i dealers convenzionati e trasparente con la nostra clientela, pur prendendo atto nel corso Mauro Cucini, direttore affari legali di Findomestic del tempo dell’opportunità di migliorare l’informazione e la comunicazione. Dopo il provvedimento di Bankitalia abbiamo sospeso il collocamento delle “revolving” presso i punti vendita (speriamo che sia così visto che nella nostra inchiesta le carte emesse da Findomestic raggiungono un Taeg del 21,56% se usate al di fuori dei negozi della catena, ndr), in attesa dell’entrata in vigore della nuova legge sul credito al consumo che disciplinerà questo prodotto.