La vergella lecchese tra i costi delle materie prime e la concorrenza
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La vergella lecchese tra i costi delle materie prime e la concorrenza
Rassegna Stampa Data 1 dicembre ‘16 Testata Resegoneonline Pag. Lecco, 01 dicembre 2016 | ECONOMIA La vergella lecchese tra i costi delle materie prime e la concorrenza cinese Si è verificata una contrazione tendenziale del numero di imprese lecchesi attive nel settore superiore a quella nazionale e regionale. La filiera del filo d’acciaio a raccolta e a confronto nella “capitale” della trafila italiana. Nel pomeriggio a Lecco si è fatto il punto su situazione odierna e prospettive del comparto che comprende i produttori di vergella e gli utilizzatori finali, passando per trafilatura a freddo e produzione di prodotti in metallo, bulloni, viti e molle. "Siamo a Lecco, a fianco della Camera di Commercio - ha affermato il presidente di Siderweb, Emanuele Morandi nel corso di “Vergella e filo: mercato e prospettive”, convegno organizzato da Siderweb in collaborazione con la Camera di Commercio di Lecco, sponsorizzato da Caleotto spa -, perché siamo convinti che la filiera dell’acciaio riuscirà a sopravvivere e a tornare a crescere solo se saprà coniugare le competenze settoriali e territoriali – che in questo distretto esistono e sono molto forti – ad Rassegna Stampa un nuovo approccio di sistema, più collaborativo ed innovativo che permetta di mettere a denominatore comune le singole eccellenze». Daniele Riva «Nel terzo trimestre 2016 si è verificata una contrazione tendenziale del numero di imprese lecchesi attive nel settore superiore a quella nazionale e regionale (-2,7% a Lecco, -1,4% in Italia)». Lo ha ricordato nel proprio intervento Daniele Riva, presidente della Camera di commercio di Lecco. «Per essere protagoniste nei mercati mondiali occorre che le nostre realtà produttive – ha affermato – anche le più piccole, acquisiscano modelli di innovazione, specie nella prospettiva di “Industria 4.0”. Parimenti, occorre che le aziende stesse sappiano muoversi in filiera, aggregarsi e fare rete». Per dimensioni e distribuzione geografica quello della trafila è un comparto frammentato: di 180 aziende, il 40% è costituito da micro imprese, cioè società di persone. Il resto sono piccole imprese (40%) e medie imprese (19%). Le grandi imprese sono solo l’1%. È emerso dall’analisi di Gianfranco Tosini, dell’Ufficio Studi di Siderweb. La maggioranza delle trafilerie è concentrata in Lombardia (60%). Lecco è al primo posto, con il 18% delle imprese ed il 27% degli addetti totali nazionali; seguono Milano (rispettivamente 13% e 15%) e Brescia (12% e 14%). Il giro d’affari del 2015 è ammontato a 2,3 miliardi di euro, con un fatturato per addetto di 440mila euro e un valore aggiunto pro capite di 86mila euro. La vergella da trafila ha recuperato più del 19% rispetto ai minimi di ottobre e le prospettive sono di ulteriore rialzo. Lo ha presentato nella propria analisi Achille Fornasini, Partner e Chief Analyst di Siderweb. Sono gli effetti che ha fatto registrare il “risveglio” delle materie prime, dopo 5 anni di depressione e continui ribassi dei prezzi, alternativa di investimento consigliata dalle grandi banche d’affari.Secondo Fornasini a galvanizzare i mercati dei beni basilari per l'industria sono soprattutto i metalli: nel 2016 l'indice medio ponderato dei non ferrosi quotati a Londra ha recuperato il 34,6% rispetto ai minimi dell'anno grazie alla ripresa di rame (+35%), alluminio (+18,5%), nickel (+32%) e zinco (+73%). Rassegna Stampa Augusto Lombardi Dopo l’aumento delle quotazioni del minerale di ferro che avrebbe portato i produttori da altoforno a intervenire sui prezzi per la prima volta da tempo, «anche noi usciremo con un aumento dei prezzi il prossimo mese per quel che riguarda contratti mensili» ha dichiarato Augusto Lombardi, responsabile commerciale di Caleotto. Una ripresa produttiva che sta impattando sulla trafila lecchese. «C’è da sperare che i nuovi azionisti continuino ad investire su quello che potrebbe essere ed è un asset strategico per il territorio lecchese» ha detto Andrea Beri, coordinatore comitato distretto metalmeccanico lecchese e managing director ITA. Che, ha aggiunto, «dovremo annunciare a brevissimo a nostra volta nuovi e ulteriori aumenti». Preoccupazioni è stata espressa da Sergio Pirovano, presidente di Upiveb. «È chiaro che il 2017 è un anno attendista. C’è la necessità di avere un’internazionalizzazione spiccata nelle nostre aziende». Un mondo, quello di viteria e bulloneria, che dovrà sempre più affrontare la concorrenza cinese. Per contrastarla «dobbiamo investire in capitale umano».