Diritti fondamentali nelle costituzioni ispanoamericane - ittig

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Diritti fondamentali nelle costituzioni ispanoamericane - ittig
ISTITUTO DI TEORIA E TECNICHE
DELL’INFORMAZIONE GIURIDICA
del
CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE
ANTONIO CAMMELLI
Diritti fondamentali nelle costituzioni ispanoamericane.
Strumenti e Metodi per un'analisi
linguistico-concettuale.
Basic Laws in the Spanish American Constitutions
Tools and Methods for a Linguistic and Conceptual Analysis
Topics: Comparative Law, Linguistics, Information Retrieval
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Rapporto interno n. 24/2004
Firenze
Giugno 2004
Antonio Cammelli / Diritti fondamentali nelle costituzioni ispanoamericane
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Sommario
1. Il costituzionalismo spagnolo e ispanoamericano. 2. La costituzione spagnola del
1978. 3. Il costituzionalismo ispanoamericano. 4.I diritti fondamentali nelle
costituzioni di Paraguay e Venezuela. 5.La costituzione bolivariana del Venezuela: il
testo più recente. 6 Lessico costituzionale: dal testo alla base di conoscenza. 7.
Lessico costituzionale:progetti di studio.
1. Il costituzionalismo spagnolo e ispanoamericano
Fra i testi costituzionali di lingua spagnola che formano la base
dei dati dai quali sono stati estratti i lemmi più significativi attestanti il
diritto alla vita e diritto all’ambiente, meritano particolare attenzione
la costituzione spagnola del 1978, quella della Repubblica del
Paraguay del 1992 e la costituzione bolivariana della Repubblica del
Venezuela, la più recente, perché promulgata il 20 dicembre del 1999.
Tale scelta è stata motivata dal fatto che il costituzionalismo spagnolo
ha costituito, per i forti legami linguistici, il punto di riferimento
anche del costituzionalismo ispanoamericano.
Come punto di partenza possiamo dire che i testi spagnoli a
partire dal secolo XIX sono stati influenzati dal costituzionalismo
francese ed anche da quello inglese.
Se prendiamo in esame, pur sommariamente, il secolo XIX,
possiamo vedere come lo Stato liberale spagnolo si fondò su due testi
costituzionali, chiaramente conservatori, di notevole durata che sono
quelli del 1845 e del 1876.
Di fronte a questi si nota la breve durata di altri testi
considerati più liberali che sono quelli del 1812 e del 1837, quello del
1869, la costituzione tentata del 1859 e due progetti Repubblicani del
1873 e del 1931.
Per questi motivi possiamo affermare che il centralismo
autoritario fu uno degli assi portanti dello Stato conservatore che si
tradusse in un rafforzamento del potere esecutivo a detrimento della
rappresentatività del sistema costituzionale.
Va detto altresì che il sistema di libertà e diritti disegnato allora
dal costituzionalismo spagnolo fu mediato da forze extracostituzionali.
Solo nel 1869 quella costituzione accoglierà una ampia dichiarazione
dei diritti, mentre quella già citata del 1845 delegava a successive
leggi organiche il necessario complemento dell’affermazione dei
diritti. Molti diritti fondamentali furono rimessi a leggi organiche che i
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diversi governi poterono applicare in forma anche restrittiva non solo
in relazione al loro interesse ma anche perché tali diritti venivano
riconosciuti fuori dal testo costituzionale.
L’esercito, poi, sul finire del secolo XIX e principio del XX
intervenne spesso con conseguenti sospensioni dei diritti
costituzionali.
Solo con la II Repubblica la concezione dei diritti si ampliò in
direzione della società e dell’individuo, con la parità dei sessi,
l’uguaglianza dei figli indipendentemente dal fatto di essere legittimi,
oltre ad una ampia dichiarazione dei diritti riguardanti la libertà di
espressione, di riunione, di associazione, suffragio universale,
inglobando norme significative del diritto internazionale.
Nelle costituzioni menzionate finora che furono, come detto, la
cornice dello stato liberale, il potere era racchiuso essenzialmente
nelle mani del re, un enorme potere anche della funzione di governo
che di fatto subordinò alla corona il potere del parlamento. Giova
ricordare che a marcare questa subalternità del parlamento nei
confronti del sovrano vi era la composizione del Senato, di nomina
regia, che propiziò l’ingerenza della corte nel processo legislativo. La
costituzione Repubblicana del 1931 cercò di cambiare questa
dinamica reale ma la guerra civile e la successiva vittoria franchista
rimanderanno al 1978 il ristabilimento di un vero processo
costituzionale.
2. La costituzione spagnola del 1978
Approvata dal parlamento spagnolo in seduta plenaria
nell’ottobre del 1978, ratificata con referendum popolare nel dicembre
dello stesso anno e dopo venti giorni promulgata dal re Juan Carlos, la
costituzione spagnola vigente ha cercato di sanare i problemi aperti
soprattutto per quanto concerne lo stato delle autonomie regionali, il
ruolo della monarchia, quello della Chiesa. Si tratta di un testo aperto,
uno dei più recenti rispetto alle costituzione della comunità europea e
pertanto innovativo e capace di dare risposte a problemi nuovi come
ad esempio quello della cittadinanza europea. Il testo costituzionale è
stato emendato nel 1992 nell’articolo 13, c.2 stabilendo nuove norme
concernenti il diritto al suffragio passivo per i cittadini della comunità
europea residenti in Spagna. Fra gli aspetti innovativi del testo
segnaliamo quelli inerenti l’organizzazione dello Stato e i diritti dei
cittadini che vengono puntualmente enumerati non citati con il
semplice riferimento a trattati internazionali.
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Sul terreno economico pur definendo la Spagna una economia
sociale di mercato, ci sono una serie di articoli che parlano della
possibilità per i lavoratori di accedere alla proprietà dei mezzi di
produzione, della subordinazione della ricchezza all’interesse
generale, un riferimento quest’ultimo che troviamo anche nella quasi
coeva costituzione portoghese. Meritevoli di attenzione sono gli
articoli del titolo IX laddove i poteri pubblici devono garantire
l’uguaglianza dei diritti per tutti gli spagnoli.
Altro punto nodale che il testo costituzionale cerca di
regolamentare al più alto livello possibile riguarda l’organizzazione
dello Stato stretto tra un centralismo e le spinte indipendentistiche che
sono forti in alcune regioni, specialmente nei Paesi Baschi. Il testo
parla di unità della nazione spagnola, con il concetto di patria comune,
riconoscendo il diritto all’autonomia per alcune nacionalidades e
regioni e la solidarietà tra queste ed il potere centrale. Molti parlano, a
questo proposito di testo aperto ed alcuni costituzionalisti, per quanto
concerne le principali spinte autonomistiche, quali quella catalana e
quella basca, parlano di testo provvisorio che pur affermando un
principio inoppugnabile necessiterà di ulteriori interventi.
Ai fini della nostra indagine e pur facendo riferimento a tutto il
testo sono stati attentamente valutati le parti specifiche che il testo
costituzionale spagnolo vigente riserva alla definizioni dei diritti
fondamentali, in particolare quelli inerenti il diritto alla vita e
all’ambiente. Ed in particolare gli artt. 10, 15, 45 che di seguito
riportiamo.
Título I
De los derechos y deberes fundamentales
artículo 10
1. La dignidad de la persona, los derechos inviolables que le son
inherentes, el libre desarrollo de la personalidad, el respeto a la ley y
a los derechos de los demás son fundamento del orden político y de la
paz social.
2. Las normas relativas a los derechos fundamentales y a las
libertades que la Constitución reconoce se interpretaran de
conformidad con la Declaración Universal de Derechos Humanos y
los tratados y acuerdos internacionales sobre las mismas materias
ratificados por España.
artículo 15
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Todos tienen derecho a la vida y a la integridad física y moral, sin
que, en ningún caso, puedan ser sometidos a tortura ni a penas o
tratos inhumanos o degradantes. Queda abolida la pena de muerte,
salvo lo que puedan disponer las leyes penales militares para tiempos
de guerra.
artículo 45
1. Todos tienen el derecho a disfrutar de un medio ambiente adecuado
para el desarrollo de la persona, así como el deber de conservarlo.
2. Los poderes públicos velarán por la utilización racional de todos
los recursos naturales, con el fin de proteger y mejorar la calidad de
la vida y defender y restaurar el medio ambiente, apoyándose en la
indispensable solidaridad colectiva.
3. Para quienes violen lo dispuesto en el apartado anterior, en los
términos que la ley fije se establecerán sanciones penales o, en su
caso, administrativas, así como la obligación de reparar el daño
causado.
3. Il costituzionalismo ispanoamericano
Il costituzionalismo ispanoamericano si è sviluppato seguendo
gli influssi sia di quello spagnolo, a partire dalla costituzione di
Cadice, sia di quello nordamericano con ritmi evolutivi diversi data la
complessità dell’area, la gamma di popoli e nazioni. Nel secolo XIX
le costituzioni latinoamericane risultano influenzate da precise
oligarchie economiche emerse dal processo di emancipazione
coloniale. Solo nei primi decenni del XX secolo le costituzioni
latinoamericane hanno affinato e precisato moderne definizioni dei
diritti fondamentali quali il suffragio universale e l’organizzazione dei
grandi partiti politici come strumenti di democrazia e di governo. Le
preoccupazioni sociali comuni a tutta l’area sono presenti nei
documenti costituzionali anche se lo sviluppo economico di molti
paesi del continente latinoamericano non è stato accompagnato da
correzioni significative nel campo della disuguaglianza sociale. L’idea
di una riequilibrio della ricchezza spesso è stato bloccato da colpi di
stato e da conseguenti dittature che hanno impedito ogni cambiamento
sociale, facendo rimarcare, molto spesso, il divario tra i diritti
riconosciuti e quelli effettivamente esercitati.
Nel mondo latinoamericano la costituzione è intimamente
legata al concetto di indipendenza in quanto la proclamazione
dell’indipendenza era il passo necessario per dotarsi di una
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costituzione, oppure la costituzione stessa era lo strumento utilizzato
per proclamare l’indipendenza.
La forma di governo generalmente approvata è stata quella
Repubblicana anche se questo aspetto ha incontrato spesso difficoltà
operative e di legittimità. In società fortemente caratterizzate dalla
disuguaglianza la legittimità spesso si è dovuta appoggiare sul potere
militare ed in questi casi formalmente il sistema ha mantenuto la
forma Repubblicana ma di fatto finiva per identificarsi in quello che
veniva chiamato caudillismo che secondo molti costituzionalisti era
modellato sull’esempio napoleonico.
Il tratto caratteristico del costituzionalismo ispanoamericano
risulta quindi quello di sottolineare il predominio di un potere
esecutivo presidenziale anche quando veniva riconosciuta, a volte
addirittura esaltata, la sovranità popolare. Questo particolare
presidenzialismo erodeva potere ai parlamenti che erano limitati nelle
loro funzioni oppure si connotavano, essenzialmente, come
espressione di rappresentanza popolare fortemente squilibrata a
vantaggio di determinate classi sociali.
Negli ultimi decenni i testi costituzionali ispanoamericani
hanno fatto registrare, almeno nei loro articolati, un deciso passo
avanti nel campo dell’affermazione, spesso puntuale e precisa, dei
diritti fondamentali della persona.
Tra i testi meritano particolare attenzione la costituzione della
Repubblica del Paraguay che è vigente dal 20 giugno 1992 e la
recentissima costituzione bolivariana della Repubblica del Venezuela
che è stato promulgata solennemente nel dicembre del 1999.
4. I diritti fondamentali nelle costituzioni di Paraguay e Venezuela
La prima costituzione liberale del Paraguay fu approvata nel
1870 e restò in vigore fino al 1940 (se si esclude una breve parentesi
tra il 1936 e 1937). Un nuovo testo fu promulgato nel 1940 e restò in
vigore fino al 1967 anche se la nuova costituzione era assai simile a
quella precedente. Finita, negli anni ’90 l’epoca lunghissima del
potere di Alfredo Stroessner, nel 1991 fu dato l’avvio a un nuovo
periodo costituente inteso come momento di rinascita democratica che
si concluse con la promulgazione dell’attuale costituzione il 20 di
giugno del 1992.
La costituzione paraguayana si colloca nell’ambito dei
moderni testi costituzionali liberali e dedica precise parti alla
dichiarazione dei diritti fondamentali, questo lo troviamo nella Parte I
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specificatamente dedicata ai principi fondamentali, ai diritti ed alle
garanzie e, per quanto riguarda il diritto alla vita e all’ambiente, il
Titolo II con gli articoli che vanno dal 4 al 8.
Il testo si presenta articolato, assai preciso e recepisce la
matura consapevolezza che è collegata a diritti fondamentali quali
quello alla vita e all’ambiente.
In questo quadro meritano attenzione i termini come qualità
della vita che si lega strettamente anche alla protezione e
conservazione di un sano ambiente vitale. Come si può notare, di
seguito, il testo costituzionale della Repubblica del Paraguay dedica
parti precise alla definizione del diritto alla vita e di quello
all’ambiente con un lessico e una terminologia che riflettono le più
avanzate e mature definizioni acquisite sul tema anche grazie
all’incessante apporto della ricerca scientifica.
TÍTULO II.
DE LOS DERECHOS, DE LOS DEBERES Y DE LAS
GARANTÍAS
CAPÍTULO I.
DE LA VIDA Y DEL AMBIENTE
SECCIÓN I.
DE LA VIDA
Artículo 4 - DEL DERECHO A LA VIDA
El derecho a la vida es inherente a la persona humana. Se garantiza
su protección, en general, desde la concepción. Queda abolida la
pena de muerte. Toda persona será protegida por el Estado en su
integridad física y psíquica, así como en su honor y en su reputación.
La ley reglamentará la liberta de las personas para disponer de su
propio cuerpo, sólo con fines científicos o médicos.
Artículo 5 - DE LA TORTURA Y DE OTROS DELITOS
Nadie será sometido a torturas ni a penas o tratos crueles, inhumanos
o degradantes.
El genocidio y la tortura, así como la desaparición forzosa de
personas, el secuestro y el homicidio por razones políticas son
imprescriptibles.
Artículo 6 - DE LA CALIDAD DE VIDA
La calidad de vida será promovida por el Estado mediante planes y
políticas que reconozcan factores condicionantes, tales como la
extrema pobreza y los impedimentos de la discapacidad o de la edad.
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El Estado también fomentará la investigación sobre los factores de
población y sus vínculos con el desarrollo económico social, con la
preservación del ambiente y con la calidad de vida de los habitantes.
SECCIÓN II.
DEL AMBIENTE
Artículo 7 - DEL DERECHO A UN AMBIENTE SALUDABLE
Toda persona tiene derecho a habitar en un ambiente saludable y
ecológicamente equilibrado.
Constituyen objetivos prioritarios de interés social la preservación, la
conservación, la recomposición y el mejoramiento del ambiente, así
como su conciliación con el desarrollo humano integral. Estos
propósitos orientarán la legislación y la política gubernamental
pertinente.
Artículo 8 - DE LA PROTECCIÓN AMBIENTAL
Las actividades susceptibles de producir alteración ambiental serán
reguladas por la ley. Asimismo, ésta podrá restringir o prohibir
aquellas que califique peligrosas.
Se prohibe la fabricación, el montaje, la importación, la
comercialización, la posesión o el uso de armas nucleares, químicas y
biológicas, así como la introducción al país de residuos tóxicos. La
ley podrá extender ésta prohibición a otros elementos peligrosos;
asimismo, regulará el tráfico de recursos genéticos y de su
tecnología, precautelando los intereses nacionales.
El delito ecológico será definido y sancionado por la ley. Todo daño
al ambiente importará la obligación de recomponer e indemnizar.
5. La costituzione bolivariana del Venezuela: Il testo più recente
Il testo della costituzione bolivariana della Repubblica del
Venezuela merita attenta considerazione perché nel suo lungo
articolato racchiude un “sapere” costituzionale con valori e principi
universali che è quasi impossibile recepire in un testo unico.
Sicuramente la maturità e l’altezza dei principi enunciati si devono
anche alla giovinezza del testo promulgato solennemente il 20
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dicembre del 1999 dopoché il popolo venezuelano lo aveva approvato
con un referendum il 15 dicembre dello stesso anno.
Non è questa la sede per un esame approfondito del testo,
tuttavia lo stesso preambolo introduce un lessico innovativo, aperto e
dettagliato quando prefigura una società democrática, partecipativa, y
protagónica, multiétnica y pluricultural come componente dinamica
inserita in uno stato de justicia, federal y descentralizado, que
consolide los valores de la libertad, la independencia, la paz, la
solidaridad, el bien común, la integridad territorial, la convivencia y
el imperio de la ley para esta y las futuras generaciones, asegure el
derecho a la vida, al trabajo, a la cultura, a la educación, a la justicia
social y a la igualdad sin discriminaciones ni subordinación alguna.
La lunga citazione ci è parsa significativa per documentare la
ricchezza del lessico impiegato, parole che potremo definire di ampio
valore semantico e tali da meritare spazio e considerazione nella
lettura del testo dove queste parole-concetto (una sorta di parole
chiave) verranno sviluppate, articolate sempre in un quadro di ampio
respiro quanto di attenta valutazione per un esame computazionale del
testo che non può partire che da una sua puntuale e precisa
esplorazione. Nello stesso Preambolo, in un crescendo peraltro molto
rigoroso, si tratteggiano i rapporti tra la nazione venezuelana e gli altri
paesi laddove si auspica che la nazione promueva la cooperación
pacífica entre las naciones e impulse y consolide la integración
latinoamericana de acuerdo con el principio de no intervención y
autideterminación de los pueblos, la garantía universal e indivisible
de los derechos humanos, la democratizacíon de la sociedad
internacional, el desarme nuclear, el equilibrio ecológico y los bienes
jurídicos ambientales como patrimonio común e irrenunciable de la
humanidad.
Come si può notare il lessico si presenta assai articolato quanto
preciso, spaziando dal diritto all’ambiente a quello dei diritti umani
fondamentali condivisi e precisati in una quadro ideale di democrazia
matura e consapevole.
Fin da questi primi saggi si rafforza l’esigenza di poter
disporre di un sistema automatico di interrogazione del testo che a
partire da una scelta di lessico significativo, che possiamo definire
come termini fondamentali (definiti in linguaggio tecnico Top terms),
possa costituire una base sicura per il recupero del contesto (essenziale
in questo caso data la lunghezza e la complessità dei testi
costituzionali) nonché avviare, in una seconda fase una interrogazione
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o meglio una navigazione tra i termini significativi del testo una volta
che questi saranno opportunamente collegati in modo da formare un
reticolo concettuale preciso e coerente.
Un tempo, per questi scopi, si approntavano thesauri, ossia
strumenti documentali e concettuali. Il loro scopo principale era quello
di favorire la ricerca su testo, cercando di costituire un indice
ragionato ed articolato dei termini significativi ma che, rispetto a
questo, fosse in grado di fornire i livelli di gerarchia semantica, di
vicinanza, di opposizione e via dicendo. Mentre l’indice ragionato
opera su di un solo livello, un thesarus strutturato istruisce livelli
diversi e fornisce una mappa concettuale cercando di fornire, nei casi
migliori, un quadro strutturato dei concetti e degli istituti giuridici
presenti in un testo costituzionale moderno ed innovativo come quello
venezuelano e in tutti i testi che sono stati promulgati a partire dagli
anni ‘90.
In questa prima fase è opportuno solo accennare anche alla
ricchezza del lessico impiegato nel lungo testo costituzionale, la
minuziosa trattazione di temi importanti, la precisa versione al
femminile dei termini impiegati che rappresenta una novità anche per
quel che concerne il lessico costituzionale europeo.
Nel materiale in nostro possesso oltre ai testi ufficiali abbiamo
potuto consultare anche un pregevole lavoro di indicizzazione svolto
dalla Società bolivariana del Venezuela Tale lavoro, a partire da
termini significativi, fornisce la contestualizzazione ed avvia una
ricostruzione logica dei contesti ordinandoli logicamente e cercando di
rendere esaustivo il significato del concetto di base al fine di evitare
un faticoso lavoro di recupero manuale all’interno di un testo ampio e
ricco che si compone di 350 articoli, oltre a preamboli, disposizioni
transitorie ecc.
In questa sede cercheremo di indicare, pur sommariamente,
alcune tappe significate utili per l’esplorazione del testo costituzionale
ed eventuali studi a carattere sia lessicale che logico-giuridico.
6. Lessico costituzionale:dal testo alla base di conoscenza.
Prima di indicare qualunque operazione fattibile per un testo (o
per più testi) occorre partire, in ambito documentario, da una precisa
quanto irrinunciabile premessa e cioè qualunque lavoro
computazionale su testi non può che partire da una base di
conoscenza. Pertanto anche la costituzione dovrà essere considerata e
strutturata come base di conoscenza in modo tale che possa essere
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recuperata e valutata in tutte quelle accezioni grammaticali, formali e
logiche che sottendono un testo scritto. Ciò soprattutto è necessario
quando si esamina un testo giuridico (specialmente costituzionale) che
ha la sua destinazione logica e naturale nella comunità dei cittadini
che da questo testo saranno regolati e disciplinati. Ogni costituzione è
da considerarsi una base di dati e con una base di dati occorre
predisporre un sistema di interrogazione che permetta il suo più
completo utilizzo. Questo punto di partenza imprescindibile viene
oggi offerto agli studiosi con l’aggiunta di alcune considerazioni
programmatiche che possono suggerire percorsi diversi per lo
sviluppo del progetto in questione avendo a disposizione una base di
dati e un sistema di interrogazione preciso e puntuale nell’esecuzione.
Questa è la funzione del DBT (Data base testuale) sviluppato da
Eugenio Picchi a Pisa presso l’Istituto di Linguistica Computazionale
del CNR, che, in questa fase della ricerca, è stato scelto come sistema
di ricerca sull’intero corpus presentato. Questo sistema può funzionare
con una consultazione a parola semplice o multipla esplorando un
testo o più testi come le costituzioni e, allo stesso tempo, oltre a
fornire tutte le occorrenze, è in grado. a partire da una radice
semantica, di fornire una indicizzazione completa e raffinata,
sicuramente più completa e pertinente di quella che può essere svolta
non solo manualmente ma con strumenti di information retrieval di
più basso profilo. Quindi lo scopo primario che si propone questo
progetto è quello di affidare allo studioso un testo corredato da un
sistema di interrogazione efficiente quanto duttile per poter procedere,
eventualmente, a studi di carattere logico.computazionale sul testo, a
raffronti con altri testi, alla stesura di strumenti logico-linguistici
ulteriori (schemi di classificazione, lemmari, thesauri) per avviare uno
studio sul lessico e, nel caso specifico, verificare oggettivamente
quanto della tradizione romana è presente nei testi costituzionali che si
rifanno esplicitamente a tale radice comune.
7. Lessico costituzionale: progetti di studio
Dopo aver sottolineato l’importanza di avere un buon
strumento di interrogazione che resta fondamentale per qualunque
ulteriore studio che si intenda avviare su questo corpus, in queste
brevi considerazioni finali ipotizziamo alcuni lavori che potrebbero
essere condotti sul testo in questione, studi essenzialmente linguistici
idonei a sviluppare e a studiare il lessico del testo.
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Per facilitare e indirizzare la ricerca in un insieme abbastanza
vasto di dati, ora disponibili in una moderna banca di dati, si potrebbe
ipotizzare la costruzione di un indice ragionato del testo suddetto da
realizzare in modo semiautomatico, infatti nessun programma è in
grado d'individuare e selezionare le varie accezioni di un vocabolo. Si
tratta di costruire un dizionario della lingua delle costituzioni da
distribuire (eventualmente) in rete per una sua maggiore diffusione tra
gli studiosi interessati, creando uno strumento in grado d’individuare i
collegamenti semantici e concettuali tra i lemmi testuali e, data la
massa imponente di occorrenze significative, di avviare lo studio di un
determinato vocabolo giuridico corredandolo di strumenti storici e di
raffronti con altri contesti. Infine questa fase potrebbe essere
completata con la realizzazione di uno strumento informatico capace
d’interagire con gli studiosi-utenti, che potranno trasferire nell’Indice,
incrementandolo, i risultati dei loro studi. In tal modo l’indice
lessicale si avvale del contributo degli studiosi ed ogni singola parola
significativa può avere approfondimenti, sviluppi più ampi di quelli di
prima stesura.
Questo Indice, che potrebbe essere la prima tappa per un più
ambizioso Vocabolario del lessico costituzionale neolatino, potrebbe
essere considerato come un indice di parole, accompagnato da un
indice delle fonti, presentato in un rapido schema: distinzione dei
significati, se la parola ha più accezioni; statistica del numero di
esempi per ogni singola accezione; elenco, per ogni parola, delle
locuzioni fisse o espressioni notevoli sia nell'uso antico che moderno.
Infine ogni voce potrà essere corredata da un raffronto con i maggiori
vocabolari della lingua, da cui si potrebbero notare parole fin qui
sconosciute, significati in contrasto con quelli comunemente accolti,
datazioni più remote di quanto finora non si creda, usi antichi mal
conciliabili con etimologie accettate dai più.
Si potrebbe ipotizzare ancora, oltre la fase di indicizzazione, la
creazione di un thesaurus della lingua costituzionale, cioè l’insieme
strutturato di parole significative che vengono messe in relazione tra
di loro secondo i consueti parametri semantici (gerarchia semantica,
sinonimia, antonimia) o di altra funzione (termini multipli, termini in
relazione). Rispetto ad un indice ragionato che svolge la sua funzione
strettamente vincolato al testo (o ai testi) cui si riferisce, un thesaurus,
nella consolidata accezione documentaria, non solo può essere
utilizzato come supporto ulteriore per la fase di esplorazione o di
recupero d’informazione dal testo ma potrebbe essere visto come
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strumento a sé, cioè con una sua autonomia scientifica in quanto
capace esso stesso di essere esplorato (si suole chiamare questa fase
navigazione) a partire da un lemma (detto descrittore) che si espande
ad altri termini singoli o multipli (sintagmi) correlati con il descrittore
di partenza scelti dal documentalista come i termini significativi, cioè
maggiormente rappresentativi del testo di riferimento. Usando la
terminologia corrente sono chiamati termini fondamentali (in inglese
top terms). Ovviamente ogni altro lemma, anche non di partenza, può
essere considerato lemma fondamentale perché anche da questo
termine desunto dalla espansione del termine fondamentale è
comunque possibile avviare una nuova catena di espansione. Un tale
strumento permette una lettura ed una interpretazione del testo che
potremo definire logico-concettuale.
In questa prima fase del Progetto viene presentato un prototipo
di thesaurus che si avvale, come base documentaria della Costituzione
spagnola del 1978 considerandola un modello per i paesi americani di
lingua spagnola e della costituzione della Repubblica del Paraguay
che risale al 1992 e, analogamente a quanto successo in Spagna, segna
il ritorno di questo Paese alle libertà costituzionali dopo un lungo
periodo di dittatura. Nel corpus di questo thesaurus sperimentale sono
stati introdotti lemmi (descrittori) desunti dalla banca dati del nostro
istituto sul tema ambientale denominata BiGA (Bibliografia Giuridica
sull’Ambiente).
In questa sede ci pare opportuno non andare oltre nella prefigurazione
delle prospettive operative di un progetto di studio del lessico
costituzionale che peraltro, potrebbe presentare sviluppi interessanti
anche partendo dalle elaborazioni e prospettive identificate in questa
prima fase progettuale. Il materiale raccolto è articolato,
sufficientemente ampio, idoneo, cioè, ad essere utilizzato per
auspicabili quanto interessanti sviluppi operativi che confermano,
anche con l’ausilio delle moderne tecniche linguistiche
computazionali, come il costituzionalismo di lingua neolatina sia
profondamente permeato dalla tradizione romana e di ciò ne è
testimone prezioso e significativo il notevole materiale lessicale che è
stato oggetto di studio e di analisi in questa prima fase d’indagine.
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