22 maggio - SNALS Lombardia

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22 maggio - SNALS Lombardia
Rassegna Stampa di
giovedì 22 maggio 2014
SNALS / CONFSAL
Tempi
il Centro
Gazzetta del Sud
La Sicilia - Ed.
Caltanissetta/Gela
28/05/2014
22/05/2014
22/05/2014
22/05/2014
GEMMA AMPRINO
MATURITA', 11MILA STUDENTI MA E' ALLARME PER LE ISCRIZIONI
PALAZZO PIACENTINI E' A RISCHIO
NUOVA COMMISSIONE CONCILIAZIONE
Scuola, Formazione, Università, Ricerca
il Sole 24 Ore
Corriere della Sera
22/05/2014
Corriere della Sera
il Messaggero
Avvenire
MF - Milano Finanza
il Giornale
22/05/2014
L'Unita'
il Mattino
Libero Quotidiano
Il Tirreno
22/05/2014
22/05/2014
22/05/2014
22/05/2014
22/05/2014
22/05/2014
22/05/2014
22/05/2014
22/05/2014
TENTATIVI ESTREMI NELL'EDILIZIA SCOLASTICA
"DOLCE A CHI PAGA DI PIU'? NORMALE GLI ALTRI BIMBI POSSONO
PORTARSELO"
A TAVOLA E' SERVITA LA DISCRIMINAZIONE
ALLE ELEMENTARI A CINQUE ANNI, ECCO LA RIFORMA
GIANNINI: SI COMINCI LA SCUOLA A 5 ANNI
E' FINALE PER TOP OF THE POP
Int. a A.Zangrillo: "STRANA COINCIDENZA I TEST DI MEDICINA ABOLITI
SOTTO ELEZIONI"
MEDICINA BASTA ABOLIRE IL TEST?
"STAR" NELLA RICERCA, PREMIATI 88 GIOVANI
UN ANNUNCIO E TANTI DUBBI SUI TEST A MEDICINA
VIA IL TEST PER MEDICINA E 4 ANNI PER LE SUPERIORI +++
Economia, Lavoro, Previdenza
il Sole 24 Ore
la Repubblica
22/05/2014
la Stampa
MF - Milano Finanza
22/05/2014
Italia Oggi
Italia Oggi
Corriere della Sera
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Corriere della Sera
la Repubblica
il Giornale
22/05/2014
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22/05/2014
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22/05/2014
22/05/2014
"SERVONO CONTRATTI PIU' FLESSIBILI"
CONTRATTO NAZIONALE E LICENZIAMENTI, LA CONFINDUSTRIA TORNA
ALL'ATTACCO "PIU' FLESSIBILITA'"
NEI COMUNI RITARDATARI PRIMA RATA TASI IL 16 OTTOBRE
CONTRATTI BANCARI,IL DOPPIO LIVELLO E' DAVVERO A RISCHIO O
QUELLA DELL'ABI E' SOLO TATTICA
ORA CACCIA ALLE RISORSE UMANE
LE RISPOSTE DEL MINISTERO DEL LAVORO
RENZI: ANCHE SOTTO IL 30% RESTO NON E' UN VOTO SUL GOVERNO
"IO E BEPPE MINISTRI". POLEMICA SU CASALEGGIO
EQUITALIA ADDIO, SARA' FUSA NELL'AGENZIA DELLE ENTRATE
PAURA DELL'INSTABILITA', LO SPREAD VOLA A 200
PROFUMO: "MPS NON E' PIU' UN PROBLEMA"
Quotidiano
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il Centro
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Foglio
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9
1
SCUOLA, PREVISIONI IN CALO
Maturità, lhnila studenti
Ma è allarme per le iscrizioni
CANDIDATI ESAMI 2014
PROVINCIA
CANDIDATI
INTERNI
CANDIDATI
ESTERNI
TOTALE
CANDIDATI
NUMERO
COMMISSIONI
CHIETI
3.270
173
3.443
87
L'AQUILA
2.329
86
2.415
64
PESCARA
2.954
162
3.116
76
TERAMO
2.075
140
2.215
59
10.628
561
11.189
286
ABRUZZO
t L'QUILA
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Sono
complessivamente
11.189, dei quali 10.628 interni
e 561 esterni, i candidati che sosterranno gli esami di Stato in
Abruzzo nel corrente anno scolastico. A renderlo noto è l'Ufficio scolastico regionale, secondo il quale ci saranno 286 le
commissioni esaminatrici.
A livello provinciale il numero maggiore di candidati è in
provincia di Chieti con 3 .443, di
cui 3.270 interni e 173 esterni;
segue Pescara con3.116 candidati, di cui 2.954 interni e e 162
esterni; L'Aquila con 2.415, di
cui 2.329 candidati interni e 86
esterni; Teramo con 2.215, di
cui2.075internie 140esterni.
Quanto alle iscrizioni del
prossimo anno scolastico la segreteria regionale dello ~
ha provato a fare già i conti e secondo una prima stima i registri scolastici abruzzesi, di vari
ordini e gradi, immatricoleranno 700 iscritti in meno. in controtendenza nazionale. Numerose classi non potranno formarsi, soprattutto nelle province dell'Aquila e Teramo, e saranno totalmente assenti gli
studenti stranieri. Il segretario
regionale ml Carlo Frascari
lancia il problema partendo da
una constatazione: all'Aquila
ancora 36 istituti sono ospitati
nei prefabbricati Musp.
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Quotidiano
Il Sole?]{! mmrn
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1
Tentativi estremi
nell'edilizia scolastica
L
a finanza immobiliare ha tempi lunghi. Si è visto
nell'hou~~g socia~~ dove il "fondo d~i fondi" di Ca~­
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sa depositi e prestiti ha avuto un avvio lento e continua ad avere un ritmo inadeguato al fabbisogno. Un modello simile è stato pensato per le scuole.Un primo banco
di prova è il programma avviato dallo scorso ministro Profumo e "scongelato" ieri dal governo Renzi (dopo approfondita "radiografia" da parte della Corte dei Conti). La
lista dei Comuni beneficiari suscita perplessità. Come si
può pensare che il Comune di San Rocco al Porto possa
fare una scuola da i,85 milioni con un fondo immobiliare,
o il Comune di Robbiate (i,3rnilioni)? Per non parlare del
Comune di Verucchio (3i7 mila euro) o di Savogna d'Isonzo (147 mila). A parte il caso di Bologna - l'unico.con un
investimento complessivo appena compatibile con un
fondo immobiliare - gli altri non sembrano scelte realmente consapevoli. Piuttosto tentativi estremi di chi ha
tentato varie strade, e le ha trovate tutte sbarrate.
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Alle elementari
a cinque anni,
ecco la riforma
Giorgio Israel
a dichiarazione del ministro
Giannini della possibilità di
anticipare l'ingresso dei bambini alle scuole primarie a 5
anni, deve aprire una riflessione.
L
Continua a pag. 22
Mozzetti a pag.19
Scuola, rivoluzione alle elementari
Difatti, come lo stesso ministro ha
osservato, quest'idea è connessa all'ipotesi di abbreviare la durata del
liceo a quattro anni; perché - ha aggiunto-se l'obbiettivo è di faruscire
i ragazzi dalla scuola a 18 anni, allora è meglio puntare su questa soluzione, piuttosto che gettarsi a capofitto sul liceo quadriennale che dovrebbe essere pensato nella cornicè
di una riforma complessiva dei cicli.
C'è molto buon senso in questo
approccio e proviamo a dire per
quali ragioni, almeno secondo il nostro punto di vista. Siamo realisti: è
evidente che siamo di fronte a una
pressione fortissima volta ad accorciare il percorso scolastico di un anno. Rivestire questa pressione di
motivazioni didattiche, pedagogi~
che o culturali è una colossale ipocrisia: è chiaro che le motivazioni
sono di risparmio e di tagli, ed è altrettanto chiaro che la pressione è
tale che al ministro, qualsiasi cosa
ne pensi, risulta difficile resistere.
Noi siamo convinti che sarebbe meglio resistere alla spinta, ma ove essa div~nisse incontenibile l'unico atteggiamento saggio è di evitare scelte o "soluzioni" che scassino definitivamente quel poco di buono che
resta della nostra scuola.
Iniziamo con l'accantonare la
tentazione perversa di mettere in
campo una riforma complessiva
dei cicli. Dopo anni di sperimentazioni e riforme parziali che hanno
fatto della scuola un colabrodo, è beRitaglio
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segue dalla prima pagina
insegnanti della scuola dell'infanzia e della scuola primaria, restituendo dignità ai primi e creando le
condizioni per un'osmosi tra due
percorsi che sono strettamente correlati. Possiamo ora constatare che
si trattò di una scelta preveggente
che, non a caso, è l'unica parte di
quella riforma che ha retto e funziona, a fronte dello sfacelo cui è stato
ridotto il progetto dei TFA (Tirocini
Formativi Attivi). Essa può essere la
base per una soluzione agevole nel
senso prospettato dal ministro.
V'è però un punto importante su
cui occorre essere estremamente
chiari. I bambini di cinque anni sono maturi per entrare nelle scuole
primarie. Parecchi anni fa, vecchie
teorie pedagogiche diffusero la tesi
che un bambino, prima dell'età di
sette/otto anni, non è capace di ragionamenti logici e non è capace di
assimilare concetti matematici. Si
tratta di tesi ampiamente confutate,
screditate e dannose, che hanno legittimato una didattica rinunciataria e mediocre, una "didattica della
paura" che ha avuto punte estreme
nella tesi secondo cui in prima elementare non si debbono insegnare i
numeri oltre al 20. Malauguratamente questi tesi vengono ancora
sostenute da chi fa orecchie da mercante alle confutazioni che ne sono
state fatte. Purtroppo, esse hanno
influenzato sia la prassi di molti maestri, sia molti aspetti delle mediocri Indicazioni nazionali per le primarie varate un paio di anni fa. Se
l'anticipazione dell'ingresso dei
bambini alle primarie a cinque anni
dovesse costituire un pretesto per
abbassare ancora il livello e per trasformare l'intero ciclo primario in
un gigantesco asilo, in un percorso
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Giorgio Israel
ne non farsi prendere da questa tentazione: non esistono le condizioni
culturali, politiche, istituzionali (anche in presenza di un ministero inguaribilmente dirigista) per costruire in tempi ragionevoli una soluzione che metta d'accordo le innumerevoli teorie pedagogico-didattiche
che si affollano attorno al capezzale
del malato. Ricomincerebbe la diatriba sulla saldatura tra l'ultimo anno delle primarie e il primo delle
medie, o tra l'ultimo delle medie e il
primo dei licei. Non meno devastante - per usare un termine moderato
- sarebbe l'idea del liceo quadriennale che porterebbe a distruggere i
licei classici e scientifici, rendendo
una burletta l'insegnamento della
storia, della filosofia e della matematica, per non dire altro: la vicenda della "geostoria" indica con quale spregiudicatezza si può essere capaci di inventare materie-centauro.
Allora, se proprio si deve fare qualcosa, meglio agire sul ciclo comprendente i tre anni della scuola dell'infanzia e i cinque della scuola primaria, riducendo a due i primi tre e
inserendo i bambini nella scuola
primaria a cinque anni. Va osservato, al riguardo, che la scuola dell'infanzia è il settore più in affanno e insufficiente a coprire la domanda,
per cui la sua riduzione a due anni
permetterebbe un impiego più razionale di insegnanti e aule presentando un'offerta di gran lunga migliore senza tagli. Inoltre, una maggiore interconnessione tra i due percorsi scolastici va nel senso della riforma basata sul progetto formulato anni fa da una commissione ministeriale presieduta da chi scrive,
che ha unificato in un'unica laurea
quinquennale la formazione degli
riproducibile.
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Quotidiano
di giochi, per giunta afflitto dalla
tendenza a trasformare ogni minima difficoltà didattica in un "disturbo di apprendimento", allora sarebbe meglio non farne nulla. Ogni in-
tervento sulla struttura scolastica
deve mirare ad elevare la qualità degli apprendimenti, e non a degradarli ulteriormente. Questo rischio
è particolarmente presente nella
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scuola primaria che è il segmento
scolastico più colpito negativamente dalle awentate sperimentazioni
di cui si diceva prima, anche se già
sentiamo gli alti lai di chi nega questo stato di cose avendo collaborato
a crearlo.
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Giannini: si cominci la sUiola a 5 anni
Milano. «Se l'obiettivo è far entrare gli studenti prima all'università, la soluzione migliore non
è una scuola superiore di soli quattro anni, ma
la possibilità di mandare i figli a scuola un anno
prima, a 5 anni, accorciando a due anni la scuola dell'infanzia, come già accade in altri Paesi».
Questa opinione del ministro dell'Istruzione,
Stefania Giannini, rilanciata ieri in un'intervista
radiofonica, ha scatenato un vivace dibattito tra
i sindacati, divisi tra favorevoli e contrari.
ridea del ministro non è piaciuta a Cgil e Cisl
Scuola. «Non si può aprire una discussione sulla durata dei percorsi di studio sui giornali», ha
awertito il segretario generale dellaFlc-Cgil, Domenico Pantaleo, che ha ricordato a Giannini di
«rilasciare meno interviste» e assegnare «più risorse» alla scuola. Dello stesso tenore la reazione di Francesco Scrima, segretario generale del-
la Cisl Scuola. «Stupisce come si possa considerare il sistema scolastico alla stregua di un ar madia che è possibile semplicemente spostare
un po' più in qua o un po' più in là - afferma il
sindacalista-. Né la scuola si può montare e
smontare a piacimento, da una parte o dall'altra, come se fosse un componibile Ikea». Per Scrima, «i percorsi di studio vanno costruiti avendo
come essenziale riferimento le diverse tappe del1' età evolutiva». Ogni ipotesi di riforma, conclude, «deve tenerne debitamente conto: non sono
consentite improvvisazioni e approssimazioni».
La proposta del ministro Giannini ha invece ricevuto il plauso del sindacato autonomo Anief,
che il mese scorso aveva presentato in Senato u na proposta di legge per accorciare di un anno
la durata della scuola dell'infanzia. (P. Fer.)
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Il ministro Stefania Giannini
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MF
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Data
Partecipano squadre delle Universiadi del Trading, IT Cup e trader famosi
'
E FINALE PER TOP OF THE POP
Quattro i vincitori del Campionato di Borsa
DI FRANCESCA VERCESI
uest'anno l'lTForum propone
parecchie competizioni e sta
1
)SSando una veste sempre più
partecipativa. Nelle giornate riminesi, c'è la finale Top of the Top,
il Campionato di Borsa con denaro
reale o campionato IT Cup. I partecipanti saranno otto scelti tra i vincitori della competizione organizzata
da Directa per gli Atenei Universiadi
del Trading 2013-2014, i vincitori
del campionato IT Cup e traders di
chiara fama nazionale e internazionale. Spiega Ascanio Strinati, amministratore delegato di IT Cup e responsabile di Lombard Report.com,
da 15 anni il sito di riferimento per la
consulenza finanziaria rivolto a tutti
gli appassionati di borsa e trading:
«All'ITForum facciamo la premiazione delle Universiadi del trading
e dell'IT Cup (ovvero Invcstmcnt
Trading Cup). Poi, un certo numero
di partecipanti dell' lt Cup, alcune
squadre delle Universiadi e alcuni
trader conosciuti per non dire famosi faranno a questo punto un duello
di trading che si chiama Top of the
top nella giornata di venerdì nella
Sala Tempio 2 su tre sessioni pomeridiane». Nel mese di ottobre 2013,
infatti, si è avviata la quarta edizione delle Universiadi del Trading, che
ha visto il nuovo record: 112 atenei,
provenienti da I 2 paesi diversi, dalla
Danimarca alla Turchia, per un totale
di circa 450 studenti. Della competizione riminese, Directa è main sponsor sin dalla primissima edi.zione:
Q
La società ha appena comunicato 1
dati di bilancio dcli' esercizio 2013.
Il trading in Italia sta crescendo ma
Io scorso anno non è stato semplice
tanto che il gruppo ha chiuso con un
utile netto in calo a 303.067 euro,
contro i 404.075 euro dell'esercizio
precedente. E anche il numero di
operazioni eseguite dalla clientela
è calato a 3,9 milioni (-4,8% ). Sono cresciuti di 54 unità, a 17.313,
i clienti operativi, nonostante la società abbia provveduto a chiudere
i conti inattivi, causa l'imposta di
bollo introdotta su ciascun conto.
Commenta Elena Motta, direttore
commerciale di Directa: «Il 2013 è
stato un anno dove ha inciso la Tobin
Tax per il 10% ed è stato complicato
proprio per l'incertezza dell'intero
settore. Le cose però stanno andando
bene adesso e siamo soddisfatti di
questi primi mesi; abbiamo superato
il brcak even e siamo anche ottimisti.
A fine aprile abbiamo registrato un
+ 18% di commissioni rispetto ai primi quattro mesi del 2013». Il gruppo
ha una quota di mercato nel trading
online intorno al 15-20%. Continua
Motta: «Questa competizione è nel
target dei nostri clienti, non facciamo
gestione né consulenza, siamo una
piattaforma. Fin dalla prima edizione ci è piaciuta l'idea e l'abbiamo
sempre seguita». La finalissima del
concorso Top of the Top si fa all'IT
Forum con questa formula dal 20 l I
ma esiste dal 2007. Per i primi due
anni è stata fatta in Germania e una
volta addirittura presso la sede della
Deutsche Boerse. Racconta Strinati: «Il campionato nasce nel 1999 e
si chiama Top trader di Borsa con
denaro reale e fa la sua apparizione
sotto l'egida di Lombardreport.com.
Nel 201 O diventa It Cup. La caratteristica è quella del denaro reale. La
logica è semplice: vince chi realizza
la performance migliore, quest'anno
c'è un minimale di 2.000 euro. Da
qui ci si aggancia al Top of thc Top
di Rimini, i più forti si vanno a confrontare sia con altri trader, come i
vincitori delle Universiadi, e altri già
affermati». Racconta: «In questa edizione ci sono due cose che mi hanno
fatto piacere. La prima è che alcune
delle persone che hanno fatto buoni risultati quest'anno avevano già
realizzato ottime performance anche
nelle edizioni passate. La seconda è
che i rendimenti più alti sono stati realizzati su futures e azioni anziché sul
forex. Vuol dire conoscere i mercati e
non avere un atteggiamento meramente speculativo. Hanno operato su mesi
di alta volatilità e non hanno quindi
lavorato sul semplice utilizzo della
leva. Alla fine della competizione saranno dichiarati quattro vincitori: chi
avrà vinto tutti gli scontri diretti, chi
avrà ottenuto il miglior rendimento
percentuale nell'arco dell'intera giornata, miglior perfonnance giornaliera
forex, e chi avrà realizzato la migliore
performance nella singola sessione. I
mercati accessibili ai fini della competizione sono quelli resi disponibili
da Directa con la sua piattaforma Darwin. Vince chi supera le tre sessioni
di scontri a eliminazione diretta. Sono
poi riconosciuti altri premi: miglior
rendimento percentuale nell'arco
della giornata, migliore performance forex, migliore performance nella singola sessione. (riproduzione
riservata)
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"2::)RREBBE UN REFERENDUM
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Domani H Jibattitu conJuttu Jal 1:iornalht;1 <lo: l,A7
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Quotidiano
il Giornale
Foglio
Zangrillo: «Abolire
itest di medicina?
Èsolo una furbata»
«Strana coincidenza
i test di Medicina
aboliti sotto elezioni»
Francesca Angeli
«Abolire solo adesso i test
per Medicina? Curioso sotto elezioni». Alberto Zangrillo, prorettore dell'universitàSanRaffaeleemedicopersanale di Berlusconi stronca via Twitter l'annuncio del
ministro Giannini: «L'avevo
proposto già tre anni fa»
Il pro rettore del San Raffaele ironizza sull'annuncio
del ministro Giannini.· «L'avevo proposto tre annifa»
Ritaglio
Universita'
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parte del medico è completamentediversosindalprimoanno. Quella del medico resta
unamissioneecometalevaaffrontata».
Il ministro Giannini poi non
sembraaverpensatoacome
attuare l'eventuale decisione. Ogni anno gli esclusi dai
corsi di Medicina sono decine di migliaia. Facoltà come
quella della Sapienza di Roma rischiano il collasso senza una attenta programmazione.
«Infatti ritengo che il ministra non abbia affrontato i due
problemiprincipalicertamente molto complessi da risolvere e comunque strettamente
connessi anche con la scelta
dell'abolizione dei test d'ingresso».
Quali?
«La programmazione e le
scuole di specializzazione. Occorrre una programmazione
non centralizzata che definisca il reale fabbisogno di specialisti in Italia. Si deve dare il
vialiberaadunmeccanismovituo so chevedalacollaborazione delle Regioni, del ministero
dellaSanitàedelMinisterodell'Istruzione per stabilire quali
specialisti servono e dove. Gia
oggi sappiamo che mancano
gli anestesiti, i cardiologi, iradiologi.Éassurdocheunavolta laureati i medici debbano
aspettare anche un anno per
entrare nelle scuole di specializzazione.Inostrimigliorilaureati, quelli della prima sessi o-
uso esclusivo
del
destinatario,
non
ne,anchequest'annoresteranno fermi per mesi e le borse di
studio sono sempre insufficienti».
le frasi
Non ha affrontato
il problema della
.
programmazione
edelle scuole di
specializzazione
Mio figlio
fu respinto?
Quando ne parlai
era già laureato
in Economia
068391
ro,lihasemprecriticati.
«Ritengo che l'accesso non
possa essere limitato, così come prevede la nostra Costituzione, il diritto allo studio vagarantito a tutti».
Qualche maligno potrebbe
pensare che Lei è contrario
ai quiz perchè suo figlio fu
bocciato...
«Quando ho espresso un parere contrario ai test mio figlio
nel frattempo si era già laureato in Economia e Commercio».
A parte lannuncio elettorale non sembra che il ministro abbia le idee chiare sul
percorso da seguire che dovrebbe prendere a modello
quello francese.
«Francese, portoghese o spagnolo non conta. Il principio è
garantire l'accesso a tutti e poi
entro il primo anno attraverso
una seria valutazione condividere con lo studente la decisi one sul percorso da seguire.
Nonègiustofarcalaredall'alto
un'imposizione. Dopo il primo anno di studi in base agli
esamiedaivotiottenuti,aicrediti eventualmente guadagnati con attività extracurriculari
il docente indirizzerà lo studente verso la scelta migliore
per lui».
SiipotizzaunsistemaadY.11
primoannocomuneperMedicina,Farmacia,Farmacologia,OstetriciaeOdontoiatria. Poi la differenziazione.
Che cosa ne pensa?
«Non credo possa funzionare. L'approccio allo studio da
Codice abbonamento:
a pagina13
Roma «Abolirò i test di accesso
a Medicina entro luglio». Uministro dell'Istruzione, Stefania
Giannini, due giorni fa annunciava via Facebook l'intenzione di cancellare entro luglio il
numero chiuso per le facoltà di
Medicina e Chirurgia. Subito
do po è apparso su Twitter un
sarcastico cinguettio del professor Alberto Zangrillo, ardinario diAnestesiologiae Rianimazione presso il San Raffaele
di Milano. «Tre anni fa era la
proposta di quel coglione del
medicodiBerlusconi»,hascrittoautoironicolostessoZangrillo. Ovvero proprio il medico
del leader di Forza Italia.
Professor Zangrillo il ministro Giannini promette di
abolire il test più odiato da
studenti e famiglie. Sarà un
caso che lo abbia fatto aquattro giorni dal voto?
«Ho sempre sostenuto che i
test d'accesso sono ingiusti e
dannosi. Quindi sono assolutamente d'accordo con il ministro che vuole abolirli. Certo
pureirappresentantideglistudenti che oggi partecipavano
alConsigliodiFacoltàaltermine sono venuti a dirmi che travavano quanto meno curioso
chel'annuncioarrivassetramite Facebook a tre giorni dalle
elezioni».
Perchè la maggioranza dei
medici è contraria ai test?
Anche il presidente del San
Raffaele, Gabriele Pellisse-
22-05-2014
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1/ 2
I Alberto Zangrillo
L'INTERVISTA
FrancescaAngeli
Data
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riproducibile.
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Quotidiano
runità
Data
Pagina
Foglio
ALESSANDRO FIGA TA.LAMANCA
L'ANALISI
Medicina, basta
abolire il test?
Sembra eccellente l'idea della
ministra della Pubblica Istruzione
Giannini di sostituire il test d'ingresso
alla Facoltà di Medicina con una
selezione basata sull'esito della
frequenza del primo anno di studi
universitari. Se, come è probabile,
conterà il superamento degli esami
L'intervento
Test d'ingresso a medicina
Bene abolirlo ma basta?
Alessandro
Figà Talamanca
Docente di analisi matematica
all'Università La Sapienza
SEGUE DALLA PRIMA
Tutto a posto dunque? Ma perché allora questa soluzione non è stata adottata prima? Forse i precedenti ministri si sono occupati più dei problemi che stavano a cuore ai professori che li ispiravano che dei problemi degli
studenti. Ma non è questa la sola ragione della loro inerzia. Il fatto è che non sarà facile adottare, in pratica,
questa soluzione, che è semplice solo in teoria.
Se il primo anno di Medicina sarà aperto a tutti coloro che hanno conseguito un diploma di maturità, il numero di matricole si moltiplicherà in modo imprevedibile. Nel 2014 per 10.500 posti disponibili si sono presentati più di 64.000 candidati. Dovremmo prevedere
quindi che lo stesso numero di diplomati del 2015 si
iscriverà al primo anno, ma a questi si aggiungeranno
decine di migliaia di altri studenti che non sono riusciti
a passare quest'anno o negli anni precedenti e che vorrebbero usufruire delle nuove norme per entrare a Medicina.
Insomma gli immatricolati a Medicina per il 2015
dovrebbero essere tra i settantamila ed i centomila. Dove si troveranno le aule e i laboratori per ospitare tanti
studenti? Dove si troveranno i docenti? Ma questo non
è l'unico problema. Se dobbiamo scegliere per l'iscrizione al secondo anno di medicina uno studente su sette,
tra i non scelti ci saranno sicuramente studenti che hanno sostenuto con successo un certo numero di esami,
forse anche tutti gli esami, magari con un po' di ritardo
e qualche voto mediocre. Dobbiamo dire a questi studenti che gli studi che hanno compiuto non valgono
nulla? Sembrerebbe invece
necessario che gli studi compiuti possano valere per altri
Ci troveremo
corsi diJaurea, e non solo per
quelli delle professioni sanitacon un primo
1
1
del primo anno (e non un test finale
come è previsto in Francia) saranno
scelti gli studenti più capaci negli
studi scientifici e più disponibili a
studiare seriamente. Diminuiranno
quindi anche i ritardi nel
conseguimento della laurea, una
piaga della nostra università (una
piaga che, a dire il vero, è già meno
grave nei corsi di laurea a numero
chiuso).
SEGUE A PAG. 16
rie. Ma·questo significa che si
dovrebbe modificare l'ordinamento didattico di Medicina
in modo da rendere il primo
anno compatibile con il proseguimento degli studi in altre
discipline, con convalida, almeno parziale, degli esami sostenuti. Bisognerà anche vincere le resistenze dei docenti di altre facoltà per indurli ad accogliere, senza
troppi «debiti», gli studenti che hanno compiuto il primo anno a Medicina.
Alla fine, la soluzione giusta dovrebbe essere quella
di riservare il primo anno di Medicina alle materie
scientifiche di base (matematica, fisica, chimica, biologia), che dovrebbero essere impartite dai rispettivi dipartimenti a tutti gli studenti il cui curriculum le richieda, indipendentemente dal corso di laurea di iscrizione. Per fare un esempio concreto (e basato sulla mia
esperienza diretta), negli Stati Uniti il docente di «Calculus» (traducibile in Italia come «Istituzioni di Matematica») si trova di fronte studenti di Matematica, Fisica, Chimica, Ingegneria ed Economia, oltre ai «pre-medical students» che aspirano ad entrare in una facoltà
medica. Ognuno di questi studenti utilizzerà i «Crediti»
dell'insegnamento di «Calculus» per la sua laurea.
Un'organizzazione di questo tipo consentirebbe di utilizzare i docenti e le risorse di tutti i dipartimenti di
discipline scientifiche per far fronte alle necessità dcl
primo anno di Medicina.
L'esempio di Medicina e delle discipline scientifiche
potrebbe essere seguito anche da altri corsi di laurea.
Si tratterebbe di rendere il primo anno universitario un
percorso flessibile utilizzabile in ambiti diversi. Lo studente del primo anno, indipendentemente dall' esistenza di un numero chiuso, avrebbe modo così di valutare i
suoi veri interessi, le sue capacità e la sua vocazione.
Probabilmente il risultato sarebbe anche una diminuzione dei tassi di abbandono e dei ritardi.
Stiamo parlando però di cambiamenti che incontrerebbero molte resistenze e necessitano comunque tempi lunghi. L'apparato ministeriale', l'agenzia per la valutazione, e, specialmente, il mondo accademico non sembrano pronti ad affrontare problemi di questo tipo e di
questa portata, meno che mai in così poco tempo. Così
c'è il pericolo che nel 2015 ci troveremo con un primo
anno di medicina affollato al punto da rendere impossibile un insegnamento efficace cd una ragionevole valutazione del profitto degli studenti. Non sarebbe certo
un miglioramento.
anno affollato,
impossibile
un efficace
insegnamento
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Oltre due milioni stanziati nel 2013 e programma riproposto quest'anno
«Star>> nella ricerca, premiati 88 giovani
Il progetto cofinanziato
dall'ateneo Federico II
e Compagnia San Paolo
Enrica Buongiorno
Unagiomatadedicataallaricerca universitaria. "Coltiviamo il futuro" è il tema
dell'incontro organizzato
dall'Università Federico II
con la partecipazione della
Compagnia di San Paolo nella sala del complesso dei
Santi Marcellino e Festo.
«L'ateneo punta molto
sul reclutamento di giovani
e valenti ricercatori - spiega
Massimo Marrelli, rettore
della Federico II - quest' anno siamo riusciti ad assu-
meme ben 47 ma è necessario offrire una prospettiva
concreta a questi cervelli».
Tra le iniziative a favore dei
giovani ricercatori, intraprese negli anni, c'è il "Program ma Star" (sostegno territoriale alle aree di ricerca) cofinanziato dalla Compagnia
di San Paolo.
«ConlaFedericoIIabbiamo messo a punto un modello di sostegno ai giovani
ricercatori - spiega Piero Gastaldo, segretario generale
Compagnia di San Paolo l'Italia ha un finanziamento
per la ricerca estremamente
limitato, pari ad appena 39
milioni di euro all'anno. Recuperare risorse europee è
ciò che possiamo fare. I gio-
vani ricercatori, selezionati
con serietà nell'ambito del
programma Star dall'European Science Foundation,
sono di alta qualità in grado
di competere in Europa».
Il programma Star (finanziato nel 2013con2 milioni e
100 mila euro) si articola in
due linee di intervento: "Junior Principal Investigator
Grants" •e•"Mobilità Giovani Ricercatori", entrambe finalizzate allo sviluppo della
ricerca, come spiega Luciano Mayol, responsabile di
Star e direttore del Coinor,
Centro di servizi di ateneo
per il coordinamento di progetti speciali e l'innovazione organizzativa: «I progetti
presentati sono stati ben 88
afferenti sia aree scientifiche che umanistiche. I vincitori della prima linea di intervento sono stati 20, mentre
quelli della seconda 24. Ma
la notizia importante è legata al rifinanziamento del Programma Star per il 2014».
Dopo la presentazione di
alcuni dei progetti vincitori
del bando, sono intervenuti
all' incontro Paolo Sanvito e
Maria Cristina De Martino,
due ricercatori riportati in
Italia, rispettivamente dalla
Humboldt Universitat di
Berlino e dall'Institut de
Cancérologie Gustave Roussy di Villejuif (Francia),
grazie alla legge italiana cosiddetta per il "rientro dei
cervelli".
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Gastaldo: i nostri vincitori
sono in grado
di competere in Europa
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Commento
Un annuncio
e tanti dubbi
sui test a Medicina
22-05-2014
21
1
dicina andavano da 90mila
a 130mila. Se mai si tratta di
rivedere il meccanismo dei
requisiti minimi e dei fondi
ministeriali», aggiunge Bonetti. E poi, certo, in mezzo
ci sono le elezioni. Tante
ipotesi, annunci e poche
certezze.
::: ALESSANDRA MORI
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Stefania Giannini
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11111111111111 L'annuncio del ministro dell'Istruzione Stefania
Giannini sulle nuove regole
per l'ingresso alla facoltà di
Medicina da presentare entro luglio ha fatto la felicità
degli studenti che da anni si
battono contro il numero
chiuso. Ma sono molti in realtà gli interrogativi ancora
in campo. Il nuovo sistema,
ispirato al modello francese
(accesso al primo anno libero e selezione alla fine di esso su base meritocratica),
entrerebbe in vigore già per
l'anno accademico al via il
prossimo ottobre? Nel caso
potrebbero accedere a Medicina anche gli oltre 50mila studenti che non hanno
passato i test di aprile? Probabilmente sì. E magari sarebbe anche un modo per
sanare quanto successo a
Bari, owero la sparizione di
un plico con le domande
dei test che potrebbe invalidare l'intera prova considerando che la graduatoria è a
livello nazionale. Ma cosa
ne sarebbe invece dei lOmila studenti già ammessi? Potrebbero forse rischiare di
vedersi esclusi alla fine del
primo anno perché magari
non riescono a superare gli
esami di sbarramento? In
tal caso partirebbero nuovi
ricorsi, come ci spiega Michele Bonetti, legale dell'Udu (Unione studenti universitari). Anche se è probabile
che si adottino degli accorgimenti proprio per scongiurare una simile ipotesi.
Poi ci sono i rettori: temono che gli atenei non riescano a contenere la valanga
di universitari. Questo pare
però un falso problema.
«Negli anni '90 gli immatricolati al primo anno di Mestampa
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22-05-2014
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Via il test per medicina
e 4 anni per le superiori
Il ministro Giannini annuncia le novità per scuola e università
Elementari: si potrà iniziare a 5 anni. Nuove forme di selezione per la laurea
di Annalisa D'Aprile
t ROMA
Scuola, si cambia (ancora).
Dalla primaria fino ai test d' accesso all'università passando
per la durata delle superiori il
ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, annuncia i cambiamenti allo studio del ministero.
Scuola elementare e superiore.
La proposta del ministro è una
scuola superiore che duri solo
4 anni, con la possibilità di iniziare le elementari a 5 anni invece che a 6. «Lo strumento migliore - spiega Gannini intervistata da Radio Capital - non è
una scuola superiore di 4 anni,
ma poter mandare i figli a scuola un anno prima, con una
scuola dell'infanzia che duri
due anni, come accade già in
altri paesi».
Test d'ingresso, via quelli di medi-
cina. Fin dal prossimo mese di
luglio i test d'accesso a medicina saranno aboliti. Giannini lo
aveva già annunciato qualche
giorno fa su Facebook ed è tornata a ribadirlo ieri. «Anche i
m1e1 predecessori hanno
espresso dubbi motivati sulla
qualità dei test - spiega la titolare del Miur - ci sono state, infatti, rivisitazioni continue. Non
bastano due ore per decidere il
futuro della vita di una persona». E aggiunge che per questo
«ho pensato di rivisitare subito
il sistema di selezione per gli
studi di medicina, perché quello dei test non ha dato finora
prova di essere il migliore possibile. Quindi, i prossimi tre
mesi saranno dedicati a studia re un modello alternativo».
Il modello francese. Al momen to il ministero sembra si stia
orientando sul sistema in uso
nell'università francese: iscrizione libera al primo anno, selezione durissima al secondo.
«Ci stiamo ispirando a quello
francese - dice Giannini - che è
un modello collaudato da molti anni, anche perché la Francia è paragonabile al nostro Paese sia come sistema pubblico
centralizzato, con autonomia
degli atenei, che per la gestione». Il ministro poi, non esclude che al modello francese vengano applicati dei correttivi. E
precisa: «La mia volontà è assicurare il miglior sistema selettivo possibile. Cioè dobbiamo
puntare alla qualità sia della
formazione che della valutazione e del reclutamento degli studenti».
L'ultimo test. Con quest'anno
quindi, si chiuderebbe l'era
della corsa per accedere alle
graduatorie che aprono la porta al primo anno di corso. Per
la selezione di aorile a conten-
dersi 10.551 posti da aspiranti
medici sono stati 64mila studenti, circa 50mila quindi sono
rimasti esclusi dall'esame.Ma
il ministro avverte gli studenti:
«Studiate. Perché sarà assai
più difficile primeggiare e dimostrare di essere gli studenti
più adatti a studiare medicina
e a fare il medico».
Le reazioni. Esultano le associazioni studentesche per l'abolizione del test d'ingresso a medicina. Una "vittoria" la definisce Gianluca Scuccimarra, coordinatore nazionale dell'
Unione universitari, che però
aggiunge: «Siamo a pochi giorni dalle elezioni europee: se
questa uscita sul numero chiuso non è solo uno spot elettora le, il ministro, che anche candidata, lo dimostri programmando immediatamente il tavolo
di confronto con gli studenti».
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