[N-EMP - 9] NAZIONE/GIORNALE/EMP/09 02/03/17

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[N-EMP - 9] NAZIONE/GIORNALE/EMP/09 02/03/17
CAMPIONATO GIORNALISMO
GIOVEDÌ 2 MARZO 2017
Classe 1° C
Scuola «Baccio»
Montelupo Fiorentino
9
Mano tesa agli immigrati
Servono solidarietà e spirito di accoglienza, la storia di Ousmane
UN GIORNO di due anni fa mio
padre stava andando in giro a passeggio a Montelupo, quando ha incontrato un ragazzo in giro, lo ha
salutato, poi gli chiesto: «Che ci fai
per strada?» Lui ha risposto che era
venuto in barca in Italia per cercare
lavoro e mio padre lo ha accolto in
casa per un po’: alla fine è stato a
casa mia per sei mesi.
Nel tempo che era lì cucinava piatti tipici gambiani e senegalesi, come un buonissimo riso con salse e
carni o pesce e spezie. Lui si è trovato bene per tutto il tempo che è stato con noi. E poi un giorno Ousmane ha deciso di andare a lavorare a
Torino: per questo mio padre gli
ha dato un po’ di soldi per andare
lì.
UNA VOLTA arrivato a Torino altri compagni lo hanno aiutato a trovare un lavoro nell’agricoltura: ora
vive lì.
Lui prima di venire qua faceva il
cuoco e viveva con la sua famiglia
in Gambia, aveva anche una moglie che è morta, quindi ha intrapreso il viaggio, che ha detto essere faticoso infinito: a un certo punto ha
padre di Fallou ha fatto è stato molto bello perché ha aiutato una persona in difficoltà grazie all’esperienza che aveva appena passato.
Al giorno d’oggi non tante persone
fanno questi gesti di solidarietà.
Chi scappa dal proprio Paese spesso affronta viaggi durissimi
creduto che sarebbe morto nel mare ma alla fine sono arrivati i soccorsi che lo hanno salvato.
Ora Ousmane vive sereno, viene a
trovarci e sta bene e ha dei grandi
progetti da fare: nella sua vita vorrebbe anche avere un’altra moglie e
fare figli a cui racconterà la sua storia.
E’ riuscito anche a tornare per un
po’ in Gambia per trovare la sua famiglia, che era stupita e contenta
di rivederlo sano e salvo.
Questa storia è molto commovente
perché Ousmane non aveva una casa e sua moglie è morta.
Quando ho sentito questa storia ci
sono rimasto male perché Ousmane non aveva nessuno ad aiutarlo,
però per fortuna quando Ousmane
è arrivato in Italia in suo aiuto è arrivata una persona, il padre di Fallou, un mio
compagno di classe. Il gesto che il
AD OGGI compiere questi gesti
di solidarietà sono molto importanti perché gli immigrati arrivano in
Italia dopo un lungo e pericoloso
viaggio su dei barconi pronti ad affondare ed è importante accogliere
gli immigrati come se fossero nostri concittadini invece di discriminarli e compiere atti razzisti.
Molte volte anche nelle scuole si
svolgono degli atti razzisti per
esempio: in una scuola calabrese
tutti i ragazzi del posto frequentanti quell’ istituto hanno cambiato
scuola dopo l’arrivo di immigrati,
rom e zingari.
I genitori dei ragazzi discriminati
vorrebbero che ci fosse più integrazione mentre i genitori dei ragazzi
calabresi vorrebbero che i loro figli
e i ragazzi rom, zingari ed immigrati non stessero mai in contatto. Alla fine la cosa più importante è che
dobbiamo essere buoni con il prossimo.
LA GUIDA UNA VOLTA ARRIVATI IN ITALIA I MIGRANTI VENGONO ’SISTEMATI’ IN CENTRI DI ACCOGLIENZA
Cie, Cpt, Cara... Come capire la giungla di sigle
PERCHÉ gli immigrati partono? Perché affrontano
il mare in condizioni disumane rischiando
di morire? Lo fanno perché sperano che il posto dove andranno sarà meglio di quello in cui stanno adesso, così affrontano il viaggio patendo la fame, su barconi senza nessun tipo di sicurezza né di garanzia
sulla traversata.
Per i cosiddetti viaggi della speranza, i migranti, partono sapendo che da un momento all’altro potrebbero annegare.
Due mani tese l’una verso l’altra
Simbolo di collaborazione
SE RIESCONO ad arrivare sulla terra ferma le loro
condizioni migliorano perché vengono riforniti di
cibo e acqua, dopo di che vengono portati in apposite strutture: il CARA è un Centro di accoglienza richiedente asilo, esse sono strutture nelle quali viene
ospitato per un periodo variabile di 20 o 35 giorni lo
straniero richiedente asilo privo di documenti di riconoscimento per consentire l’identificazione.
Mentre il CDA è una struttura destinata a garantire
un primo soccorso allo straniero irregolare rintracciato sul territorio nazionale.
L’ACCOGLIENZA nel centro è limitata al tempo
strettamente necessario per stabilire l’identità e per
capire se l’immigrato resta nel territorio o bisogna
allontanarlo.
Infine i CIE, prima detti centri di permanenza temporanea (CPT) sono strutture previste per trattenere
gli stranieri sottoposti a provvedimenti di espulsione e o di respingimento accompagnati dalla frontiera.
LA REDAZIONE
La redazione che ha realizzato questa pagina per il Campionato di Giornalismo
della Nazione è composta da diversi studenti coordinati nel lavoro da tutor e professori.
Ecco i nomi dei piccoli giornalisti che si
sono lanciati in questa avventura:
Sofia Giovannetti della classe IIIªE,
Caterina Fulchini della classe IIIªG,
Jacopo Ancillotti, Hayat El Kadiri,
Mbacke Fallou Fall Serigne e Samuel Zaidi della classe IIIªH.
Il dirigente scolastico è Barbara Zari, l’insegnante tutor è il professore Marco Veri.
LA RIFLESSIONE
Sei risposte
per annullare
i pregiudizi
GLI ITALIANI di oggi
hanno molti pregiudizi sugli immigrati, questi sono
alcuni dei più diffusi.
1) La maggior parte degli
immigrati arriva con la barca. Falso. Perché provengono dal Marocco, Cina, Albania, Ucraina, Romania, Filippine e vengono con l’autobus o l’aereo (Limes).
2) Gli immigrati sono privi
di istruzione. Falso. Il
49,9% è in possesso della licenza media (licenza media
italiania 45,3%). Il 40,9% ha
un diploma di scuola superiore e il 9,2% una laurea
(Istat 2012).
3) Gli immigrati sono violenti/ladri. Falso. Negli ultimi dieci anni il numero, in
percentuale, di crimini commessi da stranieri è inferiore rispetto a quello degli italiani (Eurostat).
4) Gli immigrati fanno parte dell’Isis. Falso. I componenti dell’Isis provengono
da o appartengono a Siria,
Nigeria, Somalia, Egitto, Libia, Iraq, Afghanistan, Pakistan e Al-Qaeda (il giornale.it).
5) Gli immigrati portano
malattie. Falso. Tra i cittadini stranieri prevale una percezione positiva del proprio
stato di salute. Per l’87,5%
le condizioni di salute degli
stranieri sono molto buone
a fronte dell’83,5% degli italiani (Istat).
6) Gli immigrati rubano il
lavoro agli italiani. Falso.
Laddove calano gli occupati italiani non aumentano i
lavoratori stranieri. Gli occupati italiani durante la crisi sono diminuiti nell’industria. Gli occupati stranieri
sono aumentati nei servizi
alle famiglie, settori totalmente diversi (Istat).
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