Natale e - Benvenuto in Santa Maria Maggiore!

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Natale e - Benvenuto in Santa Maria Maggiore!
Natale e' ...
Carissimi, lo scorrere del tempo, che scandisce l’avvicendarsi delle stagioni, ci porta ad
avvicinarci ancora una volta al Natale e questo ci offre ancora una volta la possibilità di
soffermare l’attenzione su questo evento che presenta sempre due facce: l’una che ne riflette
l’aspetto religioso e l’altra che ne riflette l’aspetto mondano. È chiaro che il cristiano è chiamato
a fermare l’attenzione sull’aspetto prettamente religioso dell’Evento, almeno secondo quanto ci
viene insegnato dalla fede. Ma ci accorgiamo che, anche per noi, che ci professiamo cristiani,
non è così scontato.
Tant’è vero che tutti veniamo travolti dal turbine degli acquisti sia per allietare la tavola della
festa, sia per scambiarci i doni. Ci rendiamo però conto che la bellezza e il significato del Natale
non dipendono da questa pratica, legata all’aspetto mondano, che va semplicemente a
cambiare l’ambiente esterno: preparare qualche decorazione per la tavola, arricchirla di qualche
pietanza in più rispetto al solito, addobbare l’Abete, allestire il presepe e quant’altro si può fare
per dare un aspetto natalizio al nostro habitat quotidiano, tutto ciò non rende più bello e più
significativo il grande Mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio che celebriamo. Quanto ciò sia
vero lo possiamo constatare specialmente in questi ultimi tempi caratterizzati dalla crisi
economica: ci rendiamo conto di quanto sia indispensabile evitare spese superflue per far fronte
alle spese essenziali. Questo potrebbe portare a non avere addobbi per la tavola, a non poter
fare i soliti regali, a non avere addobbi per l’abete, a non allestire un grande presepe, eccetera.
Dovremmo trarre così la conclusione che quest’anno il Natale non sarà più bello di quello degli
scorsi anni! È ovvio che se la bellezza e il significato del Natale di- pendessero da ciò, allora
potremmo concludere che questo Natale sarà peggiore degli altri. Ma la bellezza e il significato
del Natale non dipendono da ciò che accade all’esterno, bensì da ciò che avviene nell’in- timo
di ognuno di noi. Allora Natale è risvegliare la fede con una confessione, con una preghiera più
vera e intensa, vissuta anche in casa in modo semplice. Basterebbe, per esempio, prima del
pranzo e della cena, pregare insieme il Padre Nostro; celebrare l’Eucaristia con attenzione e
piena partecipazione, magari non rimanendo sempre in fondo alla Chiesa ma avvicinandosi
all’Al- tare, vincendo anche la vergogna, a volte. Natale è costruire pace evitando litigi in famiglia, chiedere perdono a coloro ai quali non rivolgo più la parola, evitando di essere io stesso
l’occasione di discordia, ricordando che il Dio si è fatto uomo nel Figlio il quale è venuto a
portare pace fra l’uomo e Dio, fra l’uomo e se stesso, fra l’uomo e i suoi fratelli! Natale è amarci
gli uni gli altri: in famiglia anzitutto, rinnovando le promesse nuziali, con una carezza in più tra
sposi, per i figli, ascoltandosi reciprocamente, educando i figli anche alla fede. L’impegno ad
amarci gli uni gli altri ci porta anche a varcare i confini della propria casa e della propria famiglia
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volgendo lo sguardo verso i poveri e i bisognosi, verso gli anziani, gli emarginati, ricordando che
la prima carità è nella verità, nella sincerità, nell’onestà, è un incontro di sguardi! Per il credente
questo è Natale!!! Tutto deve ruotare intorno al Mistero del Verbo eterno di Dio che si fa uomo,
un Dio che ha voluto condividere la debolezza dell’uomo per dire all’uomo: non sei solo! Un Dio
che desidera instaurare con l’uomo un rapporto di amicizia per comunicargli l’Amore e
insegnargli ad amare. Concludo questo mio intervento riportando le parole di Papa Benedetto
XVI pronunciate nell’Omelia nella notte di Natale dello scorso anno: “Dio è apparso – come
bambino. Proprio così Egli si contrappone ad ogni violenza e porta un messaggio che è pace. In
questo momento, in cui il mondo è continuamente minacciato dalla violenza in molti luoghi e in
molteplici modi, in cui ci sono sempre di nuovo bastoni dell’aguzzino e mantelli intrisi di sangue,
gridiamo al Signore: Tu, il Dio potente, sei apparso come bambino e ti sei mostrato a noi come
Colui che ci ama e mediante il quale l’amo- re vincerà. E ci hai fatto capire che, insieme con Te,
dobbiamo essere operatori di pace. Amiamo il Tuo essere bambino, la Tua non violenza, ma
soffriamo per il fatto che la violenza perdura nel mondo, e così Ti preghiamo anche: dimostra la
Tua potenza, o Dio. In questo nostro tempo, in questo nostro mondo, fa’ che i bastoni
dell’aguzzino, i mantelli intrisi di sangue e gli stivali rimbombanti dei soldati vengano bruciati,
così che la Tua pace vinca in questo nostro mondo”.
A tutti voi, alle vostre famiglie, ai vostri cari, giungano i più fraterni e caritatevoli auguri per un
Santo e autentico Natale.
Don Diego Casini
Priore-parroco
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