Bateson, Jackson, Haley e Weakland hanno descritto per primi gli

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Bateson, Jackson, Haley e Weakland hanno descritto per primi gli
6.43
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TEoRTA DEL DoPPIo LEGAME
Bateson, Jackson, Haley e Weakland hanno descritto per primi gli
effetti del paradosso nella interazione umana, in un saggio intitolato
"Toward a Theory of Schizophrenia" (Per una teoria della schizofrenia) (18), pubblicato nel 1956. Questo gruppo di ricerca ha studiato
il fenomeno della comunicazione schizofrenica da un punto di vista
che è radicalmente diverso da tutte quelle ipotesi secondo cui la schizofrenia è anzitutto un disturbo intrapsichico (disordine del pensiero,
funzione dell'Io debole, sommersione della coscienza ad opera del
materiale del processo primario, o fenomeni simili) che poi influenza
anche le relazioni del paziente con gli altri e infine le relazioni degli altri col paziente. E sul versante opposto che Bateson e i suoi collaboratori compiono il loro approccio: essi si chiedono quali sequen-
esperienza interpersonale prouocherebbero il comportamento (piuttosto che essere causate da esso) che giustificherebbe la diagnosi di
ze
di
schizofrenia.
Lo schizofienico, ipotizzano, "deue wuere in un uniuerso
euenti sono tali che le sue abitudini di comuni'
in cui le sequenze di
non conuenzictnali in qtnlche ntodo saranno appropriate" (78,
p.253). È una ipotesi che li ha portati a postulare e a identificare
certe caratteristiche essenziali di tale interazione, per cui hanno coniato il termine doppio legame. Queste caratteristiche sono anche il
minimo comune denominatore che sottende la miscellanea di esempi
cazione
-
che alffimenti sarebbe forse sconcertante
to nelle sezioni
precedenti
di
-
che abbiamo presenta-
questo capitolo.
201
6.41t
PRAGMATICA DELI-A COMUNICAZIONE UMANA
6.431
Se ne ritocchiamo e allarghiamo un po' la definizione, è possibile
descrivere gli elementi di un doppio legame come segue:
(1) Due o più persone sono coinvolte in una relazione intensa che
ha un alto ,ralàre di soprawivenza fisica elo psicologica per una di esse, per alcune, o per tutte. Le situazioni in cui si hanno tipicamente
queste reTazioni intense includono (ma non sono limitate ad esse) la vita famfiare (soprattutto l'interazione genitore-figlio); l'invalidità; la dipendenza materiale; la prigionia; 7'amicizia; l'amore; la fedeltà a una
credenza religiosa, a una causa o a una ideologia; i contesti influenzati da norme sociali o dalla tradizione; e la situazione psicoterapeutica.
(2) In un simile contesto viene dato un messaggio che è srutturato in modo tale che (a) asserisce qualcosa, (b) asserisce qualcosa sulla propria asserzione e (c) queste due asserzioni si escludono a vicenda. Quindi, se il messaggio è un'ingiunzione, l'ingiunzione deve essere disobbedita per essere obbedita; se è una definizione del Sé o
dell'altro, la persona di cui si è data la definizione è quel tipo di
persona soltanto se non lo è, e non lo è se lo è. I1 significato del
è perciò indecidibile nel senso descritto nella sez. ).3)3.
Infine, si impedisce al ricettore del messaggio di uscir fuori dallo schema stabilito da questo messaggio, o metacomunicando su esso
(commentandolo) o chiudendosi in se stesso. Dunque anche se il messaggio è da un punto di vista logico privo di significato, è una realtà
messaggio
(l)
pragmatica; egli non può non reagire ad esso, ma non può neppure
reagire ad esso in modo adeguato (non paradossale), perché il messaggio stesso è paradossale. Questa situazione spesso si ha quando
viene proibito in modo più o meno evidente di mostrare una qualsiasi consapevolezza della contraddizione o del vero problema in questione. Una persona in una situazione di doppio legame è quindi probabile che si rovi punita (o almeno che le si faccia provare un senso di colpa) per avere avuto percezioni comette, e che venga definita 'cattiva' o 'folle' per aver magari insinuato che esiste una discrepaflza tra ciò che vede e ciò che 'dovrebbe' vedere.t0
La sostanza del doppio legame è dunque questa.
r0
Questo vale anche per le percezioni che una persona ha del comportamento e degli umori di un'altra. Cfr. il lavoro di Iohnson e dei suoi collaboratori da
cui abbiamo tratto il brano che segue:
Quando questi bambini percepivano la rabbia e l'ostilità cli un geni
tore, come era awenuto in molte occasioni, il genitore negava di essere
arrabbiato e insisteva a dire che anche il bambino ammetteva che lui
non era anabbiato, così il bambino si trovava di fronte al dilemma se
202
r-A.
6.$2
COMUNICAZIONE PARADOSSALE
6.432
"'ou
quurdo questo concetto è stato formulato è diventato oggetto
dellu -us.ima attenzione in psichiatriarl e nelle scienze del comporg."à.. .a è stato anche adottato nel ,gergo politico (97).
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ii pàt"f.-^'d6;,n porngrrelsi del doppio .legame,ditenne
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.fr. aàUUiuÀo esaminare attentamente
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esposizione.
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Ni;^;'è ;."À a"uuio che il mondo in cui viviamo è ben l0ntano
,lull;.r..*- ur, -ondo logico e non c'è dubbio che tutti siamo espostila
u ,lorrpi legami. .ppu.. i, maggior parte di noi riesce a conservare e
sono isolate
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Una sltraumatlche.
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poco a poco ci si abitua a tale siil bd;";;. l;"6 tempo e anatr.al-"rì",
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vale soprattutto.per l'ine d si urpèttr.- Qà"*o,
a concludere che
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- è, per così diilil. .jr;;.;"à; ; i.;;, u..ud. in tutto
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a un modello
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di
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qualità intela
meglio
L.. ìài..-lÀato di interazione. Si può capire.
rattiva
di
questo modello se si..tiene presente che il doppto legame non
- per la natura della comunicazione umana - un tenomeno
ouò cssere
abbiamo visto sopra (punto I deUa se,z. 6.4i1).
un comportamento paradossale' allora sara
produce
un doppio legame
'doppio legatore''l2
proprià'qr-,est6 comportamento a 'legare doppio' il
I",aiìàrìàì;"."§.. ."r.
credcre al gcnitore o ai propri sensi Sc.cred'va ai, propri sensi mantere
ncva una sal,1a pres, sulla reaìtà. su crcdeva .al patlre' manteneva lar
lazione di .,ri ,r.uu- bi.g"., rnu dit'ott"uu la propria percezione della
realtà. (80, p. 141)
.
, ,, , e
t_rirrg'isyi ri"?,.niouo il concetto di mistificazione per un modello che
so-
stanzialmente lo stesso
"'ìi"^Cti,r,ori hun.,o ricevuro il Frieda Fromm-Rcichmann Award 1961-62
hanno reso aldell,Acca;emia di Pri.ou*liJi làr i;i-po*u.,za del con6ibuto che
schizofrenia.
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Io studio
I' Ottesta reciorocità esiste anche quantìo ttrtto il potcre sembra essere.ne Ile maì'ii" inair.''. rpcr cs' nella persecuzione poliì;;;-Jà
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'iii.J ;Àà alla fine, come spiega Sartre (lJ5t. il torturatore ò degradato. quanto
(16.i)
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reciprocità del doppltt legame nelle ta'
Per uno studio particolareggiato
-i;li. ;'-;.i;"ril""[i^"a
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anche Sluz-ki
e collaboratori
(144)'
20J
6.432
Ma una volta che il modello è scattato, praticamente non ha alcun senso chiedere quando, cotrue, e perché è siato istituito, poiché, come ve-circoli
dremo nel prossimo capitolo, i sistemi patologici sono
viziosi curiosamente autoperpetuantisi. In considerazione di tutto questo, noi siamo del parere che non si possa rispondere alla domand a circa \a patogenesi di un doppio legame nei termini di una rcTazione di causa-effetto, sulla base del modello medico della connessione esistenre, per es.,
tra infezione e infiammazione; il doppio legame non cduslt la schizofrenia. Tumo quello che si può dire è che dove il doppio legame è diventato il modello predominante della comunicazione, è dovà l'attenzione diagnostica viene limitata all'individuo ptù manifestamente dist;rlbato,lr si scoprirà che il comportamento di questo individuo soddisfa i criteri diagnostici della schizofrenia.. Soltantò in questo senso un doppio
legame si può considerare 'causarivo' e quindi patogeno. Può sembràre
una distinzione talmudica, ma noi la riteniamo ìeceisaria se si r,uol fare il passo concettuale dalla 'schizofrenia come misreriosa malattia della mente individuale' alla 'schizofrenia come modello specifico di comunicazione'.
_
D Non è possibile discutere in questo libro tutti gli aspetti e le ramificazioni
:lella teoria del doppio 1.gup_", _mi occorr. fare unÀ. breve digressione sul problema costituito dal grado del disturbo. L'esperienza ci ha più volte dimostrato
che in_ un primo momento può sembrare ché i genitori degii schizofrenici siano
individui coerenti, ordinati, e chc si possa prestai fe.le al Àito che questc fami
giie sarebbero gente felice se non fosse per il fatto che hanno un figlio o una
figlia psicotici. Ma anche quando vengonò intervistati in assenza del paziente, le
loro grandi incoerenze di comunicazione diventano subito evjtlenti. Vosliamo an-
che attirare l'attenzione sui numerosi esempi presenrati da Laing ed Esierson (90)
e su uno scritto precedente, pionieristico, di Searles da cui è tratto il brano che
segue:
Per esempio, la madre di un giovanotto gravemente schizofrenico, una
donna molto emotiva chc-parlava con la veÌocità di una mitragliatrice,
riversò su di me, in un flusso ininterrotto di parole, le seguenti frasi,
che erano così piene di incoerenze, per il tono emozionale-in cui erano pronunciate, che mi iasciarono momentaneamente sbalordito: "Era
tanto felice. Non riesco a capire quello che gli è capitato. Non era mai
aLbattuto. Gli piaceva il suà lavoro, u..o-àduuu là radio ,r.l n.sorio
del signor Mitchell a Lewiston. Il signor Mitchell è un vero periezionista. Prima di Edward credo che non c'è riuscito nessuno a stare irr
quel posto più di due o tre mesi. Ma è fantastico come Edward andava d'accordo col signor Mitchell. Tornava a casa e diceva (la madre
imita un sospiro di spossatezza): 'Non ne posso proprio più!"' . ( 1,12,
pp.
204
I-{ COMUNICAZIONE
PRAGMATICA DELLA COMUNICAZIONE UMANA
3-4)
PARADOSSALE
6.414
6.433
Alle tre caratterisdche fondamentali di un doppio legame che abbiamo indicato sopra (sez. 6.$l), possiamo dunque aggiungere altri
due criteri per definire la connessione esistente tra il doppio legame
e la schizofrenia. Essi sono:
(4) Quando si ha un doppio legame di lunga durata, forse cronico, esso si trasformerà in qualcosa che ci si aspetta, qualcosa di autonomo e abituale, che riguarda la natura delle relazioni umane e del
mondo in genere, una attesa che non ha bisogno di essere ulteriormente rufforzata.
(5) Il comportamento paradossale imposto dal doppio legame (punto I della sez. 6.431) a sua volta ha natura di doppio legame, e questo porta a un modelio di comunicazione autoperpetuantesi. Il comport;mento del comunicante più manifestamente disturbato, se lo si
èsamina'isolatamente. soddisfa i criteri clinici della schizofrenia.
6.$4
Da quanto abbiamo detto sopra il lettore avrà capito che i doppi
legami non sono semplicemente ingiunzioni contraddittorie, ma veti
paradossi. Abbiamo già considerato la fondamentale differenza esiitente tra contraddizione e paradosso quando abbiamo esaminato le
antinomie e scoperto che ogni antinomia è una contraddizione logica
ma che non ogni contraddizione logica è una antinomia. La stessa distinzione vale per le ingiunzioni contraddittorie rispetto a quelle paradossali (doppi legami), ed è una distinzione della massima importànza perché gli effetti pragmatici di queste due classi di ingiunzioni
sono ;ssai diversi. (Si vedano le illustrazioni a fronte della pagina
225\.
Il nostro pensiero, la struttura logica del linguaggio, e in genere i1
nostro modò di percepire la realtà si basano così saldamente sulla
legge aristotelica secondo cui ,4 non può essere nello stesso tempo
,òi-A ,h. questo tipo di contraddizione è roppo evidente per essere preso sul serio. Anche le contraddizioni imposte dalle occorrenze
delL vita quotidiana non sono patogene. Quando ci si trova di fronte a due alternative che si escludono a vicenda, si deve scegliere; una
scelta precipitosa può presto rivelarsi errata oppure si può sbagliare
pe. avèr tròppo esitato. Un dilemma simile è possibile che si presenti
in qualunqrre situazione: da quella in cui uno si rammarica di non
poter salvare capra e cavoli a quella, disperata, di chi è intrappolato
àu ,. incendio al sesto piano di un edificio in fiamme con le sole
alternative di morire nel rogo o di saltare dalla finestra. AnaTogamente, negli esperimenti classici in cui si pone un organismo in una
205
6.4)4
PRAGMATICA DELI-A COMUNICAZIONE UMANA
situazione di conflitto (approccio-evitamento, approccio-approccio, evitamento-evitamento) la radice del conflitto è sempre rintracciabile in
quegli elementi che equivalgono a una contraddizione ra le alternative, che sono state offerte o imposte. Questi esperimenti producono
effetti comportamentali che vanno dalf indecisione, alla scelta sbaglia-
ta, a morire di fame per sfuggire alla punizione, ma tali comportamenti non presentano mai la patologia peculiare che si osserva quando il dilemma è veramente paradossale.
Invece la presenza di tale patologia è evidente nei famosi esperimenti di Pavlov in cui in un primo tempo si addesra un cane a differcnziare tra un cerchio e una ellisse e in un secondo tempo lo si
rende incapace di tale differenziazione quando l'ellisse viene a mano
a mano allaryata in modo da sembrare sempre più simile a un cerchio. A nostro parere si tratta di un contesto che contiene tutti gli
elementi di un doppio legame nel senso che abbiamo sopra precisato, tanto è vero che Pavlov ha coniato il termine 'nevrosi sperimentale' per definire questi effetti comportamentali. il nodo del problema sta nel fatto che in questo tipo di esperimenti 1o sperimentatore
prima impone all'animale la necessità vitale di una differenziazione
corretta e poi rende impossibile la differenziazione entro tale schema.
Il cane viene così gettato in un mondo in cui la sua soprawivenza
dipende dall'osservanza di una legge che viola se stessa: il paradosso
alza la sua testa di Gorgone. A questo punto l'animale comincia ad
esibire tipici disordini del comportamento; possono aversi manifestazioni di vioTenza crudele accanto a stati comatosi e inoltre mosferà
concomitanza i segni psicologici di una grave eccitabilità.r1
Per riassumere. La distinzione più importante tra ingiunzioni contraddittorie e paradossali è la seguente. Di fronte a una ingiunzione
contraddittoria si sceglie una alternativa e si perde - o si patisce l'altra alternativa. Non è che il risultato sia quello più soddisfacente:
abbiamo già accennato che non si può salvare capra e cavoli, e il
male minore resta pur sempre un male. Ma l'ingiunzione contraddittoria offre almeno la possibilità di compiere una scelta logica. L'ingiunzione paradossale, invece, fa fallire la scelta stessa, nu7la è possibile, e viene messa in moto una serie oscillante e autoperpetuantesi.
Vorremmo annotare in margine un fatto di notevole interesse: l'effetto paralizzante del paradosso pragmatico non è affatto limitato ai
primati o mammiferi; in generale gli effetti del paradosso rendono
in
1{ È significativo che gli animali che fin daif inizio non sono stati addestrati a
differenziare. non mostrdno questo tipo di comportamento in un contcsto in cui
la^dlfferenziazione è impossibile.
206
uguarmente
ui
u,t,..uu,l
;;.;,;.-t
.:::n
sistema,.,':,:':
cervello piuttosto rudimentali. Pèr cui è lecito sup-porre che questo processo coinvolga qualche legge fondamentale dell'esistenza'
6.43
t
Ma torniamo alla pragmatica della comunicazione umana e consideriamo brevemente qrr"li tot o gli effetti comportamentali che possono essere prodotti con maggioÈ probabilità dai doppi legami' Abbiamo fatto .il.urt. nella sez. 4.42 ihe in qualunque sequenza di comunicazione ogni scambio di messaggi restringe il numero delle possibili mosse su"ccessirre. Nel caso di doppi legami, la complessità del
modello è particolarmente vincolante e le rcazioni pragmatiche possi-
bili sono molto poche. Eccone alcune.
Di fronte all'assurdità insostenibile della
sua situazione,
è probabile
che un individuo concluda che deve essersi lasciato sfuggire qualche
elemento d'importanza vitale che era inerente alla situazione o che le
persone che càntano in quel contesto gli avevano offerto. Quest'ultima ipotesi sarebbe ulteriolment e awalolata dal fano. che .agli. altri la
situaiione pare che sia del tutto logica e coerente. Che egli pensi che
siano stati gli altri a nascondere questi elementi d'importanza viiale sa'
rebbe meramente una vatiazione del tema. In entrambi i casi - e questo è il punto centrale - sarà ossessionato dal bisogno di scoprire tali elementi, di dare un significato a ciò che continua ad accadere in
lui e attorno a lui, e alla fine sarà costretto ad estendere la sua rie senza alcuna attinerrza col siglicerca ai fenomeni più improbabili
^cerca
di rintracciare. Questa deviazione dai
ficato e gli elemenii che
problenii"reali diventa ancora più plausibile se si ricorda che un elemento essenziale di una situazicne-di doppio legame è |a proibizione
di essere consapevoli della contraddizione che la situazione comporta.
D'altro canto può scegliere la rcazione che le reclute scoprono molto presto e che^è la mìgIore possibile alla logica ottundente (o alla
di logica) dellà vita militare: prestare osservanza a tutte le
^
^uirrun
ingiunzioni pren"dendole alla lettera, guardandosi bene dal mostrare di
avére idee personali. In questo modo, anziché impegnarsi in una ricerca interr;inabile di significati nascosti, scarrerà a priori la possibilità che ci sia qualche aliro aspetto delle relazioni umane che non sia
il più letterale è superficiale o che un messaggio possa esser più significativo di un altro. Come si può immaginare, un comportamento
Iimile colpirebbe I'osservatore fino a sembrargli insensato, poiché l'incapacità ii distinguere tra ciò che è banale e ciò che è importante'
ciò che è plausibile e ciò che non 1o è, senza dubbio è uno degli
aspetti fondamentali dell'insensatezza.
207
r,A COMUNICAZIONE PARADOSSALE
6.44
La terza reazione possibile potrebbe essere quella di ritrarsi dalle
complicazioni della vita. Per mettere in atto una simile 'soluzione' occorrè isolarsi fisicamente quanto più possibile e inoltre bloccare f ingresso dei canali di comunicazione perché la comunicazione non coniente di isolarsi come si desidera. Quanto al blocco degli ingressi, bisogna ricordare il fenomeno della 'difesa percettiva' che abbiamo descritto brevemente alla se2.3.234. Una persona che si difende in questo modo sembrerebbe all'osservatore una persona che si chiude in
se stessa, inaccostabile, autistica. È lecito supporre che praticamente
si possa ottenere lo stesso risultato - {rg, dai viluppi del doppio legame - con un comportamento iperattivo che sia così intenso e prolungato da sommergere la maggior parte dei messaggi che entrano.
Quéste tre forme di comportamento di fronte alla indecidibilità di
doppi legami reali o che ci si è abituati ad aspettarsi richiamano aila mente - come gli autori di questa teoria fanno rilevare nel loro
scritto originale - i quadri clinici della schizofrenia, cioè rispettivamente i sottogruppi della schizofrenia paranoide, della ebefrenia, della catatonia (stuporosa e agitata). Bateson e i suoi collaboratori aggiungono:
Queste re alternative non sono le uniche possibili. Il fatto
è che una persona non può scegliere la sola alternativa che
la aiuterebbe a scoprire quello che la gente r,'uol dire; non è
in grado - se non viene molto aiutata - di discutere i messaggi degli altri. Ma se non è in grado di farlo, l'essere umano è simile a ogni sistema autoregolantesi che abbia perduto
il suo regolatore; gira entro una spirale di deformazioni interminabili che sono però sempre sistematiche. (18, p. 256)
Nelle pagine precedenti abbiamo fatto rilevare diverse volte che la
comunicàzione sòhizofrenica è essa stessa paradossale e che quindi impone il paradosso agli altri comunicanti; in tal modo si completa questo ciclo vizioso.
6.44
- LE pREDIzIoNI
pARADossatI
15
Nei primi mesi del 1940 fece la sua comparsa un paradosso nuovo e particolarmente affascinante. Sebbene se ne ignori l'origine, il
1t Parti
208
6"441
PRAGMATICA DELI-A COMUNICAZIONE UMANA
di
questa sezione sono già state pubblicate (lJB).
da .allora se ne è discusso anr
ben novc sono ap
oiamente in un gran numero di saggi' dei quali .
a,trin,:nze che
la'particoiare
ito
lrt
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paraclosso suscitò molta attenzione
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e
ri
;;";." i'6"i'"""i che stiamo studiando' perche
interauna
senza
che
fatto
; forza derivano dal
tra persone non sarebbe concepibile'
6.441
Delle cliverse versioni in cui
biamo scelto la seguente:
il
paradosso è statc presentato'
noi
ab-
di una scuola annuncia agli ailievi clre. ci sarà
durante la prossima settimana' cioè in un
inatteso
un esame
Cli studenti - un srup;i";; ;;ri.*.i tra lunedì ea venerdì'
sembra
quanro
- gli fanno noBo insol'iram.nt" .rffinrro
Il
direttore
;.';h.,'-;
,rrr.io
anì"no .h" non violi i termini del proprio rno-
e non intenda dare un esame inatteso in uo certo
un esame
i"rro della settimana seguente, non porà esserci
-sc norr si
loto
il
É
qr.i,o
.lÀlr. Perche "gionutntnto
si puo
non
allora
è tenuto ncssun .làtt tntto giovedì-sera'
sarebbe
venerdr
perché
venerdì,
i.rl..lo inaspettatamente
questa ral'unico giornà possibile che è rimasto' Ma se per.
il;;"ti;i.,dà,,".'"tdì, come possibile siolo {.esgmii,llt
ia
stessa ragione
escludere anchr-' giovedt'. -b chtaro
sarebbero rirnastt soltanto '-1ue giorni:
si può
.i
.f-r. À"t..fài
si
oi.vetlì . u.n.rdil Abbinrrrtt già Jinrostrato t hc v^6'- ''6ll
tenuto
esame
un.
ma
Resta soltanto.giovedì'
É.,4
"r.lr-rd.re. sarebbe più. inatteso' Naturalmente' per la
àiìi.".a,
"on. -r-,o.' "escludere mercoledì' martedi' e instessa raglon. ,, lo,'o'lo
ti può essere un esame inatteso' Si
lunedìi
hr-t"^r-r.fi.
la loro 'dimostrazione'
il-ii"ttà'"
;; ;;;;;'.;-;h; 'ì.ng' llà"tt' ascolti
diciamo' giovcdì mattina' 'Dal
in silenzio . poi
aveva.programmdto dl teneegli
momento del suo annuncio
d'altro canto' sono ora
Essi'
mattina'
giovedì
quel
;;"i;;;;.
inatteso
- inatteso prodi fronte u .rt ..r*. completamente.
non potel'esame
che
stessi
se
p.l" p.-tte hanno convinto
matteso.
va essere
sera
ru l)cr una rasscgna di alcuni ,legli art.icoli,p'::+"nli e per una prcsenlazione
(54)
r.l I /)l si vcda anchc
'CarJncr
esauricntc di questo p,,,a()tì"' ti-'?Ju Nt'l;th"
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che
versioni
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quasi
presenta
p"t ," ..àf.i-rt. .i1s,ut'to in cui
Jarc
di qucsto Paratlosso'
209