Sono troppe le ingerenze da parte del sindaco
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Sono troppe le ingerenze da parte del sindaco
34 Acri, Montalto, Luzzi, Bisignano e Valle Crati Montalto Uffugo. L’attacco della mozione De Bonis Luzzi. Incontro con gli esponenti Domenica 25 gennaio 2009 Rifondazione «Sono troppe le ingerenze oggi la giornata da parte del sindaco Gravina» del tesseramento di MARCO D’ALESSANDRO MONTALTO UFFUGO – Se le ultime dichiarazioni di Vincenzo De Bonis, candidato a segretario del Pd di Montalto per conto della mozione due, non avevano riguardato l'operato del sindaco Ugo Gravina e contenevano l'auspicio di unità del centro sinistra cittadino, in una nota diffusa ieri la stessa mozione ha sferrato un attacco aspro e frontale contro il primo cittadino. Gravina nei giorni scorsi non aveva risparmiato rilievi critici ai componeneti della mozione due, autori a suo dire di affermazioni prive di fondamento politico e ricche di personalismi. “Il sindaco – si legge nella nota della mozione De Bonis cerca di inquinare la discussione congressuale all’interno del Pd montaltese. Egli infatti pur non avendo alcun titolo per intromettersi nella vita di un partito politico che non è il suo, sta cercando con tutti i mezzi di condizionare addirittura la scelta del segretario.” Gli aderenti al raggruppamento di De Bonis hanno poi affermato che l'ingerenza di Gravina verso il Pd ed il sostegno alla mozione Iusi risponderebbero ad un mero interesse elettorale e non ad un reale obiettivo di unità del centro sinistra. “ Nell’ipotesi di Iusi segretario – hanno dichiarato - egli ritiene di avere la certezza che il Pd sosterrà senza condizioni la sua ricandidatura a sindaco. E’ solo un lucido e spregiudicato calcolo elettorale. Gravina è un iscritto di un altro partito ed ha sempre criticato aspramente il Pd, tutto il Pd. Egli Montalto Uffugo lavora, non per unire il centrosinistra, ma per dividere il nostro partito, che è forte di circa ottocentocinquanta tessere e adesioni. Egli sa benissimo che a Montalto un Pd forte e unito potrebbe mettere in discussione anche la sua Acri, Broccolo: «Pettinato ha agito da solo» di PIERO CIRINO ACRI - Circa quello che sta accadendo all'interno di Rifondazione Comunista, ieri, con una nota, è intervenuto il segretario provinciale del partito, Angelo Broccolo. Nelle scorse settimane, il consigliere comunale Pietro Pettinato ha sponsorizzato la sostituzione dell'assessore di Rifondazione Bruno Pascuzzo. Al suo posto è stata nominata Angela Vita. “Pur non entrando nel merito delle decisioni del collegio provinciale di garanzia - si legge nel comunicato di Broccolo -, che sta valutando nelle maniere adeguate e con i tempi necessari le posizioni del consigliere comunale e dell'assessore Angela Vita, mi preme sottolineare che il consigliere comunale Pettinato Bisignano. La decisione del tribunale Aggredisce una donna condannato a 5 mesi per lesioni e minacce BISIGNANO - Dovrà scontare cinque mesi per lesioni personali e minacce in più dovrà risarcire per i danni insieme al pagamento delle spese processuali. E’ la sentenza emessa dal tribunale di Cosenza ( prima sezione penale, giudice Russi). La sentenza è stata depositata a dicembre e resa nota da pochi giorni. Ma veniamo ai fatti. S. G. di 68 anni e residente a Bisignano ad agosto del 2007 partecipa ad una festa del paese , dopo i festeggiamenti torna a casa sua in compagnia di T. L. i due sono conoscenti. La donna di 44 anni e residente a Cosenza una volta entrati in casa toglie una bottiglia di vi- no dal frigorifero per evitare che l'uomo ne bevesse ancora, infatti era già ubriaco. S. G. allora reagisce e la aggredisce rompendole il setto nasale, poi prende un coltello e la minaccia di morte. La donna scappa per i vicoli di Bisignano, è soccorsa da un automobilista che chiama il 118. Viene trasportata nell'ospedale di Cosenza, i referti medici testimoniano quanto accaduto. L'uomo viene querelato e poi processato. In tribunale viene accolta la tesi della parte civile ( la donna) , grazie anche alla determinante difesa dell'avvocato Claudia Castro dello studio legale Castro. Acri aderisce al progetto “La casa ritrovata” ACRI - Il Comune di Acri ha aderito al progetto “La casa ritrovata”, promosso dal comune di Cosenza. Nei giorni scorsi l'assessore alla Sanità e ai Servizi Sociali, Walter Manes, ha partecipato alla conferenza stampa e alla firma del protocollo d'intesa, che vede coinvolti anche i Comuni di Lappano e Rovito. Vi saranno circa cento acresi tra i mille utenti di questo poltrona di sindaco. Ecco perché la sua strategia mira innanzitutto a scomporre gli schieramenti avversi.” Gli uomini della mozione De Bonis hanno infine rilasciato dichiarazioni che anche sul piano personale, oltre che su quello politico, difficilmente potranno rientrare e determineranno ulteriori lacerazioni, allontanando qualsiasi forma di dialogo. “ “Il sindaco Gravina – si legge ancora nella nota - con le sue azioni ed i suoi interventi, ha superato ogni livello di decenza politica e di contegno istituzionale. Ecco perchè gli diciamo basta e lo invitiamo a dedicare il suo tempo a risolvere almeno qualcuno dei tanti problemi di Montalto. Agli amici e compagni dell’altra mozione diciamo che se Gravina fosse veramente forte non sarebbe costretto a fare queste cose. Ci rivolgiamo anche ai tanti dirigenti provinciali e regionali e nazionali del Pd che stanno assistendo a questo spettacolo indecoroso; chiediamo loro di levare alta la voce in difesa dell’autonomia e della dignità del partito montaltese, oggi mortificata da un sindaco spregiudicato e arrogante.” progetto, che vuole contribuire a “migliorare la condizione abitativa degli immigrati regolarmente residenti, attraverso figure professionali ad hoc e creando una agenzia sociale che si occupi di gestire il disagio abitativo attraverso la creazione di un fondo di garanzia per l'affitto e il recupero delle abitazioni dismesse”. p. c. ha autonomamente definito il suo atteggiamento politico nei riguardi dell'amministrazione comunale di Acri, che più volte convocato dalla federazione e dal direttivo di Acri non ha in alcuna circostanza inteso rapportarsi con le istanze del partito, e che per tanto, le decisioni maturate nel corso dell'ultima crisi relativa al Prc e alla giunta comunale sono state espressione della sua autonoma volontà. Il direttivo del circolo di Acri - prosegue il segretario provinciale di Rifondazione - ha espletato tutte le procedure necessarie previste dallo statuto nonché dalla prassi politica. Non rimane quindi che prendere atto politicamente della collocazione all'esterno del partito del consigliere comunale Pettinato e di Vita, assessore del Comune di Acri”. Una vista dall’alto di Luzzi di ROBERTO GALASSO LUZZI - Si tiene oggi anche a Luzzi la giornata del tesseramento indetta dal Partito di Rifondazione Comunista. Si è aderito, appunto, all'iniziativa indetta a livello nazionale e per tutta la giornata i locali della sezione resteranno aperti. Il circolo luzzese, infatti, è impegnato nel lavoro di rilancio e riorganizzazione del partito con una serie di iniziative politiche che si terranno a partire già dal prossimo mese di febbraio. Tra queste una manifestazione che vedrà arrivare nella cittadina luzzese esponenti di rilievo del Prc. All'incontro, infatti, saranno presenti l'ex senatore del collegio Fosco Gian- nini e l'ex capogruppo dei Comunisti Italiani al Senato, Manuela Palermi. C'è da registrare, infine, la decisione dell'intero gruppo dirigente della locale sezione, guidato dal segretario Francesco Altomare, di rimanere all'interno di Rifondazione Comunista. Nel partito luzzese di Ferrero, infatti, non ci sarà alcuna scissione. A seguire il governatore della Puglia, Nichi Vendola, nella costruzione della nuova sinistra italiana insieme a Sinistra Democratica e Comunisti Italiani, non ci sarà nessuno degli attuali dirigenti locali di Rifondazione. Tutto ciò nonostante il consenso quasi bulgaro ottenuto dalla mozione Vendola nell'ultimo congresso cittadino. LA REPLICA Leoncavallo, meglio non etichettare TEMPO fa ho avuto occasione di leggere un articolo dell'assessore allo spettacolo del Comune di Montalto Uffugo, Ilaria Dima, ho creduto opportuno produrmi in una replica per due distinte ragioni: la prima è che mi occupo da più di un quinquennio di Leoncavallo e che cerco di riesumare e di proporre le sue opere meno note al pubblico, la seconda è che per quattro anni sono stato invitato a Montalto Uffugo per celebrare quest'autore che da un lustro, o poco più come dicevo, venero. Che stucchevole ironia ha usato l'assessore! E quale toni nell'asserire quella che per lei è una verità inoppugnabile: Leoncavallo è un verista! Ma leggiamo insieme cosa risponde la Dima al direttore artistico dell'Associazione Leoncavallo, Paolo Giorno, che già aveva espresso perplessità su alcuni mutamenti apportati al Festival Leoncavallo 2008: “[…] ci piacerebbe che ripassasse bene la storia del Verismo Musicale, perchè crediamo non l'abbia ben a mente quando afferma che Leoncavallo non è un verista a tutti gli effetti, ha dimenticato forse che l'opera “Pagliacci” di Leoncavallo insieme a “Cavalleria Rusticana” di Mascagni è considerata, “Manifesto del Verismo Musicale?”. Il povero Leoncavallo si sarà rigirato nella tomba quando ha appreso le opinioni del Giorno sul suo conto, e si sarà anche sorpreso e risentito d'essere considerato, da Paolo Giorno, il grande assente del Festival Leoncavallo edizione 2008”. Il “povero Leoncavallo” è da anni che si rigira nella tomba, ma per ben altri e seri motivi, fra i quali essere etichettato come lui stesso non avrebbe mai voluto: verista! In questa sede mi limiterò a citare uno stralcio di un'intervista che Leoncavallo stesso rilasciò alla Gazzetta di Torino (16-17 marzo 1896), quattro anni dopo il successo di Pagliacci, in cui l'autore ammette, che l'artista deve trattare il soggetto scelto sempre avendo ben in mente la consapevolezza che di finzione teatrale si tratta. Da questa consapevolezza, e dai non rari attacchi che Leoncavallo rivolgeva alla critica che lo additava solo come un “verista”, si evince che non è del tutto vero ciò che l'assessore ha affermato. In primis perché Leoncavallo non mi risulta essere l'autore di una sola opera, poi perché da un po' di tempo gli studiosi hanno iniziato a comprendere che le etichette risultano sovente “strette” e creano pregiudizi e una sorta di forzata ingabbiatura della produzione di qualsivoglia artista. Leoncavallo è uno fra i più grandi operisti italiani, e per poterlo celebrare degnamente lo si deve soprattutto difendere da giudizi infondati, fuorvianti, inaccettabili e talvolta imbarazzanti che la cosiddetta critica ha accumula- to nel corso degli anni. Non è possibile continuare a credere a quell'immagine distorta che si è voluta tramandare di Leoncavallo autore di canzonette, accompagnatore di cantanti e musicista verista di poco spessore, quando l'analisi delle sue opere ci parla del contrario. Quello che ho cercato di fare, dal canto mio, è sotto gli occhi di tutti: ho prodotto uno studio su I Medici pubblicato dalla Salerno Editrice di Roma, un altro su Leoncavallo librettista, evidenziando quanto il suo metodo risulti essere, in taluni casi, distante da quello usato dai librettisti coevi e denoti una solida conoscenza metrica, linguistica, storica e letteraria, ho partecipato, lo scorso ottobre, ad un Convegno presso l'Università della Calabria in cui ho indagato i rapporti fra Carducci e Leoncavallo, e ho voluto e seguito, come correlatore, una tesi di Metrica italiana su Leoncavallo. Tante poi le occasioni in cui, assieme all'associazione Leoncavallo di Montalto Uffugo, ho fatto in modo che si eseguissero brani rari di Leoncavallo in convegni e concerti. Per quel che riguarda l'annuale Festival estivo organizzato a Montalto e dedicato alla figura del musicista napoletano, non ho avuto la possibilità, in quest'ultimo anno ormai passato, di parteciparvi, né ho potuto assistere a nessuna delle manifestazioni ad esso correlate, eppure scorgendo qua e là il programma ho notato quanto segue: l'annuale convegno su Leoncavallo poco noto con ascolti di rara esecuzione è stato soppresso; la sezione dedicata a Leoncavallo nel Concorso a lui intitolato è stata trasformata più genericamente (troppo genericamente per i nostri tempi) in sezione musicisti veristi (e chi sarebbero costoro? Ecco di nuovo imbatterci nel problema delle “etichette”: la Petite Messe Solennelle di Rossini, per quanto celebre, non ha nulla a che vedere con Leoncavallo e in ultimo, ma non di minore importanza, il caso di Zazà, opera originalissima e di complessa e ardua rappresentazione scenica e musicale, che non è stata mai rappresentata a Montalto se non in una versione scorciata in prosa e per giunta in dialetto! Esistono, certo, alcuni soggetti che potrebbero prestarsi, più di altri, a questi rifacimenti, ma la Zazà è troppo! Malgrado ciò, sono ancora fiducioso, che Leoncavallo possa venire celebrato nella nostra terra quest'anno e gli anni a venire, non solo con semplici intitolazioni, ma in special modo con studi, riesumazioni, allestimenti della sua vasta e varia produzione e con tutta l'attenzione che gli spetta e che spero io per primo, scevro da pregiudizi, di potergli offrire. Enrico De Luca