Corso di introduzione all`analisi sensoriale del miele
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Corso di introduzione all`analisi sensoriale del miele
di LUCIA MATTEOTTI Servizio Vigilanza e Promozione dellAttività Agricola Ufficio Tutela delle Produzioni Agricole G razie a finanziamenti comunitari previsti dal regolamento Ce 1221/ 97 continuano le iniziative per il rilancio dellapicoltura trentina. Dei cinque sensi, il gusto è la sintesi di una serie di stimoli sensoriali che il cibo trasmette via via che viene masticato. Tradizionalmente per il mondo occidentale tutte le possibili sensazioni gustative vengono riportate a 4 sapori fondamentali: dolce, amaro, salato e acido e alle loro diverse combinazioni, invece per il mondo asiatico esiste anche lumami, corrispondente alla sensazione suscitata dal glutammato (sapore del dado da brodo). In ogni caso il nostro approccio con lalimento è sempre sensoriale: i nostri organi di senso effettuano una analisi in base alla quale il prodotto viene accettato o rifiutato. I sensi maggiormente coinvolti nella percezione delle caratteristiche organolettiche degli alimenti sono la vista, il gusto e lolfatto, mentre ludito ed il tatto giocano spesso unimportanza secondaria: aspetto, colore e for- ma sono valutati con la vista, laroma con lolfatto, il sapore con il gusto, la consistenza e caratteristiche ad essa collegate (fluidità, viscosità, friabilità) si percepiscono con il tatto e ludito. Lanalisi sensoriale è la valutazione delle caratteristiche di un prodotto attraverso gli organi di senso; per il consumatore la valutazione sensoriale, seppur effettuata inconsapevolmente, è lunico mezzo di giudizio delle qualità intrinseche del prodotto alimentare (mi piace/non mi piace); per il produttore, in assenza di altri metodi, essa risulta il sistema più rapido, economico e versatile per ottenere informazioni sulla qualità del prodotto da commercializzare e sullaccettabilità e gradevolezza di un alimento (ad esempio lodore può indicare unalterazione grave quale il rancido di un olio o di una farina). La percezione dei sensi è soggetta ad uninfinità di interferenze: per tale motivo le prove di analisi sensoriale devono essere effettuate in condizioni controllate (luminosità e temperature stan- dard, ambiente sufficientemente insonorizzato, pareti di colore chiaro ecc.). Anche la sensibilità dello stesso assaggiatore varia a seconda delle sue condizioni fisiologiche di digiuno, di sazietà, di consumo di bevande (caffè) o cibi dallodore e sapore forti e persistenti prima della seduta, nonché di utilizzo dei prodotti da toilette fortemente profumati (dopobarba, profumi ecc.) o del consumo di sigarette. In questo caso il problema può essere eliminato con una corretta informazione del degustatore e con la sua disponibilità ad astenersi dal mangiare, bere caffè e fumare prima della seduta di assaggio. Nellambito delle iniziative previste dal programma provinciale di miglioramento della produzione e commercializzazione del miele, finanziate dalla Comunità Europea (Regolamento CE 1221/97), è stato programmato un Corso di introduzione allanalisi sensoriale del miele. Il Corso organizzato dal TCS (Trentino CIPA.AT Servizi della CIA) presso la Cantina La VIS a Lavis si è svolto secondo le mo- TERRA TRENTINA n Il corso è svolto presso la cantina LA VIS secondo modalità previste dal disciplinare dellalbo nazionale degli esperti in analisi sensoriale del miele. PROMOZIONE APICOLTURA Nuove iniziative per lo sviluppo dell’apicoltura trentina 23 PROMOZIONE APICOLTURA dalità previste dal disciplinare dellAlbo nazionale degli esperti in analisi sensoriale del miele. TERRA TRENTINA Prove tecniche di valutazione 24 Accanto a nozioni teoriche sulla cristallizzazione, sulla fermentazione e più in generale sulla conservazione del miele, ampio spazio è stato riversato ai test di assaggio. Una prima serie di prove era finalizzata ad uniformare i criteri di percezione e di descrizione delle sensazioni che oggettivamente ogni individuo coglie con sfumature diverse. Nella prova dei 4 sapori (dolce - salato - amaro - acido) soluzioni contenenti sostanze di sapore dolce (saccarosio), salato (cloruro di sodio), acido (acido tartarico), amaro (chinino) ed alcuni campioni di acqua pura sono stati presentate in modo anonimo. I corsisti dovevano assaggiare le soluzioni e riconoscerne la composizione (acqua pura o soluzioni delle differenti sostanze con concentrazioni diverse); lo scopo era tarare la propria sensibilità su gamme di concentrazioni conosciute. Nella pro- va olfattiva su odori conosciuti, un supporto neutro (sale grosso da cucina) impregnato con odori conosciuti (estratto di lavanda, estratto di tabacco, ecc.) era presentato in bicchieri opachi. I corsisti dovevano identificare il prodotto di riferimento o descriverne lodore. Questo tipo di esercizio serve a riconoscere una sostanza solo dallodore senza lausilio del contesto abituale (es. odore di fragola senza vedere le fragole). La prova successiva consisteva nella memorizzazione degli odori di mieli uniflorali (mieli derivanti principalmente da un sola specie botanica). Campioni di mieli uniflorali sciolti in acqua venivano fiutati, ma non assaggiati. Solo al termine della prova veniva comunicata lorigine botanica del miele. Si iniziava così a familiarizzare con lo specifico vocabolario ed a comprendere il significato di termini come floreale (richiama la fragranza dei fiori), fruttato (ricorda il profumo della frutta matura), vegetale (associato allodore dellerba fresca o secca) o animale (rievoca odori organici più o meno gradevoli) ecc. Nella prova di memorizzazione delle caratteristiche olfattive e gustative dei mieli uniflorali, 18 mieli di origine botanica diversa sono stati sottoposti ad una valutazione fisica, olfattiva e gustativa (tab.1). Infatti una completa analisi sensoriale comporta tre fasi successive in cui il prodotto viene nellordine guardato, annusato e portato alla bocca in analogia alla normale sequenza di approccio del cibo. Le caratteristiche visive vengono in genere osservate nel vaso originario per analizzare: ✔ lo stato fisico ( liquido, cristallizzato, deliquescente); ✔ laspetto inteso come omogeneità della massa, presenza o meno di schiuma, di macchie, di difetti di cristallizzazione rilevabili ad occhio; ✔ il colore valutato come corrispondenza allo standard del miele uniflorale dichiarato. Quindi il miele veniva trasferito in bicchieri di vetro dalla forma a coppa per migliorare la percezione degli odori e dotati di gambo per evitare di riscaldare il prodotto con le mani. Lesame olfattivo era eseguito dopo aver distribuito il miele sulla superficie del bicchiere con laiuto di una spatola in plastica; per i mieli uniflorali va valutata la rispondenza dellodore (intensità e caratteristiche) alla tipologia di appartenenza (nel miele di rododendro lodore è leggero, mentre in quello di castagno è forte e penetrante). Per lassaggio si prelevavano 1 - 2 grammi di miele, portati alla bocca e deglutiti lentamente in modo da percepirne il gusto, gli aromi e le altre eventuali sensazioni. Tra un miele e laltro occorre Riconoscere i difetti del miele Una delle prove era dedicata al riconoscimento dei difetti del miele. Questi possono originarsi già allinterno dellalveare per la presenza di sostanze indesiderate raccolte o trasportate dalle stesse api, o per lassorbimento di odori e sapori dallambiente anche allinterno dellalveare; ovviamente i mieli di odore e sapore più delicato sono più soggetti a questo rischio. Se lodore di fumo, sprigionato dallaffumicatore durante le visite, e il sapore di cera e di favo vecchio possono essere assorbiti dal miele, tuttavia anche alcune origini botaniche possono conferire al miele aromi assimilabili a quello del fumo: lassaggiatore deve porre attenzione a non confondere lodore di fumo derivante dalluso improprio dellaffumicatore con quello balsamico e di legno bruciato caratteristico della melata di abete e con quello uniflorali) ecc. Infine si sono assaggiati e valutati i mieli prodotti dagli stessi partecipanti. Liniziativa, che ha avuto unottima riuscita, dà la possibilità ai corsisti di accedere al corso di secondo livello e alliscrizione allAlbo Nazionale degli esperti in analisi Sensoriale del Miele, previo superamento delle prove finali. Attualmente sono solo 4 i trentini iscritti al suddetto Albo; è invece opportuno che la cultura dellanalisi sensoriale del miele abbia la più ampia diffusione tra gli apicoltori trentini. Infatti tutte le possibili at- Tipo di Miele Origine Colore Acacia Robinia pseudoacacia incolore - giallo paglierino (tra i più chiari in assoluto) Agrumi Citrus spp. incolore - giallo paglierino nel cristallizzato bianco Cardo Galactites tomentosa ambra chiaro Castagno Castanea sativa ambra più o meno scuro nel cristallizzato marrone Colza Brassica napus ambra chiaro - ambra nel cristallizzato beige Corbezzolo Arbutus unedo ambra con tonalità grigio verdi Erica Erica arborea ambra con riflessi arancioni o rossi Eucalipto Eucalyptus camaldulensis ambra nel cristallizzato tende al grigio Girasole Helianthus annuus giallo vivo Lavanda Lavandula spp. giallo paglierino - ambra Medica Medicago sativa ambra più o meno chiaro Melata di Abete Abies alba molto scuro, quasi nero con leggera fluorescenza verdastra Melata di Metcalfa pruinosa Metcalfa pruinosa molto scuro, quasi nero Rododendro Rhododendron spp. incolore - giallo paglierino nel cristallizzato bianco Sulla Hedysarum coronarium chiaro quasi bianco Tarassaco Taraxacum officinale giallo vivo - ambra con riflessi gialli Tiglio Tilia spp. ambra molto chiaro Timo Thymus spp ambra più o meno chiaro Tab. 1 -Mieli uniformali valutati nel corso di analisi sensoriali PROMOZIONE APICOLTURA di plastica bruciata tipico del miele di timo. Altri difetti da valutare sono quelli derivanti dai processi di estrazione e lavorazione del prodotto (presenza di schiuma, di piccoli frammenti di cera, di legno ecc). Tutte le nozioni acquisite sono state applicate nella seconda parte del corso quando i partecipanti hanno dovuto riconoscere i mieli uniflorali prima sulla base delle sole caratteristiche olfattive (prova di riconoscimento olfattivo), poi sulla base delle caratteristiche sia olfattive che gustative (prova di riconoscimento olfattivo e gustativo dei mieli TERRA TRENTINA aspettare qualche minuto ed eventualmente sciacquare la bocca mangiando un pezzo di mela. Per ogni tipologia di miele i corsisti dovevano compilare la scheda annotando le proprie sensazioni. Si sono così potute apprezzare le notevoli differenze tra il mieli uniflorali di sulla (colore chiaro quasi bianco, odore tenue, sapore delicato con una caratteristica nota vegetale), o di corbezzolo (colore ambrato, odore pungente simile ai fondi di caffè, sapore decisamente amaro e caratteristico) o di melata di abete (colore molto scuro quasi nero, odore leggermente resinato, di legno bruciato, sapore meno dolce e stucchevole dei mieli di nettare) ecc. 25 PROMOZIONE APICOLTURA tuali applicazioni dellanalisi sensoriale sono riconducibili a due obiettivi strettamente connessi uno allaltro: il miglioramento della qualità e la valorizzazione del prodotto attraverso lapprezzamento delle caratteristiche del miele locale. Partecipanti al corso di introduzione allanalisi sensoriale del miele. ANTONUCCI INCE BEZZI GIOVANNI BOMMASSAR ADRIANO BRUGNARA MARIA GRAZIA CLEMENTI LUCA DE GIULI MAURIZIO FACCHINELLI MARCO FAORO ANTONELLA IOB LUCIANA LO SS BRUNO MARCOLLA GUALTIERO MATTEOTTI LUCIA MINGHETTI GIOVANNA MOSCON FRANCO PETERLINI MASSIMO SANTULIANA RENATO SCHGRAFFER MICHELE TONDINI DINO TURRIN SERENA VESCOVI LORENZO ZAMBOTTI CRISTIANO * * sospeso in attesa di autorizzazione scritta TERRA TRENTINA Bibliografia 26 Piana M.L. Miele Guida ad una scelta ragionata - Osservatorio Nazionale Produzione e Mercato Miele Persano Oddo L, Sabatini A.G, Accorti M, Colombo R, Marcazzan G.L, Piana M.L, Piazza M.G, Pulcini P. (2000) I Mieli uniflorali italiani Nuove schede di caratterizzazione Ministero delle Politiche Agricole e Forestali Persano Oddo L, Sabatini A.G, Piana M.L (1995) Conoscere il miele Giuda allanalisi sensoriale Istituto Nazionale di Apicoltura - Bologna TECNICA FLASH La vendemmia delle uve Chardonnay destinate alla produzione di spumante è iniziata questanno il 26 agosto secondo le indicazioni impartite dallIstituto Trento DOC metodo classico. Il presidente, enologo Mauro Lunelli, ritiene che lacidità piuttosto sostenuta delle uve, generalmente superiore al 10 per mille, sarà abbassata entro livelli accettabili a seguito della fermentazione malolattica, naturale o provocata con laggiunta di batteri selezionati. *** Tutte le varietà di melo resistenti alla ticchiolatura si sono dimostrate questanno inaspettatamente recettive allinfezione. Sui frutti a fine campagna sono infatti comparse macchie di origine secondaria, cioè provenienti da infezioni già presenti sulle foglie. Linformazione viene dal prof. Antonio Bergamini direttore dellIstituto sperimentale di frutticoltura di Pergine Valsugana che ha selezionato alcune delle più importanti varietà resistenti. La perdita della resistenza era prevista per ragioni naturali ma entro il 2010. Ad accelerare la decadenza ha influito landamento climatico particolarmente piovoso e quindi favorevole al fungo che provoca la malattia. *** Intervenendo alla cerimonia di premiazione del secondo concorso a premi per il migliore vigneto di Marzemino bandito dal Comune di Isera e dalla Cassa Rurale, il prof. Attilio Scien- za, presidente della giuria e docente di viticoltura allUniversità di Milano, ha messo in guardia i viticoltori dal continuare a piantare barbatelle di Marzemino di due soli cloni o addirittura di uno. La variabilità genetica, ha detto il prof. Scienza, è necessaria per avere uve e vini dotati di profilo qualitativo complesso. Nei prossimi anni dovrebbero rendersi disponibili nuovi cloni selezionati da materiale prelevato da un vecchio vigneto di Marzemino situato nel comune catastale di Volano. *** Si contano sulle dita di una mano le viti trovate infette da Flavescenza dorata a seguito di sopralluoghi effettuati dallufficio fitosanitario provinciale di Trento in Vallagarina e nel Basso Sarca. La temuta malattia da micoplasmi non è quindi in fase epidemica. Sono molte di più le viti che in laboratorio sono risultate affette da legno nero, malattia causata pure da micoplasmi ma assai meno devastante. Il protocollo per la produzione frutticola integrata adottato in provincia di Trento prevede il prelievo di un campione di mele ogni 8 mila quintali conferiti alle varie cooperative. La scelta dei campioni avviene secondo uno schema che rispecchia il ventaglio delle varietà e i rispettivi quantitativi conferiti. Le analisi per la determinazione di residui di antiparassitari è affidata alla NEOTRON di Modena e allAGRIPARADIGMA di Ravenna.