Stampa articolo - La scuola possibile

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Stampa articolo - La scuola possibile
Articolo tratto dal numero n.34 giugno 2013 de http://www.lascuolapossibile.it
"Un paseo por el amor y la muerte"
Il processo del lutto a passo di bolero
L'intervista - di Riccardi Barbara
A Martina
In fin dei conti,
la vita e la morte
sono solo conseguenze della solidità
o meno di una costruzione.
QUELLO CHE CONTA E' COSTRUIRE BENE!!
Il 13 giugno 2013, giorno dopo la chiusura di questo anno scolastico, scalata "everestiana" fatta di tante esperienze di crescita per tutti NOI, Piccoli & Grandi, ci ha "salutato"
senza disturbare, assolvendo fino all'ultimo tutti i suoi doveri, la nostra alunna Martina della V B, in realtà alunna di tutto il Plesso Carlo Avolio per il suo modo di "vivere
nella/la sua Scuola, i suoi compagni e tutti noi operatori scolastici in modo speciale". Sapevamo che prima o poi questo dove accadere, ma il più tardi possibile, è di obbligo
per noi mortali pensare così...
E' giusto, ha un significato valoriale formativo/educativo condividere con i bambini il momento della morte e il conseguente funerale di una loro compagna?
E' giusto far conoscere ai bambini realtà meno fortunate, di processi di malattia e degenze in ospedale di piccoli pazienti-degenti, come con il nostro Progetto-Gemellaggio
Scuola & Ospedale Regina Elena - IFO?
"Importante essere chiari con i bambini e manifestargli che la morte è una parte, è una fase della
Vita. E' utile una preparazione, come facciamo in Spagna in alcune nostre Scuole, proporre una giornata
dedicata al processo del lutto, perché parlarne è la miglior cosa per fargli prendere coscienza. L'incontro
deve essere strutturato in fasi:
1. Fondamentalmente l'ascolto, ascoltare le loro idee riguardo questo momento, farli parlare di cosa
pensano;
2. Prese tutte le informazioni chiediamo loro di fare un disegno ed allegare una lettera da dedicare alla
persona persa;
3. Realizzare un libricino con tutte le loro frasi e poi fargli scegliere le parole che credono più significative
per metterle tutte insieme e farne una frase unica nuova.
La società in cui viviamo è pronta ad essere sostegno per i più piccoli di questo processo conoscitivo?
"In Europa con la globalizzazione la Società deve essere forte con un terreno stabile, invece oggi la nostra
è alquanto liquida (come esempio ricorre al film "L'Era Glaciale") e narcisistica. Con un ground così
vengono a mancare figure adulte e genitoriali in grado di sostenere, perché noi stessi non abbiamo
stabilità: emotiva, lavorativa, fisica. I ragazzi per questa mancanza manifestano il loro malessere
facendo i duri, con atti di autolesionismo, di masochismo (piercing, tatuaggi, cicatrici...), per far vedere al
mondo che loro sono forti, che non hanno bisogno di nulla e che resistono al dolore a tutto anche al dolore.
Questa non è altro che una provocazione, è un motivo di sfida da parte loro per avere la prova che
si possono fidare di chi è dall'altra parte, dei genitori/adulti. Per fare questo passaggio noi adulti
dobbiamo essere in grado di conquistarci la loro fiducia e la loro ammirazione, come? ASCOLTANDOLI!!
Quindi bisogna cominciare un percorso di crescita parallelo, dove da una parte gli adulti devono saper
resistere alle provocazioni degli adolescenti, (i nuovi duri alla James Deen), dall'altra i ragazzi impareranno
così a fidarsi di chi si prodiga per il loro successo. Per loro conta essere visti ed ascoltati."
"Non devi prendere troppo sul serio la Vita, nessuno ne è uscito mai Vivo!!" Woody Allen
La formula magica?
"L'unione Famiglia & Scuola è il lavoro vincente da fare. Per esempio l'Ass. APA dei genitori, solo con le loro regole e la loro organizzazione, senza l'alleanza e la complicità
della Scuola non può arrivare a raggiungere l'obiettivo formativo e pedagogico sperato. Il bambino deve essere il centro del percorso formativo di tutte e due i luoghi educativi,
per sostenerlo è necessaria questa l'alleanza, soprattutto in una Società liquida come questa, con adulti "persi" e non in grado di essere sostegno di crescita. La musica è il
mezzo con cui si può creare un vincolo di incontro tra il mondo adulto e i giovani, è un grande mezzo di comunicazione, un linguaggio che tutti conoscono e possono
usare. Una mia esperienza, l'ho avuta grazie alla musica con un bambino che non voleva parlare, abbiamo cominciato a parlare senza parole, solo attraverso i testi delle
canzoni, o con le melodie per comunicare gli stati d'animo e l'emozioni, dopo 4 mesi ha iniziato a parlare e da quel giorno non ha più smesso. I titoli dei miei libri o dei miei
seminari li prendo dai titoli delle canzoni, soprattutto dai testi delle canzone messicane, i Bolero. A casa ho tantissimi dischi e cd, oltre che libri..."
Per sottolineare l'importanza della musica come valenza emozionale, ci regala un brano di Demis Roussos - "Morire al fianco del mio Amore" - che ha fatto tradurre e cantare
da un suo amico per noi in italiano. Pensare che ho fatto scorpacciate, all'epoca delle sue canzoni, ascoltando i 45 giri di mamma e papà sul giradischi, ricordate quello che li
mangiava e finiti di ascoltare li risputava? Come si chiamava...
Un argomento doloroso, non leggero nel Seminario Internazionale del 22/23 giugno 2013: "Un paseo por el Amor y la Muerte - Il processo di lutto" a cura della
dott.ssa Carem Vazquez Bandin, psicologa clinica e psicoterapeuta gestaltista di fama mondiale, organizzato dalla Fondazione Italiana Gestalt voluto dai due Direttori
Roberta Melis e Paolo Greco, psicologi e psicoterapeuti.
Un Seminario dai contenuti tristi è diventato un vero e proprio simposio accrescitivo, grazie alla bravura magistrale, tutta spagnola, della dott.ssa Bandin che a tempo della
"Carmen" di Bizet, con la sua spiccata ironia, simpatia e passione per la VITA, è riuscita a rendere leggero e masticabile a tutti i presenti, il risvolto dell'altra facciata della
medaglia della Vita, la Morte:
* Costruire il nostro percorso di Vita in base a quello che ci piace * Come le perdite attivano un cambiamento che và sicuramente gestito, integrato e vissuto
* L'Arte del Buon Vivere
* Il senso di pienezza in noi stessi e il senso di connessione con l'altro
Da questo incontro porto con me la passione e la semplicità di una "persona grande", dove ritrovo INCREDIBILMENTE, nel suo argomentare tra la Vita & la Morte dalla
Spagna con furore, gli stessi concetti base della mia Relazione dell'Anno di Prova:
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* Kairos, cogli l'attimo, cogli il tempo al volo
* La Musica come mezzo di comunicazione, un ponte generazionale
* Il linguaggio filmico strumento di connessione tra noi e l'altro - Ciak si Gira e Cinemando * Il tono muscolare per affrontare l'Azione come sostegno corporale - Corpo & Mente
* L'empatia, la sincronicità del sentire, il sintonizzarsi
* L'ironia, la curiosità, la ricerca, la passione
* L'alleanza Famiglia & Scuola *L'importanza dell'Arte dell'Incontro
Mi saluta dopo aver immortalato il nostro incontro e avermi lasciato la sua dedica, a conferma di come mi manifesto al mondo per come ...SONO!! Salutandoci: "E' stato per
un me un grande piacere conoscerti...- La Morte è attivatrice della VITA!! - Non esiste Morte senza Amore!!"
Grazie veramente per la forza energizzante che ci hai trasmesso.
Barbara Riccardi
Il curriculum della dott.ssa Carem Vazquez Bandin
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