CS Mocenigo riapertura ITA
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CS Mocenigo riapertura ITA
Collezioni permanenti In collaborazione con MAVIVE Spa Direzione scientifica Gabriella Belli Con il supporto di Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna A cura di Chiara Squarcina Comune di Venezia Progetto di allestimento Pier Luigi Pizzi Riapertura di Palazzo Mocenigo a San Stae _ con i nuovi percorsi museali dedicati al Profumo _ Dopo un radicale intervento di restyling, recupero, riorganizzazione e ampliamento dei percorsi espositivi, dal 1 novembre riapre al pubblico Palazzo Mocenigo a San Stae, Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume, con i nuovi percorsi museali dedicati al Profumo. Una sede completamente rinnovata, nella proposta museografica, nella qualità del layout espositivo e dei servizi offerti al pubblico. L’antico palazzo originariamente appartenuto a un ramo della famiglia Mocenigo, una delle più importanti e prestigiose dinastie del patriziato veneziano - donato dall’ultimo discendente Alvise Nicolò nel 1945 al Comune di Venezia ed entrato nei Musei Civici Veneziani nel 1985 - a partire dal gennaio di quest’anno è stato oggetto di un eccezionale intervento conservativo che ha consentito di recuperare non solo i principali elementi architettonici e strutturali, ma anche gli antichi arredi e la mobilia, i fastosi affreschi, gli stucchi e i marmorini, i preziosi pavimenti e gli infissi. Il nuovo layout, che oggi coinvolge venti sale al piano nobile del palazzo, ripropone fedelmente le suggestioni di un’abitazione nobiliare veneziana del XVIII secolo e con esse l’evolversi delle tendenze della moda, del costume e del tessile, all’insegna di una reciproca valorizzazione storico-scientifica del ‘700. Nelle rinnovate sale sono inoltre state collocate nuove tappezzerie, fedeli a quelle originarie, ma con una cromatura cangiante, appositamente realizzate, come i tessuti dei tendaggi, da Rubelli – Venezia, su idea del Maestro Pier Luigi Pizzi, architetto, regista, scenografo e costumista di fama internazionale, cui è stata affidata la supervisione scientifica del progetto museografico. Il percorso si completa con un inedito nonché straordinario capitolo dedicato alla storia del profumo e delle essenze. Una novità assoluta nel panorama della museografia italiana, che vede insieme la Fondazione Musei Civici di Venezia e Mavive, l’azienda veneziana della famiglia Vidal, partner principale dell’operazione e artefice di un vero e proprio atto di mecenatismo volto a riaffermare il profondo legame con la città di Venezia. L’iniziativa nasce con l’intento di far riscoprire e valorizzare la vocazione millenaria che colloca l’Italia e in particolare Venezia, tra i capostipiti della tradizione profumiera mondiale e rappresenta una delle principali proposte della rinnovata sede, contribuendo a renderla un unicum all’interno del circuito Muve. L’importante intervento, che ha inoltre permesso di riportare all’antico splendore un centinaio di dipinti e centocinquanta tra abiti e tessuti, provenienti sia dalle raccolte del museo che dalle altre sedi della Fondazione, si è realizzato con il supporto della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna e del Comune di Venezia, con il contributo di Venice Foundation, sotto la direzione scientifica di Gabriella Belli, la cura di Chiara Squarcina e, per la sezione del Profumo, di Marco Vidal - Mavive. Informazioni per la stampa Fondazione Musei Civici di Venezia Ufficio Stampa e Relazioni Esterne Riccardo Bon T +39 0412405225/32 M +39 346 0844843 [email protected] _ Ufficio Stampa Mavive Studio Nazari T +39 02 76110017 [email protected] _ Come fossero ancora abitati dagli antichi proprietari, gli ambienti e le sale del rinnovato Museo di Palazzo Mocenigo si presentano attraverso un nuovo percorso “circolare” di forte suggestione (che, una volta salita la scala monumentale, inizia e termina nel portego al primo piano) tra eleganti e sontuosi arredi settecenteschi, tessuti e ricami, dipinti e cornici, accessori e abiti d’epoca, provenienti per gran parte dalle collezioni del museo e dai suoi depositi, ma anche dalle altre raccolte della Fondazione Musei Civici. È il caso dei vetri provenienti dal Museo del Vetro di Murano, dei dipinti con soggetti storici e celebrativi veneziani, dalla quadreria del Museo Correr, delle ampolle e delle antiche attrezzature di laboratorio, ancora dal Correr e degli antichi merletti dal museo di Burano, tutte opere sulle quali sono stati eseguiti importanti interventi di recupero. Nell’inedita sezione dedicata alla storia del profumo e delle essenze sono ospitati manufatti e documenti antichi, tra cui il prezioso manuale di cosmetica I Notandissimi Secreti de l’Arte Profumatoria di Giovanventura Rosetti, pubblicato per la prima volta a Venezia nel 1555, primo ricettario d’Occidente che cataloga con approccio scientifico più di trecento formule di cosmetici in uso nella Venezia di allora e preziosi erbari provenienti dal Museo di Storia Naturale di Venezia, tra cui il celebre Erbario Mattioli. La nota casa essenziera tedesca Drom, che contribuisce a fianco di Mavive fornendo il proprio supporto tecnico e scientifico per le installazioni sul profumo, ha inoltre messo a disposizione alcuni pezzi unici provenienti dalla propria straordinaria collezione di “Flaconi Storp”, una delle più importanti al mondo, composta da oltre 2.500 oggetti da esposizione e pezzi databili fino al 2.000 a.C. Questi ambienti completamente restituiti a funzione museale, che saranno sede di importanti esposizioni temporanee a tema, rappresentano anche un luogo di formazione didattica grazie a vere e proprie “stazioni olfattive” che accompagnano il visitatore attraverso i propri sensi alla scoperta di questa straordinaria invenzione, antica e particolarissima, che si pone in stretta relazione con la moda e la storia del costume, oggi più che mai temi che caratterizzano questa rinnovata sede. La sezione del Profumo si è potuta realizzare anche grazie alle ulteriori importanti collaborazioni di Cosmetica Italia (ex Unipro), l’associazione delle imprese italiane di cosmetica, vera e propria eccellenza del “Made in Italy” cosmetico, che ha prestato il proprio fondo bibliotecario, realizzato un video documentario, fornito supporto didattico e reperito materiale storico; del Master in Scienza e Tecnologia Cosmetiche e Centro di Cosmetologia della Università di Ferrara, per la consulenza scientifica, l’organizzazione di seminari e dei corsi olfattivi; della Seguso Vetri d’Arte, per la fornitura dei lampadari storici e delle boccette per il profumo e della Camera di Commercio di Venezia, per l’importante contributo. Con il supporto di Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna Con il sostegno di Si ringrazia 2 Riapertura di Palazzo Mocenigo a San Stae _ con i nuovi percorsi museali dedicati al Profumo _ INFORMAZIONI GENERALI Sede Palazzo Mocenigo - Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume Santa Croce, 1992, Venezia Vernice stampa Martedì 29 ottobre dalle 10 alle 17 (conferenza stampa di presentazione ore 12) Inaugurazione Giovedì 31 ottobre dalle 10 alle 17 (esclusivamente su invito fino a esaurimento dei posti disponibili) Apertura al pubblico: dall’1 novembre 2013 Orario Dal 1 novembre al 31 marzo: 10.00 – 16.00 (biglietteria 10.00 – 15.30) Dal 1 aprile al 31 ottobre: 10.00 – 17.00 (biglietteria 10.00 – 16.30) Chiuso lunedì BIGLIETTI Intero 8 euro Ridotto 5,50 euro ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25 anni*; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi o studenti; cittadini over 65; personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo (MiBACT)*; titolari di Carta Rolling Venice; soci FAI* Gratuito residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; membri I.C.O.M.; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate e interpreti turistici che accompagnino gruppi*; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso (solo con prenotazione); volontari del servizio Civile; Partner ordinari MUVE; possessori MUVE Friend Card Offerta Scuola: 4,00 euro a persona (valida nel periodo dal 1 settembre al 15 marzo) Per classi di studenti di ogni ordine e grado accompagnate dai loro insegnanti con elenco dei nominativi compilato dall’Istituto di appartenenza. *è richiesto un documento INFORMAZIONI mocenigo.visitmuve.it [email protected] PRENOTAZIONI mocenigo.visitmuve.it call center 848082000 (dall’Italia) +3904142730892 (dall’estero) call center 848082000 (dall’Italia) + 3904142730892 (dall’estero) FB www.facebook.com/visitmuve Twitter twitter.com/visitmuve_en Download immagini su visitmuve.it (seguendo il percorso: home-page - ufficio stampa, in basso a ds – press area) 3 Riapertura di Palazzo Mocenigo a San Stae _ con i nuovi percorsi museali dedicati al Profumo _ I Mocenigo, il Palazzo di San Stae e la nascita del museo La famiglia Mocenigo è una delle più importanti del patriziato veneziano. Dà alla Repubblica ben sette dogi (Tommaso, 1414-23; Pietro, 1474-76; Giovanni, 1478-85; Alvise I, 1570/77; Alvise II, 1700/1709; Alvise III, 1722/32; Alvise IV, 1763/78), oltre a un gran numero di procuratori, ambasciatori, capitani, ecclesiastici e letterati. Il ramo principale della famiglia abitava i vasti palazzi di San Samuele, in zona San Marco. Fu un ramo cadetto - quello dei discendenti da Nicolò, fratello del doge Alvise I - a trasferirsi all’inizio del XVII secolo in questo edificio di origine gotica, che da allora venne profondamente ristrutturato e ampliato, raggiungendo la configurazione attuale. Le due facciate esterne, sulla strada (salizàda) e sul canale di San Stae, sono caratterizzate dalle ampie “serliane”, finestre ricorrenti nell’architettura veneziana del XVII/XVIII secolo. Si tratta di trifore con l’apertura centrale ad arco e le due laterali più basse a trabeazione, che consentono, tra l’altro, l’alternarsi di piani nobili e ammezzati. Il prospetto sulla strada, da cui oggi si accede al palazzo, evidenzia un prolungamento sul lato sinistro, frutto di acquisizioni di edifici adiacenti. La struttura interna è quella tipica delle abitazioni patrizie veneziane, con il grande salone centrale (pòrtego) passante e destinato alle funzioni di rappresentanza, ai cui lati si affacciano le altre stanze. Abitato dai Mocenigo fino a tempi recenti, il palazzo conserva al primo piano nobile affreschi e arredi di gusto rococò o neoclassico risalenti perlopiù alla seconda metà del Settecento. Notevoli anche le porte in radica e le cornici in legno intagliato e dorato. Molte sale sono decorate con dipinti celebrativi delle glorie della famiglia, il cui momento culminante corrisponde al dogado di Alvise IV (1763-1778). Di particolare rilievo gli affreschi dei soffitti, realizzati nel 1787 per le nozze del nipote di Alvise IV con Laura Corner. Alvise Nicolò, ultimo discendente della famiglia, nel 1945 lascia il palazzo alla città, perché ne faccia una “Galleria d’Arte, a completamento del Museo Correr”: trent’anni dopo, alla morte della moglie verrà effettivamente acquisito. Entrato a far parte dei Musei Civici Veneziani e aperto al pubblico dal 1985, diventa la sede del Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume, ospitando le ampie collezioni tessili e di abiti antichi dei Musei Civici - provenienti soprattutto dalle raccolte Correr, Guggenheim, Cini, Grassi - e una biblioteca specializzata, sempre aperta, in cui spicca l’importante raccolta di oltre 13.000 figurini dal ‘700 al ‘900. Moda e costume, con particolare riferimento alla storia della città, caratterizzano dunque da subito la ricerca e l’attività espositiva del museo, nel contesto ambientale del palazzo gentilizio dei Mocenigo. 4 Il Museo oggi. L’ambiente, i costumi, il profumo Il percorso - ora completamente rinnovato e ampliato - si snoda in venti sale al primo piano nobile, raddoppiando le aree espositive aperte nel 1985. Con un allestimento concepito da Pier Luigi Pizzi, scenografo di fama internazionale, gli arredi e i dipinti del palazzo sono stati integrati con un gran numero di opere, provenienti da diversi settori e depositi dei Musei Civici di Venezia, con un paziente e intelligente lavoro di recupero e valorizzazione di tele e pastelli, suppellettili e vetri, mai esposti prima. L’ambiente nel suo insieme evoca con sapiente suggestione diversi aspetti della vita e delle attività del patriziato veneziano tra XVII e XVIII secolo, ed è popolato da manichini che indossano preziosi abiti e accessori antichi appartenenti al Centro Studi annesso al Museo. Realizzati in tessuti operati, impreziositi da ricami e merletti, essi documentano la commovente perizia di schiere di artigiani e l’eleganza raffinata e lussuosa per la quale i veneziani erano famosi. Consentono inoltre di apprezzare la specificità del museo riguardo alla storia della moda e delle sue continue declinazioni evolutive, sia dal punto di vista del tessile che dell’abbigliamento. Proprio questa specificità ha ispirato la realizzazione di una nuova sezione dedicata a un particolare aspetto della storia del costume veneziano, quello del profumo, finora poco studiato, mettendo in luce il ruolo fondamentale della città nelle origini di questa tradizione estetica, cosmetica e imprenditoriale. L’operazione è stata possibile grazie alla collaborazione con Mavive, azienda veneziana della famiglia Vidal, da oltre cent’anni attiva nel settore. Nelle cinque sale dedicate al profumo, perfettamente integrate nelle suggestioni espositive di tutto il museo, strumenti multimediali ed esperienze sensoriali si alternano in un inedito percorso di informazione, emozione, approfondimento. Un video illustra il ruolo di Venezia nella storia del profumo, una sala evoca il laboratorio quasi alchemico di un profumiere (muschiere) cinquecentesco; si espongono e si illustrano materie prime e procedimenti, mentre una mappa annusabile propone le ammalianti e impervie Vie delle Spezie percorse dagli antichi veneziani; si presenta poi una straordinaria collezione di flaconi e boccette porta-profumo di diversi materiali databili dal medioevo ai giorni nostri, concessa per l’occasione in deposito a lungo termine al museo; si descrivono e si sperimentano infine le grandi “famiglie olfattive” dalle quali, da sempre, nascono tutti i profumi. 5