Studio Luca Scacchetti - Architettura Design Materiali
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Studio Luca Scacchetti - Architettura Design Materiali
Green Building: elementi per un’architettura della sostenibilità Testimonials TESTIMONIALS intervista profilo Studio di Architettura Luca Scacchetti Via Marcona, 12 20129 Milano www.scacchetti.com Luca Scacchetti Studio Luca Scacchetti 1 La casa degli sguardi Social Home Design MADE 2011 ph. Luca Casonato 2 Birchen Hotel, Almaty, Kazakistan, 2009 Foto ritratto Margutti fotografo & associati 58 Luca Scacchetti nasce a Milano nel 1952. Nel 1975 si laurea alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Svolge da allora attività didattica in diverse sedi istituzionali, dal Politecnico di Milano, all’Istituto Europeo di Design, all’Accademia di Brera di Milano. Dal 1990 al 1995 è Direttore del Dipartimento di Architettura dell’Istituto Europeo di Design. Scrive saggi e articoli su differenti argomenti riguardanti la storia dell'architettura, la metodologia della progettazione architettonica e i rapporti tra questa e il design industriale. Numerosi sono anche i convegni e le conferenze a cui ha partecipato in Italia, Europa, Medio Oriente, Est Asiatico, Stati Uniti. Nel 1978 ha fondato lo Studio di Architettura Luca Scacchetti che si avvale della collaborazione di architetti, urbanisti, storici, strutturisti e designer. Progetta e realizza opere in Italia e in diversi paesi, dal Giappone alla Spagna, alla Grecia alla Cina, al Kazakistan, alla Francia, variando i propri temi dalla scala urbana, agli edifici pubblici e privati, agli alberghi, alle ristrutturazioni di edifici e di interni. Si occupa inoltre di design collaborando con numerose e importanti aziende italiane ed europee nel campo del mobile, dell’illuminazione e dell’oggettistica. Oltre a riviste nazionali ed estere, cinque monografie documentano il suo lavoro: Francesco Moschini, Luca Scacchetti - forme oggetti architetture 1975/1985, ed. Kappa, Roma 1986; Vanni Pasca, Walking in different ways, ed. Tecno, Roma 1990; AA.VV., Luca Scacchetti - architetture, con saggi a cura di E. Ambasz, R. Bofill, A. Cantafora, G. Motta, F. Moschini e P. Portoghesi, ed. Idea Books, Milano 1991; Luca Scacchetti – disegni 1983/2002 con saggi di P. Portoghesi e M. Brusatin, ed. Federico Motta, Milano, 2002; Alfabeto. 82 progetti di design di Luca Scacchetti con saggi di F. Burkardt, M. Byars, A. Colonnetti e V. Pasca, Editrice Compositori, Bologna, 2006; Vive e lavora a Milano. A+D+M Academy | Green Building: elementi per un’architettura della sostenibilità 1 2 59 TESTIMONIALS luca scacchetti Pubblicata su a+d+m # 11 - 2007 Interpretare la storia e i valori di un luogo 1 Hotel EOS, Lecce, 2008 ph. Marino Mannarini 60 Lei si considera più architetto o più designer? Qual è stata la sua formazione? Io mi considero più architetto che designer. La mia formazione, in effetti, è stata una formazione classica: al Politecnico di Milano, con Aldo Rossi. Da Rossi ho anche appreso la passione etica e non solo estetica per l'architettura, la passione cioè per un'architettura intesa non come un puro capriccio formale, ma come un approccio attento alla storia delle città, nel quale l'architetto si pone come l'autore di un'opera condivisibile che non appartiene solo a sé, destinata a durare e realizzata per risolvere e migliorare la qualità della vita. Quindi, in un certo senso, lei si considera un architetto prestato al design? Credo che ci sia una certa sovrapposizione tra il campo dell'architettura e quello del design. Io ho sempre cercato di sviluppare questi due settori contemporaneamente. In comune hanno la ricerca di forme costanti nel tempo, che devono essere volta a volta reinterpretate alla luce del tempo presente. Credo che uno degli aspetti più interessanti di questo lavoro sia proprio l'integrazione tra questi due campi attraverso un approccio ‘architettonico’ al design e l'applicazione dell'architettura con le competenze del designer. Ma queste forme che rimangono costanti nel tempo sono necessariamente legate a un luogo, a una tradizione... Credo che il ‘luogo’, inteso come l'insieme delle caratteristiche locali, debba sempre essere preso in considerazione. Oggi, una certa retorica della globalizzazione tende ad identificare il locale con il vecchio e l'internazionale, il ‘globale’ con il nuovo. Io ho sempre cercato di mantenere un rapporto molto forte con il luogo. È fondamentale tanto per l'architettura quanto per il design. Un buon edificio moderno deve essere legato al luogo e quindi anche alla tradizione. Non mi sento di condividere l'interpretazione del lavoro architettonico come il gesto d'artista, autosufficiente e slegato dal contesto. L'architettura è invenzione e tradizione. Lavorando nel settore alberghiero mi è capitato di confrontarmi con una tendenza all'uniformazione, al richiedere un'unica immagine per un albergo, A+D+M Academy | Green Building: elementi per un’architettura della sostenibilità 1 Attenzione all'essenza della tradizione e a un rapporto non superficiale con il genius loci 61 TESTIMONIALS 1 Hotel Hilton Garden Inn, Lecce, 2010 2 Risorgimento Resort, Lecce, 2007 ph. Marino Mannarini 3 Hotel Litta Palace, Lainate (MI), 2004 4 Quartiere Residenziale, PJ South, Shanghai, Cina, 2004 5 Palazzina Residenziale in viale Padova, Milano, 2004 ph. Luca Casonato 62 luca scacchetti uguale in Italia, in Russia o in qualsiasi altro Paese. Io cerco di oppormi a queste tendenze. Credo a un'architettura più cosmopolita che globalizzata e sogno un mondo in cui tutti viaggino ma possano in ogni momento riconoscere dove si trovano. E nel design, quest'attenzione per l'appartenenza a una tradizione come si declina? La forza del genius loci è uno degli elementi strutturanti nel mio lavoro. Nel design il luogo è l'azienda per cui si progetta. Quindi questo approccio si traduce in un rapporto molto forte con l'azienda e in un rispetto della tradizione rappresentata dalle realizzazioni precedenti di quell'azienda. Naturalmente, non si tratta di una reinvenzione astratta, quanto di una interpretazione, di una traduzione in forme nuove. Il suo sembra un approccio quasi neoclassicista... Il mio è più un rapporto costante ma non stereotipato con la storia. In un certo senso, il movimento postmoderno ha preso coscienza della tradizione e del fatto che con la tradizione occorre sempre confrontarsi, anche per negarla. Del resto lo avevano compreso già i dadaisti che nel momento in cui apparentemente la negavano si richiamavano alla classicità della storia. E tuttavia nel movimento postmoderno quest'attenzione alla storia si è in qualche modo degradata negli aspetti più esteriori e superficiali. Io cerco invece di riprendere le tradizioni di un luogo in maniera non meccanica, richiamandomi piuttosto a rapporti spirituali, a un'atmosfera. Del resto, è anche questa la radice dell'eleganza. Etimologicamente, eleganza si lega al latino ‘eligere’ che significa scegliere: scegliere tra una serie di cose che ti permettono di avere un rapporto contemporaneo con la tradizione. Ecco, io cerco di avere un approccio non storicistico con la tradizione, e di ridurre, in un certo senso, la tradizione all'osso, alla sua essenza. Nel cinque stelle che ho fatto a Lecce [l'Hotel Risorgimento, N.d.r.] ho voluto dare una rilettura del barocco leccese, ma non in maniera superficiale, ma ad esempio giocando sulla pietra leccese e sulla sua corrosione. A+D+M Academy A+D+M|Academy Green Building: | Luce,elementi colore, materiali: per un’architettura progettaredella gli spazi sostenibilità pubblici Profilo 1 2 3 4 5 63 TESTIMONIALS 1 Villa Sa Contissa, Arzachena, Costa Smeralda, Sardegna, 2010 ph. Luca Casonato 2 Villa Sa Sarritta, Arzachena, Costa Smeralda, Sardegna, 2011 ph. Luca Casonato 64 luca scacchetti Come si pone in quest'approccio il rapporto con la ricerca sui nuovi materiali? La ricerca sui materiali è un aspetto molto interessante, un progresso che si traduce, nel mio lavoro, in un rapporto tra i materiali innovativi e il recupero dei materiali tradizionali. Si tratta di un rapporto che suggerisce nuovi utilizzi del materiale, non banali. E anche qui, consente di reinventare una tradizione. A Lainate [Hotel Litta Palace, N.d.r.] abbiamo utilizzato una piastrella sottile che riprende, con una composizione di resine e colori, il ‘ceppo lombardo’, la tradizionale pietra da costruzione del luogo. Il che non soltanto consente il legame con il contesto, ma anche di risparmiare un materiale naturale. Anche questo rientra in quell'approccio etico all'architettura di cui parlavamo prima. Se possiamo ottenere gli stessi risultati risparmiando i materiali naturali è meglio. Si è consumato tutto il granito rosa sardo per fare i piani delle cucine: non mi sembra un bel rapporto con l'ambiente. In questo dunque sta l'approccio etico... In questo e non soltanto. Anche quello del designer, ad esempio, è un lavoro che ha una componente etica. Quando disegno sento sempre la responsabilità di lavorare per un'azienda dietro la quale ci sono i tecnici, gli operai, le loro famiglie, le loro vite. C'è qualcosa di più della semplice creatività. Non bisogna dimenticare i limiti e i vincoli dati dalla tecnologia, dal mercato, dal realizzare un prodotto che deve essere commercializzato. E comunque questi vincoli non sono necessariamente un danno per la creatività... Anzi, fanno parte del gioco! Un gioco faticoso, perché è sempre un lavoro, ma un bel gioco: un ‘gioco sapiente’. E cosa la gratifica di più di questo gioco? L'aver reinterpretato delle forme costanti in una maniera contemporanea ma in grado di durare nel tempo. A volte mi capita di guardare, alla televisione "Porta a Porta", la trasmissione di Bruno Vespa. Da quindici anni gli ospiti in studio si siedono sulle mie poltrone Hydra, che ho disegnato per Poltrona Frau. In fondo, ho messo a sedere tutta la classe dirigente italiana degli ultimi anni! A+D+M A+D+MAcademy Academy||Green GreenBuilding: Building:elementi elementiper perun’architettura un’architetturadella dellasostenibilità sostenibilità Profilo 1 2 65 Questa pubblicazione è stata realizzata in occasione del Seminario A+D+M Academy "Green Building: elementi per un’architettura della sostenibilità" EDITORE Publicomm srl Via Cimarosa 55r - 17100 Savona Tel. 019 838411 - fax 019 8384141 [email protected] www.publicomm.it Progetto editoriale Simona Finessi Direzione creativa Angelo Dadda Coordinamento editoriale Chiara Dadda Progetto grafico Paolo Veirana STAMPA Marco Sabatelli Editore srl via Servettaz 39 - 17100 Savona © Publicomm srl Riproduzione vietata, tutti i diritti riservati dalla legge sul diritto d’autore. Finito di stampare nel marzo 2012 ISBN 978-88-906181-3-0 www.admnetwork.it www.publicomm.it ISBN 978-88-906181-3-0