Chiudi - Piacenza Partecipa

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Chiudi - Piacenza Partecipa
Percorso partecipato POC - Tavolo progetti di lungo periodo - Sede Ordine APPC
REPORT 30-9-16
Assessore Timpano
Quello che stiamo facendo è iniziare il percorso che ci porterà al doc di indirizzo del POC che
attualizzerà le previsoni del PSC occupandosi delle azioni che potranno essere fatte dai
provati nei prossimi 5 anni. Noi ci occupiamo ovviamente della città pubblica. In questo lavoro
abbiamo scelto di sintetizzare l’inquadramento strategico che la città si è data in questi anni,
dalla vision 2020, al piano strategico per lo sviluppo socio economico adottato nel 2014
Sulla base di queste valutazioni abbiamo riassunto nella tabella che vi è stata consegnata le
assunzioni strategiche alle quali se ne potranno ovviamente aggiungere altre.
In termini di sviluppo urbanistico abbiamo suddiviso i tre tavoli in: breve periodo; medio
periodo e lungo periodo. Oggi ci occupiamo di progetti di lungo periodo (5-10 anni) e di
progetti alla macro scala. Una previsione di lungo periodo che ovviamente deve avere
anticipazioni nel breve. Uno dei temi di lungo periodo è la proposta di un nuovo ospedale a
Piacenza che ci viene proposta dall’ASL. Altre azioni di lungo periodo sono:
-
Riqualificazione dell’area del consorzio che ha azioni propedeutiche più immediate;
L’area di espansione produttiva prevista dal PSC;
Lo spostamento dello scalo ferroviario merci come azione propedeutica alla
concretizzazione dell’obiettivo strategico “Piacenza polo del ferro”.
Assessore Bisotti
Partiamo dagli aspetti strutturanti, che evidenziano una vocazione molto chiara della ns città,
ossia il ruolo di città snodo, che comporta vari ambiti di trasformazione: le aree demaniali, il
waterfront, la città del ferro e i piani attuativi.
Questo come inquadramento generale dal quale partiamo.
I temi strategici che verranno trattati riguardano:
1. il progetto PC città del ferro che si sviluppa nell’area Granella, tangente al polo
logistico di Le Mose, per la quale, nell’ambito di una convenzione urbanistica, è
prevista la realizzazione di 4 binari merci conformi agli standard europei. Il progetto
finalmente concretizzerà lo scambio gomma ferro, e farà muovere i primi passi al
progetto PC città del ferro il cui obiettivo è trasferire tutti e dieci i binari merci in
questa area. Il progetto preliminare per la prima fase (4 binari) è già stato approvato
da RFI ed è in corso la progettazione definitiva che porterà all'attuazione
dell'intervento in qualche anno
Questo progetto permetterà inoltre di realizzare altre migliorie in termini di dotazione
di verde e parcheggi pubblici. Nell'ambito dell'intervento di completamento del polo
logistico si sottolinea che è in corso di definizione un progetto per adeguare tutta l’area
ai criteri APEA con il coordinamento dell’Ente fiera;
2. il progetto per l'Ambito PPST3, ossia l’area prevista dal dal PTCP della provincia
(220.000 mq) nei pressi di Roncaglia come potenziale area di sviluppo produttivo. Le
aree sono ancora classificate come aree gracole, non sono puntualmente perimetrale, e
soggiacciono a criteri molto vincolanti, legati alle caratteristiche dei soggetti insedianti
e alla qualità degli insediamenti che dovranno rispondere ai criteri APEA. Qualunque
decisione dovrà passare preventivamente attraverso la valutazione preventiva di
insediamento attività in altre aree prima di intaccare la zona. Il comune prevede
criteri molto vincolanti sui quali abbiamo avuto un lungo dibattito, che a fronte delle
possibilità di sviluppo pongono il tema dell’utilizzo responsabile di un territorio
vergine come questo. Anche se è del tutto chiaro che le caratteristiche dell’area, e la
dotazione dei servizi che la caratterizzano, la rendono certamente più idonea di altre a
questo tipo di sviluppo (questa è una mia convinzione personale rispetto alla quale mi
preme sottolineare che al momento non esiste nessuna richiesta ancora formalizzata).
Ovviamente gli insediamenti auspicati sono quelli di tipo produttivo anche se non si
esclude la possibilità di insediamenti legati al trasporto merci e alla logistica (i progetti
dovranno essere preventivamente valutati).
3. Accordo di programma legato al recupero del consorzio agrario. Parliamo di un’area
nevralgica fortemente inserita in uno sforzo di qualificazione e che oggi si collega al
trasporto pubblico del piano caricatore e a tutta l'area di Borgo faxall. Un’area vocata
alla produzione industriale e che ha bisogno di una riqualificazione compatibile che
vada nella direzione di rimuovere l’alto tasso di impermeabilizzazione dei suoli e
salvaguardare le presenze di archeologia industriale, per la quale sono già in atto
verifiche. La destinazione, definita a livello macro, prevede terziario alberghiero,
commerciale, residenziale. Se il programma andrà in porto, sarà anche possibile
rispondere ad alcuni interessi della amministrazione comunale: sede polizia
municipale; intervento compensativo su area borgo faxall, viabilità che scarica il peso
dei flussi di traffico dalla via Colombo ecc. Nell’accordo pubblico/privato che
firmeremo con la prossima convenzione sono presenti studi per la riqualificazione del
quartiere sud e studi sulle attività commerciali. E’ sicuramente un intervento
importante per la città nella logica della rigenerazione urbana. In questo caso abbiamo
fatto un percorso partecipato che se accompagnato potrà dare ulteriori buoni esiti.
4. Nuovo Ospedale: nel PSC non c’è una parola a riguardo. Il tema è maturato nell’ultimo
anno attraverso proposte che l’ASL ha condiviso con l’assessorato regionale alla sanità
per rispondere ad alcune questioni tecniche legate al ciclo di vita utile della struttura.
Secondo tali valutazioni tecniche è necessario mettere in conto la realizzazione di un
nuovo ospedale, senza ovviamente mettere in crisi la parte storica, perché le migliorie
e le trasformazioni necessarie saranno garantite fino all’ultimo giorno di operatività
della struttura esistente. E’ quindi necessario cominciare a pensare alla sede di un
nuovo nosocomio. L’Amministrazione ha fatto a questo proposito una scelta
orientativa che guarda a un’area semiperiferica che permetta di risolvere gli attuali
problemi di traffico/parcheggio e faciliti il recupero di una delle aree militari (caserma
Lusignani). Un’area molto ben servita da autostrade e altri sistemi viabilistici. E’ ovvio
che l’amministrazione nell’avviare il percorso deve fare i conti con un grande tema, per
il quale ci saranno almeno sette anni di tempo: quale sarà la destinazione delle
strutture abbandonate. C’è quindi un progetto strategico che deve essere sviluppato.
Questa è la vera sfida dei prossimi anni, che diventa urgente per la mole degli
investimenti necessari. La regione ci manda segnali: l’ASL dice che l’ospedale è
necessario e che Piacenza ha l’area per realizzarlo. E’ ovvio che tutto quello che seguirà
avrà lo spazio per un dibattito adeguato ed è altrettanto ovvio che se uscissero altre
soluzioni sarebbero tenue in considerazione. Quindi l’idea nostra su questo tema, che
molto probabilmente non entrerà nel POC, è quella di prendere in considerazione
questa opportunità avviando incontri ad hoc con i vertici dell’ASL ai quali potrebbe
seguire la nascita di un tavolo parallelo con tempi più lunghi rispetto a quelli del
percorso di partecipazione degli altri temi.
Abbiamo illustrati progetti di medio lungo periodo, ma so che qualcun odi voi ne ha in serbo
altri, come per esempio Confindustria, che possono essere oggetto di valutazione.
Baracchi e Oddi
Ricordano regole dibattito, moderato dal prof. Fanzini, e che per chiarezza è preferibile avere
contributi scritti da trasmettere a Ordine APPC o su sito Piacenza partecipa
Natali – Legambiente
Mi accorgo che alcuni progetti, idee, fino a qualche mese fa erano considerate cose
avvenieristiche. Queste idee e proposte hanno avuto una accelerazione notevole. Sul tema del
Consorzio, per esempio, ho partecipato ad un paio di incontri nei quali si erano espresse
ipotesi alternative e sottolineati alcuni rischi. Pensavo che ci fosse un discorso più
approfondito al di la delle cose che proponete mettendo li alcune soluzioni. Penso sopratutto
ai bisogni delle città e dei cittadini. Sul fatto che il comparto debba essere sistemato non ci
sono dubbi, ma le modalità che proponete mi rendono scettico.
Non voglio parlare del discorso dell’ospedale che qualche mese fa era un’idea appena
abbozzata, che oggi sta avendo una grande accelerazione malgrado non entri nel poc. Sono
rimasto sconcertato sul fatto che alcune decisioni che dovrebbero esse partecipate, siano già
state date alla stampa. Fino a pochi anni fa nessuno parlava del bisogno di un nuovo ospedale.
Oggi, con l’uscita sul giornale della notizia del nuovo ospedale, si lancia qualcosa che potrebbe
forzare la mano. Non è che un nuovo ospedale attiri persone da fuori. L’eccellenza di una
struttura ospedaliera non deriva dalle sue dimensioni, ma dalla qualità dei servizi. Sono
preoccupato di questa situazione.
Su questi temi credo sia importante rivedere le cose e ripartire senza definire obiettivi già
prefigurati.
Benedetti - Comitato Pertite
Diventa difficile stare nei cinque minuti perché gli argomenti sono tanti:
1. Il nuovo scalo merci è un’ottima soluzione, ma rimango perplesso sul fatto che il Polo
logistico sia nato in modo non APEA, e che i parcheggi debbano essere riqualificati a
distanza di pochi anni della loro realizzazione.
Assessore Bisotti
Preciso che i lavori per la riqualificazione dei parcheggi del polo saranno a carico dei privati
Benedetti - Comitato Pertite
Prosegue:
2. Il polo logistico alla Croce grossa è un grosso punto interrogativo;
3. L’ex Consorzio agrario è una grossa area strategica e le vocazioni dovrebbero essere
considerate con grande attenzione: prevedere nuova residenza di cui non c’è bisogno e
nuovo commercio vuol dire far morire le piccole attività commerciali di via colombo.
Anche il grande mercato ortofrutta potrebbe essere mantenuto quale sede delle poste.
No a nuova residenza e commercio dentro al consorzio agrario. Altro tema da fare
subito è il collegamento che bypassa la ferrovia;
4. Nuovo Ospedale: Vorrei sapere come i tecnici dell’ASL possano ritenere inidoneo un
ospedale realizzato trent’anni fa. Penserei di un’altra cosa: spendiamo i 200 milioni
all’arsenale, per interventi che possano garantire l’occupazione;
Assessore Cugini
difficilmente la regione riuscirà a riprogrammare le risorse destinate all’ospedale per altri
progetti. Non è che qualcuno ha deciso per noi e adesso noi siamo chiamati a correre. Esiste
una grande opportunità data dalla conclusione del ciclo vita della vecchia struttura e dalla
disponibilità di risorse economiche. La riorganizzazione della rete ospedaliera è resa
necessaria anche dai cambiamenti futuri determinati dall’aumento della popolazione anziana
e della cronicità delle malattie.
Malacalza Cigl
Rispetto ai progetti presentati:
1. Su Piacenza città del ferro siamo pienamente d’accordo. Sono d’accordo con le persone
che mi hanno preceduto nel dire che il polo andrebbe comunque migliorato;
2. Sul polo produttivo industriale: è una prospettiva interessante. Bisotti diceva che
saranno previsti criteri, sui quali andranno stabiliti accordi con altri territori
(uniformità di criteri) per evitare concorrenze sleali;
3. Sul recupero del Consorzio agrario non mi esprimo: abbiamo bisogno di tempo;
4. Il Presidio ospedaliero va visto in prosettiva futura. Occorre traguardarlo fra 10-12
anni e credo che anche dal punto di vista ambientale sia una grande opportunità
(togliere i pullman, le auto dal centro). Già a suo tempo io non ero d’accordo
sull’ubicazione dell’attuale ospedale e credo che la proposta rappresenti una
opportunità interessante, che deve essere accompagnata dal miglioramento dei servizi
e dei trasporti. La soluzione va vista in un’ottica molto laica, e anche rispetto ai temi del
lavoro e dell’occupazione può produrre interessanti ricadute, attivando risorse ed
energie anche industriali del territorio. Sull’ubicazione possiamo comunque
discuterne. Credo anche che l’opportunità del nuovo ospedale vada vista sotto il profilo
di una diversa organizzazione dei servizi sanitari per l’intero territorio. Per esempio
realizzando la casa della salute in centro nella quale ci siano tutti i laboratori ed i
medici per gli anziani.
Gianpietro Comolli
- Per entrare nei particolari ci saranno altre occasioni. Le riflessioni generali devono
partire dal modo in cui qualificare la nostra città. Una qualifica che secondo me deve
essere più orientata alle persone che alle cose. Dico questo perché girando il mondo mi
è capitato di entrare in strutture ospedaliere o centri commerciali di altri paesi e
questo mi porta a guardare alle prospettive di lungo periodo che hanno sviluppato
altre città. Un aspetto importante è concentrare i servizi e le funzioni: non è un fatto
positivo che l’Italia vada verso una generazione di anziani. Dobbiamo rendere la città
idonea anche ai giovani.
- Sulla riqualificazione dell’esistente porrei il tema della rigenerazione, piuttosto che
l’occupazione di nuovo territorio. La riqualificazione dell’esistente deve essere
preceduta da preventivi accordi di vendita avvenuta.
- In merito all’ospedale: quello che ho visto fare recentemente non sono più gli ospedali
organizzati per patologia, ma strutture di comunità. C’è una valorizzazione
dell’esistente, del piccolo, delle case della salute, e anche una grande attenzione
all’offerta di servizi altamente tecnologici e all’avanguardia. L’innovazione procede di
pari passo al miglioramento della qualità della struttura. Tanto meglio se questo si
coniuga con la riqualificazione di aree del demanio.
- L’arredo urbano è fondamentale. Una questione che si gioca anche sulle piccole cose,
come per esempio la messa a dimora di piante che seccano. Mi piacerebbe una città
nella quale il paesaggio urbano diventi anche culturale.
Castelnuovo - Legambiente
- Il consorzio agrario: anche io ho partecipato agli incontri di presentazione e le
maggiori perplessità non erano solo di Legambiente, ma anche degli operatori
commerciali e del settore edile per l’alta quota idi invenduto. Non sono contrario alla
-
-
rigenerazione di quell’area, ma a certe condizioni. Bisognerebbe che tutti i piani
attuativi reinseriti nel PSC fossero ricompensati.
Sull’ospedale: sono molto perplesso proprio perché le strutture sono state fatte
recentemente. Faccio una richiesta: quantificare e far conoscere alla cittadinanza
l’ammontare dei soldi spesi dall’ASL negli anni su Piacenza. Non vorrei che l’idea di un
nuovo ospedale andasse in contro a bisogni anticiclici per fare girare l’economia.
Polo logistico va qualificato come Apea perchè presenta delle criticità (alberature)
mentre sulla nuova area la scelta di puntare sulla logistica non è corretta soprattutto in
relazione alle criticità dell'area esistente
Assessore Timpano
Sul polo produttivo non c’è solo la funzione logistica, e il polo logistico di Piacenza realizzato
è dotato di numerose piante.
Paolo Ghezzi
Riguardo al PSC, quello che mi lascia perplesso è pensare agli elementi come fuga in avanti
abbandonando quello che abbiamo.
Guardiamo a come risolvere prima quello che già abbiamo per non avere problemi di servizi e
di sicurezza.
Un tema secondo me centrale riguarda la necessità di incentivare la riqualificazione
dell’esistente anche attraverso un adeguato sistema di incentivi. Incentivi che vadano oltre
quelli previsti a livello nazionale.
Fanzini
Il PSC prevede già la possibilità di prevedere incentivi per favorire la riqualificazione
dell’esistente. Tecnicamente sarà il POC a dover definire tecnicamente il sistema delle
premialità.
Cella - Confindustria
I temi e i progetti proposti sono quelli che il mondo economico chiede .... I progetti proposti
sono attuabili ed è necessaria una loro programmazione.
Si dice che Piacenza conti poco in regione, ma quando la regione prevede iniziative in favori di
Piacenza noi non siamo pronti ad accoglierle. L’ospedale porterebbe ad un percorso di
valorizzazione della sanità piacentina che ci darebbe la possibilità di fare ragionamenti sul
recupero della vecchia struttura.
Il quadro delineato dall’assessore Bisotti rappresenta una grande opportunità per le imprese
e per il lavoro.
Amedeo Agosti
Mi fa piacere che si parli di nuovo ospedale e mi chiedo se sia il caso di aggiungere il tema
dell’educazione. Vedo che l’ urban hub è considerato un progetto di breve termine, ma la
riqualificazione ed il riutilizzo di are urbane dovrebbe secondo me guardare alla possibilità di
estendere l’università piacentina e di collegarla al sistema delle aziende locali. Estendere le
realtà universitarie piacentine accompagnandole allo sviluppo industriale.
Assessore Timpano
Solo per motivare l’assenza del tema all’elenco: purtroppo al momento l’interessante proposta
di Amedeo Agosti dispone di scarse possibilità. Le norme attuali delle università penalizzano
infatti le sedi decentrate. Su medicina abbiamo la possibilità di mantenere la disciplina
infermieristica, ma non vedo altre possibilità di crescita. Le università locali si stanno
chiudendo e non aprendo. Si possono fare progetti di altro tipo, come master e dottorato di
ricerca.
Assessore Cugini
Preciso che la mappatura degli investimenti sul territorio è la prima garanzia che abbiamo
chiesto alla regione. Deve essere garantita l'efficienza delle strutture esistenti fino alla fine
del loro ciclo di utilizzo.
Bolici
Esprimo il mio ottimismo sull’apertura verso progetti di lungo periodo, ma attenzione alla
governance dei processi.
Matteo Cervini
Ottimo individuare una strategia per la città del futuro in un ottica di sostenibilità Come
rientra il tema delle aree militari nelle strategia di larga scala ?
Sugli ambiti di trasformazione come mai si parla di alcuni ambiti piuttosto che di altri ( tema
water front)
Assessore Bisotti
Sono stati messi all'attenzione tavolo i temi già avviati ma c'è disponibilità a parlare anche di
altri temi
Fumi
Sulle aree militari: ero nella commissione aree militari. Nella zona di espansione del polo
logistico era presente la possibilità di uno stabilimento militare.
1 – le ipotesi che segnalate equivalgono a mettere una pietra tombale su questa ipotesi.
2 – le aree produttive a Montale sono poco utilizzate . Ha senso puntare su uno sviluppo
Industriale se abbiamo aree già scarsamente utilizzate? Forse occorrerebbe rigenerarle, ma
sono aree molto grandi e anche poco conosciute dall’Amministrazione.
3- in merito all’ospedale: interessante la collocazione, ma valutare attentamente le
conseguenze rispetto a ciò che Parma sta decidendo.
Assessore Bisotti
Di pietre tombali non ne mettiamo ma bisogna verificare la fattibilità degli interventi.
Condivido al 100% la strategicità della scelta riguardante il futuro degli stabilimenti militari.
Stiamo anche lavorando al recupero del vallo e del castello farnesiano.