rdl 02 doc interno completo - Servizio comunicazione e media
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U S I E C O S T U M I Una buona base di partenza di Francesco Vigilante THIJS CLAESSEN, 26 ANNI OLANDESE, È NATO AD APELDOORN. TRASFERITOSI A LUGANO NEL SETTEMBRE 2011, STA PORTANDO A TERMINE IL MASTER IN BANKING AND FINANCE. ATTUALMENTE SVOLGE UNO STAGE AL CREDIT SUISSE DI ZURIGO E FARÀ RITORNO A LUGANO, PER COMPLETARE GLI STUDI, NEL FEBBRAIO 2014. Perché hai deciso di proseguire gli studi a Lugano? «Dopo aver conseguito il bachelor all’università di Maastricht, in Olanda, desideravo fare un master all’estero. Ho analizzato il programma di studio di diverse università e quello dell’Usi mi ha subito colpito. Ad aprile 2011 ho deciso di venire qui per conoscere la scuola e l’impatto è stato ottimo. Lo stile di vita mediterraneo mi ha immediatamente conquistato. A quel punto ho deciso che il mio futuro si sarebbe chiamato Usi». Hai trovato particolari differenze o analogie con il tuo Paese di origine? «Mi hanno colpito le montagne, dato che dove sono cresciuto non ci sono. Il clima in Olanda è decisamente più freddo. Qui la gente ha più tempo per dedicarsi a sé stessa ed è più rilassata. Da me c’è più frenesia e il ritmo di vita è più intenso. Di simile ho trovato una buona organizzazione e l’ordine in città». Riguardo il tempo libero: come giudichi l’offerta di Lugano? «L’offerta è buona. Appena sono arrivato, uscivo al Nyx e al Morandi (ora WKND) per fare serata con gli amici. Adesso vado al bar Oops e durante il periodo estivo al Mojito. Mi piace fare festa e divertirmi. Inoltre devo ammettere di essere un vero amante di gelati e in estate ne mangio almeno uno al giorno». A livello di trasporti ritieni facile muoversi in città? «Non utilizzo molto i mezzi di trasporto. È interessante il servizio delle biciclette che l’Usi mette a disposizione. Ovunque ti trovi puoi utilizzarne una». Cosa pensi dei costi per gli studenti? «Rispetto all’Olanda sono maggiori. Per ovviare a questa situazione ho lavorato come assistente ricercatore per un professore dell’università della Svizzera italiana, in modo da potermi pagare le spese correnti». Il tuo luogo preferito di Lugano? «Amo la vista dal monte Brè e trovo affascinante piazza della Riforma». Cosa ti manca del tuo Paese? «Ho nostalgia della torta di mele di mia madre (ride). Inoltre mi manca moltissimo la vela, la mia più grande passione. Le onde del mare purtroppo qui non ci sono e non posso praticare questa splendida attività, almeno non nello stesso modo. Ho provato a fare un po’ di vela sul lago, ma il percorso da fare è più o meno sempre identico. In Olanda è differente, si naviga passando da diversi porti cambiando sempre tragitto. È più emozionante». Hai da raccontarci un aneddoto particolare su un’«avventura» che hai vissuto qui a Lugano? «Era l’inverno 2011. Faceva freddissimo e c’erano almeno trenta centimetri di neve. Sono venuti a trovarmi due miei amici dall’Olanda, facendo auto-stop per tutto il viaggio. Ci hanno messo la bellezza di diciotto ore. Il giorno seguente al loro arrivo, abbiamo deciso di passare una serata in compagnia al monte Brè. Ci siamo cucinati un po’ di pasta e delle uova. È stata una serata indimenticabile a meno cinque gradi. Ad oggi posso dire che l’avrei rifatto, ma forse con qualche maglione in più (ride)». Cosa hai appreso finora della lingua e della cultura italiana? «Ritengo la lingua italiana meravigliosa. Avendo studiato latino per sei anni alle scuole medie, mi è stato più facile apprendere la grammatica. Amo la cultura ita- liana e soprattutto il cibo. Vado pazzo per la pizza». Mi dicevi che attualmente stai facendo uno stage a Zurigo. Ti trovi bene? «Sono a Zurigo dal mese di agosto. Il master che sto seguendo mi ha dato questa opportunità e io l’ho colta al volo. Devo dire che a Zurigo mi trovo benissimo. È una città molto differente da Lugano. Il lavoro è interessante e sono orgoglioso di poter lavorare in una banca così importante e conosciuta a livello internazionale. Sono nel dipartimento denominato “private banking”. Di norma la mia giornata inizia alle 8 e termina alle 18. Quando ho tempo libero mi piace andare a bere qualcosa dopo il lavoro. Devo dire che in questo momento mi manca un po’ la vita dello studente. Si è più liberi e la giornata è meno rigida». Essendo amante dello sport hai già assistito a qualche partita? «Sì, certo. L’anno scorso ho assistito in curva al derby Lugano-Ambrì. Sono andato con il mio coinquilino che è un assiduo frequentatore della Resega. Ho bevuto un po’ di birra e cantato a squarciagola diversi cori. Ciò che mi è rimasto impresso è la passione delle due tifoserie. Nei derby di calcio ticinesi questa cosa non l’ho riscontrata. È stata una serata intensa. Da rifare». Come hai pianificato il tuo futuro? «Dopo lo stage dovrò concludere la mia tesi di master. Una volta consegnata credo di voler iniziare a lavorare in banca in ambito finanziario. Al momento non ho ancora deciso se porre le basi a Lugano o se fare nuove esperienze altrove». Rivista di Lugano 21