elenco della documentazione da allegare alla

Transcript

elenco della documentazione da allegare alla
1
ELENCO DELLA DOCUMENTAZIONE DA ALLEGARE ALL’ISTANZA PER IL RILASCIO DI
AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO DI ACQUE REFLUE URBANE
PROVENIENTI DA AGGLOMERATO
1. Ubicazione dell’impianto di depurazione, delle aree da esso servite, del/i punto/i di scarico
(numerarli nel caso di più scarichi dal medesimo depuratore), del recapito e del corpo recettore (se
diverso dal recapito) mediante Carta Tecnica Regionale in scala 1:5.000 e mappa catastale alla
scala 1:2.000 (per una zona con raggio di almeno 200 m dal/i punto/i di scarico);
2. Mediante cartografia in scala adeguata (anche CTR in scala 1:5.000), configurazione della rete
fognaria afferente al depuratore con evidenziazione delle aree servite dalla rete fognaria, del/i
punto/i di scarico e di eventuali scaricatori di piena e/o stazioni di sollevamento (numerarli in caso
di più scaricatori o di stazioni). Secondo la tipologia di acque convogliate (miste, nere, bianche), le
reti dovranno avere colorazione o tratteggio differente; inoltre dovrà essere evidenziata la direzione
di flusso dei liquami lungo le reti;
3. Planimetrie e sezioni dell’impianto di depurazione dotate di legenda, in scala 1:100 o idonea
scala, riportanti, fra l’altro:
a) gli edifici di servizio ed i percorsi interni delle reti di fognatura e delle acque meteoriche;
b) il tracciato delle condutture di allacciamento idrico, delle acque reflue e di quelle depurate fino
allo scarico;
c) i manufatti, le apparecchiature e le opere per la depurazione e lo scarico delle acque;
d) i/il pozzetti/o di ispezione intermedi e finale su cui effettuare i prelievi;
e) il corpo recettore con la localizzazione dello/degli scarico/i (numerarli nel caso di più scarichi
dal medesimo depuratore).
4. Relazione tecnica ed elaborati grafici sui sistemi di scarico e sul processo depurativo,
contenente, almeno, le seguenti informazioni:
a) descrizione (nell’insieme e nelle singole parti) dei sistemi di raccolta, depurazione e scarico
delle acque reflue illustrando:
• il processo di depurazione e i metodi di abbattimento degli inquinanti, descrivendo in
particolare il funzionamento delle apparecchiature installate, la loro gestione, i dispositivi e
le procedure di controllo, l’utilizzo di reagenti (quantità e caratteristiche),…;
• i principali parametri in ingresso considerati per il dimensionamento dell’impianto di
depurazione (carico idraulico, organico,...) e loro valori;
• i calcoli per la determinazione delle portate in ingresso e del numero di abitanti equivalenti;
• i calcoli e le formule per il dimensionamento dell’impianto in funzione delle esigenze
depurative e del rispetto della disciplina dello scarico;
• le modalità di trattamento delle portate in ingresso all’impianto durante il tempo asciutto e
di pioggia;
• le eventuali precauzioni adottate per evitare gli inquinamenti legati a precipitazioni
violente;
• le modalità di smaltimento dei fanghi prodotti;
• la valutazione di eventuali impatti (nel breve, medio e lungo termine) dello scarico sul
corpo recettore.
b) schema a blocchi dell’impianto di depurazione fino allo scarico (compreso il pozzetto assunto
come punto di misurazione dello scarico stesso) con indicati i flussi delle portate in tempo
asciutto e di pioggia;
5. Qualora lo scarico sia effettuato in corpo idrico superficiale, descrizione del corpo idrico
recettore; nel caso in cui tale corpo idrico abbia portata nulla per più di 120 gg/anno includere
una relazione che valuti il grado di vulnerabilità dell’acquifero;
6. Qualora lo scarico sia effettuato sul suolo e negli strati superficiali del sottosuolo, la relazione
tecnica dovrà inoltre contenere:
a) la verifica che il sistema di trattamento delle acque reflue garantisca, allo scarico, il rispetto
dei limiti della tabella 4 e il divieto di scarico delle sostanze indicate al punto 2.1 dell’allegato 5
alla Parte III D. Lgs. 152/06;
b) la descrizione dei manufatti utilizzati per la dispersione nel suolo con la loro profondità;
2
c)
d)
e)
f)
relazione geologica-geotecnica (indicante la stratigrafia del terreno, le caratteristiche dei
terreni interessati, il massimo livello della falda ove presente) la quale accerti sia la corretta
dispersione dello scarico sia che lo scarico non provochi danni ad eventuali falde presenti e/o
fenomeni di instabilità dei suoli;
la valutazione (nel breve, medio e lungo termine) dell’impatto dello scarico sulle acque
superficiali, sulle acque sotterranee e sulla matrice solida;
l’indicazione che sussistono le condizioni previste al punto 2 dell’all. 5 alla Parte III del D. Lgs.
152/06 per lo scarico al suolo (indicare, anche con opportuna cartografia, la distanza del corpo
idrico superficiale più vicino all’insediamento)
la dimostrazione delle condizioni di deroga di cui agli art. 94 e 103 comma 1 lettera c, con
particolare riferimento
• all’indicazione, anche con opportuna cartografia, dell’eventuale presenza di captazioni o
derivazioni di acque per il consumo umano in un raggio di almeno 200 m dal punto di
scarico;
• dimostrazione dell’impossibilità tecnica o dell’eccessiva onerosità, a fronte dei benefici
ambientali conseguibili, di recapitare gli scarichi nelle acque superficiali.
7. Scheda identificativa dello scarico di acque reflue urbane proveniente da agglomerato a firma del
titolare (SCHEDA IDENTIFICATIVA SCARICO URBANE);
8. Copia di eventuale precedente autorizzazione al medesimo scarico, non rilasciata dalla Provincia di
Trieste;
9. Copia del Regolamento Comunale di Pubblica Fognatura;
10. Nel caso in cui il servizio di fognatura, dotato o meno di impianto di depurazione, dal quale origina
lo scarico sia gestito da altro Ente Gestore diverso dal Comune, allegare una fotocopia del contratto
o convenzione al fine di identificare il titolare dello scarico;
11. Nel caso in cui il soggetto richiedente non sia una Pubblica Amministrazione, certificato di iscrizione
alla Camera di Commercio contenente la dicitura di cui all'art. 10 della legge 575/65 (tale dicitura
può essere sostituita con altra documentazione dello stesso tenore prevista dal citato D.P.R.
252/98, vedi modulo DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA ANTIMAFIA);
12. Nel caso in cui il soggetto richiedente non sia una Pubblica Amministrazione, dichiarazione
sostitutiva di certificazione a firma del titolare (DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI
CERTIFICAZIONE).
13. Attestazione di versamento specificando la causale “istruttoria autorizzazione scarichi”
− sul c.c. di Tesoreria presso Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia S.p.A. via Carducci, 3
IT43 CIN L - ABI 06340 - CAB 12315 N. di conto corrente 100000302047 –
codice IBAN IT 43 L 06340 12315 100000302047
oppure:
− sul c.c. postale n. 10779346, intestato alla Provincia di Trieste
di € 164,40 sia per le nuove autorizzazioni che per i rinnovi, quale somma in via provvisoria a titolo
di deposito per l’istruttoria della pratica, salvo conguaglio (detti importi decorrono dal 01.01.09).
14. Estratto della Carta Tecnica Regionale in scala 1:5.000 e mappa catastale alla scala 1:2.000
(per una zona con raggio di almeno 200 m attorno allo scarico) con indicate le aree servite dalla/e
rete/i fognaria/e afferente/i allo scaricatore, la posizione degli scaricatori (numerarli in caso di più
punti di scarico), il recapito ed il corpo recettore (se diverso dal recapito);
15. Planimetria in idonea scala, raffigurante lo stato di fatto e di progetto, indicante il tracciato delle
reti fognarie e/o dei collettori afferenti allo scaricatore, le aree servite da tali reti, la posizione degli
scaricatori di piena (la cui numerazione deve corrispondere a quella assegnata nella scheda
identificativa) ed il tracciato del recapito. A seconda della tipologia di acque convogliate (miste,
nere, bianche), le reti dovranno avere colorazione o tratteggio differente. Dovrà essere evidenziata
la direzione di flusso dei liquami lungo le reti e dovranno essere indicati eventuali pozzetti di
ispezione o stazioni di sollevamento;
16. Relazione tecnica contenente:
3
a) i calcoli per la determinazione delle portate e del numero di abitanti equivalenti;
b) i calcoli e le formule per il dimensionamento degli scaricatori e per la determinazione della
portata di inizio sfioro e del rapporto di diluizione;
c) la descrizione della tipologia, delle caratteristiche costruttive (materiali, pendenze, ecc.) e del
funzionamento dello scaricatore;
d) i particolari costruttivi dello scaricatore;
e) la descrizione di eventuali trattamenti sul refluo prima dello scarico;
f) la descrizione del recapito e del corpo recettore;
g) qualora lo scarico avvenga sul suolo o negli strati superficiali del sottosuolo, una relazione
geologica del sito che accerti la corretta dispersione dello scarico (in particolare che lo scarico
non provochi fenomeni di instabilità dei suoli e/o danneggiamenti ad eventuali falde);
h) qualora lo scarico avvenga sul suolo o negli strati superficiali del sottosuolo, la descrizione degli
eventuali manufatti costruiti per garantire la corretta dispersione dello scarico;
i) l’indicazione, anche con opportuna cartografia, dell’eventuale presenza di captazioni o
derivazioni di acque per il consumo umano in un raggio di almeno 200 m attorno allo scarico;
j) la valutazione di eventuali impatti (nel breve, medio e lungo termine) dello scarico sul recapito e
sul corpo recettore (acque superficiali, sotterranee e matrice solida).
17. Qualora lo scaricatore di piena sia a servizio di una stazione di sollevamento ubicata lungo la rete
fognaria, relazione tecnica contenente le caratteristiche della stazione di sollevamento (n° di
pompe installate, portata di ciascuna pompa e portata complessiva, sequenza di funzionamento
delle pompe, presenza di pompe di riserva e loro portata, capacità temporale di accumulo del
liquame prima dell’entrata in funzione della prima pompa,…) corredata da piante e sezioni del
manufatto in cui siano indicati anche i livelli di attacco e stacco delle pompe.
18. Scheda identificativa dello scarico di acque reflue urbane proveniente da scaricatori di piena a firma
del titolare (SCHEDA IDENTIFICATIVA SCARICATORE DI PIENA);
NOTE
Redazione degli elaborati
•
Ogni scarico deve essere numerato progressivamente. La numerazione assegnata nelle planimetrie
ai diversi punti di scarico e/o scaricatori di piena deve corrispondere con quella assegnata nelle
rispettive schede identificative;
•
Il presente è un elenco di massima, atto a favorire l’istante nella redazione della documentazione
allegata alla domanda, in base alla disciplina del D. Lgs. 152/06. Durante la fase istruttoria potrà
essere chiesta ulteriore documentazione che si rendesse necessaria ai fini del controllo;
•
Tutti gli elaborati devono essere datati e sottoscritti dal titolare. Gli elaborati di cui ai punti 3, 4, 5,
6, 14, 15 e 16 devono essere sottoscritti anche da tecnico abilitato iscritto al relativo albo/ordine
professionale;
•
Qualora alcuni elaborati richiesti facciano già parte di progetti presentati ad altri Enti pubblici per
l’ottenimento di specifiche autorizzazioni, saranno sufficienti le copie dei medesimi vistati dall’Ente
o sottoscritti dal titolare e corredati da dichiarazione sostitutiva di atto notorio come da facsimile
che ne attesti la conformità all’originale (DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA AUTENTICA COPIA);
•
La scheda di rilevamento di scarico di acque reflue può essere soggetta, nell’arco di breve tempo,
ad ulteriori modifiche sulla base di possibili indicazioni regionali; si consiglia di mantenersi
aggiornati attraverso il sito web o chiedere direttamente la scheda via e-mail all’indirizzo di posta
elettronica [email protected];
•
Nell’istanza e nella documentazione allegata, la terminologia utilizzata per la designazione delle
acque reflue, dei trattamenti di depurazione, delle apparecchiature, dovrà essere conforme a quella
utilizzata nella normativa italiana ed europea attualmente vigente, in particolare nelle norme
sull’ambiente e sulla tutela delle acque (D. Lgs. 152/06, norme di attuazione nazionali e regionali).
Finalità dell’atto autorizzativo
•
L’autorizzazione provinciale viene rilasciata ai soli fini del D. Lgs. 152/06 e non sostituisce visti,
autorizzazioni, pareri o altri atti di consenso comunque necessari o previsti dalle normative vigenti
(vincoli paesaggistici, nullaosta idraulici, concessioni rilasciate in base al codice della strada,
consortili, ecc.), che dovranno essere autonomamente ottenuti dal richiedente.
Suggerimenti per la realizzazione di manufatti ed apparecchiature
•
Pozzetto di campionamento (POZZETTO CAMPIONAMENTO URBANE).