Primarie, il rebus Orsi scuote il Pd
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Primarie, il rebus Orsi scuote il Pd
16 IL SECOLO XIX DOMENICA 18 GENNAIO 2015 savona / provincia IL CASO DEL SEGGIO DI ALBISOLA, ANNULLATO DAI GARANTI, CONTINUA A TENERE BANCO Primarie, il rebus Orsi scuote il Pd Il sindaco valuta l’idea di un ricorso ma dal circolo dem frenano: «È incompatibile con noi» GIOVANNI VACCARO ALBISOLASUPERIORE. L’annulla- mento delle primarie del Pd ad Albisolasitrasformainunatelenovela.Il sindaco Franco Orsi, ex Pdl ed ora sostenitore di Raffaella Paita, il cui voto è stato causa del provvedimento degli organi regionali, ha discusso con Fulvio Briano, segretario provincialedelpartitodiRenzi,l’ipotesi di un ricorso. A presentarlo potrebbero essere proprio Orsi e la dozzina di suoi fedelissimi che avevano votato, dato che il grande pasticcio è nato a causa delle istruzioni contraddittorie dei vertici del Pd. «Sarebbe bastato dirci che non era opportuno che andassimo a votare – commenta Orsi -, non ne avremmo fatto uno scandalo. Ad Albisola si è fatto tutto alla luce del sole, eppure ora hanno legittimamente l’amaro in bocca 400 elettori, di entrambi gli schieramenti, che pensavano di poter esprimerelaloroidea».Intantoilsegretario del circolo di Albisola, Andrea Toso (cofferatiano), offre un’ulteriore lettura, imputando al gruppo di Orsi un’incompatibilità con il voto in IL SINDACO quanto avversaCONTESTATO ri anche alle ulti«Bastava me elezioni codirci di non munali: «Si sono votare, non distinti nella competizione di era uno per esscandalo» giugno sersi contrapposti alla nostra lista di centrosinistra». Nel dettaglio, il Collegio di garanzia regionale aveva scritto: “Si ritiene che vadano esclusi dal voto i dirigenti e gli attivisti riconosciuti di forze politiche e movimenti che nel corso di tutta la legislaturaregionaleabbianotenuto una posizione di contrarietà ad alleanze politiche di centrosinistra, di cui, alle primarie, si sceglie il candidato alla carica di Presidente della Regione”, senza però specificare se la posizione di contrarietà dovesse essere riferita agli esponenti o alle forze politiche. Orsi, infatti, non fa più parte del Pdl e, come sindaco, ha collaborato con la giunta regionale. La commissione provinciale aveva quindi specificato l’autorizzazione inequivocabile. Dopo il voto è arrivatoil“niet”daGenova:ilvotodiOrsi non poteva essere autorizzato. Nel frattempo per le strade della cittadina e sui social network continuanoarisuonarepresediposizione e commenti, tra chi chiede spiegazioni e chi esprime la propria amarezza. Anche perché l’annullamento del voto albisolese ha finito per scontentare quasi tutti, sia i cofferatiani (risultati vincitori nel comune sia pure per soli sette voti di differenza) sia i paitiani (che hanno vinto la corsa a livello regionale). E c’è anche chi accusa i vari organismi del partito di non essere stati in grado di Elettori in coda per le primarie in un seggio dell’Oltreletimbro dove non si sono verificate irregolarità decifrarelelorostesseregole.Anche il segretario albisolese Andrea Toso è intervenuto sulla questione dell’annullamento: «In merito alla disposizione di annullamento attinente al seggio di Albisola Superiore – ha spiegato -, bisogna tener conto che tali provvedimenti sono stati intrapresi, a seguito delle contestazioni svolte dai rappresentanti di lista, in merito alla partecipazione alle consultazioni dei componenti di maggioranza presenti in consiglio comunale. Tali rappresentanti si sono distinti nella competizione di giugno per essersi contrapposti alla nostra lista di centrosinistra e quindisecondolaCommissionedigaranzia rientrano nei casi di incompatibilità di voto. È un peccato per la democrazia partecipativa della nostra coalizione vedere un risultato annullato.Chesieracontraddistintoin questi termini: 191 Paita, 198 Cofferatie4Tovo.Ciauguriamocheinfuturotaliepisodinondebbanopiùaccadere».Immediatelereazioni.Ilvicesindaco di Albissola Marina, la cofferatianaNicolettaNegro,haelogiatoilprovvedimento:«Avetevinto due volte, siete stati grandi». Sara BrizzoconsiglierecomunaledellalistaOrsi,invecerecrimina:«Volendo invalidare 10 voti non avete preso in considerazione gli alti 390». IL FORZISTA VITTIMA DI UN PIRATA INFORMATICO SU FACEBOOK: PUBBLICATI VIDEO EROTICI A SUO NOME MELGRATI, PORNO “A SUA INSAPUTA” Taggati decine di big del centrodestra. Lui prima denuncia, poi scherza: «Sarà un comunista» IL CASO L’ATTACCO DI UN HACKER Sono apparsi i filmati come se li avessi pubblicati io... Sto ancora rispondendo a chi si è indignato MARIO DE FAZIO SAVONA. Erotomane a sua insaputa non lo è di sicuro. E nemmeno moralista. Avrà pure tanti difetti, il capogruppo in Regione di Forza Italia, Marco Melgrati, ma senz’altro non si scandalizza dinanzi a un film porno. Diverso è se qualche ignoto “pirata” informatico decide di tirare un brutto scherzo all’azzurro, come accaduto ieri mattina. Mentre Melgrati si accingeva a postare sulpopolaresocialnetworkl’ennesima invettiva contro la Regione in materia sanitaria, dal suo profilo sono partiti quattro video porno pubblicati nella bacheca del popolare politico alassino. E non basta immaginarsi la faccia dei suoiamicivirtualiquandohannovisto, nel frame (il fermo immagine del video che funge da copertina) le grazie di una simpatica dolzella intenta a esercitarsi in acrobatiche performance con un aitante e prestante giovanotto. Perché in quel video sono stati taggati - cioè, per chi fosse all’asciutto di linguaggio in- NIENTE SCIOPERO NELLA GIORNATA DELLA GIUSTIZIA Processi simulati per avvicinare le scuole al lavoro della magistratura Per gli studenti di elementari e medie previste anche visite guidate al tribunale MARCO MELGRATI capogruppo in Regione Forza Italia quel coinvolgimento scabroso. «Sto ancora rispondendo alle tante persone che mi hanno mandato a quel paese commenta Melgrati -. Stavo per pubblicare sul mio profilo di Facebook una nota relativa al comunicato stampa di questa mattina sul fatto che è andato deserto il bando di mobilità per l’assunzione del medico Emodinamista dice Melgrati -. Mi sono apparsi sul profilo quattro video pornografici, comeseliavessipubblicatiio,“taggando” un numero altissimo di amici, che hanno cominciato a tempestarmi di messaggi, giustamente indignati. È una vergogna e uno scandalo che si possa entrare nei profili personali e invederli con schifezze di questo tipo. Spero che non sia un attacco di tipo politico». Facile strappargli un possibile “identikit”: «Sospetti? Bah, sarà stato qualche comunista...». Il consigliere forzista ha comunque sporto denuncia al commissariato di Alassio, che ha inoltrato il caso alla Polizia postale. Fatta la tara del fastidio causatogli, Melgrati si lascia pure andare a una battuta. «Vediamo se trovano chi è stato. Comunque meglio i video porno di altre cose. Anche se chi vuole è meglio che se li veda per conto proprio...». formatico, sono stati coinvolti e citati nellastessanotizia-alcunepersonalità pubbliche molto note, quasi tutte di estrazione forzista o comunque di centrodestra. E così nella tarda mattinata di ieri i video porno sono stati in qualche modo condivisi da insospettabili: dall’ex ministro Claudio Scajola all’attuale coordinatore ligure di Forza Italia, Sandro Biasotti, dai consiglieri regionali, dal consigliere e candidato alla presidenza per la , Edoardo Rixi all’ex presidente provinciale Angelo Vaccarezza. Un centrodestra finalmente unito e compatto. Almeno nei tag distribuiti dal pirata che non deve avere molto in simpatiail centrodestra. Dove non potè Silvio c’è riuscito un emule di Rocco. Un’incursione che ha mandato comunque su tutte le furie Melgrati. Soprattutto perché è stato costretto a rispondereacentinaiadimessaggiinviati da persone sdegnate o infastidite da GIOVANNI CIOLINA affliggono il palazzo di giustizia di savona e che sconsigliano programmi tali da determinare un maggior afflussodipubbliconellastrutturasi legge in un comunicato diramato dalla segreteria - comunica che per aderire, comunque, a tale iniziativa ha deliberato di organizzare neri prossimi mesi i percorsi di legalità: visite guidate al palazzo di giustizia condotte da magistrati, nel corso delle quali verranno illustrati i luoghi, i tempi ed i modi della Giustizia». In sostanza, nell’impossibilità di aprire le porte del palazzo alla cittadinanza per le ormai note problematiche di sicurezza, l’associazione magistrati ha preferito rivolgersi alle nuove generazioni in maniera molto più diretta, con un contatto semplice in grado di far capire ai ragazzini cosa succede tutti i giorni Palazzo di giustizia SAVONA.Nessunagiornatadiscio- pero e neppure l’organizzazione di convegni e tavole rotonde. I magistratisavonesihannoperòdecisodi partecipare alla Giornata per la giustizia in una maniera innovativa. «La sottosezione dell’Associazione nazionale magistrati esprime condivisione alle motivazioni ed alle finalità dell’iniziativa deliberata» è il punto di partenza, ma la sezione savonese - presieduta da Alberto Princiotta, con Daniela Pischetola segretaria - ha deciso di rivolgersi alle scuole elementari e medie del savonese per istituire i”percorsi della Legalità” che porteranno gli studenti a stretto contatto con la macchina della giustizia e con tutte le problematiche che ne derivano. «Attese le note problematiche che CRISI, ALLARME ENPA «Moltefamiglie nonriescono amantenere l’amicoa4zampe» ANDREAS UZZAUTO SAVONA. Ancheglianimalidome- stici spesso non arrivano a fine mese. Ormai da alcuni anni la Protezione animali savonese – senza sostegni dall’ente pubblico – sta aiutando in prima persona chi in questo periodo di crisi non può più permettersi le cure necessarie al proprio amico a quattro zampe. Visite urgenti, sterilizzazioni, vaccinazioni,acquistodimedicinali: queste le principali richieste di intervento da parte di precari, disoccupati e famiglie particolarmente bisognose. Richieste sempre più frequenti – corredate da un documento Isee, ad attestare la condizione economica dei richiedenti – alle quali l’Enpa tenta di rispondere mettendo in contatto i singoli proprietari di animali indigenti con alcuni veterinari che cooperano con l’ente – sei a Savona, due in Valbormida. «L’associazione si trova in difficoltàeconomichedovuteaimancati contributi della Provincia e di diversi Comuni per la cura della fauna selvatica e dei gatti randagi feriti o malati, compiti di loro competenza – dice il vicepresidente Gianni Buzzi – così spesso siamo noi volontari a mettere mano al portafoglio per far fronte alle spese delle operazioni: i dottori con cui collaboriamo ci praticano uno sconto, ma non possono lavorare gratis». L’ultimo caso eclatante è stato quello dell’assistenza prestata a un bel gattone rosso, presto ribattezzato dai volontari “Occhio”, investito da un’auto a Pontinvrea e recuperato dal Servizio Veterinario dell’Asl con un forte trauma alla testa e una brutta ferita vicino all’occhio: operato da un veterinario dell’associazione, è stato poi portato a Genova in un ambulatorio veterinariospecializzatoinoculisticaper altre due operazioni di blefaroplastica – cioè alle palpebre – per salvare l’occhio minacciato dall’avanzaredellacicatrice:tuttoquestonel disinteresse dell’amministrazione comunale. Per “Occhio” comunque, la storia è stata a lieto fine: infatti è rapidamente guarito e ha già trovato una famiglia che lo ha definitivamente adottato. I singoli casi assistiti dall’Enpa dal2009adoggisonoquasi150.Anche i costi delle assistenze sono lievitati, per un totale di quasi 6 mila euro:nel2012c’èstatoilpicco,arrivando a quasi 2 mila euro di aiuti in un solo anno, scesi poi a 950 nel 2013: «Nel 2014 la situazione è peggiorata nuovamente – prosegue Buzzi – e malgrado il numero di persone in cerca di aiuto si sia grossomodo stabilizzato, in un anno la cifra spesa sembra che abbia ormai valicato la soglia dei mille euro». © RIPRODUZIONE RISERVATA nella cittadella giudiziaria. Una delle idee ventilate, e già messe in pratica con successo da alcuni esponenti della magistratura, è quella di simulare un processo al quale gli studenti e le famiglie ne diventino parte attiva al fianco dei vari organi della giustizia: giudici, pubblici ministeri. Insomma una mano lanciata verso i cittadini del futuro per far capire l’importanza e la difficoltà del lavoro in magistratura. Saranno comunque gli istituti interessati all’iniziativa a prendere contatto con le segreterie dei due magistrati (Princiotta e Pischetola) telefonando allo 019-83161 per fissare gli appuntamenti e le vere e proprie lezioni di giustizia sul campo [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA cronache FORZA ITALIA LANCIA IL COSTRUTTORE, LA LEGA CERCA APPOGGI FUORI DAL PARTITO PER IL VICE SEGRETARIO Rixi-Garaventa, è subito derby Dopo il caso Cofferati cresce nel centrodestra la “voglia” di un candidato unitario alla Regione VINCENZO GALIANO EDOARDO RIXI o Federico Garaventa? Il rampante leghista, politico di lungo corso, apprezzato anche fuori dai confini del Carroccio o il costruttore genovese, “benedetto” da Berlusconi e gradito a una buona fetta della nomenklatura forzista? Il dilemma su chi possa essere il migliore candidato in chiave antiPaita alle regionali di maggio, dilania in queste ore le molte anime del centrodestra. E se, sul fronte opposto, le primarie vinte da Raffaella Paita contro Sergio Cofferati rischiano di costare molto care al Pd, visto lo strappo del Cinese e la nascita di un soggetto a sinistra con Sel e civatiani, anche dall’altra parte della barricata il pericolo è di arrivare divisi alla meta. Profondamente spaccata appare, sind’ora,ForzaItaliasottolaLanterna: i giovani sono con Rixi, i seniores con Garaventa. Fratelli d’Italia non hannoancorascioltoilnodomaindiscrezionidannoilpartitodellaMeloni dalla parte dei rixiani. E poi ci sono le liste civiche di area moderata: quelle che fanno riferimento all’ex Pdl Raffaella Della Bianca, da una parte, all’ ex senatore Enrico Musso, al biasottiano Lorenzo Pellerano e all’“azzurro” Luigi Morgillo, dall’altra, hanno già avviato le manovre di avvicinamento al vice di Salvini. Ieri, all’indomani dell’ufficializzazionedellacandidaturadiGaraventa dapartedelcoordinatoreligurediFi, Sandro Biasotti, è stato un florilegio di endorsement per l’uno e l’altro dei possibili sfidanti della “delfina” di Burlando. Con gli immancabili (e un po’scontati)appelliall’unitàdelcentrodestra,piovutidapiùparti,masoprattutto dalla componente “laica” dello schieramento. E mentre continua il silenzio di Biasotti sulla spaccatura interna al partito provocata dall’investitura ad Arcore di Garaventa, in città sono cominciati i posizionamenti. In molti sono usciti allo scoperto in occasione della visita, ieri a Genova di Matteo Salvini che, al Parador di piazza della Vittoria, ha aperto ufficialmente la campagna elettorale della Lega con Rixi candidato governatore. Lalineaèchiara.El’haribaditaSonia Viale, segretaria regionale del Carroccio, che ha stroncato l’opzione Garaventa: «Non abbiamo tempo daperdereconesponentidellasocietà civile, che non sanno neppure come funziona un Comune». In prima fila annuivano, tra gli altri, Matteo Rosso, consigliere regionale di Fi da mesi in lotta con Biasotti (e che, si dice, potrebbe addirittura rompere col partito), l’ex senatore azzurro, Giorgio Bornacin, Tomaso Giaretti, rappresentante dei giovani di Forza Italia, e l’assessore recchese, Gian Luca Buccilli. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA “BENEDETTO” DA BERLUSCONI LANCIATO DA SALVINI IL PUNTO DI VISTA DELL’IMPRENDITORE RISPETTO RECIPROCO FEDERICO GARAVENTA EDOARDO RIXI Il territorio può essere tutelato più efficacemente da chi conosce le leggi dell’edilizia Quando eravamo al 5% non pensavamo di rompere con gli alleati perché non avevamo il candidato candidato Forza Italia alla Regione «ORA SERVONO VOLTI NUOVI» «Essere costruttore non sarà un handicap» L’INTERVISTA/1 FEDERICO GARAVENTA, lei è stato indicato da Berlusconi come candidato di Forza Italia alle prossime regionali, ma una parte del partito locale si è già dissociata. «Spero di convincere chi adesso è perplesso della bontà della mia candidatura. Sulla quale, comunque,incidonotematichenazionali in cui non voglio entrare». È presidente di Ance Genova, ovvero il massimo rappresentante dei costruttori locali e, a sua volta, “rampollo” di una dinastia di grandi imprenditori del mattone: proprio questo viene considerato un handicap da più parti. «Penso, al contrario, che sia un punto di forza». Pure un suo collega, Davide Viziano, “grande elettore” del centrodestra, ritiene che in Liguria, regione martoriata dal dissesto idrogeologico, un costruttore non sia proponibile. «E perché? La sinistra di Burlando, malgrado indichi a parole comeprioritàassolutalatuteladel territorio,nellapraticanonhafatto nulla su questo fronte. E questo perché,nonconoscendoafondola questione, ha approvato leggi inefficaci a centrare l’obiettivo. Un imprenditore, invece, è la persona giusta per affrontare i veri problemi della regione - disoccupazione, crisi economica, sicurezza del territorio - dato che li vive sulla propria pelle». In effetti: la sua azienda è in liquidazione volontaria. «Sì, dal maggio 2014. Abbiamo spostato i nostri interessi a Dubai, dove c’è grande liquidità e ottime possibilitàdimercatoperilnostro know how, le professionalità e i prodotti made in Italy». Attività senza dipendenti? «In questo momento sì: operiamoioeimieiduefratelli.Lacrisici avevagiàcostrettoaridurreall’osso gli organici: erano rimasti dodici dipendenti, circa la metà, purtroppo, hanno perso il lavoro». Di fatto lei è in “ballottaggio” col leghista Rixi come candidato del centrodestra. «Stimo Rixi, ma in questo momento la gente chiede un profilo non politico e volti nuovi. E poi non casco dal cielo: circa l’ipotesi di una mia candidatura, c’erano giàstaticontatticonlaLega.Prendo atto che ha cambiato idea». Le sue priorità per la Liguria. «Occorre far ripartire subito il settore edilizio, una delle grandi industrie di questo Paese». Come? «In cambio di uno stop, di una sospensione dello sviluppo edilizio, si potrebbero varare norme per incentivare la riqualificazione dell’esistente. Ad esempio, abolendoledestinazioniurbanistiche in alcuni ambiti». V. G. IL CANDIDATO DI CENTRO DEMOCRATICO TRACCIA UN BILANCIO DELLE PRIMARIE candidato Lega Nord alla Regione «MA LA GENTE STA CON NOI» «Vedo crescere l’entusiasmo dal basso» L’INTERVISTA/2 EDOARDO RIXI, come vicesegretario nazionale della Lega Nord non sente la responsabilità di tenere unito il centrodestra, che invece potrebbe spaccarsipropriosullasuacandidatura? «Nonhochiestocertoiodiessere candidato: noi della Lega abbiamo solo risposto a un’esigenza e un entusiasmo che vedo crescere ogni giorno di più dal basso. Con un preciso obiettivo: liberare dopo dieci anni la Liguria dalla morsa del burlandismo, di cui Raffaella Paita è figlia diretta». Entusiasmo attorno alla sua persona? «Sì. Non c’è dubbio che la gente prediliga chi dimostra di essere quotidianamente vicino a chi vive e lavora sul territorio. Sono i cittadini che scelgono i candidati. E sono certo che la maggior parte del centrodestra sta con noi». Lei è obiettivamente uno dei politici più presenti: tra i commercianti, nelle fabbriche, nei quartieri difficili. Ma c’è chi, soprattutto in Forza Italia, sostienecheperbattereilcentrosinistra sarebbe comunque preferibile un rappresentante della società civile. «Potremmo parlare più spesso di società “incivile”, quella dei salotti e dei dibattiti inconcludenti, lontani dai problemi concreti». Non faccia finta di non capire: l’antagonista interno di cui parliamo è il costruttore Federico Garaventa. «Il problema non è Garaventa, che considero una risorsa, ma chi dice: “preferiamo perdere piuttosto che vincere con la Lega”». Già, perché la Lega ormai ha scelto: il candidato è Rixi. «Ripeto: non ho fatto nulla per essere candidato. Me lo ha chiesto la gente. Ho resistito per mesi, ma quando ho visto convergere sul mio nome persone che non avrei mai immaginato, ben al di fuori dellaLega,hodecisodiaccettare». Non è la prima volta: nel 2012 si era candidato a sindaco, e non finì benissimo. «Che c’entra? Da allora il mondo è completamente cambiato. Quelli erano i tempi dello scandaloBelsito,oraèlaLegaatrainareil centrodestra». Col rischio, però, di spaccare l’alleanza. «Vorrei costruire una grande coalizione anche con Forza Italia. Ma quando la Lega era al 5% non pensava di rompere con gli alleati perché non aveva il candidato». Garaventa può rassegnarsi? «Basta coi nomi calati dall’alto. E poi tanti di Forza Italia hanno appoggiato Paita e, magari, adesso vorrebbero sostenere Garaventa. Non vorrei che chi pensa di correre, non si accorga di avere le gomme bucate...». V. G. L’ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA Tovo: «Nessuno pensi di aver già vinto» Messaggio alla Paita: «Pronto a sostenerla, ma no ad alleanze con Ncd» «IN QUESTE primarie al vetriolo hanno dominato i veleni. Quanto alla mia esperienza personale, credo non mi sia stata riconosciuta pari dignità degli altri candidati, un rammarico che mi porterò dietro». Massimiliano Tovo sceglie il giorno del suo quarantaquattresimo compleanno, per tracciare un bilancio della suaesperienzadacandidatooutsider alle primarie per la presidenza della Liguria. Spumante e focaccia fanno bella mostra di sè nei locali di via Paglia 68 rosso, a Sestri Ponente. Niente dolci, d’altra parte le primarie hanno portato soprattutto amarez- za, in casa Tovo. «Ho preso l’1,33 per cento - analizza il candidato di Centro democratico - un risultato deludente, lo riconosco. Matutt’altroche inaspettato, guardando alla Tovo mia presenza sui media, certamente inferiore anche alla percentuale dei voti che ho ottenuto». Tovo punta il dito contro la «democrazia del censo». Ovvero: «chi ha denaro o grandi sponsor alle spallepuòcorrere,aglialtrièsostanzialmente precluso». Alla fine, una riflessione sul futuro prossimo. «Mi sono impegnato a sostenere il vincitore, e lo farò - spiega - sempre che a lei interessi il mio sostegno. Qualora dovesse essere così, però, dovrà condividere alcuni punti programmatici, e assicurare l’assenza, in coalizione, di esponenti del centrodestra». A fine bilancio, Tovo si rivolge anche al Pd, «da amico»: «Non sottovalutate Genova, perchè senza Genova non si vincono le regionali». EX AMMINISTRATORI E SOCIALISTI ALLA COMMEMORAZIONE DI CRAXI BETTINO Craxi è scomparso da 15 anni, ma i fedelissimi del partito socialista non mancano mai di commemorarlo. Tra gli intervenuti, ieri nella piccola chiesa di San Camillo, davanti a palazzo di giustizia, c’erano gli ex assessori Pasquale Ottonello e Matteo Fusaro e il coordinatore del Nuovo Psi Giuseppe Vittorio Piccini IL SECOLO XIX DOMENICA 18 GENNAIO 2015 17 L’INTERVENTO PRIMARIE PD, DIMENTICATO IL DISSESTO IDROGEOLOGICO RENZO ROSSO T ra gli amici di Facebook ritrovo con affetto parecchi giovani calabresi che vissero come me l’esperienza dell’Università della Calabria degli anni ’70. Giovani di cuore, perché siamo tutti coetanei che hanno condiviso l’unico esperimento di campus totale in Italia. I loro commenti sulle primarie Pd sono increduli o perplessi, ma nessun sberleffo. Sarà perchè rispettano le mie radici. Sarà per il fascino della Genova di Pertini, sola città che insorse a cacciare i nazisti prima dell’arrivo degli alleati. Sarà per l’enfasi che la stampa nazionale dedica a notizie non proprio eleganti, come la costante presenza della ‘ndrangheta, né particolarmente esaltanti come le ricorrenti alluvioni; entrambi fenomeni che in Calabria hanno sperimentato e tuttora sperimentano, sui quali non si scherza. Nell’archetipo della catastrofe idro-geologica italiana, che si è materializzato in Liguria negli anni ‘10, molti vedrebbero la necessità di un ineluttabile cambiamento, consapevoli che il punto di non ritorno sia stato raggiunto e sia indispensabile costruire una nuova visione di territorio, da cui partire per ridare significato alle parole “sviluppo” e “progresso”. Sostituendo al concetto di crescita monetaria quelli di miglioramento economico e armonia sociale. La risposta dei liguri nelle primarie è stata numerosa e univoca. 55 mila votanti sono una percentuale bulgara, di questi tempi. Circa il 4% degli aventi diritto al voto, quasi 10% dei probabili votanti. Le schede dubbie affatto marginali. Pochi mesi fa, in Emilia Romagna, hanno votato alle primarie 58 mila elettori, meno del 2% dei potenziali e solo il 4,5% di quelli che hanno poi votato. Se lì si era manifestato in pieno l’effetto Kissinger (il ministro degli Esteri di Nixon che teorizzò i pregi della bassa affluenza alle urne al fine di consolidare un regime oligarchico di potere) in Liguria la democrazia rappresentativa regge meglio. L’assessore Paita ha ricevuto l’investitura da parte di più del 2% dell’elettorato, mentre il Governatore Bonaccini fu indicato da un misero 1% dei suoi potenziali elettori. Diverso il significato politico, ma comunque interessante. Gli amici calabresi, che hanno seguito mio tramite le peripezie idro-geologiche liguri, sono stupiti che l’investitura premi l’attuale assessore alle infrastrutture, ambiente e protezione civile. Un caso singolare, ma c’è una ragione. Gli elettori di Paita non vivono sulla luna e hanno ben presente la profonda crisi che la regione sta vivendo; ma chi ha voluto dare fiducia alla continuità dell’attuale governo regionale ritiene evidentemente che le cause della crisi siano soprattutto esterne: lo schiaffo del mondo globale, il tallone dell’Europa matrigna e lo scherno dell’Italia distratta. Tutti assieme, d’accordo col clima e con la malefica Genoa Low, il ciclone bloccato. Costoro non hanno del tutto torto, visto come gira il mondo. E vedono nello stile di governo, consolidatosi in questa regione da anni, la miglior difesa contro il nemico esterno. Altri, invece, pensano che si potrebbe fare di più anche lavorando in casa, a scala locale, per contrastare la crisi per cui negli ultimi dieci anni la disoccupazione è andata alle stelle, l’economia reale ristagna senza nemmeno l’ombra di nuove frontiere, l’entroterra si perde, il dissesto idrogeologico è diventato il vero brand regionale, il turismo è marginale rispetto alle sue potenzialità, la sanità fa i conti con tagli e buchi di bilancio e il web viene visto più come un fastidio istituzionale che come una risorsa chiave. Chi la pensa così potrà segnalare altrimenti la propria convinzione, se troverà nell’urna un’offerta politica coerente. La vera disgrazia sarebbe dare ancora una volta ragione a Herr Kissinger. l’autore è ordinario di Costruzioni Idrauliche e Marittime e Idrologia nel Politecnico di Milano