Valpolicella: cancellare queste stupide barriere
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Valpolicella: cancellare queste stupide barriere
Provincia 23 GENNAIO 2011 25 Acque Veronesi, la bolletta della solidarietà cque Veronesi va in aiuto alle popolazioni di Monteforte, San Bonifacio e Soave che hanno subìto danni a causa dell’alluvione del primo novembre scorso, grazie anche al sostegno di alcune ditte private. È infatti in cooperazione con una serie di realtà economiche, per la maggior parte veronesi, che la società consortile ha potuto da subito sospendere per un anno il pagamento delle bollette a tutti gli utenti dei tre Comuni che hanno avuto a che fare con l’alluvione. Un’iniziativa il cui costo è stato in parte possibile soste- A La presidente Anna Leso con il sindaco di Soave Lino Gambaretto nere grazie all’intervento di operatori economici privati, i quali hanno partecipato all’azione di solidarietà donando in tutto 40.500 euro a favore di circa 15mila utenze. Ricordiamo gli sponsor: Lessinia costruzioni srl di Tregnago, Petas srl di Colognola ai Colli, S.v.e.t. srl di Monselice (Pd), Beozzo Costruzioni srl di Villa Bartolomea, Igaf snc di Tregnago, Pazzocco Costruzioni srl di Roverè Veronese, Elettromeccanica Veneta srl di Negrar, Edilscavi di Sant’Anna d’Alfaedo, Prati Angelo snc di Erbezzo, Elettromeccanica Ve- neta snc di Porto Mantovano (Mn), Scarmagnani Costruzioni srl di Legnago, Biesse Elettra snc di Villa Bartolomea, Viemme Impianti di Montorio, Artesia Spa di Nogara e Cobit di Sona. «La solidarietà fortunatamente appartiene ad ognuno di noi – ha affermato la presidente di Acque Veronesi, Anna Leso – ma è davvero significativo che, pur in un momento di crisi economica, ci siano state così tante aziende che hanno aderito a questa iniziativa. Aziende che vanno davvero ringraziate per la loro disponibilità». Da un assessore di Negrar una battaglia di civiltà Valpolicella: cancellare queste stupide barriere Q uanto scandalo creerebbe un cartello appeso all’entrata di un negozio o di un ufficio pubblico con su scritto “Qui le persone diversamente abili non possono entrare”, simile a quello per i cani? Questo tipo di cartelli ovviamente non esiste, però il disagio c’è e il problema è proprio che non si vede. Giuseppe Righetti, assessore alle barriere architettoniche di Negrar, da anni è impegnato nella lotta a favore dei diritti dei disabili grazie a sua figlia, Sofia, costretta su una sedia a rotelle dalla paraplegia. Righetti ha in testa una grande impresa, ovvero l’eliminazione delle barriere architettoniche nel suo territorio comunale. Non solo: ha voluto estendere la proposta a tutti i comuni della Valpolicella e della Valdadige (Brentino Belluno, Caprino Veronese, Dolcè, Fumane, Marano di Valpolicella, Negrar, Pescantina, S. Ambrogio di Valpolicella, S. Anna D’Alfaedo, S. Pietro in Cariano e Bussolengo) sottoforma di un protocollo d’intesa che ha raccolto adesioni all’unanimità di tutte le amministrazioni comunali. «In primo luogo – spiega Righetti – il progetto richiede la redazione di un’indagine conoscitiva volta a realizzare una mappatura dei luoghi, dei marciapiedi, degli accessi ai singoli negozi, agli uffici pubblici, ai parchi giochi, ai luoghi di culto sui quali risultano necessari interventi di abbattimento delle barriere architettoniche. Questo costituirà la base su cui poi bisognerà lavorare per individuare la tipologia degli interventi». A Negrar un dossier ricco di foto dettagliate è già stato fatto e, sfogliandolo, ci si rende conto della quantità di edifici e di spazi di interesse pubblico che non sono adeguati per il disabile. «Per una maggiore efficacia – continua Righetti – è prevista anche la costituzione di una commissione consultiva che abbia compiti specifici relativi all’esame dei progetti delle opere pubbliche. I membri che rappresentano al meglio questa commissione sono proprio i destinatari di queste opere, perché solo provando sulla propria pelle la difficoltà di muoversi o di comunicare si è poi in grado di dare qualità alla soluzione. A Negrar, in collaborazione con i servizi sociali, la commissione è già stata nominata ed è formata da otto persone, ognuna con una diversa disabilità». Alberto Brunelli, uno studente di giurisprudenza di 22 anni, ne fa parte: «Abbiamo come modello Peschiera del Garda, che negli anni scorsi ha visto un forte abbattimento delle barriere architettoniche. Fare parte di questa commissione per me è molto importante perché ho la possibilità di portare la mia esperienza personale in una dimensione sociale e collettiva. Colla- Sofia, 22 anni: «Voglio normalità, non misericordia» «Io, che non sono una persona di serie B» Coinvolti tutti i Comuni fino alla Valdadige Siamo a Prun: percorso ad ostacoli per chi è in carrozzina «Q uando non posso entrare in un negozio, mi arrabbio moltissimo – esordisce Sofia Righetti, 22 anni –. La gente non se ne rende conto, ma per me uno scalino diventa una montagna insormontabile. Anche i sampietrini sono molto antipatici perché le fessure fanno inceppare le ruote della sedia a rotelle». Sofia studia filosofia a Bologna, guida l’auto e fa di tutto per vivere la sua vita come tutte le ragazze della sua età. Sorridendo racconta come può avvenire un giro in città: «Innanzitutto bisogna avere una mappatura mentale ben precisa perché ci sono negozi a cui io non posso accedere, bar che non hanno bagni adeguati, marciapiedi che non sono accessibili. Una volta mi è successo che dovevo entrare in una banca e mi hanno fatto accedere da una porticina sul retro. Allora io mi chiedo: perché non ho la stessa dignità di un’altra persona? Perché devo chiedere a qualche dipendente di poter entrare in una banca? Mettere uno scivolo non è un atto di misericordia ma un atto di giustizia verso tutti, non solo verso i disabili. Nessuno è immune alla condizione di disabilità, tutti possono diventarlo. Ma questo concetto è duro da capire». Anche i trasporti pubblici non brillano da questo punto di vista: «Se voglio viaggiare in treno, sono obbligata a prenotare il biglietto con 12 ore di anticipo ed essere in stazione un’ora prima della partenza, per permettere agli addetti di organizzarsi e movimentare il sollevatore che mi fa salire a bordo. Senza parlare degli autobus, in cui spesso gli elevatori non funzionano o addirittura non sono presenti. Tutto ciò mi fa sentire un cittadino di serie B. Per motivi di studio mi sono trasferita a Bologna, ma vedo che non ci sono molte differenze con Verona. Il problema delle barriere architettoniche ha una dimensione nazionale, mentre vedo che nel Nord Europa questo problema non esiste. Ritengo che il progetto che sta portando avanti mio padre sia vincente perché è molto pratico. Armato di macchina fotografica ha percorso ogni angolo del territorio comunale e individuato le barriere architettoniche. Con la preparazione tecnica delle figure professionali che lo stanno aiutando si andrà a eliminare ogni singola barriera trovando una soluzione su misura. Spero – conclude Sofia – che il progetto venga esteso a tutta Verona, provincia compresa perché è la cosa più giusta da fare». A. Coat. boriamo intensamente con la commissione edilizia e stiamo cercando di ottenere anche ausili che facilitino la comunicazione per i non udenti e i non vedenti. Spero inoltre – conclude Brunelli – che tutto quello che stiamo facendo porti una nuova luce sulla questione, perché ritengo che l’Italia in questo campo sia molto arretrata». Già, ma in un periodo in cui le finanze pubbliche sono molto scarse, un amministratore potrebbe assumere il classico atteggiamento del “vorrei ma non posso”... «Non c’è niente di più sbagliato – replica Righetti – perché i costi non sono per niente alti. Ho riscontrato che la solidarietà della gente rende possibile ogni cosa: durante la sistemazione di una scuola ho ricevuto mobili, manodopera gratuita e quant’altro. Basta saper stimolare sponsorizzazioni e aiuti da parte dei privati, il che è previsto anche dal protocollo d’intesa. Inoltre bisogna rendersi conto che se gli amministratori sono uniti, sarà più facile chiedere un aiuto in Regione. Perciò mi aspetto grande collaborazione e concretezza da tutti i Comuni della Valpolicella e – conclude l’assessore – mi auguro che questo progetto venga esteso a tutta la provincia». Alessia Coati Mappati tutti gli ostacoli con l’aiuto di chi è disabile