novembre 2016

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n.103 anno V novembre 2016 a lavorare per istituire entro il 2020 il Green Climate Fund, deciso a Parigi con una previsione di 100 miliardi di dollari Definire entro il dicembre 2018 il regolamento di attuazione all'anno per aiutare i paesi in via di sviluppo nella lotta al ri‐
dell'Accordo di Parigi sul clima, con il monitoraggio degli im‐ scaldamento globale. pegni presi da ciascun paese e l'istituzione del Fondo Verde Il Fondo è il tema più spinoso del negoziato, e infatti il docu‐
per aiutare i paesi in via di sviluppo. mento conclusivo rinvia ancora il suo avvio. I Paesi donatori Si è chiusa con questa decisione la Conferenza Onu sul clima vogliono controllare come vengono spesi i loro soldi dai paesi di Marrakech, la Cop22. poveri, questi ultimi non vogliono interferenze esterne nelle loro politiche. CHIUSA LA COP22 Per tutta la Conferenza il convitato di pietra è stato il presi‐
dente americano eletto Donald Trump, che in campagna elet‐
torale ha detto che il riscaldamento globale è una bufala in‐
ventata dai cinesi per danneggiare la competitività dell'eco‐
nomia americana. Trump ha ipotizzato di portare fuori il suo paese dall'Accordo di Parigi. Per tutta risposta, il 17 novembre i partecipanti alla Cop22 (compresi gli Usa dell'amministrazione Obama) hanno diffuso la Dichiarazione di Marrakech in cui definiscono l'Ac‐
Era la prima Conferenza dopo lo storico Accordo del dicem‐ cordo di Parigi "irreversibile". bre scorso, che per la prima volta ha unito tutti i Paesi del Il ministro degli Esteri marocchino e presidente della Confe‐
mondo nello sforzo per combattere il riscaldamento globale, renza, alla conferenza stampa di chiusura ha rivolto un appel‐
dovuto alle emissioni di gas serra da parte dell'uomo. lo proprio a Trump: "Noi contiamo sul suo pragmatismo, così A Parigi 196 paesi avevano deciso di mantenere il riscalda‐ come sul suo impegno verso lo spirito della comunità interna‐
mento entro 2 gradi dai livelli pre‐industriali, se possibile en‐ zionale, in una lotta immane per il nostro futuro, per il piane‐
tro 1,5 gradi. La Cop di Marrakech doveva cominciare ad at‐ ta, per l'umanità e la dignità di milioni di persone. tuare questo accordo. Ma più che provvedimenti concreti, ha finito per fissare le procedure e il piano di lavoro per definirli. Il regolamento da approvare entro il 2018 dovrà stabilire in quale modo i paesi monitoreranno i loro impegni per il taglio dei gas serra, presi a Parigi l'anno scorso. Impegni che sono già stati definiti insufficienti per raggiunge‐
re l'obiettivo dei 2 gradi dall'Agenzia dell'Onu per l'ambiente. Il testo finale ha anche richiesto agli Stati ricchi di continuare tpnnbsjp chiusa la Cop22 produzione rsu, raccolte differenziate e indicatori di gestione protocollo AGENAS‐AssoArpa posta: balneazione servizio Epidemiologia Ambientale ARPAM a Ecomondo Legge Parchi: SNPA per le aree protette foto di Francesco Bura ni
arpam in rete ARPAM
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n.103 anno V novembre 2016 pagina 1 Si informa che nel corso del prossimo mese di dicembre gli uffici della Direzione Generale di A.R.P.A. Marche ver‐
ranno trasferiti in una nuova sede, pertanto, al fine di consentire le operazioni di trasloco che si effettueranno dal 12 al 17 dicembre p.v., le attività espletate dagli uffici potrebbero subire interruzioni e/o ritardi. A partire dal 19 dicembre l’attività riprenderà e tutti gli uffici saranno pienamente operativi. Il nuovo indirizzo è: A.R.P.A.M ‐ Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche – Via Ruggeri n. 5 – 60131 Ancona La denominazione dell’Agenzia, i recapiti telefonici e gli indirizzi email rimarranno invariati. Invitando tutti a prendere nota delle informazioni di cui sopra si formulano i più cordiali saluti. Il Direttore Generale dell’ARPA Marche Ing. Mario Pompei PRODUZIONE RSU, RACCOLTE DIFFERENZIATE E INDICATORI DI GESTIONE DAL 2009 AL 2015 Il Catasto Rifiuti venne istituito dal D.L. n. 397 del 9.9.1988, in seguito convertito nella L.475/88, dove, all’art. 3 furono delineate le competenze, le funzioni e le finalità di questo nuovo strumento conoscitivo in campo ambientale. Con l’emanazione della Legge n.70 del 25.01.1994 venne stabilito, fra gli altri, l’obbligo della dichia‐
razione ambientale (MUD) che, nelle intenzioni del legislatore, doveva contenere una serie di infor‐
mazioni (ambientali, sanitarie e di sicurezza pubblica) ma che in effetti ha finito per contenere qua‐
si soltanto i dati sulla produzione dei rifiuti. Tale materia è stata poi ripresa dal cosiddetto Decreto “Ronchi” (D.Lgs. n.22/97) e dal DM 372/98 ad esso collegato ed in seguito confermata dal c.d. “Testo Unico Ambientale”, il D.Lgs. 152/06 all’art.189. Per la Regione Marche, il Catasto Rifiuti ha sede presso il Dipartimento Provinciale ARPAM di Pesa‐
ro, all'interno del più articolato Servizio Rifiuti ‐ Suolo. Ogni anno la Sezione Regionale del Catasto dei Rifiuti (SRCR) delle Marche calcola, per ogni comu‐
ne, la percentuale di raccolta differenziata (% RD) ed il rifiuto pro capite (PC), in kg per abitante anno, sulla base dei dati di produzione dei rifiuti solidi urbani (RSU). I due parametri ambientali calcolati rappresentano due indicatori in grado di fornire una rapida stima sulla situazione regionale della raccolta dei RSU; la loro determinazione è legata alla modulazione del tributo speciale per il deposito in discarica dei RSU ed inoltre costituisce un meccanismo di monitoraggio dell'andamento e dell'e‐
voluzione nel tempo dei sistemi di raccolta differenziata. Sulla base di studi precedenti risulta che il fattore che meglio si correla con il parametro % RD è la modalità di raccolta applicata alle varie frazioni della raccolta differenziata. I risultati di questa determinazione vengono ogni anno pubblicati sul sito della Regione Marche ed inclusi nel "Rapporto regionale rifiuti". Il presente lavoro descrive come avviene l'elaborazione degli indicatori ambientali in base alla produzione di rifiuti, la metodo‐
logia utilizzata per il calcolo del parametro % RD (che per la Regione Marche, come per molte altre, risulta differente rispetto alla me‐
todologia nazionale ISPRA) ed esprime il risultato ottenuto dai comuni del territorio regionale in funzione della metodologia di raccol‐
ta applicata alle varie frazioni merceologiche, differenziate ed indifferenziate. In particolare costituisce un aggiornamento di suddetti studi con i dati relativi alla produzione di rifiuti solidi urbani per l'anno 2015 in tutti i comuni delle Marche. Lo studio analizza inoltre il contributo sulla produzione comunale di RSU dato dal flusso turistico nei comuni in cui il rapporto tra le presenze turistiche equivalenti e la popolazione residente del Comune sia stato individuato maggiore del 10 %, ripercorrendo la stessa elaborazione svolta per l'anno 2015 e precedenti. Successivamente si ripropone una breve analisi volta all’individuazione di quelle che sono le aree responsabili della maggior produzio‐
ne di rifiuti speciali, analizzando i dati provenienti dai database MUD e concentrandosi sui rifiuti da imballaggio, ovvero i rifiuti speciali ma potenzialmente assimilabili. Mettendo insieme il contributo dato dal turismo sulla produzione di RSU e le aree in cui si ha buona probabilità che esista una forte assimilazione di rifiuti industriali, vengono illustrate le fluttuazioni del dato PC comunale rispetto ai valori medi regionali (calcolati da ARPAM) ed ai valori nazionali (calcolati da ISPRA). (scarica la relazione completa) Massimiliano Boccarossa (Servizio Rifiu /Suolo dip. ARPAM Pesaro‐Urbino) ARPAM
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n.103 anno V novembre 2016 pagina 2 PROTOCOLLO AGENAS‐ASSOARPA La stretta interrelazione tra salvaguardia dell’ambiente, tutela della salute e sostenibili‐
tà del SSN impone un impegno comune per garantire azioni di sistema specifiche per le aree particolarmente gravate da criticità ambientali. In quest’ot‐
tica, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS) e l’Associazione delle Agenzie regionali e provinciali per la prote‐
zione ambientale (AssoArpa) hanno sottoscritto un Protocollo di Intesa che le vedrà impegnate nell’individuazione di iniziative a tutela della salute e a salva‐
guardia di una corretta allocazione delle risorse. L’alterazione ambientale dovuta a lavorazioni industriali o alla gestione dei rifiuti costituisce ormai un’emergenza per vaste porzioni di territorio e nume‐
rose comunità di cittadini. Alcune malattie oncologiche registrano un’incidenza maggiore in alcuni terri‐
tori oggetto di rischi ambientali con pesanti ripercussioni sociali ed economi‐
che. Tra l’altro, visto il rilievo che hanno le attività criminali in questi contesti, AGE‐
NAS e AssoArpa lavoreranno anche sul versante della trasparenza e della pre‐
venzione della corruzione, confermando un’attenzione su questi temi già con‐
cretizzata da AGENAS sul versante sanitario e ANAC. “Nel valutare i bisogni di salute dei cittadini e i relativi costi per la comunità ‐ afferma il Direttore Generale di AGENAS Francesco Bevere ‐ è necessario dare il più corretto rilievo ai fattori e agli eventi ambientali che condizionano lo stato di salute e la sostenibilità del Servizio sanitario in particolari territori del nostro Paese. L’attività dell’Agenzia, in collaborazione con AssoArpa è diretta a promuove‐
re, con il più ampio coinvolgimento dell’ISS, della Direzione della prevenzione del Ministero della Salute e del Ministero dell’Ambiente, tutte le possibili si‐
nergie per potenziare strumenti di sorveglianza in specifiche aree geografi‐
che, per ridurre le disuguaglianze nell’accesso alle cure e consentire una cor‐
retta individuazione e allocazione delle risorse. Con questo accordo, intendiamo proporre anche un rafforzamento della tra‐
sparenza e della tutela della legalità nella gestione di contesti di così rilevante complessità”. Inoltre, il Vice Presidente di AssoArpa Marco Lupo dichiara: “L’integrazione tra il profilo della protezione ambientale e quello della gestione della salute pubblica sono ormai imprescindibili per lo sviluppo di azioni mirate alla pre‐
venzione e gestione dei grandi rischi correlati a questi ambiti. AssoArpa ha voluto investire in questo protocollo con AGENAS per definire un modello operativo di interventi integrati per la gestione di ambiti di così grande rile‐
vanza per i nostri territori. La collaborazione darà vita a progetti sperimentali, ma anche alla predisposi‐
zione di indirizzi che costituiscano un concreto strumento di supporto per le attività degli enti coinvolti contemporaneamente sul versante della salute e dell’ambiente, con l’obiettivo del benessere collettivo e individuale.” ARPAM
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Spett. Arpam, Vorrei avere maggiore chiarez‐
za su dove reperire le informa‐
zioni riguardanti la balneazio‐
ne, come faccio per conoscere le analisi e la balneabilità di un tratto di mare specifico, a chi devo rivolgermi? Grazie per l’attenzione. Fabio M. Risponde il dott. Gianni Corvatta Direttore Tecni‐
co Scientifico di ARPA Marche. relativamente alla Sua richiesta di informazioni Le ricordiamo come tutte le analisi effettuate da ARPAM sulle acque di balneazione sono consulta‐
bili sul portale della balneazione nel sito di ARPA Marche. Come potrà osservare la costa marchigiana è stata suddivisa in tratti decodificati e bel definiti cosi da consentire una facile individuazione del luogo di interrogazione, nella medesima pagina è poi possibile realizzare report relativamente alle analisi intercorse negli ultimi due anni. Per quel che concerne invece la balneabilità o meno di ogni singolo tratto di costa Le ricordia‐
mo chela normativa che regola la gestione delle acque di balneazione, la qualità delle acque e le attività di tutela della salute dei bagnanti è il Decreto Legislativo e il Decreto Attuativo del Ministero della Salute. Ai sensi degli art. 5 e 15 del D.Lgs 116/2008 e a seguito delle analisi condotte nello specifico da ARPAM, qualora i dati di monitoraggio evidenzi‐
no il superamento dei valori limite, i Comuni han‐
no la competenza di emettere ordinanze di divie‐
to di balneazione provvedendo a darne tempesti‐
va informazione al pubblico. Nel Portale del Ministero della Salute è possibile consultare i dati analitici relativi alle acque di balneazione di tutti i comuni italiani. E’ inoltre possibile prendere visione di eventuali ordinanze sindacali di divieto di balneazione. Nel portale della balneazione di precedentemen‐
te descritto è possibile accedere ai link dei siti internet dei Comuni della costa marchigiana do‐
ve è possibile visualizzare le eventuali ordinanze di divieto di balneazione. [email protected] ofxtmfuufs
n.103 anno V novembre 2016 pagina 3 SERVIZIO EPIDEMIOLOGIA AMBIENTALE ARPAM A ECOMONDO “Si è svolto a Rimini da martedì 8 a ve‐
nerdì 11 novembre 2016 la 20esima edizione di ECOMONDO, la vetrina più completa nell´area euro mediterranea sulle soluzioni tecnologiche più avanza‐
te e sostenibili per l’ambiente. Nell'ambito della manifestazione il Ser‐
vizio Epidemiologia Ambientale di ARPA Marche ha presentato nel pomeriggio del 9 novembre, all’interno del conve‐
gno "Qualità dell'aria indoor: responsa‐
bilità, obblighi e opportunità" (Sala Mo‐
nitoring & Control), un poster rela vo ad un caso di “Valutazione del rischio inalatorio indoor in una scuola primaria nelle Marche” (scarica il poster) LEGGE PARCHI: IL SISTEMA NAZIONALE DELLA PROTEZIONE AMBIENTALE PER LE AREE PROTETTE Approvato dal Senato il disegno di legge recante nuove disposizioni in materia di aree prote e. “Desidero esprimere, come Presidente dell’ISPRA e come Presidente del Consiglio Federale, a nome del Sistema Na‐
zionale per la Protezione dell’Ambiente, grande soddisfazione per i compi che la Legge Parchi ha assegna‐
to all’intero Sistema, già impegnato su diversi fron a tutela delle aree prote e e del loro valore naturalis ‐
co”. Così il Presidente dell’ISPRA, Bernardo De Bernardinis, dopo la no zia dell’approvazione da parte dell’Aula del Senato del disegno di legge recante nuove disposizioni in materia di aree prote e. “Il Sistema, ISPRA e le Agenzie, ha proseguito De Bernardinis, “me eranno a disposizione le proprie competenze e le proprie conoscenze per valorizzare le aree prote e so o l’aspe o naturalis co e ambientale, ma anche, come de o oggi in Aula, per incrementarne le opportunità di sviluppo e di occupazione”. AGENZIA AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE QUALITÀ COMUNICAZIONE TEMI AMBIENTALI ARPAM
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