ktm 1050 adventure vs suzuki v-strom 1000
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ktm 1050 adventure vs suzuki v-strom 1000
Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Numero 221 17 Novembre 2015 77 Pagine DopoGP I test 2016 A Valencia è iniziata la stagione 2016 con in pista i nuovi pneumatici Michelin Periodico elettronico di informazione motociclistica Novità EICMA 2015 Moto Guzzi V9 Bobber BMW G 310 R Scarica l’APP del Magazine Nico Cereghini Il primo salone non si scorda mai Rossi-Marquez, discussione aperta | COMPARATIVA MAXI ENDURO | KTM 1050 ADVENTURE VS SUZUKI V-STROM 1000 da Pag. 02 a Pag. 19 All’Interno NEWS: Aprilia RSV4RF 2016 | MV Agusta Brutale 800 2016 | BMW eRR | Lezioni di enduro con Gio Sala: il fettucciato MOTOGP: Marquez: “Ho la coscienza a posto. Posso dormire sereno” | Stoner torna in Ducati? KTM 1050 Adventure vs Suzuki V-Strom 1000 COMPARATIVA MAXI ENDURO KTM 1050 ADVENTURE VS SUZUKI V-STROM 1000 Così simili, eppure così diverse. KTM e Suzuki rinunciano alle maxi potenze, ma non al piacere di guida. Sono facili da guidare, hanno un prezzo ragionevole (soprattutto la giapponese), vanno bene fuoristrada (in particolare l’austriaca). Consumi, peso e prestazioni nella nostra prova completa di Andrea Perfetti 2 3 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica Media Costa 14.490 euro franco concessionario, ma offre un pacchetto completo di paramani, manopole riscaldate, fari antinebbia a led, barre paramotore, puntale inferiore, cavalletto centrale, set di borse laterali, scarico Yoshimura e adesivi V-Strom 1000. È un’edizione limitata disponibile solamente nella colorazione bianca e nera. Ergonomia e comfort L a crescita del segmento maxi enduro in questi ultimi anni ci ha regalato tante belle novità. È cresciuta l’offerta e le Case hanno rispolverato una cilindrata decisamente azzeccata, quella di 1.000 centimetri cubi. E non è niente male. Si avvicina nel peso (e nel prezzo) a quanto offrono le 800, ma garantisce una coppia e un’erogazione non troppo distanti dalle big 1.200. Queste ultime hanno ovviamente una potenza molto superiore, ma per trovarla bisogna spesso esplorare la zona alta del contagiri. Ai medi le mille sono invece molto vicine e questo si traduce in un piacere di guida simile. Lo ha capito la Suzuki, che ha presentato la sua ammiraglia V-Strom nel dicembre del 2013, rinunciando così per prima alla escalation di potenza e cilindrata. È stata una scelta lungimirante, che anche nei primi 9 mesi del 2015 ha premiato la Casa giapponese con ben 4 KTM 1050 Adventure Quando parte la speciale di enduro? Il dubbio ci viene impugnando il larghissimo manubrio della 1050. Complice la sella bassa (850 mm), si ha una posizione di guida enduristica che dà un bel controllo della moto soprattutto in città e in fuoristrada. La sella è in un pezzo unico e non è regolabile (esiste come optional più alta e imbottita nel catalogo power parts). Il parabrezza è il medesimo della 1190, è quindi regolabile senza l’ausilio di attrezzi. La piccola Adventure è leggera tra le gambe e agilissima a bassa velocità. D’altra parte solo i cerchi pesano un chilo meno di Prove quelli a raggi presenti su 1190 e 1290 Adventure, e questo si sente alla grande nella guida. I comandi sono morbidi e precisi. La sella risulta comoda e ospitale anche sulle lunghe percorrenze. Non ci sono vibrazioni a disturbare la guida, mentre la protezione dall’aria lascia scoperte le spalle e la parte alta del casco (la cosa si sente soprattutto se superate il metro e ottanta e indossate un casco con la visiera da cross). Abbiamo provato la moto sul finire della caldissima estate 2015: con un temperatura esterna elevata si avverte un calore fastidioso nella zona dei piedi. Suzuki V-Strom 1000 LE La Suzuki pesa meno della KTM (228,5 kg contro 235 coi serbatoi pieni), ma a bassa velocità si rivela meno maneggevole della rivale austriaca. È una sensazione dovuta all’avantreno più caricato della V-Strom. La Suzuki ha una sella molto stretta e alla giusta altezza (850 mm da terra), consente di mettere sempre a terra facilmente i piedi. Il manubrio è collocato in alto, ha una piega 586 immatricolazioni in Italia. Sui mille è caduta anche la scelta della KTM, che ha ampliato la sua gamma Adventure nel corso dell’anno sia verso l’alto, con la 1290 Super Adventure, sia verso il basso con la 1050 Adventure oggetto della nostra comparativa. Per la Casa di Mattighofen non è certo una cilindrata inedita, il motore LC8 è infatti nato 950 per poi crescere fino ai 990 cc delle precedenti Adventure, SMT e Super Duke; va detto che non si tratta certamente di un’offerta entry level, ma di un prodotto maturo, solamente più abbordabile nel prezzo e nell’utilizzo quotidiano. La 1050 costra 13.150 euro franco concessionario, di serie ha il parabrezza regolabile e i paramani; la versione da noi provata è dotata di borse Givi e relativi attacchi, che portano il conto a 14.030 euro. La nostra Suzuki V-Strom 1000 ha invece un prezzo di accesso di 12.490 euro. Noi abbiamo provato l’ammiraglia della famiglia, la versione No Compromise LE Yoshimura. 5 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine borse soffre di mania di protagonismo e, quando vengono tolte le valige, si fa notare parecchio. Suzuki V-Strom 1000 LE La V-Strom è costruita con la grande cura a cui siamo abituati da sempre dalla Suzuki. I giapponesi badano al sodo, ci sono quindi materiali molto robusti, ma anche ben verniciati e con accoppiamenti assai precisi. La forcella è una Kayaba a steli rovesciati da 43 mm completamente regolabile; il mono ammortizzatore ha la regolazione dell’estensione e del precarico col pomello remoto (20 click). Lo scarico Yoshimura dà un tocco di aggressività ed è realizzato molto bene. Le borse hanno gli attacchi a scomparsa. La Suzuki offre di serie l’ABS Bosch, che sfrutta le pinze Tokico ad attacco radiale con 4 nettamente più stradale, con le estremità moderatamente rivolte all’indietro. Anche la sella è regale e conformata alla perfezione sia per il pilota che per il passeggero. Solo il serbatoio si rivela piuttosto largo all’altezza delle ginocchia, lo si nota soprattutto perché la sella e il telaio al contrario sono stretti e compatti. La Suzuki V-Strom offre un comfort di marcia che nulla ha da invidiare alle concorrenti 1200. Le vibrazioni sono assenti a ogni regime, l’ergonomia è corretta e la protezione dall’aria del cupolino standard è valida anche alle alte velocità. Nonostante il grande caldo della nostra prova, abbiamo avvertito un moderato fastidio solamente nella zona del telaio. Le manopole riscaldabili, di serie in questo allestimento, hanno un diametro eccessivo. Finiture KTM 1050 Adventure La Adventure è costruita con cura. Ci sono 6 Prove pistoncini e dischi da 310 mm (dietro c’è un disco da 260 mm). Sempre di serie c’è l’inedito controllo di trazione, che è escludibile o settabile su due livelli (1 più permissivo, 2 con controllo più immediato dello slittamento). Non ci convincono i cavetti in vista delle manopole riscaldabili e gli specchi retrovisori, un po’ poveri. Strumentazione e comandi KTM 1050 Adventure La strumentazione K ha un look minimal e moderno, come si usa oggi. Ma non fatevi ingannare: è molto completa, grazie ai due grandi display. Offre la medesima, opulenta lista di informazioni della 1190 Adventure. Il quadrante analogico del contagiri è affiancato dai due display che forniscono tutte le info utili (temperature motore e materiali e componenti di qualità, come il forcellone e il telaietto entrambi in alluminio. Ha lo stesso, identico telaio in acciaio delle altre Adventure (tutte le versioni 2015 sono state aggiornate nell’attacco superiore dell’ammortizzatore). Le sospensioni sono piuttosto semplici: la forcella WP da 43 mm è priva di regolazioni e ha un’escursione di 185, mentre l’ammortizzatore è regolabile nel precarico della molla e nel ritorno idraulico e ha un range di 190 mm. I freni sono Brembo con pinze radiali a 4 pistoncini e dischi da 320 mm davanti e 267 dietro. Il sistema frenante impiega l’ottimo ABS Bosch 9M a due canali (al posto del tipo 9ME combinato, impiegato su 1190 e 1290), può essere facilmente disinserito dal menu di bordo. Le leve del freno e della frizione sono verniciate in nero (come sulle 1190 e 1290). Gli specchi sono rotondi, meno ricercati (e meno belli), rispetto a quelli delle altre Adventure, ma ugualmente funzionali. Il telaietto porta 7 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito aria, livello benzina, trip, consumo medio, carica della batteria e altro ancora). La leggibilità è buona, ma peggiora quando il pilota ha il sole alle spalle. Suzuki V-Strom 1000 LE La strumentazione mostra un quadrante analogico per i giri del motore e uno digitale per la velocità; l’altro display digitale offre tutte le informazioni utili in viaggio (consumi, marcia inserita, 2 trip, temperatura esterna, autonomia residua, ora, carburante, carica della batteria, temperatura del motore). La leggibilità e ottima, mentre l’impatto estetico potrebbe essere migliore: gli strumenti appaiono navigare un po’ sulla enorme base di plastica nera che fa da sfondo. Prezzo (dotazione di serie e accessori) KTM 1050 Adventure È proposta nella colorazione nero/arancio al prezzo di 13.150 euro, che la pone sicuramente 8 Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica nella fascia alta di questo segmento. Con le borse Givi, come anticipato, si arriva a 14.030 euro. Sono enormi (47 e 38 litri) e ben fatte, ma bisogna sempre considerare l’ingombro laterale davvero abbondante. Di serie ci sono l’ABS (escludibile; la modalità offroad è optional), il controllo di trazione TC (settabile su 3 posizioni: street, sport e rain; l’offroad è optional), i paramani, il parabrezza regolabile e il comando dell’acceleratore ride by wire. Degna di nota è anche la componentistica, che spazia dalle sospensioni WP ai freni Brembo. Nel complesso la cifra è alta e non è così lontana dalla 1190 Adventure, che ha 150 cavalli, il controllo di stabilità MSC, le sospensioni elettroniche e i cerchi a raggi. Va anche detto che il bicilindrico a V di 75° eroga fino ai medi la stessa coppia del 1190, inoltre la potenza massima di 95 cv (70 kW) rende la Adventure idonea per la guida con la patente A2. 12.490 euro; ci sono di serie l’ABS e il controllo di trazione con due setting, mentre mancano accessori indispensabili come i paramani e il cavalletto centrale *. La versione No Compromise LE Yoshimura costa 14.490 euro franco concessionario e offre un pacchetto full optional, completo di paramani, manopole riscaldate, fari antinebbia a led, barre paramotore, puntale inferiore, cavalletto centrale, set di borse laterali, scarico Yoshimura e adesivi V-Strom 1000. Le borse hanno un volume di 26 e 29 litri; non sono quindi molto grandi (un casco full jet non ci sta, nemmeno in quella più grande), ma hanno il pregio di non limitare la manovrabilità della moto nel traffico. * Segnaliamo ai lettori che fino al 31/11/2015 Suzuki offre il kit Action di serie sulla V-Strom 1000 standard (vedi sotto). Suzuki V-Strom 1000 LE La V-Strom 1000 ha un prezzo di partenza di KTM 1050 Adventure Gli intervalli di manutenzione sono previsti ogni Condizioni di acquisto, promozioni e tagliandi Prove 15.000 km (il primo a 1.000 km). Vale ovviamente la garanzia del costruttore della durata di 24 mesi, che può essere estesa di ulteriori 12 o 24 mesi entro i primi 24 mesi dalla data di acquisto (la prima opzione costa 180 euro, la seconda 261). KTM ci segnala che è ancora in atto la promozione Trade UP (a questa pagina trovate tutte le ultime informazioni aggiornate). Prevede che i concessionari KTM riconoscano 1000 euro di supervalutazione dell’usato. Non viene invece comunicato il prezzo dei singoli tagliandi. Suzuki V-Strom 1000 LE Per la V-Strom 1000 i tagliandi sono previsti ogni 12.000 km (il primo a 1.000 km). La Casa prevede il programma Smile, che offre i primi quattro tagliandi al prezzo di 951,69 euro. È prevista anche in questo caso l’estensione della garanzia (oltre i due anni previsti dalla legge): altri 12 mesi a 140 euro, altri 24 a 200 euro. * Fino al 31/11/2015 c’è il kit Action in omaggio; si tratta di una promozione interessante, valida per la 9 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine di potenza che proietta in un lampo a 7.000 giri. Si può insistere anche oltre, ma è ai medi che la 1050 fa godere con una spinta sempre piena e corposa, mentre l’allungo non è eccezionale. Il cambio è rapportato bene (a 130 km/h indicati il motore frulla a circa 4.900 giri) e la frizione sopporta gli strapazzi. Con una temperatura esterna ben oltre i 35 gradi abbiamo avvertito il calore nella zona dei piedi (non delle gambe). Suzuki V-Strom 1000 LE La KTM ruggisce e scalpita? Bene, la Suzuki le risponde con una elasticità e un range di utilizzo semplicemente eccellenti. I cavalli sono 100 a 8.000 giri, la coppia è pari a 103 Nm a soli 4.000. Non c’è la botta di coppia a ogni richiamo dell’acceleratore; la V-Strom reagisce morbida e pastosa, il suo bicilindrico a V di 90° accetta infatti anche i regimi più bassi senza battere colpo. È quindi perfetto per la marcia in V-Strom 1000 standard, che viene offerta a 12.490 euro con inclusi nel prezzo paramani, borse laterali, puntale inferiore, cavalletto centrale, frecce a led, adesivi di protezione. A questo indirizzo trovate le promozioni aggiornate. Sul sito della Casa sono previste le modalità di acquisto a rate, che prevedono una parte del periodo di pagamento a tasso zero. La filiale italiana ci comunica il costo dei tagliandi presso la rete ufficiale (indichiamo i primi quattro per brevità): 1.000 km: 158,8 euro 12.000 km: 174,55 euro 24.000 km: 423,03 euro 36.000 km: 204,10 euro Motore e trasmissione KTM 1050 Adventure Il bicilindrico a V di 75° di 1.050 cc, con doppio 10 Prove souplesse col passeggero. Si possono tenere i rapporti più lunghi anche a 2.000 giri. Ai medi è pieno ed efficace, ma non ha la risposta veemente del rivale austriaco. Si rifà però con un allungo ben più esteso, che lo porta senza affanno su su fino ai 9.500 giri, quando interviene il limitatore. La V-Strom è meno adrenalinica della Adventure, non ha la stessa risposta sportiva al richiamo del gas. Ma strappa meno (solo il boxer BMW è più regolare ai bassi) e ha un’estensione maggiore. Il cambio è molto preciso, anche se non rapido come quello austriaco, mentre la frizione ha uno stacco perfetto. Il motore non scalda mai eccessivamente. Prestazioni KTM 1050 Adventure La KTM va come una scoppiettata. Al banco abbiamo trovato 99 cavalli all’albero. La albero e 4 valvole, sviluppa 95 cavalli a 6.200 giri e una coppia massima di 107 Nm a 5.750 giri. La trasmissione ha a sei marce ed è dotata di frizione con antisaltellamento. Il carattere del motore austriaco conquista. Non fermatevi al dato di potenza massima, i suoi 95 cavalli sono puledri arabi purosangue. La risposta del motore è infatti entusiasmante, ai medi prende in giri con una rapidità che fa divertire un sacco tra le curve e che alleggerisce l’avantreno nelle prime tre marce. Dai 2.000 ai 6.000 giri la 1050 ha una spinta possente e va esattamente come la pestifera parente 1190. Lo dice il banco, lo conferma la prova su strada. C’è una buona dolcezza di funzionamento ai bassi; per sentire qualche strappo bisogna per forza scendere sotto i 2.500 giri, dove si avverte anche qualche strappo che porta la catena a sbattere sul forcellone. Da qui a 4.000 l’LC8 corre spedito, dopo arriva anche una bella botta 11 risposta del motore è entusiasmante e solo l’allungo potrebbe essere migliore. Ma ai medi il twin austriaco è favoloso. I 95 cavalli ci sono, sono tanti e arrivano presto: difficile chiedere di più anche nella guida sportiva. Il carattere gagliardo trova conferma nella rapportatura corta del cambio. La 1050 raggiunge i 208 km/h a 8.300 giri, ben 800 giri dopo il regime di potenza massima (a 7.488 giri). Suzuki V-Strom 1000 LE La V-Strom 1000 è tanto gentile da sembrare paciosa, quando le si chiede tutto. Ma non fatevi trarre in inganno. La giapponese eroga ben 103 cavalli a 8.196 giri, ma la rapportatura più distesa la fa apparire meno brutale della KTM. Lo dimostra anche la velocità massima di 205 km/h ottenuti sotto il regime di potenza massima, a soli 12 7.700 giri. È quindi evidente il diverso carattere della V-Strom, che punta a conquistare il motociclista con un comportamento facile e gestibile sempre, ma sicuramente meno adrenalinico. Consumi KTM 1050 Adventure Le nostre belle moto bevono una diversa quantità di benzina, ma alla fine fanno un pareggio. La KTM svetta in autostrada, dove percorre quasi 20 km/l a 130 orari effettivi. In città il consumo sale invece a 13 km/l. In media se ne percorrono 17. Suzuki V-Strom 1000 LE La V-Strom 1000 consuma in media un po’ di più, percorrendo 16,7 km/l. In autostrada, nonostante la sesta lunga, si ferma a 16,6 km/l. Risulta invece assai parca in città, dove un litro è sufficiente a percorrere 15,5 km. Comportamento in città KTM 1050 Adventure In città la KTM sfodera il suo guizzo da enduro. È agile sul davanti, spinta da un motore reattivo come un petardo e con sospensioni capaci di digerire di tutto. Disturbano solamente l’ingombro delle borse (ma immaginiamo che non vi servano per andare al lavoro ogni giorno) e il calore del motore in estate. Suzuki V-Strom 1000 LE Pesa meno della KTM, ma il maggior carico sul davanti la rende un filo meno agile. La V-Strom in città si trova a suo perfetto agio, può infatti contare su comandi morbidi e precisi. Il motore si lascia maltrattare anche ai bassi, da dove riprende fiato con grande fluidità. Il calore non disturba praticamente mai. Sullo sconnesso le sospensioni sono un po’ rigide. Comportamento in autostrada KTM 1050 Adventure La KTM vanta una protezione dall’aria discreta, restano infatti un po’ esposte le spalle e la parte alta del casco. Con le borse e il passeggero si avverte un alleggerimento dell’avantreno alle alte velocità (oltre i 140 indicati). Le vibrazioni ci sono, ma non risultano mai fastidiose. Suzuki V-Strom 1000 LE La V-Strom viaggia alle alte velocità come un treno. Zero vibrazioni e una protezione dall’aria eccellente, a patto di non alzare del tutto il 13 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica parabrezza. In questo caso infatti aumentano le turbolenze, che spingono in avanti il pilota. dace si avverte un trasferimento di carico importante, dovuto alla taratura morbida della forcella. Comportamento nel misto Suzuki V-Strom 1000 LE Anche la V-Strom 1000 tra le curve va divinamente. Ma lo fa in modo opposto rispetto alla KTM. Ha un avantreno granitico, che scolpisce la traiettoria. È meno maneggevole, ma dà tanta sicurezza in appoggio ed è comunque molto rapida. Il motore è meno pronto al richiamo del gas, ma si distende poi con un allungo più efficace. Le sospensioni mostrano una taratura corretta, con trasferimenti di carico contenuti. La frenata è potente, ma un filo brusca nella prima parte del comando del freno davanti. KTM 1050 Adventure La KTM nel misto diverte un casino. Come vi abbiamo spiegato anche nel video, davanti è leggerissima e ricorda il comportamento della vecchia 990 Adventure (che aveva un cerchio anteriore da 21 pollici). Sotto la spinta del motore, in uscita dalle curve, l’avantreno sembra galleggiare, ma la direzionalità è sempre eccellente. C’è tanta maneggevolezza nei cambi di direzione, che invita a giocare con la moto e fa entrare in sintonia in un battibaleno. La frenata è molto potente e sempre modulabile, mentre nella guida più au14 Scarica l’APP del Magazine Prove 15 16 17 SCHEDA TECNICA KTM 1050 Adventure 13.150 euro Suzuki V-Strom 1000 ABS 13.990 euro Comportamento in fuoristrada KTM 1050 Adventure Mannaggia, nel corso degli ultimi test dedicati alle novità del mondo crossover c’era toccato rinunciare alla parte offroad. Con KTM e Suzuki abbiamo invece osato, e ci siamo divertiti di brutto. La KTM in particolare, pur facendo a meno dei cerchi a raggi e della ruota da 21, sulle strade sterrate (nemmeno troppo compatte) fila via come un siluro. Ha tanta trazione e una ciclistica leggera che la fa letteralmente volare sulle pietre. Le sospensioni si mostrano perfette e hanno un’escursione molto ampia; l’ABS escludibile è una gran cosa. La 1050 in fuoristrada non solo ci va, ma diverte un mondo. Cilindrata 1.050 cc Tempi 4 Cilindri 2 Raffreddamento a liquido Avviamento elettrico Alimentazione iniezione Frizione multidisco Potenza 95 cv - 70 kw - 6.200 rpm Coppia 11 kgm - 107 nm - 5.750 rpm Emissioni Euro 3 Numero marce 6 Capacità serbatoio carburante 23 lt ABS Sì Pneumatico anteriore 110/80-19” Pneumatico posteriore 150/70-17” Peso a secco 212 Kg ABBIGLIAMENTO Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica SCHEDA TECNICA Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Caschi: AGV, Suomy Giacche: Alpinestars, Spidi Pantaloni: Alpinestars, Spidi Guanti: Alpinestars, Spidi Scarpe: Dainese, TCX Cilindrata 1.037 cc Tempi 4 Cilindri 2 Raffreddamento a liquido Avviamento elettrico Alimentazione iniezione Frizione multidisco Potenza 100 cv - 74 kw - 8.000 rpm Coppia 11 kgm - 103 nm - 4.000 rpm Emissioni Euro 3 Numero marce 6 Capacità serbatoio carburante 20 lt ABS Sì Pneumatico anteriore 110/80 R19M/C (59V) Pneumatico posteriore 150/70 R17M/C (69V) Peso a secco 208 Kg Suzuki V-Strom 1000 LE La nostra V-Strom sugli sterrati compatti e anche in presenza di sassi smossi si è ben comportata. Richiede però una guida più accorta e circospetta a causa del maggior carico sulla ruota davanti. Il peso, che dà fiducia nella guida stradale, qui rende l’anteriore più impacciato e propenso a chiudere lo sterzo, quando si parzializza il gas improvvisamente. Ed è un peccato non poter disinserire l’ABS, che in determinate condizioni allunga gli spazi di frenata. Ma – è importante sottolinearlo – stiamo parlando di difetti che emergono nella guida garibaldina, perché altrimenti la V-Strom 1000 il fuoristrada leggero se lo beve a colazione. 18 19 EICMA 2015 UN SALONE CON MOTO.IT COME NON L’AVETE MAI VISTO Vi faremo vivere EICMA minuto per minuto. Diretta dalle conferenze stampa, dagli stand, talk show, interviste, sbalorditive novità tecnologiche e tutte ma proprio tutte le novità con una copertura capillare sui nostri canali di Edoardo Licciardello 20 21 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica Premiere, proseguiremo alle 18 con il lancio delle novità Honda e la sera sarà il turno di Yamaha, che a partire dalle 21 ci porterà all’annunciato “Next Level”! Ve le faremo seguire Live come non avete mai visto: seguiteci con attenzione per non perdervi nemmeno una novità. Sapremo sorprendervi Tutti gli stand, metro per metro Ma vi porteremo anche dentro gli stand fin dalla mattina del martedì, per mostrarvi attraverso video dedicati tutte le moto che man mano si svelano nei padiglioni di EICMA, descritte e commentate dai nostri inviati, per farvi… crescere la smania di venire a vederle dal vivo e toccarle con mano, una per una. Guarda tutti gli stand S iamo ormai alla vigilia dell’edizione 2015 di EICMA, il Salone di Milano completamente dedicato alle moto e agli accessori. Un’edizione molto particolare, che arriva sulla scia di una stagione in cui il mercato ha ripreso quota grazie ad una successione di novità che non sembra volersi arrestare, e che per la prima volta da diversi anni ci sta facendo respirare un’atmosfera di grande fermento. C’è tanta voglia di moto, di novità, di vederle e di toccarle dal vivo. In attesa che la tecnologia ci permetta di farvi provare anche il tatto, quest’anno da Moto.it vi faremo vedere EICMA come non vi era mai successo, per prepararvi già dai primi giorni, tradizionalmente riservati a stampa ed operatori, alle novità che potrete poi vedere dal vivo a partire da giovedì 19 novembre, quando la kermesse milanese aprirà al 22 EICMA 2015 Il salone, come non l’avete davvero mai visto prima! Non vogliamo rovinarvi la sorpresa, ma per quest’anno abbiamo in serbo per voi una serie di incredibili novità tecnologiche che utilizzeremo per la prima volta ad EICMA per farvi davvero vivere un’esperienza a 360°. Vi faremo sapere qualcosa? No, probabilmente vi sorprenderemo e basta! I talk show Come l’anno scorso, anche quest’anno vi proporremo confronti dal vivo in cui gli addetti ai lavori – dai piloti ai team manager, dai designer fino ai progettisti e alle figure istituzionali – per parlare, analizzare e dissezionare tutta una serie pubblico. Un’apertura al pubblico in cui saremo felici di accogliervi a braccia aperte, perché presso il nostro stand (siamo al Padiglione 13, stand O50) troverete un costante susseguirsi di attività a cui assistere e da vivere in prima persona. Le conferenze stampa Tutte le Case presenteranno le loro novità a partire dal 16 fino al 18, prima nei fuorisalone del lunedì e poi ad EICMA. Vi racconteremo in diretta quello che succede sul sito e sui nostri canali social con i nostri inviati, attraverso streaming video e articoli costantemente aggiornati che vi faranno vivere l’esperienza come se foste lì, per trasmettervi in tempo reale annunci, dichiarazioni e disveli di ogni novità che vedrete poi ad EICMA 2015. Inizieremo già lunedì pomeriggio alle 16, con la diretta dalla Ducati World 23 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine EICMA 2015 LO SPECIALE EICMA 2015 IN DIRETTA SU MOTO.IT CLICCA QUI! di temi legati al motociclismo con il nostro Nico Cereghini nel ruolo di moderatore e conduttore. E quest’anno abbiamo intensificato il nostro programma, realizzando un vero e proprio fuoco di fila di talk show fra i personaggi più importanti del nostro mondo. Venite ad assistere direttamente al nostro stand, oppure seguiteli attraverso il nostro sito e i nostri canali social! Le interviste Ma non ci limiteremo alle tavole rotonde, perché presso il nostro stand porteremo anche i veri protagonisti della nostra passione, i piloti della velocità e del fuoristrada, per intervistarli – sempre attraverso il nostro Nico, affiancato dagli inviati sui campi di gara – e farci raccontare i retroscena del passato e i loro programmi futuri. E naturalmente proporvelo dal vivo – veniteci a trovare, vi ripetiamo l’invito – e farvelo rivedere poi attraverso sito e social. 24 Lo stand di Moto.it E poi ci siamo noi. Che vi aspettiamo tutti per conoscervi, raccontarvi delle nostre prove attraverso i nostri tester, ascoltare le vostre opinioni di lettori, ma anche farvi divertire con il simulatore Red Bull Oculus Rift, che a partire da giovedì 19 vi permetterà di vivere una gara dalla prospettiva di Tony Cairoli. Torna anche il nostro photowall. Fotografate le moto che vi piacciono di più, le standiste più belle, fatevi un selfie a tema EICMA con Instagram e pubblicatelo con l’hashtag #EICMAMOTOIT: potrete vederlo sul sito e sul video presente al nostro stand. Un’altra scusa per venirci a trovare e a visitare Moto.it, per vivere la passione insieme! E poi da noi troverete piloti, protagonisti, addetti ai lavori che intervisteremo nel nostro stand. Ogni mattina vi faremo sapere cosa vi riserva il nostro programma, seguiteci con attenzione e vivete con noi EICMA come non avete mai. 25 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica News Media EICMA 2015 BMW G 310 R di Maurizio Gissi | E’ la prima BMW di cilindrata medio piccola e sfrutta un moderno monocilindrico. E’ dedicata al mercato globale, aree asiatica e sudamericana in particolare, ma ha le caratteristiche per attrarre nuovi appassionati anche da noi. Sarà costruita in India dalla TVS e arriverà a tarda primavera L a prima fra le novità BMW che vedremo a Eicma è l’inedita G 350 R che è stata svelato oggi a Monaco nella sede della casa tedesca. Un modo per sottolineare la paternità assoluta del progetto anche se la produzione sarà affidata all’indiana TVS Motor 26 Company, legata da una joint venture di cui vi abbiamo scritto qui, nello stabilimento di Bangalore. TVS è il terzo produttore motociclistico indiano con 2,5 milioni di unità annue costruite. Su questa nuova piattaforma ci saranno altre versioni che vedremo in futuro, anche se non non ci sono al momento notizie al riguardo. La G 350 R è una monocilindrica che ha il compito di riempire un vuoto di offerta nell’articolata gamma BMW che attualmente non scende sotto i 650 cc. Entra nel segmento dove trova KTM Duke 390, la nuova Yamaha MT-03, oltre alle Honda e Kawasaki 300. Modelli che in Europa sono dedicati al pubblico più giovane, come a quello femminile o di chi cerca mezzi meno impegnativi sotto ogni punto di vista, e che hanno un baciano potenzialmente molto vasto in Asia o in Brasile. Giusto per citare due mercati in forte crescita. Si tratta di una naked snella, con interasse di soli 1.374 mm, sella a 785 mm dal suolo e il peso con il pieno contenuto in 158,5 kg. Il posizionamento scelto da BMW segue la filosofia premium tipica dei modelli di questa marca. Lo stile sportivo si rifà alla naked S 1000 R, fatte le debite proporzioni, sottolineato dalla carenatura del faro, dai deflettori copri radiatore e dalle linee spigolose ispirate alla maxi. Anche le scelte grafiche e cromatiche, oltre alla forcella anodizzata oro, sono simili alla quattro cilindri a ribadirne il family feeling. Interessante il layout deciso per il nuovo motore monocilindrico di 313 cc. Si tratta di un bialbero quattro valvole, raffreddato a liquido, con il cilindro inclinato all’indietro e con la testata ruotata di 180° (una soluzione utilizzata ad esempio sulla Yamaha YZ250F da cross), in modo da avere l’ammissione in avanti – ottimizzando l’air box – e lo scarico più diretto e senza l’antiestetico collettore anteriore. Con alesaggio di 80 mm, è munito di contralbero di equilibratura, disposto davanti all’albero motore, e di cambio a sei marce. La potenza è di 34 cv a 9.500 giri (taglio a 10.500 giri) e la coppia 27 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine News aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb massima è dichiarata in 28 Nm a 7.500 giri. Per fare un paragone, la KTM Duke è accreditata di 43 cv, anche se con cilindrata di 373 cc. BMW spiega che la sua G 350 ha rapporto di compressione contenuto in 10,6:1 per poter funzionare con ogni tipo di benzina poiché si tratta appunto di un modello globale. Per il telaio è stata scelta una struttura in tubi di acciaio con telaietto posteriore, sempre tubolare, e imbullonato. Il forcellone è invece in fusione di lega leggera. Lo sospensioni sono affidate a una forcella rovesciata da 41 mm, non regolabile com’è prevedibile, e a un mono centrale posteriore. Ruote da 17 pollici e freno a disco singolo anteriore da 300 mm, più da 240 28 posteriore, con circuito Abs completano il quadro ciclistico. Fra gli accessori dedicati ci sono: sella bassa e comfort, portapacchi, Topcase “Basic” da 29 litri con piastra di fissaggio e Topcase da 30 litri. E poi cavalletto centrale, indicatori di direzione LED, presa di corrente della rete di bordo da 12 Volt e manopole riscaldate. La BMW G 310 R sarà disponibile in tre varianti cromatiche: cosmic black/polar white pastello, strato blue metallizzato e pearl white metallizzato. La moto è attesa nelle concessionarie a tarda primavera 2016, il prezzo non è stato ancora comunicato ma dovrebbe essere allineato con quello della KTM Duke, che è ora in vendita a 5.150 euro. 29 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine News EICMA 2015 MOTO GUZZI V9 BOBBER di Edoardo Licciardello | Al Salone di Milano arriva anche l’allestimento più sportiveggiante della nuova piattaforma bicilindrica Moto Guzzi, la V9 Bobber L a nuova V9 Bobber debutta all’edizione 2015 del Salone di Milano EICMA. Bobber vuole attirare una clientela più dinamica e grintosa, riprendendo in parte le tematiche svolte con Audace 1400. Da qui il look minimalista ed essenziale, la livrea monocolore total black e pneumatici oversize che la mostrano più muscolosa e sportiva. La sostanza tecnica è integralmente condivisa con la sorella Roamer, con una ciclistica svelta e 30 leggera che ospita il bicilindrico a V trasversale da 850cc. Particolarmente curate sovrastrutture e finiture, con verniciature di pregio sul serbatoio (rigorosamente metallico) e saldature precise e ben lavorate sul telaio. Naturalmente sconfinata sarà la lista di personalizzazioni disponibili, sulla falsariga dell’operazione Guzzi Garage dedicata a V7, che… senza troppa fantasia ci immaginiamo facilmente allargabile con successo alla nuova V9. 31 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine News EICMA 2015 RSV4RF 2016 Debutta ad EICMA 2015 una nuova livrea per la supersportiva di Noale. Progetto Aprilia Factory Works per supportare i piloti V incitrice del mondiale superstock con Lorenzo Savadori, successo raddoppiato con quello di costruttore, la Aprilia di punta della serie sportiva si presenta rinnovata per il 2016 nella sua versione Racing Factory. Ovvero la più ricca e raffinata fra le superbike di Noale, e vanta di serie sospensioni Öhlins e cerchi in alluminio forgiato. 32 Aprilia Racing si rivolge ai piloti professionisti come ai collezionisti o agli appassionati della pista e mette a loro disposizione una moto su misura sviluppata e messa a disposizione del Cliente in base alle sue esigenze e secondo i regolamenti dei campionati Superstock e SBK dei diversi Paesi, con differenti livelli di preparazione di ciclistica, elettronica e di motore che nella versione 2016 supera i 230 cavalli. 33 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine News MV AGUSTA BRUTALE 800 2016 ANTEPRIMA ESCLUSIVA In questo video esclusivo vi mostriamo in anteprima la nuova edizione della Brutale a tre cilindri che sarà presentata a Eicma. E’ stata completamente ridisegnata, evoluta nella costruzione e diventata ancora più raffinata e bella Q uesta volta vi diamo in esclusiva un’anteprima decisamente interessante. Questo video mostra l’assemblaggio in diretta della nuova MV Agusta Brutale a tre cilindri che sarà presentata ufficialmente a Eicma. Tutto lascia pensare al mantenimento della cilindrata 798 cc, quindi sigla 800 e nel video sono evidenti i molti e importanti cambiamenti. L’estetica riprende le linee guida del progetto Brutale ma è stata completamente ridisegnata ed è arrivato un inedito 34 telaietto posteriore in lega di alluminio che ha slanciato notevolmente la coda, grazie anche alle nuove staffe portapedane. Rifatto anche il tipico scarico a tre terminali, mentre serbatoio, deflettori copriradiatori e fanale sono più slanciati e insieme importanti. Non sappiamo ancora nulla delle novità tecniche anche se ruote e impianto frenante paiono gli stessi della Brutale 800 RR, tuttavia c’è da aspettarsi una ulteriore evoluzione della gestione elettronica. 35 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine seguito nel mettere mano alla Speed Triple R e alla Speed Triple S. Ultima chicca: ci fanno ascoltare il sound della nuova Triumph Speed Triple. Le nuove Triumph Speed Triple S e Speed Triple R si presentano a EICMA 2015 riviste in molti, significativi dettagli. Partiamo dal frontale, che ha fatto molto discutere nel 2011 al lancio della nuova versione. Le Speed 2016 cambiano faccia e ricevono un fanale doppio (obbligatorio, vista la storia di questa moto) più basso e dotato di luci DRL incorporate. È rivista anche la linea, che giova di un alleggerimento generale. Il radiatore è infatti più piccolo e sono quindi di dimensioni più contenute anche i fianchetti che lo coprono lateralmente. La Speed riceve un codone che richiama quello della Triumph Daytona 675R e che ha spinto gli ingegneri inglesi a riprogettare il telaio posteriore e gli scarichi, ora più leggeri e in grado di offrire un flusso migliore ai gas in uscita. News Il motore Le due Speed Triple sono equipaggiate con il nuovo tre cilindri Triumph da 1050 cc. Lo schema è lo stesso del modello attualmente in vendita, ma il triple è aggiornato in 104 componenti che ne elevano la potenza e il regime di utilizzo. Ricordiamo che la Speed attuale eroga 135 cavalli a 9.400 giri, possiamo quindi ipotizzare una potenza prossima ai 140 cavalli per la nuova Speed 2016. Il nuovo motore è Euro 4 e garantisce una riduzione dei consumi pari al 10% (dato dichiarato). Internamente sono riprogettati la camera di combustione, la testata, l’albero motore, i pistoni e sono nuovi la centralina e il ride by wire. Di serie la frizione antisaltellamento e i riding mode; sono addirittura cinque (Road, Rain, Sport, Track e custom, confifurabile dal pilota). VIDEO ESCLUSIVO TRIUMPH SPEED TRIPLE R E S 2016 di Andrea Perfetti | Siamo volati a Hinckley per conoscere la nuova Speed Triple 1050 R e S. Cambia faccia grazie ai nuovi fari anteriori e ha un motore più potente. I responsabili inglesi la svelano e fanno sentire il sound a Moto.it in anteprima M oto.it è volato a Hinckely per vedere dal vivo le nuove Speed Triple e conoscere i tecnici che hanno lavorato a questo importante progetto. Importante, perché per Triumph il segmento delle moto nude sportive si conferma di vitale importanza. Per questo gli sforzi della Casa inglese oggi non trascurano la nuova Speed Triple 36 (e in futuro la Street Triple, immaginiamo), che nelle vendite arriva dopo le famigla Classic (aggiornata in modo importante con le nuove Bonneville 2016) e Adventure. Nella nostra video intervista (video sopra, con sottotitoli in italiano) i responsabili della Casa ci raccontano quali sono le ragioni del successo della loro super naked dal 1994 a oggi, e quali sono le linee guida che hanno 37 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine News BMW ERR SUPERBIKE ELETTRICA A SORPRESA Nella convention di Monaco, BMW ha mostrato a sorpresa questa inedita eRR, una super sportiva del tutto simile alla S 1000 RR ma con motore elettrico N ella conferenza stampa di Monaco, organizzata per illustrare i programmi futuri di BMW, a sorpresa è stata mostrata questa inedita eRR, una super sportiva del tutto simile alla S 1000 RR ma con motore elettrico. Bocche cucite su caratteristiche e tempi di arrivo. Ma il fatto che sia stata 38 scelta questa occasione è un modo per ribadire l’importanza tecnologica che riveste questo filone per BMW. Ricordiamo che la casa tedesca ha attualmente in listino il maxiscoter C Evolution. Stiamo raccogliendo notizie a riguardo e ve le passeremo non appena le avremo ottenute. 39 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine Gio Sala spiegherà ad Aimone come guidare la moto. Prima ancora di accendere i motori, ricordiamo a tutti l’importanza della ricognizione a piedi del percorso: questa da sola può regalare un consistente risparmio di secondi, perché non ci lascerà impreparati davanti alle insidie che spesso si celano tra l’erba di un percorso all’apparenza semplice. Il nostro maestro-campione segue l’allievo sul campo e gli dà le indicazioni in diretta, parlandogli nel casco con l’interfono Offroad by Cellularline. In questo modo Aimone riceve le correzioni di Gio in tempo reale e può subito rimediare agli errori di guida. 1. FRENATA Alzati in piedi sulle pedane Carica il posteriore Chiudi l’acceleratore e frena con entrambi i comandi Siediti al centro della sella a fine staccata e imposta la curva (entra largo, stringi sul paletto) LEZIONI DI ENDURO CON GIO SALA IL FETTUCCIATO (CROSS-TEST) di Andrea Perfetti | Stacca, piega, accelera a manetta! Il grande campione di enduro Gio Sala ci insegna come guidare nel fettucciato per fare un tempone. Seguiamo la sua lezione e miglioreremo sicuramente il nostro stile M oto.it vi presenta la nuova serie di puntate video in cui sveliamo tutti i segreti dell’enduro professionale. Il nostro e il vostro maestro è il mito dell’enduro mondiale, Gio Sala. Sei titoli mondiali, diciannove campionati italiani e dieci Dakar in Africa sono l’incredibile palmarés del campionissimo bergamasco. Il Gio è affiancato dal nostro tester Aimone Dal Pozzo (campione italiano di enduro nel 2002 e istruttore federale FMI). Le lezioni del Gio si rivolgono agli enduristi 40 esperti, che vogliono mettersi alla prova e che desiderano migliorare il proprio stile di guida. La guida in fettucciato Gio Sala ci spiega nel video in apertura come guidare nel fettucciato, che rappresenta la prova speciale regina delle gare di enduro. E’ infatti qui, oltre che in mulattiera, che si decide il vincitore di una competizione. Nel fettucciato si incoronano i campioni di un mondiale come della gara regionale del nostro moto club. Ed qui che oggi Iniziativa Allarga l’ingresso solo se c’è spazio Guida pulito, evita inutili derapate di potenza 5. CONTROPENDENZA Stai vicino al palo interno Moto sempre in trazione (aiutati con la frizione) Sposta tanto il corpo per tenere la linea interna Non derapare troppo Carica le pedane in uscita 6. RIASSUNTO Frenata in piedi Usa tutti e due i freni Seduto centrale a centro curva Piede per terra e gas puntato Carica l’anteriore in uscita. Moto piegata, busto dritto In contropendenza cerca la traiettoria migliore e stai vicino al paletto col gas puntato 2. CURVA STRETTA Entra sempre largo e in piedi Blocca la ruota dietro per girare attorno al paletto quando la curva è molto stretta Full gas appena la moto è dritta, caricando le pedane per dare trazione 3. CURVA LARGA Stai largo in ingresso In piedi sulle pedane durante la frenata Portati centrale sulla sella, siediti e allunga la gamba interna quando sei al punto di corda In uscita portati avanti col peso e carica il peso sulle pedane Cerca la linea con più grip e accelera al 100% 4. CURVE STRETTE IN SEQUENZA A FINE SPECIALE Segui la linea obbligata 41 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine Zündapp), ma poi sono arrivati gli “anni buoni” in cui sono riuscito a mettere le mani su altri mezzi per me da sogno: la Gilera Arizona Rally 250 (prima versione bianca e blu, del 1986), la Yamaha TT350 (versione 1987), la Ducati Monster 900, la Yamaha WR400F e la Honda PC800 Pacific Coast, che ho comprato solo qualche anno fa qui negli USA. Tra l’altro, proprio lo scorso weekend ho finito di riparare e riassemblare la carenatura, un’operazione per la quale ho impiegato quasi una settimana. La PC800 si “spoglia” infatti con un cacciavite a stella e con una chiave a brugola del 5, ma proprio a causa degli intricati incastri che connettono i vari pannelli, se qualche attacco salta o viene sbriciolato da un meccanico incapace (come è successo a me quando per pigrizia ho lasciato che le mettesse le mani addosso qualcun’altro) sono dolori. Perché il puzzle non si ricompone più. Per ricostruire le plastiche ho usato un misto di polvere plastica e resina On the road epossidica, un gel a base di ABS ed acetone che quando si asciuga diventa un pezzo unico con le plastiche originali, ed infine una piastrina di alluminio che ho dovuto sagomare laddove l’attacco originale è andato completamente perduto. Il risultato dei miei sforzi (e diversi inneggi all’Altissimo) è eccellente e ne sono molto orgoglioso! Ma torniamo alle moto dei miei sogni. L’ultima che mi mancava (beh, ci sarebbe anche la Ducati 916 ma per ora resta completamente al di fuori della mia portata) era la Honda XR. Al momento di comprare la Yamaha TT350 di cui sopra, infatti, la mia alternativa era una XR350. Ricordo che nel 1987 la Yamaha costava 6.100.000 lire, mentre la Honda era praticamente introvabile in Italia se si voleva targarla, e ne avevo trovata una in provincia di Varese a 6.300.000 lire in strada. Alla fine, grazie ad una conoscenza di mio padre, sono riuscito strappare un predone per la TT (quasi un milione in meno rispetto al listino) e la RIDE IN THE USA LE MOTO “IMPOSSIBILI” CHE TI PORTI NEL CUORE di Pietro Ambrosioni | Parliamo di quelle moto che ad un certo punto della tua vita desideri da impazzire ma per un motivo o per l’altro non riesci a mettere in garage C i sono cose che nella vita di un motociclista rimangono impresse, e non si cancellano nemmeno dopo decine di anni. Tranquilli, non sto parlando del biscotto spagnolo in MotoGP, se ne è gia detto abbastanza e sinceramente non sono nemmeno qualificato per trattare l’argomento. Sto parlando di moto: quelle moto che ad un certo punto della tua vita desideri da impazzire ma per un motivo o per l’altro non riesci a mettere 42 in garage. Credo che per la maggior parte di noi sia un problema di soldi, ma spesso finiamo di innamorarci anche della “moto sbagliata” quella che non ha assolutamente senso per l’uso che effettivamente ne andrai a fare. Le mie “moto impossibili” fin da ragazzino sono state l’Aprilia RX 50 Enduro (versione bianca del 1982), poi la Gilera RV125 del 1984 e la KZ del 1985 se la memoria non mi tradisce. Di quelle non ne ho avuta nessuna (ma mi sono consolato con Fantic e 43 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Yamaha è arrivata a destinazione. Ma la XR “mi è sempre rimasta qui”. Uno dei classici del fuoristrada Anni ’80, la XR era il simbolo delle gare nel deserto americane e della Baja 1000 in Messico. A me piaceva soprattutto la versione USA (guarda caso) perché essendo una off road dura e pura usciva di serie con uno stupendo faro piccolissimo integrato nel portanumero e un codino minimale. Beh, per farla breve venerdì scorso ne sono andato a prendere una che ho trovato qui in California non lontano da dove vivo. Inizialmente avevo visto una 250R modello 1987, ma dopo varie telefonate con il proprietario mi sono reso conto che non cavavo un ragno dal buco, quindi mi sono rimesso in caccia. E ne ho trovata un’altra, sempre 250R, ma modello 1989, quasi 44 Periodico elettronico di informazione motociclistica completamente di serie e con ancora il manuale d’uso ed il kit di attrezzi e ricambi intatto. Il proprietario era un ragazzino che l’ha comprata l’anno scorso dal proprietario originale, che l’ha sempre tenuta in box e usata pochissimo. E così, con soli 1500 dollari, mi sono comprato un pezzo della mia storia che era rimasto ancora incompiuto. Settimana prossima sarò in Italia per la EICMA e la nuova arrivata si sta già godendo il calduccio del mio miniappartamento. Ma quando torno, prima di portarla nel deserto, dovrò fare un po’ di manutenzione. Oltre a cambiare le gomme e installare un set nuovo catenacorona-pignone devo cambiare l’olio e relativo filtro, pulire il filtro dell’aria, cambiare la candela e probabilmente pulire bene il carburatore, che Scarica l’APP del Magazine On the road non è mai stato toccato. Poi voglio dare anche un’occhiata ai raggi delle ruote e revisionare le sospensioni, ma qui mi affiderò all’amico Ross Maeda di Enzo Racing. Prima di chiudere voglio riassumere un po’ la trafila burocratica ed i costi. La moto non è targata, ma va comunque registrata a mio nome: costo $25. L’ex proprietario mi ha già dato il libretto firmato che devo portare al DMV (equivale alla nostra Motorizzazione). Non serve assicurazione ma serve un adesivo emesso dallo Stato della California - che certifica la presenza del frangifiamma al silenziatore e mi permette di girare nei parchi dedicati all’off road. Il bollino, che può essere verde o rosso a seconda che la moto sia targata o meno, costa $50 per un anno. 45 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito NICO CEREGHINI IL PRIMO SALONE NON SI SCORDA MAI L’effetto che fa l’Eicma, soprattutto su un giovanissimo, è quasi miracoloso. E’ roba che ti conquista e poi fa nascere la passione. Bisogna portarci le nuove generazioni C iao a tutti! La mia prima volta al Salone del Ciclo e del Motociclo di Milano, come si chiamava l’Eicma: era il 1961 ed ero un adolescente di seconda media. Ricordo come fosse ieri la trepidazione alla biglietteria ancora chiusa, poi la corsa verso il primo padiglione, tutte quelle luci, i colori delle moto e l’odore della gomma, la caccia ai depliant. I depliant. Più avanti sarebbero arrivati gli 46 Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica adesivi e tanti anni dopo anche le ragazze in sella alle novità. Ma niente valeva i depliant per uno della mia età, e anche se ci fossero state le ragazze non mi avrebbero fatto né caldo né freddo: allora una di vent’anni, per me, era una signora fatta. Zaino di scuola in spalla, giravo negli stand affamato di depli in perfetta solitudine, perché mio padre era disinteressato e le mie sorelle pure. Freneticamente cacciavo nello zaino tutta la carta che ci stava: non c’era neanche il tempo di guardarla, l’avrei esaminata a casa più tardi. E proprio in quel novembre 1961 restai folgorato dalla bellezza fatta moto: il nuovo Testi Weekend Cross 50. Lo guardo adesso in fotografia e stento a crederlo, ma per me era perfetto con quelle forme abbondanti, i grandi parafanghi, le cromature, il sapore americano. Sapevo con assoluta certezza che in sella a quella piccola e grande moto sarei stato completamente felice. Ma non avevo l’età e nemmeno i soldi, due anni dopo sarei riuscito comprare a fatica un Vivì Victoria di quarta mano con il carter crepato e la seconda che non entrava, tutto quello che mi potevo permettere. Però, a pensarci bene, quel Testi Weekend Cross deve essere rimasto ben saldo nella mia memoria se tanti anni più avanti, quando già correvo in 500 con la Suzuki, per andare a spasso e per viaggiare vendetti la SF Laverda e mi comprai una GT 750. Mi rendo conto soltanto adesso che quella tre cilindri due tempi aveva la stessa opulenza, la stessa abbondanza di cromature, persino quasi lo stesso colore di quel cinquantino dei miei turbamenti di adolescente, quel Testi “model year 1962” come si direbbe malamente oggi. Per inciso, era una moto che andava anche bene, la Suzuki GT, ci ho fatto un mucchio di strada, ma pesava e consumava tanto, e fu presto sostituita da una più efficace GS 750 quattro cilindri, sempre Suzuki ma quattro tempi, di colore azzurro. Il primo salone non si scorda mai. Portateci i vostri ragazzi, i figli e i nipotini, più piccoli sono e meglio sarà. Fate la fila, fateli salire sulle moto, lasciate perdere la fotografia che a loro non interessa, e invece curate che si riempiano gli occhi e appoggino bene le mani ai serbatoi fino a lasciarci le impronte digitali. Occhi, mani e cuore. Ciò che entra nel cuore a dieci o dodici anni non uscirà mai più. Editoriale CIÒ CHE ENTRA NEL CUORE A DIECI O DODICI ANNI NON USCIRÀ MAI PIÙ 47 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine PINO ALLIEVI, Milano, giornalista, mentre sta raggiungendo in taxi l’aeroporto, destinazione Brasile F1: «Vale aveva vinto il mondiale prima di Sepang e lì ha fatto una cosa che non doveva fare. In concreto, MM è caduto per colpa di Valentino. E io vedo una stretta somiglianza con la F1, mi sembra di rivedere ciò che accadde tra Senna e Schumacher, quando il vecchio leone capisce che il suo tempo sta finendo e il giovane avanza sgomitando». EDI ORIOLI, Fagagna (UD), quattro volte vincitore della Parigi-Dakar, in ufficio nella sua azienda di tendaggi: «Non è normale che MM non faccia nemmeno un micro tentativo di attaccare Lorenzo a Valencia. Mi stupisce la Honda (lo sai che conservo l’autografo del mitico Soichiro dopo la mia prima vittoria?), che lì poteva fare primo e secondo. Ma hanno voluto che il titolo restasse in Spagna. Il calcio di Sepang? Ma quale calcio! Marquez si è buttato all’interno ed è cascato, quasi da fermo. Con tutto quello che succede nel MotoGP cross, qui hanno dato a Rossi una penalizzazione assurda e la verità è che gli hanno rubato il titolo mondiale. E la mia è logica, non è una difesa d’ufficio». GIANFRANCO BONERA, Monza (MB), vice campione del mondo della 500, in procinto di tornare in Sardegna: «MM se l’è legata al dito dopo Argentina ed Assen, due episodi che visti oggi non sembrano casuali. Certo, le cose andavano chiarite prima, poi è arrivato Sepang e la penalizzazione è stata brutta. Ma Rossi fa la vittima e mi dispiace: ha sempre giocato con la psicologia dei rivali e qui è stato servito. Valencia? Chi può entrare nella testa della gente: magari Marquez pensava davvero di passare Lorenzo all’ultimo giro e con Pedrosa ha perso l’occasione». LUCA CADALORA, Modena, tre volte campione del mondo, mentre traffica nel suo garage: «I fatti di Sepang andavano analizzati meglio, c’era un concorso di colpa e Rossi è stato penalizzato ROSSI-MARQUEZ DISCUSSIONE APERTA di Nico Cereghini | Abbiamo raccolto i pareri di undici personaggi autorevoli, dal grande scrittore fino all’ex-telecronista passando per i nostri grandi campioni. Ne escono prospettive molto diverse e stimolanti M AURO CORONA, Erto (PN), alpinista, artista e scrittore, mentre sta salendo alla baita con 20 chili di cemento sulle spalle: «Questa storia mi ha demolito, hanno voluto farlo perdere, ci sto male proprio. Può darsi che le mie parole siano condizionate dall’affetto che ho per Valentino, lo ammetto. Ma il calcio non c’è stato: Marquez è molto più abile della sua età e si è 48 buttato per distruggere Rossi. Farlo partire ultimo a Valencia è stato ingiusto e umiliante, tutto il mondo c’è rimasto male. La vittoria di Lorenzo? Non se ne parla già più, è un ragazzo intelligente ma senza carisma, senza fascino. Voglio dirti che quest’anno non ho perso un Gran Premio, Valentino è stato grandissimo e si meritava il titolo, per me ne ha undici. Sono un emotivo, starò male per anni». 49 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito troppo severamente. Un grave errore, e Valentino non ha potuto giocarsi le sue chances mondiali a Valencia. Il comportamento antisportivo di Marquez è deplorevole, raramente si è visto qualcosa del genere. E lui è un campione ed è anche giovane! Che falso. Tutto nasce dai fatti di Argentina e Olanda, i suoi dubbi sono anche comprensibili ma senza fondamento. Anche Nakamoto poteva avere un comportamento più dignitoso, evidentemente c’è ancora del risentimento Honda nei confronti di Rossi. Lorenzo e Rossi insieme nel 2016? Sono due ragazzi intelligenti e non ci saranno problemi». ANDREA DE ADAMICH, Varano de’ Melegari (PR), proprietario di pista, dal suo ufficio: «Scandalosa è stata la Race Direction: ho incontrato Franco Uncini in un programma Rai e l’ho detto anche a lui. La condotta di Marquez a Sepang è stata pessima, va bene, ma perché nella MotoGP non usano la bandiera diagonale bianca e nera come nelle gare minori? Con quella, il direttore di corsa dà al pilota un primo avvertimento, e se viene ignorata si passa al ride-trough. Tutto il resto è stato una brutta conseguenza di questa incredibile carenza». PIERFRANCESCO CHILI, ex-pilota, Misano (RM), mentre sta chiudendo i suoi due bagni: «La conferenza stampa di Sepang è la bomba che ha innescato tutto: per me Vale ha sbagliato, le motivazioni non c’erano, la gara in Australia è stata regolare; ricordo che subito dopo il traguardo Rossi è andato a scusarsi con MM per il contatto al tornantino, ma se sei arrabbiato non ti scusi e così alla fine Marc, sorpreso e deluso, si è voluto vendicare. Come con Fogarty ad Assen in SBK: ero arrabbiatissimo dopo la spallata e fui consigliato male, così in conferenza stampa fui subito duro con lui e lo umiliai in pubblico. Mesi dopo ci siamo chiariti a quattr’occhi e adesso siamo amici. Così bisognerebbe sempre fare ». KRISTIAN GHEDINA, da Cortina (BL) con sole 50 Periodico elettronico di informazione motociclistica estivo, allenatore di sci, ex discesista italiano (il migliore) e pilota auto e moto: «Lorenzo è stato bravo, titolo meritato, però Marquez ha giocato sporco. Mi piaceva, era solare, il nuovo talento, ha perso tanta credibilità. A Sepang ha rotto le palle a Rossi in tutti i modi, a Valencia non ha provato un solo attacco e poi si è scatenato solo con Pedrosa. Vale esce a testa alta, è stato un signore, certo le palle gli girano perché ha perso il mondiale. A Sepang sono sicuro che non voleva farlo cadere: qualche gara di motard l’ho fatta anch’io, lui è stato provocato, lo ha accompagnato fuori, non era un gesto pesante. E quello ha cercato ancora il contatto…». Scarica l’APP del Magazine MotoGP frantoio con 20 chili del suo olio: «Volevo guardare la gara, se ne parlava tanto, poi me ne sono dimenticato. Ho visto tutto dopo. Rossi ne esce alla grande, ha fatto un’analisi sincera, e l’aggettivo “imbarazzante” calza a pennello. Imbarazzante anche il suo senso di superiorità. C’è una degenerazione in corso: la caduta una volta era uno spauracchio, adesso diventa anche un’opzione. Rossi e Marquez sono due esemplari della stessa generazione: tendenzialmente parteggio per Rossi, ma è caduto in un tranello, magari non studiato a tavolino, forse spontaneo, ma pur sempre efficace». SALVO PENNISI, Pergusa EN), responsabile sviluppo Pirelli Moto, mentre sta preparandosi a una giornata di pista: «Io sono un lorenziano e per me il titolo è strameritato. Poi sulla penalità a Rossi non posso esprimermi, ci sono regole e tecnicismi difficili da capire. Certo Sepang è stata disdicevole, MM ha provocato e ostacolato, Rossi ha commesso fallo di reazione, ma io sposo la tesi di Nakamoto, i fatti sono fatti e in Australia Marquez aveva vinto. Vero, nell’ultimo round ha fatto tutto quello che poteva per far perdere il titolo a Rossi, non ha dato tutto per vincere la gara. Però chiedo: nello sport si può dar corso alle pulsioni umane o non si può? Io non lo so proprio». CLAUDIO LUSUARDI, Modena, ex-pilota e manager, dalla sua concessionaria Ducati: «Per me ci sono due giorni neri nel motociclismo: Monza 1973 e Valencia 2015. Il primo per il terribile incidente di Saarinen e Pasolini, qui per la pessima gestione dopo Assen. Tutto nasce da Sepang, la vergogna: hanno sbagliato in due e in due andavano puniti. E’ mancata la FIM, la Dorna ha fatto il suo interesse, Rossi è sempre stato una macchina da guerra ma si è trovato nella trappola, ha creato il mostro e il mostro lo ha inghiottito…». FEDERICO URBAN, Terracina (LT) telecronista Rai oggi in pensione, appena tornato dal 51 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine MotoGP MARC MARQUEZ HO LA COSCIENZA A POSTO POSSO DORMIRE SERENO di Giovanni Zamagni | Mentre Valentino Rossi appare molto deluso e non risponde più a domande sul GP, lo spagnolo della Honda replica alle durissime accuse rivoltegli da Rossi dopo la gara V Valentino Rossi è deluso, profondamente deluso, molto più di domenica pomeriggio. «Magari bastasse un solo giorno per smaltire la delusione. Lorenzo ha detto che anche lui, probabilmente, avrebbe avuto le stesse reazioni? Bene, ma ho già detto tutto quello che pensavo, non voglio tornare su questo argomento». Infine: quando scadrà il contratto del merchandising di Marquez, lo rinnoverai? «Secondo te?». Dopo il fiume di parole di due giorni fa, Rossi si chiude comprensibilmente a riccio. Marquez accetta invece di parlare di quanto accaduto a Valencia e nelle ultime settimane. «Sì, sono pronto a stringere nuovamente la mano a Valentino Rossi: credo che da qui a un mese, o nel tempo che ci vorrà, senza la tensione di questo momento, Valentino possa 52 vedere le cose in maniera differente. Io sono sicuro di avere la coscienza tranquilla, questo mi fa dormire sereno: io ho sempre dato il 100%, in tutte le gare, anche in Giappone, Australia, Malesia e qui a Valencia. Quello che ha detto fuori la pista mi ha fatto male, mi ha attaccato facendo credere una cosa che nessun pilota pensa. Io rispetto la sua opinione, ma mi spiace che dica una cosa così: non sono stupido, sapevo che se non avessi vinto sarebbe successo tutto questo casino. Per questo quando è iniziata la gara ho cercato da una parte di essere il più veloce possibile, dall’altra di essere molto preciso: volevo preparare bene l’attacco finale, così come avevo fatto a Indy. Purtroppo perdevo un po’ in accelerazione e l’unico posto dove potevo provare a passare era alla curva sei, ma lì, a quattro giri dalla fine, sventolavano le bandiere gialle e poi è arrivato Pedrosa e abbiamo perso tempo. Ecco, è successo questo, nient’altro. Questo è uno sport individuale, la Nazione non conta nulla, tanto è vero che in Australia uno spagnolo (io) ha portato via 5 punti a un altro spagnolo (Lorenzo) e un italiano (Iannone) ne ha levati tre a un altro italiano (Rossi). Si è creata una situazione complicata: Rossi è il riferimento del campionato, è una leggenda della MotoGP: per il bene del motociclismo non è bello che vada contro tutti e tutto». Sembri molto tranquillo: ma non ti arrabbi mai? «Mi arrabbio quando so di avere torto, ma ho la coscienza tranquilla: ho dato il 100%». Se finge, lo fa molto bene. 53 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine nella speranza che si smetta di parlare dell’accaduto prima possibile. Qualunque informatico degno di tale nome è probabilmente in preda a risate convulse all’idea di attribuire qualsivoglia titolo di attendibilità a dati del genere presentati dopo tre settimane di tempo – ma sarebbero bastate già poche ore – nelle mani di chi vuole usarli per dimostrare una sua tesi. Ma anche volendo credere alla buona fede di Honda, ci piacerebbe sapere come si pensa di spiegare attraverso la telemetria la causa della pressione sul freno, evento che ha determinato il bloccaggio dell’anteriore della moto di Marquez e quindi la MotoGP successiva scivolata. Uno scetticismo che, siamo sicuri, Honda dissolverà nel momento in cui sarà libera di mostrarci quei dati (per semplicità impropriamente detti) telemetrici che ci promette da ormai due settimane. Uno scetticismo peraltro condiviso da Valentino Rossi, che nell’intervista post-test che vedete in apertura, ironizza tanto sulla validità della tesi Honda quanto sul ritardo. Le polemiche di questi giorni non sono destinate a placarsi durante l’inverno, con buona pace di chi vorrebbe far dimenticare a tutti i fatti delle ultime settimane. HONDA ANCORA NIENTE DATI DELLA MOTO DI MARQUEZ di Edoardo Licciardello | Ancora una volta disatteso l’impegno a mostrare i dati telemetrici. Suppo: “Dorna e FIM ci hanno chiesto di non mostrarli per non gettare benzina sul fuoco”. Lo scetticismo di Rossi U n’altra retromarcia con sonora grattata all’innesto. Pochi giorni fa, lo ricorderete, Honda aveva spontaneamente proposto di mostrare i dati dell’acquisizione della moto di Marquez per dimostrare il calcio di Rossi negli eventi di Sepang. Dati che non sono mai stati mostrati, perché nell’attesa conferenza del giovedì di Valencia lo stato maggiore Honda, nelle persone di Shuhei Nakamoto e Livio Suppo, hanno 54 preferito glissare per evitare di alimentare polemiche che (almeno a parole) tutti hanno voluto allontanare. Secondo round dopo la conclusione dei test post-campionato: Suppo e Nakamoto ancora una volta rimandano – a questo punto a data da destinarsi – la presentazione dei dati telemetrici, stavolta per volere di Dorna e FIM, che gli avrebbero chiesto di non mostrarli “per non creare maggior confusione e non gettare benzina sul fuoco”. Insomma, di non farli vedere 55 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica Che bellezza: da appassionati non si può dire altro. In attesa dell’ufficializzazione dell’accorso tra Ducati e Stoner (ancora sotto contratto Honda fino a dicembre 2015), ipotizziamo qualche scenario. 2-3 WILD CARD NEL 2016 Stoner, nelle veste di collaudatore, ha la possibilità di effettuare alcuni GP come “wild card”, la partecipazione a “invito” per un pilota non iscritto al mondiale che ciascun costruttore può sfruttare durante l’anno. Quest’anno il collaudatore Michele Pirro ha corso in tre GP – Mugello, Misano e Valencia -: Stoner potrebbe farne almeno due, il GP d’Italia e il GP d’Australia, più un’altra da decidere. E’ chiaro che Casey correrebbe soltanto con la certezza – o comunque buone possibilità – di fare bene: in questo caso saranno decisivi i test invernali, perché uno come Stoner si rende conto immediatamente se è competitivo o no. MotoGP PRONTO PER TORNARE NEL 2017 Ma la stagione 2016 potrebbe servire soprattutto per preparare la stagione 2017, considerando che alla fine del prossimo anno scadranno tutti i contratti dei piloti e la Ducati sarebbe quindi nelle condizioni di offrire una moto all’unico pilota (per il momento) che ha vinto il mondiale con la Desmosedici. Stoner potrebbe sfruttare il 2016 per ritrovare la forma e gli automatismi, che uno come lui non ha mai perso, per poi tornare a fare il pilota a tempo pieno nel 2017, a 32 anni, quindi a un’età ancora ragionevole. Casey, tra l’altro, è uno dei pochi ad aver corso con le Michelin in passato (gli altri sono Valentino Rossi, Jorge Lorenzo, Dani Pedrosa e Andrea Dovizioso), anche se con risultati non eccezionali: nel 2006, al debutto in MotoGP con la Honda del team di Lucio Cecchinello, Stoner andava fortissimo, ma cadeva molto, sempre per la chiusura dello sterzo, proprio come avviene in questi giorni a Valencia. A questa MotoGP di campionissimi, manca solo uno come Casey Stoner. CASEY STONER TORNA IN DUCATI? di Giovanni Zamagni | Manca solo l’ufficialità, ma sembra certo che Stoner farà qualche collaudo per la Ducati nel 2016. E già gli appassionati sognano: farà anche qualche wild card? E se la prossima stagione servisse per prepararsi a tornare a fare il pilota a tempo pieno nel 2017? E cco, ci mancava solo questo: il ritorno di Casey Stoner in Ducati. Come se non bastasse tutto quello che è successo nell’ultimo mese, ecco un’altra notizia che infiamma gli appassionati, questa volta però affascinante: Stoner torna in Ducati, come “Ambasciatore del Marchio” e in veste, 56 di tanto in tanto di collaudatore. Da zero a 100, quante sono le possibilità che l’accordo vada in porto? «No comment» ha risposta Paolo Ciabatti, responsabile del progetto MotoGP Ducati, alla domanda del giornalista di SKY Sandro Donato Grosso. L’imbarazzo era evidente, la conferma arriverà presto, l’accordo si può dare per fatto. 57 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine MotoGP DOPOGP CON NICO E ZAM I TEST 2016 A VALENCIA di Giovanni Zamagni | A Valencia è iniziata la stagione 2016 con in pista i nuovi pneumatici Michelin e alcuni prototipi della prossima stagione I l Mondiale si è chiuso domenica (ne abbiamo parlato nella puntata di lunedì) e i piloti della MotoGP già martedì erano in pista per la prima sessione di test 2016. Tutta l’attenzione è concentrata sulle Michelin che l’anno prossimo sostituiranno le Bridgestone, ma insieme all’ingegnere. Bernardelle non tralasciamo nessuna novità 58 tecnica portata a Valencia. Iniziamo da Ducati che ha testato un telaio “alleggerito” e nuovi profili alari. Honda ha già girato con il prototipo 2016 e anche Yamaha ha mostrato tante novità, dal motore ai freni. Torneremo anche a parlare della gara di domenica e delle reazioni del paddock e della stampa straniera. E Stoner? Torna con Ducati? 59 LE FOTO PIÙ BELLE DEL GP DI VALENCIA 2015 Campionato concluso tra le polemiche. Gli scatti più belli dentro e fuori dalla pista 60 61 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito 62 Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine MotoGP 63 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica MotoGP Media 64 65 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito 66 Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine MotoGP 67 SUPERCROSS GENOVA 2015 LE FOTO PIÙ SPETTACOLARI Riviviamo i momenti più belli delle gare del Supercross di Genova e dell’aria del paddock, che sabato sera hanno animato il pubblico genovese. Protagonisti i grandi piloti americani ed europei Foto Thomas Bressani 68 69 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito 70 Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine Motocross 71 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Scarica l’APP del Magazine Periodico elettronico di informazione motociclistica Motocross Media 72 73 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito 74 Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine Motocross 75 Ricevi Moto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Scarica l’APP del Magazine EDITORE: CRM S.r.l., Via Melzo 9 - 20129 Milano P. 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