Ilciclismoelaqualitàligure inpasserellaalCasinò

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Ilciclismoelaqualitàligure inpasserellaalCasinò
sanremo
DOMENICA
22 NOVEMBRE
2009
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IL MINISTRO SCAJOLA, SARONNI E PETACCHI ALLA FESTA “CENTO ANNI DA QUI”
Il ciclismo e la qualità ligure
in passerella al Casinò
Premiati la Gazzetta dello Sport e il “re” della frutta secca Noberasco
SANREMO. LebattutediSaronni
e Petacchi a loro agio anche sul palco,
la bici del record dell’ora di Francesco
Moser esposta nell’atrio del Casinò,
l’orgoglio del direttore della Gazzetta
dello Sport Carlo Verdelli per «il più
importante giornale sportivo del
mondo» e quello di Gabriele Nobera­
sco per un’azienda che, come dice il
ministro dello sviluppo economico
Claudio Scajola, «è un vanto del no­
stro Ponente, una perla in tutto il
mondo della qualità italiana».
Sono stati alcuni dei momenti più
significativi dell’edizione 2009 dei
Premi Casinò­Confindustria “Cento
anni da qui”, andati appunto alla Gaz­
zettadelloSport–natanel1896,efor­
temente legata al territorio grazie
all’organizzazione della Milano­San­
remo (dal 1909) e del Giro d’Italia – e
alla ditta Noberasco di Albenga,
azienda leader nel settore della frutta
secca. La manifestazione è comin­
ciataconlapasseggiatainbicisullapi­
sta­ciclopedonale cui hanno appunto
partecipato Giuseppe Saronni e lo
spezzino Alessandro Petacchi, en­
trambivincitoridella“Sanremo”,edè
proseguita al Casinò, in un affollato
teatro dell’Opera in cui spiccava il
parterre delle autorità.
Il presidente della Casinò Spa, Do­
nato Di Ponziano, ha ricordato «il
percorso centenario del Casinò, che
sta mantenendo la posizione anche in
un momento difficile. E per questo
premiosiamoandatiaprenderechidi
strada ne ha fatta tanta, come la Gaz­
zetta dello Sport, e un’azienda come
la Noberasco che nel Ponente ligure e
poinelmondosièdistintanelfareim­
presa».IlsindacoMaurizioZoccarato
ha ricordato la sua amicizia con Ga­
briele Noberasco, «che ho conosciuto
quando provava la sua “205” nei bo­
schi di Rezzo per il rally, e guidava
bene. Quanto alla Gazzetta, tutti l’ab­
biamo in casa, è un grande giornale
popolare»; mentre il presidente della
Provincia, Gianni Giuliano, ha sotto­
lineato che «chi ha una storia così
lunga alle spalle dimostra di avere ra­
dici profonde, capacità e organizza­
zione». Ivo Benza, presidente provin­
ciale del Coni, ha ricordato come la
Milano­Sanremo sia nata per volontà
del direttore della “rosea” Eugenio
Costamagna, «che era di Oneglia». E
Sandro Cepollina ha evidenziato che
il premio Casinò­Confindustria pre­
mia quest’anno «la storia di due
aziende che nei loro campi sono di­
ventate dei simboli a livello mon­
diale».
Divertente il “botta e risposta” tra il
presentatore (il giornalista ed ex at­
leta Giacomo Crosa), Giuseppe Sa­
ronni e Alessandro Petacchi, che
hanno ricordato le emozioni delle
loro vittorie alla “Sanremo”. Dice Pe­
tacchi: «Era la gara dei miei sogni, l’ho
vinta nel 2005 e non vedo l’ora di ri­
vincerla». E Saronni: «Oggi ho riper­
corso via Roma, mi è sembrato che il
tempo non sia passato, invece pur­
troppo lo è». E rievocando la sua riva­
lità con Francesco Moser, ha sorriso:
«Punzecchiare e battere il mio amico
Moser mi ha sempre dato una grande
soddisfazione...».
A quella rivalità ha fatto riferi­
mento anche il ministro Scajola per
ribadire il profondo legame tra il ter­
ritorio imperiese, il ciclismo e in par­
ticolarelaMilano­Sanremo,epersot­
tolineare che «la crescita delle per­
sone passa anche attraverso i buoni
esempi, come lo sono le sfide combat­
tute con correttezza». E al presenta­
tore che gli ha chiesto se «si sente,
agonisticamente, più Petacchi o Sa­
ronni», il ministro ha risposto: «Beh,
io non mi posso certo paragonare a
questi atleti, vado in bici soltanto
sulla nostra bellissima pista ciclabile.
Ma visto che ho qui davanti un cam­
pione come Saronni, non posso che
dire che è lui il mio modello...».
CLAUDIO DONZELLA
Barla, Biamonti, Saronni, Il Grande e Petacchi al via dall’ex stazione
Beppe Saronni allunga sul gruppo all’altezza dell’ex passaggio del Morgana
Il direttore Verdelli premiato dal ministro Scajola
(fotoservizio Mauro Giusto)
L’INTERVISTA
NOBERASCO: «INNOVANDO
ABBIAMO SAPUTO
FRONTEGGIARE LA CRISI»
SANREMO.«E’statounonorericeverequestotributoalla­
voro svolto dalla nostra famiglia ­ dice Gabriele Noberasco
(nella foto), terza generazione della famiglia di imprenditori
albenganesi ­ la nostra è un’azienda che ha saputo evolversi pur mante­
nendofedealleproprietradizioniechehasemprefattodell’eccellenzadei
prodotti il suo fiore all’occhiello. Siamo orgogliosi di essere liguri, ci sen­
tiamo liguri nell’animo, e siamo riusciti, con serietà e impegno, a ottenere
importanti risultati nazionali e internazionali». Lo spirito coeso della fa­
miglia Noberasco è arrivato ormai alla quarta generazione con Mattia, fi­
glio di Pierluigi, scomparso prematuramente qualche anno fa, e con Ma­
nuel Villa, figlio di Marina, che dallo zio Gabriele ha ereditato ­ oltre che
l’esprit imprenditoriale ­ anche l’amore per le corse in auto come pilota.
Come è cambiata l’azienda nell’ul­
timo decennio e quali sono stati i rin­
novamenti fondamentali? «Principal­
mente un’innovazione del prodotto gra­
zie anche all’inserimento della linea bio­
logica “Sole Luna” proprio nel 2000, ad
un’evoluzione del packaging e all’aper­
tura del sito di produzione di Vado Li­
gure, unico stabilimento al mondo in
grado di produrre e confezionare frutta
essiccata morbida senza conservanti».
Lo scorso anno avete festeggiato il
vostro centenario. La crisi globale
quanto vi ha toccato? «Abbiamo
chiuso l’anno in attivo, nonostante sia
stato un periodo difficile per l’economia
italiana. I nostri risultati sono stati in
linea con le aspettative, soddisfacendo
mercato e consumatori. Abbiamo inve­
stito molto nella comunicazione e i risul­
FRUTTA SECCA
tati ci hanno premiato».
Quali i progetti della Noberasco per
il nuovo anno? «Lavoreremo all’am­
pliamentodeipuntivendita,storemono­
marca diventati punti di riferimento non
solo di consumatori eccellenti, come il
point ubicato all’interno della Rina­
scente in piazza Duomo a Milano o
quello ad Albenga, nel cuore della produ­
zione.
«Costruiremo nuovi format, am­
pliando il sistema gestionale dell’azienda
per ottenere una crescita dei volumi.
Siamo parte del “Consorzio Italia del
Gusto” insieme a colossi come Rana, Auricchio, Colussi, Amica Chips e
altri, con il quale stiamo approcciando a nuovi progetti sul mercato estero
cheproprioilministroClaudioScajolastaanalizzando:adesempiol’aper­
tura di negozi completamente elettronici nel mondo. E’ forse prematuro
parlare di crisi alle spalle, ma certo è che il Made in Italy può guardare al
futuro con ottimismo».
n
Monomarca e on
line: l’azienda
cerca altre strade
dopo un glorioso
secolo di vita
BEATRICE BARATTO