Proposte per legge elettorale estero- PD Parigi

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Proposte per legge elettorale estero- PD Parigi
Circolo PD Parigi
Parigi, 30/1/2015
Legge elettorale per la Circoscrizione estero : linee guida per una riforma
Documento elaborato e approvato dal Circolo PD Parigi durante la riunione del 28/1/2015, e messo a
disposizione di tutti i Circoli PD all’estero per discussione e condivisione.
La discussione condotta in Parlamento in questi mesi sulla nuova legge elettorale
« Italicum » permette di prendere in considerazioni possibili aggiornamenti delle
modalità di voto nella Circoscrizione estero. Come Circolo PD Parigi, vogliamo
approfittare dell’occasione che si apre per riflettere sulle attuali regole elettorali e
proporre modifiche, che speriamo siano condivise con gli altri Circoli PD all’estero e
con tutti gli organismi del PD Italiani nel mondo.
L’introduzione della Circoscrizione estero (12 deputati e 6 senatori), ormai una decina
di anni fa, è stato un passo importante per l’estensione sostanziale dei diritti degli
Italiani all’estero, nonché un fondamentale riconoscimento politico del loro ruolo di
risorsa, al contempo come promotori dell’Italia all’estero e come fonte di stimolo per
l’innovazione del nostro Paese. E’ stato un esempio seguito da molte altre nazioni, in
Europa (come Francia e Portogallo) e nel mondo. La ripresa negli ultimi anni di
un’emigrazione quantitativamente e qualitativamente importante conferma la validità
e la lungimiranza di questa scelta politica e istituzionale.
Tuttavia, le polemiche emerse sulla regolarità del voto estero in occasione delle tre
tornate elettorali (2006, 2008, 2013) duranti le quali il voto all’estero è stato permesso
impongono una riflessione approfondita, affinché questo diritto fondamentale nonché
strumento di rappresentanza per gli Italiani all’estero sia garantito e rafforzato.
Illustriamo nei punti seguenti le linee guida per una riforma che vada in questo senso.
1. Garantire la legalità
Riteniamo sia fondamentale eliminare ogni rischio d’inquinamento in occasione delle
operazioni di voto e di scrutinio: per questa ragione, le modalità attuali – voto per
corrispondenza con plichi inviati a tutti gli iscritti AIRE, scrutinio centralizzato a
Roma – devono essere riviste. Proponiamo nei punti seguenti le nostre proposte:
•
L’istituzione dell’inversione dell’opzione, con necessità per gli Italiani
all’estero (iscritti AIRE o temporaneamente all’estero) di registrarsi in un
Albo degli elettori della circoscrizione consolare di riferimento, come già
sperimentato nelle recenti elezioni Com.It.Es., permetterebbe – oltre ad una
significativa riduzione dei costi delle operazioni di voto – anche una maggiore
attenzione alla legalità del processo elettorale, in quanto le schede elettorali
messe in circolazione per posta sarebbero recapitate ai soli cittadini aventi
espressamente fatto richiesta della scheda elettorale, riducendo il rischio di
appropriazione delle schede stesse e di possibili frodi. E’ tuttavia necessario
precisare che una tale modifica richiede regole e tempistiche certe ed
adeguate, oltre ad una forte campagna di informazione fatta dai Consolati
presso i cittadini all’estero o dalle istituzioni in Italia per i cittadini che si
accingono a partire (ad es. Università nel caso di studenti/ricercatori in
mobilità internazionale).
•
Affiancare al voto per corrispondenza – da mantenere per le realtà geografiche
molto estese - dei seggi elettorali nei Consolati, come avviene già per le
elezioni europee, permettendo al cittadino di esprimere – al momento della
registrazione all’Albo degli elettori – la possibilità di votare per
corrispondenza o al seggio. Facciamo notare che l’introduzione
dell’inversione dell’opzione di voto permette di approntare un numero di seggi
realisticamente proporzionale al numero dei votanti effettivi, contenendo in
questo modo i costi di allestimento dei seggi.
•
Le modalità di scrutinio vanno rese più sicure, se necessario anche
ripartendo lo spoglio delle schede in più luoghi sotto il controllo delle autorità
con personale adeguatamente formato.
2. Garantire la rappresentanza
Il cambiamento importante del tessuto sociale dell’emigrazione italiana all’estero e un
aumento considerevole di connazionali che emigrano, così come le modifiche
introdotte nelle recenti riforme istituzionali, richiedono un adattamento delle regole
elettorali e degli strumenti di rappresentanza per una migliore corrispondenza delle
istituzioni con la realtà degli Italiani all’estero che si va delineando nei prossimi anni.
•
Estensione del diritto di voto ai temporaneamente all’estero e riforma
dell’AIRE: la variazione del tipo di mobilità internazionale dei nostri
concittadini, spesso residenti nell’arco di pochi anni in più Paesi, e la
frequentazione importante degli studenti italiani di programmi di studio e
ricerca internazionale (Erasmus e simili) hanno portato all’approvazione in
Parlamento nei giorni scorsi della norma che estende la possibilità di esercitare
il diritto di voto anche ai temporaneamente all’estero per motivi di studio,
lavoro o cure, non iscritti AIRE. Questa modifica della legge elettorale, molto
attesa e più volte sollecitata, permette di dare, oltre alla garanzia sostanziale
del diritto di voto, maggior voce alla cosiddetta “nuova emigrazione”,
destinata peraltro ad aumentare significativamente nei prossimi anni.
Facciamo notare che tecnicamente l’introduzione dell’inversione dell’opzione
(vedi sopra) permette la creazione di Albi degli elettori, aggiornati su base
annuale o in base alle scadenze elettorali, nei quali registrare anche i
cittadini che al momento delle elezioni si trovino temporaneamente
all’estero e facciano esplicita richiesta di voto. Riteniamo tuttavia che
l’estensione del voto ai temporaneamente all’estero abbia compimento e
coerenza solamente se accompagnata da una conseguente riforma
dell’AIRE, che introduca ad esempio un regime transitorio per coloro che si
spostano all’estero per periodi brevi.
•
Riduzione dell’estensione delle Circoscrizioni elettorali: la realtà
dell’emigrazione italiana all’estero è estremamente variegata da Paese a Paese,
anche all’interno della sola Unione europea. Per questo, riteniamo che – a
parità di numero di eletti in Parlamento - l’introduzione di circoscrizioni
elettorali più piccole rispetto alle attuali macro-aree (Europa, Nord America,
Sud America, Africa-Asia-Oceania) permetta ad ogni territorio di esprimere
un parlamentare vicino e diretto referente per le problematiche locali (come
peraltro già accade nel caso francese, dove ci sono 11 collegi esteri con una
forte ripartizione per le comunità in Europa). Idealmente, riteniamo che andare
verso un sistema di collegi uninominali senza espressione della preferenza,
estesi - tenuto conto dei criteri di popolazione - su gruppi di due-tre Paesi,
permetta una migliore rappresentanza politica degli Italiani all’estero.
•
Resta per noi aperta la questione del conteggio del voto estero per il calcolo
del premio di maggioranza: riteniamo che, una volta garantita la legalità
delle modalità di voto all’estero, sia necessario avviare una riflessione
approfondita sulla possibilità di prendere in conto il voto degli Italiani
all’estero nel calcolo del premio di maggioranza (a lista o coalizione) previsto
dalla legge elettorale “Italicum”, tenendo ovviamente conto dei problemi
legati ai possibili effetti distorsivi dovuti allo “ius sanguinis” ma garantendo al
contempo l’uguaglianza sostanziale tra il voto dei cittadini residenti in Italia e
all’estero.
•
Elezione di rappresentanti degli Italiani all’estero nel nuovo Senato delle
Autonomie: la riforma Costituzionale in discussione alle Camere prevede il
superamento del bicameralismo perfetto, e l’istituzione di un Senato delle
Autonomie, con rappresentati eletti indirettamente e nominati dai consigli
regionali. Laddove il nuovo Senato delle Autonomie dovesse essere
competente su materie riguardanti le comunità italiane all’estero, chiediamo
che in questo nuovo Senato siano presenti i rappresentanti degli Italiani
all’estero, eletti indirettamente (ad esempio tramite il CGIE, o i Com.It.Es., o
con meccanismo equivalente), coerentemente con l’impostazione del nuovo
Senato.
Ci auguriamo che il presente documento, elaborato dal Circolo PD Parigi e indirizzato
a tutti i Circoli PD all’estero, ai delegati dell’Assemblea estero, ai parlamentari PD
eletti all’estero e al PD mondo, possa costituire una valida base di riflessione.
Circolo PD Parigi