Lezione 6 - Dipartimento di Economia e Diritto
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Lezione 6 - Dipartimento di Economia e Diritto
Il processo decisionale Stefano Papa Università di Roma Sapienza [email protected] Facoltà di Economia © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition 1 Il processo decisionale da un punto di vista economico • Come la UE prende le decisioni e come dovrebbe prenderle. • Ci concentriamo su come i meccanismi decisionali influenzino la capacità di azione della UE (efficienza) e di come influenzino la distribuzione del potere tra le nazioni UE e come influenzino la legittimità democratica. • Efficienza del processo decisionale, la distribuzione del potere tra i membri e la legittimità delle decisioni. • Usando la teoria per pensare alle riforme istituzionali dell'UE, ossia i cambiamenti istituzionali nel Trattato costituzionale, Trattato di Nizza e Trattato di Lisbona. • Prendiamo come esempio le riforme istituzionali connesse all'allargamento dell'UE. © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition 2 Sfide EU dall’allargamento • Con l’Atto Unico si pasa dall’unanimità alla MVQ ed un gran numero di decisioni passano. • Successivamente, dal 1994 l'allargamento ad Est era inevitabile e riforma istituzionale UE era necessaria. • Politiche su PAC, coesione e controllo del processo di allargamento. • L'attenzione passa principalmente sul controllo, vale a dire il processo decisionale nel momento in cui i paesi membri diventano maggiori. • Focus su Consiglio dei ministri regole di voto. • Queste sono la parte fondamentale del processo decisionale dell'UE. © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition 3 Efficienza del processo decisionale • Un modo per misurare l’efficienza del processo decisionale è quella di calcolare, la probabilità che una decisione passi, ossia di costruire una maggioranza, data una regola di voto. • Come? • Diversi metodi, per esempio è quello di calcolare: 1. Probabilità di passaggio, ossia il numero delle coalizioni vincenti su quelle possibili, oppure 2. Altri indicatori (NBI, quote di voti). © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition 4 Regole di voto • Le regole di voto possono essere complesse, tanto maggiore diventa il numero dei votanti. • Numero di sì-no coalizioni è 2n. Sì No A, B, C A, B C – Esempio: tutte le combinazioni di voti per i “sì” e “no” con 3 elettori signor A, la sig.ra B, e il dottor C; A B, C B,C A – Esempio: EU9 quando Giscard d'Estaing è stato Presidente della Francia. 512 possibili coalizioni. C A,B – Considerando le norme del Trattato costituzionale, dove c’erano almeno 27 membri: 134 milioni di coalizioni possibili. ABC A, C B B A,C © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition 2 misure formali • 1. “la Probabilità di Passaggio di legge" misura l’efficienza decisionale, ossia la capacità di agire; • 2. Indice Normalizzato di Banzhaf (NBI) misura la distribuzione di potere tra i membri. • Molti altri indici sono possibili. © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition Probabilità di passaggio • • • • • • • • Probabilità di passaggio è rapporto tra due numeri: Numeratore è il numero totale di coalizioni vincenti. Denominatore è il numero totale di coalizioni. La probabilità di passaggio uguaglia la probabilità di vincere se tutti le coalizioni sono ugualmente probabili. L'idea è quella di una proposta random, tutte le coalizioni hanno la stessa probabilità. Le nazioni non sanno in anticipo se lo decideranno sì o no. La probabilità di passaggio dipende dal numero dei membri, dalla distribuzione dei voti e dalla soglia di maggioranza. Avvertenze: Si tratta di una misura molto imperfetta. Proposte non casuali, ma utile come misura della variazione in termini di efficienza decisionale. © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition Regole di voto nel tempo • 3 tipi di regole: © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition Regole di voto prima del trattato di Nizza • Non più utilizzato a partire dal 2004 (allargamento ad Est), ma importante come base di confronto. • "Voto a maggioranza qualificata" (VMQ): • 'Voto ponderato' in vigore dal 1958, • Ogni membro ha un numero di voti, membri più popolosi hanno più voti, ma molto meno in proporzione alla popolazione. • Ad esempio: Germania 10, Lussemburgo 2 • Soglia di maggioranza circa il 71% dei voti per vincere. © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition Trattato di Nizza • • • • Il sistema di votazione con l’allargamento del 2004 (Trattato di Nizza) ha diminuito fortemente la probabilità di passare e l’efficienza per la formazione della coalizione di blocco (30%). Fallimento del Trattato di Nizza: Introduce due nuovi criteri (alla soglia, si aggiunge il criterio della popolazione (62% popolazione EU) e il criterio di almeno la metà dei paesi membri. Sposta il potere dai piccoli ai grandi (Aznar). © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition 10 La riforma di Nizza: 1 passo avanti e 2 indietro • Passo avanti: • Riponderazione della distribuzione dei voti migliora l'efficienza decisionale. • 2 passi indietro: • I nuovi criteri di maggioranza peggiorano l'efficienza. • L’innalzamento soglia del voto, peggiora l'efficienza. • I modi per bloccare il Consiglio aumentarono massicciamente, di conseguenza, il processo decisionale dell'UE diventa estremamente difficile. • Il più importante è che la soglia aumenta. Circa 20 volte su 2,7 milioni di coalizioni vincenti. Anche piccoli aumenti della soglia del 70%, abbassa la probabilità di passaggio di molto. • Di conseguenza, il numero di coalizioni blocco si espande rapidamente rispetto al numero di coalizioni vincenti. © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition Regole di voto del trattato di Nizza • 3 principali modifiche per la votazione del Consiglio dei ministri: Mantenuto MQV e voti ri-ponderati. • La soglia di maggioranza viene aumentata. • I paesi grandi e vicini ai grandi membri guadagnano un sacco di peso (Aznar). • Ma vengono aggiunti 2 nuovi criteri di maggioranza alla % di voto: • Popolazione (62%) e membri (50%). • ERGO: triplo sistema di maggioranza. • Ibrido di 'doppia maggioranza' e voto a maggioranza qualificata standard. © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition Winners&Losers a Nizza •2001 •“Aznar bonus” •Polonia •Spagna •Italia •Francia •Regno Unito •Germania © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition Analisi meno formale • Blocco coalizioni. • Più facile da pensare e probabilmente quello che utilizzano di più i leader europei. • Provate a proiettare le probabili coalizioni e il loro potere di bloccare. • Ad esempio, consideriamo 2 coalizioni: la coalizione dei paesi dell’Est e la coalizione dei paesi poveri. • In base al criterio di almeno la metà dei paesi membri, i paesi poveri superano il numero della metà di 14, sono 16. • In base al criterio della % di voto, le 2 coalizioni hanno l’80% in più dei voti per bloccare qualsiasi proposta. • Mentre, in base al criterio della popolazione, non hanno alcun potere di blocco. © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition Es. 2 Coalizioni di blocco, Regole di Nizza Popolazione soglia dell’EU27 (miglione di cittadini) 200 183 Coalizione di voti dei paesi poveri 166 Coalizione di voti: East 170 Voti soglia del consiglio 108 106 91 Numero dei membri soglia 14 16 12 0 Membri Voti Popolazione © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition Regole attuali • Regole dal 2009: doppia maggioranza. • Approvazione richiede una quota di voti 'sì' di una coalizione di membri che rappresentano almeno: • Il 55% dei membri, • Il 65% della popolazione dell'UE. • Un cambiamento dell'ultimo minuto ha introdotto un minimo di 15 membri per l'approvazione, ma questo è irrilevante. • Entro il 2009, l'UE sarà 27 e 0,55 * 27 = 14.85, cioè 15 membri per vincere comunque. © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition 16 Con il Trattato di Lisbona • • • Con il Trattato costituzionale e il Trattato di Lisbona, le decisioni del Consiglio dovranno essere adottate dal 55% degli Stati membri, in rappresentanza di almeno il 65% della popolazione dell’Unione. È ciò che si definisce: “doppia maggioranza”. Per costituire una minoranza di blocco dovranno opporsi almeno quattro paesi. © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition 17 % di passaggio con le nuove regole •Source: Baldwin & Widgren (2005) © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition La distribuzione di poteri nazionali • Prima dell’allargamento EU15, i membri più grandi avevano più voti rispetto ai membri più piccoli. • I paesi grandi erano in grado di influenzare in media le decisioni in maniera maggiore rispetto ai paesi piccoli. • Successivamente, la ridistribuzione delle quote di voti ha modificato le quote di voti e le nazioni piccole eccedono di molto il loro peso di voti rispetto alla loro popolazione. © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition 19 La distribuzione di poteri nazionali • Interpretando il peso dei voti come una misura del potere, si può dire che il potere in UE è stato ribilanciato a favore delle nazioni più piccole. • La distribuzione del potere contribuisce a spiegare la stranezza della spesa della UE, perchè molte nazioni ricche e poco popolose ottengano contributi pro capite sopra la media dell’Unione (es. Lussemburgo). • Un’ultima misura sofisticata è l’indice NBI, che misura la probabilità che una nazione rompa una coalizione vincente. © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition 20 Probabilità di influenza di un singolo stato • La misura diretta del potere politico di uno stato membro è il peso del voto nazionale nel Consiglio dei Ministri. • Misure potere formale: • Potere = probabilità di effettuare o interrompere una coalizione vincente • SSI = potere di far passare • NBI = potere di rompere • Usiamo il NBI. © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition 21 Altre misure di potere: le quote di voto • Le misure di potere formale? • Ma perché non usare le quote di voto? – Semplice es: 3 elettori (membri): A, B & C; – A = 40 voti, B=40 voti, C=20 voti – Regola: la soglia è il 50% dei voti. • Tutti hanno uguale potere. • Supponiamo che la soglia di maggioranza salga a 80 voti. • C perde ogni potere. © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition Distribuzione del potere tra i paesi membri • UE-15, infatti il NBI è molto simile alla quota dei voti del Consiglio. 14% Power measures in EU15 12% 10% NBI Vote share 8% 6% 4% 2% 0% E NL Gr B P S A DK SF Ire L 11.2% 11.2% 11.2% 11.2% 9.2% 5.9% 5.9% 5.9% 5.9% 4.8% 4.8% 3.6% 3.6% 3.6% 2.3% Vote share 11.5% 11.5% 11.5% 11.5% 9.2% 5.7% 5.7% 5.7% 5.7% 4.6% 4.6% 3.4% 3.4% 3.4% 2.3% NBI D UK F I © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition Peso percentuale dei voti pro capite e quota di bilancio • Il peso % dei voti pro capite rispetto alla quota di bilancio nell’EU15. Il rapporto di 1 Budget Share/Population Share significa che i voti nel Consiglio eguagliano esattamente la quota media di spesa. La Grecia ha un rapporto di 2,6 di voti pro capite superiore alla media europea. Svezia, Austria, Finlandia hanno valori molto bassi tra potere e spesa. 4 .5 Ire la n d 4 3 .5 3 G re e c e 2 .5 B e lg iu m 2 S p a in y = 0 .9 9 6 6 x + 0 .0 3 2 3 R 2 = 0 .7 8 0 7 P o rtu g a l D e n m a rk 1 .5 F ra n c e G e rm a n y 1 0 .5 F in la n d Ita ly A u stria NL UK S w eden 0 0 1 2 3 4 V ote S h ar e /P opu lation S h ar e © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition 24 Peso percentuale dei voti pro capite e quota di bilancio • Il Lussemburgo dispone di un numero di voti pro capite superiore a 20 volte la media europea e godono di una spesa 11 volte superiore alla media europea. Come avete visto prima, il secondo paese favorito è l’Irlanda. 10 L u xe m b o u rg 8 Share Budget Share/Population 12 6 4 2 0 0 5 10 15 20 25 V ote S h ar e /P opu lati on S h ar e © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition 25 Contributi alla spesa/PIL 1999 e 2000. • Il contributo è circa l'1% del PIL per paese membro indipendentemente dal reddito pro-capite. • Contributi dell'UE non sono “progressivi”. • Es. più ricca nazione, (Lussemburgo) paga meno del PIL rispetto la nazione più povera (Portogallo). • I contributi non sono corretti per i differenti livelli di prezzo. €50,000 Contribution/GDP, 2000 €45,000 GDP per capita, 1999 (right scale) 1.0% €40,000 €35,000 0.8% €30,000 €25,000 0.6% €20,000 0.4% €15,000 €10,000 0.2% €5,000 €0 0.0% Luxembourg Denmark Sweden Austria Germany Ireland Netherlands EU15 Median Finland UK Belgium France Italy Spain Greece Portugal • In contributo del PIL della Gran Bretagna è il più basso: “Give my money back” (Thacher). Contribution/GDP, 1999 1.2% © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition 26 Contributi netti dei paesi membri • La Germania è contributrice netta rispetto ai paesi come Spagna, Portogallo e Grecia (2000). Con l’allargamento i paesi che ottengono maggiori contributi netti sono i paesi EST. Germany UK Netherlands Sweden Austria Italy Finland EU15 Median Denmark France Luxembourg Ireland Belgium Portugal Greece Spain Net Financial Contribution, 2000 Net Financial Contribution, 1999 -€8,000 -€6,000 -€4,000 -€2,000 €0 €2,000 €4,000 €6,000 €8,000 © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition 27 Impact of Constitution rules • Change in power in EU-25, Nice to CT rules, %-points © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition Impact of Constitution rules • Power change CT and Nice rules in EU-29, %-points •Source: Baldwin & Widgren (2005) © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition Impact of Constitution rules • Enlargement’s impact on EU25 power, %-points, Nice rules •Source: Baldwin & Widgren (2005) © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition Impact of Constitution rules • Enlargement’s impact on EU25 power, %-points, CT rules •Source: Baldwin & Widgren (2005) © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition Legittimità • Si controlla se la distribuzione dei voti nel Consiglio dei Ministri della UE si allinea a fronte di due nozioni di legittimità. • Se la UE è vista come Unione dei Popoli, una pietra naturale di paragone è l’uguaglianza del potere per ogni cittadino. • Se l’Unione è vista come Unione di Stati, il metro di misura naturale è uguale al potere tra gli Stati. 1. In base al principio di uguale potere per ciascun cittadino europeo, la matematica delle votazioni dice che è necessario che i voti di ogni paese nel Consiglio aumentino secondo la radice quadrata della popolazione dello stesso paese. © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition 32 Legittimità 2. Il riferimento al principio di potere uguale per Stato membro richiede un numero di voti uguale per ogni nazione. • La UE è storicamente una mescolanza 80-20 di questi due sistemi, con l’Unione dei Popoli come prospettiva dominante. © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition 33 Legittimità nel processo decisionale • Se ogni persona avesse uguale potere la Germania avrebbe un peso maggiore rispetto agli altri (oltre 80 mil. di abitanti), ma per l’uguaglianza del potere per membro si attribuisce al cittadino del Lussemburgo un potere maggiore per rispetto ai tedeschi. • Legittimità è un concetto scivoloso. – Approccio: parità di potere per ogni cittadino è legittimo e 'giusto'. – Eguaglianza & radice quadrata. – La matematica mostra che affinchè ogni cittadino dell'UE abbia uguale potere, impone che ciascun membro del Consiglio abbia un potere nel Consiglio proporzionale alla radice quadrata della popolazione nazionale. • Intuizione è questa: – EU è una procedura a due passi. Cittadini eleggono i governi nazionali e questi governi votano nel Consiglio. • Quando il numero degli elettori aumenta, diminuisce la probabilità di essere l’elemento critico della votazione vincente, di conseguenza il potere del cittadino tedesco è minore rispetto al cittadino del Lussemburgo che ha maggiore probabilità di essere l’elemento critico della coalizione vincente. © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition 34 Il Trattato di Lisbona • Il Trattato di Lisbona, noto anche come Trattato di riforma ufficialmente Trattato di Lisbona che modifica il trattato sull'Unione europea e il trattato che istituisce la Comunità europea - è il trattato internazionale, firmato il 13 dicembre 2007, che ha apportato ampie modifiche al Trattato sull'Unione europea e al Trattato che istituisce la Comunità europea. • Rispetto al precedente Trattato, quello di Amsterdam, abolisce i "pilastri", provvede al riparto di competenze tra Unione e Stati membri, e rafforza il principio democratico e la tutela dei diritti fondamentali, anche attraverso l'attribuzione alla Carta di Nizza del medesimo valore giuridico dei trattati. È entrato in vigore il 1º dicembre 2009. © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition Il Trattato di Lisbona • Il trattato di revisione di diritto internazionale recepisce gran parte delle innovazioni contenute nella Costituzione europea, conferma la forma di unione pattizia di Stati sovrani, in un'ottica di continuità con i trattati modificati, eliminando alcuni elementi in essa contenuti. Rispetto a quel testo, sono state approvate a Bruxelles le seguenti modifiche: 1. non si è arrivati a redigere un unico trattato (come la Costituzione europea), ma sono stati riformati i vecchi trattati. Il Trattato di riforma (Lisbona) ha modificato quindi il Trattato sull'Unione europea (TUE) e il Trattato che istituisce la Comunità europea (TCE). Il primo ha mantenuto il suo titolo attuale, mentre il secondo è stato denominato "Trattato sul funzionamento dell'Unione europea" (TFUE). Ad essi vanno aggiunti la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e il Trattato Euratom (quest'ultimo non era stato integrato nella Costituzione europea); © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition 2. è Il Trattato di Lisbona stato tolto ogni riferimento esplicito alla natura costituzionale nel testo: sono stati eliminati i simboli europei e si è ritornati alla vecchia nomenclatura per gli atti dell'UE: tornano "regolamenti" e "direttive" al posto delle "leggi europee" e "leggi quadro europee“; 3. è stata confermata la figura del presidente del Consiglio Europeo non più a rotazione e per un mandato semestrale ma con l’elezione a maggioranza qualificata dal Consiglio europeo per un mandato di due anni e mezzo, rinnovabile una volta; 4. il "ministro degli Esteri" europeo è stato rinominato Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, benché con i poteri rafforzati indicati nella vecchia Costituzione: sarà anche vicepresidente della Commissione europea (Servizio europeo per l'azione esterna); 5. vengono delimitate le competenze dell'UE e degli Stati membri, esplicitando che il "travaso di sovranità" può avvenire sia in un senso (dai Paesi all'UE, come è sempre avvenuto) che nell'altro (dall'UE ai © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2 Edition Paesi); nd Il Trattato di Lisbona 6. 7. 8. 9. il nuovo metodo decisionale della "doppia maggioranza" entrerà in vigore nel 2014 e, a pieno regime, nel 2017; aumentano i poteri dei Parlamenti nazionali che hanno più tempo per esaminare i regolamenti e le direttive; la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea non è integrata nel Trattato, ma vi è un riferimento ad essa. Il Regno Unito ha ottenuto una "clausola di esclusione" ("opt-out") per non applicarla sul suo territorio al fine di preservare il Common law. Lo stesso è stato concesso alla Polonia ma con l'elezione a premier di Donald Tusk quest'ultimo si è impegnato a non far valere l'opt-out ottenuto. Anche la Repubblica Ceca ha richiesto e ottenuto, poco prima della ratifica, l'opt-out; il Regno Unito e l'Irlanda hanno ottenuto (per chiunque lo voglia utilizzare) un meccanismo "opt-out" per essere esentati da decisioni a maggioranza nel settore "Giustizia e affari interni"; © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition Il Trattato di Lisbona 10. viene specificato che la politica estera e di sicurezza comune ha un carattere specifico all'interno dell'UE e che non può pregiudicare la politica estera e la rappresentanza presso le istituzioni internazionali degli Stati membri. 11. la concorrenza non è più ritenuta un obiettivo fondamentale dell'UE, ma viene citata in un protocollo aggiuntivo; 12. viene introdotta l'energia nella clausola di solidarietà in cui gli Stati membri si impegnano a sostenere gli altri in caso di necessità; 13. viene specificata la necessità di combattere i cambiamenti climatici nei provvedimenti a livello internazionale; 14. viene introdotta la possibilità di recedere dall'UE (fino ad oggi, infatti, vi si poteva solo aderire). •I diritti contenuti nella Carta sono classificabili in 4 categorie: le libertà fondamentali comuni, presenti nelle costituzioni di tutti gli stati membri; i diritti riservati ai cittadini dell'Unione, in particolare riguardo alla facoltà di eleggere i propri rappresentanti al Parlamento europeo e di godere della protezione diplomatica comune; i diritti economici e sociali, quelli che sono riconducibili al diritto del lavoro; i diritti moderni, quelli che derivano da alcuni sviluppi della tecnologia, come la tutela dei dati personali o il divieto all'eugenetica e alla discriminazione di disabilità e di orientamento sessuale. © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition Poteri legislativi ed esecutivi • • • • Il Trattato di Lisbona ha formalizzato l'architettura istituzionale sviluppando i precedenti trattati. Il Parlamento europeo (PE) e il Consiglio dei Ministri sono state riconosciute come le due “Camere legislative” dell'UE, grazie al riconoscimento della procedura di codecisione come la 'procedura legislativa ordinaria' per la grande maggioranza delle deliberazioni dell'UE (TFUE, Art. 289). Il Consiglio europeo è stata riconosciuta come l’istituzione esecutiva con il ruolo della definizione delle strategie per l'UE e in grado di rappresentare l’UE ai forum internazionali. Il Consiglio europeo dovrebbe "definisce gli orientamenti politici generali e le priorità" dell'Unione (TUE, art. 15.1) e il presidente del Consiglio europeo dovrebbe "garantire la rappresentanza esterna dell'Unione per le materie relative alla politica estera e di sicurezza comune", anche se "fatte salve le competenze del rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza" (TUE, art. © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2 Edition 15.6). nd Trattato di Lisbona • Essenzialmente tre sono stati i Paesi su cui si è trattato più a lungo per un accordo: Polonia, Regno Unito e Francia. • I punti controversi sul tavolo negoziale: • la Polonia rifiutava il metodo della maggioranza qualificata per le decisioni in seno al Consiglio europeo e chiedeva il ritorno alla ponderazione col metodo della radice quadrata. • Regno Unito, Paesi Bassi e Repubblica Ceca chiedevano di cancellare la figura del ministro degli Esteri europeo mantenendo l'autonomia nazionale in politica estera; • il Regno Unito si opponeva al valore giuridico della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (ottenendo un "opt-out" insieme alla Polonia) e alla superiorità del Diritto europeo in tutti i settori. Due cose che avrebbero stravolto l'ordinamento del Common law britannico. 41 © Baldwin&Wyplosz 2006 The Economics of European Integration, 2nd Edition