note a margine
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1 Sulla dimostrazione del TLC Lo scopo della seguente variante di dimostrazione è quello di evitare l’uso del logaritmo in campo complesso, non di¢ cile ma comunque un po’insidioso. Nella dimostrazione del TLC si arriva a dover dimostrare, per t …ssato, che 1 lim n!1 t2 +o 2n t2 n n =e t2 =2 2 dove, cosa importante, la successione o tn è a valori complessi. Riscrivendo l’espressione come 0 1n t2 t2 n 1 + o 2 2n n t @ A 1 2 t 2n 1 2n basta dimostrare che il secondo fattore, che possiamo riscrivere nella forma 0 1n 2 o tn @1 + A t2 1 2n tende ad 1. Riscriviamo per comodità o 1 t2 n t2 2n nella forma ! t (n) n dove ! t (n) è una successione in…nitesima a valori complessi. La tesi è quindi limn!1 1 + ! t (n) 1+ n n X n k n 1 = k=1 n X n k k=1 ! t (n) n j! t (n)j n j! t (n)j 1+ n = ! t (n) n n = 1. Vale n k n k n 1: Quindi basta dimostrare che lim n!1 j! t (n)j 1+ n n = 1: A questo punto i numeri complessi sono spariti, per cui si può svolgere la dimostrazione in vari modi (ad esempio passando ai logaritmi, reali), che lasciamo per esercizio. 1 2 Sulla dimostrazione della Proposizione 4.2.2 A completamento delle dimostrazioni riportate sulle dispense, può essere utile sviluppare anche un’intuizione gra…ca disegnando passo a passo le funzioni e gli insiemi illustrati nella seguente argomentazione. Supponiamo che vanga la condizione (b) della Proposizione e dimostriamo la (a). Dimostriamo una proprietà preliminare di interesse anche autonomo: per ogni > 0 esiste R > 0 tale che n (B (0; R) Innanzi tutto, dato c ) ; > 0 esiste R > 0 tale che (B (0; R)c ) : (B (0; R)c ) . Infatti, \ N B (0; N )c = ; da cui limN !1 (B (0; N )) = 0, da cui la proprietà che volevamo veri…care. A questo punto, c n (B (0; R) ) = n (R) n (B (0; R)) n (R) n (fR ) dove fR è continua, vale 1 su B (0; R ed 1. Pertanto lim sup c n (B (0; R) ) (R) 1), zero su B (0; R)c e nel mezzo è compresa tra 0 (fR ) (R) (B (0; R 1)) = (B (0; R 1)c ) : Da qui e dalla proprietà dimostrata sopra per , discende facilmente che, dato > 0 esiste indipendentemente da n. R > 0 tale che n (B (0; R)c ) Torniamo ora alla dimostrazione principale, cioè che (b) implica (a). Presa f 2 Cb , che senza restrizione possiamo supporre compresa tra 0 ed 1, preso > 0, …ssiamo un R > 0 con la proprietà appena dimostrata. Sia fR uguale ad f su B (0; R) uguale a zero su B (0; R + 1)c , compresa tra 0 ed 1 nel mezzo e continua. Allora n (f ) (f ) = n (fR ) + Il primo termine, j n (f n (fR ) fR ) (fR ) n (f fR ) (f fR ) : (fR ), tende a zero. Il secondo è maggiorato da (f fR )j j n (f 2j fR )j + j (f c n (B (0; R) 4 : Ne discende facilmente lim n!1 n (f ) (f ) = 0: 2 fR )j )j + 2 j (B (0; R)c )j 3 Sulla costruzione del processo di Poisson 3.1 Introduzione Riprendiamo la costruzione delle dispense, Pnindicando con Si gli intertempi esponenziali P (indipendenti e di parametro ), con Tn = i=1 Si gli istanti di salto, con Nt = 1 n=1 1Tn t il presunto processo di Poisson. Nel seguito supporremo di aver già veri…cato, come sulle dispense, che Nt P ( t), per ogni t 0. Approfondiamo la veri…ca del fatto che Nt Ns è indipendente da Ns ed è P ( (t s)). Come sappiamo, ciò discende dal fatto che P (Nt Ns = hjNs = k) = P (Nt s = h) : (1) Infatti, in tal caso, Vale P (Nt Ns = h) = X P (Nt Ns = hjNs = k) P (Ns = k) k = P (Nt s = h) = P (Nt s = h) X P (Ns = k) k ed inoltre vale P (Nt 3.2 Ns = h; Ns = k) = P (Ns = k) P (Nt s = h) = P (Ns = k) P (Nt Ns = h) : Premessa Useremo un concetto relativamente nuovo: l’indipendenza e la distribuzione condizionata ad un evento. Diciamo che gli eventi A e B sono indipendenti condizionatamente all’evento C (con P (C) > 0) se P (A \ BjC) = P (AjC) P (BjC) : Questo equivale a P (A \ B \ C) P (C) = P (A \ C) P (B \ C) : Vediamo due casi particolari. Remark 1 Se A; B; C sono indipendenti, allora A e B sono indipendenti condizionatamente a C. Remark 2 Se B è indipendente dai tre eventi A; C; A \ C, allora A e B sono indipendenti condizionatamente a C. Infatti P (A \ B \ C) P (C) = P (B) P (A \ C) P (C) = P (A \ C) P (B \ C) : 3 Oltre a ciò, parleremo di densità di una v.a. X condizionata ad un evento C una funzione densità f tale che Z a f (x) dx P (X ajC) = 1 (ovviamente questa de…nizione si generalizza ad un concetto di legge condizionata; a noi servità la densità). Può essere chiari…catore immaginare che lo spazio ( ; F; P ) sia stato rimpiazzato dallo spazio (C; FC ; P ( jC)), dove FC è formata dagli insiemi A \ C, con A 2 F. I concetti di indipendenza e legge condizionale sono le usuali nozioni di indipendenza e legge viste però per gli oggetti "ristretti" a (C; FC ; P ( jC)). Per le v.a. e per i processi, il concetto di restrizione è quello usuale: si considera XjC , ed analogamente per un processo. 3.3 Veri…ca della (1) Veniamo quindi alla dimostrazione di (1). Il numero intero k ed il numero reale positivo s usati nel seguito sono quelli dell’evento fNs = kg. In analogia a quanto descritto poco sopra, consideriamo lo spazio (C; FC ; P ( jC)) con C = fNs = kg. Consideriamo il processo stocastico (Nt Ns )t s (s …ssato) ristretto a questo spazio, che chiameremo processo coneu dizionato a fNs = kg. Indichiamo con N questo processo, ovvero precisamente u 0 eu Se mostriamo che N Poniamo eu = (Ns+u N Ns ) jfNs =kg . P ( u), la (1) è veri…cata. Se1 : Tk+1 s Sej = Sk+j per j 2: Essi (come illustrato sulle dispense) sono gli intertempi di salto del processo Poniamo Ten = da cui discende Se veri…chiamo che le v.a. eu legge E ( ), ne discende N dimostrazione è completa. Sej eu = N j 1 n X i=1 1 X n=1 Sei 1Ten u eu N u 0 . : sono, condizionatamente a fNs = kg, indipendenti e di P ( u) come nel caso già visto delle v.a. (Sj )j 4 1 ed Nt e la Premettiamo un caso facile, illustrato anche sulle dispense: P Se2 a2 ; :::; Sen an jNs = k n Y = = i=2 n Y P Sei P (Sk+i ai jNs = k ai ) i=2 o ai = fSk+i ai g (per i 2), gli perché, essendo fNs = kg = fTk n o n o eventi Se2 a2 ; :::; Sen an ; fNs = kg sono indipendenti; basta quindi usare l’osservazione n s < Tk+1 g e Sei Sej 1. Quindi le v.a. j 2 sono, condizionatamente a fNs = kg, indipendenti e di legge E ( ). n Includiamo ora Se1 . In base all’osservazione 2 (applicata ad A = Se1 n o Se2 a2 ; :::; Sen an , C = fNs = kg), vale P Se1 Quindi le v.a. Sej a1 ; Se2 j 1 a2 ; :::; Sen an jNs = k = n Y i=1 P Sei o a1 , B = ai jNs = k : sono indipendenti, condizionatamente a fNs = kg. Resta da ver- i…care che Se1 , condizionatamente a fNs = kg, ha legge E ( ). Per questo, utilizziamo il seguente calcolo, basato su regole di probabilità condizionale, ancune delle quali forse solo accennate in passato (indicheremo con fTk la densità di Tk ): P (Tk+1 s P Se1 a; Tk ajNs = k = P (Tk+1 s a; Tk s < Tk+1 ) P (Ns = k) s < Tk+1 ) = P (Tk s; s < Tk + Sk+1 s + a) Z s = P (Tk s; s < Tk + Sk+1 s + ajTk = u) fTk (u) du 0 Z s = P (s < u + Sk+1 s + a) fTk (u) du 0 Z s = e (s u) e (s+a u) fTk (u) du 0 Z s 1 k k 1 = e (s u) e (s+a u) u e u du (k 1)! 0 Z s 1 s (s+a) k = e e uk 1 du (k 1)! 0 k s (s+a) 1 = e e ( s) k! 5 P Se1 ajNs = k = e s e e che dimostra ciò che volevamo. 6 (s+a) s1 k! 1 k! k ( s) ( s)k =1 e a