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Distretto Nord Ovest
“Dalle Donne del Risorgimento al Risorgimento delle Donne”
Il 18 aprile 2009, il distretto Nord Ovest di è riunito ad Alessandria: nell’occasione è stato organizzato
un convegno dedicato alle donne ricche e alle donne
povere del Risorgimento. In questo modo si è voluto
onorare il tema del Rispetto.
Rispetto per la storia, per le donne note, principesse,
contesse, amanti, e per quelle madri, figlie e sorelle
che hanno agito nelle case, sono andate in guerra con
i loro uomini. E’ così emerso, ad esempio, che il primo
Tricolore italiano è stato cucito con passione civile e
amore dalle donne alessandrine. Ed è stato quello che
è sventolato in Cittadella durante i moti del 1821.
Regista del convegno è stata la socia Carla Moruzzi
Bolloli, presidente del Comitato Alessandria–Asti dell’Istituto del Risorgimento.
Al convegno intitolato <Dalle donne del Risorgimento al Risorgimento delle donne> hanno partecipato
con entusiasmo molte socie di sezioni del Nord Ovest,
ed ognuna ha portato il suo prezioso contributo. Carla
Moruzzi Bolloli ha commosso i presenti con la storia di
Anita, donna amatissima di Garibaldi. Poi ha tracciato
la storia di Rosalia Montmasson, dalle origini alessandrine, innamoratissima di Crispi, che divise con lui i
campi di battaglia, curando i feriti. Crispi, diventato
potente, l’abbandonò, ma venne punito dalla regina
Margherita, che durante un incontro ufficiale gli voltò
le spalle e fece avere a Rosalia una piccola pensione.
Notevoli i contributi dati dalle sezioni Rivoli Val Susa;
Torino Est; Pinerolo; Varese…
Anna La Marca ha presentato il libro di Amedeo
Pettenati sulla contessa di Castiglione e la sezione di
La Spezia ha fornito l’abito della nobile che è stato
indossato durante il seminario. Al seminario hanno
partecipato anche la vicepresidente nazionale Eufemia
Ippolito e la giornata successiva ( la domenica) è stata
l’occasione anche per presentare - a cura di Marcella
De Salvo, past president distrettuale, l’Equal Pay Day.
Oltre a tutto il direttivo del Distretto e alle rappresentanti delle sezioni, era presente Enrica Bellini, in rappresentanza della Bpw.
Distretto Nord Est
“Associazioni, Scuola e Territorio: strategie comuni contro il disagio
La vice presidente nazionale Giuseppina Seidita e la
responsabile distrettuale Gruppo di Lavoro Riforma e
Dispersione Scolastica Anna Giovannoni
A cura del Gruppo di lavoro “Riforma Scolastica e
Dispersione” e della Commissione Progetti del Distretto Nord Est si è tenuto il 30 maggio a Soave (VR) un
convegno distrettuale dal titolo: “Associazioni, Scuola
e territorio: strategie comuni contro il disagio scolastico per promuovere il successo”, organizzato dal gruppo di Lavoro Riforma Scolastica e Dispersione, dalla
Commissione Progetti e dalla Sezione San Bonifacio.
Al saluto delle autorità è seguito l’intervento introduttivo della professoressa Anna Giovannoni, Responsabile Distrettuale del “Gruppo di L.R.S.D.”, che ha evidenziato le ragioni del convegno, cioè rispondere alla
domanda se la scuola può vincere da sola la battaglia
contro l’abbandono scolastico o se sono necessari altri
apporti e quale contributo possono dare gli Enti locali
e le Associazioni a problemi che, se non risolti, comportano un costo altissimo per tutta la comunità.
Ha moderato l’incontro Ida Bressan, Responsabile Distrettuale Commissione Progetti.
A seguire gli interventi di alcune tra le più competenti figure professionali che operano nell’ambito dell’orientamento scolastico e lavorativo della Regione
Veneto e delle province di Rovigo, Verona e Vicenza.
La dottoressa Fabrizia Maschietto, responsabile Ufficio Orientamento e Informazione Regionale, ci ha illustrato i principali provvedimenti legislativi e i principali
strumenti della programmazione per combattere la dispersione scolastica messi in atto dalla regione Veneto
volti al potenziamento delle azioni di comunicazione
e informazione, alla realizzazione di un portale dell’orientamento in cui confluiscano tutti i siti regionali
(La prima scelta; Cicerone; Il borsino delle professioni),
alla creazione di reti territoriali in obbligo di istruzione ed infine al continuo aggiornamento dell’Anagrafe
Regionale dell’Obbligo Formativo degli studenti come
prevista dall’articolo 3 del Decreto Legislativo 15 aprile
2005, n. 76.
La professoressa Laura Donà, dirigente Scolastica Responsabile Ufficio Interventi educativi USP di Verona
Sezione Orientamento, ha esordito ricordando la normativa sia nazionale che europea al riguardo, successivamente ha presentato i dati di un’analisi interessante
sulla dispersione scolastica, relativi all’anno scolastico
2007/08 presentati nel V rapporto regionale per la
provincia di Verona: all’età di 16-17 anni si registra la
maggioranza dei passaggi; si cambia percorso anche
all’età di 18-19 anni con un’incidenza del 17.6%, pari
circa a uno studente su sei. Dall’istruzione tecnica e
professionale proviene il maggior numero di passaggi che si realizzano prevalentemente al 2°-3° anno di
scuola secondaria di secondo grado.
Successivamente ha affrontato il tema di “come i
giovani possono costruire il proprio futuro” affermando che è necessario focalizzare le attitudini, passaggio
fondamentale per il successo scolastico e questo può
avvenire attraverso l’orientamento che è una modalità educativa permanente, un processo continuo lungo
tutto l’arco della vita centrato sull’individuazione e sul
potenziamento delle competenze della persona affinché essa possa, realizzando integralmente se stessa,
inserirsi in modo creativo e critico nella società. Le variabili che intervengono nel processo di orientamento
sono molteplici. Particolare rilevanza hanno le variabili
psicologiche, psicosociali e sociali. Sono stati attivati
progetti da parte dell’USR e dai diversi USP in collaborazione con il mondo del lavoro, le parti datoriali, le
università del Veneto e le altre Istituzioni del territorio
allo scopo di fornire diversi strumenti a tutti i soggetti
coinvolti nel processo di orientamento. Investire sull’orientamento significa lavorare per il successo formativo.
Sono seguiti gli interventi della dottoressa Laura Fogagnolo, funzionaria Area Lavoro Provincia di Rovigo,
che ci ha fornito una panoramica sugli interventi formativi posti in essere dalla provincia di Rovigo a favore dei giovani a rischio dispersione scolastica e formativa, e successivamente comparati con le proposte
della provincia di Vicenza per arginare la dispersione
scolastica illustrate dalla dottoressa Morena Martini,
assessore Cultura, Scuola Lavoro, Formazione Servizi
per l’Impiego della Provincia di Vicenza: buone prassi
che già stanno dando frutti insperati, anche se molto
c’è ancora da fare per sostenere i percorsi dei ragazzi
nomadi ed extracomunitari, i primi per l’ambiente in
cui crescono poco incline alle regole, i secondi soprattutto per difficoltà linguistiche e culturali.
Infine la professoressa Loredana Bettonte, direttore
I.S.I.T. di Trento ha evidenziato la normativa, gli aspetti,
i problemi e le iniziative riguardanti le province autonome di Trento e di Bolzano.
Il convegno nella seconda parte ha presentato esperienze scolastiche e buone prassi attuate da alcune
socie della Sezione di San Bonifacio, attive nel ruolo
di mentore, che hanno profuso impegno, tempo e
competenze nei confronti di ragazzi dell’Istituto Professionale San Gaetano.
Si tratta di adolescenti con problematiche familiari e
di altro genere, in difficoltà o demotivati, i quali hanno
bisogno di essere seguiti ed aiutati a superare ostacoli
di apprendimento nelle diverse discipline scolastiche e
a gestire in modo equilibrato la vita di relazione. Questo apporto, totalmente gratuito, ha inteso essere un
gesto di rispetto verso coloro che alla soglia della giovinezza sono meno preparati ad affrontare il futuro.
Distretto Sud Ovest
Siti archeologici, borghi e castelli tra le vie del vino nella Locride
Sezione di Siderno
La Riviera dei Gelsomini
tra storia, arte e tradizioni.
Silvana Sorvino, responsabile nazionale della Commissione Arte e Cultura, ha promosso un convegno
nella Locride, abbinando il tema nazionale sia nella
sfaccettatura artistica, culturale e tradizionale che nel-
Le donne nuove manager
della produzione del vino.
la possibilità di sviluppo territoriale in campo turistico
e produttivo.
Le sezioni di Siderno, Roccella Jonica, Locri e Brancaleone hanno organizzato con competenza e con stile una tre giorni che ha visto le numerosissime socie
campane e calabresi partecipare con entusiasmo alle
visite guidate nella Riviera dei Gelsomini”, scoprendo
o riscoprendo luoghi ricchi di arte, di storia, di bellezze paesaggistiche, fuori dai classici itinerari turistici,
abbinati alla tradizione gastronomica calabrese e alla
degustazione dei vini locali.
Le presenti delle sezioni: Anna Maria Ferraro Macrì
(Siderno), Assunta Barillaro (Locri), Katia Aiello (Roccella Jonica) e Ester Leggio (Brancaleone), unitamente
ai C.P.S. e alle socie hanno accolto le fidapine con la tipica ospitalità calabrese, creando un piacevole clima di
aggregazione e di socializzazione che dovrebbe sempre contraddistinguere la vita associativa.
Sono stati visitati i siti archeologici dell’antica Kaulòn,
il museo di Locri, il medioevale borgo di Gerace, che
conserva intatti bellezze e monumenti architettonici e
ancora le cittadine di Roccella (sede in quei giorni delle
giornate FAI di Primavera) e di Gioiosa Jonica, entrambe con vie costellate di palazzi antichi, di chiese, di
memorie storiche.
È stato un incessante muoversi e osservare, completato dalla visita al complesso, in parte restaurato, della
grandiosa villa romana di Palazzi di Casignana e del
castello di Ardore.
Le convegniste sono state sempre accolte dalle autorità del luogo e tutti i comuni visitati hanno concesso
il patrocinio al convegno, unitamente alla Provincia di
Reggio Calabria.
L’articolata conferenza con dibattito del sabato pomeriggio è stata moderata da Patrizia Pelle, coordinatrice dell’evento stesso, past presidente della sezione
di Siderno, nonché revisore dei conti del Distretto, che
ha presentato i relatori e moderato gli interventi con
grazia impeccabile.
Dopo i saluti delle presidenti delle sezioni ospitanti,
delle autorità, dell’Assessore provinciale all’Agricoltura
e Attività Produttive di Reggio Calabria, Antonio Scali, della vice presidente del Distretto Sud Ovest, Linda
Napoli, della Vice Presidente Nazionale, Giuseppina
Seidita, prende la parola Silvana Sorvino che introduce
i lavori.
Nella sua relazione motiva le scelte delle tematiche,
mettendo in luce l’importanza della valorizzazione del
territorio per una sempre maggiore opportunità turistico – lavorativa, e non solo. Evidenzia anche che negli
ultimi anni un numero sempre maggiore di donne, e
particolarmente in Campania, dirigono aziende vinicole, esportando con successo i vini italiani nel mondo.
Non sono mancati nella sua relazione i riferimenti artistici agli affreschi di Ercolano e Pompei che ci riportano
al culto del vino nell’epoca romana e alla già nota produzione vinicola e al rapporto che avevano le donne
con il dio Bacco.
Giuseppina Seidita ha tracciato una valutazione storico – etica del vino, analizzando i “beni materiali e
immateriali” quali opportunità di sviluppo economico
per il territorio. L’Unione Europea, ribadisce la Seidita,
ha come obiettivo lo sviluppo di un turismo culturale,
che ben si lega dunque alle vie del vino. Si è soffermata anche sull’immaterialità del vino e sugli effetti benefici che crea nell’uomo, se usato con moderazione.
Sebastiano Stranges, tecnico agrario ed esperto in
viticultura, ha relazionato su : ”Siti archeologici della
provincia jonica reggina: preistoria, protostoria e storia”, mostrando con diapositive come in Calabria, fin
dall’età paleolitica, era conosciuta l’uva e che la produzione del vino nell’era neolitica si sviluppò proprio in
questa regione e soprattutto nell’area di Bova, come
testimoniano i reperti archeologici rinvenuti in loco.
Pino Quaranta, per la Confagricoltura Calabra, parlando del vino DOC di Bianco e del Cirò, fa notare
come il “Calabrese Nero” sia il vitigno di base del Nero
D’Avola, vino siciliano famoso a livello internazionale.
Ha illustrato anche i vitigni autoctoni quali il Caglioppo
di Cirò, il locrideo Magliocco, il Malvasia e altri che
fungono da base per la produzione anche del Sangiovese e del Montepulciano.
Antonio Caridi, funzionario della Regione Calabria,
settore agricoltura, si è soffermato sulla storia e sulla
lavorazione del vino Greco e del Mantonico di Bianco,
già conosciuto dai tempi della Magna Grecia. Il Mantonico è prodotto ancora ora da uve bianche, vendemmiate esclusivamente a settembre, asciugate su
appositi graticci, raspate, macinate e fermentate. È un
pregevole vino dolce e può essere conservato per molti
anni senza perdere le sue qualità originali.
Al convegno ha collaborato l’A.I.S. (Associazione Italiana Sommelier) e il suo delegato per la Locride, Pierfrancesco Multari, ha svolto una relazione su: “Analisi sensoriali del vino e tecniche di abbinamento cibo
– vino” che, riprendendo il concetto sull’immaterialità,
in quanto le componenti del vino esercitano funzioni
olfattive e gustative, provocando sensazioni uditive e
Le funzioni olfattive
e gustative del vino
che provocano sensazioni
uditive e deglutive.
deglutive che ben interagiscono con
merosi vini della Campania, molti dei
gli alimenti. Proseguono gli studi su
quali DOC, augurandosi che la produAffinità
queste funzioni, riferisce il Multari,
zione dei vini delle due regioni riesca
fra le donne
per cercare sempre migliori effetti sulad entrare in modo sempre più coml’organismo umano attraverso l’abbipetitivo sui mercati internazionali.
e i luoghi
namento cibo - vino.
Chiude quindi il convegno, riscontrandi produzione
Dopo questa carrellata di interventi,
do quante affinità esistano tra le donne
tutti di alto livello, Silvana Sorvino trae
e il vino. Affinità soprattutto caratteriali,
del vino.
le conclusioni.
che ben si accompagnano al temperaRingrazia innanzitutto i relatori, le
mento del luogo di produzione.
socie organizzatrici della sezione delNella hall del Grand Hotel President
la Locride, le fidapine campane e calabresi convenute
di Siderno erano in esposizione le migliori produzione
numerosissime, tutti gli astanti per la partecipazione
vinicole della Campania e della Calabria, oltre a proe brevemente illustra anche le caratteristiche dei nudotti tipici della Locride.
La dispersione scolastica
Sezione di Villa San Giovanni
Rapporti tra adulti e ragazzi:
il passaggio dalla famiglia etica
a quella affettiva.
fare dida
Nella sezione di Villa San Giovanni si è svolto il Convegno del Distretto Sud-Ovest “Famiglia e Scuola : Le
radici e le ali”. Argomento che si è inserito a pieno
titolo nell’ ambito del Tema Nazionale e che è stato
sviluppato secondo le linee guida del Gruppo di lavoro
Nazionale.”Riforma Scolastica e Dispersione”. Hanno
collaborato alla realizzazione, oltre alla sezione di Villa
che ne è stata la promotrice, le sezioni di Reggio Cal
1° e R.C.Morgana. Il Convegno ha voluto segnare soprattutto un momento di riflessione e di valutazione
del risultato di due anni di un’attività realizzata concretamente con progetti integrati tra Fidapa – Scuola
- Istituzioni pubbliche ed Enti Territoriali: Comuni e
Provincia, come ha precisato Anna Stajano (componente del Gruppo Nazionale di Lavoro) nella sua introduzione. Il Convegno, infatti, si è aperto con la proiezione di alcuni tra i più significativi progetti portati a
termine nel corso dei due anni, progetti che hanno tra
l’altro messo in evidenza una delle finalità principali
della nostra Associazione: fare opinione, promuovere
confronto, sensibilizzare ai problemi offrendo opportunità, sollecitando incontri culturali e occasioni di socializzazione nell’ambito territoriale.
Erano presenti le componenti delle commissioni Riforma scolastica e dispersione delle tre sezioni su citate, e di Amantea, Catanzaro, Crotone, Cosenza, Palmi. Hanno partecipato attivamente all’incontro oltre
alle Presidenti delle sezioni organizzatrici M. Lucisano,
R. Poeta, e M.L.Neri, l’Assessore Provinciale dott. Attilio Tucci che è entrato nel vivo della tematica, criticando duramente il ridimensionamento delle sedi scolastiche, provvedimento, a suo avviso, che raddoppierà
la portata dell’abbandono soprattutto nei piccoli centri ,dove la scuola rappresenta l’unica risorsa socializzante; la Presidente del Distretto Nellina Basile, dopo
aver salutato e ringraziato tutti i presenti, si è detta
molto soddisfatta di partecipare ad un Convegno così
interessante perché ricco di stimoli culturali, pedagogico - didattici nonché di proposte utili per impostare
in futuro un‘attività sempre più concreta e funzionale
alla prevenzione del disagio. La socia Anna Stajano,
coordinatrice dei vari momenti del Convegno, ha presentato il Tema in discussione soffermandosi sul ruolo
della famiglia nella società odierna, ruolo sempre più
difficile e complesso, essendo cambiati i rapporti tra
adulti e ragazzi. Si è passati, infatti, dalla famiglia etica
a quella affettiva ed è quindi venuto meno il principio
di autorevolezza e c’è da osservare, inoltre, che tra famiglia e scuola, oggi, purtroppo non c’è dialogo ed
allora è sempre più difficile parlare di collaborazione.
Occorre ripristinare il dialogo tra le due istituzioni. La
Dott.ssa Cinzia Mion, dirigente scolastica, nell’intento di chiarire il senso delle nuove riforme scolastiche,
ha tracciato un excursus storico della scuola italiana,
partendo dalla Costituzione repubblicana che ha come
presupposto quello di assicurare a tutti pari opportunità, rimuovendo ostacoli come l’ignoranza, che è la
causa prima di disuguaglianza. La Riforma Gelmini è
in contrasto con la valutazione formativa, dice ancora
la Mion, che non valuta solo il risultato, ma il processo
insegnamento - apprendimento. La valutazione sommativa attribuisce gli insuccessi alla demotivazione o
La responsabile nazionale Fidapa
del gruppo di lavoro
“Riforma scolastica e dispersione”
soddisfatta per la tematica dibattuta.
a motivi familiari, quella formativa, invece, mette in
gioco anche le capacità metodologiche dei docenti. La
Dott.ssa Ornella Mazzù, psicologa e terapeuta, ha relazionato sulle problematiche collegate alla dispersione
e sugli eventuali possibili accorgimenti o strategie da
mettere in atto per la prevenzione, presentando anche
delle interessanti schede – indagini sulla rete di relazioni atte a prevenire questo drammatico fenomeno. Nicla Marangelli, Responsabile Nazionale del Gruppo di
lavoro “Riforma scolastica e dispersione”, nel concludere ha espresso ampiamente tutta la sua personale
soddisfazione per la tematica dibattuta nel Convegno,
ma ha anche voluto tracciare una sintesi del lavoro
svolto a livello nazionale dal Gruppo con l’augurio che
in seguito si possa far sempre di più .
Un pubblico numeroso,attento e qualificato ha seguito le relazioni alimentando un ampio e interessante
dibattito fino a tarda ora.
Di chi è la mia vita?
Osservazioni sul testamento biologico
Sezione di Villa San Giovanni
Il convegno è stato introdotto e coordinato da Angiola Infantino, componente della Commissione Legislazione, ha avuto quali relatori la dott.ssa Iside Russo,
consigliere Corte d’Appello di Reggio Calabria, il prof.
Antonio G. Spagnolo, ordinario di Medicina Legale
dell’Università di Macerata, nonché membro del Comitato di Bioetica presso l’Università Cattolica S. Cuore
A. Gemelli di Roma e il prof. Demetrio Neri, ordinario
di Bioetica presso l’Università di Messina e membro del
Comitato Nazionale per la Bioetica, infine, le conclusioni sono state affidate a Giuseppina Bombaci, pre-
sidente nazionale Fidapa. Centinaia di cittadini, tra cui
medici e avvocati di Villa San Giovanni, erano presenti all’incontro e il sindaco di Villa San Giovanni, dott.
Melito, ha ringraziato la Fidapa per la costante presenza sul territorio, dichiarando che la collaborazione
tra l’associazione e l’Amministrazione, negli anni, si è
consolidata, in un rapporto di reciproca fiducia.
I relatori hanno evidenziato che il testamento biologico è quel documento che contiene la volontà da
parte di una persona, in condizione di lucidità mentale, in merito alle terapie che intende o non intende
accettare nell’eventualità in cui dovesse trovarsi nella
condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto
di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte
(consenso informato) per malattie o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili o invalidanti, malattie che costringano a trattamenti permanenti con macchine o
sistemi artificiali che impediscano una normale vita di
relazione.
Il Paese ed il Parlamento hanno discusso a lungo su
una proposta di legge che riguarda l’autonomia decisionale della persona nella fase finale della sua esistenza. I problemi della vita e della morte sono entrati nella
sfera delle Istituzioni. Alla legge sul testamento biologico corrisponde quella sulla fecondazione assistita.
Chi deve decidere su tali questioni che riguardano il
principio e la fine della vita umana?
La risposta storica dell’Occidente a tale domanda è
che queste questioni vengano decise nella libertà della
democrazia. Il principio risale alla nascita dello Stato
moderno che separò la Chiesa dallo Stato, la religione
dalla politica e fece della società civile il soggetto della
decisione. In realtà, i timori del Legislatore e la difficoltà di legiferare su temi ritenuti scottanti, ha portato all’assenza di norme organiche e, comunque, allo
stratificarsi di norme fra loro contraddittorie.
Paradossalmente manca nel nostro Paese una normativa sulle scelte di fine vita e questo costringe di volta in
volta il cittadino al ricorso alla magistratura, con risposte
che appaiono a volte contraddittorie. Infatti, in mancanza di una chiara norma di riferimento occorre affidarsi
alle analogie e alle interpretazioni che, a loro volta, non
possono non risentire delle convinzioni religiose, filosofiche, culturali ed esistenziali dell’interprete.
Guardando la giurisprudenza che si è formata su
questa materia si nota come il principio di autodeterminazione è tanto più garantito quanto più il giudice
legge le scarne contraddittorie norme attraverso la
lente del dettato costituzionale.
Ciò pone in evidenza che i Padri della Costituzione
avevano un’idea della libertà personale, della capacità
di autodeterminazione ed un concetto di laicità dello
Stato che si è via via perduto nella legislazione speciale
successiva. Infatti è stato sottolineato che gli articoli 2 e
3 della Costituzione sanciscono il riconoscimento “dei
diritti inviolabili dell’uomo e dell’uguaglianza e parità di
dignità sociale di tutti i cittadini innanzi alla legge “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione,
di opinione politica, di condizione personale e sociale”
costituiscono un autentico manifesto dello stato laico.
Solo una legislazione in grado di mantenere l’equidistanza da ogni distanza di natura confessionale o filosofica, è in grado di garantire l’uguaglianza e parità di
dignità sociale di tutti i cittadini dinanzi alla legge.
Allo stesso modo, il principio di autodeterminazione
viene espresso in modo chiaro dall’articolo 32 della
Costituzione che prevede che “nessuno può essere
obbligato ad un determinato trattamento sanitario se
non per disposizione di legge e che la legge non può
in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della
persona umana”.
Sembrerebbe che tali norme da sole rendano superflua qualsiasi normativa sul testamento biologico, ma
non è così. Ma in gran parte dei casi critici, il trattamento sanitario viene iniziato in condizioni di estrema urgenza (normalmente in pronto soccorso o rianimazione) mentre il paziente è in stato di incoscienza
(emblematico in tal senso il caso Welby).
Un’opinione intermedia, suggerisce di considerare il
testamento biologico come un documento non vincolante ma orientativo, che consente di conoscere quali
fossero i sentimenti e i desideri del paziente prima della
perdita di conoscenza.
La storia recente ci rassegna tutta una serie di casi,
l’ultimo dei quali è una ferita ancora aperta e sanguinante nei quali i soggetti che chiedevano la cessazione
delle cure erano soggetti a nutrizione, idratazione e
ventilazione forzata.
Sono questi atti medici?
Cosa succede quando il soggetto non è in grado di
esprimere la propria volontà perché in stato di incoscienza, o, addirittura, perché anche se cosciente non
è in grado di esprimersi?
Può in questi casi la volontà essere espressa da un
congiunto?
Scarso favore incontra l’idea del conferimento ad un
“delegato” di un potere di guida del medico curante,
affermandosi che quest’ultimo non può essere privato
della libertà di scelta terapeutica che caratterizza la
sua professione e che risulta garantita dal codice italiano di deontologia medica (1998).
La medicina, si dice, non può ridursi in una mera esecuzione di prestazioni a richiesta.
Molti i dubbi, poche le certezze!
A seguire un acceso dibattito.
Distretto Sud Est
Il potere di fare la differenza attraverso la leadership, il sostegno, l’azione
Si è svolto il 28 marzo 2009 il primo Convegno “IL
POTERE DI FARE LA DIFFERENZA ATTRAVERSO LA LEADERSHIP, IL SOSTEGNO, L’AZIONE”, organizzato dal
DISTRETTO SUD EST della FIDAPA., relativo alla partnership nel progetto S.P.AZ.I.O.(Sviluppo Pari Opportunità, Azioni Positive per l’Imprenditorialità e l’Occupazione) finanziato dal Ministero del Lavoro, presentato
nel 2005 dalla Confcommercio Provinciale di Foggia
ed attivo dal 2008.
La prima fase del progetto ha permesso a decine di
ragazze di acquisire esperienza attraverso la presenza
e il lavoro in sportelli informativi messi a disposizione
anche dalla Confcommercio. Gli ambiti diventano quelli
della formazione unita sempre di più all’informazione
con la collaborazione di importanti Istituzioni locali e
nazionali: il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali,
la CONFCOMMERCIO, la CGIL, la CISL, il Sindacato Terziario Donna della CONFCOMMERCIO e la UIL.
Prima relatrice della giornata è stata Maria Antonietta Amoruso, Dirigente psicologa per le tossicodipendenze dell’ASM della Basilicata e Presidente della sezione FIDAPA di Policoro, con un brillante intervento
sull’approccio ecosistemico alla leadership. A seguire
è intervenuta Rita Saraò, Direttore del Centro Studi
di Genere dell’Università di Foggia, con una relazione
sulla leadership al femminile come opportunità per la
cooperazione.
Ospite d’onore della giornata di studio la Senatrice
Adriana Poli Bortone che è intervenuta riportando la
sua esperienza personale quale testimonianza di un
percorso di leadership al femminile nel mondo della
politica e terminando: ”Ho esordito dicendo di non
sapermi definire una leader. Posso però affermare che
per fare una buona politica esistono delle qualità essenziali come la fiducia in se stessi, grandi motivazioni,
rispetto per la propria persona”.
Ultimo intervento è stato quello della Past Presidente
nazionale FIDAPA Margherita Gulisano con un excursus
sul cammino delle donne attraverso la storia europea.
A concludere il convegno, coordinato dalla Past Presidente del Distretto Sud Est FIDAPA, Nicla Marangelli,
è intervenuta la Segretaria nazionale FIDAPA, Eufemia
Ippolito.
Il Convegno è stato organizzato e coordinato da Rosa
d’Onofrio, Segretaria del Distretto Sud Est FIDAPA e
da Chiara Corfone, partecipante al progetto SPAZIO.
PASSO DI DONNE – DONNE AL PASS0
Si è svolto il 23 aprile presso l’HOTEL CICOLELLA
di Foggia il secondo convegno legato al progetto
S.P.A.Z.I.O dal titolo “PASSO DI DONNE - DONNE AL
PASSO”.
Il passo è naturalmente quello dei tempi che segnano
una precisa e costante evoluzione della donna e del
suo ruolo nella società. Perchè è tempo di avanzare ed
esercitare le funzioni di programmazione, indirizzo e
coordinamento di tutte le iniziative e normative.
Sono intervenuti Matteo Biancofiore, Presidente della
CONFCOMMERCIO P.M.I di Foggia; Anna De Sanctis,
Presidente della sezione FIDAPA di Foggia e Anna Teresa Olivieri, Presidente del Distretto Sud Est FIDAPA che,
accompagnata dall’intervento della dottoressa Stefania Bozzini, responsabile del progetto “S.P.A.Z.I.O” del
CAT-CONFCOMMERCIO di Foggia, ha presentato gli
ospiti del Convegno.
Prima relatrice della giornata è stata Daniela Eronia,
Presidente C.I.F.-C.C.I.AA Foggia, che ha trattato l’Impresa di genere in Capitanata. E’ intervenuta Marilù
Galdieri, Presidente nazionale di Terziario Donna, che
ha messo in evidenza la crescita del bisogno di legarsi sempre più all’associazionismo femminile per meglio
approcciare il mondo del lavoro. Ha concluso che “piut-
Anna De Sanctis pres. sezione di Foggia, Daniela Eronia pres.
CIF-CCIAA Foggia, Rosa D’Onofrio segr. distretto SE e coord.
convegno, Giuseppina Bombaci pres. nazionale, Anna Teresa
Olivieri pres. distretto SE, Eufemia Ippolito segr. nazionale,
Marilù Galdieri pres. nazionale terziario donna, Daniela
Poduti vice questore aggiunto
tosto che lavorare su nuovi emendamenti, si dovrebbe
garantire l’applicazione di ciò che in campo legislativo
è stato già previsto”. Rosa Cicolella, Vice Presidente
Regionale Puglia della Commissione Pari Opportunità,
ha trattato il ruolo delle Commissioni Pari Opportunità
nell’orientamento delle Politiche del lavoro della Regione Puglia, sostenendo che le Commissioni rivestono un
ruolo importantissimo di promozione e sostegno al lavoro ed al protagonismo economico e sociale della donna,
agevolando l’accesso femminile a posizioni decisionali
di responsabilità senza togliere potere ad altri ma come
fattore di progresso per tutte le comunità.
La segretaria distrettuale Rosa d’Onofrio ha ricordato le
donne che attraverso il loro impegno e la loro sensibilità
sono riuscite a ritagliarsi ruoli importanti all’interno della società di Foggia. Una di queste è sicuramente la Vice
Questore Daniela Poduti, che ha detto di vivere il suo
operato di protagonista attiva in un mondo, da sempre
molto maschilista, grazie alla sua voglia di farcela, contando e non pesando sulla propria sfera familiare.
Giuseppina Bombaci, Presidente nazionale FIDAPA,
ha presentato quella che è stata etichettata come una
giornata di festa particolare: l’Equal Pay Day, una manifestazione che vuole portare alla ribalta la forte disuguaglianza che c’è nella retribuzione di salari tra uomini e donne. “La donna ha bisogno di quattro mesi e
quindici giorni in più per riuscire ad arrivare alla stessa
retribuzione che un uomo invece ottiene nell’arco di
un anno, pur a parità di lavoro”.
La Segretaria nazionale FIDAPA Eufemia Ippolito ha
messo in luce che il lavoro acquisisce sempre più rilevanza diventando fattore centrale del progresso di
civiltà, captando i bisogni, le esigenze e le necessità
delle donne in ambito lavorativo e non.
Al termine dei lavori sono state consegnate le targhe alle dodici laureate selezionate e partecipanti al
progetto “S.P.A.Z.I.O” con incisa una frase di Virgilio
“VINCE CHI CREDE DI POTERLO FARE”.
Convegno è stato organizzato e coordinato da Rosa
d’Onofrio, Segretaria del Distretto Sud Est FIDAPA e
da Chiara Corfone, partecipante al progetto SPAZIO.
Dalle Sezioni
Dalle Sezioni
La Fidapa di Agrigento
incontra le donne tunisine
Sezione di Agrigento
Tunisi:
quinta edizione di
“Saperi e Sapori di Sicilia”.
Una nutrita delegazione, guidata dalla presidente
Piera Lo Vullo, si è recata a Tunisi, in occasione della
V edizione della manifestazione “Saperi e Sapori di Sicilia”.
Scopo del viaggio è stato principalmente quello di
entrare in contatto diretto col mondo femminile magrebino, per avviare la fondazione della prima sezione
BPW in Tunisia.
A questo scopo già da un anno la presidente, d’intesa con la Commissione rapporti con la BPW, aveva
avviato dei contatti in tal senso
A quello di Agrigento, si è unito anche un gruppo di fidapine della sezione di Piazza Armerina e un
gruppo di donne imprenditrici siciliane dell’AIDDA,
particolarmente interessate ad uno scambio culturale con la città di Tunisi che conserva nel Museo del
Bardo la più ricca ed importante raccolta di mosaici
del mondo.
“Saperi e Sapori di Sicilia”, patrocinato dalla regione
Sicilia e dall’Istituto Italiano di cultura di Tunisi, d’intesa con la fondazione Orestiadi di Gibellina, prevedeva
una serie di eventi culturali, mostre ed incontri, che
hanno avuto il loro svolgimento prevalentemente nella
Casa Sicilia, la Dar Bach Hamba, splendida residenza
araba, nel cuore della Medina.
Proprio a Casa Sicilia, si è svolto, in forma ufficiale, un
importante incontro della Fidapa con le donne tunisine, a cui hanno partecipato varie figure femminili che
svolgono ruoli importanti nell’ambito politico e sociale
tunisino.
Tra queste, Faiza Kefi, già ministro della Cultura, Massima Ghannouchi, segretaria nazionale dell’ U.N.F.T.
(Unione delle Donne Tunisine), Faouzia Slama, Presi-
dente della Camera delle Donne Imprenditrici, l’avvocato Marzia Gaisse Ravegnini, che si occupa delle
problematiche relative ai matrimoni misti, Martine Geronimi, fondatrice del Club Distinctive Women, l’avvocato Kaidi Wahiba, maitre in Diritto Internazionale di
Contratti ed Investimenti.
L’incontro, molto caloroso, ha segnato l’avvio di un
dialogo che, al di là degli esiti immediati, testimonia
il forte desiderio, da parte delle donne, di superare la
distanza che, tra le due sponde del Mediterraneo, è
stata frapposta dagli eventi storici, e di ritrovare insieme gli innumerevoli legami che, anche attraverso
questi eventi, sempre ci hanno unito.
Altro momento molto importante è stato il pranzo
offerto dall’Ambasciatore d’Italia e dalla sua Signora,
che, con un’accoglienza molto cordiale, hanno ospitato le delegazioni presso la loro residenza.
Le fidapine hanno anche partecipato ad una serata
di gala, ospiti del Lions Club Tunis Doyen, e al concerto Abballalaluna dell’artista siciliano Mario Incudine, che si è tenuto al teatro municipale di Tunisi
nell’ambito delle manifestazioni di Saperi e Sapori
di Sicilia.
Non sono naturalmente mancati i momenti turistici (visita alla Medina, al Museo del Bardo, a Sidi Bou
Said ed un veloce sguardo alle rovine della Cartagine romana), ma l’aspetto più interessante del viaggio
ha riguardato quello umano e culturale, in vista dei
rapporti di amicizia e di collaborazione che, anche attraverso la nascita delle prima sezione BPW in Tunisia
e la mediazione delle donne, potranno instaurarsi tra
questo paese e la Sicilia.
Le due sponde
del Mediterraneo
unito dalle donne.
Il rispetto dei soggetti deboli:
rispetto alla dislessia
Sezione di Alessandria
Nell’ambito del progetto “Dispersione scolastica”
LAURA LANDI ha tenuto una conferenza dal titolo “Rispetto alla DISLESSIA –Una strada da percorrere verso
l’autonomia”.
DISLESSIA : un termine che ha il potere di evocare in
noi una serie di emozioni talvolta contrastanti: curiosità e timore, interesse e necessità di approfondimento.
Come indicato dal tema nazionale di questo biennio:
“Alla ricerca di un valore perduto : il rispetto” e poiché il problema “dislessia” interessa numerosi studenti
di tutti gli ordini di scuola, dalla primaria all’università, ci è sembrato prioritario sostenere e promuovere
il rispetto dell’esigenza di questi ragazzi di esercitare
appieno il loro diritto allo studio e dar loro pari opportunità.
Per questi motivi le sezioni di Alessandria e di Chiavari hanno deciso di organizzare un seminario che si è
tenuto ad Alessandria, presente la Presidente Distrettuale Claudia Amerio. Gli ospiti sono degli esperti dell’argomento: la Presidente di Chiavari Maria Carmela
Valente (Formatrice A.I.D. ) – Valeria Salandrini (Referente Territoriale AID di Alessandria) e Laura Landi (Psi-
fare occhiello
cologa dell’apprendimento – Gruppo Informatica per
l’autonomia).
La conferenza si inserisce nel progetto “Dislessia ed
abbandono scolastico”. Infatti la situazione disagiata
del bambino e dello studente affetti da dislessia possono talora sfociare nell’abbandono della scuola. Si
parla di Dislessia e Disturbo Specifico di Apprendimento (D.S.A.) quando un soggetto mostra delle difficoltà
isolate e circoscritte nella lettura, nella scrittura e nel
calcolo, in una situazione in cui il livello scolastico globale e lo sviluppo intellettivo sono nella norma e non
sono presenti deficit sensoriali.
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento sono poco conosciuti ma molto diffusi. Tramite un filmato e test coinvolgente, Laura Landi ha attirato l’attenzione e soddisfatto pienamente le aspettative degli intervenuti.
***
IL RISPETTO della SALUTE
“La Comunicazione per l’efficacia della Prevenzione
Oncologica”: in data 22 luglio 2009 nel Complesso
Monumentale di S.Croce in Bosco Marengo le socie si
sono riunite per l’ultimo incontro prima delle vacanze.
Si è vissuta una serata all’insegna della informazione
sulla prevenzione, tema legato al “rispetto”, un rispetto
che tutte noi dobbiamo alla salute, nostra e dei nostri
cari. Sono intervenuti il Dr. BETTA, Presidente LILT Sezione di Alessandria, il Dr. Mauro Brusa dell’ASL di Casale e
le dottoresse Patrizia Betta e Luciana Mariotti.
La conoscenza delle risorse naturali,
per uno sviluppo sostenibile del territorio
Sezione di Alghero
La nostra sezione, in collaborazione con l’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana, con il Comune
di Alghero e con l’Istituto di Istruzione Superiore “G.
Manno”, ha promosso per il terzo anno consecutivo
un’iniziativa di cultura ambientale finalizzata alla conoscenza, tutela e valorizzazione delle risorse naturali
del territorio algherese. Dopo la trattazione del litorale
sabbioso e delle grotte sommerse, il convegno di que-
st’anno Filo Rosso: il corallo di Alghero: biologia
- arte - cultura ha voluto collegare, attraverso un
metaforico “fil rouge”, la cultura scientifica, storica,
artistica legata a quello che è indubbiamente un simbolo della città: il corallo rosso. La trattazione delle tematiche si è avvalsa in ciascuna occasione di autorevoli
esperti e ricercatori che hanno puntualmente proposto
un dibattito interessante e costruttivo.
L’ultimo convegno è andato in
rie; Maria Teresa Tavera, docenscena il 4 aprile nelle sale del Cate d’Arte Applicata del Corallo:
Un’iniziativa finalizzata
vall Marì, dove sono state espoEvoluzione della forma creaalla conoscenza,
ste, per gentile concessione del
tività ed arte.
dirigente scolastico prof. Nicola
alla tutela, alla valorizzazione Particolare interesse ha susciSalvio, le uniche, irripetibili scultato la relazione di Giovanni
del territorio: la lavorazione Fulvio Russo che ha tracciato la
ture di corallo, realizzate negli
anni dagli studenti dell’Istituto
storia della conoscenza del coartistica del corallo rosso
d’Arte “G. Manno” di Alghero.
rallo con la descrizione delle più
Vi è stata una calorosa partecirecenti acquisizioni. Attraverso
pazione di docenti e studenti, autori di un serla trattazione della biologia delvizio fotografico presentato durante il convegno. I nu- la specie e della sua biodiversità, ne ha poi illustrato gli
merosi presenti hanno ricevuto in omaggio segnalibri aspetti biologici soffermandosi sulla gestione sostenisui gioielli della mostra e una brochure didattica sugli bile della risorsa. Lo studioso Luca Scala ha delineato
aspetti evolutivi, biologici e ambientali del Corallium quella che può essere stata l’influenza culturale e la
rubrum, realizzati a cura della socia biologa Adele Ibba, ricaduta economica della pesca del corallo sulla città.
referente della Commissione Ambiente. In presenza
Dal punto di vista artistico è stata interessante e coindel sindaco Marco Tedde e della presidente del Di- volgente la relazione della prof. Maria Teresa Tavera,
stretto Silvana Pinna, la presidente della sezione alghe- unica docente donna, che per molti anni ha diretto il
rese Maria Grazia Murru ha introdotto l’argomento. laboratorio di Arte Applicata dell’Istituto di Istruzione
Gianfranco Russino presidente dell’AMP ha moderato Superiore “G. Manno”. Dopo un excursus storico sulla
gli interventi dei relatori:
nascita dell’Istituto d’Arte ad Alghero, la relatrice ha
Giovanni Fulvio Russo, professore ordinario di Ecolo- presentato le sculture e i gioielli della mostra ed ha evigia Università Parthenope di Napoli, con la relazione denziato le capacità creative degli artigiani che, unite
Corallo rosso: aspetti biologici ed ecologici per tecnica raffinata della lavorazione, hanno determinato
una gestione sostenibile della risorsa; Luca Scala, uno stile artistico proprio della città catalana, riconoricercatore: Il corallo ad Alghero nelle fonti lettera- sciuto a livello internazionale.
Il Premio Pianistico “Maria Giubilei”
Sezione di Alta Valle del Tevere
Appuntamento di qualificante
visibilità per il territorio
umbro-toscano, nel panorama
musicale italiano
Undici anni ma non li dimostra!
È il caso del Premio Pianistico “Maria Giubilei” istituito nel 1988 dalla FIDAPA Alta Valle del Tevere, che,
ogni anno, richiama a San Sepolcro, giovani pianisti di
ogni nazionalità che si sfidano per aggiudicarsi quattro
borse di studio per il Mozarteum di Salisburgo.
Anche l’edizione del 2009 non è stata da meno,
come ha sottolineato la pesidente, Romanella Gentili
Bistoni, sia per il folto numero dei partecipanti, veramente “internazionale” sia per l’alta preparazione tecnico-professionale.
I vincitori delle 4 borse di studio del Concorso del
maggio 2009 sono Viller Valbonesi (italiano), Adrian
10
Nicodin (rumeno), Cettina Musumarre (origine greca)
Eun Chung Jae (coreano). Il Presidente della giuria,
Maestro Perticaroli, accademico emerito del S. Cecilia, ha lodato molto i partecipanti ed ha aggiunto una
sua personale borsa di studio per Marco Baccelli e Cho
Eun Joune (americana). Il Sindaco di Sansepolcro, Prof.
Franco Polcri, che ha presenziato alle varie fasi della
premiazione, ha espresso un caloroso apprezzamento
per l’iniziativa della FIDAPA, ormai appuntamento di
qualificante visibilità per il territorio umbro-toscano, nel
panorama musicale italiano. Anna Maria Cacciami, vice
presidente del Distretto Centro, con la sua presenza e
con le sue espressioni di vivo compiacimento, ha posto il migliore dei sigilli alle riuscitissima manifestazione fidapina Umbro-Toscana.dell’attività della nostra
sezione ha parlato diffusamente il Messaggero che
ha sottolineato, fra l’altro, la vivacità e la qualità delle
nostre iniziative in un’Associazione che ha una valenza interregionale, unendo donne che hanno operato e
operano con consapevole partecipazione civile e sociale, nel superamento di ogni distinzione territoriale.
Adolescenza e genitorialità
Sezione di Amantea
Da quando è stata istituita, la sezione di Amantea si
è contraddistinta per la sua disponibilità a condividere
gli eventi con le altre sezioni del territorio calabrese,
da Catanzaro a Lamezia Terme, da Crotone a Paola, a
Rende, a Cosenza, a Rossano, a Cirò, a Cariati, in un
incontrarsi e mantenere rapporti di amicizia e collaborazione sociale.
Gli incontri si sono sempre svolti in un clima gioioso,
tenendo conto del tema nazionale “Il rispetto”, mettendo sempre in evidenza l’importanza del rispetto
delle regole e delle tradizioni che costituiscono la memoria storica del territorio e che favoriscono, soprattutto nei giovani, il senso dell’appartenenza e quello
dell’identità culturale. Per il rispetto della vita molti
sono stati i convegni riguardanti i bambini e i giovani.
Particolarmente interessante è risultato: “Adolescenza
e genitorialità: momento di dialogo e confronto”. I lavori sono stati introdotti dalla Presidente Giusy Porchia
Marano, che evidenzia come l’adolescenza sia quella
fase della vita compresa fra gli 11 ed i 18 anni, nel
corso della quale l’individuo acquisisce le competenze
e i requisiti necessari per assumere le responsabilità di
adulto. Nel processo di transazione verso lo stato di
adulto entrano in gioco, ed interagiscono fra loro, fattori di natura biologica, psicologica e sociale. Al cambiamento fisico si associano, infatti, esperienze emozionali molto intense. I cambiamenti che si verificano
mettono in discussione il sistema di rappresentazioni
e di schemi che hanno regolato sino a quel momento
le relazioni dell’individuo con il proprio corpo, con altri individui e gruppi, con attività, oggetti e istituzioni
sociali. L’adolescente, in altre parole, si trova di fronte
a molte incertezze e soprattutto a come interpretare la
propria esperienza, tanto più che non vuole più applicare ad essa i metri di giudizio familiare. È in momenti
critici di questo tipo, in cui è in atto una vera e propria
riorganizzazione del sistema di sé, che la specificità di
un sistema sociale offre alla persona la possibilità di
trovare soluzioni adeguate. L’iniziativa di analizzare tali
problematiche, portate avanti da noi fidapine, può essere d’aiuto a genitori e figli. Ha tratto egregiamente
le conclusioni la Vice Presidente Nazionale Giuseppina
Seidita. Erano altresì presenti la Presidente del Distretto
Sud Ovest Nellina Basile, il Giudice di Pace di Amantea
Dott. Francesco De Luca. Hanno relazionato la Dott.
ssa Annamaria Bruni, Psicologa-Psicoterapeuta Responsabile URP A.S.P. di Catanzaro – Lamezia Terme,
Don Piero Frizzarin, Direttore del Consultorio “La famiglia” e Cappellano del Carcere di Rossano Calabro, il
Dott. Francesco Fusca, Ispettore Tecnico-Dirigente del
MIUR Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria.
Interessanti sono stati i tanti interventi del numeroso
pubblico.
L’adolescente
e i metri di giudizio familiare
Fare titolo
Sezione di Ascoli Piceno
Convegni: “La madre: fata buona
o strega cattiva” e “L’uomo: crisi
d’identià e nuovo ruolo del padre”
La sezione ascolana Fidapa nell’ambito del tema nazionale dedicato al rispetto, ha posto in atto una lunga
serie di iniziative realizzate col supporto e il contributo
delle amministrazioni comunali e provinciali. Su invito
e coordinamento della presidente Franca Maroni, le
socie si sono attivate nella realizzazione di manifesti
(es. “Il Tibet siamo noi”) e locandine (es. la maternità
è nostra”) inneggianti ai diritti delle classi deboli e nel
coinvolgimento degli altri club locali in convegni incen-
trati su problematiche di violenza. Gli ultimi interventi
in programma finalizzati al rispetto delle diversità religiose e delle differenze di genere, hanno focalizzato
l’attenzione della stampa e accresciuto il prestigio dell’Associazione. Nel corso di dibattiti e tavole rotonde,
esperti e studiosi hanno delineato le peculiarità della
religione ebraica, islamica e buddista, in confronto col
Cristianesimo e psicologi, psichiatri e filosofi si sono
occupati delle figure maschili e femminili, espandendo
il discorso alla crisi dei ruoli genitoriali. La controversa
figura materna e la nuova figura del padre sono stati oggetto di analisi e di riflessione nel corso di due
convegni dai titoli provocatori: “La madre: fata buona
o strega cattiva?” e “L’uomo: crisi d’identità e nuovo
ruolo del padre”.
11
“Quando la politica è donna: luci e ombre”
Sezione di Augusta
donne in Italia è solo del 21%, troppo bassa per un
equilibrio delle scelte politiche.
L’intervento delle relatrici nella tavola rotonda è stato
variamente articolato, a seconda delle personali esperienze di ciascuna.
La sezione di Augusta ha organizzato una tavola
L’assessore all’economia, soffermandosi sulla tradirotonda sul tema “Quando la politica è donna: luci zionale distanza delle donne dalla politica, ne ha addie ombre”. Sono intervenute in qualità di relatrici le tato i motivi nel retaggio culturale; eppure va ribadita
donne impegnate nel Comune di Augusta e cioè l’avv. la validità delle donne di sapere organizzare il lavoro
Giovanna Fraterrigo, assessore all’economia, la signo- di squadra e di sapere interpretare i bisogni femminili,
ra Milena Contento, assessore alle politiche sociali, la essendo le donne le principali protagoniste nelle scelte
Preside Tea Sortino, consigliera comunale; nonchè il di consumo.
sindaco dott. Massimo Carrubba e le altre consigliere
L’intervento della prof. Tea Sortino ha puntato sulla
comunali: dott. Silvia Belfiore, signora Mariella Mice- capacità delle donne di confrontarsi con l’altro medianli e signora Daniela Pasqua. L’incontro, che ha avuto te la conoscenza dei rispettivi ruoli. Essere “eletta” ha
luogo nel salone di rappresentanza del Comune, alla un alto duplice significato che non deve deludere le
presenza di un pubblico numeroso e attento, ha in- aspettative, anche perché “l’eletta” diventa modello. A
teso chiudere un percorso durato alcuni mesi durante tal proposito si lamenta la scarsa presenza di una “leail quale è stata affrontata la tematica anche in chiave dership” femminile, capace di fare da forza trainante
ironica, mediante la recitazione di passi tratti da “Le (ombre). Le luci della politica al femminile stanno nelle
donne in parlamento” di Aristofane. Durante il conve- capacità di “elicotterare”, neologismo col quale si vuol
gno è stato proiettato un interessante film realizzato sottolineare la disposizione ad osservare la realtà a debidalle registe Pina Mandolfo e Maria Grazia Lo Cicero ta distanza: né troppo dall’alto né troppo dal basso, in
che, con il titolo di “Correva l’anno…”, hanno raccon- modo tale da avere la giusta visione delle cose e provtato l’esilarante vicenda di alcune donne palermitane vedervi con lucido realismo. L’assessore Milena Contenche decidono di candidarsi alle amministrative del Ca- to ha evidenziato le difficoltà che incontrano le donne
poluogo siciliano riuscendo, ma solo nell’utopia della nel fare politica, fra tutte principalmente la carenza di
pellicola, a soppiantare tutti i maschi al Comune.
strutture sociali che consentano alle donne di conciliare
La sezione, durante l’anno sociale, ha messo in atto lavoro, impegno politico e famiglia. Eppure, dice ancoun progetto dal titolo “Cittadinanza attiva al femmini- ra, esse sono dotate di peculiare senso pratico, senso
le” rivolto alle alunne delle ultime due classi del locale civico e di responsabilità, che dovrebbero favorirle nelle
Liceo Classico, Scientifico e Psicopedagogico. In pratica, scelte elettorali, ma ciò non avviene, anche per la scarsa
in sintonia con la scuola, è stato tenuto, in 12 lezioni solidarietà delle donne fra loro.
curate da un esperto, un corso di formazione politica
Interessante è stato l’intervento della Consigliera
e cioè di approfondimento e di analisi dei punti basilari Comunale, dott. Silvia Belfiore, che ha smontato, rivedella Costituzione della Repubblica, della struttura e del landone gli aspetti negativi, il meccanismo delle cosidfunzionamento delle principali istituzioni dello Stato e dette “quote rosa” ed ha altresì smorzato l’ottimismo
degli Enti Locali, nonché dei diversi sistemi elettorali.
della Fraterrigo circa la crescente positiva presenza delIl percorso si è concluso, dunque, con la conferenza le donne nel campo economico, sostenendo che tale
“Quando la politica è donna: luci ed ombre”. Nel di- positività è solo apparenza di facciata, che cela una
battito finale è stato messo in rilievo prima di tutto lo ben diversa realtà e macchinose manovre per realizzascarso interesse delle donne per l’attività politica, men- re più alti profitti. La tavola rotonda si è chiusa con l’intre dovrebbe essere sentito come un
tervento del sindaco dott. Massimo
dovere, un coinvolgimento pari a
Carrubba che, dopo avere anche lui
quello degli uomini, perché, bisogna
espresso un giudizio non propriaLe allieve degli
ammetterlo, non tutto quello che si
mente positivo sulle quote rosa, da
Istituti Superiori
fa nei luoghi del potere tiene prelui definite “recinto indiano”, ha
sente il punto di vista femminile, che
partecipano al progetto poi sostenuto come storicamente
potrebbe apportare un utile correttisia giunto il momento per una più
“Cittadinanza attiva
vo alla realtà sociale ed economica di
numerosa, effettiva e paritaria parogni paese e del nostro in particolare.
tecipazione delle donne alla vita poal femminile”.
Oggi la partecipazione politica delle
litica del Paese.
Da “Le donne in parlamento” di
Aristofane alle “Quote rosa”.
12
Silvana Giacobini presenta:
“Conosco il tuo segreto”
Sezione di Aversa
Le donne spesso riescono
ad appropriarsi di una conoscenza
che viene loro dagli occhi della mente.
È stata Silvana Giacobini, famosa giornalista e opinionista televisiva, a intervenire nell’ultimo incontro
dell’anno sociale della Fidapa, sezione di Aversa, presieduta da Mariolina de Orsi.
Proprio quest’ultima, affiancata dal vicesindaco della
città Nicola de Chiara, ha dato il benvenuto e introdotto l’attesa ospite, davanti ad una sala gremita non
solo di fidapine, ma anche di tanti cittadini e giornalisti intervenuti alla serata per conoscere da vicino l’ultima fatica letteraria della Giacobini, ”Conosco il tuo
Segreto”
Un libro tutto al femminile che presenta valenze
diverse. Si apre con un omicidio,sul quale indaga la
commissaria Silvia Giorgini, coadiuvata da Chiara Monelli, una giornalista dai poteri paranormali, che è stata già protagonista nel romanzo scritto in precedenza
dall’autrice ”Chiudi gli occhi”. Alle indagini si aggiungono le visioni di Chiara, che la riportano in una
Venezia del 700, dove la vita di 3 donne, perseguitate
da misteriosi messaggi, si incrociano.
Molti sono i temi che si intrecciano nel libro, in particolar modo i problemi che opprimono la società moderna, dei quali la Giacobini ne ricerca le origini attraverso un’analisi storica.
Colpiscono in particolar modo la descrizione dei personaggi, dai quali vengono fuori l’estro e la personalità
della giornalista, e la dedica del libro ”A tutti coloro
che hanno fede in un futuro migliore”.
La Giacobini nel suo intervento ha posto l’accento su
uno dei temi toccati nel libro: l’uguaglianza tra i sessi,
che si scontra con vari problemi e a volte con l’intrinseca natura femminile.
“Purtroppo, ancora oggi le donne sono vessate da
violenze fisiche e psicologiche, alle quali spesso non
riescono a ribellarsi. Per farlo bisogna anzitutto aver
rispetto e credere in se stesse”.
A volte così facendo, le donne riescono anche ad appropriarsi di una conoscenza che viene loro dagli occhi della mente, una sorta di conoscenza paranormale
nella quale la Giacobini crede fermamente.
Infatti nel personaggio di Chiara Monelli vi è qualcosa
di magico, autentico e autobiografico, che la scrittrice
non manca di far intuire.
Un incontro interessante, con il quale la De Orsi conclude il suo mandato di presidente della sezione Fidapa
di Aversa, sezione che ha sempre offerto un notevole
contributo all’attivismo culturale cittadino.
Charles Darwin e l’idea di evoluzione
Sezione di Barcellona Pozzo di Gotto
La socia Anna Calderone, nel bicentenario della nascita di C. Darwin, ci invia una sua riflessione sulla teoria evolutiva (n.d.r.).
Charles Darwin fu il primo a teorizzare la parentela
tra uomini e scimmie come discendenti da antenati
comuni. Il 12 febbraio 2009 avrebbe compiuto 200
anni e l’ Italia lo ricorda con due mostre a Roma (Palazzo delle Esposizioni fino al 3 Maggio) e a Milano
(Rotonda della Besana, dal 4 Giugno a Ottobre). Basandosi sulle innumerevoli osservazioni fatte durante
il suo viaggio durato 5 anni intorno al mondo, Charles
13
Darwin naturalista inglese (1809-1882) ha formulato
L’evoluzione della specie
per primo delle ipotesi attualmente condivise da tutti
gli scienziati, ma che all’epoca sconvolsero il mondo
per selezione naturale.
scientifico. Durante questo viaggio il naturalista inglese ha raccolto dati biologici e paleontologici che gli
Nei tempi lontani dell’Eocene (Era Cenozoica) viveva
hanno permesso di costruire la sua teoria sull’evoluzione dell’universo. Darwin ha sviluppato questa teoria l’Hyracotherium, creatura simile a un cane che abitanell’opera “ L’origine della specie per selezione natura- va nelle terre boscose. Da questa creatura, diversa dal
nostro cavallo, derivò una serie di discendenti che grale”, pubblicata a Londra nel 1859.
Darwin fu il primo a sostenere che l’evoluzione ge- dualmente assunsero le forme del cavallo attuale. I vari
neralmente si compie in conseguenza di un meccani- cambiamenti rappresentavano un adattamento contismo di selezione naturale, secondo il quale gli individui nuo alla fonte alimentare: l’erba. Da questa si è passadotati di caratteri che permettono un migliore adat- te alle praterie e l’anatomia del cavallo si è modificata,
tamento all’ambiente specifico hanno maggiore pro- come ad esempio la dentatura, l’allungamento del collo
babilità di sopravvivenza rispetto agli individui meno etc... Anche la biogeografia offre una serie di prove a
sostegno dell’evoluzione. I caratteri particolari degli oradattabili.
ganismi che abitano zone geografiche specifiche fanno
La selezione naturale è basata sui 4 principi:
1. Sovrapproduzione: gli organismi in genere produ- pensare a comuni antenati e a una comune storia evolucono discendenti in numero maggiore di quanti ne tiva. Un’altra fonte di informazioni sui rapporti evolutivi
proviene dallo studio dell’anatomia comparata. Infatti le
possano sopravvivere.
2. Lotta per la sopravvivenza: a causa della grande po- strutture omologhe con una comune origine embrionatenzialità riproduttiva, gli organismi dello stesso tipo le suggeriscono una parentela evolutiva, al contrario di
quelle analoghe che, non avendo un’origine embrionadevono competere tra di loro per la sopravvivenza.
3. Variabilità individuale: in ogni popolazione gli indivi- le comune, non suggeriscono parentela. Inoltre la biodui pur appartenendo alla stessa specie si differen- chimica e l’ingegneria genetica hanno chiarito i rapporti
evolutivi esistenti tra le specie. Infatti l’anomalia delle
ziano per certi caratteri.
4. Sopravvivenza del meglio adattato: gli organismi, sequenze di amminoacidi nelle proteine comuni ha perche hanno caratteristiche più adatte all’ambiente in messo ai biologi di verificare le trasformazioni evolutive
cui vivono e trasmissibili alla prole, hanno più pro- a livello molecolare.
La selezione naturale ebbe un gran successo perché
babilità di non essere eliminati nella lotta per l’esicorrispondeva a certe tendenze della società industriastenza.
Darwin ammette come Lamarck che trasformazioni le che si sviluppava allora.
Così, grazie a Darwin, il trasformismo finì per imporsi
delle specie sono lente e graduali, ma al contrario di
Lamarck pensa che le variazioni degli individui sono negli ultimi decenni del XIX secolo.La maggior parte
dei fenomeni biologici acquista un
casuali rispetto ai bisogni e non
senso solo quando viene inquacostituiscono a priori un miglior
Le fonti alimentari
drata in una prospettiva evoluzioadattamento all’ambiente; è la senistica. La teoria del’evoluzione
lezione che sceglie tra di esse. Esicome elementi
costituisce la più importante teoria
stono numerose prove a sostegno
di trasformazione
biologica comparsa fino ad oggi,
della teoria darwiniana, soprattutl’unica capace di offrire una visioto quelle fornite dalla paleontolodelle specie.
ne unitaria dell’enorme varietà dei
gia, biogeografia, anatomia comfenomeni biologici.
parata e somiglianza genetica.
Innovazioni legislative:
atti persecutori (art. 612 bis c.p.)
Sezione di Battipaglia
La sezione, presieduta da Silvia Carbone, ha svolto
un’intensa attività associativa, mirata a fare movimento d’opinione sul territorio, coinvolgendo sempre le
14
Istituzioni. Di particolare interesse la presentazione della Legge sullo stalking. Da pochi mesi, infatti, è stato
introdotto nel nostro codice penale l’art. 612 bis, che
La sezione produce e distribuisce un
dèpliant con i numeri telefonici dei
centri antiviolenza.
prevede una nuova figura di reato: lo stalking, rectius
atti persecutori.
Tale norma era molto attesa perché risponde ad esigenze espresse sia dagli operatori del diritto sia, soprattutto, dalle persone vittime di aggressioni, spesso fatali,
come la cronaca nera degli ultimi anni ci mostra.
La previsione normativa, peraltro già da tempo presente in molti altri ordinamenti giuridici, di fatto riempie un
vuoto legislativo, e pertanto è di notevole interesse.
Questo è quanto ha affermato il dott. Carmine Olivieri, Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Salerno, in un convegno - dibattito a scopo divulgativo che
la sezione di Battipaglia ha organizzato presso l’Hotel
San Luca.
Tema del convegno: “art. 612 bis c.p., molestie insistenti, nuovo strumento a tutela della donna”.
Il dott. Vincenzo Roca, questore di Salerno, ha illustrato la procedura di ammonimento la cui competenza è attribuita dalla legge, appunto, al questore.
Loredana Otranto, psicologa e nostra giovane socia,
ha affrontato il tema sotto l’aspetto delle caratteristiche
psicologiche dello “stolker”, nonché della vittima.
Il dott. Antonio Manzo, giornalista de “Il Mattino”,
ha concluso relazionando su “violenza e mass - media
nella società della comunicazione”.
Tenuto conto che dalle statistiche a tutt’oggi stilate risulta che l’86% delle vittime di questo tipo di reato è
donna, è parso opportuno, dopo una ricerca riguardante gli eventuali centri di ascolto o numeri verdi sul territorio, consegnare al pubblico presente un dépliant con i
recapiti telefonici dei centri antiviolenza a cui rivolgersi.
A Bernalda promosse iniziative imprenditoriali
per le fasce più deboli
Sezione di Bernalda
Si è svolto il 28 marzo 2009 alle ore 18,30 presso la
sala consiliare del Comune di Bernalda il convegno:
Malattie Rare “Disabilità e qualità della vita” organizzato dalla Sezione Fidapa di Bernalda e dall’Associazione “Esserci” Malattie Rare - Basilicata.
Durante il convegno il Dr. Eustachio Pisciotta direttore U.O.C. di Fisiatria Ospedale di Tinchi-Pisticci ha preso in considerazione l’aspetto psico neuro endocrino
immunologico.
L’entità biologica ha il suo archetipo connettivale nel
sistema PNEI, questo per sottolineare che il connettivo
proprio dal suo termine identifica la continuità ed il
collegamento dei sistemi biologici, quindi la “comunicazione” elemento strategico per sopperire ai deficit
funzionali.
Il Dr. Nicola Petrigliano, segretario regionale, dell’Associazione “Esserci” Malattie Rare- Basilicata e membro della consulta nazionale delle malattie rare, organismo consultivo e rappresentativo delle associazioni
nazionali che svolge la propria attività presso il centro
nazionale malattie rare dell’I.S.S.. ha delineato l’iter
delle malattie rare dal punto di vista organizzativo,
scientifico e legislativo a livello internazione europeo
e nazionale dopo aver ringraziato la presidente della
Fidapa di Bernalda che con tanta partecipazione interesse e sensibilità d’animo ha voluto e organizzato
quest’incontro su di un tema poco conosciuto, poco
sentito, di scarsa risonanza aggregativa, ma di forte
rilevanza etica, sociale scientifica, psicologica qual è la
problematica che investe i pazienti affetti da malattie
rare e le loro famiglie. Dal 5 giugno 2007 il ministero
della salute per dare voce ai pazienti e alle loro famiglie attraverso le associazioni nazionali, ha insediato
la consulta nazionale delle malattie rare costituita da
34 membri, in rappresentanza delle associazioni nazionali. Nel 2007, con il coordinamento del centro nazionale delle malattie rare ha elaborato un documento
concernete l’individuazione delle maggiori criticità che
il sistema sanitario nazionale presenta in tema di malattie rare e ne ha suggerito le possibili soluzioni. Le
tematiche trattate sono state le seguenti:Semplificazione delle procedure di accertamento della invalidità,
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certificazione ed esenzione; Presa in carica e continuità assistenziale; Uniformità dell’assistenza sanitaria sul
territorio nazionale (assicurare mediante la diffusione
delle linee guide, protocolli diagnostico assistenziale
e terapeutici); Potenziamento della rete dei centri per
le malattie rare su tutto il territorio nazionale ed in
particolare nelle regioni più carenti; Maggiori investimenti nella ricerca scientifica clinica e farmaceutica;
Maggiori investimenti per la formazione e l’aggiornamento continuo di tutto il personale medico operante
nei centri regionali e sul territorio.
A breve il ministero provvederà all’aggiornamento
dell’elenco delle patologie rare e saranno immesse altre nuove 109 malattie o gruppi, che avranno l’esenzione di partecipazione alla spesa sanitaria.
Il numero di coloro che sono affetti da malattie rare
(solo in Italia circa 1.500.000) non ci permette di stare
a guardare ed inoltre non tutte queste patologie prevedono l’esonero dalla partecipazione al costo delle
prestazioni sanitarie, con un forte aggravio per le famiglie. Ricordiamo , conclude il segretario regionale ,
che spesso sono malattie il più delle volte genetiche
che pongono,pertanto difficoltà diagnostiche e che
attendono i principali risultati terapeutici dallo sviluppo di nuovi farmaci ottenuti attraverso l’impiego
di metodologie avanzate ( biotecnologie, terapia ge-
netica, cellulare). Aiutare la ricerca sui farmaci orfani
e agevolare l’accesso dei malati a medicinali, terapie,
alimenti e strumenti necessari per la cura delle malattie
rare. Quando si parla di malattie rare si deve parlare, e
no n si può non farlo, di farmaci orfani, ovvero di farmaci che, proprio a causa della frammentazione delle
singole patologie, faticano ad incontrare l’interesse
economico delle case farmaceutiche.
Sono stati stanziati 8.000 milioni di euro per la ricerca di nuovi farmaci orfani di cui 3.000 messi a disposizione dall’ AIFA e 5.000 milioni dal governo.
La presidente della sezione Fidapa di Bernalda Antonella Coviello dopo un breve intervento circa “la qualità della vita” sostenendo che il benessere non dipende
solo dalla ricchezza ma anche dall’emozioni, dal senso
di autorealizzazione e di creatività che ciascuno individuo riesce ad esprimere nei diversi contesti della propria
vita, a spiegato il binomio del convegno disabilità e qualità della vita introducendo assieme la presidente Fidapa
di Marconia Giuseppina Lo Massaro i progetti imprenditoriali illustrati dettagliatamente dalla commercialista
Cristina Gessi. Le ipotesi progettuali sono indirizzate
all’inserimento sociale dei soggetti appartenenti alle fasce più deboli della società. Al convegno erano presenti
imprenditori amministratori locali, cooperative sociali e
pazienti che hanno dato la loro testimonianza.
Il rispetto delle idee altrui
e il rispetto della salute
Sezione di Capo d’Orlando
Il ruolo dell’informazione
come momento formativo.
La conferenza “Informazione è formazione” del Cav.
di Gran Croce dott. Walter Bramanti è stata organizzata dalla Fidapa in collaborazione con il Lions di Sant’Agata.
Il tema trattato, di grande interesse e attualità, è
stato magistralmente condotto dall’oratore, che ha
sapientemente toccato i vari aspetti dell’informazione, negativa e positiva dei mass media, per passare,
poi, alla formazione determinante della famiglia, della
scuola, dell’ambiente, della società. L’aspetto primario puntualizzato è il ruolo formativo e massimamente
condizionante, poiché incide profondamente nel processo educativo (o diseducativo) nel bene e nel male.
L’informazione ha nella società in genere e nel singolo
individuo un’importanza fondamentale. L’informazione in ciascuno incide, come le scienze sociologiche e
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psicologiche moderne insegnano, persino in termini
determinanti, nel carattere, nelle azioni e nel pensiero.
In particolare, poi, il relatore, su specifica indicazione
della presidente Fidapa Paola Sarasso, ha sottolineato
l’importanza dell’essere leader, come ha sollecitato anche la Past Presidente Nazionale Margherita Gulisano
nell’ambito del tema internazionale “Il potere di fare
la differenza” che suggerisce un percorso informativo
– formativo per diventare trainer e formatori di soggetti all’interno delle sezioni Fidapa che, a loro volta,
potranno offrire la loro conoscenza e competenza, ed
essere quindi formatori di altre donne.
Interventi, domande, commenti e approfondimenti
da parte dei soci, sia Lions che Fidapa, e dei rispettivi
ospiti, nonché le brillanti, tempestive e appropriate risposte del dott. Bramanti, hanno vivacizzato la serata
che si è conclusa con una piacevole cena all’insegna
della collaborazione tra i club i cui presidenti portano
avanti un discorso comune sull’importanza dei valori e
dell’onestà intellettuale.
Le nuove frontiere
della medicina.
La Fidapa - BPW ha promosso un Convegno Distrettuale sull’argomento “Le Cellule Staminali: presente e
futuro”. Il Convegno ha preso avvio nel contesto del
tema nazionale Fidapa “Il Rispetto” ed entrando nello
specifico sul ”Rispetto della Salute”.
Nel magnifico scenario di Villa Piccolo, ancor più luminoso per la bellissima giornata di sole, la Presidente
della Fidapa Paola Sarasso ha aperto i lavori. Il Dr. Enzo
Li Mandri, in rappresentanza della Fondazione Piccolo,
e Lucia Chisari, Presidente Fidapa del Distretto Sicilia,
hanno preso la parola subito dopo per porgere i loro
saluti agli intervenuti.
Il Convegno è entrato, poi, nel vivo con l’intervento
della Dr.ssa Anna Dabbicco che, nella veste di moderatrice, ha esposto brevemente le ragioni che hanno
portato a suddividere l’argomento in due momenti
distinti: il presente e il futuro, e, subito dopo, ha introdotto i relatori rappresentandone l’alto grado di qualificazione professionale.
Il Dr. Mario Russo, Direttore del Reparto di Ematologia del P.O. di Taormina, dopo una breve introduzione
ha illustrato il ruolo fondamentale delle cellule staminali nella cura delle malattie ematologiche, terapia già
ben consolidata che ha già dato indubbi risultati nel
tempo.
Il Dr. Pasquale Gallerano ha descritto l’attività della
Banca del Cordone Ombelicale che ha sede nel Ser-
vizio di Medicina Trasfusionale e Microcitemia dell’A.
O. di Sciacca, da lui diretto, con particolare riferimento
alle modalità di raccolta, conservazione, tipizzazione
delle cellule staminali ottenute da sangue cordonale.
La seconda sezione del Convegno, dedicata alla ricerca e produzione di cellule staminali come soluzione
terapeutica di importanti malattie di organi e tessuti,
ha visto come protagonisti i relatori provenienti dall’ISMETT, l’Istituto Mediterraneo dei Trapianti di Palermo, partnership della University of Pittsburgh Medical
Center.
Il Dr. Fabio Triolo, Direttore Tecnico dell’Unità di Medicina Rigenerativa e Terapia Cellulari, ha prospettato
nuove frontiere nella medicina con terapie innovative
basate sull’uso di cellule progenitrici fetali umane ottenute in avanzatissimi laboratori di ricerca autorizzati
dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
Il Dr. Michele Pilato, Direttore del Reparto di Chirurgia
Cardio-Toracica, ha descritto con dovizie di particolari
le odierne terapie chirurgiche utilizzate nello scompenso cardiaco, esponendo le possibilità e i limiti a cui
sono soggette.
Infine il Dr. Cesare Scardulla, Direttore del Servizio
di Cardiologia, ha fornito un’ampia descrizione delle
difficoltà incontrate lungo il percorso nell’utilizzo delle
cellule staminali nelle malattie cardiache e delle nuove
possibilità offerte dalla scoperta di cellule progenitrici
del muscolo cardiaco.
Il dibattito successivo è stato vivace e ha dimostrato
il notevole interesse di tutti gli intervenuti per un argomento importante e decisamente attuale, che potrà
dare risposte positive alle aspettative di guarigione di
malattie gravi e in atto, pressoché incurabili.
Il rispetto dei più deboli e dei più bisognosi.
Sezione di Capri
La sezione ha trattato con vari incontri il tema nazionale.
Viene qui riportato uno stralcio dell’intervento del
dottore Elio Sica su :” il rispetto dei più deboli e dei più
bisognosi”. Hanno altresì relazionato la dott.ssa Hana
Dolezalova Porta e il prof. Enrico Di Salvo.
Quasi 61 anni fa, il 10 dicembre 1948, l’Organizzazione delle Nazioni Unite emanava in modo solenne la
Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo. Questa
è un monumento memorabile della storia della coesistenza umana, è una grande espressione di una civiltà giuridica universale basata sulla dignità umana ed
orientata alla pace.
La Dichiarazione ha riaffermato solennemente il valore
supremo della dignità umana di ogni persona e di ogni
Un quinto della popolazione mondiale
vive con un euro al giorno.
popolo, senza alcuna distinzione per il sesso, per la condizione sociale, per l’appartenenza etnica, per la cultura
o per le convinzioni politiche, religiose o filosofiche.
Con questo atto, la dignità umana viene infine riconosciuta come il valore essenziale su cui si fonda un
ordine internazionale autenticamente pacifico o sostenibile. La Dichiarazione proclama: ”Tutti gli esseri
umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti. Essi
sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli
uni verso gli altri in spirito di fratellanza.” (art. 1). Essa
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è composta da 30 articoli, preceduti da un preambolo
che afferma “il riconoscimento della dignità è intrinseco agli esseri umani, e i diritti uguali e inalienabili
di tutti i membri della famiglia umana costituiscono
la pietra angolare su cui si fondono libertà, giustizia e
pace nel mondo”.
Così si è definito un ordine planetario riassumibile
nella celebre massima: “Non fare agli altri ciò che non
vorresti fosse fatto a te“ o, in positivo, con le parole di
Gesù “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a
voi, anche voi fatelo a loro” (Matteo).
Ancora oggi a distanza di 61 anni dalla Dichiarazione, purtroppo passi enormi verso il rispetto dei diritti
delle persone e dei popoli oppressi dalla violenza, dalla
fame, dalla mancanza di cibo, di acqua, di medicina, di
istruzione non sono stati fatti. I mass-media ci raccontano purtroppo, ogni giorno, le ingiustizie, le sopraffazioni consumate nei confronti del più deboli, degli
anziani, dei bambini, degli zingari. Questi rappresentano nell’immaginario collettivo comunque l’altro, il
diverso. Le nostre città spesso pigre e disattente hanno
mostrato inaspettatamente capacità di compattezza e
di mobilitazione proprio contro questi “cittadini.“
Fa riflettere come cristiani ed uomini del nostro tempo
il fatto che la le nostre comunità non siano in grado di
assumersi una minoranza così esigua. Ancora oggi con
molta fatica vediamo nello “zingaro“ l’uomo senza una
terra stabile, costretto ad una peregrinazione forzata.
Egli diventa nomade a causa dei continui spostamenti e
sgomberi, nel migliore dei casi, è considerato una cittadino di seconda o terza classe, sembra che faccia parte
solo del popolo dei poveri nelle nostre città e spesso è
considerato il più povero tra i poveri. In realtà, in molti
casi la povertà è legata all’essere straniero, alla mancata
acquisizione di alcuni diritti fondamentali, quali una abitazione stabile, la cittadinanza, un lavoro dignitoso.
Si badi bene, la povertà non va più intesa solo come
scarsità di reddito, ma come una condizione di continuata o cronica privazione di risorse, di sicurezza indispensabili a vivere in condizioni dignitose e al godimento dei diritti umani fondamentali.
Secondo il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, un quinto della popolazione mondiale sopravvive con un euro al giorno, mentre sono sottoalimentati
450 milioni di bambini sotto i cinque anni. La fame è
aumentata mentre il mondo è diventato più ricco e ha
prodotto più cibo di quanto ne abbia prodotto nell’ultimo decennio.. Alla luce di tale situazione occorre
ribadire con forza che la fame e la malnutrizione sono
inaccettabili in un mondo che , in realtà, dispone di livelli di produzione, di risorse e di conoscenze sufficienti
per mettere fine a tali drammi ed alla loro conseguenze È sufficiente andare in Africa per verificare quante
persone muoiono per la siccità,per l’ingiustizia per la
mancanza dei primi alimenti , dei medicinali per curare
l’AIDS, la malaria, la TBC, l’ulcera di Burulì. Certamente in Italia, grazie a Dio, non abbiamo queste epidemie
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riscontrabili nei paesi sottosviluppati, ma riscontriamo
invece la mancanza di rispetto della persona umana,
della dignità del diverso, dello straniero, dell’immigrato. Basta aprire un qualsiasi quotidiano per spaventarsi
delle nefandezze che giovani anche appartenenti apparentemente a famiglie normali fanno a danno dei
più poveri, dei diversi, degli immigrati.
È necessario in questo tempo avvicinarsi, stabilire
un’amicizia, vincere la barriera del pregiudizio, capire
dall’interno, condividere, cominciare a considerare “ i
diversi“ non più ospiti di questa terra di passaggio ma
davvero cittadini e fratelli.
Non ci sono formule, c’è un problema di conoscenza
e di rispetto per tante diversità, per molteplici identità culturali, nazionali, religiose. C’è bisogno di una
grande attenzione, di memoria,di comprensione delle
difficoltà piccole e grandi della vita quotidiana.
Allora mi sorge spontanea la domanda: siamo noi più
propensi a rispettare gli altri , i più deboli, i più bisognosi di assistenza e di conforto, rispetto a tanti popoli,
cosiddetti primitivi come gli Indios dell’Amazzonia Brasiliana che Enrico di Salvo (docente presso la Facoltà di
Chirurgia del Policlinico di Napoli) con la sua èquipe medica ha assistito, curato e rispettato con dignità durante le cinque spedizioni effettuate dal 1996 al 2000. Ho
forti dubbi di rispondere affermativamente. Durante il
nostro soggiorno in queste aree lontane , abbiamo potuto constatare l’intensità del rispetto verso i più deboli:
i bimbi, gli anziani, gli handicappati, il rispetto verso la
natura e verso le risorse presenti nella foresta : il fiume,
gli alberi,l’acqua , i pesci , gli animali, le piante, i fiori.
Lì ho potuto constatare che cosa è l’ecologia, perché
gli indios la praticano quotidianamente e sopravvivono
grazie ad una agricoltura sostenibile, alla caccia controllata ed alla pesca selezionata. Il rispetto degli altri e
della natura è inculcato ai fanciulli fin dalla tenera età.
Lì ho verificato di persona che essi praticano la teoria
delle tre R: rispetto per te stesso, rispetto per gli altri e
responsabilità per tutte le tue azioni.
Infine voglio chiudere con questo messaggio del Prof.
Enrico di Salvo:
“I deboli e i bisognosi sono in tutto il mondo, ma
nel sud povero sono infinitamente di più, fino a rappresentare, in alcuni paesi, la stragrande maggioranza
della popolazione; essi non hanno certezza di vivere e
non hanno speranza che la loro situazione potrà migliorare se noi non facciamo qualcosa per loro. Non
possiamo aspettare che lo facciano i governi, dobbiamo farlo noi, ciascuno per proprio conto, perché saremo chiamati a risponderne”.
La presidente Anna Catalano Tamai, nel ringraziare Elio
Sica e gli altri illustri oratori per l’esperienza portata in sezione, auspica un sempre maggiore coinvolgimento, soprattutto delle donne, per fare rispettare i diritti umani.
I “diversi” non più ospiti di questa terra di passaggio, ma cittadini e fratelli.
Incontro interculturale tra donne
dell’area del bacino del Mediterraneo
Sezione di Catania
Anche Marie Denise, interprete e laureata in giurisprudenza parla con orgoglio del suo Paese, il Burkina
Faso, le Pay des Hommes Integres e delle sue “ tredici
amazzoni della politica”.
Con 12 milioni di abitanti, di cui il 51% donne, il
Burkina è il Paese più povero dell’Africa centro occidentale; Gorom, la capitale del Sahel burkinabè è una
La Fidapa di Catania ha tenuto un incontro multietnidelle aree più depresse al mondo. Ancorato a forti
co sul tema “ La situazione della donna nel bacino del
valori, famiglia, dignità, solidarietà, tradizioni, è un
Mediterraneo e la sua integrazione in Italia”.
Paese molto accogliente, e dignitoso nella sua estrema
Alla manifestazione hanno partecipato donne del
povertà. L’Africa, sostiene Marie Denise, è la madre del
Marocco, del Burkina Faso, della Tunisia, del Senegal
mondo e “ogni vecchio africano che muore è una
e della Palestina.
biblioteca che brucia”.
Le ragazze africane, splendide nei loro costumi tradiDel tutto diversa la relazione di Fatima, una palestizionali e con un velato senso di nostalgia, hanno parnese che difende il velo che porta da quando ha comlato dei loro Paesi d’origine, delle difficoltà incontrate,
piuto dieci anni.
della nuova vita a Catania, delle loro aspirazioni.
Il velo è una scelta – sostiene – è un simbolo religioso
Kumba, senegalese, in Italia da otto anni e perfettache preserva la donna, oggetto prezioso, da occhi indimente inserita nel settore del commercio (ma la sua
screti; dietro il velo si celano donne normali, con i loro
più grande aspirazione è quella di riprendere gli studi
sogni, le loro ambizioni e le loro emozioni.
universitari interrotti in Francia) ha parlato a lungo del
L’esibizione di Lamia (Marocco) ha entusiasmato i
“volto bello” del Senegal, che non è solo Aids, benpresenti con una coinvolgente danza del ventre.
sì anche una società costituita da donne impegnate
La Belly dance – ha spiegato Lamia – è una delle danin letteratura, politica, imprenditoria, musica e sport
ze più antiche del mondo in cui i movimenti ondulatori
citando come esempi la scrittrice Aminata Sow Fall,
del corpo e del bacino, la vibrazione e l’ondeggiamento
il ministro Aissata Tall Sall, Amy
dei fianchi favoriscono un atteggiaMback Thiam campionessa sportiva
mento mentale positivo nei confronti
e la Shalimar Couture.
del proprio corpo e sono espressione
Ogni
africano
Gli stranieri, sostiene Kumba, rindi forza e di femminilità.
giovaniscono l’Italia (secondo i dati
che muore
La serata si è conclusa con l’esibizioISTAT sul Bilancio demografico nane di cinque senegalesi, il Gueweul
è
una
biblioteca
zionale del 10/07/2006 sui 51.971
Group, che con percussioni e danze
neonati il 9,4% sono stranieri) e
che brucia.
tribali hanno onorato la donna, oricontribuiscono al suo sviluppo.
gine della vita.
L’Africa
madre del mondo.
La vita e le scoperte scientifiche
di Rita Levi Montalcini
analizzate da Maddalena Barbieri
Sezione di Catanzaro
22 aprile 2009
Cento anni fa a Torino nascevano le gemelline Rita e
Paola Levi Montalcini. Rita, pur ostacolata dal padre che
non riusciva a vederla nei panni di un medico, si iscrive-
va, a Torino, alla facoltà di medicina. Una decisione, la
sua, che la porterà, nel 1986, ad essere insignita proprio
per il suo ruolo di medico, del premio Nobel. Paola acquisterà fama per il suo essere pittrice.
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Cento anni! un secolo di vita, un secolo di storia! Una
storia, quella di Rita Levi Montalcini così apparentemente demotivante da strabiliare nel vederla sempre più temerariamente impegnata, sempre più fiduciosamente
protesa verso l’altro da sè, sempre più audace nella sua
apparente fragilità fisica. Di fronte a tanto articolarsi
degli opposti, nel farsi nel tempo, ancora oggi, la “neonata” è capace di ripetere quasi con meraviglia “cento
anni!?”. La vita mi emoziona ancora! Una vita, quella di
Rita Levi Montalcini vissuta e sostenuta dalla operosità
scientifica, illuminata da serena caratteriale umiltà, vivacizzata da una ottimistica lettura della realtà circostante,
arricchita da folgoranti creative intuizioni. All’ “intuizione” della ricercatrice-creatrice l’Italia deve, oltre alla sua
fama a livello internazionale, la fondazione dell’Istituto
Ebri finalizzato alla ricerca nel campo della neuroscienza
e l’istituzione, insieme alla sorella Paola, della Fondazione Levi Montalcini.
L’Ebri è un laboratorio di ricerca scientifica dove il lavoro non discrimina i sessi.
La Fondazione “Il futuro ai giovani” ha istituito otto
Centri finalizzati ad aiutare i giovani a conoscere per
conoscersi. Le due realtà operative sembrerebbero
non coordinabili, invece, ogni giorno sono visitati dalla
“Maestra” che ascolta, approva, intuisce, propone. Una
iniziativa trova nell’altra le ragioni delle sue possibili attività “scientificamente rivoluzionarie”. Nell’una e nell’altra attività la centralità dell’interesse è la gioventù, ed
in particolare modo la gioventù di sesso femminile. La
Levi Montalcini ha scientificamente dimostrato l’identità genetica dei due sessi e col sostegno delle scienze
umane ha documentato la presenza, nel tempo, delle
Donne - genio.
Nel volume “Le tue antenate” (Guzzetti 2004) i ritratti
di settanta donne intrecciano la validità delle conquiste
scientifiche alla ricchezza di essere Donne. Il lavoro è
scritto dalla Levi insieme alla reggina Giuseppina Tripodi,
vicina alla Rita da più di trent’anni. Tra le settanta Donne, la prima la prima a venirci incontro è Ipazia vissuta
ad Alessandria d’Egitto tra il terzo ed il quarto secolo
Presentazione del libro della socia Maddalena Barbieri,
poetessa nazionale
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Il premio Nobel analizza 70 donne
che nel corso dei secoli si sono
dedicate alla ricerca scientifica.
d. C. che ha l’ardire di alzare lo sguardo verso il cielo
ed in esso scoprire la presenza di tanti corpi celesti e la
scoperta, la guida nella costruzione di uno strumento
adatto a rendere più esatta ogni ricezione. Le settanta
Donne della Levi Montalcini sono tutte, in campo diverso, “geni”, sono tutte fortemente guidate e sostenute
dal cervello cognitivo. Cosa vuol dire cervello cognitivo?
E perchè il cervello viene arricchito dalla qualificazione:
cognitivo? Perché tutti noi abbiamo due cervelli.
Il cervello arcaico è sensorialmente più reattivo, i suoi
impulsi sono maligni, astuti, capaci di nascondere la
propria manchevolezza usufruendo, in modo fraudolento, del linguaggio che è proprio del superiore cervello cognitivo.
Il cervello, dimostra la Levi Montalcini, sia esso arcaico
o cognitivo, non invecchia, per cui apprezza ogni novità
che gli viene proposta. Rita Levi Montalcini ha grande
amicizia per i catanzaresi e con noi, donne di Calabria,
la “Maestra” si intrattiene con naturale semplicità tanto
da metterci a nostro agio.
Tanta disponibilità per i calabresi trova, a mio parere,
le sue radici nei compagni di studio Vincenzo Caglioti e
Renato Dulbecco che frequenterà anche durante il suo
soggiorno in America.
Renato Dulbecco di padre ligure e di madre catanzarese, dalla madre ha ereditato la ricchezza cognitiva che,
legata alla perseverante laboriosità, lo porterà ad essere
premio Nobel nel 1975. Lo ricordo in questa stessa sala
alla presenza delle maggiori autorità cittadine e di un
pubblico che gli stringeva attorno per festeggiare il suo
compleanno.
Catanzaro 22 febbraio 1914!
Lo rivedo rosso in viso, così commosso da non riuscire
a spiccicare parola. Avrebbe voluto dirci della commozione vissuta davanti alla casa dove era nato, avrebbe
voluto dirci grazie per la consegna dell’originale del suo
attestato di nascita... avrebbe voluto ma in effetti ha
potuto solo simbolicamente abbracciarci.
Il trio Luria, Dulbecco, Levi Montalcini segue le lezioni del chiarissimo prof. Giuseppe Levi tra i primi a
sperimentare la coltura in vitro. Tra i suoi meriti, credo,
quello che più lo ha emozionato è stato il successivo
ma puntuale conferimento ai suoi discepoli del premio
Nobel. Lauria (1969), Dulbecco (1975) e Levi Montalcini
(1986).
Gli anni trascorrono e Rita Levi Montalcini lascia l’America, dove si era trasferita dietro preciso, pressante invito
e ritorna nella sua Italia, tra la sua gente alla quale fa
simbolicamente dono dell’Ebri e della Fondazione. Tra
dimostrano di poter continuare la nuova via intrapresa
la Fondazione offre il suo sostegno con congrue borse
di studio.
Quanti anni sono passati da quel primo incontro del
1993! Nel passare degli anni è possibile sottolineare
gli otto Centri da istituire in Italia, la Fondazione ne come Rita non abbia mai smesso di cercare per intuire e
destina uno a Catanzaro. A farsi rappresentante della quindi creare: non abbia mai smesso di sostenere i suoi
Fondazione è invitato l’avv. Aldo Pegoraro: professio- simili e tra essi in particolare le donne.
Alla domanda: “È stata emozionata più dalla comunista, presidente del Kiwanis, sostenitore silenzioso dei
bisogni della città. Il Centro avrà il sostegno della Regio- nicazione della investitura del premio Nobel o dalla
ne Calabria, del Comune di Catanzaro e del Consorzio comunicazione della sua nomina a senatrice?”, la seper la promozione della cultura e degli studi universitari. natrice risponde: “La comunicazione della mia nomina
Convinto sostenitore sarà il Comm. Guglielmo Papaleo quale rappresentante ufficiale degli italiani mi è stata
che contribuirà al Fondo Borse di studio. Il Centro fun- data da una voce calda, commossa, augurale; quella del
zionerà nei locali dell Scuola Media Pascoli e sarà inagu- Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, l’altra
comunicazione invece mi è stata data in forma strettarato il 20 ottobre 1993 alla presenza della Fondatrice.
L’inaugurazione si articola nell’arco di due giorni: il pri- mente burocratica.”.
Perchè tanta emozione? Perchè alla Levi Montalcini
mo è destinato alla creatività calabrese. Danza, Poesia
e Musica riusciranno ad offrire momenti di sereno go- credo il presente abbia riportato i fotogrammi del passato.
dimento.
Un passato, il suo, puntualizzato da dequalificazione
Tra i presenti è Innocenza Scerrotta Samà che offre
all’ospite un saggio della sua attività poetica. Il libro of- ufficiali, da fughe improvvise, da rinunce del proprio coferto è l’ultimo pubblicato (1992) ed è intitolato “Come gnome, della scuola dei maestri, degli amici; un passato
il suo, che l’aveva privata di tutti i diritti della persona
Sorella”.
Il secondo giorno, 21 ottobre 1993, è una giornata umana. Ora è giunto il momento di proporvi una pagiassai più coinvolgente per tutta la popolazione catan- na di cronaca nella quale io fungo da protagonista.
Il chiarissimo prof. Giuseppe Nisticò, presidente del cirzarese. La “Maestra” incontra i giovanetti delle Scuole
Medie della Città che esorta a lavorare su se stessi per colo Brutium (I Calabresi nel Mondo), operante a Roma,
nel 2004 mi propone di presentare
offrire, successivamente, agli altri il
ai catanzaresi, fattisi romani, l’ultimo
proprio lavoro.
lavoro della Levi Montalcini. Tremore
“A me, Ella dice, nella vita è riuscito
“L’istruzione
tanto, ma uguale senso di responsatutto facile perchè le difficoltà me le
chiave dello sviluppo”. bilità mi spingono ad aderire all’invisono scrollate di dosso come fossero
to.
acqua sulle ali di un’anatra”.
Il 18 novembre 2004 mi ritrovo a
Conclusosi l’incontro tutti i presenti
si trasferiscono nella Sala Consiliare del Palazzo De No- Roma nella sede del Brutium, a presentare “Abbi il cobili dove il sindaco Antonio Bevacqua si fa protagonista raggio di conoscere” (2004).
Il mio timore sembra trovi conforto e sostegno proprio
di una semplice ma significativa cerimonia: il conferimento al premio Nobel della Cittadinanza Onoraria del- nella presenza di colei che più mi aveva preoccupato. La
Levi Montalcini nel suo lavoro ha chiarito come oramai
la Città di Catanzaro.
Dal 1993 i catanzaresi sono concittadini di Rita Levi l’attività scientifica non possa essere un mondo inaccesMontalcini che nel 2001, dal Presidente della Repubbli- sibile ai cultori del mondo umanistico. Alle due realtà
ca Carlo Azeglio Ciampi sarà nominata senatrice a vita. necessitano incontri scambievoli, controlli e sostegni.
La serata si chiude con espressioni da parte della scienTra la folla, per assistere alla commossa significativa
investitura, è Innocenza Scerrotta Samà. La festeggia- ziata-scrittrice di gratitudine ed ammirazione.
Nel febbraio scorso ho ricevuto l’invito a partecipare
ta la individua e la chiama vicino a sé. Alla poetessa la
scienziata dice:”Questa notte ho letto le sue poesie. Le alla seconda conferenza organizzata da Rita Levi Monho trovate assai coinvolgenti. La ringrazio vivamente del talcini sul tema “L’Istruzione chiave dello sviluppo”
La presidente della sezione Fidapa di Catanzaro, Eugedono che ha voluto farmi”.
Il 7 giugno 2008 nel Salone dei Cinquecento di Firen- nia Gallo, le ha inviato con profonda commozione il noze Innocenza riceve dall’Accademia Internazionale “Le stro augurio perchè continui a vivere nella pienezza della
Muse” l’altissimo riconoscimento che le attribuisce la sua operosità. Se fosse tra noi ci direbbe “Siate felici di
essere nati in Italia. Credete nei valori ed amate la vita!”.
collocazione nella sezione “Calliope”.
Io mi avvalgo delle parole di Einstein per sollecitare la
Dal 2001 la Fondazione Levi Montalcini rivolge la sua
attenzione alle giovani africane che subiscono ancora, riflessione su quanto sia “importante per l’uomo acla convinzione di essere strutturalmente diverse dagli corgersi che il Meraviglioso esiste e che lui stesso può
uomini. Alle ragazze che hanno voglia di studiare e che accedervi”.
Catanzaro sede di uno degli otto
centri della Fondazione Ebri.
21
Il disagio scolastico nella scuola primaria
Sezione di Cecina
Si è tenuta a Cecina, presso la Villa Guerrazzi, la tavola rotonda su “Il disagio scolastico nella scuola primaria: problematiche e strategie di intervento”, organizzata dalla locale sezione della FIDAPA.
La Presidente della Sezione, Amalia Bassano di Tufillo, nel saluto inaugurale, ha voluto sottolineare che il
lavoro svolto si inserisce non solo nell’ambito del Tema
Nazionale “Il rispetto”, ma elabora, allo stesso tempo,
il programma del Distretto Centro che ha proposto la
costituzione di un Osservatorio Permanente sul Disagio dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
Nicla Capua, Past President nazionale, ha portato il
saluto della attuale Presidente nazionale Giuseppina
Bombaci e, nel suo intervento, ha apprezzato il modo
con cui è stato affrontato il problema oggetto della Tavola Rotonda, complimentandosi per il coinvolgimento
determinante di tutte le scuole elementari dei comuni
di Cecina e Rosignano Marittimo.
La segretaria del distretto Centro, M. Rita Schivo ha
invece rivolto ai presenti il saluto della Referente dei
gruppi di studio dell’Osservatorio Permanente Graziella Cilloni Benelli.
È quindi intervenuto Paolo Pacini, Sindaco del Comune di Cecina (patrocinatore della manifestazione
insieme all’Amministrazione Comunale di Rosignano
Marittimo), il quale, nel salutare i numerosi partecipanti all’evento, ha sottolineato l’impegno della locale
sezione della FIDAPA per aver realizzato, negli anni,
Il miglior antidoto
contro il problema del disagio
è l’approccio sinergico
della famiglia e della scuola
numerosi e mirati lavori sul territorio. Tali apprezzamenti sono stati anche ripresi negli interventi della
Presidente delle Pari Opportunità Alessandra Meini, e
dell’Assessore all’Istruzione ed al Sociale del Comune
di Rosignano Marittimo Fiamma Nesi.
La tavola rotonda è quindi entrata nel merito e i risultati dell’indagine esplorativa e conoscitiva svolta sono
stati illustrati dalla Dott.ssa Silvia Romagnoli, la quale
ha elaborato i dati raccolti attraverso schede di rilevazione approntate dalle socie e compilate dai Dirigenti
Scolastici e dagli insegnanti.
I dati raccolti sono stati poi analizzati, per sfere di
competenza, dalla neuropsichiatra infantile Dott.ssa
M. Teresa Toler, dalla psicologa M. Cecchi e dall’insegnante Sara Basile, le quali hanno fornito spunti di riflessione e sulle possibili azioni di prevenzione del disagio infantile ed adolescenziale. Di particolare interesse
è stata poi l’illustrazione del “Progetto Ventaglio”, in
essere già da oltre sei anni sul territorio, progetto che
si propone di prevenire le varie forme di disagio e di
supportare genitori e docenti nell’affrontare tali problematiche.
È quindi intervenuto, in rappresentanza dell’Ufficio
Scolastico Provinciale di Livorno, il Dott. L. Lessi, al
quale è affidato il compito di referente del disagio scolastico per le scuole della Provincia livornese, il quale
ha esposto ulteriori aspetti del disagio, ma ha anche
sottolineato come, a livello di scuola primaria, la prevenzione di tali problemi è di buon livello, soprattutto
facendo ricorso all’approccio sinergico (coinvolgendo
cioè genitori, insegnanti ed esperti), che risulta essere
il miglior antidoto contro il problema del disagio.
La Tavola Rotonda è stata coordinata e moderata dal
Dott. E. Magazzini, Dirigente Scolastico del II° Circolo didattico di Rosignano Marittimo, il quale aveva in
precedenza validamente supportato con ampia disponibilità le socie che hanno raccolto i dati necessari allo
studio realizzato.
Tre eventi importanti sul territorio
Sezione di Cosenza
Il Volontariato
Presso la sede dell’Assindustria di Cosenza, nell’ambito del FORUM della Fidapa di Cosenza relativo all’anno sociale 2009, la socia Adelaide Feraudo De Santis
intrattiene l’uditorio sul tema: Volontariato.
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L’argomento è nell’aria, lo si respira anche inconsapevolmente. Bisogna respingere la tendenza all’isolamento, incontrare l’altro; non si tratta di invadere il
campo altrui, ma dare all’altro piena accettazione.
Il campo del volontariato è vita.
Elemento fondamentale è l’ascolto, può portare l’altro a riflettere. Deve diventare autore della sua vita.
No al protagonismo, no all’indottrinamento.
Riflessioni: scoprire e ricreare, fare volontariato è un
dono inatteso che riceviamo.
S. Vincenzo De Paoli ricorda: dopo il soccorso distribuiamo strumenti di lavoro.
Il campo del volontariato è la vita.
Seguono esperienze di volontariato presso le carceri.
Adelaide è stata particolarmente delicata ed ha mostrato grande sensibilità nel trattare il tema scelto.
Dopo la sua relazione, così pregnante ed intensa, ci
sentiamo un po’ insignificanti ed egoiste. Ha offerto
alle fidapine parecchi spunti di riflessione.
***
Le monete dei Brettii
stampa Pellegrini, che ha simpaticaSi è svolto un pomeriggio letterario
mente “guidato” i relatori, riportanpresso la Terrazza Pellegrini, preLe monete dei Brettii
doli sempre all’attenzione sul testo
stigiosa sede della omonima casa
rivelano l’alto livello
anche nel corso di un breve dialogo
editrice, per la presentazione del litra l’autore e il giornalista Attianese;
bro “ Le Monete dei Brettii” di Lucio
artistico-culturale
dialogo tra due esperti che tuttavia
Addante, appassionato studioso di
raggiunto.
non ha escluso i presenti, anzi ha solnumismatica, avvocato ben noto in
lecitato ancora di più l’interesse e la
città nonché coniuge di una socia.
curiosità verso l’argomento.
A sottolineare la valenza culturale
Il momento centrale della conversazione si è avuto
della riunione sono intervenuti l’assessore alle politiche culturali Salvatore Dionesalvi e il giornalista non- nel corso della presentazione delle diapositive con cui
ché esperto numismatico Pasquale Attianese, che è stata proposta una serie di monete con disegni afhanno affrontato la tematica dialogando con l’autore fascinanti, da considerarsi vere e proprie opere d’arte,
tali da far ritenere il livello culturale raggiunto dai Bretstesso.
La riunione si è svolta in un clima di attenzione e in- tii raffinato e sofisticato, indicativo di una raggiunta
teresse, dovuto sia all’argomento appassionante per potenza almeno commerciale, essendo stati in grado
la particolarità ma soprattutto presentato in modo ac- di battere monete d’oro o d’argento o di bronzo, nelle
cessibile anche per i non esperti e per gli opportuni in- varie epoche, di notevole bellezza e precisione di parterventi della moderatrice Antonietta Cozza, dell’ufficio ticolari in entrambi i lati.
***
Manifestazione conclusiva del Concorso Scolastico
sul “Disagio Giovanile”
La Città dei Ragazzi di Cosenza, animata più che mai,
è in gran fermento.
All’interno, la sala teatro, letteralmente gremita, vive
l’attesa della Cerimonia di Premiazione delle produzioni migliori sul Disagio Giovanile, concorso bandito dalla nostra sezione in ossequio al tema nazionale
2007/09.
Tante le scuole che hanno aderito all’iniziativa, numerosi gli elaborati di natura letteraria, grafica e multimediale che sono pervenuti e tutti, naturalmente in una
doverosa, comprensibile scala di valori, davvero molto
interessanti sia per la diretta constatazione dell’impegno in essi profuso, quanto per una nostra maggiore
e migliore conoscenza del mondo e dei pensieri degli
adolescenti, dei giovani d’oggi, con le loro realtà progettuali e le loro più o meno legittime aspettative.
Così, in un clima di composta, fiduciosa attesa, l’orchestra degli alunni della Scuola Media “ F. Gullo” di
Cosenza, diretti dall’ottimo prof. Andrea Mileto, apre
il cerimoniale dando l’avvio al concerto con gli splendidi brani di Elgar e Ponchielli che si diffondono nel
silenzio sacrale della sala.
Tutto si è svolto secondo i canoni delle celebrazioni
più importanti. Dopo la lettura e la visione degli elaborati grafici e multimediali, si è proceduto alla proclamazione dei vincitori con la consegna degli attestati
di partecipazione, le targhe e i medaglioni in bronzo,
appositamente coniati.
La Presidente di sezione, legittimamente e visibilmente compiaciuta, ha condotto e coordinato i lavori con
competenza e cortesia e ha avuto per tutti i ragazzi
e i loro referenti, così come per le scuole e gli istituti
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di appartenenza, un elogio, una parola di lode, una
garbata attestazione di apprezzamento per i risultati
conseguiti.
Le autorità presenti, il dott. Alessandro Nucci, per il
Distretto Scolastico, la dott.ssa Maria Lucente, assessore del Comune di Cosenza e la vice Presidente del Distretto S.O. Fidapa, Linda Napoli, hanno avuto ciascuno il proprio spazio, sì da conferire, al di là del crisma
dell’ufficialità, ulteriore prestigio alla serata celebrativa
che si è conclusa, come per l’apertura, con l’esibizione
dell’orchestra sulle note di Verdi e di Strauss, chiudendo poi con l’inno di Mameli.
Il disagio giovanile
e il concorso scolastico
bandito dalla sezione.
Una serata tutta da ricordare per l’indiscussa validità
del contributo dato al tessuto sociale della nostra città
e per l’incisività dell’iniziativa, pedagogica e culturale
al tempo stesso, che onora la sezione di Cosenza.
La donna nella Costituzione Italiana
Sezione di Crotone
Nell’aula magna dell’Istituto “Donegani” si è tenuto
un convegno sul tema “La donna nella Costituzione”
alla presenza della Presidente Nazionale Giuseppina
Bombaci; ha relazionato la Presidente del Tribunale di
Crotone dottoressa Maria Luisa Mingrone.
La Presidente di sezione Vanna Procopi, che in apertura dei lavori ha voluto salutare la nutrita assemblea,
prevalentemente rosa, si è detta come donna e come
cittadina soddisfatta per l’iniziativa e ha ribadito nella
sua relazione introduttiva la necessità del rispetto dei
diritti delle donne quali libertà, partecipazione attiva
alla vita sociale e civile, uguaglianza di opportunità e
pieno riconoscimento delle capacità, dei talenti e dei
meriti. Questi valori, grazie alle grandi battaglie delle
donne per la loro emancipazione, sono il prodotto di
un lungo processo di trasformazione della società e di
una graduale maturazione della coscienza collettiva.
Con la stesura della nostra Costituzione, ha concluso
la presidente della sezione crotonese, questi valori si
sono fatti principi e diritti, che dobbiamo imparare a
conoscere e a far rispettare, perché, in ultima analisi,
tutto parte proprio dal rispetto, dal rispettarsi per quello che si è in quanto uomini e donne, assolutamente
uguali per diritti e doveri.
La Vice Presidente distrettuale, Linda Napoli, ha spiegato come il convegno sia perfettamente in linea e
sintonia con il tema nazionale, e ha ricordato come
il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in
occasione dell’8 marzo, abbia evidenziato che basterebbe rispettare e far valere le norme della Carta Costituzionale per raggiungere la parità. Ancora oggi,
purtroppo, le donne sono chiamate a riflettere e a
confrontarsi per raggiungere la parità.
“La Fidapa - ha detto la Napoli - sempre attenta ai
problemi sociali e di emancipazione delle donne, si è
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battuta per la modifica dell’art. “51”, e a ribadire ancora una volta l’impegno messo in campo dall’associazione nel corso degli anni per i diritti delle donne”. La
vice presidente distrettuale ha, purtroppo, constatato
la delusione delle donne nel rendersi conto di essere
lontane dalle raccomandazioni del Segretario generale
del Consiglio d’Europa che ha fissato al 40% la presenza femminile nei parlamenti nazionali. “Abbiamo
ancora tanto lavoro – ha concluso – e forse le campagne di sensibilizzazione non bastano, dobbiamo trovare nuove strategie per essere maggiormente incisive,
questo è la finalità che un’associazione femminile quale la Fidapa deve avere come priorità.”
La Presidente del Tribunale di Crotone, Maria Luisa
Mingrone, brillante nell’oratoria e chiara nell’esposizione, ha quindi relazionato sul tema del convegno,
facendo un’interessante ed approfondita carrellata di
alcuni tra i principali articoli della Costituzione italiana.
I primi 12, nello specifico, sanciscono in maniera chiara i diritti dell’essere umano e interessano le donne in
quanto tali, a partire proprio dall’art. 2, l’articolo che
riconosce e garantisce i diritti fondamentali della persona e del cittadino, e quindi anche delle donne, e arricchisce con il suo enunciato gli altri diritti inviolabili.
Alla donna, nei primi articoli, sono garantiti tutti i diritti inalienabili riconosciuti agli esseri umani, così che
si può affermare che la Carta Costituzionale Italiana ha
riscattato la donna che nella storia ha vissuto schiacciata da millenni di soprusi e prevaricazioni e le ha garantito (art. 3) pari dignità, “ per il cui raggiungimento
La Costituzione Italiana
garantisce tutti i diritti alle donne.
La presenza di 21 donne
nella Costituente.
è necessario ancora oggi rimuovere gli ostacoli fin qui
posti in essere dall’uomo, che temendo la donna e le
sue capacità, l’ha distratta con altri compiti, soprattutto quelli di cura della famiglia.”
La Presidente del Tribunale non ha dimenticato, al
termine della sua relazione, di menzionare la presenza
di ben 21 donne nella Costituente, che hanno contribuito a redigere la nostra Costituzione dopo la proclamazione della Repubblica italiana, ma solo 5 di esse, le
più lungimiranti, l’hanno scritta pensando specificatamente alle altre donne e sono riuscite a fare introdurre
norme che sono per noi tutte un assoluto baluardo a
salvaguardia della nostra parità con gli uomini.
A chiudere i lavori la Presidente Nazionale della Fidapa, Giuseppina Bombaci, che si è soffermata sul tema
della violenza sulle donne e delle norme che vedono
pene più severe per i violentatori.
Ha menzionato in tal senso il sostegno economico
della Fidapa, che sta promuovendo l’apertura di uno
sportello presso gli ospedali, dove le donne che hanno subito violenza, saranno assistite dal punto di vista
medico e psicologico. “I Comuni – ha spiegato la Bombaci – si possono costituire parte civile ed è previsto il
gratuito patrocinio per le donne che intraprendono le
vie legali.”
Ha inoltre riferito all’assemblea che il ministro Carfagna ha preparato 1.522 proposte di sostegno alle
donne, tra cui degno di nota quella che sostiene la parità con gli uomini nel mondo del lavoro per consentire
di conciliare i tempi lavoro - famiglia e l’attuazione di
asilo nido nei luoghi di lavoro sia pubblici che privati,
attivando così intelligenti bilanci di genere.
Lo stalking, un fenomeno sociale
Sezione di Empoli
La sezione ha organizzato un interessante incontro che ne compromette le relazioni sociali e l’attività lasullo stalking”, tenuto da Valeria Vezzosi, i cui conte- vorativa. Lo stalking vede nella maggior parte dei casi
nuti essenziali riteniamo sia giusto divulgare.
la donna vittima e l’uomo persecutore, anche se non
La parola “stalking” deriva dal linguaggio tecnico- mancano i casi inversi, donne persecutrici e uomo vitgergale della caccia e letteralmente significa “fare la tima: il rapporto è di 3 a 1 fra la prima e la seconda
posta (alla preda)”.
modalità. Vittima e stalker si conoscevano precedenteIn termini psicologici lo stalking è un complesso fe- mente agli episodi nell’80% dei casi, nel 50% erano
nomeno relazionale che viene indicato anche come stati partner in una relazione affettiva.
“”sindrome del molestatore assillante”: protagonisti
Il fenomeno è ancora sommerso in quanto poco dedel fenomeno sono lo stalker, la vittima e la relazione nunciato; i dati quindi si riferiscono ai casi denunciati
forzata e controllante che si instaura fra i due e che e non danno contezza del fenomeno che ha ben altra
finisce per condizionare il normale svolgimento della portata. Istat 2007 relativa a “La violenza e i maltratvita quotidiana della vittima,provocandole uno stato tamenti contro le donne dentro e fuori la famiglia”
continuo di ansia e paura. I comportamenti persecuto- relativa all’anno 2006 rileva che due milioni e 77 mila
ri, infatti cono stati definiti come “un insieme di con- donne hanno subito comportamenti persecutori che le
dotte vassatorie sotto forma di minaccia, mollestia, atti hanno lasciate particolarmente spaventata.
lesivi, continuativi che inducono nella persona che le
Il Legislatore si è occupato del fenomeno, data la cresubisce un disagio psichico e fisico e un ragionevole scita esponenziale degli ultimi anni e l’art. 612 bis cp
senso di timore”. Non sono dunquenle singole con- “Atti persecutori” introdotto con il decreto legge n.
dotte ad esseere considerate persecutorie, ma la mo- 11/209 c.d. decreto antiviolenza convertito con legge
dalità ripetuta delle stesse nel tempo, contro la volontà 23.4.2009 n. 38 va a colmare una grossa lacuna legidella vittima e con la volontà dello stalker.
slativa.
la vita di una persona perseguitata cambia radicalI fatti persecutori assumevano precedentemente rimente fino ad impregnarsi di paura
levanza giuridica quasi esclusiper l’imprevedibilità di quello che le
vamente quando esistevano in
potrà accadere. La vittima si sente “lo stalking viene indicato violenza fisica o sessuale o, nei
continuamente controllata e guarcasi più gravi in omicidi o tentati
anche come
data a vista; i comportamenti dello
‘sindrome del molestatore omicidi.
stalker le inducono ansia, insonnia,
Il reato introdotto nel codice pefino a sfociare in un vero e proprio
nale con l’art, 612 bis trova proassillante”
disturbo post-traumatico da stress,
prio nella serialità dei comporta-
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menti l’elemento costitutivo, perché è nella serialità,
e non nella entità delle condotte che la compongono,
che si individua la misura effettiva della lesione al bene
tutelato, la libertà personale.
Importante, inoltre, la previsione di una pena edittale
elevata che consente quindi l’arresto in flagranza di
reato (facoltativo) e l’applicazione di tutte le misure
cautelari. È stata introdotta, poi, una misura coercitiva come il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente
frequentati dalla vittima, dai suoi prossimi congiunti o
da persone con questa conviventi o legate da relazione affettiva, divieto di comunicare con qualsiasi mezzo
con dette persone, prescrizione di modalità o limitazioni qualora l’autore debba frequentare i luoghi per
motivi di lavoro o esigenze abitative. Innovativa anche
la misura di prevenzione introdotta (art. dl n,. 11/2009)
costituita dall’ammonimento da parte del questore. La
vittima può rivolgersi all’autorità di PS con un esposto
e chiedere un provvedimento formale di ammonimento nei confronti dell’autore della condotta. Il questore
“Il fenomeno è ancora sommerso
in quanto poco denunciato”
convoca l’autore della condotta e gli intima la cessazione della stessa, prospettandogli le conseguenze di una
reiterazione, può assumere provvedimenti in materia
di armi e munizioni, disponendone il sequestro. Scopo
della misura è prevenire la ripetizione delle condotte
lesive. Qualora dopo essere stato ammonito il soggetto ripeta le condotte, infatti, il reato di atti persecutori
diviene aggravato e la procedibilità d’ufficio, in quanto
la pericolosità sociale del soggetto emersa fa sorgere
l’esigenza di tutela della collettività e non solo del singolo, in capo allo Stato. La prova dei fatti consentirà
di valutare l’efficacia dello strumento, sia in termini di
riduzione del fenomeno che in termini di rappresentanza delle condotte già attuale.
Il potere di fare la differenza
attraverso la Leadership
Sezione di Ischia
Tiziana Di Iorio:
imprenditrice leader.
Anche la Fidapa di Ischia ha voluto onorare il tema
internazionale per il triennio 2008/2011: “Il potere di
fare la differenza attraverso la leadership”
Tutto il lavoro svolto, coordinato dalla Presidente di
Sezione Vanna Di Meglio, dalla Past President Rita
Agostino e dalla Past Presidente Distrettuale Caterina
Mazzella, è culminato nella serata conclusiva in cui è
stato assegnata la leadership alla donna ischitana che
più si è distinta nello scenario lavorativo.
Nella splendida location del Parco Termale Tropical le
relatrici su citate hanno ribadito ciò che la Presidente
Internazionale ha precisato nell’assemblea di Città del
Messico: le donne devono combattere la loro battaglia
per la conquista di ruoli di responsabilità soprattutto
con l’arma della cultura, che è il punto di partenza per
ogni ulteriore passo in avanti.
Non è facile per le donne farsi strada e superare il
‘tetto di cristallo’, quella barriera invisibile, ma operante, che le tiene lontane dai luoghi di potere; tuttavia le
donne possono farcela se mettono in atto intelligenza,
competenza, professionalità, calore umano, carisma.
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Tutte queste caratteristiche sono state individuate
nella Dott.ssa Tiziana Di Iorio, che è stata insignita del
titolo di Leader. Testimoniando le sue molteplici esperienze la giovane imprenditrice si è messa in luce prima
nel campo dello studio e poi in quello lavorativo. Dopo
un’attenta ricerca ha pubblicato un libro sulla storia
del vino ischitano. In esso, seguendo le rotte marittime attraverso cui questo prodotto ha raggiunto paesi
lontani, ha raccolto le testimonianze dei nipoti di coloro che compravano il vino direttamente dai marinai di
Ischia. Convinta, inoltre, che la bellezza di una donna
nasce dalla perfetta armonia tra mente e corpo, ha
dato vita ad una linea di cosmetici che portano la sua
firma, tra cui un super siero anti-age rinforzato, pubblicizzato a livello nazionale.
Nella stessa serata proseguendo il discorso sul benessere psico- fisico (si può star bene con se stessi
soprattutto quando il corpo è in salute), il giovane
Dott. Alfredo Di Iorio ha spiegato gli effetti benefici
del metodo Monari che, a differenza della fisioterapia
classica, interviene sulla struttura muscolare per poter
migliorare la qualità della vita.
La bellezza di una donna nasce
dall’armonia fra mente e corpo.
Il Valore Donna nell’Impresa
Sezione di Jesi
realizzato uno speciale televisivo.
“Il Valore Donna nell’Impresa”, questo il titolo del
press tour della durata di tre giorni, organizzato dalla
nostra sezione, sostenuto e condiviso dalla Fondazione Fidapa che ha coinvolto numerose aziende locali. L’iniziativa è riuscita nell’intento di promuovere
l’imprenditoria femminile di Jesi e della Vallesina, a
livello locale e internazionale.
Giornalisti della stampa locale ed estera, corrispondenti provenienti addirittura dalla Germania e
dal Giappone, sono stati invitati dalla Fidapa a visitare le aziende guidate da fidapine, valorizzando
la capacità delle donne nel portare al successo le
loro attività, specialmente in questo difficile momento economico.
Con il contributo di Assivip e dell’agenzia Incontri
Europei, nei tre giorni del Press Tour, i giornalisti accreditati hanno avuto la possibilità di conoscere a fondo gli aspetti storici, culturali e culinari del territorio.
Dal centro storico di Jesi ai paesi limitrofi, dal vino ai
prodotti tipici. Soddisfatta per la riuscita dell’evento
l’Istituzione delle Consigliere di Parità da sempre vicina alle iniziative della Federazione Italiana Donne Arti
Professioni e Affari.
Durante il Press Tour ha raggiunto i giornalisti anche
Fabio Badiali, Assessore Regionale alle Attività Produttive. “ Il Press Tour è stato una importante opportunità
non solo per le imprese femminili del territorio, ma
per il territorio in generale – ha affermato Badiali. Un’
occasione lodevole per valorizzare le nostre eccellenze
imprenditoriali, la ricchezza naturale delle nostre terre,
ma soprattutto- ha sottolineato l’Assessore - un modo
per riscoprire le Marche come regione ricca di valori
economici, sociali e di coesione”. Sull’evento è stato
In occasione della Giornata della Legalità, il 21 marzo la sezione ha presentato ufficialmente insieme alle
Consigliere di Parità della Provincia di Ancona (Patrizia
Barigelletti e Rosanna Nichilo) due volumi dedicati alle
leggi sulla parità di genere.
La presidente Stefania Petrini ha affermato che la
sezione vuole mettere un punto esclamativo sul tema
della Legalità, conformemente alla Fidapa nazionale,
ritenendo quanto sia importante questa tematica nel
momento storico che stiamo vivendo. La giustizia non
funziona se i cittadini con comprendono il perché delle
regole e tendono ad eludere le norme quando le vedono faticose e a violarle quando non rispondono alla
loro volontà”.
I volumi sono l’uno la Guida ai congedi parentali,
curata dalla Consigliera di Parità supplente della regione Marche Bianca Maria Orciani, uno strumento informativo di facile lettura, pratico e completo; l’altro,
redatto con la collaborazione di Alessandra Corradini,
Consulente d’impresa, è dedicato alla legge sulla Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
“Cultura d’estate” è stato l’evento estivo che chiude
l’anno sociale.L’appuntamento, che si è tenuto presso
l’Agriturismo “Il Campetto” di Montignano di Senigallia alla presenza di ospiti illustri, è stato aperto in
ricordo della socia Isabella Casci Ceccacci.
“Siamo rimaste molto colpite dalla triste notizia della
prematura ed inaspettata scomparsa della nostra cara
fidapina- ha affermato la presidente Stefania Petrini
- Con Isabella si era creato subito un feeling speciale,
era una donna intelligente, bella, a cui la vita aveva
riservato un triste epilogo. Rimarrà sempre tra noi e
nei nostri cuori”.
Ospite dell’appuntamento culturale è stata Lara
Balercia, giovane scrittrice di Chiaravalle, autrice del
thriller “Le Tre Facce della Medaglia”, sua prima opera
apprezzata dalla critica, pubblicato dalla stessa scrittrice e disponibile in copia omaggio presso la libreria
Cattolica di Jesi.
“Mi è sempre piaciuto scrivere- ha dichiarato Lara- e
con questo libro ho voluto proporre una storia coinvolgente dai tratti quotidiani, dove ogni lettore può
facilmente calarsi e rimanere irretito nella tragica verità
che nessuno svela mai se stesso”.
A Lara sono andati complimenti e auguri.
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“Con gli occhi verso il cielo”
Sezione di Lecce
A Venezia c’era il vetro migliore del mondo già nel
1609. Esattamente 400 anni fa Galileo Galilei, matematico, filosofo, artista, scrittore e fisico sperimentale,
lo sapeva benissimo. Quando dalle Fiandre ebbe notizia di un “occhiale per vedere vicine le cose lontane”,
Galilei si mise a farne uno, più grande e più bello, con
vetro veneziano. Lo puntò al cielo, scoprendo montagne sulla Luna, satelliti intorno a Giove, macchie sul
Sole, fasi per Venere e tante, tantissime stelle. Nasceva
così la Scienza moderna.
Ma Galilei non è stato soltanto colui che ha dato vita
a un metodo totalmente nuovo per leggere il Libro
del Creato. Egli è un uomo che, da solo, ha saputo
dimostrare, grazie alle sue innumerevoli scoperte ed
innovazioni, che non siamo figli del caos ma della Logica che regge il Creato. “Grandissima mi par l’inezia
di coloro che vorrebbero che Iddio avesse fatto l’universo più proporzionato alla piccola capacità del lor
discorso…”, scrive Galilei a proposito di chi vorrebbe
l’Universo fatto a misura delle sue idee. Senza il suo
atto di fede nel Creatore non sarebbe stata scopertala
Scienza, che ci porta pino piano sulle tracce del “Grande Disegno” che Galilei identifica nella potenza divina
le cui impronte sono nelle pietre.
L’ONU ha dichiarato il 2009 Anno internazionale dell’Astronomia per celebrare il 400.mo anniversario delle prime osservazioni astronomiche che Galilei realizzò
nel 1609, puntando il suo cannocchiale verso il cielo.
Circostanza questa che ci da l’occasione, non solo di
approfondire i contributi dell’astronomia al cammino
dell’umanità, ma anche per approfondire i legami tra
scienza e fede , proprio ripartendo dal dibattito innescato dal cosiddetto caso Galileo.
Queste le motivazioni che hanno acceso, nelle intenzioni della Sezione di Lecce della FIDAPA, il desiderio
di progettare il nostro incontro, realizzato grazie alla
collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Città di Lecce, nella persona della Senatrice Adriana Poli
Bortone, con l’indispensabile sostegno della Madre
Benedetta Grasso, Madre Badessa del Monastero di S.
Giovanni Evangelista di Lecce e con la cortese e squisita disponibilità del relatore Padre Josè Gabriel Funes.
Argentino, quarantacinque anni, astronomo e sacerdote, il gesuita Josè Gabriel Funes, Direttore della Specola Vaticana, dall’Agosto del 2006, ha le chiavi della
storica sede nel Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo,
che Pio XI concesse all’osservatorio vaticano nel 1935.
Un po’ filosofo e un po’ investigatore, come tutti gli
astronomi, contemplare il Cielo è per lui l’atto più autenticamente umano che si possa fare, perché, spiega in una intervista all’Osservatore Romano, “dilata
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il nostro cuore e ci aiuta a uscire dai tanti inferni che
l’umanità si è creata sulla Terra: le violenze, le guerre,
la povertà, le oppressioni”.
Cercheremo di comprendere, grazie al contributo
eminentissimo di Padre Funes, in che modo l’astronomia ha un valore profondamente umano. In che
modo essa sia una scienza capace di aprire il cuore e la
mente. Come ci possa aiutare a collocare nella giusta
prospettiva la nostra vita, le nostre speranze, i nostri
problemi. E, soprattutto, in che senso sia il più efficace
strumento apostolico che può avvicinarci a Dio.
Queste e tante altre le questioni trattate in questo
incontro, compresa quella che tanto clamore ha suscitato nel mondo scientifico e mediatico relativa alle affermazione che Padre Funes ha rilasciato riguardo alla
presenza del “Fratello Extraterrestre”, cioè di altre forme di vita intelligente in questo nostro Universo che,
pur essendo molto grande, secondo le conoscenze più
recenti, presenta un limite di finitezza nello spazio.
La sfida dell’astronomia si gioca ancora e sono proprio gli europei ad essere protagonisti. Dal piccolo telescopio, con lenti di pochi centimetri, di Galilei, col
quale abbiamo capito molto di più negli ultimi 400
anni sull’Universo che nei quattromila precedenti, allo
specchio dello E-ELT (European Extremely Large Telescope) che avrà un diametro di 45 metri. Sembra un
sogno, ma è già sul tavolo da disegno. Il suo capo, ancora una volta, è italiano. È come se l’eredità di Galileo
e delle sue lenti di vetro veneziano, ormai patrimonio
del mondo, tornasse a casa, per altri 400 anni di esplorazioni stellari.
La donna è ambiente
Sezione di Lamezia Terme
va di diffusione della cultura del lavoro tra i giovani,
consentendo a due studentesse meritevoli per profitto
e comportamento, frequentanti le ultime classi degli
istituti professionali lametini, di effettuare uno stage
presso aziende locali, nei settori del turismo e della
moda, e assegnando loro un premio incentivante.
In una affollatissima sala del Grand Hotel Lamezia,
L’iniziativa ha avuto un’ottima ricaduta sul territorio
alla presenza della Past Presidente Nazionale Margheed è ben riuscita per effetto dell’azione sinergica delle
rita Gulisano, di Marisa Fagà, componente CNL, e del
socie consigliere Ippolita Lo Russo e Anna Vezio. Tale
Presidente ARPA Calabria e di autorità istituzionali, si
iniziativa ha trovato il consenso e l’approvazione delè svolto il convegno “ La donna è ambiente – Espele scuole e del mondo imprenditoriale lametino, con i
rienze di lavoro in un ambiente a misura di donna”,
quali si sono aperti nuovi legami di collaborazione e di
che ha visto presenti numerose amiche dell’interland
sostegno reciproco.
lametino e molti amici della Fidapa, convenuti per la
Sono state consegnate le targhe alle due stagiste
consegna del “Premio Lavoro Fidapa” 1° edizione,
lametine con gli attestati di frequenza da parte delle
istituito dal comitato di presidenza presieduto da Fiaziende ospitanti ma il riconoscimento più alto è anlomena Cervadoro, a conclusione della realizzazione
dato all’associazione “Mago Merlino” per avere realizdel progetto Donna, finanziato dalla Regione Calabria
zato la formazione di sette donne nel settore dell’agrie condiviso dalla Fidapa lametina con l’associazione
coltura biologica.
di volontariato “Mago Merlino”, partner del progetto
La motivazione del titolo del convegno, spiega FiloD.A.L.I.A. (Donne Al Lavoro In Autonomia).
mena Cervadoro, si evince dalla frase che apre la broEd è stata proprio l’esperienza lavorativa concreta
chure e che identifica la donna all’ambiente, essendo
delle donne che ha reso possibile la realizzazione delil grembo materno, inteso come habitat naturale dell’idea progettuale, sviluppatasi in due direzioni, come
l’essere umano, la prima cellula e quindi spazio vitale
spiega la presidente Cervadoro, per essere in osserda rispettare, da salvaguardare, da sostenere nel suo
vanza dello statuto e in sintonia col tema nazionale ed
ruolo di custode dell’umanità.
internazionale.
Ecco come il rispetto per la donna e il rispetto per
Infatti la prima direzione è quella di appoggiare la
l’ambiente procedono insieme: l’esperienza lavorativa
formazione on the job per sostenere
delle donne di “Casa Meulì” ci dà
nel processo lavorativo, con percorl’esempio di come le attività umane
si di inclusione e di promozione sose opportunamente indirizzate posIl grembo materno
ciale, giovani donne, anche rom, in
sano contribuire a valorizzare luoghi
situazioni di svantaggio sociale o in
come habitat naturale e spazi in cui la difesa della natura
situazioni di fragilità personale che
può coniugarsi con una possibile credell’essere umano.
è quanto avviene presso la “Mago
scita economica e sociale.
Merlino”; la seconda è una iniziati-
Progetto Donna
e le sue iniziative
Donne in poesia
Sezione di Livorno
Prima della pausa estiva la nostra sezione ha offerto
agli amanti della poesia un pomeriggio letterario particolare di notevole spessore che ha ricevuto molti consensi dal pubblico e, in particolare, dagli appassionati
della materia: una originale ricerca di Erminia Libardo
Montecalvo, dal titolo “Donne in poesia” da Saffo a
Alda Merini. L’interesse per la poesia ha portato l’au-
trice poetessa, a fare ricerche sulle donne del passato che si sono espresse in modo poetico. Ne è nato
un gradevole spettacolo curato da Dora Finis e Laura
Conforti con l’intervento dell’autrice, la partecipazione
della pianista Scilla Lenzi, delle attrici Laura Conforti,
Dora Finis, Marisa Genovesi, Liafranca Pardelli, Guia
Raugi, Silvana Urru, tutte socie della nostra sezione.
29
Interessante ricerca
sulle donne del passato
che si sono espresse
in forma poetica
Per l’autrice la poesia è dolcezza, gioia, disperazione,
diletto e devozione e le donne sono capaci di soffrire,
amare, partecipare, combattere e attendere, vivendo
– alle volte – nell’ombra; ha spiegato che, nei secoli
che precedono il nostro, poche donne si sono distinte,
ad eccezione della poetessa greca Saffo vissuta nel VII
secolo A.C. e la cui poesia è di eccezionale vigore e
intensità espressiva.
Per trovare altre voci femminili di un certo valore,
dobbiamo saltare d’un balzo l’età romana, decisamente maschilista, e tutto l’Alto Medio Evo; solo nel XII
secolo troviamo nella “poesia provenzale” un raffinato
dolcissimo lirismo che caratterizza il canzoniere delle
“trovatrici” come, ad esempio, Contessa di Dia. Ma la
prima stagione trionfale delle donne è quella che dà i
suoi frutti nel 1500, in piena Rinascita, nella elegante
cornice del mondo di corte: le Signorie culturalmente
più evolute permettono a dame di particolare impegno di esprimersi anche letterariamente. In certi casi si
tratta di vere e proprie “cortigiane” come Tullia D’Aragona, in altri, di nobildonne amanti delle arti come Gaspara Stampa. Nel ‘600, bizzarro variopinto, la Musa
femminile è quasi assente, ma nel ‘700 si fa notare
Faustina Maratti Zappi, moglie del noto poeta Giambattista Zappi, che canta il mondo mitologico-classico.
Nel secolo IX, nella stagione del Romanticismo, la donna acquista sempre più autonomia di espressione. Il
primato poetico è però della Musa anglo-americana e
inglese delle sorelle Bronte, Elizabeth Barrett Brawning
ed Emily Dickinson. Fa da cerniera tra ‘800 e ‘900 Luisa Giaconi che piacque tanto a Gabriele D’Annunzio.
Ada Negri, la prima femminista, affrontò i temi della
più misera condizione umana e, alla passione sociale
unì, anche con la stessa enfasi, l’intimismo familiare.
Hanno emozionato anche la russa Anna Achmatova e
l’americana Sylvia Plath. Il premio Nobel Gabriela Mistral si batté nei consessi internazionali contro a guerra e ogni discriminazione. La poesia della nostra Alda
Merini non può che essere considerata “sublime” in
rapporto alle sue tragiche esperienze di vita.
Di ognuna di queste poetesse abbiamo ascoltato un
particolareggiato curriculum e una significativa poesia, il tutto intercalato da brani musicali scelti da Scilla
Lenzi.
Artisti per Dino Campana
Sezione di Marradi
Fra le molte ed interessanti attività svolte in questo
biennio dalla Sezione di Marradi, va segnalata la collaborazione con il Centro Studi Campaniani.
Lo scorso anno è stata inaugurata, nei locali del Centro Culturale Dino Campana, la mostra del pittore Leonardo Poggiolini che ha riscosso un grande consenso
di pubblico; quest’anno è in allestimento il Museo di
Arte Contemporanea “Artisti per Dino Campana” che
verrà inaugurato nel mese di settembre alla presenza
del Ministro ai Beni Culturali On. Sandro Bondi.
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Corso “Memory training”:
la stimolazione della memoria
nell’anziano
Il Museo comprende 68 opere (pitture e sculture) donate da artisti italiani e stranieri di grande valore che si
sono ispirati alla poesia del poeta.
Per l’occasione la Sezione FIDAPA, oltre ad offrire la
sua collaborazione, ha contribuito economicamente
alla realizzazione di una targa in pietra che verrà posta
nella casa che un tempo fu sede della Tipografia Ravagli dove, nel 1914 furono stampati i “Canti Orfici” di
Dino Campana, uno dei maggiori poeti del ‘900.
Nella foto alcune socie nei locali del Centro Studi.
Da sinistra a destra in piedi: Giovanna Lippi, la past vice
presidente Fedora Anforti, la neo eletta Presidente Antonella
Visani, la past President Anna Maria Gentilini.
In primo piano, sempre da sinistra: la neo vice presidente
Lidia Vanni, Rosanna Billi, la neo eletta tesoriera Nella
Scagliarini e Silva Gurioli anche Ass.re ai Lavori Pubblici del
Comune di Marradi.
Dopo le elezioni per il rinnovo delle cariche sociali,
svoltesi in un clima sereno e amichevole alla presenza
della segretaria del Distretto centro Mariarita Schivo,
la presidente uscente Anna Maria Gentilini, alla presenza di un pubblico attento ed interessato, ha fatto
un breve bilancio delle attività svolte e ha presentato
e spiegato il Corso “Memory Training: la stimolazione
della memoria nell’anziano” che avrà inizio nella prima
quindicina di settembre.
Il Corso (10 incontri per la durata di due mesi), tenuto dalla psicologa dott.ssa Donatella Venturi in collaborazione con l’assessorato alla salute e alle politiche
sociali, è rivolto a soggetti che non hanno disturbi
mnemonici a livello patologico, ma che lamentano difficoltà dovute ai normali processi di invecchiamento e
desiderano prendersi cura della propria memoria per
migliorare la propria efficienza mentale.
“La Mail-Art al servizio
del rispetto dei diritti del fanciullo”
Sezione di Massa Carrara
Col Concorso riservato agli studenti delle Scuole Secondarie di Primo Grado di Carrara “LA MAIL-ART al
servizio del RISPETTO dei DIRITTI del FANCIULLO”
si è conclusa l’attività della sezione riguardo alla Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia sancita
dall’ONU nel 1989. (Un primo appuntamento si era
svolto nel novembre 2008 con la partecipazione
all’iniziativa rivolta alla tutela dei fanciulli e dei
loro diritti voluta dall’Assessorato alle Politiche
Sociali della Provincia di Parma con una mostra di
Mail-Art e laboratori per i ragazzi al fine di realizzare le cartoline postali).
Il concorso è stato possibile grazie al contributo della
Fondazione F.I.D.A.P.A. e della Libreria Bajni ed il patro-
La Mail-Art è uno strumento creativo
che utilizza la comunicazione
tramite spedizione postale
cinio del Comune di Carrara. Il progetto è stato curato
dalla presidente Francesca Menconi e si è aperto con
l’inaugurazione della mostra personale: “La Mail–Art
al servizio dei Diritti del Fanciullo”, della socia Monica
Michelotti, artista, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara dove si sono potute ammirare circa
100 cartoline d’artista, opere uniche in formato 10,5 x
15 cm a tecniche miste sul tema dei diritti del mondo
dell’infanzia.
La “MAIL-ART”, ovvero l’arte postale è uno strumento creativo che utilizza la comunicazione tramite
spedizione postale. In questo modo diviene espressione artistico-comunicativa per eccellenza, in quanto le
opere possono viaggiare e raggiungere le più disparate
destinazioni del mondo, contribuendo a promuovere i
valori e il rispetto dei diritti basilari e sacrosanti dei fanciulli, affinché il concetto di tutela dell’infanzia possa
espandersi al di là dei confini.
Durante il periodo espositivo gli studenti sono stati
dapprima sensibilizzati con incontri informativi coordinati dalla socia Alessandra Battistini sulla Convenzio-
31
ne dei Diritti del Fanciullo del 1989 e in seguito hanno
partecipato ai laboratori tenuti dalle socie e coordinati
dalla prof.ssa Michelotti per realizzare loro stessi cartoline di mail-art che sono state esposte in una nella
sezione della mostra a loro dedicata.
Al termine sono state premiate le opere più significative alla presenza dell’assessore alla Cultura del Comune di Carrara Giovanna Bernardini che ha sottolineato
l’importanza dell’iniziativa volta far riflettere i ragazzi
sulla consapevolezza di essere portatori di diritti.
la sezione ha inoltre trattato il tema della “La scrittura come specchio della personalità” tenuto dall’esperta Lorella Lorenzoni.
La grafologia nasce fin dai tempi più antichi come
intuizione dell’esistenza di un rapporto stretto tra personalità e scrittura. Studiosi, pensatori e filosofi (greci, latini, indiani, cinesi) si interessarono della scrittura
come mezzo per conoscere l’uomo, benché non si abbia traccia di documenti a testimonianza di veri studi
fatti in tal senso se non dopo il XVI secolo.
Oggi la grafologia è riconosciuta come una disciplina scientifica empirica o sperimentale che, basandosi
su un proprio metodo, studia la personalità, la psicologia del profondo a partire dalla produzione grafica
del soggetto ed ha molteplici applicazioni nell’ambito
psicologico, in quello scolastico, in quello della coppia così come quello aziendale e della giustizia; a tal
proposito a Lorella Lorenzoni, il Sunday Ex-press ha
commissionato e pubblicato lo studio del profilo di
Amanda Knox.
Durante l’incontro la grafologa ha illustrato come
l’indagine del gesto grafico possa fornire un quadro
complessivo e dettagliato relativo alla personalità. Ha
enunciato brevemente gli ambiti applicativi, la complessità interpretativa e i limiti riguardo alla comprensione di genere, età anagrafica, status sociale ed altro,
proprio perché la scrittura rispecchia la personalità a
prescindere da questi fattori.
Ne è seguita l’analisi di grafie di personaggi e coppie famose dove venivano evidenziati i tratti che ne
La premiazione del Concorso di Mail-Art della sez. Massa
Carrara
da destra: la socia Monica Michelotti, la presidente Francesca
Menconi, la vice presidente Olga Raffo, la vincitrice del
concorso Irene Aiazzi, l’Assessore alla Cultura del Comune di
Carrara prof.ssa Giovanna Bernardini, il Dirigente Scolastico
dott.ssa Luciana Ceccarelli.
La grafologia studia la personalità,
la psicologia del profondo, ed ha
molteplici applicazioni nell’ambito
spicologico e della giustizia
sottolineavano le caratteristiche psicologiche per poi
passare ad esempi di come, attraverso la grafologia
si possa studiare la personalità, la psicologia del profondo al fine di ottimizzare le risorse umane nell’ambito lavorativo e come certi problemi adolescenziali e
nell’ambito scolastico siano “leggibili” nella scrittura e
quanto questo possa essere d’aiuto alla comprensione
di disagio.
In chiusura il dott. Aldo Giubilaro, sostituto procuratore della Corte di Appello di Firenze, ha sottolineato l’importanza della perizia grafologica nell’ambito processuale con esempi concreti di fatti avvenuti.
***
Grande partecipazione di avvocati, medici e cittadini ha avutro, inoltre, il al convegno sul “Consenso
informato”. Tale convegno è stato voluto fortemente
a causa delle erronee interpretazioni provocate dalla
mancanza in Italia di una normativa specifica ed esauriente in merito. Pertanto si è ritenuto necessario fare
corretta informazione sulla materia affinché fosse chiaro che il consenso informato non venga inteso come
un ulteriore adempimento burocratico o come un momento di conflitto nella relazione Medico-Paziente, ma
deve essere ritenuto un momento di quella condivisione terapeutica fondamentale per affrontare in modo corretto la malattia.
32
I lavori sono iniziati con gli interventi di Giovanni Mocci, coordinatore del Tribunale per i diritti
del malato, e del Dott. Aldo Giubilaro, sostituto
procuratore generale presso la Corte di Appello di
Firenze che ha precisato come del consenso informato non sia detto in maniera esplicita nei codici
penali e civili, benché l’obbligo di richiesta del consenso si possa estrapolare da alcuni articoli della
Costituzione, del Codice Penale, del Codice Civile,
del Codice di Deontologia Medica, nonché da una
Convenzione del Consiglio d’Europa (Oviedo 1997)
sui diritti dell’uomo e sulla biomedicina, ratificata
anche dall’Italia.
Ne è seguita la tavola rotonda, alla quale hanno partecipato il dott. Adriano Amedei, segretario di CittadinanzAttiva della Regione Toscana, il dott. Andrea
Macuzzi, direttore sanitario della Usl n. 1, il dott.
Aldo Giubilaro e la dott.ssa Mariella Immacolato,
direttore U.O. Medicina Legale Asl 1, presidente Comitato Etico Locale che hanno fatto il punto riguardo al
“Testamento biologico”.
La necessità della presa di coscienza sul consenso
informato è stata anche al centro dell’intervento dell’assessore provinciale alle Politiche Sociali e Sanitarie
Sara Vatteroni.
Per consenso informato
si intende la consapevole scelta
in ordine alla terapia
o al trattamento medico
a seguito di una compiuta
informazione da parte del sanitario
I 60 anni della Costituzione
Sezione di Melfi
La sezione F.I.D.A.P.A. di Melfi ha concentrato gran
parte delle manifestazioni sullo svolgimento del tema
nazionale, ponendo l’accento soprattutto sul problema del rispetto verso i giovani, le donne, i diversi, le
strutture ambientali, le regole…
Tanti sono stati gli argomenti che, affrontati sin all’inizio del biennio, hanno trovato il loro punto d’arrivo
conclusivo in manifestazioni che hanno visto la presenza di nomi illustri e non, di pubblico interessato e
vivace, riscuotendo successo ed interesse di opinione
pubblica proprio per l’impegno profuso soprattutto sul
territorio.
Nell’ambito della dispersione scolastica, quest’anno la
collaborazione tra il Liceo Artistico e l’Istituto Comprensorio “Nitti”, ha realizzato un seminario sulle tecniche
della fotografia conclusosi con un’interessante mostra
dei lavori realizzati. All’inaugurazione erano presenti,
per ritirare il premio assegnato loro dalla Fondazione,
anche alunni dell’Istituto Comprensorio “Ferrara” che
hanno partecipato al concorso “Le voci nel silenzio”.
Il rispetto per la donna e le sue problematiche è stato
argomento molto sentito dalle socie ed è stato svolto
secondo diverse punte di vista: la violenza, attraverso
un lavoro svolto da alunne del Liceo Scientifico; l’educazione interculturale e l’inserimento delle donne straniere con un seminario sulle tradizioni popolari e la
cucina europea conclusasi con una cena; il desiderio
tipicamente femminile di apparire belle è stato trattato
in un convegno che ha voluto essere un excursus sulla
nascita del trucco, dai tempi più remoti (l’antico Egitto,
ad es.) fino ad oggi in cui la donna, a volte, insegue un
ideale estremo di bellezza che spesso produce vere e
proprie patologie mentali.
Altre problematiche femminili sono state trattate da
competenti ospiti sulla vaccinazione HPV, sullo studio
e l’utilizzazione a scopo terapeutico delle cellule staminali e sulla donazione del cordone ombelicale.
Non è mancato l’interesse per il rispetto delle regole;
le socie, con insegnanti, magistrati e psicologi, hanno
incontrato i ragazzi delle scuole superiori per discutere
sui 60 anni della Costituzione Italiana.
La nostra sezione, sempre attenta al sociale e, in
quanto movimento di opinione, ha costantemente
cercato di essere presente sul territorio e di promuovere occasioni d’incontro e di dibattito su argomenti
di interesse pubblico quale l’annoso problema che riguarda il nostro centro storico. L’incontro, alla presenza del Sindaco, sempre partecipe alle nostre iniziative,
dei commercianti, di tanti giovani e dei residenti del
centro, è stato interessante e vivace ed ha dato il via
ad una serie di iniziative che stanno cercando di far
decollare il quartiere e riportarlo alla vivacità culturale
e sociale di un tempo.
All’insegna del rispetto per l’amicizia, le idee altrui, la
socializzazione, non sono mancate occasioni di “svago” con partecipazione di socie ed ospiti.
Il rispetto della memoria
Sezione di Melito Porto Salvo
L’Ospedale “Tiberio Evoli” di Melito Porto Salvo è
uno dei più antichi di tutta la Regione Calabria e forse
del Meridione d’Italia, e fino agli anni ’80 uno dei più
prestigiosi.
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Grandi medici , grandi professionisti hanno prestato
la loro opera nel nostro Ospedale che porta il nome
del suo fodatore, e tanta gente, da tutte le parti della
Calabria e anche dalla vicina Sicilia, venivano a curarsi
nell’allora Ospedale Provinciale Garibaldi, nome che fu
attribuito alla struttura al momento della sua apertura
nel 1915!
L’Ospedale a Melito è un’istituzione, oltre ad essere la
più grande “azienda” del nostro paese.
Ma da un po’ di anni a questa parte ha perso molto
del suo prestigio e della sua forza.
Con l’intento di recuperare la “memoria storica“ del
nostro Ospedale e quindi nel rispetto delle nostre origini, la nostra Associazione ha organizzato un Convegno sulla figura del Prof. Tiberio Evoli, a 40 anni dalla
sua morte.
In quella occasione, con grande sforzo organizzativo, abbiamo riportato alla luce la prima Carrozza-Ambulanza, dimenticata nella polvere dei magazzini del
nostro nosocomio, usata all’epoca per trasportare in
Ospedale i malati che arrivavano alla stazione di Melito
da ogni parte della Regione e oltre.
La Carrozza-Ambulanza, Gran Premio all’Esposizione
Internazionale di Torino del 1911 (come si legge in una
targhetta posta nella parte anteriore), è un’autentica
“chicca”. Costruita a Pistoia, è in legno color noce, e la
sua struttura, anche da un punto di vista artistico rispetta in pieno i canoni stilistici del Liberty dei primi anni del
‘900, e si presenta come una vera e propria rarità.
Il recupero dell’Ambulanza ha avuto da subito un vasto eco tra la cittadinanza e tutti i giornali locali ne
hanno parlato. Lo scopo della nostra Associazione è
stato raggiunto…..riparlare della storia che ha visto
grande il nostro ospedale, storia che poi si intreccia
con la storia della nostra cittadina.
Una Carrozza - Ambulanza
in stile Liberty
La Sezione interviene
per il restauro
Carrozza-ambulanza storica dell’ospedale “T. Evoli”
di Melito Porto Salvo
Ma il tempo aveva lasciato i suoi segni su questa meraviglia e un’importante opera di restauro si rendeva
necessaria. Grazie al finanziamento dell’Assessorato
alla Cultura e Beni Culturali della Provincia di Reggio
Calabria, la nostra sezione ha potuto far restaurare
l’Ambulanza e restituirla all’Ospedale e all’intera cittadinanza.
Oggi l’Ambulanza, patrimonio comune di tutti, fa bella mostra di sé nell’atrio principale del ”Tiberio Evoli”, a
testimonianza dell’antica grandezza dell’Ospedale.
La Fidapa di Melito ha fatto questo con grande senso
di appartenenza ad una comunità che ha il suo punto
di riferimento proprio nell’Ospedale e l’ha fatto con il
cuore, perché come diceva il Prof Evoli “ il cuore è la
leva di tutto ciò che è grande”
Dal 28 Dicembre 2008 al 10 marzo 2009 l’Ambulanza, su richiesta del Sindaco di Reggio Calabria, è stata
esposta a Villa Zerbi, in occasione della mostra organizzata dall’Università di Reggio Calabria e dal Comune per ricordare il terremoto del 1908.
La nostra carrozza, sulla quale è stata esposta la targa
della Fidapa di Melito, è stata ammirata da migliaia
di persone ed è stato l’oggetto più fotografato della
mostra.
Crescere insieme: il mondo dei figli
Sezione di Misterbianco
Sostenere i genitori nel ruolo sempre più difficile di
educare i propri figli. È stato questo l’obiettivo del
progetto “Crescere insieme: il mondo dei figli” che
la sezione di Misterbianco ha realizzato in rete con
l’Istituto Comprensivo “Aristide Gabelli”. “Il progetto
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rivolto ai genitori dei bambini della scuola dell’infanzia
- hanno precisato le referenti del progetto, la responsabile della commissione Arte e Cultura, Giusi Licciardello e la responsabile del gruppo di lavoro”Carta dei
diritti della bambina”, Vitina Ferrara – dopo la prima
Il rispetto della persona e dei ruoli
nel rapporto adulti-bambini.
fase di presentazione nei locali del Teatro comunale, si
è sviluppato attraverso una serie di incontri con psicologi, sociologi ed esperti”.
Sul tema “Stili educativi in ambito familiare” hanno
parlato la dott.ssa Marinella Laudani, pedagogista della Asl 3 e la dott.ssa Sara Tornabene, logopedista.. Lo
stile educativo è il modo in cui il genitore educa e si
comporta con il proprio figlio e dipende da credenze
individuali, ideali, pratiche sociali, caratteristiche della
personalità e vissuti personali. Gli stili si distinguono in
iperansioso, iperprotettivo, ipercritico, perfezionistico,
incoerente e coerente. Il “parent training” è il metodo
per affrontare i problemi educativi e gli aspetti della
vita familiare, rapporti genitori-figli.
Nei vari incontri tenutisi nei locali dell’Istituto Compresivo “ A. Gabelli”, sono stati trattati anche temi
come: “Corresponsabilità educativa
scuola-famiglia” (dott.ssa GiusepIl parent
pina Barresi, dirigente scolastico),
“Conoscere il bambino-Stadi di sviluppo” (dott.ssa
Vitina Ferrara, psicologa), “Aggressività e remissività:
due manifestazioni da interpretare” (dott.ssa Agata
Caruso, psicologa), “Modelli di famiglie a confronto”
(dott.ssa Enzia Spampanato, psicologa), “Disturbi del
linguaggio e dell’apprendimento nell’età prescolare”
(dott.ssa Sara Tornabene, logopedista.).
La professionalità e la competenza dei relatori hanno
coinvolto i genitori che hanno seguito con entusiasmo
e partecipazione tutti gli incontri palesando i loro dubbi nel cercare il più possibile di essere adeguati al loro
difficile compito di educare i figli al rispetto dei ruoli. Dal dibattito è emerso che i bambini chiedono più
tempo ai genitori da dedicare ai giochi e al dialogo e
la donna che lavora è sempre più impegnata e meno
attenta ai bisogni dei figli, anche la TV ed il PC contribuiscono all’isolamento dei bambini. La presidente
Giusi Ferlito si dichiara pienamente soddisfatta di aver
raggiunto l’intento del progetto, cioè di sostenere il
ruolo genitoriale in una prospettiva di prevenzione formativa, ipotizzando che genitori consapevoli aiutino i
figli a crescere con autostima e sicurezza, promuovendo il loro sviluppo
- trainig.
al meglio delle possibilità personali.
“Il maggio molfettese”
per rivitalizzare il centro antico
Sezione di Molfetta
Grande successo per il “Maggio Molfettese”, il ricco
calendario di iniziative organizzato dall’associazione
FIDAPA di Molfetta e dallo studio Graphix, con il patrocinio dell’amministrazione comunale e la collaborazione del periodico “l’altra Molfetta”.
In cartellone circa trenta eventi (come trenta sono
gli anni di vita che la FIDAPA celebra quest’anno), che
hanno spaziato in ogni ambito della cultura (dall’arte
alla musica, dalla letteratura al teatro, alla gastronomia…) con mostre, dibattiti, conferenze, proiezioni,
avendo come scenario gli angoli più suggestivi del
Centro Antico.
Seguendo il battito d’ali di colorate farfalle, logo dell’iniziativa, che scandivano il calendario di appuntamenti, il pubblico si è riappropriato dei luoghi simbolo
del borgo antico: Via Piazza, Torrione Passari, Palazzo
Turtur…
Le manifestazioni hanno avuto come protagoniste le
stesse socie della sezione, impegnate nelle esposizioni
d’arte e nelle visite guidate del Centro Antico alla scoperta delle grandi figure femminili del passato.
Nel corso del “Maggio” sono stati promossi anche i
concorsi “Foto/Sintesi” e “Arteinformazione”. Nel primo, diciannove autori si sono confrontati proponendo
videoproiezioni di foto e filmati a tema libero; nel secondo sono state illustrate le copertine donate da artisti
molfettesi al periodico “l’altra Molfetta”, media partner
dell’iniziativa. La premiazione è avvenuta in occasione
della serata dedicata al trentennale FIDAPA, evento
aperto anch’esso alla cittadinanza, che ha visto la partecipazione della Presidente Nazionale Giuseppina Bombaci, della Segretaria Nazionale Eufemia Ippolito e della
Presidente del Distretto Sud Est Anna Teresa Olivieri.
Nel corso della serata la socia fondatrice Ottavia Spadavecchia ha illustrato, avvalendosi della proiezione di
immagini, le numerose iniziative realizzate dalle “Fidapine” nel corso degli ultimi trent’anni.
Arte e artigianato nei luoghi della nostra storia
L’immagine mitologica di “Minerva al tavolino”,
adottata da Adriana Chemello per definire l’essenza
dell’intellettualità muliebre del secolo XVI, bene definisce l’energica operosità che traspare dagli “Itinerari
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al femminile: arte e artigianato nei luoghi della nostra
storia” (2° edizione) tracciati dalla FIDAPA nel Centro
Storico di Molfetta in occasione dell’8 marzo, Giornata
Internazionale della Donna. La manifestazione, realizzata in collaborazione con il Comune di Molfetta, si
snoda tra lo “Spazio aperto all’arte”, il “Torrione Passari” e la “Sala dei Templari”, ed è scandita dalle visite
guidate nel centro antico a cura dell’archeologa Sabrina Spadavecchia, giovanissima socia della sezione.
Obiettivo dell’Associazione in tutte le manifestazioni
è stato quello di ridestare nella cittadinanza l’amore e
il rispetto per il nostro Centro Antico, luogo ricco di
memorie storiche ma da sottrarre ancora al degrado
ambientale.
“Le Vie del …
… dell’ ipogeo osimano”
Sezione di Osimo
Le socie della sezione di Osimo hanno organizzato
una visita guidata della città attraverso le vie del sottosuolo.
La cittadina, infatti, presenta un imponente sistema
di grotte, non ancora del tutto esplorato, che si estende per una lunghezza totale di circa 5 km e che, nel
suo insieme, costituisce una vera e propria città sotterranea.
La visita ha offerto l’occasione di vedere sia il percorso aperto al pubblico dal Comune, sia altri due più
tortuosi e non illuminati, di proprietà privata e posti
sotto ad alcuni dei più importanti palazzi nobiliari della
città.
La visita del tratto comunale è stata preceduta da una
spiegazione relativa alle grotte e dall’analisi dei pannelli esplicativi contenuti nella bellissima sala ricavata
da un ex-monastero, proprio a ridosso delle mura romane. Dalla sala siamo scesi nel percorso
sotterraneo.
Le grotte sono artificiali, scavate nella roccia arenaria dell’epoca geologica del Pleistocene (ossia circa 1,8
milioni di anni fa) e costruite negli strati più elevati della collina su cui sorge la città di Osimo.
La caratteristica unica delle grotte è la regolare forma
delle nicchie, quasi tutte della stessa dimensione (140
36
cm. di larghezza) e la disposizione a pettine: lungo il
corridoio principale del percorso si aprono, infatti, delle nicchie a pianta sub-quadrata simmetriche
Al posto delle nicchie possono poi aprirsi altri corridoi, creando un complesso sistema quasi labirintico.
Gli stessi corridoi, in alcune occasioni corrono in uno
stretto circolo, formando una sorta di piccola sala circolare su cui si aprono le diverse nicchie.
Sono presenti anche dei pozzi di aerazione (utilizzati
anche come via di accesso secondaria o d’emergenza)
e dei pozzi idrici che raggiungono la falda freatica sottostante, ad alcune decine di metri di profondità.
Sulle pareti dei sotterranei si trovano incisioni o bassorilievi, che sono databili dal 1200 fino al 1944, anno
in cui le grotte furono frequentate dalla popolazione
locale come rifugi antiaerei.
In particolare, nel tratto comunale, che si estende
sotto al monastero francescano del XIII sec., si vedono
incisi numerosi simboli religiosi (angeli, croci e simboli
legati alla Madonna) ed alcuni bassorilievi mostranti dei
frati, forse anche lo stesso San Francesco (purtroppo, i
volti sono rovinati), tutti databili tra 1500 e 1800.
L’origine dei sotterranei viene fatta risalire a tempi assai antichi, addirittura all’età romana, prova ne sono
alcuni corridoi più piccoli con una struttura ed un andamento diverso rispetto a quelli principali, addirittura
alcuni si dirigono verso una importante fonte esterna
alle mura – la cosiddetta Fonte Magna – con importanti strutture murarie di certa età romana.
La visita dell’ipogeo osimano
ha dato alle socie
una bella sensazione
di continuità temporale
con il passato
Parimenti di epoca romana è la cisterna posta sotto
l’odierna piazza del Comune e coincidente con l’antico
Foro del forse più importante municipium del piceno,
pertanto le grotte medievali e delle epoche successive
potrebbero essere state impostate sui precedenti ipogei. Ancora da valutare è se alcuni tratti abbiano avuto
origine ancora più antiche: lo stesso municipium di
età romana sembra sorgere su un precedente insediamento di età picena, posto sulle due sommità artificialmente spianate (“gradine”) dei due colli su cui sorge l’attuale Osimo. Inoltre alcuni cunicoli e pozzi sono
senz’altro attribuibili ai Piceni probabilmente destinati
a scopi difensivi e di rifornimento idrico e si ipotizza
che nel corso dei secoli si sia dato corso ad un’opera di
ampliamento, sviluppo che ha portato agli affascinanti
complessi attuali. Esistono diversi livelli di profondità
delle grotte che variano tra i 6 mt. e gli oltre 15 metri
(come in via Pompeiana, o sotto l’Episcopio) per una
media di circa 15 m di profondità dall’attuale livello del
piano di calpestio.
Una parte della visita ha riguardato le grotte di natura
privata; le grotte sotto Palazzo Simonetti, in particolare, si sono mostrate in tutto il loro fascino primitivo:
si tratta di grotte ben tenute e sede dell’archeoclub di
Osimo che rivelano i segni di un passato vissuto nella
segretezza, probabilmente di alcune associazioni.
La visita, a lume di torcia, ci ha rivelato oltre che innumerevoli croci templari e di Malta incastonate nell’arenaria anche un’immagine di grande importanza
simbolica, spesso usato in edifici templari, la “triplice
cinta”. Viene anche chiamato “labirinto” ed ha un
profondo significato iniziatico ed esoterico perché rappresenterebbe il percorso dell’iniziato verso il centro, la
rivelazione.
La visita si è conclusa in tarda mattinata lasciandoci una bella sensazione di continuità temporale con il
passato, facendoci sentire parte di una lunga storia che
caratterizza il paese dove viviamo, lavoriamo e cresciamo i nostri figli, storia che oggi stiamo contribuendo
anche noi a scrivere.
DNA e Ambiente
Sezione di Partanna
Le popolazioni
dello Stretto di Messina
cambiano il DNA
Presso le Scuderie del Castello Grifeo di Partanna, alla
presenza di un folto pubblico e delle autorità civili la
nostra sezione Fidapa ha voluto affrontare l’argomento DNA e Ambiente con gli illustri ricercatori Dott. Lillo Ciaccio e Dott.ssa Michela Gesù, per capire meglio
come i fattori ambientali modulino l’espressione dei
geni dell’essere umano.
Esaminando negli ultimi 4 anni le caratteristiche di circa 10.000 unità di sangue placentare e di circa 4.000
donatori di midollo osseo provenienti dalla Sicilia e dalla Calabria i nostri due ricercatori hanno scoperto una
particolare modificazione del DNA nella popolazione
siciliana e la ricerca ha condotto all’ipotesi che sia stato
il terremoto del 1908 di Messina a far cambiare il DNA
della popolazione dello stretto.
La sezione ringrazia gli ospiti per averci illustrato questa ricerca di grande valenza scientifica e augura che
la scienza e la tecnica siano sempre a beneficio dell’uomo per cercare di capire meglio il funzionamento
del proprio organismo e di poter intervenire per curare
malattie incurabili.
Le donne del vino
Sezione di Partinico
Presso la Real Cantina Borbonica si è svolto il Convegno Distrettuale “Le donne del vino”. Per i saluti
d’indirizzo erano presenti le Autorità Fidapa, la Vicepresidente nazionale Giuseppina Seidita e la Presidente distrettuale, Lucia Chisari e le Autorità civili, il
Presidente della Provincia Regionale di Palermo, ing.
Giovanni Avanti, l’Assessore provinciale Vito Di Marco
e l’Assessore alla promozione culturale del comune di
Partinico, Bartolomeo Parrino.
Dopo l’apertura dei lavori a cura della Presidente della Sezione di Partinico, Serafina Turdo. l’Arch. Vincenza
Quartuccio e il Prof. Tommaso Aiello hanno presentato
37
Imprenditorialità al femminile
e conservazione
dei Beni Culturali.
“La Real Cantina Borbonica: Perla della Sezione Fidapa
di Partinico”. Sono seguiti gli interventi di Elena Oddo,
Enologa e di Maria Luisa Alberico, Direttore della rivista “Donne Sommelier Europa”. Molto graditi sono
stati la degustazione di vini delle più importanti Cantine del territorio, il buffet e l’ esibizione del Gruppo
Folkloristico “Città di Palermo”.
Ha svolto la funzione di moderatrice la dott. Francesca Greco.
Il Convegno si è concluso con la visita della Real Cantina Borbonica guidata dalla Dott. Giovanna Cossentino, responsabile del monumento. A tutti gli intervenuti è stata offerta la brochure “Real Cantina Borbonica
– Perla della sezione Fidapa di Partinico”.
Il Convegno è nato dall’esigenza di dar voce alle donne che si prodigano per lo sviluppo del settore vitivinicolo, un‘economia non più appannaggio maschile, ma
che registra una crescente presenza femminile. Inoltre
si è voluto dare spazio alle diverse iniziative riguardanti
“Le vie del vino” portate avanti negli ultimi 2 bienni dalle responsabili distrettuali della Commissione
Da sinistra: arch. Enza Quartuccio, dott. Serafina Turdo
(presidente di sezione), prof. Tommaso Aiello, enologa Elena
Oddo
Imprenditorialità Fidapa: il vino come storia, cultura,
tradizione.
Il Convegno è stata l’occasione comunque per far
conoscere il complesso monumentale che va sotto il
nome di Real Cantina Borbonica, un Bene Culturale di
cui si è voluta lasciar traccia nella brochure distribuita
a tutti i partecipanti.
Il Convegno si inserisce nel tema del biennio “ Alla ricerca di un valore perduto… il Rispetto”, come rispetto delle tradizioni e dei Beni Culturali che il territorio
custodisce.
Il rispetto e la donna
Sezione di Paternò
La Fidapa di Paternò ha celebrato, presso Hotel Sheraton di Catania, la Cerimonia delle Candele 2009
ricordando il Convegno Nazionale della Fondazione
Fidapa “Venti anni in difesa della donna contro ogni
violenza”.
Il cerimoniale è stato condotto dalla presidente della
sezione paternese, Maria Ciancitto alla presenza delle
autorità Fidapa: la Presidente della Fondazione Fidapa,
Eugenia Bono, la Vice Presidente Nazionale, Giuseppina Seidita, la Presidente del Distretto, Lucia Chisari, la
Vice Presidente Distrettuale, Lucia Emmi. Presenti numerose socie, presidenti di sezioni limitrofe, autorità
civili e militari. Ospite d’onore della serata, il prof. Giuseppe Giarrizzo, Accademico dei Lincei, che ha parlato su “Donne in Sicilia: matriarcato e potere”. Molto
apprezzato anche l’intervento della Presidente della
Fondazione, Eugenia Bono, la quale ha sottolineato il
permanente impegno della donna nella società.
La sezione, nel corso dell’anno sociale, ha svolto
un’intensa attività culturale, realizzando convegni,
conferenze e tavole rotonde rivolte essenzialmente
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Cerimonia delle candele, sabato 9 maggio 2009
Accende la candela più alta Eugenia Bono, presidente
Fondazione Fidapa
alla donna, analizzandone la condizione e la sua evoluzione nei secoli. La Fidapa di Paternò ha contribuito
in modo forte sul territorio, attraverso questi incontri,
a essere e a fare movimento di opinione per denunciare quelle inadempienze e quei soprusi che esistono
ancora nel “villaggio globale”.
Donne in Sicilia:
matriarcato e potere.
Storia e memoria: Gemma Capra Calabresi,
un impeccabile esempio di umanità e tolleranza.
Sezione di Pordenone
Giovedì 26 marzo memorabile serata conviviale interclub all’Hotel Moderno: numerosi soci e socie dei
clubs
Rotary Pordenone e Fidapa si sono riuniti per incontrare la Signora Gemma Capra Calabresi, dal 17 maggio 1972 vedova del Commissario Luigi Calabresi.
Al tavolo d’onore con la Signora Gemma vi erano la
Presidente Fidapa Gea Arcella, il Presidente incoming
del Rotary Club Pordenone Gian Luigi Nicolosi in rappresentanza del Presidente Valter Santarossa, la vice
Presidente Fidapa Iva Mari, la past president Fidapa
Romanina Santin.
Alla cena è seguita la conversazione sollecitata dagli
interventi dei Presidenti Arcella e Nicolosi e di alcuni
presenti. Facendo fra l’altro riferimento al libro “Spingendo la notte più in la”, scritto dal figlio Mario, la
Signora Calabresi con la compostezza, la sobrietà, la
dignità, la signorilità e la generosità in lei innate, rispondendo ha condiviso con i partecipanti alla serata
momenti di drammatica realtà vissuti dalla sua famiglia, indicando al pubblico notevolmente coinvolto
l’impegnativo percorso della memoria condivisa per
recuperare i valori delle vittime, con la cruda consapevolezza che il termine “fine pena” riabilita i colpevoli
di atti terroristici, ma mai potrà essere pronunciato
Da sinistra: Iva Mari, vice presidente, Gemma Capra Calabresi,
Romanina Santin, past-president, Gea Arcella, presidente
per porre fine alla sofferenza per le perdite subite dai
familiari delle vittime.
Quando la memoria origina da testimoni che sono
esempio di profonda umanità, diventa esemplare lezione di vita: questo ha trasmesso la Signora Gemma,
ambasciatrice del perdono.
Isabella Scotti, addetta stampa Fidapa, sezione di
Pordenone
Il sacro valore della vita
Sezione Reggio Calabria Morgana
“Aspettando l’8 marzo”, la manifestazione organizzata dalla Fidapa Morgana, ha riservato al numeroso
pubblico intervenuto presso la scuola media Pithagoras di Ravagnese, momenti densi di fortissime emozioni. La sezione “Morgana” ha celebrato in un modo
insolito la giornata dedicata alla donna: la consegna
di una targa alla memoria di Cinzia Richichi, giovane
donna che “non ha esitato a sacrificare la propria vita
nel disperato, purtroppo vano tentativo di salvare la
figlioletta Olga dalla furia assassina di chi, ottenebrato dalla meschinità degli interessi materiali, ha calpestato il sacro valore della vita”. È questa la motivazione incisa sulla targa in ceramica, realizzata dal maestro
d’arte Maria Grazia Geniale, offerta dalla Fidapa e
consegnata dalla delegata alle Pari Opportunità del
Comune di Reggio Calabria, avv. Giovanna Cusuma-
39
no, alla signora Maria Musolino Richichi, la dignitosa
mamma di Cinzia. Nell’ambito della stessa manifestazione si è svolta anche la cerimonia di premiazione
dei vincitori della Borsa di Studio intitolata alla giovane donna. La presidente del Premio, Irene Tripodi, ha
spiegato la scelta dell’8 marzo come un’occasione,
molto significativa sul piano simbolico, per riflettere
sul tema nazionale della Fidapa “Alla ricerca di un valore perduto: il rispetto” e per ricordare, con affetto
e partecipazione sincera chi ha testimoniato in modo
autentico come una donna sappia essere responsabile
del rispetto verso la vita e farsene carico fino all’estremo sacrificio. Maria Luisa Neri, vice presidente della
“Morgana”, che ha introdotto la manifestazione, in
assenza per motivi di salute, della presidente, Caterina
Palmisani Ielasi, ha sottolineato l’emergenza etica che
la società attuale sta vivendo e quindi la necessità di un
ritorno al valore del rispetto. Particolarmente toccante
l’intervento della signora Musolino, che ha tra l’altro
comunicato la sua l’intenzione di istituire una Fondazione a nome della figlia Cinzia e della nipotina Olga.
Come si ricorderà questo delitto che ha stroncato una
intera famiglia ha suscitato sdegno in tutta la nazione.
È intervenuto oltre a don Valerio Chiovaro, compagno
di infanzia di Cinzia, il vice sindaco della città dott.
Giuseppe Raffa e l’assessore alle Pari Opportunità avv.
Giovanna Cusumano che hanno evidenziato la valenza pedagogica della iniziativa. Alle quattro sezioni del concorso, bandito dalla sezione Fidapa “Morgana”, di
recente costituzione, hanno aderito moltissime scuole di tutta la provincia reggina, che hanno elaborato
versi, riflessioni, illustrazioni sul grande tema del “Rispetto della vita”. Le splendide esibizioni del tenore
Paolo Federico hanno fatto da cornice all’evento.
Un concorso e una borsa di studio
per ricordare il vano sacrificio
di una madre.
Giocare per crescere
Sezione di Roccella Jonica
Nel ‘700 i primi collegamenti
fra la scuola e il gioco.
La Sezione ha organizzato un evento importante:
una mostra di giocattoli antichi presso il Convento dei
Minimi Paolotti di Roccella Jonica, con il patrocinio del
Comune
dal titolo: “150 anni di giochi dal 1800 al 1950. L’accessibilità del gioco e dei giocattoli per favorire la crescita di tutti e di ciascuno”.
La mostra è stata inaugurata con un convegno “Giocare per crescere”, che ha visto la presenza del docente dott. Francesco Rosa, membro ESG (Laboratorio di
Psicologia cognitiva) dell’Università della Calabria che
ha relazionato su: “Giocando s’impara: il giocattolo e
l’apprendimento cognitivo. I giochi nell’era della multimedialità”.
Il convegno è stato presentato da Maria Caterina
Aiello presidente della locale sezione Fidapa e dal sen.
Sisinio Zito, Sindaco del Comune. La past-presidente
della Sezione, Cinzia Jeraci ha introdotto nel vivo la
mostra con la presentazione dei giocattoli stessi.
La presidente ha illustrato la mostra con un discorso
sull’importanza del gioco per il bambino e la storia dei
giocattoli: “La manifestazione nasce con l’intento di
40
valorizzare gli alti valori del gioco tradizionale come
momento di socializzazione, strumento di creatività e
di recupero della memoria. Il gioco è un’attività che
possiede molte funzioni e, tra esse, quella ricreativa,
educativa, biologica e sociale. Esso stimola l’inventiva, la curiosità, l’ingegno, la manualità, la creatività
e abitua alla competizione, alla riflessione, al rispetto
delle regole. Con il gioco, principale componente della
formazione psico-fisica, il bambino misura l’ambiente; prende coscienza dello spazio; ritrova il sorriso e
la spensieratezza. La tendenza ad usare taluni oggetti
come giocattoli è comune a molti animali e svolge una
funzione importante nell’apprendimento, di conoscenze e abilità che saranno loro necessarie nell’età adulta.
Data la tendenza istintiva dei mammiferi a giocare con
gli oggetti, non stupisce che l’uomo, fin dall’antichità,
si sia cimentato nella produzione e nel concepimento
di oggetti specificatamente pensati a questo scopo.
Molti dei giocattoli che sono stati rinvenuti nei siti archeologici sono di tipo “classico”, che anche i bambini
dell’epoca moderna ancora utilizzano; l’evoluzione dei
giochi, infatti, per lo meno rispetto alla varietà delle tipologie, è stata relativamente lenta per gran parte della storia dell’uomo. L’attività ludica dei bambini greci
si esprimeva all’interno della famiglia, le bambine giocavano con le bambole, i maschietti con la palla, con il
cerchio, con l’arco e si cimentavano nella corsa e nella
lotta, praticavano il tiro alla fune, l’altalena, il gioco
della settimana e la trottola che chiamavano “strom- quale si diffonde un modello di educazione più aperta
bos” (termine rimasto nel nostro dialetto locale). I e democratica, meno legata ai pregiudizi e alle tradiGreci, tuttavia, tenevano il gioco ai margini della vita zioni, più attenta alla formazione globale dell’educansociale, così come veniva considerato lo stesso bam- do, più rispettosa delle esigenze e delle esperienze dei
bino fino a sette anni: marginale e poco importante. bambini. Non a caso troviamo in questo periodo vari
Non mancano, comunque, testimonianze d’autorevoli tentativi di collegare la scuola al gioco, la cultura degli
personaggi che misero in evidenza la grande impor- adulti a quella dei bambini . Con l’avvento della società
tanza della pratica ludica per il bambino in giovanis- industriale e con l’arrivo del consumo di massa, quinsima età. Lo stesso Platone riteneva che il gioco fosse di con lo sviluppo dell’industria dei giocattoli, anche il
utilissimo per la formazione dell’infante (Gioco educa- modo di divertirsi comincia a cambiare, non più giochi
tore), in special modo quelle attività svolte in gruppo e e giocattoli auto-costruiti con regole auto-elaborate,
che privilegiavano il movimento fisico e l’integrazione ma giocattoli prefabbricati, imposti, senz’anima, con il
maschio - femmina; il tutto doveva avvenire, natural- risultato di espropriare il bambino dell’azione della mamente, sotto il controllo dei grandi. I bambini romani, nipolazione delle cose e della progettazione dell’intera
invece, come ci testimoniano Orazio, Marziale, Cice- struttura ludica.
rone, praticavano molti di quei giochi che, a distanza
La maggior parte dei giochi di ieri si svolgevano aldi oltre duemila anni sono pervenuti
l’aria aperta, erano passatempi sema noi. Giocavano, spesso insieme agli
plici, salutari e più adatti alla vita di
adulti, a ‘Par imparar’ (Pari o Dispaallora. Le case erano molto piccole
La piazza come
ri), ‘Caput et navis’ (Testa o croce), al
e poco comode, mentre di spazi lilaboratorio ludico.
tiro al bersaglio, a moscacieca, con
beri se ne trovavano in abbondanza,
i birilli, a nascondino, con la corda,
la piazza diveniva un ottimo laboracon la trottola (turbo); amavano far
torio. I momenti di tempo libero da
trascinare un carretto da un topo, amavano cavalcare dedicare al gioco erano veramente pochi ma, quando
una canna, facevano il girotondo, costruivano aquilo- questo accadeva, giocavano tutti, grandi e piccini, e
ni…, si cimentavano nel tiro alla fune, nel gioco della non mancavano gli spettatori che assistevano alle promorra (micare digitis), con gli astragali e le bambine ve. I giochi erano basati sulla destrezza, sull’agilità, sulgiocavano con le bambole. I giovani romani praticava- la velocità, sulla coordinazione ma principalmente sulla
no, inoltre, molti giochi con le noci, e questo fatto era forza fisica. A volte diventavano violenti ed aggressivi
così frequente ed usuale che si usava indicare il perio- perché, in parte, rispecchiavano i comportamenti sodo dell’abbandono dell’infanzia proprio con il termine ciali del tempo. A partire dagli inizi del XX secolo, in
“Lasciare il gioco delle noci”. “Nel Medioevo, invece, concomitanza con l’impressionante sviluppo tecnico
sia i giochi degli adulti che quelli dei bambini venivano industriale del pianeta, questo stato di cose è mutato
contrastati, limitati, additati come attività pericolose. radicalmente, con l’introduzione della progettazione
Si deve arrivare verso la fine del Quattrocento per tro- e produzione industriale e tecnologica dei giocattoli.
vare un atteggiamento più tollerante verso il gioco. Si I giochi, sono sempre figli del tempo e si adattano al
cominciava ad ammettere l’utilità di praticarne alcu- contesto sociale nel quale si svolgono. Ieri non esisteva
ni, come i giochi di corsa o di salto, considerati non nessun disturbo dall’esterno, niente TV, niente compupericolosi, comunque qualsiasi attività ludica doveva ter, scarsissima produzione industriale di giocattoli con,
avvenire sotto il controllo degli adulti che dovevano in compenso, una solida presenza di rapporti interperguidare il gioco rendendolo ‘moralÈ. Il dibattito sul- sonali e di socializzazione. Era considerato importante
l’utilità del gioco prosegue per tutto l’Umanesimo e il lo stare insieme, anche i momenti di lavoro si trasforRinascimento. Bisogna attendere, l’Età moderna, tut- mavano in occasione di socializzazione. La persona altavia, per vedere attribuite al gioco una soddisfacente lora era al centro della società e il gioco era di tipo coldignità e una favorevole attenzione. Il Settecento è, lettivo - creativo e ad alto contenuto sociale. I bambini
probabilmente, il momento più alto di questo rinnova- di oggi non sanno più cosa voglia dire avere un cielo
mento, un’epoca nella quale si viene sviluppando una azzurro sulla testa, schiacciati dalla loro passività di
pedagogia orientata ai valori sociali e civili e più aperta soggetti cresciuti davanti alla TV, con gli occhi abituati
al cambiamento ed al rinnovamento. È il periodo nel ad incamerare sempre più immagini e a produrre sempre meno parole. Ieri il bambino non aveva bisogno
dell’adulto, della guida, erano indipendenti ed autonomi nel gioco prima e nella vita, poi; oggi non sono abiL’industrializzazione del giocattolo
tuati a scegliere, c’è sempre qualcuno che provvede ad
indirizzarli verso qualcosa e quando non c’è l’adulto c’è
rischia di far scomparire il gioco
bisogno del computer o di altro. L’oggetto giocattolo
stesso e il pianeta infanzia.
è il nulla e dietro di esso si aggrovigliano il vuoto delle
relazioni umane e l’assenza della fantasia, della crea-
41
tività e dell’inventiva; in questo modo il gioco, inteso
come tempo della piena libertà infantile, viene spogliato di spazi ampi e differenziati e mutilato dei propri
segni educativi quali il movimento, la comunicazione,
la fantasia, l’avventura, la costruzione, la socializzazione. Il bambino, spesso, non sceglie in base alle sue
esigenze ma viene trascinato in forme di divertimento
imposte, create artificialmente, prefabbricate. Bambini
che stanno insieme fisicamente ma che non socializza-
no affatto, tra loro non si creano rapporti interpersonali ma soltanto muri di isolamento e solitudine. “Se
dovessero scomparire la cultura del gioco, allora potrebbero dirsi concluso il pianeta infanzia. Perché con
la cultura del gioco scomparirebbe anche il bambino,
sempre più espropriato, derubato, scorticato del suo
mondo di cose e di valori e costretto a specchiarsi in
culture non sue: prefabbricate, surgelate, imposte surrettiziamente dal mercato industriale”.
Convegno “Creatività ed innovazione”
Sezione di Roma
Come sia possibile coniugare creatività con innovazione e come tali argomenti non siano astrusi se affrontati con semplicità, è scaturito dal convegno: “Creatività
per l’innovazione”, che la sezione ha tenuto a Palazzo
Valentini sede della Provincia.
Quando la Commissione Europea ha deciso di nominare il 2009 anno europeo della creatività e dell’innovazione, ci è sembrato assolutamente naturale continuare un ciclo già iniziato nel 2008 su intercultura e
rispetto.
La parola creatività viene comunemente associata al
pensiero artistico. In realtà le innovazioni più significative sono quasi sempre state determinate da personaggi eclettici che hanno saputo sfruttare le caratteristiche
del loro pensiero trasversale. Grandi maestri del Design (tra cui molti architetti e ingegneri) ci insegnano
che grazie alla semplicità sono stati realizzati prodotti
o processi con le funzioni più innovative. Abbiamo affrontato il tema della creatività proprio partendo dall’insegnamento dei designer per capire se la formula
della semplicità da loro applicata può essere applicata
per fronteggiare l’emergenza socio-economica attuale. Abbiamo voluto dimostrare come il binomio creatività e innovazione sia alla portata di tutti, che è possibile sviluppare la creatività delle persone sin bambini
e non solo e soprattutto che creatività e innovazione
riguardano tutti i campi della vita sociale, economica
e culturale.
Alla presentazione di apertura della Presidente Bruna
Volpato è seguito l’intervento introduttivo di Daniela
Troina: “le leggi della semplicità”, titolo mutuato da un
libro di John Maeda che afferma «Semplicità significa
sottrarre l’ovvio e aggiungere il significativo». Il dott.
Simone Magrì, giovanissimo e brillante giornalista, anche avvalendosi di un video, ha illustrato i risultati di
un sondaggio predisposto per l’occasione. Il prof. Zichichi ha tenuto una vera e propria lezione magistrale sulla creatività nel linguaggio, nella logica e nella
scienza. Alla tavola rotonda hanno partecipato anche
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la socia Giovanna Spagnuolo, ricercatrice dell’ISFOL ed
esperta di Life long Learning, che attingendo da casi
reali di organizzazione della creatività ne ha individuato i caratteri fondamentali e i metodi di trasferibilità
per innovare nei contesti socio-produttivi, della ricerca
e delle professioni. La socia Lucia Votano, Direttore di
ricerca dell’INFN, ha affrontato il tema della ricerca e
dell’innovazione in Italia e ha parlato, in particolare,
della necessità di dotare la ricerca di mezzi finanziari adeguati e continuativi, confrontando la situazione
italiana con quella di altri paesi non solo Europei.
L’evento ha ottenuto l’autorizzazione all’utilizzo del
logo ufficiale DELLA cOMUNITà Europea ed è stato inserito tra gli eventi nazionali.
La sezione inoltre, presenta uno spettacolo teatrale
che ha avuto consensi sia a Latina che a Roma, perché
possa diventare un progetto nazionale sul tema della
diversa abilità in maniera alternativa.
Lo spettacolo teatrale è di Mimmo Mancinie Pietro
Albino Di Pasquale con a regia di Enrico Maria Lamanna e viene proposto nelle suelinee essenziali: “Lo Zì”.
“LO Zì”
…lo scandire del tempo, dalle giornate piovose d’inverno alle torride estati, sempre sulla tua sedia.
Che cos’ è?
È il prodigio incessante dell’invecchiare quando
linee profonde solcano il tuo viso e le mani incidono quaderni di lunghi segni piatti: ideogrammi, filigrane….
Come sono? Che cosa significano?
Sono poesie, sono romanzi: sono tutti i nomi
della libertà…
Questa è la storia di chi non sa raccontare, il
cammino difficoltoso di un disabile attraverso i
luoghi dell’Italia di Ieri.
(dall’opera teatrale “Lo Zì”)
Chi sono i diversi?
Sono persone che percepiscono la vita diversamente
dagli altri e che spesso vedono erigersi muri sempre
più alti.
Oggi, nella società dell’immagine e del bello, il diverso appare deforme, cattivo, apolitico.
Per abbattere il mutismo e il semplicismo delle rappresentazioni è stata meditata un’opera teatrale che si
prefigge il compito di trattare il problema dell’handicap
in maniera alternativa: una rivoluzione copernicana
che ribalti le prospettive. Perchè “La disabilità – sostiene Ileana Argentin - è patrimonio anche dell’arte”.
La vita di una persona nell’arco di trasformazione di
cinquant’anni, da quando essere uno “storpiato” era
sinonimo di piaga infetta e untuosa, fino ai nostri giorni quando si coniano nuovi sinonimi per mortificare e
ignorare il problema: “Il diversamente abile”.
Che cosa accadrebbe se un uomo si accorgesse
di soffrire di una malattia invalidante? Come dirlo agli altri e come imparare ad accettarsi?
Un’ora e un quarto di spettacolo, uno scoppiettante
monologo comico in cui l’attore si mette in gioco dando prova di straordinarie capacità interpretative.
La rappresentazione di un’opera matura come “Lo
Zì” può compiere un grande prodigio: il sorriso.
“Lo Zì” è uno spettacolo necessario e buono. È evidente che il buono è bello, ma questa volta sarà anche
divertente.
“Lo Zì” vince la scommessa della comicità: un’ironia
intelligente che, attraverso il sorriso, palesa problemi
spinosi raccontando e raccontandosi, mescolando italiano e dialetto in una preziosa partitura musicale.
“Lo Zì” è un’archetipica esperienza conoscitiva, insinua importanti domande che continueranno a bussare
dentro di noi anche a sipario calato.
“Chi sono, che cosa cerco, che cosa voglio dalla vita?
Voglio essere accettato…per come sono!”
Un monologo fatto di tante voci colorate fuse nella
caleidoscopica e grumosa lingua dialettale di Mimmo
Mancini. Un monologo rocambolesco, momento dopo
momento, coinvolge gli spettatori in una seduta d’autopsia nel corpo e nell’anima di un disabile.
Una storia ambientata al Sud, in un’Italia povera,
poco sviluppata, dai rapporti rozzi e spinosi ma sorprendentemente umani. Mimmo Mancini autore e attore valente figlio di questa terra si sveste indossando gli abiti di tutti i suoi personaggi.
Lo spettacolo ha lo scopo di avvicinare il teatro a
quelle persone che più di altre sentono l’esigenza di
nominare e di chiamare la realtà circostante.
Il teatro da sempre è lo strumento per trovare sublimazione e catarsi, un modo per sfogare e ordinare l’ansia delle passioni che tempesta le nostre anime.È l’alito
che sospinge a superare le prove di una vita molto dura
oppure, il rifugio-strumento cui fidare le nostre paure:
spazio dove abbandonarci ad aspirazioni o illusioni.
Questo spettacolo non ha nessun compito, non
vuole e non può ovviamente risolvere i problemi dell’handicap, ma unire e avvicinare persone colpite dal
problema e non farle sentire sole, forse questo in punta di piedi può farlo. Questo monologo vuole urlare
a coloro i quali hanno vissuto e vivono il dramma in
prima persona e soprattutto alle loro famiglie di non
vergognarsi della propria condizione, non c’è nulla da
nascondere, è la “società civile”, “gli abili non diversi”
che devono chiedersi molte cose, e sarebbe ora.
Un esempio per tutte le donne
Sezione di Roma Campidoglio
Dieci donne leader
che si sono distinte nella professione
sino a diventare esempio
e stimolo per tutte
Nell’ambito delle manifestazioni organizzate per il
“Ventennale” della Sezione Roma Campidoglio, la
Presidente Irma Berrone Ricci ha affidato il compito di
trattare il tema internazionale “La leadership”, come
da tradizione, alla past Presidente arch. Carla Tagliaferri che ha curato e coordinato egregiamente l’incontro
che si è tenuto nella prestigiosa “Sala Tevere” presso
la Regione Lazio in Roma.
Ospiti di eccellenza:
Prof.ssa Loredana Bettonte, Maestro Marcella Crudeli, Dott. Anita Garibaldi, Prof.ssa Maria Medri Litta,
Ing. Maria Giovanna Piva, Avv. Angela Radesi Metro,
Dott. Patrizia Rodinò, Prof.ssa Avv. Maria Rita Saulle,
Prof.ssa Alessandra Xerri, Prof.ssa Margherita Gulisano, dieci donne leader che si sono distinte a tal punto,
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nella loro professione, da diventare esempio e stimolo
per noi tutte, donne carismatiche che hanno saputo
esercitare una forte influenza sugli altri con autorevolezza.
La loro testimonianza ed il profilo personale e lavorativo hanno posto in evidenza gli elementi che hanno
contribuito alla loro affermazione.
È stato interessante portare a conoscenza quelle qualità che vanno nella direzione di favorire quelle competenze che possano facilitare la progressione della
carriera ed il conseguimento di posizioni apicali.
Ha concluso i lavori l’intervento della Prof. Margherita Gulisano, past Presidente FIDAPA. ***
Un altro appuntamento ci attende presso la “Sala
della Protomoteca” in Campidoglio, il giorno 16 di settembre, per ricordare e festeggiare il lungo percorso di
vita e di attività della Sezione, nel luogo simbolico a
cui si è ispirata.
L’evento sarà associato ad un convegno sul tema “Il
rispetto per l’ambiente” organizzato, su interessamento della Presidente Donatella Di Biasio, dal Distretto Centro.
Ringraziamo la Presidente della Fondazione Eugenia
Bono per il sostegno ed il patrocinio.
Seguirà un momento festoso, brindando insieme,
nella magnifica cornice della “Terrazza Caffarelli”.
Un anno sociale ricco di sfide, di gioia, intenso di
emozioni e di mete raggiunte, tenendo presenti i valori
tradizionali della nostra Associazione, con uno sguardo al futuro in vista di cambiamenti epocali, frutto del
lavoro e dell’impegno di tante donne come noi.
La Carta dei diritti della bambina:
“Sfoglia la margherita”
Sezione di Rovigo
In sintonia con lo spirito del Tema Nazionale “Alla
ricerca di un valore perduto: il rispetto” ed in considerazione di quanto indicato all’art. 3 della “Carta dei
diritti della bambina”, che recita “Ogni bambina ha il
diritto di beneficiare di una giusta condivisione di tutte
le risorse sociali”, la Sezione rodigina di FIDAPA, da
sempre attenta al rispetto dei diritti umani dei minori
d’età di sesso femminile, ha voluto dedicare un’attenzione speciale al mondo dell’infanzia, organizzando
una visita animata guidata, caratterizzata da un’attività didattica ricca, coinvolgente, divertente, istruttiva.
alle sale espositive della mostra “Decò-Arte in Italia”.
Hanno curato il progetto la Socia-Consigliera Fidapa
e Capo Delegazione FAI di Rovigo, Chiara Tosinini e
la Presidente di Sezione Lucia Toffanin . L’itinerario
animato, che ha ottenuto un buon successo, aveva lo
scopo di avvicinare il mondo dell’infanzia all’arte, coinvolgendo direttamente le piccole visitatrici con ruoli da
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protagoniste nella costruzione di un percorso didattico
che le interessasse.
Maria Grazia Avezzù, Socia della Sezione di Rovigo,
vicepresidente del Distretto Nord-Est, Presidente della
Commissione Pari Opportunità Provinciale, ha ideato
il Concorso a premi “Sfoglia la margherita e scegli un
petalo.
Le Pari Opportunità per il valore Rispetto”, anno scolastico 2008-2009. L’iniziativa si è proposta di contribuire a far riflettere le bambine e i bambini di età compresa tra i 6 e i 10 anni sul tema del “Rispetto”, valore
che sembra perduto nella società attuale, indispensabile, invece, per l’attuazione di “Pari Opportunità
per Tutti”. Gli scolari hanno idealmente “sfogliato” la
margherita delle Pari Opportunità e “scelto un petalo”
come tema da approfondire fra i seguenti: ambiente,
anziani, bambine e bambini, disabili, diversità, donne,
legge e salute.
Tavola rotonda “Cipro, la questione del muro”.
Da sin. Lucia Toffanin, presidente della sez. di Rovigo, Maria
Grazia Avezzù, vice presidente del ditretto Nord-Ovest, Laura
Fogagnolo, responsabile della Commissione Dispersione
Scolastica, Dinos Toumazi, consigliere del Comune di
Famagosta a Cipro e Guglielmo Brusco, assessore provinciale
alle Pari Opportunità
Tutti gli elaborati dei partecipanti sono stati esposti
presso la Sala Celio della Provincia di Rovigo durante il
mese di marzo 2009 ove è avvenuta contestualmente
una manifestazione con allievi, autorità, rappresentanti delle Associazioni coinvolte e insegnanti. La mostra è
stata allestita dalla prof.ssa Donatella Ferraresi , Socia
FIDAPA della Sezione di Rovigo
La FIDAPA nella Giuria esaminatrice era rappresentata
dalla vicepresidente della Sezione di Rovigo, Manuela
Nissotti. LA Giuria ha scelto 8 elaborati corrispondenti
ai petali/diritti della margherita. Gli elaborati sono stati
riprodotti in manifesti pubblicitari che sono stati esposti in punti strategici della città di Rovigo e dei Comuni
le cui scuole hanno partecipato al concorso.
La Socia della Sezione di Rovigo, Mara Berto, Assessore alle Pari Opportunità del comune di Fratta Polesine,
ha adottato l’azione positiva della Provincia di Rovigo
e della Sezione FIDAPA di Rovigo ed ha promosso per
l’anno scolastico 2008/9 il concorso a premi “Segui la
stella nel segno del Rispetto”, nelle scuole primarie di
secondo grado nell’ambito del territorio Obiettivo: far
riflettere i ragazzi sul valore rispetto, indispensabile in
una società civile e democratica che riconosce pari opportunità a tutti e quindi difesa dei Diritti Umani, come
sancisce la Costituzione.
Gli studenti sono stati invitati, come classe o in gruppi, o individualmente, a presentare un’opera grafica
e/o letteraria con titolo e breve commento di accompagnamento per la realizzazione di un manifesto pubblicitario. Agli incontri di preparazione con gli studenti
hanno partecipato le Socie della Sezione di Rovigo
Maria Grazia Avezzù e la dottoressa Anna Maria Visentin.
***
Vite sospese
Conferenza “Vite sospese”. Relatrici: Elisa Pozzatasca, Presidente di Penelope e Premio BPW “Power to
Make a difference through Leadership” a Città Del
Messico ; Gilda Milani Bianchi Presidente di Penelope
Veneto che ha presentato anche il “Diario di una vita
spezzata” quella della figlia ventenne Milena, scomparsa in Tunisia nell’estate del 1995.
All’incontro, molto partecipato, era presente anche il
Colonnello Andrea Firrincieli che si è impegnato a riesaminare i casi degli scomparsi in provincia di Rovigo.
Inoltre nel Marzo 2009,il Colonnello ha organizzato
una conferenza nel ciclo degli incontri di aggiornamento professionale organizzati dal Comando provinciale Carabinieri Rovigo, tenuta da Elisa Pozzatasca. La
Presidente di Penelope ha evidenziato che per la prima
volta, grazie all’opinione suscitato dalla Sezione FIDAPA di Rovigo, ha partecipato ad un aggiornamento per
Carabinieri. Hanno preso la parola anche i familiari di
alcune fra le persone scomparse in provincia di Rovigo. Nell’ambito del rispetto dei diritto alla libertà, la
Sezione di Rovigo ha firmato un gemellaggio con la
BPW Larnaca Famagusta. La Sezione, ha organizzato una serie di iniziative, alle quali hanno partecipato
anche rappresentanti del Distretto FIDAPA Nord-Est,
la Presidente Mariella Montemurro e la responsabile
della Commissione Distrettuale rapporti BPW, Carla
Ciani Bassi, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla
questione cipriota, per favorire un clima di attenzione
sull’assoluta necessità delle riprese dei negoziati fra le
comunità greco cipriota e turco cipriote, al fine di trovare una soluzione giusta al problema dell’Isola invasa
dai militari turchi nel 1974 e per il ristabilimento dei
diritti umani di tutti i cittadini ciprioti.
Diritti umani che anche allora furono lesi soprattutto a danno delle persone più deboli: donne, bambine,
bambini,vecchi. Di notevole interesse l’incontro pubblico la Tavola Rotonda “Cipro e la storia del muro”.
Coordinatrice e traduttrice la dottoressa Laura Fogagnolo. Fra i relatori Maria Grazia Avezzù, vicepresidente del Distretto Nord-Est.
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Federazione e Fondazione
per il rispetto della salute
Sezione di Salerno
Un corretto stile di vita
per una corretta salute.
La sezione Fidapa di Salerno, di cui è presidente Dina
Oliva Crimaldi, ha dedicato molta attenzione al rispetto della salute, in sintonia con la produzione territoriale in ambito agricolo, vinicolo ed industriale.
Espressione di tale attenzione è stato il Convegno
“Come coltivare la nostra salute con un corretto stile
di vita”, in collaborazione con l’ ASL Salerno 2 e con
la Provincia.
Tale tematica è stata trattata anche dalla Referente di
sezione della Fondazione Fidapa Clotilde Baccari Cioffi
con il Convegno “Dal molino … alla tavola, tra storia e
tradizione dai Borbone a oggi”.
Tale evento, realizzato in collaborazione con il comune di Salerno, ha fruito del patrocinio morale ed economico della Fondazione grazie al sentito coinvolgimento della presidente Eugenia Bono che purtroppo,
per motivi indipendenti dalla propria volontà, non ha
potuto partecipare al Convegno.
Ella ha però delegato a rappresentarla Silvana Sorvino, componente del Consiglio di Amministrazione
della Fondazione, la quale validamente ed in maniera
affabulante ha ripercorso le attività della Fondazione
svolte nel rispetto degli scopi e dei fini statutari, puntualizzandone l’operatività volta a consentire a donne
giovani e meno giovani un inserimento qualificato nel
sistema produttivo.
Significativa è stata la presenza di Caterina Mazzella,
Referente distrettuale della Fondazione e Past-Presi-
dente del Distretto Sud/Ovest la quale ha evidenziato
l’importanza dell’evento per la sua ricaduta culturale
e sociale, per la credibilità della Fidapa sul territorio e
per la lodevole simbiosi di Federazione e Fondazione
nel Distretto.
Una straordinaria presenza di socie della Sezione di
Salerno e di numerose sezioni limitrofe, la partecipazione di simpatizzanti e di estimatori della nostra associazione, la presenza dell’enogastronomo dott. Ferdinando Cappuccio, nonché le degustazione di prodotti
dell’antico pastificio “Garofalo” di Gragnano e dell’azienda vinicola “Turandea” di Montecorvino Pugliano, hanno reso eccezionale l’evento a documentazione del quale è stato realizzato un opuscolo di carattere
storico ed economico, ricco di curiosità e di riferimenti
letterari.
Dal molino… alla tavola
tra storia e tradizioni.
Giornata
dedicata al rispetto
relatore Gherardo Colombo
Sezione di Saluzzo
Dopo un lungo e faticoso lavoro preparatorio il 12
marzo è stata realizzata l’iniziativa sul tema nazionale
del rispetto in tutte le sue forme, rivolta ai giovani studenti delle scuole superiori ed alla popolazione saluzzese. Il percorso era iniziato mesi fa, quando era stato
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contattato il Dottor Gherardo Colombo, ex magistrato
noto a tutti per le sue inchieste ai tempi del pool che
aveva compiuto le indagini denominate“mani pulite”,
ma anche quelle sulla famigerata loggia P2, il cosiddetto lodo Mondadori…
Dopo aver deciso di abbandonare la magistratura,
il Dottor Colombo si era dedicato a girare instancabilmente e gratuitamente l’Italia per portare a tutti
e,soprattutto, ai giovani il suo personale credo ed il
suo messaggio sull’importanza delle regole e del loro
rispetto, al fine di stimolare in ciascuno di noi una riflessione approfondita sull’argomento. Quale migliore
occasione dunque per noi della FIDAPA per approfittare della disponibilità di un tale personaggio ed organizzare qualcosa che potesse davvero coinvolgere tutti
su un tema così accattivante?
Siamo partite col contattare le scuole della città:il
Liceo Bodoni,Il Liceo Soleri,l’Istituto Denina,l’ Istituto
Pellico, la Scuola d’Arte,presso le quali abbiamo incontrato docenti informati,interessati ed entusiasti all’idea
di aderire al progetto ambizioso di far lavorare i loro ragazzi, in modo libero,sul tema proposto,suddividendo
gli elaborati in tre categorie:video,elaborato vero e
proprio da realizzare singolarmente o in gruppo,poesia
o canzone.
Il 28 febbraio sono state raccolte le opere prodotte ed una commissione apposita di esperti, composta
da Luciana Allasia (rappresentante Fidapa), Nuccio
Cantamutto(attore di teatro), Silvio Pautasso(operatore
cinematografico), Marcella Risso(assessore comunale), Enrico Sabena(compositore musicale),Francesca
Cappelli(presidente della commissione), ha esaminato
e giudicato i lavori,molto numerosi e pregevoli a testimonianza del grande interesse suscitato, ed ha assegnato i premi ai migliori, nelle rispettive categorie.
Il 12 marzo la sala del Cinema Italia di Saluzzo, gentilmente offerta dal Comune, sponsor della manifestazione, unitamente alla locale Cassa di Risparmio, era
gremita di giovani e non; circa 300 studenti hanno
ascoltato in maniera veramente partecipata, le argomentazioni del Dottor Colombo, che in modo semplice e prevalentemente in forma di dialogo, è riuscito
a coinvolgere e ad appassionare un uditorio davvero
entusiasta.
In seguito,alla presenza delle più alte autorità della
Fidapa, nelle persone di Giuseppina Bombaci, Presidente nazionale, Giuseppina Seidita, vicepresidente
nazionale, Claudia Amerio, Presidente del Distretto
Nord-Ovest e Graziella Camurati, Segretaria del Distretto Nord-Ovest, si è svolta la tanto attesa premiazione dei ragazzi.
Alla sera un ulteriore appuntamento, nel gremitissimo salone dell’antico Palazzo comunale della città, ha
offerto a tutti la possibilità di ascoltare e di apprezzare, ancora una volta, la capacità del Dottor Colombo di
analizzare e di sintetizzare le difficoltà del rapporto tra
le regole, pregnanti di ogni società civile ed i cittadini
stessi.
Prendiamo a prestito le ultime righe del libro del Dottor Colombo intitolato “Sulle Regole”:”È il percorso,
non il traguardo, a riempire la persona del proprio valore e della propria dignità. Tutti noi siamo sul percorso, dipende da ognuno dove questo ci porterà”.
“Ritrovare la genitorialità oggi”
Sezione di Senigallia
Questo il tema di una tavola rotonda organizzata dalla nostra Sezione inserita nel programma delle attività
del Comune di Senigallia e presentato in conferenza
stampa dal Sindaco Luana Angeloni e dall’Assessore
Patrizia Giacomelli con rappresentanti del Consiglio
delle Donne, della FIDAPA, dell’associazione Dalla Parte Delle Donne e del CIF. Tutte le associazioni femminili
hanno proposto, per il mese di marzo, iniziative legate ai problemi delle donne con un manifesto comune:
“MAI SOLE”.
La tavola rotonda si è svolta nella Sala del Trono del
Palazzo del Duca di Senigallia alla presenza di rappre-
sentanti del mondo della scuola, delle istituzioni e delle
associazioni dei genitori. Dopo il saluto e la presentazione della Presidente Maria Galvagno, sono intervenuti: la dott.ssa M.Cristina Cremonini del Centro TANGRAM, la dott.ssa Angela Leone, dirigente scolastico,
È importante sostenere ogni forma
di servizio sociale
a favore delle famiglie
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Alberto Di Capua, presidente AGE e la nostra Simonetta Lazzari, responsabile della Commisione Nazionale
FIDAPA “Carta dei diritti della bambina”.
Dall’analisi condotta dai relatori e dal dibattito che ne
è scaturito sono emerse le difficoltà che accomunano
la maggioranza dei genitori: la conflittualità, il senso
di inadeguatezza di fronte ai figli che diventano indipendenti, la preoccupazione di fronte alle “minacce”
esterne e alle richieste di libertà.
I figli crescendo tendono a mettere in discussione
l’autorità dei genitori, contrapponendosi al rispetto
delle regole. L’adolescenza, infatti, è caratterizzata da
una molteplicità di cambiamenti su svariati fronti che
coinvolgono il giovane e spesso sconvolgono la sua
famiglia. In questo periodo della vita diventano fondamentali gli amici, si sente l’esigenza di fare parte di un
gruppo di coetanei con cui trascorrere il tempo libero,
condividere interessi, confrontarsi. Accanto ai vantaggi
dell’appartenere ad un gruppo, si possono intravedere degli aspetti negativi: protetti dal gruppo ci si sente forti e si possono commettere azioni sconsiderate,
dettate da sensazioni di onnipotenza, o si possono
assumere comportamenti contrari ai propri principi
per la paura di contraddire il gruppo e rimanere soli.
L’adolescente ha comunque ancora bisogno che il genitore continui a svolgere la sua funzione di contenimento adattandosi ai nuovi bisogni dei figli che crescendo adottano modalità diverse di esprimersi e di
relazionarsi con il mondo degli adulti.
In questa fase della vita i ragazzi, che abbandonano
lentamente il concetto di sé costruito sull’opinione dei
genitori per sostituirlo con un’identità derivata dalla
sperimentazione, hanno diritto ad un ambiente familiare e relazionale adeguato, diritto alla propria formazione e all’ espressione delle proprie capacità , diritto
alla tutela della propria salute per una crescita sana. Di
qui l’importanza e quindi l’utilità di ogni forma di sostegno e di “servizio sociale” a favore delle famiglie.
L’incontro ha individuato importanti aree di intervento, che verranno esaminate prossimamente, per contribuire alla sempre più crescente domanda di aiuto dei
genitori nel rapporto con i figli.
La Leadership nella Locride
Sezione di Siderno
Dopo una serie di incontri per individuare, discutere e
valutare la scelta di personalità femminili da designare
per la Leadership del Distretto S. O., le Sezioni Fidapa
di Siderno, Locri, Roccella e Brancaleone si sono riunite, presso il Circolo di Società di Locri, per discutere
sul tema internazionale: “Il Potere di fare la differenza
attraverso la leadership, il sostegno e l’azione”.
Sono intervenute all’ incontro Caterina Mazzella,
past Presidente Distrettuale e Referente della Fondazione Fidapa, Patrizia Pelle, past Presidente Fidapa di
Siderno e Revisore dei Conti Distrettuale e la dott.ssa
in Scienze Manageriali, Gabriella Pedullà che ha relazionato su “Modelli e stili della leader”. Erano presenti
all’ incontro anche le socie Adele Tuccio di Reggio Calabria e Maria Rao, tesoriera distrettuale.
Cinzia Jeraci, past Presidente della Fidapa di Roccella, considerando le qualità di una leader, ha dichiarato
che tutte le socie della sua Sezione meriterebbero tale
titolo, perché impegnate con successo sia nelle professioni, nell’Associazione, nella società civile, sia tra le
mura domestiche.
Carmelita Mittoro, della Sezione di Locri, ha presento
quale leader scelta dalla sezione di Locri Maria Grazia Vecchiotti Crupi, artista e pittrice, nonché persona capace di mediazione nelle relazioni sociali difficili,
entusiasta ed operosa nelle varie attività culturali dell’Associazione.
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Le quattro sezioni della Locride
fanno squadra
per le iniziative associative.
La Sezione di Brancaleone ha scelto Carmela Palermiti, presentata dalla Presidente Ester Leggio, che ha
elencato le motivazioni che l’hanno resa protagonista
e animatrice di molte attività sociali del territorio, nella
sua lunga carriera d’insegnante attiva e ricca di iniziative, socia fondatrice della Fidapa di Brancaleone e
Presidente della stessa sezione.
La Sezione di Siderno ha scelto Silvia Falvo Macrì. medico chirurgo Direttore del Distretto Sud di Bovalino
dell’Azienda Sanitaria di Locri. La Presidente della sezione di Siderno, Anna Maria Ferraro, dopo aver illustrato il suo ricco curriculum formativo e professionale
ha letto la seguente motivazione, scritta su pergamena:
“La Sezione Fidapa di Siderno, per il biennio 200709, ha designato “Donna Leadership” la socia Silvia
Falvo Macri’ per la sua competenza professionale in
campo medico, per la cultura scientifica approfondita con diverse specializzazioni e master di formazione
manageriale, che ha valorizzato a favore del nostro
territorio, sia in ambito sanitario che didattico.
La sua personalità l’ha resa protagonista in numerose attività della Sezione e nel contesto sociale in cui ha
operato ed opera, raggiungendo, con volontà e fermezza, vertici dirigenziali nell’ambito della Sanità territoriale, alla cui organizzazione ha dato una svolta incisiva ”.
Menzionata anche la socia Silvia Vittoria Falvo che
ha ringraziato con semplicità, ricordando il periodo in
cui ha lavorato come Presidente della Sezione, incarico
molto impegnativo che richiede, a chi lo svolge, anche
qualità di leader.
La serata si è conclusa in forma socio-conviviale e musicale.
I nostri primi due anni
Sezione di Spoleto
Dai riti occulti
alle sette sataniche
Nata il 24 maggio del 2007, la “giovanissima” sezione Fidapa di Spoleto, costituitasi grazie all’impegno
delle socie di Perugia, ha festeggiato i suoi primi due
anni di attività caratterizzati da entusiasmo e spirito di
servizio.
Sotto la presidenza di Maria Donatella Aiello sono
state infatti concretizzate iniziative culturali con forte
connotazione sociale senza dimenticare i temi nazionali e internazionali che ogni anno, come un fil-rouge,
ci legano in maniera armoniosa facendoci sentire parte
viva di un’organizzazione planetaria.
Ci piace quindi ripercorrere le tappe che hanno segnato questi primi due anni di vita che abbiamo festeggiato con grande entusiasmo, ringraziando di
cuore la Presidente uscente che ci ha guidato con fermezza e non poco coraggio – visto che eravamo alla
prima esperienza – e salutando tra gli applausi l’ingresso al vertice della neo presidente Pina Zito. Con grande
soddisfazione è stata accolta inoltre la nomina, in seno
alla Fondazione Fidapa, della past president Maria Donatella Aiello quale referente DELLA Fondazione Fidapa per la Regione Umbria.
Il primo incontro che ha ufficializzato la nostra sezione è avvenuto dopo la pausa estiva: nel settembre del
2007 abbiamo avuto l’onore di essere tenute a battesimo dalla presidente nazionale Margherita Gulisano
Procopio e dalla presidente distrettuale M. Giovanna
Alari.
A suggellare il sodalizio nato in una delle città riconosciute a livello internazionale come culla delle arti,
a dicembre ci siamo deliziate con un concerto della
giovane soprano Francesca Cappelletti, più che una
promessa della lirica, accompagnata al pianoforte dal
maestro Angelo Silvio Rosati.
La prima cena delle candele è stata emozionante e
suggestiva, tale da rendere indimenticabile quella sera
del 26 febbraio del 2008. Poi siamo entrate nel vivo
dell’attività con un coinvolgente convegno sul tema
“Dai riti occulti alle sette sataniche”.
Particolarmente interessanti sono stati gli interventi,
su un argomento dai molteplici aspetti, delle socie Annalisa Moriconi, Elisabetta Monini, della socia di Perugia molto vicina alla sezione di Spoleto Paola Briglia e
dell’avvocato Donatella Tesei, stimata professionista e
recentemente eletta Sindaco di Montefalco.
Altro appuntamento che ha coinvolto istituzioni e
molti addetti ai lavori è stato il convegno sull’imprenditoria femminile dove, tra i vari interventi, è stato
illustrato dall’attuale presidente Pina Zito il progetto
LINFA che vede direttamente coinvolte Fidapa Umbria
e la Provincia di Perugia. A ridosso della festa della
donna, il 6 marzo scorso si è svolto un qualificato incontro sulla “Carta dei diritti della Bambina” con relatori prestigiosi: l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Riccardo Fontana, il professor Roberto Segatori
dell’Università di Perugia, l’assessore regionale Maria
Prodi, la dottoressa Roberta Vicini, giudice del Tribunale di Spoleto e la socia Ilaria Rapacchio.
A coronamento delle tante iniziative della sezione, si
è svolto un pomeriggio culturale nella villa De’ Pazzi,
prestigiosa residenza nella ridente località di Eggi alle
porte di Spoleto.
La socia Romanella Gentili Bistoni, presidente della
sezione di Alta Valle del Tevere, in quella suggestiva
cornice, ha illustrato la storia della famiglia De’ Pazzi e
i suoi legami con la villa di Eggi.
Al primo giro di boa la sezione di Spoleto si appresta ad affrontare una ancor più intensa fase di attività associativa. Il gruppo è coeso, l’entusiasmo a mille,
la simpatia che suscita Fidapa è altissima e di questo
siamo grate a chi da tanti anni con competenza e dedizione ha fatto crescere il sodalizio che vede tante
donne diverse per cultura e provenienza, per attitudini e sensibilità, unite da un unico grande sentimento:
l’amore per la vita e per il prossimo.
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La presidente racconta
trent’anni di vita associativa
Sezione di Termini Imerese
Il ruolo importante
svolto dalla sezione
sul territorio.
Trent’anni…. questo traguardo è per noi motivo di
orgoglio, che ci spinge a lavorare sempre di più, animate da spirito di collaborazione e di amicizia.
È stato un onore, per me, essere presidente nel 30° Da sin.: Rosamaria La Scola, Nina Santino, Giuseppina
anno della sezione Fidapa di Termini Imerese.
Caruana, Mariella Versaci, Lucia Emmi, Margherita La
La nostra sezione fu fondata il 26 marzo 1979, grazie Barbera, Lucia Chisari, Lucia Ajovalasj, Giuseppina Bombaci,
Giuseppina Versaci, Giuseppina Seidita, Enza Monastra,
all’impegno di Pina Abramo Battaglia, che ne divenne Cettina Olivieri
la prima presidente, ed alle cura della madrina Rosetta
Sunseri, che hanno saputo coinvolgere altre donne in
questa fantastica ed importante avventura.
massimo dei voti e l’attribuzione del Premio “Corallo
Dalla sua costituzione ad oggi la sezione di Termini Rosso”, destinato a donne che si sono distinte nel soImerese ha percorso un cammino che l’ha portata a ciale.
crescere anno dopo anno con l’adesione di altre donne
Nello sfogliare insieme alle past presidenti le pagine
impegnate in vari settori della vita
degli album che raccolgono trensociale.
ta anni di attività, tra le tante foto
Oltre ad organizzare incontri su
sbiadite e gli articoli ingialliti si
La Fidapa
temi di carattere culturale ed artistirincorrono emozioni, ricordi e nocome movimento
co, gite e visite a mostre, la sezione
stalgie.
ha svolto un ruolo importante sul
Alcune tra le protagoniste deldi opinione
territorio.
la nostra storia non sono più tra
per la crescita
Dall’organizzazione della “Mostra
noi….. mi riferisco a Pina Abramo
Regionale Arte e Artigianato”, nata
Battaglia, la nostra prima Presidelle donne.
per valorizzare il lavoro artigianale
dente, a Liliana Pistorio che ha
e artistico delle donne siciliane danrealizzato il nostro gagliardetto,
do loro la possibilità di “mostrarsi”
a Ina Todaro Ciofalo, che ha reso
in ambiti anche territorialmente differenti dai propri, possibile l’attuazione del servizio pap-test, e a Teresa
all’istituzione del primo “consultorio” dove le nostre Fazioli Burgio, che ha raccolto scrupolosamente tutta
socie con una fitta campagna di sensibilizzazione han- la documentazione delle nostre manifestazioni.
no avvicinato le donne del nostro territorio al PAP-TEST
Festeggiare trenta anni significa, dunque, che le fidae, sempre nel campo della salute, sono state volute pine, scelte con il cuore dalla nostra prima Presidente
dalla Fidapa di Termini le sezioni cittadine ADVS, AIDO e le tante altre che si sono successivamente aggiunte,
e AIRC.
hanno contribuito con intelligenza, entusiasmo e coEd ancora con la nostra sezione è nata la Consulta raggio alla crescita della sezione.
Femminile Pari Opportunità ed è stato organizzato il
Enza, Dina, Mimma e Giusi e io diciamo grazie a
corso di formazione “Donne e Politica”, e il concorso Pina, Ina, Mariella, Maria, Nina, Enza, Giuseppina,
“Natale in Vetrina”.
Pupetta, Rosamaria, meravigliose presidenti che ci
Siamo state sponsor della sezione di Partinico e siamo hanno portato fino ad oggi e che con grande imgemellate con la sezione di Sciacca.
pegno hanno fatto la storia della nostra sezione ed
Tra i gioielli della sezione voglio ricordare: la “borsa auguriamo alla Fidapa di Termini Imerese di guardare
di studio” assegnata ogni anno a una studentessa del- sempre avanti perchè questa è solo una tappa verso
le scuole superiori termitane che si è diplomata con il nuovi traguardi.
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L’arte ornamentale
Sezione di Terra di Lavoro
La composizione floreale ornamentale è un’arte che
affascina l’uomo da secoli.
La presidente Carla Giaquinto ha presentato all’incontro la vice presidente del Garden, Rosetta Salemme
Valentino, nonché socia della Fidapa, che ha fornito
una valida dimostrazione di questa arte ornamentale.
La storia del motivo floreale fa risalire le sue origini
all’area mediterranea, fin dalle prime manifestazioni
della cultura figurativa cretese micenea.
I soggetti vegetali, presenti in quest’area culturale,
costituiscono un’anticipazione dei motivi floreali che
saranno successivamente trattati nell’ambito dell’arte
greca, etrusca e latina e che, almeno in parte, ritorne-
Il motivo floreale
da sempre presente nell’area
mediterranea.
ranno nell’iconografia italiana. Si tratta infatti di ornati
con edera, acanto, fiore di loto, palma e altri elementi
vegetali più o meno stilizzati. In ambito etrusco, invece, la presenza del fiore e di altri elementi vegetali
è documentabile soprattutto nella decorazione delle
tombe e, almeno in parte, dei vasi.
Le iniziative FIDAPA per la lotta al dolore
Sezione di Torino
La lotta al dolore costituisce un importante aspetto
specifico della scienza medica. Un aspetto che, però,
è troppo spesso trascurato o, quantomeno, non considerato con l’attenzione che merita.
La FIDAPA (Federazione Italiana Donne Arti, Professioni, Affari)- Sezione Torino ha organizzato un convegno
su questo tema che si terrà sabato 16 maggio 2009 a
Torino, nella sala convegni della Regione Piemonte, in
corso Stati Uniti, 23, con il duplice obiettivo di dibattere ed approfondire la materia della lotta al dolore e
delle cure palliative, e di diffonderne la conoscenza e
l’utilizzo degli strumenti sia tra i singoli cittadini che tra
gli operatori sanitari ai vari livelli.
Il convegno è stato organizzato con la collaborazione
della Regione Piemonte e dell’Assessorato alla Tutela
della Salute e Sanità della Regione Piemonte, dell’Università di Torino (Facoltà di Medicina e Chirurgia, e Facoltà di Farmacia), dell’Ordine dei Medici, dell’Ordine
dei Farmacisti, della Federfarma, della Farmaservizi,
della FIMMG, della FIMP, dell’ARESS, del Corso di Laurea Infermieristica e avrà, tra i suoi relatori, eminenti
personalità della medicina e la presenza di autorità regionali.
Le problematiche relative alle terapie contro il dolore sono complesse e articolate. Terapie magari efficacissime possono avere effetti collaterali che, se sono
assolutamente irrilevanti nel caso di malati terminali
(quale, ad esempio, il rischio di tossicodipendenza
per un malato con pochi mesi di aspettativa di vita)
vanno invece attentamente valutati nel caso di malati
con una elevata aspettativa di vita (si pensi a malattie
croniche ma non mortali) oppure a dolori ingenerati
da cure temporanee (come,ad esempio, un anestetico
usato per interventi chirurgici).
Lo spettro dei rimedi non è ristretto ai soli farmaci;
esistono strumenti o procedure alternative o di supporto al trattamento farmaceutico. Esse possono essere di ordine meccanico, psicologico, ambientale, oppure tipici di medicine alternative. Ciascuno di essi ha
proprie caratteristiche e campi di impiego specifiche.
La diffusione degli strumenti che possono scaturire
dalla conoscenza di questa vasta materia appare attualmente insufficiente e, comunque, non adeguatamente proporzionata alla sua importanza.
La Regione Piemonte, tra le prime a recepire le linee
programmatiche del Piano Nazionale sulle Cure Palliative, ha già istituito in merito diversi organismi permanenti e dato vita a specifiche iniziative.
La FIDAPA - sezione Torino, nel quadro del suo specifico progetto “LOTTA AL DOLORE E CURE PALLIATIVE”, ha elaborato una proposta articolata indicando
una serie di interventi specifici da attuare, quali:
l’obbligatorietà di tali materie sia nel tirocinio formativo dei neolaureati in Medicina e Chirurgia, che nella
formazione triennale per i medici di famiglia e nelle
varie scuole di specializzazione;
l’istituzione in via sperimentale di una specializzazione presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Torino;
l’introduzione di quesiti specifici della materia negli
esami di idoneità alla professione medica, la formazione continua di tutti gli operatori sanitari, in tutte le
specializzazioni e per i medici di medicina generale.
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In occasione dell’iniziativa, uno degli sponsor del
convegno – lo Studio Immobiliare Gilardi – ha istituito
un premio per una tesi su “Lotta al dolore cronico in
Europa”.
Sul blog www.fidapatorinoprogetti.org, rivolto ad un
pubblico il più vasto possibile, è reperibile il testo integrale della suddetta proposta e si possono scrivere
testimonianze, commenti, proposte.
“Nella tutela dell’ambiente
la sopravvivenza dell’uomo”
Sezione di Treviso
Mai come i questi ultimi tempi ci si rende conto che
prima l’insipienza, poi l’incoscienza e l’incuria di alcuni
comportamenti hanno compromesso e tuttora compromettono la salute e l’integrità dell’ambiente in cui
tutti vivono, compresi quelli che, colpevolmente, contribuiscono a distruggerlo.
Nel tentativo di porre un rimedio, l’Italia è stata la
prima nazione in Europa che ha istituito una forza
scelta ed orientata all’applicazione della normativa
ambientale: nel 1986 venivano istituiti il Ministero
dell’Ambiente ed il NOE (Nucleo Operativo Ecologi-
co) dei Carabinieri che, nel 1993, ha assunto la nuova
denominazione di Comando Carabinieri per la Tutela
dell’Ambiente (CCTA) e la struttura organizzativa del
reparto è stata potenziata e calibrata in modo da garantire una presenza qualificata su tutto il territorio
nazionale.
Il Colonnello Michele Sarno, Comandante del Gruppo di Treviso del CCTA ha tenuto una conferenza con
argomento: “La prevenzione del reato ambientale”,
organizzata dalla sezione di Treviso della FIDAPA ,nel
Palazzo Rinaldi in Treviso.
Il rispetto della malattia
Sezione di Trieste
Il 19 marzo presso la sala Baroncini delle Assicurazioni Generali a Trieste è stata ospite della FIDAPA, Sezione Storica di TRIESTE, la dottoressa Gabriella Paparella, medico fisiatra che la parlato sul tema: “Il Rispetto
della malattia”.
La conferenza fa parte del ciclo di incontri culturali organizzati dalla FIDAPA TRIESTE iniziati a gennaio
2009, con cadenza bimensile e aventi come tema “il
rispetto della persona”.
Ha spiegato la dottoressa Gabriella Paparella, medico chirurgo fisiatra attualmente impegnata presso il
Presidio di Riabilitazione di Pieve di Soligo, Associazione “La Nostra Famiglia”, Istituto di Ricovero e Cura a
carattere scientifico “E. Medea”: “Secondo recenti ri-
cerche nel mondo vi sono circa 650 milioni di disabili,
oltre il 10% della popolazione globale (essi rappresenterebbero la terza nazione più popolata del mondo,
dopo Cina e India). In Italia questi sono 6 milioni, la
seconda “regione” dopo la Lombardia. A livello internazionale - vedi Convenzione ONU - e nazionale (vedi
legge 104) vi sono precise normative a tutela delle
persone con disabilità. Nonostante la presenza di tali
regolamentazioni a tutela dei disabili, nella vita quotidiana questi vengono troppo spesso considerati dei
“diversi”. Si assiste spesso nei confronti dei disabili ad
atteggiamenti emotivi misti di curiosità, di assistenzialismo, di compassione, di dipendenza, il tutto a scapito di una vera cultura dell’integrazione.”
***
Salute e prevenzione nelle patologie femminili
Dell’argomento ha parlato alla sezione Fidapa la Dottoressa Roberta Natale, del Dipartimento Ostetrico Ginecologico IRCCS “Burlo Garofalo” di Trieste.
Nel nuovo secolo appena iniziato la salute della donna vive grandi contraddizioni: la vita media è indub-
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biamente più lunga e la donna ha largamente conquistato istruzione e visibilità, ma contemporaneamente
si ammala e muore di patologie spesso curabili, se correttamente individuate e trattate.
Il concetto di prevenzione è entrato ormai da anni
nella cultura femminile; è emblematico come, a proposito o meno, su qualsiasi pubblicazione femminile
compaiano articoli inerenti agli esami consigliati nelle
patologie femminili più serie o più comuni.
La ricerca scientifica lavora incessantemente, seppure
con le difficoltà legate alla cronica carenza di risorse,
alla scoperta di nuove strategie di diagnosi e cura delle
principali patologie che colpiscono la donna.
Enormi successi sono stati riportati nella riduzione
della mortalità dovuta ad alcune neoplasie, alla prevenzione e cura dell’osteoporosi, alla lotta contro alcune infezioni, ma lunga è ancora la strada verso una
vera educazione alla prevenzione di altre patologie.
Campagne di prevenzione in ambito oncologico femminile, di prevenzione di patologie che possono colpire il neonato, di patologie femminili legate ad uno stile
di vita scorretto hanno sicuramente dato fino ad oggi
un notevole apporto al raggiungimento di obiettivi incoraggianti.
Negli ultimi anni si sta inoltre affermando contemporaneamente una nuova branca della medicina,
che finalmente prende in considerazione patologie e
farmaci “al femminile” quella “Gender Medicine” o
Medicina di Genere, che analizza gli effetti di farmaci,
sostanze, inquinanti, cure, studiandone gli effetti sull’organismo femminile.
Solo un impegno congiunto tra mondo scientifico
e istituzioni potrà aprire nuove strade verso ulteriori
traguardi.
Il mondo associazionistico, soprattutto femminile,
da sempre è una pedina fondamentale nella rete di
conoscenza di tali problematiche, nella divulgazione
della conoscenza e nel contributo concreto alla ricerca
di soluzioni.
Il rispetto a 360 gradi:
la Carta dei diritti della bambina
Sezione Valle d’Aosta
Attraverso la Carta dei diritti
la Fidapa si propone di promuovere
la cultura di parità e tutela dei minori
Il 27 maggio presso la Biblioteca Comunale di Saint
Christophe ha avuto luogo la premiazione del Concorso “Carta dei Diritti della Bambina” che la sezione
Valle d’Aosta della F.I.D.A.P.A. ha indetto per l’anno
scolastico 2008/2009 nelle Scuole Primarie e Secondarie di I° grado della nostra Regione, con il patrocinio
dell’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione
Valle d’Aosta.
d’età specie di sesso femminile e stimolare il dibattito
sulle condizioni delle bambine e adolescenti, suoi loro
diritti risultati solo formalmente, non in modo sostanziale pari a quelli maschili .
La Fidapa, associazione femminile che ha tra i suoi
obiettivi la promozione delle donne in ambito sociale,
economico, politico e l’affermazione delle pari opportunità nel rispetto della diversità di genere, ha inteso
proporre agli alunni, tramite la mediazione degli insegnanti, una riflessione su di un documento, la Carta dei
Diritti della Bambina appunto, che declina nei suoi nove
articoli il tema del rispetto dei diritti delle minori.
La Carta dei Diritti della Bambina è stata approvata
nel 1997 al IX Congresso della Federazione Europea
B.P.W. (Business Professional Women) organizzato dalla International Federation of Business and Professional Women, ONG che lavora in collaborazione con le
Nazioni Unite, alla quale la Fidapa è affiliata, dopo che
la drammatica condizione delle bambine e adolescenti nel mondo fu denunciata dalle donne convenute a
Pechino nel 1995 per la Quarta Conferenza Mondiale
organizzata dall’ONU.
Attraverso la Carta la Fidapa si propone di promuovere la cultura di parità e tutela dei diritti dei minori
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Nel corso della cerimonia, in un clima di festosa allegria, la Sovrintendente agli Studi Patrizia Bongiovanni
e la Presidente della Fidapa sez.Valle d’Aosta Serena
Dani hanno consegnato i premi, consistenti in una
pergamena e un buono acquisto in materiale didattico, agli elaborati vincitori alla presenza di più di cento
alunni delle classi vincitrici, Dirigenti Didattiche, insegnanti, la responsabile dell’Unicef Ester Bianchi, la
rappresentante delle pari opportunità regionale, giornalisti e socie Fidapa.
I presenti hanno potuto ammirare alcuni cartelloni
e disegni realizzati dai ragazzi, ascoltare le poesie recitate dagli alunni delle classi elementari del plesso di
St.Christophe BRET, vedere DVD e CD realizzati dalle
classi vincitrici.
Vogliamoci bene
per voler più bene agli altri
Sezione di Varese
Un seguitissimo incontro organizzato dalla Federazione professioniste di Varese con la psicologa Silvia
Trolli, nell’ambito del tema nazionale sul rispetto, in
particolare verso sé stessi, ha aperto molti squarci di
riflessione per persone abituate a lavorare senza mai
o quasi mai guardarsi dentro, senza trovare tempo per
sé stesse.
Con questi nostri comportamenti rischiamo di perdere di vista l’obiettivo.
Se invece usiamo la volontà ci accorgiamo di cominciare ad agire in modo saggio: l’idea che prende forma
costruisce la nostra realtà di vita, anzi la nostra qualità
di vita e le nostre scelte diventano coscienti. Ci accorgiamo di cambiare noi stessi cambiando la nostra visuale.
La tecnica è quella di osservarci, di osservare i no-
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stri limiti da una parte e le nostre risorse dall’altra, pur
mantenendo una giusta ambizione.
Solitamente abbiamo tutti una grande resistenza al
cambiamento, ma tutto nella vita è in dinamica: non
c’è staticità. Agiamo quindi il cambiamento anziché
subirlo, usiamo la creatività dandoci una mèta.
Attraverso la consapevolezza di noi stessi illuminiamo
il nostro cammino, irraggiamo dando propulsione alla
nostra vita.
Non solo, ma apprezziamo la bellezza del condividere queste sensazioni, diventiamo persone che hanno
vibrazioni, che ascoltano con il cuore e non solo con
la testa. Attraverso l’ascolto si instaura uno scambio
di energie, fatte di sentimenti profondi e di interessi
comuni.
Smettiamo allora di distribuire consigli, al massimo
diamo la nostra opinione, mostriamoci accoglienti ed
affettivi.
Prima ancora, impariamo a volerci bene, a vivere il
sacrificio come una cosa preziosa senza lamentarci, diventando degni di fiducia perché abbiamo in noi un
valore e lo manifestiamo.
Impariamo a dire di no per la nostra salute mentale,
limitiamo la visione della televisione che ci chiude e ci
toglie le facoltà di immaginazione; ascoltiamo invece
la musica, che ci permette di spaziare in un universo
ampio.
Separiamo le emozioni, che sono passeggere e transitorie, dai sentimenti, che sono più profondi e ci fanno vivere una energia attiva, cinetica, aperta agli altri.
Tradurre o tradire?
Un interessante incontro volto a far conoscere soprattutto alle giovani un lavoro misconosciuto ma di
grande attrattiva è quello svoltosi a Varese sul tema
delle traduttrici.
Manuela Vasconi, traduttrice e pittrice, ed Elina Klercy, che ha tradotto tutti i libri di Dominique Lapierre,
entrambe abitanti nel Varesotto, hanno parlato alla Fidapa di Varese del loro lavoro, una professione poco
conosciuta che potrebbe costituire uno sbocco interessante per tanti giovani che aspirano a un lavoro nel
campo letterario.
“Il traduttore – dice Elina – lavora in solitudine, parla
solo con sé stesso, spesso è poco gratificato e ogni
volta deve dare la miglior prova di sé se vuole essere richiamato per altri incarichi; inoltre non c’è garanzia di
continuità, la carriera è precaria, a pause interlocutorie
lunghissime si alternano periodi in cui viene chiesto di
tradurre due opere in contemporanea”.
Manuela è più pittrice che traduttrice, ma si è dedicata con molto impegno alla traduzione di “Non sono
passata per il camino”, Macchione Editore, la storia di
Francine Christophe, uscita viva dai campi di concentramento.
“È possibile tradurre senza tradire? – si chiede – È
importante non tradire il messaggio che l’autore vuol
dare. Infatti il traduttore ha due strade: tradurre alla
lettera o inventare una traduzione diversa per non
tradire gli aspetti culturali e simbolici del testo. Solo il
traduttore può avere una vera comprensione del testo
letterario, ma deve possedere una studiata capacità,
anche quando decide di fare una traduzione inventiva
e non letteraria”. La fiducia da parte dell’autore è determinante: per questo fra i due soggetti si crea spesso un rapporto indissolubile, di amicizia e comunque
di intesa. Prima, dicono entrambe, occorre capire, poi
tradurre e rendere accessibile il testo al lettore.
Gemellaggio
fra le sezioni di Roma e Venezia
Sezione di Venezia
Si è celebrato il gemellaggio tra le due sezioni nella
Locanda Cipriani a Torcello alla presenza della Presidente Nazionale Giuseppina Bombaci, delle Presidenti
del Distretto Centro Donatella Di Biasio e del Distretto Nord-Est Mariella Montemurro, delle Presidenti di
Roma Bruna Volpato e di Venezia Bruna Gard oltre a
molte Presidenti e Presidenti Incoming di Sezione.
Le socie di Venezia che ospitavano l’evento erano
presenti al gran completo e moltissime anche le amiche di Roma.
L’appuntamento era a San Marco e dalla Piazza una
breve navigazione ha portato tutte a Burano, l’isola
famosa per la lavorazione dei merletti e dalle caratteristiche case multicolori e poi a Torcello, primo insediamento della futura Venezia con le sue antiche
chiese e il mitico trono di Attila, dove la Locanda
Cipriani ci ha accolto nei suoi giardini profumati di
rose con un’ospitalità naturalmente all’altezza delle
aspettative.
I legami di amicizia che da sempre legano le nostre
due Sezioni sono stati ricordati dalle Presidenti nei loro
discorsi di saluto e Giuseppina Bombaci ha sottolineato l’importanza dei gemellaggi per consolidare i legami di amicizia tra le socie della Fidapa e per favorire la
collaborazione in progetti comuni.
Il saluto della città è stato portato dalla Professoressa
Anna Maria Miraglia Assessore alle Politiche Educative del Comune di Venezia che ha espresso apprezzamento e condivisione per le iniziative della Fidapa, che
conosce ed stima da sempre per la sua presenza attiva
sul territorio da quasi 60 anni.
Una giornata di sole e cielo terso, cosa rara con questo tempo variabile, ci è stata regalata per l’occasione.
Arrivederci a Roma per il prossimo incontro.
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Due temi scottanti e impegnativi :
la prostituzione e il potere alle donne
Sezione di Vittoria
La prostituzione
dalla legge Merlin
al disegno di legge Carfagna.
Profili giuridici e sociali.
La sezione, nel corso dell’anno 2009, ha portato
avanti il tema nazionale: ”Alla ricerca di un valore perduto: il rispetto”, organizzando delle manifestazioni
che avessero come protagonista la donna.
Uno dei temi sviluppati è stato: “La prostituzione dalla legge Merlin al disegno di legge Carfagna: Profili
giuridici e sociali”.
Giovanna Latino e Giovanna Pitruzzello, fidatine,
hanno svolto un excursus storico sulla legge Merlin,
elogiando non solo le qualità della Senatrice da cui ha
preso nome la legge, ma soprattutto la sensibilità della
stessa, che per la prima volta ha visto nel volto della
prostituta una ”persona” e non un “oggetto”.
È stato analizzato anche il disegno di legge presentato dal Ministro Mara Carfagna per sconfiggere la prostituzione che risulta difficilmente applicabile, date le
dimensioni con cui si presenta oggi il fenomeno, poichè la prostituzione clandestina non è controllabile e
segnerebbe in ogni caso un ritorno al passato.
L’incontro si è concluso con l’intervento del Dott. Salvo Noè, psicologo, il quale ha evidenziato che chiaramente il problema non è di facile soluzione e che si
deve incidere sull’educazione dei giovani per ottenere
un cambiamento di mentalità nella società.
Non è concepibile che ancora oggi una certa categoria
di uomini si ritenga superiore alla donna e reputi legittimo il proprio comportamento violento contro di essa,
convinto di poter esercitare su di lei qualsiasi diritto.
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Il secondo incontro ha avuto come tema: ”Donne e
Potere”. La Presidente Salvina Lo Monaco ha aperto
la seduta introducendo il tema stesso e gli obiettivi
prefissati dalla BPW. È seguita la proiezione del documentario di Roberto Olla. Questi ha percorso il difficile
cammino delle donne dalle battaglie per il voto a quelle
per la pienezza dei diritti fino ai vertici del potere. L’autore si è soffermato su alcune figure leader femminili
del nostro tempo, quali la Jotti, la Merkel, la Clinton,
la Gandhi , ed altre, delle quali ha messo in evidenza
la capacità di inserirsi nella vita politica dei loro paesi,
con la loro intelligenza e la forte personalità, senza mai
abbandonare il ruolo di donna nella società e sempre
alla pari con i leader maschi. Per accedere al potere,
dunque, la donna non deve acquisire l’aggressività
maschile, ma deve mantenere le sue caratteristiche di
donna nella sua femminilità e quindi nella sua diversità
con l’uomo, pur nell’ uguaglianza di diritti.
Il cammino è molto difficoltoso, ma la donna deve
impegnarsi per rimuovere gli ostacoli che impediscono
la realizzazione delle pari opportunità in tutte le fasi,
dalla formazione scolastica e culturale all’accesso alla
carriera.
Dopo la proiezione, la giornalista Silvia Ragusa ha
tratteggiato con garbo e chiarezza la figura della ragusana Maria Occhipinti, donna della nostra terra che
partecipò attivamente alla vita politica dell’ Italia subito dopo la liberazione, schierandosi con decisione tra
le fila di coloro che proclamarono veementemente il
“non si parte” nel dicembre del ‘44 e dedicando poi
con discrezione il suo tempo e la sua vita alla politica
attiva, sempre per la difesa dei diritti delle donne.
Differenza di genere
anche per il potere.
Dalla Sezione di Lecce
“Nella bufera”
Quale che sia il nostro concetto di felicità, o meglio quale che sia il modo in cui la
percepiamo e riteniamo di essere felici traducendola in una condizione dello spirito
per conquiste emozionali, oggi siamo giunti a considerarla come “misuratore” della
qualità della vita. Una conquista che vede la felicità non più solo un concetto sentimentale ma un concreto indice che concorre alla valutazione del nostro benessere.
La sensazione è invero quella che il tema della felicità “parametro” sia, nella sua valenza metaforica, al contrario, la testimonianza della diffusa influenza relativistica del
pensiero debole. In assenza di forti principi fondanti è la nostra soddisfazione che offre un senso alle cose. Viviamo in una società dove vince il pragmatismo del quotidiano e non un’idea di futuro migliore attraverso spinte ideali fondate su emozioni forti.
Non è certamente più il tempo della rappresentanza di interessi e bisogni collettivi.
Ben pochi secoli sono stati crudeli come il Ventesimo. Nel suo ultimo lavoro, Nella bufera, Giovanna Scaramella Barone affronta questi
temi e usa l’amore, “il più capace tra tutti i sentimenti”, come mezzo di comunicazione tra le varie esperienze all’interno del romanzo. Oggi come allora l’etica della
comprensione costituisce un’esigenza chiave contro la caratterizzazione di una incomprensione generalizzata. Viviamo in un mondo d’incomprensione tra stranieri,
ma anche fra membri di una stessa società, di una stessa famiglia, tra genitori e figli.
L’autrice sottolinea che c’è comprensione umana quando sentiamo e concepiamo gli
uomini come soggetti, quando siamo aperti alle loro sofferenze e alle loro gioie.
È a partire dalla comprensione che si può lottare contro l’odio e l’esclusione,
proprio come i protagonisti di Nella bufera.
L’autrice, attraverso la storia di due appassionati quanto distanti amanti, tenta
un’operazione per certi versi ambiziosa, tenta di ridare respiro a nuove e più
forti ed autentiche tensioni morali, sostanzialmente addormentate da una sorta di edonismo di massa e rese inoffensive da potenti ammortizzatori sapientemente progettati. Il senso più alto della sua riflessione è quello sui diritti umani
e risiede soprattutto nel fatto che non si tratta solo di ricordare il passato, ma
principalmente di realizzare le sue speranze. E l’unico modo di valorizzare il
passato è quello di saper essere innovatori, cercando d’immettere il ricordo e
le immagini entro un circuito di stimoli e di pensiero rinnovato.
La Scaramella sa che l’unica cosa che possa salvare l’uomo è l’amore e che
la libertà è intrinsecamente legata all’amore in una comunione che rivela lo
Spirito Universale.
Nella bufera, alla presenza dell’autrice e col patrocinio della Fidapa, è stato
presentato il 16 maggio presso la Biblioteca Caracciolo di Sant’Antonio a
Fulgenzio in Lecce.
La
Bellezza
delle Arti
LaLa
Bellezza
Bellezza
delle
Arti
delle Arti
La
Bellezza
delle Arti
Dalla Sezione di Livorno
“Gli innamorati di Castiglioncello”
Ancora una volta Liafranca Pardelli ci ha divertiti con un altro suo
libro su Castiglioncello dedicato agli “innamorati” di questa famosa località balneare in provincia di Livorno, luogo cult di donne
e uomini dello spettacolo e anche di tutti quelli che amavano ed
amano trascorrervi le vacanze.
Liafranca dedica questo libro all’amicizia e quindi ai tanti amici
che, per lunghi anni, ed ancora, hanno circondato di stima e di
affetto quel suo negozio nella ben nota “piazzetta”, dove si poteva trovare di tutto, “dall’ago al milione” come si suol dire, ma
soprattutto la disponibilità e la simpatia della proprietaria.
“Gli innamorati di Castiglioncello” sono molti, tutti amici, da
Barbara e Marcello Mastroianni a Chiara Mattioli, a Elda Di Sacco
a Enzina Conte, a Paolo e Patrizia Bonciani e molti altri che, con
poche, simpatiche “pennellate” l’autrice ricorda, mettendone
in risalto, con rara bravura, il carattere, la personalità, il modo
di essere gl’innamorati di Castiglioncello. Diciamo nuovamente
a Liafranca Pardelli un sincero “Brava” e ci auguriamo di rileggerla ancora con altri flash sulla storica Castiglioncello.
Dalla Sezione di Pordenone
Le spire del tempo in provincia
La sala Consiliare della Provincia di Pordenone ha ospitato la cerimonia di consegna
dell’opera di Marzia Truant “Le Spire del Tempo” collocata nel piazzale d’ingresso
della Provincia in Largo San Giorgio.
Il progetto del mosaico tridimensionale raffigurante con una spirale le innumerevoli
difficoltà che la donna deve superare, aveva meritato una segnalazione speciale nell’ambito del Premio Vittoria Alata istituito dalla Fidapa: è diventato opera concreta
grazie all’impegno sinergico della Fidapa, dell’Unione Artigiani e della Fondazione
CRUP, istituzioni che hanno donato la statua alla Provincia.
La Presidente Fidapa Gea Arcella ha coordinato la cerimonia, alla presenza degli
assessori provinciali Cella, Consorti, Sartori di Borgoricco e Markus, dell’assessore
regionale De Anna, del Presidente dell’Unione Artigiani Silvano Pascolo.
Romanina Santin, attuale past –president, ha raccontato al numeroso e qualificato pubblico in sala l’appassionante storia della realizzazione del progetto;
Marzia Truant, autrice dell’opera, ha esposto le riflessioni che l’hanno portata a
concepire l’imponente mosaico tridimensionale: “il Tempo misura e consuma lo
Spazio, il duello cosmico fra Spazio e Tempo ha un andamento spiroidale intorno
ad un asse imperituro …ho voluto rappresentare la polarità del concetto <Spire
del Tempo> con una spirale che si sviluppa in maniera ascendente attorno a un
asse invisibile ma necessario e che, con linee essenziali, forgia i contorni di una
silhouette femminile”. L’opera ha un’altezza totale di quattro metri e trenta
centimetri.
Preziose per la Truant sono state la collaborazione degli artigiani-artisti del
ferro Piero Chilivò e Gabriele De Nardo e quella dello scultore Paolo Garelli.
I vari interventi sono stati cadenzati dai brani eseguiti dalla Banda di Tiezzo, fra cui l’inno di Mameli e in
conclusione brindisi e buffet a cura dello IAL di Aviano.
II
La Bellezz
Dalla Sezione di Pordenone
Premio “Vittoria Alata” 2009
La seconda edizione del Premio Biennale “Vittoria
Alata” ha avuto come protagonista il mezzosoprano Luciana D’Intino: la cerimonia di premiazione si
è tenuta venerdì 29 maggio nella Sala Consiliare del
Municipio di Pordenone, presenti al tavolo d’onore il Sindaco Sergio Bolzonello, padrone di casa e
Presidente della Giuria, la Presidente Fidapa sezione di Pordenone Gea Arcella, la vicepresidente Iva
Mari, la past-president Romanina Santin, ideatrice
del Premio nel corso del proprio mandato, il dottor
Sante Merlo per FriulAdria Crédit Agricole.
In sala numerose Autorità, per la Prefettura il dottor Francesco Buccellato, Gino Gregoris Sindaco di
San Vito, città natale della signora D’Intino, presidenti o rappresentanti delle istituzioni che compongono la Giuria, il presidente della Scuola Mosaicisti del Friuli Alido Gerussi, il tenore Beniamino
Prior, la signora Albina Poles Cimolai, vincitrice della prima Edizione del Premio nel 2007.
Il sindaco Bolzonello ha consegnato alla vincitrice
D’Intino anche il Sigillo della Città.
La statua “Vittoria Alata”, opera di Fiorenzo Bacci, è stata consegnata alla Signora D’Intino dal Sindaco, dalla presidente Arcella, da Romanina Santin
in rappresentanza della presidente Nazionale Fida-
pa Giuseppina Bombaci, non presente perché suo
malgrado “dirottata” dagli operativi della compagnia aerea.
Oltre alla statua il mezzosoprano ha ricevuto una
targa con la dicitura “per la dolcezza infinita del
suo canto” e un messaggio augurale di Margherita Procopio Gulisano, past-president Nazionale e
presente all’edizione 2007 del Premio.
Il Premio per la Sezione Giovani è stato assegnato
a Cristina Molinari, iscritta al corso di perfezionamento della Scuola di Spilimbergo: il tema del concorso era “La donna nelle arti, nelle professioni e
negli affari”, il Comitato di presidenza della Fidapa
ha scelto il progetto di Cristina Molinari, l’artista
ha quindi realizzato l’opera musiva che rappresenta una carta da gioco: la Donna di Cuori.
Sponsor del Premio Giovani è FriulAdria Crédit
Agricole, quindi il premio a Molinari è stato consegnato dalla Presidente Arcella, dalla Vice-presidente Iva Mari e dal dottor Merlo di FriulAdria; il premio prevede un contributo in denaro e una targa
con queste parole: a Cristina Molinari,” per essersi
messa in gioco con tutto il cuore”.
La cerimonia si è gioiosamente conclusa con un
brindisi e golosità nella Loggia del Municipio.
Dalla Sezione di Savona
Premio “Donna In Carriera” 2009
VI Edizione
Il “Premio FIDAPA Savona - Donna in Carriera” nella Sala Rossa del Comune di Savona, ha visto la
presenza del Prefetto di Savona Nicoletta Frediani, del Sindaco Federico Berruti, del Questore Giovanni
Trimarchi e di rappresentanti di Club e Associazioni savonesi, fra cui la nostra pastpresident distrettuale
Marcella Desalvo e il governatore del Distretto Lions 108-I-A3 Gimmi Moretti.
DONNA IN CARRIERA è un premio rivolto alle donne che hanno saputo raggiungere importanti traguardi in lavori tradizionalmente riservati agli uomini.
La nostra Presidente ha aperto la manifestazione presentando l’ospite e destinataria del premio: Mariella Devia, soprano di fama internazionale, di origini liguri.
Dopo un breve e cortese saluto del Sindaco, il giornalista di Radio 3 Michele Mannucci, ospite della
Sezione, ha validamente collaborato con la Presidente intrattenendoci in una piacevole conversazione
con la nostra ospite, di natura schiva e riservata.
Mariella Devia ha affrontato con dedizione e professionalità il lungo cammino che l’ha portata ad essere
una dei più giovani e quotati soprani al mondo. Una carriera segnata dal rispetto per l’arte e per l’espressione indicata dai vari compositori di cui si è sempre premurata di interpretare il pensiero.
III
La
Bellezza
delle Arti
Una annotazione interessante: il ruolo di soprano era anticamente ricoperto da uomini, come
tutti i ruoli teatrali nelle epoche in cui il palcoscenico era vietato alle donne.
Anche da questo è partita la motivazione del premio che è indirizzato a donne che si sono
distinte in ruoli tradizionalmente riservati a uomini.
Al termine dell’incontro è stato consegnato il premio alla signora Devia con la seguente motivazione: Mariella Devia che con la sua vocalità di grande soprano e la sua forza interpretativa
segna un punto d’arrivo difficilmente superabile nella storia del bel canto, come le è stato
riconosciuto da critica e pubblico nei più importanti teatri del mondo ha rappresentato personaggi femminili di primo piano nella storia dell’opera lirica ottenendo affermazioni personali di
assoluto rilievo in ognuno dei ruoli eseguiti. La motivazione del premio si allinea perfettamente
al tema nazionale FIDAPA 2007-2009 “Alla ricerca di un valore perduto “il rispetto”: in questo
caso rispetto per l’arte e la salvaguardia del patrimonio culturale italiano che fra le sue molteplici espressioni annovera il bel canto.
Dalla Sezione di Treviso
“Donne e madonne, sante e regine:
la figura femminile
nell’iconografia filatelica”
“Donne e madonne, sante e regine….” Nello splendido chiostro del trecentesco convento di S.Margherita in Treviso, la
FIDAPA, in collaborazione con l’Archivio di Stato e la “Filatelia
Trevisana”, ha organizzato un esposizione di francobolli con
soggetti femminili, partendo dal primo francobollo ai nostri
giorni: dalla regina Vittoria a madre Teresa di Calcutta, non
tralasciando le “divine” Greta Garbo e Grace Kelly, le scienziate
come M.me Curie, le statiste come Evita Peron e tante altre
donne “eccellenti”, tutto un mondo di emozioni, passioni, storia, arte, scienza e tant’altro ancora in pochi millimetri.
La stampa specializzata ha dato notevole rilievo alla manifestazione con particolare riferimento all’originalità dell’idea, alla
cura e alla perfezione dell’allestimento, affidato ad A.M.Zanutto,
appassionata collezionista trevigiana.
IV