e-mail: [email protected]
Transcript
e-mail: [email protected]
Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Prato anno XLII nuova serie BPW Italy Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari Recapito redazionale FIDAPA sede nazionale Via Piemonte, 32 00187 Roma Tel. 06 4817459 Fax 06 4817385 e-mail: [email protected] Distretto Nord Ovest “Dalle Donne del Risorgimento al Risorgimento delle Donne” Il 18 aprile 2009, il distretto Nord Ovest di è riunito ad Alessandria: nell’occasione è stato organizzato un convegno dedicato alle donne ricche e alle donne povere del Risorgimento. In questo modo si è voluto onorare il tema del Rispetto. Rispetto per la storia, per le donne note, principesse, contesse, amanti, e per quelle madri, figlie e sorelle che hanno agito nelle case, sono andate in guerra con i loro uomini. E’ così emerso, ad esempio, che il primo Tricolore italiano è stato cucito con passione civile e amore dalle donne alessandrine. Ed è stato quello che è sventolato in Cittadella durante i moti del 1821. Regista del convegno è stata la socia Carla Moruzzi Bolloli, presidente del Comitato Alessandria–Asti dell’Istituto del Risorgimento. Al convegno intitolato <Dalle donne del Risorgimento al Risorgimento delle donne> hanno partecipato con entusiasmo molte socie di sezioni del Nord Ovest, ed ognuna ha portato il suo prezioso contributo. Carla Moruzzi Bolloli ha commosso i presenti con la storia di Anita, donna amatissima di Garibaldi. Poi ha tracciato la storia di Rosalia Montmasson, dalle origini alessandrine, innamoratissima di Crispi, che divise con lui i campi di battaglia, curando i feriti. Crispi, diventato potente, l’abbandonò, ma venne punito dalla regina Margherita, che durante un incontro ufficiale gli voltò le spalle e fece avere a Rosalia una piccola pensione. Notevoli i contributi dati dalle sezioni Rivoli Val Susa; Torino Est; Pinerolo; Varese… Anna La Marca ha presentato il libro di Amedeo Pettenati sulla contessa di Castiglione e la sezione di La Spezia ha fornito l’abito della nobile che è stato indossato durante il seminario. Al seminario hanno partecipato anche la vicepresidente nazionale Eufemia Ippolito e la giornata successiva ( la domenica) è stata l’occasione anche per presentare - a cura di Marcella De Salvo, past president distrettuale, l’Equal Pay Day. Oltre a tutto il direttivo del Distretto e alle rappresentanti delle sezioni, era presente Enrica Bellini, in rappresentanza della Bpw. Distretto Nord Est “Associazioni, Scuola e Territorio: strategie comuni contro il disagio La vice presidente nazionale Giuseppina Seidita e la responsabile distrettuale Gruppo di Lavoro Riforma e Dispersione Scolastica Anna Giovannoni A cura del Gruppo di lavoro “Riforma Scolastica e Dispersione” e della Commissione Progetti del Distretto Nord Est si è tenuto il 30 maggio a Soave (VR) un convegno distrettuale dal titolo: “Associazioni, Scuola e territorio: strategie comuni contro il disagio scolastico per promuovere il successo”, organizzato dal gruppo di Lavoro Riforma Scolastica e Dispersione, dalla Commissione Progetti e dalla Sezione San Bonifacio. Al saluto delle autorità è seguito l’intervento introduttivo della professoressa Anna Giovannoni, Responsabile Distrettuale del “Gruppo di L.R.S.D.”, che ha evidenziato le ragioni del convegno, cioè rispondere alla domanda se la scuola può vincere da sola la battaglia contro l’abbandono scolastico o se sono necessari altri apporti e quale contributo possono dare gli Enti locali e le Associazioni a problemi che, se non risolti, comportano un costo altissimo per tutta la comunità. Ha moderato l’incontro Ida Bressan, Responsabile Distrettuale Commissione Progetti. A seguire gli interventi di alcune tra le più competenti figure professionali che operano nell’ambito dell’orientamento scolastico e lavorativo della Regione Veneto e delle province di Rovigo, Verona e Vicenza. La dottoressa Fabrizia Maschietto, responsabile Ufficio Orientamento e Informazione Regionale, ci ha illustrato i principali provvedimenti legislativi e i principali strumenti della programmazione per combattere la dispersione scolastica messi in atto dalla regione Veneto volti al potenziamento delle azioni di comunicazione e informazione, alla realizzazione di un portale dell’orientamento in cui confluiscano tutti i siti regionali (La prima scelta; Cicerone; Il borsino delle professioni), alla creazione di reti territoriali in obbligo di istruzione ed infine al continuo aggiornamento dell’Anagrafe Regionale dell’Obbligo Formativo degli studenti come prevista dall’articolo 3 del Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 76. La professoressa Laura Donà, dirigente Scolastica Responsabile Ufficio Interventi educativi USP di Verona Sezione Orientamento, ha esordito ricordando la normativa sia nazionale che europea al riguardo, successivamente ha presentato i dati di un’analisi interessante sulla dispersione scolastica, relativi all’anno scolastico 2007/08 presentati nel V rapporto regionale per la provincia di Verona: all’età di 16-17 anni si registra la maggioranza dei passaggi; si cambia percorso anche all’età di 18-19 anni con un’incidenza del 17.6%, pari circa a uno studente su sei. Dall’istruzione tecnica e professionale proviene il maggior numero di passaggi che si realizzano prevalentemente al 2°-3° anno di scuola secondaria di secondo grado. Successivamente ha affrontato il tema di “come i giovani possono costruire il proprio futuro” affermando che è necessario focalizzare le attitudini, passaggio fondamentale per il successo scolastico e questo può avvenire attraverso l’orientamento che è una modalità educativa permanente, un processo continuo lungo tutto l’arco della vita centrato sull’individuazione e sul potenziamento delle competenze della persona affinché essa possa, realizzando integralmente se stessa, inserirsi in modo creativo e critico nella società. Le variabili che intervengono nel processo di orientamento sono molteplici. Particolare rilevanza hanno le variabili psicologiche, psicosociali e sociali. Sono stati attivati progetti da parte dell’USR e dai diversi USP in collaborazione con il mondo del lavoro, le parti datoriali, le università del Veneto e le altre Istituzioni del territorio allo scopo di fornire diversi strumenti a tutti i soggetti coinvolti nel processo di orientamento. Investire sull’orientamento significa lavorare per il successo formativo. Sono seguiti gli interventi della dottoressa Laura Fogagnolo, funzionaria Area Lavoro Provincia di Rovigo, che ci ha fornito una panoramica sugli interventi formativi posti in essere dalla provincia di Rovigo a favore dei giovani a rischio dispersione scolastica e formativa, e successivamente comparati con le proposte della provincia di Vicenza per arginare la dispersione scolastica illustrate dalla dottoressa Morena Martini, assessore Cultura, Scuola Lavoro, Formazione Servizi per l’Impiego della Provincia di Vicenza: buone prassi che già stanno dando frutti insperati, anche se molto c’è ancora da fare per sostenere i percorsi dei ragazzi nomadi ed extracomunitari, i primi per l’ambiente in cui crescono poco incline alle regole, i secondi soprattutto per difficoltà linguistiche e culturali. Infine la professoressa Loredana Bettonte, direttore I.S.I.T. di Trento ha evidenziato la normativa, gli aspetti, i problemi e le iniziative riguardanti le province autonome di Trento e di Bolzano. Il convegno nella seconda parte ha presentato esperienze scolastiche e buone prassi attuate da alcune socie della Sezione di San Bonifacio, attive nel ruolo di mentore, che hanno profuso impegno, tempo e competenze nei confronti di ragazzi dell’Istituto Professionale San Gaetano. Si tratta di adolescenti con problematiche familiari e di altro genere, in difficoltà o demotivati, i quali hanno bisogno di essere seguiti ed aiutati a superare ostacoli di apprendimento nelle diverse discipline scolastiche e a gestire in modo equilibrato la vita di relazione. Questo apporto, totalmente gratuito, ha inteso essere un gesto di rispetto verso coloro che alla soglia della giovinezza sono meno preparati ad affrontare il futuro. Distretto Sud Ovest Siti archeologici, borghi e castelli tra le vie del vino nella Locride Sezione di Siderno La Riviera dei Gelsomini tra storia, arte e tradizioni. Silvana Sorvino, responsabile nazionale della Commissione Arte e Cultura, ha promosso un convegno nella Locride, abbinando il tema nazionale sia nella sfaccettatura artistica, culturale e tradizionale che nel- Le donne nuove manager della produzione del vino. la possibilità di sviluppo territoriale in campo turistico e produttivo. Le sezioni di Siderno, Roccella Jonica, Locri e Brancaleone hanno organizzato con competenza e con stile una tre giorni che ha visto le numerosissime socie campane e calabresi partecipare con entusiasmo alle visite guidate nella Riviera dei Gelsomini”, scoprendo o riscoprendo luoghi ricchi di arte, di storia, di bellezze paesaggistiche, fuori dai classici itinerari turistici, abbinati alla tradizione gastronomica calabrese e alla degustazione dei vini locali. Le presenti delle sezioni: Anna Maria Ferraro Macrì (Siderno), Assunta Barillaro (Locri), Katia Aiello (Roccella Jonica) e Ester Leggio (Brancaleone), unitamente ai C.P.S. e alle socie hanno accolto le fidapine con la tipica ospitalità calabrese, creando un piacevole clima di aggregazione e di socializzazione che dovrebbe sempre contraddistinguere la vita associativa. Sono stati visitati i siti archeologici dell’antica Kaulòn, il museo di Locri, il medioevale borgo di Gerace, che conserva intatti bellezze e monumenti architettonici e ancora le cittadine di Roccella (sede in quei giorni delle giornate FAI di Primavera) e di Gioiosa Jonica, entrambe con vie costellate di palazzi antichi, di chiese, di memorie storiche. È stato un incessante muoversi e osservare, completato dalla visita al complesso, in parte restaurato, della grandiosa villa romana di Palazzi di Casignana e del castello di Ardore. Le convegniste sono state sempre accolte dalle autorità del luogo e tutti i comuni visitati hanno concesso il patrocinio al convegno, unitamente alla Provincia di Reggio Calabria. L’articolata conferenza con dibattito del sabato pomeriggio è stata moderata da Patrizia Pelle, coordinatrice dell’evento stesso, past presidente della sezione di Siderno, nonché revisore dei conti del Distretto, che ha presentato i relatori e moderato gli interventi con grazia impeccabile. Dopo i saluti delle presidenti delle sezioni ospitanti, delle autorità, dell’Assessore provinciale all’Agricoltura e Attività Produttive di Reggio Calabria, Antonio Scali, della vice presidente del Distretto Sud Ovest, Linda Napoli, della Vice Presidente Nazionale, Giuseppina Seidita, prende la parola Silvana Sorvino che introduce i lavori. Nella sua relazione motiva le scelte delle tematiche, mettendo in luce l’importanza della valorizzazione del territorio per una sempre maggiore opportunità turistico – lavorativa, e non solo. Evidenzia anche che negli ultimi anni un numero sempre maggiore di donne, e particolarmente in Campania, dirigono aziende vinicole, esportando con successo i vini italiani nel mondo. Non sono mancati nella sua relazione i riferimenti artistici agli affreschi di Ercolano e Pompei che ci riportano al culto del vino nell’epoca romana e alla già nota produzione vinicola e al rapporto che avevano le donne con il dio Bacco. Giuseppina Seidita ha tracciato una valutazione storico – etica del vino, analizzando i “beni materiali e immateriali” quali opportunità di sviluppo economico per il territorio. L’Unione Europea, ribadisce la Seidita, ha come obiettivo lo sviluppo di un turismo culturale, che ben si lega dunque alle vie del vino. Si è soffermata anche sull’immaterialità del vino e sugli effetti benefici che crea nell’uomo, se usato con moderazione. Sebastiano Stranges, tecnico agrario ed esperto in viticultura, ha relazionato su : ”Siti archeologici della provincia jonica reggina: preistoria, protostoria e storia”, mostrando con diapositive come in Calabria, fin dall’età paleolitica, era conosciuta l’uva e che la produzione del vino nell’era neolitica si sviluppò proprio in questa regione e soprattutto nell’area di Bova, come testimoniano i reperti archeologici rinvenuti in loco. Pino Quaranta, per la Confagricoltura Calabra, parlando del vino DOC di Bianco e del Cirò, fa notare come il “Calabrese Nero” sia il vitigno di base del Nero D’Avola, vino siciliano famoso a livello internazionale. Ha illustrato anche i vitigni autoctoni quali il Caglioppo di Cirò, il locrideo Magliocco, il Malvasia e altri che fungono da base per la produzione anche del Sangiovese e del Montepulciano. Antonio Caridi, funzionario della Regione Calabria, settore agricoltura, si è soffermato sulla storia e sulla lavorazione del vino Greco e del Mantonico di Bianco, già conosciuto dai tempi della Magna Grecia. Il Mantonico è prodotto ancora ora da uve bianche, vendemmiate esclusivamente a settembre, asciugate su appositi graticci, raspate, macinate e fermentate. È un pregevole vino dolce e può essere conservato per molti anni senza perdere le sue qualità originali. Al convegno ha collaborato l’A.I.S. (Associazione Italiana Sommelier) e il suo delegato per la Locride, Pierfrancesco Multari, ha svolto una relazione su: “Analisi sensoriali del vino e tecniche di abbinamento cibo – vino” che, riprendendo il concetto sull’immaterialità, in quanto le componenti del vino esercitano funzioni olfattive e gustative, provocando sensazioni uditive e Le funzioni olfattive e gustative del vino che provocano sensazioni uditive e deglutive. deglutive che ben interagiscono con merosi vini della Campania, molti dei gli alimenti. Proseguono gli studi su quali DOC, augurandosi che la produAffinità queste funzioni, riferisce il Multari, zione dei vini delle due regioni riesca fra le donne per cercare sempre migliori effetti sulad entrare in modo sempre più coml’organismo umano attraverso l’abbipetitivo sui mercati internazionali. e i luoghi namento cibo - vino. Chiude quindi il convegno, riscontrandi produzione Dopo questa carrellata di interventi, do quante affinità esistano tra le donne tutti di alto livello, Silvana Sorvino trae e il vino. Affinità soprattutto caratteriali, del vino. le conclusioni. che ben si accompagnano al temperaRingrazia innanzitutto i relatori, le mento del luogo di produzione. socie organizzatrici della sezione delNella hall del Grand Hotel President la Locride, le fidapine campane e calabresi convenute di Siderno erano in esposizione le migliori produzione numerosissime, tutti gli astanti per la partecipazione vinicole della Campania e della Calabria, oltre a proe brevemente illustra anche le caratteristiche dei nudotti tipici della Locride. La dispersione scolastica Sezione di Villa San Giovanni Rapporti tra adulti e ragazzi: il passaggio dalla famiglia etica a quella affettiva. fare dida Nella sezione di Villa San Giovanni si è svolto il Convegno del Distretto Sud-Ovest “Famiglia e Scuola : Le radici e le ali”. Argomento che si è inserito a pieno titolo nell’ ambito del Tema Nazionale e che è stato sviluppato secondo le linee guida del Gruppo di lavoro Nazionale.”Riforma Scolastica e Dispersione”. Hanno collaborato alla realizzazione, oltre alla sezione di Villa che ne è stata la promotrice, le sezioni di Reggio Cal 1° e R.C.Morgana. Il Convegno ha voluto segnare soprattutto un momento di riflessione e di valutazione del risultato di due anni di un’attività realizzata concretamente con progetti integrati tra Fidapa – Scuola - Istituzioni pubbliche ed Enti Territoriali: Comuni e Provincia, come ha precisato Anna Stajano (componente del Gruppo Nazionale di Lavoro) nella sua introduzione. Il Convegno, infatti, si è aperto con la proiezione di alcuni tra i più significativi progetti portati a termine nel corso dei due anni, progetti che hanno tra l’altro messo in evidenza una delle finalità principali della nostra Associazione: fare opinione, promuovere confronto, sensibilizzare ai problemi offrendo opportunità, sollecitando incontri culturali e occasioni di socializzazione nell’ambito territoriale. Erano presenti le componenti delle commissioni Riforma scolastica e dispersione delle tre sezioni su citate, e di Amantea, Catanzaro, Crotone, Cosenza, Palmi. Hanno partecipato attivamente all’incontro oltre alle Presidenti delle sezioni organizzatrici M. Lucisano, R. Poeta, e M.L.Neri, l’Assessore Provinciale dott. Attilio Tucci che è entrato nel vivo della tematica, criticando duramente il ridimensionamento delle sedi scolastiche, provvedimento, a suo avviso, che raddoppierà la portata dell’abbandono soprattutto nei piccoli centri ,dove la scuola rappresenta l’unica risorsa socializzante; la Presidente del Distretto Nellina Basile, dopo aver salutato e ringraziato tutti i presenti, si è detta molto soddisfatta di partecipare ad un Convegno così interessante perché ricco di stimoli culturali, pedagogico - didattici nonché di proposte utili per impostare in futuro un‘attività sempre più concreta e funzionale alla prevenzione del disagio. La socia Anna Stajano, coordinatrice dei vari momenti del Convegno, ha presentato il Tema in discussione soffermandosi sul ruolo della famiglia nella società odierna, ruolo sempre più difficile e complesso, essendo cambiati i rapporti tra adulti e ragazzi. Si è passati, infatti, dalla famiglia etica a quella affettiva ed è quindi venuto meno il principio di autorevolezza e c’è da osservare, inoltre, che tra famiglia e scuola, oggi, purtroppo non c’è dialogo ed allora è sempre più difficile parlare di collaborazione. Occorre ripristinare il dialogo tra le due istituzioni. La Dott.ssa Cinzia Mion, dirigente scolastica, nell’intento di chiarire il senso delle nuove riforme scolastiche, ha tracciato un excursus storico della scuola italiana, partendo dalla Costituzione repubblicana che ha come presupposto quello di assicurare a tutti pari opportunità, rimuovendo ostacoli come l’ignoranza, che è la causa prima di disuguaglianza. La Riforma Gelmini è in contrasto con la valutazione formativa, dice ancora la Mion, che non valuta solo il risultato, ma il processo insegnamento - apprendimento. La valutazione sommativa attribuisce gli insuccessi alla demotivazione o La responsabile nazionale Fidapa del gruppo di lavoro “Riforma scolastica e dispersione” soddisfatta per la tematica dibattuta. a motivi familiari, quella formativa, invece, mette in gioco anche le capacità metodologiche dei docenti. La Dott.ssa Ornella Mazzù, psicologa e terapeuta, ha relazionato sulle problematiche collegate alla dispersione e sugli eventuali possibili accorgimenti o strategie da mettere in atto per la prevenzione, presentando anche delle interessanti schede – indagini sulla rete di relazioni atte a prevenire questo drammatico fenomeno. Nicla Marangelli, Responsabile Nazionale del Gruppo di lavoro “Riforma scolastica e dispersione”, nel concludere ha espresso ampiamente tutta la sua personale soddisfazione per la tematica dibattuta nel Convegno, ma ha anche voluto tracciare una sintesi del lavoro svolto a livello nazionale dal Gruppo con l’augurio che in seguito si possa far sempre di più . Un pubblico numeroso,attento e qualificato ha seguito le relazioni alimentando un ampio e interessante dibattito fino a tarda ora. Di chi è la mia vita? Osservazioni sul testamento biologico Sezione di Villa San Giovanni Il convegno è stato introdotto e coordinato da Angiola Infantino, componente della Commissione Legislazione, ha avuto quali relatori la dott.ssa Iside Russo, consigliere Corte d’Appello di Reggio Calabria, il prof. Antonio G. Spagnolo, ordinario di Medicina Legale dell’Università di Macerata, nonché membro del Comitato di Bioetica presso l’Università Cattolica S. Cuore A. Gemelli di Roma e il prof. Demetrio Neri, ordinario di Bioetica presso l’Università di Messina e membro del Comitato Nazionale per la Bioetica, infine, le conclusioni sono state affidate a Giuseppina Bombaci, pre- sidente nazionale Fidapa. Centinaia di cittadini, tra cui medici e avvocati di Villa San Giovanni, erano presenti all’incontro e il sindaco di Villa San Giovanni, dott. Melito, ha ringraziato la Fidapa per la costante presenza sul territorio, dichiarando che la collaborazione tra l’associazione e l’Amministrazione, negli anni, si è consolidata, in un rapporto di reciproca fiducia. I relatori hanno evidenziato che il testamento biologico è quel documento che contiene la volontà da parte di una persona, in condizione di lucidità mentale, in merito alle terapie che intende o non intende accettare nell’eventualità in cui dovesse trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte (consenso informato) per malattie o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili o invalidanti, malattie che costringano a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione. Il Paese ed il Parlamento hanno discusso a lungo su una proposta di legge che riguarda l’autonomia decisionale della persona nella fase finale della sua esistenza. I problemi della vita e della morte sono entrati nella sfera delle Istituzioni. Alla legge sul testamento biologico corrisponde quella sulla fecondazione assistita. Chi deve decidere su tali questioni che riguardano il principio e la fine della vita umana? La risposta storica dell’Occidente a tale domanda è che queste questioni vengano decise nella libertà della democrazia. Il principio risale alla nascita dello Stato moderno che separò la Chiesa dallo Stato, la religione dalla politica e fece della società civile il soggetto della decisione. In realtà, i timori del Legislatore e la difficoltà di legiferare su temi ritenuti scottanti, ha portato all’assenza di norme organiche e, comunque, allo stratificarsi di norme fra loro contraddittorie. Paradossalmente manca nel nostro Paese una normativa sulle scelte di fine vita e questo costringe di volta in volta il cittadino al ricorso alla magistratura, con risposte che appaiono a volte contraddittorie. Infatti, in mancanza di una chiara norma di riferimento occorre affidarsi alle analogie e alle interpretazioni che, a loro volta, non possono non risentire delle convinzioni religiose, filosofiche, culturali ed esistenziali dell’interprete. Guardando la giurisprudenza che si è formata su questa materia si nota come il principio di autodeterminazione è tanto più garantito quanto più il giudice legge le scarne contraddittorie norme attraverso la lente del dettato costituzionale. Ciò pone in evidenza che i Padri della Costituzione avevano un’idea della libertà personale, della capacità di autodeterminazione ed un concetto di laicità dello Stato che si è via via perduto nella legislazione speciale successiva. Infatti è stato sottolineato che gli articoli 2 e 3 della Costituzione sanciscono il riconoscimento “dei diritti inviolabili dell’uomo e dell’uguaglianza e parità di dignità sociale di tutti i cittadini innanzi alla legge “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinione politica, di condizione personale e sociale” costituiscono un autentico manifesto dello stato laico. Solo una legislazione in grado di mantenere l’equidistanza da ogni distanza di natura confessionale o filosofica, è in grado di garantire l’uguaglianza e parità di dignità sociale di tutti i cittadini dinanzi alla legge. Allo stesso modo, il principio di autodeterminazione viene espresso in modo chiaro dall’articolo 32 della Costituzione che prevede che “nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge e che la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Sembrerebbe che tali norme da sole rendano superflua qualsiasi normativa sul testamento biologico, ma non è così. Ma in gran parte dei casi critici, il trattamento sanitario viene iniziato in condizioni di estrema urgenza (normalmente in pronto soccorso o rianimazione) mentre il paziente è in stato di incoscienza (emblematico in tal senso il caso Welby). Un’opinione intermedia, suggerisce di considerare il testamento biologico come un documento non vincolante ma orientativo, che consente di conoscere quali fossero i sentimenti e i desideri del paziente prima della perdita di conoscenza. La storia recente ci rassegna tutta una serie di casi, l’ultimo dei quali è una ferita ancora aperta e sanguinante nei quali i soggetti che chiedevano la cessazione delle cure erano soggetti a nutrizione, idratazione e ventilazione forzata. Sono questi atti medici? Cosa succede quando il soggetto non è in grado di esprimere la propria volontà perché in stato di incoscienza, o, addirittura, perché anche se cosciente non è in grado di esprimersi? Può in questi casi la volontà essere espressa da un congiunto? Scarso favore incontra l’idea del conferimento ad un “delegato” di un potere di guida del medico curante, affermandosi che quest’ultimo non può essere privato della libertà di scelta terapeutica che caratterizza la sua professione e che risulta garantita dal codice italiano di deontologia medica (1998). La medicina, si dice, non può ridursi in una mera esecuzione di prestazioni a richiesta. Molti i dubbi, poche le certezze! A seguire un acceso dibattito. Distretto Sud Est Il potere di fare la differenza attraverso la leadership, il sostegno, l’azione Si è svolto il 28 marzo 2009 il primo Convegno “IL POTERE DI FARE LA DIFFERENZA ATTRAVERSO LA LEADERSHIP, IL SOSTEGNO, L’AZIONE”, organizzato dal DISTRETTO SUD EST della FIDAPA., relativo alla partnership nel progetto S.P.AZ.I.O.(Sviluppo Pari Opportunità, Azioni Positive per l’Imprenditorialità e l’Occupazione) finanziato dal Ministero del Lavoro, presentato nel 2005 dalla Confcommercio Provinciale di Foggia ed attivo dal 2008. La prima fase del progetto ha permesso a decine di ragazze di acquisire esperienza attraverso la presenza e il lavoro in sportelli informativi messi a disposizione anche dalla Confcommercio. Gli ambiti diventano quelli della formazione unita sempre di più all’informazione con la collaborazione di importanti Istituzioni locali e nazionali: il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la CONFCOMMERCIO, la CGIL, la CISL, il Sindacato Terziario Donna della CONFCOMMERCIO e la UIL. Prima relatrice della giornata è stata Maria Antonietta Amoruso, Dirigente psicologa per le tossicodipendenze dell’ASM della Basilicata e Presidente della sezione FIDAPA di Policoro, con un brillante intervento sull’approccio ecosistemico alla leadership. A seguire è intervenuta Rita Saraò, Direttore del Centro Studi di Genere dell’Università di Foggia, con una relazione sulla leadership al femminile come opportunità per la cooperazione. Ospite d’onore della giornata di studio la Senatrice Adriana Poli Bortone che è intervenuta riportando la sua esperienza personale quale testimonianza di un percorso di leadership al femminile nel mondo della politica e terminando: ”Ho esordito dicendo di non sapermi definire una leader. Posso però affermare che per fare una buona politica esistono delle qualità essenziali come la fiducia in se stessi, grandi motivazioni, rispetto per la propria persona”. Ultimo intervento è stato quello della Past Presidente nazionale FIDAPA Margherita Gulisano con un excursus sul cammino delle donne attraverso la storia europea. A concludere il convegno, coordinato dalla Past Presidente del Distretto Sud Est FIDAPA, Nicla Marangelli, è intervenuta la Segretaria nazionale FIDAPA, Eufemia Ippolito. Il Convegno è stato organizzato e coordinato da Rosa d’Onofrio, Segretaria del Distretto Sud Est FIDAPA e da Chiara Corfone, partecipante al progetto SPAZIO. PASSO DI DONNE – DONNE AL PASS0 Si è svolto il 23 aprile presso l’HOTEL CICOLELLA di Foggia il secondo convegno legato al progetto S.P.A.Z.I.O dal titolo “PASSO DI DONNE - DONNE AL PASSO”. Il passo è naturalmente quello dei tempi che segnano una precisa e costante evoluzione della donna e del suo ruolo nella società. Perchè è tempo di avanzare ed esercitare le funzioni di programmazione, indirizzo e coordinamento di tutte le iniziative e normative. Sono intervenuti Matteo Biancofiore, Presidente della CONFCOMMERCIO P.M.I di Foggia; Anna De Sanctis, Presidente della sezione FIDAPA di Foggia e Anna Teresa Olivieri, Presidente del Distretto Sud Est FIDAPA che, accompagnata dall’intervento della dottoressa Stefania Bozzini, responsabile del progetto “S.P.A.Z.I.O” del CAT-CONFCOMMERCIO di Foggia, ha presentato gli ospiti del Convegno. Prima relatrice della giornata è stata Daniela Eronia, Presidente C.I.F.-C.C.I.AA Foggia, che ha trattato l’Impresa di genere in Capitanata. E’ intervenuta Marilù Galdieri, Presidente nazionale di Terziario Donna, che ha messo in evidenza la crescita del bisogno di legarsi sempre più all’associazionismo femminile per meglio approcciare il mondo del lavoro. Ha concluso che “piut- Anna De Sanctis pres. sezione di Foggia, Daniela Eronia pres. CIF-CCIAA Foggia, Rosa D’Onofrio segr. distretto SE e coord. convegno, Giuseppina Bombaci pres. nazionale, Anna Teresa Olivieri pres. distretto SE, Eufemia Ippolito segr. nazionale, Marilù Galdieri pres. nazionale terziario donna, Daniela Poduti vice questore aggiunto tosto che lavorare su nuovi emendamenti, si dovrebbe garantire l’applicazione di ciò che in campo legislativo è stato già previsto”. Rosa Cicolella, Vice Presidente Regionale Puglia della Commissione Pari Opportunità, ha trattato il ruolo delle Commissioni Pari Opportunità nell’orientamento delle Politiche del lavoro della Regione Puglia, sostenendo che le Commissioni rivestono un ruolo importantissimo di promozione e sostegno al lavoro ed al protagonismo economico e sociale della donna, agevolando l’accesso femminile a posizioni decisionali di responsabilità senza togliere potere ad altri ma come fattore di progresso per tutte le comunità. La segretaria distrettuale Rosa d’Onofrio ha ricordato le donne che attraverso il loro impegno e la loro sensibilità sono riuscite a ritagliarsi ruoli importanti all’interno della società di Foggia. Una di queste è sicuramente la Vice Questore Daniela Poduti, che ha detto di vivere il suo operato di protagonista attiva in un mondo, da sempre molto maschilista, grazie alla sua voglia di farcela, contando e non pesando sulla propria sfera familiare. Giuseppina Bombaci, Presidente nazionale FIDAPA, ha presentato quella che è stata etichettata come una giornata di festa particolare: l’Equal Pay Day, una manifestazione che vuole portare alla ribalta la forte disuguaglianza che c’è nella retribuzione di salari tra uomini e donne. “La donna ha bisogno di quattro mesi e quindici giorni in più per riuscire ad arrivare alla stessa retribuzione che un uomo invece ottiene nell’arco di un anno, pur a parità di lavoro”. La Segretaria nazionale FIDAPA Eufemia Ippolito ha messo in luce che il lavoro acquisisce sempre più rilevanza diventando fattore centrale del progresso di civiltà, captando i bisogni, le esigenze e le necessità delle donne in ambito lavorativo e non. Al termine dei lavori sono state consegnate le targhe alle dodici laureate selezionate e partecipanti al progetto “S.P.A.Z.I.O” con incisa una frase di Virgilio “VINCE CHI CREDE DI POTERLO FARE”. Convegno è stato organizzato e coordinato da Rosa d’Onofrio, Segretaria del Distretto Sud Est FIDAPA e da Chiara Corfone, partecipante al progetto SPAZIO. Dalle Sezioni Dalle Sezioni La Fidapa di Agrigento incontra le donne tunisine Sezione di Agrigento Tunisi: quinta edizione di “Saperi e Sapori di Sicilia”. Una nutrita delegazione, guidata dalla presidente Piera Lo Vullo, si è recata a Tunisi, in occasione della V edizione della manifestazione “Saperi e Sapori di Sicilia”. Scopo del viaggio è stato principalmente quello di entrare in contatto diretto col mondo femminile magrebino, per avviare la fondazione della prima sezione BPW in Tunisia. A questo scopo già da un anno la presidente, d’intesa con la Commissione rapporti con la BPW, aveva avviato dei contatti in tal senso A quello di Agrigento, si è unito anche un gruppo di fidapine della sezione di Piazza Armerina e un gruppo di donne imprenditrici siciliane dell’AIDDA, particolarmente interessate ad uno scambio culturale con la città di Tunisi che conserva nel Museo del Bardo la più ricca ed importante raccolta di mosaici del mondo. “Saperi e Sapori di Sicilia”, patrocinato dalla regione Sicilia e dall’Istituto Italiano di cultura di Tunisi, d’intesa con la fondazione Orestiadi di Gibellina, prevedeva una serie di eventi culturali, mostre ed incontri, che hanno avuto il loro svolgimento prevalentemente nella Casa Sicilia, la Dar Bach Hamba, splendida residenza araba, nel cuore della Medina. Proprio a Casa Sicilia, si è svolto, in forma ufficiale, un importante incontro della Fidapa con le donne tunisine, a cui hanno partecipato varie figure femminili che svolgono ruoli importanti nell’ambito politico e sociale tunisino. Tra queste, Faiza Kefi, già ministro della Cultura, Massima Ghannouchi, segretaria nazionale dell’ U.N.F.T. (Unione delle Donne Tunisine), Faouzia Slama, Presi- dente della Camera delle Donne Imprenditrici, l’avvocato Marzia Gaisse Ravegnini, che si occupa delle problematiche relative ai matrimoni misti, Martine Geronimi, fondatrice del Club Distinctive Women, l’avvocato Kaidi Wahiba, maitre in Diritto Internazionale di Contratti ed Investimenti. L’incontro, molto caloroso, ha segnato l’avvio di un dialogo che, al di là degli esiti immediati, testimonia il forte desiderio, da parte delle donne, di superare la distanza che, tra le due sponde del Mediterraneo, è stata frapposta dagli eventi storici, e di ritrovare insieme gli innumerevoli legami che, anche attraverso questi eventi, sempre ci hanno unito. Altro momento molto importante è stato il pranzo offerto dall’Ambasciatore d’Italia e dalla sua Signora, che, con un’accoglienza molto cordiale, hanno ospitato le delegazioni presso la loro residenza. Le fidapine hanno anche partecipato ad una serata di gala, ospiti del Lions Club Tunis Doyen, e al concerto Abballalaluna dell’artista siciliano Mario Incudine, che si è tenuto al teatro municipale di Tunisi nell’ambito delle manifestazioni di Saperi e Sapori di Sicilia. Non sono naturalmente mancati i momenti turistici (visita alla Medina, al Museo del Bardo, a Sidi Bou Said ed un veloce sguardo alle rovine della Cartagine romana), ma l’aspetto più interessante del viaggio ha riguardato quello umano e culturale, in vista dei rapporti di amicizia e di collaborazione che, anche attraverso la nascita delle prima sezione BPW in Tunisia e la mediazione delle donne, potranno instaurarsi tra questo paese e la Sicilia. Le due sponde del Mediterraneo unito dalle donne. Il rispetto dei soggetti deboli: rispetto alla dislessia Sezione di Alessandria Nell’ambito del progetto “Dispersione scolastica” LAURA LANDI ha tenuto una conferenza dal titolo “Rispetto alla DISLESSIA –Una strada da percorrere verso l’autonomia”. DISLESSIA : un termine che ha il potere di evocare in noi una serie di emozioni talvolta contrastanti: curiosità e timore, interesse e necessità di approfondimento. Come indicato dal tema nazionale di questo biennio: “Alla ricerca di un valore perduto : il rispetto” e poiché il problema “dislessia” interessa numerosi studenti di tutti gli ordini di scuola, dalla primaria all’università, ci è sembrato prioritario sostenere e promuovere il rispetto dell’esigenza di questi ragazzi di esercitare appieno il loro diritto allo studio e dar loro pari opportunità. Per questi motivi le sezioni di Alessandria e di Chiavari hanno deciso di organizzare un seminario che si è tenuto ad Alessandria, presente la Presidente Distrettuale Claudia Amerio. Gli ospiti sono degli esperti dell’argomento: la Presidente di Chiavari Maria Carmela Valente (Formatrice A.I.D. ) – Valeria Salandrini (Referente Territoriale AID di Alessandria) e Laura Landi (Psi- fare occhiello cologa dell’apprendimento – Gruppo Informatica per l’autonomia). La conferenza si inserisce nel progetto “Dislessia ed abbandono scolastico”. Infatti la situazione disagiata del bambino e dello studente affetti da dislessia possono talora sfociare nell’abbandono della scuola. Si parla di Dislessia e Disturbo Specifico di Apprendimento (D.S.A.) quando un soggetto mostra delle difficoltà isolate e circoscritte nella lettura, nella scrittura e nel calcolo, in una situazione in cui il livello scolastico globale e lo sviluppo intellettivo sono nella norma e non sono presenti deficit sensoriali. I Disturbi Specifici dell’Apprendimento sono poco conosciuti ma molto diffusi. Tramite un filmato e test coinvolgente, Laura Landi ha attirato l’attenzione e soddisfatto pienamente le aspettative degli intervenuti. *** IL RISPETTO della SALUTE “La Comunicazione per l’efficacia della Prevenzione Oncologica”: in data 22 luglio 2009 nel Complesso Monumentale di S.Croce in Bosco Marengo le socie si sono riunite per l’ultimo incontro prima delle vacanze. Si è vissuta una serata all’insegna della informazione sulla prevenzione, tema legato al “rispetto”, un rispetto che tutte noi dobbiamo alla salute, nostra e dei nostri cari. Sono intervenuti il Dr. BETTA, Presidente LILT Sezione di Alessandria, il Dr. Mauro Brusa dell’ASL di Casale e le dottoresse Patrizia Betta e Luciana Mariotti. La conoscenza delle risorse naturali, per uno sviluppo sostenibile del territorio Sezione di Alghero La nostra sezione, in collaborazione con l’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana, con il Comune di Alghero e con l’Istituto di Istruzione Superiore “G. Manno”, ha promosso per il terzo anno consecutivo un’iniziativa di cultura ambientale finalizzata alla conoscenza, tutela e valorizzazione delle risorse naturali del territorio algherese. Dopo la trattazione del litorale sabbioso e delle grotte sommerse, il convegno di que- st’anno Filo Rosso: il corallo di Alghero: biologia - arte - cultura ha voluto collegare, attraverso un metaforico “fil rouge”, la cultura scientifica, storica, artistica legata a quello che è indubbiamente un simbolo della città: il corallo rosso. La trattazione delle tematiche si è avvalsa in ciascuna occasione di autorevoli esperti e ricercatori che hanno puntualmente proposto un dibattito interessante e costruttivo. L’ultimo convegno è andato in rie; Maria Teresa Tavera, docenscena il 4 aprile nelle sale del Cate d’Arte Applicata del Corallo: Un’iniziativa finalizzata vall Marì, dove sono state espoEvoluzione della forma creaalla conoscenza, ste, per gentile concessione del tività ed arte. dirigente scolastico prof. Nicola alla tutela, alla valorizzazione Particolare interesse ha susciSalvio, le uniche, irripetibili scultato la relazione di Giovanni del territorio: la lavorazione Fulvio Russo che ha tracciato la ture di corallo, realizzate negli anni dagli studenti dell’Istituto storia della conoscenza del coartistica del corallo rosso d’Arte “G. Manno” di Alghero. rallo con la descrizione delle più Vi è stata una calorosa partecirecenti acquisizioni. Attraverso pazione di docenti e studenti, autori di un serla trattazione della biologia delvizio fotografico presentato durante il convegno. I nu- la specie e della sua biodiversità, ne ha poi illustrato gli merosi presenti hanno ricevuto in omaggio segnalibri aspetti biologici soffermandosi sulla gestione sostenisui gioielli della mostra e una brochure didattica sugli bile della risorsa. Lo studioso Luca Scala ha delineato aspetti evolutivi, biologici e ambientali del Corallium quella che può essere stata l’influenza culturale e la rubrum, realizzati a cura della socia biologa Adele Ibba, ricaduta economica della pesca del corallo sulla città. referente della Commissione Ambiente. In presenza Dal punto di vista artistico è stata interessante e coindel sindaco Marco Tedde e della presidente del Di- volgente la relazione della prof. Maria Teresa Tavera, stretto Silvana Pinna, la presidente della sezione alghe- unica docente donna, che per molti anni ha diretto il rese Maria Grazia Murru ha introdotto l’argomento. laboratorio di Arte Applicata dell’Istituto di Istruzione Gianfranco Russino presidente dell’AMP ha moderato Superiore “G. Manno”. Dopo un excursus storico sulla gli interventi dei relatori: nascita dell’Istituto d’Arte ad Alghero, la relatrice ha Giovanni Fulvio Russo, professore ordinario di Ecolo- presentato le sculture e i gioielli della mostra ed ha evigia Università Parthenope di Napoli, con la relazione denziato le capacità creative degli artigiani che, unite Corallo rosso: aspetti biologici ed ecologici per tecnica raffinata della lavorazione, hanno determinato una gestione sostenibile della risorsa; Luca Scala, uno stile artistico proprio della città catalana, riconoricercatore: Il corallo ad Alghero nelle fonti lettera- sciuto a livello internazionale. Il Premio Pianistico “Maria Giubilei” Sezione di Alta Valle del Tevere Appuntamento di qualificante visibilità per il territorio umbro-toscano, nel panorama musicale italiano Undici anni ma non li dimostra! È il caso del Premio Pianistico “Maria Giubilei” istituito nel 1988 dalla FIDAPA Alta Valle del Tevere, che, ogni anno, richiama a San Sepolcro, giovani pianisti di ogni nazionalità che si sfidano per aggiudicarsi quattro borse di studio per il Mozarteum di Salisburgo. Anche l’edizione del 2009 non è stata da meno, come ha sottolineato la pesidente, Romanella Gentili Bistoni, sia per il folto numero dei partecipanti, veramente “internazionale” sia per l’alta preparazione tecnico-professionale. I vincitori delle 4 borse di studio del Concorso del maggio 2009 sono Viller Valbonesi (italiano), Adrian 10 Nicodin (rumeno), Cettina Musumarre (origine greca) Eun Chung Jae (coreano). Il Presidente della giuria, Maestro Perticaroli, accademico emerito del S. Cecilia, ha lodato molto i partecipanti ed ha aggiunto una sua personale borsa di studio per Marco Baccelli e Cho Eun Joune (americana). Il Sindaco di Sansepolcro, Prof. Franco Polcri, che ha presenziato alle varie fasi della premiazione, ha espresso un caloroso apprezzamento per l’iniziativa della FIDAPA, ormai appuntamento di qualificante visibilità per il territorio umbro-toscano, nel panorama musicale italiano. Anna Maria Cacciami, vice presidente del Distretto Centro, con la sua presenza e con le sue espressioni di vivo compiacimento, ha posto il migliore dei sigilli alle riuscitissima manifestazione fidapina Umbro-Toscana.dell’attività della nostra sezione ha parlato diffusamente il Messaggero che ha sottolineato, fra l’altro, la vivacità e la qualità delle nostre iniziative in un’Associazione che ha una valenza interregionale, unendo donne che hanno operato e operano con consapevole partecipazione civile e sociale, nel superamento di ogni distinzione territoriale. Adolescenza e genitorialità Sezione di Amantea Da quando è stata istituita, la sezione di Amantea si è contraddistinta per la sua disponibilità a condividere gli eventi con le altre sezioni del territorio calabrese, da Catanzaro a Lamezia Terme, da Crotone a Paola, a Rende, a Cosenza, a Rossano, a Cirò, a Cariati, in un incontrarsi e mantenere rapporti di amicizia e collaborazione sociale. Gli incontri si sono sempre svolti in un clima gioioso, tenendo conto del tema nazionale “Il rispetto”, mettendo sempre in evidenza l’importanza del rispetto delle regole e delle tradizioni che costituiscono la memoria storica del territorio e che favoriscono, soprattutto nei giovani, il senso dell’appartenenza e quello dell’identità culturale. Per il rispetto della vita molti sono stati i convegni riguardanti i bambini e i giovani. Particolarmente interessante è risultato: “Adolescenza e genitorialità: momento di dialogo e confronto”. I lavori sono stati introdotti dalla Presidente Giusy Porchia Marano, che evidenzia come l’adolescenza sia quella fase della vita compresa fra gli 11 ed i 18 anni, nel corso della quale l’individuo acquisisce le competenze e i requisiti necessari per assumere le responsabilità di adulto. Nel processo di transazione verso lo stato di adulto entrano in gioco, ed interagiscono fra loro, fattori di natura biologica, psicologica e sociale. Al cambiamento fisico si associano, infatti, esperienze emozionali molto intense. I cambiamenti che si verificano mettono in discussione il sistema di rappresentazioni e di schemi che hanno regolato sino a quel momento le relazioni dell’individuo con il proprio corpo, con altri individui e gruppi, con attività, oggetti e istituzioni sociali. L’adolescente, in altre parole, si trova di fronte a molte incertezze e soprattutto a come interpretare la propria esperienza, tanto più che non vuole più applicare ad essa i metri di giudizio familiare. È in momenti critici di questo tipo, in cui è in atto una vera e propria riorganizzazione del sistema di sé, che la specificità di un sistema sociale offre alla persona la possibilità di trovare soluzioni adeguate. L’iniziativa di analizzare tali problematiche, portate avanti da noi fidapine, può essere d’aiuto a genitori e figli. Ha tratto egregiamente le conclusioni la Vice Presidente Nazionale Giuseppina Seidita. Erano altresì presenti la Presidente del Distretto Sud Ovest Nellina Basile, il Giudice di Pace di Amantea Dott. Francesco De Luca. Hanno relazionato la Dott. ssa Annamaria Bruni, Psicologa-Psicoterapeuta Responsabile URP A.S.P. di Catanzaro – Lamezia Terme, Don Piero Frizzarin, Direttore del Consultorio “La famiglia” e Cappellano del Carcere di Rossano Calabro, il Dott. Francesco Fusca, Ispettore Tecnico-Dirigente del MIUR Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria. Interessanti sono stati i tanti interventi del numeroso pubblico. L’adolescente e i metri di giudizio familiare Fare titolo Sezione di Ascoli Piceno Convegni: “La madre: fata buona o strega cattiva” e “L’uomo: crisi d’identià e nuovo ruolo del padre” La sezione ascolana Fidapa nell’ambito del tema nazionale dedicato al rispetto, ha posto in atto una lunga serie di iniziative realizzate col supporto e il contributo delle amministrazioni comunali e provinciali. Su invito e coordinamento della presidente Franca Maroni, le socie si sono attivate nella realizzazione di manifesti (es. “Il Tibet siamo noi”) e locandine (es. la maternità è nostra”) inneggianti ai diritti delle classi deboli e nel coinvolgimento degli altri club locali in convegni incen- trati su problematiche di violenza. Gli ultimi interventi in programma finalizzati al rispetto delle diversità religiose e delle differenze di genere, hanno focalizzato l’attenzione della stampa e accresciuto il prestigio dell’Associazione. Nel corso di dibattiti e tavole rotonde, esperti e studiosi hanno delineato le peculiarità della religione ebraica, islamica e buddista, in confronto col Cristianesimo e psicologi, psichiatri e filosofi si sono occupati delle figure maschili e femminili, espandendo il discorso alla crisi dei ruoli genitoriali. La controversa figura materna e la nuova figura del padre sono stati oggetto di analisi e di riflessione nel corso di due convegni dai titoli provocatori: “La madre: fata buona o strega cattiva?” e “L’uomo: crisi d’identità e nuovo ruolo del padre”. 11 “Quando la politica è donna: luci e ombre” Sezione di Augusta donne in Italia è solo del 21%, troppo bassa per un equilibrio delle scelte politiche. L’intervento delle relatrici nella tavola rotonda è stato variamente articolato, a seconda delle personali esperienze di ciascuna. La sezione di Augusta ha organizzato una tavola L’assessore all’economia, soffermandosi sulla tradirotonda sul tema “Quando la politica è donna: luci zionale distanza delle donne dalla politica, ne ha addie ombre”. Sono intervenute in qualità di relatrici le tato i motivi nel retaggio culturale; eppure va ribadita donne impegnate nel Comune di Augusta e cioè l’avv. la validità delle donne di sapere organizzare il lavoro Giovanna Fraterrigo, assessore all’economia, la signo- di squadra e di sapere interpretare i bisogni femminili, ra Milena Contento, assessore alle politiche sociali, la essendo le donne le principali protagoniste nelle scelte Preside Tea Sortino, consigliera comunale; nonchè il di consumo. sindaco dott. Massimo Carrubba e le altre consigliere L’intervento della prof. Tea Sortino ha puntato sulla comunali: dott. Silvia Belfiore, signora Mariella Mice- capacità delle donne di confrontarsi con l’altro medianli e signora Daniela Pasqua. L’incontro, che ha avuto te la conoscenza dei rispettivi ruoli. Essere “eletta” ha luogo nel salone di rappresentanza del Comune, alla un alto duplice significato che non deve deludere le presenza di un pubblico numeroso e attento, ha in- aspettative, anche perché “l’eletta” diventa modello. A teso chiudere un percorso durato alcuni mesi durante tal proposito si lamenta la scarsa presenza di una “leail quale è stata affrontata la tematica anche in chiave dership” femminile, capace di fare da forza trainante ironica, mediante la recitazione di passi tratti da “Le (ombre). Le luci della politica al femminile stanno nelle donne in parlamento” di Aristofane. Durante il conve- capacità di “elicotterare”, neologismo col quale si vuol gno è stato proiettato un interessante film realizzato sottolineare la disposizione ad osservare la realtà a debidalle registe Pina Mandolfo e Maria Grazia Lo Cicero ta distanza: né troppo dall’alto né troppo dal basso, in che, con il titolo di “Correva l’anno…”, hanno raccon- modo tale da avere la giusta visione delle cose e provtato l’esilarante vicenda di alcune donne palermitane vedervi con lucido realismo. L’assessore Milena Contenche decidono di candidarsi alle amministrative del Ca- to ha evidenziato le difficoltà che incontrano le donne poluogo siciliano riuscendo, ma solo nell’utopia della nel fare politica, fra tutte principalmente la carenza di pellicola, a soppiantare tutti i maschi al Comune. strutture sociali che consentano alle donne di conciliare La sezione, durante l’anno sociale, ha messo in atto lavoro, impegno politico e famiglia. Eppure, dice ancoun progetto dal titolo “Cittadinanza attiva al femmini- ra, esse sono dotate di peculiare senso pratico, senso le” rivolto alle alunne delle ultime due classi del locale civico e di responsabilità, che dovrebbero favorirle nelle Liceo Classico, Scientifico e Psicopedagogico. In pratica, scelte elettorali, ma ciò non avviene, anche per la scarsa in sintonia con la scuola, è stato tenuto, in 12 lezioni solidarietà delle donne fra loro. curate da un esperto, un corso di formazione politica Interessante è stato l’intervento della Consigliera e cioè di approfondimento e di analisi dei punti basilari Comunale, dott. Silvia Belfiore, che ha smontato, rivedella Costituzione della Repubblica, della struttura e del landone gli aspetti negativi, il meccanismo delle cosidfunzionamento delle principali istituzioni dello Stato e dette “quote rosa” ed ha altresì smorzato l’ottimismo degli Enti Locali, nonché dei diversi sistemi elettorali. della Fraterrigo circa la crescente positiva presenza delIl percorso si è concluso, dunque, con la conferenza le donne nel campo economico, sostenendo che tale “Quando la politica è donna: luci ed ombre”. Nel di- positività è solo apparenza di facciata, che cela una battito finale è stato messo in rilievo prima di tutto lo ben diversa realtà e macchinose manovre per realizzascarso interesse delle donne per l’attività politica, men- re più alti profitti. La tavola rotonda si è chiusa con l’intre dovrebbe essere sentito come un tervento del sindaco dott. Massimo dovere, un coinvolgimento pari a Carrubba che, dopo avere anche lui quello degli uomini, perché, bisogna espresso un giudizio non propriaLe allieve degli ammetterlo, non tutto quello che si mente positivo sulle quote rosa, da Istituti Superiori fa nei luoghi del potere tiene prelui definite “recinto indiano”, ha sente il punto di vista femminile, che partecipano al progetto poi sostenuto come storicamente potrebbe apportare un utile correttisia giunto il momento per una più “Cittadinanza attiva vo alla realtà sociale ed economica di numerosa, effettiva e paritaria parogni paese e del nostro in particolare. tecipazione delle donne alla vita poal femminile”. Oggi la partecipazione politica delle litica del Paese. Da “Le donne in parlamento” di Aristofane alle “Quote rosa”. 12 Silvana Giacobini presenta: “Conosco il tuo segreto” Sezione di Aversa Le donne spesso riescono ad appropriarsi di una conoscenza che viene loro dagli occhi della mente. È stata Silvana Giacobini, famosa giornalista e opinionista televisiva, a intervenire nell’ultimo incontro dell’anno sociale della Fidapa, sezione di Aversa, presieduta da Mariolina de Orsi. Proprio quest’ultima, affiancata dal vicesindaco della città Nicola de Chiara, ha dato il benvenuto e introdotto l’attesa ospite, davanti ad una sala gremita non solo di fidapine, ma anche di tanti cittadini e giornalisti intervenuti alla serata per conoscere da vicino l’ultima fatica letteraria della Giacobini, ”Conosco il tuo Segreto” Un libro tutto al femminile che presenta valenze diverse. Si apre con un omicidio,sul quale indaga la commissaria Silvia Giorgini, coadiuvata da Chiara Monelli, una giornalista dai poteri paranormali, che è stata già protagonista nel romanzo scritto in precedenza dall’autrice ”Chiudi gli occhi”. Alle indagini si aggiungono le visioni di Chiara, che la riportano in una Venezia del 700, dove la vita di 3 donne, perseguitate da misteriosi messaggi, si incrociano. Molti sono i temi che si intrecciano nel libro, in particolar modo i problemi che opprimono la società moderna, dei quali la Giacobini ne ricerca le origini attraverso un’analisi storica. Colpiscono in particolar modo la descrizione dei personaggi, dai quali vengono fuori l’estro e la personalità della giornalista, e la dedica del libro ”A tutti coloro che hanno fede in un futuro migliore”. La Giacobini nel suo intervento ha posto l’accento su uno dei temi toccati nel libro: l’uguaglianza tra i sessi, che si scontra con vari problemi e a volte con l’intrinseca natura femminile. “Purtroppo, ancora oggi le donne sono vessate da violenze fisiche e psicologiche, alle quali spesso non riescono a ribellarsi. Per farlo bisogna anzitutto aver rispetto e credere in se stesse”. A volte così facendo, le donne riescono anche ad appropriarsi di una conoscenza che viene loro dagli occhi della mente, una sorta di conoscenza paranormale nella quale la Giacobini crede fermamente. Infatti nel personaggio di Chiara Monelli vi è qualcosa di magico, autentico e autobiografico, che la scrittrice non manca di far intuire. Un incontro interessante, con il quale la De Orsi conclude il suo mandato di presidente della sezione Fidapa di Aversa, sezione che ha sempre offerto un notevole contributo all’attivismo culturale cittadino. Charles Darwin e l’idea di evoluzione Sezione di Barcellona Pozzo di Gotto La socia Anna Calderone, nel bicentenario della nascita di C. Darwin, ci invia una sua riflessione sulla teoria evolutiva (n.d.r.). Charles Darwin fu il primo a teorizzare la parentela tra uomini e scimmie come discendenti da antenati comuni. Il 12 febbraio 2009 avrebbe compiuto 200 anni e l’ Italia lo ricorda con due mostre a Roma (Palazzo delle Esposizioni fino al 3 Maggio) e a Milano (Rotonda della Besana, dal 4 Giugno a Ottobre). Basandosi sulle innumerevoli osservazioni fatte durante il suo viaggio durato 5 anni intorno al mondo, Charles 13 Darwin naturalista inglese (1809-1882) ha formulato L’evoluzione della specie per primo delle ipotesi attualmente condivise da tutti gli scienziati, ma che all’epoca sconvolsero il mondo per selezione naturale. scientifico. Durante questo viaggio il naturalista inglese ha raccolto dati biologici e paleontologici che gli Nei tempi lontani dell’Eocene (Era Cenozoica) viveva hanno permesso di costruire la sua teoria sull’evoluzione dell’universo. Darwin ha sviluppato questa teoria l’Hyracotherium, creatura simile a un cane che abitanell’opera “ L’origine della specie per selezione natura- va nelle terre boscose. Da questa creatura, diversa dal nostro cavallo, derivò una serie di discendenti che grale”, pubblicata a Londra nel 1859. Darwin fu il primo a sostenere che l’evoluzione ge- dualmente assunsero le forme del cavallo attuale. I vari neralmente si compie in conseguenza di un meccani- cambiamenti rappresentavano un adattamento contismo di selezione naturale, secondo il quale gli individui nuo alla fonte alimentare: l’erba. Da questa si è passadotati di caratteri che permettono un migliore adat- te alle praterie e l’anatomia del cavallo si è modificata, tamento all’ambiente specifico hanno maggiore pro- come ad esempio la dentatura, l’allungamento del collo babilità di sopravvivenza rispetto agli individui meno etc... Anche la biogeografia offre una serie di prove a sostegno dell’evoluzione. I caratteri particolari degli oradattabili. ganismi che abitano zone geografiche specifiche fanno La selezione naturale è basata sui 4 principi: 1. Sovrapproduzione: gli organismi in genere produ- pensare a comuni antenati e a una comune storia evolucono discendenti in numero maggiore di quanti ne tiva. Un’altra fonte di informazioni sui rapporti evolutivi proviene dallo studio dell’anatomia comparata. Infatti le possano sopravvivere. 2. Lotta per la sopravvivenza: a causa della grande po- strutture omologhe con una comune origine embrionatenzialità riproduttiva, gli organismi dello stesso tipo le suggeriscono una parentela evolutiva, al contrario di quelle analoghe che, non avendo un’origine embrionadevono competere tra di loro per la sopravvivenza. 3. Variabilità individuale: in ogni popolazione gli indivi- le comune, non suggeriscono parentela. Inoltre la biodui pur appartenendo alla stessa specie si differen- chimica e l’ingegneria genetica hanno chiarito i rapporti evolutivi esistenti tra le specie. Infatti l’anomalia delle ziano per certi caratteri. 4. Sopravvivenza del meglio adattato: gli organismi, sequenze di amminoacidi nelle proteine comuni ha perche hanno caratteristiche più adatte all’ambiente in messo ai biologi di verificare le trasformazioni evolutive cui vivono e trasmissibili alla prole, hanno più pro- a livello molecolare. La selezione naturale ebbe un gran successo perché babilità di non essere eliminati nella lotta per l’esicorrispondeva a certe tendenze della società industriastenza. Darwin ammette come Lamarck che trasformazioni le che si sviluppava allora. Così, grazie a Darwin, il trasformismo finì per imporsi delle specie sono lente e graduali, ma al contrario di Lamarck pensa che le variazioni degli individui sono negli ultimi decenni del XIX secolo.La maggior parte dei fenomeni biologici acquista un casuali rispetto ai bisogni e non senso solo quando viene inquacostituiscono a priori un miglior Le fonti alimentari drata in una prospettiva evoluzioadattamento all’ambiente; è la senistica. La teoria del’evoluzione lezione che sceglie tra di esse. Esicome elementi costituisce la più importante teoria stono numerose prove a sostegno di trasformazione biologica comparsa fino ad oggi, della teoria darwiniana, soprattutl’unica capace di offrire una visioto quelle fornite dalla paleontolodelle specie. ne unitaria dell’enorme varietà dei gia, biogeografia, anatomia comfenomeni biologici. parata e somiglianza genetica. Innovazioni legislative: atti persecutori (art. 612 bis c.p.) Sezione di Battipaglia La sezione, presieduta da Silvia Carbone, ha svolto un’intensa attività associativa, mirata a fare movimento d’opinione sul territorio, coinvolgendo sempre le 14 Istituzioni. Di particolare interesse la presentazione della Legge sullo stalking. Da pochi mesi, infatti, è stato introdotto nel nostro codice penale l’art. 612 bis, che La sezione produce e distribuisce un dèpliant con i numeri telefonici dei centri antiviolenza. prevede una nuova figura di reato: lo stalking, rectius atti persecutori. Tale norma era molto attesa perché risponde ad esigenze espresse sia dagli operatori del diritto sia, soprattutto, dalle persone vittime di aggressioni, spesso fatali, come la cronaca nera degli ultimi anni ci mostra. La previsione normativa, peraltro già da tempo presente in molti altri ordinamenti giuridici, di fatto riempie un vuoto legislativo, e pertanto è di notevole interesse. Questo è quanto ha affermato il dott. Carmine Olivieri, Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Salerno, in un convegno - dibattito a scopo divulgativo che la sezione di Battipaglia ha organizzato presso l’Hotel San Luca. Tema del convegno: “art. 612 bis c.p., molestie insistenti, nuovo strumento a tutela della donna”. Il dott. Vincenzo Roca, questore di Salerno, ha illustrato la procedura di ammonimento la cui competenza è attribuita dalla legge, appunto, al questore. Loredana Otranto, psicologa e nostra giovane socia, ha affrontato il tema sotto l’aspetto delle caratteristiche psicologiche dello “stolker”, nonché della vittima. Il dott. Antonio Manzo, giornalista de “Il Mattino”, ha concluso relazionando su “violenza e mass - media nella società della comunicazione”. Tenuto conto che dalle statistiche a tutt’oggi stilate risulta che l’86% delle vittime di questo tipo di reato è donna, è parso opportuno, dopo una ricerca riguardante gli eventuali centri di ascolto o numeri verdi sul territorio, consegnare al pubblico presente un dépliant con i recapiti telefonici dei centri antiviolenza a cui rivolgersi. A Bernalda promosse iniziative imprenditoriali per le fasce più deboli Sezione di Bernalda Si è svolto il 28 marzo 2009 alle ore 18,30 presso la sala consiliare del Comune di Bernalda il convegno: Malattie Rare “Disabilità e qualità della vita” organizzato dalla Sezione Fidapa di Bernalda e dall’Associazione “Esserci” Malattie Rare - Basilicata. Durante il convegno il Dr. Eustachio Pisciotta direttore U.O.C. di Fisiatria Ospedale di Tinchi-Pisticci ha preso in considerazione l’aspetto psico neuro endocrino immunologico. L’entità biologica ha il suo archetipo connettivale nel sistema PNEI, questo per sottolineare che il connettivo proprio dal suo termine identifica la continuità ed il collegamento dei sistemi biologici, quindi la “comunicazione” elemento strategico per sopperire ai deficit funzionali. Il Dr. Nicola Petrigliano, segretario regionale, dell’Associazione “Esserci” Malattie Rare- Basilicata e membro della consulta nazionale delle malattie rare, organismo consultivo e rappresentativo delle associazioni nazionali che svolge la propria attività presso il centro nazionale malattie rare dell’I.S.S.. ha delineato l’iter delle malattie rare dal punto di vista organizzativo, scientifico e legislativo a livello internazione europeo e nazionale dopo aver ringraziato la presidente della Fidapa di Bernalda che con tanta partecipazione interesse e sensibilità d’animo ha voluto e organizzato quest’incontro su di un tema poco conosciuto, poco sentito, di scarsa risonanza aggregativa, ma di forte rilevanza etica, sociale scientifica, psicologica qual è la problematica che investe i pazienti affetti da malattie rare e le loro famiglie. Dal 5 giugno 2007 il ministero della salute per dare voce ai pazienti e alle loro famiglie attraverso le associazioni nazionali, ha insediato la consulta nazionale delle malattie rare costituita da 34 membri, in rappresentanza delle associazioni nazionali. Nel 2007, con il coordinamento del centro nazionale delle malattie rare ha elaborato un documento concernete l’individuazione delle maggiori criticità che il sistema sanitario nazionale presenta in tema di malattie rare e ne ha suggerito le possibili soluzioni. Le tematiche trattate sono state le seguenti:Semplificazione delle procedure di accertamento della invalidità, 15 certificazione ed esenzione; Presa in carica e continuità assistenziale; Uniformità dell’assistenza sanitaria sul territorio nazionale (assicurare mediante la diffusione delle linee guide, protocolli diagnostico assistenziale e terapeutici); Potenziamento della rete dei centri per le malattie rare su tutto il territorio nazionale ed in particolare nelle regioni più carenti; Maggiori investimenti nella ricerca scientifica clinica e farmaceutica; Maggiori investimenti per la formazione e l’aggiornamento continuo di tutto il personale medico operante nei centri regionali e sul territorio. A breve il ministero provvederà all’aggiornamento dell’elenco delle patologie rare e saranno immesse altre nuove 109 malattie o gruppi, che avranno l’esenzione di partecipazione alla spesa sanitaria. Il numero di coloro che sono affetti da malattie rare (solo in Italia circa 1.500.000) non ci permette di stare a guardare ed inoltre non tutte queste patologie prevedono l’esonero dalla partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie, con un forte aggravio per le famiglie. Ricordiamo , conclude il segretario regionale , che spesso sono malattie il più delle volte genetiche che pongono,pertanto difficoltà diagnostiche e che attendono i principali risultati terapeutici dallo sviluppo di nuovi farmaci ottenuti attraverso l’impiego di metodologie avanzate ( biotecnologie, terapia ge- netica, cellulare). Aiutare la ricerca sui farmaci orfani e agevolare l’accesso dei malati a medicinali, terapie, alimenti e strumenti necessari per la cura delle malattie rare. Quando si parla di malattie rare si deve parlare, e no n si può non farlo, di farmaci orfani, ovvero di farmaci che, proprio a causa della frammentazione delle singole patologie, faticano ad incontrare l’interesse economico delle case farmaceutiche. Sono stati stanziati 8.000 milioni di euro per la ricerca di nuovi farmaci orfani di cui 3.000 messi a disposizione dall’ AIFA e 5.000 milioni dal governo. La presidente della sezione Fidapa di Bernalda Antonella Coviello dopo un breve intervento circa “la qualità della vita” sostenendo che il benessere non dipende solo dalla ricchezza ma anche dall’emozioni, dal senso di autorealizzazione e di creatività che ciascuno individuo riesce ad esprimere nei diversi contesti della propria vita, a spiegato il binomio del convegno disabilità e qualità della vita introducendo assieme la presidente Fidapa di Marconia Giuseppina Lo Massaro i progetti imprenditoriali illustrati dettagliatamente dalla commercialista Cristina Gessi. Le ipotesi progettuali sono indirizzate all’inserimento sociale dei soggetti appartenenti alle fasce più deboli della società. Al convegno erano presenti imprenditori amministratori locali, cooperative sociali e pazienti che hanno dato la loro testimonianza. Il rispetto delle idee altrui e il rispetto della salute Sezione di Capo d’Orlando Il ruolo dell’informazione come momento formativo. La conferenza “Informazione è formazione” del Cav. di Gran Croce dott. Walter Bramanti è stata organizzata dalla Fidapa in collaborazione con il Lions di Sant’Agata. Il tema trattato, di grande interesse e attualità, è stato magistralmente condotto dall’oratore, che ha sapientemente toccato i vari aspetti dell’informazione, negativa e positiva dei mass media, per passare, poi, alla formazione determinante della famiglia, della scuola, dell’ambiente, della società. L’aspetto primario puntualizzato è il ruolo formativo e massimamente condizionante, poiché incide profondamente nel processo educativo (o diseducativo) nel bene e nel male. L’informazione ha nella società in genere e nel singolo individuo un’importanza fondamentale. L’informazione in ciascuno incide, come le scienze sociologiche e 16 psicologiche moderne insegnano, persino in termini determinanti, nel carattere, nelle azioni e nel pensiero. In particolare, poi, il relatore, su specifica indicazione della presidente Fidapa Paola Sarasso, ha sottolineato l’importanza dell’essere leader, come ha sollecitato anche la Past Presidente Nazionale Margherita Gulisano nell’ambito del tema internazionale “Il potere di fare la differenza” che suggerisce un percorso informativo – formativo per diventare trainer e formatori di soggetti all’interno delle sezioni Fidapa che, a loro volta, potranno offrire la loro conoscenza e competenza, ed essere quindi formatori di altre donne. Interventi, domande, commenti e approfondimenti da parte dei soci, sia Lions che Fidapa, e dei rispettivi ospiti, nonché le brillanti, tempestive e appropriate risposte del dott. Bramanti, hanno vivacizzato la serata che si è conclusa con una piacevole cena all’insegna della collaborazione tra i club i cui presidenti portano avanti un discorso comune sull’importanza dei valori e dell’onestà intellettuale. Le nuove frontiere della medicina. La Fidapa - BPW ha promosso un Convegno Distrettuale sull’argomento “Le Cellule Staminali: presente e futuro”. Il Convegno ha preso avvio nel contesto del tema nazionale Fidapa “Il Rispetto” ed entrando nello specifico sul ”Rispetto della Salute”. Nel magnifico scenario di Villa Piccolo, ancor più luminoso per la bellissima giornata di sole, la Presidente della Fidapa Paola Sarasso ha aperto i lavori. Il Dr. Enzo Li Mandri, in rappresentanza della Fondazione Piccolo, e Lucia Chisari, Presidente Fidapa del Distretto Sicilia, hanno preso la parola subito dopo per porgere i loro saluti agli intervenuti. Il Convegno è entrato, poi, nel vivo con l’intervento della Dr.ssa Anna Dabbicco che, nella veste di moderatrice, ha esposto brevemente le ragioni che hanno portato a suddividere l’argomento in due momenti distinti: il presente e il futuro, e, subito dopo, ha introdotto i relatori rappresentandone l’alto grado di qualificazione professionale. Il Dr. Mario Russo, Direttore del Reparto di Ematologia del P.O. di Taormina, dopo una breve introduzione ha illustrato il ruolo fondamentale delle cellule staminali nella cura delle malattie ematologiche, terapia già ben consolidata che ha già dato indubbi risultati nel tempo. Il Dr. Pasquale Gallerano ha descritto l’attività della Banca del Cordone Ombelicale che ha sede nel Ser- vizio di Medicina Trasfusionale e Microcitemia dell’A. O. di Sciacca, da lui diretto, con particolare riferimento alle modalità di raccolta, conservazione, tipizzazione delle cellule staminali ottenute da sangue cordonale. La seconda sezione del Convegno, dedicata alla ricerca e produzione di cellule staminali come soluzione terapeutica di importanti malattie di organi e tessuti, ha visto come protagonisti i relatori provenienti dall’ISMETT, l’Istituto Mediterraneo dei Trapianti di Palermo, partnership della University of Pittsburgh Medical Center. Il Dr. Fabio Triolo, Direttore Tecnico dell’Unità di Medicina Rigenerativa e Terapia Cellulari, ha prospettato nuove frontiere nella medicina con terapie innovative basate sull’uso di cellule progenitrici fetali umane ottenute in avanzatissimi laboratori di ricerca autorizzati dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Il Dr. Michele Pilato, Direttore del Reparto di Chirurgia Cardio-Toracica, ha descritto con dovizie di particolari le odierne terapie chirurgiche utilizzate nello scompenso cardiaco, esponendo le possibilità e i limiti a cui sono soggette. Infine il Dr. Cesare Scardulla, Direttore del Servizio di Cardiologia, ha fornito un’ampia descrizione delle difficoltà incontrate lungo il percorso nell’utilizzo delle cellule staminali nelle malattie cardiache e delle nuove possibilità offerte dalla scoperta di cellule progenitrici del muscolo cardiaco. Il dibattito successivo è stato vivace e ha dimostrato il notevole interesse di tutti gli intervenuti per un argomento importante e decisamente attuale, che potrà dare risposte positive alle aspettative di guarigione di malattie gravi e in atto, pressoché incurabili. Il rispetto dei più deboli e dei più bisognosi. Sezione di Capri La sezione ha trattato con vari incontri il tema nazionale. Viene qui riportato uno stralcio dell’intervento del dottore Elio Sica su :” il rispetto dei più deboli e dei più bisognosi”. Hanno altresì relazionato la dott.ssa Hana Dolezalova Porta e il prof. Enrico Di Salvo. Quasi 61 anni fa, il 10 dicembre 1948, l’Organizzazione delle Nazioni Unite emanava in modo solenne la Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo. Questa è un monumento memorabile della storia della coesistenza umana, è una grande espressione di una civiltà giuridica universale basata sulla dignità umana ed orientata alla pace. La Dichiarazione ha riaffermato solennemente il valore supremo della dignità umana di ogni persona e di ogni Un quinto della popolazione mondiale vive con un euro al giorno. popolo, senza alcuna distinzione per il sesso, per la condizione sociale, per l’appartenenza etnica, per la cultura o per le convinzioni politiche, religiose o filosofiche. Con questo atto, la dignità umana viene infine riconosciuta come il valore essenziale su cui si fonda un ordine internazionale autenticamente pacifico o sostenibile. La Dichiarazione proclama: ”Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.” (art. 1). Essa 17 è composta da 30 articoli, preceduti da un preambolo che afferma “il riconoscimento della dignità è intrinseco agli esseri umani, e i diritti uguali e inalienabili di tutti i membri della famiglia umana costituiscono la pietra angolare su cui si fondono libertà, giustizia e pace nel mondo”. Così si è definito un ordine planetario riassumibile nella celebre massima: “Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te“ o, in positivo, con le parole di Gesù “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro” (Matteo). Ancora oggi a distanza di 61 anni dalla Dichiarazione, purtroppo passi enormi verso il rispetto dei diritti delle persone e dei popoli oppressi dalla violenza, dalla fame, dalla mancanza di cibo, di acqua, di medicina, di istruzione non sono stati fatti. I mass-media ci raccontano purtroppo, ogni giorno, le ingiustizie, le sopraffazioni consumate nei confronti del più deboli, degli anziani, dei bambini, degli zingari. Questi rappresentano nell’immaginario collettivo comunque l’altro, il diverso. Le nostre città spesso pigre e disattente hanno mostrato inaspettatamente capacità di compattezza e di mobilitazione proprio contro questi “cittadini.“ Fa riflettere come cristiani ed uomini del nostro tempo il fatto che la le nostre comunità non siano in grado di assumersi una minoranza così esigua. Ancora oggi con molta fatica vediamo nello “zingaro“ l’uomo senza una terra stabile, costretto ad una peregrinazione forzata. Egli diventa nomade a causa dei continui spostamenti e sgomberi, nel migliore dei casi, è considerato una cittadino di seconda o terza classe, sembra che faccia parte solo del popolo dei poveri nelle nostre città e spesso è considerato il più povero tra i poveri. In realtà, in molti casi la povertà è legata all’essere straniero, alla mancata acquisizione di alcuni diritti fondamentali, quali una abitazione stabile, la cittadinanza, un lavoro dignitoso. Si badi bene, la povertà non va più intesa solo come scarsità di reddito, ma come una condizione di continuata o cronica privazione di risorse, di sicurezza indispensabili a vivere in condizioni dignitose e al godimento dei diritti umani fondamentali. Secondo il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, un quinto della popolazione mondiale sopravvive con un euro al giorno, mentre sono sottoalimentati 450 milioni di bambini sotto i cinque anni. La fame è aumentata mentre il mondo è diventato più ricco e ha prodotto più cibo di quanto ne abbia prodotto nell’ultimo decennio.. Alla luce di tale situazione occorre ribadire con forza che la fame e la malnutrizione sono inaccettabili in un mondo che , in realtà, dispone di livelli di produzione, di risorse e di conoscenze sufficienti per mettere fine a tali drammi ed alla loro conseguenze È sufficiente andare in Africa per verificare quante persone muoiono per la siccità,per l’ingiustizia per la mancanza dei primi alimenti , dei medicinali per curare l’AIDS, la malaria, la TBC, l’ulcera di Burulì. Certamente in Italia, grazie a Dio, non abbiamo queste epidemie 18 riscontrabili nei paesi sottosviluppati, ma riscontriamo invece la mancanza di rispetto della persona umana, della dignità del diverso, dello straniero, dell’immigrato. Basta aprire un qualsiasi quotidiano per spaventarsi delle nefandezze che giovani anche appartenenti apparentemente a famiglie normali fanno a danno dei più poveri, dei diversi, degli immigrati. È necessario in questo tempo avvicinarsi, stabilire un’amicizia, vincere la barriera del pregiudizio, capire dall’interno, condividere, cominciare a considerare “ i diversi“ non più ospiti di questa terra di passaggio ma davvero cittadini e fratelli. Non ci sono formule, c’è un problema di conoscenza e di rispetto per tante diversità, per molteplici identità culturali, nazionali, religiose. C’è bisogno di una grande attenzione, di memoria,di comprensione delle difficoltà piccole e grandi della vita quotidiana. Allora mi sorge spontanea la domanda: siamo noi più propensi a rispettare gli altri , i più deboli, i più bisognosi di assistenza e di conforto, rispetto a tanti popoli, cosiddetti primitivi come gli Indios dell’Amazzonia Brasiliana che Enrico di Salvo (docente presso la Facoltà di Chirurgia del Policlinico di Napoli) con la sua èquipe medica ha assistito, curato e rispettato con dignità durante le cinque spedizioni effettuate dal 1996 al 2000. Ho forti dubbi di rispondere affermativamente. Durante il nostro soggiorno in queste aree lontane , abbiamo potuto constatare l’intensità del rispetto verso i più deboli: i bimbi, gli anziani, gli handicappati, il rispetto verso la natura e verso le risorse presenti nella foresta : il fiume, gli alberi,l’acqua , i pesci , gli animali, le piante, i fiori. Lì ho potuto constatare che cosa è l’ecologia, perché gli indios la praticano quotidianamente e sopravvivono grazie ad una agricoltura sostenibile, alla caccia controllata ed alla pesca selezionata. Il rispetto degli altri e della natura è inculcato ai fanciulli fin dalla tenera età. Lì ho verificato di persona che essi praticano la teoria delle tre R: rispetto per te stesso, rispetto per gli altri e responsabilità per tutte le tue azioni. Infine voglio chiudere con questo messaggio del Prof. Enrico di Salvo: “I deboli e i bisognosi sono in tutto il mondo, ma nel sud povero sono infinitamente di più, fino a rappresentare, in alcuni paesi, la stragrande maggioranza della popolazione; essi non hanno certezza di vivere e non hanno speranza che la loro situazione potrà migliorare se noi non facciamo qualcosa per loro. Non possiamo aspettare che lo facciano i governi, dobbiamo farlo noi, ciascuno per proprio conto, perché saremo chiamati a risponderne”. La presidente Anna Catalano Tamai, nel ringraziare Elio Sica e gli altri illustri oratori per l’esperienza portata in sezione, auspica un sempre maggiore coinvolgimento, soprattutto delle donne, per fare rispettare i diritti umani. I “diversi” non più ospiti di questa terra di passaggio, ma cittadini e fratelli. Incontro interculturale tra donne dell’area del bacino del Mediterraneo Sezione di Catania Anche Marie Denise, interprete e laureata in giurisprudenza parla con orgoglio del suo Paese, il Burkina Faso, le Pay des Hommes Integres e delle sue “ tredici amazzoni della politica”. Con 12 milioni di abitanti, di cui il 51% donne, il Burkina è il Paese più povero dell’Africa centro occidentale; Gorom, la capitale del Sahel burkinabè è una La Fidapa di Catania ha tenuto un incontro multietnidelle aree più depresse al mondo. Ancorato a forti co sul tema “ La situazione della donna nel bacino del valori, famiglia, dignità, solidarietà, tradizioni, è un Mediterraneo e la sua integrazione in Italia”. Paese molto accogliente, e dignitoso nella sua estrema Alla manifestazione hanno partecipato donne del povertà. L’Africa, sostiene Marie Denise, è la madre del Marocco, del Burkina Faso, della Tunisia, del Senegal mondo e “ogni vecchio africano che muore è una e della Palestina. biblioteca che brucia”. Le ragazze africane, splendide nei loro costumi tradiDel tutto diversa la relazione di Fatima, una palestizionali e con un velato senso di nostalgia, hanno parnese che difende il velo che porta da quando ha comlato dei loro Paesi d’origine, delle difficoltà incontrate, piuto dieci anni. della nuova vita a Catania, delle loro aspirazioni. Il velo è una scelta – sostiene – è un simbolo religioso Kumba, senegalese, in Italia da otto anni e perfettache preserva la donna, oggetto prezioso, da occhi indimente inserita nel settore del commercio (ma la sua screti; dietro il velo si celano donne normali, con i loro più grande aspirazione è quella di riprendere gli studi sogni, le loro ambizioni e le loro emozioni. universitari interrotti in Francia) ha parlato a lungo del L’esibizione di Lamia (Marocco) ha entusiasmato i “volto bello” del Senegal, che non è solo Aids, benpresenti con una coinvolgente danza del ventre. sì anche una società costituita da donne impegnate La Belly dance – ha spiegato Lamia – è una delle danin letteratura, politica, imprenditoria, musica e sport ze più antiche del mondo in cui i movimenti ondulatori citando come esempi la scrittrice Aminata Sow Fall, del corpo e del bacino, la vibrazione e l’ondeggiamento il ministro Aissata Tall Sall, Amy dei fianchi favoriscono un atteggiaMback Thiam campionessa sportiva mento mentale positivo nei confronti e la Shalimar Couture. del proprio corpo e sono espressione Ogni africano Gli stranieri, sostiene Kumba, rindi forza e di femminilità. giovaniscono l’Italia (secondo i dati che muore La serata si è conclusa con l’esibizioISTAT sul Bilancio demografico nane di cinque senegalesi, il Gueweul è una biblioteca zionale del 10/07/2006 sui 51.971 Group, che con percussioni e danze neonati il 9,4% sono stranieri) e che brucia. tribali hanno onorato la donna, oricontribuiscono al suo sviluppo. gine della vita. L’Africa madre del mondo. La vita e le scoperte scientifiche di Rita Levi Montalcini analizzate da Maddalena Barbieri Sezione di Catanzaro 22 aprile 2009 Cento anni fa a Torino nascevano le gemelline Rita e Paola Levi Montalcini. Rita, pur ostacolata dal padre che non riusciva a vederla nei panni di un medico, si iscrive- va, a Torino, alla facoltà di medicina. Una decisione, la sua, che la porterà, nel 1986, ad essere insignita proprio per il suo ruolo di medico, del premio Nobel. Paola acquisterà fama per il suo essere pittrice. 19 Cento anni! un secolo di vita, un secolo di storia! Una storia, quella di Rita Levi Montalcini così apparentemente demotivante da strabiliare nel vederla sempre più temerariamente impegnata, sempre più fiduciosamente protesa verso l’altro da sè, sempre più audace nella sua apparente fragilità fisica. Di fronte a tanto articolarsi degli opposti, nel farsi nel tempo, ancora oggi, la “neonata” è capace di ripetere quasi con meraviglia “cento anni!?”. La vita mi emoziona ancora! Una vita, quella di Rita Levi Montalcini vissuta e sostenuta dalla operosità scientifica, illuminata da serena caratteriale umiltà, vivacizzata da una ottimistica lettura della realtà circostante, arricchita da folgoranti creative intuizioni. All’ “intuizione” della ricercatrice-creatrice l’Italia deve, oltre alla sua fama a livello internazionale, la fondazione dell’Istituto Ebri finalizzato alla ricerca nel campo della neuroscienza e l’istituzione, insieme alla sorella Paola, della Fondazione Levi Montalcini. L’Ebri è un laboratorio di ricerca scientifica dove il lavoro non discrimina i sessi. La Fondazione “Il futuro ai giovani” ha istituito otto Centri finalizzati ad aiutare i giovani a conoscere per conoscersi. Le due realtà operative sembrerebbero non coordinabili, invece, ogni giorno sono visitati dalla “Maestra” che ascolta, approva, intuisce, propone. Una iniziativa trova nell’altra le ragioni delle sue possibili attività “scientificamente rivoluzionarie”. Nell’una e nell’altra attività la centralità dell’interesse è la gioventù, ed in particolare modo la gioventù di sesso femminile. La Levi Montalcini ha scientificamente dimostrato l’identità genetica dei due sessi e col sostegno delle scienze umane ha documentato la presenza, nel tempo, delle Donne - genio. Nel volume “Le tue antenate” (Guzzetti 2004) i ritratti di settanta donne intrecciano la validità delle conquiste scientifiche alla ricchezza di essere Donne. Il lavoro è scritto dalla Levi insieme alla reggina Giuseppina Tripodi, vicina alla Rita da più di trent’anni. Tra le settanta Donne, la prima la prima a venirci incontro è Ipazia vissuta ad Alessandria d’Egitto tra il terzo ed il quarto secolo Presentazione del libro della socia Maddalena Barbieri, poetessa nazionale 20 Il premio Nobel analizza 70 donne che nel corso dei secoli si sono dedicate alla ricerca scientifica. d. C. che ha l’ardire di alzare lo sguardo verso il cielo ed in esso scoprire la presenza di tanti corpi celesti e la scoperta, la guida nella costruzione di uno strumento adatto a rendere più esatta ogni ricezione. Le settanta Donne della Levi Montalcini sono tutte, in campo diverso, “geni”, sono tutte fortemente guidate e sostenute dal cervello cognitivo. Cosa vuol dire cervello cognitivo? E perchè il cervello viene arricchito dalla qualificazione: cognitivo? Perché tutti noi abbiamo due cervelli. Il cervello arcaico è sensorialmente più reattivo, i suoi impulsi sono maligni, astuti, capaci di nascondere la propria manchevolezza usufruendo, in modo fraudolento, del linguaggio che è proprio del superiore cervello cognitivo. Il cervello, dimostra la Levi Montalcini, sia esso arcaico o cognitivo, non invecchia, per cui apprezza ogni novità che gli viene proposta. Rita Levi Montalcini ha grande amicizia per i catanzaresi e con noi, donne di Calabria, la “Maestra” si intrattiene con naturale semplicità tanto da metterci a nostro agio. Tanta disponibilità per i calabresi trova, a mio parere, le sue radici nei compagni di studio Vincenzo Caglioti e Renato Dulbecco che frequenterà anche durante il suo soggiorno in America. Renato Dulbecco di padre ligure e di madre catanzarese, dalla madre ha ereditato la ricchezza cognitiva che, legata alla perseverante laboriosità, lo porterà ad essere premio Nobel nel 1975. Lo ricordo in questa stessa sala alla presenza delle maggiori autorità cittadine e di un pubblico che gli stringeva attorno per festeggiare il suo compleanno. Catanzaro 22 febbraio 1914! Lo rivedo rosso in viso, così commosso da non riuscire a spiccicare parola. Avrebbe voluto dirci della commozione vissuta davanti alla casa dove era nato, avrebbe voluto dirci grazie per la consegna dell’originale del suo attestato di nascita... avrebbe voluto ma in effetti ha potuto solo simbolicamente abbracciarci. Il trio Luria, Dulbecco, Levi Montalcini segue le lezioni del chiarissimo prof. Giuseppe Levi tra i primi a sperimentare la coltura in vitro. Tra i suoi meriti, credo, quello che più lo ha emozionato è stato il successivo ma puntuale conferimento ai suoi discepoli del premio Nobel. Lauria (1969), Dulbecco (1975) e Levi Montalcini (1986). Gli anni trascorrono e Rita Levi Montalcini lascia l’America, dove si era trasferita dietro preciso, pressante invito e ritorna nella sua Italia, tra la sua gente alla quale fa simbolicamente dono dell’Ebri e della Fondazione. Tra dimostrano di poter continuare la nuova via intrapresa la Fondazione offre il suo sostegno con congrue borse di studio. Quanti anni sono passati da quel primo incontro del 1993! Nel passare degli anni è possibile sottolineare gli otto Centri da istituire in Italia, la Fondazione ne come Rita non abbia mai smesso di cercare per intuire e destina uno a Catanzaro. A farsi rappresentante della quindi creare: non abbia mai smesso di sostenere i suoi Fondazione è invitato l’avv. Aldo Pegoraro: professio- simili e tra essi in particolare le donne. Alla domanda: “È stata emozionata più dalla comunista, presidente del Kiwanis, sostenitore silenzioso dei bisogni della città. Il Centro avrà il sostegno della Regio- nicazione della investitura del premio Nobel o dalla ne Calabria, del Comune di Catanzaro e del Consorzio comunicazione della sua nomina a senatrice?”, la seper la promozione della cultura e degli studi universitari. natrice risponde: “La comunicazione della mia nomina Convinto sostenitore sarà il Comm. Guglielmo Papaleo quale rappresentante ufficiale degli italiani mi è stata che contribuirà al Fondo Borse di studio. Il Centro fun- data da una voce calda, commossa, augurale; quella del zionerà nei locali dell Scuola Media Pascoli e sarà inagu- Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, l’altra comunicazione invece mi è stata data in forma strettarato il 20 ottobre 1993 alla presenza della Fondatrice. L’inaugurazione si articola nell’arco di due giorni: il pri- mente burocratica.”. Perchè tanta emozione? Perchè alla Levi Montalcini mo è destinato alla creatività calabrese. Danza, Poesia e Musica riusciranno ad offrire momenti di sereno go- credo il presente abbia riportato i fotogrammi del passato. dimento. Un passato, il suo, puntualizzato da dequalificazione Tra i presenti è Innocenza Scerrotta Samà che offre all’ospite un saggio della sua attività poetica. Il libro of- ufficiali, da fughe improvvise, da rinunce del proprio coferto è l’ultimo pubblicato (1992) ed è intitolato “Come gnome, della scuola dei maestri, degli amici; un passato il suo, che l’aveva privata di tutti i diritti della persona Sorella”. Il secondo giorno, 21 ottobre 1993, è una giornata umana. Ora è giunto il momento di proporvi una pagiassai più coinvolgente per tutta la popolazione catan- na di cronaca nella quale io fungo da protagonista. Il chiarissimo prof. Giuseppe Nisticò, presidente del cirzarese. La “Maestra” incontra i giovanetti delle Scuole Medie della Città che esorta a lavorare su se stessi per colo Brutium (I Calabresi nel Mondo), operante a Roma, nel 2004 mi propone di presentare offrire, successivamente, agli altri il ai catanzaresi, fattisi romani, l’ultimo proprio lavoro. lavoro della Levi Montalcini. Tremore “A me, Ella dice, nella vita è riuscito “L’istruzione tanto, ma uguale senso di responsatutto facile perchè le difficoltà me le chiave dello sviluppo”. bilità mi spingono ad aderire all’invisono scrollate di dosso come fossero to. acqua sulle ali di un’anatra”. Il 18 novembre 2004 mi ritrovo a Conclusosi l’incontro tutti i presenti si trasferiscono nella Sala Consiliare del Palazzo De No- Roma nella sede del Brutium, a presentare “Abbi il cobili dove il sindaco Antonio Bevacqua si fa protagonista raggio di conoscere” (2004). Il mio timore sembra trovi conforto e sostegno proprio di una semplice ma significativa cerimonia: il conferimento al premio Nobel della Cittadinanza Onoraria del- nella presenza di colei che più mi aveva preoccupato. La Levi Montalcini nel suo lavoro ha chiarito come oramai la Città di Catanzaro. Dal 1993 i catanzaresi sono concittadini di Rita Levi l’attività scientifica non possa essere un mondo inaccesMontalcini che nel 2001, dal Presidente della Repubbli- sibile ai cultori del mondo umanistico. Alle due realtà ca Carlo Azeglio Ciampi sarà nominata senatrice a vita. necessitano incontri scambievoli, controlli e sostegni. La serata si chiude con espressioni da parte della scienTra la folla, per assistere alla commossa significativa investitura, è Innocenza Scerrotta Samà. La festeggia- ziata-scrittrice di gratitudine ed ammirazione. Nel febbraio scorso ho ricevuto l’invito a partecipare ta la individua e la chiama vicino a sé. Alla poetessa la scienziata dice:”Questa notte ho letto le sue poesie. Le alla seconda conferenza organizzata da Rita Levi Monho trovate assai coinvolgenti. La ringrazio vivamente del talcini sul tema “L’Istruzione chiave dello sviluppo” La presidente della sezione Fidapa di Catanzaro, Eugedono che ha voluto farmi”. Il 7 giugno 2008 nel Salone dei Cinquecento di Firen- nia Gallo, le ha inviato con profonda commozione il noze Innocenza riceve dall’Accademia Internazionale “Le stro augurio perchè continui a vivere nella pienezza della Muse” l’altissimo riconoscimento che le attribuisce la sua operosità. Se fosse tra noi ci direbbe “Siate felici di essere nati in Italia. Credete nei valori ed amate la vita!”. collocazione nella sezione “Calliope”. Io mi avvalgo delle parole di Einstein per sollecitare la Dal 2001 la Fondazione Levi Montalcini rivolge la sua attenzione alle giovani africane che subiscono ancora, riflessione su quanto sia “importante per l’uomo acla convinzione di essere strutturalmente diverse dagli corgersi che il Meraviglioso esiste e che lui stesso può uomini. Alle ragazze che hanno voglia di studiare e che accedervi”. Catanzaro sede di uno degli otto centri della Fondazione Ebri. 21 Il disagio scolastico nella scuola primaria Sezione di Cecina Si è tenuta a Cecina, presso la Villa Guerrazzi, la tavola rotonda su “Il disagio scolastico nella scuola primaria: problematiche e strategie di intervento”, organizzata dalla locale sezione della FIDAPA. La Presidente della Sezione, Amalia Bassano di Tufillo, nel saluto inaugurale, ha voluto sottolineare che il lavoro svolto si inserisce non solo nell’ambito del Tema Nazionale “Il rispetto”, ma elabora, allo stesso tempo, il programma del Distretto Centro che ha proposto la costituzione di un Osservatorio Permanente sul Disagio dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Nicla Capua, Past President nazionale, ha portato il saluto della attuale Presidente nazionale Giuseppina Bombaci e, nel suo intervento, ha apprezzato il modo con cui è stato affrontato il problema oggetto della Tavola Rotonda, complimentandosi per il coinvolgimento determinante di tutte le scuole elementari dei comuni di Cecina e Rosignano Marittimo. La segretaria del distretto Centro, M. Rita Schivo ha invece rivolto ai presenti il saluto della Referente dei gruppi di studio dell’Osservatorio Permanente Graziella Cilloni Benelli. È quindi intervenuto Paolo Pacini, Sindaco del Comune di Cecina (patrocinatore della manifestazione insieme all’Amministrazione Comunale di Rosignano Marittimo), il quale, nel salutare i numerosi partecipanti all’evento, ha sottolineato l’impegno della locale sezione della FIDAPA per aver realizzato, negli anni, Il miglior antidoto contro il problema del disagio è l’approccio sinergico della famiglia e della scuola numerosi e mirati lavori sul territorio. Tali apprezzamenti sono stati anche ripresi negli interventi della Presidente delle Pari Opportunità Alessandra Meini, e dell’Assessore all’Istruzione ed al Sociale del Comune di Rosignano Marittimo Fiamma Nesi. La tavola rotonda è quindi entrata nel merito e i risultati dell’indagine esplorativa e conoscitiva svolta sono stati illustrati dalla Dott.ssa Silvia Romagnoli, la quale ha elaborato i dati raccolti attraverso schede di rilevazione approntate dalle socie e compilate dai Dirigenti Scolastici e dagli insegnanti. I dati raccolti sono stati poi analizzati, per sfere di competenza, dalla neuropsichiatra infantile Dott.ssa M. Teresa Toler, dalla psicologa M. Cecchi e dall’insegnante Sara Basile, le quali hanno fornito spunti di riflessione e sulle possibili azioni di prevenzione del disagio infantile ed adolescenziale. Di particolare interesse è stata poi l’illustrazione del “Progetto Ventaglio”, in essere già da oltre sei anni sul territorio, progetto che si propone di prevenire le varie forme di disagio e di supportare genitori e docenti nell’affrontare tali problematiche. È quindi intervenuto, in rappresentanza dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Livorno, il Dott. L. Lessi, al quale è affidato il compito di referente del disagio scolastico per le scuole della Provincia livornese, il quale ha esposto ulteriori aspetti del disagio, ma ha anche sottolineato come, a livello di scuola primaria, la prevenzione di tali problemi è di buon livello, soprattutto facendo ricorso all’approccio sinergico (coinvolgendo cioè genitori, insegnanti ed esperti), che risulta essere il miglior antidoto contro il problema del disagio. La Tavola Rotonda è stata coordinata e moderata dal Dott. E. Magazzini, Dirigente Scolastico del II° Circolo didattico di Rosignano Marittimo, il quale aveva in precedenza validamente supportato con ampia disponibilità le socie che hanno raccolto i dati necessari allo studio realizzato. Tre eventi importanti sul territorio Sezione di Cosenza Il Volontariato Presso la sede dell’Assindustria di Cosenza, nell’ambito del FORUM della Fidapa di Cosenza relativo all’anno sociale 2009, la socia Adelaide Feraudo De Santis intrattiene l’uditorio sul tema: Volontariato. 22 L’argomento è nell’aria, lo si respira anche inconsapevolmente. Bisogna respingere la tendenza all’isolamento, incontrare l’altro; non si tratta di invadere il campo altrui, ma dare all’altro piena accettazione. Il campo del volontariato è vita. Elemento fondamentale è l’ascolto, può portare l’altro a riflettere. Deve diventare autore della sua vita. No al protagonismo, no all’indottrinamento. Riflessioni: scoprire e ricreare, fare volontariato è un dono inatteso che riceviamo. S. Vincenzo De Paoli ricorda: dopo il soccorso distribuiamo strumenti di lavoro. Il campo del volontariato è la vita. Seguono esperienze di volontariato presso le carceri. Adelaide è stata particolarmente delicata ed ha mostrato grande sensibilità nel trattare il tema scelto. Dopo la sua relazione, così pregnante ed intensa, ci sentiamo un po’ insignificanti ed egoiste. Ha offerto alle fidapine parecchi spunti di riflessione. *** Le monete dei Brettii stampa Pellegrini, che ha simpaticaSi è svolto un pomeriggio letterario mente “guidato” i relatori, riportanpresso la Terrazza Pellegrini, preLe monete dei Brettii doli sempre all’attenzione sul testo stigiosa sede della omonima casa rivelano l’alto livello anche nel corso di un breve dialogo editrice, per la presentazione del litra l’autore e il giornalista Attianese; bro “ Le Monete dei Brettii” di Lucio artistico-culturale dialogo tra due esperti che tuttavia Addante, appassionato studioso di raggiunto. non ha escluso i presenti, anzi ha solnumismatica, avvocato ben noto in lecitato ancora di più l’interesse e la città nonché coniuge di una socia. curiosità verso l’argomento. A sottolineare la valenza culturale Il momento centrale della conversazione si è avuto della riunione sono intervenuti l’assessore alle politiche culturali Salvatore Dionesalvi e il giornalista non- nel corso della presentazione delle diapositive con cui ché esperto numismatico Pasquale Attianese, che è stata proposta una serie di monete con disegni afhanno affrontato la tematica dialogando con l’autore fascinanti, da considerarsi vere e proprie opere d’arte, tali da far ritenere il livello culturale raggiunto dai Bretstesso. La riunione si è svolta in un clima di attenzione e in- tii raffinato e sofisticato, indicativo di una raggiunta teresse, dovuto sia all’argomento appassionante per potenza almeno commerciale, essendo stati in grado la particolarità ma soprattutto presentato in modo ac- di battere monete d’oro o d’argento o di bronzo, nelle cessibile anche per i non esperti e per gli opportuni in- varie epoche, di notevole bellezza e precisione di parterventi della moderatrice Antonietta Cozza, dell’ufficio ticolari in entrambi i lati. *** Manifestazione conclusiva del Concorso Scolastico sul “Disagio Giovanile” La Città dei Ragazzi di Cosenza, animata più che mai, è in gran fermento. All’interno, la sala teatro, letteralmente gremita, vive l’attesa della Cerimonia di Premiazione delle produzioni migliori sul Disagio Giovanile, concorso bandito dalla nostra sezione in ossequio al tema nazionale 2007/09. Tante le scuole che hanno aderito all’iniziativa, numerosi gli elaborati di natura letteraria, grafica e multimediale che sono pervenuti e tutti, naturalmente in una doverosa, comprensibile scala di valori, davvero molto interessanti sia per la diretta constatazione dell’impegno in essi profuso, quanto per una nostra maggiore e migliore conoscenza del mondo e dei pensieri degli adolescenti, dei giovani d’oggi, con le loro realtà progettuali e le loro più o meno legittime aspettative. Così, in un clima di composta, fiduciosa attesa, l’orchestra degli alunni della Scuola Media “ F. Gullo” di Cosenza, diretti dall’ottimo prof. Andrea Mileto, apre il cerimoniale dando l’avvio al concerto con gli splendidi brani di Elgar e Ponchielli che si diffondono nel silenzio sacrale della sala. Tutto si è svolto secondo i canoni delle celebrazioni più importanti. Dopo la lettura e la visione degli elaborati grafici e multimediali, si è proceduto alla proclamazione dei vincitori con la consegna degli attestati di partecipazione, le targhe e i medaglioni in bronzo, appositamente coniati. La Presidente di sezione, legittimamente e visibilmente compiaciuta, ha condotto e coordinato i lavori con competenza e cortesia e ha avuto per tutti i ragazzi e i loro referenti, così come per le scuole e gli istituti 23 di appartenenza, un elogio, una parola di lode, una garbata attestazione di apprezzamento per i risultati conseguiti. Le autorità presenti, il dott. Alessandro Nucci, per il Distretto Scolastico, la dott.ssa Maria Lucente, assessore del Comune di Cosenza e la vice Presidente del Distretto S.O. Fidapa, Linda Napoli, hanno avuto ciascuno il proprio spazio, sì da conferire, al di là del crisma dell’ufficialità, ulteriore prestigio alla serata celebrativa che si è conclusa, come per l’apertura, con l’esibizione dell’orchestra sulle note di Verdi e di Strauss, chiudendo poi con l’inno di Mameli. Il disagio giovanile e il concorso scolastico bandito dalla sezione. Una serata tutta da ricordare per l’indiscussa validità del contributo dato al tessuto sociale della nostra città e per l’incisività dell’iniziativa, pedagogica e culturale al tempo stesso, che onora la sezione di Cosenza. La donna nella Costituzione Italiana Sezione di Crotone Nell’aula magna dell’Istituto “Donegani” si è tenuto un convegno sul tema “La donna nella Costituzione” alla presenza della Presidente Nazionale Giuseppina Bombaci; ha relazionato la Presidente del Tribunale di Crotone dottoressa Maria Luisa Mingrone. La Presidente di sezione Vanna Procopi, che in apertura dei lavori ha voluto salutare la nutrita assemblea, prevalentemente rosa, si è detta come donna e come cittadina soddisfatta per l’iniziativa e ha ribadito nella sua relazione introduttiva la necessità del rispetto dei diritti delle donne quali libertà, partecipazione attiva alla vita sociale e civile, uguaglianza di opportunità e pieno riconoscimento delle capacità, dei talenti e dei meriti. Questi valori, grazie alle grandi battaglie delle donne per la loro emancipazione, sono il prodotto di un lungo processo di trasformazione della società e di una graduale maturazione della coscienza collettiva. Con la stesura della nostra Costituzione, ha concluso la presidente della sezione crotonese, questi valori si sono fatti principi e diritti, che dobbiamo imparare a conoscere e a far rispettare, perché, in ultima analisi, tutto parte proprio dal rispetto, dal rispettarsi per quello che si è in quanto uomini e donne, assolutamente uguali per diritti e doveri. La Vice Presidente distrettuale, Linda Napoli, ha spiegato come il convegno sia perfettamente in linea e sintonia con il tema nazionale, e ha ricordato come il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione dell’8 marzo, abbia evidenziato che basterebbe rispettare e far valere le norme della Carta Costituzionale per raggiungere la parità. Ancora oggi, purtroppo, le donne sono chiamate a riflettere e a confrontarsi per raggiungere la parità. “La Fidapa - ha detto la Napoli - sempre attenta ai problemi sociali e di emancipazione delle donne, si è 24 battuta per la modifica dell’art. “51”, e a ribadire ancora una volta l’impegno messo in campo dall’associazione nel corso degli anni per i diritti delle donne”. La vice presidente distrettuale ha, purtroppo, constatato la delusione delle donne nel rendersi conto di essere lontane dalle raccomandazioni del Segretario generale del Consiglio d’Europa che ha fissato al 40% la presenza femminile nei parlamenti nazionali. “Abbiamo ancora tanto lavoro – ha concluso – e forse le campagne di sensibilizzazione non bastano, dobbiamo trovare nuove strategie per essere maggiormente incisive, questo è la finalità che un’associazione femminile quale la Fidapa deve avere come priorità.” La Presidente del Tribunale di Crotone, Maria Luisa Mingrone, brillante nell’oratoria e chiara nell’esposizione, ha quindi relazionato sul tema del convegno, facendo un’interessante ed approfondita carrellata di alcuni tra i principali articoli della Costituzione italiana. I primi 12, nello specifico, sanciscono in maniera chiara i diritti dell’essere umano e interessano le donne in quanto tali, a partire proprio dall’art. 2, l’articolo che riconosce e garantisce i diritti fondamentali della persona e del cittadino, e quindi anche delle donne, e arricchisce con il suo enunciato gli altri diritti inviolabili. Alla donna, nei primi articoli, sono garantiti tutti i diritti inalienabili riconosciuti agli esseri umani, così che si può affermare che la Carta Costituzionale Italiana ha riscattato la donna che nella storia ha vissuto schiacciata da millenni di soprusi e prevaricazioni e le ha garantito (art. 3) pari dignità, “ per il cui raggiungimento La Costituzione Italiana garantisce tutti i diritti alle donne. La presenza di 21 donne nella Costituente. è necessario ancora oggi rimuovere gli ostacoli fin qui posti in essere dall’uomo, che temendo la donna e le sue capacità, l’ha distratta con altri compiti, soprattutto quelli di cura della famiglia.” La Presidente del Tribunale non ha dimenticato, al termine della sua relazione, di menzionare la presenza di ben 21 donne nella Costituente, che hanno contribuito a redigere la nostra Costituzione dopo la proclamazione della Repubblica italiana, ma solo 5 di esse, le più lungimiranti, l’hanno scritta pensando specificatamente alle altre donne e sono riuscite a fare introdurre norme che sono per noi tutte un assoluto baluardo a salvaguardia della nostra parità con gli uomini. A chiudere i lavori la Presidente Nazionale della Fidapa, Giuseppina Bombaci, che si è soffermata sul tema della violenza sulle donne e delle norme che vedono pene più severe per i violentatori. Ha menzionato in tal senso il sostegno economico della Fidapa, che sta promuovendo l’apertura di uno sportello presso gli ospedali, dove le donne che hanno subito violenza, saranno assistite dal punto di vista medico e psicologico. “I Comuni – ha spiegato la Bombaci – si possono costituire parte civile ed è previsto il gratuito patrocinio per le donne che intraprendono le vie legali.” Ha inoltre riferito all’assemblea che il ministro Carfagna ha preparato 1.522 proposte di sostegno alle donne, tra cui degno di nota quella che sostiene la parità con gli uomini nel mondo del lavoro per consentire di conciliare i tempi lavoro - famiglia e l’attuazione di asilo nido nei luoghi di lavoro sia pubblici che privati, attivando così intelligenti bilanci di genere. Lo stalking, un fenomeno sociale Sezione di Empoli La sezione ha organizzato un interessante incontro che ne compromette le relazioni sociali e l’attività lasullo stalking”, tenuto da Valeria Vezzosi, i cui conte- vorativa. Lo stalking vede nella maggior parte dei casi nuti essenziali riteniamo sia giusto divulgare. la donna vittima e l’uomo persecutore, anche se non La parola “stalking” deriva dal linguaggio tecnico- mancano i casi inversi, donne persecutrici e uomo vitgergale della caccia e letteralmente significa “fare la tima: il rapporto è di 3 a 1 fra la prima e la seconda posta (alla preda)”. modalità. Vittima e stalker si conoscevano precedenteIn termini psicologici lo stalking è un complesso fe- mente agli episodi nell’80% dei casi, nel 50% erano nomeno relazionale che viene indicato anche come stati partner in una relazione affettiva. “”sindrome del molestatore assillante”: protagonisti Il fenomeno è ancora sommerso in quanto poco dedel fenomeno sono lo stalker, la vittima e la relazione nunciato; i dati quindi si riferiscono ai casi denunciati forzata e controllante che si instaura fra i due e che e non danno contezza del fenomeno che ha ben altra finisce per condizionare il normale svolgimento della portata. Istat 2007 relativa a “La violenza e i maltratvita quotidiana della vittima,provocandole uno stato tamenti contro le donne dentro e fuori la famiglia” continuo di ansia e paura. I comportamenti persecuto- relativa all’anno 2006 rileva che due milioni e 77 mila ri, infatti cono stati definiti come “un insieme di con- donne hanno subito comportamenti persecutori che le dotte vassatorie sotto forma di minaccia, mollestia, atti hanno lasciate particolarmente spaventata. lesivi, continuativi che inducono nella persona che le Il Legislatore si è occupato del fenomeno, data la cresubisce un disagio psichico e fisico e un ragionevole scita esponenziale degli ultimi anni e l’art. 612 bis cp senso di timore”. Non sono dunquenle singole con- “Atti persecutori” introdotto con il decreto legge n. dotte ad esseere considerate persecutorie, ma la mo- 11/209 c.d. decreto antiviolenza convertito con legge dalità ripetuta delle stesse nel tempo, contro la volontà 23.4.2009 n. 38 va a colmare una grossa lacuna legidella vittima e con la volontà dello stalker. slativa. la vita di una persona perseguitata cambia radicalI fatti persecutori assumevano precedentemente rimente fino ad impregnarsi di paura levanza giuridica quasi esclusiper l’imprevedibilità di quello che le vamente quando esistevano in potrà accadere. La vittima si sente “lo stalking viene indicato violenza fisica o sessuale o, nei continuamente controllata e guarcasi più gravi in omicidi o tentati anche come data a vista; i comportamenti dello ‘sindrome del molestatore omicidi. stalker le inducono ansia, insonnia, Il reato introdotto nel codice pefino a sfociare in un vero e proprio nale con l’art, 612 bis trova proassillante” disturbo post-traumatico da stress, prio nella serialità dei comporta- 25 menti l’elemento costitutivo, perché è nella serialità, e non nella entità delle condotte che la compongono, che si individua la misura effettiva della lesione al bene tutelato, la libertà personale. Importante, inoltre, la previsione di una pena edittale elevata che consente quindi l’arresto in flagranza di reato (facoltativo) e l’applicazione di tutte le misure cautelari. È stata introdotta, poi, una misura coercitiva come il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima, dai suoi prossimi congiunti o da persone con questa conviventi o legate da relazione affettiva, divieto di comunicare con qualsiasi mezzo con dette persone, prescrizione di modalità o limitazioni qualora l’autore debba frequentare i luoghi per motivi di lavoro o esigenze abitative. Innovativa anche la misura di prevenzione introdotta (art. dl n,. 11/2009) costituita dall’ammonimento da parte del questore. La vittima può rivolgersi all’autorità di PS con un esposto e chiedere un provvedimento formale di ammonimento nei confronti dell’autore della condotta. Il questore “Il fenomeno è ancora sommerso in quanto poco denunciato” convoca l’autore della condotta e gli intima la cessazione della stessa, prospettandogli le conseguenze di una reiterazione, può assumere provvedimenti in materia di armi e munizioni, disponendone il sequestro. Scopo della misura è prevenire la ripetizione delle condotte lesive. Qualora dopo essere stato ammonito il soggetto ripeta le condotte, infatti, il reato di atti persecutori diviene aggravato e la procedibilità d’ufficio, in quanto la pericolosità sociale del soggetto emersa fa sorgere l’esigenza di tutela della collettività e non solo del singolo, in capo allo Stato. La prova dei fatti consentirà di valutare l’efficacia dello strumento, sia in termini di riduzione del fenomeno che in termini di rappresentanza delle condotte già attuale. Il potere di fare la differenza attraverso la Leadership Sezione di Ischia Tiziana Di Iorio: imprenditrice leader. Anche la Fidapa di Ischia ha voluto onorare il tema internazionale per il triennio 2008/2011: “Il potere di fare la differenza attraverso la leadership” Tutto il lavoro svolto, coordinato dalla Presidente di Sezione Vanna Di Meglio, dalla Past President Rita Agostino e dalla Past Presidente Distrettuale Caterina Mazzella, è culminato nella serata conclusiva in cui è stato assegnata la leadership alla donna ischitana che più si è distinta nello scenario lavorativo. Nella splendida location del Parco Termale Tropical le relatrici su citate hanno ribadito ciò che la Presidente Internazionale ha precisato nell’assemblea di Città del Messico: le donne devono combattere la loro battaglia per la conquista di ruoli di responsabilità soprattutto con l’arma della cultura, che è il punto di partenza per ogni ulteriore passo in avanti. Non è facile per le donne farsi strada e superare il ‘tetto di cristallo’, quella barriera invisibile, ma operante, che le tiene lontane dai luoghi di potere; tuttavia le donne possono farcela se mettono in atto intelligenza, competenza, professionalità, calore umano, carisma. 26 Tutte queste caratteristiche sono state individuate nella Dott.ssa Tiziana Di Iorio, che è stata insignita del titolo di Leader. Testimoniando le sue molteplici esperienze la giovane imprenditrice si è messa in luce prima nel campo dello studio e poi in quello lavorativo. Dopo un’attenta ricerca ha pubblicato un libro sulla storia del vino ischitano. In esso, seguendo le rotte marittime attraverso cui questo prodotto ha raggiunto paesi lontani, ha raccolto le testimonianze dei nipoti di coloro che compravano il vino direttamente dai marinai di Ischia. Convinta, inoltre, che la bellezza di una donna nasce dalla perfetta armonia tra mente e corpo, ha dato vita ad una linea di cosmetici che portano la sua firma, tra cui un super siero anti-age rinforzato, pubblicizzato a livello nazionale. Nella stessa serata proseguendo il discorso sul benessere psico- fisico (si può star bene con se stessi soprattutto quando il corpo è in salute), il giovane Dott. Alfredo Di Iorio ha spiegato gli effetti benefici del metodo Monari che, a differenza della fisioterapia classica, interviene sulla struttura muscolare per poter migliorare la qualità della vita. La bellezza di una donna nasce dall’armonia fra mente e corpo. Il Valore Donna nell’Impresa Sezione di Jesi realizzato uno speciale televisivo. “Il Valore Donna nell’Impresa”, questo il titolo del press tour della durata di tre giorni, organizzato dalla nostra sezione, sostenuto e condiviso dalla Fondazione Fidapa che ha coinvolto numerose aziende locali. L’iniziativa è riuscita nell’intento di promuovere l’imprenditoria femminile di Jesi e della Vallesina, a livello locale e internazionale. Giornalisti della stampa locale ed estera, corrispondenti provenienti addirittura dalla Germania e dal Giappone, sono stati invitati dalla Fidapa a visitare le aziende guidate da fidapine, valorizzando la capacità delle donne nel portare al successo le loro attività, specialmente in questo difficile momento economico. Con il contributo di Assivip e dell’agenzia Incontri Europei, nei tre giorni del Press Tour, i giornalisti accreditati hanno avuto la possibilità di conoscere a fondo gli aspetti storici, culturali e culinari del territorio. Dal centro storico di Jesi ai paesi limitrofi, dal vino ai prodotti tipici. Soddisfatta per la riuscita dell’evento l’Istituzione delle Consigliere di Parità da sempre vicina alle iniziative della Federazione Italiana Donne Arti Professioni e Affari. Durante il Press Tour ha raggiunto i giornalisti anche Fabio Badiali, Assessore Regionale alle Attività Produttive. “ Il Press Tour è stato una importante opportunità non solo per le imprese femminili del territorio, ma per il territorio in generale – ha affermato Badiali. Un’ occasione lodevole per valorizzare le nostre eccellenze imprenditoriali, la ricchezza naturale delle nostre terre, ma soprattutto- ha sottolineato l’Assessore - un modo per riscoprire le Marche come regione ricca di valori economici, sociali e di coesione”. Sull’evento è stato In occasione della Giornata della Legalità, il 21 marzo la sezione ha presentato ufficialmente insieme alle Consigliere di Parità della Provincia di Ancona (Patrizia Barigelletti e Rosanna Nichilo) due volumi dedicati alle leggi sulla parità di genere. La presidente Stefania Petrini ha affermato che la sezione vuole mettere un punto esclamativo sul tema della Legalità, conformemente alla Fidapa nazionale, ritenendo quanto sia importante questa tematica nel momento storico che stiamo vivendo. La giustizia non funziona se i cittadini con comprendono il perché delle regole e tendono ad eludere le norme quando le vedono faticose e a violarle quando non rispondono alla loro volontà”. I volumi sono l’uno la Guida ai congedi parentali, curata dalla Consigliera di Parità supplente della regione Marche Bianca Maria Orciani, uno strumento informativo di facile lettura, pratico e completo; l’altro, redatto con la collaborazione di Alessandra Corradini, Consulente d’impresa, è dedicato alla legge sulla Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. “Cultura d’estate” è stato l’evento estivo che chiude l’anno sociale.L’appuntamento, che si è tenuto presso l’Agriturismo “Il Campetto” di Montignano di Senigallia alla presenza di ospiti illustri, è stato aperto in ricordo della socia Isabella Casci Ceccacci. “Siamo rimaste molto colpite dalla triste notizia della prematura ed inaspettata scomparsa della nostra cara fidapina- ha affermato la presidente Stefania Petrini - Con Isabella si era creato subito un feeling speciale, era una donna intelligente, bella, a cui la vita aveva riservato un triste epilogo. Rimarrà sempre tra noi e nei nostri cuori”. Ospite dell’appuntamento culturale è stata Lara Balercia, giovane scrittrice di Chiaravalle, autrice del thriller “Le Tre Facce della Medaglia”, sua prima opera apprezzata dalla critica, pubblicato dalla stessa scrittrice e disponibile in copia omaggio presso la libreria Cattolica di Jesi. “Mi è sempre piaciuto scrivere- ha dichiarato Lara- e con questo libro ho voluto proporre una storia coinvolgente dai tratti quotidiani, dove ogni lettore può facilmente calarsi e rimanere irretito nella tragica verità che nessuno svela mai se stesso”. A Lara sono andati complimenti e auguri. 27 “Con gli occhi verso il cielo” Sezione di Lecce A Venezia c’era il vetro migliore del mondo già nel 1609. Esattamente 400 anni fa Galileo Galilei, matematico, filosofo, artista, scrittore e fisico sperimentale, lo sapeva benissimo. Quando dalle Fiandre ebbe notizia di un “occhiale per vedere vicine le cose lontane”, Galilei si mise a farne uno, più grande e più bello, con vetro veneziano. Lo puntò al cielo, scoprendo montagne sulla Luna, satelliti intorno a Giove, macchie sul Sole, fasi per Venere e tante, tantissime stelle. Nasceva così la Scienza moderna. Ma Galilei non è stato soltanto colui che ha dato vita a un metodo totalmente nuovo per leggere il Libro del Creato. Egli è un uomo che, da solo, ha saputo dimostrare, grazie alle sue innumerevoli scoperte ed innovazioni, che non siamo figli del caos ma della Logica che regge il Creato. “Grandissima mi par l’inezia di coloro che vorrebbero che Iddio avesse fatto l’universo più proporzionato alla piccola capacità del lor discorso…”, scrive Galilei a proposito di chi vorrebbe l’Universo fatto a misura delle sue idee. Senza il suo atto di fede nel Creatore non sarebbe stata scopertala Scienza, che ci porta pino piano sulle tracce del “Grande Disegno” che Galilei identifica nella potenza divina le cui impronte sono nelle pietre. L’ONU ha dichiarato il 2009 Anno internazionale dell’Astronomia per celebrare il 400.mo anniversario delle prime osservazioni astronomiche che Galilei realizzò nel 1609, puntando il suo cannocchiale verso il cielo. Circostanza questa che ci da l’occasione, non solo di approfondire i contributi dell’astronomia al cammino dell’umanità, ma anche per approfondire i legami tra scienza e fede , proprio ripartendo dal dibattito innescato dal cosiddetto caso Galileo. Queste le motivazioni che hanno acceso, nelle intenzioni della Sezione di Lecce della FIDAPA, il desiderio di progettare il nostro incontro, realizzato grazie alla collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Città di Lecce, nella persona della Senatrice Adriana Poli Bortone, con l’indispensabile sostegno della Madre Benedetta Grasso, Madre Badessa del Monastero di S. Giovanni Evangelista di Lecce e con la cortese e squisita disponibilità del relatore Padre Josè Gabriel Funes. Argentino, quarantacinque anni, astronomo e sacerdote, il gesuita Josè Gabriel Funes, Direttore della Specola Vaticana, dall’Agosto del 2006, ha le chiavi della storica sede nel Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo, che Pio XI concesse all’osservatorio vaticano nel 1935. Un po’ filosofo e un po’ investigatore, come tutti gli astronomi, contemplare il Cielo è per lui l’atto più autenticamente umano che si possa fare, perché, spiega in una intervista all’Osservatore Romano, “dilata 28 il nostro cuore e ci aiuta a uscire dai tanti inferni che l’umanità si è creata sulla Terra: le violenze, le guerre, la povertà, le oppressioni”. Cercheremo di comprendere, grazie al contributo eminentissimo di Padre Funes, in che modo l’astronomia ha un valore profondamente umano. In che modo essa sia una scienza capace di aprire il cuore e la mente. Come ci possa aiutare a collocare nella giusta prospettiva la nostra vita, le nostre speranze, i nostri problemi. E, soprattutto, in che senso sia il più efficace strumento apostolico che può avvicinarci a Dio. Queste e tante altre le questioni trattate in questo incontro, compresa quella che tanto clamore ha suscitato nel mondo scientifico e mediatico relativa alle affermazione che Padre Funes ha rilasciato riguardo alla presenza del “Fratello Extraterrestre”, cioè di altre forme di vita intelligente in questo nostro Universo che, pur essendo molto grande, secondo le conoscenze più recenti, presenta un limite di finitezza nello spazio. La sfida dell’astronomia si gioca ancora e sono proprio gli europei ad essere protagonisti. Dal piccolo telescopio, con lenti di pochi centimetri, di Galilei, col quale abbiamo capito molto di più negli ultimi 400 anni sull’Universo che nei quattromila precedenti, allo specchio dello E-ELT (European Extremely Large Telescope) che avrà un diametro di 45 metri. Sembra un sogno, ma è già sul tavolo da disegno. Il suo capo, ancora una volta, è italiano. È come se l’eredità di Galileo e delle sue lenti di vetro veneziano, ormai patrimonio del mondo, tornasse a casa, per altri 400 anni di esplorazioni stellari. La donna è ambiente Sezione di Lamezia Terme va di diffusione della cultura del lavoro tra i giovani, consentendo a due studentesse meritevoli per profitto e comportamento, frequentanti le ultime classi degli istituti professionali lametini, di effettuare uno stage presso aziende locali, nei settori del turismo e della moda, e assegnando loro un premio incentivante. In una affollatissima sala del Grand Hotel Lamezia, L’iniziativa ha avuto un’ottima ricaduta sul territorio alla presenza della Past Presidente Nazionale Margheed è ben riuscita per effetto dell’azione sinergica delle rita Gulisano, di Marisa Fagà, componente CNL, e del socie consigliere Ippolita Lo Russo e Anna Vezio. Tale Presidente ARPA Calabria e di autorità istituzionali, si iniziativa ha trovato il consenso e l’approvazione delè svolto il convegno “ La donna è ambiente – Espele scuole e del mondo imprenditoriale lametino, con i rienze di lavoro in un ambiente a misura di donna”, quali si sono aperti nuovi legami di collaborazione e di che ha visto presenti numerose amiche dell’interland sostegno reciproco. lametino e molti amici della Fidapa, convenuti per la Sono state consegnate le targhe alle due stagiste consegna del “Premio Lavoro Fidapa” 1° edizione, lametine con gli attestati di frequenza da parte delle istituito dal comitato di presidenza presieduto da Fiaziende ospitanti ma il riconoscimento più alto è anlomena Cervadoro, a conclusione della realizzazione dato all’associazione “Mago Merlino” per avere realizdel progetto Donna, finanziato dalla Regione Calabria zato la formazione di sette donne nel settore dell’agrie condiviso dalla Fidapa lametina con l’associazione coltura biologica. di volontariato “Mago Merlino”, partner del progetto La motivazione del titolo del convegno, spiega FiloD.A.L.I.A. (Donne Al Lavoro In Autonomia). mena Cervadoro, si evince dalla frase che apre la broEd è stata proprio l’esperienza lavorativa concreta chure e che identifica la donna all’ambiente, essendo delle donne che ha reso possibile la realizzazione delil grembo materno, inteso come habitat naturale dell’idea progettuale, sviluppatasi in due direzioni, come l’essere umano, la prima cellula e quindi spazio vitale spiega la presidente Cervadoro, per essere in osserda rispettare, da salvaguardare, da sostenere nel suo vanza dello statuto e in sintonia col tema nazionale ed ruolo di custode dell’umanità. internazionale. Ecco come il rispetto per la donna e il rispetto per Infatti la prima direzione è quella di appoggiare la l’ambiente procedono insieme: l’esperienza lavorativa formazione on the job per sostenere delle donne di “Casa Meulì” ci dà nel processo lavorativo, con percorl’esempio di come le attività umane si di inclusione e di promozione sose opportunamente indirizzate posIl grembo materno ciale, giovani donne, anche rom, in sano contribuire a valorizzare luoghi situazioni di svantaggio sociale o in come habitat naturale e spazi in cui la difesa della natura situazioni di fragilità personale che può coniugarsi con una possibile credell’essere umano. è quanto avviene presso la “Mago scita economica e sociale. Merlino”; la seconda è una iniziati- Progetto Donna e le sue iniziative Donne in poesia Sezione di Livorno Prima della pausa estiva la nostra sezione ha offerto agli amanti della poesia un pomeriggio letterario particolare di notevole spessore che ha ricevuto molti consensi dal pubblico e, in particolare, dagli appassionati della materia: una originale ricerca di Erminia Libardo Montecalvo, dal titolo “Donne in poesia” da Saffo a Alda Merini. L’interesse per la poesia ha portato l’au- trice poetessa, a fare ricerche sulle donne del passato che si sono espresse in modo poetico. Ne è nato un gradevole spettacolo curato da Dora Finis e Laura Conforti con l’intervento dell’autrice, la partecipazione della pianista Scilla Lenzi, delle attrici Laura Conforti, Dora Finis, Marisa Genovesi, Liafranca Pardelli, Guia Raugi, Silvana Urru, tutte socie della nostra sezione. 29 Interessante ricerca sulle donne del passato che si sono espresse in forma poetica Per l’autrice la poesia è dolcezza, gioia, disperazione, diletto e devozione e le donne sono capaci di soffrire, amare, partecipare, combattere e attendere, vivendo – alle volte – nell’ombra; ha spiegato che, nei secoli che precedono il nostro, poche donne si sono distinte, ad eccezione della poetessa greca Saffo vissuta nel VII secolo A.C. e la cui poesia è di eccezionale vigore e intensità espressiva. Per trovare altre voci femminili di un certo valore, dobbiamo saltare d’un balzo l’età romana, decisamente maschilista, e tutto l’Alto Medio Evo; solo nel XII secolo troviamo nella “poesia provenzale” un raffinato dolcissimo lirismo che caratterizza il canzoniere delle “trovatrici” come, ad esempio, Contessa di Dia. Ma la prima stagione trionfale delle donne è quella che dà i suoi frutti nel 1500, in piena Rinascita, nella elegante cornice del mondo di corte: le Signorie culturalmente più evolute permettono a dame di particolare impegno di esprimersi anche letterariamente. In certi casi si tratta di vere e proprie “cortigiane” come Tullia D’Aragona, in altri, di nobildonne amanti delle arti come Gaspara Stampa. Nel ‘600, bizzarro variopinto, la Musa femminile è quasi assente, ma nel ‘700 si fa notare Faustina Maratti Zappi, moglie del noto poeta Giambattista Zappi, che canta il mondo mitologico-classico. Nel secolo IX, nella stagione del Romanticismo, la donna acquista sempre più autonomia di espressione. Il primato poetico è però della Musa anglo-americana e inglese delle sorelle Bronte, Elizabeth Barrett Brawning ed Emily Dickinson. Fa da cerniera tra ‘800 e ‘900 Luisa Giaconi che piacque tanto a Gabriele D’Annunzio. Ada Negri, la prima femminista, affrontò i temi della più misera condizione umana e, alla passione sociale unì, anche con la stessa enfasi, l’intimismo familiare. Hanno emozionato anche la russa Anna Achmatova e l’americana Sylvia Plath. Il premio Nobel Gabriela Mistral si batté nei consessi internazionali contro a guerra e ogni discriminazione. La poesia della nostra Alda Merini non può che essere considerata “sublime” in rapporto alle sue tragiche esperienze di vita. Di ognuna di queste poetesse abbiamo ascoltato un particolareggiato curriculum e una significativa poesia, il tutto intercalato da brani musicali scelti da Scilla Lenzi. Artisti per Dino Campana Sezione di Marradi Fra le molte ed interessanti attività svolte in questo biennio dalla Sezione di Marradi, va segnalata la collaborazione con il Centro Studi Campaniani. Lo scorso anno è stata inaugurata, nei locali del Centro Culturale Dino Campana, la mostra del pittore Leonardo Poggiolini che ha riscosso un grande consenso di pubblico; quest’anno è in allestimento il Museo di Arte Contemporanea “Artisti per Dino Campana” che verrà inaugurato nel mese di settembre alla presenza del Ministro ai Beni Culturali On. Sandro Bondi. 30 Corso “Memory training”: la stimolazione della memoria nell’anziano Il Museo comprende 68 opere (pitture e sculture) donate da artisti italiani e stranieri di grande valore che si sono ispirati alla poesia del poeta. Per l’occasione la Sezione FIDAPA, oltre ad offrire la sua collaborazione, ha contribuito economicamente alla realizzazione di una targa in pietra che verrà posta nella casa che un tempo fu sede della Tipografia Ravagli dove, nel 1914 furono stampati i “Canti Orfici” di Dino Campana, uno dei maggiori poeti del ‘900. Nella foto alcune socie nei locali del Centro Studi. Da sinistra a destra in piedi: Giovanna Lippi, la past vice presidente Fedora Anforti, la neo eletta Presidente Antonella Visani, la past President Anna Maria Gentilini. In primo piano, sempre da sinistra: la neo vice presidente Lidia Vanni, Rosanna Billi, la neo eletta tesoriera Nella Scagliarini e Silva Gurioli anche Ass.re ai Lavori Pubblici del Comune di Marradi. Dopo le elezioni per il rinnovo delle cariche sociali, svoltesi in un clima sereno e amichevole alla presenza della segretaria del Distretto centro Mariarita Schivo, la presidente uscente Anna Maria Gentilini, alla presenza di un pubblico attento ed interessato, ha fatto un breve bilancio delle attività svolte e ha presentato e spiegato il Corso “Memory Training: la stimolazione della memoria nell’anziano” che avrà inizio nella prima quindicina di settembre. Il Corso (10 incontri per la durata di due mesi), tenuto dalla psicologa dott.ssa Donatella Venturi in collaborazione con l’assessorato alla salute e alle politiche sociali, è rivolto a soggetti che non hanno disturbi mnemonici a livello patologico, ma che lamentano difficoltà dovute ai normali processi di invecchiamento e desiderano prendersi cura della propria memoria per migliorare la propria efficienza mentale. “La Mail-Art al servizio del rispetto dei diritti del fanciullo” Sezione di Massa Carrara Col Concorso riservato agli studenti delle Scuole Secondarie di Primo Grado di Carrara “LA MAIL-ART al servizio del RISPETTO dei DIRITTI del FANCIULLO” si è conclusa l’attività della sezione riguardo alla Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia sancita dall’ONU nel 1989. (Un primo appuntamento si era svolto nel novembre 2008 con la partecipazione all’iniziativa rivolta alla tutela dei fanciulli e dei loro diritti voluta dall’Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Parma con una mostra di Mail-Art e laboratori per i ragazzi al fine di realizzare le cartoline postali). Il concorso è stato possibile grazie al contributo della Fondazione F.I.D.A.P.A. e della Libreria Bajni ed il patro- La Mail-Art è uno strumento creativo che utilizza la comunicazione tramite spedizione postale cinio del Comune di Carrara. Il progetto è stato curato dalla presidente Francesca Menconi e si è aperto con l’inaugurazione della mostra personale: “La Mail–Art al servizio dei Diritti del Fanciullo”, della socia Monica Michelotti, artista, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara dove si sono potute ammirare circa 100 cartoline d’artista, opere uniche in formato 10,5 x 15 cm a tecniche miste sul tema dei diritti del mondo dell’infanzia. La “MAIL-ART”, ovvero l’arte postale è uno strumento creativo che utilizza la comunicazione tramite spedizione postale. In questo modo diviene espressione artistico-comunicativa per eccellenza, in quanto le opere possono viaggiare e raggiungere le più disparate destinazioni del mondo, contribuendo a promuovere i valori e il rispetto dei diritti basilari e sacrosanti dei fanciulli, affinché il concetto di tutela dell’infanzia possa espandersi al di là dei confini. Durante il periodo espositivo gli studenti sono stati dapprima sensibilizzati con incontri informativi coordinati dalla socia Alessandra Battistini sulla Convenzio- 31 ne dei Diritti del Fanciullo del 1989 e in seguito hanno partecipato ai laboratori tenuti dalle socie e coordinati dalla prof.ssa Michelotti per realizzare loro stessi cartoline di mail-art che sono state esposte in una nella sezione della mostra a loro dedicata. Al termine sono state premiate le opere più significative alla presenza dell’assessore alla Cultura del Comune di Carrara Giovanna Bernardini che ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa volta far riflettere i ragazzi sulla consapevolezza di essere portatori di diritti. la sezione ha inoltre trattato il tema della “La scrittura come specchio della personalità” tenuto dall’esperta Lorella Lorenzoni. La grafologia nasce fin dai tempi più antichi come intuizione dell’esistenza di un rapporto stretto tra personalità e scrittura. Studiosi, pensatori e filosofi (greci, latini, indiani, cinesi) si interessarono della scrittura come mezzo per conoscere l’uomo, benché non si abbia traccia di documenti a testimonianza di veri studi fatti in tal senso se non dopo il XVI secolo. Oggi la grafologia è riconosciuta come una disciplina scientifica empirica o sperimentale che, basandosi su un proprio metodo, studia la personalità, la psicologia del profondo a partire dalla produzione grafica del soggetto ed ha molteplici applicazioni nell’ambito psicologico, in quello scolastico, in quello della coppia così come quello aziendale e della giustizia; a tal proposito a Lorella Lorenzoni, il Sunday Ex-press ha commissionato e pubblicato lo studio del profilo di Amanda Knox. Durante l’incontro la grafologa ha illustrato come l’indagine del gesto grafico possa fornire un quadro complessivo e dettagliato relativo alla personalità. Ha enunciato brevemente gli ambiti applicativi, la complessità interpretativa e i limiti riguardo alla comprensione di genere, età anagrafica, status sociale ed altro, proprio perché la scrittura rispecchia la personalità a prescindere da questi fattori. Ne è seguita l’analisi di grafie di personaggi e coppie famose dove venivano evidenziati i tratti che ne La premiazione del Concorso di Mail-Art della sez. Massa Carrara da destra: la socia Monica Michelotti, la presidente Francesca Menconi, la vice presidente Olga Raffo, la vincitrice del concorso Irene Aiazzi, l’Assessore alla Cultura del Comune di Carrara prof.ssa Giovanna Bernardini, il Dirigente Scolastico dott.ssa Luciana Ceccarelli. La grafologia studia la personalità, la psicologia del profondo, ed ha molteplici applicazioni nell’ambito spicologico e della giustizia sottolineavano le caratteristiche psicologiche per poi passare ad esempi di come, attraverso la grafologia si possa studiare la personalità, la psicologia del profondo al fine di ottimizzare le risorse umane nell’ambito lavorativo e come certi problemi adolescenziali e nell’ambito scolastico siano “leggibili” nella scrittura e quanto questo possa essere d’aiuto alla comprensione di disagio. In chiusura il dott. Aldo Giubilaro, sostituto procuratore della Corte di Appello di Firenze, ha sottolineato l’importanza della perizia grafologica nell’ambito processuale con esempi concreti di fatti avvenuti. *** Grande partecipazione di avvocati, medici e cittadini ha avutro, inoltre, il al convegno sul “Consenso informato”. Tale convegno è stato voluto fortemente a causa delle erronee interpretazioni provocate dalla mancanza in Italia di una normativa specifica ed esauriente in merito. Pertanto si è ritenuto necessario fare corretta informazione sulla materia affinché fosse chiaro che il consenso informato non venga inteso come un ulteriore adempimento burocratico o come un momento di conflitto nella relazione Medico-Paziente, ma deve essere ritenuto un momento di quella condivisione terapeutica fondamentale per affrontare in modo corretto la malattia. 32 I lavori sono iniziati con gli interventi di Giovanni Mocci, coordinatore del Tribunale per i diritti del malato, e del Dott. Aldo Giubilaro, sostituto procuratore generale presso la Corte di Appello di Firenze che ha precisato come del consenso informato non sia detto in maniera esplicita nei codici penali e civili, benché l’obbligo di richiesta del consenso si possa estrapolare da alcuni articoli della Costituzione, del Codice Penale, del Codice Civile, del Codice di Deontologia Medica, nonché da una Convenzione del Consiglio d’Europa (Oviedo 1997) sui diritti dell’uomo e sulla biomedicina, ratificata anche dall’Italia. Ne è seguita la tavola rotonda, alla quale hanno partecipato il dott. Adriano Amedei, segretario di CittadinanzAttiva della Regione Toscana, il dott. Andrea Macuzzi, direttore sanitario della Usl n. 1, il dott. Aldo Giubilaro e la dott.ssa Mariella Immacolato, direttore U.O. Medicina Legale Asl 1, presidente Comitato Etico Locale che hanno fatto il punto riguardo al “Testamento biologico”. La necessità della presa di coscienza sul consenso informato è stata anche al centro dell’intervento dell’assessore provinciale alle Politiche Sociali e Sanitarie Sara Vatteroni. Per consenso informato si intende la consapevole scelta in ordine alla terapia o al trattamento medico a seguito di una compiuta informazione da parte del sanitario I 60 anni della Costituzione Sezione di Melfi La sezione F.I.D.A.P.A. di Melfi ha concentrato gran parte delle manifestazioni sullo svolgimento del tema nazionale, ponendo l’accento soprattutto sul problema del rispetto verso i giovani, le donne, i diversi, le strutture ambientali, le regole… Tanti sono stati gli argomenti che, affrontati sin all’inizio del biennio, hanno trovato il loro punto d’arrivo conclusivo in manifestazioni che hanno visto la presenza di nomi illustri e non, di pubblico interessato e vivace, riscuotendo successo ed interesse di opinione pubblica proprio per l’impegno profuso soprattutto sul territorio. Nell’ambito della dispersione scolastica, quest’anno la collaborazione tra il Liceo Artistico e l’Istituto Comprensorio “Nitti”, ha realizzato un seminario sulle tecniche della fotografia conclusosi con un’interessante mostra dei lavori realizzati. All’inaugurazione erano presenti, per ritirare il premio assegnato loro dalla Fondazione, anche alunni dell’Istituto Comprensorio “Ferrara” che hanno partecipato al concorso “Le voci nel silenzio”. Il rispetto per la donna e le sue problematiche è stato argomento molto sentito dalle socie ed è stato svolto secondo diverse punte di vista: la violenza, attraverso un lavoro svolto da alunne del Liceo Scientifico; l’educazione interculturale e l’inserimento delle donne straniere con un seminario sulle tradizioni popolari e la cucina europea conclusasi con una cena; il desiderio tipicamente femminile di apparire belle è stato trattato in un convegno che ha voluto essere un excursus sulla nascita del trucco, dai tempi più remoti (l’antico Egitto, ad es.) fino ad oggi in cui la donna, a volte, insegue un ideale estremo di bellezza che spesso produce vere e proprie patologie mentali. Altre problematiche femminili sono state trattate da competenti ospiti sulla vaccinazione HPV, sullo studio e l’utilizzazione a scopo terapeutico delle cellule staminali e sulla donazione del cordone ombelicale. Non è mancato l’interesse per il rispetto delle regole; le socie, con insegnanti, magistrati e psicologi, hanno incontrato i ragazzi delle scuole superiori per discutere sui 60 anni della Costituzione Italiana. La nostra sezione, sempre attenta al sociale e, in quanto movimento di opinione, ha costantemente cercato di essere presente sul territorio e di promuovere occasioni d’incontro e di dibattito su argomenti di interesse pubblico quale l’annoso problema che riguarda il nostro centro storico. L’incontro, alla presenza del Sindaco, sempre partecipe alle nostre iniziative, dei commercianti, di tanti giovani e dei residenti del centro, è stato interessante e vivace ed ha dato il via ad una serie di iniziative che stanno cercando di far decollare il quartiere e riportarlo alla vivacità culturale e sociale di un tempo. All’insegna del rispetto per l’amicizia, le idee altrui, la socializzazione, non sono mancate occasioni di “svago” con partecipazione di socie ed ospiti. Il rispetto della memoria Sezione di Melito Porto Salvo L’Ospedale “Tiberio Evoli” di Melito Porto Salvo è uno dei più antichi di tutta la Regione Calabria e forse del Meridione d’Italia, e fino agli anni ’80 uno dei più prestigiosi. 33 Grandi medici , grandi professionisti hanno prestato la loro opera nel nostro Ospedale che porta il nome del suo fodatore, e tanta gente, da tutte le parti della Calabria e anche dalla vicina Sicilia, venivano a curarsi nell’allora Ospedale Provinciale Garibaldi, nome che fu attribuito alla struttura al momento della sua apertura nel 1915! L’Ospedale a Melito è un’istituzione, oltre ad essere la più grande “azienda” del nostro paese. Ma da un po’ di anni a questa parte ha perso molto del suo prestigio e della sua forza. Con l’intento di recuperare la “memoria storica“ del nostro Ospedale e quindi nel rispetto delle nostre origini, la nostra Associazione ha organizzato un Convegno sulla figura del Prof. Tiberio Evoli, a 40 anni dalla sua morte. In quella occasione, con grande sforzo organizzativo, abbiamo riportato alla luce la prima Carrozza-Ambulanza, dimenticata nella polvere dei magazzini del nostro nosocomio, usata all’epoca per trasportare in Ospedale i malati che arrivavano alla stazione di Melito da ogni parte della Regione e oltre. La Carrozza-Ambulanza, Gran Premio all’Esposizione Internazionale di Torino del 1911 (come si legge in una targhetta posta nella parte anteriore), è un’autentica “chicca”. Costruita a Pistoia, è in legno color noce, e la sua struttura, anche da un punto di vista artistico rispetta in pieno i canoni stilistici del Liberty dei primi anni del ‘900, e si presenta come una vera e propria rarità. Il recupero dell’Ambulanza ha avuto da subito un vasto eco tra la cittadinanza e tutti i giornali locali ne hanno parlato. Lo scopo della nostra Associazione è stato raggiunto…..riparlare della storia che ha visto grande il nostro ospedale, storia che poi si intreccia con la storia della nostra cittadina. Una Carrozza - Ambulanza in stile Liberty La Sezione interviene per il restauro Carrozza-ambulanza storica dell’ospedale “T. Evoli” di Melito Porto Salvo Ma il tempo aveva lasciato i suoi segni su questa meraviglia e un’importante opera di restauro si rendeva necessaria. Grazie al finanziamento dell’Assessorato alla Cultura e Beni Culturali della Provincia di Reggio Calabria, la nostra sezione ha potuto far restaurare l’Ambulanza e restituirla all’Ospedale e all’intera cittadinanza. Oggi l’Ambulanza, patrimonio comune di tutti, fa bella mostra di sé nell’atrio principale del ”Tiberio Evoli”, a testimonianza dell’antica grandezza dell’Ospedale. La Fidapa di Melito ha fatto questo con grande senso di appartenenza ad una comunità che ha il suo punto di riferimento proprio nell’Ospedale e l’ha fatto con il cuore, perché come diceva il Prof Evoli “ il cuore è la leva di tutto ciò che è grande” Dal 28 Dicembre 2008 al 10 marzo 2009 l’Ambulanza, su richiesta del Sindaco di Reggio Calabria, è stata esposta a Villa Zerbi, in occasione della mostra organizzata dall’Università di Reggio Calabria e dal Comune per ricordare il terremoto del 1908. La nostra carrozza, sulla quale è stata esposta la targa della Fidapa di Melito, è stata ammirata da migliaia di persone ed è stato l’oggetto più fotografato della mostra. Crescere insieme: il mondo dei figli Sezione di Misterbianco Sostenere i genitori nel ruolo sempre più difficile di educare i propri figli. È stato questo l’obiettivo del progetto “Crescere insieme: il mondo dei figli” che la sezione di Misterbianco ha realizzato in rete con l’Istituto Comprensivo “Aristide Gabelli”. “Il progetto 34 rivolto ai genitori dei bambini della scuola dell’infanzia - hanno precisato le referenti del progetto, la responsabile della commissione Arte e Cultura, Giusi Licciardello e la responsabile del gruppo di lavoro”Carta dei diritti della bambina”, Vitina Ferrara – dopo la prima Il rispetto della persona e dei ruoli nel rapporto adulti-bambini. fase di presentazione nei locali del Teatro comunale, si è sviluppato attraverso una serie di incontri con psicologi, sociologi ed esperti”. Sul tema “Stili educativi in ambito familiare” hanno parlato la dott.ssa Marinella Laudani, pedagogista della Asl 3 e la dott.ssa Sara Tornabene, logopedista.. Lo stile educativo è il modo in cui il genitore educa e si comporta con il proprio figlio e dipende da credenze individuali, ideali, pratiche sociali, caratteristiche della personalità e vissuti personali. Gli stili si distinguono in iperansioso, iperprotettivo, ipercritico, perfezionistico, incoerente e coerente. Il “parent training” è il metodo per affrontare i problemi educativi e gli aspetti della vita familiare, rapporti genitori-figli. Nei vari incontri tenutisi nei locali dell’Istituto Compresivo “ A. Gabelli”, sono stati trattati anche temi come: “Corresponsabilità educativa scuola-famiglia” (dott.ssa GiusepIl parent pina Barresi, dirigente scolastico), “Conoscere il bambino-Stadi di sviluppo” (dott.ssa Vitina Ferrara, psicologa), “Aggressività e remissività: due manifestazioni da interpretare” (dott.ssa Agata Caruso, psicologa), “Modelli di famiglie a confronto” (dott.ssa Enzia Spampanato, psicologa), “Disturbi del linguaggio e dell’apprendimento nell’età prescolare” (dott.ssa Sara Tornabene, logopedista.). La professionalità e la competenza dei relatori hanno coinvolto i genitori che hanno seguito con entusiasmo e partecipazione tutti gli incontri palesando i loro dubbi nel cercare il più possibile di essere adeguati al loro difficile compito di educare i figli al rispetto dei ruoli. Dal dibattito è emerso che i bambini chiedono più tempo ai genitori da dedicare ai giochi e al dialogo e la donna che lavora è sempre più impegnata e meno attenta ai bisogni dei figli, anche la TV ed il PC contribuiscono all’isolamento dei bambini. La presidente Giusi Ferlito si dichiara pienamente soddisfatta di aver raggiunto l’intento del progetto, cioè di sostenere il ruolo genitoriale in una prospettiva di prevenzione formativa, ipotizzando che genitori consapevoli aiutino i figli a crescere con autostima e sicurezza, promuovendo il loro sviluppo - trainig. al meglio delle possibilità personali. “Il maggio molfettese” per rivitalizzare il centro antico Sezione di Molfetta Grande successo per il “Maggio Molfettese”, il ricco calendario di iniziative organizzato dall’associazione FIDAPA di Molfetta e dallo studio Graphix, con il patrocinio dell’amministrazione comunale e la collaborazione del periodico “l’altra Molfetta”. In cartellone circa trenta eventi (come trenta sono gli anni di vita che la FIDAPA celebra quest’anno), che hanno spaziato in ogni ambito della cultura (dall’arte alla musica, dalla letteratura al teatro, alla gastronomia…) con mostre, dibattiti, conferenze, proiezioni, avendo come scenario gli angoli più suggestivi del Centro Antico. Seguendo il battito d’ali di colorate farfalle, logo dell’iniziativa, che scandivano il calendario di appuntamenti, il pubblico si è riappropriato dei luoghi simbolo del borgo antico: Via Piazza, Torrione Passari, Palazzo Turtur… Le manifestazioni hanno avuto come protagoniste le stesse socie della sezione, impegnate nelle esposizioni d’arte e nelle visite guidate del Centro Antico alla scoperta delle grandi figure femminili del passato. Nel corso del “Maggio” sono stati promossi anche i concorsi “Foto/Sintesi” e “Arteinformazione”. Nel primo, diciannove autori si sono confrontati proponendo videoproiezioni di foto e filmati a tema libero; nel secondo sono state illustrate le copertine donate da artisti molfettesi al periodico “l’altra Molfetta”, media partner dell’iniziativa. La premiazione è avvenuta in occasione della serata dedicata al trentennale FIDAPA, evento aperto anch’esso alla cittadinanza, che ha visto la partecipazione della Presidente Nazionale Giuseppina Bombaci, della Segretaria Nazionale Eufemia Ippolito e della Presidente del Distretto Sud Est Anna Teresa Olivieri. Nel corso della serata la socia fondatrice Ottavia Spadavecchia ha illustrato, avvalendosi della proiezione di immagini, le numerose iniziative realizzate dalle “Fidapine” nel corso degli ultimi trent’anni. Arte e artigianato nei luoghi della nostra storia L’immagine mitologica di “Minerva al tavolino”, adottata da Adriana Chemello per definire l’essenza dell’intellettualità muliebre del secolo XVI, bene definisce l’energica operosità che traspare dagli “Itinerari 35 al femminile: arte e artigianato nei luoghi della nostra storia” (2° edizione) tracciati dalla FIDAPA nel Centro Storico di Molfetta in occasione dell’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna. La manifestazione, realizzata in collaborazione con il Comune di Molfetta, si snoda tra lo “Spazio aperto all’arte”, il “Torrione Passari” e la “Sala dei Templari”, ed è scandita dalle visite guidate nel centro antico a cura dell’archeologa Sabrina Spadavecchia, giovanissima socia della sezione. Obiettivo dell’Associazione in tutte le manifestazioni è stato quello di ridestare nella cittadinanza l’amore e il rispetto per il nostro Centro Antico, luogo ricco di memorie storiche ma da sottrarre ancora al degrado ambientale. “Le Vie del … … dell’ ipogeo osimano” Sezione di Osimo Le socie della sezione di Osimo hanno organizzato una visita guidata della città attraverso le vie del sottosuolo. La cittadina, infatti, presenta un imponente sistema di grotte, non ancora del tutto esplorato, che si estende per una lunghezza totale di circa 5 km e che, nel suo insieme, costituisce una vera e propria città sotterranea. La visita ha offerto l’occasione di vedere sia il percorso aperto al pubblico dal Comune, sia altri due più tortuosi e non illuminati, di proprietà privata e posti sotto ad alcuni dei più importanti palazzi nobiliari della città. La visita del tratto comunale è stata preceduta da una spiegazione relativa alle grotte e dall’analisi dei pannelli esplicativi contenuti nella bellissima sala ricavata da un ex-monastero, proprio a ridosso delle mura romane. Dalla sala siamo scesi nel percorso sotterraneo. Le grotte sono artificiali, scavate nella roccia arenaria dell’epoca geologica del Pleistocene (ossia circa 1,8 milioni di anni fa) e costruite negli strati più elevati della collina su cui sorge la città di Osimo. La caratteristica unica delle grotte è la regolare forma delle nicchie, quasi tutte della stessa dimensione (140 36 cm. di larghezza) e la disposizione a pettine: lungo il corridoio principale del percorso si aprono, infatti, delle nicchie a pianta sub-quadrata simmetriche Al posto delle nicchie possono poi aprirsi altri corridoi, creando un complesso sistema quasi labirintico. Gli stessi corridoi, in alcune occasioni corrono in uno stretto circolo, formando una sorta di piccola sala circolare su cui si aprono le diverse nicchie. Sono presenti anche dei pozzi di aerazione (utilizzati anche come via di accesso secondaria o d’emergenza) e dei pozzi idrici che raggiungono la falda freatica sottostante, ad alcune decine di metri di profondità. Sulle pareti dei sotterranei si trovano incisioni o bassorilievi, che sono databili dal 1200 fino al 1944, anno in cui le grotte furono frequentate dalla popolazione locale come rifugi antiaerei. In particolare, nel tratto comunale, che si estende sotto al monastero francescano del XIII sec., si vedono incisi numerosi simboli religiosi (angeli, croci e simboli legati alla Madonna) ed alcuni bassorilievi mostranti dei frati, forse anche lo stesso San Francesco (purtroppo, i volti sono rovinati), tutti databili tra 1500 e 1800. L’origine dei sotterranei viene fatta risalire a tempi assai antichi, addirittura all’età romana, prova ne sono alcuni corridoi più piccoli con una struttura ed un andamento diverso rispetto a quelli principali, addirittura alcuni si dirigono verso una importante fonte esterna alle mura – la cosiddetta Fonte Magna – con importanti strutture murarie di certa età romana. La visita dell’ipogeo osimano ha dato alle socie una bella sensazione di continuità temporale con il passato Parimenti di epoca romana è la cisterna posta sotto l’odierna piazza del Comune e coincidente con l’antico Foro del forse più importante municipium del piceno, pertanto le grotte medievali e delle epoche successive potrebbero essere state impostate sui precedenti ipogei. Ancora da valutare è se alcuni tratti abbiano avuto origine ancora più antiche: lo stesso municipium di età romana sembra sorgere su un precedente insediamento di età picena, posto sulle due sommità artificialmente spianate (“gradine”) dei due colli su cui sorge l’attuale Osimo. Inoltre alcuni cunicoli e pozzi sono senz’altro attribuibili ai Piceni probabilmente destinati a scopi difensivi e di rifornimento idrico e si ipotizza che nel corso dei secoli si sia dato corso ad un’opera di ampliamento, sviluppo che ha portato agli affascinanti complessi attuali. Esistono diversi livelli di profondità delle grotte che variano tra i 6 mt. e gli oltre 15 metri (come in via Pompeiana, o sotto l’Episcopio) per una media di circa 15 m di profondità dall’attuale livello del piano di calpestio. Una parte della visita ha riguardato le grotte di natura privata; le grotte sotto Palazzo Simonetti, in particolare, si sono mostrate in tutto il loro fascino primitivo: si tratta di grotte ben tenute e sede dell’archeoclub di Osimo che rivelano i segni di un passato vissuto nella segretezza, probabilmente di alcune associazioni. La visita, a lume di torcia, ci ha rivelato oltre che innumerevoli croci templari e di Malta incastonate nell’arenaria anche un’immagine di grande importanza simbolica, spesso usato in edifici templari, la “triplice cinta”. Viene anche chiamato “labirinto” ed ha un profondo significato iniziatico ed esoterico perché rappresenterebbe il percorso dell’iniziato verso il centro, la rivelazione. La visita si è conclusa in tarda mattinata lasciandoci una bella sensazione di continuità temporale con il passato, facendoci sentire parte di una lunga storia che caratterizza il paese dove viviamo, lavoriamo e cresciamo i nostri figli, storia che oggi stiamo contribuendo anche noi a scrivere. DNA e Ambiente Sezione di Partanna Le popolazioni dello Stretto di Messina cambiano il DNA Presso le Scuderie del Castello Grifeo di Partanna, alla presenza di un folto pubblico e delle autorità civili la nostra sezione Fidapa ha voluto affrontare l’argomento DNA e Ambiente con gli illustri ricercatori Dott. Lillo Ciaccio e Dott.ssa Michela Gesù, per capire meglio come i fattori ambientali modulino l’espressione dei geni dell’essere umano. Esaminando negli ultimi 4 anni le caratteristiche di circa 10.000 unità di sangue placentare e di circa 4.000 donatori di midollo osseo provenienti dalla Sicilia e dalla Calabria i nostri due ricercatori hanno scoperto una particolare modificazione del DNA nella popolazione siciliana e la ricerca ha condotto all’ipotesi che sia stato il terremoto del 1908 di Messina a far cambiare il DNA della popolazione dello stretto. La sezione ringrazia gli ospiti per averci illustrato questa ricerca di grande valenza scientifica e augura che la scienza e la tecnica siano sempre a beneficio dell’uomo per cercare di capire meglio il funzionamento del proprio organismo e di poter intervenire per curare malattie incurabili. Le donne del vino Sezione di Partinico Presso la Real Cantina Borbonica si è svolto il Convegno Distrettuale “Le donne del vino”. Per i saluti d’indirizzo erano presenti le Autorità Fidapa, la Vicepresidente nazionale Giuseppina Seidita e la Presidente distrettuale, Lucia Chisari e le Autorità civili, il Presidente della Provincia Regionale di Palermo, ing. Giovanni Avanti, l’Assessore provinciale Vito Di Marco e l’Assessore alla promozione culturale del comune di Partinico, Bartolomeo Parrino. Dopo l’apertura dei lavori a cura della Presidente della Sezione di Partinico, Serafina Turdo. l’Arch. Vincenza Quartuccio e il Prof. Tommaso Aiello hanno presentato 37 Imprenditorialità al femminile e conservazione dei Beni Culturali. “La Real Cantina Borbonica: Perla della Sezione Fidapa di Partinico”. Sono seguiti gli interventi di Elena Oddo, Enologa e di Maria Luisa Alberico, Direttore della rivista “Donne Sommelier Europa”. Molto graditi sono stati la degustazione di vini delle più importanti Cantine del territorio, il buffet e l’ esibizione del Gruppo Folkloristico “Città di Palermo”. Ha svolto la funzione di moderatrice la dott. Francesca Greco. Il Convegno si è concluso con la visita della Real Cantina Borbonica guidata dalla Dott. Giovanna Cossentino, responsabile del monumento. A tutti gli intervenuti è stata offerta la brochure “Real Cantina Borbonica – Perla della sezione Fidapa di Partinico”. Il Convegno è nato dall’esigenza di dar voce alle donne che si prodigano per lo sviluppo del settore vitivinicolo, un‘economia non più appannaggio maschile, ma che registra una crescente presenza femminile. Inoltre si è voluto dare spazio alle diverse iniziative riguardanti “Le vie del vino” portate avanti negli ultimi 2 bienni dalle responsabili distrettuali della Commissione Da sinistra: arch. Enza Quartuccio, dott. Serafina Turdo (presidente di sezione), prof. Tommaso Aiello, enologa Elena Oddo Imprenditorialità Fidapa: il vino come storia, cultura, tradizione. Il Convegno è stata l’occasione comunque per far conoscere il complesso monumentale che va sotto il nome di Real Cantina Borbonica, un Bene Culturale di cui si è voluta lasciar traccia nella brochure distribuita a tutti i partecipanti. Il Convegno si inserisce nel tema del biennio “ Alla ricerca di un valore perduto… il Rispetto”, come rispetto delle tradizioni e dei Beni Culturali che il territorio custodisce. Il rispetto e la donna Sezione di Paternò La Fidapa di Paternò ha celebrato, presso Hotel Sheraton di Catania, la Cerimonia delle Candele 2009 ricordando il Convegno Nazionale della Fondazione Fidapa “Venti anni in difesa della donna contro ogni violenza”. Il cerimoniale è stato condotto dalla presidente della sezione paternese, Maria Ciancitto alla presenza delle autorità Fidapa: la Presidente della Fondazione Fidapa, Eugenia Bono, la Vice Presidente Nazionale, Giuseppina Seidita, la Presidente del Distretto, Lucia Chisari, la Vice Presidente Distrettuale, Lucia Emmi. Presenti numerose socie, presidenti di sezioni limitrofe, autorità civili e militari. Ospite d’onore della serata, il prof. Giuseppe Giarrizzo, Accademico dei Lincei, che ha parlato su “Donne in Sicilia: matriarcato e potere”. Molto apprezzato anche l’intervento della Presidente della Fondazione, Eugenia Bono, la quale ha sottolineato il permanente impegno della donna nella società. La sezione, nel corso dell’anno sociale, ha svolto un’intensa attività culturale, realizzando convegni, conferenze e tavole rotonde rivolte essenzialmente 38 Cerimonia delle candele, sabato 9 maggio 2009 Accende la candela più alta Eugenia Bono, presidente Fondazione Fidapa alla donna, analizzandone la condizione e la sua evoluzione nei secoli. La Fidapa di Paternò ha contribuito in modo forte sul territorio, attraverso questi incontri, a essere e a fare movimento di opinione per denunciare quelle inadempienze e quei soprusi che esistono ancora nel “villaggio globale”. Donne in Sicilia: matriarcato e potere. Storia e memoria: Gemma Capra Calabresi, un impeccabile esempio di umanità e tolleranza. Sezione di Pordenone Giovedì 26 marzo memorabile serata conviviale interclub all’Hotel Moderno: numerosi soci e socie dei clubs Rotary Pordenone e Fidapa si sono riuniti per incontrare la Signora Gemma Capra Calabresi, dal 17 maggio 1972 vedova del Commissario Luigi Calabresi. Al tavolo d’onore con la Signora Gemma vi erano la Presidente Fidapa Gea Arcella, il Presidente incoming del Rotary Club Pordenone Gian Luigi Nicolosi in rappresentanza del Presidente Valter Santarossa, la vice Presidente Fidapa Iva Mari, la past president Fidapa Romanina Santin. Alla cena è seguita la conversazione sollecitata dagli interventi dei Presidenti Arcella e Nicolosi e di alcuni presenti. Facendo fra l’altro riferimento al libro “Spingendo la notte più in la”, scritto dal figlio Mario, la Signora Calabresi con la compostezza, la sobrietà, la dignità, la signorilità e la generosità in lei innate, rispondendo ha condiviso con i partecipanti alla serata momenti di drammatica realtà vissuti dalla sua famiglia, indicando al pubblico notevolmente coinvolto l’impegnativo percorso della memoria condivisa per recuperare i valori delle vittime, con la cruda consapevolezza che il termine “fine pena” riabilita i colpevoli di atti terroristici, ma mai potrà essere pronunciato Da sinistra: Iva Mari, vice presidente, Gemma Capra Calabresi, Romanina Santin, past-president, Gea Arcella, presidente per porre fine alla sofferenza per le perdite subite dai familiari delle vittime. Quando la memoria origina da testimoni che sono esempio di profonda umanità, diventa esemplare lezione di vita: questo ha trasmesso la Signora Gemma, ambasciatrice del perdono. Isabella Scotti, addetta stampa Fidapa, sezione di Pordenone Il sacro valore della vita Sezione Reggio Calabria Morgana “Aspettando l’8 marzo”, la manifestazione organizzata dalla Fidapa Morgana, ha riservato al numeroso pubblico intervenuto presso la scuola media Pithagoras di Ravagnese, momenti densi di fortissime emozioni. La sezione “Morgana” ha celebrato in un modo insolito la giornata dedicata alla donna: la consegna di una targa alla memoria di Cinzia Richichi, giovane donna che “non ha esitato a sacrificare la propria vita nel disperato, purtroppo vano tentativo di salvare la figlioletta Olga dalla furia assassina di chi, ottenebrato dalla meschinità degli interessi materiali, ha calpestato il sacro valore della vita”. È questa la motivazione incisa sulla targa in ceramica, realizzata dal maestro d’arte Maria Grazia Geniale, offerta dalla Fidapa e consegnata dalla delegata alle Pari Opportunità del Comune di Reggio Calabria, avv. Giovanna Cusuma- 39 no, alla signora Maria Musolino Richichi, la dignitosa mamma di Cinzia. Nell’ambito della stessa manifestazione si è svolta anche la cerimonia di premiazione dei vincitori della Borsa di Studio intitolata alla giovane donna. La presidente del Premio, Irene Tripodi, ha spiegato la scelta dell’8 marzo come un’occasione, molto significativa sul piano simbolico, per riflettere sul tema nazionale della Fidapa “Alla ricerca di un valore perduto: il rispetto” e per ricordare, con affetto e partecipazione sincera chi ha testimoniato in modo autentico come una donna sappia essere responsabile del rispetto verso la vita e farsene carico fino all’estremo sacrificio. Maria Luisa Neri, vice presidente della “Morgana”, che ha introdotto la manifestazione, in assenza per motivi di salute, della presidente, Caterina Palmisani Ielasi, ha sottolineato l’emergenza etica che la società attuale sta vivendo e quindi la necessità di un ritorno al valore del rispetto. Particolarmente toccante l’intervento della signora Musolino, che ha tra l’altro comunicato la sua l’intenzione di istituire una Fondazione a nome della figlia Cinzia e della nipotina Olga. Come si ricorderà questo delitto che ha stroncato una intera famiglia ha suscitato sdegno in tutta la nazione. È intervenuto oltre a don Valerio Chiovaro, compagno di infanzia di Cinzia, il vice sindaco della città dott. Giuseppe Raffa e l’assessore alle Pari Opportunità avv. Giovanna Cusumano che hanno evidenziato la valenza pedagogica della iniziativa. Alle quattro sezioni del concorso, bandito dalla sezione Fidapa “Morgana”, di recente costituzione, hanno aderito moltissime scuole di tutta la provincia reggina, che hanno elaborato versi, riflessioni, illustrazioni sul grande tema del “Rispetto della vita”. Le splendide esibizioni del tenore Paolo Federico hanno fatto da cornice all’evento. Un concorso e una borsa di studio per ricordare il vano sacrificio di una madre. Giocare per crescere Sezione di Roccella Jonica Nel ‘700 i primi collegamenti fra la scuola e il gioco. La Sezione ha organizzato un evento importante: una mostra di giocattoli antichi presso il Convento dei Minimi Paolotti di Roccella Jonica, con il patrocinio del Comune dal titolo: “150 anni di giochi dal 1800 al 1950. L’accessibilità del gioco e dei giocattoli per favorire la crescita di tutti e di ciascuno”. La mostra è stata inaugurata con un convegno “Giocare per crescere”, che ha visto la presenza del docente dott. Francesco Rosa, membro ESG (Laboratorio di Psicologia cognitiva) dell’Università della Calabria che ha relazionato su: “Giocando s’impara: il giocattolo e l’apprendimento cognitivo. I giochi nell’era della multimedialità”. Il convegno è stato presentato da Maria Caterina Aiello presidente della locale sezione Fidapa e dal sen. Sisinio Zito, Sindaco del Comune. La past-presidente della Sezione, Cinzia Jeraci ha introdotto nel vivo la mostra con la presentazione dei giocattoli stessi. La presidente ha illustrato la mostra con un discorso sull’importanza del gioco per il bambino e la storia dei giocattoli: “La manifestazione nasce con l’intento di 40 valorizzare gli alti valori del gioco tradizionale come momento di socializzazione, strumento di creatività e di recupero della memoria. Il gioco è un’attività che possiede molte funzioni e, tra esse, quella ricreativa, educativa, biologica e sociale. Esso stimola l’inventiva, la curiosità, l’ingegno, la manualità, la creatività e abitua alla competizione, alla riflessione, al rispetto delle regole. Con il gioco, principale componente della formazione psico-fisica, il bambino misura l’ambiente; prende coscienza dello spazio; ritrova il sorriso e la spensieratezza. La tendenza ad usare taluni oggetti come giocattoli è comune a molti animali e svolge una funzione importante nell’apprendimento, di conoscenze e abilità che saranno loro necessarie nell’età adulta. Data la tendenza istintiva dei mammiferi a giocare con gli oggetti, non stupisce che l’uomo, fin dall’antichità, si sia cimentato nella produzione e nel concepimento di oggetti specificatamente pensati a questo scopo. Molti dei giocattoli che sono stati rinvenuti nei siti archeologici sono di tipo “classico”, che anche i bambini dell’epoca moderna ancora utilizzano; l’evoluzione dei giochi, infatti, per lo meno rispetto alla varietà delle tipologie, è stata relativamente lenta per gran parte della storia dell’uomo. L’attività ludica dei bambini greci si esprimeva all’interno della famiglia, le bambine giocavano con le bambole, i maschietti con la palla, con il cerchio, con l’arco e si cimentavano nella corsa e nella lotta, praticavano il tiro alla fune, l’altalena, il gioco della settimana e la trottola che chiamavano “strom- quale si diffonde un modello di educazione più aperta bos” (termine rimasto nel nostro dialetto locale). I e democratica, meno legata ai pregiudizi e alle tradiGreci, tuttavia, tenevano il gioco ai margini della vita zioni, più attenta alla formazione globale dell’educansociale, così come veniva considerato lo stesso bam- do, più rispettosa delle esigenze e delle esperienze dei bino fino a sette anni: marginale e poco importante. bambini. Non a caso troviamo in questo periodo vari Non mancano, comunque, testimonianze d’autorevoli tentativi di collegare la scuola al gioco, la cultura degli personaggi che misero in evidenza la grande impor- adulti a quella dei bambini . Con l’avvento della società tanza della pratica ludica per il bambino in giovanis- industriale e con l’arrivo del consumo di massa, quinsima età. Lo stesso Platone riteneva che il gioco fosse di con lo sviluppo dell’industria dei giocattoli, anche il utilissimo per la formazione dell’infante (Gioco educa- modo di divertirsi comincia a cambiare, non più giochi tore), in special modo quelle attività svolte in gruppo e e giocattoli auto-costruiti con regole auto-elaborate, che privilegiavano il movimento fisico e l’integrazione ma giocattoli prefabbricati, imposti, senz’anima, con il maschio - femmina; il tutto doveva avvenire, natural- risultato di espropriare il bambino dell’azione della mamente, sotto il controllo dei grandi. I bambini romani, nipolazione delle cose e della progettazione dell’intera invece, come ci testimoniano Orazio, Marziale, Cice- struttura ludica. rone, praticavano molti di quei giochi che, a distanza La maggior parte dei giochi di ieri si svolgevano aldi oltre duemila anni sono pervenuti l’aria aperta, erano passatempi sema noi. Giocavano, spesso insieme agli plici, salutari e più adatti alla vita di adulti, a ‘Par imparar’ (Pari o Dispaallora. Le case erano molto piccole La piazza come ri), ‘Caput et navis’ (Testa o croce), al e poco comode, mentre di spazi lilaboratorio ludico. tiro al bersaglio, a moscacieca, con beri se ne trovavano in abbondanza, i birilli, a nascondino, con la corda, la piazza diveniva un ottimo laboracon la trottola (turbo); amavano far torio. I momenti di tempo libero da trascinare un carretto da un topo, amavano cavalcare dedicare al gioco erano veramente pochi ma, quando una canna, facevano il girotondo, costruivano aquilo- questo accadeva, giocavano tutti, grandi e piccini, e ni…, si cimentavano nel tiro alla fune, nel gioco della non mancavano gli spettatori che assistevano alle promorra (micare digitis), con gli astragali e le bambine ve. I giochi erano basati sulla destrezza, sull’agilità, sulgiocavano con le bambole. I giovani romani praticava- la velocità, sulla coordinazione ma principalmente sulla no, inoltre, molti giochi con le noci, e questo fatto era forza fisica. A volte diventavano violenti ed aggressivi così frequente ed usuale che si usava indicare il perio- perché, in parte, rispecchiavano i comportamenti sodo dell’abbandono dell’infanzia proprio con il termine ciali del tempo. A partire dagli inizi del XX secolo, in “Lasciare il gioco delle noci”. “Nel Medioevo, invece, concomitanza con l’impressionante sviluppo tecnico sia i giochi degli adulti che quelli dei bambini venivano industriale del pianeta, questo stato di cose è mutato contrastati, limitati, additati come attività pericolose. radicalmente, con l’introduzione della progettazione Si deve arrivare verso la fine del Quattrocento per tro- e produzione industriale e tecnologica dei giocattoli. vare un atteggiamento più tollerante verso il gioco. Si I giochi, sono sempre figli del tempo e si adattano al cominciava ad ammettere l’utilità di praticarne alcu- contesto sociale nel quale si svolgono. Ieri non esisteva ni, come i giochi di corsa o di salto, considerati non nessun disturbo dall’esterno, niente TV, niente compupericolosi, comunque qualsiasi attività ludica doveva ter, scarsissima produzione industriale di giocattoli con, avvenire sotto il controllo degli adulti che dovevano in compenso, una solida presenza di rapporti interperguidare il gioco rendendolo ‘moralÈ. Il dibattito sul- sonali e di socializzazione. Era considerato importante l’utilità del gioco prosegue per tutto l’Umanesimo e il lo stare insieme, anche i momenti di lavoro si trasforRinascimento. Bisogna attendere, l’Età moderna, tut- mavano in occasione di socializzazione. La persona altavia, per vedere attribuite al gioco una soddisfacente lora era al centro della società e il gioco era di tipo coldignità e una favorevole attenzione. Il Settecento è, lettivo - creativo e ad alto contenuto sociale. I bambini probabilmente, il momento più alto di questo rinnova- di oggi non sanno più cosa voglia dire avere un cielo mento, un’epoca nella quale si viene sviluppando una azzurro sulla testa, schiacciati dalla loro passività di pedagogia orientata ai valori sociali e civili e più aperta soggetti cresciuti davanti alla TV, con gli occhi abituati al cambiamento ed al rinnovamento. È il periodo nel ad incamerare sempre più immagini e a produrre sempre meno parole. Ieri il bambino non aveva bisogno dell’adulto, della guida, erano indipendenti ed autonomi nel gioco prima e nella vita, poi; oggi non sono abiL’industrializzazione del giocattolo tuati a scegliere, c’è sempre qualcuno che provvede ad indirizzarli verso qualcosa e quando non c’è l’adulto c’è rischia di far scomparire il gioco bisogno del computer o di altro. L’oggetto giocattolo stesso e il pianeta infanzia. è il nulla e dietro di esso si aggrovigliano il vuoto delle relazioni umane e l’assenza della fantasia, della crea- 41 tività e dell’inventiva; in questo modo il gioco, inteso come tempo della piena libertà infantile, viene spogliato di spazi ampi e differenziati e mutilato dei propri segni educativi quali il movimento, la comunicazione, la fantasia, l’avventura, la costruzione, la socializzazione. Il bambino, spesso, non sceglie in base alle sue esigenze ma viene trascinato in forme di divertimento imposte, create artificialmente, prefabbricate. Bambini che stanno insieme fisicamente ma che non socializza- no affatto, tra loro non si creano rapporti interpersonali ma soltanto muri di isolamento e solitudine. “Se dovessero scomparire la cultura del gioco, allora potrebbero dirsi concluso il pianeta infanzia. Perché con la cultura del gioco scomparirebbe anche il bambino, sempre più espropriato, derubato, scorticato del suo mondo di cose e di valori e costretto a specchiarsi in culture non sue: prefabbricate, surgelate, imposte surrettiziamente dal mercato industriale”. Convegno “Creatività ed innovazione” Sezione di Roma Come sia possibile coniugare creatività con innovazione e come tali argomenti non siano astrusi se affrontati con semplicità, è scaturito dal convegno: “Creatività per l’innovazione”, che la sezione ha tenuto a Palazzo Valentini sede della Provincia. Quando la Commissione Europea ha deciso di nominare il 2009 anno europeo della creatività e dell’innovazione, ci è sembrato assolutamente naturale continuare un ciclo già iniziato nel 2008 su intercultura e rispetto. La parola creatività viene comunemente associata al pensiero artistico. In realtà le innovazioni più significative sono quasi sempre state determinate da personaggi eclettici che hanno saputo sfruttare le caratteristiche del loro pensiero trasversale. Grandi maestri del Design (tra cui molti architetti e ingegneri) ci insegnano che grazie alla semplicità sono stati realizzati prodotti o processi con le funzioni più innovative. Abbiamo affrontato il tema della creatività proprio partendo dall’insegnamento dei designer per capire se la formula della semplicità da loro applicata può essere applicata per fronteggiare l’emergenza socio-economica attuale. Abbiamo voluto dimostrare come il binomio creatività e innovazione sia alla portata di tutti, che è possibile sviluppare la creatività delle persone sin bambini e non solo e soprattutto che creatività e innovazione riguardano tutti i campi della vita sociale, economica e culturale. Alla presentazione di apertura della Presidente Bruna Volpato è seguito l’intervento introduttivo di Daniela Troina: “le leggi della semplicità”, titolo mutuato da un libro di John Maeda che afferma «Semplicità significa sottrarre l’ovvio e aggiungere il significativo». Il dott. Simone Magrì, giovanissimo e brillante giornalista, anche avvalendosi di un video, ha illustrato i risultati di un sondaggio predisposto per l’occasione. Il prof. Zichichi ha tenuto una vera e propria lezione magistrale sulla creatività nel linguaggio, nella logica e nella scienza. Alla tavola rotonda hanno partecipato anche 42 la socia Giovanna Spagnuolo, ricercatrice dell’ISFOL ed esperta di Life long Learning, che attingendo da casi reali di organizzazione della creatività ne ha individuato i caratteri fondamentali e i metodi di trasferibilità per innovare nei contesti socio-produttivi, della ricerca e delle professioni. La socia Lucia Votano, Direttore di ricerca dell’INFN, ha affrontato il tema della ricerca e dell’innovazione in Italia e ha parlato, in particolare, della necessità di dotare la ricerca di mezzi finanziari adeguati e continuativi, confrontando la situazione italiana con quella di altri paesi non solo Europei. L’evento ha ottenuto l’autorizzazione all’utilizzo del logo ufficiale DELLA cOMUNITà Europea ed è stato inserito tra gli eventi nazionali. La sezione inoltre, presenta uno spettacolo teatrale che ha avuto consensi sia a Latina che a Roma, perché possa diventare un progetto nazionale sul tema della diversa abilità in maniera alternativa. Lo spettacolo teatrale è di Mimmo Mancinie Pietro Albino Di Pasquale con a regia di Enrico Maria Lamanna e viene proposto nelle suelinee essenziali: “Lo Zì”. “LO Zì” …lo scandire del tempo, dalle giornate piovose d’inverno alle torride estati, sempre sulla tua sedia. Che cos’ è? È il prodigio incessante dell’invecchiare quando linee profonde solcano il tuo viso e le mani incidono quaderni di lunghi segni piatti: ideogrammi, filigrane…. Come sono? Che cosa significano? Sono poesie, sono romanzi: sono tutti i nomi della libertà… Questa è la storia di chi non sa raccontare, il cammino difficoltoso di un disabile attraverso i luoghi dell’Italia di Ieri. (dall’opera teatrale “Lo Zì”) Chi sono i diversi? Sono persone che percepiscono la vita diversamente dagli altri e che spesso vedono erigersi muri sempre più alti. Oggi, nella società dell’immagine e del bello, il diverso appare deforme, cattivo, apolitico. Per abbattere il mutismo e il semplicismo delle rappresentazioni è stata meditata un’opera teatrale che si prefigge il compito di trattare il problema dell’handicap in maniera alternativa: una rivoluzione copernicana che ribalti le prospettive. Perchè “La disabilità – sostiene Ileana Argentin - è patrimonio anche dell’arte”. La vita di una persona nell’arco di trasformazione di cinquant’anni, da quando essere uno “storpiato” era sinonimo di piaga infetta e untuosa, fino ai nostri giorni quando si coniano nuovi sinonimi per mortificare e ignorare il problema: “Il diversamente abile”. Che cosa accadrebbe se un uomo si accorgesse di soffrire di una malattia invalidante? Come dirlo agli altri e come imparare ad accettarsi? Un’ora e un quarto di spettacolo, uno scoppiettante monologo comico in cui l’attore si mette in gioco dando prova di straordinarie capacità interpretative. La rappresentazione di un’opera matura come “Lo Zì” può compiere un grande prodigio: il sorriso. “Lo Zì” è uno spettacolo necessario e buono. È evidente che il buono è bello, ma questa volta sarà anche divertente. “Lo Zì” vince la scommessa della comicità: un’ironia intelligente che, attraverso il sorriso, palesa problemi spinosi raccontando e raccontandosi, mescolando italiano e dialetto in una preziosa partitura musicale. “Lo Zì” è un’archetipica esperienza conoscitiva, insinua importanti domande che continueranno a bussare dentro di noi anche a sipario calato. “Chi sono, che cosa cerco, che cosa voglio dalla vita? Voglio essere accettato…per come sono!” Un monologo fatto di tante voci colorate fuse nella caleidoscopica e grumosa lingua dialettale di Mimmo Mancini. Un monologo rocambolesco, momento dopo momento, coinvolge gli spettatori in una seduta d’autopsia nel corpo e nell’anima di un disabile. Una storia ambientata al Sud, in un’Italia povera, poco sviluppata, dai rapporti rozzi e spinosi ma sorprendentemente umani. Mimmo Mancini autore e attore valente figlio di questa terra si sveste indossando gli abiti di tutti i suoi personaggi. Lo spettacolo ha lo scopo di avvicinare il teatro a quelle persone che più di altre sentono l’esigenza di nominare e di chiamare la realtà circostante. Il teatro da sempre è lo strumento per trovare sublimazione e catarsi, un modo per sfogare e ordinare l’ansia delle passioni che tempesta le nostre anime.È l’alito che sospinge a superare le prove di una vita molto dura oppure, il rifugio-strumento cui fidare le nostre paure: spazio dove abbandonarci ad aspirazioni o illusioni. Questo spettacolo non ha nessun compito, non vuole e non può ovviamente risolvere i problemi dell’handicap, ma unire e avvicinare persone colpite dal problema e non farle sentire sole, forse questo in punta di piedi può farlo. Questo monologo vuole urlare a coloro i quali hanno vissuto e vivono il dramma in prima persona e soprattutto alle loro famiglie di non vergognarsi della propria condizione, non c’è nulla da nascondere, è la “società civile”, “gli abili non diversi” che devono chiedersi molte cose, e sarebbe ora. Un esempio per tutte le donne Sezione di Roma Campidoglio Dieci donne leader che si sono distinte nella professione sino a diventare esempio e stimolo per tutte Nell’ambito delle manifestazioni organizzate per il “Ventennale” della Sezione Roma Campidoglio, la Presidente Irma Berrone Ricci ha affidato il compito di trattare il tema internazionale “La leadership”, come da tradizione, alla past Presidente arch. Carla Tagliaferri che ha curato e coordinato egregiamente l’incontro che si è tenuto nella prestigiosa “Sala Tevere” presso la Regione Lazio in Roma. Ospiti di eccellenza: Prof.ssa Loredana Bettonte, Maestro Marcella Crudeli, Dott. Anita Garibaldi, Prof.ssa Maria Medri Litta, Ing. Maria Giovanna Piva, Avv. Angela Radesi Metro, Dott. Patrizia Rodinò, Prof.ssa Avv. Maria Rita Saulle, Prof.ssa Alessandra Xerri, Prof.ssa Margherita Gulisano, dieci donne leader che si sono distinte a tal punto, 43 nella loro professione, da diventare esempio e stimolo per noi tutte, donne carismatiche che hanno saputo esercitare una forte influenza sugli altri con autorevolezza. La loro testimonianza ed il profilo personale e lavorativo hanno posto in evidenza gli elementi che hanno contribuito alla loro affermazione. È stato interessante portare a conoscenza quelle qualità che vanno nella direzione di favorire quelle competenze che possano facilitare la progressione della carriera ed il conseguimento di posizioni apicali. Ha concluso i lavori l’intervento della Prof. Margherita Gulisano, past Presidente FIDAPA. *** Un altro appuntamento ci attende presso la “Sala della Protomoteca” in Campidoglio, il giorno 16 di settembre, per ricordare e festeggiare il lungo percorso di vita e di attività della Sezione, nel luogo simbolico a cui si è ispirata. L’evento sarà associato ad un convegno sul tema “Il rispetto per l’ambiente” organizzato, su interessamento della Presidente Donatella Di Biasio, dal Distretto Centro. Ringraziamo la Presidente della Fondazione Eugenia Bono per il sostegno ed il patrocinio. Seguirà un momento festoso, brindando insieme, nella magnifica cornice della “Terrazza Caffarelli”. Un anno sociale ricco di sfide, di gioia, intenso di emozioni e di mete raggiunte, tenendo presenti i valori tradizionali della nostra Associazione, con uno sguardo al futuro in vista di cambiamenti epocali, frutto del lavoro e dell’impegno di tante donne come noi. La Carta dei diritti della bambina: “Sfoglia la margherita” Sezione di Rovigo In sintonia con lo spirito del Tema Nazionale “Alla ricerca di un valore perduto: il rispetto” ed in considerazione di quanto indicato all’art. 3 della “Carta dei diritti della bambina”, che recita “Ogni bambina ha il diritto di beneficiare di una giusta condivisione di tutte le risorse sociali”, la Sezione rodigina di FIDAPA, da sempre attenta al rispetto dei diritti umani dei minori d’età di sesso femminile, ha voluto dedicare un’attenzione speciale al mondo dell’infanzia, organizzando una visita animata guidata, caratterizzata da un’attività didattica ricca, coinvolgente, divertente, istruttiva. alle sale espositive della mostra “Decò-Arte in Italia”. Hanno curato il progetto la Socia-Consigliera Fidapa e Capo Delegazione FAI di Rovigo, Chiara Tosinini e la Presidente di Sezione Lucia Toffanin . L’itinerario animato, che ha ottenuto un buon successo, aveva lo scopo di avvicinare il mondo dell’infanzia all’arte, coinvolgendo direttamente le piccole visitatrici con ruoli da 44 protagoniste nella costruzione di un percorso didattico che le interessasse. Maria Grazia Avezzù, Socia della Sezione di Rovigo, vicepresidente del Distretto Nord-Est, Presidente della Commissione Pari Opportunità Provinciale, ha ideato il Concorso a premi “Sfoglia la margherita e scegli un petalo. Le Pari Opportunità per il valore Rispetto”, anno scolastico 2008-2009. L’iniziativa si è proposta di contribuire a far riflettere le bambine e i bambini di età compresa tra i 6 e i 10 anni sul tema del “Rispetto”, valore che sembra perduto nella società attuale, indispensabile, invece, per l’attuazione di “Pari Opportunità per Tutti”. Gli scolari hanno idealmente “sfogliato” la margherita delle Pari Opportunità e “scelto un petalo” come tema da approfondire fra i seguenti: ambiente, anziani, bambine e bambini, disabili, diversità, donne, legge e salute. Tavola rotonda “Cipro, la questione del muro”. Da sin. Lucia Toffanin, presidente della sez. di Rovigo, Maria Grazia Avezzù, vice presidente del ditretto Nord-Ovest, Laura Fogagnolo, responsabile della Commissione Dispersione Scolastica, Dinos Toumazi, consigliere del Comune di Famagosta a Cipro e Guglielmo Brusco, assessore provinciale alle Pari Opportunità Tutti gli elaborati dei partecipanti sono stati esposti presso la Sala Celio della Provincia di Rovigo durante il mese di marzo 2009 ove è avvenuta contestualmente una manifestazione con allievi, autorità, rappresentanti delle Associazioni coinvolte e insegnanti. La mostra è stata allestita dalla prof.ssa Donatella Ferraresi , Socia FIDAPA della Sezione di Rovigo La FIDAPA nella Giuria esaminatrice era rappresentata dalla vicepresidente della Sezione di Rovigo, Manuela Nissotti. LA Giuria ha scelto 8 elaborati corrispondenti ai petali/diritti della margherita. Gli elaborati sono stati riprodotti in manifesti pubblicitari che sono stati esposti in punti strategici della città di Rovigo e dei Comuni le cui scuole hanno partecipato al concorso. La Socia della Sezione di Rovigo, Mara Berto, Assessore alle Pari Opportunità del comune di Fratta Polesine, ha adottato l’azione positiva della Provincia di Rovigo e della Sezione FIDAPA di Rovigo ed ha promosso per l’anno scolastico 2008/9 il concorso a premi “Segui la stella nel segno del Rispetto”, nelle scuole primarie di secondo grado nell’ambito del territorio Obiettivo: far riflettere i ragazzi sul valore rispetto, indispensabile in una società civile e democratica che riconosce pari opportunità a tutti e quindi difesa dei Diritti Umani, come sancisce la Costituzione. Gli studenti sono stati invitati, come classe o in gruppi, o individualmente, a presentare un’opera grafica e/o letteraria con titolo e breve commento di accompagnamento per la realizzazione di un manifesto pubblicitario. Agli incontri di preparazione con gli studenti hanno partecipato le Socie della Sezione di Rovigo Maria Grazia Avezzù e la dottoressa Anna Maria Visentin. *** Vite sospese Conferenza “Vite sospese”. Relatrici: Elisa Pozzatasca, Presidente di Penelope e Premio BPW “Power to Make a difference through Leadership” a Città Del Messico ; Gilda Milani Bianchi Presidente di Penelope Veneto che ha presentato anche il “Diario di una vita spezzata” quella della figlia ventenne Milena, scomparsa in Tunisia nell’estate del 1995. All’incontro, molto partecipato, era presente anche il Colonnello Andrea Firrincieli che si è impegnato a riesaminare i casi degli scomparsi in provincia di Rovigo. Inoltre nel Marzo 2009,il Colonnello ha organizzato una conferenza nel ciclo degli incontri di aggiornamento professionale organizzati dal Comando provinciale Carabinieri Rovigo, tenuta da Elisa Pozzatasca. La Presidente di Penelope ha evidenziato che per la prima volta, grazie all’opinione suscitato dalla Sezione FIDAPA di Rovigo, ha partecipato ad un aggiornamento per Carabinieri. Hanno preso la parola anche i familiari di alcune fra le persone scomparse in provincia di Rovigo. Nell’ambito del rispetto dei diritto alla libertà, la Sezione di Rovigo ha firmato un gemellaggio con la BPW Larnaca Famagusta. La Sezione, ha organizzato una serie di iniziative, alle quali hanno partecipato anche rappresentanti del Distretto FIDAPA Nord-Est, la Presidente Mariella Montemurro e la responsabile della Commissione Distrettuale rapporti BPW, Carla Ciani Bassi, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione cipriota, per favorire un clima di attenzione sull’assoluta necessità delle riprese dei negoziati fra le comunità greco cipriota e turco cipriote, al fine di trovare una soluzione giusta al problema dell’Isola invasa dai militari turchi nel 1974 e per il ristabilimento dei diritti umani di tutti i cittadini ciprioti. Diritti umani che anche allora furono lesi soprattutto a danno delle persone più deboli: donne, bambine, bambini,vecchi. Di notevole interesse l’incontro pubblico la Tavola Rotonda “Cipro e la storia del muro”. Coordinatrice e traduttrice la dottoressa Laura Fogagnolo. Fra i relatori Maria Grazia Avezzù, vicepresidente del Distretto Nord-Est. 45 Federazione e Fondazione per il rispetto della salute Sezione di Salerno Un corretto stile di vita per una corretta salute. La sezione Fidapa di Salerno, di cui è presidente Dina Oliva Crimaldi, ha dedicato molta attenzione al rispetto della salute, in sintonia con la produzione territoriale in ambito agricolo, vinicolo ed industriale. Espressione di tale attenzione è stato il Convegno “Come coltivare la nostra salute con un corretto stile di vita”, in collaborazione con l’ ASL Salerno 2 e con la Provincia. Tale tematica è stata trattata anche dalla Referente di sezione della Fondazione Fidapa Clotilde Baccari Cioffi con il Convegno “Dal molino … alla tavola, tra storia e tradizione dai Borbone a oggi”. Tale evento, realizzato in collaborazione con il comune di Salerno, ha fruito del patrocinio morale ed economico della Fondazione grazie al sentito coinvolgimento della presidente Eugenia Bono che purtroppo, per motivi indipendenti dalla propria volontà, non ha potuto partecipare al Convegno. Ella ha però delegato a rappresentarla Silvana Sorvino, componente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione, la quale validamente ed in maniera affabulante ha ripercorso le attività della Fondazione svolte nel rispetto degli scopi e dei fini statutari, puntualizzandone l’operatività volta a consentire a donne giovani e meno giovani un inserimento qualificato nel sistema produttivo. Significativa è stata la presenza di Caterina Mazzella, Referente distrettuale della Fondazione e Past-Presi- dente del Distretto Sud/Ovest la quale ha evidenziato l’importanza dell’evento per la sua ricaduta culturale e sociale, per la credibilità della Fidapa sul territorio e per la lodevole simbiosi di Federazione e Fondazione nel Distretto. Una straordinaria presenza di socie della Sezione di Salerno e di numerose sezioni limitrofe, la partecipazione di simpatizzanti e di estimatori della nostra associazione, la presenza dell’enogastronomo dott. Ferdinando Cappuccio, nonché le degustazione di prodotti dell’antico pastificio “Garofalo” di Gragnano e dell’azienda vinicola “Turandea” di Montecorvino Pugliano, hanno reso eccezionale l’evento a documentazione del quale è stato realizzato un opuscolo di carattere storico ed economico, ricco di curiosità e di riferimenti letterari. Dal molino… alla tavola tra storia e tradizioni. Giornata dedicata al rispetto relatore Gherardo Colombo Sezione di Saluzzo Dopo un lungo e faticoso lavoro preparatorio il 12 marzo è stata realizzata l’iniziativa sul tema nazionale del rispetto in tutte le sue forme, rivolta ai giovani studenti delle scuole superiori ed alla popolazione saluzzese. Il percorso era iniziato mesi fa, quando era stato 46 contattato il Dottor Gherardo Colombo, ex magistrato noto a tutti per le sue inchieste ai tempi del pool che aveva compiuto le indagini denominate“mani pulite”, ma anche quelle sulla famigerata loggia P2, il cosiddetto lodo Mondadori… Dopo aver deciso di abbandonare la magistratura, il Dottor Colombo si era dedicato a girare instancabilmente e gratuitamente l’Italia per portare a tutti e,soprattutto, ai giovani il suo personale credo ed il suo messaggio sull’importanza delle regole e del loro rispetto, al fine di stimolare in ciascuno di noi una riflessione approfondita sull’argomento. Quale migliore occasione dunque per noi della FIDAPA per approfittare della disponibilità di un tale personaggio ed organizzare qualcosa che potesse davvero coinvolgere tutti su un tema così accattivante? Siamo partite col contattare le scuole della città:il Liceo Bodoni,Il Liceo Soleri,l’Istituto Denina,l’ Istituto Pellico, la Scuola d’Arte,presso le quali abbiamo incontrato docenti informati,interessati ed entusiasti all’idea di aderire al progetto ambizioso di far lavorare i loro ragazzi, in modo libero,sul tema proposto,suddividendo gli elaborati in tre categorie:video,elaborato vero e proprio da realizzare singolarmente o in gruppo,poesia o canzone. Il 28 febbraio sono state raccolte le opere prodotte ed una commissione apposita di esperti, composta da Luciana Allasia (rappresentante Fidapa), Nuccio Cantamutto(attore di teatro), Silvio Pautasso(operatore cinematografico), Marcella Risso(assessore comunale), Enrico Sabena(compositore musicale),Francesca Cappelli(presidente della commissione), ha esaminato e giudicato i lavori,molto numerosi e pregevoli a testimonianza del grande interesse suscitato, ed ha assegnato i premi ai migliori, nelle rispettive categorie. Il 12 marzo la sala del Cinema Italia di Saluzzo, gentilmente offerta dal Comune, sponsor della manifestazione, unitamente alla locale Cassa di Risparmio, era gremita di giovani e non; circa 300 studenti hanno ascoltato in maniera veramente partecipata, le argomentazioni del Dottor Colombo, che in modo semplice e prevalentemente in forma di dialogo, è riuscito a coinvolgere e ad appassionare un uditorio davvero entusiasta. In seguito,alla presenza delle più alte autorità della Fidapa, nelle persone di Giuseppina Bombaci, Presidente nazionale, Giuseppina Seidita, vicepresidente nazionale, Claudia Amerio, Presidente del Distretto Nord-Ovest e Graziella Camurati, Segretaria del Distretto Nord-Ovest, si è svolta la tanto attesa premiazione dei ragazzi. Alla sera un ulteriore appuntamento, nel gremitissimo salone dell’antico Palazzo comunale della città, ha offerto a tutti la possibilità di ascoltare e di apprezzare, ancora una volta, la capacità del Dottor Colombo di analizzare e di sintetizzare le difficoltà del rapporto tra le regole, pregnanti di ogni società civile ed i cittadini stessi. Prendiamo a prestito le ultime righe del libro del Dottor Colombo intitolato “Sulle Regole”:”È il percorso, non il traguardo, a riempire la persona del proprio valore e della propria dignità. Tutti noi siamo sul percorso, dipende da ognuno dove questo ci porterà”. “Ritrovare la genitorialità oggi” Sezione di Senigallia Questo il tema di una tavola rotonda organizzata dalla nostra Sezione inserita nel programma delle attività del Comune di Senigallia e presentato in conferenza stampa dal Sindaco Luana Angeloni e dall’Assessore Patrizia Giacomelli con rappresentanti del Consiglio delle Donne, della FIDAPA, dell’associazione Dalla Parte Delle Donne e del CIF. Tutte le associazioni femminili hanno proposto, per il mese di marzo, iniziative legate ai problemi delle donne con un manifesto comune: “MAI SOLE”. La tavola rotonda si è svolta nella Sala del Trono del Palazzo del Duca di Senigallia alla presenza di rappre- sentanti del mondo della scuola, delle istituzioni e delle associazioni dei genitori. Dopo il saluto e la presentazione della Presidente Maria Galvagno, sono intervenuti: la dott.ssa M.Cristina Cremonini del Centro TANGRAM, la dott.ssa Angela Leone, dirigente scolastico, È importante sostenere ogni forma di servizio sociale a favore delle famiglie 47 Alberto Di Capua, presidente AGE e la nostra Simonetta Lazzari, responsabile della Commisione Nazionale FIDAPA “Carta dei diritti della bambina”. Dall’analisi condotta dai relatori e dal dibattito che ne è scaturito sono emerse le difficoltà che accomunano la maggioranza dei genitori: la conflittualità, il senso di inadeguatezza di fronte ai figli che diventano indipendenti, la preoccupazione di fronte alle “minacce” esterne e alle richieste di libertà. I figli crescendo tendono a mettere in discussione l’autorità dei genitori, contrapponendosi al rispetto delle regole. L’adolescenza, infatti, è caratterizzata da una molteplicità di cambiamenti su svariati fronti che coinvolgono il giovane e spesso sconvolgono la sua famiglia. In questo periodo della vita diventano fondamentali gli amici, si sente l’esigenza di fare parte di un gruppo di coetanei con cui trascorrere il tempo libero, condividere interessi, confrontarsi. Accanto ai vantaggi dell’appartenere ad un gruppo, si possono intravedere degli aspetti negativi: protetti dal gruppo ci si sente forti e si possono commettere azioni sconsiderate, dettate da sensazioni di onnipotenza, o si possono assumere comportamenti contrari ai propri principi per la paura di contraddire il gruppo e rimanere soli. L’adolescente ha comunque ancora bisogno che il genitore continui a svolgere la sua funzione di contenimento adattandosi ai nuovi bisogni dei figli che crescendo adottano modalità diverse di esprimersi e di relazionarsi con il mondo degli adulti. In questa fase della vita i ragazzi, che abbandonano lentamente il concetto di sé costruito sull’opinione dei genitori per sostituirlo con un’identità derivata dalla sperimentazione, hanno diritto ad un ambiente familiare e relazionale adeguato, diritto alla propria formazione e all’ espressione delle proprie capacità , diritto alla tutela della propria salute per una crescita sana. Di qui l’importanza e quindi l’utilità di ogni forma di sostegno e di “servizio sociale” a favore delle famiglie. L’incontro ha individuato importanti aree di intervento, che verranno esaminate prossimamente, per contribuire alla sempre più crescente domanda di aiuto dei genitori nel rapporto con i figli. La Leadership nella Locride Sezione di Siderno Dopo una serie di incontri per individuare, discutere e valutare la scelta di personalità femminili da designare per la Leadership del Distretto S. O., le Sezioni Fidapa di Siderno, Locri, Roccella e Brancaleone si sono riunite, presso il Circolo di Società di Locri, per discutere sul tema internazionale: “Il Potere di fare la differenza attraverso la leadership, il sostegno e l’azione”. Sono intervenute all’ incontro Caterina Mazzella, past Presidente Distrettuale e Referente della Fondazione Fidapa, Patrizia Pelle, past Presidente Fidapa di Siderno e Revisore dei Conti Distrettuale e la dott.ssa in Scienze Manageriali, Gabriella Pedullà che ha relazionato su “Modelli e stili della leader”. Erano presenti all’ incontro anche le socie Adele Tuccio di Reggio Calabria e Maria Rao, tesoriera distrettuale. Cinzia Jeraci, past Presidente della Fidapa di Roccella, considerando le qualità di una leader, ha dichiarato che tutte le socie della sua Sezione meriterebbero tale titolo, perché impegnate con successo sia nelle professioni, nell’Associazione, nella società civile, sia tra le mura domestiche. Carmelita Mittoro, della Sezione di Locri, ha presento quale leader scelta dalla sezione di Locri Maria Grazia Vecchiotti Crupi, artista e pittrice, nonché persona capace di mediazione nelle relazioni sociali difficili, entusiasta ed operosa nelle varie attività culturali dell’Associazione. 48 Le quattro sezioni della Locride fanno squadra per le iniziative associative. La Sezione di Brancaleone ha scelto Carmela Palermiti, presentata dalla Presidente Ester Leggio, che ha elencato le motivazioni che l’hanno resa protagonista e animatrice di molte attività sociali del territorio, nella sua lunga carriera d’insegnante attiva e ricca di iniziative, socia fondatrice della Fidapa di Brancaleone e Presidente della stessa sezione. La Sezione di Siderno ha scelto Silvia Falvo Macrì. medico chirurgo Direttore del Distretto Sud di Bovalino dell’Azienda Sanitaria di Locri. La Presidente della sezione di Siderno, Anna Maria Ferraro, dopo aver illustrato il suo ricco curriculum formativo e professionale ha letto la seguente motivazione, scritta su pergamena: “La Sezione Fidapa di Siderno, per il biennio 200709, ha designato “Donna Leadership” la socia Silvia Falvo Macri’ per la sua competenza professionale in campo medico, per la cultura scientifica approfondita con diverse specializzazioni e master di formazione manageriale, che ha valorizzato a favore del nostro territorio, sia in ambito sanitario che didattico. La sua personalità l’ha resa protagonista in numerose attività della Sezione e nel contesto sociale in cui ha operato ed opera, raggiungendo, con volontà e fermezza, vertici dirigenziali nell’ambito della Sanità territoriale, alla cui organizzazione ha dato una svolta incisiva ”. Menzionata anche la socia Silvia Vittoria Falvo che ha ringraziato con semplicità, ricordando il periodo in cui ha lavorato come Presidente della Sezione, incarico molto impegnativo che richiede, a chi lo svolge, anche qualità di leader. La serata si è conclusa in forma socio-conviviale e musicale. I nostri primi due anni Sezione di Spoleto Dai riti occulti alle sette sataniche Nata il 24 maggio del 2007, la “giovanissima” sezione Fidapa di Spoleto, costituitasi grazie all’impegno delle socie di Perugia, ha festeggiato i suoi primi due anni di attività caratterizzati da entusiasmo e spirito di servizio. Sotto la presidenza di Maria Donatella Aiello sono state infatti concretizzate iniziative culturali con forte connotazione sociale senza dimenticare i temi nazionali e internazionali che ogni anno, come un fil-rouge, ci legano in maniera armoniosa facendoci sentire parte viva di un’organizzazione planetaria. Ci piace quindi ripercorrere le tappe che hanno segnato questi primi due anni di vita che abbiamo festeggiato con grande entusiasmo, ringraziando di cuore la Presidente uscente che ci ha guidato con fermezza e non poco coraggio – visto che eravamo alla prima esperienza – e salutando tra gli applausi l’ingresso al vertice della neo presidente Pina Zito. Con grande soddisfazione è stata accolta inoltre la nomina, in seno alla Fondazione Fidapa, della past president Maria Donatella Aiello quale referente DELLA Fondazione Fidapa per la Regione Umbria. Il primo incontro che ha ufficializzato la nostra sezione è avvenuto dopo la pausa estiva: nel settembre del 2007 abbiamo avuto l’onore di essere tenute a battesimo dalla presidente nazionale Margherita Gulisano Procopio e dalla presidente distrettuale M. Giovanna Alari. A suggellare il sodalizio nato in una delle città riconosciute a livello internazionale come culla delle arti, a dicembre ci siamo deliziate con un concerto della giovane soprano Francesca Cappelletti, più che una promessa della lirica, accompagnata al pianoforte dal maestro Angelo Silvio Rosati. La prima cena delle candele è stata emozionante e suggestiva, tale da rendere indimenticabile quella sera del 26 febbraio del 2008. Poi siamo entrate nel vivo dell’attività con un coinvolgente convegno sul tema “Dai riti occulti alle sette sataniche”. Particolarmente interessanti sono stati gli interventi, su un argomento dai molteplici aspetti, delle socie Annalisa Moriconi, Elisabetta Monini, della socia di Perugia molto vicina alla sezione di Spoleto Paola Briglia e dell’avvocato Donatella Tesei, stimata professionista e recentemente eletta Sindaco di Montefalco. Altro appuntamento che ha coinvolto istituzioni e molti addetti ai lavori è stato il convegno sull’imprenditoria femminile dove, tra i vari interventi, è stato illustrato dall’attuale presidente Pina Zito il progetto LINFA che vede direttamente coinvolte Fidapa Umbria e la Provincia di Perugia. A ridosso della festa della donna, il 6 marzo scorso si è svolto un qualificato incontro sulla “Carta dei diritti della Bambina” con relatori prestigiosi: l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Riccardo Fontana, il professor Roberto Segatori dell’Università di Perugia, l’assessore regionale Maria Prodi, la dottoressa Roberta Vicini, giudice del Tribunale di Spoleto e la socia Ilaria Rapacchio. A coronamento delle tante iniziative della sezione, si è svolto un pomeriggio culturale nella villa De’ Pazzi, prestigiosa residenza nella ridente località di Eggi alle porte di Spoleto. La socia Romanella Gentili Bistoni, presidente della sezione di Alta Valle del Tevere, in quella suggestiva cornice, ha illustrato la storia della famiglia De’ Pazzi e i suoi legami con la villa di Eggi. Al primo giro di boa la sezione di Spoleto si appresta ad affrontare una ancor più intensa fase di attività associativa. Il gruppo è coeso, l’entusiasmo a mille, la simpatia che suscita Fidapa è altissima e di questo siamo grate a chi da tanti anni con competenza e dedizione ha fatto crescere il sodalizio che vede tante donne diverse per cultura e provenienza, per attitudini e sensibilità, unite da un unico grande sentimento: l’amore per la vita e per il prossimo. 49 La presidente racconta trent’anni di vita associativa Sezione di Termini Imerese Il ruolo importante svolto dalla sezione sul territorio. Trent’anni…. questo traguardo è per noi motivo di orgoglio, che ci spinge a lavorare sempre di più, animate da spirito di collaborazione e di amicizia. È stato un onore, per me, essere presidente nel 30° Da sin.: Rosamaria La Scola, Nina Santino, Giuseppina anno della sezione Fidapa di Termini Imerese. Caruana, Mariella Versaci, Lucia Emmi, Margherita La La nostra sezione fu fondata il 26 marzo 1979, grazie Barbera, Lucia Chisari, Lucia Ajovalasj, Giuseppina Bombaci, Giuseppina Versaci, Giuseppina Seidita, Enza Monastra, all’impegno di Pina Abramo Battaglia, che ne divenne Cettina Olivieri la prima presidente, ed alle cura della madrina Rosetta Sunseri, che hanno saputo coinvolgere altre donne in questa fantastica ed importante avventura. massimo dei voti e l’attribuzione del Premio “Corallo Dalla sua costituzione ad oggi la sezione di Termini Rosso”, destinato a donne che si sono distinte nel soImerese ha percorso un cammino che l’ha portata a ciale. crescere anno dopo anno con l’adesione di altre donne Nello sfogliare insieme alle past presidenti le pagine impegnate in vari settori della vita degli album che raccolgono trensociale. ta anni di attività, tra le tante foto Oltre ad organizzare incontri su sbiadite e gli articoli ingialliti si La Fidapa temi di carattere culturale ed artistirincorrono emozioni, ricordi e nocome movimento co, gite e visite a mostre, la sezione stalgie. ha svolto un ruolo importante sul Alcune tra le protagoniste deldi opinione territorio. la nostra storia non sono più tra per la crescita Dall’organizzazione della “Mostra noi….. mi riferisco a Pina Abramo Regionale Arte e Artigianato”, nata Battaglia, la nostra prima Presidelle donne. per valorizzare il lavoro artigianale dente, a Liliana Pistorio che ha e artistico delle donne siciliane danrealizzato il nostro gagliardetto, do loro la possibilità di “mostrarsi” a Ina Todaro Ciofalo, che ha reso in ambiti anche territorialmente differenti dai propri, possibile l’attuazione del servizio pap-test, e a Teresa all’istituzione del primo “consultorio” dove le nostre Fazioli Burgio, che ha raccolto scrupolosamente tutta socie con una fitta campagna di sensibilizzazione han- la documentazione delle nostre manifestazioni. no avvicinato le donne del nostro territorio al PAP-TEST Festeggiare trenta anni significa, dunque, che le fidae, sempre nel campo della salute, sono state volute pine, scelte con il cuore dalla nostra prima Presidente dalla Fidapa di Termini le sezioni cittadine ADVS, AIDO e le tante altre che si sono successivamente aggiunte, e AIRC. hanno contribuito con intelligenza, entusiasmo e coEd ancora con la nostra sezione è nata la Consulta raggio alla crescita della sezione. Femminile Pari Opportunità ed è stato organizzato il Enza, Dina, Mimma e Giusi e io diciamo grazie a corso di formazione “Donne e Politica”, e il concorso Pina, Ina, Mariella, Maria, Nina, Enza, Giuseppina, “Natale in Vetrina”. Pupetta, Rosamaria, meravigliose presidenti che ci Siamo state sponsor della sezione di Partinico e siamo hanno portato fino ad oggi e che con grande imgemellate con la sezione di Sciacca. pegno hanno fatto la storia della nostra sezione ed Tra i gioielli della sezione voglio ricordare: la “borsa auguriamo alla Fidapa di Termini Imerese di guardare di studio” assegnata ogni anno a una studentessa del- sempre avanti perchè questa è solo una tappa verso le scuole superiori termitane che si è diplomata con il nuovi traguardi. 50 L’arte ornamentale Sezione di Terra di Lavoro La composizione floreale ornamentale è un’arte che affascina l’uomo da secoli. La presidente Carla Giaquinto ha presentato all’incontro la vice presidente del Garden, Rosetta Salemme Valentino, nonché socia della Fidapa, che ha fornito una valida dimostrazione di questa arte ornamentale. La storia del motivo floreale fa risalire le sue origini all’area mediterranea, fin dalle prime manifestazioni della cultura figurativa cretese micenea. I soggetti vegetali, presenti in quest’area culturale, costituiscono un’anticipazione dei motivi floreali che saranno successivamente trattati nell’ambito dell’arte greca, etrusca e latina e che, almeno in parte, ritorne- Il motivo floreale da sempre presente nell’area mediterranea. ranno nell’iconografia italiana. Si tratta infatti di ornati con edera, acanto, fiore di loto, palma e altri elementi vegetali più o meno stilizzati. In ambito etrusco, invece, la presenza del fiore e di altri elementi vegetali è documentabile soprattutto nella decorazione delle tombe e, almeno in parte, dei vasi. Le iniziative FIDAPA per la lotta al dolore Sezione di Torino La lotta al dolore costituisce un importante aspetto specifico della scienza medica. Un aspetto che, però, è troppo spesso trascurato o, quantomeno, non considerato con l’attenzione che merita. La FIDAPA (Federazione Italiana Donne Arti, Professioni, Affari)- Sezione Torino ha organizzato un convegno su questo tema che si terrà sabato 16 maggio 2009 a Torino, nella sala convegni della Regione Piemonte, in corso Stati Uniti, 23, con il duplice obiettivo di dibattere ed approfondire la materia della lotta al dolore e delle cure palliative, e di diffonderne la conoscenza e l’utilizzo degli strumenti sia tra i singoli cittadini che tra gli operatori sanitari ai vari livelli. Il convegno è stato organizzato con la collaborazione della Regione Piemonte e dell’Assessorato alla Tutela della Salute e Sanità della Regione Piemonte, dell’Università di Torino (Facoltà di Medicina e Chirurgia, e Facoltà di Farmacia), dell’Ordine dei Medici, dell’Ordine dei Farmacisti, della Federfarma, della Farmaservizi, della FIMMG, della FIMP, dell’ARESS, del Corso di Laurea Infermieristica e avrà, tra i suoi relatori, eminenti personalità della medicina e la presenza di autorità regionali. Le problematiche relative alle terapie contro il dolore sono complesse e articolate. Terapie magari efficacissime possono avere effetti collaterali che, se sono assolutamente irrilevanti nel caso di malati terminali (quale, ad esempio, il rischio di tossicodipendenza per un malato con pochi mesi di aspettativa di vita) vanno invece attentamente valutati nel caso di malati con una elevata aspettativa di vita (si pensi a malattie croniche ma non mortali) oppure a dolori ingenerati da cure temporanee (come,ad esempio, un anestetico usato per interventi chirurgici). Lo spettro dei rimedi non è ristretto ai soli farmaci; esistono strumenti o procedure alternative o di supporto al trattamento farmaceutico. Esse possono essere di ordine meccanico, psicologico, ambientale, oppure tipici di medicine alternative. Ciascuno di essi ha proprie caratteristiche e campi di impiego specifiche. La diffusione degli strumenti che possono scaturire dalla conoscenza di questa vasta materia appare attualmente insufficiente e, comunque, non adeguatamente proporzionata alla sua importanza. La Regione Piemonte, tra le prime a recepire le linee programmatiche del Piano Nazionale sulle Cure Palliative, ha già istituito in merito diversi organismi permanenti e dato vita a specifiche iniziative. La FIDAPA - sezione Torino, nel quadro del suo specifico progetto “LOTTA AL DOLORE E CURE PALLIATIVE”, ha elaborato una proposta articolata indicando una serie di interventi specifici da attuare, quali: l’obbligatorietà di tali materie sia nel tirocinio formativo dei neolaureati in Medicina e Chirurgia, che nella formazione triennale per i medici di famiglia e nelle varie scuole di specializzazione; l’istituzione in via sperimentale di una specializzazione presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Torino; l’introduzione di quesiti specifici della materia negli esami di idoneità alla professione medica, la formazione continua di tutti gli operatori sanitari, in tutte le specializzazioni e per i medici di medicina generale. 51 In occasione dell’iniziativa, uno degli sponsor del convegno – lo Studio Immobiliare Gilardi – ha istituito un premio per una tesi su “Lotta al dolore cronico in Europa”. Sul blog www.fidapatorinoprogetti.org, rivolto ad un pubblico il più vasto possibile, è reperibile il testo integrale della suddetta proposta e si possono scrivere testimonianze, commenti, proposte. “Nella tutela dell’ambiente la sopravvivenza dell’uomo” Sezione di Treviso Mai come i questi ultimi tempi ci si rende conto che prima l’insipienza, poi l’incoscienza e l’incuria di alcuni comportamenti hanno compromesso e tuttora compromettono la salute e l’integrità dell’ambiente in cui tutti vivono, compresi quelli che, colpevolmente, contribuiscono a distruggerlo. Nel tentativo di porre un rimedio, l’Italia è stata la prima nazione in Europa che ha istituito una forza scelta ed orientata all’applicazione della normativa ambientale: nel 1986 venivano istituiti il Ministero dell’Ambiente ed il NOE (Nucleo Operativo Ecologi- co) dei Carabinieri che, nel 1993, ha assunto la nuova denominazione di Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente (CCTA) e la struttura organizzativa del reparto è stata potenziata e calibrata in modo da garantire una presenza qualificata su tutto il territorio nazionale. Il Colonnello Michele Sarno, Comandante del Gruppo di Treviso del CCTA ha tenuto una conferenza con argomento: “La prevenzione del reato ambientale”, organizzata dalla sezione di Treviso della FIDAPA ,nel Palazzo Rinaldi in Treviso. Il rispetto della malattia Sezione di Trieste Il 19 marzo presso la sala Baroncini delle Assicurazioni Generali a Trieste è stata ospite della FIDAPA, Sezione Storica di TRIESTE, la dottoressa Gabriella Paparella, medico fisiatra che la parlato sul tema: “Il Rispetto della malattia”. La conferenza fa parte del ciclo di incontri culturali organizzati dalla FIDAPA TRIESTE iniziati a gennaio 2009, con cadenza bimensile e aventi come tema “il rispetto della persona”. Ha spiegato la dottoressa Gabriella Paparella, medico chirurgo fisiatra attualmente impegnata presso il Presidio di Riabilitazione di Pieve di Soligo, Associazione “La Nostra Famiglia”, Istituto di Ricovero e Cura a carattere scientifico “E. Medea”: “Secondo recenti ri- cerche nel mondo vi sono circa 650 milioni di disabili, oltre il 10% della popolazione globale (essi rappresenterebbero la terza nazione più popolata del mondo, dopo Cina e India). In Italia questi sono 6 milioni, la seconda “regione” dopo la Lombardia. A livello internazionale - vedi Convenzione ONU - e nazionale (vedi legge 104) vi sono precise normative a tutela delle persone con disabilità. Nonostante la presenza di tali regolamentazioni a tutela dei disabili, nella vita quotidiana questi vengono troppo spesso considerati dei “diversi”. Si assiste spesso nei confronti dei disabili ad atteggiamenti emotivi misti di curiosità, di assistenzialismo, di compassione, di dipendenza, il tutto a scapito di una vera cultura dell’integrazione.” *** Salute e prevenzione nelle patologie femminili Dell’argomento ha parlato alla sezione Fidapa la Dottoressa Roberta Natale, del Dipartimento Ostetrico Ginecologico IRCCS “Burlo Garofalo” di Trieste. Nel nuovo secolo appena iniziato la salute della donna vive grandi contraddizioni: la vita media è indub- 52 biamente più lunga e la donna ha largamente conquistato istruzione e visibilità, ma contemporaneamente si ammala e muore di patologie spesso curabili, se correttamente individuate e trattate. Il concetto di prevenzione è entrato ormai da anni nella cultura femminile; è emblematico come, a proposito o meno, su qualsiasi pubblicazione femminile compaiano articoli inerenti agli esami consigliati nelle patologie femminili più serie o più comuni. La ricerca scientifica lavora incessantemente, seppure con le difficoltà legate alla cronica carenza di risorse, alla scoperta di nuove strategie di diagnosi e cura delle principali patologie che colpiscono la donna. Enormi successi sono stati riportati nella riduzione della mortalità dovuta ad alcune neoplasie, alla prevenzione e cura dell’osteoporosi, alla lotta contro alcune infezioni, ma lunga è ancora la strada verso una vera educazione alla prevenzione di altre patologie. Campagne di prevenzione in ambito oncologico femminile, di prevenzione di patologie che possono colpire il neonato, di patologie femminili legate ad uno stile di vita scorretto hanno sicuramente dato fino ad oggi un notevole apporto al raggiungimento di obiettivi incoraggianti. Negli ultimi anni si sta inoltre affermando contemporaneamente una nuova branca della medicina, che finalmente prende in considerazione patologie e farmaci “al femminile” quella “Gender Medicine” o Medicina di Genere, che analizza gli effetti di farmaci, sostanze, inquinanti, cure, studiandone gli effetti sull’organismo femminile. Solo un impegno congiunto tra mondo scientifico e istituzioni potrà aprire nuove strade verso ulteriori traguardi. Il mondo associazionistico, soprattutto femminile, da sempre è una pedina fondamentale nella rete di conoscenza di tali problematiche, nella divulgazione della conoscenza e nel contributo concreto alla ricerca di soluzioni. Il rispetto a 360 gradi: la Carta dei diritti della bambina Sezione Valle d’Aosta Attraverso la Carta dei diritti la Fidapa si propone di promuovere la cultura di parità e tutela dei minori Il 27 maggio presso la Biblioteca Comunale di Saint Christophe ha avuto luogo la premiazione del Concorso “Carta dei Diritti della Bambina” che la sezione Valle d’Aosta della F.I.D.A.P.A. ha indetto per l’anno scolastico 2008/2009 nelle Scuole Primarie e Secondarie di I° grado della nostra Regione, con il patrocinio dell’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione Valle d’Aosta. d’età specie di sesso femminile e stimolare il dibattito sulle condizioni delle bambine e adolescenti, suoi loro diritti risultati solo formalmente, non in modo sostanziale pari a quelli maschili . La Fidapa, associazione femminile che ha tra i suoi obiettivi la promozione delle donne in ambito sociale, economico, politico e l’affermazione delle pari opportunità nel rispetto della diversità di genere, ha inteso proporre agli alunni, tramite la mediazione degli insegnanti, una riflessione su di un documento, la Carta dei Diritti della Bambina appunto, che declina nei suoi nove articoli il tema del rispetto dei diritti delle minori. La Carta dei Diritti della Bambina è stata approvata nel 1997 al IX Congresso della Federazione Europea B.P.W. (Business Professional Women) organizzato dalla International Federation of Business and Professional Women, ONG che lavora in collaborazione con le Nazioni Unite, alla quale la Fidapa è affiliata, dopo che la drammatica condizione delle bambine e adolescenti nel mondo fu denunciata dalle donne convenute a Pechino nel 1995 per la Quarta Conferenza Mondiale organizzata dall’ONU. Attraverso la Carta la Fidapa si propone di promuovere la cultura di parità e tutela dei diritti dei minori 53 Nel corso della cerimonia, in un clima di festosa allegria, la Sovrintendente agli Studi Patrizia Bongiovanni e la Presidente della Fidapa sez.Valle d’Aosta Serena Dani hanno consegnato i premi, consistenti in una pergamena e un buono acquisto in materiale didattico, agli elaborati vincitori alla presenza di più di cento alunni delle classi vincitrici, Dirigenti Didattiche, insegnanti, la responsabile dell’Unicef Ester Bianchi, la rappresentante delle pari opportunità regionale, giornalisti e socie Fidapa. I presenti hanno potuto ammirare alcuni cartelloni e disegni realizzati dai ragazzi, ascoltare le poesie recitate dagli alunni delle classi elementari del plesso di St.Christophe BRET, vedere DVD e CD realizzati dalle classi vincitrici. Vogliamoci bene per voler più bene agli altri Sezione di Varese Un seguitissimo incontro organizzato dalla Federazione professioniste di Varese con la psicologa Silvia Trolli, nell’ambito del tema nazionale sul rispetto, in particolare verso sé stessi, ha aperto molti squarci di riflessione per persone abituate a lavorare senza mai o quasi mai guardarsi dentro, senza trovare tempo per sé stesse. Con questi nostri comportamenti rischiamo di perdere di vista l’obiettivo. Se invece usiamo la volontà ci accorgiamo di cominciare ad agire in modo saggio: l’idea che prende forma costruisce la nostra realtà di vita, anzi la nostra qualità di vita e le nostre scelte diventano coscienti. Ci accorgiamo di cambiare noi stessi cambiando la nostra visuale. La tecnica è quella di osservarci, di osservare i no- 54 stri limiti da una parte e le nostre risorse dall’altra, pur mantenendo una giusta ambizione. Solitamente abbiamo tutti una grande resistenza al cambiamento, ma tutto nella vita è in dinamica: non c’è staticità. Agiamo quindi il cambiamento anziché subirlo, usiamo la creatività dandoci una mèta. Attraverso la consapevolezza di noi stessi illuminiamo il nostro cammino, irraggiamo dando propulsione alla nostra vita. Non solo, ma apprezziamo la bellezza del condividere queste sensazioni, diventiamo persone che hanno vibrazioni, che ascoltano con il cuore e non solo con la testa. Attraverso l’ascolto si instaura uno scambio di energie, fatte di sentimenti profondi e di interessi comuni. Smettiamo allora di distribuire consigli, al massimo diamo la nostra opinione, mostriamoci accoglienti ed affettivi. Prima ancora, impariamo a volerci bene, a vivere il sacrificio come una cosa preziosa senza lamentarci, diventando degni di fiducia perché abbiamo in noi un valore e lo manifestiamo. Impariamo a dire di no per la nostra salute mentale, limitiamo la visione della televisione che ci chiude e ci toglie le facoltà di immaginazione; ascoltiamo invece la musica, che ci permette di spaziare in un universo ampio. Separiamo le emozioni, che sono passeggere e transitorie, dai sentimenti, che sono più profondi e ci fanno vivere una energia attiva, cinetica, aperta agli altri. Tradurre o tradire? Un interessante incontro volto a far conoscere soprattutto alle giovani un lavoro misconosciuto ma di grande attrattiva è quello svoltosi a Varese sul tema delle traduttrici. Manuela Vasconi, traduttrice e pittrice, ed Elina Klercy, che ha tradotto tutti i libri di Dominique Lapierre, entrambe abitanti nel Varesotto, hanno parlato alla Fidapa di Varese del loro lavoro, una professione poco conosciuta che potrebbe costituire uno sbocco interessante per tanti giovani che aspirano a un lavoro nel campo letterario. “Il traduttore – dice Elina – lavora in solitudine, parla solo con sé stesso, spesso è poco gratificato e ogni volta deve dare la miglior prova di sé se vuole essere richiamato per altri incarichi; inoltre non c’è garanzia di continuità, la carriera è precaria, a pause interlocutorie lunghissime si alternano periodi in cui viene chiesto di tradurre due opere in contemporanea”. Manuela è più pittrice che traduttrice, ma si è dedicata con molto impegno alla traduzione di “Non sono passata per il camino”, Macchione Editore, la storia di Francine Christophe, uscita viva dai campi di concentramento. “È possibile tradurre senza tradire? – si chiede – È importante non tradire il messaggio che l’autore vuol dare. Infatti il traduttore ha due strade: tradurre alla lettera o inventare una traduzione diversa per non tradire gli aspetti culturali e simbolici del testo. Solo il traduttore può avere una vera comprensione del testo letterario, ma deve possedere una studiata capacità, anche quando decide di fare una traduzione inventiva e non letteraria”. La fiducia da parte dell’autore è determinante: per questo fra i due soggetti si crea spesso un rapporto indissolubile, di amicizia e comunque di intesa. Prima, dicono entrambe, occorre capire, poi tradurre e rendere accessibile il testo al lettore. Gemellaggio fra le sezioni di Roma e Venezia Sezione di Venezia Si è celebrato il gemellaggio tra le due sezioni nella Locanda Cipriani a Torcello alla presenza della Presidente Nazionale Giuseppina Bombaci, delle Presidenti del Distretto Centro Donatella Di Biasio e del Distretto Nord-Est Mariella Montemurro, delle Presidenti di Roma Bruna Volpato e di Venezia Bruna Gard oltre a molte Presidenti e Presidenti Incoming di Sezione. Le socie di Venezia che ospitavano l’evento erano presenti al gran completo e moltissime anche le amiche di Roma. L’appuntamento era a San Marco e dalla Piazza una breve navigazione ha portato tutte a Burano, l’isola famosa per la lavorazione dei merletti e dalle caratteristiche case multicolori e poi a Torcello, primo insediamento della futura Venezia con le sue antiche chiese e il mitico trono di Attila, dove la Locanda Cipriani ci ha accolto nei suoi giardini profumati di rose con un’ospitalità naturalmente all’altezza delle aspettative. I legami di amicizia che da sempre legano le nostre due Sezioni sono stati ricordati dalle Presidenti nei loro discorsi di saluto e Giuseppina Bombaci ha sottolineato l’importanza dei gemellaggi per consolidare i legami di amicizia tra le socie della Fidapa e per favorire la collaborazione in progetti comuni. Il saluto della città è stato portato dalla Professoressa Anna Maria Miraglia Assessore alle Politiche Educative del Comune di Venezia che ha espresso apprezzamento e condivisione per le iniziative della Fidapa, che conosce ed stima da sempre per la sua presenza attiva sul territorio da quasi 60 anni. Una giornata di sole e cielo terso, cosa rara con questo tempo variabile, ci è stata regalata per l’occasione. Arrivederci a Roma per il prossimo incontro. 55 Due temi scottanti e impegnativi : la prostituzione e il potere alle donne Sezione di Vittoria La prostituzione dalla legge Merlin al disegno di legge Carfagna. Profili giuridici e sociali. La sezione, nel corso dell’anno 2009, ha portato avanti il tema nazionale: ”Alla ricerca di un valore perduto: il rispetto”, organizzando delle manifestazioni che avessero come protagonista la donna. Uno dei temi sviluppati è stato: “La prostituzione dalla legge Merlin al disegno di legge Carfagna: Profili giuridici e sociali”. Giovanna Latino e Giovanna Pitruzzello, fidatine, hanno svolto un excursus storico sulla legge Merlin, elogiando non solo le qualità della Senatrice da cui ha preso nome la legge, ma soprattutto la sensibilità della stessa, che per la prima volta ha visto nel volto della prostituta una ”persona” e non un “oggetto”. È stato analizzato anche il disegno di legge presentato dal Ministro Mara Carfagna per sconfiggere la prostituzione che risulta difficilmente applicabile, date le dimensioni con cui si presenta oggi il fenomeno, poichè la prostituzione clandestina non è controllabile e segnerebbe in ogni caso un ritorno al passato. L’incontro si è concluso con l’intervento del Dott. Salvo Noè, psicologo, il quale ha evidenziato che chiaramente il problema non è di facile soluzione e che si deve incidere sull’educazione dei giovani per ottenere un cambiamento di mentalità nella società. Non è concepibile che ancora oggi una certa categoria di uomini si ritenga superiore alla donna e reputi legittimo il proprio comportamento violento contro di essa, convinto di poter esercitare su di lei qualsiasi diritto. 56 Il secondo incontro ha avuto come tema: ”Donne e Potere”. La Presidente Salvina Lo Monaco ha aperto la seduta introducendo il tema stesso e gli obiettivi prefissati dalla BPW. È seguita la proiezione del documentario di Roberto Olla. Questi ha percorso il difficile cammino delle donne dalle battaglie per il voto a quelle per la pienezza dei diritti fino ai vertici del potere. L’autore si è soffermato su alcune figure leader femminili del nostro tempo, quali la Jotti, la Merkel, la Clinton, la Gandhi , ed altre, delle quali ha messo in evidenza la capacità di inserirsi nella vita politica dei loro paesi, con la loro intelligenza e la forte personalità, senza mai abbandonare il ruolo di donna nella società e sempre alla pari con i leader maschi. Per accedere al potere, dunque, la donna non deve acquisire l’aggressività maschile, ma deve mantenere le sue caratteristiche di donna nella sua femminilità e quindi nella sua diversità con l’uomo, pur nell’ uguaglianza di diritti. Il cammino è molto difficoltoso, ma la donna deve impegnarsi per rimuovere gli ostacoli che impediscono la realizzazione delle pari opportunità in tutte le fasi, dalla formazione scolastica e culturale all’accesso alla carriera. Dopo la proiezione, la giornalista Silvia Ragusa ha tratteggiato con garbo e chiarezza la figura della ragusana Maria Occhipinti, donna della nostra terra che partecipò attivamente alla vita politica dell’ Italia subito dopo la liberazione, schierandosi con decisione tra le fila di coloro che proclamarono veementemente il “non si parte” nel dicembre del ‘44 e dedicando poi con discrezione il suo tempo e la sua vita alla politica attiva, sempre per la difesa dei diritti delle donne. Differenza di genere anche per il potere. Dalla Sezione di Lecce “Nella bufera” Quale che sia il nostro concetto di felicità, o meglio quale che sia il modo in cui la percepiamo e riteniamo di essere felici traducendola in una condizione dello spirito per conquiste emozionali, oggi siamo giunti a considerarla come “misuratore” della qualità della vita. Una conquista che vede la felicità non più solo un concetto sentimentale ma un concreto indice che concorre alla valutazione del nostro benessere. La sensazione è invero quella che il tema della felicità “parametro” sia, nella sua valenza metaforica, al contrario, la testimonianza della diffusa influenza relativistica del pensiero debole. In assenza di forti principi fondanti è la nostra soddisfazione che offre un senso alle cose. Viviamo in una società dove vince il pragmatismo del quotidiano e non un’idea di futuro migliore attraverso spinte ideali fondate su emozioni forti. Non è certamente più il tempo della rappresentanza di interessi e bisogni collettivi. Ben pochi secoli sono stati crudeli come il Ventesimo. Nel suo ultimo lavoro, Nella bufera, Giovanna Scaramella Barone affronta questi temi e usa l’amore, “il più capace tra tutti i sentimenti”, come mezzo di comunicazione tra le varie esperienze all’interno del romanzo. Oggi come allora l’etica della comprensione costituisce un’esigenza chiave contro la caratterizzazione di una incomprensione generalizzata. Viviamo in un mondo d’incomprensione tra stranieri, ma anche fra membri di una stessa società, di una stessa famiglia, tra genitori e figli. L’autrice sottolinea che c’è comprensione umana quando sentiamo e concepiamo gli uomini come soggetti, quando siamo aperti alle loro sofferenze e alle loro gioie. È a partire dalla comprensione che si può lottare contro l’odio e l’esclusione, proprio come i protagonisti di Nella bufera. L’autrice, attraverso la storia di due appassionati quanto distanti amanti, tenta un’operazione per certi versi ambiziosa, tenta di ridare respiro a nuove e più forti ed autentiche tensioni morali, sostanzialmente addormentate da una sorta di edonismo di massa e rese inoffensive da potenti ammortizzatori sapientemente progettati. Il senso più alto della sua riflessione è quello sui diritti umani e risiede soprattutto nel fatto che non si tratta solo di ricordare il passato, ma principalmente di realizzare le sue speranze. E l’unico modo di valorizzare il passato è quello di saper essere innovatori, cercando d’immettere il ricordo e le immagini entro un circuito di stimoli e di pensiero rinnovato. La Scaramella sa che l’unica cosa che possa salvare l’uomo è l’amore e che la libertà è intrinsecamente legata all’amore in una comunione che rivela lo Spirito Universale. Nella bufera, alla presenza dell’autrice e col patrocinio della Fidapa, è stato presentato il 16 maggio presso la Biblioteca Caracciolo di Sant’Antonio a Fulgenzio in Lecce. La Bellezza delle Arti LaLa Bellezza Bellezza delle Arti delle Arti La Bellezza delle Arti Dalla Sezione di Livorno “Gli innamorati di Castiglioncello” Ancora una volta Liafranca Pardelli ci ha divertiti con un altro suo libro su Castiglioncello dedicato agli “innamorati” di questa famosa località balneare in provincia di Livorno, luogo cult di donne e uomini dello spettacolo e anche di tutti quelli che amavano ed amano trascorrervi le vacanze. Liafranca dedica questo libro all’amicizia e quindi ai tanti amici che, per lunghi anni, ed ancora, hanno circondato di stima e di affetto quel suo negozio nella ben nota “piazzetta”, dove si poteva trovare di tutto, “dall’ago al milione” come si suol dire, ma soprattutto la disponibilità e la simpatia della proprietaria. “Gli innamorati di Castiglioncello” sono molti, tutti amici, da Barbara e Marcello Mastroianni a Chiara Mattioli, a Elda Di Sacco a Enzina Conte, a Paolo e Patrizia Bonciani e molti altri che, con poche, simpatiche “pennellate” l’autrice ricorda, mettendone in risalto, con rara bravura, il carattere, la personalità, il modo di essere gl’innamorati di Castiglioncello. Diciamo nuovamente a Liafranca Pardelli un sincero “Brava” e ci auguriamo di rileggerla ancora con altri flash sulla storica Castiglioncello. Dalla Sezione di Pordenone Le spire del tempo in provincia La sala Consiliare della Provincia di Pordenone ha ospitato la cerimonia di consegna dell’opera di Marzia Truant “Le Spire del Tempo” collocata nel piazzale d’ingresso della Provincia in Largo San Giorgio. Il progetto del mosaico tridimensionale raffigurante con una spirale le innumerevoli difficoltà che la donna deve superare, aveva meritato una segnalazione speciale nell’ambito del Premio Vittoria Alata istituito dalla Fidapa: è diventato opera concreta grazie all’impegno sinergico della Fidapa, dell’Unione Artigiani e della Fondazione CRUP, istituzioni che hanno donato la statua alla Provincia. La Presidente Fidapa Gea Arcella ha coordinato la cerimonia, alla presenza degli assessori provinciali Cella, Consorti, Sartori di Borgoricco e Markus, dell’assessore regionale De Anna, del Presidente dell’Unione Artigiani Silvano Pascolo. Romanina Santin, attuale past –president, ha raccontato al numeroso e qualificato pubblico in sala l’appassionante storia della realizzazione del progetto; Marzia Truant, autrice dell’opera, ha esposto le riflessioni che l’hanno portata a concepire l’imponente mosaico tridimensionale: “il Tempo misura e consuma lo Spazio, il duello cosmico fra Spazio e Tempo ha un andamento spiroidale intorno ad un asse imperituro …ho voluto rappresentare la polarità del concetto <Spire del Tempo> con una spirale che si sviluppa in maniera ascendente attorno a un asse invisibile ma necessario e che, con linee essenziali, forgia i contorni di una silhouette femminile”. L’opera ha un’altezza totale di quattro metri e trenta centimetri. Preziose per la Truant sono state la collaborazione degli artigiani-artisti del ferro Piero Chilivò e Gabriele De Nardo e quella dello scultore Paolo Garelli. I vari interventi sono stati cadenzati dai brani eseguiti dalla Banda di Tiezzo, fra cui l’inno di Mameli e in conclusione brindisi e buffet a cura dello IAL di Aviano. II La Bellezz Dalla Sezione di Pordenone Premio “Vittoria Alata” 2009 La seconda edizione del Premio Biennale “Vittoria Alata” ha avuto come protagonista il mezzosoprano Luciana D’Intino: la cerimonia di premiazione si è tenuta venerdì 29 maggio nella Sala Consiliare del Municipio di Pordenone, presenti al tavolo d’onore il Sindaco Sergio Bolzonello, padrone di casa e Presidente della Giuria, la Presidente Fidapa sezione di Pordenone Gea Arcella, la vicepresidente Iva Mari, la past-president Romanina Santin, ideatrice del Premio nel corso del proprio mandato, il dottor Sante Merlo per FriulAdria Crédit Agricole. In sala numerose Autorità, per la Prefettura il dottor Francesco Buccellato, Gino Gregoris Sindaco di San Vito, città natale della signora D’Intino, presidenti o rappresentanti delle istituzioni che compongono la Giuria, il presidente della Scuola Mosaicisti del Friuli Alido Gerussi, il tenore Beniamino Prior, la signora Albina Poles Cimolai, vincitrice della prima Edizione del Premio nel 2007. Il sindaco Bolzonello ha consegnato alla vincitrice D’Intino anche il Sigillo della Città. La statua “Vittoria Alata”, opera di Fiorenzo Bacci, è stata consegnata alla Signora D’Intino dal Sindaco, dalla presidente Arcella, da Romanina Santin in rappresentanza della presidente Nazionale Fida- pa Giuseppina Bombaci, non presente perché suo malgrado “dirottata” dagli operativi della compagnia aerea. Oltre alla statua il mezzosoprano ha ricevuto una targa con la dicitura “per la dolcezza infinita del suo canto” e un messaggio augurale di Margherita Procopio Gulisano, past-president Nazionale e presente all’edizione 2007 del Premio. Il Premio per la Sezione Giovani è stato assegnato a Cristina Molinari, iscritta al corso di perfezionamento della Scuola di Spilimbergo: il tema del concorso era “La donna nelle arti, nelle professioni e negli affari”, il Comitato di presidenza della Fidapa ha scelto il progetto di Cristina Molinari, l’artista ha quindi realizzato l’opera musiva che rappresenta una carta da gioco: la Donna di Cuori. Sponsor del Premio Giovani è FriulAdria Crédit Agricole, quindi il premio a Molinari è stato consegnato dalla Presidente Arcella, dalla Vice-presidente Iva Mari e dal dottor Merlo di FriulAdria; il premio prevede un contributo in denaro e una targa con queste parole: a Cristina Molinari,” per essersi messa in gioco con tutto il cuore”. La cerimonia si è gioiosamente conclusa con un brindisi e golosità nella Loggia del Municipio. Dalla Sezione di Savona Premio “Donna In Carriera” 2009 VI Edizione Il “Premio FIDAPA Savona - Donna in Carriera” nella Sala Rossa del Comune di Savona, ha visto la presenza del Prefetto di Savona Nicoletta Frediani, del Sindaco Federico Berruti, del Questore Giovanni Trimarchi e di rappresentanti di Club e Associazioni savonesi, fra cui la nostra pastpresident distrettuale Marcella Desalvo e il governatore del Distretto Lions 108-I-A3 Gimmi Moretti. DONNA IN CARRIERA è un premio rivolto alle donne che hanno saputo raggiungere importanti traguardi in lavori tradizionalmente riservati agli uomini. La nostra Presidente ha aperto la manifestazione presentando l’ospite e destinataria del premio: Mariella Devia, soprano di fama internazionale, di origini liguri. Dopo un breve e cortese saluto del Sindaco, il giornalista di Radio 3 Michele Mannucci, ospite della Sezione, ha validamente collaborato con la Presidente intrattenendoci in una piacevole conversazione con la nostra ospite, di natura schiva e riservata. Mariella Devia ha affrontato con dedizione e professionalità il lungo cammino che l’ha portata ad essere una dei più giovani e quotati soprani al mondo. Una carriera segnata dal rispetto per l’arte e per l’espressione indicata dai vari compositori di cui si è sempre premurata di interpretare il pensiero. III La Bellezza delle Arti Una annotazione interessante: il ruolo di soprano era anticamente ricoperto da uomini, come tutti i ruoli teatrali nelle epoche in cui il palcoscenico era vietato alle donne. Anche da questo è partita la motivazione del premio che è indirizzato a donne che si sono distinte in ruoli tradizionalmente riservati a uomini. Al termine dell’incontro è stato consegnato il premio alla signora Devia con la seguente motivazione: Mariella Devia che con la sua vocalità di grande soprano e la sua forza interpretativa segna un punto d’arrivo difficilmente superabile nella storia del bel canto, come le è stato riconosciuto da critica e pubblico nei più importanti teatri del mondo ha rappresentato personaggi femminili di primo piano nella storia dell’opera lirica ottenendo affermazioni personali di assoluto rilievo in ognuno dei ruoli eseguiti. La motivazione del premio si allinea perfettamente al tema nazionale FIDAPA 2007-2009 “Alla ricerca di un valore perduto “il rispetto”: in questo caso rispetto per l’arte e la salvaguardia del patrimonio culturale italiano che fra le sue molteplici espressioni annovera il bel canto. Dalla Sezione di Treviso “Donne e madonne, sante e regine: la figura femminile nell’iconografia filatelica” “Donne e madonne, sante e regine….” Nello splendido chiostro del trecentesco convento di S.Margherita in Treviso, la FIDAPA, in collaborazione con l’Archivio di Stato e la “Filatelia Trevisana”, ha organizzato un esposizione di francobolli con soggetti femminili, partendo dal primo francobollo ai nostri giorni: dalla regina Vittoria a madre Teresa di Calcutta, non tralasciando le “divine” Greta Garbo e Grace Kelly, le scienziate come M.me Curie, le statiste come Evita Peron e tante altre donne “eccellenti”, tutto un mondo di emozioni, passioni, storia, arte, scienza e tant’altro ancora in pochi millimetri. La stampa specializzata ha dato notevole rilievo alla manifestazione con particolare riferimento all’originalità dell’idea, alla cura e alla perfezione dell’allestimento, affidato ad A.M.Zanutto, appassionata collezionista trevigiana. IV