dossier de presse - Marathon des Sables

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dossier de presse - Marathon des Sables
DOSSIER DE PRESSE
ITALY
24e Marathon des Sables
JUIN 2009
Spirito
01/06/09
MDS 2009
Runners World
MAI 2009
01/06/09
Sabbia & silenzio
For men
AVRIL 2009
01/05/09
Marratona delle sabbie
Podisti
17/04/09
Il dramma di venturini nel Sahara
La provincia
16/04/09
Il bancario che sfida il deserto
Progress
14/04/09
Una marratona per veri uomini
La sampa
12/04/09
Nella sabbia des Mrocco
La corsa
MARS 2009
01/04/09
La pioggia nel deserto
La sampa
28/03/09
L'uomo dei monti sfida il Sahara
Il resto del Carolina
FÉVRIER 2009
25/03/09
Il deserto ha fascino irresistibile
Il Giorno
12/02/09
MDS
Sanremo News
SEPTEMBRE 2008
25/02/09
Athletica
Outside
01/09/09
Le dieci maratone
Marathoni
01/09/09
Marathon des Sables
24e MARATHON DES SABLES
sommaire
S
ono come non mai rilassato, tranquillo;
mi riempio gli occhi di tutto quello che
ho intorno, spazio, sabbia, montagne,
volti di persone. Sono sveglio ma è come se
sognassi. Poi mi accorgo della ragazza che
da un po’ cerca di attirare la mia attenzione.
E’ una giornalista, vorrebbe che registrassi in
un minuto le mie emozioni, le mie impressioni
in un piccolo microfono. Un minuto? Ma
come faccio? Questo minuto per me dura
da almeno un paio d’anni!
Accetto, lei ha timore che dica il solito ”Ciao
mamma” oppure “E’ molto bello essere
qui”. Invece comincio a cantare “Volare” e
intorno a me per un istante è silenzio e, oltre
ai miei, ci sono tanti altri occhi lucidi e non
per il vento.
Inizia così la mia avventura alla Marathon
des Sables, un sogno che è iniziato tanto
tempo fa. Un sogno che ogni giorno
prendeva forma, un sogno fatto di timori,
incertezze e, perché no, anche tanta
volontà. Il sogno “Marathon des Sables”
che per poco non ha visto il dissolversi
di tutto; l’arrivo dei partecipanti sotto il
diluvio, il primo accampamento distrutto
dall’alluvione, tutto il tracciato da rivedere.
E poi finalmente il sole, i comunicati che si
susseguono, poi subito smentiti.
Ma ora sono, siamo qua, davanti solo
l’orizzonte, in spalla lo zaino e nella testa
ancora tanti timori, ma la certezza di voler
correre, di voler provare.
Ognuno con i suoi programmi, con le sue
tabelle di marcia, ognuno di noi che poco
prima del via è in silenzio, e solo con se stesso.
I consigli si sono sprecati, le informazioni non
mancano, l’organizzazione è disponibile e
superlativa, ma adesso tocca a noi.
L’entusiasmo e la voglia ci fanno volare nei
primi chilometri, poi le dune a volte altissime
e infinite, altre in un susseguirsi di piccole
gobbe, spezzano ritmo e gambe.
Marathon
des
Sables
Testo di Marco Vendramel
Foto © CIMBALY/PER©MDS2009
2009
“
Penso che un sogno così non
ritorni mai più
mi dipingevo le mani e la faccia
di blu
poi d’improvviso venivo dal
vento rapito
e incominciavo a volare nel
cielo infinito…
a camminare, zoppicando con i piedi
completamente fasciati, oggi hanno infilato
le loro scarpe e sono alla partenza, per
riprovarci.
Il deserto non è mai uguale, offre panorami
sempre diversi e comunque ogni giorno ti
presenta il conto, a volte salato, come le
lacrime di chi è costretto al ritiro. A volte
invece il pagamento è posticipato, quasi si
dimenticasse di quel puntino che sei nella
sua vastità.
”
(Domenico Modugno, 1958)
Poi la sera togli le scarpe e, anche se super
protette, trovi la sabbia, la trovi nello zaino,
nel cibo, come a ricordarti che la sua
presenza è ovunque e noi siamo solo ospiti.
Le pietraie, le montagne, il sole, il vento,
il primo accampamento, il ritrovarsi, il
confrontarsi.
Le tappe si susseguono e il giorno del
“tappone”, l’atmosfera al campo è tesa.
Il comunicato parla di 92 km, vedo facce
preoccupate, altre invece più rilassate,
d’altronde la tappa lunga è il punto di non
ritorno, è il giro di boa, l’ultima fatica; le
tappe seguenti saranno, si spera, una vera
corsa verso il traguardo finale.
Cenare con poche cose scaldate sul fuoco
tra quattro pietre, sembra un’operazione
normale per tanti e forse per tutti, ma tutti
ci sorprendiamo delle migliaia di stelle che
sono sopra di noi.
La notte è fredda, tanto che si fatica a
dormire in modo continuativo e l’alba è
quasi una liberazione; si riparte per un’altra
tappa, un’altra avventura.
Mi ero ripromesso, ad ogni tappa, di fermarmi
e osservare, almeno per pochi secondi;
oggi mi fermo quando vedo arrivare i primi
che partiti dopo di noi in qualche ora ci
raggiungono.
E’ incredibile scoprire come in certe
occasioni il nostro corpo si adatti, ci mostri
che alcuni limiti sono ancora lontani
dall’essere raggiunti, e comunque lontani
da quelli che abitualmente conosciamo.
Sembra galleggino sulla sabbia, in questi
momenti mi emoziono e applaudo a questi
fantastici atleti.
Tappe lunghe, alimentazione non sempre
adeguata e riposo sommario: anche una
sola di queste condizioni potrebbe risultare
distruttiva. E invece ci si alza, ci si stiracchia
e siamo di nuovo pronti!
Già, ma anch’io sono qua per fare questa
corsa, con i miei mezzi, con le mie capacità,
e allora via.
Il messaggio di un amico sul cellulare mi
incoraggia: “Un giorno la paura bussò alla
Persone che la sera prima faticavano
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Ultima tappa, e al campo è già aria di festa,
oggi si corre solo una Maratona!
Sono un po’ triste, è una di quelle giornate
in cui avrei corso altri mille chilometri, e poi
i cambiamenti di percorso non mi hanno
permesso di avvertire mia moglie sul luogo
d’arrivo della corsa.
Lei e la piccola Greta sono partite lo stesso
giorno in cui sono partito io, per un tour “fai
da te” in Marocco; l’appuntamento è al
traguardo dell’ultima tappa, ma qui, fino
all’ultimo momento, neppure noi sappiamo
dove sarà l’arrivo.
Corro, riesco a correre tutti i chilometri
di questa tappa, scendo per un ripido
canalone di sabbia e all’orizzonte vedo il
traguardo, piango.
Ho ancora una strana energia nelle gambe
e nel cuore; 100 metri al traguardo, sto
volando, 50 metri,e vedo il sorriso del Big
Boss Patrik Bauer che ha in mano la “mia
medaglia”. Sento gli applausi di quelli arrivati
prima di me e un urlo sopra tutti: “Papà!”, e
ancora: “Marco!”.
L’abbraccio incredibile, inimmaginabile di
mia moglie e di mia figlia.
A volte il deserto rende reali anche i miraggi
che sembravano impossibili. ▼
S P I R I T O T R AI L [m a ggi o 2009] - 25
SP I R I TO TR A I L [m a g g i o 20 0 9 ] - 24
24e MARATHON DES SABLES
porta, il coraggio si alzò ed andò ad aprire,
ma non trovò nessuno”. Coraggio, gambe e
cuore, ed ecco le luci dell’accampamento
e via a dormire, è notte oppure mattina
prestissimo? Ma si sa, gli atleti arrivano con
la luce mentre gli eroi con il buio!
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"Perdevo sangue": il dramma di Venturini nel Sahara
17/04/09
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"Perdevo sangue": il dramma di Venturini nel Sahara
Scritto da Roberto Annoscia - Redazione Podisti.Net
Domenica 12 Aprile 2009 20:11
Tratto da “La Nuova Venezia” del 7 aprile, un pezzo-intervista di
Gianfranco Natoli, intitolato “Perdevo sangue”, che racconta il
dramma di Paolo Venturuni, per capire cos’è il deserto, cosa può
riservare, e per completare il racconto (già pubblicato) di Lorenzo
Trincheri.
Quarzazate (Marocco). Prima di partire bisogna stipulare una
polizza per l’eventuale rimpatrio della salma. La Marathon des
Sables è così: l’estremo più estremo, quello che porta a sfidare
tutto e tutti, nel cuore del deserto marocchino, correndo senza
mai fermarsi per 240 chilometri, Paolo Venturini, ultramaratoneta
padovano e atleta-poliziotto di punta delle Fiamme Oro, stavolta
ha rischiato la vita. «Mi sono preparato abbastanza bene e il test
fatto alla maratona di Verona mi aveva rincuorato. Purtroppo un
primo intoppo l’ho avuto con una bronchite che mi ha costretto al
ritiro già alla 100 chilometri del Sahara. Speravo che gli
inconvenienti fossero finiti in Tunisia».
Invece? «La scelta più
saggia sarebbe stata di rinunciare all’impegno. Purtroppo per un
atleta come me ci sono anche altri obblighi: budget già investito,
sponsor ed una co-produzione già programmata con Rai e Sky
Sport, che avrebbero dovuto seguirmi per tutta la corsa e
comunque l’impegno di rappresentare degnamente la Polizia di
Stato. I primi problemi li ho avuti durante gli allenamenti, nei
giorni precedenti alla gara. Perdevo sangue e liquidi dalla zona
rettale. I medici mi hanno confermato l’avvenuto prolasso. Il
problema principale, a parte il fastidio e il dolore, era la continua
perdita di sangue». Perché non ritirarsi? «Non sono abituato a
mollare.
La
prima
tappa
l’ho
affrontata
con umiltà,
sottodimensionando il ritmo. Passo la notte insonne, ma
muscolarmente non ho problemi. Seconda tappa, parto ancora
piano, le gambe girano bene nei primi 10 km, poi un improvviso
black out, arrivo al primo controllo e scarico il più possibile lo
zaino. Concludo al 45º posto. Sensazioni di gambe pesantissime e
giramenti di testa. Il mio costume è intriso di sangue. I medici mi
consigliano di fermarmi. I cameraman mi spingono a partire, ci
sono le riprese da fare. Arriva il giorno più lungo. Non ho dormito
neanche un minuto, il punto dolente pulsa di continuo. Tutta la
tappa sarà con il vento contro. Scende la sera e fa freddo. Scollino, sono ancora abbastanza cosciente, ma ho
freddo, la testa è pesante, non mi sento bene. Non so come, ma correndo arrivo al punto di controllo del 65º Km.
Sono le 22.30. Mi butto per terra in preda ad uno spasmo di freddo. I medici mi soccorrono e mi avvolgono nel
telo d’alluminio. Fatico a mantenere l’equilibrio. Dopo 3 km abbandono e decido di rientrare al controllo del 65º.
Saranno i 3 km più lunghi di tutta la Marathon des Sables. Mi chiudo nel sacco a pelo, nel frattempo si alza una
bufera di vento gelido. Improvvisamente devo uscire dal mio rifugio, riuscendo solo in parte a svestirmi: una
scarica di dissenteria e sangue mi svuota lo stomaco. Sono indecente quando rientro nel sacco. Resterò così fino
alle 10 del mattino seguente, quando un’auto dell’organizzazione ufficializzerà il mio ritiro perché continuo a
perdere sangue dal retto. I medici intervengono sul retto. Meglio non raccontare cosa hanno fatto». Cosa ti lascia
questa esperienza? «Non ho rimpianti, anche se forse non sarei dovuto partire. Una delle mie doti principali è la
forza mentale. Aver corso mi conferma che ho una grande preparazione e che la testa non si è lasciata influenzare
più di tanto dalle condizioni fisiche».
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Commenti (17)
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...
scritto da daniele , 12 Aprile, 2009
Ultime Classifiche
18/04/2009 Lista
dei premiati della
Roma Appia Run
Boston Marathon
Elenco italiani
iscritti
13/04/2009 Strettoia
- Pietrasanta (LU)
37° Trofeo Pilade
Cinquini
24
e
13/04/2009
Ospedaletto
Valsugana (TN)
Trofeo di Pasquetta
Partire con quel problema per una corsa estrema? Dov'è il confine tra il buon senso e il rischio? La salute
in secondo piano non mi sembra un bel messaggio per chi pratica sport. I soldi investiti, gli sponsor, i
media che "spingono" a proseguire sporcano in modo indelebile l'impresa del singolo che deve affrontare
i suoi limiti che il fisico già gli mostra prima di partire...
Non vuole essere una polemica contro Venturini, di cui peraltro mi dispiace del problema di salute
capitatogli, ma certi "ragionamenti" pressati e viziati da condizionamenti esterni non possono scavalcare lo
stato di salute dell'atleta.
Votes: +11
vote up
vote down
report abuse
...
scritto da roberto , 13 Aprile, 2009
Non è la mia filosofia del correre .....mi dispiace, ma prima viene la salute e anche il divertimento nel
gesto sportivo... poi tutto il resto che hai messo davanti....cioe' soldi sponsor cameramen.... con questo
atteggiamento non si fà bene allo sport, un vero sportivo ha la consapevolezza di capire quando è il
momento di fermarsi.
Votes: +2
vote up
vote down
report abuse
I cameraman
scritto da Stefano Morselli , 13 Aprile, 2009
MARATHON DES
SABLES
che ti
hanno fatto pressioni dovrebbero sentirsi in colpa...
13/04/2009 Dongio
Comunque in certe situazioni non e' facile decidere di mollare, quando il proprio forfait causa
Ultimi Servizi Fotografici
13 Apr Modena - Corsa
della Solidarietà
13 Apr Regoledo di Cosio
(So) - 23^ Edizione
staffetta di Primavera
13 Apr Besana Brianza
(MI) - 7^ Brianza Double
Classic
13 Apr Rimini - 12^
Golden Fest
13 Apr Gualtieri (RE) Mezza maratona di
Pasquetta
11 Apr Bergamo - IAU
24h World Challange
2009 - Misurazione del
percorso
04 Apr Trapani-Palermo 5^ ed. 100 KM Trapani Palermo
05 Apr Milano - 38^
Stramilano Agonistica
Internazionale Half
Marathon
05 Apr San Pancrazio
Salentino (BR) - 9^
Sanpancrazioincorsa
04 Apr Cortile di Carpi
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24e MARATHON DES SABLES
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Una maratona per veri uomini
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Una maratona per veri uomini
La Marathon des sables, tra le dune del deserto alla ricerca di sé nelle condizioni più estreme.
Più di una semplice corsa. La
Marathon des sables è una sfida
alla sopravvivenza umana. Dal 27
marzo al 6 aprile, il deserto del
Sahara tra Marocco e Algeria
sarà il terreno su cui 850
corridori di tutte le nazionalità
metteranno alla prova la loro
resistenza fisica. La maratona
nacque nel 1985 dall'impresa di
Patrick
Bauer,
fotografo
francese, che percorse 315 km
in autosufficienza totale nel
deserto dall'Algeria al confine con
il Niger in 13 giorni. In spalla
portava uno zaino di 35 Kg con il
necessario per l'autosufficienza alimentare.
Nelle edizioni successive è stata mantenuta questa formula. Ogni atleta porta con sé, per regolamento,
uno zaino che contiene cibo, alcuni utensili come uno specchio segnaletico o una pompa succhia-veleno,
nonché l'equipaggiamento per le soste notturne. I chilometri da percorrere sono circa 230, suddivisi in sei
tappe, che i partecipanti macinano di solito con una velocità compresa fra i 3 e i 14 Km orari.
La tappa più dura, come da tradizione, sarà la quarta, con i suoi 80 Km circa. L'autosufficienza inizia
dopo la colazione, la mattina del primo giorno di gara, ma, lungo il tragitto, sono posizionati dei checkpoint per la distribuzione delle razioni d'acqua. La sete e la fatica non sono però gli unici pericoli.
Come racconta Paolo Zubani, l'organizzatore italiano della gara, alla ventunesima presenza, partecipare
“significa combattere quel senso di solitudine e disorientamento che può addirittura portare al delirio”,
ma, prosegue, “correre significa esplorare ogni aspetto dell’io più profondo, mettersi in gioco, tirare fuori
le proprie capacità, se stessi, e questo può far paura perchè non è che l’inizio di un processo di
conoscenza interiore. Emergono i sentimenti più inaspettati, le paure più nascoste e la nobiltà di cui si è
capaci. Ciascuno si rivela per quello che è”.
Vito Miraglia
www.darbaroud.com
< Prec.
Succ. >
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24e MARATHON DES SABLES
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24e MARATHON DES SABLES
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AV V E N T U R A ■ M A R AT H O N D E S SAB L E S
La pioggia
nel deserto
La splendida e terribile Maratona delle Sabbie vissuta
attraverso i pensieri (ipotizzati) di Marco Olmo, uno dei più
forti atleti italiani che l’hanno corsa. L’età avanza, ma l’ascetico
cuneese tiene ancora botta, nonostante l’incredibile maltempo
che ha portato all’annullamento di alcune tappe. Vince
Mohammed Ahansal, nell’anno del (forse) definitivo tramonto
del fratello Lahcen. Tra le donne, conferma di Touda Didi
C
■ D I M A R C O G O Z Z A N O - F OTO C I M B A LY/ P E R © M D S 2 0 0 9
C
ome si conviene a una rispettabile signora,
non smette mai di sorprendere. L’edizione numero 24 della Marathon des Sables
(v. riquadro a parte) ancora una volta ti
stupisce: quando sembrava non avere più fantasia
o non sapere cercare nuovi percorsi, ecco che - complice un evento alluvionale feroce come solo il deserto sa essere e fare - deve reinventarsi in corso
d’opera.
Così, anche noi, stavolta, ve la proponiamo da un
punto di vista insolito: gli ipotetici pensieri (ripor tati tra virgolette e in corsivo, ndr) di uno che è stato reso grande dalla Mds e che a sua volta, con la
sua presenza e i suoi risultati, ha reso grande questa gara: Marco Olmo. Alias, sessant’anni e non dimostrarli.
28 marzo - Erfoud
1ª Tappa annullata per maltempo
Durante il trasferimento al bivacco nr 1, in località
D a y a, la carovana dei corridori viene investita da
tre ore di follia temporalesca, durante la quale si è
addirittura resa necessaria la sosta forzata non esi-
24e MARATHON DES SABLES
stendo in quella regione ponti stradali ma soltanto
guadi che, per l’appunto, erano inattraversabili. Pensa Marco Olmo; “È dal 97 che vengo qui, non ho
mai visto una cosa simile, comunque non sarà la
pioggia che mi fermerà dopo mesi di allenamento!”
Alla sera il bivacco raggiunto era impraticabile, la
terra secca era diventata un acquitrino, i mezzi s’impantanavano e giocoforza i concorrenti sono stati
ricoverati presso strutture alberghiere della vicina
Erfoud. A seguito di ciò, la prima tappa viene annullata, si partirà come da programma dalla seconda. “Non ci voleva, per uno come me che ha biso gno di tanti chilometri per scaldarsi, toglierne tren ta non è cosa da poco. E poi si partirà freschi do po aver dormito in albergo, invece se avevamo nel le gambe almeno due notti nel sacco a pelo le co se cambiavano, eccome se cambiavano.”
I controlli tecnici vengono effettuati a Erfoud, alcuni concorrenti ne approfittano per fare dello shopping. “G u a rda questi, sono venuti qui per correre e
invece sembra che siano in un centro commerciale.
Mi fa una rabbia non poter dar sfogo agonistico al le mie gambe…”
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AV V E N T U R A ■ M A R AT H O N D E S SAB L E S
31 marzo - 2ª Tappa (km 36)
Erg Znaïgui- Erg Znaïgui
Dopo una mattina da temperatura invernale (4º C)
si parte per il giro dell’Erg Znaigui, con partenza e
arrivo che si effettuano per la prima volta allo stesso bivacco. Causa le piogge dei giorni precedenti,
infatti, il percorso previsto non era agibile (si sarebbe dovuto percorrere una lunga valle e dei laghi
secchi che però secchi non erano!), quindi… percorso ad anello. I concorrenti si sono comunque dovuti attenere al regolamento, portandosi dietro tutto quanto faceva parte dell’equipaggiamento. Chi
ha fatto il furbo lasciando qualcosa all’accampamento, se lo è visto ritirare.
“Non è possibile: non bastava allenarsi tutto l’in verno nella neve, devo arr i v a re qui e patire il fred do!”. Il ritmo forsennato lascia i primi segni, la tappa viene vinta dal marocchino El Akad mentre i fratelli Ahansal per problemi differenti giungono poco dietro. “Maledetto vento! Comunque oggi anda va già meglio, domani poi nella lunga si vedrà. Cer to che se avevamo nelle gambe 30 km in più...”
Alla sera, poi, ulteriore annuncio, la tradizionale
tappa lunga sarà più lunga che mai: 91 km fino a
Aferdou Nsooualhine. “Finalmente si corre in ma niera seria, altrimenti la gara stava diventando co sa da velocisti. Mi ha scritto una mail Gozzano pren dendomi in giro: dice che faccio pretattica… Ma
domani i duri cominceranno a giocare, perché il
gioco si farà duro.”
1 aprile - 3ª Tappa (km 91)
Erg Znaïgui - Aferdou Nsooualhine
Dal 51º all’ultimo partono alle 9 mentre i primi cinquanta alle 12. “Che stress aspettare in mezzo al
nulla fino alle 12. Beati gli altri che sono già lì a
c o rrere da due ore. Chissà dove sono già i primi…
Arriveremo con il buio, spero che la piletta non mi
abbandoni.”
Tutti partono prudenti visto anche il vento contrario. Fra il 3º e il 4º controllo si registra l’abbandono del grande favorito Lahcen Ahansal: probabilmente si tratta della sua uscita di scena definitiva
dopo 10 vittorie. Il fratello Mohammed per vendi-
30 marzo - 1ª Tappa (km 32,5)
Erg Chebbi-Erg Znaïgui
Si comincia da quello che doveva essere l’inizio dopo il prologo. Erg Chebbi, ovvero 15 km di dune14 km di falsopiano in salita e poi l’erg finale di 3,5
km. La temperatura mite (29º alle 12) impone subito un ritmo forsennato alla corsa.“Lo sapevo: so no freschi di gambe! Guarda come tirano... Se con tinua così mi daranno 5 o 6 ore e non fa neanche
caldo... Speriamo che la sabbia li freni!”
Il gruppo parte a testa bassa, con in testa i fratelli
Ahansal. All’attacco dell’ultimo erg il furore agonistico fa sbagliare la direzione ai battistrada, che
allungano di 3 km. Per esperienza personale e diretta, chi scrive può tranquillamente sostenere che
un errore del genere ci sta ed è ininfluente ai fini del
risultato finale.
“Vedi, corrono a testa bassa senza ragionare né
guardare dove vanno. Speriamo che gli resti sulle
gambe la distanza in più così appianiamo un poco
le cose. Domani poi vedremo. Però io alla mia età
dove vuoi che vada...”
24e MARATHON DES SABLES
COS’È LA MARATONA DELLE SABBIE (O MDS)
L
a Marathon des Sables è una gara di
circa 250 km in autosufficienza alimentare. Ciascun concorrente, cioè, deve potere provvedere al suo sostentamento durante l’intero svolgimento della corsa. A tal
proposito si dovrà dotare di un minimo di
cibo giornaliero pari a 2000 kcal. Il giorno
precedente la partenza tutto il cibo viene
inventariato e calcolato. Durante la settimana di gara si viene frequentemente sottoposti a controlli sul cibo ancora a disposizione e se non risulta sufficiente si viene
penalizzati. Oltre al cibo ogni concorrente
reca con sé obbligatoriamente in uno zaino: sacco a pelo, coltello, spille, bussola,
telo di sicurezza, road book, bussola, antisettico, pompa aspiraveleno, specchietto,
fischietto e un razzo di segnalazione, insieme a un minimo di vestiario di ricambio. Anche quanto d’obbligo è inventariato alla partenza ed è oggetto di controlli, mentre è li-
bertà del singolo concorrente il disfarsi di
qualcosa di non obbligatorio semplicemente
d i chiarandolo e consegnandolo ai commissari di gara.
La MdS si articola in 6 tappe a distanza predefinita una delle quali, in genere della lunghezza di 70- 80 km, viene detta non stop.
Ogni frazione generalmente parte alle 9,30
del mattino per terminare dalle 12,30 in poi.
Fa eccezione la non stop che per alcuni dura due giorni mentre i più veloci, arrivando
nella notte, possono godere di un giorno di
riposo. Alle 7,30 vengono distribuiti 1,5 lt
d’acqua per concorrente che dovrà farsela
b a s tare fino al primo controllo, in genere dopo 10 -12 km. Ad ogni controllo viene fornita una ulteriore dotazione di 1,5 lt d’acqua mentre all’arrivo ne vengono forniti altri
4,5 lt che dovranno bastare fino al mattino
successivo. Ovviamente l’acqua serve innanzitutto per reidratarsi e poi per le esi-
genze igieniche. Secondo le condizioni meteo e la distanza da percorrere vengono fornite ulteriori bottiglie d’acqua.
Ogni concorrente dispone di un road book
dettagliato dove sono indicati con precisione i posti di controllo ai quali il concorrente deve obbligatoriamente presentarsi per punzonare il suo cartellino, ricevere la fornitura di acqua ed eventualmente
usufruire dell’assistenza medica. Al transito del concorrente un commissario avv i sa per radio il posto di controllo successivo che il concorrente “x” è passato
alla tale ora con una tale media oraria. In
questo modo se “x” non si presenta al controllo successivo a una tale ora (ovviamente con la tolleranza dovuta) significa
che può avere dei problemi; viene quindi
allertato il commissario mobile per le verifiche del caso ed eventualmente per ch i edere il soccorso medico.
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AV V E N T U R A ■ M A R AT H O N D E S SAB L E S
(Pistillo)
Tutti i riferimenti
La Marathon des Sable è una creazione AOI ecc ecc
Francia, via, tel fax, mail ecc ecc
Nelle immagini, alcuni momenti significativi della 24ª Marathon
des Sables, l’affascinante corsa che si svolge nel deserto
marocchino in autosufficienza alimentare. Sopra: il passaggio
in un’oasi; a fianco: un posto di controllo; in basso a destra:
una “pozza” da attraversare. Quest’anno, l’eccessiva acqua
c a d u ta ha determinato il “taglio”di un paio di tappe della gara.
care il ritiro del fratello attacca e vince in solitaria
la tappa, ritornando al vertice della generale. “Non
bastava il vento contro per 50 km, ora ci si mette
anche il fech fech! Così le pozze da attraversare ba gnano le scarpe e poi tutto si impasta facendo mat tone sotto…”
Il fech fech è una sabbia talmente fine da sembrare
borotalco e in alcune depressioni sono ancora presenti pozze d’acqua o di sabbia umida. “Beh, pia no piano qualcuno lo supero ancora… certo che se
ci fosse stata la prima tappa... Comunque nono al la fine di questa frazione non è male.”
All’arrivo, altra notizia. Viene annullata l’ultima
tappa, in quanto l’organizzazione non è in grado di
garantire la sicurezza dei partecipanti lungo il percorso. La Mds 2009 si concluderà quindi con la tappa marathon a Tizin Ighrs.
3 aprile - 4ª Tappa (km 42,195 c.ca)
Aferdou Nsooualhine - Tizin Ighrs
La frazione finale vede la vittoria del marocchino
El Akad mentre Mohammed Ahansal vince la classifica generale.
24e MARATHON DES SABLES
PAOLO E GLI ALTRI
DEL “20”!
È
l’instancabile ed entusiasta referente italiano della MdS e ha partecipato a quasi tutte le edizioni
fin qui disputate della splendida, terribile, affascinante,
durissima Maratona delle Sabbie. Gara impegnativa
e maliarda che lui sa gestire in modo straordinario,
godendola fino al midollo, perché l’esperienza gli ha
insegnato ad assecondare, senza strafare, le sue forze del momento. Ebbene, quest’anno il “nostro” immarcescibile Paolo Zubani “ha fatto” 20 e questo
i m p o r tante traguardo non è sfuggito a Patrick Baeur,
il patron della gara. Che ha deciso di festeggiarlo in
pompa magna con un apposito trofeo, assegnato a
Paolo e agli altri due runner che, come lui, hanno corso altrettante Marathon des Sables: Karim Mosta e
Michel Ba ch (v. foto sopra, insieme a Bauer; Zubani
è il penultimo da sinistra). Complimenti, “ragazzo”!
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173 Avv. Mds 8pg
27-05-2009 16:19 Pagina 8
AV V E N T U R A ■ M A R AT H O N D E S SAB L E S
“Dopo 91 km è dura, ma comunque cambierebbe
poco. La tappa marathon è sempre solo stata una
tappa transfer, non è mai stata determinante ai fini
della generale. Posso essere soddisfatto del mio 12 º
piazzamento nella finale… Certo, fosse stata più
lunga qualcosa forse guadagnavo ancora.”
Alla sera una rappresentazione operistica rallegra i
concorrenti. Per l’Italia le buone notizie vengono da
Lorenzo Trincheri, sesto nella classifica finale. Dopo l’esperienza dello scorso anno, Lorenzo ha fatto
il salto qualitativo che ci si aspettava. E, in fondo, è
dal 1996 che un italiano compare nei primi dieci.
Tecnicamente parlando, invece, il fatto che la prima
e l’ultima tappa siano state annullate nulla ha cambiato ai fini della classifica finale. Assistiamo però,
forse, alla definitiva uscita di scena del dominatore
di questi ultimi anni, Lahcen Ahansal, mentre il fratello Mohammed non pare avere la forza (viste le
sue 13 partecipazioni a fronte di “sole” 3 vittorie) e
il carisma sufficiente per prenderne il posto. Del resto, erano già tre anni che si vedeva traballare il regno degli Ahansal. Nel 2010 forse El Akad salirà sul
loro trono.
Sotto: “scalata” a una duna; a destra: un’oasi. A fianco: Touda
D i d i, vincitrice femminile delle ultime due edizioni della M d S.
Il percorso più breve, ma reso pesante dalle abbondanti piogge
(v. in basso a destra), non le ha certo agevolato il successo. . .
Quanto al nostro protagonista Marco Olmo, il suo 12º
posto è degno di una citazione particolare, visto che alla soglia dei 60 anni riesce ancora a farsi spazio fra i giovani. Non solo, come da 13 anni a questa parte, sapete
cosa pensa? “Credo che questa mia MdS sia l’ultima:
non si può venire qui e fare una fatica del genere!” C
C
TUTTI
I RIFERIMENTI
La Marathon des Sable è un evento by Atlantide Organisation
International, BP 98, 10003 Troyes Cedex (FRA), Tel +33 0325
768775, www.darbaroud.com, [email protected]
Info e iscrizioni per Italia e Svizzera: Paolo Zubani, Tel/Fax
02.48703025, cell +39 335.5446 2 66, [email protected]
24ª MARATHON DES SABLES SAHARA (MAR), 30 MARZO/3 APRILE
C L A SSIF ICA GENERALE FINALE
UOMINI - km 180 c.ca
1. Mohammed Ahansal (Kia Motors Marocco) 16:27:26, 2. Aziz El Akad (Kia
Motors Marocco) 16:31:40, 3. Salameh
Al Aqra (Kolysee Nancy-Aramex/ Giordania) 17 : 1 5 : 06, 4. Anton Vencelj (Eurosport/ Slovenia) 18:14:35, 5. Mustapha
Ait Amar (Sans Limite/ Marocco)
18:16:37, 6. Lorenzo Trincheri ( f o t o, Italia) 18:41:53, 7. Samir Akhdar (Ertips/
Marocco) 18:43:32, 8. Michael Wardian
(Usa) 18:44 : 49, 9. Aurelio Antonio Olivar Roldan (Spagna)
18:50 : 50, 10. Julio Gomez Camacho (Spagna) 19:01:02.
DONNE - km 180 c.ca
1. Touda Didi (Marocco) 23:30 : 44, 2. Meghan Hicks (Usa )
24:29:16, 3. Luz Perez Carbajo (Spagna) 24:38:32, 4. Simone Kaiser (Lussemburgo) 26:17 : 09, 5. Rosa Espachs Olivera (Spagna) 26:14:45, 6. Jennifer Salter (Gran Bretagna)
26:44 : 48, 7. Keannette Siegenthaler (Svizzera) 27 : 56 : 40, 8.
Nahila Hernandez San Juan (Messico) 28:19:01, 9. Nezha
Akhdar (Marocco) 28:25:40, 10. Isabelle Degrand (Francia)
28:56:05.
24e MARATHON DES SABLES
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AOUT/SEPTEMBRE 2008
OUTSIDE (PRESSE ITALIENNE)
Surface approx. (cm²) : 276
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La più ambita? È certamente quella olimpica. La più vecchia? Quella
di Boston, corsa dal 1897. La più soffocante? Quella nelle sabbie
infuocate del deserto. Ecco le prove più particolari del calendario
I
più' pazze cle
LA PIÙ* BASSA
•DEAD SEA ULTRA MABATHON
Si corre ad Amman, in Giordania. La finish
line è 400 metri sotto il livello del mare
(www.deadsearnarathon.com).
• GREAT T1BETAN MARATHON
Si parte da Ladakh, in India, a 3.800 di
altezza. L'ossigeno è la metà di quello che
avresti a livello del mare (www.greattibetan-maiathon.coin).
7
3
8
4
9
LA PIÙ' FREDDA
• SffiERIAN ICE MARATHON
A Omsk, in Russia, poco lontano dalla
frontiera col Kazakhstan. Perché correre a
luglio con 20° gradi di media, quando la
si può correre in gennaio con punte a 39°
sottozero? (www.sim.omsknet.ru).
LA PIÙ'"" 1 "l
• MARATHON DESSA^LEE/Deserto del Sahara, Marocco. La prossima
- 24a edizione - si terra tra il 27 marzo e il 6
aprile 2009 a temperature medie superiori
ai 48° (www.marathondessables.coin).
S
LA PIÙ' GRANDE
•ING NEW YORK CITY MARATHON
Ogni anno il numero dei partenti batte
il record di iscrizioni Nel 2007 erano
oltre 38.000. Quest'anno, il 2 novembre,
se ne aspettano ovviamente di più
(www.ingnycmarathon.org).
SABLES2
5455476100504/049/ALZ
6 LAP
2
LA PIÙ* ALTA
•EVEREST MARATHON
La pnma edizione iu nel 1987 Si parte ai
piedi dell'Everest dal Campo Base di tutte
le spedizioni, a quota 5.300 metri, (www.
everestmarathon.org.uk).
Pii I*. M
LA PIÙ' INDULGENTE
•MAROTHON MS CHATEAUX DU MEDOC
Lungo il suo percorso a Medoc in Francia,
i punti di ristoro offrono Bordeaux e
pate anziché acqua e barrette (www.
marathondumedoc.com).
i H PII»' ARTISTICA
m VENICE MARATHON
II percorso parte da Stra, passa attraverso
i parchi e le ville venete sul Brenta e si
conclude tra le calli, le passerelle di legno e
sui ponti storici (www.venicemarathon.it).
LA PIÙ' UMIDA
•NORTH SEA BEACH MARATHON
Alla fine di giugno, intomo a Esbjerg
sulle coste occidentali della Danimarca
bagnate dal Mare del Nord, si corre solo ed
esclusivamente sulla sabbia bianca e fine
(www.beachmarathon.com).
3HT SUN MARATHON
A Troms0, in Norvegia, a 70° di longitudine
Nord, a metà giugno c'è luce per tutta la
notte La maratona comincia a mezzanotte e
la temperatura è perfetta (www.msm.no).
Eléments de recherche : Presse étrangère
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JUIN-JUILLET 08
MARATHON (PRESSE ITALIENNE)
JUIN-JUILLET 08
MARATHON (PRESSE ITALIENNE)
Surface approx. (cm²) : 1417
Surface approx. (cm²) : 1417
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ATHON
SABL€S
MARATHON GES SABLES
ERG CHEBBI, 28 MARZO/7 APRILE
I MAROCCHINI MOHAMAD A H A N S A L E OIDI TOUDA SI SONO
DISTINTI N E L L A VENTITRÉ E S I M A EDIZIONE D E L L A GARA
L emozione di correre
nel deserto del Sahara
marocchino, tra
preparativi, corsa vera e
propria e ricordi post gara,
dura tutto Tanno...
l 30 marzo, di fronte allo splendido scenario delle dune dell'Erg Chebbi, ha avuto inizio la 23a edizione della Marathorj
des Sablestki realtà questa mitica avventura era iniziata per me molti mesi
prima, quando l'amico e rappresentante italiano della
Marathon des Babies, Paolo Zubam, mi aveva comunicato che l'iscrizione era stata accettata, perché la Marathon des Babies è anche un'emozione che si vive tutto l'anno, con il clima dei preparativi prima e dei ricordi dopo. Ed e anche una vera avventura, e come tale imprevedibile Questa volta però ho raggiunto il limite: sulla porta di casa, la mattina della partenza, in un istante di disattenzione mi viene rubato lo zaino con l'equi-
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6019446100506/FCG/AJR
Eléments de recherche : Presse étrangère
24e MARATHON DES SABLES
paggiamento. Grazie anche alla straordinaria solidarietà
degli altri concorrenti italiani riuscirò a ricostruire praticamente tutto, prima della partenza. La scoperta di una
sorprendente solidarietà e umanità da parte di vecchi
amici ma anche di persone mai incontrate prima è un
altro aspetto di questa avventura. Il percorso si preannuncia arduo, è l'edizione più lunga, per un totale di
245 km in 6 tappe, con lunghi tratti di dune e ripide
salite di montagne S'inizia subito con una prima tappa
impegnativa da 31 km, dei quali 15 di dune. Il campo
è ben organizzato, e li si vivono momenti indimenticabili di riposo in compagnia con gli amici Dopo la seconda tappa da 38 km e la terza di 40 km arriva quella più
lunga e più temuta da 75 km. Nei primi 36 km scavalchiamo 3 jebel, catene di montagne alte alcune centinaia di metri, con ripide salite di sabbia mista a pietre,
sotto un sole implacabile.
anne?
Gli scenari sono meraviglioY tappa
si e invitano a goderli prima
Erg Chebbi / Erg Znaigui
del calare della notte che la
31,6 Km
maggior parte dei concorrenti deve affrontare nell'ul- 2" tappa
Erg Znaigui / Oued El
timo tratto. È uno dei moJdaid - 38 Km
menti più suggestivi. Vedo
y tappa
passare Marco Olmo che era
Oued El Jdaid / Ba Hallou
partito due ore dopo di noi
40,5 Km
con i primi Mi preparo a m-
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citarlo, ma l'emozione nel rivedere il caro e vecchio
amico mentre corre quasi volando sulla sabbia mi chiude la gola e posso solo applaudirlo. Col fresco tornano
le forze e mentre percorro gli ultimi chilometri, nel buio
fitto e nel silenzio, mi rendo conto che anche questa
mia ll3 edizione sta per concludersi e passerà almeno
un anno, o forse più, prima di poter tornare a vivere le
emozioni del deserto e rivedere i compagni di avventura. La 5a tappa da 42 km appare ormai poca cosa in
confronto e l'ultima, da 17 km, è quasi una gara di velocità, vissuta con l'entusiasmo di essere riusciti a concludere questa sfida. Al traguardo finale, ancora una
volta, i marocchini si dimostrano i più forti con la vittoria di Mohamad Ahansal che, con 19h27'46", precede
di 19' in classifica generale il giordano Salameh Al Aqra, dopo essere arrivato primo a tre tappe su sei. Nei primi 10 posti vi sono altri 5
marocchini, ma anche gli
4' tappa
italiani fanno un'ottima fiBa Hallou / Oued Ahssia
gura, con Lorenzo Trmchie75,5 Km
n, primo italiano, all'ottavo
5a tappa
posto assoluto e Marco OlOued Ahssia / Isk N'mo al decimo Fra le donne
brahim-42,2 Km
si è distinta la marocchina
a
6 tappa
Oidi Touda, trentanovesima
Isk N'brahim / Tazzarme
assoluta, con il tempo di
17,5 Km
28h38'll".
o
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