LICEO DELLE SCIENZE UMANE “MAFFEO VEGIO”

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LICEO DELLE SCIENZE UMANE “MAFFEO VEGIO”
TOPONOMASTICA FEMMINILE
LODI E DINTORNI
RICORDIAMO LE DONNE
VALORIZZIAMOLE
ANCHE CON LE
NOSTRE VIE
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LICEO DELLE SCIENZE SOCIALI “MAFFEO VEGIO” – CLASSE 3 A
ISTITUTO “CAZZULANI” – CLASSE 3 F- A.S. 2011/2012-LODI
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LICEO DELLE SCIENZE SOCIALI “MAFFEO VEGIO” – CLASSE 3 A
ISTITUTO “CAZZULANI” – CLASSE 3 F- A.S. 2011/2012-LODI
TOPONOMASTICA FEMMINILE
LODI E DINTORNI
PROGETTO DELLA CLASSE 3A
LICEO DELLE SCIENZE SOCIALI
a.s. 2011/2012
Coordinamento
Danila Baldo, docente di filosofia
Maria Grazia Borla, docente di scienze sociali
CLASSE 3A
Baldo Francesca
Maris Andrei
Cordini Valentina
Marudi Camilla
Dallera Sofia
Marzi Noemi
Dorpetti Irene
Menardo Sara
Ferrari Irene
Mussida Giada
Fregoni Elena
Pasqualone Rosanna
Frisone Gabriella
Porcelli Valentina
Iraci Alice
Prandi Elisabetta
Lazzari Ilaria
Ravera Martina
Lorti Naomi
Sozzi Ramona
Marchi Erica
Zaffino Andrea
Marinucci Giulio
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TOPONOMASTICA FEMMINILE
LODI E DINTORNI
Introduzione
Noi, classe 3 A dell’istituto statale Maffeo Vegio di Lodi, abbiamo aderito alla proposta
di ricerca sulla Toponomastica femminile avanzata a livello nazionale da Maria Pia
Ercolini, autrice de “Percorsi di genere femminile”, lavoro ambientato a Roma.
Con le docenti di Filosofia Danila Baldo e Scienze Sociali Maria Grazia Borla, in base ai
nostri comuni di residenza, ci siamo recati/e all’anagrafe richiedendo i nomi e i
cognomi delle rispettive vie.
È seguito uno scrupoloso lavoro di identificazione delle personalità femminili emerse
dalle nostre ricerche e una percentuale per ogni comune delle figure femminili rispetto
a quelle maschili nel totale delle vie.
Nel nostro conteggio abbiamo considerato anche viali, corsi e piazze; nel caso di
percentuali con il valore decimale superiore al 0,5 abbiamo approssimato per eccesso,
nel caso contrario per difetto.
Le tante vie dedicate alle varie tipologie della Madonna, le abbiamo considerate vie
dedicate ad altrettante donne.
Nel caso di vie dedicate ad ambedue i sessi (si pensi alla via dedicata ai Curie a Lodi),
le abbiamo conteggiate come dedicate sia a un uomo sia a una donna, ma nel
conteggio totale come via unica.
Lo scopo del nostro lavoro è però quello di sensibilizzare i comuni come istituzione e le
persone residenti in essi rispetto alla scarsa presenza femminile nella toponomastica,
per conseguire l’obiettivo di riuscire a far dedicare più vie alle donne.
Nel corso del lavoro, che ha occupato il pentamestre scolastico 2012, soprattutto nelle
prime fasi, abbiamo riscontrato alcune difficoltà nel ricevere risposte dai comuni
interessati.
CAMILLA MARUDI
Alcuni comuni non ci hanno facilitato la ricerca poiché non hanno scritto i nomi propri
di persona, ma solo i cognomi.
La ricerca della storia dei personaggi femminili si è verificata assai più complessa di
quanto si pensasse; oltre a svolgere una ricerca su internet, per alcuni personaggi è
stata necessaria un’indagine più approfondita nell’archivio comunale.
Un’altra difficoltà è stata quella di rintracciare donne i cui meriti non erano mai stati
documentati, al contrario dei riconoscimenti maschili.
NOEMI MARZI
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EMOZIONI E RIFLESSIONI
Questo progetto mi ha particolarmente interessato in quanto è un argomento su cui
ho raramente riflettuto.
Non avevo mai fatto caso alla minoranza delle vie intitolate a donne rispetto a quelle
intitolate a figure maschili.
Dopo aver ricevuto la lista delle vie nel mio comune, ho notato che molte delle donne
a cui le vie erano intitolate erano per lo più donne che si sono fatte conoscere in
ambito religioso e scientifico.
È stato interessante svolgere queste attività di ricerca, perché non è una cosa di cui
tutti si occupano, e poi ho scoperto l’esistenza di alcune vie che prima non avevo mai
sentito nominare.
È molto importante “fare pressioni su ogni singolo territorio – come dichiara il nuovo
sito internet dedicato alla Toponomastica femminile – affinché strade, piazze, giardini
e luoghi urbani in senso lato, siano dedicati alle donne per compensare l'evidente
sessismo che caratterizza l'attuale odonomastica (branca della toponomastica)”.
I sindaci di qualche paese avevano già notato questa ‘discriminazione’ e avevano già
avuto l’idea di intitolare delle vie a delle donne.
Credo che questa sia una possibilità per farlo ancora meglio, e per dimostrare quanto
comunque il genere femminile sia stato di fondamentale importanza per l’umanità.
Io, però, prima di questo progetto, non avevo mai notato la minoranza delle vie
intitolate alle donne nel mio paese, oppure davo per scontato questo fatto.
Mi sono trovata coinvolta ed entusiasta del mio lavoro e di tutto il progetto in
generale.
FRANCESCA BALDO
Questo progetto mi ha sorpreso e coinvolto particolarmente, in quanto non mi ero mai
soffermata sul minore numero di vie intitolate a donne, e questo mi ha interessato
sempre di più ogni lezione che passava e, dopo aver consegnato la lettera di richiesta
dell’elenco delle vie nella sede del comune di San Zenone al Lambro, ho aspettato con
grande curiosità la risposta.
Una volta arrivata la risposta con l’elenco delle vie mi sono subito messa al lavoro per
fare un “sondaggio” riguardo a quante vie sono femminili rispetto a quelle maschili.
L’esito della ricerca ha riscontrato soltanto 3 vie dedicate a donne su 70 totali e 33 a
uomini, questo è stato particolarmente demoralizzante in quanto le donne che hanno
compiuto qualcosa di importante sono sempre meno valorizzate rispetto agli uomini.
Lo trovo ingiusto, e questo mi ha spronato ad andare avanti nel progetto, con l’intento
che i sindaci dei nostri paesi diano più spazio a donne meritevoli, benché meno
conosciute.
Il progetto ha proseguito con ricerche in archivi e abbiamo scoperto che non sono poi
così poche le donne che hanno compiuto qualcosa di significativo, ma poche di loro
sono state ricordate con vie a loro dedicate. Lo spirito di classe ci ha unito in questa
ricerca ed essendo quasi tutte donne, abbiamo compreso e preso molto a cuore
questo progetto.
GABRIELLA FRISONE
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LETTERA AI COMUNI
All’attenzione del Sindaco/a
del Comune di…………………………………………………………………………..
e p.c. agli Assessorati competenti
OGGETTO: richiesta per un progetto didattico
La classe 3A del Liceo delle scienze sociali “Maffeo Vegio” di Lodi, sotto la guida delle
insegnanti di scienze sociali e filosofia, chiede di poter ricevere le lista delle
intitolazioni alle vie del Comune di ……………………………………………………, con la
precisazione dei nomi propri per esteso, per poter sviluppare un progetto didattico
sulla TOPONOMASTICA FEMMINILE.
Considerato che in Italia il principio sulle pari opportunità è sancito da diversi articoli
della Costituzione, a partire dall’articolo 3, che la piena attuazione della pari
opportunità passa soprattutto attraverso la cultura (diffusa principalmente con la
formazione scolastica, fin dalla scuola primaria), consideriamo questo progetto
particolarmente importante anche per colmare l’assenza delle figure femminili nei libri
scolastici e nella cultura del nostro Paese, con l’intenzione di valorizzare il patrimonio
intellettuale femminile e salvaguardarlo, riscoprendo le nostre radici attraverso la
diffusione delle biografie delle grandi donne, anche e soprattutto a livello locale: la
parità di genere deve essere attuata in tutti i settori compresa la toponomastica.
Ringraziando, porgiamo cordiali saluti
La classe 3A
La docente di filosofia
prof. Danila Baldo
La docente di Scienze Sociali
prof. Maria Grazia Borla
Il dirigente scolastico
dr Salvatore Pignanelli
Liceo “Maffeo Vegio”, via Carducci 3, Lodi – tel 0371.420361
mail: [email protected] – www.maffeovegio.it
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I NOSTRI PAESI
COMUNE
TOTALE
VIE
PERSONAGGI
MASCHILI
PERSONAGGI
FEMMINILI
PERCENTUALE
CASALPUSTERLENGO
282
164
8
5%
CASTIRAGA VIDARDO
70
46
4
8%
CERVIGNANO D’ADDA
49
9
1
10%
COMAZZO
49
24
1
4%
CRESPIATICA
44
21
4
16%
DRESANO
65
20
1
5%
LODI
499
180
17
9%
MELEGNANO
166
87
5
5%
MERLINO
34
12
1
7%
MONTANASO
45
43
2
4%
OSPEDALETTO LODIGIANO
29
9
2
18%
PAULLO
135
82
7
8%
SAN COLOMBANO AL LAMBRO
116
63
4
6%
SAN GIULIANO MILANESE
292
129
1
1%
SAN MARTINO IN STRADA
43
36
5
12%
SAN ZENONE AL LAMBRO
70
33
3
8%
SANT’ANGELO LODIGIANO
250
126
8
6%
VIZZOLO PREDABISSI
28
16
0
0%
ZELO
94
60
2
3%
DONNE
Media percentuale
di personaggi femminili sul totale
delle vie dedicate a persone:
7%
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LE DONNE DELLE NOSTRE VIE
CASALPUSTERLENGO
VIZZOLO PREDABISSI
Santa Francesca Cabrini – Madonna Cappuccini –
Santa Chiara – Maria Lanzarini Bernabei – Anna
Frank – Marianna Moro – Corinna Polenghi – Giuditta
Rovida Dragoni
Ada Negri - Santa Francesca Cabrini - Madre Teresa
di Calcutta - Anna Maggi Pizzagalli
Ada Negri
Madre Geltrude Comensoli
Angela Minestra – Maria Montessori - Ada Negri –
Madre Teresa di Calcutta
Madre Teresa di Calcutta
Santa Francesca Cabrini –Maria Cosway – Angela
Danelli – Carlotta Ferrari – Elisa Giambelli –
Incoronata - Beata Lucrezia – Ada Negri – Maddalena
- Giannina Cerri Russ – Santa Savina – Maria
Skłodowska (Madame Curie) – Santa Maria del Sole –
Giuseppina Strepponi – Camilla Tavazzi Catenago Flora de’ Tresseni - Anna Vertua Gentile
Giuseppina Biggioggero - Santa Francesca Cabrini Francesca Morvillo - Ada Negri - Sofia Predabissi
Santa Francesca Cabrini
Santa Francesca Cabrini - Ada Negri
Ada Negri – Madre Teresa di Calcutta
Rosa Acerbi – Maria Ausiliatrice - Rosa Boschi –
Santa Francesca Cabrini – Maria Margotti – Santa
Maria Mazzarello - Santa Maria in Pratello
Caterina Bianchi – Principessa Maddalena Belgioioso Madonna dei Monti – Ada Negri
Ada Negri
Santa Francesca Cabrini - Felicita Monico - Maria
Montessori - Ada Negri - Madre Teresa di Calcutta
Santa Francesca Cabrini -Maria Grazia Deledda Ada Negri
Maria Aloni Concordati – Santa Francesca Cabrini –
Lina Minestra – Ester Manzoni – Santa Maria – Santa
Maria Regina – Coniugi Semenza (Maria Garibaldi) –
Madre Teresa di Calcutta
//
ZELO
Santa Caterina - Ada Negri
CASTIRAGA VIDARDO
CERVIGNANO D’ADDA
COMAZZO
CRESPIATICA
DRESANO
LODI
MELEGNANO
MERLINO
MONTANASO
OSPEDALETTO LODIGIANO
PAULLO
SAN COLOMBANO AL LAMBRO
SAN GIULIANO MILANESE
SAN MARTINO
SAN ZENONE
SANT’ANGELO LODIGIANO
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TIPOLOGIE
Sante
NOMI
n.27
NUMERO VIE
Madonna
Santa Francesca Cabrini
Madre Teresa di Calcutta
10
7
4
Beata Lucrezia Cadamosto
1
Maddalena
Maria Domenica Mazzarello
Santa Caterina
Santa Chiara
Santa Savina
Ada Negri
Grazia Deledda
Anna Vertua Gentile
Principessa Maddalena Belgioioso
1
1
1
1
1
12
1
1
1
Anna Maggi Pizzagalli
1
Corinna Polenghi
1
Angela Pugni Danelli
1
Sofia Predabissi
Camilla Tavazzi Catenago
Flora dei Tresseni
Giuseppina Biggioggero
Maria Aloni Concordati
1
1
1
1
1
Lina Minestra
Giannina Cerri Russ
1
1
Giuseppina Strepponi
1
Maria Hadfield Cosway
Elisa Giambelli
Maria Montessori
1
1
2
Attivista della resistenza n.1
Attrice teatrale
n.1
Compositrice
n.1
Figlia di un industriale
n.1
Giudice e Avvocata
n.1
Anna Frank
Maria Garibaldi (coniugi Semenza)
Maria Margotti
Marianna Moro
Carlotta Ferrari
Ester Manzoni
Francesca Morvillo
1
1
1
1
1
1
1
Levatrice e antifascista
Pittrice
Scienziata
n.1
n.1
n.1
Rosa Acerbi
Felicita Monico
Marie Sklodowska (Madame Curie)
1
1
1
Sindaca
n.1
Maria Lazzarini Bernabei
1
Caterina Bianchi
Rosa Boschi
Giuditta Dragoni Rovida
Angela Minestra
Ester Manzoni
1
1
1
1
1
Poete e scrittrici
Benefattrici
n.14
n.7
Insegnanti
n.3
Cantanti liriche
n.2
Educatrici
n.2
Pedagogista
n.2
Vittime del nazifascismo
n.2
//
//
//
//
//
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IN ORDINE ALFABETICO
Rosa ACERBI
Maria AUSILIATRICE
Principessa Maddalena BELGIOIOSO
Caterina BIANCHI
Giuseppina BIGGIOGGERO
Rosa BOSCHI
Santa Francesca CABRINI
Beata Lucrezia CADAMOSTO
Madonna CAPPUCCINI
Santa CATERINA da Siena
Giannina CERRI RUSS
Madre Gertrude COMENSOLI
Maria CONCORDATI ALONI
Grazia DELEDDA
Giuditta DRAGONI ROVIDA
Carlotta FERRARI
Anna FRANK
Maria GARIBALDI (Coniugi Semenza)
Elisa GIAMBELLI
Maria HADFIELD COSWAY
INCORONATA
Maria LANZARINI BERNABEI
MADDALENA
Maria MARGOTTI
Santa Maria Domenica MAZZARELLO
Angela MINESTRA
Lina MINESTRA
Anna MAGGI PIZZAGALLI
Felicita MONICO
Maria MONTESSORI
Marianna MORO
Francesca MORVILLO
Ada NEGRI
Corinna POLENGHI
Santa Maria in PRATELLO
Sofia PREDABISSI
Angela Maria PUGNI DANELLI
Santa SAVINA
Santa Chiara SCIFI
Marie SKŁODOWSKA (Madame Curie)
Giuseppina STREPPONI
Santa Maria del SOLE
Camilla TAVAZZI CATENAGO
Madre TERESA di Calcutta
Flora de’ TRESSENI
Anna VERTUA GENTILE
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INDICAZIONI BIOGRAFICHE
Rosa ACERBI
Levatrice e antifascista. Personaggio indimenticabile, ostetrica di Paullo tra il 1920 e il
1967.Venne arrestata nel 1944 insieme alla figlia, Teresita Cremonesi, ancora vivente,
partigiana, che aveva frequentato l’Istituto Maffeo Vegio di Lodi.
(FONTE: UMBERTO QUINTIERI, DUE STORIE PARTIGIANE, PAULLO 1943-1045,
EDITRICE GRAFICA VALMADRERA, 2005)
Maria AUSILIATRICE
Maria Ausiliatrice (Maria aiuto dei cristiani) è un titolo con cui viene molte volte
chiamata e invocata dai cristiani cattolici Maria, la madre di Gesù. San Giovanni Bosco
ha particolarmente diffuso l'usanza di chiamare la Vergine Maria con il titolo di
Ausiliatrice. Maria viene ricordata con il titolo di Ausiliatrice il 24 maggio.
(FONTE: WIKIPEDIA)
Principessa Maddalena BELGIOIOSO
(Non sono state trovate informazioni)
Caterina BIANCHI
(Non sono state trovate informazioni)
Giuseppina BIGGIOGGERO
Giuseppina Biggioggero nacque a Melegnano l’8 agosto 1894.
Frequentò le scuole medie superiori a Lodi, ottenne il diploma
all’Istituto tecnico nella sezione fisico-matematica e si laureò poi a
Pavia in Scienze matematiche nel 1921. Da allora condusse una
splendida attività didattica. Si sposò con il professore Arnaldo
Masotti nel 1939. Diede alle stampe circa 80 pubblicazioni e
ottenne pregevoli riconoscimenti. Fu docente di Geometria
Proiettiva presso il Politecnico di Milano e molti degli ingegneri
sessantenni e cinquantenni ebbero il piacere di iniziare la propria
carriera universitaria sotto i suoi insegnamenti.
(FONTE: WWW.MELEGNANO.NET)
Rosa BOSCHI
(Non sono state trovate informazioni)
Santa Francesca CABRINI
Santa Francesca Saverio Cabrini, nata a Sant'Angelo Lodigiano il
15 luglio 1850, è morta a Chicago il 22 dicembre 1917. E’ stata
una
religiosa
e
missionaria
italiana,
fondatrice
della
congregazione delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù: nel
1946 è stata la prima cittadina americana ad essere proclamata
santa. Diplomata maestra elementare, maturò la vocazione
religiosa nel collegio del Sacro Cuore di Arluno. Fattasi religiosa
nel 1874, nel 1880 fondò a Codogno la congregazione delle
Missionarie del Sacro Cuore di Gesù e aggiunse al proprio nome
il cognome Saverio, in onore di San Francesco Saverio, sacerdote missionario
nell'Estremo Oriente. Nel 1889 raggiunse gli Stati Uniti per prestare assistenza agli
immigrati italiani. Non si fermò solo alla costa, ma penetrò all'interno del continente,
conoscendo, benedicendo e convertendo tribù alle quali nessun bianco si era mai
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accostato. Imparò lo spagnolo e a cavalcare a dorso di mulo per superare i valichi più
impervi. Operò in altri 7 paesi con 80 istituti. Costruì asili, scuole, convitti per
studenti, orfanotrofi, case di riposo per laiche e religiose, ospedali a New York e
Chicago. Nel 1909 prese la cittadinanza americana. Aprì un collegio femminile a
Granada (Minnesota). La Compagnia femminile fondata dalla Cabrini, la congregazione
cattolica delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, fu la prima sia ad affrontare
l'impegno missionario (tradizionalmente prerogativa degli uomini), sia ad essere
totalmente autonoma, ovvero non dipendente da un parallelo ramo maschile.
Le sue iniziative caritative ben presto si sviluppavano in opere di assistenza
economicamente autosufficienti grazie all'erogazione congiunta di servizi a
pagamento. Le missionarie fornivano agli immigrati corsi di lingua, assistenza
burocratica, corrispondenza con le famiglie di origine, raggiungendo anche i più
emarginati sia logisticamente, sia perché infermi, istituzionalizzati o reclusi.
La Cabrini fu viaggiatrice: ventotto traversate atlantiche e l'attraversamento delle
Ande per raggiungere Buenos Aires partendo da Panamá. Valorizzò la religiosità
femminile in un modo considerato moderno, adatto ai tempi in cui visse, rispondente
a problematiche ancora attuali per via dell'evento migratorio. Promosse
l'emancipazione delle capacità di iniziativa femminile. Visse la sua devozione al Sacro
Cuore interpretando il concetto di riparazione alle "offese fatte a Gesù" come motivo
di impegno nelle opere caritatevoli. Nel 1938 fu proclamata beata, nel 1946 santa (la
prima della Chiesa cattolica americana), nel 1950 "Patrona degli emigranti". La festa
liturgica ricorre il 22 dicembre, giorno della sua morte.
(FONTE: WIKIPEDIA)
Beata Lucrezia CADAMOSTO
Lucrezia di Lodi, Terziaria domenicana, fu educata esemplarmente dai genitori.
Lucrezia vagheggiò giovanissima, nella città lombarda, una vita di dedizione a Dio, che
avrebbe dovuto trovare il suo naturale sbocco in qualche Ordine religioso femminile.
La Provvidenza dispose altrimenti, colpendola adolescente con un male misterioso per
la scienza del tempo, che la costrinse nel letto distruggendola lentissimamente.
Indossato l'abito del Terz'Ordine domenicano, Lucrezia di Lodi si propose così di
imitare Gesù nella sofferenza, inchiodata sul letto come Egli lo era sulla Croce. E della
sua interminabile malattia fece, pazientemente, uno strumento per la propria
perfezione d'anima e anche per l'apostolato e l'edificazione del prossimo, specialmente
dei più bisognosi. Ebbe il dono di leggere nelle anime, di penetrare nel segreto dei
cuori più chiusi, di rianimare coscienze intorpidite e di commuovere i peccatori più
induriti. L'intera città di Lodi custodì con ammirato stupore, nel suo seno, quel grumo
luminoso di santità che continuamente vacillava, senza mai spengersi, e dal quale si
irradiava un calore spirituale contagioso come una malattia, ma in questo caso,
benefico. La fama di Lucrezia, nei lunghi decenni del suo patire, giunse fino a Milano,
procurandole commossa partecipazione di affetto. E c'era qualcosa di veramente
toccante in quella donna che soffriva senza tregua, e soffriva per tutti, quasi
concentrando su di sé tutti i mali degli altri, per restituirli sotto forma di grazie
spirituali e di bene materiale. Soltanto nel 1545 la missione fu compiuta, la misura fu
colma. Le sofferenze di Lucrezia di Lodi, morta in quell'anno, erano durate 45 anni.
(FONTE: WWW.SCUOLEDINFANZIA.IT)
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Madonna CAPPUCCINI
Questo nome si riferisce a una cappella dedicata alla Madonna e
alla devozione dei frati Cappuccini a lei dedicata.
La storia incomincia con un umile vasaio che plasma con argilla
una statua della Madonna con in braccio Gesù Bambino. Negli
ultimi ritocchi più difficili al volto è aiutato da un misterioso
pellegrino (sec. XV). La statua viene posta in una nicchia di una
cappella in “San Salvario”, forse rudere di un’antichissima
chiesa dedicata al salvatore di cui si hanno notizie storiche in
Casalpusterlengo già prima dell’anno 1000, ma già scomparsa.
Nel marzo del 1574, per varie sere, la popolazione assiste a processioni di religiosi
Cappuccini, mai visti qui, i quali per la via di San Salvario giungono nella chiesina,
rendono omaggio alla madonna, e scompaiono. Nelle ultime sere, dopo la processione
dei frati, tutti vedono la madonna che appare sopra la cappellina e benedice il popolo
accorso (circa 4 mila persone). La statua viene portata subito alla chiesa di
Sant’Antonio Abate in Casale, ma misteriosamente si ritrova al mattino seguente nella
sua cappellina, e questo fatto si ripete anche il giorno seguente. Chiamati i frati
Cappuccini, lo stesso anno, a costruirvi un convento, vengono accolti da tutti come “I
frati della Madonna”. Il 3 settembre 1780 il vescovo di Lodi, Mons. Salvatore
Andreani, delegato del capitolo Vaticano, procede alla solenne incoronazione della
Madonna dei Cappuccini di Casale.
(FONTE: WWW.MARIADINAZARETH.IT)
Santa CATERINA DA SIENA
Caterina Benincasa, conosciuta come Caterina da Siena, è stata
una mistica italiana. Canonizzata da papa Pio II nel 1461; nel
1970 è stata dichiarata dottore della Chiesa da papa Paolo VI; è
patrona d'Italia e compatrona d'Europa. Nacque nel rione di
Fontebranda a Siena come ventiquattresima figlia dei 25 figli di
Jacopo Benincasa, tintore, e di Lapa Piagenti il 25 marzo 1347 e
morì a Roma il 29 aprile 1380. A soli sei anni ebbe una prima
visione: nella Basilica di San Domenico a Siena vide Gesù Cristo
in trono, con i santi Pietro e Paolo. Caterina a sette anni fece
voto di verginità. Nello stesso tempo cominciò un percorso di
mortificazione, fatto di digiuni (soprattutto di carne) e di
penitenze. Nella prima fase della sua vita, queste pratiche erano
condotte in modo solitario. Nelle sue opere racconta che verso i
dodici anni i genitori, non essendo a conoscenza del suo voto,
cominciarono a pensare di maritarla. Caterina reagì anche con il taglio completo dei
capelli e chiudendosi in casa con il capo coperto da un velo; per vincere la sua
ostinazione, i genitori la costringevano ad estenuanti lavori domestici, ottenendo il
risultato di rafforzare la sua convinzione interiore. Un giorno il padre la sorprese in
preghiera con una colomba aleggiante sul capo; decise allora di lasciare libera la
giovane di scegliere la propria strada. A sedici anni Caterina entrò nel terzo ordine
delle Domenicane pur restando presso la sua abitazione.
Lei stessa racconta di essersi avvicinata alle letture sacre pur essendo semianalfabeta
e, dopo giorni di estenuanti e poco fruttuose fatiche, di aver ricevuto dal Signore il
dono di sapere leggere. Imparò più tardi anche a scrivere, ma la maggior parte dei
suoi scritti e delle sue corrispondenze furono dettate. È con il Dialogo della divina
Provvidenza, dettato ad un gruppo di discepoli che scrivevano alla presenza spesse
volte del suo confessore, che Paolo VI pone davanti alla Chiesa tutta l'opportunità di
rendere santa Caterina "Dottore della Chiesa” . Morì, provata da una vita di digiuni e
di astinenze forzate, a soli 33 anni, dopo essersi astenuta dal bere per un mese.
(FONTE: WIKIPEDIA)
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Gianinna CERRI RUSS
Giannina Cerri Russ è nata a Lodi il 27 marzo 1873 e morta a Milano
il 28 febbraio 1951. E’ stata una soprano italiana. Russ ha studiato
pianoforte e canto al Conservatorio di Musica di Milano. Ha fatto il suo
debutto a Bologna, come Mimi, nel 1903, alla Scala nel 1905, come
Aida, e a Firenze nel 1908, come Norma.
È stata subito invitata all'estero, debuttando nel 1904 alla Royal
Opera House di Londra.
Possedeva una bella voce e un forte temperamento drammatico, ha
goduto di maggiore successo nei paesi latini che nei paesi
anglosassoni. Dopo il pensionamento, è diventata una rispettata
insegnante di canto.
(FONTE: WIKIPEDIA)
Madre Geltrude COMENSOLI
Geltrude Comensoli nasce a Bienno in Val Camonica (Brescia) il 18
gennaio 1847, quinta di dieci figli. Lo stesso giorno della nascita i
genitori, Carlo e Anna Maria Milesi, la portano al fonte battesimale
della chiesa parrocchiale e le danno il nome di Caterina.
Nell’infanzia, Caterina conosce le gioie dell’innocenza e la
spensieratezza dell’età. Il Signore, però, le fa sentire il desiderio di
unirsi a Lui intimamente: la piccola è sovente trasportata da un
forte bisogno di raccogliersi nella preghiera e nella meditazione. A
chi le chiede che cosa faccia, risponde: “Penso”.
Nel 1862 lascia la famiglia ed entra nell’Istituto delle Figlie di Carità, fondato da S.
Bartolomea Capitanio, a Lovere (Brescia).
Nel Natale 1876 ella rafforza i suoi legami con Gesù e scrive di suo pugno un
impegnativo metodo di vita, al quale resterà sempre fedele.
Nella Festa del Corpus Domini 1878, con il permesso del suo confessore, rende
perpetuo il suo voto di verginità. Caterina si fa educatrice dei bambini di S. Gervasio
(Bergamo) e li guida sulla via dell’onestà e delle virtù cristiane e sociali. Scioltasi dai
legami familiari in seguito alla morte dei genitori, la giovane cerca il modo di
concretizzare il suo ideale eucaristico.
Nel 1880, trovandosi a Roma, riesce a parlare con il Papa Leone XIII del suo progetto
di fondare un Istituto religioso dedito all’adorazione eucaristica. Il Papa glielo modifica
suggerendole di unire all’adorazione anche l’educazione delle giovani operaie.
Sorretta dal nuovo Vescovo di Bergamo, Mons. Guindani, e dal suo “Padre e
Superiore”, Don F. Spinelli, il 15 dicembre 1882, Caterina, insieme a due altre
compagne, dà origine alla Congregazione delle Suore Sacramentine di Bergamo, con
la prima ora di adorazione al SS. Sacramento.
Il 15 dicembre 1884, veste l’abito religioso e prende il nome di Suor Geltrude del
SS.mo Sacramento. Il Vescovo di Lodi, Mons. Rota, accoglie paternamente quelle
figlie, procura loro in Lavagna di Comazzo una casa che diventa provvisoriamente la
Casa Madre dell’Istituto. Muore il 18 febbraio 1903, Il 1° ottobre 1989 Giovanni Paolo
II la proclama Beata. Il 26 aprile 2009 Benedetto XVI la iscrive nell’albo dei Santi.
(FONTE: WIKIPEDIA)
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Maria CONCORDATI ALONI
Maria Concordati Aloni: una figura mitica del mondo della scuola nel
lodigiano, della cultura e della storia del territorio. Sarà ricordata
come "la preside" per antonomasia per il lungo periodo vissuto
nell'insegnamento, per l'impegno dedicato alla creazione e allo
sviluppo della scuola media nei piccoli centri, dove la possibilità
d'istruzione offerta dallo Stato era solo quella elementare.
A Sant'Angelo Lodigiano, nella "sua" scuola media, facevano
riferimento i ragazzi e le ragazze uscite dalla elementari di San
Colombano che non si recavano più lontano o in collegio a proseguire gli studi.
Poiché ella univa alle doti di insegnante una vocazione materna allargata, volle portare
la scuola agli e alle studenti ed evitare loro i disagi dei trasporti e dei viaggi.
Quelle intelligenze che sarebbero state inattive, senza la possibilità di essere
sviluppate, furono così valorizzate a beneficio di tutta la comunità.
Negli anni Sessanta (la scuola media unica fu istituita nel 1962), chiedendo ed
ottenendo la collaborazione di parroci e di sindaci che misero a disposizione i locali e
le attrezzature, fece sorgere a Graffignana, a Caselle Lurani, a Senna Lodigiana,
nuove unità scolastiche che facevano capo a Sant'Angelo e che lei dirigeva e seguiva
senza risparmio di tempo e di energia. I ragazzi/e e gli/le insegnanti erano per lei una
famiglia ai cui bisogni provvedeva con sollecitudine materna.
Affabile, generosa, tenace e sempre sorridente esprimeva la gioia di questo servizio di
alto valore sociale e culturale che prestava con tanta semplicità. La spontaneità e
l'operosità, doti umane attinte dalla cultura rurale in cui aveva avuto origine,
contraddistinsero la sua attività sino a quando la lucidità mentale e l'efficienza fisica
glielo consentirono, cioè per parecchi lustri oltre l'età della pensione.
Le massime autorità pubbliche, Presidente della Repubblica e municipalità, hanno
riconosciuto l'importanza del suo servizio con vari attestati di benemerenza.
Il 21 agosto, a novantaquattro anni, la preside Maria Concordati Aloni ha concluso
serenamente la sua esistenza ed ha ricevuto altri riconoscimenti.
Le generazioni di scolaresche che sono uscite dalle scuole la ricordano e la
ricorderanno sempre con gratitudine ed affetto.
CLOTILDE FINO, NE IL PONTE, ANNO 7, N. 4, SETTEMBRE 2003
(LA SESSUAZIONE LINGUISTICA È UNA MODIFICA REDAZIONALE)
Grazia DELEDDA
Maria Grazia Cosima Deledda, nata a Nuoro il 27 settembre 1871, è
morta a Roma il15 agosto 1936. E’ stata una scrittrice e traduttrice
italiana, vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 1926.
Nacque in una famiglia benestante. Dopo aver frequentato le scuole
elementari, Grazia Deledda venne seguita privatamente da un
professore ospite di una parente della famiglia Deledda che le impartì
lezioni di italiano, latino e francese. I costumi del tempo non
consentivano alle ragazze un'istruzione oltre quella primaria e, in
generale, degli studi regolari. Successivamente approfondì, da
autodidatta, gli studi letterari. Importante per la formazione letteraria di Grazia
Deledda, nei primi anni della sua carriera di scrittrice, fu l'amicizia con lo scrittore,
archivista e storico dilettante sassarese Enrico Costa che per primo ne comprese il
talento.
Esordì come scrittrice con alcuni racconti pubblicati sulla rivista L'ultima moda quando
affiancava ancora alla sua opera narrativa quella poetica. Nell'Azzurro, pubblicato da
Trevisani nel 1890 può considerarsi la sua opera d'esordio. Ancora in bilico tra
l'esercizio poetico e quello narrativo si ricorda, tra le prime opere, Paesaggi edito nel
1896. Nell'ottobre del 1899 la scrittrice si trasferì a Roma e in seguito alla
pubblicazione di Anime oneste del 1895 e di Il vecchio della montagna del 1900, oltre
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alla collaborazione sulle riviste "La Sardegna", "Piccola rivista" e "Nuova Antologia", la
critica iniziò ad interessarsi alle sue opere.
Nel 1900, sposò Palmiro Madesani, funzionario del Ministero delle Finanze, conosciuto
a Cagliari. Nel 1903 la pubblicazione di Elias Portolu la confermò come scrittrice e la
avviò ad una fortunata serie di romanzi e opere teatrali.
La sua opera fu apprezzata da Luigi Capuana e Giovanni Verga
La narrativa della Deledda si basa su forti vicende d'amore, di dolore e di morte sulle
quali aleggia il senso del peccato, della colpa, e la coscienza di una inevitabile fatalità.
Le è stato dedicato un cratere di 32 km di diametro sul pianeta Venere. Un traghetto
porta il suo nome, Deledda. Il compositore nuorese Ignazio Pes le ha dedicato varie
composizioni vocali e strumentali, ispirate ad alcuni romanzi e poesie.
(FONTE: WIKIPEDIA)
Giuditta DRAGONI ROVIDA
(Non sono state trovate informazioni)
Carlotta FERRARI
Lodi 27 gennaio 1830 – Bologna 22 novembre 1907. Compositrice.
Nacque a Lodi e studiò canto e pianoforte sotto la guida di
Giuseppina Strepponi. Con il maestro A. Mazzuccato Carlotta
Ferrari si perfezionò in composizione. Autrice di alcuni brani da
salotto, è conosciuta anche per le composizioni sacre e per i suoi
drammi lirici. Nel 1867 ricevette da parte del vicario della
Fabbriceria di Lodi l'incarico di comporre una Messa dal vivo per la
festa patronale di S. Bassiano. Ormai dimenticata, morì, dopo una
lunga malattia, a Bologna.
(RICERCA EFFETTUATA E PRODOTTA DALLA CLASSE 3F DELL’ISTITUTO C.F.CAZZULANI DI LODI
SARA FAVA, DELLA GIORNALISTA LAURA DE BENEDETTI E DELL’INSEGNANTE GIORDANA
PAVESI)
CON LA GUIDA DELL’ARCHIVISTA
Anna FRANK
Anna Marie Frank nata a Francoforte il 12 giugno 1929, era una
ragazza ebrea tedesca, divenuta un simbolo della Shoah per il suo
diario scritto nel periodo in cui la sua famiglia si nascondeva dai
nazisti ad Amsterdam e per la sua tragica morte nel campo di
concentramento di Bergen-Belsen nel marzo 1945. Fu privata della
cittadinanza tedesca nel 1941, divenendo così apolide. Il suo
nascondiglio diventò un museo. Dopo la guerra, il nascondiglio
risultava sulla lista degli edifici da demolire. Alcuni cittadini
protestarono e fondarono la Casa di Anna Frank con l’obiettivo
principale di conservare il nascondiglio. Oggi la Casa è uno dei tre musei di
Amsterdam con il maggior numero di visitatori.
(FONTE: WIKIPEDIA)
Maria GARIBALDI (Coniugi Semenza)
“Il 1° luglio dell'anno 1944, nel corso di una spedizione punitiva, i
coniugi Semenza furono uccisi dalla ferocia nazifascista. In
seguito a un grave ferimento avvenuto per parte di facinorosi di
due Guardie Repubblicane, la notte del 30 Giugno partiva da
Milano una spedizione punitiva di circa 1.200 uomini della
Squadra Muti, che bloccavano completamente il paese. I militi
incominciarono ad entrare casa per casa seminando ovunque
terrore con sparatorie, intimazioni, perquisizioni di ogni genere. Il
più grave fu che la sparatoria si fece anche per le contrade,
mentre inermi cittadini si recavano alla chiesa e per le provviste
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mattutine.
Si portavano in Caserma donne, uomini vecchi, ragazze, mentre la sparatoria
aumentava di violenza, cosicché, circa le ore 7,30 si ebbero i primi tristissimi frutti di
tanti gesti insani. Una povera madre con sette bambini che si recava a provvedere il
latte per i suoi piccoli veniva freddata da una raffica di mitraglia. Il marito della
poveretta, che si recava a chiamarla, veniva pure gravemente ferito.”
TESTIMONIANZA DEL SACERDOTE MOLTI DON GIUSEPPE
(FONTE: HTTP://WWW.NAUTILAUS.COM/GRB/GUERRA/SEMENZA.HTM)
Elisa GIAMBELLI
Busto Arsizio,1863- Lodi,1940. Educatrice. Nacque a Busto Arsizio da
Giuseppa Stazza e Alessandro Giambelli che, per diversi anni, fu
direttore della Scuola normale femminile di Lodi.
Fu nominata direttrice dell’Orfanotrofio femminile nel 1895 e mantenne
la carica per 45 anni, stimata ed amata dai superiori e dalle orfane. A
termine carriera le fu conferita la medaglia d’oro. Collocata a riposo
continuò a vivere, in separato appartamento, presso l’Orfanotrofio
femminile. Morì a Lodi il 26 dicembre 1940.
(RICERCA EFFETTUATA E PRODOTTA DALLA CLASSE 3F DELL’ISTITUTO C.F.CAZZULANI DI LODI
CON LA GUIDA DELL’ARCHIVISTA SARA FAVA, DELLA GIORNALISTA LAURA DE BENEDETTI E
DELL’INSEGNANTE GIORDANA PAVESI)
Maria HADFIELD COSWAY
Firenze, 11 giugno 1760 – Lodi, 5 gennaio 1838. Artista ed
educatrice. Maria Luisa Caterina Cecilia Hadfield è stata una
artista ed educatrice inglese. Nata a Firenze da padre inglese e
madre italiana, si trasferì a Londra nel 1779 e sposò William
Richard Cosway, famoso miniaturista del principe di Galles.
Nel 1796 muore, a soli sei anni, la figlia Luisa Paolina Angelica e
la Cosway si trasferisce a Maleo, nel Lodigiano, dalla sorella
Bettina. Dal 1803 al 1812 fonda il suo primo collegio a Lione.
Trasferitasi a Lodi, con l'aiuto di Francesco Melzi d'Eril, duca di
Lodi, ristruttura il convento dei frati Minimi e apre, il 18 febbraio
1812, una nuova scuola per ragazze, conosciuta poi come il
Collegio delle Dame Inglesi.
Le sue convinzioni pedagogiche, che si rifanno alle teorie di JeanJacques Rousseau e Johann Heinrich Pestalozzi, sono inclini a valorizzare le
disposizioni naturali e il talento di ciascuna fanciulla.
(RICERCA EFFETTUATA E PRODOTTA DALLA CLASSE 3F DELL’ISTITUTO C.F.CAZZULANI DI LODI
SARA FAVA, DELLA GIORNALISTA LAURA DE BENEDETTI E DELL’INSEGNANTE GIORDANA
PAVESI)
CON LA GUIDA DELL’ARCHIVISTA
INCORONATA
Aggettivo attribuito alla Madonna. Significa 'che ha la corona' sulla
testa, nella sua ascesa al Regno dei Cieli, in segno di riconoscimento
pubblico del suo potere.
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Maria LANZARINI BERNABEI
Fu dal 1951 al 1967 sindaca di Casalpusterlengo, facente parte del partito Democrazia
Cristiana. L’unica donna fino ad ora a prendere la carica di sindaca.
(FONTE: WIKIPEDIA)
Anna MAGGI PIZZAGALLI
La Signora Anna Maggi Pizzagalli è ricordata come donna di fede
e di coscienza.
Consapevole che parte degli averi della sua famiglia dovevano
erogarsi in opere di beneficienza e seguendo le orme
dell’antenata Marchesa Luigia Castelli, già fondatrice dell’opera
pia Castelli in favore delle giovani spose e dei poveri della
parrocchia di Vidardo, volle un’opera stabile di beneficienza.
Fondò a tal fine l’asilo infantile, che venne aperto nell’ottobre del
1913 e frequentato dai bambini di età compresa fra i 3 e i 6 anni
della parrocchia di Vidardo e delle cascine limitrofe e
successivamente a lei dedicato. Donò anche alcune case che
servissero, in parte alla sede dell’opera e in parte, con le loro
rendite, al sostentamento economico della stessa.
La gestione dell’asilo fu affidata alle Reverende Suore Sacramentine di Bergamo, alle
quali venne affidata anche l’assistenza delle ragazze dell’oratorio festivo e la gestione
della scuola di lavoro.
(FONTE: LAURA VIGNATI, A CURA DI,
CASTIRAGA VIDARDO-LE ORIGINI, LA STORIA, IL TERRITORIO, 1999)
Maria MARGOTTI
Maria Margotti, nata a Alfonsine nella provincia di Ravenna il 9 settembre 1915, è
morta a Molinella (Bologna) il 17 maggio 1949. E’ stata una attivista e mondina
italiana. Fu uccisa durante una manifestazione per i diritti dei lavoratori nel secondo
dopoguerra. Dopo la morte del padre, diventa mondina. Partecipò attivamente alla
Resistenza e dopo la Liberazione, nel 1946, entrò come operaia in una fornace.
Partecipò alle lotte sindacali per le sette ore di lavoro, il miglioramento del vitto, il
rispetto della legge di collocamento, l'assistenza in caso di malattia. La lotta raggiunse
il culmine con lo sciopero bracciantile del 1949. Nella mattina del 17 maggio, quando
durante la manifestazione intervenne la polizia in grandi forze iniziando cariche
violente e sparatorie, Maria Margotti venne falciata da una raffica di mitra.
(FONTE: WIKIPEDIA)
Santa Maria Domenica MAZZARELLO
Maria Domenica Mazzarello (Mornese, 9 maggio 1837 – Nizza
Monferrato, 14 maggio 1881) fu una religiosa italiana, fondatrice
della congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice; nel 1951 papa
Pio XII l'ha proclamata santa.
(FONTE: WIKIPEDIA)
Angela MINESTRA
(Non sono state trovate informazioni)
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Lina MINESTRA
1925-1984. Fu preside per diversi anni alla scuola media di viale Monte Grappa in
Sant’Angelo Lodigiano.
(FONTE: HTTP://WWW.NAUTILAUS.COM/IL_PONTE/FEBBRAIO2002/MINESTRA.HTM)
Felicita MONICO
(Non sono state trovate informazioni)
Maria MONTESSORI
1870-1952. Pedagogista ed educatrice italiana, prima donna in
Italia a conseguire la laurea in medicina; dopo studi universitari si
dedicò alla cura dei bambini con problemi psichici, convincendosi
che con il trattamento educativo otteneva maggiori risultati che
con l'uso di cure mediche tradizionali. Nel 1906 fondò la Casa dei
bambini e l'attività educativa, destinata ai figli delle famiglie
operaie del quartiere di san Lorenzo a Roma.
Ostile al fascismo lasciò l'Italia nel 1936 e seguì il fiorire delle
scuole montessoriane. Il momento decisivo dell’intuizione fu capire
che il metodo usato sui diversamente abili ha effetti stimolanti
anche nell’educazione di bambini normali. Caratteristica della
scuola montessoriana è un ambiente fatto su misura del fanciullo, anche nei particolari
dell'arredamento. Invece sul piano didattico il metodo Montessori è stato messo in
discussione per il carattere artificioso dei materiali e l'uso troppo rigido del loro
impiego. Nonostante ciò, il metodo montessoriano è tuttora largamente molto diffuso,
in particolare all'estero.
(RICERCA EFFETTUATA E PRODOTTA DALLA CLASSE 3F DELL’ISTITUTO C.F.CAZZULANI DI LODI
SARA FAVA, DELLA GIORNALISTA LAURA DE BENEDETTI E DELL’INSEGNANTE
GIORDANA PAVESI)
CON LA GUIDA DELL’ARCHIVISTA
Marianna MORO
Nata ad Alba il 30 giugno del 1840 dai coniugi Torta, esercenti di un Caffè nell’antica
Piazza Vittorio Emanuele, esordì a 15 anni nella compagnia Robotti – Vestri recitando
in lingua italiana. Entrò poi a far parte della compagnia piemontese di Giovanni Toselli
iniziando a recitare nella lingua piemontese tutti i capolavori di quel teatro
affermandosi ben presto come la migliore interprete nei personaggi femminili
protagonisti. Interpretò fra gli altri l’opera di Vittorio Bersezio “Miserie d’Monssù
Travet” e fu la prima interprete di Madama Traver; avendo sposato Angelo Moro-Lin,
filodrammatico veneto, rotto il sodalizio con Toselli, si spostò a Venezia dove divenne
una delle maggiori interpreti del teatro Goldoniano. Morì improvvisamente a Verona il
19 giugno del 1879.
(FONTE: WIKIPEDIA)
Ester MANZONI
1929-1940. Fu figlia di Valerio Manzoni, proprietario dell’Officina F.lli Manzoni che
produceva macchine agricole, che dedicò una Via Privata alla propria figlia Ester,
morta ancora bambina per una grave malattia.
(FONTE: WWW.NAUTILAUS.COM/IL_PONTE/NOVEMBRE2001/MANZONI.HTM)
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Francesca MORVILLO
Francesca Laura Morvillo è nata a Palermo il 14 dicembre 1945. Il
26 Giugno 1967 ha conseguito la laurea con il massimo dei voti e
lode accademica in Giurisprudenza. La sua tesi è stata valutata la
migliore tra gli elaborati penalistici nell’anno 1966/1967 con il
premio “Giuseppe Maggiore”. Il suo percorso accademico le ha
permesso di diventare poi magistrata. Nel corso della carriera
ricopre le funzioni di giudice del tribunale di Agrigento, sostituta
procuratrice della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di
Palermo, di Consigliera della Corte d'Appello di Palermo e di
componente della Commissione per il concorso di accesso in
magistratura. Oltre alla carriera in magistratura, Francesca Morvillo
insegnò presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia a Palermo, in quanto docente di
“legislativa del minore” nella Scuola di Specializzazione in Pediatria. Partecipò nel
marzo del 1968, appena ventiduenne, al concorso per uditore giudiziario che superò
brillantemente, e fu nominata con decreto del gennaio 1970. Dopo un anno di
permanenza presso la Sezione penale del Tribunale di Agrigento, venne trasferita alla
Repubblica presso il Tribunale di Palermo, dove spiccò il suo impegno civile
nell’affrontare la delicatezza delle situazioni coinvolgenti soggetti fragili dalla
personalità ancora in formazione.
Dal punto di vista della vita privata, dopo un primo
fallimento
matrimoniale,
nel
1979
conobbe
Giovanni Falcone che all’epoca rivestiva il ruolo di
giudice istruttore presso il tribunale di Palermo.
Questo incontro sfociò, nel maggio del 1986, in un
matrimonio
civile.
Il
23
maggio
1992,
sull'autostrada A29, nei pressi dello svincolo di
Capaci e a pochi chilometri da Palermo, il
magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie
Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio
Montinaro persero la vita in un attentato mafioso.
La strage di Capaci, festeggiata dai mafiosi nel carcere dell'Ucciardone (Palermo), ha
segnato una delle pagine più tragiche della lotta contro la mafia ed è strettamente
connessa al successivo attentato di cui rimase vittima anche il magistrato Paolo
Borsellino, grande amico e collega di Falcone. Ogni anno, il 23 maggio, si tiene a
Palermo e Capaci una lunga serie di attività, in commemorazione della morte del
magistrato Giovanni Falcone e di Francesca Morvillo.
(FONTE: MELEGNANO.NET)
Ada NEGRI
Ada Negri è stata una poeta e scrittrice italiana. È ricordata
inoltre per essere stata la prima e unica donna ad essere
ammessa tra gli Accademici d'Italia.
Nacque a Lodi nel 1870. Le sue origini erano umili. In portineria
Ada passava molto tempo sola, osservando il passaggio delle
persone, come descritto nel romanzo autobiografico Stella
Mattutina (1921). Ad appena un anno dalla nascita rimase
orfana del padre e fu grazie ai sacrifici della madre che Ada
poté frequentare la Scuola Normale femminile di Lodi,
ottenendo il diploma di insegnante elementare. Il suo primo
impiego fu al Collegio Femminile di Codogno, nel 1887. La vera
esperienza d'insegnamento che segnò la sua vita e la
produzione artistica, però, fu intrapresa a partire dal 1888,
nella scuola elementare di Motta Visconti. Al mestiere di maestra è legata l'attività di
poeta: fu in questo periodo che iniziò a pubblicare i suoi scritti su un giornale
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lombardo, il Fanfulla di Lodi. In questo periodo compose le poesie poi pubblicate nel
1892 nella raccolta Fatalità: questo libro ebbe un grande successo così si trasferì con
la madre a Milano, dove entrò in contatto con i membri del Partito socialista italiano.
Nel 1894 vinse il Premio Milli per la poesia. Nello stesso anno uscì la sua seconda
raccolta di poesie, Tempeste, meno apprezzata di Fatalità, nonché vittima di una forte
critica da parte di Luigi Pirandello. In questo periodo la sua lirica si concentrò
soprattutto su temi sociali ed ebbe forti toni di denuncia, tanto da farla definire la
poetessa del Quarto Stato. Il 1896 fu l'anno di uno sbrigativo e presto fallimentare
matrimonio con Giovanni Garlanda, industriale tessile di Biella, dal quale ebbe la figlia
Bianca, ispiratrice di molte poesie, e un'altra bambina, Vittoria, che morì a un mese di
vita. Da questo periodo le sue vicende personali modificarono fortemente la sua
poetica e le sue opere divennero fortemente introspettive e autobiografiche, come si
vede in Maternità, pubblicata nel 1904, e Dal Profondo (1910). La separazione con
Garlanda avvenne nel 1913, anno in cui Ada si trasferì a Zurigo, dove scrisse Esilio,
pubblicato nel 1914, opera con evidente riferimento autobiografico, e la raccolta di
novelle Le solitarie, pubblicata nel 1917, opera moderna ed attenta alle molte
sfaccettature della tematica femminile. L'anno seguente esce Orazioni, raccolta di odi
alla patria: gli anni della guerra avevano trasformato la passione civile in patriottismo,
accompagnato all'avvicinamento alle posizioni di Mussolini.
La corda principale della sua poesia erano ormai i sentimenti e, avanzando gli anni, la
memoria: nel 1919 nasceva una nuova raccolta di poesie, Il libro di Mara, raccolta
inusuale per la società cattolica e conservatrice di quell'epoca. Nel 1921, anno del
matrimonio della figlia Bianca, è la volta di Stella mattutina, romanzo autobiografico di
successo.
Morì nel 1945 e fu sepolta nel Famedio di Milano. Il 3 aprile 1976 la sua tomba è stata
traslata nell'antica Chiesa di San Francesco a Lodi.
(FONTE: WIKIPEDIA)
Corinna POLENGHI
Corinna faceva parte dell’Associazione San Vincenzo che donava denaro per azioni
benefiche per le persone in difficoltà.
Santa Maria in PRATELLO
Con questo nome viene ricordato il miracolo avvenuto a
Paullo attorno alle metà del XIII secolo. Il racconto di
tale miracolo riferisce che
un’ immagine di Maria
Santissima, in atto di nutrire il suo bambino, stava
dipinta sul muricciolo attiguo a una casupola. Una
fanciulla di nome Maria, sordomuta dalla nascita,
sull'esempio delle compagne, s’inginocchiava davanti a
quell'effigie. Con la mente, non potendo con la parola,
esponeva le sue angosce e pregava. Un giorno, avendo
pregato più devotamente del solito, contemplando
estatica la sacra immagine, vide con sorpresa la Vergine Maria porre il braccio sopra il
suo capo e dirle dolcemente: “Va’ da tua madre e dille che la Madonna ti ha fatto la
grazia”. E così lei fece. La madre, stupefatta, a sentire la figlia parlare chiaramente, a
gran voce chiamò le vicine e a tutte rese nota la grazia che sua figlia aveva ricevuto.
(FONTE: WWW.PARROCCHIADIPAULLO.IT)
Sofia PREDABISSI
Una via porta il nome di Sofia Predabissi per ricordare che, con testamento del 28
dicembre 1867, la nobildonna Sofia Predabissi istituiva erede universale della sua
sostanza, l’arcivescovo milanese Luigi dei Conti di Calabiana, escludendo però dalla
suddetta eredità la possessione di Calvenzano nel comune di Vizzolo, il cui reddito
doveva servire per l’istituzione e il mantenimento di un ospedale per gli ammalati
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LICEO DELLE SCIENZE SOCIALI “MAFFEO VEGIO” – CLASSE 3 A
ISTITUTO “CAZZULANI” – CLASSE 3 F- A.S. 2011/2012-LODI
poveri dei comuni di Vizzolo e di Melegnano. L'Ospedale è stato trasferito nel territorio
del comune di Vizzolo.
(FONTE: MELEGNANO.NET)
Angela Maria PUGNI DANELLI
Mortara,1902-Lodi,1987. Benefattrice. Nata a Mortara in provincia di Pavia nel 1902.
Il 18 marzo del 1926 partorì la piccola Anna Teresa che morì il 25 aprile dello stesso
anno di gastroenterite come indicato sul certificato di morte. In realtà sembra che la
piccola fosse affetta da qualche disabilità e ciò giustifica la profonda sensibilità della
donna nei confronti dell’handicap. Alla sua morte, infatti, volle che il suo patrimonio e
le sue proprietà servissero alla creazione di un'istituzione che si occupasse di aiutare
le persone con disabilità. La fondazione intitolata ad Angela Pugni e al marito Stefano
Danelli fu istituita nel 1989 e ha sede nel centro di Lodi, in via Biancardi dove la
coppia ha vissuto. In via Paolo Gorini è invece ubicato il Centro Residenziale Danelli
per le persone affette da gravi handicap e impossibilitate all’accudimento in famiglia
mentre in zona Sant’ Alberto, nella via titolata alla coppia, è attivo il Centro
Riabilitativo Polivalente.
(RICERCA EFFETTUATA E PRODOTTA DALLA CLASSE 3F DELL’ISTITUTO C.F.CAZZULANI DI LODI
SARA FAVA, DELLA GIORNALISTA LAURA DE BENEDETTI E DELL’INSEGNANTE
GIORDANA PAVESI)
CON LA GUIDA DELL’ARCHIVISTA
Santa SAVINA
Milano 260-267 circa e 311/317 circa). Savina, nata a Milano dalla nobile famiglia dei
Valeri, andò in sposa a un nobile lodigiano. Rimasta presto vedova, si dedicò a opere
di carità, aiutando i cristiani perseguitati da Diocleziano. Savina fece seppellire nella
propria casa, di nascosto, i corpi di Nabore e Felice, soldati cristiani decapitati a Laus
Pompeia (oggi Lodi Vecchio) verso il 300-304. Cessata la persecuzione, Savina fece
portare a Milano i resti dei corpi dei due martiri deponendoli nella cappella gentilizia
dei Valeri. Al termine della sua vita colma di veglie e preghiere, Savina morì e fu
sepolta accanto ai “suoi” martiri. Divenuta Santa, viene celebrata il 30 gennaio.
(RICERCA EFFETTUATA E PRODOTTA DALLA CLASSE 3F DELL’ISTITUTO C.F.CAZZULANI DI LODI
SARA FAVA, DELLA GIORNALISTA LAURA DE BENEDETTI E DELL’INSEGNANTE
GIORDANA PAVESI)
CON LA GUIDA DELL’ARCHIVISTA
Santa Chiara SCIFI
Santa Chiara, al secolo Chiara Scifi (Assisi, 1193 – Assisi, 11 agosto 1253), è stata
una religiosa italiana, collaboratrice di San Francesco e fondatrice delle Monache
Clarisse: è stata dichiarata santa da Papa Alessandro IV nel 1255. Il 17 febbraio 1958
venne dichiarata da Papa Pio XII Santa Patrona della televisione e delle
telecomunicazioni.
(FONTE: WIKIPEDIA)
Marie SKLODOWSKA (Madame Curie)
Polonia, 1867 – Francia, 1934. Scienziata. Nacque a
Varsavia in Polonia, da una famiglia cattolica molto
numerosa. Marie decise di studiare fisica, a dispetto del
fatto che questa scelta fosse inizialmente assai
osteggiata: l'idea che una donna potesse intraprendere
la carriera scientifica era inconcepibile per quel tempo.
Poiché l'università di Varsavia era interdetta alle donne,
si trasferì in Francia per studiare alla Sorbona, lavorando
per pagarsi gli studi. A Parigi incontrò Pierre Curie,
professore della scuola di Fisica, che sposò. I due coniugi scoprirono due nuovi
elementi chimici, il radio e il polonio. Comprese che la radioattività è un fenomeno
atomico. Per queste scoperte scientifiche, nel 1903 ricevette, insieme al marito e al
professore Henri Becquerel, il premio Nobel per la fisica.
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Dopo la tragica morte del marito avvenuta nel 1906, Marie Curie continuò a lavorare
nel suo laboratorio, venne chiamata alla cattedra della Sorbona (la stessa che era
stata del marito) e riuscì a isolare il polonio puro e il radio puro. Per questo successo,
nel 1911, venne insignita con il premio Nobel per la chimica. I coniugi Curie anzichè
trarre profitto dalle loro scoperte, donarono all'umanità i risultati della loro ricerca,
senza pretendere mai nulla in cambio. Durante la Prima Guerra mondiale Marie Curie
si è recata al fronte per assistere i feriti e inventò le famose Petit Curie, delle
automobili attrezzate con apparecchiature a raggi X. Nel 1912 fondò l'Institut du
Radium, che diresse fino al 1932, quando la direzione passò alla figlia. Oggi chiamato
Institut Curie, è tuttora un'importante istituzione scientifica per la ricerca sul cancro.
Marie Curie morì il 4 luglio del 1934 di anemia perniciosa, in conseguenza della lunga
esposizione alle sostanze radioattive.
(RICERCA EFFETTUATA E PRODOTTA DALLA CLASSE 3F DELL’ISTITUTO C.F.CAZZULANI DI LODI
SARA FAVA, DELLA GIORNALISTA LAURA DE BENEDETTI E DELL’INSEGNANTE
GIORDANA PAVESI)
CON LA GUIDA DELL’ARCHIVISTA
Giuseppina STREPPONI
Lodi 8 settembre 1815 – Milano 14 Novembre 1897. Cantante
soprano. Giuseppina Strepponi nacque a Lodi da una famiglia di
musicisti. Studiò come soprano al Conservatorio di Milano e
debuttò ad Adria nel dicembre 1834 in Chiara di Rosembergh.
Cominciò a frequentare il compositore Giuseppe Verdi, rimasto
vedovo della prima moglie, interpretando alcune sue opere. Con lui
convisse dal 1848 al 1859, quando si sposarono. La salute
malferma le impedì di proseguire la carriera di cantante. Quando
morì, venne sepolta insieme a Verdi nell'oratorio della Casa di
riposo per Artisti di Milano
(RICERCA EFFETTUATA E PRODOTTA DALLA CLASSE 3F DELL’ISTITUTO C.F.CAZZULANI DI LODI
SARA FAVA, DELLA GIORNALISTA LAURA DE BENEDETTI E DELL’INSEGNANTE
GIORDANA PAVESI)
CON LA GUIDA DELL’ARCHIVISTA
SANTA MARIA DEL SOLE
«L'anno 1560 in quelle adiacenze viveva donna Geronima Latini vecchia di 115 anni
che a Dio aveva la sua verginità dedicata. Il fratello di lei, passando sul Tevere vide
galleggiare un'immagine della Vergine dipinta in papiro e la prese e la dette alla
sorella che fra le gemme del suo scrigno la chiuse. Dopo alcuni giorni nell'entrare nella
camera vide l'immagine risplendente come il sole e così cinta da raggi. Tutta Roma
accorse alla fama del prodigio, e dal miracolo fu detta la Vergine del Sole,
cambiandosi in edicola l'atrio di quella casa.»
(M. ARMELLINI, LE CHIESE DI ROMA DAL SECOLO IV AL XIX, ROMA 1891)
Camilla TAVAZZI CATENAGO
Nasce nel 1600 circa, fu una Benefattrice. Nel 1662 il Comune, in virtù di un lascito
della nobildonna Camilla Tavazzi Catenago (indicata anche come Cavenago), apre la
scuola di Grammatica minore, di Grammatica maggiore e di Umanità.
(RICERCA EFFETTUATA E PRODOTTA DALLA CLASSE 3F DELL’ISTITUTO C.F.CAZZULANI DI LODI
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Madre TERESA di Calcutta
Madre Teresa di Calcutta (al secolo Anjeza Gonxha Bojaxhiu) è
nata a Skopje, il 26 agosto 1910 ed è morta a Calcutta, il 5
settembre 1997.
E’ stata una religiosa albanese di fede cattolica, fondatrice della
congregazione religiosa delle Missionarie della Carità. Il suo
lavoro tra le vittime della povertà di Calcutta l'ha resa una delle
persone più famose al mondo. Ha vinto il Premio Nobel per la
Pace nel 1979, e il 19 ottobre 2003 è stata proclamata beata da
Papa Giovanni Paolo II.. All’età di diciotto anni, mossa dal
desiderio di diventare missionaria, Gonxha lasciò la sua casa nel
settembre 1928, per entrare nell’Istituto della Beata Vergine
Maria, conosciuto come “le Suore di Loreto”, in Irlanda. Lì
ricevette il nome di suor Mary Teresa, come Santa Teresa di
Lisieux. In dicembre partì per l’India, arrivando a Calcutta il 6 gennaio 1929 dove
diresse una scuola per figlie di ricchi, ma il 10 settembre 1946, durante il viaggio in
treno da Calcutta a Darjeeling Madre Teresa ricevette l’“ispirazione”, la sua “chiamata
nella chiamata”. Provò sofferenza nel vedere l’incuria verso i poveri e volle dedicarsi
solo a loro. Il 17 agosto 1948, indossò per la prima volta il sari bianco bordato
d’azzurro e andò a Calcutta nei sobborghi: visitò famiglie, lavò le ferite di alcuni
bambini, si prese cura di un uomo anziano che giaceva ammalato sulla strada e di una
donna che stava morendo di fame e di tubercolosi. Iniziava così ogni giornata per lei e
le sue sorelle. Il 7 ottobre 1950 la nuova Congregazione delle Missionarie della Carità
veniva riconosciuta ufficialmente nell’Arcidiocesi di Calcutta.
(FONTE: WWW.TERZETA.IT)
Flora de’ TRESSENI
1250-1340 circa. Benefattrice. Appartenente ad una delle maggiori famiglie guelfe di
Lodi. Sposò Antonio Fissiraga, signore di Lodi, capo dei guelfi in Lombardia.
La famiglia di Flora era vicina alla spiritualità francescana, la madre, infatti,Lodigiana
de Palatini, aveva ideato la costruzione di un grande monastero francescano femminile
da dedicare a Santa Chiara.
Antonio Fissiraga, sposando Flora de’ Tresseni, ereditò dalla suocera e dalla moglie
l’idea della nuova fondazione francescana, che avrebbe portato a termine il 5
novembre 1303, quando papa Benedetto XI diede la sua approvazione alla nascita in
Lodi di un monastero per le Clarisse.
Ad Antonio Fissiraga e alla moglie Flora de’ Tresseni va assegnato anche il merito della
costruzione del Tempio di San Francesco in Lodi: la chiesa fu edificata nella seconda
metà del Duecento.
(RICERCA EFFETTUATA E PRODOTTA DALLA CLASSE 3F DELL’ISTITUTO C.F.CAZZULANI DI LODI
SARA FAVA, DELLA GIORNALISTA LAURA DE BENEDETTI E DELL’INSEGNANTE
GIORDANA PAVESI)
CON LA GUIDA DELL’ARCHIVISTA
Anna VERTUA GENTILE
Dongo 30/05/1845 Lodi 23/11/1926. Scrittrice. Nata a Dongo
(Como) il 30 maggio 1845, esordì come scrittrice a 23 anni con
"Letture giovanili per fanciulle". Oltre a collaborare con alcune
riviste, scrisse numerosi romanzi, per lo più di genere rosa o
rivolti ai ragazzi. Morì il 23 novembre 1926 e venne sepolta nel
cimitero di Codogno, dove le sono stati intitolati una scuola e un
premio letterario.
(RICERCA EFFETTUATA E PRODOTTA DALLA CLASSE 3F DELL’ISTITUTO C.F.CAZZULANI DI LODI
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DONNE DA RICORDARE
Sofia BISI ALBINI
(Milano 1856-1919)
Scrittrice, pubblicista, femminista.
Dopo le superiori, frequentate a milano inizia un’attività che la porta
a dirigere la “ Rivista per signorine” e “ Vita femminile italiana”.
La donna da lei ipotizzata, deve avere coraggio, forza d’animo ed
essere dedita all’attività sociale.
Scrive romanzi, racconti e novelle; diventa collaboratrice del
giornale “Il corriere della sera”.
Giovanna BOCCALINI BARCELLONA
(Lodi 1901 – Milano 1991) Esponente politica, nata a Lodi, comunista, sposò un
perseguitato politico e lo seguì al confino.
Durante la Resistenza fu tra le fondatrici del giornale clandestino Noi Donne; dopo la
Liberazione ricoprì la carica di assessore all’Assistenza (1946-1947) e
successivamente di consigliere del Comune di Milano (1947-1949).
Ersilia BRONZINI MAJNO
(Milano 1859-1933) Una delle più attive protagoniste del movimento di
emancipazione femminile italiano.
La sua prima esperienza di volontariato comincia a Milano nella
guardia ostetrica gratuita, rivolta alle madri illegittime.
Grazie alla sua campagna per raccogliere fondi si può offrire alle future
madri un contributo in denaro.
Decide di dar vita a un’associazione che possa unire le donne e
prepararle alla consapevolezza dei propri diritti, nel 1899 nasce a
Milano “L’Unione femminile” di cui lei è presidente.
Dopo la morte della figlia Mariuccia fonda “L’Asilo Mariuccia”: opera di
assistenza all’infanzia per la tutela dei bambini.
Elena CAZZULANI
(Lodi 1920 – 2007) Scrittrice- storica, era nipote del famoso
Francesco Cazzulani, il fondatore del "Collegio Cazzulani”.
Era figlia di Giovanni Cazzulani, ultimo direttore del collegio, in
seguito alle dimissioni di Francesco.
Quando suo padre morì l'edificio venne dato in mano al comune
che decise di utilizzarlo come sede della scuola di Avviamento
Professionale, oggi è la sede dell’Istituto Comprensivo Francesco
Cazzulani. Elena non continuò a dirigere l'istituto, ma diede il suo
contributo scrivendo il libro “Il collegio Cazzulani" nel 1988.
Divenne famosa pubblicando romanzi come "Il muro sul ponte"
(1983) o "Il cielo comincia dal suolo" (1996).
Scrive biografie come quelle di Cristina di Belgioioso (1982), Vittoria Manzoni (1986) e
Mary Hadfield Cosway(1989).
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Adelaide COARI
(Milano 1881-1966) Appena ventenne comincia la sua
esperienza di insegnamento in una scuola pubblica rurale, e
collabora al periodico “Il catechista cattolico”. Fonda il
settimanale “La donna”, la rivista “Pensiero e azione”.
Fu protagonista della prima battaglia del femminismo
cattolico italiano per il diritto di voto alle donne, per la tutela
e il riscatto del lavoro delle donne a partire dalle operaie e
per l’istruzione-cultura femminile.
Francesca COSTA Lodi
(1939 – 1961) Ginnasta. Nata a Lodi, gareggiò con i colori della società Fanfulla,
distinguendosi nelle gare con gli attrezzi. Quarta ai campionati assoluti del 1959,
partecipò nello stesso anno all’incontro Italia-Svezia e nel 1960 alle Olimpiadi di
Roma. Morì in un incidente automobilistico.
Rosina FERRARIO
(Milano 1888-1949) Prima donna pilota d’aeroplano.
Il primo tentativo di decollo fallisce ma non le impedisce di
continuare ad allenarsi, e nel 1914 Rosina si offre come
Crocerossina aerea per trasportare i feriti, ma il ministero
della guerra rifiuta la sua proposta.
Nel 1921 si sposa e abbandona il volo.
Nella GIACOMELLI
(Lodi 1873 – 1949) Anarchica pacifista, è compagna di classe di Ada Negri. Tra il 1892
e il 1897 insegna nel comasco e nel varesotto, e aderisce al Partito socialista,
collaborando alla rivista La Vita internazionale e al giornale socialista di Lodi Sorgete!,
in cui difende la causa dell'emancipazione femminile e dei diritti delle lavoratrici.
Pochi anni dopo il suo passaggio all'anarchismo. Insofferente del conformismo e delle
tradizioni, nel 1894 abbandona la casa familiare per divergenze con la madre e, nel
1897 si licenzia e si trasferisce a Milano. In prossimità della guerra, e dopo gli eventi
insurrezionali della settimana rossa, con lo pseudonimo "Petit Jardin", critica le
posizioni guerrafondaie di alcuni anarchici ed esprime sui giornali Volontà e Abbasso la
guerra! le sue posizioni di pacifismo intransigente, che rifiuta la difesa della "patria"
anche in caso di invasione straniera.
E’ arrestata nel 1916 a causa di un tentativo dimostrativo antimilitarista.
L’intercettazione di una sua lettera e di un manifesto antimilitarista, le costa il
rimpatrio a Lodi e la diffida ad ogni forma di propaganda contro la guerra. Fu arrestata
nel 1928 nell’ambito dell’inchiesta sull’attentato a Mussolini e fu rilasciata grazie
all’intervento dell’amica Ada Negri, ma tenuta sotto stretta osservazione per tutto il
periodo fascista. Nel dopoguerra si ritirò a Rivoltella del Garda dove muore nel 1949.
Teresa GUGELLONI
(Lodi 1838 – 1895) Educatrice, Nel 1863 istituì a Lodi una scuola infantile femminile.
Nel suo istituto s’insegnava scolasticamente a leggere, scrivere e contare. L’istituzione
operò per 25 anni accogliendo in media 20 bambini l’anno.
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Cristina TRIVULZIO DI BELGIOIOSO
(1808-1871) Patriota e scrittrice italiana, a sedici anni si sposò con il
principe Emilio Borbiano di Belgioioso d'Este. Fu tra le protagoniste
femminili del Risorgimento. Accolse prima in Svizzera e poi in Francia
gli esuli politici. Fondò giornali, partecipò allo sbarco di Napoli e si
impegnò nella cura dei feriti durante l’assedio di Roma. Dopo un
viaggio in oriente scrisse “Storie della casa di Savoia”. Dopo essersi
separata dal marito si trasferì in Svizzera, soccorrendo i profughi
lombardi e finanziando la spedizione dei Savoia (1834). Tornata per
un breve periodo in Italia, fu ben presto esiliata a Parigi, dove accolse
nella sua casa i patrioti italiani. Grazie a questa donna e al suo
salotto, diventato famoso, i patrioti riuscivano ad incontrare diversi
personaggi illustri, tra i quali il principe Luigi Napoleone. A Parigi
fondò il giornale la Gazzetta italiana. Nel 1848 sbarcò a Napoli e, dopo aver raccolto
un gruppo di volontari, si recò a Milano dove sostenne, anche con la fondazione di
giornali, la causa della fusione col Piemonte. Quando nel 1849 Roma fu assediata, si
impegnò nella cura dei feriti.
Alma SABATINI
(1922 - 1988) Linguista – Femminista
Nasce a Roma il 6 settembre 1922 e muore a Roma il 12 aprile
1988 in un incidente stradale nel quale resta ucciso anche il marito
Robert Braun. Insegnante d’inglese si ritira presto dalla scuola per
dedicarsi al femminismo.
Militante nel Partito Radicale e dal 1969 nel Comitato direttivo della
LID è fra le fondatrici del Movimento di Liberazione della donna e
poi del Collettivo di lotta femminista.
Alla manifestazione dell’ 8 marzo 1972 a Roma viene picchiata dalla
polizia che carica i manifestanti. Partecipa attivamente a molti
congressi internazionali e a un tour di conferenze mantenendo
legami fra il femminismo italiano e quello europeo ed americano.
La lotta per la legge sull’aborto, per il nuovo diritto di famiglia, per la legge di
iniziativa popolare contro la violenza sessuale la vedono sempre in prima fila. Pubblica
nel 1986 Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana edito dalla
Commissione Nazionale di Parità fra uomo e donna presso la Presidenza del Consiglio
dei Ministri di cui fa parte e nel 1987, “Il sessismo nella lingua italiana “.
Ancor oggi le “Raccomandazioni” (presenti sul sito del Ministero delle Pari
Opportunità) si rivelano un vero e proprio vocabolario di traduzione dal maschile al
femminile in nome della parità, in cui la Sabatini denuncia la falsa 'neutralità' del
maschile nella lingua italiana, suggerendo come correggere gli stereotipi di genere più
diffusi nel linguaggio che negano, di fatto, la presenza delle donne nel mondo, con
ripercussioni tutt'altro che linguistiche.
LE PARTIGIANE:
Maria Grossi
di Tavazzano, staffetta partigiana e modella di Ettore
Archinti
Luisa Mazzini Folli
di Lodi, deportata nel campo di Ravensburg da cui è
fortunatamente tornata
Maddalena Casali Mirotti di Casalpusterlengo, staffetta partigiana
Anna Paolina Passaglia di San Colombano al Lambro
Dina Clavena
di Codogno, salita in montagna con il fratello partecipò
alla battaglia di Megolo.
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Donne
&
Donne
nasce
come
associazione
volta
all’organizzazione di progetti legati al mondo delle donne,
dell’aggregazione
giovanile,
del
tempo
libero,
delle
problematiche dell’occupazione, della terza età, della
solidarietà, con l’intento di promuovere iniziative, idee,
curiosità…e rispondere a bisogni e aspettative delle diverse
fasce d’età. Obiettivo a breve e medio termine è la
socializzazione e la creazione di spazi attrezzati per
l’aggregazione. Obiettivo a lungo termine è il sapersi porre
come un osservatorio della realtà femminile e sociale del nostro
paese, conoscerne problemi ed esigenze per poter essere da
stimolo e proposta per le scelte amministrative e politiche.
Stampa e divulgazione a cura dell’Associazione Culturale
Donne&Donne - Sant’Angelo Lodigiano
www.donneedonne.it [email protected]
9-10 MARZO 2013
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