Mostra/Apri - Facoltà di Architettura
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sistema design nelle imprese di Roma e del Lazio DESIGN FOR MADE IN ITALY 01 Nautical Design diid Distretto della nautica nel Lazio Massimo Paperini e Andrea Vallicelli 118 Wally Power Gruppo InRizzardi DESIGN FOR MADE IN ITALY sistema design nelle imprese di Roma e del Lazio 01 Nautical Design indice 04 _ 11 Direttore responsabile | Managing Director Tonino Paris Design for Made in Italy: sistema design nelle imprese di Roma e del Lazio | A design system for businesses in Rome and the Lazio Region_Tonino Paris La ricerca come driver d’innovazione | Research as a driver for innovation_Carlo Martino Direttore | Director Carlo Martino Coordinamento scientifico | Scientific Coordination Committe Osservatorio scientifico sul Design del Dipartimanto ITACA, Industrial Design Tecnologia dell’Architettura, Cultura dell’Ambiente, Sapienza Università di Roma Experienced Nautical Design: un progetto di internazionalizzazione per il design Made in Lazio | An internationalization project for design Made in Lazio_Pierpaola D’Alessandro Redazione | Editorial Staff Luca Bradini Nicoletta Cardano Paolo Ciacci Emanuele Cucuzza Stefano Lacu Antonio Las Casas Sara Palumbo Filippo Pernisco Silvia Segoloni Clara Tosi Pamphili 12 _ 29 Designer Andrea Vallicelli e Massimo Paperini Designer a confronto | Head to Head_Carlo Martino I Designer e il Distretto della Nautica | Designers and District Nautical_Paolo Ciacci Designer_index Segreteria di redazione | Editorial Headquarter Via Flaminia 70-72, 00196 Roma tel/fax +39 06 49919016/15 [email protected] 30 _ 33 Focus 118 Wally Power Nuove Tendenze | New Trends_Carlo Vannicola Traduzione | Translations Claudia Vettore Progetto grafico | Graphic design Roberta Sacco 34 _ 49 Impaginazione | Production Sara Palumbo Editore | Publisher Rdesignpress Topic_Nautical design Factory Cantieri Italiani, il Gruppo InRizzardi Il Gruppo fa la forza | There is safety in numbers_Luca Bradini Via Angelo Brunetti 42, 00186 Roma tel/fax +39 06 3225362 e-mail: [email protected] DESIGN FOR MADE IN ITALY Distribuzione librerie | Distribution through bookstores Joo distribution – Milano allegato alla rivista sistema design nelle imprese di Roma e del Lazio L’impresa nautica: un “artigianato sofisticato” | Boat manufacturers: “sophisticated craftsmanship”_Loredana Di Lucchio n°1_febbraio 2009 Factory_index Distribuzione estero | Distribution for other countries s.i.e.s. srl – milano 20092 cinisello balsamo (milano), via bettola 18 tel. 02 66030400 – fax 02 66030269 www.siesnet.it e-mail [email protected] diid Stampa | Printing Tipografia Ceccarelli, Grotte di Castro - VT Registrazione presso il tribunale di Roma 86/2002 del 6 marzo 2002 ISSN: 1594-8528 _disegno industriale industrial design Rivista bimestrale di formazione e ricerca Bimonthly magazine of training and research 50 _ 55 Tradition & Innovation CNT “La Bussola” e Allufertempesta: tra tradizione e innovazione | CNT “La Bussola” and Allufertempesta: between tradition and innovation_Sabrina Lucibello Carlo Martino Across 154’, Duck Design, Massimo Paperini. Dimensioni: 47,00m x 7,10m Motore: 2x2280 Hp Across 154’, Duck Design, Massimo Paperini. Length: 47,00m x 7,10m Engines: 2x2280 Hp 12 Designer Massimo Paperini e Andrea Vallicelli Designer a confronto | Head to Head Paperini e Vallicelli. Due tra i più importanti yacht designer della scena internazionale, attivi a Roma dalla fine degli anni ‘70, sono messi a confronto per rispondere a domande su caratteristiche, dinamiche e scenari del design della nautica. Due architetti che hanno indirizzato la propria creatività verso questo ambito del design perché convinti di poter realizzare libere sperimentazioni, in equilibrio tra prestazioni, tecnologia ed estetica. Al loro attivo numerosi progetti sia nell’ambito del sailing che del motoryacht, realizzati con cantieri italiani ed esteri. Paperini, che ironicamente ha battezzato il suo studio Duck Design, si è dedicato alla progettazione di imbarcazioni Cruiser/racer IMS, vincitrici di tre campionati mondiali e numerosi campionati italiani. Consulente FIV per l’ORC di Londra per i regolamenti di stazza, dall ‘85 al ‘90 è stato team manager per la FIV ai campionati del Mondo di Vela d’Altura e all’Admiral’s Cup. La consolidata esperienza dello studio ha permesso di realizzare imbarcazioni veloci, confortevoli ed eleganti a motore Open e Motoryacht in Italia e all’estero. A sua firma sono state ad oggi varate oltre 400 imbarcazioni One-Off e di serie. Vallicelli, fondatore con A. Nazareth dello studio A. Vallicelli&C, ha disegnato numerose imbarcazioni da diporto e da regata realizzate in Europa ed in America tra cui: Brava (‘79-‘86); Azzurra (‘83, ‘87); Orsa Maggiore (‘94); Riviera di Rimini (‘96); Virtuelle (in collaborazione con P. Starck ‘00); ISA 120 ( ‘05). È professore ordinario di disegno industriale presso la Facoltà di Architettura di Pescara, e in questa sua veste ha collaborato all’organizzazione di corsi e di ricerche nell’ambito della nautica. Il design della nautica è oggi più che mai al centro dell’interesse dell’economia, dell’industria, della stampa e della ricerca. Le barche fanno parte di un consolidato sistema di beni di lusso, ma sono anche la complessa sintesi tra tecnica, estetica e funzionalità. Come si muove oggi il “progetto” in questo triplice rapporto? M.P. Il progetto si muove nel rispetto della complessa sintesi tra tecnica, estetica e funzionalità, seguendo un approccio libero da preesistenze e condizionamenti del passato con una visione contemporanea di un mezzo di trasporto inteso come altri, tipo auto, aereo ecc. che seguono la “way of life”della società attuale. A.V. Farei una distinzione tra lo yacht design riferito alle imbarcazioni a vela e quello attinente i motoryacht. Nel primo è tradizionalmente più forte l’integrazione tra competenze tecniche e quelle propriamente esteticosimboliche del prodotto. Nel secondo, i profili professionali sono, in genere, più distinti. Gli aspetti ingegneristici sono quasi sempre sviluppati dagli uffici tecnici dei cantieri, mentre ai designer esterni sono affidate prevalentemente le componenti formali del progetto. Paperini and Vallicelli. Two of the biggest yacht designers on the international scene, who have been working in Rome since the end of the ‘70s, are put head to head to answer questions on the characteristics, dynamics and scenarios in boat design. These two architects have focused their creativeness on this field of design, favouring it over others, because they believe it allows them to carry out free experimentation, with a balance between performance, technology and aesthetics. They have numerous projects to their names, in both sailing and motor yachts. They have worked with Italian and foreign shipyards, as well as in partnership with stars of international design.Paperini, who with self-irony called his studio Duck Design, focuses on IMS Cruiser/Racer projects. His creations have won three world championships and numerous Italian national titles. A FIV (Italian Sailing Federation) consultant at the London ORC for tonnage regulations, from ‘85 to ‘90 he was the FIV team manager for the Offshore World Championship and the Admiral’s Cup. Thanks to the studio’s solid experience, it has produced fast, comfortable and sophisticated open motor boats and motor yachts both in Italy and abroad. To date he has designed over 400 one-off and mass-produced boats, including the multiple prize winning Zen 70 and Continental 80. Vallicelli founded the A. Vallicelli&C studio with A. Nazareth. He has designed numerous pleasure and racing craft made in Europe and America, including: Brava (‘79-’86), Azzurra (‘83, ‘87), Orsa Maggiore (‘94), Riviera di Rimini (‘96), Virtuelle (in collaboration with Philippe Starck 2000) and ISA 120 (2005). He is a professor of industrial design at the Faculty of Architecture in Pescara and has contributed to the organization of courses and research in the field of boating. Rispetto ad una cantieristica consolidata ampiamente diffusa in Italia, fatta di piccole e medie aziende di tradizione familiare, e di tipologie d’imbarcazioni storiche, quali sono gli spazi per fare innovazione? M.P. Nel campo dello yacht design esiste, in questo momento, un gran fermento nella direzione dell’innovazione. Compito del progettista è proprio quello di educare e guidare l’utenza e la cantieristica verso nuove soluzioni a vecchi problemi, creare innovazione partendo dall’esistente e guardando con occhi diversi ciò che è dato per scontato e trovare anche in barca soluzioni che siano in linea con il modo di vivere contemporaneo. A.V. Lo scenario italiano è molto variegato, oggi ancora vi convivono una cantieristica artigianale molto raffinata, aziende che hanno assunto dimensioni industriali, holding come Azimut o Ferretti, o imprese pubbliche come la Fincantieri, che ha recentemente aperto una sezione per navi da diporto di grandi dimensioni (da 80 metri in su). Nella maggior parte dei modelli la suggestione formale rimane ancora un fattore strategico per la vendita. Per cui anche se parliamo di macchine complesse dal punto di vista funzionale, la competizione commerciale viene spesso ingaggiata sulla cosmesi dei prodotti. Nell’ambito della Vela il fattore competitivo fa sì che l’innovazione giochi un ruolo fondamentale nel miglioramento prestazionale. Quali sono gli elementi su cui si spinge oggi maggiormente la ricerca? M.P. L’uso adeguato di materiali avanzati, la tecnologia applicata alle manovre e l’elettronica d’ausilio alla domotica ed alla navigazione fanno sì che la vela, se non in regata, non sia più considerata una pratica sportiva ma semplicemente il modo più ecologico, economico e rilassante di vivere il mare e la vacanza avvicinando tutti a quest’esperienza. A.V. Il terreno su cui c’è stata fatta maggiore innovazione negli ultimi 15 anni, soprattutto nei megasailer, è stato quello della trasformazione delle attrezzature di manovra, e cioè di tutta quella serie di meccanismi legati al governo delle imbarcazioni. Stiamo andando nella direzione dell’easysailer. Alcune idee provengono dal settore agonistico, altre sono frutto del lavoro di alcune aziende che hanno sviluppato ricerca sui materiali e condotto sperimentazioni sull’integrazione tra sistemi idraulici ed elettronici. Quanto il settore della nautica, nei luoghi della progettazione ed in quelli della produzione, ha integrato sistemi di simulazione rapida, sia virtuale che fisica? M.P. La ricerca e l’innovazione nascono negli studi di progettazione e questi nuovi strumenti sono ormai d’uso comune negli studi più evoluti, pertanto la produzione si sta adeguando rapidamente a questi nuovi processi che aumentano la produttività migliorano l’affidabilità e spesso riducono i costi di produzione. A.V. Nello yacht design, l’integrazione è avvenuta da tempo e l’introduzione di software di modellazione ha cambiato radicalmente i modi di progettare. Risulta meno incisivo, per il momento, l’introduzione dei processi assistiti nei sistemi produttivi. Siamo ancora lontani da processi automatizzati, utilizzati in altri comparti industriali. 13 The 60’, Duck Design, Massimo Paperini. Disegni e visualizzazioni digitali. The 60’, Duck Design, Massimo Paperini. Sketches and digital views. Ocean Runner 111’, Duck Design, Massimo Paperini. Ocean Runner 111’, Duck Design, Massimo Paperini. Across 154’, Duck Design, Massimo Paperini. Schizzi. Across 154’, Duck Design, Massimo Paperini. Sketches. 14 Quanto delle tendenze formali ed estetiche del product design e dell’interior design contemporaneo viene oggi trasferito nel progetto delle imbarcazioni? M.P. Esiste in maniera evidente quel fenomeno che io chiamo “osmosi stilistica” tra yacht design e product design, tra design di yacht a vela e design di yacht a motore, determinata dalle esigenze di un’utenza ricca e competente che non si lascia condizionare dalla produzione tradizionale, ma vuole ritrovare anche nella barca gli stessi canoni stilistici, lo stesso lusso e lo stesso comfort che ritrova nella sua auto di lusso nella sua villa o addirittura nel suo aereo privato. Fermo restando che il ruolo dello yacht designer è quello di interpretare questi “desiderata” in maniera competente nel rispetto del fatto che la barca è l’unico mezzo di trasporto che si muove nella zona di confine tra due fluidi aria ed acqua, l’unico nel quale si vive contemporaneamente all’interno ed all’esterno. A.V. Il trasferimento di linguaggi da altri settori merceologici è evidente e c’è sempre stato. Questo collegamento è, per esempio, palese negli interni. I professionisti che disegnano gli arredamenti di yacht sono spesso architetti che si occupano anche degli interni di abitazioni, alberghi e uffici. Per quanto riguarda gli aspetti stilistici ci sono alcuni esempi emblematici. Il Wallypower è chiaramente figlio del linguaggio aeronautico dei caccia militari stealth, come pure il progetto Sigma, un mega-yacht di Philippe Starck ha forme dello scafo con la prua rovescia, ispirate alle navi militari di un secolo fa. Per cui è chiaro che la nautica attinge da vari settori, dalle automobili agli aerei, ma qualche volta accade anche il contrario. C’è un progetto, a parte i suoi, che ritiene oggi essere emblematico nell’equilibrio tra estetica, tecnologia e funzionalità? M.P. Si “Ghost” di Luca Brenta che ha interpretato in maniera superba il tema del maxi sailer contemporaneo aiutato in questo, per quanto riguarda gli interni, da Piero Lissoni. A.V. Le imbarcazioni a vela da regata sono spesso un manifesto di questo equilibrio. Mentre nei mega-yacht ritengo significative alcune barche del cantiere tedesco Lürssen come il Pelorus disegnato da Tim Heywood o l’Izanami progettata da Norman Foster. È sicuramente a conoscenza dell’istituzione nel 2007 da parte della Regione Lazio del distretto della Nautica del Lazio. Qual è la sua opinione rispetto a tale iniziativa? M.P. Ottima iniziativa che conosco bene. A.V. Vedo di buon occhio quest’iniziativa, il prodotto nautico va considerato come un prodotto sistemico. L’amministrazione distrettuale può essere utile alla competitività delle aziende che operano nel suo territorio con iniziative che vanno dall’organizzazione di fiere (come quella di Roma) alla promozione d’immagine sui mercati internazionali, al supporto formativo. Penso quindi che sia un’iniziativa più che positiva. Spero solo che non si trasformi in una macchina burocratica. Esiste una scuola romana nel design della nautica? M.P. Esiste e si sta sviluppando rapidamente e con competenza nel trasmettere anche ai giovani lo spirito di questa professione che sta a metà tra arte e tecnica. A.V. Una scuola romana non c’è mai stata. Il fatto che a Roma ci siano molte realtà professionali nell’ambito della nautica dipende forse dalla presenza di una grande scuola di architettura e di ingegneria. Nella nostra città mancano però corsi di laurea e scuole dedicate al settore e, cosa alquanto singolare, pochi sanno che ci sono enti di ricerca, come per esempio la Vasca Navale, che potrebbero dare luogo a sinergie molto proficue. La nautica esercita una grande attrazione nei confronti dei giovani designer. Pensa che le scuole di design preparino sufficientemente questi giovani? M.P. Ci sono scuole che stanno tentando di formare giovani yacht designer, alcune con successo altre meno. La preparazione migliore si ottiene in cantiere o in uno studio affermato, comunque le scuole possono dare una fondamentale preparazione di base, in particolare educare i giovani al progetto trasmettendo loro un corretto metodo progettuale. Si trovano collaboratori piuttosto motivati che preparati, i quali crescono rapidamente grazie alla loro innata curiosità. A.V. Può svilupparsi un settore, se gli manca un sistema di formazione di supporto? Si costituiscono distretti industriali della nautica e non si creano scuole adeguate. Questa è miopia. Sono convinto che sia difficile (ed anche inutile) mettere insieme in un solo ateneo le risorse per costruire un corso di studi dedicato al design nautico. Credo sarebbe più appropriato dar vita a dei consorzi universitari in grado, attraverso master o corsi specialistici, di formare delle eccellenze, coordinandosi con altri centri di ricerca. La nautica è un settore che in Italia ha continuato a crescere costantemente, ed oggi rappresenta circa lo 0,7% del Pil nazionale, ma la formazione è ancora insufficiente. È in grado di delineare uno scenario di prospettiva per il design della nautica? M.P. Sicuramente una grande crescita “fisiologica” visto che ormai, data la forte densità abitativa delle città, il nostro sbocco naturale sarà in mare e sul mare, chiaramente con una grande attenzione all’ecologia al risparmio energetico ed alla ricerca di fonti alternative di energia che determineranno nuove tipologie ed un modo nuovo di vivere e progettare la nautica e l’architettura del futuro. A.V. La nautica può trovare nel design il suo punto di forza, come avviene per buona parte del Made in Italy. Il successo dei prodotti delle nostre imprese si è spesso fondato su una tradizionale e quasi genetica attitudine al design diffusa in tutta Italia. Bisogna però consolidare i risultati ottenuti. Oggi il mercato sta cambiando e c’è la sfida della globalizzazione. Non si può più fare il designer da autodidatta. C’è bisogno di costruire e strutturare competenze cominciando dalla scuola a tutti i livelli. Istruzione, formazione e ricerca sono fondamentali per il successo e la competitività. 15 Konigin II, Duck Design, Massimo Paperini. Konigin II, Duck Design, Massimo Paperini. Comet 51, Andrea Vallicelli, studio A. Vallicelli&C. Comet 51, Andrea Vallicelli, studio A. Vallicelli&C. Today boat design is closer to the heart of the interests of the economy, industry, the press and research than ever before. Boats are part of a consolidated system of luxury goods, but they also feature a complex combination of technique, aesthetics and functionality. How does design operate today in this triple relationship? M.P. Design respects the complex combination of technique, aesthetics and functionality, following an approach free of pre-existing forms and conditioning from the past. It has a contemporary vision of this means of transport. It is seen like others, for example cars and planes, which follow the way of life of today’s society. A.V. I would make a distinction between yacht design with reference to sailing vessels and that concerning motor yachts. The former traditionally involves stronger integration between technical capacities and those relating to the aesthetic/symbolic side of the product. In the second case, the professional profiles are generally more distinct. The engineering aspects are almost always developed by the technical offices of the shipyards, while external designers are largely entrusted with the form. 16 In a consolidated shipbuilding industry - which is widespread in Italy, is made up of family based small and medium companies, and involves historical types of vessels - where is there room for innovation? M.P. In the yacht design field at the moment there is a great deal of activity moving towards innovation. The task of the designer is precisely that of informing and leading users and the shipbuilding industry towards new solutions to old problems, creating innovation by starting from what already exists and by seeing what is taken for granted in a different light, and finding in boats – as well as elsewhere – options in line with the contemporary way of life. A.V. The scene in Italy is very varied. Still today we find a mixture of very sophisticated artisan boat builders, companies that have taken on industrial size, holding companies like Azimut or Ferretti, and public companies such as Fincantieri, which recently opened a section for large pleasure boats (from 80 metres upwards). With most models, the visual impact is still a strategic factor when it comes to sales. Therefore, although we are talking about complex machines from a functional point of view, commercial competition often starts from the look of the products. In the sailing field, the competition factor often means that innovation plays a fundamental role in improving performance. Which elements are the main focus of research efforts right now? M.P. The appropriate use of advanced materials, technology applied to manoeuvres and electronic assistance for domotics and navigation mean that sailing, with the exception of regattas, is no longer considered a sporting activity but simply the most environmentally friendly, economical and relaxing way of enjoying the sea and holidays, bringing everyone closer to this experience. A.V. The area which has seen the greatest amount of innovation over the last 15 years, especially in the megasailers, has been the transformation of the 17 Comet 45, Andrea Vallicelli, studio A. Vallicelli&C. Comet 45, Andrea Vallicelli, studio A. Vallicelli&C. Cutter 78 H20, Andrea Vallicelli, studio A. Vallicelli&C. Cutter 78 H20, Andrea Vallicelli, studio A. Vallicelli&C. 18 manoeuvring equipment, in other words the mechanisms linked to the steering of vessels. We are moving in the direction of easysailers. Some ideas come from the competitive arena. Others are the result of work by certain companies that have carried out research into materials and experiments on integration between hydraulic and electronic systems. In the areas of design and production, to what extent has the boating sector integrated virtual and physical rapid simulation systems? M.P. Research and innovation originate in design offices and these new tools are now commonly used in the more advanced studios. Therefore the production side is quickly adapting to these new processes, which increase productivity while improving reliability and often reduce production costs. A.V. In yacht design, the integration took place some time ago and the introduction of modelling software radically changed the design procedures. At the present time, the introduction of assisted processes in production systems has had less of an effect. We are still a long way away from automatic processes, which are used in other areas of industry. To what extent are the forms and aesthetics of contemporary product design and interior design transferred into boat design today? M.P. One can clearly see the phenomenon that I call ‘stylistic osmosis’ taking place between yacht design and product design, between sailing yacht design and motor yacht design. It is brought about by the needs of rich, expert users who are not influenced by traditional production but want to find in their boat the same stylistic canons, the same luxury and the same comfort which can be found in their luxury car, their mansion or even in their private plane. The role of the yacht designer is to acknowledge these ‘wishes’ in an expert way, while taking account of the fact that boats are the only means of transport which move on the boundaries between flows of both water and air, as well as the only ones that involve being inside and outside at the same time. A.V. The transfer of codes from other merchandise sectors is manifest and it has always happened. For example, this link is plain to see in the interiors. The professionals who design yacht furnishings are often architects who also work on the interiors of homes, hotels and offices. As for the stylistic aspects, there are some representative examples. The WallyPower is clearly a descendent of the aeronautical 19 look of stealth fighters, whereas the hull of the Sigma project, a mega yacht by Philippe Starck, has an upside-down prow shape inspired by the military vessels of a century ago. So it is clear that boating draws on various sectors, from cars to planes, but sometimes the opposite also happens. Apart from your own, is there a design today that you believe is representative of the balance between aesthetics, technology and functionality? M.P. Yes – ‘Ghost’ by Luca Brenta, which is an excellent representative of the contemporary maxisailer. Piero Lissoni contributed to this by working on the interiors. A.V. Sailing vessels for regattas are often a perfect demonstration of this balance. As for mega yachts, some of the boats by the German shipyard Lürssen are significant examples, such as the Pelorus designed by Tim Heywood or the Izanami by Norman Foster. You are no doubt aware that the Lazio Regional Authorities founded the Lazio Boat District in 2007. What is your opinion of this initiative? M.P. It is an excellent initiative that I know well. A.V. I am in favour of this initiative; nautical products should be seen as part of a system. The district management can be useful for the competitiveness of the companies working in the area, with initiatives ranging from the organization of fairs (such as the one in Rome) and the promotion of the image on the international market to training support. So I think that it is an extremely positive initiative. I just hope that it doesn’t become a bureaucratic machine. 20 Is there a Roman school of boat design? M.P. It exists and it is developing rapidly. It also has the ability to pass on to young people the spirit of this profession, which is midway between art and technology. A.V. There has never been a Roman school. The fact that in Rome there are a lot of professional organizations in the boating field is perhaps due to the presence of a large architecture and engineering school. However, in our city there are no degree courses or schools dedicated to the sector and, peculiarly, few people know that there are research bodies, such as the Italian Ship Model Basin, which could contribute to very fruitful partnerships. Young designers are very attracted to boats. Do you think that design schools offer sufficient preparation for them? M.P. There are schools that are attempting to train young yacht designers, some with success and others less so. The best place to learn is in shipyards or established studios, but nonetheless schools can give you essential training regarding the basics, in particular instructing young people about design and how to go about it correctly. One tends to find staff who are motivated rather than trained. They show rapid progress thanks to their innate curiosity. A.V. Can a sector develop if it lacks a training system to support it? Industrial boat districts have been founded but no suitable schools have been created. This is short-sightedness. I am convinced that it is difficult (and also useless) to put together in a single university the resources to build up a study programme dedicated to boat design. I think that it would be more appropriate to start up university consortia which offer master’s or specialist courses to promote excellence and work in association with other research centres. Boating is a sector which has shown constant growth in Italy and today it represents around 0.7% of the national GDP, but the training options on offer are still not sufficient. Can you outline the prospects for boat design? M.P. There will definitely be huge ‘physiological’ growth as, given the high population densities in urban areas, our natural outlet will be in the sea and on the sea, clearly with a big focus on energy saving and the search for alternative energy sources, which will bring about new branches in the field and a new way of experiencing and designing for the boats and architecture of the future. A.V. Design can be the strong point of the boat industry, as it is for most Italian goods. The success of the products made by Italian companies is often based on a traditional and almost innate aptitude for design which can be found throughout the country. However, the results achieved need to be consolidated. Today the market is changing and there’s the challenge of globalization. It is no longer possible for designers to be self-taught. It’s necessary to build and structure skill, starting from schools on every level. Education, training and research are essential for success and competitiveness. 21 Paolo Ciacci I designer e il distretto della nautica Designers and District Nautical 22 La progettazione di imbarcazioni è un campo molto affascinante e complesso, innovativo per alcuni aspetti e molto conservatore per altri. Negli ultimi anni si è vista, e probabilmente si continuerà a vedere, un’apertura a cui il settore nautico si è reso disponibile nei confronti di altri ambiti della progettazione, tra cui l’arte, che ha portato a progetti rivoluzionari. Innovazioni concettuali, intuizioni tecniche, nuove possibilità costruttive ed esigenze di vita moderne. Importanti opportunità progettuali perseguite attraverso abilità, competenza e tenacia: gli stessi valori che da sempre accompagnano l’uomo per mare. Le numerose difficoltà progettuali e realizzative della nautica chiamano in causa diverse professionalità, che si confrontano sui molteplici livelli guidati dalle indicazioni e necessità dell’armatore o, laddove sia in questione la produzione seriale, dalle ricerche di mercato e dalle necessità produttive. Generalmente si lavora su tre livelli, corrispondenti alle principali fasi costruttive dell’imbarcazione: l’ingegneria (linee d’acqua, strutture, impianti), il design dell’esterno (sovrastruttura, spazi conviviali) e l’architettura degli interni. Il Lazio da molto tempo riveste un ruolo centrale nella progettazione e costruzione di imbarcazioni e, con la recente istituzione del distretto della Nautica del Lazio, si pone oggi come punto di riferimento nazionale nel settore, grazie alla presenza di numerosi studi professionali e cantieri in grado di gestire la totalità del progetto nautico. La realtà produttiva è poi integrata da diversi corsi di studio presenti a Roma e nel Lazio, non ancora sufficineti e ben strutturati, che preparano i giovani studenti in tutti gli ambiti della progettazione nautica, dall’ingegneria al design. La formazione universitaria vede oggi coinvolti diversi professionisti, che portando il loro contributo sia pratico che teorico, favorendo il proficuo rapporto tra industrie e scuole. Alle numerose possibilità formative corrisponde evidentemente una presenza di architetti, designer, ingegneri e altre figure professionali operanti nei diversi ambiti della progettazione nautica: linee esterne, spazi interni, scafi e strutture, ma anche project manager, artigiani e allestitori, in grado di rispondere alle più diverse esigenze di cantieri e armatori. Gianni Zuccon, Claudio Lazzarini e Carl Pickering, Andrea Vallicelli, solo per citarne alcuni, uniscono alla loro attività di progettisti la docenza universitaria. Un’attività riconosciuta a livello internazionale, che porta la regione Lazio ai massimi livelli di capacità progettuale apprezzata da cantieri come il gruppo InRizzardi o Latini Marine. La continua ricerca delle proporzioni, dei rapporti tra pieni e vuoti, il confronto con un pressoché continuo dinamismo, rendono il compito dei designer determinante per l’armonia generale del progetto. Il sapiente utilizzo di tecnologie di simulazione virtuale, così come la capacità dei cantieri di allestire mock-up in scala 1:1, contribuiscono in maniera impareggiabile ad un’eccellenza tanto nella progettazione, quanto nella costruzione di barche (sia custom che di produzione seriale). I nuovi materiali e le competenze di tecnici e artigiani specializzati permettono ai designer di pensare a progetti innovativi e agli uffici tecnici di tradurli in soluzioni costruttive più vantaggiose. Le notevoli capacità territoriali e la ricerca di innovazione, rendono possibile l’introduzione di nuovi concetti e di tecnologie adatte al loro sviluppo: superfici vetrate e aperture sono parte integrante e spesso determinante del progetto, data la necessità di avere una maggiore luminosità degli ambienti, continuità visive verticali; e talvolta la volontà di scrutare i fondali. Fonti di luce come LED, fibre ottiche, pannelli elettroluminescenti, sono fondamentali sia per l’affidabilità che per i consumi. La progettazione di barche per la produzione seriale richiede un approccio che tenga conto di molteplici fattori, molti dei quali dipendono dai diversi mercati sui quali la barca sarà presente. Esistono differenti modi di vivere la barca. A seconda dei Paesi e delle localizzazioni geografiche ci sono richieste di layout completamente diverse; nelle zone in cui vi è una scarsa tendenza ad avere l’Equipaggio a bordo c’è un utilizzo molto diverso degli spazi. Se in alcuni contesti si richiedono meno cabine, in altri, situazioni climatiche più rigide impongono una scelta limitata di tipologie “open”. La grande esperienza nella progettazione di motor-yacht di architetti come Gianni Zuccon o Carlo Galeazzi, che da anni collaborano con i principali gruppi imprenditoriali a livello mondiale è costantemente arricchita dalla ricerca e dalla sperimentazione sia nelle linee esterne che nelle diverse configurazioni degli spazi interni, favorendo una produzione flessibile in grado di coprire diversi mercati. Queste situazioni permettono la nascita di modelli “ibridi”, nuove tipologie che fondono diversi modi di vivere la barca. Nelle barche a vela, in cui le variabili che influiscono sulle prestazioni in navigazione sono maggiori, si assiste ad una più limitata nascita di nuove tipologie, ad una più florida sperimentazione di materiali e concetti, consentita in molti casi dalla richiesta di barche in grado di partecipare a competizioni. Dai numerosi progetti di Andrea Vallicelli, tra cui Azzurra per la Coppa America, alla grande esperienza del cantiere Latini Marine nella costruzione di barche in fibra di carbonio, tra i primi in Europa per questo tipo di lavorazione, la vela è una categoria in cui la realtà laziale è ai massimi livelli e il Premio Compasso d’Oro vinto da Lazzarini Pickering Architetti con il progetto Shaka (Wally 80’, progetto nautico Farr Yacht Design) ne è la testimonianza. Un ambiente particolarmente ostico come il mare impone una progettazione totale dove nulla è lasciato al caso e tutto è frutto di prove e verifiche, che contemporaneamente combinano molteplici fattori. I moderni strumenti di simulazione virtuale consentono sia di provare le prestazioni in diverse condizioni di mare, sia di verificare la funzionalità di spazi interni ed esterni, di riprodurre la reale dimensione di superfici e l’effettiva fruibilità ed ergonomia di spazi e arredi. La grande abilità dei professionisti di questo territorio nel controllare le proporzioni, i punti di vista, le relazioni (ricercate o negate) con l’ambiente e con gli approdi, le modalità compositive e la ricerca di un linguaggio proprio, rendono certamente il Lazio un territorio nel quale la nautica si distingue. Le figure professionali coinvolte nel progetto di una barca sono dunque molteplici, e in costante evoluzione. Restare fedeli al concetto generale del progetto è fondamentale: lo spirito e il carattere della barca vengono esaltati da interni coerenti con superfici e volumi percepiti dall’esterno, da prestazioni adeguate frutto del confronto reciproco e della ricerca. 23 24 Boat design is a fascinating and complex field; one that is innovative in some aspects yet very conservative in others. In recent years, we have seen, and will probably continue to see, the nautical sector opening itself to other design fields, including art, leading to revolutionary designs: conceptual innovations, technical intuitions, new construction possibilities and demands of modern life. These important design opportunities have been pursued using talent, skill and tenacity: the same values that have always characterised men who take to the sea. The many design and construction challenges in the nautical sector bring into play a variety of professions, who participate on many levels and are guided by the instructions and needs of the ship owner, or — for mass-production — by market research and production requirements. Work is generally done on three levels, corresponding to the main construction phases of the craft: engineering (water lines, structures and systems), external design (superstructure and living spaces) and the interior design. For years, the Lazio region has played a central role in craft design and construction, and with the recent creation of the Lazio Nautical District, it has now become a national reference point in the sector, thanks to the presence of many professional offices and shipyards able to handle entire nautical projects. Production is also taught in many schools in Rome and the Lazio region, preparing students in all fields of nautical design from engineering to design. Unfortunately, these programmes are currently neither sufficient nor sufficiently well-structured. University courses now call on a variety of professionals who contribute their practical or theoretical knowledge, encouraging a profitable relationship between industry and education. The many learning possibilities provide an abundance of architects, designers, engineers and other professionals operating in the numerous fields of nautical design (external lines, interior spaces, hull and structures), as well as project managers, craftsmen and fitters, able to satisfy the most diverse demands of boatyards and owners. Gianni Zuccon, Claudio Lazzarini and Carl Pickering, Andrea Vallicelli, to mention but a few, combine their design activities with teaching duties at the universities. Shipbuilding here is recognised internationally, providing the Lazio region with the highest levels of design capability, which is appreciated by boatyards like the group InRizzardi and Latini Marine. Continuous research into proportions, relationships between full and empty spaces and comparisons with a practically continuous dynamism, make the designer’s job essential for the design’s general harmony. The skilful use of virtual simulation technologies and boatyards’ ability to produce 1:1 mock-ups make an unparalleled contribution to excellence in both boat design and construction (both custom and mass). New materials and the skills of specialised technicians and craftsmen let designers create innovative designs and technical studios turn them into the most advantageous construction solutions. The remarkable capacities available in the region and the quest for innovation mean that new concepts and technologies can be introduced that are suited to their development: glass surfaces and openings are an integral part of the design and are often at its very core, given the need for greater light indoors, vertical visual continuity and sometimes even a desire to view the sea bottom. Light sources like LED, optical fibres and electroluminescent panels are fundamental both for their reliability and their limited power consumption. Boat design for mass-production require an approach that takes many factors into account, many of which depend on the different markets in which the boat will be sold. There are many different ways to live a boat. Completely different layouts are requested depending on the country and geographic location; and there is a very different use of space in regions where crews are rarely used. While fewer cabins are requested in some contexts, in others, more extreme weather conditions limit the use of open types. Architects like Gianni Zuccon and Carlo Galeazzi have been working for years with major groups on the global level. Their vast experience in designing motor-yachts is constantly being enriched by their research and experimentation in both external lines and in the various configurations of the interior spaces, thereby encouraging flexible production which covers several markets. These situations allow the birth of ‘hybrid’ models, new types which combine many ways of living a boat. In sailboats, where more variables affect navigation performance, there is a more limited emergence of new types, but a more thriving experimentation with materials and concepts, permitted in many cases by requests for boats able to participate in competitions. From the many designs by Andrea Vallicelli, including Azzurra for the America’s Cup, to the vast experience of the Latini Marine shipyards in constructing carbon fibre boats, one of the first in Europe for this type of work, the Lazio region is very present in the sailboats category. Proof is provided by the Compasso d’Oro award won by Lazzarini Pickering Architetti for their Shaka design (Wally 80’, nautical design Farr Yacht Design). A particularly harsh atmosphere like the sea requires total design where nothing is left up to chance and where everything is the fruit of tests and checks, combining many factors at the same time. Thanks to modern virtual simulation instruments, performance can be tested in various sea conditions, the functionality of the internal and external spaces checked, the true size of surfaces reproduced and the actual accessibility and ergonomics of spaces and furnishings verified. Thanks to this region’s professionals whose talent in checking proportions, points of view, relations (sought or rejected) with the environment and with berthing, the compositions and search for an appropriate language, the nautical sector certainly distinguishes itself in the Lazio region. Many professions are involved in designing a boat, and they are constantly changing. It is essential that the general concept of the design be respected: the boat’s spirit and character are exalted by interiors which are consistent with the surfaces and volumes seen from the exterior, and by appropriate performance which is the fruit of reciprocal comparisons and research. 25