CORSO DI DOTTORATO DI RICERCA IN INGEGNERIA CIVILE E

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CORSO DI DOTTORATO DI RICERCA IN INGEGNERIA CIVILE E
CORSO DI DOTTORATO DI RICERCA IN
INGEGNERIA CIVILE E ARCHITETTURA
Lezioni del Prof. Alessandro Fonti
8 ore
data da stabilire in Autunno 2015
Lezione 1. Oskar Schlemmer: l’evento teatrale come “opera d’arte totale” a fondamento
dell’ideale di ricostituzione modernista di comunità di valori in ambiente metropolitano: dalle
origini neo-gotiche del c.d. “Movimento Moderno” in architettura e ingegneria civile, al Bauhaus,
alle neo-avanguardie architettoniche e urbanistiche del secondo ‘900; dalle origini viennesi e
weimariane dell’edilizia economico-popolare alle ultime realizzazioni italiane.
Lezione 2. Il “Primitivismo” di Christian Zervos e Le Corbusier come fondamento del neo“classicismo” dell’architettura in cemento armato: le origini della poetica del beton brut.
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Abstract
Temi di ricerca quali “Il teatro di Oskar Schlemmer al Bauhaus” e “Primitivismo e
contemporaneità nell’opera di Christian Zervos” costituiscono le punte più avanzate, divaricate e
reciproche, raggiunte dalla ricerca architettonica del XX secolo, soprattutto dalle avanguardie più
“costruttive” fra le due Guerre, quelle che con più determinazione e lucidità avevano tentato di
ricomporre l’ideale umanistico di “progresso”, ricomponendo tecnica e arte, ingegneria e
architettura, progresso scientifico ed economico e progresso civile e sociale.
Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura
Via Marengo, 2 | 09123 Cagliari | Italia
CORSO DI DOTTORATO DI RICERCA IN
INGEGNERIA CIVILE E ARCHITETTURA
Lezione 1
L’intento più strategico mostrato dall’evoluzione storica del c.d. “Movimento Moderno” (dalle
origini neo-gotiche ottocentesche inglesi e francesi all’ideale dell’edificazione della cattedrale
gotica “di cristallo”, emblematico del Bauhaus e dell’intera vocazione del “Movimento
Moderno”) è stato il tentativo di ricomporre “la questione sociale” e “l’alienazione” innescate
dalla rivoluzione industriale, mediante la rivalutazione del lavoro artigianale, “gotico”, e la
riproposizione dell’universo di “valori comuni” che prima la rivoluzione francese – sostituendo
alla comunione dei valori il “contratto sociale” - e poi la “crisi dei Valori” viennese avevano
annientato.
La Vienna social-democratica e la repubblica di Weimar – in cui gli esiti della “Crisi” viennese si
attuano – sono i laboratori in cui la riproposizione di nuovi valori comunitari acquista la forma
dell’edilizia economica-popolare e l’architettura sembra poter evitare l’alternativa “architettura o
rivoluzione”.
Il teatro del Bauhaus costituisce il laboratorio “segreto” in cui rifondare i valori comuni che
avrebbero dovuto avere la loro “casa” nelle Hofe viennesi e nelle Siedlungen tedesche. Come si
comincia sommessamente a notare, il tratto storico più significativo del nazionalsocialismo
tedesco non è stato – quanto mai paradossalmente - quel che ha fatto, ma quel che ha impedito. Il
teatro di Schlemmer è ciò che rimane dell’intenzione culturale più strategica e discreta del
Bauhaus.
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Lezione 2.
Al rientro dal congresso “ateniese” dei CIAM nel 1934, in cui si produce “la carta d’Atene”, Le
Corbusier inaugura la nuova abitazione parigina che sarà la sua “casa della vita”, con una mostra
intitolata “L’arte detta primitiva nella casa di oggi”, in cui – insieme alla “casa di vetro” – espone
opere “costruttiviste” di Legér, oggetti d’arte e artigianato etnico, una copia in gesso di un
moskoforo classico che dipinge a colori e pennellate violenti: il suo emblema della scoperta nel
viaggio in Grecia di una classicità non-apollinea ma dionisiaca, viva e vitale, “sonora” e colorata,
all’opposto della tradizionale visione della grecità neo-classicista winckelmaniana, algida e
perfetta, ideale e marmorea ma pietrificata nella perfezione eterna della non-vita. L’alternativa di
una classicità, e quindi di un neo-classicismo, “dionisiaco” è in totale sintonia con le ricerche
archeologiche sulle civiltà pre-classiche e le riflessioni teoriche sulle estetiche avanguardiste di
Christian Zervos, fondatore dei Cahiers d’Art , rivista di riferimento delle Avanguardie, e autore
fra l’altro di archeologie della Sardegna e del Mediterraneo pre-cicladico e minoico-cretese.
Quest’ultima in particolare diventerà per Le Corbusier, in base alle scoperte archeologiche degli
anni ’30-’50, la “classicità” “primitiva” dionisiaca in grado di universalizzare nuovamente l’arte e
l’architettura, come il Cubismo aveva coniugato la ricerca della rappresentazione di un’ultratridimensionalità con la statuaria sacra africana. In architettura “il segno del Toro” – l’emblema
della civiltà neo-palaziale cretese - diventerà per Le Corbusier il principio della copertura ad
impluvio dell’architettura in cemento armato a copertura piana – opposta alla copertura a
displuvio dell’architettura classica, classicista e neo-classica.
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