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Articoli, documenti, notizie e lettere sulla salute, con particolare attenzione alla libertà di cura e di
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Archivio settimanale
Dal 09-03-2012 al 15-03-2012
2012-11
COMUNICATI
- Pistacchi alle aflatossine
http://salute.aduc.it/comunicato/pistacchi+alle+aflatossine_20099.php
ARTICOLI
- Medicina palliativa non solo nel fine vita
http://salute.aduc.it/articolo/medicina+palliativa+non+solo+nel+fine+vita_20115.php
- Rette per Residenze Sanitarie Assistenziali. Lo stato dell'arte nell'audizione Aduc al Senato
http://salute.aduc.it/articolo/rette+residenze+sanitarie+assistenziali+stato+dell_20114.php
- Cerotto biologico per riparare il cuore infartuato?
http://salute.aduc.it/articolo/cerotto+biologico+riparare+cuore+infartuato_20108.php
- La difesa nei reati da stupefacenti
http://salute.aduc.it/articolo/difesa+nei+reati+stupefacenti_20107.php
- Come mangiano male i tedeschi!
http://salute.aduc.it/articolo/come+mangiano+male+tedeschi_20106.php
- LSD utile contro l'alcolismo
http://salute.aduc.it/articolo/lsd+utile+contro+alcolismo_20103.php
- Il tabacco dilaga tra i giovani Usa. Studio
http://salute.aduc.it/articolo/tabacco+dilaga+giovani+usa+studio_20097.php
LETTERE
- Trattamento fiscale RSA
http://salute.aduc.it/lettera/trattamento+fiscale+rsa_243898.php
- RSA (Centro Diurno Integrato): cosa fare se i Comuni non compartecipano?
http://salute.aduc.it/lettera/rsa+centro+diurno+integrato+cosa+fare+se+comuni+non_243735.php
NOTIZIE
- USA/George Hotz arrstato per cannabis medica
http://salute.aduc.it/notizia/george+hotz+arrstato+cannabis+medica_125067.php
- ITALIA/Vedova Nassirya vuole donare embrioni. No per legge!
http://salute.aduc.it/notizia/vedova+nassirya+vuole+donare+embrioni+no+legge_125062.php
- ITALIA/Ennesimo colpo di mano su embrioni abbandonati?
http://salute.aduc.it/notizia/ennesimo+colpo+mano+embrioni+abbandonati_125061.php
- ITALIA/Cannabis. Gli effetui sul cervello degli adolescenti. Seminario Dpa/Nida
http://salute.aduc.it/notizia/cannabis+effetui+sul+cervello+adolescenti+seminario_125059.php
- USA/Nuovo pancreas con cellule intestinali
http://salute.aduc.it/notizia/nuovo+pancreas+cellule+intestinali_125058.php
- ITALIA/Farmaci per curare la dipendenza da cocaina. Dpa
http://salute.aduc.it/notizia/farmaci+curare+dipendenza+cocaina+dpa_125057.php
- ITALIA/I valori degli italiani secondo il Censis
http://salute.aduc.it/notizia/valori+italiani+secondo+censis_125056.php
- ITALIA/Gli embrioni vanno in letargo anche negli uomini
http://salute.aduc.it/notizia/embrioni+vanno+letargo+anche+negli+uomini_125055.php
- ITALIA/Narcosala. Radicali le propongono a Milano
http://salute.aduc.it/notizia/narcosala+radicali+propongono+milano_125054.php
- RUSSIA/Hiv. +5% contagio, meta' per endovene droga
http://salute.aduc.it/notizia/hiv+contagio+meta+endovene+droga_125053.php
- CANADA/Tossicodipendenza. Eroina prescritta da medico e' meglio di metadone. Studio
http://salute.aduc.it/notizia/tossicodipendenza+eroina+prescritta+medico+meglio_125047.php
- ITALIA/Prevenzione droga. Dpa/Nida: dall'eta' di 6 anni
http://salute.aduc.it/notizia/prevenzione+droga+dpa+nida+dall+eta+anni_125049.php
- GRAN BRETAGNA/Eutanasia. Tetraplegico vuole morire. Tribunale
http://salute.aduc.it/notizia/eutanasia+tetraplegico+vuole+morire+tribunale_125048.php
- USA/Hiv e donne afroamericane. Stesse percentuali di alcuni Paesi africani
http://salute.aduc.it/notizia/hiv+donne+afroamericane+stesse+percentuali+alcuni_125046.php
- ITALIA/Droga. Corso di formazione Dpa/Nida
http://salute.aduc.it/notizia/droga+corso+formazione+dpa+nida_125039.php
- ITALIA/400 mila procreazioni assistite in otto anni
http://salute.aduc.it/notizia/400+mila+procreazioni+assistite+otto+anni_125036.php
- ITALIA/Staminali e ricerca. Il messaggio del Presidente Napolitano
http://salute.aduc.it/notizia/staminali+ricerca+messaggio+presidente+napolitano_125035.php
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12-03-2012 12:28 Pistacchi alle aflatossine
Pistacchi alle aflatossine. Sono stati ritirati dal mercato valdostano tre lotti di
pistacchi crudi e tostati contenenti aflatossine in quantita' superiori ai limiti di legge, provenienti dall'Iran e
distribuiti da New Factor in varie tipologie di peso e confezione. Il ritiro e' stato disposto dalle autorita'
valdostane. Le aflatossine sono -per l'appunto- tossine prodotte dal alcuni funghi e sono considerate
fortemente cancerogene. I lotti ritirati sono numerati con 211444/2012, 211453/2012 e 211445/2012. Non
sappiamo se questi pistacchi siano presenti nel mercato nazionale. Abbiamo sollecitato il ministero della
Salute affinche' operi un controllo su scala nazionale.
Primo Mastrantoni
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ARTICOLI
15-03-2012 15:00 Medicina palliativa non solo nel fine vita
La medicina palliativa allevia i dolori, ma può anche allungare la vita.
Perciò in Germania gli studenti di medicina chiedono che rimanga materia obbligatoria e autonoma nel
programma di studio.
Il Piano tedesco anticancro comprende un ampio spettro di temi, come la diagnosi precoce, la
psiconcologia o la discussione sulla qualità. Ma ci sono discipline che non vengono tenute nel debito conto
-ad esempio la medicina palliativa, che interviene sul dolore e altri sintomi, quali la difficoltà di respiro e la
spossatezza durante una malattia grave.
"La psiconcologia è ampiamente rappresentata nel Piano nazionale anticancro, la medicina palliativa quasi
per nulla", ha osservato Friedemann Nauck, presidente della Società tedesca di medicina palliativa, al
Congresso di oncologia a Berlino. Malgrado vari incontri con il ministero della Sanità e la Società contro il
cancro, non è stato possibile ottenere che nel Piano essa venisse inserita con un suo specifico campo
d'azione, malgrado sia una parte importante in oncologia. "Se la medicina palliativa non assiste solo i malati
di cancro, è vero però che oltre il 90% dei pazienti di cui si occupa ha un tumore".
Vita prolungata
A sostegno della richiesta di conferirle dignità come materia autonoma, ci sono stati, negli ultimi anni, vari
studi che hanno trattato dei suoi effetti benefici sui pazienti. In particolare ha destato interesse una ricerca
della dottoressa di Boston Jennifer Temel, che nel 2010 descrisse, sul New England Journal of Medicine, le
conseguenze dell'inserimento precoce della medicina palliativa nei pazienti con carcinoma polmonare
metastizzato. I malati seguiti da medici palliativisti avevano una migliore qualità di vita, meno sintomi
depressivi e anche un significativo prolungamento dell'esistenza, rispetto a chi seguiva la terapia classica.
Anche Imke Strohscheer della Asklepios Klinik Barmbek di Amburgo si batte per il suo impiego precoce.
"Gran parte dei malati di tumore arrivano da noi dal Pronto Soccorso; significa che hanno alle spalle una
robusta 'carriera di sofferenze', e quando non le sopportano più vanno al Pronto Soccorso".
Oggi l'orientamento della medicina palliativa va oltre il dolore. "Si tratta sempre più di aiutare qualcuno a
livello psicologico, per esempio nel processo decisionale", dice Florian Lordick del Staedtisches Klinikum di
Braunschweig. La terapia oncologica è infatti un continuo procedere per decisioni, perciò si dovrebbe
accantonare l'immagine di una medicina palliativa giustificata solo negli hospice e utile esclusivamente ai
pazienti terminali.
Specializzazione aggiuntiva
Intanto è stato accertato che circa un terzo dei malati di cancro soffre di disagi psichici pesanti, per lo più
associati a paure e depressione, come ha illustrato Monika Keller dell'Uniklinikum Heidelberg di Berlino. E'
vero che è in aumento il numero di medici palliativisti, ma sono ancora troppo poche le strutture dotate di
un'équipe palliativista, secondo Lordick.
Un forte sostegno a questa medicina viene dalla rappresentanza nazionale degli studenti di medicina, i quali
chiedono che rimanga materia a sé stante e non associata alla terapia del dolore come previsto nella
revisione del piano di studi. In una presa di posizione, i loro rappresentanti hanno scritto che il programma
dovrebbe continuare a proporre "i quesiti etici, i compiti del medico nell'assistenza alla morte, gli aspetti
comunicativi, l'autoriflessione e la supervisione". E la rappresentante degli studenti, Alexandra Scherg,
sostiene che la medicina palliativa non è affatto marginale, bensì imprescindibile in ogni ambito sanitario.
"Ecco perché i giovani medici hanno urgente bisogno di una formazione specifica per lavorare con i malati
gravi e i moribondi".
Per lo meno nel Piano oncologico la medicina palliativa sarà tenuta maggiormente in considerazione: in
prospettiva, il ministero della Sanità intende inserirla unitamente alla riabilitazione. Intanto, è già importante
aver posto all'ordine del giorno questi temi nel quadro di un processo non facile.
(articolo di Christina Hucklenbroich per Frankfurter Allgemeine Zeitung del 05-03-2012. Traduzione di Rosa
a Marca)
redazione
15-03-2012 12:30 Rette per Residenze Sanitarie Assistenziali. Lo stato dell'arte nell'audizione Aduc al
Senato
A febbraio la Commissione d’inchiesta sull’efficacia e efficienza del servizio sanitario
nazionale del Senato della Repubblica ha avviato una inchiesta –tutt'ora in corso– sulle strutture socio
sanitarie per il ricovero e l’assistenza degli anziani, occupandosi anche della annosa questione delle
rette per la degenza nelle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) delle persone non autosufficienti
con handicap permanente grave o ultrasessantacinquenni.
Aduc e' stata convocata dalla Commissione, depositando la relazione che segue e fornendo chiarimenti su
tre aspetti principali:
- il ruolo delle RSA e il rapporto giuridico fra le stesse e utenti;
- lo stato dell'arte del contenzioso in materia di quote;
- le “patologie” riscontrate dall'associazione in fase di accesso alle strutture.
Il nostro auspicio, che e' stato anche oggetto di dibattito nel corso dell'audizione, e' che la
Commissione proponga l'adozione di una norma di interpretazione autentica dell'art. 3 comma 2 ter
del d.lgs. 109/98 che chiarisca agli operatori del diritto, amministrazioni pubbliche e organi giudiziari,
che le quote devono essere parametrate sul reddito del solo assistito, cosi' illuminando
definitivamente quella zona d'ombra dentro la quale i Comuni si nascondono per tutelare le casse
comunali a danno degli utenti.
Qui il testo integrale della relazione
Qui le informazioni sulla nostra iniziativa
Emmanuela Bertucci, Claudia Moretti
14-03-2012 11:07 Cerotto biologico per riparare il cuore infartuato?
Un cerotto di cellule staminali potrebbe aiutare il cuore
colpito da infarto. La tecnica innovativa è stata sperimentata sui topi e dà buon speranze, secondo due
ricercatori svizzeri.
Marisa Jaconi dell'Università di Ginevra e Jeffrey Hubbell del Politecnico di Losanna hanno costruito un
tipo di cerotto biologico degradabile, come ha scritto l'8 marzo la rivista Stem Cells Translational Medicine.
Il farmaco si compone di fibrina -proteina filamentosa-, cellule staminali e un fattore di crescita. I ricercatori
l'hanno inserito in alcuni topi che avevano subito un infarto al cuore, e dopo sei settimane hanno constatato
che le loro funzioni cardiache erano decisamente migliori rispetto a quelle del gruppo di controllo che non
aveva ricevuto cellule staminali. Il cerotto si è decomposto, le cellule si sono insediate nelle parti di tessuto
danneggiate dall'infarto, e intorno alla sede dell'impianto si sono formati nuovi vasi sanguigni. Il
miglioramento non era circoscritto al luogo dell'impianto, ma è stato riscontrato in tutto il muscolo cardiaco.
Sono anni che gli studiosi lavorano sulle tecniche rigenerative per il cuore, e le cellule staminali sono ritenute
molto promettenti in questo senso. Però non è ancora chiaro quali siano le cellule più adatte per far
rinascere sia le cellule muscolari sia quelle dei vasi sanguigni; inoltre, devono essere inserite nel punto
esatto dove è avvenuto il danno. Secondo alcune valutazioni, solo il 10% delle cellule staminali impiantate
riesce a sopravvivere, e solo il 2% di quelle sopravvissute si stabilisce veramente nel cuore.
(redazionale di Neue Zuercher Zeitung, 08-03-2012)
redazione
14-03-2012 10:08 La difesa nei reati da stupefacenti
L’opera, aggiornata con la recente giurisprudenza, è organizzata con una struttura
operativa per individuare velocemente le voci che interessano la materia degli stupefacenti. Essa si pone
come uno strumento di ausilio per tutti i professionisti che devono risolvere le problematiche legate a questa
materia.
Il contenuto è stato strutturato per “grande voce” come un puro Digesto giuridico sugli stupefacenti, ognuna
di esse viene esplicata con una sezione NORMATIVA DI RIFERIMENTO dove si riportano le norme sia di
ordine generale che speciale, segue la BIBLIOGRAFIA che anticipa le fonti utilizzate, segue poi il
COMMENTO organizzato in diversi paragrafi, infine troviamo la BIBLIOGRAFIA GIURISPRUDENZIALE di
riferimento alla singola voce trattata.
- Agente provocatore
- La natura della previsione di non punibilità dell’agente provocatore
- La pendenza di un procedimento penale
- La ratio del precetto normativo ed i profili concernenti l’elemento psicologico
- I concetti di pubblico e privato locale
- L’art. 79, comma 5 quale misura cautelare interdittiva
- Il sequestro preventivo di cui all’art. 321 c.p.p.
- Affidamento in prova (art. 94)
- Lo stato di tossicodipendenza, caratteri della certificazione e tematiche connesse
- Arresti domiciliari
- La condizione di residenzialità
- Associazione per delinquere di cui all’art. 74 d.P.R. 309/1990
- Il carattere di specificità dell’associazione di cui all’art. 74, rispetto alle altre ipotesi di reato associativo
- Circostanze aggravanti specifiche (art. 80 - art. 73, comma 6)
- Coltivazione
- Decreto legislativo 50/2011 che modifica l’art. 70 d.P.R. 309/1990
- Gli obblighi degli operatori previsti dai commi 2 e 3
- Le condotte penalmente rilevanti e le sanzioni previste dal comma 4
- Le condotte penalmente rilevanti e le sanzioni previste dal comma
- Detenzione di sostanze stupefacenti
- Il concorso nella condotta detentiva
- La detenzione finalizzata ad uso personale, onere della prova – l’interpretazione fornita dalla
giurisprudenza
- La assimilazione alle condotte di importazione, esportazione,acquisto, ricezione
- Guida sotto l’effetto degli stupefacenti (art. 187 c.d.s.)
- Illeciti amministrativi previsti dall’art. 75 e dall’art. 75-bis
- Ingente quantità (circostanza aggravante ex art. 80, comma 2)
- Il rapporto fra la nozione di ingente quantità e le modifiche normative attinenati alla legislazione in materia
di stupefacenti
- Il carattere e la natura dell’aggravante di cui all’art. 80, comma 2
- Istigazione, proselitismo ed induzione (art. 82)
- Lieve entità (circostanza attenuante ex artt. 73, comma 5 e 74, comma 6)
- Misure cautelari personali (in generale)
- Morte e lesioni conseguenti a cessione (art. 586 c.p.)
- Sanzioni accessorie di cui agli artt. 85 e 86
- Uso di gruppo
- L’uso di gruppo quale forma specifica di detenzione non punibile
Carlo Alberto Zaina
Avvocato penalista in Rimini. Autore di articoli giuridici su riviste telematiche nonché autore di volumi sulla
materia penale.
Specializzato in materia di stupefacenti, ha svolto la docenza in Masters organizzati da Ordini Forensi e
Camere Penali.
Relatore a plurimi convegni nazionali, tra i quali quello organizzato dal Dipartimento Tossicodipendenze della
Presidenza del Consiglio nel marzo 2009 a Trieste.
Ha vinto il premio Overlex nel 2005 per il migliore saggio di diritto in tema di “Ingente Quantità”.
E' consulente legale dell'Aduc.
Carlo Alberto Zaina
13-03-2012 19:09 Come mangiano male i tedeschi!
I tedeschi spendono troppo poco per mangiare e riflettono
troppo poco sull'importanza del cibo: è questo il vero, persistente scandalo alimentare.
Chi ama viaggiare e mangia con gusto si può sbizzarrire a raccontare le esaltanti esperienze culinarie
vissute, le prelibatezze servite nelle bettole di Hanoi o Bangkok per l'equivalente di cinque o sei euro. Ma se
una volta tornato in Germania dà un'occhiata a ciò che costa davvero poco -una salsiccia al curry 2.20 euro
o un cartoccio di McDonald's 1.99- si chiede che senso abbia mangiare così a buon prezzo e così male.
In fatto di cibo i tedeschi si comportano come le tre famose scimmie buddiste, che il male non lo volevano
vedere, né sentirlo né discuterlo. In questo caso è davvero poco saggio astenersi dalla critica e
dall'autocritica per poi cadere nella trappola delle false promesse dell'industria alimentare.
La Germania sotto questo aspetto corre su un doppio binario: da un lato vive un boom di raffinatezze da
buongustai; dall'altro, troppi ceti sociali, addirittura intere generazioni, sono divenuti ormai degli analfabeti
culinari che ignorano come il buon cibo esiga d'essere pagato, e che se costa poco non sarà mai buono
-tutt'al più innocuo.
Sono molti a spendere cifre folli per un mediocre concerto pop, ma guai a pagare per una degustazione di
prelibatezze o per comprare prodotti bio! Tanto uno yogurt lo si può avere per 19 centesimi, un litro di latte
per 49 cent e una bottiglia di vino per 1.39 euro; il tutto grazie a un'industria alimentare che per renderci
appetibile la sua roba spende quasi 3 miliardi di euro all'anno in pubblicità. I distributori Edeka, Lidl, Aldi e
Rewe controllano già l'85% del mercato alimentare.
I tedeschi dedicano al cibo il 10% della spesa per consumi, mentre in Italia e Spagna è il 15% e in Francia il
13,4%. Peggio ancora in Usa dove, secondo l'Onu, incide solo per il 6,9%. Comunque i tedeschi sono sulla
buona strada per ridurre ancora questa voce di spesa: un sondaggio della Società di ricerca sui consumi
rivela che, per la metà degli intervistati, il prezzo basso è l'unico criterio usato nell'acquisto di generi
alimentari. Anche se il dominio dei discount ha già ridotto i prezzi del 15%-20% rispetto ai vicini Paesi
europei.
In questo campo esistono paradossi che rasentano la schizofrenia. Per esempio, la gente ha una grande
nostalgia di natura e di alimenti genuini, eppure cresce la quota di cibo a buon mercato; è terribilmente
attratta dai cuochi in tv, e mentre li guarda ingurgita chili di pizza surgelata; due terzi degli alimenti per
l'infanzia sono prodotti bio (i bambini devono avere il meglio) ma il totale dei prodotti di provenienza
ecologica copre solo il 3% del fatturato alimentare.
Gli scandali alimentari sono solo la punta di quell'iceberg che in realtà consiste nel consumo quotidiano di
cibi precotti, di beveroni gasati, di montagne di patatine fritte.
Lo scandalo non è il singolo valore oltre il limite regolamentare, ma il fatto che nella Bassa Sassonia i tre
quarti dei polli da ingrasso siano trattati con le medicine; che nelle stalle tedesche vengano distribuite 800
tonnellate di antibiotici all'anno -quasi il triplo di quelle assunte dalle persone; che in trenta giorni un pollo
debba passare dai 40 ai 1600 grammi di peso, mentre prima ci volevano due mesi perché aumentasse di un
chilo; che solo lo 0,8% dei pulcini provenga da fattorie bio; che la carne macinata costi meno del cibo per
gatti; che la pratica delle tre scimmiette sia perfezionata in modo tale da continuare a non voler vedere e a
non voler sentire ma nel contempo si possa ripetere il solito ritornello: la politica deve tutelarci meglio e
l'industria alimentare dev'essere più controllata.
Forse il vero scandalo è che deleghiamo le nostre responsabilità alla politica e all'industria, sebbene solo il
10% della popolazione creda che quei soggetti si comportino in maniera responsabile verso la nostra salute.
Siamo noi che dovremmo interrogarci sul perché mezzo chilo di carne macinata costi solo 99 centesimi, noi
a riflettere che "consumatore" può essere un termine castrante.
Abbiamo dimenticato il consiglio di due antichi medici come Ippocrate e Galeno di Pergamo: "Il cibo sia la
tua medicina, e la medicina sia il tuo cibo". Che senso ha abbuffarsi per poi dover ricorrere a un digestivo?
Eppure la soluzione sarebbe tanto semplice. Si chiama gusto. Il buon cibo è buono, il cibo cattivo è schifoso
-come certe carote confezionate che sanno di sapone o certi pomodori che se chiudi gli occhi non li
riconosci.
Perché non insegniamo il gusto ai nostri figli? Perché non cuciniamo per loro? Perché li portiamo in ristoranti
dove gli danno da mangiare una salsiccia al curry e patatine anziché lo stesso menù degli adulti, ridotto nella
quantità, come avviene in Francia e in Italia?
Non importa estremizzare per tornare sulla retta via. Bastano cibo buono e un po' di gusto. E insieme a loro
torneranno la gioia e la salute -servite su un piatto. Impossibile averle in modo più semplice.
(tratto da un articolo della Frankfurter Allgemeine Zeitung del 12/03/2012, scritto dal suo giornalista Jakob
Strobel y Serra, amante di viaggi e della buona cucina. Traduzione di Rosa a Marca)
redazione
13-03-2012 09:50 LSD utile contro l'alcolismo
LSD: non solo potente allucinogeno, ma anche un valido aiuto
contro il vizio dell'alcol -è quanto emerge da varie ricerche degli anni sessanta e settanta, riprese in mano e
valutate da due studiosi che si sono imbattuti in nozioni cadute nel dimenticatoio.
Il movimento hippy è pressoché imprescindibile dall'LSD. Fino al 1966 il dietilamide-25 dell'acido lisergico
(LSD) era legale in Usa e veniva usato spesso. Ne bastano piccole dosi per far sorgere allucinazioni anche
di una certa durata, ciò che può essere utile non solo per la psicoterapia. La sostanza regala esperienze
spirituali e la sensazione d'essere uniti all'universo intero, come raccontano molti consumatori; la percezione
del tempo cambia, i sensi si acuiscono, nascono allucinazioni di vario tipo.
Ma non tutte le esperienze con l'LSD sono piacevoli. Chi è colpito emotivamente può ritrovarsi in un viaggio
dell'orrore con stati di panico, disorientamento e sintomi simili alla psicosi e perdita di controllo. Nell'ampia
diffusione di LSD degli anni sessanta queste cose non erano rare, così molti Stati lo proibirono, e dagli anni
settanta la ricerca su questa sostanza è praticamente cessata. Alcuni ricercatori sostengono da tempo
che ciò sia stato un errore, giacché l'LSD può dare dei benefici in campo medico, soprattutto perché non
crea dipendenza.
Ora, due studiosi hanno riesaminato sei studi dei tardi anni sessanta-primi anni settanta, in cui 536 alcolisti
furono trattati con l'LSD. Risultato: l'LSD ha "un chiaro e consistente effetto benefico" nella terapia contro il
vizio del bere.
Sorprendente effetto a lungo termine
T.Krebs e P.Johansen dell'Università di Tecnica e Scienze naturali di Trondheim (Norvegia) si sono
concentrati su indagini cliniche controllate, cui avevano partecipato pazienti non schizofrenici né affetti da
altre psicosi. I partecipanti furono inseriti in modo casuale nei tre gruppi: trattamento con LSD; con altre
sostanze; con placebo. Come scrivono i due nel Journal of Psychofarmacology, l'allucinogeno mostrava un
effetto positivo in ognuno degli studi esaminati. Il 59% degli alcolisti trattati con LSD stava meglio dopo la
prima verifica, contro il 39% dei gruppi di controllo. La scoperta più sorprendente è stata forse il lungo
termine, ossia che l'effetto durava sei mesi anche dopo una sola dose.
Nel cervello l'LSD agisce sul neurotrasmettitore serotonina. In questo modo, spiega Krebs, si formano nuove
connessioni tra cellule nervose e anche nuove prospettive rispetto al comportamento individuale. "Alla luce
dell'evidente effetto curativo dell'LSD nell'alcolismo è strano che il suo impiego sia così ignorato", dice
Johansen. Secondo lui, c'entra la proibizione, ma anche il fatto che molti degli studi singoli ora esaminati si
basavano su un numero troppo esiguo di soggetti per risultare significativi, e solo la ricognizione generale
di quelle ricerche ha messo in luce l'effetto dell'LSD.
Togliere LSD dall'angolo in cui è stato relegato
Fritz Soergel, direttore dell'Istituto di biomedicina e Ricerca farmacologica IBMP di Norimberga trova
"singolare" che Krebs e Johansen abbiano rilevato un effetto di sei mesi dopo un'unica dose di LSD, giacché
l'organismo decompone la sostanza in poche ore. Ma non è stupito, invece, dell'effetto positivo dell'LSD sulla
dipendenza da alcol. Da farmacologo cita gli effetti analoghi osservati con certi funghi, i "magic mushroom".
In ottobre uscì, sempre su Journal of Psychopharmacology, uno studio, secondo cui, l'effetto dei funghi
-soprattutto una maggiore apertura mentale- è riscontrabile anche dopo un anno dall'assunzione.
Soergel ritiene possibile l'impiego di LSD in certi ambiti, come nella psicoterapia o nel trattamento dei malati
terminali; molti psicofarmaci oggi in uso non sono migliori dell'LSD, sostiene. E continua: Per anni non ci si è
più occupati delle opzioni mediche, mentre sarebbe utile andare a prelevare l'LSD dall'angolino in cui è stato
posto.
Analoga la posizione di David Nutt, ex consulente per le droghe del Governo britannico, e da sempre
sostenitore di un alleggerimento della proibizione sulle droghe, per favorire la ricerca. "La guarigione
dall'alcolismo comporta enormi cambiamenti nel modo in cui gli alcolisti vedono se stessi", ha detto alla BBC.
"Ed è proprio questo che fa l'LSD". Ma non si può dare l'LSD in mano a ogni medico perché lo esperimenti,
dice Soergel; ci vuole gente preparata, che s'intenda di LSD.
Gli effetti positivi descritti in questo studio sono superiori a molte delle terapie attuali, e probabilmente l'LSD
è altrettanto idoneo di quello che già c'è di disponibile, sostiene Nutt. Soergel è più cauto poiché tiene
conto delle carenze metodologiche nelle ricerche degli anni settanta. Certo, oggi si sarebbe più precisi. Ma
allo stato dell'arte non c'è di meglio, perciò: "Cosa fare d'altro?"
(articolo di Markus Becker per Der Spiegel del 09-03-2012. Traduzione di Rosa a Marca)
Redazione
11-03-2012 12:57 Il tabacco dilaga tra i giovani Usa. Studio
Ogni giorno in Usa, 3.800 minori di 18 anni cominciano a fumare. Il
Dipartimento di Sanita' ha pubblicato uno studio in cui evidenzia che e' fumatore di tabacco uno studente su
quattro delle scuole secondarie ed uno su tre giovani con meno di 26 anni. Inoltre, dopo anni di declino, lo
studio dimostra che questa abitudine è sempre più comune tra i giovani. “E' una epidemia. Su tre giovani che
fumano, solo uno smettera' e gli altri due moriranno per motivi relazionati a questa abitudine”, dice Regina
Benjamin, responsabile della salute pubblica, nello studio intitolato “Prevenzione dell'uso del tabacco tra
adolescenti e adulti e giovani adulti”.
Questo studio epidemiologico indaga per la prima volta sugli effetti del tabacco sulla salute dei giovani tra 12
e 25 anni, in considerazione del fatto che il vizio comincia sempre piu' prematuramente. Il consumo di
sigarette in questo gruppo di persone e' molto grave e potenzialmente mortale, poiche' la dipendenza da
nicotina puo' provocare danni come la riduzione delle funzioni polmonari, una crescita polmonare difettosa,
malattie cardiache precoci e altri problemi di salute come l'asma.
“Per porre fine a questa epidemia e' necessario concentrarsi su come prevenire e avere i maggiori risultati
sui giovani”. “Chiediamo che la nostra prossima generazione sia libera dal tabacco e credo che potremo
farcela”.
Lo studio pone rilievo sull'efficacia delle strategie per prevenire il consumo. Piu' dell'80% dei fumatori in Usa
comincia a 18 anni di eta', e il 99% prima dei 26 anni. La societa', il contesto e la pubblicita' incitano i giovani
a cominciare a fumare. I produttori di tabacco sono tra coloro che fanno maggiore pubblicita' in Usa. Si
calcola che solo per la commercializzazione del loro prodotto si spendano 10.000 milioni di dollari ogni anno.
“Non chiedo di concentrarsi sulle colpe, chiedo di concentrarsi sulla prevenzione” dice Benjamin. “Chiedo
che mi sia assicurato che stiamo facendo tutto il possibile per evitare che i bimbi comincino a fumare o a
consumare prodotti derivati dal tabacco”.
Il governo Usa ha posto in essere molte iniziative per contrastare gli effetti delle campagne pubblicitarie sui
giovani. La legge del 1998 sul mercato del tabacco obbligo' a ridurre la pubblicita', mentre un'altra legge del
2009, voluta dalla FDA (Food and Drug Administraction), stimolava campagne mediatiche, programmi di
controllo del tabacco, aumento dei prezzi e attivita' di prevenzione nelle scuole. Sistemi che cominciano ad
essere efficaci, ma non in modo sufficiente.
redazione
------------------------------------------LETTERE
15-03-2012 00:00 Trattamento fiscale RSA
Dal 2005 ho una mia sorella, che viveva sola, in affitto, e senza altri beni o introiti oltre la pensione e un
assegno di accompagno, ricoverata in una RSA del mantovano. Per ragioni che potrò eventualmente
spiegare e documentare, mia sorella, 84 anni ad agosto, inserita in questa RSA con problemi cognitivi
(Alzheimer), ha rapidamente peggiorato ed ora si trova praticamente non autosufficiente, affetta da
Alzheimer conclamato. La retta della RSA è rapidamente aumentata (vedi allegato) e non più sufficiente a
coprire i costi richiesti. Pertanto chiedo:
a) dopo pochi mesi dal ricovero mia sorella è caduta (episodio MAI spiegato) procurandosi la rottura del
femore. Forse è caduta dal letto per la mancanza di protezioni!! L'intervento ed in particolare l'anestesia,
hanno peggiorato verticalmente il suo stato e da allora non si è più ripresa. Pertanto chiedo se è possibile
agire nei confronti della struttura per non avere assistito mia sorella nei modi dovuti, considerando che
quando è entrata camminava, si vestiva, mangiava da sola, pur con gravi problemi cognitivi.
b)Nelle dichiarazioni della RSA (file allegato) vengono indicati i costi a carico ospite: costi sanitari e non
sanitari. Per i costi sanitari viene indicata la somma per la detrazione del 19%.
Pertanto chiedo se, per le condizioni di non autosufficienza di mia sorella, non è possibile avere una
detrazione totale (al 100%) anche per i costi di vitto e alloggio.
In caso contrario non riuscirà più a pagare la retta, in quanto la retta supera le capacità di contribuzione del
paziente.
Carlo, da Padova (PD)
Risposta:
quanto al punto a), eventuali responsabilita' del personale della struttura andrebbero verificate puntualmente
e provato. Su questo, le suggeriamo di rivolgersi ad un legale di sua fiducia. Quanto alla retta, le consigliamo
di fare una istanza al Comune competente (di ultima residenza di sua sorella prima del ricovero) di revisione
della quota sociale, ponendola in proporzione a loro carico.
---------------Ha risposto Emmanuela Bertucci: http://sosonline.aduc.it/info/bertucci.php
13-03-2012 00:00 RSA (Centro Diurno Integrato): cosa fare se i Comuni non compartecipano?
Perché un utente possa accedere alle prestazioni di assistenza in regime di Centro Diurno Integrato, è
necessario che sia effettuata una valutazione da parte della commissione UVI del Distretto Sanitario di
appartenenza; essa determina la necessità (o meno) dell'intervento e ne individua durata e intensità sulla
base di criteri in parte oggettivi (scale di valutazione).
Nella fattispecie, l'utente interessato è portatore di handicap grave, quindi c'è già una attestazione
precedente dello stato di necessità dell'intervento.
Si sta verificando che l'utente non sia assistito sin dal 31 dicembre. Il procedimento autorizzativo non è stato
completato in quanto il comune di residenza "non ha assunto l'onere economico della frequenza", come
riportato sulla modulistica predisposta dal Distretto Sanitario.
Ai sensi del regolamento regionale in vigore (Decreto del Commissario ad Acta numero 6/2010), l'ISEE è
sotto la soglia minima individuata; pertanto il comune è tenuto alla compartecipazione.
Le domande:
E' legittimo che il comune rifiuti la compartecipazione laddove la normativa la preveda espressamente e non
come facoltativa?
Quale reato si configura (immagino l'omissione in atti di ufficio)?
Quali azioni è consigliabile mettere in atto?
Grazie.
Antonio, da Sala Consilina (SA)
Risposta:
crediamo che possa fare due cose, con urgenza: un esposto querela per abbandono di incapace, omissione
d'atti d'ufficio, interruzione pubblico servizio e quant'altro sarà identificato come antigiuridico dagli inquirenti;
un ricorso d'urgenza, ex art. 700 cp.c.. dove chiede l'immediato inserimento e il pagamento della quota
sanitaria di competenza dell'Asl nonché il risarcimento del danno per violazione del diritto alla salute del
portatore di handicap.
------------------------------------------NOTIZIE
15-03-2012 18:39 USA/George Hotz arrstato per cannabis medica
Il famoso hacker George Hotz, noto alla comunità iPhone per aver realizzato i
migliori tool per il jailbreak, è stato arrestato con l’accusa di possesso di marijuana mentre viaggiava per
andare ad Austin, in Texas, per seguire l’atteso festival di musica e film SXSW.
Hotz doveva tenere un discorso al SXSW, quando, prima di arrivare, è stato fermato ad un posto di blocco
della polizia di Sierra Blanca in Texas. I poliziotti hanno perquisito l’auto con l’ausilio di cani antidroga, i quali
hanno iniziato subito ad abbaiare. A quel punto, la polizia ha fatto scendere Hotz e alcuni sui amici dall’auto
ed è iniziata una perquisizione più massiccia. Ed è a quel punto che, nel vano portaoggetti, sono stati trovati
alcuni grammi di marijuana e alcune barrette di cioccolata al gusto di erba…
Sembra che Hotz abbia una licenza medica per l’uso della marjiuana in California, ma questa autorizzazione
non sarebbe valida in Texas. Lo sceriffo della contea ha valutato il valore della marjiuana in possesso di Hotz
intorno agli 800$. Per questo motivo, il noto hacker è stato tratto in arresto con una cauzione pari a 1.500$.
14-03-2012 17:25 ITALIA/Vedova Nassirya vuole donare embrioni. No per legge!
Voleva donare i propri embrioni congelati alla scienza, ma e' invece costretta dalla legge 40 a lasciarli nella
clinica per la fecondazione assistita a cui si era rivolta con il compagno, il regista Stefano Rolla rimasto
ucciso nell'attentato di Nassirya del 2003.
E' successo ad Adele Parrillo, che ora sta meditando un ricorso alla Corte di Giustizia Europea di
Strasburgo.
"Il no alla richiesta e' venuto dalla legge, che non prevede che si possano donare gli embrioni congelati, non
dalla clinica - sottolinea Nicolo' Paoletti, l'avvocato che assiste la donna - la nostra intenzione era donarli a
qualcuno dei ricercatori italiani che lavora sulle staminali, e ora stiamo valutando il ricorso".
La donna si era rivolta nel 2002 all'European Hospital diretto dal professor Ermanno Greco, e dai trattamenti
erano stati creati cinque embrioni, attualmente conservati nel centro.
La richiesta di poterli donare, conferma Greco, e' pero' caduta nel vuoto perche' la legge permette solo
ricerche a tutela della salute dell'embrione, mentre altre attivita' sono perseguite penalmente.
14-03-2012 17:24 ITALIA/Ennesimo colpo di mano su embrioni abbandonati?
Sugli embrioni 'abbandonati' attualmente nei centri di procreazione italiani 'si prepara l'ennesimo colpo di
mano: Ex Margherita e Italia dei valori, nella clandestinita', lavorano per decidere la sorte degli embrioni
crioconservati che si vorrebbe non donare alla ricerca scientifica ma farli adottare'. Lo afferma Maria
Antonietta Farina Coscioni, deputata radicale e presidente onoraria dell'Associazione Luca Coscioni,
rendendo noto che 'è in corso, o si è appena svolta, una riunione informale, cui prendono parte esponenti di
quella che un tempo era la Margherita e, tra gli altri, il dipietrista Antonio Palagiano, allo scopo di decidere la
sorte' di tali embrioni.
Farina Coscioni, parlando di 'sconcertanti sviluppi in merito alla proposta di legge alla Camera sugli embrioni
abbandonati', sottolinea come già nel novembre scorso, 'Palagiano, con l'accordo dell'allora maggioranza, i
consenso del Governo Berlusconi, aveva fatto approvare in sede di commissione Affari Sociali della Camera
un testo base che equipara gli embrioni abbandonati agli esseri umani'.
'Ho esplicitamente chiesto di poter partecipare all'incontro - prosegue - dal momento che sono la firmataria di
un progetto di legge in materia che prevede la destinazione degli embrioni anche ai fini di ricerca scientifica.
Mi è stato detto che non potevo partecipare'.
'Stanno mettendo in essere l'ennesimo disegno oscurantista.
Abbiano almeno il coraggio - conclude la deputata Radicale - di palesare la loro trama: con il cavallo di troia
dell'adottabilità degli embrioni, li vogliono equiparare agli esseri umani, con tutto quello che questo
comporterà'.
14-03-2012 11:17 ITALIA/Cannabis. Gli effetui sul cervello degli adolescenti. Seminario Dpa/Nida
L'uso abituale della cannabis nei giovani tra i 15 e i 21 anni ha effetti anche a lungo termine sul cervello,
modificandone stabilmente il "modellamento cognitivo e simbolico". E' quanto ha reso noto ieri, durante il
seminario tra esperti e autorita' italiane e statunitensi promosso dal dipartimento Antidroga della presidenza
del Consiglio, la ricercatrice americana Merelyn Huestis. Oltre all'effetto "classico" a breve termine, l'uso
abituale di Thc creerebbe secondo diversi test sia tossicologici sia psicologici un'alterazione strutturale
dell'encefalo, come difficolta' di memorizzazione e apprendimento, di coordinamento motorio, di percezione
della realta', calo di motivazione nell'affrontare i problemi.
"Si tratta di caratteristiche e abilita' che una volta perdute non tornano piu' -sottolinea il capo del
dipartimento, Giovanni Serpelloni-, si vede il mondo con occhi diversi nel resto della vita".
Finora si pensava che l'effetto svanisse con la metabolizzazione, ma in realta', riassume Serpelloni, non e'
cosi': "il cervello ricorda a lungo, l'effetto permane se si continua ad assumere thc".
Cio' portera' anche ad effetti pratici sulla vita quotidiana, avverte Serpelloni: solo cambiando il tipo di analisi
sui consumatori di cannabis, da quelle del sangue a quelle delle urine, si potra' verificare l'abitualita'
dell'assunzione e dunque un sanzionamento in caso di guida anche fuori dal primo effetto a breve termine, il
cosiddetto "stoned and stranged". "Noi proporremo -afferma il capo del dipartimento- di riconsiderare il tipo di
esame per il ritiro della patente".
13-03-2012 18:04 USA/Nuovo pancreas con cellule intestinali
Creare un 'nuovo pancreas' nell'intestino dei diabetici senza trapianti, senza staminali, ma solo sfruttando le
cellule intestinali stesse del paziente: e' la promessa che arriva da una ricerca su topi le cui cellule intestinali
sono state trasformate in cellule che producono insulina al bisogno, aiutando i topi diabetici a controllare la
glicemia da soli.
Reso noto sulla rivista Nature Genetics, il risultato e' la prova di principio che si puo' ovviare alla terapia
insulinica senza pero' neppure dover ricorrere al trapianto di pancreas o all'uso di staminali per reintrodurre
nell'organismo nuove cellule produttrici di insulina.
La chiave, spiega l'italiano Domenico Accili del Columbia University Medical Center che ha condotto il lavoro,
e' indurre le cellule intestinali del paziente a produrre insulina.
Il diabete di tipo uno o insulino-dipendente e' una malattia autoimmune in cui una parte di pancreas viene
distrutta e l'organismo perde capacita' di produrre insulina per controllare la glicemia. La terapia oggi e' a
base di insulina, appunto, da prendere al bisogno e con dosaggi precisi. Oltre al trapianto di pancreas che
pero' e' difficile, all'orizzonte ci sono terapie a base di staminali trasformate in provetta in cellule
pancreatiche. Ma le applicazioni cliniche sono di la' da venire.
In questo lavoro gli esperti Usa hanno trovato un escamotage per ovviare a trapianto di cellule e terapia
insulinica: gli scienziati si sono accorti che spegnendo un gene nelle cellule dell'intestino, Foxo-1, queste
iniziano a produrre insulina e per di piu' al bisogno, ovvero sono in grado di sentire quanto zucchero c'e' nel
sangue e si comportano di conseguenza, come fa normalmente il pancreas. I topolini diabetici le cui cellule
intestinali sono trasformate in questo modo riescono a controllare da soli la glicemia. In teoria, quindi, anche
nei pazienti creando in modo controllato nell'intestino un nuovo 'pancreas' si potrebbe gestire il diabete
senza assumere insulina.
13-03-2012 18:00 ITALIA/Farmaci per curare la dipendenza da cocaina. Dpa
La dipendenza da cocaina potra' essere curata con i farmaci, come si fa con quella da eroina: e' la
sorprendente prospettiva annunciata oggi da Walter Ling, uno dei massimi ricercatori farmacologici Usa,
durante il seminario di duue giorni organizzato a Roma dal Dipartimento antidroga della presidenza del
Consiglio, con la partecipazione di esperti del Nida americano.
"Finora -sottolinea il capo del dipartimento Giovanni Serpelloni- non esisteva un trattamento farmacologico
per la dipendenza da cocaina, come ad esempio il metadone per l'eroina".
Da tempo, dice Serpelloni, si sta sperimentando "con risultati promettenti" l'effetto di due farmaci, un
antagonista e un cosiddetto "agonista": uno cioe' che combatte l'effetto della cocaina e uno che lo simula ma
in realta' va in un'altra "direzione". Il nome dei due farmaci non puo' essere svelato, afferma infine Serpelloni,
prima della fine della sperimentazione, fra circa 6 mesi.
13-03-2012 17:58 ITALIA/I valori degli italiani secondo il Censis
"I più importanti valori che oggi accomunano gli italiani sono il senso della famiglia (indicato dal 65% dei
cittadini), il gusto per la qualità della vita (25%), la tradizione religiosa (21%) e l'amore per il bello (20%). La
voglia di essere padroni della propria vita, lo slancio delle ambizioni personali, il bisogno di auto-affermarsi,
di inventare il proprio destino e di soddisfare i propri desideri, sono stati i valori che hanno caratterizzato la
nostra storia recente e su cui si è costruito lo sviluppo del Paese dagli anni '50 in poi. La spinta individualista
ha liberato enormi energie, ha favorito la crescita di un sistema produttivo fatto di centinaia di migliaia di
imprese e ha sostenuto la vitalità di un mercato capace di esprimere sempre nuove domande. Oggi quello
sviluppo sembra progressivamente rallentare, la moltiplicazio ne dei soggetti ha portato a uno sfarinamento
delle capacità decisionali nelle questioni di interesse collettivo e l'autonomia dei comportamenti è sfociata in
forme di disagio antropologico. Per il futuro, i valori che faranno l'Italia e gli italiani sembrano poggiare
sempre meno sulla rivendicazione dell'autonomia personale e sempre più sulla riscoperta dell'altro, sulla
relazione e la responsabilità. Sono valori che in questa fase fanno emergere scintille di speranza che vanno
però alimentate e potenziate, affinché possano diventare un nuovo motore di crescita socio-economica e
civile del Paese.
Il senso della famiglia. Perno della comunità nazionale è la famiglia, anzi i diversi "format familiari", visto che
nel periodo 2000-2010 sono diminuite le coppie coniugate con figli (-739mila), mentre sono aumentate le
coppie non sposate con figli (+274mila) e le famiglie con un solo genitore (+345mila). Nel periodo 1998-2009
sono aumentate le unioni libere (+541mila, arrivando in totale a 881mila) che, inclusi i figli, coinvolgono oltre
2,5 milioni di persone. E sono complessivamente 5,9 milioni gli italiani che hanno sperimentato nella loro vita
una forma di convivenza libera. Le famiglie ricostituite (formate da partner con un matrimonio alle spalle)
sono diventate 1.070.000. Quelle ricostituite coniugate sono aumentate di 252mila unità, arrivando in totale a
629mila. Le diverse modalità concrete di essere famiglia rispondono al bisogno crescente di avere una
relazionalità significativa. Più del 90% degli italiani si dichiara soddisfatto delle relazioni familiari. Anche se ci
si sposa meno (tra il 2000 e il 2010 i matrimoni sono diminuiti del 23,7%: 67.334 in meno), all'unione
matrimoniale è ancora riconosciuto un valore importante: il 76% degli italiani è convinto che sia una regola
da rispettare e il 54% ritiene che garantisca maggiore solidità alla coppia.
Il gusto per la qualità della vita. Altra forza che genera coesione dell'individualismo italiano è l'orgoglio di
appartenere al Paese del buon vivere. Il 56% dei cittadini è convinto che l'Italia sia il Paese al mondo dove si
vive complessivamente meglio. Molto staccati gli altri Paesi europei, gli Stati Uniti e l'Australia. Italiani non
più esterofili, quindi, ma orgogliosi di essere l'eccellenza del buon vivere. Anche se in futuro avessero la
possibilità di andarsene dall'Italia, due terzi dei cittadini (66%) non lo farebbero in nessun caso.
La tradizione religiosa.
L'82% degli italiani pensa che esiste una sfera trascendente o spirituale che va oltre la realtà materiale. Di
questi, il 66% si dichiara credente e il 16% lo pensa anche se non si dichiara osservante. Ma due terzi degli
italiani di fatto non entrano mai nei luoghi di culto, e solo un terzo vi si reca una o più volte alla settimana per
partecipare alle funzioni religiose.
L'amore per il bello. Il 70% degli italiani è convinto che vivere in un posto bello aiuta a diventare persone
migliori. Crede quindi che ci sia un legame tra etica ed estetica, e che la bellezza abbia anche una funzione
educativa.
Il 41% pensa che le meraviglie del nostro Paese possano essere la molla che ci farà ripartire.
Rallenta la spinta acquisitiva. Il consumismo attrae meno, visto che il 57% degli italiani pensa che, al di là dei
concreti problemi di reddito, nella propria famiglia il desiderio di consumare è meno intenso rispetto a
qualche anno fa. Il 51% crede che, anche in questa fase di crisi, nella propria famiglia si potrebbe
consumare di meno tagliando eccessi e sprechi. In maggioranza gli italiani (45%) pensano che devono
conservare quello che hanno, piuttosto che puntare ad avere di più (29%).
Di quali valori avranno più bisogno in futuro gli italiani per stare meglio insieme? Moralità e onestà (55,5%),
rispetto per gli altri (53,5%) e solidarietà (33,5%) sono i valori considerati necessari per migliorare la
convivenza sociale in Italia. Non è un generico richiamo al merito o all'autonomia individuale, quindi, ma il
lento, difficile, sofferto, condiviso impegno collettivo in una diversa quotidianità dei rapporti fatta di maggiore
rispetto e attenzione per gli altri.
È ora di darsi una regolata. Stanchi delle forme più estreme e sregolate di individualismo e trasgressione,
negli italiani è scattato il riflesso "law and order". L'89% dei cittadini vorrebbe misure più severe contro le
droghe pesanti, l'87% le ritiene auspicabili per contrastare i fenomeni legati alla guida pericolosa, il 76% nei
confronti dell'abuso di alcol, il 74% verso le droghe leggere, il 71,5% nei confronti della prostituzione. La
deriva restrittiva è meno intensa, ma comunque presente, nei confronti dei fumatori (il 52% vorrebbe
provvedimenti più stringenti) e di chi mangia cibi ipercalorici che causano l'obesità (47%).
Cosa viene dopo il soggettivismo. La crisi del soggettivismo ha generato dunque due pulsioni. La prima è
l'apertura all'altro, la riscoperta del valore delle relazioni, convinti che ci possiamo salvare solo tutti insieme.
La seconda è un emotivo approccio restrittivo verso le passate sregolatezze dell'individualismo. Ma nessuna
pedagogia calata dall'alto potrà fare i nuovi italiani: nessuna etica eterodiretta, tesa a rieducare i cittadini a
comportamenti virtuosi, innescherà un nuovo ciclo di sviluppo civile e sociale."
Questi sono i principali risultati della ricerca "I valori degli italiani" realizzata dal Censis nell'ambito delle
attività per le celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia
13-03-2012 13:09 ITALIA/Gli embrioni vanno in letargo anche negli uomini
Gli embrioni vanno in letargo: quando ricevono dalla madre il segnale di stop smettono di crescere. Si
credeva che questo accadesse solo in orsi, foche e topi, ma la ricerca dell'universita' di Teramo, pubblicata
sulla rivista PlosOne, dimostra che accade lo stesso in pecore, mucche e conigli. E' verosimile gli embrioni si
fermino anche nell'uomo, per lo stess della madre. Considerare questo fenomeno aiuterebbe a evitare parti
stimolati e cesarei; l'embrione a riposo e' anche ideale per prelevare staminali.
A scoprire che il letargo degli embrioni e' un fenomeno comune a tutti i mammiferi e' stato il gruppo
coordinato da Grazyna Ptak, del Laboratorio di Embriologia diretto da Lino Loi. Il fenomeno, chiamato
'diapausa embrionale', e' indotto dall'organismo della madre quando le condizioni esterne sono
particolarmente difficili, per esempio per la luce scarsa, il freddo eccessivo, ma anche lo stress sociale.
Quando la situazione migliora, con l'arrivo della primavera, l'organismo della madre da' l'ok e lo sviluppo
dell'embrione riparte.
In natura l'embrione pio' andare 'a dormire' anche per periodi molto variabili, dai 15 giorni del topo ai 12 mesi
dei canguri e nei visoni. Nell'uomo la durata massima puo' essere di cinque mesi.
'Alla luce di questo fenomeno si possono spiegare fenomeni come gravidanze prolungate, che non
necessiterebbero quindi ne' di stimolazione del parto ne' di taglio cesareo', rileva Grazyna Ptak. 'Gravidanze
piu' lunghe del normale potrebbero quindi avvenire naturalmente'.
Il sonno dell'embrione potrebbe riguardare molto da vicino anche la ricerca sulle cellule staminali, cosi' come
la lotta ai tumori. Nel primo caso, esperimenti sugli embrioni di topo hanno dimostrato che il periodo di
letargo e' il migliore per prelevare le cellule staminali; nel caso dei tumori, si e' visto che introducendo cellule
tumorali nell'utero in condizioni di letargo si riparano.
Si apre, insomma, un campo di ricerca che potrebbe portare a risultati significativi: il letargo dell'embrione,
conclude Ptak, 'e' un fenomeno del quale dobbiamo iniziare ad occuparci seriamente, un campo da
esplorare'.
13-03-2012 13:04 ITALIA/Narcosala. Radicali le propongono a Milano
Dare vita a Milano a tre narcosale': e' quanto propongono i Radicali
con una proposta di delibera di iniziativa popolare su cui ora, con la nascita di un comitato promotore aperto
a cittadini e associazioni, si impegnano a raccogliere cinquemila firme.
Il testo chiede 'l'istituzione a Milano del pubblico servizio di 'assistenza all'iniezione di sostanze stupefacenti
attraverso la predisposizione di apposite sale' - e' scritto - la cui responsabilita' e' affidata al Servizio
dipendenze del Comune'. Le tre narcosale, o come vengono chiamate nella proposta di delibera 'sale
salvavita e da iniezione', da attivare in citta' dovranno essere operative 'entro sei mesi dall'approvazione' del
documento.
Alla presentazione della proposta, era presente tra gli altri il consigliere comunale Marco Cappato, i radicali
hanno sottolineato come ci siano esperienze analoghe in altri Paesi europei e che la proposta consiste in
luoghi 'protetti e igienicamente garantiti' dove sia possibile assumere sostanze che ci si e' procurati
all'esterno alla presenza di personale sanitario e dove il consumatore possa far analizzare lo stupefacente.
'Oltre a rappresentare un intervento di emergenza che riduce i danni sia per il cittadino consumatore sia per
tutta la comunita' - prosegue il testo - consente ai consumatori piu' problematici di entrare in contatto con i
servizi per le tossicodipendenze, anche ai fini di un trattamento di disintossicazione, e con gli assistenti
sociali'. 'Le sale da iniezione all'estero hanno sensibilmente migliorato la qualita' della vita sia dei
consumatori sia degli abitanti nei quartieri piu' colpiti da consumo di sostanze illegali', riporta ancora il
documento.
L'idea fa parte di un pacchetto di proposte che comprendono, oltre al registro delle unioni civili e a un testo
antidiscriminazioni (gia' presentate nei giorni scorsi), prevedono il registro del testamento biologico e
l'organizzazione degli orari di esercizi commerciali dove si eserciti la prostituzione. Quest'ultima, in
particolare, e' una proposta di regolamentare il fenomeno della prostituzione ('che non e' reato', hanno
specificato) attraverso la regolamentazione in particolare degli orari, di competenza comunale, di esercizi
commerciali o appartamenti dove singole prostitute o cooperative possano esercitare la loro attivita' per
'prevenire molestie all'ordine pubblico', 'promuovere la lotta contro ogni forma di tratta' e 'organizzare attiita'
di prevenzione e promozione della salute'. Gli esercizi commerciali, che dovrebbero rilasciare scontrino,
dovrebbero sorgere lontani da scuole ed essere accessibili alle forze dell'ordine per eventuali controlli.
13-03-2012 13:02 RUSSIA/Hiv. +5% contagio, meta' per endovene droga
La Russia ha registrato nel 2011 un aumento del 5 per cento nei casi di contagio da HIV, L'ha reso noto oggi
il capo dell'Agenzia di protezione sanitaria russa Gennady Ohnishenko, segnalando il fatto che la malattia è
sempre più presente tra gli eterosessuali.
"Nel 2011, 62mila nuove infezioni sono state registrate nel paese", ha spiegato Ohnishenko, secondo quanto
riferiscono le agenzie russe.
Il capo dei servizi sanitari ha lamentato il fatto che sempre di più le donne subiscono il contagio e che la
trasmissione tra eterosessuali è in aumento e raggiunge ora il 39,9 per cneto del totale. Il 57,6 per cento è
ancora causata da iniezioni endovena di droghe.
12-03-2012 18:43 CANADA/Tossicodipendenza. Eroina prescritta da medico e' meglio di metadone.
Studio
Una quantita' di eroina controllata e prescritta dal medico risulta piu' conveniente
rispetto al metadone per il trattamento a lungo termine dei tossicodipendenti, secondo un nuovo studio
condotto dai ricercatori della Providence Health Care e della University of British Columbia (Canada).
Lo studio, pubblicato sul 'Canadian Medical Association Journal', attribuisce la maggior parte dei benefici
economici al fatto che i pazienti che ricevono una prescrizione medica di eroina (diacetilmorfina) rimangono
in trattamento piu' lungo e hanno meno ricadute rispetto a quelli trattati con metadone. E in entrambi i casi la
terapia risulta associata a una riduzione delle attivita' criminali e dei costi sanitari. Inoltre, i tossicodipendenti
in cura nel gruppo diacetilmorfina hanno anche maggiori probabilita' di vivere piu' a lungo rispetto a chi
riceve la terapia di mantenimento con metadone.
I risultati sono stati elaborati tramite l'iniziativa North American Opiate Medication che ha testato l'eroina
medicalmente prescritta per la prima volta a Vancouver, dal 2005 al 2008. I ricercatori hanno utilizzato
un'analisi di costo-efficacia per confrontare i trattamenti nell'arco di uno, cinque e dieci anni, nonche'
l'aspettativa di vita dei pazienti. Ebbene, considerando le spese per le terapie e i costi sostenuti dal sistema
giudiziario, quelli nel gruppo in terapia con metadone hanno generato un costo medio sociale di 1,14 milioni
di dollari a persona, mentre quelli nel gruppo diacetilmorfina di 1,09 milioni dollari.
12-03-2012 14:38 ITALIA/Prevenzione droga. Dpa/Nida: dall'eta' di 6 anni
Far partire la prevenzione antidroga fin dai 6 anni di eta': e' uno dei punti su cui concordano le autorita'
italiane e statunitensi, da oggi fino a domani impegnate in un seminario di confronto delle rispettive
esperienze e conclusioni.
Secondo il capo del Dipartimento Politiche antidroga della presidenza del Consiglio, Giovanni Serpelloni, sia
Italia sia Usa "concordano assolutamente sull'efficacia della prevenzione precoce: se in tempi passati -dice
all'Adnkronos- si consideravano i 14 come l'eta' giusta per cominciare, abbiamo realizzato che quell'eta' e'
gia' in pieno rischio. La prevenzione deve cominciare gia' a partire dai 6 anni, fino almeno ai 12".
Quelle iniziate oggi sono due giornate formative che vedono protagonisti docenti e scienziati statunitensi
provenienti del Nida (National Institute on Drug Abuse) e altri rappresentanti della comunita' scientifica
americana, insieme ai loro omologhi italiani.
La sessione di oggi si e' concentrata finora su prevenzione e trattamento; oltre alla prevenzione precoce,
continua Serpelloni, "crediamo molto nella necessita', allo scattare della fascia di rischi 12-18 anni, di
effettuare una serie di accertamenti anche tossicologici sui ragazzi. I genitori -esemplifica Serpelloni- sono
abituati a portare i loro figli dal dentista per i controlli di routine, dall'ortopedico e cosi' via. Dovrebbero
abituarsi anche a portarli nei dipartimenti di prevenzione anche per queste tematiche, che in fin dei conti
sono piu' importanti delle carie: le prime cause di morte fino ai 19 anni sono le droghe e gli incidenti stradali
dovuti all'uso di droghe".
Anche sul trattamento pieno accordo Usa-Italia e una serie di programmi comuni con scambi di esperti tra i
due paesi. "Siamo stati chiamati a partecipare ai network Usa di centri ricerca e clinici, che loro hanno
iniziato da tempo, per iniziative analoghe qui in Italia, un "clinical network" che da noi avra' caratteristiche
diverse rispetto agli Usa: oltre alla gratuita', la nostra particolarita' saranno i trattamenti integrati con farmaci
e trattamenti psicosociali educativi tendenti non a stabilizzare la tossicodipendenza ma a guarire".
La sessione del pomeriggio, dice infine Serpelloni, e' dedicata all'alcolismo e alle tecniche, che vedono gli
italiani all'avanguardia, di valutazione degli esiti del trattamento.
12-03-2012 14:36 GRAN BRETAGNA/Eutanasia. Tetraplegico vuole morire. Tribunale
Un uomo completamente paralizzato che vuole porre fine alla propria vita legalmente e' stato autorizzato a
portare il proprio caso in tribunale. Lo ha deciso oggi un giudice dell'Alta Corte di Londra.
In seguito a un ictus subito nel 2005, Tony Nicklinson, 58 anni, e' completamente paralizzato ma la sua
mente e' perfettamente funzionante. Non e' fisicamente in grado di uccidersi e vuole che un medico abbia la
protezione legale che gli consenta di farlo per lui. Il ministero della Giustizia sostiene tuttavia che un
precedente di questo tipo modificherebbe le leggi sull'omicidio.
Dopo l'annuncio del giudice la moglie di Nicklinson, Jane, ha letto alla radio un comunicato del marito in cui
egli afferma: 'Sono felice che i temi che riguardano la morte assistita siano esposti in tribunale. I politici e il
pubblico non si possono lamentare se i tribunali forniscono una piattaforma di dibattito mentre la politica
continua ad ignorare una delle problematiche piu' importanti della nostra societa' di oggi. Non e' accettabile
che la medicina del 21esimo secolo sia governata dalle attitudini verso la morte del 20esimo'.
Nicklinson comunica attraverso uno speciale computer con tavoletta elettronica e sostiene che la sua vita e'
ormai diventata 'noiosa, triste, avvilente, priva di dignita' e intollerabile'.
12-03-2012 09:04 USA/Hiv e donne afroamericane. Stesse percentuali di alcuni Paesi africani
La percentuale di Hiv tra le donne afroamericane che vivono in alcune citta' Usa, e' la medesima che in
alcuni Paesi dell'Africa. Cosi' uno studio presentato alla Conferenza delle malattie infettive dall'istituto ISIS.
Nell'anno dell'indagine l'infezione e' stata rilevata sullo 0,24% delle donne. Una percentuale cinque volte
maggiore di quanto prevedeva lo specifico Centro di Prevenzione e controllo delle malattie (CDC) sulle
donne negre nel 2010, cifre comparabili ai tassi di infezione delle donne di alcuni Paesi subsahariani come la
Repubblica Democratica del Congo (0,26%) o il Kenya (0,53%).
Carlos del Rio, principale ricercatore dello studio, sostiene che il 60% dei casi rilevati in Usa sono concentrati
essenzialmente in 10 citta', tra cui Baltimora, New York e Washington e, al contrario di cio' che molta gente
crede, “questa malattia non solo non e' molto meno radicata ma molta gente di questo Paese lo crea”. Si
tratta di una epidemia concentrata.
L'indagine ha coinvolto 2.099 donne tra 18 e 44 anni che mai avevano fatto un test per rilevare l'Hiv. “Trenta
donne hanno scoperto durante il test di essere sieropositive” L'88% delle partecipanti erano afroamericane e
latine il restante 12%.
“Abbiamo preso in considerazione le donne senza sostentamenti, senza lavoro e con problemi di violenza
domestica. Persone che sono portatrici del virus e che non hanno tempo per andare dal medico”. La
poverta', l'insicurezza, la scarsita' di alimentazione e il consumo di droghe sono fattori di alto rischio. “Ci
sono donne che guardandomi negli occhi mi hanno detto: guarda, ho un alto rischio di essere sieropositiva,
ma ho il medesimo rischio che mi pizzichi una pistolettata”, ha detto del Rio.
09-03-2012 19:13 ITALIA/Droga. Corso di formazione Dpa/Nida
Al via lunedi' due giornate formative che vedranno protagonisti "docenti e scienziati statunitensi provenienti
dal prestigioso Nida (National Institute on Drug Abuse), come Nora Volkov, direttrice dell'Istituto, e Antonello
Bonci, direttore scientifico, e altri rappresentanti della comunita' scientifica americana". E' quanto si legge in
una nota del Dipartimento Politiche Antidroga (Dpa). "Prosegue cosi', presso la sede della Scuola Superiore
della Pubblica Amministrazione a Roma, il primo corso di formazione multidisciplinare gratuito della Scuola
Nazionale sulle Dipendenze per i professionisti del sistema italiano".
"La formazione - prosegue la nota - e' promossa dal Dpa, la cui delega e' affidata al Ministro per la
cooperazione internazionale e l'integrazione, Andrea Riccardi, e realizzata in collaborazione con l'Unicri
(United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute) e con altri organismi internazionali come:
il Nida (National Institute in Drug Abuse) del Governo Americano e l'Unodc (United Nations Office on Drugs
and Crime)'.
''Sono previste -prosegue la nota del Dpa- quattro sessioni, in cui verranno trattati gli aspetti clinici e
farmacologici della dipendenza, oltre ai trattamenti dedicati alle persone tossicodipendenti con
approfondimenti sulla prevenzione e sul consumo di cannabis". "Questo percorso formativo - sottolinea la
nota - e' frutto dell'accordo internazionale di collaborazione scientifica tra l'Italia e gli Stati Uniti, siglato lo
scorso luglio e con il quale si e' dato avvio alla collaborazione con uno dei piu' importanti istituti di ricerca del
governo americano, il Nida'.
'Crediamo fortemente che la collaborazione tra l'Istituto e il Dpa portera' grandi vantaggi non solo a tutta la
comunita' scientifica e a tutti i pazienti, ma sara' un valido supporto per le regioni, i dipartimenti delle
dipendenze, i centri collaborativi, le comunita' e i Sert". "L'accordo - prosegue la nota - favorisce lo
svolgimento di ricerche reciprocamente vantaggiose per migliorare la diagnosi, il trattamento dell'uso di
droga e la dipendenza, sviluppando delle aree di particolare interesse che comprendono: la ricerca, la
diagnosi precoce, lo screening, il trattamento e gli interventi brevi per disturbi da dipendenza soprattutto tra
adolescenti e giovani adulti".
"Aprira' i lavori - conclude la Dpa - Giovanni Serpelloni, capo del Dipartimento, insieme al direttore scientifico
del Nida, Antonello Bonci, che illustrera' la partecipazione di entrambi i Paesi a programmi di ricerca
scientifica condivisi. Sara', inoltre, possibile seguire le lezioni a distanza grazie al sistema di
videoconferenza".
09-03-2012 13:59 ITALIA/400 mila procreazioni assistite in otto anni
Dal 2004 ad oggi sono 385.000 le coppie italiane che hanno tentato la strada della procreazione
medicalmente assistita: di queste 65.000 sono diventate genitori. I numeri sono stati resi noti a Firenze,
nell'ambito del congresso mondiale di ginecologia endocrinologica in corso nel capoluogo toscano. Secondo
i dati, l'infertilita' e' dovuta nel 35,4% dei casi all'uomo, mentre nel 35,5% la causa e' femminile, nel 15% e'
attribuibile a entrambi i partner e nel 13,2% e' inspiegata. "Un momento cruciale nella vita della donna - ha
detto il presidente del congresso, Andrea Genazzani - e' la menopausa, quando cessa la produzione degli
ormoni che rappresentano il "motore" dell'organismo femminile. Il loro calo, improvviso o graduale,
determina in ben una donna su 4 alterazioni dell'umore, sino a veri e propri sintomi depressivi". Altra
conseguenza del crollo estrogenico e' l'aumento del rischio cardiovascolare, che cresce fino a diventare la
prima causa di morte. I problemi piu' diffusi per le over-50 sono le vampate di calore, molto frequenti
soprattutto nei primi anni di menopausa, che interessano circa 3 donne su 4. I problemi di secchezza
vaginale, un sintomo leggermente piu' tardivo, riguardano invece il 25-30%.Soffre invece d'insonnia una
donna su tre in pre-menopausa e una donna su due in peri- e post-menopausa. Il Congresso, che riunisce i
piu' autorevoli esperti mondiali, rappresenta occasione di aggiornamento e riflessione sul ruolo del
ginecologo nella prevenzione dei disturbi di genere.
09-03-2012 13:15 ITALIA/Staminali e ricerca. Il messaggio del Presidente Napolitano
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione della quarta edizione della
giornata divulgativa sulle cellule staminali che si svolge in venti Regioni italiane e coinvolge altrettanti atenei,
ha inviato al direttore del Centro di ricerca sulle cellule staminali dell'Universita' degli studi di Milano, Elena
Cattaneo un messaggio di apprezzamento per l'importante iniziativa: "In questo difficile momento di crisi,
investire adeguate risorse nella ricerca e nell'innovazione costituisce una priorita' irrinunciabile al fine di
promuovere una efficace strategia di crescita della economia del nostro paese. L'alta qualita' e vitalita' della
ricerca italiana e' confermata dai successi conseguiti in nuovi campi di indagine e in particolare nel
trattamento delle cellule staminali, che suscita vive speranze di cura e guarigione in quanti sono colpiti da
patologie gravi e spesso letali".
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