Dalle molecole agli adesivi
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Dalle molecole agli adesivi
Attualità Dalle molecole agli adesivi La lunga strada della formulazione di Ferruccio Trifirò Teorie sull’adesione Diversi sono gli adesivi proposti per le numerose applicazioni (carta, imballaggio, calzature, tessile, edilizia, industria degli autoveicoli, aeronautica, legno e biomedicale). Il componente di base è sempre un polimero termoplastico o termoindurente, le cui proprietà adesive sono, quasi sempre, scarse. È l’aggiunta di diversi altri componenti, come resine adesive, stabilizzanti, solventi riempitivi, plastificanti, che fornisce al prodotto le proprietà ottimali. uella degli adesivi è una delle più vecchie tecnologie dell’umanità, nata con l’uso delle colle vegetali, poi del catrame per la costruzione della torre di Babele, delle colle animali per fabbricare mobili da parte degli Egiziani, ed infine di quelle a base di caseina o farina note già ai Romani. Solo nei primi del Novecento ebbe inizio il grosso sviluppo dell’industria degli adesivi sintetici, che hanno sostituito, ormai quasi completamente, quelli di originale vegetale ed animale. Attualmente sono circa 250.000 i prodotti presenti sul mercato, con un consumo mondiale di 6x106 t, senza tenere conto dei nastri adesivi. Gli adesivi sono utilizzati per creare legami e/o sigillare in tutti i settori industriali ed in quasi tutte le attività umane e per ogni settore di applicazione è possibile trovare prodotti personalizzati. Nel nostro paese sono 38 le aziende attive nel settore (più del 90% produttrici), associate al gruppo Avisa di Federchimica. Sugli aspetti chimico-fisici dell’adesione ci sono ancora controversie e l’interesse scientifico sull’argomento è mostrato dalla recente teoria dell’“effetto ventosa” formulata dal premio Nobel per la fisica Pierre Gilles de Gennes. Anche la problematica delle misure ottimali, per valutare la forza di adesione o le proprietà di un adesivo è ancora aperta. Q Classificazione degli adesivi È possibile individuare due grandi classi di adesivi a seconda del meccanismo di indurimento: quelli che esplicano la funzione senza che avvenga nessuna RICHMAC Magazine - Settembre 2003 ⇔ ancoraggio fra due parti ⇔ attrazione di Coulomb ⇔ penetrazione fra due polimeri dell’adsorbimento ⇔ forze di van der Waal del legame ⇔ fra due metalli di valenza effetto ventosa ⇔ di macromolecole adsorbite meccanica elettrostatica della diffusione reazione chimica e quelli invece che diventano efficaci dopo reazione chimica. Alla prima classe appartengono gli adesivi che hanno come legante principale una resina termoplastica e si suddividono a loro volta in: - adesivi senza solvente, come i copolimeri a base di etilene e acetato di vinile, i polimeri a base di polivinilacetato, polietilene, polipropilene amorfo, poliammidi e poliesteri (gli hot melt) e quelli a base di Pvc o polimetilmetacrilato (i plastisol); - adesivi applicati in soluzione con un solvente che viene eliminato prima di realizzare il legame, come quelli a base di gomme naturali o sintetiche, di polimeri vinilici, di polivinileteri, di poliacrilati e di elastomeri; - adesivi applicati con un solvente che viene eliminato durante l’indurimento, come quelli a base di ammidi, eteri cellulosici, derivati solubili in acqua di polimeri dell’acido acrilico, dell’alcool vinilico e del vinilpirrolidone; - emulsioni acquose, omopolimeri dell’acetato di vinile e del vinile propionato o copolimeri dell’acetato di vinile con etilene o esteri maleici, acrilici e copolimeri dello stirene. La seconda classe è quella degli adesivi reattivi, dove il polimero si forma durante la fase di indurimento, a partire da monomeri od oligomeri dello stesso tipo o diversi: in questo caso ci si trova in genere di fronte a resine termoindurenti. Anche in questa classe è possibile fare alcune distinzioni: - formazione del film adesivo per polimerizzazione di poliesteri insaturi con - - - monomeri vinilici o adesivi ad un componente a base di polimeri dell’acido cianoacrilico o di esteri metacrilici (anaerobici); formazione del film adesivo per poliaddizione di composti epossidici con ammine, poliammineammide o anidridi di acidi bicarbossilici o per sintesi di prepolimeri poliuretanici; formazione del film adesivo per policondensazione di fenolo-formaldeide, di urea-formaldeide, di melammina-formaldeide, di resorcinolo-formaldeide, di siliconi o di polimmidi; esteri acrilici reticolati mediante radiazioni UV ed EB (electron beam); adesivi conduttori a base di resine epossidiche o polimmidi. L’importanza della formulazione La gran parte delle materie utilizzate negli adesivi non sono specifiche del settore e sono largamente disponibili. Il polimero, l’agente legante, è la materia prima principale, ma non è sufficiente a fornire le richieste proprietà di adesione, occorre la presenza di numerosi altri componenti. I più importanti componenti, oltre alla presenza di uno o più polimeri descritti nel paragrafo precedente, per sfruttare effetti sinergici, sono i seguenti: - resine non reattive. Queste sono resine terpeniche, colofonia o suoi derivati, resine idrocarburiche o di esteri carbammici e del cicloesanone. L’aggiunta di queste resine al polimero aumenta le proprietà di adesione e sigillanti, modifica la viscosità e la fluidità; 85 - La Chimica e l’Industria - 23 Attualità l’adesivo fra le due parti da attaccare, ha inizio il processo di polimerizzazione-indurimento. I diversi adesivi, rivendicati dalle Adesital 3M Italia aziende, sono costituiti da esteAkzo Nobel Coatings National Starch ri diversi dell’acido metacrilico A.T.E.S. di Ing. Magnini Mapei Centro Sud ed è la presenza di acidità libeCer.Col. Nuova Unicol ra, introdotta facendo reagire Costenaro Mino Polimeri Europa una parte dell’estere con anidriDu Pont De Nemours Italiana PPG Industries Italia di, che aumenta le proprietà di Durante & Vivan Retel Chemie adesione del prodotto finito. F.A.R. Fabbriche Adesivi Resine Rohm and Haas Italia Come iniziatori della polimerizForestali Roser Adesivi zazione vengono aggiunti idroFrabo Adesivi S.A.P.I.C.I. perossidi, tra cui il più usato è il Fratelli Zucchini Saint Gobain Weber cumene idroperossido. La reaH.B. Fuller Italia Produzione Savarè L.C. zione ha bisogno, comunque, Henkel Loctite Adesivi Stufex Commerciale di un attivatore dell’idroperossiS.N.C di Cattini G. Technochem Italiana do e numerosi sono stati i breJowat Italia Torggler Chimica vetti che hanno rivendicato proLechner Vinavil dotti diversi, tra gli altri sono Leuenberger Wacker Chemie Italia stati proposti la tri-n-butilammiMapei Wictor na e la combinazione di saccaMydrin Findley Wilbra di Fossati e C. rina e N,N-dimetil-p-toluidina. Sembra che uno dei ruoli dell’attivatore sia quello di portare in soluzione ioni di metalli di transizione - plastificanti. I più usati sono quelli a che catalizzano la decomposizione delbase di ftalati ed adipati ma anche oli, l’idroperossido. Viene anche aggiunto oligomeri, polibuteni e polieteri; uno stabilizzante del radicale libero, co- riempitivi sono in genere polveri inorme per esempio idrochinone o p-metosganiche con particolari dimensioni e sifenolo e benzochinone, senza che forma come carbonati, silicati e silice e questi abbiano effetti ritardanti sulla reaservono anche per aumentare la resizione di polimerizzazione successiva. stenza dell’adesivo. Per evitare la polimerizzazione del moAltri componenti importanti sono stabinomero durante lo stoccaggio, in assenlizzanti, catalizzatori, acceleratori, solza di idroperossido, vengono aggiunti venti, antiossidanti, agenti antischiuma un’ammide o un’ammina terziaria e per e pigmenti. stabilizzare il monomero, rispetto alla presenza di eventuali impurezze metalliche, vengono aggiunti agenti chelanti, Un esempio, gli adesivi anaerobici come tetrasodio etilendiammina. La possibilità di utilizzare questi adesivi Gli adesivi anaerobici sono costituiti da in un largo spettro di settori richiede miscele di esteri metacrilici che induriun’appropriata viscosità, che può essere scono per polimerizzazione radicalica, modificata aggiungendo eteri o esteri ma rimangono liquidi finché è presente cellulosici, copolimeri butadiene-stirene, l’ossigeno dell’aria. L’ossigeno molecolaPvc o altre resine termoplastiche. Le care reagisce velocemente con i radicali liratteristiche di flusso sono controllate per beri formando dei perossiradicali, che addizione di silice o di altri solidi con prosono poco efficienti iniziatori della poliprietà tissotropiche. Per diminuire la formerizzazione. Solo quando l’ossigeno za dell’adesivo, quando è richiesto, sono viene a mancare, dopo avere confinato aggiunti plastificanti liquidi, come per esempio poliesteri a basso peClassificazione per composizione so molecolare. La tenacità deldegli adesivi venduti in Italia l’adesivo viene aumentata con l’inCiano-acrilici A base di resine poliestere troduzione di elastomeri reattivi, Vinilici A base di gomma mentre la resistenza al calore viePoliuretanici A base di polivinilacetato ne incrementata per aggiunta di Stirenici/acrilici A base di urea-formaldeide prodotti come la bis-maleimmide, Conduttori Termofusibili che reagisce con eventuali spezEpossidici A base di resine sintetiche zoni del metacrilato, formando prodotti più resistenti. L’aggiunta di Industrie che aderiscono al gruppo adesivi e sigillanti di Federchimica 24 - La Chimica e l’Industria - 85 coloranti o pigmenti può essere utile per l’identificazione ed il controllo del prodotto, in particolare quella di coloranti che emettono fluorescenza con luce UV. Come riempitivi sono utilizzati mica o talco, che non devono essere contaminati da metalli, che potrebbero influenzare la polimerizzazione. Inoltre per alcune applicazioni sono introdotti lubrificanti, come grafite in polvere, polietilene o politetrafluoretilene. Infine la velocità di indurimento e l’adesione possono essere incrementate da un trattamento preliminare delle superfici da attaccare con soluzioni di prodotti di condensazione di un’aldeide con un acceleratore radicalico contente zolfo o con composti di un elemento di transizione ossidabile. Questo frettoloso elenco dei componenti di un adesivo anaerobico, ha voluto offrire un esempio della complessità della formulazione e del ruolo, ben preciso ed in gran parte individuato, che gioca ogni molecola addizionata. Conclusioni La strada che porta dalle materie prime al prodotto finito, un adesivo o un nastro adesivo, è molto lunga e molti sono gli aspetti scientifici che richiederebbero una maggiore curiosità da parte dell’Accademia. Le teorie che spiegano la forza dell’adesione sono diverse e nessuna di esse riesce a spiegare in maniera soddisfacente, come si possa creare un forte legame fra parti diverse. Occorrerebbe sviluppare una nuova teoria che possa mettere insieme tutte le forze coinvolte. La chimica-fisica dell’adesione è, inoltre, un bell’esempio per far capire la pervasività della chimica nella vita di tutti i giorni ed un’occasione per spiegarla scendendo dal comportamento del prodotto, aspetto più facilmente comprensibile a tutti, fino al linguaggio delle molecole: dal legame macroscopico a quello microscopico. Bibliografia [1] G. Gierenz, W. Karmann, Adhesives and Adhesives Tapes, Wiley-VCH, Weinheim (D), 2001. [2] D.H. Kaelble, Physical Chemistry of Adhesion Wiley-Interscience, New York, 1971. [3] J. Shieldes, Adhesion Handbook, Newnes-Butterworths, London, 1978. [4] D. Sates, Handbook of PressureSensitive Adhesives Technology, Van Norstrand Reinhold, New York, 1982. RICHMAC Magazine - Settembre 2003